Foglio Parrocchiale Gennaio 2012

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Anno 11 - n. 120 - Gennaio 2012

Parrocchia di Santa Maria Maggiore - Monteforte d’Alpone Piazza Silvio Venturi, 23 - tel. 045 6107379 - fax 045 7612978 foglio@parrocchiamonteforte.it - www.parrocchiamonteforte.it

Ci auguriamo che nel nuovo anno 2012 in mezzo a tante difficoltà e a tante gioie possiamo recitare i versetti del Salmo:

“Ti amo, Signore, mia forza, Signore, mia roccia, mia fortezza, mio liberatore; mio Dio, mia rupe, in cui trovo riparo; mio scudo e baluardo, mia potente salvezza”.

Foto Gianni Brighente


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La Festa dei Sacerdoti a “Sagraspin”

Mi è stato chiesto di scrivere due righe sulle origini e finalità dell’incontro sacerdotale che si celebra il giorno dopo la Sagra di S. Antonio Abate, compatrono della parrocchia. Io venni a Monteforte nel dicembre 1971 (quarant’anni or sono!). Perciò la prima festa in onore del Santo compratono la celebrai nel gennaio 1972. La famosa “Montefortiana”, non era ancora nata. Venni a conoscenza di una tradizione che ormai era stata abbandonata e cioè la festa degli artigiani che si faceva il lunedì dopo la festa di S. Antonio. Così nacque l’idea di supplire con un incontro con tutti i sacerdoti nati a Monteforte e

deva l’Eucaristia il sacerdote che ricordava una data giubilare della propria ordinazione e rivolgeva una breve meditazione. E sempre si aveva un ricordo affettuoso per coloro che erano assenti (soprattutto per malattia) o in terra di missione. Mi è caro però, fra tutti gli incontri ( dal 1973 al 2000) ricordarne due che hanno avuto una particolare importanza. - Nel 1986 con la presenza del Vescovo Monsignor Veggio, ben tre sacerdoti hanno ricordato il 50° di sacerdozio: don Silvio Mastella, don Gino Bronzati, Don Edoardo Mastella, in più il 25° sacerdozio di Monsignor Sergio Marcazzani. - Nel 1992 – anno del Centenario dalla dedicazione della Chiesa – con la presenza di Monsignor Veggio e di tutti i sacerdoti della Vicaria. Un incontro meraviglioso! Voglio sperare che l’iniziativa continui con grande soddisfazione di tutti. Colgo l’occasione per formulare i migliori auguri a don Alessandro, Monsignor Sergio, Padre Jean e a tutte le famiglie della comunità. Monteforte è sempre nel mio cuore e nelle mie preghiere.

che qui hanno esercitato il servizio pastorale. L'iniziativa fu presentata in varie riunioni: fu molto apprezzata e caldeggiata. Perciò nel Gennaio 1979 la si celebrò per la prima volta. E fu un successo, anche per la presenza del Vescovo Mons. Maffeo Ducoli, vescovo Ausiliare. E di anno in anno la festa si svolse sempre con grande partecipazione dei sacerdoti e soprattutto con grande calore da Un carissimo saluto a tutti! parte della comunità. A questa festa si Mons. Pietro Simoni volle dare due significati: il primo esprimere vivo affetto e profonda gratitudine ai nostri sacerdoti e secondo pregare per nuove vocazioni. Normalmente presie-

Settimana di preghiera per l’unità dei Cristiani La preghiera è una realtà potente nella vita di un cristiano. La preghiera è trasformante. Quando i cristiani comprendono il valore e l'efficacia della preghiera in comune per l'unità di quanti credono in Cristo, essi cominciano ad essere trasformati in ciò per cui stanno pregando. Quest'anno i cristiani in Polonia hanno offerto alla nostra meditazione la loro esperienza di trasformazione e di preghiera. La trasformazione a cui si riferiscono è compresa nella sua profondità solo nella resurrezione di Gesù. Ogni cristiano battezzato nella morte e resurrezione di Cristo comincia un cammino di

trasformazione. Morendo al peccato e alle forze del male, i battezzati cominciano a vivere una vita di grazia. Questa vita di grazia permette loro di sperimentare concretamente la potenza della resurrezione di Gesù, e l'apostolo Paolo li esorta: "[ ... siate saldi, incrollabili. Impegnatevi sempre più nell'opera del Signore, sapendo che, grazie al Signore, il vostro lavoro non va perduto" (l Cor 15,58). Qual è, dunque, l'opera del Signore? Non è forse l'edificazione del Regno di giustizia e di pace? Non è forse la


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vittoria sulle forze del peccato e sulle tenebre per la potenza dell'amore e della luce della verità? Nella vittoria Gesù Cristo nostro Signore, a tutti i cristiani viene data la capacità di indossare le armi della verità e dell'amore e di superare tutti gli ostacoli che impediscono la testimonianza del Regno di Dio. Nonostante ciò, un ostacolo permane, e può impedirci di portare a termine il nostro compito. È l'ostacolo della divisione e della mancanza di unità fra i cristiani. Come può il messaggio del vangelo risuonare autentico se non proclamiamo e non celebriamo insieme la Parola che dà la vita? Come può il vangelo convincere il mondo della propria intrinseca verità, se noi, che siamo gli annunciatori di questo vangelo, non viviamo la koinonia nel corpo di Cristo?

La preghiera per l'unità, dunque, non è un accessorio opzionale della vita cristiana, ma, al contrario, ne è il cuore. L'ultimo comandamento che il Signore ci ha lasciato prima di completare la sua offerta redentiva sulla croce, è stato quello della comunione fra i suoi discepoli, della loro unità come Lui e il Padre sono uno, perché il mondo creda. Era la sua volontà e il suo comandamento per noi, perché realizzassimo quell'immagine in cui siamo plasmati, quella comunione di amore che spira fra le Persone della Trinità e che li rende Uno. Per questo motivo la realizzazione della preghiera di Gesù per l'unità è una grande responsabilità di tutti i battezzati. L'unità dei cristiani è un dono di Dio; la preghiera ci prepara a ricevere questo

dono e ad essere trasformati in ciò per cui preghiamo. Nel presentare questo testo di preghiera per l'unità di tutti i cristiani, ne raccomandiamo l'utilizzo; incoraggiamo la creatività dei pastori e dei fedeli nel porre nuovo vigore non solo nel pregare per l'unità, ma anche nel procedere, passo dopo passo, verso quella trasformazione che sarà operata dalla preghiera. Lasciamo che il nuovo anno ci trovi più aperti, come individui e come comunità, alla potenza del mistero della morte salvifica di Cristo. Tratto dalla presentazione di: + Mons. Mansueto Bianchi Vescovo di Pistoia, Presidente Commissione Episcopale per l'Ecumenismo e il Dialogo della CEI

Corso fidanzati conviventi Le coppie che chiedono di celebrare il sacramento del matrimonio sono invitate a frequentare un corso preparatorio. Non è una novità: si tratta di una serie di incontri che permettono ai fidanzati di scoprire il senso del loro amore alla luce dell’Amore di Cristo e così comprendere il significato profondo di quel «sì» che si scambieranno davanti alla Chiesa. Al momento sono due i gruppi che hanno intrapreso questo cammino (che si può concludere dopo le nozze). Da novembre, a questi se n’è affiancato un terzo: un “Corso fidanzati” dedicato alle coppie che decidono di sposarsi avendo alle spalle un’esperienza di convivenza più o meno lunga. A guidare il gruppo è stata chiamata una coppia di sposi, Franca e Gaetano. Con loro abbiamo scambiato due parole per capire il senso di questa nuova proposta. «Cominciamo col dire che il cammino che proponiamo – come gli altri “Corsi fidanzati” – è costituito da una serie di incontri durante i quali si cerca di comprendere che Dio ci ama e vuole che anche noi sappiamo amarci come ci ama Lui. E ciò vale in modo speciale per una coppia che in forza del sacramento del matrimonio ha deciso di porre il Signore Gesù a fondamento del proprio amore». E come si fa?

«La sfida è grande. All’inizio ci pareva addirittura troppo grande. Ma abbiamo imparato a fidarci di Dio e a partire dalle cose più semplici, come la preghiera e l’ascolto della Parola. Con questi due momenti comincia ogni nostro incontro: vogliono es-

sere un segno per mettere Dio al centro del nostro stare insieme e interrogarci. Per questo è fondamentale la presenza di don Jean, che ci introduce al tema della serata. A noi, invece, è chiesto di aprire le porte di casa nostra per ospitare le coppie, farle sentire accolte e amate, far loro percepire che è Dio stesso che le ama e si prende cura di loro attraverso di noi».

Ma perché si è pensato ad un percorso speciale per le coppie conviventi? «Bisognava rispondere a una esigenza. Chi convive, magari da molto tempo, ha alle spalle un bagaglio di esperienze che è molto diverso rispetto ai fidanzati che attendono il matrimonio per andare a vivere insieme. E questa differenza poteva creare qualche disagio. Era quindi necessario studiare un percorso adeguato che partisse da quelle esperienze particolari. Non bisogna dimenticare, poi, che se dopo un periodo di convivenza una coppia pensa al matrimonio, in realtà si sta interrogando anche sulla propria fede, sulla possibilità di “ricominciare da Dio”: la nostra comunità deve essere pronta ad accoglierla e ad aiutarla a maturare questa scelta in piena libertà e consapevolezza». E come procede questa esperienza? «Siamo ancora all’inizio, ma siamo contenti. In noi è passata la paura di non essere all’altezza e nelle coppie ci sembra di vedere la soddisfazione e il desiderio di affrontare con entusiasmo questo impegno. Alla fine, gli incontri sono un dono reciproco, uno scambio sincero che ci fa assaporare la bellezza di essere comunità». Paolo Cagnazzo


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Seminario “Rinascita di Coppia” Rinascita di coppia: questo è il titolo missione che attende a tutte le coppie voluto creare l’uomo e la donna a Sua dato al seminario svoltosi a Giazza nel di sposi, come immagine o memoria di immagine e somiglianza per poi unirli ponte dell’Immacolata dall’8 all’11 di- Sé (sacramento = memoria del Sacro), con il sacramento delle nozze e, attracembre 2011 e rivolto a tutte le coppie a partire dalla creazione di Adamo ed verso il suo Spirito vivificante, manifedesiderose di scoprire il vero senso Eva fino alla sua venuta come “Verbo stare il suo Amore per l’umanità. Ogni della loro unione, secondo gli occhi di fatto carne”, sono state per noi testi- coppia dovrebbe sentirsi investita di Dio. Quanto riportato di seguito vuole moni vivi. Donando la loro intima espe- questa grande missione affidatale da fornire ai lettori solo degli spunti di ri- rienza di coppia come esempio di Dio, consapevole che Lui è sempre viflessione che sono stati affrontati du- rinascita per opera dello Spirito Santo, cino attraverso il Suo Spirito, infatti “ rante i diversi insegnamenti, in quanto ci hanno guidati alla scoperta dei nostri dove due o più sono uniti nel mio nome io sono lì con loro”. Penrisulta riduttivo raccontare sare di poter sempre fare con le parole di un artitutto da soli, come due colo, quello che lo Spirito soggetti singoli separati, di Dio ha concesso di virappresenta un errore che vere a noi coppie nei quatporta automaticamente tro giorni di ritiro. Ritengo allo svilimento del suche l’esperienza vissuta, premo valore che ciascuna rappresenti per ciascuna coppia rappresenta. Percoppia singolarmente, in tanto è importante affifunzione della propria sendarsi continuamente a sibilità e predisposizione, Dio, invocando il Suo Spiun momento vero e unico rito, affinché fonda il nodi intimità con Dio, da serstro essere individuale e di bare nel profondo del produe corpi faccia un corpo prio cuore. Pertanto, non solo e due spiriti un solo vi racconterò di quello che spirito. abbiamo vissuto, ma cerÈ questo il compito a cui cherò di trasmettervi l’imDio ci chiama quotidianamensa considerazione che mente, sapersi sciogliere Dio ha del sacramento nello Spirito Santo, per didelle nozze, alfine di poter ventare un tutt’uno l’uno infondere nel cuore di ciacon l’altro o l’altra. È doscuno, il desiderio di vinarsi in un Amore gratuito vere intensamente e in ed eterno, come Dio ha funzione di questa visione fatto per noi donandoci il lo stare insieme quotisuo unico Figlio, e oggi diano fatto di piccoli gesti, continua a fare, manifema grandi allo sguardo di standosi a noi con il Suo Dio. Il Suo Spirito che Spirito. aleggia sopra ogni essere Sulla scorta di questo imvivente, se invocato, dimenso insegnamento riceventa presenza viva e convuto, ringrazio di vero creta in mezzo a tutte noi Sposalizio della Vergine di Raffaello Sanzio - 1504 cuore tutte le persone che coppie, in modo che l’amore che viviamo come sposi possa quotidiani peccati che ci appesanti- si sono donate per realizzare questo sediventare l’immagine su questa terra, scono facendoci affondare. Attraverso minario, in particolare tutte le coppie di dell’Amore che Dio ha nei confronti questa presa di coscienza, ci hanno sposi che hanno partecipato, poiché della sua sposa, la Chiesa che è l’intera fatto riscoprire il modo in cui rinascere sono state pietre angolari autentiche umanità. Le diverse coppie dell’équipe, ad una vita nuova per diventare quello della presenza di Dio. che insieme al nostro Pastore, Don che Dio ha pensato per ciascuna di noi Infine a tutte le coppie che avranno Alessandro, si sono messe a disposi- coppie. Infatti, due sono i sacramenti in modo di leggere queste umili ma sinzione gratuitamente per trasmetterci cui Egli vuole essere presenza viva in cere parole auguro un buon lavoro in questo grande messaggio, attraverso la questo mondo disorientato, il sacra- comunione con lo Spirito Santo. rivisitazione dei numerosi passi della mento delle “nozze” e quello del “saAndrea Preto Bibbia in cui Dio rivela il valore e la cerdozio”. Dio, sin dalle origine, ha


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Kiri in festa

Messa delle ore 11.00 di domenica 18 Dicembre: otto bambini ricevono ufficialmente il mandato e la vestina di nuovi ministranti. Quale occasione migliore per far diventare questo momento la festa di tutti i kiriketti? Detto, fatto! Ad accompagnare i nuovi ministranti infatti c’erano tutti i kiri che con le loro vestine hanno colorato ancor più di bianco il presbiterio della nostra chiesa parrocchiale. Tutto è cominciato con la presentazione degli otto bambini. Alberto, Cristian, Daniele, Fabio, Gabriele, Joseph, Mattia e Riccardo hanno pronunciato il loro “Eccomi” ciascuno con sulla spalla la mano di un tutor o “padrino” cioè un altro kiriketto più esperto che ha accettato di accompagnarlo in questo momento importante. Don Alessandro poi ha invocato su di loro la benedizione del Signore ed infine essi hanno ricevuto la veste, segno del loro servizio liturgico nella Chiesa. Forse più emozionati erano i loro genitori che li hanno aiutati ad indossare la vestina, per poi vederli salire e prendere posto vicino al Parroco. La messa è proseguita fino

al momento del “Padre Nostro” quando tutti i ministranti si sono stretti a cerchio attorno all’altare come per proteggerlo… Perché? Presto spiegato da don Alessandro

il quale ha raccontato la storia di un bambino di nome Tarcisio che al tempo dei romani viveva la fede cristiana nelle catacombe di San Callisto. Voleva ferma-

Foto Paolo Mosele mente aiutare il suo sacerdote a portare la Comunione ad altri fratelli nascosti nelle case di Roma e così partì con il Santissimo custodito nelle sue mani strette al petto. Questo suo atteggiamento però insospettì dei ragazzacci che bighellonavano per le vie della capitale e presto Tarcisio fu sospettato di essere un cristiano e pestato a sangue. Un centurione romano lo difese anche se ormai era troppo tardi per il povero ragazzo che però ebbe la forza di resistere fino all’arrivo presso le catacombe. Solo allora, dopo aver riconsegnato il Santissimo e cosciente di averlo difeso fino all’estremo, morì fra le braccia del suo sacerdote. Per questo zelo, in seguito Tarcisio divenne il protettore di tutti i ministranti. Ecco perché domenica ci siamo stretti attorno all’altare e abbiamo manifestato così il senso del nostro servizio: essere particolarmente vicini a Gesù Eucarestia con lo

stesso amore con cui Tarcisio lo ha sempre conservato vicino al suo cuore. E’ un proposito ambizioso, forse non ne siamo all’altezza, ma noi ci proveremo ogni volta che durante il nostro servizio comprenderemo il privilegio di essere diretti testimoni dell’amore di Gesù che nasce per noi sull’altare nell’Eucaristia. Un momento… Serietà sì, ma a fare i kiri ci si diverte pure! E allora dopo la messa tutti al Circolo Noi a far festa. Qui un gruppo di genitori volontari e soprattutto volenterosi ci hanno preparato un aperitivo da invidia! Insomma: domenica 18 Dicembre è stata la nostra “piccola” festa, un’occasione per capire che il servizio di ogni domenica è il nostro speciale “grande” impegno. Gruppo Kiriketti


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Volto nuovo alla chiesetta di S. Giuseppe L’alluvione ci ha portato a ristrutturare anche la Chiesetta di San Giuseppe e ristrutturare significa pure “scovare” il vecchio...infatti la sera del 16 novembre scorso, mentre nella cappella di San Giuseppe i muratori ricoprono in cartongesso tutte le pareti così deteriorate dall’umidità e danno un volto nuovo all’abside e al soffitto per una diversa istallazione dell’impianto elettrico, arriva Don Alessandro e, in due e due quattro, aiuta a sgomberare dagli armadi della Sacrestia ogni suppellettile perché anche qui va tutto ritoccato... Ma ecco che si ferma e guarda un vecchio registro, 40 x 18, rosso, ben ricoperto da nylon con pagine ingiallite e calligrafia curata ad inchiostro. In prima pagina si legge: Chiesa - Cappellina Suore Dorotee, registro per l’iscrizione dei reverendi sacerdoti celebranti ordinato con l’Art. 3° della Circolare 30 marzo 1844 dall’Ill.mo e Rev.mo Monsignor Vescovo. Poi la coordinata orizzontale della tabella stampa la data, il cognome e il nome, Patria del Celebrante, e il numero progressivo delle sante Messe: quella verticale quindi riporta la prima data: 8 ottobre 1912 con la firma di Don Antonio Dalla Croce, Arciprete. E’ l’Arciprete che ha fatto costruire il primo asilo, nel 1903 e che aveva preordinato una stanza, oggi guardaroba delle suore al primo piano, come cappellina Suore Dorotee. Qualche anziano entrato in questi anni nei nostri ambienti, ricorda questa chiesetta. Mi sono soffermata oggi a leggere tutta quella serie di firme, 2.630 circa Sante Messe celebrate con una frequenza per lo più settimanale. Nei primi tempi compa-

iono i nomi di Don Eugenio Gini, Don Adolfo Scolari, Sac. Ernesto Festa, Don Iesephus Zoppi, Padre Domenico Mario Antonini, Don Giovanni Rodighiero, Don Giuseppe Poli, Don Bartolomeo Bertolazzi, Don Angelo Bolla. E’ curioso che molto spesso questi sacerdoti si firmavano col nome in latino. Nel 1914 il 29 ottobre appare la firma dell’Arciprete Signorini, nel 1916 c’è il nome di don Luigi Bogoni, sarebbe troppo lungo citare tutti. . Quella sera don Alessandro trova la firma di don Sergio Rizzotto, prete novello, datata il 16 luglio 1951. Don Sergio, oggi, mi conferma che ancora la Cappella di San Giuseppe non c’era. Il 19 giugno 1959 troviamo nel registro la 1^ Celebrazione Eucaristica nella nuova cappella, sempre collocata nel piano superiore, accanto al reparto delle suore, avvenuta tre giorni dopo l’inaugurazione del nuovo asilo, ampliato per opera dell’Arciprete don Luigi Perlati. Lo stesso Parroco don Luigi, alla fine degli anni sessanta, inizia i lavori delle Opere Parrocchiali. Ed è in questa nuova struttura, che viene pensato uno spazio per l’attuale Chiesa di San Giuseppe. Don Luigi Perlati muore il 3 novembre del 1971, lasciando i lavori incompiuti. Sarà Don Pietro Simoni a completare l’opera e pagarne tutti i debiti. L’inaugurazione delle Opere Parrocchiali e della Chiesetta di San Giuseppe è avvenuta il 12 aprile 1972 con la presenza del Vescovo Monsignor Giuseppe Carraro, di numerosi sacerdoti, molte suore e una moltitudine di fedeli. Don Pietro racconta che si pensò di dedicare la chiesetta a San Giu-

seppe, poiché è il Patrono della famiglia. La chiesa del piano superiore nell’arco di un anno venne utilizzata solo per la preghiera comunitaria delle suore poichè per la messa anche le Suore usufruivano della Nuova Chiesetta di San Giuseppe a piano terra e infatti il registro delle suore riporta il 27 marzo del 1973 come ultima data riguardante la messa celebrata al primo piano. Veniamo al nuovo ambiente ristrutturato. Con l’aiuto di molte persone e le chiare e precise disposizioni del parroco don Alessandro, il giovedì 1° dicembre 2011 abbiamo inaugurato i lavori della Cappella di San Giuseppe, messa a nuovo, nella semplicità e nella luminosità, bella pulita, con ogni suppellettile intonato al colore e alle linee architettoniche. “…al Signore è giusto dare il meglio della natura.” San Francesco, che ha sposato Madonna Povertà, voleva che il calice per la celebrazione della Messa, fosse all’interno tutto d’oro puro…” così ci ha detto don Alessandro quella mattina spiegando il perché, il come si è potuto fare tutto questo rinnovo dell’ambiente e ringraziare tutti. E così anche noi suore cogliamo l’occasione per esprimere la nostra riconoscenza al Parroco per tutto questo interessamento di ristrutturazione. Anche per noi, pregare in questo luogo, diventa più bello e attraente. Sulla parete destra sono appesi il quadro del Beato Giovanni Antonio Farina, nostro fondatore e quello di Santa Maria Bertilla: squisita delicatezza! Mancano alcune rifiniture: il dipinto di San Giuseppe sulla parete centrale, la Via Crucis sulla parete di sinistra, l’impianto di amplificazione e la statua di San Pio, dal momento che il gruppo ogni mese si trova a pregare qui. Per chiunque passa, la Chiesetta sarà aperta tutti i giorni tranne la domenica, dalle ore 6.30 alle ore 20.00. L’incontro anche breve con Gesù Eucaristico sarà sempre sorgente di gioia e pace vera. Il martedì e il giovedì di ogni settimana ci sarà Gesù esposto nell’Ostensorio per l’Adorazione continuata secondo l’orario ormai conosciuto: Martedì dalle 9.00 alle 22.00; Giovedì dalle 9.00 alle 19.00. Anche per noi Suore queste iniziative di intensa preghiera danno gioia e certezza, che per tutti ci sarà un grande aumento di fede vera e tenace. La presenza di Gesù che noi adoriamo nel Sacramento, ci salverà. Suor Cesarina


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Vuole essere un grazie a Giovanni Brighente, uomo che ama Monteforte, disponibile a condividere le sue “immagini”

Memento

Tratto dall’introduzione del Catalogo sono solo un prete che ha vissuto con la sua Il prete dell’alluvione. Così mi chiamano gente l’alluvione del primo novembre 2010 a molti. Ma io non sono il prete dell’alluvione Monteforte d’Alpone, la mia parrocchia. Solo chi vive un’esperienza come questa può comprendere il senso di desolazione che un evento disastroso come quello, può portare. Sono molto contento allora, che l’arte fotografica di Gianni Brighente trasmetta il ricordo di quei momenti in maniera così forte ed efficace che solo l’occhio attento e profondo dell’artista può cogliere. Il mattino del primo novembre alle sette e trenta stavo entrando in chiesa per le confessioni e un amico mi comunica che l’Alpone, il torrente che da secoli è fonte di paure e di leggende del mio paese, è in piena. Sono uscito per andare a vedere. Era ormai calato di livello. Per forza, aveva rotto gli argini e si stava riversando nei quartieri bassi del paese. Alle otto e trenta l’acqua invadeva già il viale principale. Sono precipitato in chiesa e ho detto alla gente di tornare a casa, mettersi un paio di stivali e andare ad aiutare chi aveva bisogno.

Inizia lì una corsa di solidarietà che mi ha stupito e rincuorato. Per tutto il giorno dei santi e quello dei morti l’acqua ha continuato a salire invadendo in poche ore metà della mia parrocchia. La notte tra il primo e il due novembre ho pregato la Madonna di salvare la mia gente. Ho chiesto che almeno le scuole fossero salve. La desolazione era tanta, unita alla tensione creata dal senso di impotenza. L’acqua fangosa invadeva le case. Soprattutto i cuori. Ma la Madonna mi ha ascoltato. Nessun morto, nessun ferito e le scuole tutte salve. L’acqua è entrata al limite degli ingressi ma non dentro. Il pensiero del pastore d’anime è sempre rivolto al cuore dell’uomo. Cosa avrebbe lasciato un evento così violento? Come sarebbe stato il futuro. E la fede, quale contraccolpo ne avrebbe subito? È stata la carità, l’amore, la solidarietà che ci hanno salvati. Hanno salvato e dato forza alla speranza di un prete di campagna, che con la sua gente, si è tirato su le maniche e ha affrontato con fatica e fede un lento percorso di rinascita, che oggi ci permette di guardare all’alluvione come un tempo nel quale siamo stato accompagnati dalla provvidenza di Dio. Un tempo di umiltà e di carità. Don Alessandro Bonetti Parroco

Il Santo del mese

Il 28 GENNAIO si festeggia SAN TOMMASO D’AQUINO Quando papa Giovanni XXII nel 1323, iscrisse Tommaso d’Aquino nell’Albo dei Santi, a quanti obiettavano che egli non aveva compiuto grandi prodigi, né in vita né dopo morto, il papa rispose con una famosa frase: “Quante preposizioni teologiche scrisse, tanti miracoli fece”. E questo, è il riconoscimento più grande che si potesse dare al grande teologo e Dottore della Chiesa, che con la sua “Summa teologica”, diede sistematicamente un fondamento scientifico, filosofico e teologico alla dottrina cristiana. Secondo numerosi autori e storici calabresi, San Tommaso d'Aquino è nato a Belcastro in provincia di Catanzaro nell'ottobre del 1226, nel castello di proprietà dei suoi genitori Massimo rappresentante della scolastica medievale, discendente dalla famiglia dei conti d'Aquino, Tommaso compì i suoi studi dapprima a Montecassino, quindi a Napoli, dove Federico II aveva fondato l'Università. All'età di 18 anni entrò nell'ordine domenicano e, dopo un soggiorno nel suo castello di Roccasecca, dove si dedicò allo studio delle Sentenze e dei testi aristotelici, lasciò l'Italia (1246). Continuò a Colonia gli studi filosofici e teologici e fu discepolo di Alberto Magno.

Nel 1252 giunse a Parigi per iniziare l'insegnamento di teologia. Dopo il triennio d'insegnamento fu chiamato presso la Curia e proseguì con i suoi spostamenti (Anagni, Viterbo, Orvieto). Dopo aver trascorso un nuovo periodo a Parigi , nel 1272 fu richiamato in Italia per organizzare gli studi generali di Napoli e di Orvieto e far rifiorire l'Università napoletana. Il suo pensiero ha affrontato moltissimi temi di ordine filosofico, partecipò all’elaborazione del concetto di “Bello” dove il bello per Tommaso è ciò che si contempla con interesse, che soddisfa e dà godimento e quieta in noi il desiderio; mezzi alla fruizione del bello sono la vista e l'udito, ma la stessa intelligenza può essere attratta verso il bello quando la verità le si presenta in chiarezza e armonia di pensiero. Tommaso non mancò di interessarsi di Politica partendo da due presupposti: il valore positivo della società umana e la dipendenza dello Stato dalla Chiesa. Tommaso non ebbe difficoltà ad ammettere l'autonomia del diritto naturale, fondato sulla ragione, rispetto al magistero ecclesiastico, tuttavia ribadì il primato della Chiesa sullo Stato Invitato da Gregorio X al Concilio di Lione,

si mise in viaggio, ma a Fossanova le condizioni della sua salute, già malferma, si aggravarono e nel 1274 morì. Nel 1323 fu beatificato da Giovanni XXII e gli fu attribuito il titolo di "dottore angelico". San Tommaso d’Aquino è protettore di scolari, studenti, librai e accademici e nei dipinti e nelle sculture viene rappresentato con a fianco un bue e la stella.


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Anagrafe Parrocchiale Hanno concluso il loro cammino terreno

15-12-1930 Rizzotto Pierina 17-12-2011 16-03-1926 Temelin Bruno 18-12-2011

19-09-1912 Tessari Nerina 24-12-2011 01-08-1928 Pelosato Antonia 26-12-2011

Sante Messe di Suffragio

2 LUN Bogoni Prà Gina (croc.); Temelin Luigi e Francesco; Zorzella 17 MAR Defunti dimenticati sepolti a Monteforte Gelmino e Gildo; Schiavo Leonella (croc.); Tadiello Noemi 18 MER Muzzolon Giovanna; Fongaro Gianluca e Mario; Burti (croc.); Verzini Attilio e Modenese Gloria; Gini Tullio (compl.) Giocondo (cl. 1934); Brucculeri Rosario; Burti Giocondo 4 MER Peron Silvio e Franchetto Erina; Ferrari Ada e Dal Monte 20 VEN Rodighiero Guglielmo (crocetta); Defunti Classe 1932; Marino; Pace Silvio e Teresa Confente Graziano 9 LUN Bogoni Emilia; Rodighiero Guglielmo e Gini Federico; Mar- 23 LUN Zoso Bruno (classe 1931); Bogoni Gina; Tregnaghi Maria cazzani Giocondo (crocetta); Cremasco Leonello e Piero; (crocetta); Bozzola Giuseppe (crocetta); Gastaldo FerGobbi Sante e Massagrandi Albina; Famiglia Corrà Dario; ruccio ed Angelina; Peter; Zoppi M. Pia (II anniversario); Soso Santa e Bolla Albino; Caurla Umberto e Bolla Adele; Prà Enrico Ramazzin Maria e Tolo Alfonso; Grazia Benito; Carletto 24 MAR Defunti dimenticati sepolti a Monteforte; Zambon AntoLuciano e Fusaro Natalia; Faltracco Serafina e Napoleone nio e Maria; Mantello Luigi (anniv.) e Marcazzani Maria 10 MAR Famiglia Muraro. Defunti dimenticati sepolti a Montef. 25 MER Rizzetto Marina e Valente Bruno (compl.); Fongaro Gian11 MER Prà Giuseppe (crocetta); Anoardo Maria Teresa (crocetta); luca e Mario; Federico Gini (classe 1984); Leonia e Igino Sterchele Augusta; Prà Lucia e Tullio; Zanovello Pierina; Zanatello; Famiglia Meneghello; Lecetti Andrea e Serafina Fongaro Gianluca e Mario; Anoardo Maria Teresa; 26 GIO Rodighiero Olivo (XI anniversario); Todeschi Thomas e Lorenzoni Sergio e Giuseppe; Mantello Rino e Oliva Roncari Dina; Pelosato Renzo e Luigi; Bianchini Bruno 12 GIO Soso Silvia; Pasetto Gaetano e Genoveffa; Doro Giovanni (compleanno) 13 VEN Carletto Luciano (croc.); Mastella Lea e Dal Savio Cosma; 27 VEN Bolla Domenico (crocetta); Rodighiero Maria; Schiavo Fusaro Natalia (croc.); Classe 1932; Faltracco Wilma Lina (crocetta); Defunti Classe1932; Murari GioBattista 16 LUN Gini Olinto (crocetta); Pelosato Leonella (crocetta); Vene(crocetta); Doardi Luciano (anniversario); Bertuzzo ziani Gabriella; Mastella Nerino; Motterle Celeste; Fattori Annamaria; Gini Ottorino (anniversario); Bolla Pasqua Silvietto e Gino; Corradini Lino (III anniversario); Corradini Bortolo; Marcazzani Giocondo; Anzolin Maria e Claudino; 30 LUN Lazzarini Achille e Caterina 31 MAR Cavazza Augusto Murari Mario e Todesco Adelina

Calendario Attività

1 DOM S. Maria Madre di Dio Sospesa la S. Messa delle ore 8.00 6 VEN Epifania 8 DOM ore 14.00 GRINV 9 LUN ore 20.30 - Gruppo Carità ore 21.00 - Gruppo Missionario 10 MAR ore 19.45 - Scuola evangelizzazione giovani ore 20.45 - Consiglio Scuola Materna 11 MER ore 21.00 - Friend 3 12 GIO ore 21.00 - Fidanzati II anno 13 VEN ore 20.30 - Adolescenti ore 22.00 - Adorazione giovani in oratorio 14 SAB ore 13.00 - Formazione animatori ore 14.15 - Kiriketti / ore 14.30 - Cantamica 15 DOM Giornata del Seminario Catechismo II elementare ore 15.00-20.00 - “Why not me?” 17 MAR ore 19.45 - Scuola di evangelizzazione giovani 18 MER ore 15.00 - S. Messa gruppo Padre Pio in san Giuseppe 19 GIO ore 21.00 - Fidanzati conviventi 20 VEN ore 20.30 - Adolescenti ore 22.00 - Adorazione giovani in Oratorio

21 SAB ore 10.30 - S. Messa nella chiesetta di S. Antonio (Toni) ore 13.00 - Formazione animatori ore 14.15 - Kiriketti / ore 14.30 - Cantamica ore 16.30 - Penitenziale II elementare ore 17.00 - Penitenziale III elementare ore 19.00 - S. Messa solenne di Sant’Antonio 22 DOM Sospesa la S. Messa delle ore 9.30 Mercatino della carità 23 LUN ore 10.00 - S. Messa con i sacerdoti nativi o che hanno esercitato il loro ministero a Monteforte 24 MAR ore 19.45 - Scuola di evangelizzazione giovani 25 MER ore 20.45 - Catechisti 26 GIO ore 21.00 - Fidanzati I anno 27 VEN ore 20.30 - Adolescenti ore 22.00 - Adorazione giovani in Oratorio 28 SAB ore 13.00 - Formazione animatori ore 14.15 - Kiriketti / ore 14.30 - Cantamica ore 15.00-19.00 - Ritiro Cresima ore 19.00 - Presentazione cresimandi 29 DOM Catechismo III elementare ore 15.00-20.00 - “Why not me?” Raccolta Vestiti 30 LUN ore 21.00 - Genitori Battesimi 31 MAR ore 19.45 - Scuola di evangelizzazione giovani

Novelli Sposi 10 Dicembre 2011: Peron Alessio e Bregalda Arianna Impaginazione a cura di Alberto Saorin


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