BACO 42

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BACO MAGAZZINO DI IMMAGINI. SKATE. SNOW. SURF. BMX. FMX. LIFESTYLE. MUSICA. ARTE. - WWW.BACO.IT - TRIMESTRALE - NUMERO 42


P: Justin Kosman

P: Daniel Sturt

The Vans Warped Tour, 16 years of punk rock.

Scotty Cranmer, creating a new path for BMX.

P: Ane Jens

Geoff Rowley, leader of those devoted, a Vans skateboarder since 1999.

From founder Paul Van Doren’s doodle came one of Vans’ most iconic emblems.


Š 2010 Vans, Inc.





Photo: Mark Welsh

Will TUDDENHAM




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BACO

Nel vagare a volte ancora mi sorprendo… Del fatto di non guardare mai alle cose, anche quelle più logore, viste, vissute, amate, odiate, come alle stesse per le quali ho provato tutto ciò; cerco di vederle come fossero altre, come inevitabilmente cambiate anche solo dall’ultimo incontro, perchè tutto cio che scorre nel tempo va in una direzione di cambiamento, impercettibile magari, ma esistente. Come il mio giudizio sulle cose e le persone, che non è mai un rigido totem di pietra scura che mi guarda e solenne sembra asserire: “...è così!”, io guardo curioso e obietto: “...sì, forse era così!”. Ma il tempo non si è fermato!…ed il vento ha continuato a scolpire con il suo preciso scalpello senza limiti di fantasia, se non quello della destituzione di tutto ciò che chiamiamo con un po’ di sufficienza materia; ogni corpo ed ogni pensiero, esso scolpisce, esso leviga, esso punisce e perdona. E noi non ne siamo esenti, almeno io no, non ho la forza, nè l’intenzione di oppormi a tutto ciò che al mondo tiene ancora viva in me l’idea di libertà. La natura ne è l’ultimo esempio, l’ultima figura mitologica che ci rimane, l’ultimo idolo che non risponde alle leggi che la vorrebbero più ubbidiente e remissiva, un po’ come siamo diventati, come a suon di leggi non siamo più liberi di pensare e questo è accaduto senza che si trovasse un oppositore convinto e convincente, è successo perchè abbiamo focalizzato lo sguardo sulle tette al silicone, sulle strisce nei bagni dei palazzi del potere tra un autoscatto ed una risata sterile, mentre fuori, milioni di persone vivono le loro paure, paure atroci e disumane, la paura di non riuscire a pagare la vita, la propria o quella di chi amiamo, pagare una vita che ci spetta come diritto e trovarci a dover scegliere, come in un Discount, tra i prodotti più scadenti, quello meno caro! Questa non è vita!... mi sembra di leggere nei pensieri della gente che sfioro per la strada, mi sembra di sentire i loro pensieri, mi sembra di soffrire le loro disgrazie quotidiane, le delusioni, la noia che è figlia di ciò che ci è stato negato: l’alternativa!

Questo è lo stato di terrore che l’oblio del “che verrà” ha fondato nei cuori, in quelli dei giovani uomini e delle giovani donne mancate. Ed i vecchi?... Loro non hanno neppure più un luogo esistenziale fatto di rispetto, nel quale tramandare il loro sapere dorato di una vita strappata alle difficoltà e riacciuffata per la coda in ogni momento dell’essere, quegli splendidi nonni, zii e zie che ci guardano ora e senza più parole sperano che un giorno qualcuno torni ad ascoltare le loro storie di libertà. Perchè in fondo sono convinto che basti opporsi con il potere di un sogno, alla barbarie della deriva dell’assoluto, basta alzarsi e guardare in faccia chi ci sta rubando il sogno di una vita decente, una vita dove, se la giustizia è una bilancia i due piatti dovranno sempre trovarsi alla pari. L’uomo a volte è un po’ vigliacco, ma dentro di se è cosciente del torto o della ragione, sa quando ciò che sta facendo, è un atto vile e infame, e quando invece si sta reggendo con orgoglio sulla fune strettissima dell’essere perla di profondità e fiore di scogliera... Un solo desiderio mi muove e anche solo per un attimo vi chiedo di abbandonare i pregiudizi, i falsi Dèi del Soldo e del non Essere. Provate a pensare a quelli che ci stanno privando di tutto ciò che per noi è un Valore e che una volta fatto ciò, si sfilano il passa montagna e con tono molto ufficiale ci chiedono: prego ci consegni patente, libretto e vita......

FAZ

La libertà non sta nello scegliere tra bianco e nero, ma nel sottrarsi a questa scelta prescritta.

THEODOR WIESENGRUND ADORNO Se una libera società non può aiutare i molti che sono poveri, non dovrebbe salvare i pochi che sono ricchi.

JOHN FITZGERALD KENNEDY



SOMMARIO SKATE

SURF

PAG 16

PAG 24

PAG 30

PAG 44

PAG 36

SNOW

PAG 52

ART

PAG 72

PAG 83

PAG 66

PAG 76

PAG 88 EDITOR IN CHIEF paolo testa - poldo@baco.it

PUBLISHER Presso s.r.l. Edizioni - www.presso.it

EDITOR/CREATIVE DIRECTOR luca pistono - luca.pistono@baco.it

SALES MANAGER - UFFICIO COMMERCIALE paolo testa poldo@baco.it Tel. e Fax +39 011 813 68 50 mob. +39 3386864081 PRINTED IN ITALY grafiche ambert s.r.l. -10038 - verolengo - to www.graficheambert.com FREE DISTRIBUTION www.baco.it/distribuzione.html INFO www.baco.it

PHOTO EDITOR & COPY EDITOR andrea fazzolari - andrea.fazzolari@baco.it FOREIGN COORDINATOR erika guareschi - erika.guareschi@baco.it

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PAG 60

PHOTOGRAPHER mirai pulvirenti. ale simonetti. luca carta. giorgio perottino. fizza. ale volpin. marcello goggio. kreator. eleonora raggi. hubbe ferroni. andrea borgarello. denis piccolo. COLLABORATORS george boutall. cristina visentin. roberto invernizzi.

Testi, illustrazioni e fotografie non vengono restituiti, se non espressamente richiesti. Gli autori sono i soli responsabili delle opinioni espresse. La riproduzione anche parziale di testi fotografie disegni è vietata con qualsiasi mezzo e forma.



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BANKSY

DISPOSABLE

DIRT OLLIES

WALL AND PIECE Banksy, oltre a essere il maggior esponente della stencil art, è probabilmente l’artista contemporaneo più discusso e criticato. Questo libro è un buon riassunto del suo lavoro e raccoglie le opere più conosciute come la serie delle scimmie, quella dei polizziotti inglesi, i ratti alla conquista del mondo, ma anche alcune meno famose come i quadri che spesso riesce a infilare di nascosto nei musei più famosi del mondo, i graffiti sugli animali viventi e le installazzioni che sfruttano elementi urbani. I suoi lavori, nonostante vengano spesso criticati, sono molto interessanti sia per il messaggio espresso che per il modo con cui giocano con l’ambiente urbano.

A HISTORY OF SKATEBOARD ART Questa è sicuramente la raccolta più completa di grafiche da skate. Si parte dalle prime Powell & Peralta, G&S, Dogtown e Sims arrivando alle più recenti Blind, Zero e Toy Machine. L’ultimo capitolo, quello più corposo, è dedicato agli artisti che hanno maggiormente influenzato il mondo dello skateboarding tra cui Jim Muir di Dogtown, Jim Phillips di Santa Cruz, Mike Hill di Alien Workshop, Evan Hecox di Chocolate, Ed Templeton di Toy machine e molti altri... Le grafiche vengono accompagnate da molti approfondimenti, interviste, aneddoti e commenti dei personaggi più influenti del settore, creando un perfetto mix tra immagini e parole.

A SKATEBOARD TRIP TO MONGOLIA Ispirati da una foto di uno skatepark, il team carhartt parte per la Mongolia con intenzione di promuovere lo skateboarding. Tuttavia, una volta arrivati, trovano il park completamente distrutto e sono costretti a ricercare spot alternativi in un paese dove al posto dell’asfalto e del cemento trovano sabbia e terriccio. Gli skater non si danno per vinti e riescono comunque a sfruttare degli spot veramente improbabili, suscitando grande interesse negli abitanti del posto. Dirt ollies è una raccolta di fotografie che parlano da sè, facendo trasparire il gusto del viaggio e della scoperta. La ciliegina sulla torta è il documentario in allegato “Mongolian Tyres” che testimonia la magia di questo viaggio.

GEORGE


“THE MAKING OF UNTHO POSTERS” - SEE THE WHOLE SERIE ON

UNTHO.COM


QUIKSILVER

IUTER

Quiksilver Union rappresenta e raggruppa 40 dei migliori rivenditori europei indipendenti. Il concept è quello di assicurare ai rivenditori e agli acquirenti il meglio dalla reperibilità dei prodotti al marketing, fino ai servizi di supporto, per ottenere reciprocamente il massimo. Ogni anno prodotti speciali e in edizione limitata verranno distribuiti in esclusiva per i clienti di Quiksilver Union. Il “Mark Richards Project” è uno di questi.Quiksilver è impegnata nel fornire strumenti per scoprire, esprimere ed espandere il proprio stile personale. Lo scopo è quello di incoraggiare il senso dell’espressione individuale e dell’entusiasmo, ingredienti che costituiscono l’essenza del “boardriding”. Boardriding significa stile e tempismo, è spirito giovane, attivo, casual, e scorre liberamente. Non esiste un modo giusto o sbagliato di cavalcare una tavola: lo scopo è semplicemente quello di imparare, progredire, migliorare, e dare la propria personale interpretazione. La cosa migliore per alimentare una passione è condividerla. Quiksilver vuole diffondere il messaggio! per info: www.quiksilver-europe.com

Già conoscete la felpa Allover di Iuter, ma per questa primavera i ragazzi propongono una nuova felpetta leggera reversibile: da un lato mille mila loghi Iuter, dall’altra un nylon traforato super stiloso. Il problema principale sarà scegliere da che lato indossarlo.

YAMAHA

per info: www.iuter.com

Novità 2010, Bw’s B-generation 125 ha tutto il carisma di un modello mitico nella cilindrata 125 cc. Nato per la città, e pensato da Yamaha per i neopatentati A dai 16 anni in su che desiderano un mezzo sicuro, confortevole anche per la guida con passeggero, ma soprattutto dall’inconfondibile personalità, è in grado di trasformare anche il percorso casa-scuola o, per esempio, scuola-skatepark, in un’esperienza di guida piacevole, appagante e distintiva. Il motore da 125 cc a 4 tempi e raffreddato ad aria è reattivo nel traffico e potente quanto basta per i percorsi a medio raggio I giovani clienti potranno infatti scegliere tra 10 tipologie differenti di accattivanti grafiche ispirate ai tipici elementi distintivi della street culture metropolitana (5 su base bianca e 5 su base nera). Il configuratore web, on-line su www.yamaha-motor.it/b-generation, e raggiungibile direttamente anche grazie ai QR code (gli originali codice a barre a lettura ottica effettuabile con tutti i telefoni cellulari di ultima generazione) che saranno presenti nelle campagne pubblicitarie di lancio del nuovo Bw’s B-generation 125, consentirà la scelta della grafica prima della fase d’acquisto.

VOLCOM

YAMAHA BW’S B-GENERATION 125 Il nuovo stile per muoversi in città

FREEONBOARD Kicker azienda leader nel settore dell’audio, da qualche anno è entrata in maniera massiccia anche nel settore action sports con una serie di cuffie, auricolari e dock station per le I-phone e lettori mp3. Tra i suoi testimonials vanta personaggi del calibro di Travis Pastrana e Ben Spies nei motorsport, Aaron Bittner, Eric Jackson, Torstein Hogmo e Luie Vito nello snowboard, Ryan Sheckler e Greg Luzka nello skate, Bobby Martinez, Chris Ward, Claire Bevilacqua nel surf. E tanti altri big names che vanno dal supercross al waterski, dal freeski al rodeo. La qualità dei prodotti Kicker è garantita dall’enorme esperienza maturata nei settori come il Car Audio (in cui Kicker è leader da anni) La collezione Action Sport di Kicker si compone di cuffie (dall’altissima qualità di suono), auricolari (con e senza microfono) ed appunto le docking station dall’altissima potenza. per info: www.freeonboard.it www.kicker.com www.skywaycaraudio.it

NIKE SB

Nike Zoom Omar Salazar SB per info: www.nike.com



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n o, non riesco, anzi no Guardando queste fot didascalie dedicate... voglio scrivere delle o, in po’ perché non ne ved Un po’ per pigrizia, un o, una vera utilità... questo specifico cas >>


Questi scatti, sì, mi riportano a delle situazioni ben precise, e

Ma il testo risulterebbe troppo lungo e le pagine non basterebbero.

confusamente mi ricordo tutto... perché siamo andati in quello

E la mente troppo piena per sublimare qualcosa che abbia

spot, perché abbiamo deciso di fotografare i trick che vedete quì

senso o che possa risultare di minimo interesse anche per voi

pubblicati, chi c’era assieme a noi, e magari anche quello che ci

lettori... in fondo, la skateata, la session, è sicuramente legata

siamo detti in macchina durante il tragitto.

ad una esperienza comune, che comunque rimane relegata a pochi, “nevvero?” >>

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MATTIAPAGANOTTI BOW RIDING San Francisco Sinistra:

MIRKO OBKIRCHER BACK TAIL Genzano Destra:

PATRICK ZINGERLE OLLIE Big four, Roma

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Quando parliamo di skateboarding, o meglio della fotografia

Anzi, forse il trick ne è solo l’appendice più becera e meschina.

legata allo skateboarding, si va’ a finire che si parla sempre e solo di tricks, e non è giusto!

Il trick è solo il “contorno”, il trick è “commerciale”...

Più vado avanti con gli anni più mi rendo conto che lo skate non è solo questo.

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MIRAI


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LUCA COLLU

FLIP TUCKNEE Roma Sinistra:

MIRKO OBKIRCHER BACK TAIL Genzano Destra:

PATRICK ZINGERLE OLLIE Big four, Roma

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. Mack McKelton è una mia vecchia conoscenza il Kulturforum a o press zino ragaz un ’era quand L’ho incontrato provare flip di a Berlino, si parla di otto anni fa. Era tutto preso l’ho più visto non po’ un Per qua flip di la, con scarsi risultati. mente, era nuova trato incon l’ho o e dopo qualche anno, quand boarding. skate di livello a sia mente fisica sia chio, cresciuto parec si sia Mack che ra Tutto d’un tratto, quasi per magia, semb farsi non a o talent suo il trasformato in un pro, mentre era vedere. i) si è costruito In pochi anni (e a suon di botte sugli stinch dello skateboarding rispetto e riconoscenza nel panorama o biz che ruota mond nel internazionale, sia su strada che . intorno allo skateboard >>



Pagina di apertura:

MAC MCKELTON NOSEGRIND Sopra:

MAC MCKELTON POLE JAM

Pagina a fianco:

MAC MCKELTON NOSE BONK

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Per la sua tenacia nel portare a termine ogni missione, Mack si è dimostrato all’altezza di far parte del team internazionale di Red Bull. Dopo svariate esperienze condivise in Europa con Mack ci ritroviamo nella mia terra natale, e precisamente a Milano, per sviluppare un progetto nato dalla fusione di un’idea di Mack, una mia seconda revisione ed un tocco finale di Red Bull. Per l’occasione Red Bull, che si era già fatta notare per il supporto dato allo skateboarding in imprese oltre il limite (qualcuno ricorderà sicuramente il Red Bull Access All Areas svoltosi qualche anno fa), questa volta ha deciso di osare ancora di più portando uno dei

più stimati rider d’Europa dalla strada al tetto di una delle icone più rappresentativa d’Italia, il Duomo di Milano. Mack è uno skater mite, che si adatta ad ogni situazione, è molto curioso ed aperto a nuove culture. Durante il progetto Ride Mailand ha dimostrato di avere una capacità di controllo fisico e mentale al di sopra della media, in quanto la missione preposta si è poi rivelata molto ardua da sviluppare, per molteplici motivi, cambiamenti climatici improvvisi e interazione sociale che andava a collimare puntualmente con i vigili urbani.

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Sinistra:

MAC MCKELTON BS SMITH GRIND Sopra:

MAC MCKELTON PIVOT TO FAKIE

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Mack McKelton voleva venire a Milano per esplorare la città a lui sconosciuta, con l’occasione abbiamo rispolverato alcuni principali spot retrò della scena milanese dagli anni ‘80 per arrivare all’attuale MC (Milano Centrale), e per finire siamo saliti sul tetto del Duomo, per dare una connotazione marcata al progetto Ride Mailand, quel pizzico di estremo che mancava. Mack non si è tirato indietro davanti a nulla, mantenendo sempre la stessa motivazione. Mack è uno di quegli skater simpatici e semplici con cui si va sempre d’accordo. Si potrebbe dire molto di più di lui, ma vi lascio al suo sito web www.mackmckelton.com, date uno sguardo.

ALESSANDRO VOLPIN Rittaglia qui lo stencil oppure scarica il pdf a www.baco.it/stencils

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Nell’ultim o dece nnio lo impens skatebo abile so arding tto tutti si è evo maniera i punti d luto in direttam i v ista, il b maniera ente pro usiness di pratic porzion è cresc anti ma a le iuto in a n l numero on solo sempre , terreni sempre più gra d iv p iù e n rs di e ma alto i, scalin dove so novre in ate e pa no dive switchs ssaman nute il v ta i Tre dei n e c rbo com e porta quattro te su o une di q skaters g n u i e naturali s ti p giorni. resenti zzati, n in ques el sens t’articolo ma son o che sono str o comu n o n sono nque cit anieri nati ne argentin tadini it l n o, Fabia ostro p a liani a tu n aese o e Gianc tti gli e molti di ffetti. F arlo son voi con ra o o n s b c c ra oè ono col siliani, F provinc soprann rancesc ia di Tre o o v m is , e c o he di “Mr F . Che dir per cui lat” è di e, tutti e godetev Istrana, quattro i le foto ne sann ... o parec chio,

KREATOR


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Sopra:

FABIANO ORIGUELA

FRANCO COMBA SWITCH CASPERFLIP Franco è fissato coi suoi casper, propone combo allucinanti al punto che alle volte ti viene di chiedergli di provare roba ancora più improbabile e lui la fa...

SWITCH FS FLIP Fabiano è un tipo fuori del comune in tutto e per tutto e il suo skateboarding non fa eccezzione. Ha un’energia e un’attitudine speciali, su questa sorta di euro gap ha buttatogiù senza problemi una bella serie di manovre, nollie heel, nollie flip, ss flip e questo ss fs flip...

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Sopra:

GIANCARLO BIRNBAUM

SWITCH FS TAILSLIDE 270° OUT Un giorno Gian mi chiama e mi fa “Paolo vieni a fare qualche foto che ho un trick nuovo.” Una fantastica domenica di sole, una bella piazza e tanto tanto buon umore. Uscire a skateare con Giancarlo è sempre un piacere...

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Siedi come un sultano fra le lune di Saturno, e prendi l’uomo da solo, con molta astrazione: ti sembrerà un prodigio, una magnificenza, una sciagura. Ma, sempre da lassù, prendi l’umanità in massa, e ti sembrerà per lo più una marmaglia di duplicati superflui, sia contemporanei che ereditari.

MOBY DICK, CAP. CVII - IL CARPENTIERE


Pagina seguente:

BEN DAVIDSON

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È come ritrovarsi esiliati in un mondo ideale, dove i confini stanno sempre più ritirandosi, come i ghiacciai martoriati dal caldo che accorciano le loro impronte sulla terra, così il limite del mare traccia il confine di questo mondo perfetto. Il Blu, la madre delle nostre più grandi virtù, dove possiamo ancora galleggiare sicuri, l’unico luogo di libertà concesso come una riserva per anime ribelli dal sangue irrimediabilmente salato. Luoghi dove è difficile l’accesso per chi non ha cuore grande: ma è grazie a questo che si mantiene la purezza. Perchè ci son sussurri che non son per tutti, ci sono parole che non avrebbero senso per chi non crede veramente nelle favole; per chi si è fatto una nicchia comoda in questa sporca e falsa società, pur

di non far muovere il pensiero dalla poltrona, da dove senza disturbare guarda la tv e aspetta ogni sera, critico come una moviola a controcampo, libero come un delfino in un acquario, praticamente perduto, in un immenso etere senza interruttore. Estranei all’interzona capovolta, ormai esiliati nelle nostre stesse città, bloccati nel libero viaggio dalla follia dei controllori delle paure collettive, dai programmi di isteria da nemico: ci ritroviamo ai margini della riserva che si stringe come un cappio, alla ricerca di un posto, dove essere ciò che la natura ed il tempo, vorrebbero per noi. Ci viene vietato di andare in direzione di un armonico disegno, per sostituirlo con l’idolatria dell’andare contronatura.

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Ci viene chiesto di essere danno e risoluzione allo stesso tempo, in un isterica schizofrenia collettiva si annienta anche il più stoico dei combattenti, si mettono in ginocchio anche i più agguerriti degli eserciti, nella confusione della pena si perdono i sogni e i desideri diventano gettoni di un casinò. Parole per pochi, forse per i pochi idealisti, i sognatori, i beati, i reietti ed i credenti in quel mondo, che scivola sull’equilibrio di un precario baricentro; e che oscilli sul mare, l’asfalto o i ghiacci perenni, non fa differenza, perchè dove non si mettono radici, i piedi sono liberi di cambiare, come le navi la rotta e di seguir le stelle o scalare le montagne al chiaro di luna. Di ciò si è ancora liberi, volendolo davvero!

Questo è il dono, è la rivelazione che ha il costo di uno sguardo che rimane fisso sotto ogni intemperie. Come una stella polare nell’inverno senza notte, che non si fa distogliere da nulla. Come una momomania che spinge alla ricerca di quello spirito bianco dei sogni da bambino, quello più pauroso, quello più puro, che dà forma e colore e della sua assenza si nutre. Il giudice delle nostre anime abita luoghi imprevisti, si trasforma nella nostre più intime e segrete visioni negli attimi meno opportuni. La caccia all’ essenza delle cose non si conclude nemmeno dopo la presa. Così, si è in viaggio come un Achab senza pace, che vaga sospinto dai caldi venti equatoriali, che soffiano tra le sgualcite vele fantasma del suo destino.

FAZ


Sopra:

TIZIANO GABRIELLI

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Andrea Bazzichi

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AVANTY è il frutto della vostra immaginazione. È la traccia riflessa della vostra mente, è moto perpetuo, è flusso ininterrotto, uno spazio parallelo dove la visione diventa la vostra religione. AVANTY è vero come la finzione, è il silenzio delle parole, il rumore dei nostri pensieri. AVANTY è primordiale visione; è lì da sempre: prima dell’asfalto e delle auto, prima di internet e dei telefoni cellulari, prima degli aeroplani, dei treni e dell’ alta velocità, prima delle previsioni del tempo e dei satelliti meteorologici, si sentiva solo il rumore del mare.

AVANTY è la rivolta contro la quotidianità, la denuncia contro chi trascura la visione. Industrie, porti, segherie... gli uomini si illudono di plasmare il paesaggio. AVANTY è indeformabile: il vostro nome significa la vostra forma... AVANTY significa la nostra storia. AVANTY è un viaggio troppo lungo...è la vostra sete di scoperta che trova lo spazio che gli spetta: è l’erba rinata sulle pietre di fiume, la ruggine sulle vostre biciclette, la salsedine sui vetri delle vostre auto.

AVANTY è fortuna e gloria, è la pioggia che incessantemente batte sopra il vostro vetro. è la tempesta di immagini e suoni che la televisione vi insegna a disprezzare.

AVANTY è ricerca di nuovi stimoli, di nuovi orizzonti;

AVANTY è una sensazione da tempo dimenticata.

AVANTY see the future!

AVANTY è quella sensazione di disagio che è sola dei viaggiatori. AVANTY è tutto nella vostra mente.

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Andrea Bazzichi

IL CAVALCATORE DEL TEMPO. C’è stato un tempo per tutto… perché il mondo è vecchio e se fossimo in grado di credergli, ne potrebbe raccontare di storie fantastiche. La memoria dell’uomo è ingannevole: è quando smettiamo di crede nelle cose che queste spariscono per sempre. Da quel giorno, da quando smettiamo di credere, all’improvviso di quel tempo, non ne parla più nessuno. Dimenticato, finito, come se niente di quello che fino a prima era indiscutibile fosse mai esistito, come se nessuno avesse davvero mai lasciato la sua orma sulla sottile linea del tempo.

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C’è stato un tempo fatto di draghi e cavalieri, poi sono arrivate le automobili, gli aeroplani e tutto il romanticismo del pianeta ha preso la via della fossa biologica.

Da quel giorno i draghi sono divenuti creature leggendarie e i cavalieri niente più che uomini d’altri tempi. C’è stato un tempo per le favole, poi una ragazza ha detto che non credeva a quelle storie. Appena detta quella cosa l’ultimo unicorno è morto e sono finite le favole. Finite per davvero, adesso non ce ne sono più! Ovvio, quelle che sono state scritte fino a quel momento rimangono, almeno nei libri, ma quelle che dovevano ancora essere scritte sono sparite in quel preciso istante! Nel mondo della fantasia, senza unicorni il mondo delle favole chiude. Se nessuno crede più nelle favole non c’è motivo di tenere aperta l’industria delle favole. In casi come quelli, si fa una conversione dell’industria e si trasforma quel ferro vecchio della metafisi-


FABIO PALMERINI

ANTONIO MUGLIA

ca in una bella macchina per la costruzione di armi di distruzione di massa, in una fabbrica per la raffinazione del petrolio, o meglio ancora in una ditta di import-export. Adesso al posto del mondo delle favole c’è un’azienda cinese di giochi da tavola; dove prima fabbricavano “principi azzurri”, adesso costruiscono tasselli per il Domino. C’ è stato un tempo poi, quando ancora non c’era niente , quando il tempo dei dinosauri non era nemmeno stato pensato, fatto di cavalcatori del tempo. Un mondo difficile da immaginare per un uomo dei giorni nostri, un mondo sospeso sopra il baratro dell’ universo, fatto di funamboli che si sfidavano l’uno con l’altro per restare in equilibrio il più possibile su quella sottile linea che sta tra il passato ed il presente.

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Andrea Bazzichi

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Andrea Bazzichi

Si sfidavano per farsi compagnia, per non avere paura di nulla; perché il silenzio è grande , ma il nulla e lo spazio più profondo lo sono ancora di più. Perché insieme era più facile scordarsi di quanto erano infinitamente fragili. Poi all’improvviso è arrivato il rumore e le persone hanno cominciato a dare troppa importanza al tempo. Hanno smesso di assecondare la naturale piega degli eventi ed hanno iniziato il disperato tentativo di dominarlo. Da quel giorno i cavalcatori del tempo hanno iniziato ad avere paura del tempo ed uno dopo l’altro sono caduti nell’universo come foglie da un albero. Si sono ammalati di tempo, hanno cominciato ad invecchiare e poi, anno dopo anno a morire.

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ANTONIO MUGLIA


Andrea Bazzichi

I cavalcatori del tempo si sono dispersi per la paura, alcuni ancora vagano nel nulla, altri si sono piegati al volere del mondo e si sono dimenticati del loro passato, altri ancora lo hanno addirittura rinnegato. Ci sono invece degli irriducibili, dei sognatori che ancora si ricordano di quando gli uomini dormivano nudi abbracciati sotto le stelle, avvolti nelle pelli di bisonte…erano tempi in cui ancora si immaginavano disegni nelle nuvole del cielo e si parlava tramite segnali di fumo. Cavalcatori come quelli attraversano le ere, non hanno ne forma, ne corpo, ne età, ma si manifestano come idee , come sfide di uomini tra gli umini , come sogni in un mondo dove la catena di montaggio ha definitivamente ucciso il poeta che è dentro ognuno di noi.

Avanty è la nostra idea, il nostro cavalcatore del tempo…l’ultimo magari, o per lo meno, il solo che ci ha dato la possibilità di raccontare la sua storia, di tradurre in immagini quella sensazione di disagio che è sola dei viaggiatori. È quel tentativo di sottrarsi alla schiavitù della nostra epoca, a quella disperata ricerca della felicità nelle cose materiali, alla smania di velocità, al tentativo di dominare il tempo a tutti i costi…perchè l’uomo ha paura del tempo , perché è la sola cosa che non è mai stato in grado di controllare. Ne ha prima scoperto l’esistenza , poi ne è divenuto consapevole, è riuscito a misurarlo ed in fine ha tentato di fermarlo…ma una volta che credi nel tempo, lui non si ferma più! Avanty non è solo un video, ma un manifesto…il nostro omaggio alla modernità, la denuncia contro chi si è dimenticato di tutti quei tempi che sono venuti prima dell’era delle immagini.

ALESSIO POLI

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FACCIOSNAO YOUNG GENERATION La parola TEAM è entrata a far parte del vocabolario quotidiano. TEAM per noi significa squadra, gruppo di lavoro, famiglia, TEAM rappresenta un gruppo di persone che lavorano insieme al fine di raggiungere obiettivi comuni. Erika dopo il suo percorso di studi decide di vedere il mondo e inizia a lavorare nelle strutture turistiche come responsabile alberghiera ma la sua passione per i bimbi la porta diventare responsabile di una colonia. Nel 1997 entra a far parte, anzi riordina e riforma Facciosnao Camp. Raro esempio di caparbietà, il suo motto è volere è potere, è una delle poche donne che si è imposta in questo ambiente gestito da maschietti. Sua l’idea di questo Team Facciosnao Young Generation e sua la missione di Mamma con i suoi ragazzi a cui è affezzionatissima! Guai a toccarglieli! Erika non è sola c’è Alberto! Chi è Alberto? Nato a Bassano del Grappa il 10 Marzo 1974. Ha iniziato a snowbordare nel 1997 con un gruppo di amici, ha capito subito che qualcosa stava cambiando in lui dopo i primi weekend sulla neve. Dopo qualche anno decide di dare una svolta a questa sua nuova passione e di dedicarsi al 100 % a questo sport non ancora visto come tale. Si trasferisce a Livigno la mecca dello snow in Italia, nei primi anni svolge attività di shaper nel park e per 3 anni lavora agli European Open di base a Livigno ed entra in contatto con volti nuovi della scena europea, da li in poi una veloce ascesa con anche esperienze di lavoro all’estero Garmish e Hintertux. Per aumentare le sue conoscenze sulla montanga decide di diventare maestro di Snowboard per poter trasmettere anche ad altri la sua passione. Nel 2004 inizia la sua stretta collaborazione con Facciosnao che oggi lo occupa per la maggior parte dell’ anno. Perchè un altro Team? Senza alcun dubbio sono i migliori talenti Rookie Italiani, l’obiettivo è quello di riuscire a consolidare il loro talento, tramite un lavoro serio e meticoloso spaziando dalla comunicazione, alla visibilità, all’allenamento trasformandolo in un progetto pilota che suscitando una “stimolante invidia” possa aiutare a spronare e scovare nuovi futuri talenti trasmettendo fiducia alle aziende e ai genitori dei ragazzi! Ringraziamenti a RED BULL e FIAT FREESTYLE TEAM

POLDO

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ELEONORA RAGGI (ritratti)



Eleonora Raggi

NOME: NASCITA: ISTRUZIONE: LINGUE: ANNI DI SNOW: SPONSOR: ALTRI SPORT: TRICK PREFERITO: BAND PREFERITO: EROE: ASPIRAZIONI: ULTERIORI INFO:

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MARCO “MARCHINO” GRIGIS 06 ottobre 1994, Brunico (BZ) Frequenta il 3° anno alla Scuola Media Inferiore Tita Alton Italiano (madrelingua) Inglese, Tedesco 8 anni Nitro, L1, Giro, Volcom Skateboard, Golf, Calcio Bs 7 Melon MGMT Il mio Papà Spero di fare una carriera da rider Spirito di adattamento, ottima capacità nelle relazioni sociali, sempre in viaggio con valigia e snowboard al seguito.


Eleonora Raggi

NOME: NASCITA: ISTRUZIONE: LINGUE: ANNI DI SNOW: SPONSOR: ALTRI SPORT: TRICK PREFERITO: RISULTATI: EROI: BAND PREFERITO: ASPIRAZIONI: ULTERIORI INFO:

MARIA DELFINA “BIBI” MAIOCCO 23 marzo 1996 Frequenta il 2° anno alla Scuola Media Inferiore a Oulx (TO) Italiano (madrelingua) Inglese, Francese 6 anni Nitro, Raiden, Giro, Roxi, Fatality Calcio Swith Bs 360 1° World Rookie Fest Rambo, Kid Vicius AC/DC, Eminem Continuare a snowbordare Mi piace conoscere nuova gente e nuove località.


giorgio Perottino NOME:

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NASCITA: ISTRUZIONE: LINGUE: ANNI DI SNOW: SPONSOR: ALTRI SPORT: TRICK PREFERITO: RISULTATI: EROI: BAND PREFERITO: ASPIRAZIONI: ULTERIORI INFO:

FILIBERTO PILLER COTTRER 01 giugno 1993, Tolmezzo (BL) Frequenta il 2° anno di Liceo Linguistico Italiano (madrelingua) Inglese 8 anni Nitro, Raiden, Quiksilver, Iuter Calcio, Bici, Golf Bs 9 1° RedBull Kratters Kamp 2009 I miei genitori e tutti quelli che sono stati importanti nella mia vita Iron Maiden, AC/DC, MGMT Diventare un Pro-Rider e filmare in giro per il mondo Talento “Sappadino” cugino dei Fratelli Kratter


Eleonora Raggi NOME: NASCITA: ISTRUZIONE: LINGUE: ANNI DI SNOW: SPONSOR: ALTRI SPORT: TRICK PREFERITO: SPOT PREFERITO: EROI: BAND PREFERITO: ASPIRAZIONI: ULTERIORI INFO:

DANIEL MOSCARDINI 23 maggio 1995 Frequenta il 1° anno Liceo Scentifico Internazionale Italiano (madrelingua) Inglese, Francese 8 anni Nitro, Raiden, Giro, Bonfire, Elm, Skull Candy Skate, Surf, Pugilato Bs 7 cork Livigno I miei genitori Mondotek Vincere più gare possibili, fare soldi e avere tante ragazze Ci chiediamo se non abitasse a Roma ma in una località sciistica cosa sarebbe in Pipe?

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giorgio Perottino

giorgio Perottino NOME:

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NASCITA: ISTRUZIONE: LINGUE: ANNI DI SNOW: SPONSOR: ALTRI SPORT: TRICK PREFERITO: RISULTATI: EROI: BAND PREFERITO: ASPIRAZIONI: ULTERIORI INFO:

MASSIMILIANO PIFFARETTI 02 aprile 1995, Como Liceo Scientifico Sportivi a Cantù Italiano (madrelingua) Inglese un po’ di Francese 8 anni Nitro Attuale campione europeo di wakeboard 360° o 540° tail grab 2° Rookie Fest a Oberggen Cat Woman AC/DC, King of the pop Mi piacerebbe arrivare alle olimpadi di pipe e in astate wakeboard È la speranza, anzi la certezza del wakeboard italiano, la tavoletta gli ha dato la possibilità di viaggiare per il mondo, ma in inverno neve!


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Nell’halfpipe olimpico di Bardonecchia il Full Munny Party, lo speciale evento di snowboard organizzato da FIAT Freestyle Team in collaborazione con Vans, che ha avuto come protagonista Stefano Munari, giovane promessa dello snowboard italiano.

Munny, all’anagrafe Stefano Munari - atleta del FIAT FreestyleTeam e del Team Vans - per l’occasione ha invitato alcuni tra i migliori rider italiani e stranieri. Il particolare format, a metà strada tra uno shooting ed un evento, ha visto i rider impegnati per l’intera giornata davanti agli obiettivi di alcuni tra i migliori fotografi e filmer dell’ambiente snowboard italiano, all’interno dell’halfpipe olimpico preparato per l’occasione. Stefano Munari si è esibito insieme a Giorgio Giancaleoni, Tato Chiala, Lorenzo Buzzoni, Lorenzo “Lollo” Barbieri, Davide Vagheggi, Ruggero Naccari, Enrico Predeval, Filiberto Piller Cottler ed ai rider francesi Valèrian Docourtil, Robin Raymond, e Bruno Rivoire.

POLDO

GIORGIO PEROTTINO

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STEFANO MUNARI FS MELON Sopra:

LORENZO BUZZONI FS CRAIL Destra:

STEFANO MUNARI FS CORK 720°

Direttamente ai piedi del pipe hanno suonato i Loud Nine, il power trio milanese di chiara matrice stoner-rock. Nonostante il freddo, la band con pura attitudine rock and roll ha scaldato il pubblico con una miscela esplosiva di stoner, progressive rock, con venature grounge. I rider, a fine giornata, si sono poi esibiti in uno show nell’halfpipe, nel corso del quale Giulia Salvi, la bellissima dj di Virgin Radio, ha scaldato il pubblico con uno speciale dj-set. Gli atleti hanno avuto a disposizione una jam session di 45 minuti per decretare l’highest trick, ovvero l’evoluzione realizzata più in alto, con il sistema dell’auto-votazione, supervisionata da Enrico Predeval, capo giuria.



Sinistra:

LORENZO BARBIERI FS STALEFISH Sopra:

Loud Nine

Nella run finale per l’highest i trick se li sono giocati: Giorgio Ciancaleoni, Lorenzo Buzzoni, Stefano Munari e Valerian Docurtil. Vista la difficoltà di decidere quale air fosse più alto tra Munni e Valerian, si è fatto ricorso alla moviola. I rider si sono radunati per stabilire chi fosse il vincitore della chitarra Epiphone modello Sg Diavoletto, ma il fair play di Stefano ha fatto sì che Valèrian Docourtil venisse decretato vincitore. Grazie Munny sempre in FUll Effect.

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La prima alba del tour ha acceso le luci con una giornata divertente e davvero indimenticabile. Una immensa dose di caffè e una nevicata in città sono stati il buongiorno dei nostri amici d’oltreoceano che si sono messi in viaggio in direzione dell’Alpe di Mera dove siamo stati accolti da Max Maceri e l’intero staff del Nobili Snowpark. Qui tra un test tavole, mille run al park mischiate a run nella fresca polverosa hanno potuto finalmente godere del divertimento che la tavola unita alle alpi italiane può donare.. Verso fine giornata, Andrea Giordan trova con il suo sguardo a cui non sfugge nulla uno spot davvero interessante che consiste in uno step up su un tetto e poi uno step down in pieno flat, anche se “mellow”. Chris, Matt e Jake si divertono

su questa struttura e se Chris dopo il first track ed un fs 180 in 180 out smette di girarci perchè stanco, Matt si diverte a farci dei fs 360 veramente grossi e quasi atterra sul boschetto dopo il landing. Jake dopo essere stato incitato a girarci sfodera dei grab veramente tweakati. La discesa a valle è stata grandiosa, il gruppo si è diviso e con Chris Jake e Dave abbiamo intrapreso una run dentro il bosco che è stata davvero incredibile!


La prima alba del tou r ha acceso le luci co n una giornata divertente e davvero indim enticabile. Una imme nsa dose di caffè e una nevicata in città son o stati il buongiorno de i no stri amici d’oltreoceano che si sono me ssi in viaggio in direzi on e dell’Alpe di Mera dove siamo stati acc olti da Max Maceri e l’in ter o staff del Nobili Snowpark. Il gruppo, si è poi mosso in dir ezi on e di Cervinia dov’è arrivato giusto in tem po per cenare e inc ontrare Dan Milano, Indian Park, che ge di ntilmente ed in manie ra completa, esaust iva

ci ha presentato la loc alità. I prossimi due giorni di riding saran a Cervinia. La localit no à Valdostana è stata apprezzata parecch il team Signal ha pa io, ssato tantissimo tem po a osservare il Ce vino, apprezzandon re la maestosità e la sua bellezza che arr chisce non poco il pa icesaggio. Mille foto e video sono state fat con esso sullo sfond te o. Ci siamo fermati per due giorni e me Il programma è stato zzo. “let’s go shredding and have fun!” in pu spirito Signal. ro

>>

ANDREA GIORDAN

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Se al Plateau Rosa abbiamo trovato un Indian park perfetto, divertente e ben fatto, nelle zone di Cielo Alto abbiamo trovato delle “natural features” davvero niente male. La session al park è stata fatta al tramonto, in una atmosfera davvero suggestiva, quasi magica. Un raggio di sole prendeva forma accecando e stupendo i presenti. Una leggera brezza con neve soffiava. Era come una ambientazione da racconto fantasy d’alta montagna. Dall’alto del park sulla destra si scorgeva persino un arcobaleno. E non sto scherzando. I rail dipinti con bandiera Italiana hanno creato una stupenda cornice per il Signal Italian Tour. Un’altra cosa che ha stupito i nostri amici sono state le lunghe piste di discesa, che sono state condite da grandi velocità, jibbate insensate, e tanti sorrisi. Un grazie va anche a PromoSport per il gentile aperitivo, e sessione di autografi offertaci, il Biffo era veramente stupito di avere personaggi del loro calibro che visitavano e si intrattenevano in negozio (Jake e Chris hanno potuto rifarsi le solette). Come stupiti e contentissimi di snowboardare con loro sono stai Scienza e Tommaso Lanza che non ci hanno lasciato per un minuto in Cervinia.. Il viaggio è poi proseguito in direzione di Livigno. Siamo partiti alle tre di pomeriggio e se alle cinque eravamo già a Milano,

alle sette eravamo ancora a monza! Pazzesco. Verso le nove e mezza, ormai esausti ci siamo fermati per cenare in Bormio, dove una cena veramente tipica e di ottima cucina italiana ci ha fatti riprendere dallo stress del furgone. La strada per Livigno da Bormio era totalmente innevata e in piena sicurezza siamo riusciti ad arrivare nel resort dei resort dello snowboard Italiano dopo sole 10 ore di viaggio!. Il maltempo non ci è stato d’aiuto da queste parti fino all’ultimo giorno, ma seguendo il sole che timido usciva in alcuni punti siamo riusciti a fare un kicker in fresca con il paese sullo sfondo, degli spot jibbosi davvero niente male tra i quali anche un tunnel abbandonato che è stato shapato dando vita allo Signal Shred Mini Park di Livigno. L’ultima giornata è stata memorabile. Tutto era neve fresca,   ma rimanendo nei boschi la neve permetteva di essere surfata in sicurezza. Purtroppo il park, causa nevicate e maltempo ha aperto dopo mezzogiorno, ma il nostro programma ci imponeva di partire in direzione di Malpensa oramai. Un ringraziamento a Mino e allo staff del Mottolino è d’obbligo, e in futuro i ragazzi del team hanno dichiarato che torneranno per girarci, avendone viste le potenzialità e la bellezza del lavoro.  >>


Sopra:

CHRIS DUFFICY

STEP UP TO STEP DOWN Alpe di Mera Destra:

CHRIS DUFFICY PILLOW LINE Cervinia

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MATT HAMMER

PIVOT TO FAKIE Alpe di Mera

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Il viaggio che vi ho brevemente raccontato ha riguardato il team Signal International composto da: Matt Hammer, Dave Lee, Chris Dufficy e Jake Olson Elm. Quattro rider per i quali non penso servano troppe presentazioni. Tutti loro, a modo proprio, hanno segnato la storia dello snowboarding mondiale. A seguito del gruppo c’eravamo io (Iannino), Andrea Giordan (fotografo ufficiale Freeonboard) e Mark Weirenga (responsabile marketing Signal e loro filmer). La loro permanenza e il nostro viaggio è stato reso possibile grazie all’impegno e alla passione che Freeonboard (distributore italiano per Signal ndr.) mette nella nostra nazione per la diffusione e ampliamento della cultura e della scena snowboard.

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Come antenato dell’uomo, si può dire che questa sia una versione più evoluta, un anello inedito sfuggito alla catena... >>

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...Yuter è l’espressione di tutto e del suo contrario, si possa trovare oggi nel panorama dello snowboard europeo, è un esaltazione dell’istinto sulla ragione con il controllo di un treno in corsa senza freni. Yuter assomiglia a qualcosa che esiste da sempre, da prima che questo sport esistesse pur portandolo dentro, è un odissea all’interno dei desideri animali che ci comandano, è l’istinto primordiale dell’uomo al divertimento, è sesso prima che lo si chiamasse così. Non si possono mettere catene ai nostri antenati ed alle nostre innate pulsioni, perchè ci precedono, perchè prima di pensarlo lo si sta già facendo.

Il flusso di coscienza all’interno del gruppo è un fiume in piena che travolge volentieri, non si oppone resistenza a questa furia perchè non è distruttrice, ma crea! Crea abiti e maschere, crea talenti che si liberano dalle schiavitù di pensiero e fanno tutto col sorriso sulle labbra. Come cabarettisti della neve, portatori sani di allegrie contagiose, di temerarietà a lungo assopita, un vento fresco che continua a soffiare sulle valli alpine. Yuter è primitivo bisogno di non avere regole.

FAZ


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TATO CHIALA FS AIR Sopra:

YUJIRO KONDO BS AIR

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Lukas Goller, Simon Guber, Enrico Cavada, Max Stampfl, Marco Concin, Plazy, Lucas Valentini, il “nuovo” Marchino Grigis e potrei andare avanti all’infinito; questi sono solo alcuni nomi che negli ultimi anni l’Alto Adige ha sfornato nel mondo dello snowboard. Andiamo a dare un occhio a dove si sono allenati, dove girano per provare nuovi trick e dove sicuramente nascerà qualche nuova stella della futura generazione di rider italiani...

FIZZA

MAX GIONCO

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KRONPLATZ SNOWPARK

OBEREGGEN SNOWPARK

Sicuramente pochissimi park possono dire di essere partiti da zero e arrivati, già alla prima stagione di attività, a livelli così alti come lo snowpark di Kronplatz,sia per quanto riguarda il numero delle strutture che la loro cura e qualità. Lo snowpark di Plan de Corones è anche , in ordine temporale, l’ultima creatura nata dalle sapienti menti di F-TECH construction. deus ex machina dei più importanti park altoatesini. In poche parole se andrete a girare a Kronplatz vi affiderete nelle mani di chi crede nello snowboard di qualità senza mezzi termini.

Un altro park molto importante, a cui sono legato particolarmente è l’Obereggen snowpark, ovvero il posto ideale per allenarsi e per iniziare a masticare la vita del park. Le strutture maniacalmente disegnate, sembrano una miniatura del famosissimo park in Senales, oltre ad essere belle da vedere sono particolarmente ben fatte soprattutto per i meno esperti. Oltre ai classici salti box e rail, possiamo trovare anche un divertentissimo Half Pipe a pochi metri dal park. Se volete trovare un park ben curato soprattutto con strutture alla portata di tutti Obereggen è la vostra meta.


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LUKAS VALENTINI

SWITCH FS 720째 TAILGRAB Plan De Corones Sopra:

ENRICO CRAVADA

50/50 BS 180째 TAILGRAB Obereggen Destra:

ENRICO CRAVADA FS INDY TAILBONE Obereggen

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SEISER ALM KINGLAURIN SNOWPARK

GENTLEMENRIDERS NITRO PARK VAL SENALES

Uno dei primissimi Snowpark in Altoadige è senza ombra di dubbio il Kinglaurin dell’Alpe di Siusi... nato sulla pista piena di gobbe dove giovanissimi Lukas Goller e Danny Morandini si sono fatti le ossa ormai circa 15 anni fa e da dove hanno contribuito fa far diventare quello che è la scena sudtirolese e quella nazionale. Il Kinglaurin ogni anno si è cresciuto e mutato fino ad arrivare ai livelli odierni con una prima parte del park che si sviluppa per c.a. 800 metri di lunghezza costituita da una linea easy medium di 8 table, ognuno con due o tre strutture tendenzialmente facili e divertenti ed una seconda parte invece totalmente separata dalla pista Laurin con una linea pro. Wood line, box e rails invece completano il park per gli amanti del jibbing.

Il Gentlemenriders Nitro Park di Val Senales proprio mentre scrivo sta risorgendo dalle nevi invernali e sta riprendendo vita, splendido come sempre. Durante i mesi invernali infatti (da metà dicembre a metà febbraio c.a.) il park viene “spostato” a valle per poi tornare operativo al centro per cento in ghiacciaio dai primi di marzo e diventare come ogni anno la mecca dello snowboard primaverile (ed estivo) con rider da tutta Europa, strutture impeccabili per tutti i gusti ed i livelli di riding! Da ricordare anche che questo park ha dettato nuovi standard nello shaping sia a livello nazionale che oltralpe, dando non solo un attenzione alla sicurezza ma anche all’estetica.


Sinistra:

ENRICO CRAVADA BS 540째 Alpe di Siusi Sopra:

TOBIAS KARLSON FS 720째 NOSEBONE Val Senales

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Ormai da qualche anno a Torino sono comparsi, accanto a graffiti e stencil, numerosi disegni su carta attaccati con colla da parati e scope lunghe anche quattro metri. Tra questi, spuntano i poster di BR1, riconoscibili facilmente, in quanto tutti raffigurano donne che indossano un velo. I torinesi, come i blog di tutto il mondo, ancora si domandano perché un ragazzo italiano basi tutta la sua produzione artistica su un argomento così sofisticato e di difficile soluzione come il velo. BR1 affronta questo tema con l’arte, in modo audace ma con umiltà: intende spiegare, a chi guarda i suoi lavori, quali sono le varie tipologie di velo diffuse nelle varie zone del mondo, e vuole far capire che la donna con il velo non è così distante dalla donna occidentale; i loro modi di vivere stanno diventando molto simili, a causa della globalizzazione, delle immigrazioni, dei bisogni.

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Così compaiono sui muri di torino donne con il velo che fuma-

simbolo religioso, ma non vuol dire che si parli di religione. Ciò

no, giocano a golf, parlano al cellulare e ascoltano musica con

sta all’acume dell’osservatore, che tavolta non vede altro che una

l’Ipod. BR1 analizza la donna, madre, anziana e anche bambi-

provocazione nei poster di BR1. La maggior parte delle persone,

na, cercando di far provare un emozione a chi guarda un suo

tuttavia, apprezza l’idea di dare uno spazio e una visibilità alla

poster.

donna con il velo, raramente raffigurata nello spazio pubblico.

E’ un progetto artistico che ha anche una portata didattica e di sensibilizzazione sociale. Di conseguenza BR1 non intende approfondire tematiche religiose o politiche, le quali ad un’attenta analisi non compaiono mai nei suoi lavori. Certo, il velo è un forte

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Pagina precedente: GIULIA ASCHERO Torino 2009

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Destra:

BANKSY

LONDON 2004

Se dico Stencil pensiamo alle mascherine di cartone che vendono dal ferramenta per decorare il bagno, giusto? Quelle con le foglie sagomate, i fiori, il grappolo d’uva, e quei motivi che ricordano un giardino gaio francese del 1700... oppure no. Penso a molti sia capitato di vedere su una rivista, su internet o addirittura per strada un graffito (chiamamolo così per comodità di forma) che si distingueva da quelli con scritte colorate e contorte che i nostri nonni brontolavano come muri imbrattati, parlo di street art, una cosa nuova, un nuovo approcio nell’usare bombolette spray e vernice, nuovo stile, nuove idee e nuovi pazzi che escono la notte per ...imbrattare muri. Lo stencil è quindi una nuova arte che deriva ma si allontana dai comuni graffiti, cambia tutto, nella contestualizzazione, periodo, tecnica e messaggio, non siamo più a New York ma a Londra, vediamo l’impiego di forme di cartone per creare i ratti lungo il Tamigi invece della mano libera old school che ritraeva i run dmc sui muri del Queens, il concept soprattutto, diventa una protesta politica e sociale invece di essere la descrizione di un periodo e situazione “storico-social-musicale”, in parole particolarmente pratiche, passiamo da “Yo, big Up!” a “Fuck the police”. Con l’arrivo del nuovo millennio assistiamo al boom di questo fenomeno e sebbene le sue radici siano in realtà più profonde, eviterò di menzionare come i paleolitici facevano stencils sui mammuth, e mi limiterò a nominare un paio di artisti che hanno rivoluzionato l’arte, Blek le Rat ad esempio, lui è il padre dello stencil, li faceva già negli anni ottanta a Parigi e disegnava un

sacco di pecore (si, pecore), ma il personaggio di cui vogliamo sentir parlare da inizio articolo è Banksy, quello che si è fatto un sacco di soldi terrorizzando l’inghilterra ed il mondo intero a suon di vandalismo artistico. La leggenda narra di come il suo approcio allo stenciling derivò dalla sua lentezza nel fare graffiti, e durante una notte in yard (significa “fare graffiti nel deposito dei treni” in slang, suona meglio) fosse stato lasciato indietro dai suoi amici che avevano oramai finito. Di solito in questi casi, quando sei solo, abbandonato e stai facendo cazzate, arriva la polizia, e anche lui così si trovò a che fare con la sfiga. Nascosto sotto un treno, si accorse di un numero di serie fatto a stencil su una rotaia e così l’ispirazione fece il resto. Io ebbi la fortuna di essere “quasi” partecipe ad un opera di Banksy, nel senso che vidi un suo stencil su un muro un mattino, laddove la sera prima non c’era, non avevo ancora la minima idea di chi lui fosse, ma questo mi diede quel feeling di coinvolgimento in qualcosa di grande che stava arrivando. E così come in Inghilterra infatti anche in Italia questo movimento ha preso piede, molti artisti armati di taglierini, pannelli di cartone e bombolette spray hanno cominciato ad esprimere il loro dissenso “anti-più-o-meno-tutto” sui muri a colpi di cinismo politico e veleno alle multinazionali. Ora, dove sia il confine tra arte e vandalismo, è una questione che possiamo discutere solo con i nostri nonni, ma nulla cambia il fatto che il periodo dello Stencil e dei suoi artisti passerà alla storia, per un motivo o per l’altro, e a noi piace un sacco.

JOE LESINA

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STEP 1

STEP 2

STEP 3

Dopo aver strappato la pagina dalla rivista, con una taglierina ritaglia lungo i tratteggi.

Applica la bomboletta spray da una distanza di circa 20cm.

Il vostro stencil è completato!


Se non vuoi rovinare la tua copia di baco scarica il pdf contenenti tutti gli stencil di questo numero a www.baco.it/stencil


25.26.27 GIUGNO TORINO

scopri il programma completo su www.mtv.it/mtvdays

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