ilCorniglianese Giugno2015

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ilCorniglianese Mensile indipendente di informazione e cultura Il giornale non ha finanziamenti pubblici

Finalmente: CIVoleva il Civ

Anno IV

Numero 6

Mensile

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In famiglia: Angelo Barnieri

Copia gratuita

Notte d’estate a Cornigliano Villa Serra vede la luce

Foto Razzore

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«o Cornigiòtto»

Giugno 2015

E… state con noi di Enrico Cirone Perdonerete se, da ultimi, strapazziamo la parola «estate» per giocarla nel titolo del consueto articolo di fondo. Ma è la cosa più facile e spontanea che ci è venuta in mente dopo aver composto la pagina degli appuntamenti, per la precisione, pagina 15. Fateci caso: dopo anni di cittadinanza genovese, dobbiamo sinceramente rilevare che un numero così grande di eventi, manifestazioni, incontri concentrati d’estate, a Cornigliano, difficilmente lo si era mai visto da un’altra parte della nostra città. E, se ci pensate, aiutati dalle associazioni, al centro di tutte le organizzazioni ci sono i ragazzi, i giovani, le nuove generazioni. Non è bello aver sofferto, lottato, per liberare pacificamente un territorio destinato ad una generica periferia e vederlo rifiorire di vita, di suoni, di colori come solo la spontaneità dei ragazzi sa adoperare? Lasciamoli fare, ora, lasciamoli diventare grandi nella speranza di un’estate migliore per tutti.


ilCorniglianese/cronaca

dalla delegazione

Le storie impossibili (della Perego-Ranzani) La recinzione elettrosaldata di Villa Serra? “Ideale per valorizzare l’ampio piazzale dove si potrebbero stoccare tanti container”

Mi manda Cirone Le storie impossibili

“Ville aperte” Senza assenteismo “Scopro Cornigliano e le sue ville in una domenica nuvolosa ma godibile...Bellezze grandi… Scopro «il Corniglianese» messo in borsa frettolosamente e letto tutto d’un fiato a casa… altrettanto godibile… Complimenti grandi… un buon lavoro pieno anche di quell'ironia che dà un tocco di leggerezza alle piccole, grandi angustie del quotidiano… buon lavoro sempre… Rita Rotella”

Cornigliano, Villa Serra: davanti alla facciata la nuova recinzione “elettrosaldata”

Su commissione dell’ingegner Ivo Perego da Carugate, che ha seguito direttamente i lavori in collegamento citofonico dall’ufficio cancellate&recinzioni della Perego&Ranzani Elettrosalda- Ivo Perego, alias ti e Affini Antonio Albanese Snc, è stata realizzata nel mese di maggio con grande perizia a Cornigliano (provincia di Monza e Brianza), nel piazzale ex Giardini Melis, oggi ‘piazzale carico/scarico autosnodati Cornigliano’ una recinzione modulare con pannelli in rete elettrosaldata zincati a caldo e plasticati a polveri poliestere. L’imponente recinzione progettata per il contesto di Villa Serra, così tipico della bassa Brianza, massimizza l’efficienza e praticità delle operazioni che si svolgono nel piazzale di lavoro, principal-

mente il carico e scarico e la movimentazione attraverso muletti di pallets di lamierino zincato, tondini di ferro, trafilati tondi e trafilati quadri. “Siamo fieri di aver contribuito con quest’opera – spiega Ivo Perego in collegamento citofonico da Carugate – alla riqualificazione di un piazzale fino a ieri spento e triste, intristito dall’incombere della lugubre mole di Villa Serra, anacronistico e obsoleto edificio inspiegabilmente privo di montacarichi e di rimesse per autosnodati. In attesa dell’approvazione del nostro progettino di restauro del vecchio edificio, che ha realizzato direttamente il nostro geometra capo Viganò e che prevede la trasformazione del corpo di fabbrica in magazzino logistico di stoccaggio container, con 25 portelloni di attracco autotreni a rallegrare la facciata oggi spenta e inutile, abbiamo realizzato la re-

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cinzione in pannelli zincati elettrosaldati, per iniziare a valorizzare il desolato piazzale secondo i più tipici e tradizionali stilemi architettonici brianzoli, ispirati al criterio del massimo funzionalismo e della rappresentazione estetica dei valori della logistica integrata, che ha la sua icona nella triade autotreno-muletto -magazzino, e il suo simbolo nel pallets, oggetto che non a caso figura nel logo della Perego&Ranzani e che abbiamo proposto di inserire anche nell’ormai vetusto stemma di Cornigliano, sostituendo l’attuale incomprensibile motto latino, lingua morta, con l’universale e positivo: ‘Va’ a laurà, barbùn!’. Siamo certi che la popolazione di Cornigliano apprezzerà”.

Filippo Cartosio Consigliere Italia Nostra

Cari lettori, in un mondo sempre più avaro di belle parole, di minimi riconoscimenti, e di piccoli, delicati gesti, mi perdonerete se ho scelto di aprire il nostro spazio con il messaggio che Rita (una signora? una ragazza?) ci ha inviato subito dopo il fine settimana straordinario dedicato alla conoscenza e alla scoperta delle ville storiche di Cornigliano. Ho deciso di prendere spunto dal pensiero di Rita, intanto per ringraziare tutta la redazione al completo che, con uno straordinario servizio di volontariato, riesce ogni mese da tre anni a fornirvi uno strumento di conoscenza e di scambio di idee. Poi ne “approfitto” personalmente per riflettere e cercare di andare oltre le parole che ci sono pervenute. Abbiamo tutti potuto constatare come un’operazione dal titolo “Ville aperte” ideata, condotta e portata a termine nella nostra delegazione, con la caparbietà e la professionalità di tanti cittadini che si sono messi in gioco, ha semplicemente… funzionato. Senza clamori, senza faraoniche campagne pubblicitarie con dispendio di testimonial, tutto è andato per il meglio. Perché? Perché tutto ha funzionato? Intanto perché c’era il “prodotto”. Cioè. Le ville, un patrimonio a portata di mano, una ricchezza da scoprire per farci sentire, per un pomeriggio, più ricchi di storia e di cultura, visto che tutto quello che abbiamo scoperto, in qualche modo, ci appartiene. E poi (tutto ha funzionato) per-

ché curato con amore, dedizione e professionalità, da chi ha creduto subito in un progetto studiato sulle straordinarie potenzialità del nostro territorio. Dieci, venti, trenta anni fa, mai avremmo pensato che si sarebbe potuto realizzare un evento del genere, qui, a Cornigliano. Ecco perché questo successo è stato ancora più bello. Mai avremmo pensato di cogliere tra gasometri, acciaierie, depuratori, discariche, il profumo della conoscenza e dell’arte, quell’essenza che, senza scomodare illustri critici nazionali, anche noi, tutti noi, possiamo cogliere con una semplice disposizione del nostro animo. A dimostrare che non siamo solo la Stalingrado della Liguria, una landa desolata destinata esclusivamente alla servitù del resto della città per le funzioni più “organiche”, come la “digestione” di tutti gli avanzi dei nostri più fortunati concittadini. Siamo noi, invece, ad essere più fortunati degli altri perché possiamo convivere con il “lavoro sporco” della città ma anche con le bellezze ineguagliabili che la storia ha seminato sul nostro territorio, proprio come ha testimoniato Rita attraverso le parole che ci sono pervenute dopo la visita guidata di domenica 31 maggio. A proposito... Non credo sia per “colpa” nostra se il fenomeno dell’assenteismo si sia verificato curiosamente in corrispondenza del 31 maggio, giorno deciso per le votazioni destinate a rinnovare le cariche amministrative regionali. Come fare, allora, per conciliare i due eventi, nel caso che dovesse accadere ancora una concomitanza del genere, in modo da non avere le ville storiche straripanti di gente e i seggi vuoti? Semplice. Basterà installare un paio d’urne nel giardino di una villa storica di Cornigliano scelta a caso. E per le prossime “regionali” ci sarebbe un vero e proprio plebiscito.


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dalla delegazione

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Italia Nostra e Adsi riportano il turismo a Cornigliano 1.250 visitatori per le ville del ‘500 di Filippo Cartosio Successo oltre ogni aspettativa per ‘Ville aperte a Cornigliano’, l’evento ideato da Italia Nostra e Adsi e inserito nel programma dei Rolli Days, che sabato 30 e domenica 31 maggio ha fatto riscoprire attraverso visite guidate una Cornigliano segreta e sconosciuta ai più, quella cin-

quecentesca della ‘strada a monte’, su cui si affacciano in successione le splendide ville che furono le dimore di campagna dell’aristocrazia genovese dal XVI° al XIX° secolo. Forte affluenza, soprattutto la domenica pomeriggio, di visitatori provenienti in particolare dal centro e dal levante di Genova, ma anche da fuori città e fuori regione. Di turismo a Cornigliano non se ne sentiva parlare dai tempi della Belle Époque, quando la località del Ponente genovese era meta di turismo balneare, anche d’élite. Poi, dalla metà del Novecento, Cornigliano è diventato sinonimo di industria pesante, altoroforni, inquinamento, contesti popolari sempre più degradati. La ‘folle’ impresa di riportare il turismo a Cornigliano, questa

volta un turismo colto, di persone di ogni ceto sociale affamate di conoscenza e di cultura, è riuscita con incredibile successo, sabato 30 e domenica 31, a Italia Nostra, Associazione Dimore Storiche e Ascovil, che, con la collaborazione di Pro Loco Cornigliano, Comune di Genova,

Municipio VI Medio Ponente e con la sponsorizzazione di Società per Cornigliano, hanno organizzato un evento dal successo inatteso: ben 1.250 persone hanno infatti partecipato a ‘Ville aperte a Cornigliano’, evento collaterale dei Rolli Days, due giorni di visite guidate alle ville cinquecentesche nella parte più segreta e sconosciuta del quartiere genovese, arricchite da concerti, conferenze, mostre e degustazioni. Riportare le lancette dell’orologio indietro alla Belle Époque naturalmente è impossibile, e la Cornigliano del passato non può certo magicamente rinascere, ma certo si può fare molto per rispolverare e valorizzare la memoria, ancor viva nelle persone anziane, dei valori storici, urbanistici, paesaggistici e culturali di un sob-

borgo che fino agli anni 50 del Novecento, pur essendo già da un secolo sede di opifici industriali (ma non di industria pesante come la vicina Sampierdarena), conservava ancora intatta la sua armoniosa fisionomia rurale, con la trama ordinata di terreni coltivati ad orto, vigna e frutteto che digradavano dalla collina di Coronata al mare che, con la sua lunga spiaggia, era meta di turismo balneare anche d’élite, come dimostra l’icona neo-rinascimentale dello scomparso e rimpianto Castello Raggio sul capo di Sant’Andrea. La straordinaria risposta del pubblico all’evento di Italia Nostra e Adsi ha sorpreso le stesse associazioni che un anno fa hanno avuto l’idea, a molti apparsa azzardata, di interpretare in chiave di turismo culturale il quartiere del ponente genovese per decenni connotato dalla presenza delle acciaierie Ilva e oggi faticosamente in marcia verso una nuova pagina della sua storia, anche grazie all’apertura della strada a mare proprio nelle aree degli ex stabilimenti siderurgici: la nuova arteria, infatti, una volta completata nella sua connessione con l’area commerciale di Campi, sgraverà in modo consistente il centro del quartiere dal traffico, permettendo a via Cornigliano di trasformarsi in un boulevard alberato e al quartiere di recuperare vivibilità. Proprio in parallelismo alla strada a mare, Italia Nostra e Adsi hanno così rilanciato la ‘strada a monte’, l’antico percorso che correva e corre tuttora (vie Cervetto e Tonale) da levante a ponente ai piedi della collina di Coronata, sul quale si affaccia l’ordinata sequenza di ville che le grandi famiglie dell’aristocrazia genovese, a partire dal Quattrocento ma più intensamente nel Cinquecento, edificarono come residenze di campagna e aziende agricole, dotate di ampi terreni coltivati ad orto e frutteto che si stendevano fino alla spiaggia, oggi scomparsa. I visitatori, accolti al welcome point dei giardini Melis, dove hanno ricevuto materiale informativo e la mappa del percorso

con le schede delle ville, hanno potuto esplorare nel cuore di Cornigliano, individualmente o in gruppi accompagnati in visita da un esperto, sei ville: Palazzo Spinola Canepa, Palazzo Gentile Bickley, Palazzo Spinola Narisano, Villa Dufour di Levante, Villa Dufour di Ponente e Villa Pavese Dufour, oltre a due giardini di ville storiche, quello di Villa Serra Richini-Villa Marchese e quello di Villa Doria Dufour. Nelle ville sono state allestite

sull’importanza della tutela, conservazione e valorizzazione culturale del patrimonio storico della città, in questo caso particolare di Cornigliano, intercettando un pubblico di persone sensibili a questi valori e alla bellezza: innanzitutto fra gli stessi corniglianesi, poi fra i genovesi del centro città e del Levante, che spesso conoscono poco i quartieri del Ponente (molti visitatori hanno dichiarato “Non ero mai stato a Corni-

una mostra di mezzari antichi, una mostra di mezzari moderni realizzati da Giglio Bagnara su disegni di Emanuele Luzzati e una degustazione di prodotti enogastronomici di Cornigliano e del Ponente genovese, inoltre due concerti di musica da camera di musicisti del Conservatorio di Genova e due conferenze, la prima sulle ville di Cornigliano e la seconda sulla tradizione genovese dei mezzari che proprio a Cornigliano ebbero un importante centro di produzione. L’iniziativa aveva l’obiettivo di sensibilizzare la cittadinanza, e attraverso questa le istituzioni,

gliano e non avrei mai immaginato che custodisse un tale tesoro”), e infine, grazie al collegamento dell’evento con i Rolli Days, a potenziali visitatori provenienti da fuori città e fuori Regione, che infatti non sono mancati. ‘Ville aperte a Cornigliano’ è stato l’appuntamento conclusivo e di punta del programma della seconda ‘Settimana di Italia Nostra’, che si svolta dal 26 al 31 maggio, e ha rappresentato anche l’edizione genovese, posticipata di una settimana rispetto all’edizione nazionale, della ‘Giornata delle dimore storiche’.


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Nasce il Civ Cornigliano Pavan: “Rivitalizzare il territorio”

Ilva, truffa da 100 milioni Fabio Riva si costituisce

Dopo alcuni meritori tentativi negli anni scorsi (Botteghe storiche di Cornigliano, Operatori economici corniglianesi), un comitato di commercianti ha verificato le disponibilità e la voglia di costituirsi in un Civ, Centro integrato di via. “Ci siamo confrontati con altri territori spiega il neo presidente, Andrea Pavan (40), agente immobiliare, a Cornigliano dal 1997-. Il nostro intendimento è quello di rivitalizzare il quartiere, agevolare il commercio. Pensiamo di collaborare con le altre associazioni e di essere presenti sul territorio in maniera capillare. Per dare un segnale proprio in un momento di crisi come questo e cercare di fermare, anche con il nostro aiuto, la tendenza negativa”. Per il suo statuto il Civ non ha scopo di lucro e si propone di promuovere e migliorare l’efficienza turistica, commerciale, produttiva, logistica e funzionale delle piccole imprese, commerciali e non, consorziate e operanti nella delegazione. Il consorzio si propone inoltre di elevare e qualificare la fruibilità della stessa delegazione, sia attraverso il miglioramento delle attrattive ambientali che nell’offerta di prodotti e servizi. L’opera del consorzio sarà volta, in particolare alla predisposizione e all’attuazione di un piano di marketing e di studi di geomarketing per la promozione commerciale e turistica della delegazione e alla realizzazione: di loghi o marchi di produzione collettivi e/o distribuzione commerciale, con particolare riferimento alla valorizzazione di produzioni locali; i servizi comuni per migliorare l’attrattività e l’interesse ambientale e turistico; di studiare e attuare iniziative anche formative per la qualificazione dei consorziati; di ricercare l’ottimizzazione dei rapporti dei consorziati con i fornitori

Dopo due anni e mezzo di latitanza, venerdì 5 giugno, Fabio Riva si è costituito ed è stato arrestato all’aeroporto romano di Fiumicino. Oltre al procedimento milanese di cui scriveremo fra poco, l’imprenditore è imputato a Taranto, in concorso con altri, per associazione per delinquere finalizzata al disastro ambientale, avvelenamento delle sostanze alimentari, omissione dolosa di cautele sui luoghi di lavoro, corruzione, falso e abuso d’ufficio. A Milano il sostituto procuratore generale Pietro De Petris ha chiesto ai giudici della Quarta Corte d'Appello di confermare la sentenza di primo grado a carico di Fabio Riva, figlio di Emilio, ex patron dell'Ilva, deceduto il 30 aprile 2014. In primo grado Fabio Riva è stato condannato a sei anni e sette mesi per le accuse di associazione per delinquere e truffa ai danni dello Stato perpetrata dal gruppo Riva, attraverso l'Ilva di Taranto, che avrebbe ricevuto contributi pubblici senza averne diritto. In primo grado erano stati condannati anche Alfredo Lo Monaco, ex titolare della finanziaria svizzera Eufintrade, e Agostino Alberti, ex consigliere delegato di Ilva Sa (società svizzera del gruppo Riva), rispettivamente a 5 e a 3 anni. Anche la società Riva Fire, di cui Fabio Riva era alla guida, imputata per la legge 231/2001 sulla responsabilità amministrativa degli enti, era stata condannata a una ammenda di 1,5 milioni di euro. Il sostituto De Petris ha chiesto alla Corte d'Appello una conferma anche per le loro condanne. Alla richiesta si è associata l'avvocato dello Stato, Gabriella Vanadia, parte civile, che rappresenta il ministero dello Sviluppo economico. Al centro della vicenda giudiziaria che ruota intorno a Fabio Riva c'è una presunta truffa ai danni dello Stato dell'ammontare di 100 milioni di euro, che sarebbe stata realizzata ottenendo contributi pubblici erogati da Simest (controllata da Cassa depositi e prestiti), per il sostegno alle imprese italiane che esportano,

fino alla gestione degli stessi anche attraverso acquisti collettivi; di strutture per lo stoccaggio, la conservazione, lo smistamento e la consegna di merci; di aree di parcheggio dotate di attrezzature, comprese le pertinenze di collegamento alla viabilità pubblica e la relativa gestione; di servizi informatici e telematici che consentano l’accesso delle imprese consorziate a servizi innovativi e di assistenza tecnica, anche finalizzate alla realizzazione delle relative reti; di iniziative volte alla certificazione e al controllo della qualità dei prodotti e dei servizi; di eventuali azioni legali a difesa degli interessi dei consorziati; di altre attività che siano strettamente connesse a quelle sopraelencate e concludere tutte le operazioni finanziarie, commerciali, economiche e mobiliari e immobiliari che siano necessarie ed utili alla realizzazione degli scopi elencati; nonché compiere ogni altro atto avente per oggetto il perseguimento di tali finalità o aderire a consorzi e/o associazioni aventi finalità compatibili. Oltre al presidente Pavan, il comitato direttivo è composto da Liliana Camarda, vice presidente; e dai consiglieri Roberta Cesaro, Monica Albanese e Barbara Festelli. “Apprendiamo con grande piacere l'av-

venuta ricostituzione del "Centro integrato di via" dei commercianti di Cornigliano. Ricordando che il primo atto pubblico dell'allora costituente Pro Loco Cornigliano (correva l'anno 2010), fu una lettera indirizzata al presidente uscente Crosetti ed al Municipio dove si auspicava un ripensamento allo scioglimento di un così importante organo istituzionale. Al neopresidente eletto Andrea Pavan e al nuovo gruppo dirigente offriamo la nostra collaborazione e auguriamo buon lavoro.” Pro Loco Cornigliano e redazione de "ilCorniglianese"

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come previsto dalla legge. Il gruppo della famiglia Riva avrebbe ottenuto indebitamente quei fondi, interponendo in una serie di operazioni Ilva Sa, società svizzera che non aveva alcun ruolo operativo o produttivo ma risultava l'acquirente dei prodotti dell'Ilva, che poi rivendeva alle società estere che avevano siglato contratti con il gruppo. La legge prevede che a fronte di dilazioni di pagamento tra i 2 e i 5 anni da parte di acquirenti esteri, le imprese italiane possano accedere a dei contributi erogati da Simest. Per l'accusa l'Ilva non avrebbe avuto diritto a questo sostegno, data la natura dei pagamenti ricevuti. Ilva Sa, infatti, emetteva nei confronti di

Ilva spa delle cambiali internazionali che, con l'interposizione della società svizzera Eufintrade, permettevano a Ilva spa di ottenere i contributi pubblici, quando la società Ilva Sa, che faceva parte dello stesso gruppo, incassava i pagamenti dall'estero senza ritardi o dilazioni. Il danno per lo Stato sarebbe stato doppio: da una parte l'Ilva di Taranto ha ottenuto contributi ai quali non avrebbe avuto diritto, dall'altra i soldi ricevuti dallo Stato italiano venivano alla fine girati all’Ilva Sa in Svizzera, quando uno degli obiettivi della legge (che sarebbe stata raggirata) è quello di mettere a disposizione denaro al sistema imprenditoriale italiano perché contribuisca alla sua crescita all’interno, e non fuori, del Paese. Attraverso questa operazione, quindi, sarebbe stato "indotto in errore lo Stato", per ottenere "contributi che non si potevano avere". E.C.


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Cornigliano Mon Amour, festival 2015 Dai laboratori creativi alla rete E sul fronte del palco le leggende dell’hip hop

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tura, l'intercultura, la creatività e la solidarietà sociale attraverso la gestione di spazi sul territorio dove svolgere laboratori artistici e musicali, iniziative culturali con metodo partecipato e basato sulla ricerca/azione. E La Stanza nasce dall' incontro di percorsi professionali e di vita diversi cercando di far compenetrare la ricerca artistica con la ricerca sociale, affinché l'arte si possa esprimere nel sociale e il sociale nell'arte. L'associazione poi si impegna attivamente sul territorio di Cornigliano ma partecipa a progettazioni cittadine in collaborazione con il Comune di Genova, l'Università (Accademia di Belle Arti, Laboratorio di Sociologia visua-

Cornigliano Mon Amour, 2012

le-Dipartimento di Scienze della formazione), le scuole, il distretto sociale, la Comunità San Benedetto al porto e altre associazioni e reti cittadine”. Il programma di quest’anno? “Venerdì 10 luglio: Contest di Freestyle, improvvisazione rap, presentano: Wha, Fase,Stone/Dj Lil Bac, Fred De Palma (guest star), Rew, Fama, Fase e Coma+gruppi locali ed esibizione dei ragazzi del Laboratorio Rap. Sabato 11: E Green (guest star), Wha&Mel, Effementi, Mind Cage Crew, Mad Boys, Sesto Senso, Blazers Crue+gruppi locali ed esibizione dei ragazzi del Laboratorio Rap, resident Dj : The Og Jack. Per entrambi i giorni: writing, laboratori, socialità, freestyle, bancarelle.” Per effettuare delle donazioni: Yepp Italia-Cornigliano Mon Amour, iban: IT97-Q076-0110-2000-0100-6474-215. www.corniglianomonamour.it www.facebook.com/CorniglianoMonAmour www.facebook.com\AssociazioneLaStanza

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Cornigliano Mon Amour, 2011

della rigenerazione del quartiere. “In effetti Cornigliano Mon Amour è anche un festival di arti di strada e cultura hip hop ideato dall'Associazione La Stanza con l'intento di coinvolgere gli adolescenti del territorio. Nello spirito del progetto, dal 2008 è stato attivato un laboratorio permanente di cultura hip hop con rapper professionisti che hanno avvicinato i ragazzi alla scrittura rap. In sette anni il laboratorio ha coinvolto più di una cinquantina di ragazzi dai 13 ai 19 anni. Un po’ di storia. “Cornigliano mon amour è giunto alla sua ottava edizione. Ogni anno il Festival ospita artisti di fama nazionale e gruppi genovesi e liguri che fanno parte della scena Hip Hop. Tutte le iniziative sono libere e gratuite, per permettere al quartiere di partecipare. La prima edizione (2008) si è svolta presso i Giardini Melis, cuore del quartiere ospitando sul palco il rapper Tormento (ex Sottotono). La seconda edizione (2009) si è svolta presso Valletta Rio S.Pietro e sul palco si sono alternati Uochi Tochi e Kaos One & Dj Trix.L’edizione 2010 è stata ospitata nel parco di Villa Bombrini con l'esibizione della guest star Ensi (il vincitore nel 2012 di MTV SPIT).Nel 2011, nuovamente a Valletta Rio S. Pietro per due giornate. La prima dedicata al rapper Emis Killa e la seconda con Brokenspeakers e MGZ (il profeta dell'elettrorock) Le serate sono state attraversate da più di un migliaio di persone. La quinta edizione ha visto sul palco Mastafive insieme ai colleghi Maury B e Dragwan. A presentare il contest di freestyle era presente sul palco anche il rapper Moreno.La seconda serata ha visto come gueststar i Colle der Fomento (storica formazione romana che ha chiamato all'evento più di un migliaio di persone). La novità di questa edizione è stata la nascita di un secondo palco che, grazie all'idea di una radio virtuale, ha dato spazio ad altri generi musicali ampliando ulteriormente il pubblico dell'evento.La sesta edizione ha visto ai giradischi una leggenda dell'hip hop italiano: Ice One, storico dj e producer romano. Per i live e come giuria del contest di Freestyle il vincitore 2013 di MtvSpit Shade, insieme a Mc Nill e Fat Mc.Sul palco per la seconda serata erano presenti Primo&Squarta, storico duo romano del gruppo Corveleno insieme a Mezzosangue, giovane promessa del rap italiano. L’edizione 2014 ha avuto come ospite d'onore una leggenda italiana dei giradischi: Double S (dj di Fabri Fibra e resident di MTV spit). Ad esibirsi nella stessa serata è stato Lord Madness. Si sono poi esibiti tre pilastri del rap italiano: Mistaman, Franck Siciliano e DJ Shocca (della crew Unlimited Struggle)”. Presentiamo l’associazione La Stanza. “L'associazione si prefigge lo scopo di promuovere la cul-

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“Cornigliano Mon Amour non è solo un festival ma un progetto sempre in espansione e sempre più partecipato dal territorio: finalizzato alla valorizzazione del quartiere attraverso azioni di riqualificazione urbana, laboratori permanenti con adolescenti ed eventi musicali e culturali per tutta la cittadinanza”. Così spiega per il nostro giornale Giulia Cassinelli, direttore artistico del Festival. Giulia, 30 anni, educatrice e musicista rapper, racconta anche quando è nato il progetto. “Tutto nasce nel 2008 nell'ambito della rete nazionale ed internazionale YEPP (Youth Empowerment People Programme). L’utilizzo di metodologie partecipate e di cittadinanza attiva lo ha fatto diventare un punto di riferimento per il quartiere e per la città con l’obiettivo di partire dai bisogni e dai desideri dei ragazzi per realizzarli con loro, attraverso i loro stessi talenti. I giovani sono supportati da figure professionali che li spingono a partecipare, conoscere, impegnarsi, progettare, realizzare, aggregare, promuovere, sognare”. Il contesto periferico diventa un'opportunità espressiva attraverso la rivisitazione di alcuni spazi aperti e pubblici? “Cornigliano Mon Amour viene costruito e ideato insieme agli adolescenti del quartiere, ascoltando le loro proposte e i loro sogni. Lo scenario di questo lavoro è il Parco urbano di Valletta Rio San Pietro, un parco suggestivo e nascosto che dopo anni di incuria si sta rigenerando e riqualificando grazie alle associazioni della rete Yepp e all’impegno dei cittadini e attività produttive attraverso laboratori creativi, la cura degli orti sinergici e diverse giornate tematiche e formative, conviviali ed espressive. Il festival è diventato nel tempo motore e simbolo

Enrico Cirone


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Ville storiche di Cornigliano Il bilancio di un grande successo

Con il gran Concerto d’estate la Filarmonica chiude la stagione

Il 23 giugno si è svolta a Villa Spinola Dufour di Ponente la consegna degli attestati di partecipazione ai volontari che hanno aderito all’apertura delle ville storiche a Cornigliano, da collocarsi tra gli eventi collaterali dei Rolly Days, avvenuta il 30/31 maggio. Presenti anche i volontari con funzione di guida. Sono intervenuti Andrea Bignone, presidente di Italia Nostra, Emanuele Canepa, responsabile polo culturale di Cornigliano, Filippo Tassara, presidente Ascovil, Teresa Scotti D’Albertis presidente Adsi, Micaela Antola organizzatrice, Riccardo Ottonelli per la Proloco, la professoressa Emmina De Negri, Carlo Guerra per “ilCorniglianese”. Gli organizzatori hanno commentato il successo della manifestazione che ha portato 1250 visitatori a vedere la bellezze delle nostre ville, un risultato non immaginabile, prima dell’inizio dell’evento. Gli organizzatori, attraverso il nostro giornale, hanno voluto ringraziare della partecipazione tutti i volontari, i corniglianesi, i “genovesi” e i cittadini venuti da altre Regioni. C. G.

Domenica 21 giugno 2015 , a Villa Bombrini si è tenuto il Concerto d’estate che ha chiuso di fatto la stagione della Filarmonica di Cornigliano, con un programma incentrato su cover anni 60/70/80/90, gli anni così detti ruggenti. Paolo Pezzi, maestro e direttore artistico della Filarmonica, è da sempre molto sensibile a questa tipologia di musica che è poi quella che il pubblico predilige, naturalmente non è mancata la parte classica come “L’italiana in Algeri” di Rossini e la “Marcia trionfale” dell’Aida di Verdi, inoltre il maestro Pezzi ha voluto premiare i giovani allievi che frequentano la banda, facendoli esibire per primi con tre brani, l’iniziativa del maestro è di particolare importanza lanciando con questa iniziativa un segnale chiaro e forte non solo agli allievi e ai genitori, ma anche al pubblico presente, come ad incoraggiare a portare figli e nipoti ad imparare un qualsiasi strumento. Sì, perché imparare a suonare uno strumento - è stato ufficialmente dimostrato aumenta la capacità di memorizzare informazioni più rapidamente, è anche un ottimo modo per migliorare le capacità motorie, fa benissimo all’apparato uditivo e migliora le capacità cognitive. Carlo Guerra

In pellegrinaggio a Torino Sos giardini pubblici “Più spazi per far giocare i bambini” per la Sindone e Superga “Nonostante la grande presenza di bambini residenti a Cornigliano, gli spazi nei pochi (due) giardini esistenti sono molto ridotti, e questo fa sì che siano sempre affollati. Così i bambini non possono correre perché gli spazi non lo consentono, tanto meno praticare uno sport in gruppo come accade nei parchi di Nervi (quando sono aperti…) o in altri quartieri più verdi. Spazi ridotti, panchine affollate, giardini che non offrono relax. Tuttavia rimane una speranza quale il parco di valletta san Pietro, spazioso, tranquillo e panoramico. Nonostante abbia gli elementi per diventare un polmone verde, il parco è quasi abbandonato, lasciato a se stesso, vittima delle deiezioni dei cani, con ponti “traballanti” e altri fattori negativi. Osservando il piccolo giardino Melis, super pieno di bimbi, perché è talmente ridotto che si riempie subito, lo scopro poco accogliente quando il sole è in tutto il suo splendore, perché non ci sono alberi vicino alle panchine, a parte un sola panca fortunata. Se pur nuovo di cantiere, è un giardinetto ancora da sistemare. Per quanto riguarda la piazza Rizzolio, con il suo piccolo giardino, è davvero gremita nelle belle giornate di giugno. Facciamo un appello per l’efficacia del nostro quartiere alle autorità a non dimenticare che i nostri bambini hanno diritto di avere dei giardini dignitosi, per crescere sani.” By Cittadini di Cornigliano

Il 13 giugno gli associati alle Acli Sant’Ambrogio, in collaborazione con le parrocchie di Sant’Andrea e Campi, si sono recati a Torino in pellegrinaggio ad ammirare la Sacra Sindone. Nella mattinata il gruppo di fedeli ha fatto anche visita alla Basilica di Superga, dove don Andrea Robotti ha celebrato la santa messa. Il gruppo ha poi visitato il mausoleo che ricorda la tragedia avvenuta il 4 maggio 1949, quando l’aereo con a bordo l’allora fortissima squadra del Torino, si schiantò proprio sotto la Basilica dove ora vi è un continuo pellegrinaggio di tifosi e non. Dopo il pranzo i fedeli si sono recati ad ammirare lo splendore unico della Sindone, soffermandosi per circa tre minuti, questo il tempo a disposizione, per le preghiere. C. G.

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dalla delegazione

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Giugno 2015

In famiglia/17 La storia di Angelo, 88 anni “Il mio segreto? Guardare avanti magari con la macchina fotografica”

Per la pagina dedicata alla famiglia, questo mese abbiamo voluto inserire nel concetto di famiglia, anche una sola persona (perdonateci se non scriviamo “single”), sì, perché Angelo Barnieri (88), vedovo da molti anni, in casa e fuori è in grado di badare perfettamente a se stesso: va a fare la spesa, cucina, riassetta la casa, lava e svolge tutte quelle faccende domestiche che solitamente si dividono con la moglie. Noi siamo ciò che ricordiamo di essere stati, la memoria storica è un diario, un salvadanaio dello spirito, viviamo e raccontiamo i fatti più pregnanti della vicenda umana: ecco perché la storia diventa la memoria vivente del mondo intero. Non c’è futuro senza memoria. Distruggere la memoria equivale a distruggere la base della propria identità e della propria continuità nel tempo. Eccoci ad Angelo, corniglianese doc, anche se nato nel famoso “vico drito Pontexello”, quella stradina in salita che, nel centro di Genova, da piazza

Ponticello conduceva alla Porta di S. Andrea (Porta Soprana). Mi riceve nella sua casa in via Gattorno, nel suo interno appese alle pareti molte fotografie scattate nei cantieri navali genovesi. Barnieri, a dispetto dell’età, è un vulcano di notizie con la memoria di un trentenne. Adopera il computer come un ragazzino, insomma un bel personaggio interessante. Il suo racconto fluisce come un fiume in piena tanto che ho il serio timore di interromperlo per non bloccare la genuinità della narrazione. Signor Angelo, iniziamo dalla testimonianza della sua vita.

“Non basterebbe una settimana ma cercherò di sintetizzare. Nasco nella zona di Carignano, nel vico Ponticello. Il nome deriva dal fatto che in origine la stradina scavalcava il Rio Torbido su un ponticello. Il rio venne poi incanalato e coperto ma il nome al vico rimase. A 14 anni inizio a lavorare nei Cantieri del Tirreno. Nel 1941, in via Roma, assisto a una sfilata di persone anziane e rimango profondamente colpito dalla reazione dei fascisti che rispondono picchiando gli stessi manifestanti. Di qui la svolta: mi arruolo nella divisione Giacomo Buranello con il soprannome di Scipione e divento partigiano. Alla fine della guerra vengo assunto dall’Oeg poiché rimasi ferito durante il periodo della resistenza. Mi rendo

presto conto, però, che non è quello il lavoro che voglio fare e così entro nella Cooperativa Colombo, nel Consorzio del porto, ramo industriale. Ricordo perfettamente il memorabile sciopero di 124 giorni, ai cantieri navali, organizzato contro la libera scelta imposta dai padroni: fu uno sciopero ad oltranza che, però, devo dire non ha avuto risultato. Tutti gli anni ’80 e la prima metà dei ’90 sono stati tempi durissimi che hanno segnato il ridimensionamento dell’assetto produttivo della nostra città. Ed era evidente già allora l’intreccio perverso con i partiti – allora soprattutto la Dc e il Psi – che condizionava e orientava le scelte industriali. Mi è capitato di veder cambiare i vertici delle società per intervento della magistratura nel corso di una trattativa fra un appuntamento e l’altro. E già allora si parlava di geopolitica, di come cioè i potentati locali del Sud e del Nord condizionassero le scelte di politica industriale. Ma poi si finiva per parlare di impiantistica, di siderurgia, di elettromeccanica, di navi e di cantieri, perché c’era comunque l’idea – messa, ahimé, in tante circostanze a dura prova – che quel che era in gioco era il futuro industriale dell’Italia, la tenuta economica e sociale del nostro territorio, il lavoro e la professionalità di operai, tecnici, di ingegneri di prim’ordine, ma questa è storia (che ricordo poco volentieri). Comunque nel 1981 vado in pensione, poi, purtroppo, c’è stata la mancanza di mia moglie: come ha visto entrando a casa si nota subito l’assenza di una donna. Ho coltivato la passione per la fotografia che, in qualche modo, mi incoraggia ad andare avanti. Alla fine degli anni Ottanta mi viene

chiesto di fotografare il lavoro nei cantieri navali, per poi farne una mostra a palazzo San Giorgio e con ottimi risultati: come vede ho ancora tutte le foto montate su cornici 30x40 (il tutto a mie spese) e la locandina della mostra”. Come è oggi la sua vita?

“Nonostante la mia età... me la cavo ancora bene, gli acciacchi ci sono ma vado sempre a far la spesa, mi preparo pranzo e cena. Insomma: non mi lamento”. Considerata la sua età: cosa le piacerebbe fare... da grande.

Angelo sorride: “Mi piacerebbe organizzare qualcosa a livello fotografico per la mia Cornigliano, e sono anche disponibile a rispolverare le mie foto per farne, magari, una mostra, naturalmente con l’ausilio di persone disposte ad aiutarmi”. Carlo Guerra


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Ricongiungimenti Tra se stessi, come marito e moglie di Guido Pallotti

di Alvaro Michelon

Joya che parlava e scriveva già bene l’italiano imparato dalla nonna, si esercitò ulteriormente sotto la materna guida di Anna Sofia, nel periodo che fu ospite dell’ambasciata così che, quando i coniugi De Vergottini, riuscirono a farla arrivare a Genova, fu ospitata in un istituto religioso e ammessa alla terza elementare. Joya era convinta d’essere rimasta sola al mondo, perciò si concentrò nello studio, intuendo che sarebbe stato l’unico modo che le rimaneva, per riuscire nella vita e non le fu difficile, poiché aveva l’intelligenza ben superiore alla norma. Nel 1977 ci fu l’amnistia, pretesa dal presidente Usa Carter, in base alla carta dei Diritti umani e Pinochet aderì di buon grado, non certo per un atto caritatevole verso i nemici, bensì per far prosciogliere i suoi seguaci dai reati commessi. All’illimitata frontiera cilena, i controlli si erano fatti più blandi e Maria aveva delegato Paulina a vivere nella villetta di Viña del Mar, i gioielli e i documenti per il momento rimanevano ben nascosti nella grotta, lei sarebbe riuscita a cavarsela. Era giunta a Genova da clandestina e ben presto aveva esauriti i soldi, tuttavia aveva resistito alla tentazione del guadagno facile, stringendo i denti e piangendo amare lacrime. Liliana e Romilda, una mattina, fra i banchi del mercato orientale, avevano letto nei suoi occhi l’onestà che stava vacillando, sotto l’incalzare della fame ed erano state pronte a fermarla un attimo prima che allungasse la mano verso una confezione di pane da toast. Le avevano quindi offerto un lavoro come donna a ore. Non le avevano domandato niente, fortunatamente in casa loro da fare ce n’era sempre, diversamente se lo sarebbero inventato, e poi c’era Olga, che da sola tutti i mestieri domestici non riusciva proprio a svolgerli. Quando non si era più presentata, avevano fatto un rapido giro della casa per accertarsi che non mancasse niente, dopo di che il loro commento era stato: «A l’aviâ trovòu de megio da fâ, a ogni mòddo son affari seu». Pochi giorni dopo però, avevano ricevuto una sua rassicurante telefonata, carica di riconoscenza. Maria aveva dormito qualche ora nella mia nuova casa di Alcide a Belvedere di Sampierdarena e si era svegliata soltanto a sera inoltrata. «Grazie señor, ora che mi sono riposata, posso farvi le pulizie alla casa per ricompensare la vostra generosità, poi leverò il disturbo». Erano state le sue prime parole. «Domattina verrà il dottore, intanto mangia un boccone». Le aveva risposto Alcide, che mentre lei dormiva era uscito a comprare del cibo poiché il frigorifero era vuoto e dato che solo la cucina e due stanze erano state arredate, in quella destinata a Gerri aveva riposato Maria e un sesto senso gli diceva che l’avrebbe occupata ancora a lungo. Il mattino seguente, il dottore, mentre Alcide lo riconduceva al suo studio in via Cantore, aveva detto: «Ha delle cicatrici sulla schiena, che certamente sono retaggio di un passato difficile, in quanto al resto era solo stressata e sfinita, povera donna. Ha bisogno di riposo, tranquillità e cibo nutriente. Veda un po’ lei che cosa può fare». «Era stato impegnativo portarla a ristabilirsi nel loro paese in Val di Vara, ossessionata com’era dal dovere rintracciare la figlioletta. Si era lasciata persuadere soltanto quando Alcide le aveva giurato che avrebbe incaricato un’agenzia investigativa, assicurandola, dopo avere appreso la sua triste storia, che non avrebbe coinvolto le autorità. Durante il viaggio non aveva fatto domande, si era limitata a recitare mentalmente il rosario, snocciolando la coroncina. Gerri aveva commentato: «Andrà d’accordo con la nonna e Katia». Infatti l’avevano affidata a loro e quando erano tornati a prenderla, a fine settembre, le avevano trovate tutte tre che vendemmiavano. Maria si era rigenerata nel fisico e stava riacquistando un po’ di fiducia nel genere umano. L’avevano ricondotta alla loro casa e regolato la sua posizione, assumendola come governante, così aveva potuto ottenere un regolare permesso di soggiorno, dopo di che Alcide, s’impegnò a intensificare la ricerca di Joya, incaricando anche un’altra agenzia. Impiegarono quasi sei mesi per trovarla, per poi scoprire che era sempre stata a meno di dieci chilometri dalla loro abitazione, in un educandato di San Martino dove frequentava la seconda media. Decisero di non svelarle nulla fino al termine dell’anno scolastico; nel frattempo le suore, con l’aiuto di una psicologa, l’avrebbero preparata al ricongiungimento con la madre. A quella data mancavano poco più di quaranta giorni e Maria si avvicinò all’appuntamento come neanche si era preparata per il giorno delle nozze o per quello in cui Joya era nata. Cominciò frequentando la parrucchiera e l’estetista poi, su consiglio di quest’ultima, s’iscrisse a una palestra. Alcide, che seguiva interessato la sua metamorfosi, se ne innamorò, anche se forse lo era stato fin dal primo momento, quando l’aveva scorta sofferente sullo scalino del Palazzo Stella. Maria, dalla morte di Rodrigo, non solo non aveva più fatto sesso ma neppure aveva mai pensato di rifarlo, così che, quando Alcide la portò a cena in un ristorante di Nervi e poi mentre camminavano lungo la passeggiata, le aveva preso le mani per attirarla a sé, le erano esplosi i sensi ancor prima che le bocche si unissero. Da quella sera, pur non essendo sposati, vissero come marito e moglie.

E' mattina e sta suonando la sveglia. E come quasi tutte le mattine sono già dentro il lavoro. Questo lavoro mi ha in pugno. E' intorno a me. E' sufficiente che io scenda dalla brandina per vedere il volante e il cambio e la consolle dei comandi pronti a illuminarsi per l’ennesima volta e informarmi circa lo stato di salute del motore e di un sacco di altre cose che gli stanno intorno. Mi sento come immerso dentro una gelatina permanente. Quando guardo la strada attraverso il parabrezza è come se la guardassi da una lente deformante. Il nastro d'asfalto mi scorre sotto come un fiume in piena ed io mi sento come sospeso su un ponte in attesa del crollo. La strada è un delicato equilibrio che tutte le mattine qualcuno o qualcosa è pronto a cambiare. A volte, per non pensare, mi prendo i miei angoli mentali di assoluta libertà all'interno della quale posso ritirarmi, leggero ed evanescente come la nebbia al mattino. Sono angoli che possono diventare all'improvviso rotondi e piccoli. Dove tutti i tuoi pensieri e le tue risorse devono mettersi a far qualcosa per rimediare a un errore. Il più delle volte è l’errore di qualcun altro. E tu pensi: perché è successo? Perché non me ne sono reso conto? Poi passano gli anni. E la sveglia suona ancora. La strada che è sotto di me non ha quasi più nulla di nuovo da raccontarmi. Resta solo il residuo. Le frammentazioni. Le scorie. Martedì, ore 06.15 Ho atteso quest'ora nella speranza di non trovare traffico per l'entrata in Germania. Purtroppo la colonna è molto lunga e lenta. Il piazzale, dopo la notte, puzza di orina accentuata dal fatto che fa caldo e non piove da settimane. I doganieri svizzeri ridono. Nelle loro divise perfette e pulite ridono. Ci guardano come fossimo bestie. Eppure è l'Italia che negli ultimi 500 anni di storia, è riuscita a produrre grandi letterati, musicisti, scienziati, politici, poeti, navigatori e altro ancora. E la Svizzera? L'orologio a cucù! Lentamente oltrepasso il confine. Inizia la Germania con le sue lunghe e tristi autostrade. Quattro ore mi separano da Francoforte. Il navigatore mi dice che arriverò verso le undici. Il motore è al massimo regime. La giornata è bella. Canticchio la solita canzone di cui mi sfugge il titolo. Davanti a me camion e macchine con luci di emergenza accese. Segno che oltre è accaduto qualcosa. Magari il solito incidente del solito idiota in macchina che ha deciso di consultare la cartina mentre sta andando a 200 all'ora. Oppure i soliti lavori in corso. Niente di tutto questo: c'è un copertone in mezzo alla strada, staccatosi probabilmente da un camion, che ha deciso di piazzarsi proprio nella corsia centrale quindi, per venti minuti. l'attrazione principale della mattinata per tutti quelli davanti a me sarà: passa accanto al copertone del camion MOOOLTO lentamente e fissati per sempre nella memoria quel momento d’indicibile adrenalina. Vorrei suonare il mio potente clacson per riportare alla realtà tutta quella massa di ebeti ma soprassiedo. Non vorrei incorrere nel sillogismo un po’ stereotipato secondo cui i camionisti sono prepotenti perché guidano un mezzo così grosso. Ricordo che anni fa qualcuno ebbe a dire che certi uomini decidono di pilotare grosse macchine e camion per compensare la pochezza dei propri genitali. Mah! Martedì, ore 07.40 Posto di blocco! Noooooooooooo! Questa non ci voleva! Li conosco i posti di blocco in Germania: con estrema cortesia e professionalità ti rivoltano come un guanto e, tranquillo, che qualcosa trovano! Inizio a rallentare. Vedo, 300 metri più avanti, uno della Polizei che, fermo proprio davanti all'entrata di un'area di parcheggio, con una paletta luminosa, fa entrare i camion per il controllo. Ora sto pregando. Prego ma non perché io abbia qualcosa che non va (a parte il rimorchio che pare essere stato per un anno il gioco preferito di Godzilla) giacché in un controllo di polizia si possono perdere anche quarantacinque minuti. Ciò significa che stasera mi mancheranno quarantacinque minuti da dedicare a me. Certo! Io dedico sempre del tempo a me stesso! Sono una persona interessante. Anche se un po' timido. E' per questo che, a volte, ho un approccio complicato con la mia persona. A volte oso. Mi faccio coraggio e m’invito a pranzo. A volte accetto, ma il più delle volte no. E non lo faccio perché mi credo chissà chi: lo faccio perché devo capire che non ci sono solo io al mondo. Sai quanti come me esistono? Un'infinità. Così, quando mi rifiuto l'invito, mi ridimensiono. Comprendo meglio le cose intorno a me. Poi, mi prende una cosa allo stomaco, inizio a soffrire, prendo il cellulare e mi scrivo. Mi posso perdonare? Mi do' un'altra possibilità? In seguito cado in un errore madornale: cerco di invitarmi a cena per il giorno dopo. Stesso posto. Stessa ora. Per un po' gioco con me stesso poi accetto. E' troppa la voglia di vedermi. Di toccarmi. A proposito: è un po' che non mi tocco! E questo non è bello. Penso che sia l'età o, forse… Avrò un altro? Mi risveglio da questi pensieri e noto con stupore che la polizia mi ha graziato. Al posto mio hanno beccato uno di Napoli. Sì! Sì! Sì! Sì! Sì! Sì! Sì! Sì! Sì! Sì! Oh, ben inteso: mi spiace per quell’autista ma come dicevano i romani: Mors tua, vita mea! (fine prima parte)


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Non so voi ma io passerò i prossimi mesi in città e con l’arrivo del primo caldo ho iniziato ad organizzarmi. D’obbligo per prima cosa il cambio d’armadio. Era mia madre l’addetta doc per questa incombenza e immancabilmente due volte all’anno dava la caccia a macchie, ombre e aloni per poi impacchettare giacche e giacconi e via in piazza Non so voi Massena ma io ad passerò aspettare i prossimi il 62 e io, mesi bambina, in città e, tutta con l’arrivo contentadel perché primodopo caldo, aver ho percorso ad iniziato quasi organizzarmi. tutta via Coronata D’obbligo avrei per visto “ilcosa prima drago il fumante cambio d’armadio. con le antenne Era nere mia “della tintoria madre l’addetta lavasecco doc per della questa ziaincombenAlba. E si perché za e immancabilmente ai miei occhi - allora duenon volte c’erano all’anno le vaporelle dava la caccia e a casa a macchie, si stirava ombre con pesanti e aloni per ferriimpacchettare poi d’acciaio - la zia giacche Alba era e giacconi, un’abile e via addomesticatrice in piazza Massenadiad quel aspettare diavolo ildi62, drago e io, di ferro fumante bambina, tutta contenta legato adperché una lunga dopoasse aver nera a cui quasi percorso lei faceva tutta fare, viatraCoronata sbuffi di vapoavrei re bianco, visto “il drago veloci fumante scivolate con avanti le antenne e indietro neper della re” poi farlo tintoria scomparire lavasecco in della qualche zia lunga Alba. Ilda capitano Bertolotti manica E sì, perché cui sarebbe ai miei riemerso occhi - allora ancor più non morì nel ‘15 fumanteleesui c’erano vaporelle sibilante. e a casa si stirava con monti veneti Alba da ferri pesanti tempo d’acciaio ha pensionato - la ziailAlba dragoerae così ho risolto un’abile addomesticatrice la questione di facendo quel diavolo una piladrago di di abiti di ferro da portare fumante ad legato un economico ad una lavastira lunga asse a gettoni nera a ecui sono lei passata faceva afare, prepatra rarmi ledisacche sbuffi vapore perbianco, il tempoveloci libero.scivolate Ho riempito avanti e indietro la sacca per poi per farlo il mare scomparire e quella perqualche in la piscina lunga e nello manica scegliere da cui un libro sarebbe da portarmi ancor riemerso da leggere più fumante nei momenti e sibilante. di relax tra undatuffo Alba tempo e quattro ha pensionato chiacchiere il drago con ei vicinihodirisolto così sdraio lamiquestione sono accorta facendo di non una averedinessun pila abiti datitolo portare che ad mi un interessava economicoe così ho ripiegato lavastira a gettoni suie giornali. sono passata a prepaE in edicola rarmi le sacche ho fatto per iluna tempo bella libero. scoperta: ho trovato Ho riempito “L’ispettore la saccaMaigret per il mare “e i “Racconti e quella d’autore per la piscina 2015”. e, nello Mentre scegliere per leun avventure libro da de” L’ispettore portarmi da leggere Maigret nei momenti –“ in vendita di relax il giovedì tra un tuffo con ile Corriere quattro chiacchiere della Sera –con si èi passatididal vicini sdraio, primomivolume sono accorta della raccolta di non ( sono trenta in totale) offerto ad un prezzo

Giugno 2015 di lancio veramente economico a uscite settimanali a prezzo pieno che, a mio avviso, hanno perso d’interesse, i “Racconti d’autore 2015” promossi come inserto domenicale da Il Sole 24 Ore sono effettivamente tutti a buon prezzo, venduti a soli 50 centesimi oltre il costo del giornale per quella che sarà la durata dell’iniziativa. Io ci sononessun avere cascata.titolo Intendo che dirvi mi interessava che la dome-e nica ho così mattina ripiegato mi sui sto giornali. facendo tenere il Sole 24inOre E edicola dall’edicola ho fattodell’angolo. una bella scoperta: E ne sono ho contenta.L’ispettore Maigret e i Racconti trovato Ho scoperto d’autore 2015. la gradevolezza Mentre per lediavventure portarmi de in borsa un libricino L’ispettore Maigretche - in havendita dimensioni il giovedì contenute con il «Corriere e che midella propone Sera»una – silettura è passati di un’ottantina dal primo volume circa di pagine della raccolta rendendolo (sono di fatto “leggero” trenta in totale) in tutti offerto i sensi. ad un Perprezzo dirla con di parole veramente lancio non mie - “Racconti economicod’a Autore, uscite settiè la collana che manali a prezzo racchiude pienoalcuni che, tra a mio i capolavoavviso, ri della letteratura hanno perso d’interesse, contemporanea. i Racconti Resta inalterato2015 d’autore l’obiettivo: promossi offrire come il piacere insertodella dogrande letterature menicale da «Il Sole in versione 24 Ore» short”.sono effettiE mi sonotutti vamente già letta a buon in ordine prezzo,di venduti pubblicaa soli zione: 50 centesimi Andreaoltre Camilleri, il costo Joe del R.giornale Lansdale, per Irene Némirovsky, quella che sarà la durata Gianrico dell’iniziativa. Carofiglio, Io Hermann ci sono cascata. Melville, Intendo Jamaica dirvi Kincaid, che la domeMassimomattina nica Carlottomi scoprendo sto facendo chetenere di qualcuno «Il Sole acquisterò 24 Ore» dall’edicola altri scrittidell’angolo. mentre di altri E nenon sono leggerò mai più nulla. Mentre ho divorato contenta. le originali Ho scopertopagine la gradevolezza della Kincaid di portarmi ho fatto in un po’un borsa fatica libriccino a finireche la lettura ha dimensioni di “Bartleby conlo scrivano” tenute e cheuscito mi propone dalla penna unadi lettura Melville; di chissà forse avrò un’ottantina circasentito di pagine la mancanza rendendolo di di Moby“leggero” fatto Dick. Di certo in tutti invece i sensi. non Per midirla sonocon annoiata parole non a leggere mie Racconti Carlotto d’Autore e Carofiglio è la coldi cui Il che lana soleracchiude 24 Ore ha alcuni scelto di trapubblicare i capolavori braniletteratura della tratti da “Cocaina” contemporanea. – libro scritto insieme Resta inalterato a De Cataldo l’obiettivo: - e ho deciso offrire di il piaceapprofondire re della grande la loro conoscenza. letteratura in versione Di Massino short.-E miCarlotto sono già ho letta, trovatoininordine libreriadi “Niente, più niente pubblicazione: Andrea la mondo” Camilleri, un romanzo Joe Lanbreve che prende spunto dalla vita quoti-

Sotto Romanziere questo sole conbello un click leggere “Maggio Tanti librideisotto libri”l’ombrellone col… Trucco

Strade e piazze di Cornigliano Viale Narisano Nel cuore della nostra delegazione, una breve strada che si dirama verso nord, collega attraverso un piccolo passaggio pedonale, via Cornigliano a via Nino Cervetto, una parte della Antica via Romana, circondata da ville storiche, vanto di una Cornigliano durante i suoi periodi di massimo splendore. In fondo a quel percorso si viene fermati dalla splendida presenza della cinquecentesca villa Spinola Narisano da cui deriva il nome di viale Narisano. Gli Spinola, verso la metà dell’Ottocento, decisero di cederla ad un fabbricante di mobili che, a sua volta, la vendette a Gaetano Narisano, esponente di una facoltosa famiglia dell’alta borghesia. Nel corso degli anni, questa villa ospitò diverse attività e una parte dell’edificio fu assegnata alle suore missionarie del Sacro Cuore che aprirono prima una casa per educande e due anni dopo, la trasformarono in istituto scolastico. Ma i cambi di destinazione si susseguirono ancora e verso il 1930 il piano nobile ospitò un circolo privato, mentre il piano terra fu adibito ad uso industriale aprendovi un pastificio. Le varie destinazioni d’uso che richiesero la frammentazione degli spazi dell’edificio, si scontrarono con i vincoli monumen-

sdale, di diana Irene una Némirovsky, casalinga in una Gianrico TorinoCarofioperaia provata glio, Hermann dalla Melville, crisi . Pagina Jamaica dopo Kincaid, pagina inizia così Massimo Carlotto un’analisi scoprendo lucida eche critica di qualdella sua cuno acquisterò vita sinoaltri a diventare scritti mentre un travoldi altri genteleggerò non monologo mai dove più nulla. le speranze Mentredella ho divodonna rato lesono originali le ultime pagine a morire: della Kincaid, “Niente, ho più niente fatto un po’ al mondo… fatica a Questa finire frase la lettura me la di porto dietro “Bartleby lo scrivano” dal matrimonio. uscito dalla Il cugino penna di di Arturo suonava Melville; chissà la forse chitarra avrò esentito aveva cantato la manIl cielodi canza in Moby una stanza Dick.…Allora Di certo pensavo invece di non avere mi sono un annoiata futuro, di apotermi leggeregiocare Carlotto la evita. CaEro giovane” rofiglio di cui, «Il è questa Sole 24 la voce Ore»narrante ha scelto di della donnabrani pubblicare di cuitratti Carlotto da “Cocaina” ci racconta – libro molto senza scritto insieme dirci a nemmeno De Cataldoil -nome e ho di deciso battesimo. di approfondire la loro conoscenza. PerMassimo Di CarofiglioCarlotto ho fattoho untrovato salto inin bibliotelibreria ca Guerrazzi “Niente, più niente e ho preso al mondo” “Non esiste un romanzo saggezza”,che breve unaprende raccoltaspunto di suoidalla racconti vita di quoticui vale ladi diana pena unadicasalinga elencare in i titoli unagiusto Torinoper opefarsi provata raia un’idea della dalla loro crisi.varietà: Pagina“Non dopoesiste pagisaggezza”, na inizia un’analisi “Vigilie”, “ lucida Intervista e critica a Tex Wildella ler”, vita sua “Giulia”, sino “Mona a diventare Lisa”, “Città”, un travolgente “Sommariedove monologo informazioni le speranze a Bogotà”, della “Il donna maestro sono le ultime di bastone”,” a morire: Il paradosso Niente, più del niente poliziotto” al mondo… e "La Questa doppiafrase vita di meNatalia la porto dieBlum” tro dal. In matrimonio. tutte le pagine Il cugino del librodiemergoArturo no i frammenti suonava la chitarra di una memoria e aveva che cantato ha perIl protagoniste cielo in una per stanza… lo più figure Allorafemminili pensavo di collegate avere untra futuro, loro daldicomune potermi denominatogiocare la re di una vita. Ero esistenza giovane. È fragile, questaselanon voce sofferta, narrane, idella te alcunidonna casi, troppo di cui breve. Carlotto Edciè così racconta che una borsetta molto senza didirci paglia, nemmeno una donna il che nome usadi il tatto per vedere battesimo. Per Carofiglio le città, il hocolore fatto di uncosalto pertina in biblioteca di un libro Guerrazzi a maniediho una preso scono“Non sciuta,saggezza”, esiste l’atmosferauna di un raccolta Natale di e una suoibarracbona con conti di cui mille valelire la in pena mano, di elencare diventano i titoli ricordi per giusto su carta farsivivi un’idea e pungenti. della loro varietà: A questo “Non esiste punto saggezza”, spunti di “Vigilie”, lettura “Intervista ne abbiamoTex a davvero Willer”, tanti , “Giulia”, aggiungete“Mona che perLisa”, l’ultima domenica “Città”, “Sommariedi informazioni giugno è prevista a Bogol’uscita tà”, “Il di maestro “Paura” didibastone”,”Il Stefan Zweig paradosso , e la prima quindicina di luglio ci propone Max

tali imposti dal Ministero per l’educazione Nazionale, vincoli che convinsero i Narisano a cedere il palazzo a Giacinto Pedemonte, il quale proseguì affiancando al pastificio un circolo dei cacciatori. I cambi di proprietà che si susseguivano danneggiavano l’immagine di quell’edificio e poiché la delegazione necessitava di un centro socio-sanitario, nel 1976 il comune lo individuò proprio in quel luogo risultato il più adatto, come possibile sede di un centro civico e consultorio in grado di soddisfare le esigenze del quartiere. Approfittando di questa sollecitudine, la Federazione lavoratori metalmeccanici e l’Italsider, in accordo coi consigli di fabbrica di Cornigliano e Campi, decisero di finalizzare parte dei contributi sociali del salario a questo nobile scopo contribuendo materialmente alle spese del comune per l’acquisto dell’immobile. Questa struttura, dalla planimetria originale del Vinzoni, risultava collegata alla vicina torre tramite una costruzione intermedia, formando così un unico blocco e l’accesso alla villa, anziché sulla via principale come tutte le altre dimore sparse lungo l’antico percorso, era sul lato opposto e pur essendo stato modificato lo spazio esterno, è ancora di grande interesse il portale marmoreo con trabeazione dorica su colonne scanalate. Nel 1980 l’architetto Maurizio Santini stilò un primo prospetto per un parziale recupero del piano terra, mentre l’anno successivo venne concretizzato, da parte del Servizio edilizia pubblica, il progetto globale di risanamento dell’intero edificio che si concluse tra il 1984/86 con il restauro degli affreschi del piano nobile, rinnovando

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Frisch con “ Il silenzio” e Giancarlo De Cataldo con “Ballo in polvere” (eccolo il terzo autore di “Cocaina”che , tra le altre cose , era venuto a parlarci di libri qui al Teatro Modena in occasione de “La Notte degli Scrittori “) . Che dire di più ? Solo l’augurio di un bel tuffo dove l’acqua è più blu. Liliana Gatto

del poliziotto” e "La doppia vita di Natalia Blum”. In tutte le pagine del libro emergono i frammenti di una memoria che ha per protagoniste per lo più figure femminili collegate tra loro dal comune denominatore di un’esistenza fragile, se non sofferta, e, in alcuni casi, troppo breve. Ed è così che una borsetta di paglia, una donna che usa il tatto per vedere le città, il colore di copertina di un libro nelle mani di una sconosciuta, l’atmosfera di un Natale e una clochard con mille lire in mano, diventano ricordi su carta vivi e pungenti. A questo punto spunti di lettura ne abbiamo davvero tanti, aggiungete che per l’ultima domenica di giugno è prevista l’uscita di “Paura” di Stefan Zweig, e la prima quindicina di luglio ci propone Max Frisch con “Il silenzio” e Giancarlo De Cataldo con “Ballo in polvere” (eccolo il terzo autore di “Cocaina” che, tra le altre cose, era venuto a parlarci di libri qui al Teatro Modena in occasione della “Notte degli scrittori“) . Che dire di più? Solo l’augurio di un bel tuffo dove l’acqua è più blu.

Liliana Gatto

completamente il suo aspetto cinquecent e s c o . Dall’atrio parte uno scalone con rampe ad angolo retto che conducono al piano nobile, da cui si accede alle altre sale di rappresentanza. Una di queste conserva la decorazione con motivi capricciosi, altre due raffigurano mitologie attribuite al tardo Cinquecento tra cui il “Ratto d’Europa” e “Apollo e Dafne”, mentre un’altra sala presenta una “Scena di paesaggio” che dovrebbe risalire ad un’epoca più recente. Questa villa, riportata agli antichi splendori, inaugurata ufficialmente il 18 aprile 1985 e oggi adibita a Centro civico, oltre ai servizi demografici, accoglie anche un centro di integrazione e di crescita socio culturale. Collabora con la Biblioteca Guerrazzi e coinvolge le scuole di ogni ordine e grado. In collaborazione con esperti ed associazioni, attiva cicli di incontri e ospita anche mostre di ampio interesse per tutta la popolazione, un gradito e irrinunciabile servizio aperto a tutta la cittadinanza. Rosanna Robiglio

CENTRO SERVIZI UIL: TRA LE PERSONE, TRA LA GENTE www.uilliguria.it Centro: piazza Colombo 4/6, 4/7, 4/9 Tel. 010/585865 Fax 010/532043 e-mail: urliguria@uil.it Sampierdarena: via Carzino 2/c Tel. 010/6466848 e-mail: sampierdarena@pec.italuil.it Sestri Ponente: vico Schiaffino 1/1° Tel. 010/6531222 e-mail: sestriponente@pec.italuil.it

PATRONATO ITAL UIL: Pensioni di anzianità, Invalidità civile, Pensioni di vecchiaia, Indennità di accompagnamento, Pensioni di invalidità, Cause di servizio e indennizzo, Malattie professionali, Permessi di soggiorno e immigrazione, Infortuni sul lavoro, Disoccupazione e mobilità, Assegni familiari, Assistenza legale medico-legale CAF UIL: pratiche 730, Unico, RED, ICI, ISEE, ISEU, Successioni, Regolarizzazione colf e badanti e altri adempimenti fiscali UIL IMMIGRATI e SOLIDARIETA’: assistenza e consulenza per la permanenza e il lavoro dei migranti; ADA UIL: Associazione per la tutela e i diritti degli anziani; ADOC UIL: consumatori.; UIL TEMP: lavoro atipico; UNIAT UIL: Assistenza e stipula dei contratti di locazione; CONSULENZA LEGALE: gratuita

Per la precisione storiografica, l’Autrice ha consultato l’Archivio del Servizio pubblico del Comune di Genova


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Il pomodoro: un extracomunitario perfettamente integrato

Riccardo Collu Non c’è nulla di più tipico e versatile del pomodoro. E’ usato in cucina dall’aperitivo con il Bloody Mary e perfino in alcune realizzazioni estreme di dolce. Ma prima della scoperta del nuovo mondo non era così. La pianta pare abbia origini in Perù e si sia diffusa nel Messico. Il nome originario Pomo d’oro, deriva dal colore delle varietà d’origine di tonalità gialla. Da questo nome si ricava la corretta forma del plurale che è Pomidoro, oggi praticamente sostituita dalla forma verbale Pomodori, ormai comunemente accettata. Le prime piante furono portate in Europa dai conquistatori spagnoli e si diffusero come pianta ornamentale dai frutti considerati tossici. Fu l’Italia per prima a dimostrare il contrario ma, fino agli inizi del 1800, non se ne trova traccia nelle ricette storiche. La diffusione avvenne grazie alle truppe di Garibaldi. Le prime trasformazioni e conservazioni avvennero nel meridione da Francesco Cirio, piemontese emigrato nel sud. Oggi il pomodoro è

praticamente diffuso in tutto il mondo comprese Russia, Cina, Turchia e Egitto. In Italia la superficie coltivata in campo supera i 120.000 ettari e la produzione è stimata in oltre 65 milioni di quintali, suddivisi nelle diverse varietà. La pianta è formata dall’apparato radicale, un fittone circondato da radichette secondarie, fusto, foglie, frutto e apparato floreale. Le piante possono essere del tipo indeterminato, che si sviluppano sui sostegni di canna o di tipo determinato che diventano piccoli cespugli a terra e la raccolta è eseguita meccanicamente. In entrambe le tipologie, i frutti vengono divisi in base alla forma che varia da tonda liscia a quadrata, a cuore, costoluta, cilindrica, a pera o a grappolo. Oggi il pomodoro è comunemente conosciuto con la colorazione rossa, alcune varietà simili alle originarie sono la Azafran (da zafferano) di tipo liscio e la Yellow river squadrata, tutte con tonalità gialla. Negli ultimi anni si sono diffuse tipologie con diverse colorazioni, fra le tante la German gold, liscia dorata, la Black cherry tendente al violaceo, la Green zebra costoluta e striata giallo–verde, il Nero di Crimea. E’ praticamente impossibile determinare il numero preciso delle qualità che comprendono sia le locali semisconosciute che gli innesti. Gli usi che oggi si fanno del pomodoro sono principalmente da mensa e per l’industria di trasformazione che

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Giugno 2015 Il tempo che ha fatto

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da essi ricava salse, pelati e sughi pronti. Fra le tipologie comuni destinate ad insalata ricordiamo le varietà tondo liscio con Carmelo, Montecarlo, Pantano romanesco. Il famoso “cuore di bue” esiste nelle versioni Borsalina, Cuore di ponente e Cuore ligure a sacca di tabacco, tutti di forma liscia. Il cuore di bue genovese invece è di forma schiacciata e costoluto. Molto diffuso il tipo a grappolo nelle diverse dimensioni e forme. I frutti possono essere di forma tonda piccola come ciliegini, Naomi, red bunch, chicco rosso. Altri si presentano ovoidali come Cencara e Alteza o a datterino come Pepolino e New datter. Di dimensioni maggiori, sono il tondo liscio precoce Marmande, il costoluto fiorentino e il tardivo Principe Borghese che può essere conservato appeso per diversi mesi. A sfatare che il pomodoro lungo non è adatto per le insalate, vi sono le varietà Scatolone e Corianne che possono raggiungere pesi di 200 gr. e dimensioni di circa 20 cm. Il pomodoro è composto per circa il 93% da acqua, fibre 1% contiene pochissimi grassi 0.2% e proteine a basso valore biologico1%. Sono presen-

ti in tracce vitamine dei gruppi A – B1- B2 – C – PP oltre a ferro, nichel, calcio, sodio e potassio. Negli ultimi anni si parla delle proprietà antiossidanti del pomodoro e si sono trovate quantità leggermente più alte di questi micro elementi nelle varietà di tonalità scura. Gli usi di questo frutto sono infiniti, come salsa per realizzare una pizza o come ingrediente di un sugo per condimento. Usato tal quale si possono ricavare ottimi ripieni, concassé per condimento e decorazione nei piatti, o più semplicemente delle ottime insalate. Per queste, il tipo di taglio migliore è in orizzontale nel senso della larghezza per non perdere eccessive quantità di semi e polpa. Il condimento può essere solo con sale o aggiungendo olio extravergine di oliva e origano se gradito. L’aglio finemente tritato si accosta bene e crea un ottimo contorno per carni alla brace. L’uso eventuale dell’aceto deve essere limitato a poche gocce, il pomodoro ha già acidità intrinseca e il più adatto sarebbe la tipologia Balsamico che ha una tendenza dolce. Per concludere, consiglio il più classico dei piatti estivi, l’insalata Caprese con pomodori e mozzarella a fette. Personalmente non uso l’aceto, completo con origano, qualche foglia di basilico fresco e un sorso di Fiano d’Avellino doc, ottimo vino bianco da servire a temperatura di circa 12°c in bicchieri a stelo alto.

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Secondo le più recenti proiezioni e in accordo con gli studi del National Oceanic and Atmospheric Administration, il 2015 sarà un anno particolarmente caldo a livello globale. In Italia il clima dovrebbe rivelarsi stabile con situazioni di caldo moderato e persistente. Potranno verificarsi dei fenomeni temporaleschi locali (soprattutto pomeridiani). È presto per considerare queste previsioni meteo per l'estate 2015 attendibili, tuttavia il pessimo clima del 2014 fu dovuto ad un fenomeno piuttosto raro che ha visto l'anticiclone delle Azzorre - molto importante per la stabilità climatica estiva - espandersi verso la Scandinavia invece che verso l'Europa centrale e meridionale. Un evento che si era verificato nel 1976, nel 1989 e nel 2002. Previsioni meteo luglio. Oltre all'anticiclone delle Azzorre, giungeranno in Italia - soprattutto al sud - correnti di aria calda provenienti dall'Africa. Si tratterà di una circostanza piuttosto sporadica. Le temperature potranno salire ulteriormente e andare al mare diventerà una necessità. Previsioni meteo agosto. In Italia, la convivenza dell'anticiclone delle Azzorre e di quello subtropicale africano diventerà più frequente. L'aria calda proveniente dall'Africa potrebbe causare problemi di siccità nelle regioni più a sud. Nel resto d'Italia, soprattutto al centro, assisteremo ad improvvisi temporali pomeridiani dovuti allo scontro tra l'aria calda e l’aria più fresca in alta quota. Il Liguria ed a Genova avremo una relativa stabilità interrotta , soprattutto nelle vallate interne, da fenomeni temporaleschi localmente anche intensi.

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A cura di Nicolò Scibetta Previsioni meteo aggiornate www.meteoligure.it

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Come si gioca? Il principio è quello del vecchio paroliere: vi propongo quattro griglie con tante lettere disposte in modo casuale. Si tratta di trovare il maggior numero di parole tra 16 lettere disposte a quadrato (4 per lato). Le regole principali per formare le parole sono: si può passare una sola volta su ogni lettera, in ogni parola due lettere successive devono essere disposte orizzontalmente, verticalmente o diagonalmente. Sono valide tutte le parole di senso compiuto normalmente reperibili su un dizionario (i verbi valgono solo all'infinito e al participio passato). Non sono valide: le forme verbali coniugate (a parte infinito e participio passato), le sigle, le forme tronche, i nomi propri. Se una parola valida viene trovata più di una volta nella scacchiera, essa sarà conteggiata una sola volta; parole che differiscono per l'accento conteranno una sola volta. (G. Pallotti)

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Metti una sera di mezza estate all’apericena Attorno al buffet vanno in scena duelli all’ultima forchettata Carissimi corniglianesi, oggi è una bella giornata, fin troppo calda, e voglio fare con voi alcune riflessioni su uno dei principali problemi dell’umanità: il consumo del cibo. Consentitemi un pianto greco: ahimé, ohi, ohi, ohimoi, cai cai, sono finiti i tempi in cui attraenti seduttori dallo sguardo malandrino, invitavano altrettante maliarde giovani a cena, offrendo loro ostriche e champagne (e vada per lo champagne ma le ostriche “lepeghe” e viscide non le sopporto proprio) Personalmente preferisco un bel piatto di trenette o trofie al pesto e per secondo un’abbondante porzione di trippa con patate e fagiolane ma forse è poco chic. Comunque oramai da lustri non mi vengono proposte né l’una né l’altra opzione, neppure la trattoria casalinga dove prepa-

rano lo stoccafisso accomodato e le verdure ripiene (buone le melanzanine ma anche i peperoni, le cipolle e le zucchine) e il fritto misto alla genovese, tutto annaffiato dal vino bianco di Coronata. Non ricevo più tali galanterie, solo qualche temerario, sapendo che so cucinare, vorrebbe venire a pappare il mio famoso spezzatino, per poi sprofondare sulla poltrona in un sonno catatonico, peggio del ciclope Polifemo. Ogni tanto, però, lasciando “ogni diletto e gioco” (Leopardi) me ne vado semi solitaria per la “rimota” campagna con qualche fidata amica, nelle osterie appena sulle alture di Cornigliano, dove possiamo ridere, alzando solo un tantino il gomito e non sentirci in imbarazzo se la cerniera dei calzoni (acquistati di una taglia in meno come incentivo per dimagrire) improvvisamente salta e il bottone della cintura con triplo salto mortale finisce nel bicchiere della vicina. Viene anche voglia di cantare

con la voce un po’ impastata. In vino veritas. Certamente la convivialità è molto importante nel tessuto sociale, mangiando si allentano tensioni, si stabiliscono alleanze, si fa politica, si combinano affari e matrimoni e, a volte, come nel medioevo e non solo, ci si avvelena. Anche il cibo e il suo consumo seguono però le mode, adesso è di tendenza l’apericena. Che idea geniale, chissà a chi diavolo sarà venuta in mente. In centro, ma anche il periferia, la gente si abbuffa, perché appunto gli stuzzichini sono a buffet! Quindi si assiste a un duello fino all’ultima forchettata, per accaparrarsi un pallido gamberetto o quello che resta di una torta di verdura fatta a pezzettini. Sono inoltre a la page il b r u n c h o s s i a i l “colapranzo” (colazione+pranzo), le paninoteche, le hamburgerie, le creperie, le piadinerie, le yogurterie, le cioccolaterie, le caramellerie, le vendite di cibo da asporto delle più svariate nazionalità. Ad ogni richiesta alimentare la sua specializzazione, chi cucina più a casa? Di conseguenza in Occidente aumentano sempre più i bambini obesi, mentre altrove è difficile nutrirsi. Tutto pare stimolarti a mangiare e bere, ma se da una parte i manipolatori occulti premono per farti divorare, dall’altra ti fanno sentire in colpa, perché ti sei ipernutrito, mangiando (teoria del doppio messaggio che porta all’alienazione), infatti con l’inizio dell’estate incomincia il tormentone delle diete e delle fresche ri-

cette. Come eliminare la pancia e avere gambe scattanti prime delle vacanze, cosa puoi preparare per il pranzo di Ferragosto e infine come dimagrire al ritorno delle vacanze, se al mare hai mangiato troppe pizze, gelati e bomboloni fritti, in ultima istanza vengono proposte la costose barrette dietetiche. Il cibo ha un valore affettivo (chi non ricorda i sapori e gli odori dell’infanzia?) e un valore effettivo (le regole del mercato spingono a far mangiare come un “bibino”) e altri costi collaterali come nutrizionista, dietologo, psicologo, estetista per massaggi e drenaggi etc, per riparare i danni causati dalla dipendenza alla “pappatoria”. Forse basterebbe solo mangiare un pochino meno, come si diceva un tempo alzarsi da tavola con un pizzico d’appetito. Ricordo quello che raccontava la mia prof. di economia domestica, alla scuola di Avviamento femminile, per insegnarci le buone maniere e diventare signorine degne di un buon marito (=benestante). Non bisognava mostrarsi troppo golose, infatti ripeteva spesso un aneddoto: una sua amica in età giovanile, invitata a pranzo dall’altolocata famiglia del fidanzato, per fare conoscenza con i futuri suoceri, non aveva passato l’esame antipasto perché si era fatta servire più volte un’abbondante porzione di salumi, con una spiccata predilezione per il salame di Sant’Olcese e perciò era rima-

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di Astri Lidia Frascio

sta zitella dedicandosi poi, miseramente, all’accattonaggio. Altro consiglio del saper vivere era: non uscire a cena con lo spasimante, se prima non ti sei ingozzata di uova sode, per mostrare di essere una ragazza raffinata e non troppo spendacciona, piluccando solo un po’ d’insalata: l’ uomo in questione capirà che non gli costerai troppo in futuro, perché una buona sposa deve essere casta, risparmiosa, ma soprattutto inappetente. Sull’argomento ho deciso di scrivere il mio prossimo best seller: “Donne che mangiano troppo” Torniamo a noi, miei cari. Il sole entra nel segno del Cancro il 21 giugno (solstizio d’estate) e poi c’è la magica notte fra il 23 e 24 giugno “notte di mezza estate”, secondo Shakespeare (ispiratosi probabilmente alla

tradizione celtica), perciò dopo tutte queste disquisizioni culinarie, vi invito tutti, perché mi siete simpatici, a un’abbondante apericena sotto il pergolato di glicini, nella mia villa di Coronata, via dell’Amor imperfetto, 13. Vi farò trovare vino bianco con gassosa (per i semi-astemi) o birra, i cuculli, la focaccia secca e morbida, alle cipolle, al rosmarino e alla salvia, con gorgonzola grassa, salame, mortadella, formaggio pecorino fresco, acciughine di Camogli e anelli di totani fritti, più un bel cesto di ciliegie e una torta di ricotta e di albicocche, fatta da me, per festeggiare la notte di san. Giovanni con un bel falò, ma se il giornale non esce in tempo, sposteremo la festa nella giornata tra il 30 e il primo luglio. Se non mi trovate sulla soglia della villa, sotto l’antico portale, ad aspettarvi,vestita di diafani veli, come Tania, regina delle fate, potete sempre sognarmi, in questa ricorrenza a volte i sogni si avverano. Che la festa abbia inizio! Buona estate. Ciao a tutti. Astri

Villa Duchessa di Galliera Residenza Sanitaria Assistenziale e Centro Diurno la ASL 3 partecipa alle spese della famiglia Via Nino Cervetto 38 B 16152 Genova Cornigliano – Parco del Calasanzio Tel. 010 6041550 - 010/6040149 – Fax 010/6012188

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Giugno 2015 Vendere o affittare Scopriamo l’universo Fiaip

Nel nome della legge Caro Avvocato, Sono socio, titolare di una quota pari al 30% del capitale sociale di una s.r.l. Poiché ero e sono in disaccordo in merito all’adozione di una delibera, assunta dall’assemblea dei soci lo scorso febbraio, ho comunicato a norma di statuto il mio recesso dalla società. Mi è stata recapitata, nella giornata di ieri, la convocazione dell’assemblea dei soci che dovrà, tra l’altro, revocare la delibera che mi aveva legittimato a comunicare il mio recesso. Posso intervenire a detta assemblea ed esercitare, al pari degli altri soci, i miei diritti? C.T. Caro Signore, E’ controverso in dottrina e giurisprudenza se, in caso di recesso, il socio perda la titolarità dei diritti sociali al momento della dichiarazione di recesso oppure successivamente, una volta eseguito da parte della società il rimborso della quota. Secondo alcuni, il recesso in parola è assimilabile a quello di diritto comune, ragion per cui la dichiarazione di recesso, quale atto unilaterale avente natura recettizia, produrrebbe da solo l'effetto di sciogliere il rapporto sociale, trasformando il recedente in un semplice creditore, nei confronti della società, alla liquidazione della quota. E’ stato autorevolmente obiettato che la dichiarazione di recesso del socio non produce l'effetto di estinguere rapporti obbligatori, bensì quello di far sorgere il dovere della società di procedere alla (e il diritto del socio di ottenerla) liquidazione del valore della partecipazione. Sarebbe illogico, è stato aggiunto, affermare l'esistenza di una discrasia temporale tra il momento in cui il recedente perde la titolarità della partecipazione e quello in cui essa viene trasferita a terzi o annullata. Né potrebbe ipotizzarsi che al momento della dichiarazione di recesso si verifichi una temporanea sospensione del rapporto sociale, con conseguente sterilizzazione dei relativi diritti, a valere sino al trasferimento o annullamento della partecipazione. Tale ricostruzione non avrebbe alcun riscontro nella legge e comporterebbe una menomazione dei diritti del socio recedente non giustificata da alcuna utilità diversa ricevuta in cambio. Se si ammettesse, viceversa, l’immediato scioglimento del rapporto sociale, dovrebbe concludersi che, in caso di revoca della delibera o scioglimento della società, si avrebbe una reviviscenza del rapporto sociale già sciolto e una ulteriore trasformazione della posizione del soggetto interessato, che, da creditore, tornerebbe ad essere socio. Secondo altri autori, invece, il recesso è immediatamente efficace dalla data del suo ricevimento e la revoca della delibera funge da condizione risolutiva. Si è sostenuto che è vero che per tutto il tempo di durata del procedimento di liquidazione, che potrebbe protrarsi oltre i previsti 180 giorni in caso di contestazione della legittimità del recesso ad opera della società, la quota non potrà essere computata alla costituzione delle assemblee e all'espressione del voto ma sarebbe più grave ammettere all’esercizio dei diritti sociali qualcuno che ha voluto dismettere la sua qualità di socio e che pertanto parteciperebbe alla vita sociale in posizione di indifferenza, ostruzionismo od ostilità alle decisioni. Sembra lasciarsi preferire, in conclusione, la tesi da ultima esposta, ritengo pertanto che Lei non possa partecipare all’assemblea ed esercitare i diritti di socio avendo dismesso detta qualità a far data dalla comunicazione del recesso. Matteo Savio, avvocato

La Federazione italiana degli agenti Immobiliari professionali (Fiaip) è il punto di riferimento per tutti i professionisti del settore e per le famiglie italiane. È la principale associazione di categoria riconosciuta dalla Comunità europea, con 10.106 agenti immobiliari, 500 consulenti del credito, 15.200 agenzie immobiliari, e più di 45 mila operatori del settore. La presenza capillare su tutto il territorio, operata attraverso 20 sedi regionali e 105 collegi provinciali, rappresenta per gli associati un punto di informazione e di consulenza professionale nonché di difesa sindacale degli interessi della categoria. Fiaip, da più di 38 anni, oltre ad essere fra le più grandi e dinamiche Federazioni di categoria europee, è anche accreditata presso il parlamento europeo. In Italia è referente tecnica dell'Osservatorio parlamentare del mercato immobiliare che raccoglie l'adesione di numerosi tra deputati e senatori di maggioranza e di opposizione. Il dialogo e le proposte, con tutti i componenti dell'Opmi, ha fatto sì che alcune proposte Fiaip si trasformassero in emendamenti presentati e, in molti casi, approvati da parlamento e governo a beneficio della categoria. Fiaip è aderente a Confindustria, Confedilizia, Tecnoborsa, Confassociazioni e collabora con CEI - Confèdèration Europèenne de L'Immobilier - e con il National Association of Realtors. Contatti e tavoli di lavoro sono in essere con tutte le componenti del mondo immobiliare italiano per sostenere i professionisti e le agenzie che operano nel Real Estate. Fiaip è la prima associazione del comparto del real estate ad aver creato un ente con i consumatori. E’ di recente la costituzione dell’ente bilaterale paritetico Mediaconsum, che nasce grazie ad un protocollo d’intesa siglato tra Fiaip e Adiconsum, le cui finalità oltre alla formazione, sono la mediazione e la conciliazione paritetica. A tal fine Fiaip ha sviluppato una modulistica condivisa, in modo che i consumatori possano entrare in un’agenzia associata Fiaip ed avere la certezza della qualità del servizio offerto. Fra le tante iniziative vi è anche la rilevazione e la presentazione dei dati sull'andamento del mercato immobiliare urbano e turistico italiano. Lo studio prende in esame i dati consuntivi fornendo gli orientamenti e le tendenze future del mercato nel medio periodo. Fiaip è oggi l'unica Associazione di settore in grado di offrire una vasta gamma di servizi qualificati ai propri associati fornendo sia indirizzi comportamentali che legislativi oltre che adeguata preparazione professionale. Fiaip garantisce, sin dalla sua fondazione, trasparenza nella comunicazione e nel comportamento sia fra gli iscritti che verso l'intero comparto immobiliare. L'opera costante di aggiornamento professionale dei propri associati li pone nelle migliori condizioni per fornire una qualificata assistenza ai propri clienti e a tutti i consumatori, nel totale rispetto del codice deontologico e comportamentale che sono parti integranti e fondamentali dello statuto federativo.

Andrea Scibetta Agente immobiliare Consigliere provinciale Fiaip

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Occhio… alla maculopatia La maculopatia è una malattia che colpisce la macula, cioè l'area che si trova al centro della retina, che serve alla visione distinta centrale, serve anche a riconoscere i volti, guidare, ecc… Il sintomo principale della maculopatia è la perdita della vista al centro del campo visivo. L'esame più importante da fare per una buona diagnosi è l'esame del fondo oculare che riesce a vedere bene lo stato della retina e l'eventuale progressione della malattia.Le maculopatie si distinguono in ereditarie e acquisite. Tra le forme acquisite la più diffusa è la degenerazione maculare legata all'età che generalmente può presentarsi dopo i 55 anni. Rappresenta la principale causa di cecità nel mondo occidentale. Si riconoscono due tipologie: 1) la forma atrofica secca caratterizzata da una evoluzione lenta e progressiva, considerata incurabile. 2) la forma essudativa meno comune ma più distruttiva e ad evoluzione più rapida, ritenuta trattabile. L'utilizzo massiccio dei computer e dei telefonini ha determinato negli ultimi anni un aum e n t o della patologia legata alla macula. Il trattamento dipende dal tipo di maculopatia ma fondamentale è comunque evitare o limitare i fattori di rischio .Tra quelli modificabili ci sono il fumo delle sigarette e un'alimentazione povera di sostanze antiossidanti (vitamina C, E, luteina, zinco, zelanti a, ecc.). Inoltre è consigliabile assumere alim e n t i ricchi di acidi grassi polinsat u r i (omega 3, omega 6), ma è importante a n c h e seguire una dieta povera di grassi animali e ricca di verdure a foglia verde, frutta fresca. Per quanto riguarda invece il rischio collegato all’eccessivo uso dei computer si possono utilizzare delle pellicole protettive della vista dai danni provocati dalla luce blu emessa dallo schermo . Jose Cuffaro, farmacista


ilCorniglianese/rubriche La cucina di Nonna Papera (Leda Buti) L’estate in tavola Pasta al forno alla marinara. Ingredienti per sei persone: (per il ragù) 300 gr. gamberetti, 300 gr. cozze, 300 gr. vongole, 300 gr. pesce spada, 6 chele di granchio, 400 gr. pesce san Pietro pulito, 600 gr. polpa di pomodoro, misto soffritto (carota, cipolla, sedano, prezzemolo), olio, sale pepe q.b. 450 gr. pasta tipo conchiglioni, 300 gr. besciamella. Preparazione: fare un soffritto in una pentola capace, pulire tutti i pesci, cozze e vongole lavate e aperte a fuoco vivo con il prezzemolo, (il san Pietro, lo spada, tagliati a pezzettini), i gamberetti tritati, iniziare a mettere nella casseruola le chele, i pesci tagliati, per ultimo le cozze e le vongole sgusciate e i gamberetti,

quindi dopo 15 minuti, aggiungere il pomodoro e lasciar cuocere per 20 minuti, salare e pepare. Cuocere la pasta al dente, scolarla e aggiungerla al sugo, farla insaporire per 5 minuti, preparare un tegame con dei fiocchetti di burro, versare la besciamella nella pasta e il tutto nel tegame, livellarla, infornare a 180° per 20 minuti. Ad ogni commensale servire la porzione con una chela di granchio e accompagnare con uno schiaccia-chele o schiaccianoci per poter sgusciare la polpa all’interno delle chele.

Sarde fredde al pomodoro In possesso delle sardine necessarie, asportate loro la testa e le interiora assieme alla spina, lasciandole comunque intere, poi risciacquatele, asciugatele in una salvietta, e ripiegatele, ricomponendole come se fossero filetti interi. Prendete ora un tegame, meglio se di porcellana, resistente al fuoco, versate un pochino d’olio e allineate le sarde vicine affinché stiano intere. Conditele con olio, sale e pepe, qualche goccia di succo di limone e ricopritele con una salsa di pomodoro, piuttosto liquida, aggiungendo un trito di basilico. Passate il tegame in forno per una diecina di minuti, lasciate freddare e tenete in fresco fino al momento di servire. Prima di mandare in tavola versate sopra un filo d’olio.

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Beauty, sogni d’oro su un cuscino di ciliegie

Amici animali, il porcellino d’India

Che la frutta faccia bene al nostro organismo è ormai un dato di fatto ma forse pochi sanno che nelle ciliegie si nascondono innumerevoli proprietà nutritive importanti per la nostra salute. Per cominciare, sono ricche di vitamina C e A che aiutano a proteggere la vista e contribuiscono al buon funzionamento delle difese immunitarie. Contengono inoltre acido folico, calcio, potassio, magnesio, fosforo e flavonoidi, sostanze importanti per la lotta ai radicali liberi. Depurative, disintossicanti, diuretiche e antireumatiche, le ciliegie aiutano inoltre a prevenire numerose patologie come l’arteriosclerosi, le disfunzioni renali e l’invecchiamento cellulare. Sono inoltre un tipo di frutta decisamente non sprecona: con i peduncoli è possibile infatti realizzare decotti e tisane utili per purificare i reni e calmare la cistite. Nel primo caso vi basterà portare ad ebollizione un litro d’acqua e poi immergervi una manciata di gambi secchi di ciliegia. Lasciate in infusione per circa 10 minuti e poi bevete la tisana. In caso di cistite preparate invece un infuso facendo bollire una manciata di peduncoli spezzati di ciliegio selvatico in un litro d’acqua per 10 minuti. Filtrate e bevetene due tazze al giorno lontano dai pasti. Ma anche i noccioli di ciliegia dopo averli lasciati al sole ad essiccare, sono da sempre utilizzati per le loro proprietà curative, grazie alla capacità di accumulare il caldo o il freddo e di rilasciarli molto lentamente, poiché ogni nocciolo ha al suo interno una naturale camera d’aria. Il legno dei noccioli di ciliegia è così un ottimo conduttore termico e mantiene la temperatura a lungo senza però trattenere umidità. Quindi sia il caldo sia il freddo rilasciati sono assolutamente secchi. I cuscini di noccioli di ciliegia consentono una distribuzione uniforme del calore e del freddo. Naturali al 100%, sono biodegradabili e molto adatti anche ai bambini. Il cuscino di noccioli di ciliegia è inoltre un ottimo supporto che esercita funzione di massaggio ed è utilizzato per alleviare i dolori della cervicale. Cuscino con noccioli di ciliegia: uso caldo. Introdurre il cuscino per 10 o 15 minuti nel forno preriscaldato a 100°; se si vuole salvaguardare la stoffa da eventuali bruciature, lo si può avvolgere in un foglio di carta alluminio. Utilizzando il forno a microonde sono sufficienti 2 o 3 minuti a temperatura media, ponendo il cuscino nel forno così com’è. Si può anche utilizzare un termosifone. In ogni caso controllare la temperatura prima di usare con i bambini. Si usa in sostituzione della borsa per l’acqua calda, per riscaldare mani e piedi. Ottimo per riscaldare la carrozzina o il lettino dei bambini. Aromaterapia: le qualità dei noccioli di ciliegia caldi si associano stupendamente alle virtù dell’aromaterapia. Porre l’olio essenziale scelto sul cuscino già riscaldato. Cuscino con noccioli di ciliegia: uso freddo. Introdurre il cuscino per almeno 2 ore nel congelatore, avendo cura di proteggerlo all’interno di un sacchetto di nylon per evitare che il tessuto si bagni. Ottimo in caso di febbre in sostituzione della borsa del ghiaccio. Utile contro i colpi di calore e molto piacevole per regalarsi un po’ di refrigerio durante i caldi giorni d’estate. Ma le ciliegie non sono solo delle perfette alleate della nostra salute ma anche della nostra bellezza. Grazie alla presenza di caroteni e sali minerali, sono infatti il frutto ideale per proteggere la pelle dal sole e ottenere una tintarella naturale e omogenea. Quasi prive di calorie, le ciliegie possono essere consumate anche nell’ambito di diete ipocaloriche e nel regime alimentare dei diabetici. La loro polpa inoltre è un ottimo rivitalizzante per la pelle del viso soprattutto se irritata, spiana le rughe, tonifica e ridona luminosità all’incarnato.

La cavia è stata addomesticata intorno al 2000 a.C. da pastori delle tribù che vivevano sulle Ande, negli odierni Ecuador, Perù e Bolivia. Per le popolazioni locali, che si nutrivano prevalentemente di vegetali, la cavia rappresentava da una parte un animale domestico e dall'altra una fonte di cibo. A tutt'oggi l'allevamento delle cavie è molto diffuso tra le popolazioni rurali dei Paesi andini. Le origini della cavia risalgono ai paesi del Sud America, il nome “porcellino d’India” deriva dal fatto che Cristoforo Colombo, quando scoprì l’America, era convinto di aver scoperto le Indie e per questo il loro nome rimase legato a questo avvenimento. Un secolo dopo si iniziò ad importarli verso l’Europa. La cavia, a differenza del criceto, è un animale prettamente diurno e da compagnia che, se abituato sin da piccolo, sarà socievole con gli esseri umani. La differenza tra maschi e femmine sta nelle dimensioni, i maschi possono pesare dai 900 g ai 1200 g, mentre le femmine pesano all’incirca 800 g. Nel momento dell’acquisto è consigliabile prendere sempre un compagno, anche dello stesso sesso. Le cavie sono tra gli organismi più grandi dell'ordine dei roditori. Vivono in media tra i quattro e gli otto anni. A differenza di altri come topi, ratti o scoiattoli, le cavie non sono molto atletiche. Il loro habitat originario, infatti, non ha richiesto particolari abilità motorie come l'arrampicarsi sugli alberi. Le cavie, sia maschi che femmine sono già fertili ad un mese d’età. La gravidanza dura da 55 a 75 giorni. I cuccioli nascono già con il pelo e gli occhi aperti, da subito prendono il latte e pochissimi giorni dopo iniziano a mangiucchiare quello che trovano nella gabbia. Non devono essere messe in gabbie per criceti, troppo piccole per loro. La gabbia deve essere almeno di 70cmx45cm; ovviamente se si acquistano due soggetti le dimensioni devono essere molto più grandi. All’interno della gabbia è consigliabile mettere la fieniera e l’angoliera igienica, in questo modo il padrone può abituare il porcellino d’India a fare i suoi bisogni in un angolo ben definito. Nella gabbia non deve mai mancare un beverino del tipo a beccuccio e due ciotole, una per il pellet ed una per la verdura. La gabbia non deve mai essere pulita con detergenti, ma solo con acqua ed aceto. Essendo un animale erbivoro la sua alimentazione si deve basare sulla verdura che deve essere ben lavata, asciutta e non fredda da frigorifero. Altro alimento indispensabile per la cavia è il fieno, il pellet specifico per cavie ricco di vitamina C. Le cavie sono animali che hanno la crescita continua dei denti, per mantenere la lunghezza dei denti regolare basta un’alimentazione corretta. A differenza di altri roditori, il porcellino d’india ha la necessità di assumere quotidianamente vitamina C, se ciò non accade, la cavia viene affetta dallo scorbuto e in poco tempo muore. La quantità di vitamina C quotidiana per cavie dovrebbe essere di circa 30mg. Le cavie con pelo lungo devono essere spazzolate giornalmente. La spazzola deve essere di gomma per non ledere così la pelle. Non deve essere lavata, se la si vuole pulire basta utilizzare uno shampoo a secco per roditori. Tagliare periodicamente anche le unghie con le forbicine o tronchesine in commercio.

Rita Moccia http://www.nonsprecare.it/ciliegie-proprieta-nutritive-salute

R.M. http://www.animalicuccioli.it/roditori/


ilCorniglianese/associazionismo ed aziende

A Coronata, dal 1860 “Mattelìn”: a tavola con la storia

Anche a giugno, vogliamo dare voce a chi ogni giorno, da anni, è impegnato con un’attività sul territorio, per cercare di capire quali sono le problematiche che debbono affrontare in questo periodo molto difficile. Così ci siamo recati a Coronata, da “Le Cantine di Mattelin”, trattoria storica: pensate che stiamo parlando della “licenza n° 2” rilasciata nel nostro comune. A ricevermi il titolare Mario Rasulo (57), cui chiedo di darmi una breve cronistoria sulla trattoria. “Come vedete, all’ingresso del locale è appesa in bacheca la ‘licenza n°2’ composta dalla licenza, concessa nel 1860

all’allora proprietario, la famiglia Morasso, gestita dai suoi eredi fino al 2000, anno in cui il sottoscritto l’ha rilevata. Mattelin è il vezzeggiativo di Matteo. Purtroppo non c’è la targa che i n s e r i s c e l’attività nelle botteghe storiche. Ho fatto tre volte la richiesta e per tre volte è andata persa. Così ho contattato l’assessore che mi ha risposto che devo io dimostrare la storicità… Con tutto il rispetto non capisco cosa devo dimostrare, quella che si vede in bacheca è l’originale della licenza, dove si evince il benestare dell’allora podestà, ed addirittura, la cauzione che Morasso aveva versato alla “Cassa Depositi e Prestiti” dell’allora Littorio. Quindi non c’è proprio niente da dimostrare, occorre solo prenderne atto, a mio avviso. La verità è che c’è poca attenzione sulle attività di periferia,

privilegiando il centro storico genovese, che sicuramente è più importante, ma non giustifica questa negligenza”. Il 30 e 31 maggio sono state aperte le ville a Cornigliano con un grande successo di pubblico e di critica. Qual è il suo punto di vista? “Sicuramente una buona cosa per Cornigliano che è stata al centro dell’attenzione di Genova. I Rolli e Italia Nostra hanno fatto un buon lavoro, in collaborazione con la Pro Loco, certo molto distante da quello che hanno fatto nel centro storico di Genova” In questo periodo di crisi la sua attività come va? “La crisi si fa sentire anche nel settore della ristorazione, noi siamo inoltre penalizzati dal percorso stradale per raggiungere il ristorante. Ho avuto e continuo ad avere richieste di gruppi che vorrebbero venire nel mio locale ma i pullman hanno purtroppo, nella stragrande maggioranza, dimensioni che non permettono l’accesso. Bisogna allora chiedere l’intervento della polizia municipale che

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Giugno 2015

L’idea è quella di assicurare uno Sportello del Cittadino in materia condominiale ed immobiliare a cura dell’A.L.A.C. Il servizio riguarda la consulenza condominiale (legale, contabile ed amministrativa) fiscale e tecnica, immobiliare in genere compresa locazione, legale in genere sia a favore degli amministratori di condominio che dei cittadini. La consulenza, gratuita, sarà fornita su appuntamento, chiamando direttamente il professionista. Per informazioni di carattere generale potete scrivere alla seguente mail: consulenze@prolococornigliano.it

impedisca l’incrocio con altri mezzi pesanti, una cosa complicata e burocraticamente complessa. Altra cosa da valutare, non secondaria, è la visita al nostro Santuario e all’oratorio dove sono custodite opere importanti risalenti al 1200, tutto questo dovrebbe indurre gli amministratori della città a fare qualcosa di concreto. A parte tutto questo, per fortuna il lavoro non manca, non mi posso lamentare, sopperisco a queste lacune, proponendo un’ottima qualità del cibo, completo di un buon servizio”. C. G.

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“Se ben che siamo donne”: mai Elezioni regionali 2015 più soli con le volontarie Auser Cornigliano, voto per voto L'Auser è un’associazione di volontariato e promozione sociale tesa a valorizzare gli anziani e a far crescere il loro ruolo attivo nella società. Nella foto le donne dell’Auser con la responsabile Nina in occasione della festa di fine anno in viale Narisano. L.R.

A distanza di un mese dalle elezioni svolte per rinnovare il consiglio regionale e la carica di governatore, soddisfiamo la curiosità di andare a scoprire nel dettaglio come hanno votato i corniglianesi. Il Movimento 5 stelle, per l’occasione, è il primo partito della delegazione. A distanza di 250 voti, secondo, è il partito democratico. Movimento 5 stelle - Beppegrillo.it Partito democratico Lega Nord Forza Italia Rete a sinistra Lista Pastorino Liguri con Paita presidente Liguria cambia Fratelli d'Italia Liguria libera Musso presidente Partito comunista dei lavoratori Progetto Altra Liguria Area popolare Fratellanza donne Bianche e nulle

1.217 954 777 299 135 133 106 72 50 47 44 33 26 6

31,21 24,47 19,93 7,67 3,46 3,41 2,72 1,85 1,28 1,21 1,13 0,85 0,67 0,15 180

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ilCorniglianese/eventi e tempo libero

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Giugno 2015

Cornigliano Mon Amour Venerdì 10, sabato 11 luglio a Valletta rio San Pietro

Estate a Villa Bombrini 2015 Venerdì 10 luglio: contest di freestyle, improvvisazione rap, presentano: Wha, Fase, Stone / Dj Lil Bac, Fred De Palma (guest star), Rew, Fama, Fase e Coma+gruppi locali ed esibizione dei ragazzi del Laboratorio rap. Sabato 11: E Green (guest star), Wha & Mel, Effementi, Mind Cage Crew, Mad Boys, Sesto Senso, Blazers Crue+gruppi locali ed esibizione dei ragazzi del Laboratorio rap, resident Dj : the Og Jack. Per entrambi i giorni: writing, laboratori, socialità, freestyle, bancarelle. ww.corniglianomonamour.it www.facebook.com/CorniglianoMonAmour www.facebook.com\AssociazioneLaStanza La redazione

show sul palco dei giardini di Villa Bombrini della Compagnia Ribolle con uno spettacolo di danza circo Bolle di sapone in su, reduce dai tanti successi nazionali ed esteri, e dalle esperienze televisive in Rai che li hanno consacrati al centro della scena italiana e non solo. La manifestazione prosegue poi domenica 12 dalle ore 17.30 con l’apertura del punto ristoro e con l’inizio degli spettacoli pomeridiani nelle “isole creIV Edizione ative”, tre postazioni itineranti dove si Circo, bolle magiche, teatro di strada alterneranno le compagnie: Duokaos Rassegna di spettacoli multidisciplina- con Da Boof, Silvia Martini con Diri. Sabato 11 e domenica 12 luglio 2015 straction e Tobia Circus con EquiliVilla Bombrini - Genova Cornigliano brium Tremens. Nell'ambito delle manifestazioni estive genovesi di "Estate a Villa Bombrini" l'Associazione Sarabanda presenta la IV Edizione di FESTeatrodistrada con un programma di spettacoli offerti al pubblico gratuitamente e realizzati con il sostegno di Società per Corni- Sempre nell’ottica di rafforzare gliano e la collaborazione di Proloco di l’interazione territoriale, Sarabanda e Cornigliano. Una nuova edizione con- Proloco di Cornigliano continuano la centrata come sempre su due giorni bella collaborazione iniziata nella scorcon un’apertura serale sabato 11 luglio sa edizione 2014, infatti proprio la a partire dalle ore 19,30 con l’apertura Proloco ancora una volta gestirà il del punto ristoro per una serata open punto ristoro rifocillando il pubblico air che vedrà il suo culmine con lo con cibo e bevande.

Sabato 11 aprirà al pubblico alle ore 19, mentre domenica 12 alle ore 17,30. Non mancheranno i momenti per i bambini, che come sempre avranno un posto speciale nella manifestazione, infatti oltre agli spettacoli di teatro di strada e circo, che sapranno coinvolgere un variegato pubblico di giovani, giovanissimi e famiglie, entrambe le giornate saranno arricchite dal truccabimbi Cipada per attimi di colore ed euforia. Nel dettaglio il programma degli spettacoli Sabato 11 luglio dalle 19. Apertura punto ristoro. Alle 21.30 Compagnia Ribolle - Bolle di sapone in su. Spettacolo di danza e circo, energetico e colorato. Domenica 12 luglio dalle 17.30 apertura punto ristoro 18H15 Silvia Martini con “Distraction” 19H00 Tobia Circus con “Delirium tremens”. 20H30 Silvia Martini “Distraction”. 21H15 Duo Kaos con “Da Boof”. La redazione

24 giugno Enjoy 1ª festa della musica per bambini a cura dell’Associazione Echo Art 26 giugno Fiesta mexicana a cura dell’Associazione Worldtoday 2-3-4-5 luglio V Festa popolare della Pro Loco a cura di Pro Loco Cornigliano 11-12 luglio FESTestrodistrda a cura dell’associazione culturale Sarabanda 16-17-18-19 luglio Festival delle Periferie (XIII edizione) a cura dell’associazione culturale Metrodora 21-22-23-24-25-26 luglio Pop – Sagra urbana a cura di Arci Genova 28 luglio Coppia aperta quasi spalancata di Franca Rame e Dario Fo a cura di Teatro Cargo 29 luglio Zibba e Almalibre a cura di Duemilagrandieventi 30 luglio I musici cantano Guccini a cura di Duemilagrandieventi 31 luglio Claudio Lauretta Show a cura di Duemilagrandieventi 1 agosto Mare di Mezzo a cura di Balletto di Liguria 4 agosto Sulla Collina con Progetto Khorakhané, scene e regia di Renzo Sicco a cura di Teatro Cargo La redazione

Aperto nuovo punto prelievi Piazza Rizzolio GE-Cornigliano (accanto alle Poste)

Corso di genovese


ilCorniglianese/sport

Giugno 2015

Campionato provinciale di biliardo Ubg affiliato Uisp Ecco i campioni dell’Arci Rizzolio

Per l’associazione sportiva dilettantistica “Il circolo della salsa” di via Bordone, al Torino Open 2015, è stato ancora podio sabato 13 giugno, dopo la gara svoltasi presso il Palazzetto dello sport di Biella. Alla prestigiosa competizione hanno partecipato i giovanissimi allievi delle danze caraibiche Pietro Chiossone e Sara De Caro, nella Combinata cubana e portoricana, ottenendo un terzo posto in Salsa portoricana e Bachata, mentre Pietro, in assolo

Via N. Cervetto, 40 calasanziogenova@libero.it

nella disciplina Salsa shine aggiunge ai suoi precedenti podi anche questo 1° posto. Ed ora tutto è pronto per i campionati italiani di Rimini. Un in bocca al lupo a tutti i ballerini. Tutti i corsi, dopo il meritato riposo estivo riprenderanno a metà settembre con tantissime novità. D.T.

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Torino Open 2015

Si è concluso il campionato provinciale di biliardo Ubg affiliato Uisp 2014/15 che ha portato risultati di rilievo per l’Arci Rizzolio. Primi classificati di A i campioni provinciali: Cadile, Rossi, M. Timossi, Tamarazio, Manfredi, Scarcella, D’Amico. Primi classificati staffetta di A, campioni provinciali: M. Timossi, Cadile, Catalano, Pastorino. Primi classificati di A, coppia campioni provinciali: Cadile e M. Rossi. Primo classificato singolo di A, campione provinciale: M. Pastorino. Primo classificato di C singolo: Pavan. Secondi classificati interregionale di A: Cadile, Timossi, Manfredi, Tamazio. Secondo classificato provinciale di A, singolo: Cadile. Secondi classificati di A a coppie: Manfredi e M. Pastorino. Terzi classificati di C: Andaloro, Facciolo, De Paola, Epsaro, Jacono, M. Timossi, Foglino, F. Novello, N. Novello, L. Serra, F. Salemi. E. Cirone

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Genoa, Sampdoria e il calciomercato d’estate Arrivi e partenze dei due club. E su tutti l’incognita Cassano

Prende il via il periodo del calciomercato. Genoa e Sampdoria sono al lavoro per rafforzare senza perdere di vista i bilanci in un'estate che sembra possa rivelarsi rovente per molte altre società italiane. Il Grifone ha salutato Bertolacci e Falque i quali hanno lasciato Pegli per raggiungere Trigoria dove ad attenderli ci sarà Garcia. La società di Villa Rostan incasserà una cifra attorno ai diciotto milioni di euro ai quali potrebbero aggiungersene altri dieci derivanti dalla possibile cessione di Diego Perotti, su di lui è forte l'interesse del Watford, club neopromosso in Premiere League di proprietà della famiglia Pozzo, ma Inter, Fiorentina e Valencia restano alla finestra in attesa di sviluppi. I viola sembrano poter offrire al Genoa una contropartita economica rilevante e l'intero cartellino di Roncaglia, giocatore gradito a Gasperini. Sempre fronte “uscite” c'è da registrare un possibile interesse del Napoli per De Maio, il difensore francese sembra riscuotere le simpatie di Sarri, però un suo saluto sembra difficile viste le dichiarazioni rilasciate nei mesi scorsi in cui dichiara la volontà di proseguire la sua avventura sotto la Lanterna.

Lanterna che illuminerà anche il futuro di Burdisso e Perin: il primo ha rinnovato il contratto per due stagioni, il portiere del Latina difenderà i pali di Marassi anche il prossimo campionato. Accanto al blindatissimo Izzo si schiererà anche Luka Krajnc fresco di riscatto dal Cesena, club dal quale si monitorizza la situazione di Defrel, mentre a centrocampo si alzano le probabilità di un ritorno di Tachtsidis e della conferma di Kucka che rappresenterebbe l'anticamera per il rinnovo del suo contratto in scadenza il prossimo giugno. Greco probabilmente sarà riscattato dal Verona e sulle tracce di Rosi, di rientro dalla Fiorentina, c'è il Frosinone della vecchia conoscenza Roberto Stellone. Per Pavoletti è stato esercitato il diritto di riscatto e nelle casse del Sassuolo entreranno quattro milioni di euro. Affari possibili. Visto il ritorno di Edenilson a Udine, il Genoa è alla ricerca di esterni capaci di soddisfare le richieste di Gasperini e sembra che uno dei profili individuati sia quello di Cissokho del Nantes. I francesi sembrano avere alzato le pretese economiche e gli uomini di mercato di Preziosi non intendono superare i cinquecentomila euro richiesti in precedenza per l'acquisizione del suo cartellino. Diego Tavano, agente del difensore, ha parlato ai microfoni di Pianeta Genoa1893.net affermando che la trat-

tativa è ancora in piedi e le possibilità di concretizzare al momento sono pari al 50%. Se l'affare sfumasse è pronta l'alternativa che porta a Buffarini del San Lorenzo. Quasi fatta per Jakimovski del Varese (che continua a offrirsi al Genoa tramite i suoi profili social), difficile la pista che porta a Ilicic. Anche la Sampdoria sta muovendo i primi passi sul mercato. Il primo colpo è stato l'ingaggio di Zenga. L'uomo ragno torna così in Italia dopo gli anni passati all'estero, ma alcuni tifosi blucerchiati non sono del tutto soddisfatti della scelta di Ferrero visti i risultati altalenanti ottenuti nelle sue precedenti esperienze con Catania e Palermo. Il mister gode però della fiducia della società che ha riscattato De Silvestri dalla Fiorentina e Viviano dal Palermo per due milioni e mezzo di euro. Vicina la fumata bianca per Fernando. Mirante non tornerà a Bogliasco e per il ruolo di portiere in seconda si pensa a Ujkani. Eto'o ha salutato tutti per approdare in Turchia e sembrano tramontare le speranze per il ritorno di Pazzini vista l'onerosa richiesta d'ingaggio. Vicino all'addio anche Rizzo, il centrocampista classe ‘92 sembra vicino al Bologna per una cifra attorno ai sei milioni di euro.

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Voci di mercato in uscita insistenti riguardano Eder e Soriano: il brasiliano potrebbe restare, salvo offerte superiori ai dodici milioni come ammesso dallo stesso Ferrero, mentre per il centrocampista in caso di pagamento della clausola rescissoria (dieci milioni) lascerà Genova con Milan e Napoli pronte a investire su di lui. Fiorillo riscattato dalla Juventus Affari possibili. Nuovo mercato, vecchie voci: potrebbe essere la volta buona per Antonio Cassano di vedere realizzato il suo sogno blucerchiato. Il fantasista barese, visto l'addio di Eto'o, è pronto a rivestire la casacca numero novantanove, ma bisognerà aspettare il via libera da parte di Zenga. Andreolli ha rifiutato la Samp e per questo motivo si cercherà di trattenere Munoz. Quasi da escludere la permanenza di Silvestre, per sostituirlo si pensa a Radu della Lazio e Nedelcearu, under 21 romeno di proprietà della Dinamo Bucarest. Per Defrel si profila un derby di mercato con il Genoa e torna di moda il nome di Zukanovic del Chievo, ma l'Inter non

molla la presa. Riccardo Cabona


ilCorniglianese/come eravamo, come siamo

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Pier Luigi Gatti, un corniglianese da record Il “laureato” che correva i 100 in undici secondi netti

GENOVA CORNIGLIANO Ufficio: V. Capo d ’ Istria,10R Tel. Fax 010 65 20 103 Officina: V. Capo d ’ Istria,7R/32-40R Tel. Fax 010 65 20 029 Www.carrozzeriastigliano.com Cell.: 349 57 15 831

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metteva in movimento una campana degna di una pieve di montagna. Un pomeriggio lo scampanellio annunciò la visita del signor Luigi Oneto, allenatore, factotum, anima del GS Cornigliano di atletica leggera. Era venuto a conoscenza degli “studenteschi” e voleva contattare di persona chi si era imposto nell’alto. Invitò Pier Luigi ad entrare nella gloriosa società offrendogli la classica maglia neroverde simile a quella della Corniglianese Calcio. Da bravo allenatore, Oneto, in considerazione della struttura fisica di Pier Luigi, dirottò subito il nuovo allievo verso la specialità del salto triplo e salto in lungo. Decisione giusta. Serietà e costanza negli allenamenti, l’allievo mantenne le promesse. Chiamata in nazionale giovanile: convocazione a Formia e ad Aosta, presso i centri federali. Nel 1958 record italiano nel triplo: 15,59 Titolo italiano nel lungo nel 1966: 7,39. Quattro titoli italiani nel triplo 1957-’60-’64-’67. Campionato europeo a Stoccolma, Giochi del Mediterraneo e Giochi della XVII Olimpiade a Roma nel 1960, dodicesimo in finale. Una decina di titoli regionali. Trentuno presenze in Nazionale, 27 come Corniglianese-Italsider, 6 come “esercito”, uno come CUS Roma. Record personali: m 15,88 nel triplo, m 7,59 nel lungo, 11 secondi netti nei 100 piani. Ottenuta la laurea in Economia e Commercio, il Coni gli offrì un posto di segretario di federazione (irrinunciabile un’offerta di questo tipo!). Superando le perplessità dovute all’abbandono dell’ambiente familiare, degli amici, del vecchio stadio, si trasferì nella capitale. Fu segretario alla pallamano, atletica e, infine, rugby. Passò poi dirigente e, come tale, prese parte alle Olimpiadi degli anni ’90 (Atlanta nel ’98 – invernali a Lilleham-

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Pavia, poi a Cornigliano, seguendo le sedi scolastiche che il ministero della Pubblica Istruzione assegnava al padre, professore di estimo e contabilità negli istituti statali per geometri. Ottimo docente terminò la carriera al Vittorio Emanuele II in Largo della Zecca, nel capoluogo. La mamma Rina Piccaluga, corniglianese da generazioni, ebbe sicuramente voce in capitolo per costringere il coniuge a chiedere con insistenza il trasferimento a Genova abbandonando le nebbie padane, deleterie per la sua salute, per tornare a respirare l’aria satura di salsedine della casa paterna al numero 7 di via Tonale, con giardino e orto e vista sul mare, a duecento metri dal Castello Raggio. Il castello, un po’ malandato più che per eventi bellici, per manomissione e ruberie autoctone, esisteva ancora; con spiaggia, con i gozzi alla “cornigiotta”, con i pescatori, i calderoni col tannino per tingere le reti ed il porticciolo naturale tra le rocce di ponenNella foto Pier Luigi Gatti (Tortona 29 3 1938) con la te. Era il 1949. Il castello sarà maglia della nazionale nello stadio “Bacigalupo” di Cornigliano. demolito con cariche esplosive Alle spalle la tribuna principale coperta. All’interno era- il 14 aprile 1951. Nonno Piccano situati palestra, spogliatoi, vari servizi. Sul prato si luga, Giobatta, aveva le lacrisvolgevano gare di calcio, rugby, hockey e atletica me agli occhi. Un protagonista della scena atletica nazio- Pier Luigi frequentò per tre anni la scuola nale nel periodo degli anni ‘60 fu certa- media a Sestri Ponente con sistematiche mente il corniglianese Pier Luigi Gatti, quotidiane camminate per attraversare la terzo di una numerosa (formidabile) fami- zona ancora chiamata “il deserto”. glia di quattro fratelli ed una sorella, oltre Le 20 lire del tranvai erano disponibili solo naturalmente ai genitori. Il fratello mag- nelle giornate di pioggia, allora abbastanza giore, Gian Maria, medico dentista, per rare. Fu iscritto al corso per ragionieri e, molti anni, con lo studio in via Piana; il senza preparazione specifica e con tecnica secondo, Alessandro, titolare di un apprez- approssimativa, riuscì, al terzo anno, a zato negozio di ottica in via Cornigliano; il vincere i campionati studenteschi regionali quarto, Paolo, tecnico ai primi computer nella gara di salto in alto. Misura modesta presso la Mira Lanza a Rivarolo, la sorella, con modesti avversari. Anna Maria, laureata in scienze politiche, In via Tonale gli occasionali visitatori, per segretaria e supplente alla scuola del colle- annunciare la loro presenza, erano costretgio Calasanzio. ti a tirare energicamente una maniglia Pier Luigi nacque a Tortona (Al) nel marzo posta al lato del cancello che, tramite moldel 1938: la famiglia si trasferì prima a le, rinvii angolari, metri di filo di ferro,

mer). Stabilitosi a Riano, nord di Roma, sposato, due figlie, una nipote, felice nonno avverte le articolazioni delle ginocchia un po’ malandate per i troppi salti sulle pedane di tutta Italia e di mezza Europa. I vincoli familiari ogni tanto impongono ritorno alla sua Cornigliano. Ci scappa la passeggiatina in via Bigliati, via Brighenti o via d’Acri. Operazione nostalgia, d’accordo: ma è soprattutto un omaggio al defunto, indimenticabile, stadio Bacigalupo da un atleta che l’aveva eletto, corrisposto, nel modo più totale a

sua seconda casa. Sembra ieri. Son passati 50 anni. Racconto del protagonista raccolto da Rita Moccia

VENDITA SOLO A POSSESSORI DI PARTITA IVA


ilCorniglianese/e-mail e lettere alla redazione LE VOSTRE SEGNALAZIONI ALL’INFOPOINT E SUL PROFILO FACEBOOK Incuria e sporcizia

ni da loro non usati. Ci domandiamo: è mai possibile che una società sportiva di Cornigliano che fa del sociale nel suo operato e che porta il Siamo un gruppo di genitori Liana Cassone ci segnala anoerre nome della stessa delegaziodi Cornigliano che hanno i cora una volta, documentanne, G.S.O. Corniglianese, figli che giocano nella nuova do con foto (sotto), lo stato di possa essere esclusa dall'ususocietà Gruppo Sportivo Oradegrado di una zona della NEGOZI CHIUSI fruire di spazi sportivi comutoriale Corniglianese. Il crollo dell’elettronica nali? Questa Società è nata nel Chiediamo e rivolgiamo queCara redazione, ho notato 2013 sul campetto dell'oratosta nostra lettera ai nostri passando per via Cornigliano rio della parrocchia di che un negozietto che si occu- Sant'Andrea e Sant'Ambrogio politici, agli assessori competenti, regionali e comunali, ai pava di elettronica (vendeva in via Minghetti, a Cornigliadirigenti della gestione imcellulari, riparazioni compuno. Il campo è stato dato in pianti sportivi, di intervenire ter, noleggio videocassette) ha affido dalla curia vescovile al più presto possibile! chiuso la serranda, immagino alla parrocchia che, tramite La stagione sportiva vittima della crisi che sembra don Andrea Robotti e i suoi 2015/2016 è ormai alle porte non finire in un settore che collaboratori, ha provveduto e la nostra società sportiva sta coinvolgendo anche alla ristrutturazione e a metl’elettronica (vedi cosa si scri- terlo a disposizione dei ragaz- deve organizzarsi per il bene dei nostri bambini per fare in ve sulla chiusura del centro zi del quartiere. modo che a nessuno venga Saturn). Mi dispiace molto e La dirigenza e gli allenatori negato il diritto di praticare il il mio pensiero va anche e sono tutti volontari, e possogioco del calcio. soprattutto alle persone che vi no vantare nel loro staff di Noi, famiglie di Cornigliano, lavoravano dentro. Spero che avere a disposizione degli esiamo stufi di parole e proquesta crisi, complice forse ducatori e dei tecnici preparamesse ora vogliamo i fatti. l’euro?, si fermi per dare fiti e qualificati, la scuola calcio Genitori dei bambini del G.S.O. nalmente un po’ di respiro al suo primo anno di attività Corniglianese alle famiglie e alle aziende di ha lavorato benissimo, con un valletta Rio S. Pietro. Cornigliano alle prese con i notevole aumento di iscritti, Marianna P., Marina B., Dacambiamenti che sono sotto visto che la quota di iscrizione CHE SPRECO nilo M. e altri, il mancato riti- gli occhi di tutti. IN VIA DUFOUR è molto bassa e a livello oraLa “fine” di un bel giornale ro della carta da parte della Grazie per l’attenzione. toriale può permettersi di ditta incaricata da Amiu che aiutare le famiglie che vorrebGuardate un po’ dov’è finito il provoca accumuli creando Alessia G. bero vedere crescere i propri “nostro” bel giornale! situazioni di degrado igienico figli in un ambiente sano proLuca in vari punti del quartiere tetto e costantemente controlTANTI SALUTI (zona mercato, vie Cervetto, DA FORMENTERA lato. La Scuola Calcio è affiliaTonale, piazza Metastasio e Auguri da Mariuccia ta al CSI e dal prossimo anche altre); Paolo C., Antonio A., e Raffaele alla FIGC, è frequentata da Sara B. e altri, lo stato di abbambini che hanno un'età che bandono della via S.G. apovariabile dai 4 ai 13 anni, con stolo (perché non far interveun numero di iscritti vicini nire i socialmente utili? ndr). per il prossimo anno alla quoRaccogliamo inoltre, l'ultimo ta di 100 unità. giorno di scuola, la preoccuAvendo bisogno di ulteriori pazione di molti genitori per spazi, soprattutto per i bamil mancato avvio dei lavori di bini più grandi che giocheransistemazione del giardino e no a 7 – 9 e 11 giocatori, chiefondi di villa Gatti/Dufour diamo di avere la possibilità (Scuola Sbarbaro). Corre voce di usufruire e di allenarci sul raccolta da alcuni genitori che campo sportivo comunale i lavori non si facciano per “Italo Ferrando” di Cornigliamancanza di fondi e che i no. bimbi possano essere costretti Purtroppo il campo, pur esa svolgere le prossime leziosendo comunale, è gestito da ni in altra scuola come è acCaro Luca, grazie della segnalaziouna società che gestisce altri ne, certo dispiace finire così. Non caduto lo scorso anno. impianti sportivi e “non vuo- sappiamo come mai, ma indaghere(approfondiremo la questiole” o rinvia la decisione o fa mo. Tra l’altro siamo proprio noi a ne chiedendo notizie al mufinta di non capire facendo di suggerire dal primo numero come nicipio; ndr). tutto pur di non concederci il smaltire (senza sprechi!) il giornale, La buona notizia che ci giuncampo negli orari pomeridia- se ce ne fosse bisogno. Come dimoSCUOLA CALCIO E ALLENAMENTI Lettera aperta dei genitori del G.S.O. Corniglianese

stra la vignetta accanto.

ilCorniglianese

ge dal municipio è che verrà ripristinato il vespasiano in prossimità della stazione FS, demolito per i lavori di raccordo della nuova strada.

19

Giugno 2015

Ndr.

Le figurine di Anzalone www.ilvignettificio.it

Il francobollo di Anzalone


ilCorniglianese/note della redazione È il giornale con cadenza mensile di Cornigliano Ligure senza scopo di lucro

Editore Pro Loco Cornigliano Autorizzazione del Tribunale di Genova n. 9/2012 del 18.04.2012 Il giornale è anche online sul sito della Pro Loco Cornigliano www.prolococornigliano.it Direttore editoriale Fabrizio Cartabianca presidente@prolococornigliano.it Direttore responsabile Enrico Cirone direttore@prolococornigliano.it Vicedirettore Simona Tarzia tarzia@prolococornigliano.it Amministrazione Domenico Turco turco@prolococornigliano.it Segreteria Riccardo Ottonelli segretario@prolococornigliano.it Caporedattore Riccardo Cabona Redazione Leda Buti butileda@prolococornigliano.it Riccardo Collu Sergio Daga Jose Cuffaro

Marta Fasulo Astri Lidia Frascio Liliana Gatto Alvaro Filippo Michelon Rita Nello Marchetti Riccardo Ottonelli Guido Pallotti Fiorenzo Pampolini Rosanna Robiglio Don Andrea Robotti Jazmin Rodriguez Matteo Savio, savio@prolococornigliano.it Lorenzo Schiavon Andrea Scibetta, Nicolò Scibetta Roberto Veneziani Fotografia Agostino Razzore razzore@prolococornigliano.it Francesca Comparato Bruno D’Astice Carlo Guerra Grafici illustratori Andrea Anzalone Adriano Sanna Impaginazione Auria Martelli Rita Moccia Romano Oltracqua Salvatore Pilotta redazione@prolococornigliano.it Tel. 346.8837338 Pubblicità Romano Oltracqua Alfonso Palo palo@prolococornigliano.it Tipografia

20

Giugno 2015

Villa Bombrini in festa Estate “popolare” a Cornigliano

P.A. CROCE BIANCA GENOVA-CORNIGLIANO Tel. 010 6512760

Carta dei diritti del bambino nello sport 4. Diritto di essere trattato con dignità: il ragazzo non è un essere inferiore e l’autorità non è quella dell’adulto che urla, punisce, minaccia. Lo sport a livello giovanile non dovrebbe essere fonte di frustrazione e di delusione ma di piacere e di progresso e spetta dunque all’adulto creare le condizioni favorevoli all’ottenimento di questi obiettivi.

Edizioni tipografia commerciale Srl Corso Roma, 200 Cilavegna (PV) tel. 0381/96138 - Fax 0381/660054 e-mail: info@editico.it

5. Diritto di essere accompagnato e allenato da persone competenti a seguire allenamenti adatti alle proprie possibilità: bisogna riconoscere che chi si occupa di giovani lo fa investendo tempo e volontà, sovente senza domandare nulla in compenso; ciò non toglie tuttavia che egli deve formarsi , conoscere i principi dello sviluppo fisiologico e psicologico onde evitare grossolani errori. Purtroppo c’è ancora la tendenza da parte delle società sportive di affidare atleti giovanissimi ad allenatori poco competenti, con risultati ovviamente poco soddisfacenti sia dal punto sportivo che educativo.

Collaboratori Italo Ebolo Carlo Mastrobuono Giovanni Murchio

Il mensile è stampato su carta ecologica in 12.000 copie Avviso ai nostri inserzionisti, lettori e sostenitori Chi è interessato a rinnovare, modificare ed acquisire spazi su questo giornale può rivolgersi al nostro socio collaboratore rag. Romano Oltracqua. webmaster@prolococornigliano.it cell: 3311557731

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