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12.11.2010
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ciente e che costituivano dal 20 al 40% del totale; in ‘ferioli’ o ‘forti’ o ‘mezzanelli forti’, perfettamente cotti e molto resistenti, formanti il 20% dei materiali cotti, e in ‘stracotti’ che essendo stati troppo a contatto con la fiamma si erano deformati e vetrificati, molto duri, e che rappresentavano il 25% della produzione65. I mattoni ‘forti’ erano utilizzati, vista la loro alta resistenza, per le parti più sollecitate dei muri e nei luoghi umidi, i ‘sesoli’ di prima qualità erano destinati ai muri esterni degli edifici mentre gli ‘stracotti’ costituivano un buon materiale per le fondamenta, vista la loro ridotta porosità.
Controllo della cottura presso il forno Hoffmann della fornace Marcoli a Calcinato.
La qualità dei coppi era controllata in modo analogo a quella dei mattoni: tratto essenziale, ancora una volta, il suono squillante prodotto dall’urto. Il coppo, una volta cotto, deve suonare come una campana66.
65 Superfluo, Le fornaci e le calchere nel territorio di Montechiari, cit., p. 85. 66 Zinni, L’uomo dei ‘coppi’, cit., p. 175.
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