Empoli Ribelle n. 14

Page 1

EMPOLI

RIBELLE

BOLLETTINO DI CONTROINFORMAZIONE E LOTTA OPERAIA

CGIL – CONFINDUSTRIA: UN ACCORDO GRAVISSIMO L'accordo interconfederale firmato nei giorni scorsi da CGIL CISL e UIL con la confindustria è un accordo gravissimo sia sul piano prettamente sindacale che sul piano politico generale. Sul piano sindacale, questo accordo ratifica ed estende “il modello Pomigliano - Mirafiori” a tutto il mondo del lavoro, aprendo la strada alla contrattazione aziendale separata in deroga al contratto collettivo nazionale, distruggendo la democrazia interna agli stabilimenti e azzerando il potere decisionale dei lavoratori in merito ai relativi accordi. L' accordo, infatti, prevede a fronte di un de-potenziamento delle R.S.U. elette dai lavoratori ( rappresentanze sindacali unitarie) una riscoperta delle R.S.A. ( rappresentanze sindacali aziendali) nominate direttamente dai grandi sindacati e l'impossibilità della minoranza dei lavoratori ( siano anche il 49.9 %) di opporsi o fare ricorso agli accordi firmati in deroga. Sul piano politico, l'accordo voluto dalla Marcegaglia per far rientrare in confindustria la FIAT, è se possibile ancor più deleterio..... CONTINUA. – numero 14 Luglio 2011-

in questo numero: 1. Un accordo gravissimo 2. La manovra finanziaria e la nostra ricetta su come e dove tagliare. 3. Val di Susa: l'ipocrisia bipartisan sulla violenza


I SINDACATI AVALLANO LA FINANZIARIA LACRIME E SANGUE DEL MINISTRO MARONI …..... Proprio nel momento in cui il governo si accinge a varare, con la complicità delle opposizioni, una finanziaria di quasi 50 miliardi di euro, la quale colpirà esclusivamente i redditi dei lavoratori, i consumi delle famiglie e le pensioni, la CGIL si schiera con i sindacati padronali a difesa delle politiche anti operaie varate dal governo, cercando di impedire una nuova ondata di scioperi e di proteste. E' emblematico che difronte a tali imponenti misure a danno dei salari e delle pensioni il maggiore sindacato italiano firmi la resa incondizionata con la controparte senza nemmeno interpellare i propri iscritti e lavoratori. Distrutte anche le ultime strutture di democrazia sindacale, ai lavoratori non rimane adesso che la piazza come unico luogo di rappresentanza e di rivendicazione. Il PCL, come sempre, sarà al loro fianco lontano dai padroni e dalle burocrazie sindacali.

LA NOSTRA RICETTA: COME E DOVE TAGLIARE? Molte forze politiche, tra cui lo stesso PD, sostengono che questa che ci impone l'Unione Europea, sia una manovra necessaria al Paese, e che bisogna tagliare al fine di contenere il crescente debito pubblico. Ed ecco infatti che come sempre ci si accanisce contro i lavoratori, le famiglie, i giovani e i pensionati tagliando esclusivamente servizi pubblici ( scuola e sanità), salari e pensioni. Ma perché per una volta non si tagliano le spese di guerra, i finanziamenti alla chiesa, i costi della politica e i grandi redditi? Per questo noi proponiamo e rivendichiamo: 1. 2. 3. 4.

L' immediato ritiro da tutte le costose missioni di guerra La tassazione sulle rendite e sui grandi patrimoni Il blocco immediato dei finanziamenti alla Chiesa vaticana Il taglio drastico degli stipendi dei parlamentari fino ad un massimo di 1500 euro al mese.


VAL DI SUSA: L'IPOCRISIA BIPARTISAN SULLA VIOLENZA La “violenza” è da tempo immemorabile una categoria singolare. Se compiuta nel nome della “legalità” non solo cessa di essere tale, ma è addirittura ragione di encomio e di pubblica lode. Se invece è compiuta contro il potere, diventa il massimo dell'abominio e della pubblica esecrazione. Questa legge della pubblica ipocrisia è universale. Militari che uccidono in guerra sono eroi. Chi difende la propria terra contro quei militari è un assassino e un bandito. Chi impone col manganello la viabilità di una strada contro una lotta operaia a difesa del lavoro , fa il suo dovere. Chi si difende da quel manganello per il diritto al lavoro, è un “resistente” a pubblico ufficiale e andrà a processo. Chi respinge un barcone di migranti in mezzo al mare, magari facendo cento morti, difende i confini e la legalità internazionale. Chi cerca di varcare disperatamente quei confini è un deprecabile “clandestino”, responsabile della sua stessa sorte...Questa legge dell'ipocrisia non risparmia la Val di Susa. Un gigantesco apparato militare dispiegato in quella valle, quasi pari alla forza militare italiana impiegata in Afghanistan, finalizzato unicamente a imporre alla popolazione di Val Susa un opera nociva,( e all'Italia lo spreco di 20 miliardi a favore dei peggiori interessi), è un atto di difesa della legalità. Se per difendere quella legalità si usano gas tossici, lacrimogeni ad altezza d'uomo, mirati proiettili di gomma, è ( nel migliore dei casi) un “sacrificio” imposto dalla superiorità del “dovere”, che merita il plauso solenne del Capo dello Stato, di tutte le “istituzioni” , di tutti i partiti dominanti. Se invece una massa di valligiani e di giovani cerca di impedire come può la devastazione della Valle, per affermare la volontà e i diritti di chi la abita, ( oltrechè gli interessi della maggioranza della società italiana), diventa il simbolo della “Violenza” , della “delinquenza”, della “sopraffazione”. Perchè? Perchè si contrappone alla “Legge” e allo Stato che la difende.


E' tutto chiaro. La violenza dello Stato si chiama Legge. La legge della democrazia si chiama Violenza. I conti tornano. E' la riprova che solo una rivoluzione sociale può fare giustizia, restituendo alle ragioni della democrazia il diritto della forza. Tutta la cultura dipietrista, grillina o pacifista, che da anni rivendica il valore della “legalità” come orizzonte insuperabile e leva di trasformazione, è smentita una volta di più dalla violenza legale dello Stato. L'appello a uno Stato immaginario contro lo Stato reale, a una legalità fantasma contro la legalità materiale, è un esercizio retorico di impotenza e di inganno. Che spesso serve a coprire la propria subalterneità, per quanto “critica” allo status quo. Parallelamente l'esperienza della Val di Susa dimostra, sul versante opposto, che una pura apologia dell'antagonismo ribelle non porta lontano, se non si congiunge ad una prospettiva rivoluzionaria, capace di unificare tutte le ragioni degli sfruttati e degli oppressi in un'azione di rivolta generale e di massa. La Val di Susa non vincerà da sola. Come non vincerà da sola la battaglia sull'acqua pubblica. O la battaglia contro la guerra. O la battaglia per i diritti dei migranti. O la battaglia per la difesa della scuola e del lavoro. Ogni lotta parziale può strappare risultati, anche parziali, nel suo specifico settore, solo all'interno di una prospettiva unificante. Solo ponendo la propria radicalità al servizio di una rottura complessiva di sistema, e quindi di un'alternativa di società. Ciò che implica a sua volta ,in ogni settore di lotta, un lavoro di organizzazione, di sviluppo della coscienza politica, di selezione e formazione dell'avanguardia più generosa e combattiva. Questo è il lavoro quotidiano controcorrente del Partito Comunista dei Lavoratori, all'interno di tutte le lotte di massa: il lavoro per la rivoluzione. EMPOLI RIBELLE è realizzato dal PARTITO COMUNISTA dei LAVORATORI di EMPOLI in collaborazione con i simpatizzanti e gli operai dell'empolese val d'elsa. supplemento al giornale comunista dei lavoratori – registrazione al tribunale di Milano n.87 del 06-02-2008. stampato in proprio – distribuito gratuitamente. Per info: pclempoli@yahoo.it


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.