NANO FEBBRAIO 2009

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/UN U N A S T R A DA

NOME

MATTEOTTI, GIACOMO. Giacomo Matteotti (Fratta Polesine, 1885 – Roma, 1928), legato da giovanissimo ai movimenti socialisti, fu un noto politico antifascista. Ma poi venne il ’21, appunto, e il partito fascista salì in cattedra: e la solidità del suo partito s’incrinò. Matteotti è famoso per svariate ragioni, ma soprattutto perché nel ’24 contesta alla camera la legittimità del “listone” unico fascista. E allora per il nostro amato giù botte alla Ceka (controllate l’etimo esatto, mi raccomando): lo andarono a raccogliere con un cucchiaino nelle campagne romane a più d’un mese dal suo rapimento. Il Duce, a riguardo, comunque dormì sonni tranquilli nelle notti più buie della nostra storia. Napoli, a distanza di pochi anni, decise di dedicare al Matteotti-

47 uomo una nuova piazza, un nuovo “polo di servizi”. Come? Con lo sberleffo: sventrando prima il tessuto urbano del rione San Giuseppe-Carità (e disinteressandosi del problema delle abitazioni operaie) e circondando poi la piazza della pura architettura del tempo (ammirate le Poste, la Casa del Mutilato e la Questura: puro Mussolini-style). Un vero e proprio tributo, è certo. Un tributo al terrore. Antonio Padovano

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