ilCorniglianese Febbraio 2013

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ilCorniglianese Mensile indipendente di informazione e cultura

Dopo Sanremo, quanta Genova al Festival >> 12/13

Anno II Numero 2

Centro civico, assemblea pubblica

>> 2

Don Robotti: il mio ricordo del Papa >> 5

Mensile

Copia gratuita

Dopo le elezioni, conclave e presidenziali

A che punto è la strada

13 febbraio 2013. Sopralluogo in cantiere per la nuova strada a mare di Cornigliano con amministratori e tecnici Il presidente della Regione, Burlando, indica come data d'apertura il 31 luglio 2014. (Foto Razzore)

<o Cornigiòtto> Febbraio 2013

Stop al televoto di Enrico Cirone

Ci stiamo lasciando alle spalle un mese difficile e curioso. Forse mai era capitata una tale esposizione di democrazia come questa. Siamo partiti con il Festival di Sanremo e siamo arrivati alle elezioni (chiedo scusa per la “e” minuscola) con cui abbiamo scoperto l’ingovernabil…Italia. Il popolo ha votato: anche la conquista del televoto è appannaggio di chi, come noi, ha più di 18 anni. Abbiamo votato Mengoni e Grillo, Elio e le storie tese e Bersani, Marta sui tubi e la Meloni sui tacchi. Possiamo fare di più, votare i senatori, per esempio: Benigno d’Orazio di Intesa (non la banca) popolare oppure Massimo Ranieri. Ma a pochi giorni dall’ultimo voto scopriamo che non ci basta. Dopo Sanremo, il Festival, le elezioni, il parlamento, i senatori vogliamo votare anche il Presidente. E ora fateci volare più in alto: serenamente, coerentemente, democraticamente, siamo maturi. Fateci votare anche il Papa. E. C.


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Febbraio 2013 >>> 2

Mazzette e manette: tangenti per i lavori agli Erzelli Gli indagati sono saliti a ventisei Cresce il numero degli indagati per le tangenti per un presunto milione e 300mila euro pagato per la costruzione del polo tecnologico degli Erzelli.

dell’Aurora costruzioni (agli arresti domiciliari), uno dei quattro titolari delle ordinanze di custodia cautelare per truffa emesse nello scorso dicembre;

Mazzette e manette I 22 nuovi indagati avrebbero pagato tangenti sotto forma di varie fatturazioni: sono accusati di associazione a delinquere, truffa ed estorsione

Oltre ai tre ingegneri dell’Aurora costruzioni e all’amministratore unico della Ilca, già agli arresti dal 21 dicembre scorso (vedi numero di gennaio), sono finite altre 22 persone fra imprenditori, addetti e consulenti delle imprese appaltatrici nel registro degli indagati. E’ la Procura della Repubblica di Genova a sostenere che questi, a vario titolo, avrebbero pagato mazzette a Enrico Casaretti, 42 anni di Parma, ex direttore tecnico

Giuseppe Luperto, 48 anni, di san Donato di Lecce ma residente a Como, già dipendente dell’Aurora costruzioni ed ex responsabile della manutenzione ed impianti all’interno del polo tecnologico (già detenuto in carcere, ora ai domiciliari); Carlo Azzariti Fumaroli, 40 anni, residente a Massa Lubrense (Napoli), già consulente dell’Aurora costruzioni ed ex responsabile delle opere di u r b a n i z z a z i o n e p re v i st e nell’ambito della costruzione

del polo (ai domiciliari) e a Roberto Accinelli, 39 anni, imprenditore genovese, amministratore unico della Ilca, impresa che operava agli Erzelli con sede legale a Varazze (obbligo di firma). Le ordinanze di custodia cautelare sono state firmate dal gip Nadia Magrini ed eseguite dai carabinieri del nucleo investigativo. Secondo il sostituto procuratore di Genova Alberto Lari, i 22 nuovi indagati avrebbero pagato tangenti sotto forma di varie fatturazioni: sono accusati di associazione a delinquere finalizzata alla truffa e all'estorsione. Secondo le dichiarazioni degli altri indagati, questi avrebbero confessato di essere stati costretti a versare diverse somme, altrimenti avrebbero rischiato di non partecipare alla torta appetibile degli appalti o, in seconda battuta, di ricevere con ritardo i pagamenti. Si materializza così una vera e propria truffa ai danni di Genova High Tech Spa, la società che sta realizzando il polo tecnologico, il cui presidente è il professor Carlo Castellano, colui che alla fine degli anni ‘70, diede inizio alla nuova

iniziativa industriale — nel gruppo Ansaldo- di elettronica biomedicale che prese il nome di Esaote. Nuovi nomi arricchiscono la

Lissono (Milano). Altre sette persone identificate si sarebbero occupate di gonfiare le fatturazioni. L'inchiesta, come ha sottoline-

Manette e mazzette La procura della Repubblica di Genova sostiene che sarebbero state pagate tangenti per 1 milione e 300 mila euro per costruire agli Erzelli

lista degli indagati, sono: Giorgio Garelli, 51 anni, di Villanova Mondovì; Mauro Mana, 68 anni, di Cavallermaggiore (Cuneo) insieme con il figlio Manlio, 43 anni; Natale Fornoni, 55 anni, da Brescia; Massimo Tasca, 53 anni, Treviso; Gianluca Fasolin, 44 anni, Venezia; Carmen Elena, 49 anni, Castelnuovo del Garda; i fratelli Fabio e Luca Zanardìn di Bergamo; Nicola Scapìn di Padova e Marcello Monaci di

ato il procuratore capo Michele Di Lecce "va avanti senza scosse". Gli indagati, tutti imprenditori, secondo l'accusa, per pagare le tangenti avrebbero gonfiato fatture, indicato lavori inesistenti o inventato carichi di materiale mai arrivati. Gli imprenditori Casaretti, Luperto e Fumaroli, sentiti dal pm Alberto Lari, hanno negato di avere estorto soldi agli imprenditori. Sono accusati di false fatturazioni.

<< 13 aprile 2013, un’assemblea pubblica >>

<< e 10 domande in cerca di risposte >>

Preoccupati dalla mancanza di date certe, a parte quella dell'inaugurazione della strada a mare -che è stata fissata, in anticipo sul ritardo il 31 luglio 2014 (vedi pag. 4), molti corniglianesi chiedono al nostro giornale notizie sulla tanto attesa riqualificazione urbana. Da qui l'idea di indire una pubblica assemblea nella convinzione che, solo partecipando, si può interagire per arrivare a compromessi accettabili che diano significato al nostro “essere cittadi-­ ni tassabili”. Ci siamo attivati e abbiamo scelto il 13 aprile 2013, alle 9.30, come data di un pubblico incontro con gli amministratori locali che dovranno dare risposte concrete a tutti noi e che poi potremo leggere e rivedere sulle pagine di questo giornale. Oltre al presidente della Regione Liguria, al sindaco Il Centro civico in via Narisano di Genova, al presidente del Municipio e al direttore di Società per Cornigliano, sono invitati i rappresentanti di tutte le Associazioni corniglianesi, il Gruppo di Lavoro, la Direzione didattica, gli operatori commerciali e le parrocchie presenti sul territorio di Cornigliano. La sede è quella storica del Centro civico di Villa Spinola Narisano. Ecco cosa chiederemo.

Restyling di via Cornigliano (progettazione, costi e data inizio) Quanti soldi restano per la riqualificazione urbana Restyling delle vie Verona, Vetrano e Bertolotti (quando l'inizio dei lavori) Parco Villa Bombrini (progettazione, costi e Tra 10 domande, villa Serra aspetta una risposta data inizio lavori) Inaugurazione strada a mare e successivo collegamento autostradale Ex mercato comunale (quale destino, data e quali i costi) Villa Serra, a quando il recupero del parco? Palestra presso villa Bombrini (si farà e quando?) Spostamento depuratore a mare Spostamento rimessa AMT Le risposte sono attese il 13 aprile 2013, siamo tutti invitati.

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Inchiesta/4 Feedback: verifichiamo i problemi Spatola “il nuovo depuratore nel 2020” troppo dilatato perché i cittadini possano continuare a sopportare, nel frattempo, gli attuali disagi e di ciò sono tutti perfettamente consapevoli. Devo dire che abbiamo t r o v a t o , s i a nell’Amministrazione comu-­ nale, impegnata con il vicesindaco Bernini e l’assessore Giuseppe Spatola (1959), PD Garotta, sia negli altri interloDal maggio 2012 è il presidente del cutori preposti (Iren e MediVI Municipio medio ponente di Genova terranea delle Acque) una Presidente Spatola, ri- grande disponibilità e sensibiliprendiamo con il depura- tà, per cui non ci è stato difficile tore: a che punto siamo? chiedere che si attuino, nel fratNelle prossime settimane, se tempo, tutti quei provvedimenti vi sarà l’assenso del Comitato tecnicamente esperibili e comportuale, si potrà formalizza- patibili con le sue caratteristire l’accordo tra Comune e che e l’obsolescenza dello stes-­ Autorità portuale che prevede so, atte a ridurre le insopportail t ra sfe riment o, d a bili esalazioni. Mi soffermo quest’ultima e a favore del sugli aspetti di ordine tecnico Comune, di un’area di circa che ci sono stati puntualmente 15.000 mq. su cui sorgerà il dettagliati: ci è stato assicurato nuovo impianto di depurazio- che alcuni sono già in atto e in ne. E’ il primo e risolutivo fase di conclusione ed altri potrebbero partire a breve e produrre i loro effetti già dai prossimi mesi; ci è stato detto che analoghe misure sono già state adottate e testate su altri depuratori che producevano esalazioIl depuratore visto da via Rolla ni fastidiose, con atto che sblocca definitiva- buoni risultati. Ovviamente ci mente le procedure per libe- riserviamo di monitorare gli rare C o r n i g l i a n o effetti e di rifare il punto se, a dall’ingombrante presenza provvedimenti adottati, i disagi dell’attuale depuratore e dai fossero ancora significativi. disagi che ne derivano. Ab- Antenna telefonia in via biamo chiesto quali potrebbe- Cornigliano: problema? ro essere i tempi necessari Si sono tenute due riunioni in perché si giunga a regime: ci Municipio, una specificamente è stata fornita una previsione indetta per affrontare la quetemporale di massima (non stione relativa all’antenna di via quindi un vero e proprio cro- Cornigliano, organizzate dal noprogramma) che, tenuto consigliere Bianchi che, oltre ad conto delle necessità di pro- essere presidente della II Comgettazione, di cantierizzazione e di realizzazione Il presidente Spatola riceve dell’opera non vede la fine dei i cittadini di Cornigliano tutti i lunedì pomeriggio a villa lavori prima del 2020. OvviaSpinola Narisano su appuntamente il lasso temporale è mento al n. 010.5576214

missione municipale, preposta ai problemi del territorio, è anche delegato all’ambiente ed alla telefonia. Ne è emerso che la procedura di partecipazione avviata durante lo scorso mandato, prevista dal protocollo d’intesa, è stata correttamente seguita e rispettata. Il tecnico Vodafone ha dato, in quella sede, tutte le informazioni richieste e la normativa appare perfettamente rispettata, non solo sul piano procedurale ma anche sotto il profilo dei valori di emissione assicurati, secondo normativa vigente, da un doppio procedimento autorizzativo: simulazioni di emissioni allo stadio progettuale e rigide verifiche di collaudo post realizzazione. Siamo comunque d’accordo con ARPAL che provvederà ad effettuare controlli di tipo puntuale nel nuovo anno per ragioni di tranquillità delle persone che hanno manifestato preoccupazioni a riguardo. Giardini Melis: recinzione e monumento ai caduti. Per la ristrutturazione dei giardini Melis, il Gruppo di lavoro per Cornigliano ha proposto la recinzione con cancellata dei giardini e la traslazione del monumento ai caduti nell’aiuola laterale per conseguire due obiettivi: il recupero di uno spazio che assimilerebbe i giardini ad una piazza, con i relativi vantaggi in termini di socializzazione e incontro;; l’apertura della visuale sul magnifico prospetto frontale della Villa. Questa proposta è stata recepita e ne è conseguita una progettazione, giunta al livello definitivo, da parte di Sviluppo Genova. Sappiamo che è già intervenuto un informale assenso all’operazione da parte della Sovrintendenza (trattandosi di beni soggetti a vincolo) ed attendiamo ora l’autorizzazione del Comune, dopodiché Sviluppo Genova potrà elaborare un progetto esecutivo e si potrà procedere all’affidamento dei lavori. Restyling via Cornigliano: si

sente l’opportunità di una una delle più belle e significative pubblica assemblea. realizzazioni che il piano di riLa progettazione della nuova via qualificazione di Cornigliano Cornigliano è una priorità a cui stia vivendo. La valenza culturaattendere al più presto perché la le e sociale degli eventi non ha fine dei lavori della Strada a bisogno di essere ricordata. A mare non ci trovi impreparati e questi spazi si aggiungerà l’area ci consenta di partire subito con dove sorgevano i gasometri , di il restyling. Prima di tutto, credo circa 10.000 mq., per cui è già che sia doveroso investire del stato predisposto un progetto compito il Gruppo di lavoro per preliminare che prevede un praCornigliano, perché è un organi- to con anello podistico. Per smo consultivo voluto dal nostro quest’area si è ad un livello ab-­ Municipio, ma soprattutto per- bastanza avanzato nella proceché ha dedicato tempo ed ener- dura di realizzazione perché gie in tutti questi anni agli inter- basta una convenzione urbaniventi per Cornigliano e, perso- stica con il Comune di Genova e nalmente, credo che abbia lavo- l’intervento di bonifica è relati-­ rato bene, anche grazie al suo vamente semplice poiché è sufficoordinatore, Ferruccio Bom- ciente disporre di un metro di mara, la cui dedizione ed il cui terra per evitare il contatto derimpegno credo che non abbiano mico con la superficie originaria. bisogno di essere sottolineati e Più lunghi i tempi di realizzache ora mi onoro di avere come zione della palestra perché validissimo assessore municipa- l’individuazione dell’area si è le al Territorio, con delega, tra dovuta fare a stralcio, mancando l’altro, proprio agli interventi di una progettazione complessiva riqualificazione di Cornigliano. Dopo un doveroso passaggio presso il Gruppo di lavoro ed alla luce delle opinioni espresse, non escludo vi possano essere altri momenti di coinvolgiment o; personalmente, se ce ne fossero le conVilla Bombrini e l’area ex gasometri (10.000 mq) dizioni, mi piacerebbe lanciare una sorta di (in particolare dipendente “concorso di idee” sul restyling dall’irrisolto nodo relativo alla di via Cornigliano e su altri in- realizzazione dell’ospedale del terventi. Ponente). Si è individuata Restyling vie Vetrano, Vero- un’area a sud del parcheggio na e Bertolotti: partono i della CGIL dove però, essendoci lavori? fino a poco tempo fa dei manuSì, siamo alla fase finale: mi fatti solo recentemente abbatturisulta che Società per Corniglia- ti, occorre procedere ad indagini no stia per avviare la procedura di tipo ambientale, effettuare di affidamento dei lavori. un'analisi dei rischi ed attendere Parco di Villa Bombrini con l’approvazione da parte degli annessa palestra: si fa o no? Enti preposti alla tutela ambienVilla Bombrini ed i suoi giardini, tale. grazie all’acquisizione già da tempo effettuata da Società per Nel numero di gennaio Cornigliano, sono, come noto, a la prima parte dell’intervista disposizione della cittadinanza Nelle puntate precedenti i feeded io credo che lì si assista ad back sono stati di Amorfini, Bommara, Lecce e Valli


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Febbraio 2013 >>> 4

Strada a mare, Burlando: ”Pronta il 31 luglio 2014” Come cambia Cornigliano (con 6 mesi di ritardo) Mentre il nostro contatore sul numero scorso di questo giornale segnava “-305” al tra-­ guardo dell’inaugurazione della strada a mare secondo le date del piano dei lavori previste da un contratto pubblico, il 13 febbraio le più alte cariche delle amministrazioni hanno sancito “la strada sarà percorribile dal 31 luglio 2014”. La perentorietà dell’informazione ha fatto Sopralluogo del sindaco di Genova, Doria (al centro) fra il vicesinda- passare in secondo ordine un co Bernini e il nuovo vicepresidente della regione, Montaldo fatto non certo marginale: 31 luglio significa anche ben sei mesi di ritardo sulla data prevista e leggibile in calce al contratto di servizio per Cornigliano. L’asticella, dunque, si alza. Ma torniamo alla strada, a quel giorno, prima di un altro interrogativo. Il 31 luglio 2014 il ponente e Cornigliano cambieranno volto, sarà possibile attraversare la città con facilità, liberare aree per la sosta e per la vita dei cittadini. Anche strade come via Cornigliano saranno ripensate e potranno diventare vie di grande interesse. Lo ha detto il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando, al termine del sopralluogo ai cantieri. Presenti anche il sindaco di Genova, Marco Doria, il vicesindaco, Stefano Bernini, l’assessore regionale alle Infrastrutture, Raffaella Paita, l’assessore comunale ai lavori pubblici, Gianni Crivello, il presidente del munici-­ pio medio-ponente, Giuseppe Spatola, i rappresentanti della Provincia, i tecnici degli enti locali, Società per Cornigliano, Anas, RFI e imprese costruttrici. Burlando al termine del sopralluogo: “Manca un anno e mezzo: per quella data si potrà andare dalla stazione di Cornigliano fino a lungomare Canepa con la nuova viabi-

lità. Questo è l’impegno con-­ trattuale che Sviluppo Genova e la società appaltatrice hanno assunto dopo una lunga negoziazione.” Il presidente ha aggiunto che si sta studiando la possibilità di estendere l’appalto a una rampa di collegamento con il casello autostradale che sarebbe utile a decongestionare il traffico al casello di Genova ovest perché consentirebbe di uscire a Cornigliano per raggiun- Il presidente della Regione, Burlando, controlla lo stato dei lavori gere il Centro-Foce con una viabilità “dedicata” sempre entro il 31 luglio 2014. “Rimangono ancora tre opere da realizzare” ha concluso Burlando. “Il completamento dell’allargamento di lun-­ gomare Canepa, già previsto in parte nell’attuale appalto, e i due collegamenti di viabilità a mare con le sponde destra e sinistra del Polcevera. Alla fine avremo realizzato cinque diversi interventi: la strada a mare, il collegamento con il casello dell’aeroporto, l’allargamento di lungomare Canepa e le due viabilità di collega-­ mento con le sponde del torrente”. "Sarà una rivoluzione per chi si sposta in cit-­ tà", ha detto il sindaco Marco Doria durante il sopralluogo. Tre corsie per senso di marcia e raccordi in entrata e in uscita all’altezza di via san Giovanni d’Acri. Ed ora la domanda. Torniamo all’inizio. Sei mesi di tempo in più rispetto alla data prevista significano sei mesi di spese in più. Almeno 5 milioni di euro. Chi li tirerà fuori e da che cosa? Dovremmo forse sottrarli ad altri servizi e/o beni primari? Speriamo che la risposta non arrivi con sei mesi di ritardo. E. C.

Scusate se siamo in anticipo sul ritardo

pago con sei mesi di ritardo ma non mi farete mica pagare gli interessi? A proposito di interessi. Il tempo ha un valore e anche il ritardo ha un tempo e un suo valore. Voci (si sa come sono le voci, noi non ci crediamo) raccontano di 5 milioni di euro in più per questi sei mesi di ritardo, quasi un milione al mese. Facciamo finta di credere alle leggende metropolitane: ok, 5 milioni, ma di questi tempi ce lo possiamo permettere? A chi li prendiamo questi 5 milioni? Li prendiamo a qualcuno, a qualcosa o, piuttosto, li sottraiamo ai servizi, alle utenze, ai doveri delle amministrazioni verso i cittadini che li hanno anticipati con le tasse sùbito e non in ritardo di sei mesi? Molto modestamente e senza nessuna spesa per la comunità, nello scorso numero del Corniglianese, quasi prevenendo l’annuncio del 31 luglio 2014, pubblicammo un simpatico cartoon con un conto alla rovescia che prosegue a – 305 (è proprio qui a fianco). E’ un marchin-­ gegno spiritoso che riporta esattamente il conto alla rovescia come era stato programmato nel 2007. Ora chi cambia la scadenza? Il nostro disegnatore o il Comune? Mi dispiace per il nostro, in fondo è solo un cartone. Animato. Animato dalla chiarezza. E. C.

Ma sei mesi vi sembran pochi?

Credo ci sia un serio problema di orologi, in questo periodo, in Comune, a Genova. Confòrtano, in parte, le parole scarne ma precise del sindaco Doria che, in occasione del sopralluogo del 13 febbraio con le massime autorità amministrative di Regione e Comune ha detto che sì, in realtà “abbiamo recuperato sei mesi su un ritardo di un anno”. Bene, perfetto. Ma un anno su sette di lavori non sono pochi. Non erano ipotizzabili? Non si poteva dire subito ai cittadini di Cornigliano che i lavori sarebbero durati 8 anni anziché 7? Così, per dire: uno lo sa e rimanda di stappare la bottiglia che ha tenuto in frigo. Del resto è quello che si chiede anche, per esempio, alle Ferrovie dello Stato (chiedo scusa, Trenitalia). Il tale treno arriva sempre in ritardo? Be’, almeno cambiategli l’orario e fatelo partire dopo: voilà, il ritardo non c’è più. I cittadini genovesi in generale hanno letto i giornali, hanno guardato le tv, hanno consultato internet e si sono detti (i cittadini in generale): accidenti ma guarda che fortuna che hanno lì a Cornigliano, noi qui ad Albaro abbiamo in via Giordano Bruno una panchina che sarebbe da pitturare, e c’è pure una lampadina da cambiare, mannaggia. I cittadini di Cornigliano, invece, non l’hanno presa così. Si sono detti “ma perché questo ritardo, perché le autorità non ci hanno detto chiaramente: scusate ma siamo in anticipo sul ritardo? Come un cittadino qualsiasi pizzicato dall’erario dovrebbe fare con Equitalia: scusate se

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Febbraio 2013 >>> 5

“Benedetto XVI, uomo mite e umile” di don Andrea Robotti L’undici febbraio 2013, qui da noi a Cornigliano, non verrà solo ricordato per la nevicata che si è abbattuta su Genova o per la festa patronale che tutti gli anni si tiene presso la parrocchia di N. S. Lourdes e S. Bernardette in Campi. Questa data assume un significato tutto particolare con una notizia che ha fatto subito il giro del mondo: il Papa Benedetto XVI ha rinunciato ad essere vescovo di Roma. Appena sono venuto a conoscenza di questo fatto, con la mente sono riandato all’unico incontro che avevo avuto con il Cardinale Ratzinger nel gennaio 2005, poco tempo prima che diventasse Papa. In tale occasione avevo scoperto una persona diversa da quella che mi avevano mostrato giornali e televisioni. Due erano le caratteristiche che mi avevano colpito: la mitezza e l’umiltà. Ero a Roma con un gruppo di giovani sacerdoti della diocesi di Genova e avevamo avuto la possibilità di incontrarlo. Eravamo tutti seduti dentro una grande stanza e lui, dopo aver tenuto un breve discorso, ascoltava le nostre riflessioni e le nostre domande con grande attenzione e disponibilità. Guardandolo negli occhi scorgevo la serenità di Un fotogramma del video trasmesso dalla BBC immortala l’istante in cui chi aveva posto tutta la un fulmine si abbatte sulla cupola di San Pietro alle 18 dell’11 febbraio

sua fiducia in Dio e la vivacità di chi aveva una profonda vita spirituale. I suoi occhi luminosi lasciavano trasparire, nella compostezza della persona, una autentica capacità di ascolto. In queste settimane ho avuto la conferma che quanto avevo intuito quel giorno era proprio vero. Anche qui a Cornigliano questa improvvisa Sono le 11.46 dell’11 febbraio. Benedetto XVI si dimette e inaspettata notizia è diAd annunciarlo è stato lo stesso Papa parlando in latino ventata patrimonio di tutti. Mai come ora si è parlato tanto di Benedetto XVI, anche nei posti più diversi. Questo mi ha fatto capire che, nonostante tutto quello che si sente dire, la figura del Papa è veramente importante: è vista come un punto di riferimento e la parola del Papa è sempre un’occasione per riflettere sulla propria vita e sul proprio com-­ portamento. Mi ha colpito profondamente la motivazione con cui Benedetto XVI ha annunciato la sua decisione di rinunciare ad essere vescovo di Roma. Egli, infatti, ha detto di farlo per il bene della Chiesa. La sua scelta è stata veramente libera perché ha dimostrato, non l’attaccamento al “potere”, ma a Dio solo. E’ un grande esempio sentire che una persona rinuncia a qualcosa per il bene di tutti. Egli ci ha ricordato che nella comunità cristiana siamo chiamati a servire con spirito di gratuità. Spesso, invece, il mondo ci ha abituati a persone che guardano solo al proprio interesse e tornaconto personale senza pensare al bene comune. Spero che questo gesto del Papa ci aiuti a riflettere su quale è il vero bene del nostro quartiere e a realizzarlo con coraggio e determinazione in modo che anche a Cornigliano possa arrivare la “primavera”.

Uguaglianza, Polisportiva dilettantistica, Parrocchia san Giacomo apostolo. Nel tempo alcune associazioni sono venute meno e variate con esse alcune rappresentanze ma la sostanza, il ruolo ed il significato dell’organismo è rimasto lo stesso. La sede naturale di questo gruppo di lavoro è l'Infopoint di via san Giovanni d'ACirca sei anni fa si costituiva presso il Consiglio di circoscrizione medio-ponente il cri dove periodicamente si dovrebbe riunire per discutere delle problematiche “Gruppo di lavoro” che fa il suo primo passo relative alla bonifica ed alla riqualificazione nelle aree dismesse insieme ai rappresentanti del quartiere. Diciamo "si dovrebbe" in quandella Società per Cornigliano e di Sviluppo to da tempo, per la sporadicità di questi inGenova. Scopo del Gruppo è quello di instaucontri e -spesso– per la scarsa partecipazione rare un canale di comunicazione tra le istitua quest'ultimi da parte delle associazioni che zioni e i cittadini per monitorare ne fanno parte, si rischia di rendere inutile ed l’avanzamento dei lavori di bonifica delle aree inefficace il controllo e la partecipazione dedismesse dalle acciaierie e per confrontarsi mocratica dei corniglianesi a scelte che sesulle scelte urbanistiche. Il Gruppo nasce gneranno inevitabilmente la loro vita e quella composto da tre membri del Consiglio di dei propri figli. Come giornale portatore della circoscrizione e dai rappresentanti di: Asso"voce" dei Corniglianesi non possiamo fare ciazione Lucani a Genova, Parrocchia Sant’ altro che auspicare ad una rapida ripresa del Ambrogio, S.P.I. CGIL, ACLI Cornigliano, ruolo di tale importante organo perché altri ARCI UISP Rizzolio, Comitato 4 Palazzi, P.A. non possano decidere del nostro destino. Già Croce Bianca, Associazione per Cornigliano, in passato è accaduto con il risultato che tutti Filarmonica Cornigliano, Auser Cornigliano, noi ben conosciamo. Comitato vivibilità per Cornigliano, Comitato Costituito sei anni fa, il Gruppo di lavoro per Cornigliano ha sede presso l’Infopoint Riccardo Ottonelli salute e ambiente, C.I.V. Le botteghe, ARCI di via San Giovanni d’Acri

Gruppo di lavoro per Cornigliano: “Ci vuole più partecipazione per riprendere il nostro ruolo”

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ilCorniglianese/cronaca dalla delegazione Ma s’io avessi previsto tutto questo Previsioni (im)possibili del mese

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Febbraio 2013 >>> 6 A Cornigliano, “Camera” con vista A cinque

Primi a Cornigliano, secondi nel Municipio 6 Medio Ponente di Genova. E’ il risultato del voto conseguito per la Camera dei deputati dal Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo. E’ la prima volta dopo un’elezione politi-­ ca che il PD a Cornigliano –considerata storicamente una roccaforte “rossa” in virtù delle sue radici operaie - lascia ad altri la leadership. Non spetta a noi interpretare il voto dei concittadini ma riteniamo quanto mai utile aver fotografato un momento di svolta della politica. Riportiamo di seguito come hanno votato esclusivamente i corniglianesi alla Camera dei deputati. Ci sembrava giusto riassumere così il voto più vasto, quello che appartiene anche ai più giovani.

37,40 31,12 14,17 5,23 3,34 1,86 1,62 0,75 0,63 0,41

Indovina chi viene a cena Cucina e menù a

0,33 0,23 0,21 2,70 Villa Dufour, a Cornigliano. Nonni, genitori e alunni della scuola intitolata al grande poeta e scrittore ligure Camillo Sbarbaro (1888-1967) hanno dato vita ad un comitato che, con diversi interventi ed iniziative, si prende cura della manutenzione della storica villa genovese

Beppe Grillo (1948). Cancro. Ama la cucina regionale come i “batolli” o ta-­ glierini levantini. Per 4 persone: 200g farina di castagne, 200g farina bianca, vino bianco secco, formaggio grattugiato, sugo di carne, latte, sale. Impastare le farine con vino, acqua e sale. Tirare la sfoglia e con questa fare dei taglierini da cuocere nel latte. Condite con il sugo di carne. Pierluigi Bersani, Silvio Berlusconi (1951,’36). Bilancia. Golosi di dolciumi, esigono pasti preparati con pochi grassi. Bersani. Amaretti bianchi: 1 kg di zucchero, 300g albumi montati a neve ben ferma, 200g mandorle amare, 200g mandorle dolci. Si polverizzano con lo zucchero, unire agli albumi, mettere la crema in una sacca. Si fanno amaretti sulla placca foderata con carta da forno, infornare a 90/100° per 15-20 minuti. Berlusconi. Girandole d’amore: tre uova, 50g parmigiano, 50g pecorino romano, 5 sottilette, cinque asparagi verdi, un cucchiaio di farina, sale e pepe q.b., 200g besciamella, grani di pepe rosa. Salare e pepare uova, formaggi e farina, sbattere con un frullino poi fare delle piccole frittate. Adagiare su un tagliere e mettere al centro su ogni frittata la sottiletta, un asparago (precedentemente scottato). Arrotolare in un tegame imburrato, versare la besciamella, spruzzare di parmigiano e infornare a 160° per 20 minuti. Mario Monti, Roberto Maroni (1943, 1955). Pesci. Rilevano a tavola tutto il lato godereccio, cibi morbidi e succulenti contorni in pastella. Pastella per verdure: 200g di farina, birra, una punta di bicarbonato, un cucchiaio d’olio, sale, maggiorana e noce moscata. Mettere la farina in una ciotola, sale, un cucchiaino di noce moscata, bicarbonato e maggiorana. Sbattere bene, aggiungendo gradatamente la birra: il composto deve risultare morbido e liscio, quindi inzuppare le verdure tagliate e friggere in olio. Pierferdinando Casini (1955). Sagittario. Ama i cibi insoliti e la carne. Vitello all’uccelletto. Per 4 persone: 400g fesa di vitello, a fettine, qualche foglia di alloro,50g burro, 1\2 bicchiere vino bianco secco, sale. Battere le fettine di vitello fino ad ottenere delle sottili bracioline che strapperete con le mani riducendole a minuti pezzetti. Mettete il burro in un tegame e appena caldo, gettatevi la carne e le foglie d’alloro, regolate di sale e fate rosolare a fuoco vivo, spruzzando con il vino. Quando sarà completamente evaporato, servite. Niki Vendola (1958). Vergine. Ama la cucina pratica e tradizionale. Torta di cipolle: 500g farina, 1 kg di cipolle, 25g funghi secchi, 500g di ricotta, parmigiano 150g, 50g burro, olio d’oliva, acqua e sale q.b. Procedere per la pasta come la Pa-­ squalina: farina, acqua, sale, poco olio; tagliare sottilissime le cipolle, mettere a mollo i funghi, prendere un tegame e sciogliere il burro, mettere un cucchiaio d’olio, versare le cipolle e i funghi, due uova sbattute con sale e pepe. Fare la sfo-­ glia; quando le cipolle e i funghi sono cotti, salare, versare sulla sfoglia e versare la ricotta, una manciata di parmigiano e le uova e ancora un po’ di parmigiano. Co-­ prire con un’altra sfoglia e chiuderla a cordoncino. Ungere la superficie, bucarla , infornare a 180° per 30 minuti. Leda Buti

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ilCorniglianese/cronaca dalla delegazione Faber, caro amico fragile Fragile come me

Febbraio 2013 >>> 7 Veterinaria, finanziere, ostetrica Cosa farò da grande?

“Giocherellare a palla con il proprio cervello cercando di lanciarlo oltre il confine stabilito che qualcuno ha tracciato ai bordi dell'infinito” (Il cantico dei drogati, De André) Il “suonatore Jones” na-­ sce a Genova il 18 febbraio del 1940 e si sa che “se la gente sa, e la gente lo sa che sai suonare, suonare ti tocca per tutta la vita e ti piace lasciarti ascoltare” (Il suonatore Jones). Per questo la vita di De André fu legata a una carriera musicale e Fabrizio De André illustrato da Cristiano Calderone, matita su cartoncino alle corde di una chitarra (“pensavo: è bello che dove finiscono le mie dita debba in qualche modo incominciare una chitarra”, Amico Fragile). Noi ragazzi, noi giovani della terra vecchia di Genova, abbiamo la fortuna di poter avere alle nostre spalle un cantautore e un poeta come De André che, per quanto strano può sembrarci, è più moderno di quanto si possa credere. Il Faber, un tipo solitario che non ha mai partecipato troppo in televisione, forse perché riconosceva in tutti la capacità di criticare in modo superfluo o perché si sentiva superiore -mi dice chi non è suo appassionato-, o forse perché “si sa che la gente dà buoni consigli sentendosi come Gesù nel tempio, si sa che la gente dà buoni consigli se non può più dare cattivo esempio” (Bocca di Rosa). Molti ragazzi non seguono le sue canzoni, reputandolo obsoleto, vecchio, antiquato, “passato”, e forse, questa perdita della sua fama tra i giovani era stata da lui prevista poiché, citando le sue parole in “Valzer di un amore”: “vola il tempo, lo sai, che volerà, forse non ce ne accorgiamo, ma più ancora del tempo che non ha età, siamo noi che ce ne andiamo”. Benché io capisca che ormai la canzone si è evoluta, che per-­ sonaggi come lui stesso insieme con Gaber, Guccini e via discorrendo possano essere considerati noiosi o, addirittura, “troppo tristi”, non comprendo come pos-­ sano essere considerati “roba vecchia e passata”, scoprendo che in ogni pezzo di canzone di questi autori trovo sempre più un insegnamento per l'oggi. Un cantautore tra il popolo, un uomo che cercava un orologio avanti per aver tutti sempre più distanti (Quello che non ho, 1981), un uomo da “letame” e non da”diamanti”. Sorprendentemente moderna è la tematica del “ricco e del povero”, come dimo-­ stra “Il Gorilla”, la sottomissione della giustizia “ingiusta” nei confronti del colpe-­ vole innocente. “Dolcenera” che racconta l'alluvione del '70 a Genova e “La ballata degli Impiccati” per ricordare i morti in guerra la cui memoria, da sempre, porta con sé imbarazzo e un “parliamo d'altro”, scordando che bisogna ricordare per non sbagliare di nuovo. Provo a immaginare come sarebbe un De André moderno ma non riesco. Chissà, forse darebbe la svolta culturale che tanto manca alla musica che ci viene servita sotto al naso ogni giorno, oppure non verrebbe apprezzata perché troppo “alta”, quindi complicata, e si sa che noi non siamo fatti per il complicato, ma il tutto e subito pronto, costruito dagli altri, come i cibi precotti. Difficile è, in altri casi, accettare la revisione dei dieci comandamenti (Il testamento di Tito) e, per noi giovani, forse ancor più difficile è conoscerli che non interpretarli. Non generalizziamo: ci sono ancora giovani che ascoltano e apprezzano la musica che De André, come altri suoi compagni, ha portato avanti fino ai giorni nostri e forse, proprio perché ancor oggi nel nostro iPod si possono trovare sue canzoni, la sua musica, essendo bella, non è vissuta “solo un giorno come le rose”.

Insieme con la collega di Lettere, Valentina Liotta, abbiamo posto questa domanda ai ragazzi della I B della scuola media Volta. Le risposte, come al solito, sono specchio di una gioventù assai poco “choosy” ma molto pragmatica, ri-­ guardo la visione del futuro. Questi ragazzi hanno sogni concreti e in tutti è presente il desiderio della stabilità economica, fattore importante in questo tempo di crisi. Leggiamo cosa hanno scritto. Samuele: “Da piccolo mi piaceva volare con la fantasia pensando a cosa avrei fatto da grande. Crescendo, mi sono reso conto che le possibilità di trovare lavoro sono scarse e che i lavori che sognavo non erano fattibili. A dieci anni i miei desideri si sono concentrati sul lavoro di mio padre, il finanziere. Lui mi ha spiegato che non è facile superare il concorso ma a me piacerebbe molto, anche per assicurarmi una certa stabilità finanziaria. Un sogno però mi è rimasto: quello di giocare a pallanuoto in una squadra importante”. Rebecca: “Io vorrei fare il medico, aiutare la gente che ha bisogno e, se non c’è nulla da fare, farle passare gli ultimi giorni di vita serenamente. Poi vorrei girare il mondo, aiutare più persone possibile ed entrare in contatto con culture diverse. L’idea mi è venuta dalla lettura di un manuale di pronto soccorso fatta a otto anni e anche perché i miei genitori fanno gli infermieri. Sarà faticoso, lo so, ma ce la metterò tutta per raggiungere il mio obiettivo”. Gaia: “A me piacerebbe molto fare la dentista. Quando vado dal mio dentista mi piacciono gli oggetti che usa quando lavora. Mi piacerebbe molto aiutare le persone e anche guadagnare bene”. Nicole: ”Io ho una famiglia molto numerosa e mi piace accudire i bimbi. Il mio sogno è fare l’ostetrica. Spero di avere la volontà di studiare per realizzare questo sogno”.

L’istituto intitolato ad Alessandro Volta, il fisico che inventò la pila e scoprì il metano

Asia: “Io vorrei fare la make up artist e andare a lavorare all’estero. Nel frattempo vorrei diplomarmi al Liceo linguistico: è necessario imparare le lingue per viaggiare e lavorare nelle sfilate all’estero”. Chiara: “Sin da piccola, immaginando cosa avrei voluto fare da grande, il mio grande sogno era occuparmi degli animali. Non ho cambiato idea. Vorrei fare il Liceo scientifico e poi diventare veterinaria. Vorrei poi andare in America per studiare gli animali. Ci vorrà molto impegno e dovrò fare molti sacrifici ma sono sicura che realizzerò il mio sogno”. Non mancano ovviamente i ragazzini che sognano di fare i calciatori, l’eterna illusione di ogni bambino italiano ma, nel complesso, questi ragazzi hanno le idee chiare e si propongono mete non impossibili da realizzare. Non possiamo che augurare loro di cuore tutta la fortuna necessaria. Autori: Samuele Ficini, Rebecca Adinolfi, Gaia Rossi, Nicole Parisi, Asia Mancuso, Chiara Varvicchio coordinati e coadiuvati dalla profesMarta Fasulo soressa Valentina Liotta e dal professor Pietro Bertino.

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ilCorniglianese/cultura, arte

Febbraio 2013 >>> 8

Candidi candidati di Guido Pallotti

di Alvaro Filippo Michelon

Febbraio, mese di elezioni: nitidi mi si presentano i ricordi della baraonda elettorale postbellica; di colpo comparvero sui muri manifesti colorati con simboli incomprensibili che vanamente, noi alunni delle elementari, cercavamo di farci spiegare dagli adulti: «No son cöse pe’ voâtri, sei tròppo picin, quande saiei ciù grendi, capiei». Sono diventato vecchio, per tanto tempo ho creduto d’aver capito tutto della politica, per ritrovarmi adesso a confessare di non averci capito assolutamente nulla e, tra l’altro, non mi sento il solo. Allora la televisione non esisteva e la radio era cosa da grandi quindi noi ragazzi vedevamo i manifesti elettorali e la nostra simpatia andava verso quelli che avevano colpito di più la nostra fantasia: Democrazia Cristiana e Partito Comunista, erano come Genoa o Sampdoria; De Gasperi e Togliatti come Bartali o Coppi. I comunisti sbraitavano che se fossero andati al potere, dove c’era un campanile ci sa-­ rebbe stata una sede del PCI: i democristiani e i preti mettevano in guardia contro i comunisti, rei di porre come simboli del loro partito la Madonna e i santi per ingannare gli sprovveduti. Tuttavia ad assistere alle partite del torneo di calcio estivo e a vedere i film nel cinema all’aperto nell’oratorio dei Salesiani, c’erano pure i “compagni” e fra i banchetti della “Settembrata” (ora Festa dell’Unità), si vedevano coloro che avevano e avrebbero senz’altro votato DC. Succedeva proprio quello che, di lì a poco, avrebbe raccontato Giovannino Guareschi, con i personaggi di don Camillo e del compagno Peppone. Negli anni dal 1945 al ‘50, noi scolari eravamo sfamati alla “refezione” del patronato scolastico con i viveri che avevano alimentato i soldati alleati nel corso della campagna d’Italia e per la colazione del mattino seguente, porta-­ vamo a casa il latte in polvere diluito nell’acqua. All’improvviso sui tavoli della mensa, comparve il pane bianco che non avevamo mai visto o assaggiato, mentre per gli adulti poveri, era un ricordo precedente le sanzioni del 1935: mi sembra inutile rimarcare che per le persone benestanti quel problema non era mai esistito. Si sparse subito la voce che quel miracolo era avvenuto per merito di Alcide De Gasperi: era vero e credo che quel fatto sia stato il miglior veicolo di propaganda per la Democrazia Cristiana che, regolarmente in quegli anni, a livello nazionale, vinceva sempre le elezioni. Trilussa in un suo sonetto dice: ”La strada è lunga ma il di più l’ho fatta”, così è anche per me: la cam-­ pagna elettorale non ha più nulla di fantasioso, gli idealisti sono spariti lasciando spazio ai carrieristi; tuttavia ho sempre votato e continuerò a farlo, per rispetto di coloro che mi hanno dato, pagandolo col proprio sangue, il diritto di esprimere democraticamente la mia idea.

Diede un’occhiata circolare alla grande stanza: lo sguardo abbracciò l’ampio tavo-­ lo barocco che fungeva da scrivania, sopra al tappeto persiano; si spostò, poi, all’arazzo secentesco che occupava tutta la parete alle spalle di una poltrona diri-­ genziale, in morbida pelle scura sulla quale aveva passato molti degli ultimi dieci anni della sua vita. Non sarebbe stato rieletto alla carica di sottosegretario all’ambiente: il giorno prima aveva rassegnato le dimissioni e non lo aveva neppu-­ re sfiorato l’idea di ripresentarsi candidato alle elezioni che si sarebbero tenute tra meno di dieci giorni. Era una questione di buongusto, ultimo anelito alla decenza. Qualche settimana prima era già stato arrestato l’amministratore delegato e i tre soci della A.N.T.E.C., un’industria chimica sorta alla fine degli anni ’70, in prossi-­ mità di un’area urbana, in un paesino del sud italiano. Era solo una questione di tempo e sarebbero arrivati fino a lui, se già non lo avevano fatto. Quando? Domani o forse il giorno dopo ancora? La stampa avrebbe messo in piazza i suoi traffici e tutti avrebbero saputo che razza di farabutto era “l’onorevole Gilberto Sirchiot-­ ti”, nato a Genova, zona Campi. In vent’anni di corruzione aveva intascato una quantità tale di mazzette da potersi considerare ricco. Gli anni del silenzio e della connivenza avevano prodotto, almeno ottanta morti, causati da tumori direttamente collegati all’inquinamento prodotto dalla fabbrica. Così aveva stabilito la magistratura. A lui tutti quegli anni avevano fruttato “solo” parecchi milioni di euro. A sua discolpa poteva invocare che a essere marcio fosse il sistema e gli organi di controllo ma lui sapeva e aveva taciuto per vigliaccheria, per cupidigia e aveva mandato la sua coscienza in vacanza. Ma ora si rendeva conto dell’immane disastro che aveva permesso e qualcosa giù, all’altezza delle viscere, si contorceva come una biscia impazzita, procurandogli a tratti un dolore acuto. Dapprima si era spaventato pensando a un brutto male, poi aveva capito: la coscienza aveva terminato le vacanze e lo incalzava senza respiro. Pensò alla sua famiglia: anche loro avrebbero saputo. Non osava considerare quell’evento. Incrociò lo sguardo di sua moglie Viviana e dei figli Marco e Serena che gli sorridevano ignari dalla raffinata cornice in argento sulla scrivania. Lui, nella foto, rimaneva dietro circondando tutti e tre in un abbraccio protettivo. Pensò al periodo di quell’istantanea scat-­ tata una ventina di anni prima: aveva trent’anni, pochi soldi, tanti sogni e una famiglia felice. Poi le cose erano cambiate. Si concentrò sul suo viso acerbo di giovane uomo, riprodotto accanto a quello raggiante di Viviana: il suo sguardo diretto e aperto e il suo sorriso dicevano qual era il futuro che voleva per sé, per la famiglia e per l’intera società della quale si riteneva parte integrante. Aveva ideali irrinunciabili di giustizia e condivisione per i quali aveva pensato che il mezzo più idoneo fosse una vita spesa nella politica, nella buona politica a favore dei deboli. Non riusciva a ricordare quando le cose fossero cambiate: era successo in maniera impercettibile, oggi un orologio d’oro, domani un’auto di lusso, e poi la barca, l’appartamento e tanti soldi. Pian piano. Notò quanto si era trasformato in quegli anni: il suo sguardo era diventato sfuggente e velato; per sorridere le labbra si tiravano in un ghigno acido. La luce dei suoi occhi si era spenta. Rifletté che, mentre alla miseria non ci si abitua mai, si fa presto ad assuefarsi al lusso e lui aveva venduto la cosa più importante: l’anima, anche se non esattamente per un piatto di lenticchie. Raccolse in un cartone gli ultimi effetti personali, svuotando le doppie ante di un mobile: anche quello un pezzo unico di antiquariato. Per ultima, in cima alla pila delle sue cose, pose la cornice con la foto. Aveva prenotato una camera in un alberghetto vicino al Ministero. Avrebbe passato la notte lì: non se la sentiva di tornare a casa. Uscito per strada, si avviò verso la farmacia di fronte, comprò una confezione di Valium e si avviò verso l’albergo. Quel farmaco lo a-­ vrebbe fatto dormire. Era troppo stanco. Sulla porta d’ingresso gli venne in mente una canzone degli anni ottanta di Vasco Rossi : “10 gocce di Valium per dormire bene, 20 per dormire meglio, 100 per dormire del tutto”. Sorrise e, per la prima volta dopo settimane, si accorse che il dolore in fondo allo stomaco, non c’era più. Certo, rifletté, suicidarsi col sonnifero è da deboli, da vigliacchi e forse “da don-­ ne”. D’altronde lui era stato tutto questo e anche qualcosa in più. Per quanto ri-­ guardava l’esser donna non ci era andato tanto lontano dato che le palle non le aveva mai avute.

(ndr.: la disposizione nella pagina dei simboli politici del passato è assolutamente casuale)

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Febbraio 2013 >>> 9

arrivi di merce a Rapallo, Portofino e Genova provenivano da Trapani e Catania. I prodotti principalmente consumati, sono il pecorino sardo, il romano, il siciliano. Altri formaggi che ricevono grandi consensi e ancora oggi prodotti sono il marzolino toscano, la robiola delle Langhe, paragonabile all’attuale Roccaverano e il Piacentino o Parmense antenato dell’odierno Reggia-­ no. Questi prodotti erano noti nella penisola, tanto da essere citati da Panteleone da Confienza nella sua Summa Lacticiniorum. Il Piacentino era il prodotto più caro fra quelli caseari, nonostante ciò il più rivenduto. I suoi consumatori erano nelle odierne Sicilia, Campania, Lazio e anche fuori penisola. Le mura di Genova, andavano dalla Porta di sant’ Andrea o Soprana, a Porta dei Vacca e Porta Siberia, un territorio molto limitato quindi, parlando di Voltri o Polcevera, si intendeva già “fuori citta” e qui vi erano piccole produzioni di formaggette fresche generi-

da

il bugiardino 2013

Marzo

camente indicate con Nostrale di (e il nome del luogo), e ovviamente la ricotta e la prescinsuola. Il formaggio faceva parte dell’alimentazione quoti-­ diana, costituiva una consistente fonte di reddito per le casse cittadine: ogni carico era sottoposto ai diritti di dogana, stabiliti dall’ufficio dei Carati del Banco di san Giorgio. Da allora molto è cambiato ma i princìpi delle gabelle di allora sono rimasti praticamente invariati: ricadono sempre sul consumatore finale perché influiscono sul costo totale del prodotto.

Parole crociate a schema libero

(il guitto)

ORIZZONTALI: 1 Misura terriera. 4 Marca del pastis francese. 10 Via che unisce largo Zecca a piazza Fontane marose. 12 Nome di donna. 14 Institut de Formation et de Recherche pour les Artisanats des Métaux. 15 Hemslei, l’interprete dei Jefferson. 17 Customer Service Elettrodomestici. 18 Coniglio in francese. 19 Erasmus Student Network. 20 Può essere destra o sinistra. 22 Per lo più sono abbinati a gioielli. 23 Technology Innovation International. 24 Fa guide e recensioni su eBay. 25 Sigla di cellule staminali embrionali umane. 26 Documento Programmatico sulla Sicurezza. 27 Dio dei venti. 29 Pioggia inglese. 31 Nome del celebre Liedholm. 33 Contrario di Off. 34 Teodor chimico e geologo svedese. 36 Centro Ricerca Psicoterapia. 38 Fuoriclasse argentino soprannominato “el payaso”. 39 È messa in salamoia. 41 Once Werw Presidents.42 Il re in francese. 43 Norvegia in norvegese. 44 Fra tibia e perone. 45 Dito dei piedi in inglese. 46 Atico nome dell’Aniene. 47 Precede Zeppelin. 48 Può essere di petto. VERTICALI: 1 Scuola media di Cornigliano 2 Uscire dall’ignoto. 3 Canzone di J. J. Goldman. 4 Pescara. 5 Altro nome delle Furie. 6 Regione del Marocco. 7 Ospitava catecumeni. 8 Aristoteles armatore greco. 9 Scuola elementare di Cornigliano. 11 Serve per asciugare liquidi. 13 Sigla di due ormoni prodotti dall’ipofisi. 16 Cozzolino, campione mondiale di kite surf. 21 Android tablet . 25 La mecca del cinematografo. 28 Raro wild dog del Sudafrica. 30 Inquieto. 32 Ogni volta. 35 Varese. 36 Nuvole quasi trasparenti. 37 Due formano un… 40 Magro in inglese.

In riviera semina le patate e trapianta le ortive del semenzaio. In valle metti a pregerminare le patate, prepara il terreno appena è asciutto e inizia il semenzaio per le colture estive. Semina le fave in luna crescente e l’aglio in luna calante. I piselli seminati il Venerdì Santo (29) non fanno i pidocchi. NELL’ULIVETO Prima che si schiudano le gemme e che si formino i nuovi getti, termina la potatura, poi disinfetta con verderame o poltiglia bordolese. NELLA VIGNA Metti a dimora le barbatelle, in riviera, quando riprende la vegetazione e le viti iniziano a piangere; non protrarre la potatura e la legatura oltre l’Annunciazione. NELL’APIARIO Nelle valli interne le api iniziano a bottinare; in assenza di vento e nelle ore più calde controlla le scorte e, se necessario, dai nutrimento; battendo dei colpetti sull’arnia, riconosci le famiglie dal ronzio (se sono in ordine, è breve e basso; se sono orfane, è prolungato e lamentoso). NEL BOSCO Taglia la legna da bruciare dall’1 al 10 (escluso il 6) e dal 27 al 30, la legna tagliata il 3 annerisce ma non brucia. Il 31 si chiude il taglio per il ceduo e il castagneto sotto gli 800 m: resta libero il taglio dei polloni di castagno per la vigna, fare ceste o recintare. IN CANTINA Travasa e imbottiglia i vini da bere giovani: dal 7 al 10 quelli fermi, dal 12 al 14 e il 17 quelli frizzanti.

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SOLUZIONI

ORIZZONTALI: 1 acro. 4 pernod. 10 interiano. 12 elvia. 14 ifram. 15 sherman. 17 cse. 18 lapin. 19 esn. 20 ala. 22 ori. 23 tii. 24 nerunt. 25 hesc. 26 dps. 27 eolo. 29 rain. 31 nils. 33 on. 34 Cleve. 36 crp. 38 aimar. 39 oliva. 41 owp.42 leroi. 43 norge. 44 tarso. 45 toe. 46 anio. 47 led . 48 do.

Genova è sempre stata grande commerciante di formaggi, media consumatrice e piccola produttrice. Oggi come nei secoli scorsi, il territorio non si presta all’allevamento in-­ tensivo o di animali a pezzatura grossa. La quantità di latte è sempre stata limitata, di conseguenza anche le tipologie e il formaggio prodotto. Ma il commercio dei formaggi è sempre stato uno dei pilastri dell’economia di Genova già nel XV e XVI sec. Nei vari archivi storici di Comune, Biblioteca Berio e Universitaria e Archivio di Stato, vi sono documentate molte di queste operazioni. Possiamo risalire all’importanza che occupava il cacio nel commercio e nell’alimentazione della Su-­

perba. Il formaggio era presente su tutte le tavole, indipendentemente dal livello sociale, non solo a Genova ma in tutta Europa. Nonostante le regole religiose non lo ritenessero “cibo magro” veniva consuma-­ to anche durante i giorni di digiuno che allora erano più di 150 all’anno. Il formaggio era genericamente chiamato caxeus, poi distinto in frescho e vetero. Le ricotte erano denominate seracium, da siero. I prodotti locali sono citati raramente e vengono denominati caseis nostratibus et presinsolis. La parte principale del comme r ci o s i svo lgeva all’interno delle mura ma an-­ che nelle podesterie di Voltri, Polcevera e Bisagno. Altra realtà a sé stante era il Levante e la Val d’Aveto, attraverso la quale proveniva il Piacentino, a volte scambiato con olio ligure. Molto caxeo giungeva anche via mare: alcuni documenti testimoniano carichi provenienti da Bonifacio per il formaggio sardo. Anche il cacio siculo era molto apprezzato:

In breve

VERTICALI: 1 Alessandro Volta. 2 rivelarsi. 3 onira. 4 pe. 5 erinni. 6 rif. 7 narcete. 8 Onassis. 9 Domenico Ferrero. 11 tampone. 13 lh. 16 airton. 21 lepan. 25 Hollywood. 28 Licaonte. 30 Inervoso. 32 sempre. 35 va. 36 cirri . 37 paio. 40 lean.

Riccardo Collu

I formaggi della Superba


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Controtendenza, ecco la “dieta sforma” Come prendere peso senza perdere buonumore Tra un po' inizierà la primavera e poi il tempo delle prime uscite in spiaggia, precedute dalla prova costume, allora ci sarà il solito tormentone delle diete salvalinea; proviamo però a vedere la situazione da un altro punto di osservazione, ispirandoci alla teoria della relatività di Einstein. Se all'uomo primitivo ruspante piacevano le tonde, perché noi dovremmo essere anoressiche? Certe pulsioni sono arcaiche e il progresso non consiste nell'essere uno stecchino, ma semmai in un miglioramento della coscienza morale e nella solidarietà concreta che superi lo stadio “homo homini lupus”. Comunque preistoria o terzo millennio: chi preferisce cadere su un cespuglio spinoso, piuttosto che su un mucchio di ovatta? Tutto ciò che è morbido: panna, schiuma, bianche volute di nuvolette comunicano tenerezza e piacere, quasi per ancestrali reminiscenze; chiodi, punte, spine e superfici acuminate evocano punizione, dolore e disagio. Perché le signore dovrebbero negarsi un innocente cioccolatino, una torta meringata, un bel piatto di lasagne ben condite, se proprio non ci sia un'esigenza di salute e non lo proibisca tassativamente il medico o venga varato un decreto che imponga una super-tassa sui chili di troppo, perché le taglie robuste consumano più stoffa per vestirsi? Tra i nostri antichi progenitori la Venere Steatopigia otteneva il massimo gradimento ma anche nel Rinascimento le più ammirate signore erano piuttosto in carne. Forse la Gioconda avrebbe perso il suo enigmatico sorriso se le avessero imposto di mangiare solo un po' di verdurine a vapore e poco pesce lesso. Il Bambin Gesù, nel quadro “La Madonna del Cardellino” di Raffaello, non sarebbe forse rimasto tra le morbide ginocchia della madre, se queste fossero state ossute, ma sarebbe corso a giocare altrove. Consolatevi quindi signore non proprio filiformi e ricordate che, più recentemente, il famoso cantautore francese Georges Brassens ha composto una canzone intitolata “Vénus Callipyge”, per esal-­ tare la rotondità femminile, ispirandosi alla celebre statua omonima esposta al Museo archeologico nazionale di Napoli. A guisa di facezia, se non siete grassottelle, eccovi quindi una dieta pesosforma per acquistare circa sei, sette chili alla settimana, da seguire naturalmente, come ogni dieta che si rispetti, in assenza di patologie in corso, sotto lo stretto controllo medico. A. L. F. Disegni e bozzetti dell’autrice

Dieta sforma Ore 7,30. Colazione A scelta: una spremuta di frutta ben zuccherata più una bella tazza di cioccolata calda con latte intero più almeno dieci tra biscotti e pasticcini; una spremuta più caffè-latte intero più un uovo al bacon con pane tostato una spremuta più una tazza di caffè con panna e meringhette più due cornetti dolci Ore 10,30. Rompi digiuno A scelta: una bella porzione di focaccia farcita con abbondante stracchino o salame; una bella fetta di pizza ben condita; una porzione abbondante di torta al cioccolato o crostata Ore 12. Aperitivo Analcolico alla frutta con patatine, olive e stuzzichini vari Ore 13. Pranzo Primo piatto. A scelta, con abbondante formaggio parmigiano: una bella porzione di lasagne al forno; una porzione abbondante di mezze penne al ragù; pansoti in salsa di noci Secondo. A scelta, con contorno di insalata mista con gherigli di noce, condita con olio e aceto e maionese: una bistecca fiorentina con patate fritte; fritto misto alla genovese; fritto di pesce in abbondanza Formaggi. Vassoio di formaggi misti a volontà. Dolce. A scelta, una porzione abbondante di torta mille sfoglie; torta al cioccolato; tiramisù Frutta. A scelta: due banane; cinque fichi fioroni; macedonia di frutta di stagione con gelato Ore 17. Merenda A scelta: crema al cioccolato spalmata su fette di pane tostato; grossa coppa di gelato alla creme; coppa di panna montata spolverata di cannella con biscottini Ore 18,30. Aperitivo con le amiche un cocktail con vol au vent, pizzette, tramezzini, ecc. Ore 20,30. Cena Primo piatto. A scelta, con abbondante formaggio parmigiano: minestrone alla genovese con scucuzzùn; pasta e fagioli; minestra di ceci Secondo. A scelta: nasello lesso con maionese e patate; bollito misto alla piemontese con salse e mostarda; luganega con purè di patate Dessert. A scelta: due yogurt bianchi interi con miele, gherigli di noci, nocciole ed uvetta; gelato ai frutti di bosco con biscottini secchi; coppa crema vaniglia e cioccolato con sfogliatine Bevande consigliate: birra, coca cola, vini rossi o bianchi a seconda della portate, spumante dolce o brut. Ore 22. Tisana dolcificata con due cucchiaini di miele. Ore 23. Sul cuscino, prima di dormire, un paio di cioccolatini alle nocciole o boeri. Astri Lidia Frascio

ilCorniglianese

Ezio Pescheria Il pesce fresco del golfo ligure Genova Cornigliano Via Cornigliano 160 r tel. 010.6505787 Via Bertolotti, 51 r tel. 010.6512212


Speciale SpecialeFestival, Festival, quan can da Natalino Otto (l’altr da Natalino Otto a T Dadai Pegli Matia a Mignaneg Bazar a Fossati, Matia Bazar Fra success

d di Fiorenzo

Fiorenzo Cartoline della P co

Nel secondo dopoguerra, il se Joe Sentieri (1925-2007) che, come Natalino Otto, aveva iniziato la Comune di Sanremo nomina sua carriera esibendosi a bordo dei transatlantici che coprivano le rotte Amilcare Rambaldi – esportatra l’Europa e l’America. Sentieri partecipa a quattro edizioni consecuti-­ tore di fiori per professione ve del Festival, ma le sue canzoni più note sono quelle proposte nel ma con una grande 1960, ovvero Quando vien la sera ed E’ mezzanotte. E’ un mo-­ passione per la musimento magico per gli interpreti genovesi: nel 1961 partecipa per ca – presidente di la prima volta al Festival con la canzone Non mi dire chi sei una commissione artistica con il compito di proporre idee valiUmberto Bindi (1932-2002), nato a Bogliasco. Bindi si era già de allo scopo di rivitalizzare la città tramite manifestazioni e fatto conoscere a Sanremo come autore, sue erano infatti spettacoli. Nella corposa relazione prodotta da Rambaldi si l’allegra I trulli di Alberobello nel 1958 ed E’ vero che segna il accenna anche ad un festival canoro, ma per realizzare questa debutto di Mina a Sanremo nel 1960. E in quello stesso anno, nuova iniziativa occorrerà attendere ancora qualche anno, fino insieme a Gino Paoli con Il cielo in una stanza, aveva dominato a quando l’industriale Pier Busseti, gestore del Casino di Sanre-­ le classifiche dei 45 giri con la bellissima Il nostro concerto. Ma mo, insieme all’autore radiofonico Angelo Nizza, sottopone il Bindi è omosessuale, e l’assurdo moralismo dell’epoca riesce ad progetto al direttore dei programmi radiofonici Giulio Razzi. Si emarginarlo in nome del suo orientamento, il suo grande talencomincia così a lavorare sull’idea, e il 29 gennaio 1951, i micro-­ to passa in secondo piano di fronte a questa sua “colpa”, e i suoi foni della RAI entrano nel Salone delle Feste del Casino di Sanpassaggi in radio e in TV vengono ridotti al minimo. Tornerà a remo per trasmettere in diretta la prima serata del primo FestiSanremo soltanto nel 1996, insieme ai concittadini New Trolls, val della Canzone Italiana. Il presentatore Nunzio Filogamo Natalino Otto, Cogoleto (Ge) 25 dicembre per cantare Letti. Nel 1961, debutta al Festival anche l’altro saluta gli ascoltatori della radio e gli spettatori in sala seduti ai 1912. Al Festival di Sanremo giunge 3° campione di vendite del 1960, Gino Paoli, nato a Monfalcone nel 1955 tavolini tra l’andirivieni di numerosi camerieri. Inizia così nel 1934 ma genovese d’adozione. Tutto vestito di nero, con l’avventura del Festival di Sanremo che a 62 anni da quella data occhiali da sole, interpreta Un uomo vivo, che non è sicura-­ è ancora oggi lo spettacolo di punta della stagione televisiva. Da allora, mente tra le sue cose migliori, ma avrà modo di ritornare a Sanremo sono migliaia i cantanti che si sono alternati su quel palcoscenico, non altre quattro volte, nel 1964 con Ieri ho incontrato mia madre, nel 1966 soltanto italiani, ma sono stati molti anche gli interpreti che hanno quacon La carta vincente, nel 1989 con Questa volta no e nel 2002 con Un si giocato in casa, ovvero gli artisti genovesi in gara nelle varie edizioni. altro amore. L’Italia è ormai in pieno boom economico, il successo del La quarta edizione del Festival vede in gara per la prima volta un inter45 giri porta alla nascita di altre manifestazioni musicali che in qualche prete genovese, il grande Natalino Otto. Natale Codognotto, questo il caso hanno lo stesso successo, quando non lo superano, del Festival di vero nome del cantante, era nato a Cogoleto nel giorno di Natale del Sanremo. Nel 1962 nasce il Cantagiro, nel 1964 Un disco per l’estate e 1912, ma la famiglia si era poi trasferita a Sampierdarena per ragioni di Festivalbar. Queste tre manifestazioni costituiranno la colonna sonora lavoro. Sposato con Flo Sandon’s, che aveva vinto il Festival nel 1953 in delle vacanze degli italiani per almeno un decennio (il Festivalbar prosecoppia con Carla Boni, Otto porta una ventata di allegria e di swing in guirà addirittura fino al 2007). Ma torniamo a Sanremo: l’edizione 1965 un Festival pieno di canzoni tristi e piagnucolose, sono cinque i brani vede in gara per la prima ed unica volta, con Il tuo amore Bruno Lauzi che gli vengono affidati, dei quali 4 arrivano in finale (Notturno si clas(1937-2006), nato in Eritrea ma cresciuto a Genova. Compagno di banco sifica al quarto posto). Il cantante prematuramente scomparso nel 1969 di Luigi Tenco al ginnasio, Lauzi aveva debuttato nel 1962 con il nome torna in gara anche nelle edizioni successive fino al 1959, e nel 1955 si Miguel e i Caravana e con due canzoni in dialetto genovese. Lauzi torneclassifica al terzo posto con Canto nella valle. Nel 1956 gli organizzatori rà ancora a Sanremo in veste di autore, non possiamo non citare la del Festival decidono di lanciare soltanto voci nuove, e tramite un consplendida Almeno tu nell’universo lanciata da Mia Martini nell’edizione corso al quale partecipano 6646 candidati, vengono scelti sei nuovi cantanti per interpretare le 20 canzoni in gara. Tra di essi c’è Luciana Gon-­ zales, nata a Pegli nel 1935, che si classifica al terzo posto con La vita è Fischiettand un paradiso di bugie. La popolarità della Gonzales sarà di breve durata, di Guido continuerà a cantare ancora per qualche anno, ma l’edizione del 1956 è Il primo festival di Sanremo non lo ricordo: ascoltavo “Grazie dei fiori” sen l’unica che la vede sul palcoscenico del Festival. Famoso per siglare ogni posto. Del secondo rammento tutto: Nilla, accompagnata dall’orchestra An sua interpretazione con un saltino, nel 1960 arriva a Sanremo uno dei classificata, per anni sarebbe diventata il cavallo di battaglia di coloro che do primi esponenti della nuova corrente dei cosiddetti “urlatori”, il genove-­ gnato da amichevoli cori. Dal giardino dell’osteria sotto casa giungevano le confine con la Jugoslavia. “Papaveri e papere”, allegro orecchiabile, piazzata tiva ovunque. Studiavo in collegio dai Salesiani e sulla loro rivista “Giovani” che cosa ci vuoi far”, risultava:”es nata parvulina que facere tu vis.” che cosa ci vuoi far”, risultava:”es nata parvulina que facere tu vis.” Il Il festi fes battaglia dell’audience. Le edizioni per vincere la battaglia dell’audience. si sarebbero succedute promuovendo Le ediz nu tamente create per attirare l’attenzione della gente. Impossibile non ricord ni e cantanti e come di solito ci sarebb tragedia della morte di Luigi Tenco, l’anticonformismo di Adriano Celentano l’attenzione della gente. Impossibile non rico cedo una riflessione: da tantissimo tempo non sento più nessuno fischiettar zionato il festival. La tragedia della morte d no, diventava sempre più nitida per poi affievolirsi man mano che l’autore s sono le immagini che mi ricordano il primo dia veniva raramente disturbatatissimo dal rombo tempo di qualche non sento motocicletta più nessuno o dallo fischs no d’allegria ma neanche allora lo erano: tuttavia quelle melodie che romp prendeva corpo da lontano, diventava sempr futuro migliore. Quello che stiamo allontanava; vivendo. il transito di automobili era pre bata dal rombo di qualche motocicletta o da momenti che riempiono d’allegria ma neanc no delicatamente il silenzio della sera erano i mo vivendo. Joe Sentieri cresce nella zona del porto mercantile di Genova. Nel 1960 conosce A Corniglian un grande successo a Sanremo con Si dice che una disinvolta “Quando vien la sera” Dufour di via Cervetto, si m tia”. Per combinazione qu la videro sul palco di Sanr coro dei Delirium che nel no Fossati. La storia non accolta il giorno d


nta ntaGenova LiguriaaaSanremo Sanremo Tenco, ro ieri) a Fossati (ieri) Fossati, Paoli ai goRicchi con Paoli, e Poveri Tenco, r, Ricchi e Poveri e… si e tragedie

di o Pampolini

Pampolini collezione Bellini

1989. Nel 1967, la RCA convince Luigi Tenco a partecipare al Festival finalmente di tornare alla con Ciao amore ciao. E’ piuttosto nervoso Tenco la sera del 26 gennaio, diretta TV per le tre serate. l’emozione di affrontare l’immensa platea di Sanremo è per lui troppo Anche negli anni bui ci sono forte, si aiuta con dei farmaci e si scola mezza bottiglia di grappa. E alcuni genovesi che debuttaquando, al termine della serata, gli comunicano la sua elimino al Festival, nazione dalla finale, si chiude in albergo. Più tardi troveranno come la cantautriil suo corpo senza vita e le sue ultime parole scritte su un bice Antonella Botglietto d’addio. Nel 1968 partecipa per la prima volta al Festi-­ tazzi (1944-1997) con Per una donna donna, e Valentina Greval, con Il re d’Inghilterra, l’italo-francese Nino Ferrer (1934co, nata a Mignanego nel 1954, con Notte dell’estate, entram1998), nato a Genova dove ha trascorso in parte la sua infanbe nel 1974. Prima volta a Sanremo nel 1976 per Sandro Giazia. Ferrer tornerà a Sanremo nel 1970 con Re di cuori e nel cobbe con Gli occhi di tua madre. Il cantautore si era rivelato 1971 con Amsterdam. Dopo il grande successo al Disco per l’anno prima al Festivalbar con Signora mia, e tornerà a Sanl’estate 1968 con Visioni, i New Trolls, uno dei primi gruppi remo nel 1983 con Primavera e nel 1990 con Io vorrei. Nel rock-prog italiani, formatosi a Genova nel 1967, debuttano a 1984, arrivano a Sanremo i Trilli che dal 1971 avevano fatto Sanremo nel 1969 con Io che ho te. Vi torneranno altre sei conoscere il repertorio dialettale genovese ed alcune loro volte tra il 1971 e il 1997. Gli anni Settanta si aprono con il Nati a Genova sul finire degli anni ‘60, i Deli-­ canzoni che potremmo definire goliardiche. Al Festival, Piptrionfo dei genovesi Ricchi e Poveri, Angela, Angelo, Franco e rium adottano la sigla definitiva nel 1970, con po e Pucci cantano, ovviamente in italiano, Pomeriggio a Marina, i quali dopo alcuni anni di gavetta sfiorano la vittoria l'ingresso di un giovanissimo Ivano Fossati (in Marrakech. Negli anni successivi, il Festival, che ormai ha foto) alla voce, tastiere e flauto traverso. nel 1970 con La prima cosa bella e nel 1971 con Che sarà. riacquistato il vigore dei primi anni, anche se più come spetNel ‘72 il gruppo partecipa al Festival con Due sono le partecipazioni di Michele, nato a Vigevano, ma tacolo televisivo che come passerella di canzoni, vede il degenovese d’adozione, nel 1970 con L’addio e nel 1972 con Fo- “Jesahel”, che diventerà una hit con milioni di butto dei genovesi Cristiano De André nel 1985 con Bella più restiero. Grande successo nel 1972 per i Delirium di Ivano copie vendute. Durante l'esecuzione il gruppo di me, Sabrina Salerno nel 1991 insieme a Jo Squillo con Siasi fa accompagnare da amici vestiti da hippy, Fossati, in gara con Jesahel, mentre l’anno successivo parteci-­ fra di essi: Oscar Prudente e Mario Lavezzi mo donne, Francesco Baccini nel 1997 con Senza tu. Nel pano al Festival i genovesi Jet, ovvero Carlo Marrale, Piero 2002, il podio del Festival è tutto ligure: il primo posto è dei Cassano e Aldo Stellita, i quali, due anni più tardi, incontregià citati Matia Bazar, mentre le posizioni d’onore sono per la ranno Antonella Ruggiero e Giancarlo Golzi e diventeranno i Matia Baspezzina Alexia, seconda con Dimmi come, e per Gino Paoli, terzo con zar. Con il loro nuovo storico nome, i cinque sono in gara a Un disco per Un altro amore. E arriviamo all’edizione 2013. Non ci sono genovesi in l’estate 1975 con il loro primo singolo Stasera che sera, ma sono elimigara ma tra i grandi ospiti italiani che avrebbero dovuto partecipare per nati al primo turno. A Sanremo debuttano nel 1977, prima di undici parritirare il premio “Città di Sanremo” era prevista la presenza dei Ricchi e tecipazioni con canzoni come Vacanze romane (1983), Souvenir (1985), Poveri che proprio da qui avevano spiccato il volo nel 1970. Una tragedia Brivido caldo (2000). I Matia Bazar vincono l’edizione del 1978 con E li investe proprio nella settimana dell’ultimo Festival. Un gravissimo dirsi ciao, e quella del 2002 con Messaggio d’amore. Intanto, il Festival, lutto colpisce Franco Gatti, il “baffo”, che perde il figlio ritrovato morto intorno alla metà degli anni Settanta, conosce un periodo poco felice, a Genova Nervi a soli 23 anni. Il quartetto ispirato agli statunitensi The dovuto anche al fatto che la RAI decide di mandare in onda dal 1973 Mamas and Papas si era formato nel 1967, il loro primo singolo, solo la serata finale. E’ un periodo di crisi anche per il 45 giri, molte ma-­ L’ultimo amore, partecipa al Cantagiro 1968, poi il già citati secondi nifestazioni canore, come Cantagiro, Canzonissima e Un disco per posti a Sanremo 1970 e 1971. Al Festival torneranno in gara altre dieci l’estate si congedano definitivamente dal loro pubblico. Sanremo so-­ volte, dal 1981 senza la bionda Marina che lascia il gruppo e tenta la pravvive ma tornerà al successo soltanto nel 1981 quando la RAI decide carriera da solista. E proprio nel 1981 i Ricchi e Poveri lanciano al Festival un pezzo campione di vendite discografiche, Sarà perché ti amo, mentre nel 1985 si aggiudicano la vittoria con Se m’innamoro. Il loro ritorno sul palcoscenico nel 2013 avrebbe costituito l’occasione per An-­ do il Festival gela, Angelo e Franco di farci riascoltare i loro grandi successi sanremesi Pallotti e per ricordare al loro pubblico che proprio recentemente hanno realiznza sapere che l’interprete era Nilla Pizzi e che si era classificata al primo zato un nuovo album dal titolo “Perdutamente amore” che contiene 4 ngelini, aveva fatto man bassa dei primi tre posti. ”Vola colomba”, prima inediti insieme ad alcune canzoni che hanno fatto la storia del gruppo. opo sei giorni di lavoro si concedevano qualche bicchiere di vino accompae nostalgiche note: un inno di speranza per i triestini ancora nel limbo di asi al secondo posto sembrava aver soppiantato l’inno nazionale: la si sen era addirittura comparsa tradotta in latino: ricordo che “sei nata piccolina ival stival di di Sanremo Sanremo diventa diventa intanto intanto unauna delle delle tante tante occasioni occasioni per vincere la uove zionicanzoni si sarebbero e cantanti succedute e come promuovendo di solito ci sarebbero nuove canzostate polemiche artadare il modo in cui “Nel blu dipinto di blu” ha rivoluzionato bero state polemiche artatamente create per attirare il festival. La ordare il modo in cui “Nel blu dipinto di blu” ha rivolu-­ o sono le immagini che mi ricordano il primo decennio di festival. Mi condi Luigi Tenco, l’anticonformismo di Adriano Celentano re. Abitavo a metà di un lungo rettilineo, l’arietta prendeva corpo da lontasi allontanava;; il transito di automobili era pressoché decennio di festival. Mi concedo una riflessione: da taninesistente e la melohiettare. sferragliare Abitavo dei tramway. a metà Non di un stiamo lungo attraversando rettilineo, l’arietta momenti che riempiopevano delicatamente il silenzio della sera erano indice re più nitida per poi affievolirsi man mano che l’autore si di speranza in un essoché inesistente e la melodia veniva raramente disturallo sferragliare dei tramway. Non stiamo attraversando che allora lo erano: tuttavia quelle melodie che rompeva-­ indice di speranza in un futuro migliore. Quello che stia-

no si dice che a ragazza che lavorava alla mise un giorno “in malat-­ uella sera stessa i colleghi remo mentre cantava nel l 1972 accompagnava Ivan dice come la corista fu dopo alla Dufour.

Luigi Tenco (Cassine, 21 marzo 1938 — Sanremo, 27 gennaio 1967) al Festival canta “Ciao amore ciao”. Ma la canzone non va in finale. Rientrato all'Hotel Savoy, viene trovato morto nella camera che occupava, la n. 219: suicidio. Nel 1967 Fabrizio De André lo ricorda con “Canzone in gennaio”


ilCorniglianese/eventi e tempo libero Pentolaccia a Campi per un mondo di bimbi I “bambini di tutto il mondo” sono stati gli unici, veri protagonisti della Festa della pentolaccia organizzata nella prima domenica del mese di febbraio dal Comitato Genitori Anziani di Campi, dal Comitato Genitori della Scuola “Sbarbaro” e dalla Pro Loco di

L’area verde imbandierata di Campi vista da via Renata Bianchi Sullo sfondo la sede del nostro giornale

Cornigliano nell’area verde di Campi con il patroci-­ nio del VI Municipio Medio Ponente. Oerre

Bambini e bambine festeggiano Carnevale con la rituale pentolaccia

Con Conad “sotto questo cie-­ lo” spuntano pc e stampante Grazie al sostegno delle famiglie degli alunni e alla collaborazione del supermercato Conad di Cornigliano, la scuola primaria statale Camillo Sbarbaro ha ottenuto un computer portatile e una stampante, che arricchiranno il laboratorio informatico del plesso. Scuola Sbarbaro

Febbraio 2013 >>> 14

Suoni e parole, a Villa Bombrini pulsano i ritmi del mondo E’ ufficialmente partita la rassegna di eventi culturali “Suoni, Parole, Ritmi del Mondo”. Giunta alla IV edizione porterà fino al 20 aprile, a Villa Bombrini, suggestioni ed emozioni sonore, visive e ritmiche. Un vero e proprio caleidoscopio di sonorità e visioni: l’accattivante improvvisazione jazzistica, le ammalianti melodie di sapore mediter-­ raneo, l’incontro di ritmo, corpo e virtuosismo, i brevi ed immaginifici universi creati da fotogrammi in movi-­ mento. La rassegna, giunta alla quarta edizione, consolida l’ormai consueto ed ottimo rapporto con la musica jazz che ha evidenziato, già dalle precedenti edizioni, l’attitudine della Villa ad accogliere questo genere musi-­ cale ed il suo pubblico. Si arricchisce con nuovi generi regalando un percorso musicale che spazia dalle melodie mediterranee ed arabe, ai ritmi del Sud America, senza dimenticare il naturale talento genovese nel fare musica. Quale sede della Genova Liguria Film Commission e del Polo Produzioni Audiovisive Cornigliano (PPAC), la Villa rimane fedele al rapporto privilegiato instaurato con il mondo dell’audiovisivo, offrendo serate dedicate al cortometraggio e rendendo omaggio ad alcuni fra i più interessanti coreografi contemporanei restituiti dal video. Villa Bombrini sprigiona l’ennesima scintilla che si propone di accendere ancora di arte, creati-­ vità e contaminazione culturale il proprio territorio per divenire luogo-specchio di una Cornigliano vitale e dinamica, aperta al proprio divenire e alla propria riscoperta. Gli eventi sono realizzati in collaborazione con Associazione Jazz Lighthouse, Associazione Coloriamo@musica, Mario Jorio, Danilo Spadoni ed Associazione UBI Danza. La rassegna è stata inaugurata alla presenza del vicesindaco di Genova e presidente della Società Per Cornigliano, Stefano Bernini, del vicepresidente e assessore alla Cultura del Municipio VI Medio Ponente, Fabrizio Gelli, del direttore di Società Per Cornigliano, Enrico Da Molo, e con la partecipazione dei rappresentanti della Associazione Jazz Lighthouse, dell’Associazione Coloriamo@musica e di Mario Jorio. Il prossimo mese, per il Canto della terra-paesaggio d’autore (3^ edizione), segnaliamo giovedì 7 marzo il trio Nuevo En-­ cuentro. A seguire il 16 marzo U. T. Gandhi Trio.

Carnevale a villa Canepa

La reliquia del Padre Santo

L’ACLI Sant’Ambrogio con il Municipio VI Medio Ponente ha per la prima volta festeggiato il Carnevale con una sfilata di numerose maschere e di bambini di varie età che hanno rotto la consueta pentolaccia e concluso con l’ottimo rinfresco offerto dal Municipio. Tre mascherine vincenti sono state premiate con tre targhe. Carlo Guerra

Le parrocchie dei SS Andrea e Ambrogio e di NS di Lourdes hanno accolto la reliquia del Padre Santo, un frate cappuccino che si immolò per i genovesi colpiti dal colera a metà ‘800. Un vasto séguito di fedeli ha accompagnato e pregato intorno alle spoglie del Padre dichiarato santo da Papa Giovanni XXIII nel 1962.

Raccolta di generosità con il Centro vicariale di ascolto

I ragazzi della Sbarbaro ora “fanno scuola” con computer e stampante

In un periodo ancora molto difficile come quello attuale, il Centro vicariale di ascolto organizza una raccolta di viveri nei supermercati di Cornigliano, sabato 9 marzo. Tra i prodotti consigliati pelati e passate di pomodoro, legumi in scatola, tonno e carne in scatola, olio, farina, zucchero, riso, omogeneizzati e alimenti per l’infanzia. Non si consiglia di raccogliere pasta e alimenti deperibili, i prodotti serviranno per i pacchi-viveri distribuiti dal centro di ascolto alle famiglie in difficoltà del quartiere. Per informazioni rivolgersi alla sede dell’associazione in piazza Santuario di Coronata, 2 16152 Genova 010.6508522 S. P.

Ok per la raccolta pelati, tonno, olio, farina e legumi


ilCorniglianese/eventi e tempo libero

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Tre milioni di euro per finanziare le piccole imprese

A passo di danza, un Cerchio racchiude culture e tradizioni

Giunge alla quinta edizione il nuovo bando del Fir commercio che oggi rappresenta uno strumento essenziale per le tante micro e piccole imprese del commercio e della somministrazione che con tenacia e fatica vogliono continuare ad essere competitive. La regione Liguria ha stanziato 3 milioni di euro a copertura del bando e ha recepito la richiesta di Ascom Confcommercio di aumentare la perQuinta edizione del bando Fir commercio. Dal 15 marzo al 15 ottobre centuale di contributo a fonle micro e piccole imprese possono presentare richiesta do perduto dal venti al trenta per cento, elevata al 35% per le imprese localizzate in comuni non costieri. Le agevolazioni sono per nuovi investimenti ma anche e soprattutto per quelli già effettuati dal 1 gennaio 2010. Le domande si possono presentare dal 15 marzo al 15 ottobre.

Giunto alla sua terza edizione, “Il cerchio della danza” ripropone un momento di condivisione e di scambio tra culture e tradizioni in un territorio caratterizzato da una popolazione etnicamente ricca e variegata. Proseguono così gli incontri tra culture a Cornigliano a passo di danza, con musica e racconti presentati dal Municipio VI Medio Ponente e a cura di Gruppo storico sestrese, Associazione Futuro primitivo, Lengua madre amiga, Associazione Luanda, Associazione Passi e ri… passi, Coordinamento ligure Donne latinoamericane, Associazione Nuovi profili, Centro civico di Cornigliano. L’idea di questa edizione è quella di riper-­ correre i legami, i miti, gli elementi in comune delle danze tradizionali dei vari paesi partendo da alcune modalità di danze determinate dall’evoluzione nel tem-­ po. Saranno proposte tre serate a tema sulle tre tipologie di danze: il cerchio, la catena , la quadriglia e la coppia “aperta” attraverso le quali si potranno far ri-­ saltare le tradizioni, le rielaborazioni e le contaminazioni tra le varie culture. Per rispondere al gradimento mostrato dal pubblico coinvolto nelle edizioni precedenti ci sarà anche più tempo dedicato all’apprendimento delle danze di facile esecuzione. Un mese dopo la serata inaugurale, il calendario offre sabato 23 marzo alle 20,30 presso il circolo Arci Uguaglianza, via Cervetto, il ballo in catena, danze storiche francesi, occitane, ecuadoriane a cura di: Gruppo storico sestrese, Futuro primitivo, Passi e ri… passi, Lengua madre amiga e Nuovi profili.

Nervi, la Filarmonica protagonista Trasferta in calendario per la Filarmonica di Cornigliano che è andata ad allietare, con la sua musica e la sua simpatia, il Carnevale di Capolungo, quartiere di Nervi con cui intrattiene da molti anni rapporti di amicizia. La tradizionale sfilata ha visto la partecipazione di una miriade di bambini, parte dei quali, i più piccoli, sistemati su barche trainate da trattori in un turbinio di coriandoli e stelle filanti. Davanti a tutti la Banda, come garanzia di allegria e buon umore fino a pomeriggio inoltrato. La Filarmonica ha ricevuto i ringraziamenti degli organizzatori e del rappresentante del Municipio, oltreché una coppa a ricordo della giornata. Carnevale in via Capolungo, a Genova Nervi

Guido Rossa, 34 anni dopo Come ogni anno la comunità ha ricordato la barbara uccisione di Guido Rossa, operaio all’Italsider e sinda-­ calista della Cgil, trucidato dalle Brigate rosse il 24 gennaio del 1979, a Genova, alle 6 e 35 del mattino davanti alla sua casa di via Ischia mentre si accingeva a recarsi al lavoro. Alla manifestazione hanno partecipato gli studenti del Volta.


ilCorniglianese/sport

Clamoroso all’Italo Ferrando “Il muro prende il palo”

Nelle foto è ben visibile il muro che si è “appoggiato” ai pali della recinzione del campo. Sono evidenti alcune crepe

Il campo “Italo Fer-­ rando” in cui gioca la Corniglianese, da sempre luogo di sport e aggregazione per i ragazzi del quartiere, è minacciato da un muro che rischia di crollare. “Vorremmo che ve-­ nisse demolito – protesta Giuseppe Mango, presidente della società– così non è un sostegno ma un pericolo”. In effetti una parte del muro tende ad abbattersi proprio sul campo e “se non ci fossero i due pali che reggono la rete di cinta sarebbe già crollato”, sottolinea Luigi Tassone, presi-­ dente onorario della società, che aggiunge: “sarebbe più utile tirarlo giù. Potremmo spostare i pali di una cinquantina di centimetri e avremmo le misure per convertirlo in un campo di C1, C2”. Quali misure oc-­ corrono per trasformarlo da cittadino a campo di C1 e C2? “Solo 2.80 mt dalla linea di fondo campo ai pali: è fattibile ed eviteremmo problemi di incolumità pubblica”. I rischi, infatti, non riguardano solo i calciatori ma anche coloro che usufruiscono del parcheggio sottostante e le loro auto. Che cosa chiedete? “Facciamo un appello all’assessore allo sport: trasformare lo sta-­ dio significa che il settore giovanile di Genoa e Sampdoria potrebbe disputare le partite con grandi squadre nazionali proprio qui, con un notevole ritorno per gli operatori economici di Cornigliano”. La Società ha già informato il servizio dello sport del Comune di Genova del problema. Risulta che si sono attivati gli uffici competenti ma al momento non si sa dove si sia fermata “la pratica”. La Corniglianese au-­ spica che le risposte arrivino prima che il muro… dal palo vada in gol. Simona Tarzia

Febbraio 2013 >>> 16

Supermarjus, testardo e forte Ti aspettiamo per vincere insieme Marjus Petani è un ragazzino di 16 anni, degli Allievi della A.S.D. Corniglianese 1919. E’ stato colpito da una grave malattia: la leucemia. Ogni giorno la sua vita è una lunga e dura lotta per poter uscire da questo tunnel infernale. Parliamo di lui attraverso il racconto del suo migliore amico e compagno di squadra, Lorenzo Militari. “Marjus ed io ci siamo conosciuti a scuola, in prima media. Subito tra noi è nata una simpatia, com’è naturale tra ragazzi della nostra età: ci siamo sempre diverti-­ ti a fare scemate. Poi anche tra le nostre famiglie è nata una vera amicizia. Suo papà, il grande Petani, è il nostro guardalinee. Io sono venuto a giocare alla Corniglianese perché c’era lui, un testardo e forte centrocampista bomber, che quan-­ do giochiamo insieme mi fa anche arrabbiare e ci prendiamo sempre in giro (ecco, infatti era meglio che non dicevo forte perché poi mi romperà di sicuro).

Gli allievi della ASD Corniglianese posano insieme per salutare il loro compagno Marjus Petani

Purtroppo il campionato di Supermarjus Petani si è fermato quasi subito, il nostro Mister ci diceva sempre che ci mancava un importante elemento, ma questo tutta la squadra lo sapeva già. Abbiamo voluto dedicargli la foto sopra perché volevamo davvero dimostrargli che noi ci siamo sempre, siamo i suoi sostenitori più grandi e lui è il nostro eroe perché sta combattendo per una vittoria che va oltre. Anche se in futuro non giocheremo più a pallone, io e lui abbiamo tanti progetti insieme per quando saremo grandi a giocare altre partite che la vita ci offre. Marjus è una bellissima persona, un sedicenne molto sensibile con tanti buoni sentimenti. E’ molto divertente, un casinista, un testone ma soprattutto è il “mio amico”. Aspetto che vinca questa dura battaglia per la sua mamma, il suo papà, per tutta la sua famiglia e tutti noi che lo stiamo aspettando per ricominciare a giocare e vincere ancora insieme”. Cinzia Palomba Sergio Daga Si è svolto a Pinerolo (Torino) il primo Gran Prix di Coppa Italia e subito sul podio è salita la coppia genovese formata da Noemi Chiossone e Alessandro Cignarale. Ottime le prove degli altri ragazzi che gareggiano per l’Associazione italiana danze caraibiche di Cornigliano

Primo Gran Prix di Coppa Italia: Chiossone e Cignarale si gustano la Salsa Anno nuovo, stagione agonistica nuova. Avevamo lasciato in archivio gli ottimi risultati ottenuti dai giovani ballerini dell’Associazione italiana danze caraibiche al Gran Prix di Coppa Italia ed al Campionato italiano svoltosi durante il 2012, ed eccoci ritornati in pista. Domenica 10 febbraio si è svolto a Pinerolo (To), il 1° Gran Prix di Coppa Italia, Trofeo Due Valli, e ritroviamo subito sul podio la coppia formata da Noemi Chiossone e Alessandro Cignarale con un 1° posto nella combinata Salsa cubana e Merengue ed un 2° posto in Salsa portoricana e Bachata. Questa volta però non sono stati gli unici ballerini a rappresentare la scuola di ballo “Asd il Circolo della Salsa” sul parquet. Sono scesi in pista anche gli esordienti Luana Lazzaro e Giorda-­ no Riccardi che, alla loro prima, hanno portato a casa la finale in Bachata. Da parte dello staff dirigenziale della scuola di ballo “Asd il Circolo della Salsa”, uno speciale ringraziamento va a questi ragazzi che hanno degnamente rappresentato la Liguria nella prestigiosa competizione. Domenico Turco

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Febbraio 2013 >>> 17

co e la squalifica per due giornate. Il tecnico si è difeso dicendo di essere stato insultato e che lui, agli insulti, risponde con la stessa merce. Acqua passata. La Sampdoria continua la sua striscia positiva conquistando un punto d’oro con-­ A consolidare il buon momento della Samp tro il Napoli. Una partita che ha consacrato ulteriormente la nuova organizzazione è la vittoria netta sul Chievo per due a zero difensiva dei blucerchiati, letteralmente rinati sotto la guida di Delio Rossi. e il ritorno al gol di Poli e di Estigarribia. Nel girone di ritorno la Samp è imbattuta e dal giorno del suo arrivo sono stati Ora c’è il Parma -ancora in casa- che poraccolti 12 punti in 8 partite, una media di 1,5 punto a match. L’arrivo del nuovo trebbe dire finalmente “salvezza”. Ultima tecnico ha giovato a diversi elementi che prima sembravano ai margini del proget- considerazione su Mauro Icardi: il giovane to calcistico. L’esempio lampante è quello di Lorenzo De Silvestri, impresentabile argentino ha dimostrato qualità e personacon Ferrara e tra i migliori in campo nelle ultime uscite. Lodi che bisogna tessere lità che gli sono valsi il posto di titolare anche per Costa che con Rossi offre un rendimento costante e anche a Napoli è inamovibile e aumentando considerevolstato uno dei più bravi. Le due partite precedenti con il Torino (0-0) e, soprattutmente il prezzo del suo cartellino e to, con la Roma (3-1) hanno dimostrato che la Samp ha assimilato bene gli schel’interessamento di grandi club. Top. Gian-­ mi del tecnico, la mano di Delio Rossi si vede principalmente in corso di gara luca Sansone, neo acquisto blucerchiato: quando decide di cambiare modulo durante la partita mettendo in difficoltà la segna un gol su punizione alla Roma. Da squadra avversaria. L’unico fatto negativo che ha rovinato la festa blucerchiata è antologia. Flop. stato l’atteggiamento di Rossi, l’inequivocabile gesto del tecnico sampdoriano che Il “gesto” di Delio. ha rivolto il dito medio in direzione di Burdisso a fine partita con la Roma. Da dimenticare. Ne è nato un parapiglia con lo stesso giocatore argentino e Totti che mimeranno il Carlo Guerra gesto per chiedere spiegazioni all’arbitro con la conseguente espulsione del tecni-­

Sulla Samp la “mano” di Delio

Sul Genoa l’ombra di Mister X Il Genoa ha imboccato la strada giusta, la strada che porta alla salvezza. Ballardini ha restituito consapevolezza e autostima a una squadra demotivata e arrendevole che fino a poche settimane fa sembrava condannata al triste destino della retrocessione. La prova di carattere a Torino contro la Juventus del “furente” Conte, le vittorie casalinghe con Lazio (3-2) e Udinese (1-0) e i pareggi esterni sui difficili campi di Parma e Palermo hanno definitivamente rilanciato il vecchio guerriero rossoblù che finalmente si è risvegliato da quel sonno stregato in cui era piombato dallo scorso settembre. Ballardini stratega o forse solo grande motivatore. Il sergente di ferro ha saputo tirare le corde giuste restituendo finalmente serenità all'ambiente, serenità che a quanto pare sta permettendo al Genoa di recuperare in classifica punti preziosi. Il mercato ha certamente agevolato questo cambio di marcia, la squadra si è rafforzata in tutti i reparti: sono arrivati giocatori del calibro di Matuzalem, Cassani (purtroppo ancora infortunato), Portanova e Manfredini ( i capitani di Bologna e Atalanta, due squadre abituate alla lotta per la sopravvivenza in Serie A). La partita di sabato sera contro i siciliani ha permesso al Grifone di tornare a casa con un punto importante, forse si poteva osare un po' di più, spingendo sull'acceleratore per provare a dare il colpo di grazia ai ragazzi di Malesani ma un lungo viaggio è composto anche da piccoli significavi passi. Al

Gianluca Sansone, neo acquisto della Samp

“Barbera” ha vinto la voglia di non perdere, il vecchio Genoa di Del Neri e De Canio di sicuro sarebbe uscito sconfitto da una gara dal coefficiente di difficoltà così elevato; sapere che finalmente il cambio di rotta è avvenuto, e che cambio!, è il regalo di Natale che mesi due mesi fa non abbiamo ricevuto: speriamo che l'uovo di Pasqua non rimanga indigesto come il panettone. Se il mese scorso è stato difficile trovare Palermo-Genoa 0-0, il portiere Frey in una fase di gioco il migliore, questa volta è complicato individuare il peggiore. La squadra ha finalmente iniziato a girare nel modo giusto e tutti i giocatori stanno dimostrando grinta, tecnica e carattere. Rocciosa la difesa, perfetto il centrocampo e determinante l'attacco : Portanova e Manfredini hanno portato l'esperienza che mancava, Kucka e Bertolacci sono rinati, Matuzalem ha preso in mano la pesante eredità di Milanetto vestendo i panni del direttore d'orchestra e Marco Borriello è il solista che impreziosisce le note dello spartito. Unico neo: peccato per quella telefonata di Galliani a Preziosi sul “Mister X” a cui il Milan è interessato. A volte basta un niente a minare gli equilibri e questo i genoani lo sanno fin troppo bene. Riccardo Cabona

Mister Baietta: “Io, erede di Sacchi” Con il permesso della Corniglianese

squadra Juniores che allena ottenendo ottimi risultati. “Prediligo il 3-5-2 e mi rifaccio ai sistemi del grande Arrigo Sacchi di cui sono un estimatore” dice Enzo, e continua: ”Spinto da una passione genuina cerco di trasmettere Chi decide di dedicare il proprio tempo per allenare dei ragazzi deve sentire una forte passione per il calcio. E’ la caratteristica di Cosimo Vincenzo “Enzo” Baietta, le soluzioni di gioco provate più volte, fino a raggiungere la piena soddisfazione la domePalmi (RC), 1962. Dopo tante esperienze giovanili, conclude la sua carriera come giocatore-allenatore con due campionati vinti in seconda categoria nella sua città. nica. Con la Società non abbiamo fissato nulla in anticipo: sarà il nostro impegno a deterPrende il patentino e allena nell'hinterland: U.S. Cosoleto, Stella Azzurra, Nuova minarne il traguardo. Ringrazio la squadra Eufemiese, fino al grande salto con l'U.S. Palmese in Eccellenza per 2 anni per chiudere poi la sua avventura calabrese con il Polistena in promozione. Si trasferi- per quanto fatto e la Società per la grande sce a Genova e qui trova la sua “seconda casa” con l'A.S.D. Corniglianese 1919 e la disponibilità dimostratami dal primo momento, mettendomi a disposizione dei ragazzi stupendi e vogliosi di dimostrare il loro valore”. Sergio Daga

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ilCorniglianese/rubriche L’avvocato risponde Caro Avvocato, Il condominio in cui abito ha recentemente deliberato lavori di manutenzione straordinaria comportanti la ristrutturazione dei quattro prospetti e del tetto. Quest’ultimo è un terrazzo calpestabile di mio uso esclusivo essendo pertinenza del mio appartamento che è posto al piano attico dell’edificio. Come devono essere ripartiti gli oneri di manutenzione del terrazzo? G.L. Caro Signore, Ai sensi dell’art. 1126 c.c. quando l’uso dei lastrici solari o di una parte di essi non è comune a tutti i condomini, come nel suo caso, quelli dei condomini che ne hanno l’uso esclusivo sono tenuti a contribuire per un terzo nella spesa delle riparazioni o ricostruzioni del lastrico: gli altri due terzi sono a carico di tutti i condomini dell’edificio o della parte di questo a cui il lastrico solare serve, in proporzione del valore del piano o della porzione di piano di ciascuno. La norma è espressione del principio di ordine generale secondo cui in presenza di beni comuni destinati a servire i condomini in misura diversa, le spese di manutenzio-

ne di detti beni devono essere ripartite in proporzione all’uso che ciascun condomino può farne. Il lastrico solare, di cui Lei gode in modo esclusivo, è un sistema di copertura dell’edificio che differisce dal tetto vero e proprio perché è di superficie piana anziché inclinata e può consentire l’accesso per alcuni servizi di utilità comune o esclusiva di alcuni condomini. Distinta è la nozione di terrazza, la quale, oltre a quella di copertura svolge l’ulteriore funzione di consentire il comodo accesso, con possibilità di intrattenervisi. Per terrazza a livello, infine, si intende la superficie scoperta posta al vertice di alcuni vani e nel contempo sullo stesso livello di un altro di proprietà esclusiva, così da rappresentare una proiezione all’aperto di quest’ultimo, occor-­ re che essa sia destinata all’uso esclusivo di quel dato appartamento e che solo da esso vi si acceda. Nonostante la suddetta differente natura, in virtù della parziale affinità funzionale, la terrazza di copertura del fabbricato di proprietà esclusiva di un condomino, viene equiparata al lastrico solare ai fini dell’applicazione del criterio di ripartizione delle spese fissato dalla norma a cui Le ho fatto cenno. Avvocato Matteo Savio

“Come devono essere ripartiti gli oneri di manutenzione dei terrazzi?”

Febbraio 2013 >>> 18 La Cucina di nonna Papera (Leda Buti)

8 marzo: le ciam… bellissime Ingredienti: 140g farina gialla fine, 100g farina00, 80g zucchero, 3 tuorli, mezza bustina di lievito, 50g burro, 50g nocciole trite. Procedimento: mescolate le due farine, aggiungete lo zucchero, i tuorli e il burro morbido, il lievito e le nocciole. Lavorate bene, rapidamente.

Lasciare riposare per mezz’ora. Fate dei salsicciotti e con questi delle piccole ciambelle, mettetele in una teglia con carta da forno, infornate a 190° per 15-20 minuti. E buon 8 marzo!

Numeri utili

Pronti interventi

Carabinieri 112 Polizia 113 Vigili del fuoco 115 Guardia di Finanza 117 Emergenza sanitaria 118 Emergenza incendi 1515 Guardia costiera 1530 Viaggiare informati 1518 Vigili urbani 0105570 Dolci (senza esagerare) e fragranti, facili da eseguire, le ciambelle per l’8 marzo

I consigli della nonna

A tutta birra con il lievito Ha un’azione antianemica, disintossicante, vitaminizzante, mi-­ neralizzante, protettrice del sistema nervoso, riduce gli zuccheri nel sangue, riequilibra la flora batterica intestinale. Indicazioni: stati di carenza di vitamine, debolezza e magrezza costituzionale, nervosismo, intossicazioni alimentari, infezioni intestinali, stitichezza, arteriosclerosi, diabete, acne e malattie della pelle in genere, nevralgie, sciatica , caduta dei capelli, gravidanza e allattamento, previene l’invecchiamento. Modalità di assunzione: dose giornaliera fino a 4 cucchiaini di lievito in polvere o in scaglie oppure 6-8 compresse. Si scioglie in un po’ di acqua tiepida.

Cornigliano Comune 0106500068 Croce Bianca 010651276 0106512817 Illuminazione pubblica 800523188 A.C.I. 803116 Taxi 0105966 ASL Guardia medica 010354022 CUP prenotazioni 0105383400 AMT Linee e orari 0105582414 Trenitalia Orario treni 92021 Aeroporto C. Colombo Informazioni 01060151


ilCorniglianese/rubriche

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Lavori in condominio: a chi spettano competenze, decisioni, adempimenti I lavori nel condominio sono considerati come un tabù dalla maggioranza dei condomini‚ ‘impauriti‘ dall’eventuale spesa da intraprendere, soprattutto in un periodo come quello attuale, dove la crisi economica ha diminuito il potere d’acquisto dei singoli citta-­ dini e, in casi sempre più numerosi, ha portato alla perdita del lavoro. Essere proprietari di casa sta diventando sempre più un lusso e anche i nostri governanti, di qualsiasi partito siano, non hanno dimostrato sensibilità verso un settore trainante per l’economia italiana. Speranzosi in un futuro migliore, caratterizzato da un maggior equilibrio sociale, rimettendo la casa di proprietà nelle mani dei legittimi proprietari, che con fatica e sudore se la sono guadagnata, affrontiamo alcune nozioni in merito ai lavori condominiali. E’ normale che nel corso del tempo gli edifici e i loro impianti necessitino di interventi manutentivi. Nel caso di costruzioni in condominio c’è da chieder-­ si: a) Chi è competente per decidere l’esecuzione dei lavori? b) Quando la decisione in merito ai lavori straordinari può dirsi validamente presa? c) Quali sono gli adempimenti necessari per l’inizio dei lavori e a chi spettano? Ecco le nostre valutazioni. a) Si distinguono due tipi di interventi manutentivi: quelli ordinari e quelli straordinari.

I primi, con i relativi impe- stesso, di rifegni di spesa, possono esse- rire alla prima re decisi dall’amministra- assemblea gli tore. Si pensi alla sostitu- interventi efzione delle lampadine in fettuati. Le parti comuni dell’edificio opere straordi(scale, box, ecc.), agli in- narie, tuttavia, terventi fabbrili di mode- non vanno sta entità (es. sul portone i n d i v i d u a t e d’ingresso). In questo ca-­ solo facendo so, per ovvie esigenze di riferimento ai celerità il codice civile ha concetti di preferito attribuire la com- imprevedibilipetenza all’amministratore tà e casualità che, senza molte formalità, dell’evento che potrà decidere ed asse- le ha rese neg n a r e l ’ i n t e r v e n t o . cessarie. Le opere di manutenzione Se così fosse i Il rifacimento della facciata di un palazzo straordinaria, invece, de- lavori di riè un’opera di manutenzione straordinaria vono essere deliberate strutturazione dall’assemblea. dello stabile, Per straordinarietà si in- come ad esempio quelli competente a decidere tali tende una situazione non volti a salvaguardare la interventi, è opportuno preventivata e causata da stabilità dell’edificio, non chiarire quando la decisiun evento imprevedibile, potrebbero quasi mai es- one è da ritenersi valida, ad esempio la necessità di sere considerati straordi- in sostanza: quali sono i intervenire sull’impianto nari. Se si eccettuano quei quorum necessari per di autoclave danneggiato fenomeni che accelerano deliberare tali opere? Per da un black-out elettrico. la necessità di tali inter- rispondere a ciò occorre In questi casi la decisione venti (eventi sismici, allu- avere riguardo all’entità sul da farsi spetta vioni, ecc.), è normale che della spesa. Per le le ripaall’assemblea dei condomi-­ il passare del tempo logori razioni straordinarie di ni che esprimerà il proprio le strutture facendo sorge- notevole entità è necessavolere sul punto con il re il bisogno di interventi rio che la deliberazione proprio atto tipico: la deli- tesi a preservare la stabili- sia votata dalla maggioberazione. Il potere tà dell’opera. Non è pensa-­ ranza degli intervenuti dell’amministratore di bile però, visto l’impegno all’assemblea che rappre-­ ordinare lavori straordina- economico che un simile senti almeno 501 millesiri è limitato ai casi in cui intervento comporta, che mi. gli stessi rivestano il carat- lo stesso possa essere di- c) L’ultimo quesito relati-­ tere d’urgenza. sposto dall’amministrato- vo alla individuazione del Tornando all’esempio di re senza il preventivo as- soggetto cui spetterà il prima, al fine di compren- senso dell’assemblea. E’ compito di eseguire la dere appieno cosa si debba chiaro, quindi, che il con- deliberazione dell’as-­ intendere per urgenza, cetto di straordinarietà semblea è di pronta solul’amministratore potrà deve anche tenere conto zione: il codice civile indiripristinare la funzionalità della spesa che si andrà ad vidua tale soggetto nella dell’autoclave onde evitare affrontare. persona dell’amministra-­ che i condomini non ab- b) Una volta chiarito, a tore il quale è tenuto ad biano l’acqua corrente nei livello condominiale, cosa eseguire le deliberazioni propri appartamenti. In debba intendersi per in- assembleari. questi casi ricorre l’ob- terventi di manutenzione Andrea Scibetta bligo, per l’amministratore straordinaria e chi sia Nicolò Scibetta

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La salute Osteoporosi Circa il 42% delle donne sopra i 40 anni soffre di osteopenìa (riduzione della massa ossea), il 23% di osteoporosi vera e propria. Tra gli uomini l'incidenza è del 34%, osteopenìa, e il 14% di osteoporosi. Sono numeri molto importanti considerato che vi è una scarsa coscienza della malattia da parte delle persone che ne sono affette e che non ne sono consapevoli. Si prevede che ci sarà un aumento esponenziale del numero di fratture al femore. L'osteoporosi è una malattia dello scheletro in cui la riduzione della forza delle ossa predispone ad un aumento del rischio di fratture. Deriva da una combinazione di bassa massa ossea, autoriduzione e compromessa formazione ossea. Le fratture possono avvenire anche per minimi traumi, spesso non sono avvertite dal paziente e sono principalmente a carico delle vertebre toraciche e lombari, del polso e dell'anca. L'osteoporosi viene definita ‘killer silenzioso’ perché riduce le aspettative di vita del soggetto. La diagnosi viene eseguita sulla base della misura della densità ossea (moc). Viene usato l’indice tscore che quantifica le deviazioni standard del picco di massa ossea. La diagnosi viene effettuata per valori di t-score inferiore o uguale a -2,5 . I sintomi più rilevanti sono: dolore osseo acuto che può essere la spia di una frattura; dolore cronico che tende a peggiorare col passare delle ore; riduzione dell'altezza e altri ancora. Molte prove dimostrano che l'uso del calcio e della vitamina D sono efficaci nella prevenzione nei soggetti dai 50 anni in su. I livelli di calcio raccomandati sono 1.200 mg al giorno, per ottimizzarne l'efficacia si raccomanda anche l'assunzione di 800 unità di vitamina D3 al dì. Esiste una vasta categoria di farmaci da assumere periodicamente (rivolgersi al medico di famiglia). E’ consigliabile per le donne con l'approssimarsi della menopausa effettuare una moc per avere un riferimento da cui partire per ulteriori controlli. L'esame può essere prenotato alla Asl ma ci sono anche farmacie dotate degli strumenti adeguati a svolgerlo. Dottoressa Jose Cuffaro, farmacista


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Marzo 1953 – Lunedì 4 marzo 2013 60° anniversario dello stabilimento Oscar Sinigaglia Gian Lupo Osti (1920-2012) è stato protagonista nel dopoguerra della riorganizzazione della siderurgia italiana, partecipando alla nascita dell’Italsider, di cui è stato direttore generale, e al rilancio della Terni come amministratore delegato. Ha favorito un intenso rapporto tra industria e cultura in ogni forma: teatro, cinema, arti figurative, letteratura, scienza. Nel 1975 si è ritirato e si è dedicato alla natura, in particolare alla ricerca delle peonie arboree nel loro habitat naturale. In Cina ha scoperto una nuova specie di peonia cui è stato dato il suo nome, Paeonia ostii. A suo nome sono registrate due nuove varietà di peonie e una di magnolia. Ha fondato e presieduto l’Associazione degli amici dei Giardini Botanici Hanbury e presieduto l’International Dendrology Society. Unico italiano medaglia d’oro della Royal Horti-­ cultural Society. È autore di libri di argomento industriale e botanico. A Villa Bombrini, lunedì 4 marzo, ore 11, cerimonia per il 60° anniversario dell’entrata in funzione

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dello stabilimento Sinigaglia con il vicesindaco di Genova, Stefano Bernini. Secondo gli auspici di Osti, sarà piantata una quercia e scoperta una targa in memoria del gen. George Marshall, padre del piano di ricostruzione europeo (Erp): grazie agli aiuti fu ricostruito lo stabilimento Sinigaglia. Alle 17, a Palazzo Ducale: saluto di Marco Doria, sindaco di Genova, con Luca Borzani, presidente della Fondazione Palazzo Ducale. Contributi: Rugg e r o Ranieri, Osti e l’industria siderurgica. Giampaolo Gandolfo, Osti e la cultura. Paola Profumo, Osti: i giardini, la natura e le peonie. Interventi degli amici Eugenio Carmi, Claudio Bertieri e Popi Fedeli. Nel foyer della Sala del Minor Consiglio mostra in ricordo di Gian Lupo Osti con il saluto della famiglia.

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Il campo nomadi di via Muratori A chi osservi dal ponte di Cornigliano, via Muratori offre uno spettacolo di facile interpretazione. Tra la fine di dicembre e gli inizi di gennaio sono apparsi nel parcheggio della via numerosi automezzi,per lo più caravan e furgoni, che hanno dato vita ad un campo di notevole estensione. L’accampamento si allar-­ ga infatti quasi fino al cancello dell’ILVA, a ridosso di Villa Bombrini, e comprende nove mezzi. Non è la prima volta, spesso infatti, capita di notare assembramenti di roulotte in quell’area. Puntualmente, dopo lo sgombero e la bonifica da parte del personale dell’AMIU, le roulotte ricompaiono. Oggi però la situazione è peggiorata tanto che è possibile affermare che si tratti di un vero campo nomadi. Chiaramente abusivo. Le preoccupazioni dei residenti e degli esercenti della zona sono semplici e di assoluta evidenza, avendo concretamente a che fare con la sicurezza e con sacrosante considerazioni d’origine igienico- sanitarie. I cittadini inoltre lamentano un danno di immagine, sottolineando come, nel quadro del faticoso processo di riqualificazione del quartiere di Cornigliano, notevole sia il peso delle iniziative e degli eventi promossi e ospitati da Villa Bombrini. Gli abitanti chiedono un intervento risolutivo da parte dell’Amministrazione, affin-­ ché alle roulotte non sia più consentito sostare nel parcheggio di via Muratori. Carlo Guerra

Beneficenza in onore di padre Giacomo Sono Rita, segretaria della "S.Giacomo". A dicembre ho effettuato una raccolta di beneficenza in memoria di padre Giacomo e in favore dell' "Hospice Gigi Ghirotti" di Genova. Hanno partecipato: Maria M., Vincenzo R., Mariangela S., Sonia A., Silvana B., Luisa G., Giovanna P., Eliana G. da Edicola Bea N. Scarcella, Lidia O. da Elettrocell Erminia C. e un’anonima. Ho raccolto 270,00 euro che accompagno con una dedica a padre Giacomo. A Te che sei stato amico leale e sincero/ a cui poter confidare ogni cosa/A te che con la tua umanità ci sei stato vicino/nella gioia e nei momenti tristi/A te che con la tua comprensione hai dissolto i dubbi delle nostre incertezze /regalando pace e serenità a chi ne aveva bisogno/A te che nel tuo essere unico sei stato/parte significante della nostra vita/A te che fiero di essere prete ti lasciavi conquistare dalla gente/A te che con la tua vita e la tua fede semplice/ci infondevi fiducia e speranza/A te che nella Luce in cui sei ora non ci abbandoni e continui a vegliare su di noi/A te che resterai sempre nel cuore di chi ti ha voluto bene e di chi ti ha conosciuto veramente.

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ilCorniglianese/associazionismo

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“Abbiamo ritrovato un Doria a Tursi” La storia si ripete per la comunità lucana

Nel 1552 Carlo V, imperatore del Sacro Romano Impero, assegnò all'ammiraglio Andrea Doria il principato di Melfi. Alla sua morte, nel 1560, il titolo passò al nipote, il principe di Melfi, Gianandrea Doria. Nel 1594, Carlo Doria divenne duca di Tursi e, per gratitudine verso i cittadini, rinominò la sua abitazione da Palazzo Doria a Palazzo Tursi, attualmente sede del comune di Genova e del sindaco, Marco Doria

La comunità lucana oggi presente a Cornigliano nella sede di via Minghetti si costituisce in particolare nel ponente genovese con un ricco tessuto di emigranti provenienti dalla Basilicata e, nella maggior parte, da Tursi, paese della bassa valle del Sinni storicamente legato a Genova attraverso il rilevante l’approccio di Carlo Doria, duca di Tursi, da cui il nome del palazzo omonimo di via Garibaldi, ex via Aurea, attuale sede del Comune e del sindaco di Genova. L’associazione opera dal 1998 mostrandosi particolarmente attiva nel perseguire gli scopi

sociali di diffusione e valorizzazione della cultura lucana in tutte le sue forme ed espressioni. Dal 2004 i Lucani, in collaborazione con la parrocchia di San Giacomo e in particolare con padre Giacomo (recentemente scomparso), principale estimatore della Madonna d’Anglona di cui la comunità tursitana è particolarmente devota, festeggiano la ricorrenza il 2 giugno di ogni anno, portando in processione la copia della statua della Madonna per le vie di Cornigliano. Ai festeggiamenti -che durano una settimanapartecipano autorità politiche

La comunità lucana è devotissima alla Madonna d’Anglona (Matera) La leggenda racconta che apparve ad un pastorello e si materializzò in una statua

e religiose sia di Genova che della lontana Tursi. Particolare importanza ha il pellegrinaggio organizzato dall’associazione al santuario di Santa Maria Regina d’Anglona sull’omonimo colle in provincia di Matera. La copia della Madonna è tutt’oggi presente nella piccola chiesa adiacente via Minghetti e può essere uno stimolo per visitare il luogo di culto poiché è particolarmente bella e suggestiva. Mauro De Salvo, attuale presidente, ci riceve in sede. Per raggiungerlo in segreteria, occorre entrare nel bar gestito dall’associazione (unico sostentamento economico), scendere una rampa di scale che accede a una piccola sala giochi in cui regnano un biliardo e un calciobalilla. Solo in fondo ecco la segreteria, un piccolo spazio che meriterebbe più ampie metrature. “Cinquanta metri quadrati è la dimensione della sede che serve 200 soci, spiega De Salvo, ma potremmo essere di più se avessimo un locale più adeguato, oltretutto la sede è piccola ma l’affitto è “grande” e avremmo bisogno di spazi più consoni alle nostre esigenze per svolgere e valorizzare l’attività socio culturale che è prioritaria nel nostro statuto. Abbiamo chiesto e richiesto alle autorità uno spazio adeguato ma sembrano tutti sordi, abbiamo presentato nel 2009 un progetto per riconvertire l’attuale mercato ormai in disuso, indicando al suo interno un nostro spazio e tutta la parte restante in locali a disposizione della cittadinanza. Sia chiaro, precisa il presidente, pagando un equo affitto ma anche questa iniziativa è finita nel dimenticatoio”. In sostanza capiamo che i Lucani hanno sempre contribuito, fin dal loro insediamento del tessuto sociale di Cornigliano, con numerose iniziati-

Cornigliano. La comunità lucana chiede spazi maggiori per la sua associazione

ve ed eventi importanti a coinvolgere tutta la cittadinanza e le istituzioni liguri ad ogni livello: per questo, riteniamo che meritino più attenzione da parte della amministrazione con la quale si dovrebbe dialogare meglio per assicurare la sopravvivenza sociale, culturale e artistica del sodalizio. “Noi tursitani, continua Mau-­ ro a conclusione del nostro incontro, siamo molto orgogliosi e continueremo a batterci per avere una sede adeguata per esprimere tutte le nostre potenzialità”. Prima di salu-­ tarci, Mauro De Salvo vuole

ricordare Antonio Persiani, presidente fondatore e fautore della nascita dell’associazione, e Rocco Magno altro presidente che ha fatto molto bene. Infine Mauro ci confida che, attraverso il nostro giornale, vuole raggiungere e salutare tutti quei lettori, a Genova e anche –perché no?- in Basilicata che sono sensibili ai temi che una comunità composita e storicamente ricca come quella lucana vuole portare avanti per far conoscere tutti quegli aspetti legati alle attività che quotidianamente si svolgono sul territorio. Carlo Guerra

Dal 2004, il 2 giugno di ogni anno, la comunità tursitana porta in processione la copia della statua della Madonna d’Anglona per le vie di Cornigliano

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ilCorniglianese/come eravamo/come siamo

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“Dopo la guerra, la gente voleva solo dimenticare” di Enrico Benvenuto Racconto in quattro parti Ultima puntata

Poi, tra sanzioni, autarchia e preparazione alla guerra, non c’è stato solo “l’invito” a donare l’oro alla Patria ma anche la richiesta ai cittadini di rottami di metallo, rame e lana per far fronte al bisogno di materie prime. Immediati, tangibili segni sono stati le rimozioni delle cancellate in ferro, prima tra tutte, quella magnifica dei giardini oggi Melis- ed all’interno degli stessi la fusione del gruppo bronzeo del monumento dedicato ai caduti della guerra ‘15/’18. Scoppiato il nuovo conflitto, si provvide ad allestire i rifugi antiaerei. Il nostro era stato ricavato in piazza Metastasio sotto un voltino della ferrovia. Niente di più ovvio per un bersaglio, tanto che uno analogo in via Carmagnani, poco più in là, era stato colpito e distrutto. Ricordo il primo bombardamento navale francese il 14 giugno 1940, a soli quattro giorni dall’entrata in guerra dell’Italia. La zona più colpita a Genova fu quella di piazza Colombo ma anche in via Cornigliano un proiettile aveva squarciato un palazzo e per noi ragazzi il fatto costituiva una vera curiosità. Era cominciato il razionamento e la borsa nera. Mancava tutto, persino il sale. Per ottenerne un po’ mi feci costruire una vaschetta in lamiera e andai a recuperare legna sulle alture della val Polcevera (portandola a casa in tram!). Poi, con una damigiana in spalla, andai a prendere acqua di mare all’unico – ormai lontano- scampolo di spiaggia al Castello Raggio. Sul terrazzo di casa facevo fuoco per far evaporare l’acqua e ricavare sul fondo della vaschetta un po’ di sale amaro. Dietro il Castello, ormai abbandonato, resisteva il porticciolo dove andavo a pescare con la speranza di rimediare qualche pesciolino per la cena. In via Bertolotti esisteva un magazzino di mangimi per animali. Vendevano le carrube, una ghiottoneria per i cavalli. A volte, al ritorno, ne compravo qualcuna. Il gusto non

era il massimo così le rosicchiavo per mandare giù qualcosa. Nel frattempo eravamo arrivati alla fame più nera. A quattordici anni, nel 1943, per un piatto di brodaglia che i tedeschi ci porta-

palazzo colpito di via Giannelli era rimasto intrappolato con le gambe sotto le macerie un giovane. Per liberarlo un chirurgo ha amputato una gamba al poveretto sotto gli occhi di

1954. L’autore sul terrazzo di casa. Nello sfondo lo stadio “Littorio”

vano in marmitte rettangolari, sono andato a lavorare con la TODT (una organizzazione tedesca che operava anche in Italia) prima a costruire una batteria sulle alture di Teglia, spostando sulle spalle sacchi di cemento da mezzo quintale o conducendo un cavallo e il suo tombarello (il caratteristico carro ribaltabile) a caricare ghiaia setacciata dal letto del Polcevera. Finita la batteria mi mandarono nei pressi della stazione di Sant’Ilario che rag-­ giungevo con il tram e a piedi: lì rimuovevo i binari che i tedeschi si portavano via e a trasportavo sulle spalle le traversine di almeno cinquanta chili. Come si sa, durante la guerra la città ha subito molti bombardamenti e anche la nostra Cornigliano ha dato il suo contributo di devastazione e morte. Ricorderò per sempre un tragico e episodio che mi ha visto spettatore. In un

tutti. Un’altra tragica visione non mi abbandonerà mai: la vista di tre corpi di partigiani fucilati in via De Cavero. Una doverosa lapide e le loro foto li ricordano ancora oggi. Della fine della guerra ricordo l’assalto al panificio militare di Campi che mi consentì di portare a casa un po’ di gallette prima che arrivasse il pane bianco. L’ultima memoria, l’ultimo strascico della guer-­ ra è stata la vista ogni giorno dei corpi dei fascisti giustiziati riversi sul greto del Polcevera. Rammento anche l’arrivo degli americani sui carri armati Sherman (che poi avrei anch’io pilota-­ to durante la leva militare nei carristi) sfilare festeggiati lungo la via Cornigliano. La gente voleva dimenticare, rivivere e divertirsi. Si andava a ballare al suono della nuova musica arrivata da oltre oceano. Si andava al cinema. All’Esperia si erano aggiunti il piccolo

cinema-teatro Gimnasium -nel palco del quale vidi per la prima volta una rappresentazione teatrale (“L’uomo dal fiore in bocca” di Luigi Pirandello)- ed il moderno cinema-teatro Eden costruito dalla ditta del marchese Incisa e del dottor Mela che già gestiva a Genova, in via XX Settembre, i cinema Astor, Lux e Olimpia. In questo locale andava in scena l’avanspettacolo: tra un film e l’altro c’era un breve spetta-­ colo teatrale di varietà con nomi che poi sarebbero diventati famosi. Anche in questo locale ho avuto l’ingresso gratuito in quanto nel frattempo lavoravo nell’ambiente cinematografico mentre, dopo il lavoro, frequentavo una scuola serale a Sestri Ponente nel corso biennale del Nautico come macchinista navale. D’ estate, negli anni ’50, ci si divertiva con semplicità, can-­ dore ed innocenza con il teatrino di “Fagiolino” che – sempre in piazza Metastasio - montava una struttura circondata da uno steccato con le sedie all’interno per chi pagando voleva entrare. Chi decideva di guardare lo spettacolo dall’esterno era comunque sollecitato a versare un obolo. Sul piccolo palco si alternavano dilettanti e volonterosi cantanti che, spesso, stonavano le canzoni in voga in quel momento: “Lo stornello del marinaio”, “Serenata celeste”, “Luna marinara” e “Verde luna” (vecchi ritornelli che nes-­ suno canta più). La mia residenza a Cornigliano è terminata nel 1963, quando i miei suoceri (con i quali abitavo insieme a mia moglie) hanno ceduto il panificio con forno in via De Cavero e ci trasferimmo in centro. Nel frattempo tutto è cambiato: l’Eden è stato demolito, il Gimnasium è chiuso da tempo e l’Esperia è diven-­ tato un supermercato. Parafrasando la celebre frase di un celebre film: “E’ il progresso bellezza!”. Fine (Settembre 2012. Le prime tre puntate sono state pubblicate nei numeri di ottobre, novembre e dicembre 2012)

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ilCorniglianese/e.mail e lettere alla redazione

Carissimo Signor Luca Rossi, vorrei rispondere all'articolo scritto nell'edizione del giornalino n.1 / 2013, precisando che le antenne a cui Lei fa riferimento, sono state per più di 20 anni sul tetto del palazzo di fronte a pochissimi metri di distanza rispetto a dove sono state messe ora, quindi esistevano già da tempo e sono state semplicemente spostate. Maria Zanotti Dopo la lettera di Luca Rossi il nostro giornale sta raccogliendo diversi punti di vista sul tema/problema delle antenne in via Cornigliano. Aggiungiamo quello del presidente Spatola ricavato dalla sua intervista in questo numero, a pagina 3: “Siamo co-­ munque d’accordo con ARPAL che provvederà ad effettuare controlli di tipo puntuale nel nuovo anno per ragioni di tranquillità delle persone che hanno manifestato preoccupazioni a riguardo”. Il dibatti-­ to, naturalmente, continua. Ndr

Sos, Croce Bianca Spettabile Redazione, in questi ultimi tempi molti cittadini di Cornigliano ci hanno segnalato che persone non ben identificabili stanno svolgendo una questua nella zona

del mercato ed in altre vie del nostro quartiere finalizzandola al fatto che il denaro raccolto servirebbe all’acquisto di una nuova autoambulanza.

l’ultima volta che sono stata per Natale, un Tir a tutta velocità ci ha sfiorato, eravamo sul marciapiede con i nostri bimbi: dove sono i vigili urbani? E ancora mi chiedo: quando sarà finita la strada–variante a mare- che dovrebbe dimezzare il traffico in via Cornigliano? La chiusura dell’area a caldo non è stata la fine come molti pensano ma l’inizio del cam-­ biamento: informatevi su ciò che accade a pochi metri da voi e dai vostri figli. Abitanti di Genova, non dimenticate che a pochi chilometri esiste anche una delegazione che ha bisogno di essere rivalutata. Se è inquinata Cornigliano lo è la città intera. Se il traffico “pesante” passa per via Corni-­ gliano significa che attraversa anche Sestri Ponente e Sampierdarena. Chiedete, tutti quanti, che una strada dove vivono migliaia di persone diventi più umanamente accettabile. Se lo faccio io che non ci vivo più, perché non lo fate anche voi che ci passate tutti i giorni? Isabella Di Santo

11 febbraio, largo alla nevicata Di seguito le foto di Francesca Comparato

Riteniamo scorretto tale atteggiamento soprattutto per il fatto che queste persone, vestite come militi, giocano probabilmente sull’equivoco e approfittano della buona fede dei cittadini che pensano di dare il loro contributo alla nostra locale Pubblica Assistenza. Ricordiamo a tutti i corniglianesi che i nostri volontari hanno impresso bene visibile sulla loro uniforme il logo della Croce Bianca. La Croce Bianca di Cornigliano

Quanta strada abbiamo fatto (…)

Nulla è mai per caso, gentile Isabella: nelle prime pagine di questo numero avrà letto un a data fissata per l’inaugurazione della strada a mare: data che purtroppo arriva già “in anticipo sul ritardo”.

Cari lettori, nello scorso numero di settembre vi raccontammo del matrimonio in quel di Ravenna di Riccardo, figlio primogenito del nostro insostituibile collaboratore,

Dove sono le promesse e gli impegni presi?

Di seguito le foto di Agostino Razzore

Salvatore Pilotta. Pubblichiamo volentieri –e perdonerète la facile autocelebrazione– la foto che il neosposo ci invia con il nostro caro giornale ripreso nientemeno che all’aeroporto internazionale di Tirana, Albania. Per dire: quanta strada abbiamo fatto e quanta ne dobbiamo ancora fare. Meglio se per vie aeree.

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La vignetta di Anzalone

Vivo a Bologna da 12 anni ed ogni volta che torno a trovare i miei genitori a Genova, per la precisione in via Cornigliano, mi stupisco di come nessuno abbia pensato che in quella strada vivono persone e, ancora di più, mi stupisce il torpore e la rassegnazione degli abitanti. Io e la mia famiglia, con tanti altri anni addietro, ci siamo schierati per migliorare la situazione: ed ora? Dove sono le promesse, gli impegni presi? Il traffico è intollerabile, se possibile anche peggiorato:

ilCorniglianese

Quelle antenne così vicine e così rumorose

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Quelli della redazione Maurizio Imperiale Genovese, anno 1949, pensionato, ex comandante della marina mercantile. Ha iniziato a navigare dopo aver conseguito il diploma di capitano di lungo corso all’Istituto nautico. Sempre a bordo di navi petroliere e di “U.l. c.c.” ( il termine indica le petroliere più grandi in assoluto o ultra), è passato alle motocisterne del bunkeraggio del porto di Genova. Da subito nel gruppo che ha ideato e voluto la nascita de “ilCorniglianese” si occupa dell’impostazione e della raccolta degli spazi pubblicitari. Già quindici anni fa, Maurizio Imperiale, pur non essendo un corniglianese, aveva dato il suo importante contributo alla raccolta pubblicitaria della società calcistica ’A.S. Corniglianese 1919’.

Riccardo Ottonelli Corniglianese, classe 1948, pensionato, ex dipendente dell’Enel con il ruolo di tecnico progettista. E’ l'ideologo e l’inventore della Pro Loco da lui fortemente voluta ritenendola, insieme al nostro giornale, "una delle cose più belle che potevano accadere al nostro sfortunato quartiere". Laicissimo e deluso da certa politica (dice lui) da oltre vent'anni si occupa di volontariato sul territorio di Cornigliano. Un po' per timidezza e in gran parte per l'assoluta mancanza di voglia di protagonismi ama fare e non apparire lasciando volentieri spazi ad altri meglio se giovani. La “paga” è buona (dice ancora) se alla fine è la stima e l'amicizia delle persone che ti circondano. Per ilCorniglianese svolge il ruolo di segretario di redazione.

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