Christmas Blog 2016 - SognandoLeggendo [Racconto di Natale]

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A second Christmas Chance un racconto di Morgane LeFaye

Quella sera Thomas si sera trovato a girovagare per le strade innevate senza una meta precisa, l’aria fredda del 22 dicembre gli pungeva la faccia e gli gelava le guance ma lui sembrava non preoccuparsene, da più di un anno oramai non sentiva più niente, da quando aveva detto addio a lei, a Caroline, il suo unico amore, la sua unica ragione di vita. Se avesse saputo comporre melodie o creare versi, lei sarebbe stata la sua unica musa visto l’amore che nutriva per lei. Invece un anno prima proprio sotto Natale, l’aveva cacciata via da casa sua accusandola di averlo tradito. All’inizio proprio non ci voleva credere che la sua Caroline potesse avere un altro ma quando Emma una loro amica gli aveva mostrato le goto di lei che abbracciava con trasporto un altro uomo e che gli appoggiava la testa sulla spalla in un gesto di assoluta complicità aveva dovuto ricredersi, la sua unica ragione di via amava un altro, tanto valeva quindi tornare a casa e farla finita con questa farsa. I suoi “ti amo” non erano veri, i suoi baci e le sue carezze erano avanzi di gesti d’amore riservati ad un altro e si sa dopo un po’ gli avanzi puzzano e a lui sembrava di sentirselo addosso quell’odore di stantio e di andato a male.


Col cuore a pezzi era tornato a casa ed aveva atteso il suo ritorno. Non aveva dovuto aspettare molto, circa un’ora e lei era lì, mai gli era parsa così bella come quella sera aveva le guance rosse e un po’ più piene e gli occhi le brillavano di una nuova luce. “Segno che è stata con lui” pensò Thomas oramai accecato dalla gelosia. “Ciao amore” gli disse lei correndogli incontro e baciandolo sulle labbra “ho una bellissima novità”. “Io invece ne ho solo di brutte” rispose lui pulendosi le labbra per togliersi di dosso il suo sapore. “Che vuoi dire?” chiese lei con un’espressione di sgomento sul volto. “So tutto Caroline, so tutto di te e di lui e da quando lo so, sono qui che mi chiedo perché? Perché mi hai fatto questo e cosa ha lui più di me, perché io altrimenti non riesco a capire. Avevamo tutto ed ora io non ho più niente” “Ma quale altro Thomas, che dici? Io non capisco” disse Caroline sempre più sgomenta. “Sto parlando del tipo con cui ti sei vista oggi, quello che hai baciato con trasporto e con cui hai passeggiato tenendo la testa appoggiata alla sua spalla gesto che con me non fai da una vita”. “Mi hai seguita? Che c’è non ti fidi?” “Magari Carol non mi fossi fidato, no io non ho fatto niente, ma Emma ti ha visto e da vera amica quale è mi ha mostrato le foto che ha scattato se no per chissà quanto tempo tu mi avresti mentito” “Ma non c’è nessun altro, io amo solo te”. “Bugiarda” urlò Thomas oramai fuori dalla ragione “e allora quello di oggi chi era? Tuo fratello? Sorpresa ti ricordo che sei figlia unica e so per certo che non è un tuo amico perché tu i tuoi amici non ci baci così quindi facci un favore, poni fini a questa farsa fai le valigie e vattene” “Ma Thomas… Ti prego lascia che ti spieghi…”


Ma la mano di Thomas calò sul suo viso prima che lei potesse parlare poi se ne andò nello studio chiudendo a chiave. Da quella sera non l’aveva più vista, sapeva dove viveva perché degli amici glielo avevano detto ma lui non l’aveva più cercata fino a quella sera. Alzando gli occhi dal manto innevato si era reso conto di essere arrivato davanti a casa di Caroline, non sapeva come ci era finito, non voleva andare da lei, voleva dimenticarla tanto che aveva provato a costruire qualcosa di serio con Emma ma proprio non ci era riuscito. Spinto dalla curiosità si era nascosto dietro un muro per poterla spiare meglio dalla finestra, assolutamente impreparato a ciò che avrebbe visto. Lei era lì, seduta su un divano bianco latte con un bambino in braccio che cullava al ritmo delle canzoncine natalizie suonate dall’albero che faceva bella mostra di sé in un angolo di quello che aveva tutta l’aria di essere il salotto. Allora aveva avuto un figlio con l’altro, erano così serie le cose? No non poteva essere, lei un figlio lo avrebbe dovuto fare solo con lui, e sarebbe stato bellissimo, avrebbe preso i suoi bei lineamenti ed il suo coraggio e sarebbe stato il frutto del loro amore. Incurante del dolore restò a guardarla dal vetro, il cuore sempre più martellante nelle orecchie, il desiderio di sapere che saliva fino alla gola. Qualcosa in quel bambino lo aveva scosso, sperava di vederlo in volto almeno una volta, provava il folle desiderio di vedere, di capire. Quasi esaudendo un suo desiderio, Caroline si alzò e si mise guancia a guancia col figlio, come se volesse mostrargli qualcosa, e finalmente Thomas lo vide. Anzi, si vide. Perché quello era lui o meglio era lui da piccolo, stesso colore degli occhi, stesso taglio, stesse labbra. Scollegando il cervello e convinto di essere folle Thomas bussò alla porta di Caroline, doveva sapere. “Thomas tu?” Chiese Carol indietreggiando impaurita, il dolore per lo schiaffo dell’anno prima ancora fresco. “Io… Non so come sono arrivato qui, ma ci sono… M sono fermato e ho visto e lui è me. E’ mio vero? So che è mio è la mia fotocopia. Parlami, spiegami.”


Caroline mise il bambino nel girello e fece accomodare Thomas sul divano. “Quel giorno quando mi cacciasti era lei la novità che ti volevo dire, ero stata dal ginecologo e avevo avuto la conferma, poi nel pomeriggio avevo incontrato quel tipo nella foto, era un mio vecchio amico delle medie, non lo vedevo da anni, era qui di passaggio, stava andando a trovare il suo compagno…” Ma non ebbe tempo di finire il discorso che Thomas le poggiò la testa in grembo, scoppiando in lacrime e chiedendole perdono. La implorò di dargli un’ultima possibilità, se non per lui almeno per la piccola dicendo di amarla ancora e di averla sempre amata. Lei gli alzò il volto e lo baciò, e quello per Thomas fu la sua seconda chance, era il suo miracolo di natale. -Fine.

Racconto di Natale per i lettori di SognandoLeggendo.net ad opera di Morgane LeFaye.





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