E zine giulius Anno 7 N°5

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l’amico degli animali La prima rivista multimediale sul mondo Pet

N. 5 - Maggio 2019

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PREVENZIONE

Lotta alle zecche

CURA E DIAGNOSI

Cura della coccidiosi del cane


Sommario .............................. Cura & Diagnosi pag 4 Cura della coccidiosi nel cane Ascaridiosi Cura & Diagnosi

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Tricocefalosi Anchilostomiasi Teniasi Salute animale pag 16

Salute animale

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Cheyletiella e pet: un mare di forfora Rogna sarcoptica Non sottovalutiamo la Filaria Prevenzione

29

Prevenzione pag 22 Pulci Zecche: sempre allerta Lotta alle zecche

l’amico degli animali

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n numero particolare di Giulius Magazine tutto incentrato sul tema parassiti esterni ed interni dei nostri amici pelosi. Abbiamo voluto riprendere i vari articoli scritti e comparsi nella nostra rivista nei vari anni e concentrarli in un unico numero anche se non si può considerare una trattazione onnicomprensiva su questo specifico argomento. È necessario però tenere sempre desta l’attenzione e non abbassare la guardia ritenendo che avendo ad esempio trattato l’animale da giovane ora che è adulto sia “immune” dall’attacco di questi agenti patogeni. I parassiti costituiscono da sempre il problema sanitario dominante nei pet e non solo e con l’inizio della bella stagione ciclicamente si pone la necessità di un trattamento. Se teniamo al benessere animale dobbiamo entrare nell’ordine di idee di eseguire un’adeguata ed attenta profilassi. PREVENIRE È SEMPRE MEGLIO DI CURARE. Da bandire sono anche gli interventi fai da te o fondati sul consiglio di qualche santone il medico veterinario rimane sempre l’interlocutore privilegiato, che conosce la storia clinica del nostro animale, che è a conoscenza dei nuovi rimedi terapeutici presenti sul mercato, che in funzione anche dell’ambiente in cui prevalentemente vive il nostro animale saprà consigliare l’uso di prodotti mirati. Con lo scopo di controllare le parassitosi che cane e gatto possono contrarre nell’arco della vita, eliminando i rischi eventualmente associati alla trasmissione di alcune di esse all’uomo che ne condivide l’ambiente, è necessario mettere in atto adeguate misure di prevenzione e controllo quali ad esempio:

• rispetto di misure igieniche di base, in particolare la raccolta regolare delle feci e la pulizia giornaliera delle lettiere per ridurre la contaminazione parassitaria ambientale;

esecuzione ad intervalli regolari di esami per la ricerca dei parassiti anche in soggetti sani;

utilizzo di alimenti industriali o cotti per prevenire le infestazioni trasmesse con carne, visceri o pesce crudi;

somministrazione di farmaci ad attività antiparassitaria come antielmintici e sostanze che impediscano la puntura di insetti (es. collari e spot on a base di insetticidi) in grado di trasmettere malattie.

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CURA & DIAGNOSI

CURA DELLA COCCIDIOSI NEL CANE

A. Ciorba

I

nfezione dell’apparato digerente, sostenuta da parassiti intestinali, che induce la comparsa di diarrea di aspetto da acquoso a mucoso, talora emorragico. Colpisce prevalentemente animali giovani e debilitati. L’animale s’infetta a seguito dell’ingestione di oocisti parassitarie presenti nell’ambiente. L’instaurarsi di una forma clinica manifesta è molto spesso influenzata da eventi stressanti. La terapia delle coccidiosi si basa soprattutto sul ricorso a specifici farmaci che sono prescritti dal medico veterinario. Il trattamento deve essere prolungato per circa due settimane. Molte volte è necessario ricorrere anche ad una terapia di supporto basata sull’impiego di soluzioni reidratanti, complessi vitaminico minerali ed, in caso di infezioni intercorrenti, di antibiotici. Nei cani o gatti colpiti da vomito e diarrea sarà opportuno evitare la somministrazione di cibo per 24 - 48 ore. Per il ripristino della funzionalità digestiva è anche consigliabile il ricorso ad alimenti caratterizzati da un’elevata digeribilità. Di particolare rilievo sono le misure da adottare a carico dell’ambiente e dell’ animale. Si dovrà avere cura di procedere ad una disinfezione ambientale con sali quaternari di ammonio e ad un bagno accurato dell’animale con lo scopo di eliminare qualsiasi traccia di residuo fecale. Non si dovrà ritenere che i farmaci siano una soluzione rapida in grado di sostituire il lavoro e l’impegno che l’intera famiglia deve sostenere nell’ambito di un protocollo di correzione comportamentale. Per ciascun farmaco si devono valutare attentamente la posologia, le controindicazioni, gli effetti collaterali e l’eventuale interazione con altri farmaci. 5


CURA & DIAGNOSI

ASCARIDIOSI A. C.

L’

ascaridiosi nel cane e nel gatto è una parassitosi estremamente frequente. L’intestino di cane o gatto può comunemente ospitare due specie di ascaridi, rispettivamente Toxocara canis e Toxocara cati. Questi parassiti sono di dimensioni piuttosto rilevanti, tanto da arrivare da adulti sino a 10-12 cm di lunghezza, sono facilmente riconoscibili, anche se il loro accertamento richiede necessariamente un esame delle feci. Le uova di ascaride sono eliminate dall’animale parassitato nel terreno, dove subiscono una serie di trasformazioni, che portano alla formazione di larve infestanti. L’infestazione più comune è quella legata al periodo prenatale.

Le larve quiescenti del T. canis, localizzate in corrispondenza della muscolatura della fattrice, sono attivate durante la gravidanza, probabilmente in seguito a stimoli ormonali, entrano nel torrente circolatorio e raggiungono i feti attraverso la placenta; altrettanto succede per le larve provenienti da eventuali nuove infestioni avvenute durante la gravidanza. Nelle madri si può, talora, osservare un certo grado di riacutizzazione del fenomeno parassitosi in seguito al parto. Ne sono ritenute responsabili le larve eliminate dai cuccioli, le quali non si sono impiantate nell’intestino degli stessi e, pertanto, sono assunte dalla fattrice con le feci dei suoi piccoli. 6


CURA & DIAGNOSI

Per quanto riguarda il Toxocara cati, il ciclo biologico è contraddistinto da lunghe migrazioni all’interno dell’organismo similmente a quanto avviene nel cane, allorché l’infestazione è causata dall’ingestione di larve con il latte materno o con tessuti di ospiti accidentali. La trasmissione transplacentare non si verifica. Le gatte gravide rappresentano un serbatoio di larve, che, in seguito allo stress della gestazione e del parto, sono mobilizzate durante la gravidanza ed escrete con il latte. Cuccioli e gattini parassitati vanno incontro a marcato calo delle condizioni di nutrizione, diminuzione dell’appetito , opacità del pelo, addome rigonfio, dolori colici, feci di minor consistenza. Il trattamento si basa sull’impiego di antielmintici. Fondamentale la somministrazione preventiva su indicazione veterinaria. È buona regola dopo aver somministrato il vermifugo al cane od al gatto di far in modo che questi elimini le feci in un luogo controllato al fine di evitare una contaminazione dell’ambiente. 7


CURA & DIAGNOSI

TRICOCEFALOSI A. C.

I

tricocefali si localizzano nell’intestino cieco del cane, nel quale possono dar luogo all’insorgenza di una infiammazione acuta o cronica. Possono colpire cani di tutte le età, la loro diffusione è favorita dalle caratteristiche di longevità e resistenza delle uova del parassita, che può sopravvivere nell’ambiente esterno per alcuni mesi od anni. Le uova dei tricocefali, emesse nell’ambiente, in presenza di condizioni ambientali favorevoli (temperatura ed umidità) evolvono in larve infestanti e, se ingerite dall’animale, si trasformano nell’intestino in parassiti adulti. La vita nell’ospite dura circa 16 mesi. Le manifestazioni cliniche nel cane sono in funzione del grado di infestazione; i trichuridi si infiggono nella mucosa intestinale, dove si nutrono di sangue, per cui, se presenti in modo massivo, sono in grado di causare un’enterite emorragica accompagnata da uno stato di debilitazione acuta o cronica. La diagnosi si basa sull’evidenziazione delle caratteristiche uova del parassita mediante esame delle feci. La terapia farmacologica si fonda sul ricorso ad antielmintici a largo spettro di azione. Fondamentali i trattamenti preventivi.

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L’IGIENE ORALE DI CANE E GATTO QUALI SONO I RISCHI? E COME AIUTARE IL LORO BENESSERE?

Anche i nostri animali possono avere problemi con la propria igiene orale? Purtroppo è proprio così. Per questo, nelle prossime righe, parleremo di come prendersi cura del benessere orale dei nostri animali e di come far fronte ad eventuali problemi. QUALCHE INFORMAZIONE DI BASE.

La dentatura dei nostri quattrozampe è strutturata in due diverse dentizioni: quella da latte, composta da 28 denti nel cane e da 26 nel gatto, e quella definitiva che prevede 42 denti nel cane e 30 nel gatto. Anche per loro vale la nostra suddivisione di tipologie tra incisivi, canini, premolari e molari. La dentizione definitiva viene generalmente raggiunta al termine del settimo mese di vita nel cane e al termine del sesto mese nel gatto. Vi sono inoltre, anche notevoli differenze di specie e di razza: come detto, ad esempio, la dentizione nel cane è più numerosa di quella nel gatto. DA DOVE COMINCIANO I PROBLEMI?

Anche nei nostri animali tutto inizia dalla placca, lo strato di batteri che si moltiplicano sui denti e che, se non rimossi, possono mineralizzare diventando tartaro. Dove si forma il tartaro, la superficie del dente diventa “ruvida” e consente una maggiore aderenza di altra placca e batteri. Una volta che il tartaro si sarà impossessato del territorio dentale, solo il medico veterinario potrà eliminare il problema. Il suo intervento diventa fondamentale poiché il tartaro è il nemico n°1 delle gengive, che prima cercano di combatterlo ma, non riuscendosi, si ritirano lasciando scoperta la radice del dente e l’alveolo osseo su cui esso poggia. I RISCHI E LE MALATTIE PIÙ COMUNI…

La malattia più comune del cavo orale, per cane e gatto, è la parodontite, ovvero l’infiammazione delle strutture che ancorano i denti dovute ad attacco batterico che può comportare, nei casi più gravi, anche la perdita dei denti stessi. Tutti i cani e gatti possono esserne colpiti nel corso della vita. Trattarla, di per sé, non è complesso. Molto più difficile è, invece, evitarne le ricadute: le cure giornaliere, come il lavaggio dei denti, necessarie per scongiurare la ricomparsa del problema, sono purtroppo spesso occasionali e mai regolari. Oltre a placca e tartaro ci sono altre affezioni del cavo orale altrettanto preoccupanti. Come le gengiviti e stomatiti, infiammazioni dei tessuti gengivali e delle mucose della bocca che provocano gonfiore, arrossamento, riscaldamento e sanguinamento.


…E I POSSIBILI RIMEDI.

Anche per l’igiene orale, una sana prevenzione è l’ideale: alimentiamo i nostri animali con cibo secco oppure con snack vegetali e, se possibile, cerchiamo di pulire manualmente i denti del nostro amico almeno una volta al giorno, sin da quando è cucciolo. Prima di iniziare, ovviamente, controlliamo di avere tutti gli strumenti necessari: spazzolino, un apposito dentifricio in pasta (è importante non utilizzare quello per umani) come quello che offre la linea Orme Naturali di Camon, ma soprattutto scegliamo il momento giusto per la pulizia, facendo il possibile per far vivere loro l’esperienza nella maniera più naturale e rilassata. UN’ALTRA VALIDA ALTERNATIVA: IL DENTIFRICIO SPRAY.

Nel caso non riuscissimo ad effettuare al meglio il lavaggio dei denti con il classico metodo di spazzolino e dentifricio in pasta, potremo optare per un dentifricio spray, la cui forma liquida riesce a distribuirsi anche negli interstizi più difficili da raggiungere. Ad ogni modo, che sia in pasta oppure in spray, è importante che il dentifricio che scegliamo sia naturale e di qualità, meglio se contenente argille ed olii essenziali. E, altro elemento chiave, è bene che esso contenga la bromelina, enzima presente nell’ananas e nella propoli, che ha spiccate proprietà proteolitiche, cioè pensate per intaccare le proteine e, di conseguenza, la placca batterica.


CURA & DIAGNOSI

ANCHILOSTOMIASI

A. Ciorba

È

una parassitosi relativamente diffusa nel gatto e nel cane, causata da nematodi. Si riscontra più frequentemente in soggetti allevati su terra, tenuti in canili dove l’ambiente umido facilita la sopravvivenza delle larve infestanti, debilitati da carenze nutrizionali o fisiologiche come la gravidanza. L’Anchilostoma caninum può essere trasmesso dalla madre ai cuccioli con il colostro ed, inoltre, il contagio può verificarsi per via orale e cutanea. In ambedue gli ospiti il parassita è fortemente debilitante a motivo della spiccata ematofagia. Le uova degli anchilostomi sono deposte sul terreno, ove si sviluppano in larve, aventi potere infestante. Le larve, dopo una serie di migrazioni attraverso la via linfatica ed ematica, cuore, polmone, trachea ed esofago, pervengono all’intestino, in corrispondenza del quale si trasformano in parassiti adulti ed esplicano la loro azione patogena dal momento che sono in grado di sottrarre grandi quantità di sangue. La gravità delle manifestazioni cliniche dipende dall’intensità dell’infestione, dall’età e dallo stato di nutrizione ed immunitario dell’ospite. La parassitosi può assumere un decorso che va da una forma acuta ad una cronica; l’animale può presentare condizioni generali scadenti, pallore delle mucose, scarso appetito, feci scure, colpi di tosse. La diagnosi scaturisce da un esame microscopico delle feci, nelle quali è possibile evidenziare le caratteristiche uova del parassita. Il trattamento si basa sull’impiego di antielmintici specifici che devono essere somministrati a scadenze programmate in funzione dell’età dell’animale, del suo stato fisiologico (es: gravidanza), del rischio ambientale (aree infestate).

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CURA & DIAGNOSI

TENIASI A. C.

L

a tenia (Dipylidium caninum) è un parassita, lungo sino a 60 cm, di forma appiattita, simile ad un nastro, che vive nell’intestino di cani e gatti.

Il Dipylidium caninum ha un interessante ciclo vitale, correlato a quello della pulce. Le tenie si “agganciano” alla parete intestinale dell’animale che parassitano con una serie di uncini posti ad un’estremità, la testa. Il corpo della tenia si suddivide in numerosi segmenti, detti proglottidi, ripieni di uova, che progressivamente si staccano dalla parte terminale del parassita e sono eliminati all’esterno. Hanno le dimensioni più o meno di un chicco di riso e quando si osservano danno l’impressione di essere dei vermetti, in quanto si muovono (in realtà, si limitano a contrarsi, per espellere le uova che contengono). Le proglottidi si possono osservare nelle feci appena eliminate, ma anche intorno all’ano, da cui sono in grado di fuoriuscire attivamente. Le uova della tenia finiscono in terra, più spesso nella cuccia, come accade 14


CURA & DIAGNOSI

anche alle uova di pulce. Le larve di pulce, uscite dall’uovo, cibandosi dei detriti cutanei e delle feci delle pulci adulte possono ingerire accidentalmente le uova di tenia e ospitarle nel loro interno, dove si conservano fino a quando la larva diventa a sua volta una pulce adulta che ritorna sull’animale da cui era caduta sotto forma di uovo. Durante la tolettatura quotidiana l’animale può casualmente ingerire una pulce, che poi libererà l’uovo di tenia, che si sviluppa nell’intestino del mammifero ricominciando il ciclo vitale. Le proglottidi, dopo che si sono svuotate e seccate, sono simili ad un chicco di sesamo e si possono rinvenire nei luoghi dove l’animale riposa o adese intorno alla regione anale. L’esame delle feci non sempre permette di riscontare la presenza di uova di tenia, che possono essere evidenziate solo se sono uscite dalla proglottide per una sua rottura accidentale. Per la terapia della teniasi si può ricorrere a numerosi vermifughi in genere ad azione polivalente. Contemporaneamente però è necessario intervenire attuando dei trattamenti contro le pulci.

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SALUTE ANIMALE

CHEYLETIELLA E PET: UN MARE DI FORFORA A. C.iorba

L

a cheyletiella è un acaro di grandi dimensioni, parassita obbligato che infesta cani, gatti, conigli e può contagiare anche l’uomo. Vive tra gli strati di cheratina dell’epidermide. È responsabile di una malattia parassitaria tipica degli animali giovani, provenienti da negozi o colonie. Una particolare caratteristica è rappresentata dall’incredibile capacità di sopravvivenza dell’acaro, soprattutto della femmina lontano dall’animale. La presenza del parassita può provocare nell’animale la comparsa di prurito, esfoliazione secca con piccole scaglie biancastre, localizzata soprattutto a livello di dorso. Con il passare del tempo l’infiammazione della pelle si accentua con possibile aumento di prurito e perdita di pelo.

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Allorchè il prurito si manifesta assai intensamente si ritiene che si possa essere creata una forma di ipersensibilità nei confronti dell’acaro. Per confermare la diagnosi è necessario ricorrere all’identificazione del parassita o delle uova. Gli acari sono di grandi dimensioni e possono essere osservati anche con una lente di ingrandimento. Nel gatto ciò si rende più difficoltoso a motivo dell’intenso leccamento da parte dell’animale. La cura si basa sull’uso di principi attivi come ad esempio il fipronil e deve essere ripetuta ad intervalli regolari per almeno 4 volte per eradicare l’infestazione. Consigliabile anche un trattamento ambientale.


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SALUTE ANIMALE

ROGNA SARCOPTICA A. C.iorba

L

a rogna sarcoptica è una malattia dermatologica, parassitaria e contagiosa dei canidi causata dall’acaro Sarcoptes scabiei var. canis. L’acaro può infestare eccezionalmente anche i gatti venuti a contatto con cani o volpi infestate. La rogna sarcoptica colpisce cani di tutte le età, senza predilezioni di sesso e di razza. I cuccioli, i cani randagi e quelli che hanno sostato in canili o pensioni, sono maggiormente a rischio grazie all’elevata contagiosità della malattia che si trasmette prevalentemente per contatto diretto. Raramente il contagio si verifica per via indiretta attraverso l’ambiente, in quanto gli acari sono in grado di sopravvivere solo per brevi periodi al di fuori dell’ospite, sino ad un massimo di 2-3 settimane in presenza di condizioni ambientali ottimali.

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SALUTE ANIMALE

I segni clinici si manifestano generalmente dopo 1-3 settimane di incubazione e sono caratterizzati da prurito che, lieve nelle fasi iniziali, diventa particolarmente intenso. Si ritiene che un prurito così intenso possa essere messo in relazione con l’instaurarsi di uno stato di ipersensibilità. L’acaro sembra prediligere le aree del corpo scarsamente ricoperte da peli come la punta ed i bordi dei padiglioni auricolari, gli arti, in particolare i gomiti ed i garretti, nonché la parte ventrale dell’addome e del torace. Nelle forme croniche la malattia può interessare tutto il corpo. La lesione elementare che caratterizza clinicamente la rogna sarcoptica è rappresentata da un piccolo rilievo della pelle con una crosta giallastra sierosa o ematica. Un’altra lesione che si osserva frequentemente sulla cute di cani con rogna sarcoptica è la presenza di scaglie di dimensioni variabili e di colore bianco o giallastro. È frequente osservare, a causa dell’intenso prurito, lesioni secondarie all’auto-traumatismo. Il trattamento della rogna sarcoptica si basa sull’utilizzo di principi attivi ad attività acaricida per applicazione sia locale sia generale.

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SALUTE ANIMALE

NON SOTTOVALUTIAMO LA FILARIA A. C.

L

e zanzare sono responsabili di un’importante parassitosi che può colpire i nostri piccoli animali; la filariosi. Presenza e numerosità delle zanzare è alla base della diffusione delle filariosi in aree particolarmente colpite del nostro Paese come la pianura Padana. Altro fattore che ha contribuito al diffondersi della malattia è costituito dal movimento dei cani, non trattati farmacologicamente. Una sola puntura di una zanzara infetta è sufficiente a causare la malattia e si possono ammalare anche gli animali tenuti in casa. I parassiti adulti sopravvivono a lungo negli animali sino a 5-6 anni nel cane. Nel gatto la sopravvivenza dei parassiti è più breve (inferiore a un anno). FORME DI FILARIOSI Filariosi cardiopolmonare. Quando la zanzara punge un animale parassitato assume, insieme al sangue, le microfilarie prodotte dai parassiti adulti. Nell’insetto queste maturano in circa due settimane a larve infestanti che sono trasmesse agli ospiti definitivi (cani e gatti) durante il successivo pasto di sangue. Nell’organismo degli animali le larve evolvono nelle forme giovanili e, attraverso il circolo sanguigno, raggiungono le arterie polmonari e il cuore dove si sviluppano in vermi adulti. Le filarie adulte, a loro volta, si riproducono e liberano in circolo le microfilarie chiudendo così il ciclo.

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SALUTE ANIMALE FILARIOSI SOTTOCUTANEA Il ciclo biologico del parassita è analogo al precedente e la trasmissione avviene sempre tramite le zanzare. I vermi adulti si localizzano nel sottocute e intorno al muscolo. Talvolta il parassita è rinvenibile in noduli sottocutanei ,indolori, freddi, mobili sul sottocute e può essere causa di infiammazione della pelle con associato prurito. SINTOMI La Filariosi cardiopolmonare si presenta in forme diverse nel cane e nel gatto. Il cane generalmente contrae la malattia nel periodo che va da fine aprile-maggio ad ottobre, quando sono maggiormente presenti le zanzare. Nel cane i sintomi compaiono diverso tempo dopo l’infestazione. Il cane appare stanco, tossisce, è affannato anche dopo sforzi modesti, inappetente e depresso. Nel gatto la Filariosi cardiopolmonare ha un decorso rapido e grave. I sintomi compaiono all’improvviso: il gatto respira male, tossisce, non mangia, vomita. Dopo la comparsa dei primi sintomi, il decorso è spesso rapido, anche di poche ore, e l’esito può essere letale. Per comprendere meglio la gravità della filariosi felina, è sufficiente tenere presente che i vermi adulti raggiungono le stesse dimensioni tanto nel gatto quanto nel cane, a fronte delle dimensioni molto più ridotte del cuore felino. Da notare che nel gatto è sufficiente la presenza di una o due filarie adulte per portare a forme patologiche acute con esito fatale. Nella lotta alla filariosi la parola d’ordine è prevenzione in quanto consente di evitare di contrarre una malattia che normalmente richiede una terapia complessa e potenzialmente molto pericolosa. La profilassi deve essere eseguita per tutto il periodo di circolazione delle zanzare mediante la somministrazione programmata di appositi farmaci (chiedi al tuo veterinario). 21


PREVENZIONE

PULCI

L

e pulci adulte vivono in permanenza sui loro ospiti animali, sui quali le femmine adulte depongono le uova e da cui traggono sostentamento, succhiandone il sangue. Dopo il primo pasto della femmina avviene l’accoppiamento, cui consegue la deposizione di un gran numero di uova sino a 46 al giorno. Si consideri, poi, che ogni pulce esplica tale funzione fino al momento della sua morte (vita media 113 giorni). Le pulci femmine succhiano più sangue del maschio e lo eliminano tal quale con le feci, che costituiscono la principale fonte di nutrizione delle larve. Feci delle pulci e uova dal mantello dell’animale cadono nell’ambiente circostante, le cui condizioni di temperatura ed umidità ne influenzano notevolmente il possibile sviluppo. Dopo la schiusa, le larve nel periodo della muta si localizzano lontano dalla luce, per esempio in fenditure del pavimento, sotto i tappeti, essendo così protette dall’azione di insetticidi che fossero eventualmente sparsi nell’ambiente. Successivamente si ha l’evoluzione nella pulce adulta, secondo tempi e modalità non costanti.

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A. C.


PREVENZIONE Questi ectoparassiti sono nocivi sia per l’uomo sia per gli animali ed inducono la comparsa di forme allergiche, che vanno sotto il nome di ipersensibilità da morso di pulce. Ad esempio negli animali da compagnia un numero elevato di queste può indurre la comparsa di anemia o contribuire alla trasmissione di parassiti interni come la tenia. La pulce del gatto, non essendo ospite specifica, frequentemente si localizza sull’uomo. Generalmente l’infestazione da pulci non è comune negli animali adulti, se oggetto di costante attenzione da parte del proprietario e sottoposti ad una normale attività di toelettaura del mantello. Il passare su quest’ultimo un pettine a denti stretti allontana rapidamente i parassiti, oltre a permettere di individuarne facilmente la presenza. Le pulci possono essere controllate adottando misure di natura sia chimica che non, volte ad interrompere il loro ciclo vitale e ad impedire che il problema si ripresenti. I provvedimenti d’ordine generale comprendono la toelettaura degli animali, il lavaggio di lettiere e cucce, la pulizia degli ambienti con aspirapolvere, mentre per quanto concerne le sostanze chimiche ci si affida all’uso di prodotti quali gli insetticidi o i regolatori di crescita degli insetti. 23


PREVENZIONE

ZECCHE: SEMPRE ALLERTA A. C.

C

ani e gatti possono essere infestati da zecche. Sono diffuse in numerose aree geografiche e infestano varie specie animali sia domestiche sia selvatiche.

Cani e gatti sono soprattutto affetti da zecche “dure” , che hanno il corpo provvisto di uno scudo dorsale. Il resto del corpo ha un rivestimento elastico, che durante il pasto può estendersi permettendo al parassita di ingerire quantità di sangue molto superiori al suo peso corporeo (sino a 100 volte). Spesso sono colorate, appiattite, dall’aspetto ovale, con sulla testa una specie di pungiglione, adatto a penetrare la pelle dell’ospite ed a consentire pasti di lunga durata. Le femmine depongono in una sola volta nel terreno da 350 a 18.000 uova, dopo di che muoiono. Dalle uova dopo 30-50 giorni circa, escono larve che attendono sull’erba, il passaggio di un ospite adatto su cui trasferirsi. Sono ematofaghe obbligate. La durata dei pasti è variabile, protratta nel tempo, mediamente da 7 a 30 giorni. Periodi così lunghi sono necessari in quanto si ingorgano lentamente sfruttando la pressione sanguigna dell’ospite: compiono un’operazione di filtraggio, trattenendo del sangue soltanto la parte corpuscolata e rinviando all’ospite la parte liquida. 24


PREVENZIONE Con questo meccanismo introducono nell’organismo parassitato sostanze tossiche ed agenti patogeni. Le zecche restano fissate all’ospite per 3-21 giorni. grazie ad una sorta di cemento adesivo da loro stesse elaborato. Un’infestazione da zecche può dar luogo a tutta una serie di manifestazioni patologiche nell’animale colpito :

• •

Infiammazioni localizzate a carico della cute

Paralisi flaccida conseguente all’inoculazione di neurotossine presenti nella secrezione salivare delle zecche.

• Anemia , se i parassiti sono presenti in grande numero . • Trasmissione di agenti infettivi ad opera delle zecche che fungono da vettori a motivo della notevole quantità di sangue ingerita . Malattie trasmesse da questi ectoparassiti: l’ehrlichiosi, le babesiosi, l’epatozoonosi, la malattia di Lyme. Le zecche devono essere prontamente rimosse dall’animale al fine di evitare la possibile comparsa di eventi patologici, ma è fondamentale operare in termini di prevenzione. Andrebbero in primo luogo evitati luoghi in cui comune sia la loro presenza anche se ormai esse sono presenti in tutti gli ambienti suburbani. Il ricorso costante all’utilizzazione di prodotti, facilmente reperibili in commercio, particolarmente efficaci per la loro azione sia repellente sia volta a eliminare i parassiti esterni, in assenza di effetti collaterali nei riguardi dell’animale, costituisce un valido mezzo per evitare un’infestazione.

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PREVENZIONE

LOTTA ALLE ZECCHE A. C.

C

on la bella stagione forte è il desiderio di passeggiare all’aperto, magari in un bel prato, con il nostro cane. Una passeggiata a volte non piacevole in quanto potrebbe riservarci qualche sorpresa poco gradita. Rientrando a casa sarà bene esaminare con cura il mantello del cane. Bella stagione, temperature in crescita, umidità favoriscono lo sviluppo delle zecche. PICCOLI CONSIGLI:

1. Mettiamo l’animale a pancia all’aria e diamo un’occhiata sotto le ascelle, la zona inguinale, l’interno delle orecchie dove le zecche amano rifugiarsi. 2. Se troviamo una o più zecche, dobbiamo provvedere a rimuovere manualmente il parassita. Muniamoci, se possibile, di un’apposita pinzetta con cui operare una trazione afferrando il parassita nel punto più vicino alla cute. Da evitare è afferrare la zecca per il corpo, in quanto in questo modo rischiamo di schiacciarne il contenuto all’interno della pelle del cane, favorendo l’eventuale trasmissione di agenti patogeni o la manifestazione di reazioni locali. 3. Se ci accorgiamo in ritardo della presenza di zecche sul corpo del cane, portiamolo dal nostro veterinario di fiducia, che valuterà l’opportunità di eseguire dei test di laboratorio per mettere in evidenza la possibile trasmissione da parte della zecche di malattie di natura infettiva. 4. Seguiamo sempre il principio che prevenire è meglio di curare. Sono in commercio prodotti estremamente validi ed efficaci, in grado di agire contro di questi ectoparassiti. Essi hanno un’estrema facilità di applicazione, non danno luogo ad effetti indesiderati e sono in grado di esplicare un’azione protratta nel tempo che richiede solo alcuni “ richiami “. 27


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PREVENZIONE

PAPPATACIO: UN NEMICO DELLA SALUTE ANIMALE

A. C.

I

l flebotomo è simile ad una piccola zanzara, di colore giallo-marrone pallido, coperto da una fitta peluria. Il suo volo è silenzioso, da cui il nome comune di “pappatacio”. Al contrario delle zanzare, il flebotomo si avvicina alla vittima in silenzio e… pappa tacendo!

Sono le femmine a pungere per effettuare il pasto di sangue, mentre i maschi si nutrono di sostanze zuccherine di origine vegetale. Le femmine necessitano delle proteine presenti nel sangue per produrre e deporre le uova. Questi insetti si nutrono su tutti gli animali a sangue caldo (mammiferi o uccelli). L’attività dei flebotomi è esclusivamente crepuscolare - notturna ed, alle nostre latitudini, limitata ai periodi dell’anno più caldi, normalmente da aprile a novembre, ma, negli anni più freddi, anche solo da maggio ad ottobre. La distribuzione di questo insetto, amante del caldo, è di norma limitata a zone di pianura o collinari e fino ad una ventina di anni fa la sua presenza era segnalata solo nelle zone costiere collinari dell’Italia peninsulare e delle isole maggiori. Negli ultimi decenni invece, a seguito del riscaldamento globale, alcune specie hanno colonizzato zone un tempo considerate troppo fredde per questi vettori, spingendosi a quote sopra i 500m (tradizionalmente considerata la quota limite per questi insetti nel nostro paese) e in aree lontane dal mare (Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna). I flebotomi possono trasmettere la leishmaniosi per cui è opportuno agire nei loro confronti attuando un’adeguata azione profilattica ricorrendo all’uso di specifici prodotti ad azione repellente. 29


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PREVENZIONE

OLIO DI NEEM: PROTEZIONE NATURALE A. C.

L’

olio di Neem è estratto dai semi dell’Azadirachta Indica, albero sacro dell’India. Le sue proprietà sono conosciute sin dall’antichità. È infatti utilizzato in India da più di 5000 anni in tutte le sue parti, frutto, foglie, semi, radici, corteccia e perciò è stato denominato anche “il sollievo dei malati” , “l’albero della salute” o la “Farmacia del villaggio”. Tra le sue proprietà queste spicca la possibilità di un suo efficace impiego nella lotta biologica contro i parassiti esterni. L’azione di contrasto ai parassiti esterni è da mettere in relazione con i vari componenti dell’olio di Neem come ad esempio i limonoidi tra cui soprattutto l’azadiractina, una sostanza contenuta nei semi. L’azadiractina nei confronti degli insetti agisce principalmente come regolatore di crescita alterando lo sviluppo degli insetti a livello di larva, influendo sul principale ormone coinvolto nel controllo della muta.

Induce , inoltre, una riduzione della fecondità degli adulti e della fertilità delle uova. Gli studi compiuti fanno ritenere che l’azidaractina intervenga sugli insetti togliendo loro lo stimolo ad alimentarsi. L’olio di Neem è da considerarsi un multicomplesso per cui risulta difficile che si possa sviluppare una resistenza nei suoi confronti da parte di parassiti ed insetti. Indagini di natura tossicologica hanno messo in evidenza come l’olio di Neem non sia tossico e quindi ai normali dosaggi d’impiego sia dotato di ampia sicurezza e maneggevolezza d’uso. Tali caratteristiche ne facilitano l’uso con risvolti positivi sia nei confronti dell’ambiente sia delle persone che lo utilizzano. Questo olio dimostra anche una certa resistenza nei confronti dei lavaggi. Rispetto ai rimedi antiparassitari di natura chimica l’utilizzo del solo olio di neem necessita di interventi più frequenti.

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Fino a

#8MESI DI AMORE

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PREVENZIONE

ANTIPARASSITARI

A. C.

N

umerosi sono i rimedi terapeutici contro gli ectoparassiti disponibili in commercio ed una valutazione delle loro proprietà si basa sulla considerazione di parametri quali: tipo di azione, durata dell’attività, spettro di azione, sicurezza, resistenza a bagni e lavaggi. Si sta anche affermando nel caso delle compresse la tendenza ad un’azione polivalente comprendente l’efficacia verso i parassiti interni. Utile è anche conoscere le diverse presentazioni sotto le quali è possibile reperire gli antiparassitari:

PRODOTTI

VANTAGGI

INCONVENIENTI

Polveri

Costo Facilità d’uso

Secchezza del pelo Effetto insetticida Rapido, ma fugace Rischio di tossicità

Shampoo

Azione rapida

Impiego non semplice Attività residuale nulla o modesta dopo risciacquo

Lozioni

Azione rapida

Impiego non semplice Durata scarsa Rischio di tossicità

Collari

Praticità d’uso Efficacia

Non frequenti reazioni locali

Spray

Facilità d’impiego Effetto rapido

Reazione di timore da parte dei gatti

Spot On

Praticità d’uso Buona efficacia Bassa tossicità

Attività successiva all’intervento del parassita

Compresse

Praticità d’uso Buona efficacia

Attività successiva all’azione del parassita

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QUI DEMAS

PROMOZIONI DI PRIMAVERA! Irene Rollo

L

a primavera è quel momento dell’anno in cui si avvertono maggiormente i cambiamenti, soprattutto legati al clima. Cominciamo a passare sempre più tempo all’aria aperta insieme ai nostri amici a quattro zampe, che con le belle giornate amano rotolarsi nei prati e giocare negli spazi aperti. Per questo abbiamo cominciato subito la nostra campagna di promozione dell’utilizzo degli antiparassitari per cani e gatti. Abbiamo dedicato un articolo del nostro Blog alle istruzioni per l’uso di questi prodotti, dando qualche suggerimento ai nostri lettori su come accorgersi della presenza di questi ospiti indesiderati sul manto dei nostri pelosetti e cosa fare per agire prontamente. Sempre sul Blog abbiamo trattato anche altri argomenti legati alla primavera e alle sue “controindicazioni”. Ad esempio, come dobbiamo comportarci se, dopo una passeggiata al parco, al pelosetto cominciano ad arrossarsi gli occhi? Per approfondire tutti questi argomenti, invitiamo i lettori a visitare la nostra pagina FB@GIULIUSPETSHOP ed entrare subito a far parte della nostra community.

Il mese di aprile è iniziato all’insegna delle promozioni, non solo per i pelosetti, ma anche per noi padroncini, presso le parafarmacie presenti nei nostri pet store. Inoltre, presso il punto vendita di Saxa Rubra abbiamo avuto il piacere di ospitare una dimostrazione del Mantrailing Team di Roma, il gruppo di professionisti che si occupa di ricerca delle persone scomparse con l’aiuto dei cani specificatamente addestrati. È stata una giornata emozionante, in cui abbiamo imparato tanto! La nostra pagina Instagram (@GIULIUSPETSHOP) è interamente dedicata ai vostri pet. Qui pubblichiamo le foto che scattiamo nei punti vendita, quando venite a farci visita insieme ai vostri amici pelosetti. Ci piace molto interagire con i nostri follower, scoprire quali sono le abitudini dei loro amici e, quando possibile, essere d’aiuto con interessanti consigli. Sui nostri canali social è possibile scoprire tutte le promozioni presenti nei punti vendita; tanti prodotti alimentari, accessori e gadget ogni settimana in offerta nei negozi, che, da poco tempo, sono diventati ben sei su tutta Roma. Dopo tutte queste informazioni, che aspetti? Entra subito a far parte del mondo Giulius, l’amico degli animali! 35



l’amico degli animali

I PROSSIMI EVENTI NEI NOSTRI NEGOZI 3.5 GOSBI - (Saxa rubra) 4.5 TRAINER - (Appia - Colli Portuensi - Saxa rubra) 4.5 EFFITIX - (Appia - Testa di Lepre) 4.5 ALLIANCE PETCARE - (Appia) 6.5 DORADO - (Saxa rubra) 8.5 PROTECTION - (Saxa rubra) 10.5 UNO DI FAMIGLIA MICROBIOTA - (Appia) 10.5 GOSBI - (Colli Portuensi) 11.5 ALLIANCE PETCARE - (Saxa rubra) 11.5 GOSBI - (Appia) 11.5 MARPET - (Boccea - Colli Portuensi) 11.5 AGRAS DELIC - (Asmara) 11.5 ALOEPLUS - (Saxa rubra) 11.5 ITALIAN WAY - (Testa di Lepre) 13.5 DORADO - (Appia) 13.5 ALMONATURE - (Saxa rubra) 16.5 DEAKOS LINEA VET - (Asmara) 16.5 ROYAL CANIN - (Saxa rubra) 17.5 VALPET - (Saxa rubra) 17.5 GOSBI - (Boccea) 17.5 DEAKOS LINEA VET - (Colli Portuensi) 17.5 MONGE - (Testa di Lepre) 18.5 ALOEPLUS - (Appia) 18.5 CIBUS PET - (Appia) 18.5 EFFITIX - (Asmara - Colli Portuensi) 18.5 MONGE - (Appia - Colli Portuensi - Saxa rubra) 20.5 ITALIAN WAY - (Appia) 23.5 PROTECTION - (Appia) 24.5 FARMINA - (Appia - Saxa rubra) 24.5 MARS IGIENE ORALE - (Appia - Saxa rubra) 25.5 FRONTILE - (Appia - Asmara - Boccea - Colli Portuensi - Saxa rubra - Testa di Lepre) 25.5 MARS IGIENE ORALE - (Appia - Saxa rubra) 25.5 AGRAS DELIC - (Boccea - Colli Portuensi) 25.5 ROYAL CANIN - (Appia) 25.5 MONGE - (Asmara) 25.5 ITALIAN WAY - (Saxa rubra) 25.5 GOSBI - (Testa di Lepre) 25.5 BIONIKE Truccatore in sede - (Appia) 29.5 PROTECTION - (Colli Portuensi) 30.5 MONGE - (Boccea) 31.5 GOSBI - (Asmara) 31.5 ROYAL CANIN - (Boccea) - Le date potranno subire variazioni Appia: Circonvallazione Orientale, 4692 - Roma Testa di Lepre: Via del Fontanile di Mezzaluna, 401 - Fiumicino (RM) Saxa Rubra: Via Carlo Emery, 135 - ROma

Colli Portuensi: Via dei Colli Portuensi 69 - 00151 Roma Boccea: Via Beverino, 6 - 00168 Roma Asmara: Via Asmara, 54 - 00199 Roma


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