NCAA Time Magazine Settembre/Ottobre 2019

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L’estate del 2019 ha portato in Italia molti college blasonati grazie ai due Tour che hanno giocato nei diversi palazzetti. Houston, Illinois, Northern Iowa, Northwestern, ma non solo. Non solo programmi molto importanti, ma anche allenatori iconici con Hoiberg, Pitino Jr e Boeheim su tutti!



Photo Gallery

04-07

Editoriale

08-09

Il bagno di folla del CBT 2019 dello Staff CBT

10-12

La nuova Houston 2019-20 di Glauco Barbero

13-15

Orangemen in Italy di Glauco Barbero

16-17

Nuovo ciclo a Nebraska di Glauco Barbero

18-19

Northern Iowa - NCAA is HERE di Glauco Barbero

20-22

Northwestern contro Rieti di Stefano Bei

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Hanno collaborato:

Glauco Barbero di Rushandslam.blogspot.it Stefano Bei Staff del College Basketball Tour

Tutte le immagini inserite in questo numero appartengono ai rispettivi proprietari






Redazione NCAA Time Magazine

L’appuntamento estivo con i College USA oramai è diventato una certezza delle estati italiane. Nel 2019 si è confermato il College Basketball Tour e, se il 2018 è stato l’anno azzurro, come la Nazionale Sperimentale che ha giocato a Vicenza, questo è stato l’anno arancione. Syracuse ed Illinois infatti hanno proprio l’arancione come colore dominante. Lo scorso anno aveva fatto il suo esordio anche l’Italy Basketball Summer Festival, che nel 2019 ha ampliato ancora le sue date trovandoa nche in Montecatini una sede per giornate da doubleheader.

Abbiamo parlato di Syracuse ed Illinois, ma non sono stati i soli college che negli ultimi anni hanno dimostrato il loro valore che sono arrivati in Italia. A sfidare i College americani, alzando il valore dei Tour sono state anche le partecipazioni di squadre di A1 (Roma e Pistoia n.d.r) e A2 (Rieti n.d.r.). Iowa State, Pittsburgh e Seton Hall, ma anche Washington che ha messo in mostra alcuni dei ragazzi più attesi, sono alcune delle squadre che hanno preso parte al CBT. Uno degli eventi più attesi è stato quello di Molinette dove Northern Iowa ha giocato una gara in cui oltre ai ragazzi del college il vero protagonista è stato Andrea Comini, ragazzo che nel college ha svolto il ruolo di strength and conditioning apprentice coach . Per l’Italy basketball summer Festival sono arrivate in Italia squadre che, a dispetto della loro tradizione sono entrate in un periodo di ricostruzione, come ad esempio Nebraska del neo coach Hoiberg e squadre che devono mantenere il loro status tra i migliori programmi della D1 anche dopo


aver perso i loro prospetti migliori, stiamo parlando ad esempio della nuova Houston del post Davis-Brooks che ha però inserito diversi transfer nel suo roster. Tra questi sicuramente sarà uno dei giocatori da seguire l’ex Kansas Grimes. L’IBSF ha anche portato la nuova Minnesota di Pitino Jr ed altre squadre quali Baylor, BYU e Stanford. Oltre alle squadre maschili, come ogni anno, anche il basket femminile ha portato spettacolo con l’arrivo di college come Miami, Auburn, che ha visto la grande stagione della sua squadra maschile nello scorso Torneo, e Butler per quanto riguarda il College Basketball Tour. Anche il tour organizzato dal Dream Team Sports Tour, l’IBSF, ha visto diverse squadre femminili affrontare gare nel nostro Paese e tra queste citiamo: Gonzaga, che in campo maschile è ormai nell’Elite, Illinois State e Virginia Tech. Con questo numero rivivremo alcune delle sfide che ci hanno fatto pregustare la nuova stagione NCAA, in attesa delle prime gare ufficiali extraconference. Come ormai tradizione vi ricordiamo che potrete seguire il Magazine sulla sua pagina FB. https://www.facebook.com/ncaatimemagazine/ Infine non possiamo che ricordarvi che se siete appassionati del College Basket e volete condividere con noi le vostre idee, vi aspettiamo per entrare nel nostro team di redattori. Scriveteci nei contatti che troverete nel banner a fine Magazine.


Di Staff del College Basketball Tour Difese a uomo, line-up sperimentali, freshmen scatenati, bagni di folla per le squadre italiane e molto spazio alla beneficenza: così si chiude la ottava edizione del College Basketball Tour che ha visto nostre ospiti 9 squadre maschili, 4 femminili, 2 squadre di serie A, 2 nazionali e una squadra di serie A2.

Se il colore dello scorso anno è stato l’azzurro della nazionale sperimentale di Meo Sacchetti, per l’edizione 2019 il College Basketball Tour si è tinto d’arancione. L’arrivo in Italia di Syracuse University ha creato infatti molto entusiasmo tra i fan del college basket americano che sono accorsi numerosi alle partite degli Orange. Gli spalti di Vicenza e Siena si sono inoltre colorati di arancione grazie a due iniziative benefiche a favore di LILT e AIL a cui sono stati destinati tutti i provenienti della vendita delle magliette.

Iniziamo quindi parlando proprio di Syracuse. Al di là dei risultati (quattro vittorie su altrettante partite), coah Jim Boeheim ha sfruttato questo tour per fare molte sperimentazioni. A partire dalla difesa a uomo - una vera novità in casa Orange - che probabilmente sarà il nuovo asso nella manica per la prossima stagione. Boeheim ha anche provato anche diverse soluzioni per trovare la point guard ideale da inserire nel quintetto titolare: in lizza ci sono Buddy Boeheim (figlio di Jim) Jalen Carey, Quincy Guerrier e Jo Girard III. Tante le aspettative su Elijah Hughes, vero mattatore del tour italiano, a cui spetterà il ruolo chiave del reparto d’attacco: sarà infatti lui il punto focale della manovra offensiva del gioco di Cuse. A sperimentare la difesa a uomo è stato anche coach Mike Hopkins di Washington. Gli Huskies sono in pole position nella Pac-12 della prossima stagione e questo tour è stato il palcoscenico ideale per provare nuovi assetti di gioco. Le sorprese maggiori sono venute in particolar modo dai freshman: la stella locale Jaden McDaniels (recruiting 5 stelle), Isaiah Stewart e Nate Roberts hanno ben figurato e coach Hopkins si è detto molto soddisfatto. A brillare in questa edizione è stata anche Seton Hall. Arrivati in Italia con un giorno di ritardo a causa del maltempo che ha colpito la East Coast americana, i Pirates hanno dimostrato di avere


tutte le carte in regola per essere i probabili protagonisti della Big East nella prossima stagione. Mentre la stella della squadra, Myles Powell, è rimasto a riposo dopo la recente esperienza ai Giochi Panamericani, ad emergere sono stati soprattutto i lunghi. A fianco di Ike Obiaguche, a mettersi in mostra è stato una vecchia conoscenza del campionato italiano: Sandro Mamukelashvili, ex Biella, che ha deliziato il pubblico italiano anche con qualche schiacciata spettacolare.

Tante rotazioni anche per un’altra super favorita della prossima stagione: Iowa State, detentrice del titolo della Big XII. La squadra per la stagione 2019-2020 di coach Steve Prohm è, come ci si aspettava, divisa in due: un quintetto di base già collaudato e una seconda linea piena di freshman che aveva bisogno di giocare insieme. Così coach Prohm ha alternato i suoi giocatori partita dopo partita dando loro la possibilità di accumulare il maggior numero di minuti in campo. Il match contro la nazionale B olandese è stato un ottimo banco di prova per i Cyclones: a mettersi in mostra sono stati in particolar modo Tyrese Haliburton (fresco vincitore del mondiale U19 in Grecia) e il freshamn Tre Jackson.

Menzione speciale poi per Northwestern: i Wildcats probabilmente non saranno tra i protagonisti della Big 10, ma in Italia hanno avuto un fan d’eccezione a presiedere la loro partita contro Oleggio Magic Basket. Dan Peterson infatti non ha voluto perdersi il debutto della sua ex alma mater ed è accorso al PalaEolo di Castelletto Ticino. Tanta la curiosità per vedere in azione l’ex star del lacrosse Patrick Spencer che ha dimostrato a tutti di saper tirare e anche saltare.


Ritornano in patria a punteggio pieno anche DePaul, Northern Iowa e Pittsburgh. L’ unica squadra statunitense a subire una sconfitta tra gli uomini è stata infatti Illinois che si è dovuta arrendere alla nazionale B Olandese in una partita però condizionata dal caldo torrido romano.

Oltre ai leoni olandesi, ad affrontare i college americani, è arrivata in Italia anche la nazionale della Costa d’Avorio, allenata dal nostro Paolo Povia. La squadra africana ha sfruttato il tour per prepararsi al meglio ai Mondiali cinesi ma a destabilizzare l’ambiente (e le performance in campo) è arrivato lo sciopero dei giocatori a causa dei mancati saldi delle spese.

A rendere questa edizione del CBT ancora più entusiasmante è stata la presenza di ben tre squadre della serie A italiana: Virtus Roma, OriOra Pistoia (entrambe in A1) e Npc Rieti (A2). Più che ai risultati, i coach delle tre formazioni hanno puntato a creare una buona alchimia tra i loro uomini e a riscaldare l’ambiente. Il PalaTellene di Roma era stracolmo nel match contro Syracuse; e lo stesso calore si è respirato a Pistoia e a Rieti. A rispondere con entusiasmo è stata anche Siena che, nonostante la concomitanza delle tre partite con il Palio, è riuscita comunque a catalizzare l’attenzione sull’evento e sul roster ideato da Paolo Moretti.

In campo femminile, Miami si candida come una delle squadre protagoniste della prossima stagione NCAA. Sia contro la nazionale olandese, sia opposte alla All Star spagnola, le Hurricanes sono riuscite a superare alcune situazioni complicate con un mix di forza fisica e tattica che lascia ben sperare per la futura stagione. Bene anche West Virginia a Butler, vittoriose in tutte le partite. Auburn chiude invece con una sconfitta contro la selezione spagnola che si è dimostrata davvero un osso duro per le americane.

Più che soddisfatti i due organizzatori Ales Masetto e Andrea Sciarrini che non nascondono una certa emozione nel vedere la lista delle formazioni statunitensi che in questa edizione sono state protagoniste nei palazzetti italiani. Un’edizione che è stata anche di grande qualità grazie alla partecipazione delle tre squadre di serie A e della nazionale della Costa D’Avorio senza contare l’impegno delle tante piccole realtà cestistiche locali che si sono impegnate a radunare i loro giocatori per questi impegni estivi. E l’anno prossimo, promettono, il College Basketball Tour mirerà ancora più in alto!


Di Glauco Barbero Lo scorso anno gli Houston Cougars hanno chiuso i primi 2 mesi imbattuti, hanno vinto la regular season con un record di 16-2 ed hanno finito il torneo della AAC secondi dietro la loro grande avversaria del 2018-19, Cincinnati. Seed #3 al Torneo NCAA, hanno perso alle Sweet 16 contro Kentucky. Questo college ne viene da una grande annata con anche l'apertura della loro nuova "casa", il Fetitta Center, appena rinnovato, ma hanno perso i due migliori marcatori Davis e Brooks, che è stato anche miglior rimbalzista, aprendo, però, le porte a Grimes, un transfer 5* da Kansas. Questo il quadro dei Cougars che sono in giro per l'Italia per l'Italy Basketball Summer Festival. La prima cosa che si è notata entrando al Palazzetto è stato il vero e proprio allenamento che ha sostituito il riscaldamento. Dopo un po' di tiro in libertà, i tanti assistenti hanno fatto provare parti degli schemi andando a correggere le posizioni, specie quelle sulle tacche, che andavano ad occupare i vari giocatori. La gara è iniziata con Grimes, Jarreau, Sasser, White e Gresham, con Sasser da Play, con Jarreau in aiuto e Gresham da centro. In attacco i Cougars tendono a tenere quattro giocatori oltre l'arco con solamente il centro dentro l'area da tre punti che entra negli schemi portando il blocco sulla palla.

Il problema dell'attacco di Houston sembra essere quello che, a parte Grimes e Jarreau, non si vedono altri giocatori capaci di attaccare il ferro. La difesa è stata un rebus interessante per gli avversari e sarà da valutare con squadre che hanno 2 lunghi di valore. La squadra parte con una zona 2-3/2-1-2 che si accoppia quando gli avversari si schierano, ma successivamente il lungo, Gresham o Harris Jr, segue il suo avversario fino all'eventuale blocco su pick


and roll per poi tornare a difendere il pitturato a zona. Questo movimento è possibile grazie ai continui raddoppi sul portatore di palla che, però, tendono a lasciare libero il lato debole sia dall'arco che in area dove il lungo tende a coprire sul passaggio diretto, ma arriva leggermente tardi in caso di ribaltamento che arriva dagli esterni. E' di grande vantaggio per la difesa, logicamente, l'eventuale schema avversario che preveda la palla sulle tacche all'ala permettendo a Houston di raddoppiare senza sforzo e senza sbilanciarsi. Importante come, a prescindere dalle marcature, almeno quattro giocatori di Houston vadano sempre al rimbalzo difensivo. Una volta entrati i giocatori dalla panchina ecco che Jarreau è passato ad essere il play con Mills che si è dimostrato il tiratore della squadra oltre che la spalla ideale per aiutare nella partenza degli schemi. Così come White nel quintetto iniziale, ecco entrare anche Gorham che, come il suo compagno, gioca da ala grande pur rimanendo lontano dal pitturato, con grande propensione al rimbalzo ed alla difesa, ma che comunque riesce ad aiutare anche nella circolazione della palla. White tra i due è quello che ha, però, il palleggio migliore, anche in campo aperto, nonostante il suo fisico più da lungo. Se parliamo di transfer, Gorham arriva da Towson, che hanno giocato una buona gara non possiamo dimenticare Tyson, precedentemente a Idaho, che ha dimostrato un'ottima difesa, specie sulle linee di passaggio, ma anche un buon tiro nonostante il movimento non sembri naturale. Oltre a Mills e Sasser, il terzo freshmen è Roberts, utilizzato meno rispetto ai primi due, ma che ha fatto vedere buone cose andando a fare il lungo, dimostrando una buona predisposizione al rimbalzo e soprattutto a seguire l'azione andando a rimorchio con successo. Dopo Sasser e Jarreau, anche Grimes ha avuto minuti da play e la squadra ha messo in campo uno schema che gli potrà permettere di evidenziare tutte le sue qualità. Partenza con Grimes da play che sceglie un lato, l'altra guardia dal lato opposto, l'ala piccola in basso dal lato della palla e l'ala grande col lungo ai due vertici della lunetta. La guardia taglia alta verso la palla prendendo i due blocchi e riceve, in quel momento il lungo porta il blocco cieco su Grimes che taglia e, se non riceve, si libera nuovamente tagliando basso col velo dell'ala piccola che nel frattempo si è spostata dal lato opposto. In questo modo Grimes ha 3 opzioni: ricezione sul taglio, ricezione sul ribaltamento con metà campo libera o, nel caso non arrivi il primo passaggio alla guardia, il pick and roll centrale col lungo.


Ultimo spunto è stato il quintetto piccolo con Grimes, Mills, Sasser o Jarreau, Alley, un'ala forse sottodimensionata, ma con buona propensione al rimbalzo, e Gorham, che agisce da centro. In questo caso in attacco tutto ruota intorno ai blocchi fuori dall'area e successivo scarico, anche in questo caso poche penetrazioni, mentre la difesa sale di giri potendo cambiare su ogni blocco avversario. In conclusione la squadra sembra poter avere in Grimes il leader con l'aiuto di Jarreau, ma molto dipenderà dalla mentalità dei giocatori, cosa che in questa gara non è piaciuta a coach Sampson, specie dopo un secondo tempo in cui è sembrato arrivare un piccolo recupero da parte della squadra italiana. I freshmen sono sembrati già ben armonizzati nella squadra, ma è stato positivo quanto fossero già importanti per le rotazioni tutti e tre i transfer Grimes, Gorham e Tyson.


Di Glauco Barbero La partita di Siena non ha avuto storia sotto il profilo del punteggio e Coach Boeheim ha cercato di utilizzare i propri ragazzi quasi con lo stesso minutaggio. A parte le indicazioni che sono state descritte nel precedente pezzo sulla gara, andiamo a vedere quello che ci ha detto la partita sui singoli giocatori. ELIJAH HUGHES: Sarà uno dei go-to-guy della squadra, ha un buon tiro, che ha messo in mostra per poi iniziare a litigare col ferro. Nel sistema della squadra di questa stagione sarà importante che abbia più continuità e che in attacco giri almeno sui numeri della scorsa stagione. BUDDY BOEHEIM: Il figlio del Coach non sembra certamente essere in squadra solo per il suo cognome. Giocatore con un buon tiro che ha la capacità di dettare i ritmi e mettere ordine quando, dopo 10/15 secondi dell'azione, la squadra sembra essersi persa. QUINCY GUERRIER: Giocatore con fisicità ed atleticità, come dimostrano i 10 rimbalzi. In difesa riesce ad aiutare anche dal lato opposto mentre in attacco può sia segnare su rimbalzo offensivo che attaccando il ferro. Guerrier è stato l'unico che abbia fatto qualche movimento con ricezione sulle tacche. JALEN CAREY: Il tipico playmaker newyorkese con grande velocità e capacità di aggredire il ferro. In difesa ha dimostrato buoni movimenti ed una passione per l'intercetto sulle linee di passaggio. Il suo punto debole, forse, è stato quello di non sembrare sicuro nel tiro da fuori. JOSEPH GIRARD III: Tiratore, non saprei come altro descrivere questo ragazzo che ha tirato


qualunque pallone abbia toccato. Girard è uno scorer con un ottimo tiro e controllo della palla, sarà da vedere come lo saprà utilizzare Boeheim, dato che in campo è risultato spesso giocare uno contro 5. I suoi 4 rimbalzi difensivi si sono trasformati in due azioni al ferro, un arresto e tiro dalla media ed un tiro da 3 un metro oltre l'arco, non ci si può certo chiedere come mai abbia finito a zero assist.

BOURAMA SIDIBE: Così come Edwards, di cui sembra essere decisamente superiore, è un lungo intimidatore d'area che in attacco non è cercato se non per far partire lo schema. Non si sono visti i suoi movimenti spalle a canestro, ma indubbiamente la sua propensione al rimbalzo è presente sia in difesa che in attacco. Il problema principale è il suo fisico, che, anche quando ha ricevuto palla vicino a canestro, non gli fa tenere i contatti. Il tiro è sembrato essere un problema anche a poca distanza dal canestro. BRYCEN GOODINE: Giocatore su cui Syracuse punta molto, ha litigato parecchio col canestro pur mettendo in mostra un'ottima tecnica. Utilizzato da play non è sembrato ancora essere così dentro i meccanismi della squadra e la circolazione della palla ne ha risentito. Così come Hughes sarà da valutare durante la stagione. ROBERT BRASWELL: Fisico da lungo è stato una sorpresa per via del suo ottimo tiro da fuori di cui si fida. La sua duttilità gli ha permesso essere in diversi quintetti visti in campo, potrebbe risultare un giocatore capace di entrare per spaccare la partita e far rifiatare le ali titolari, discorso simile per Washington per le guardie. Syracuse è nell'elite della ACC e della Division I, la squadra di questa stagione non è sembrata essere ancora in forma, ma alcuni di questi ragazzi sapranno far parlare di loro.


Di Glauco Barbero

L'Italy Basketball Summer Festival è arrivato alla sua seconda edizione e come lo scorso anno ha portato in Italia college di assoluto valore. Il Festival 2019 è sviluppato su tre location principali: Lombardia, Toscana e Lazio. La gara ha visto impegnati i ragazzi di Nebraska che sono all'inizio della rifondazione della squadra. Quest'anno è arrivato a guidare il programma dei Cornhuskers Fred Hoiberg ed il roster ha visto una completa rivoluzione con il solo Thorbjarnarson a tornare per questa stagione. La squadra ha vinto la gara, ma a tratti è emerso il cantiere aperto che è in questo momento dato che, oltre al tempo per iniziare ad assimilare la nuova filosofia di gioco, vi erano le assenze di giocatori base per il prossimo anno quali Mack e Ouedraogo. Non mancavano, invece, altri giocatori che dovranno comporre la colonna portante della squadra, Cheatham in arrivo da Marquette via Dunk City, Florida Gulf Coast, e Kavas, ex compagno di Da Campo e Ulaneo a Seattle. Senza il play ed il lungo titolari il quintetto iniziale vedeva Curtis e Green, due freshmen, con Kavas, Cheatham e Thorbjarnarson. L'idea di base dell'attacco prevede un movimento continuo con blocchi dal lato debole e continui tagli grazie ad una partenza che spesso prevedeva un 5 fuori proprio a causa dell'assenza di Ouedraogo. I problemi maggiori sono emersi, però, in difesa dove la mancanza di qualcuno che potesse marcare dentro i lunghi avversari ha costretto molti giocatori ad alternarsi con qualcuno che reggeva fisicamente, ma non era così utile in fase offensiva, ad esempio il freshman Cross, ed altri che, essendo importanti in attacco ed andando sotto fisicamente, potevano tenere i lunghi solo per poche azioni o per la semplice azione in cui si trovavano su un cambio.


Una delle soluzioni è stata anche la prova di una difesa 2-3 che però tendeva a non curare il lato debole lasciando libero il lungo che effettuava il taglio basso. Tutti questi problemi si sono della gara in cui la squadra dare alcuni parziali anche in metà partita e 73-70 il finale seconda metà per i ragazzi ha provato in maniera più quintetti.

palesati nella seconda parte avversaria ha saputo affondoppia cifra, 20-8. 59-29 a dimostrano la fatica della di Coach Hoiberg, che però continuativa determinati

"Siamo effettivamente un a roster Ouedraogo, impecese e dovremmo avere il spiegato Luca Virgilio, direchuskers.

po' piccoli, ma presto entrerà gnato con la Nazionale franmarcatore del centro" Ha tor of operations per i Corn-

In attacco la mancanza di tis e poi Banton alternarsi da Western Kentucky non che il cantiere è tornato a

Mack ha trovato prima Curin regia, ma l'atipico transfer potrà giocare, quindi ecco farsi vedere.

Leggendo queste righe semquesto inizio di stagione per vas e Cheatham torneranno Entrambi i giocatori, infatti, prendere per mano la squamenti di blackout, grazie bjarnarson, che ha evidenmento ed una propensione a ne faranno salire il minutaggio rispetto allo scorso anno.

brerebbe tutto negativo in Nebraska, ma ecco che Kaben più che utili alla causa. hanno dimostrato di poter dra e mettere ordine nei moanche alla crescita di Thorziato buoni tempi di inserilavorare bene a rimbalzo che

Infine ecco la scheggia impazzita della squadra: Dachon Burke, capace di alzare i ritmi ed aggredire sia in difesa che verso canestro. Lo stile di gioco di Burke lo ha portato spesso fuori giri a difesa schierata o sopra le righe a causa della sua incredibile atleticità, si vedrà durante la stagione come coach Hoiberg riuscirà a gestire l'energia portata da Dachon, che indubbiamente è molta. In conclusione Nebraska ha sfruttato la gara più come allenamento con avversario che come una partita a tutti gli effetti, con l'allenatore che spesso chiamava i giocatori per dirgli come disporsi, esattamente come una sessione di training. Nella squadra sono presenti giocatori di valore su cui puntare, ma sia in attacco che in difesa la creazione di una squadra solida è ancora in divenire anche a causa di un roster non ancora completo.


Di Glauco Barbero La gara bresciana di Northern Iowa è stata la festa di Andrea Comini, che è stato nell'organizzazione del college, ed una festa che con lo slogan NCAA is HERE ha portato tante persone al palazzetto. I Panthers sono tra le protagoniste della Missouri Valley Conference ed hanno in coach Jacobson il creatore di un programma con 19 stagioni alle spalle (14 da head coach n.d.r.) che cerca in tutte le maniere di creare un gruppo di uomini e giocatori prima che star alla ricerca di successi personali. In queste sei edizioni del Tour che ho seguito Live ho sempre visto squadre che si presentavano ai Tour italiani con un roster che aveva perso molte/troppe frecce al proprio arco e provava a sfruttare questa esperienza per cementare il gruppo e provare i nuovi arrivi dal recruiting. UNI, invece, pur con 6 nuovi freshmen, è arrivata in Italia per continuare il processo di assimilazione del progetto cestistico del loro allenatore, con i "veterani" da sophomore a senior per la maggior parte del tempo in campo. Scorrendo i numeri di Northern Iowa della scorsa stagione si possono vedere diverse "anomalie" rispetto alle altre squadre di college basket e non solo che sono facilmente spiegate guardando giocare i Panthers, le due più rappresentative del gioco dei ragazzi di coach Jacobson sono: 1) Il centro è tra i migliori assistman della squadra; 2) Dietro i 15 punti della stella della squadra, AJ Green, la distribuzione dei punti è equamente divisa tra gli altri giocatori del quintetto. Eccoci quindi all'analisi della gara con il quintetto base che vede Green, Haldeman, Brown, Berthow e McDonnell.


Alla prima azione ecco ben visibile l'impronta del coach, che già si era vista durante il riscaldamento quando i ragazzi avevano provato gli schemi senza difesa: Green a portare palla, le guardie pronte in angolo oltre l'arco per il penetra e scarica, l'ala che fa partire lo schema con un blocco sul lato debole ed il centro che sale verso il playmaker. L'area è completamente libera per il penetra e scarica con l'ottima mano di Haldeman capace di far male agli avversari quando non si riesce ad arrivare al ferro. Il centro in questo schema agisce sia per il pick and roll che apre la penetrazione, sia da valvola di sfogo se la difesa si chiude. Per questo McDonnell mette a referto diversi assist quando riceve palla in punta e effettua il ribaltamento. I primi cambi ci fanno conoscere altri due giocatori importanti nel piano di gioco dei Panthers: Kimmons e Phyfe, i cambi del play e del centro. Kimmons si è riveato un playmaker più moderno di Green, capace di alzare i ritmi mentre Phyfe è un centro meno mobile di McDonnell con il gioco che porta gli avversari a porre più attenzione nel pitturato liberando ulteriormente lo spazio per il tiro degli esterni. La chiave del primo tempo, chiuso 60-32 per UNI, è stata come Green e Kimmons si completino. Inizialmente Kimmons è stato il cambio di Green, ma durante la partita hanno dimostrato di poter convivere lasciando a Green i compiti di guardia con partenza dall'angolo.


Per quanto riguarda il reparto dei centri ecco che a riempire l'area da centro puro è entrato Dahl che sposta l'attacco a giocare dalla sua parte con, in genere, Haldeman a rimanere sul lato debole. L'ultimo quarto ha visto uscire dalla panchina uno dei freshmen più attesi: Noah Carter. Il ragazzo ha una stazza imponente per la sua età ed almeno inizialmente è sembrato un attimo fuori dagli schemi della squadra per poi recuperare quando i minuti sono aumentati. Carter può sostituire in quintetto sia Bethow che Brown oltre eventualmente ad avere punti nelle mani e velocità di piedi per marcare la guardia avversaria e far rifiatare Haldeman. Terminata la partita ecco la conferenza stampa i cui l'Head coach ha confermato la sua filosofia nel recruitin: scegliere giocatori capaci di valorizzare ed essere valorizzati dal gruppo senza voler emergere come individualità. Successivamente ha presentato con orgoglio i propri freshmen prima di elogiare l'etica di allenamento di Green e la sua capacità di aiutare i suoi compagni. (Green è comunque solo un sophomore n.d.r.) Si sono quindi prestati alle domande anche Green e Brown. Green ha affermato di ispirarsi a CJ McCollum e di avere il suo punto di forza nell'attacco mentre Brown, oltre a citare Kobe, ha detto di vedere meglio la sua fase difensiva rispetto all'offensiva (è stato il leader di UNI per palle recuperate la scorsa stagione n.d.r).


Di Stefano Bei Finalmente dopo anni anche al PalaSojourner è andato in scena il college Basketball Tour, un pubblico di circa 1000 persone per questa partita che è stata al contempo la prima per la Npc Rieti e l'ultima del CBT. Northwestern veniva da 3 vittorie in altrettante partite sempre con punteggi larghissimi contro squadre di non alta fascia. La partita inizia forte con le squadre che trovano il canestro con una certa costanza. C'è subito curiosità per Nance, fratello del giocatore dei Cleveland Cavaliers che fa subito vedere di essere un gradino e forse due sopra i suoi compagni di squadra. L'altro wildcats con gli occhi puntati è Pat Spencer che mostra una atleticità non comune ricordando il Caruso dei Lakers. Il primo quarto si chiude 22 pari. Nella seconda frazione continua a regnare l'equilibrio fra le due squadre e a fine primo tempo sono divise da un solo punto, ma nella ripresa arriva purtroppo l'inevitabile cedimento atletico della squadra di casa che piano piano, canestro dopo canestro scivola oltre i 20 punti di ritardo, privando il pubblico di un secondo tempo che si stava prospettando interessante.


Rushandslam nasce come blog di un appassionato di sport americani per tutti coloro che condividono la stessa passione. Nato nel 2013 con quattro sezioni di base (NBA-NCAABB-NFL-NCAAFB) presto riesce a trovare un discreto numero di lettori, fatto che porta all'inizio del 2014 alla creazione di una pagina Facebook dedicata

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Sempre nel 2014 nascono anche diverse collaborazioni con siti importanti e la partecipazione ad eventi LIVE quali il College Basketball Tour a Vicenza ed il 2K Classic a New York oltre all'annuale report da Londra per le NFL International Series. Il blog non si colloca nel panorama dei siti web di basket e football americano come una pagina di aggiornamenti giornalieri, ma come una punto di ritrovo per opinioni sugli argomenti che nascono dalle Leghe americane.


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