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AIOM 2022Simposio satellite Cemiplimab nel NSCLC. L’evidenza a supporto della scelta.

Esperti a confronto

Conducono:

Armando Santoro (Direttore Humanitas Cancer Center, IRCCS Humanitas Research Hospital, Milano)

Giorgio Vittorio Scagliotti (Direttore SCDU Oncologia Medica, AOU San Luigi Gonzaga, Orbassano, TO)

Intervengono:

Federico Cappuzzo (Direttore Oncologia Medica 2, Istituto Nazionale dei Tumori IRCCS Regina Elena, Roma)

Francesco Grossi (Direttore Oncologia, Ospedale di Circolo di Varese)

Lorenza Landi (Responsabile UOSD Sperimentazioni cliniche: Fase 1 e Medicina di Precisione, Istituto Nazionale Tumori IRCCS Regina Elena, Roma)

Paolo Maione (Dirigente Medico U.O. Oncologia Medica, A.O. «S.G.Moscati», Avellino)

Introduzione

Cemiplimab è un anticorpo monoclonale completamente umano che ha come target il recettore del checkpoint immunitario PD-1 sulle cellule T. Legandosi a PD-1, cemiplimab ha dimostrato di saper impedire alle cellule tumorali il blocco del pathway di PD-1 per sopprimere l’attivazione delle cellule T. Cemiplimab è disponibile in Italia dal 2020 quale prima immunoterapia specifica per il carcinoma cutaneo a cellule squamose (CSCC) in stadio metastatico o localmente avanzato, quando chirurgia e radioterapia non sono più applicabili con intento curativo (vedi su Oncoinfo il commento di Paola Queirolo ai dati presentati ad ASCO 2020). Recentemente, al carcinoma cutaneo squamoso si sono aggiunte due nuove indicazioni oncologiche: il carcinoma basocellulare della cute localmente avanzato o metastatico e il carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC), metastatico o localmente avanzato, non candidabile a chemio/radioterapia e con espressione di PD-L1 ≥50%.

Il carcinoma basocellulare è la tipologia più comune di cancro della cute a livello globale e la sua incidenza è in aumento in molti paesi europei. In questa patologia, cemiplimab ha mostrato un beneficio clinico importante nei pazienti con malattia localmente avanzata o metastatica che non tollerano o che vanno in progressione dopo un trattamento di prima linea con inibitori del pathway hedgehog (HHI). Quanto al tumore del polmone, seconda neoplasia più frequente negli uomini dopo il tumore alla prostata e terza più frequente fra le donne dopo il tumore al seno e al colon-retto, quello non a piccole cellule è la forma più comune (80-90% dei casi). La rimborsabilità di AIFA nel NSCLC avanzato/ metastatico si basa sui dati positivi di sopravvivenza globale (OS) e di sopravvivenza libera da progressione (PFS) dello studio EMPOWER-Lung 1, uno studio in aperto, randomizzato, multicentrico di fase 3 presentato all’ESMO 2020 che ha dimostrato la superiorità di cemiplimab rispetto alla chemioterapia nel setting di pazienti con espressione di PDL1 ≥50% 1 (già commentato a suo tempo su Oncoinfo da Giorgio Scagliotti). Il trattamento in monoterapia di prima linea può essere offerto, oltre ai pazienti in stadio metastatico, anche ai pazienti con malattia in fase localmente avanzata non candidabili alla chemio/radioterapia definitiva, purché esprimano PD-L1 in almeno il 50% delle cellule tumorali e non abbiano alterazioni di EGFR, ALK o ROS1. Al congresso AIOM 2022 si è tenuto un interessante simposio – sponsorizzato da Sanofi – in cui si è discusso, in modalità tavola rotonda, sulla nuova indicazione relativa al NSCLC.