Genius Loci - Il Paesaggio e gli occhi dei ragazzi (1)

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Genius Loci - il Paesaggio e gli occhi dei ragazzi

Il Paesaggio fra storia e arte Lezione 1

LABORATORIO DIDATTICO DI EDUCAZIONE AL PAESAGGIO

Associazione Culturale Paesaggi – Genius Loci. Il Paesaggio e gli occhi dei ragazzi Prog. e Materiali Didattici: arch.Tiziana Di Bella – Docente: arch.Tiziana Di Bella


Alcune definizioni utili per parlare di PAESAGGIO… Spazio: Lo spazio fisico in cui ci muoviamo è un CONCETTO PRIMITIVO, che per la sua immediatezza non si definisce. E’ una entità legata al concetto di estensione, di misura ed alla posizione dei corpi che in esso sono contenuti. Luogo : Con questo termine si identifica un ambito spaziale, circoscritto materialmente o mentalmente. Territorio : Il termine deriva da «Terra» e indica una zona geografica, una porzione di terra o di terreno d’una certa estensione, considerata di solito un possedimento di un animale, di una persona o di un insieme di persone oppure di una istituzione. Associazione Culturale Paesaggi – Genius Loci. Il Paesaggio e gli occhi dei ragazzi Prog. e Materiali Didattici: arch.Tiziana Di Bella – Docente: arch.Tiziana Di Bella


Natura : Possiamo definirla come l'insieme degli esseri animati e inanimati (non artificiali) considerato nella sua forma complessiva, cioè nella totalità dei fenomeni, delle forze e delle relazioni che in esso si manifestano. Ambiente : Per ambiente si intende una determinata porzione di spazio, dotata di specifiche caratteristiche, con la quale gli esseri viventi interagiscono. La parola "ambiente" può assumere diversi significati riferibili tanto al contesto naturale che a quello sociale. Ecosistema : Nel linguaggio comune, ecosistema e ambiente sono considerati sinonimi ma così non è. Il termine "ecosistema" è riferito esclusivamente all'ambito dei fenomeni naturali. E’ l’organizzazione, in un dato ambiente, di elementi biotici (viventi – animali e vegetali-) e abiotici (suolo, aria, acqua) relazionati ed in trasformazione. Associazione Culturale Paesaggi – Genius Loci. Il Paesaggio e gli occhi dei ragazzi Prog. e Materiali Didattici: arch.Tiziana Di Bella – Docente: arch.Tiziana Di Bella


E il Paesaggio? Il paesaggio non è solo spazio Il paesaggio non è solo luogo Il paesaggio non è solo territorio Il paesaggio non è solo natura Il paesaggio non è solo ambiente Il paesaggio non è solo ecosistema

Il Paesaggio è qualcosa di più. Scopriamolo insieme. Associazione Culturale Paesaggi – Genius Loci. Il Paesaggio e gli occhi dei ragazzi Prog. e Materiali Didattici: arch.Tiziana Di Bella – Docente: arch.Tiziana Di Bella


Da cosa deriva il termine Paesaggio? «Paesaggio» deriva dal francese Paysage utilizzato per la prima volta nel 1493 dal poeta Jean Molinet. È costituito dal sostantivo Pays + il suffisso age Pays+Age Il termine PAYSAGE, in origine, «si riferisce a un quadro che rappresenta la natura o a un genere pittorico nel quale la rappresentazione della natura appare molto importante, tanto da giustificare l’uso di un nuovo termine tecnico». (M.Jakob, Il paesaggio, Il Mulino ed., Bologna, 2009) Associazione Culturale Paesaggi – Genius Loci. Il Paesaggio e gli occhi dei ragazzi Prog. e Materiali Didattici: arch.Tiziana Di Bella – Docente: arch.Tiziana Di Bella


Il Paesaggio, dunque, contiene il Pays, il paese. Il suffisso age (in italiano -aggio) aggiunge qualcosa di più: un punto di vista, uno sguardo largo che abbraccia, in un colpo d’occhio, un’ampia porzione di territorio

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Pays, paese

Pagus, villaggio - pagensis

Dal verbo latino Pango, is, panxi (pepigi), panctum (pactum), pangere : Piantare un palo, conficcare, stabilire. Rimanda all’azione fondatrice dell’uomo. Associazione Culturale Paesaggi – Genius Loci. Il Paesaggio e gli occhi dei ragazzi Prog. e Materiali Didattici: arch.Tiziana Di Bella – Docente: arch.Tiziana Di Bella


Secondo alcuni studiosi il primo ad utilizzare il termine Paesaggio in Italia fu il Vasari (1511-1574)

termini come: Landschap (olandese) Landschaft (tedesco) Landscape (inglese) -che traduciamo con «paesaggio»esistono già prima di paysage, ma si usano per designare il territorio, o la patria o il popolo di una regione. Associazione Culturale Paesaggi – Genius Loci. Il Paesaggio e gli occhi dei ragazzi Prog. e Materiali Didattici: arch.Tiziana Di Bella – Docente: arch.Tiziana Di Bella


L’«invenzione» del Paesaggio, coincide con l’occupazione di una «altezza» intesa tanto in senso fisico che simbolico, che permette una vista estesa sul territorio.

Monte Ventoso

Francesco Petrarca

La «Lettera del Ventoso» è una lettera scritta da Petrarca nell'aprile del 1336 e descrive l’esperienza dell’ascesa al Monte. Viene considerata un punto fondamentale della storia dello «Sguardo», della «prospettiva», e della storia del «paesaggio». Associazione Culturale Paesaggi – Genius Loci. Il Paesaggio e gli occhi dei ragazzi Prog. e Materiali Didattici: arch.Tiziana Di Bella – Docente: arch.Tiziana Di Bella


Non dobbiamo pensare che prima della nascita del concetto di «paesaggio» il paesaggio non esistesse.

Qumran: grotte scavate nella roccia del deserto (Mar Morto – Cisgiordania) Associazione Culturale Paesaggi – Genius Loci. Il Paesaggio e gli occhi dei ragazzi Prog. e Materiali Didattici: arch.Tiziana Di Bella – Docente: arch.Tiziana Di Bella


L’uomo ha sempre osservato attentamente il territorio che lo accoglieva. Cercheremo inizialmente di capire come egli lo ha percepito nel corso del tempo attraverso le rappresentazioni figurate, senza però dimenticare che anche le testimonianze scritte o tramandate oralmente rivestono grande importanza.

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C’era una volta … una grotta La natura, gli animali e le opere realizzate dall’uomo sono state da sempre rappresentate nelle varie ESPRESSIONI ARTISTICHE di ogni età umana, in funzione delle capacità tecnico-espressive e del livello culturale raggiunto.

Pitture rupestri - grotte di Lascaux, Francia, 22000-19000 a.C. Associazione Culturale Paesaggi – Genius Loci. Il Paesaggio e gli occhi dei ragazzi Prog. e Materiali Didattici: arch.Tiziana Di Bella – Docente: arch.Tiziana Di Bella


Pietra di “Jebel Amud” (Giordania Meridionale) La pietra viene fatta risalire al periodo neolitico (10000-6000 anni fa) e fa parte delle cosiddette «pietre topografiche» incise per rappresentare una mappa del territorio. Possono essere considerate le prime «carte geografiche» costruite dall’uomo ed evidenziano una tappa dell’evoluzione della percezione del territorio esteso. Associazione Culturale Paesaggi – Genius Loci. Il Paesaggio e gli occhi dei ragazzi Prog. e Materiali Didattici: arch.Tiziana Di Bella – Docente: arch.Tiziana Di Bella


1.Valcamonica, rappresentazione del territorio antropizzato. Età del rame (IV- III mil. a.C.); 2.Mappa di Bedolina, Valcamonica 1500 a.C. circa; 3.Incisioni rupestri con palafitte e animali, Valcamonica, età del Bronzo (III-II mil. a.C.); 4.Graffito di Tanum con imbarcazioni, Svezia

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Il «Paesaggio» nell’arte mesopotamica

1. Bassorilievo: Assurbanipal e la sua regina nel giardino, 647 a.C. 2.Bassorilievo: Scena di assedio Assiro, 885 a.C. 3.Scena di assedio. Palazzo di Tiglath-Pileser III, Nimrud - Iraq 745-727 a.C.

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Il Paesaggio ai tempi degli antichi egizi

Tomba di Nebamon, particolare di affresco, proveniente da Tebe, 1350 a.C. circa, Londra, British Museum. Associazione Culturale Paesaggi – Genius Loci. Il Paesaggio e gli occhi dei ragazzi Prog. e Materiali Didattici: arch.Tiziana Di Bella – Docente: arch.Tiziana Di Bella


La vendemmia, tomba di Nakht, XVIII dinastia, Tebe

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Il «Paesaggio» nella Grecia classica

Atene, ricostruzione della Acropoli Associazione Culturale Paesaggi – Genius Loci. Il Paesaggio e gli occhi dei ragazzi Prog. e Materiali Didattici: arch.Tiziana Di Bella – Docente: arch.Tiziana Di Bella


L’acropoli è la parte alta della polis greca. Quella di Atene è fra le più note. In epoca classica è l’uomo ad essere al centro dell’attenzione e la natura interessa solo in funzione di esso. La storia e la forma dell’acropoli ci raccontano come l’aspetto della visione d’insieme da lontano della città fosse importante. La pianta dell’acropoli è solo apparentemente disordinata poiché era pensata per una vista della città da lontano che la rendeva compatta e integrata nel meraviglioso scenario naturale che si estendeva dal Pireo al monte Pentelico.

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Il «Paesaggio» rappresentato dagli Etruschi

Tomba etrusca della caccia e della pesca 520 a.c. circa, Tarquinia, Viterbo Associazione Culturale Paesaggi – Genius Loci. Il Paesaggio e gli occhi dei ragazzi Prog. e Materiali Didattici: arch.Tiziana Di Bella – Docente: arch.Tiziana Di Bella


Tomba etrusca del barone VI sec a.C., Tarquinia, Viterbo Associazione Culturale Paesaggi – Genius Loci. Il Paesaggio e gli occhi dei ragazzi Prog. e Materiali Didattici: arch.Tiziana Di Bella – Docente: arch.Tiziana Di Bella


Tomba Dei Tori VI sec a.C., Tarquinia, Viterbo. Achille tende un agguato a Troilo. Associazione Culturale Paesaggi – Genius Loci. Il Paesaggio e gli occhi dei ragazzi Prog. e Materiali Didattici: arch.Tiziana Di Bella – Docente: arch.Tiziana Di Bella


Roma Il «Paesaggio» cambia

Palestrina, Santuario della Fortuna Primigenia, mosaico del Nilo, fine del II sec. a.C. Veduta del corso del Nilo dall’Etiopia al Mediterraneo (in basso).

A Roma, in epoca classica, si registra un cambiamento di sensibilità verso il mondo circostante. Si sviluppa il gusto delle scene idilliache e l’attenzione per la descrizione più precisa del territorio. Si affinano le tecniche di rappresentazione.

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Nella villa di Livia, moglie di Augusto, il finto giardino dipinto sulle pareti ci proietta dentro una natura rigogliosa rappresentata con esattezza botanica. Lo spazio della sala si dilata illusivamente e rimanda ad un giardino reale costruito dall’uomo, non più natura «libera» ma guidata da un preciso disegno, un progetto. La natura, disposta a misura dall’uomo, è resa docile e amichevole per l’otium degli aristocratici. Roma, villa di Livia Drusilla, affreschi delle pareti con temi di giardino, fine I sec. a.C. Associazione Culturale Paesaggi – Genius Loci. Il Paesaggio e gli occhi dei ragazzi Prog. e Materiali Didattici: arch.Tiziana Di Bella – Docente: arch.Tiziana Di Bella


Mosaici di villa del Casale, Piazza Armerina, IV Sec. Particolare del mosaico della Grande Caccia.

La Villa del Casale di Piazza Armerina, in Sicilia, è una sontuosa Villa di epoca tardo romana. Il soggetto del mosaico pavimentale (320-330 d.C.) rappresenta una grande battuta di cattura di bestie selvatiche per i giochi all’anfiteatro romano. Il morbido , benché stilizzato, paesaggio sullo sfondo rappresenta il territorio naturale dell’Africa Romana.

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Il «Paesaggio» e l’arte bizantina Dopo l’arte romana, per un periodo molto lungo, la rappresentazione della NATURA scompare dalle raffigurazioni, poiché viene percepita spesso come ostile, qualcosa da cui difendersi. Siamo in Occidente ed il cristianesimo si è diffuso. Nonostante la bellezza e la preziosità delle opere d’arte di questo periodo, non possiamo non notare l’appiattimento e la stilizzazione delle figure al quale obbedisce anche il disegno degli elementi del paesaggio che ci sono ma solo come sfondo, riempitivo senza importanza e ripetitivo.

Ravenna, Basilica di San Vitale, 547 d.C. Associazione Culturale Paesaggi – Genius Loci. Il Paesaggio e gli occhi dei ragazzi Prog. e Materiali Didattici: arch.Tiziana Di Bella – Docente: arch.Tiziana Di Bella


Ravenna, Basilica di San’Apollinare in Classe, VI sec d.C. Associazione Culturale Paesaggi – Genius Loci. Il Paesaggio e gli occhi dei ragazzi Prog. e Materiali Didattici: arch.Tiziana Di Bella – Docente: arch.Tiziana Di Bella


Epoca bizantina. Il più celebre mosaico bizantino di Madaba, città della Giordania, Chiesa di S. Giorgio. Raffigura l'itinerario per raggiungere Gerusalemme attraverso oltre centocinquanta località. In origine il mosaico era lungo dai 15 ai 25 metri e largo 6 metri ed era formato da circa due milioni di tessere, di cui solo un terzo è giunto sino a noi. Associazione Culturale Paesaggi – Genius Loci. Il Paesaggio e gli occhi dei ragazzi Prog. e Materiali Didattici: arch.Tiziana Di Bella – Docente: arch.Tiziana Di Bella


Mosaico bizantino di Madaba, veduta generale a terra e dettagli. Associazione Culturale Paesaggi – Genius Loci. Il Paesaggio e gli occhi dei ragazzi Prog. e Materiali Didattici: arch.Tiziana Di Bella – Docente: arch.Tiziana Di Bella


Giotto e il «Paesaggio» Dall’XI sec inizia un periodo di ripresa nel settore agricolo, economico e finanziario. Si svilupparono nuove tecniche produttive e nuove tecnologie ed i centri urbani attraversarono una fase di crescita. Le trasformazioni interessarono ovviamente anche la sfera culturale. Ne è testimonianza la pittura e l’opera di Giotto (1267-1337). Giotto rompe con la tradizione bizantina e recupera elementi di quella romana. Cambia la rappresentazione dei personaggi che acquistano più espressione e volume e valorizza lo spazio dove i soggetti sono rappresentati. Presenta architetture e sfondi naturali con cieli che tornano azzurri (come quelli rappresentati negli affreschi di Roma e Pompei). Usa regole prospettiche approssimate e persegue criteri di semplicità e naturalezza.

Ciclo delle Storie di S. Francesco che occupa la fascia inferiore delle pareti della navata della Basilica Superiore di Assisi. – Ogni storia è contenuta in uno spazio quadrilatero – Ogni scena è incorniciata da colonne che reggono un cornicione dipinti in prospettiva – L’impressione è quella di osservare le scene da un interno. Associazione Culturale Paesaggi – Genius Loci. Il Paesaggio e gli occhi dei ragazzi Prog. e Materiali Didattici: arch.Tiziana Di Bella – Docente: arch.Tiziana Di Bella


Ciclo delle Storie di S. Francesco. Fascia inferiore delle pareti della navata della Basilica Superiore di Assisi. San Francesco dona il suo mantello. Sullo sfondo della scena è rappresentato un territorio montuoso con una città a sinistra (Assisi) ed una costruzione che sembra rappresentare un monastero sulla destra. In modo molto naturale sono rappresentati il cielo, gli alberi e le montagne brulle e rocciose. La naturalezza si estende anche all’atteggiamento del cavallo in primo piano, rappresentato mentre bruca l’erba. Associazione Culturale Paesaggi – Genius Loci. Il Paesaggio e gli occhi dei ragazzi Prog. e Materiali Didattici: arch.Tiziana Di Bella – Docente: arch.Tiziana Di Bella


Il Trecento e Ambrogio Lorenzetti Il più grande paesaggio dipinto dopo l’antichità lo dobbiamo sicuramente ad Ambrogio Lorenzetti (1290-1348), la prima grande rappresentazione panoramica di una intera città e del territorio circostante è probabilmente il primo esempio di composizione prospettica con un unico punto di fuga. L’affresco viene realizzato dal 1338 al 1339 su tre pareti della Sala dei Nove nel Palazzo Pubblico di Siena. I Nove sono i magistrati più importanti della città e i dipinti vogliono mostrare gli effetti della saggezza del loro buon governo. Lorenzetti è il primo ad innalzare un tema secolare all’altezza della grandiosità dei temi sacri. Con Lorenzetti, per la prima volta il paesaggio diventa esso stesso soggetto principale.

Siena, Palazzo pubblico (Sala dei Nove), Gli effetti del Buon governo in città e in campagna (particolare della città), affresco, 1338 – 1339. Associazione Culturale Paesaggi – Genius Loci. Il Paesaggio e gli occhi dei ragazzi Prog. e Materiali Didattici: arch.Tiziana Di Bella – Docente: arch.Tiziana Di Bella


Con Ambrogio Lorenzetti, il «pensiero in figura» occidentale torna a riappropriarsi della realtà non solo fisica e psicologica dell’uomo, come era avvenuto con Giotto, ma realtà naturale, natura visibile spontanea e addomesticata dalla mano dell’uomo. Da questo momento in poi la realtà che circonda l’uomo diventa insieme alla realtà fisica della creatura umana il referente necessario per cercare un senso alla stessa esistenza dell’uomo sulla Terra. Il paesaggio rappresenta la città e la campagna con dovizia di particolari: le mura della città, i palazzi, i campi coltivati e le zone verdeggianti del territorio ondulato senese punteggiato di case sparse.

Siena, Palazzo pubblico (Sala dei Nove), Gli effetti del Buon governo in città e in campagna (particolare della campagna), affresco, 1338 - 1339 Associazione Culturale Paesaggi – Genius Loci. Il Paesaggio e gli occhi dei ragazzi Prog. e Materiali Didattici: arch.Tiziana Di Bella – Docente: arch.Tiziana Di Bella


Il paesaggio dei fratelli Limbourg (fine sec XIV-inizio sec XV) I Limbourg, entrati al servizio del Duca di Berry agli inizi del XV secolo, ereditano le aperture visive di Lorenzetti realizzando scene paesaggistiche dove il realismo della natura raggiunge alti livelli. Le immagini sono miniature tratte dal «libro d’ore», Les très riches heures , commissionato dal duca di Berry. Nella parte del manoscritto relativa ai mesi, sotto una lunetta dei segni zodiacali, sono illustrati immensi e luminosi paesaggi in cui figure nobiliari sono occupate negli svaghi cortesi mentre i contadini eseguono le attività agricole stagionali.

Fratelli Limbourg, Les très riches heures, miniature dei mesi di Febbraio, Marzo, Giugno Associazione Culturale Paesaggi – Genius Loci. Il Paesaggio e gli occhi dei ragazzi Prog. e Materiali Didattici: arch.Tiziana Di Bella – Docente: arch.Tiziana Di Bella


Fratelli Limbourg, Les très riches heures Settembre La miniatura mostra la vendemmia davanti al castello di Saumur, sulla Loira. Le regole matematiche della prospettiva devono ancora arrivare ma la visione d’insieme è comunque equilibrata e molto dettagliata. I colori della scena sembrano derivare da quelli accesi delle vetrate gotiche ed il paesaggio conferisce al lettore una visione pacificata tra uomo e natura, nonostante la guerra dei Cent’anni che in quel periodo causava devastazioni terribili in tutta la Francia del Nord. Il punto di vista dal quale si osservano le scene delle miniature è situato in alto e dunque, probabilmente, lo si immagina sulla vetta di una torre o una collina dalla quale lo sguardo del signore abbraccia il territorio. Nonostante la natura sia ancora vista e percepita come una emanazione della Divinità, le miniature sono «laiche», non contengono cioè riferimenti e simboli religiosi, proprio perché è l’amore per la realtà creata il più alto omaggio al Dio Creatore. Associazione Culturale Paesaggi – Genius Loci. Il Paesaggio e gli occhi dei ragazzi Prog. e Materiali Didattici: arch.Tiziana Di Bella – Docente: arch.Tiziana Di Bella


Il Quattrocento: la rivoluzione dello sguardo sul paesaggio. Firenze A Firenze agli inizi del quattrocento il fermento artistico-culturale era altissimo. Tre artisti eccellenti cambiarono l’architettura, la scultura e la pittura. Essi furono Brunelleschi, Donatello e Masaccio. Attraverso studi ed esperienze condotte con l'aiuto di strumenti ottici, Brunelleschi mise a punto un procedimento metodologico per rappresentare gli edifici in prospettiva, che conosciamo attraverso il De Pictura di Leon Battista Alberti. La padronanza delle regole che governano la rappresentazione permette a Masaccio di comporre le storie in modo controllato ed equilibrato, dominando lo spazio. Il paesaggio che fa da sfondo scenografico delle storie è sempre derivato da quello toscano, sia quando ad essere rappresentati sono sfondi naturali, sia quando si tratta di paesaggi «urbani» che comprendono strade, piazze ed architetture. Il dominio dello spazio pittorico è riflesso del dominio sullo spazio reale nel quale si svolge la vita degli uomini.

Masaccio, Il Tributo, Cappella Brancacci, Firenze 1424 - 1428 Associazione Culturale Paesaggi – Genius Loci. Il Paesaggio e gli occhi dei ragazzi Prog. e Materiali Didattici: arch.Tiziana Di Bella – Docente: arch.Tiziana Di Bella


Il Quattrocento: la rivoluzione dello sguardo sul paesaggio. Firenze Tra gli affreschi della cappella Brancacci troviamo uno dei primi affreschi raffiguranti una scena urbana. La scena mostra due miracoli avvenuti a Gerusalemme e Giaffa. Il centro dell’immagine è una rappresentazione della Firenze dell’epoca con le case merlate e le pertiche alle finestre. A sinistra S. Pietro con S.Giovanni guarisce lo storpio e a destra S. Pietro resuscita la sarta Tabita. Due ricchi personaggi con mazzocchio e bei vestiti passeggiano al centro come se nulla fosse. Secondo gli studiosi fu Masaccio a formare lo schema generale del dipinto.

Masolino, Guarigione di uno storpio e resurrezione di Tabita, Cappella Brancacci, Firenze 1424 - 1428 Associazione Culturale Paesaggi – Genius Loci. Il Paesaggio e gli occhi dei ragazzi Prog. e Materiali Didattici: arch.Tiziana Di Bella – Docente: arch.Tiziana Di Bella


Il Quattrocento: la rivoluzione dello sguardo sul paesaggio. I fiamminghi

Jan Van Eyck, La Madonna del cancelliere Rolin, 1435 ca.

Mentre a Firenze Brunelleschi, Masaccio e Donatello mettono a punto le regole geometriche della prospettiva, anche i fiamminghi, per via più empirica scoprono il nuovo modo di rappresentare il reale e sperimentano la prospettiva aerea che consente uno sguardo del tutto particolare sul paesaggio. La scoperta della tecnica ad olio (che asciuga in tempi più lunghi rispetto alla tempera), sviluppatasi presso i fiamminghi, consente di descrivere minuziosamente i particolari della scena principale e del paesaggio sullo sfondo. Nel dipinto, simbolicamente, si rimanda alla grandezza del Creato di cui la natura (dipinta nel paesaggio) è la manifestazione reale.

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Tra il ‘400 e il ‘500. Venezia Giovanni Bellini, veneto, fa confluire nella propria pittura i caratteri italiani e quelli fiamminghi. Grazie ad Antonello da Messina, probabilmente, conosce la pittura ad olio e ciò gli permettere di rendere i colori più vividi e brillanti nonché porre grande attenzione nella definizione dei particolari disegnati sia dei personaggi sia del paesaggio. L'impostazione compositiva mostra l’artificio pittorico di rappresentare il quadro nel quadro, con la spalliera dello scranno di Gesù e Maria che si apre come una cornice, o se vogliamo come una finestra, inquadrando un paesaggio con architetture che sembra una riduzione della pala stessa. Giovanni Bellini, Pala di Pesaro, 1471- 1483 ca. Associazione Culturale Paesaggi – Genius Loci. Il Paesaggio e gli occhi dei ragazzi Prog. e Materiali Didattici: arch.Tiziana Di Bella – Docente: arch.Tiziana Di Bella


Giovanni Bellini, Pala di Pesaro, 1471- 1483 ca, Particolare del paesaggio: « la Rocca». Associazione Culturale Paesaggi – Genius Loci. Il Paesaggio e gli occhi dei ragazzi Prog. e Materiali Didattici: arch.Tiziana Di Bella – Docente: arch.Tiziana Di Bella


Il Cinquecento: la prima opera d’arte che porta il termine «paesaggio» La pittura di Giorgione, che prosegue dal Bellini, incontra sicuramente le teorie e le modalità rappresentative di Leonardo, uomo universale, che nei suoi disegni illustrò paesaggi sebbene senza «colori», al tratto come si suol dire. Secondo alcuni critici, «La tempesta» è la prima opera d’arte italiana alla quale viene applicato il termine «paesaggio». Nel paesaggio l’elemento naturale domina pur essendo presenti edifici e mura urbane, ma le figure umane sono ancora protagoniste.

Giorgione, La tempesta, 1505 ca Leonardo da Vinci, Veduta a volo d’uccello della valle dell’Arno, 1473 Associazione Culturale Paesaggi – Genius Loci. Il Paesaggio e gli occhi dei ragazzi Prog. e Materiali Didattici: arch.Tiziana Di Bella – Docente: arch.Tiziana Di Bella


Tiziano e l’affermazione del paesaggio Il mito di Orfeo è narrato in due fasi: in primo piano in basso a sinistra Euridice muore morsa da un serpente, mentre a destra Orfeo, uscito dagli Inferi con la moglie, si volge a guardarla e la perde per sempre. In questo dipinto il sentimento per la natura è travolgente . Essa è la vera protagonista della scena e accompagna i sentimenti dei personaggi, infatti a sinistra è tranquilla e pacifica, mentre a destra è tormentata per il furore delle fiamme infernali. Con Tiziano il paesaggio si idealizza, acquista espressione, colore e poesia. Si affermano gli elementi atmosferici con cieli attraversati da lampi e nubi, albe e tramonti infuocati, e vegetazione rigogliosa a testimonianza della bellezza dello spettacolo naturale.

Tiziano, Concerto campestre, 1509 ca.

Tiziano, Orfeo ed Euridice, 1508 ca. Associazione Culturale Paesaggi – Genius Loci. Il Paesaggio e gli occhi dei ragazzi Prog. e Materiali Didattici: arch.Tiziana Di Bella – Docente: arch.Tiziana Di Bella


Un altro modo di vedere il paesaggio: le «mappe-vedute» del XVI secolo Durante il XVI secolo la cartografia compie ampie evoluzioni nel modo di rappresentare i territori. Le «mappe-vedute» sono rappresentazioni panoramiche di larghi spazi che comprendono città e paesi nonché la realtà naturale che li circonda. Emerge in particolare la struttura portante del territorio che pone le basi per la formazione del paesaggio.

“Velitrae vulgo Blitri” è il titolo di questa bella incisione cinquecentesca che raffigura la città come appare a chi proviene scendendo dalla Via dei Laghi. Georg Joris Hoefnagel, 1577. Dal disegno fu tratta l’incisione pubblicata nell’atlante “CIVITATES ORBIS TERRARUM”, da Georg Braun e Franz Hogenberg, Colonia 1572-1617. Associazione Culturale Paesaggi – Genius Loci. Il Paesaggio e gli occhi dei ragazzi Prog. e Materiali Didattici: arch.Tiziana Di Bella – Docente: arch.Tiziana Di Bella


Da CIVITATES ORBIS

TERRARUM -Siena -Fondi -Messina

Da notare, in tutte le rappresentazioni riportate delle mappe-vedute: 1)Il punto di vista situato molto in alto; 2) La forma chiara e precisa degli aggregati urbani disegnati che si staccano nettamente, grazie al confine murario, dal contesto territoriale.

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Da CIVITATES ORBIS TERRARUM, Firenze

Da CIVITATES ORBIS TERRARUM, Novara

Da CIVITATES ORBIS TERRARUM, Palmanova

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Da CIVITATES ORBIS TERRARUM, Londra Associazione Culturale Paesaggi – Genius Loci. Il Paesaggio e gli occhi dei ragazzi Prog. e Materiali Didattici: arch.Tiziana Di Bella – Docente: arch.Tiziana Di Bella


Il Seicento: il paesaggio protagonista. Annibale Carracci (1560-1609) Annibale Carracci affrontò nella sua pittura tematiche di diversa origine tra cui i paesaggi. Fu uno dei primi artisti a dare risalto al paesaggio, ponendolo in primo piano rispetto al soggetto rappresentato come, ad esempio, nel suo capolavoro Paesaggio con la fuga in Egitto. Questo genere pittorico avrà poi un grande seguito in tutta Europa. Figure umane e spazio naturale sono rappresentati con armonia e toni classicheggianti concorrendo alla creazione del cosiddetto “paesaggio ideale” già iniziato con Tiziano.

Annibale Carracci, Paesaggio con fuga in Egitto, 1603 Associazione Culturale Paesaggi – Genius Loci. Il Paesaggio e gli occhi dei ragazzi Prog. e Materiali Didattici: arch.Tiziana Di Bella – Docente: arch.Tiziana Di Bella


Il Seicento: il paesaggio protagonista. Claude Lorrain Grazie a due pittori francesi il paesaggio viene ancor di più idealizzato: Nicolas Poussin e Claude Lorrain. Le qualità atmosferiche delle vedute diventano particolarmente ricercate. Tra Sei e Settecento tra le scuole di pittura di paesaggio più rappresentative troviamo quella romana che fiorisce e influenza l’Europa intera.

Claude Lorrain, Paesaggio con figure danzanti, 1648 Associazione Culturale Paesaggi – Genius Loci. Il Paesaggio e gli occhi dei ragazzi Prog. e Materiali Didattici: arch.Tiziana Di Bella – Docente: arch.Tiziana Di Bella


Il Seicento: il paesaggio protagonista. Jan Vermeer L’ambiente naturale ed il reale, nella rappresentazione del paesaggio nord europeo, ci vengono restituiti completamente, ma al tempo stesso tutto questo si presenta quasi come sottratto al flusso del tempo.

Jan Vermeer , Veduta di Delft, 1660 Associazione Culturale Paesaggi – Genius Loci. Il Paesaggio e gli occhi dei ragazzi Prog. e Materiali Didattici: arch.Tiziana Di Bella – Docente: arch.Tiziana Di Bella


Reggia di Versaille nel 1668 Associazione Culturale Paesaggi – Genius Loci. Il Paesaggio e gli occhi dei ragazzi Prog. e Materiali Didattici: arch.Tiziana Di Bella – Docente: arch.Tiziana Di Bella


Il Settecento e il paesaggio urbano L’opera sotto raffigurata appartiene a Gaspar Van Wittel, pittore olandese naturalizzato italiano (Gaspare Vanvitelli). Rappresenta uno dei primi esempi del Vedutismo, cioè la pittura di un paesaggio obiettiva e realistica che si attiene alla realtà in modo scientifico tramite l'uso della camera ottica. Il paesaggio urbano, nella sua grandezza occupa la scena, mettendo in secondo piano, o talvolta facendo del tutto sparire l’elemento naturale del paesaggio. Le vette più alte del vedutismo si concretizzano grazie ad artisti veneziani come Canaletto, Bellotto e Francesco Guardi.

Gaspar Van Wittel, Venezia: il molo, la piazzetta e Palazzo Ducale, olio su tela, 1697 Associazione Culturale Paesaggi – Genius Loci. Il Paesaggio e gli occhi dei ragazzi Prog. e Materiali Didattici: arch.Tiziana Di Bella – Docente: arch.Tiziana Di Bella


Il Settecento e il paesaggio urbano: Canaletto I suoi paesaggi sono il risultato dell’attenta descrizione architettonica della città, della resa atmosferica e delle condizioni di luce e di uno studio operato sulla base di criteri di scientifica oggettività, proprio nel momento di diffusione dell’illuminismo. Anche Canaletto usa la camera ottica al fine di rendere al meglio la prospettiva ed i dettagli.

Canaletto,, Piazza San Marco verso la basilica, 1730 ca. Associazione Culturale Paesaggi – Genius Loci. Il Paesaggio e gli occhi dei ragazzi Prog. e Materiali Didattici: arch.Tiziana Di Bella – Docente: arch.Tiziana Di Bella


L’incanto della città sembra essere definito da un obiettivo fotografico che si apra a 180° verso l’orizzonte. Da questo momento in poi, l’arte e la tecnica faranno corpo unico.

Canaletto,, Il bacino di San Marco, 1738-1740 ca. Associazione Culturale Paesaggi – Genius Loci. Il Paesaggio e gli occhi dei ragazzi Prog. e Materiali Didattici: arch.Tiziana Di Bella – Docente: arch.Tiziana Di Bella


XIX secolo: Innovazioni tecnologiche, industria e cambiamento del paesaggio Dal XVIII secolo in poi si assiste ad una accelerazione nella scoperta e nell’invenzione di tecniche e tecnologie che ebbero come effetto il cambiamento delle abitudini di vita e di lavoro degli uomini e dei luoghi da essi abitati che fino ad allora si erano modificati con lentezza.

Motore a vapore di Watt 1765 L’invenzione e la messa a punto della macchina a vapore segnò un punto fondamentale nella storia della tecnica. Il secolo XIX vide la diffusione crescente delle macchine a vapore a partire dall’ Inghilterra e poi in Francia, Germania, Stati Uniti e in tutto il resto dell’Europa. Questo impetuoso processo che provocò una profonda modifica sia dei metodi di produzione, sia dell’assetto sociale ed economico delle nazioni, prende il nome di rivoluzione industriale.

Al centro in alto: Inaugurazione ferrovia NapoliPortici 1839; in alto a dx: Telaio a vapore (1825); sopra: nave a vapore Great Eastern 1866 progettato dall’ing. Isambard Kingdom Brunel.

Con l’industrializzazione il paesaggio, rurale e urbano cambiarono notevolmente: vennero abbattute le antiche mura delle città per far spazio a nuove strade, fabbriche e case per tutte quelle persone che si trasferirono dalla campagna a lavorare in città lasciando i campi e l’agricoltura. L’industria segna il paesaggio con forme nuove e spesso imponenti di edifici e strutture legate ai processi produttivi. Anche paesi rurali passarono da piccole realtà a grandi agglomerati urbani. Con l’invenzione della locomozione a vapore la ferrovia diventa un'infrastruttura fondamentale e trainante per l’economia favorendo anche lo sviluppo di altri settori produttivi.

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Il Paesaggio Romantico fra Settecento e Ottocento A metà del secolo XVIII la pubblicazione del Trattato sul Sublime e sul Bello di Edmund Burke (1756) inaugura la nascita del periodo cosiddetto Romantico. Il paesaggio diviene elemento di riflessione per il Roman-ticismo tedesco, tra i cui esponenti citiamo Caspar David Friedrich (1774-1840) – che rappresenta nei suoi dipinti spazi sconfinati nei quali figure di spalle ammirano la natura. Il Romanticismo inglese è ben rappresentato da due personaggi chiave, John Constable (1776-1837) e Joseph Mallord William Turner (1775-1851).

Caspar David Friedrich, Viandante sul mare di nebbia, 1818

John Constable, Cattedrale di Salisbury, 1825

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William Turner, Italia moderna - I pifferari, 1838 Associazione Culturale Paesaggi – Genius Loci. Il Paesaggio e gli occhi dei ragazzi Prog. e Materiali Didattici: arch.Tiziana Di Bella – Docente: arch.Tiziana Di Bella


1826: la fotografia cambia lo sguardo sul mondo L’opera sotto riportata a sinistra è forse la più antica testimonianza che abbiamo di fotografia. La fotografia riprende il paesaggio proprio così come lo vediamo e ferma per sempre un dato e preciso istante. All’inizio sbalordiva la fedeltà dell’immagine e alcuni paventarono addirittura un abbandono della pittura. Questo non avvenne, ma la fotografia favorì e influenzò la nascita di importanti movimenti pittorici come ad esempio l’impressionismo. La fotografia diventò strumento per l’analisi e la lettura di fenomeni e dunque anche del paesaggio. La possibilità di catturare un paesaggio in pochi minuti e con una elevata quantità di particolari fece della fotografia l'ideale strumento per i ricercatori e i viaggiatori che immortalavano paesaggi, monumenti, opere d’arte e persone in tutto il mondo. Oltre ad essere strumento «scientifico» la fotografia nel tempo cominciò a farsi «arte», esaltò la bellezza e la spettacolarità del reale ma ne mostrò anche impietosamente le miserie e le problematiche.

Joseph Nicéphore Niépce, Vista dalla finestra a Le Gras, 1826 Louis Daguerre, Boulevard du Temple , 1838 Associazione Culturale Paesaggi – Genius Loci. Il Paesaggio e gli occhi dei ragazzi Prog. e Materiali Didattici: arch.Tiziana Di Bella – Docente: arch.Tiziana Di Bella


la fotografia aerea «poiché il caso volle che fossi io il primo fotografo a esser stato sollevato da un pallone, a me toccò un primato che, in condizioni analoghe, sarebbe potuto appartenere a chiunque altro.» Félix Nadar Litografia di Honoré Daumier (1855 ca)

Prima foto aerea scattata da James Wallace Black (Boston, 1860) Foto aerea scattata da James Wallace Black (Boston, 1860) Associazione Culturale Paesaggi – Genius Loci. Il Paesaggio e gli occhi dei ragazzi Prog. e Materiali Didattici: arch.Tiziana Di Bella – Docente: arch.Tiziana Di Bella


Jean-Baptiste-Camille Corot Ritrae il paesaggio italiano e soprattutto la campagna romana, con pennellate di colore denso senza definire in modo preciso gli oggetti. L'opera raffigurata evidenzia da subito un nuovo modo di intendere la pittura e di guardare il paesaggio, definendolo tramite macchie di colore accostate con studiato equilibrio. Quest’opera segna un cambiamento importante nella storia della rappresentazione del paesaggio.

Jean-Baptiste-Camille Corot, Il ponte di Narni, 1827 Associazione Culturale Paesaggi – Genius Loci. Il Paesaggio e gli occhi dei ragazzi Prog. e Materiali Didattici: arch.Tiziana Di Bella – Docente: arch.Tiziana Di Bella


I macchiaioli: Silvestro Lega Nel giro di breve tempo la rappresentazione del paesaggio in pittura cambia radicalmente. A Firenze, un gruppo di pittori nella metà del XIX secolo, danno vita al movimento dei macchiaioli che sostenevano che l’immagine veritiera si compone di macchie di colore contrastate, evidenti chiaroscuri e senza linee di contorno. Dal punto di vista dei soggetti essi guardano ai protagonisti della vita quotidiana. Dipingono spesso i paesaggi rurali della campagna toscana, abitati da contadini che lavorano o che riposano .Gli artisti macchiaioli ebbero il coraggio di volgere il loro sguardo verso le modeste e dimenticate periferie, verso i viottoli, le case coloniche ed i campi assolati.

Silvestro Lega, Presso il Gabbro, ---

Silvestro Lega, Paesaggio del Gabbro con contadini, --Associazione Culturale Paesaggi – Genius Loci. Il Paesaggio e gli occhi dei ragazzi Prog. e Materiali Didattici: arch.Tiziana Di Bella – Docente: arch.Tiziana Di Bella


Il paesaggio impressionista Anche l’Impressionismo è una corrente pittorica che si sviluppa nella seconda metà dell’ottocento. I paesaggi impressionisti sono caratterizzati dall’assenza di un disegno preciso, da forti contrasti di luce e ombre, colori forti legati alle emozioni ed impressioni che il paesaggio suscita nel pittore. La pittura en plein air favoriva la raffigurazione di paesaggi che comunque si delineavano abbastanza velocemente per poter cogliere le variazioni di luce e dare anche la sensazione di movimento degli elementi. Il Paesaggio urbano ed i monumenti delle città sono soggetti molto presenti nella pittura degli impressionisti.

Claude Monet, Impression, soleil levant, 1872 Associazione Culturale Paesaggi – Genius Loci. Il Paesaggio e gli occhi dei ragazzi Prog. e Materiali Didattici: arch.Tiziana Di Bella – Docente: arch.Tiziana Di Bella


Armand Guillaumin, Tramonto a Ivry, 1873 Associazione Culturale Paesaggi – Genius Loci. Il Paesaggio e gli occhi dei ragazzi Prog. e Materiali Didattici: arch.Tiziana Di Bella – Docente: arch.Tiziana Di Bella


Dissolvenze. Cézanne , il ciclo della montagna Saint Victoire (1897-1906) Il lavoro e lo studio degli artisti a cavallo tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX, insiste sul rapporto tra percezione, conoscenza e rappresentazione. Ciò produce la dissolvenza delle forme, processo che verrà approfondito molto dalle avanguardie novecen-tesche. Come Monet con la Cattedrale di Rouen anche Cézanne dipingerà molte volte lo stesso soggetto, ai fini di conglierne l’essenza, la struttura che sostiene la natura delle cose. Lo sguardo ripetitivo sullo stesso soggetto diventerà una caratteristica di molti artisti d’ora in avanti.

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Il paesaggio e il Novecento Il comune denominatore dei movimenti artistici all’inizio del XX secolo è la tensione verso una assoluta libertà la cui immediata manifestazione è l’abbandono definitivo del naturalismo, de «la superficie visibile delle cose», come affermò lo studioso tedesco Worringer nel 1908. Alcuni artisti disprezzano «la bella pittura», l’esecuzione accurata e la forma armonica del disegno, facendo proprio il tratto spigoloso, i colori aspri, l’esplosione delle forme etc. Dentro questo effervescente periodo si distinguono artisti con percorsi ed esperienze uniche e particolari come ad esempio Mondrian, Chagall, De Chirico solo per citarne alcuni.

Vasilij Kandinskij, Paesaggio con chiesa, 1913 Umberto Boccioni, Visioni simultane, 1911 Associazione Culturale Paesaggi – Genius Loci. Il Paesaggio e gli occhi dei ragazzi Prog. e Materiali Didattici: arch.Tiziana Di Bella – Docente: arch.Tiziana Di Bella


Il paesaggio e il Novecento: il nuovo paesaggio urbano Boccioni è tra gli artisti più importanti del futurismo, movimento artistico e culturale italiano del XX secolo. In quest’opera si notano scheletri di palazzi in costruzione in una periferia urbana, ciminiere e impalcature. Il centro della scena occupato da uomini e da cavalli rappresentati uniti nello sforzo di una azione in divenire. Così Boccioni intendeva dare risalto ad uno degli elementi più tipici del futurismo che consisteva nell’esaltazione della città moderna costruita dalla forza dell’uomo . In essa e nella «macchina», si celebrava la fiducia nell’inarrestabile progresso industriale che durerà fino ai giorni nostri e che porterà, purtroppo, alla distruzione di molti paesaggi.

Umberto Boccioni, La città che sale, 1910 Associazione Culturale Paesaggi – Genius Loci. Il Paesaggio e gli occhi dei ragazzi Prog. e Materiali Didattici: arch.Tiziana Di Bella – Docente: arch.Tiziana Di Bella


Il paesaggio e il Novecento: il nuovo paesaggio urbano La pittura italiana testimonierà con grandi opere la fase di affermazione dell’attività industriale, la conseguente trasformazione massiccia delle città e la nascita delle prime periferie. Il tessuto urbano si «trasforma» e la città inizia a perdere progressivamente la «Forma» mantenuta per tanti anni. Boccioni, nel dipinto sottostante, rappresenta una società in pieno sviluppo con le città in forte crescita. L'intento dell'artista è quello di mettere in evidenza il sostanzioso cambiamento della vita urbana moderna che si fa sempre più frenetica e dinamica.

Umberto Boccioni, Officine a Porta Romana – Milano-, 1908 Associazione Culturale Paesaggi – Genius Loci. Il Paesaggio e gli occhi dei ragazzi Prog. e Materiali Didattici: arch.Tiziana Di Bella – Docente: arch.Tiziana Di Bella


Il nuovo paesaggio urbano Mario Sironi fu artista e architetto. I quadri presentano tipici paesaggi di periferia di inizio secolo. L’ambiente è caratterizzato dai monotoni palazzi della periferia urbana del primo Novecento: edifici squadrati, con ritmiche aperture scure e monotone. La luce rende gli edifici volumi netti immobili, e solamente la presenza di un camion e di un tram segnala la vita della periferia. Forme solide e cupe assunte come simboli di una triste condizione umana. Malinconia e solitudine, sono i principi ispiratori di questa arte ridotta all’essenza che non concede nulla alla decorazione.

Mario Sironi, Periferia, 1922

Mario Sironi, Paesaggio Urbano, 1927

Mario Sironi, Paesaggio Urbano, 1924

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Il nuovo paesaggio urbano La pittura che racconta la trasformazione dello spazio urbano, o meglio, del paesaggio urbano continua durante la prima metà del XX secolo ma sempre più acquista importanza la descrizione del cambiamento del paesaggio raccontata attraverso la fotografia ed il cinema.

Renzo Vespignani – Scalo ferroviario 1956 Associazione Culturale Paesaggi – Genius Loci. Il Paesaggio e gli occhi dei ragazzi Prog. e Materiali Didattici: arch.Tiziana Di Bella – Docente: arch.Tiziana Di Bella


Paesaggio Cinema e Fotografia Fotografia e cinema testimoniano spesso, nella realtà e nella fantasia, il degrado del patrimonio paesistico e lo scempio che si è consumato sotto la spinta dell’industrializzazione convulsa e dell’urbanizzazione indisciplinata.

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E il futuro del paesaggio? Giacomo Costa è un artista contemporaneo che si interroga sul rapporto tra uomo e natura e sul paesaggio, da sempre campo di incontro/scontro tra cultura e natura. Il suo non è un messaggio ottimista come dimostrano le sue opere e costituisce un monito per l’umanità. Cosa ne sarà dell’ambiente, del territorio e dunque del paesaggio se l’uomo non troverà presto un modo più giusto di vivere sulla Terra? Una realtà contaminata da idrocarburi, plastica e agenti tossici e rifiuti di ogni sorta potrà fare da sfondo al paesaggio prossimo venturo?

Giacomo Costa – Private Gardens n. 5, 2009 (sopra); Atto n.9, 2007 Associazione Culturale Paesaggi – Genius Loci. Il Paesaggio e gli occhi dei ragazzi Prog. e Materiali Didattici: arch.Tiziana Di Bella – Docente: arch.Tiziana Di Bella


Giacomo Costa – Aqua n.6, 2008

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Genius Loci - il Paesaggio e gli occhi dei ragazzi

Il Paesaggio fra storia e arte - Lezione 1 LABORATORIO DIDATTICO DI EDUCAZIONE AL PAESAGGIO

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