Rivista lasalliana 2-2010

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Chiaroscuri

chiama le famiglie nella piazza e si raccontano, mi dicono, i fatti salienti della giornata trascorsa. Tutti sono attenti e guai a chi ciondola! Anche questo fatto mi ha colpita: sarebbe come se alla fine di ogni giornata potessimo andare a parlare col sindaco per fargli sapere quello che va e quello che non va. Nemmeno nei cartoni animati! Certo che si tratta di una società molto imperfetta, che sta acquisendo senza passaggi intermedi una tecnologia avanzatissima ma che è stata costruita con grande rispetto per la persona nella sua integralità di corpo e di spirito. La società Kuna ha i suoi mali e i suoi malati ma non produce isterici o pazzi. L’unica pecca o forse l’unico grave peccato di cui si macchiano i Kuna, è quello di bere a volte fuori misura ma non ho visto pazzi, gente con gli occhi assenti, con lo sguardo sfuggente, con quei guizzi inspiegabili che derivano da psicosi così diffuse nella nostra società. I Kuna hanno ormai accettato molte delle nostre diavolerie elettroniche e hanno anche qualche costruzione in muratura, ma loro continuano a vivere nelle capanne perché in quel clima il bungalow è quanto di meglio si possa inventare…probabilmente hanno già accettato internet e simili, (vicino alla scuola elementare della capitale che si trova nell’isola di Narganà, c’è un internet point che a volte, se si è fortunati funziona) ma si rifiutano di mutare i propri ritmi peculiari di vita, la propria scala di valori. Se gli si commissiona una molas particolare, i tempi di esecuzione sono

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quelli che loro decidono, ossia lo fanno a tempo perso e a nulla valgono le possibili sollecitazioni. Mi sono trovata a riflettere che loro forse sono carenti dal punto di vista della igiene fisica, ma mi pare che abbiano capito benissimo che esiste una igiene mentale senza la quale non ha senso vivere. Nei paesi occidentali se una mattina non suona la sveglia c’è il panico: i figli fanno tardi a scuola, i genitori al lavoro e tutta la giornata subisce una specie di stortura temporale che accelera i battiti del cuore, il respiro, che aumenta le ansie. Loro sicuramente hanno meno di tutto, dai generi alimentari all’igiene delle abitazioni e degli insediamenti, alle cure mediche ecc. ecc. ma hanno meno ansia e, per quanto ho potuto vedere, non conoscono la pazzia. Nel nostro mondo, perfino i bambini vivono situazioni di disagio stressanti. Fin dalla scuola materna vengono richiesti standard di risposte, standard di comportamenti mentre dovremmo riconoscer loro solo una graduale e serena presa di coscienza del mondo che li circonda. La stessa scuola elementare mette paura ai bambini, paura di non essere all’altezza, paura di essere meno degli altri. Il voto che talvolta viene esibito è un’arma a doppio taglio, premio e condanna e comunque il bambino sa che la sua giornata è scandita da una serie di impegni inderogabili e irrinunciabili che si moltiplicheranno nel resto della sua vita e dentro i quali dovrà tentare di “sopravvivere”. Mi ricordo che in seguito a certi esperimenti effettuati su cavie e topolini vari, era risultato un


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