IC Falcone Copertino Lacasasulgelso unico 2015 2016

Page 1

Anno III, numero Unico, settembre 2015-giugno 2016 Nuova serie


SOMMARIO

Editoriale Clil Veliero parlante Cittadinanza attiva Lettere alla redazione Poetando

p. 1 p. 2 p. 4 p. 6 p.10 p. 18


Anno III, numero Unico, settembre 2015-giugno 2016 Nuova serie

Abbiamo scritto i nostri 100 passi Le scuole della rete Il Veliero Parlante quest’anno, nell’itinerario dell’educazione alla Cittadinanza, presentano i piccoli passi verso la cittadinanza partendo dall’idea banale che noi –la scuola-dobbiamo marcare i gesti corretti per renderli modelli di comportamento. Abbiamo ragionato sulla matrice dei comportamenti mafiosi che ci pervadono -come popolo italiano e come meridionali- e cercato le strade per riflettere con i ragazzi. Mi sembra che la scaturigine del fenomeno possa essere ritrovabile nella leggerezza con cui si compiono i piccoli gesti illegali che non vengono nemmeno rubricati come tali: tenere una matita che mi è capitata involontariamente tra le mani, non rispettare la coda, scarabocchiare un banco, incidere la porta del bagno e così via…in un crescendo lieve che arriva poi a farsi eleggere rappresentante di classe con doni e promesse, scopiazzare la verifica, nascondere omertosamente il gesto brutto di un compagno, lasciare fuori posto un libro in biblioteca, mentire per guadagnare un niente. Io credo che serva moltissimo operare secondo il principio della Memoria Operante, che vede nel ricordo e nella commemorazione dei fatti della storia recente un senso solo se vi corrisponde un approfondimento degli accadimenti di cui si parla e soprattutto un’azione. Per questo rinnoviamo le storie di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Peppino Impastato per far gemmare nelle menti dei nostri ragazzi il bisogno di onestà, di collaborazione e di rispetto. Noi a scuola accogliamo bambini e salutiamo giovani maggiorenni; prendiamo alunni e lanciamo allo Stato e alla Vita cittadini e studenti, cioè persone che sono in grado di progettare un futuro sulla sola logica dell’impegno e dello studio che non deve finire mai. Mai. La mission della Scuola è questa. Insinuare la curiosità della Conoscenza come strategia per il perseguimento del successo personale che diventerà il successo della nostra Italia. Non ci riusciamo sempre, perché troppo spesso indichiamo la Storia e ci perdiamo i dettagli delle storie. Ci convinciamo che noi non ci possiamo far nulla, che è tutto troppo grande per noi. (Continua nell’ultima pagina)

Martedì 7 giugno 2016 la prof.ssa Maria Falcone, sorella del magistrato, inaugurerà -nell’atrio della nostra scuola- il busto di Giovanni Falcone; l’opera artistica in bronzo è stata realizzata dal prof. Placido Calì


La casa sul gelso

CLIL

JOURNEY ACROSS THE SOLAR SYSTEM This is Commander James KIRK speaking. Welcome aboard flight ABC for the grand tour of the solar system. We will be traveling so fast today that our trip will only take about an hour, yet the distance We will travel will be nearly seven billion miles…. MERCURY Gee! It’s hot today!!!! Extremely hot. It’s like an oven in here! Don’t believe me? Try to stay closer to the sun like I do! I’m Mercury ....... No, no that one in the thermometer....! It looks pretty in its shiny, fast moving liquid form. It is also known as quicksilver for its mobility No, no the messenger to the gods....! The roman Mercury had wings on his helmet and shoes. He could travel very quickly from place to place. That’s how I got this name. I’m the planet, yes the planet. I’ve got a lot of colours but my favourite is red. I go around the sun the fastest of all the planets. That’s why I have no moons.... ...no one can reach me. Bye bye!

A cura degli alunni della classe 3^B Sc. Sec.

Pagina 4

Mercurio è un pianeta ma… è anche uno dei personaggi creato dagli alunni della classe 3^B all’interno

dell’Unità

di

prendimento

CLIL

Sistema

sul

ap-

Solare. “JOURNEY

ACROSS

THE

SOLAR

SYSTEM” è il prodotto finale, rappresentazione chiave

ironica

teatrale che

in

sintetizza

le caratteristiche salienti di ogni pianeta del sistema solare, attraverso la recitazione e la mimica dei testi scritti in lingua da

inglese

brani

e

musicali

accompagnati scelti

quelli più conosciuti.

tra


Numero Unico 2015/2016, nuova serie

Pagina 5


La casa sul gelso

IL VELIERO PARLANTE Sulle orme della legalità Nel corso delle attività del laboratorio di manipolazione abbiamo attivato tutte le competenze acquisite dagli alunni, nel corso degli anni, ed in particolar modo abbiamo “utilizzato” la loro esperienza di navigatori telematici per “ricercare” idee per il nostro progetto sulla legalità. Tra le letture che abbiamo effettuato in rete, un brano di Isaac Newton ci ha particolarmente colpiti, tanto da estrapolarne una frase che è servita da guida alla nostra idea sui 100 passi. Nel testo, lo scenziato, così scriveva: «Se ho visto più lontano è perché stavo sulle spalle di giganti». Camminare sulle spalle dei grandi che hanno fatto la storia dell’arte, della letteratura, della scienza, dell’economia e delle arti in generale ci ha entusiasmati. Ma ciò che ha maggiormente ispirato la nostra fantasia è stata la riflessione, giunta quasi come una illuminazione… come quando si accente in testa una lampadina, che un nostro compagno ha comunicato mentre realizzavamo un brainstorming: “Newton ha camminato sui passi dei giganti… se avesse passeggiato in riva al mare, sulla spiaggia, le sue impronte si sarebbero dovute imprimere con maggiore evindenza, dato il peso sostenuto?! Perché non lasciamo anche noi le nostre impronte? In fondo nelle attività che stiamo svolgendo quest’anno anche noi siamo aiutati dai “giganti” che hanno lotatto contro la mafia ed a favore della legalità!” Questa bella e spontanea riflessione ci ha condotto a implementare il progetto nel modo seguente: - per poter fissare bene l’orma del piede dei nostri ragazzi abbiamo utilizzato l’argilla, un materiale facilmente lavorabile e di non difficile reperimento; - abbiamo pensato di realizzare una installazione creando un apposito pannello in argilla di forma circolare; lungo l’intero perimetro del cerchio verranno creati dei passi con “mattoncini” di argilla; - formelle perimetrali conterranno l'impronta impressa dai ragazzi; - la parte interna verrà sezionata a raggiera e in ogni “spicchio” verrà incisa una parola riferita al tema della legalità: libertà, impegno, cura, pace, democrazia, giustizia, cittadinanza, rispetto, solidarietà, onestà, diritto. La scelta dei colori metterà maggiormente in risalto il tema trattato; - il perimetro esterno rimarrà in terracotta proprio per evidenziare lo stretto legame tra l’uomo e l'argilla, ma anche per sottolineare il nostro “passaggio” verso un cammino di legalità; - le porzioni interne verranno ceramizzate utilizzando un ampio spettro di colori, in modo da mettere in risalto la vita e l'energia delle parole incise. L'installazione finale è prevista su una parete dove il pannello scultoreo si svilupperà nella parte bassa con delle orme dipinte, le quali seguendo una direzione diversa andranno a formare una spirale con al centro l’impronta di una mano, un elemento diverso, un elemento circondato, ma pur sempre unico come noi. A cura degli alunni del laboratorio di manipolazione guidati dal prof. Placido Calì Pagina 6


Numero Unico 2015/2016, nuova serie

Mesagne – 15 Febbraio 2016 I ragazzi delle classi terze della scuola secondaria di primo grado dell’Istituto Falcone di Copertino e delle classi terze dell’Istituto Galateo di Lecce, hanno preso parte ad un’uscita didattica tra le compagne della città di Mesagne per visitare uno dei tanti territori confiscati alla Sacra Corona Unita. Questa giornata ha rappresentato il punto conclusivo di un progetto d’Istituto, LIBERA, che ha visto gli studenti protagonisti di numerose attività a favore della legalità. I luoghi visitati sono ora gestiti dalla cooperativa sociale Terre di Puglia – Libera Terra, fondata nel 2008 da giovani pugliesi con lo scopo di restituire nuova vita ai terreni e ai beni confiscati alle mafie, a partire dal territorio di Brindisi . Giunti alla Masseria Canali, i ragazzi hanno visitato i vari settori agricoli, in cui si coltivano grano, legumi, pomodori, olive e carciofi. I prodotti della terra e della fatica del duro lavoro vengono immessi nel mercato nazionale, a perfetta dimostrazione di come quest’associazione dia il suo grande contributo per recuperare e ‘’salvare’’ il nostro territorio dall’economia illegale. Sotto la guida attenta dei professori, dei dirigenti e della guida del posto, i ragazzi si sono recati in seguito al centro di Mesagne per far visita ad una delle sedi di Libera: vini, marmellate e souvenir di ogni tipo sono stati esposti e messi in vendita. La guida ha sottolineato la provenienza di ogni prodotto e l’intitolazione di molti vini a grandi personaggi, come il Negramaro a ‘’Renata Fonte’’ed il Primitivo ‘’Antò’’ ad Antonio Montinaro, uomo della scorta di Falcone. Molto interessanti sono stati anche i dettagli forniti dalla guida circa l’associazione, i beni confiscati e il processo di confisca. I ragazzi hanno concluso la giornata facendo rientro a Copertino in tarda mattinata, sicuramente carichi di ottimismo e di buoni propositi. A cura della III A sc. sec. Pagina 7


La casa sul gelso

UNA STORIA DI ORDINARIA “FOLLIA”

Pierpaolo era un ragazzo come tanti, aveva 11 anni e a giorni avrebbe incominciato la scuola media in un altro istituto. Era eccitatissimo, perché sapeva che avrebbe conosciuto nuovi compagni e avrebbe fatto nuove amicizie. Iniziata la scuola, le professoresse lo fecero sedere tra due compagni che lui non conosceva e che presto si sarebbero rivelati come bulli. Infatti, durante la ricreazione, molti compagni dicevano che era stato molto sfortunato a capitare in quel posto, ma lui non capiva di cosa stessero parlando. Ben presto Pierpaolo strinse amicizia con Luca, un altro compagno di classe, con il quale si trovava molto bene. Un giorno all’uscita della scuola, uno dei suoi vicini di banco, spinse Luca nella siepe. Pierpaolo vide quello che era successo, corse subito verso il suo amico e gli chiese -Cosa è successo? Perché ti ha spinto? - e Luca - Andrea e il suo amico Mario, i tuoi vicini di banco, sono i bulli della scuola e per nostra sfortuna sono capitati proprio nella nostra classe-. Allora Pierpaolo pensò a tutti gli avvertimenti che gli altri compagni gli avevano fatto i primi giorni di scuola ed ebbe tutto chiaro. Il giorno seguente, appena entrò in classe, vide sul banco un foglietto con su scritto -Troviamoci alle ore 13.30 dietro la scuola-. Pierpaolo si turbò molto vedendo questo messaggio, ma curioso decise che sarebbe andato. Per tutta la lezione non smise di pensare a quel foglietto e quando uscì, si recò nel posto stabilito e vide Andrea e Mario appoggiati al muro che lo stavano aspettando. Appena si avvicinò immediatamente lo circondarono e, una volta ciascuno, lo spinsero con forza verso il muro. Lui era talmente impaurito che non ebbe alcuna reazione e andava di qua e di là come una marionetta. Poi Mario ad un tratto si fermò, perché aveva notato da lontano l’insegnante Lucia e lo disse ad Andrea, e in un lampo se ne scapparono via. Pierpaolo, ancora scosso per l’accaduto, rimase immobile fino a quando l’insegnante Lucia, passandogli accanto, gli diede una pacca sulla spalla e lui ripresosi se ne andò. Da allora, ogni volta che Pierpaolo andava in bagno e incontrava i bulli, questi lo deridevano e spesso lo picchiavano. Per più settimane non disse niente ai suoi genitori, ma alla fine non ce la fece più e confessò tutto a sua madre che non gli credette, perché spesso scherzava e raccontava bugie. Un giorno però, il ragazzo, tornò a casa con l’occhio nero e sua madre si recò dalla dirigente per raccontare i gravi avvenimenti. La preside rimase senza parole, ma pensò che bisognava avere delle prove inconfutabili. Continua nella pagina successiva Pagina 8


Numero Unico 2015/2016, nuova serie

Dalla pagina precedente

Allora decisero che un collaboratore scolastico avrebbe seguito con discrezione i due ragazzi ogni volta che si sarebbero recati nei bagni. La mattina successiva,i bulli stavano iniziando a picchiarlo, quando il collaboratore scolastico, entrando, lo salvò. In seguito fu avvisata la dirigente che, con la testimonianza del collaboratore, convocò le mamme di Andrea e Mario e disse loro che erano sospesi dalle lezioni scolastiche. Ora Pierpaolo poteva andare a scuola felice e senza più la paura di essere picchiato. Alessio De Pascalis I B sc. sec.

Cittadinanza attiva La verità di Seydou Era l’undici settembre del 2010, quando al telegiornale diedero la notizia di un bambino senegalese, che aveva perso i genitori durante un imbarco verso l’Italia. Il bambino si chiamava Seydou e, rimasto orfano, fu adottato da una famiglia italiana. Venne iscritto in una scuola al centro di Napoli frequentata anche da altri bambini stranieri. Il primo giorno, Seydou era molto in ansia perché non conosceva nessuno e per lui tutto era nuovo. I genitori gli dissero che non doveva preoccuparsi, perché avrebbe sicuramente fatto nuove amicizie e tutto sarebbe andato per il meglio. Ma non andò proprio così… Pagina 9

All’uscita di quel primo giorno, un gruppo di ragazzini si avvicinò a lui strattonandolo e prendendolo in giro. Lui spaventato decise di tenersi tutto per sé. Il giorno dopo, alla ricreazione, lo seguirono, gli strapparono dalle mani la merenda, minacciandolo e obbligandolo a svolgere i loro compiti. Questi ricatti continuarono per un paio di settimane, finché Seydou, stufo di essere preso in giro e maltrattato, un giorno disse di “NO” a tutte le loro assurde e prepotenti richieste e aggiunse che lo avrebbe detto alla maestra. I bulletti, furbescamente, anticiparono Seydou andando dall’insegnante a raccontare che da tempo subivano angherie da parte del nuovo compagno, che li avrebbe minacciati di botte e li avrebbe costretti a svolgere i suoi compiti. L’insegnante, sorpresa ed amareggiata dal comportamento di Seydou, decise di chiamare i suoi genitori per capire cosa stesse succedendo al ragazzo. (continua nella pagina successiva)


La casa sul gelso (… dalla pagina precedente)

All’arrivo dei genitori, l’insegnante raccontò loro l’accaduto. Sorpresi e molto dispiaciuti, non riuscivano a spiegarsi tale atteggiamento; continuavano a sostenere che Saydou era un bimbo buono e rispettoso e che mai avrebbe fatto cose simili. In verità tutto ciò pareva strano anche alla maestra, allora, genitori e docente decisero di capire bene la situazione e di parlare col ragazzo. La madre, però, impaziente,arrivata a casa affrontò subito Saydou- Figliolodisse -cosa sta succedendo? Perché tratti male i tuoi nuovi compagni?-Il ragazzo, preso di sorpresa, scoppiò a piangere e disse -Mamma, mi sento odiato da tutti, non è vero che sono tutti bravi, alcuni ragazzi della mia classe mi maltrattano, mi obbligano a fare i compiti per loro e tutti i giorni mi rubano la merenda che mi prepari. Ho paura! Ho tanta paura!-. Il padre, che aveva capito subito qual era la verità, lo abbracciò forte per rassicurarlo e gli disse di stare tranquillo. Che avrebbe pensato lui a sistemare la faccenda. Dopo aver messo a letto Seydou, i genitori si misero a parlare dell’accaduto e capirono che dovevano aiutare il figlio ad uscire da questa brutta vicenda. La situazione era molto delicata, tutto contribuiva a far crescere l’amarezza di Seydou, così decisero che avrebbero cambiato scuola e anche paese. Il giorno seguente, appena alzati, comunicarono le loro intenzioni a Seydou, ma lui non ne volle sapere. Pagina 10

Disse loro che la notte lo aveva fatto riflettere, prendere coraggio, aveva capito che doveva affrontare tutto ed era sbagliato scappare. Così fece. Arrivò a scuola deciso, doveva far uscire i bulli allo scoperto, ma non sapeva come fare. Entrando in classe, però vide scritto sulla lavagna: “SCRIVI UN TEMA SULLA TUA STORIA PERSONALE.”Non credeva ai suoi occhi! PensòEcco come farò!!! Scriverò tutto nel tema. Con gli occhi pieni di lacrime, ripensando alla sua storia, si fece forza e scrisse su un foglio tutto ciò che gli era accaduto. Dopo la ricreazione, l’insegnante iniziò la correzione dei testi. Dopo aver letto quello di Seydou si commosse così tanto che lo chiamò perché lo leggesse lui stesso alla classe. Un silenzio magico avvolse l’aula, tutti ascoltarono, pensando a quanto poco sensibili erano stati a non accorgersi del grande disagio che stava vivendo. Il gruppo di ragazzi che lo prendeva in giro, ascoltandolo, ripensò alle azioni commesse, si pentì e si scusò con Seydou dicendo la verità alla maestra. Lui era soddisfatto e fiero di avercela fatta, d’aver fatto trionfare la verità e non la paura. Li perdonò e da quel momento diventarono amici. Quello che è accaduto a Seydou può succedere a ognuno di noi, la soluzione è: NON AVERE MAI PAURA DI DIRE LA VERITÀ.

Maria Stella Leo, Letizia Caracciolo,Sara Nestola I B


Numero Unico 2015/2016, nuova serie

Intervista “fantastica” ... ...al PROFESSORE CALO’, UN ESEMPIO DA IMITARE. Siamo appena giunte a Povegliano in provincia di Treviso, ci attende a casa, per l’intervista, il professore Antonio Silvio Calò, da noi definito un esempio da imitare. Capirete il perché. Siamo emozionate, è il nostro primo servizio per il giornale della nostra scuola, ma la scelta dell’argomento è vincente, ne siamo sicure, come lo è questo professore di storia e filosofia, conosciutissimo a Treviso e non solo. Antonio Silvio Calò, in accordo con la famiglia, ha deciso di aprire le porte di casa sua a un gruppo di profughi, in tutto sei, giunti a Treviso dopo essere sbarcati a Lampedusa. Ci riceve nel soggiorno e ciò che ci colpisce è proprio la normalità della sua casa, quella di un italiano qualunque che, però, è stato capace di un gesto di grande civiltà e generosità. Dopo le presentazioni iniziamo l’intervista, ma la prima domanda è sua, ci chiede chi ci abbia parlato di lui. Rispondiamo che in classe, durante l’ora di cittadinanza, la professoressa di lettere, menzionando alcuni esempi positivi per noi ragazzi, aveva fatto il suo nome. Schivo e intimidito più che compiaciuto, si lascia intervistare. D. E’ stata solo una sua scelta quella di ospitare in casa un gruppo di profughi? R. Naturalmente no, la decisione è stata condivisa con la mia famiglia. D. Come mai una scelta così coraggiosa? R. L’idea mi è venuta dopo aver visto le tristi vicende dei profughi in televisione. Ne ho parlato con mia moglie Nicoletta e con i miei quattro figli e abbiamo deciso che dovevamo dare un aiuto come cittadini di uno Stato e come credenti. Inoltre abbiamo pensato che questa potesse essere una testimonianza, quella che con piccoli gesti si possono fare grandi cose. E voi, ragazzi, di questi esempi ne avete tanto bisogno. D. Lei insegna e sappiamo anche sua moglie, chi si è occupato dei migranti? R. Ho assunto una signora disoccupata che li ha accuditi in nostra assenza e alla quale ho garantito uno stipendio utilizzando il contributo governativo ricevuto a sostegno del mio gesto. D. I profughi come hanno reagito dinanzi a tanta ospitalità? R. Che dire, abbiamo fatto di tutto per farli sentire in famiglia, una meravigliosa famiglia allargata. Uno di loro, come ringraziamento per aver trovato casa in Italia, ha anticipato il ramadan di dieci giorni come offerta ad Allah. Aggiungo che questi ragazzi hanno un profondo senso di gratitudine e di rispetto. D. Qual è stato il più bel complimento che ha ricevuto? R. Senza dubbio quello dei miei alunni che mi hanno detto che la meraviglia di tanti, per il mio gesto, per loro era pura normalità. D. Abbiamo letto che ha ricevuto un’importante onorificenza proprio dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, come esempio di civiltà e generosità. Cosa ci racconta al riguardo? R. L’emozione è stata tanta, ho ringraziato il Presidente sottolineando che l’esperienza vissuta mi ha dato una grande spinta motivazionale, quella di credere ancora nel nostro Paese e negli italiani, capaci di tanta umanità e civiltà. D. Ha intenzione di ospitare altri profughi in seguito? R. Certamente, è stata una straordinaria opportunità di arricchimento reciproco, aggiungo che sto lavorando ad un progetto di inserimento degli immigrati qui a Treviso e provincia, per lo meno per coloro che non hanno come destinazione altri paesi europei. Terminata l’intervista il professore ci saluta con la stessa cordialità con cui ci ha accolte. Noi lo ringraziamo per la sua disponibilità, ma soprattutto per la sua umanità a nome di Saiu, Mohamed, Tijian, Siaka, Ibrain, Said e tanti altri immigrati che come loro avranno la fortuna di conoscerlo e di poter condividere la sua tavola e i suoi profondi valori umani. Grazie professore! Luisa Viva, Alice Fiorita, Daniela Venturi I B sc. sec. Pagina 11


La casa sul gelso

A proposito di “corrispondenza”… riceviamo e pubblichiamo

Pagina 12

I bambini della scuola dell’infanzia… hanno scritto la loro “prima lettera” alla nostra Dirigente Scolastica!!!


Numero Unico 2015/2016, nuova serie

Pagina 13


La casa sul gelso

IL BULLISMO Questo fenomeno è ormai allarme vero e anche un grave problema del nostro tempo. Articoli di giornale, reportage e documentari testimoniano fatti che lasciano senza parole. L’ultimo in ordine di tempo racconta di una ragazzina sola e in lacrime seduta nella sua cameretta davanti a un foglio di carta. Voleva scrivere il suo addio e buttare per aria i suo dodici anni. Secondo lei, sicuramente alcuni sarebbero stati felici e altri no. Dopo aver finito di scrivere apre la finestra, si lancia nel vuoto e per fortuna rimbalza sul telone di un bar sotto casa che attutisce la caduta. Dall’articolo che io ho letto ho dedotto che: Il bullismo è brutale: tutti coloro che lo attuano sono spietati con le loro “vittime” Il bullismo è dolore: tutti coloro che ne sono vittime lentamente si chiudono in un malessere a volte incurabile e irreversibile Il bullismo è omertoso: spesso molti sanno e non denunciano per paura. E’ importante che ognuno di noi, soprattutto a scuola, abbia sempre il coraggio di denunciare, ascoltare, dialogare e rispettare.

Gaetano Giuseppe Verdesca II B sc. sec.

Pagina 14


Numero Unico 2015/2016, nuova serie

…E se l’isola ci fosse? Seconda stella a destra Questo è il cammino, e poi dritto fino al mattino poi la strada la trovi da te, porta all’isola che non c’è. … Con questa strofa inizia la meravigliosa canzone di Bennato che abbiamo ascoltato in classe, durante una lezione sulla poesia. Eravamo tutti in silenzio, rapiti dalla musica e dalle parole, alle quali la nostra insegnante ha chiesto di dare un’interpretazione. Ebbene non è facile dare voce alle emozioni altrui, hai sempre l’impressione di non essere all’altezza; ma su consiglio della professoressa, che ci ha rassicurato, spiegandoci che qualsiasi poeta, contemporaneo o d’altri tempi, mira a scatenare un turbinio di suggestioni che vanno individualmente interpretate, abbiamo dato voce alle nostre riflessioni. Iniziamo con la stella, che campeggia al centro del nostro articolo e con la quale Bennato dà avvio alla sua canzone. Per noi è una metafora, quella della LEGALITA’, perché seguendola conduce in quest’isola che non c’è. Bennato incalza, continuando ad affermare che l’isola è solo un miraggio, una pazzia, non può esserci un posto al mondo senza ladri e gendarmi, senza odio e violenza, armi e guerra, insomma forse è proprio l’isola che non c’è. E’ questo purtroppo corrisponde alla realtà, un mondo così non esiste. La televisione, i giornali, internet, riportano no- tizie di uccisioni, di disonestà, di prevaricazione, di intolleranza e disuguaglianze, dinanzi a tutto ciò anche noi restiamo inermi. Ma l’ultima strofa ci riempie di speranza… …E ti prendono in giro se continui a cercarla, ma non darti per vinto perché chi ci ha già rinunciato e ti ride alle spalle forse è ancora più pazzo di te! Ebbene sì, abbiamo colto appieno il messaggio di Bennato, per noi il pazzo è colui che non crede che ci possa essere un futuro diverso, migliore. Siamo ancora piccoli ma iniziamo a capire che il mondo ha bisogno di noi, di una generazione diversa, che percorra la strada dell’onestà, della legalità, declinata in tutte le sue sfaccetta-

ture. Solo credendoci fino in fondo in “quest’isola” e seguendo “la stella del mattino” possiamo sperare che tutto diventi realtà. A cura della I B sc. sec.

Pagina 15


La casa sul gelso

Le classi seconde della sc. secondaria in gita a Matera! Nel pomeriggio, la II B partecipa all'evento finale del progetto "Mission X - Train like an astrona ut " pre sso il Centr o dell' Agenzia Spaziale Italiana di Matera e incontrano l'astronauta Luca Parmitano.

Gli Apprendisti Ciceroni del Comprensivo Falcone accolgono al castello di Copertino -Yasmin Darwich, Presidente internazionale FIDAPA; -Pia Petrucci, Presidente Nazionale FIDAPA; -Fiammetta Perrone, Presidente Distretto Sud-Est e le socie della locale sezione e la loro Presidente Angela Lomuto.

GIOCHI SPORTIVI STUDENTESCHI - GARA REGIONALE PESISTICA - 12/3/2016 Capurso (Ba). Categoria femminile, prima squadra classificata: ISTITUTO COMPRENSIVO "MAGISTRATO G. FALCONE" – Copertino Categoria maschile, prima squadra classificata: ISTITUTO COMPRENSIVO "MAGISTRATO G. FALCONE" - Copertino

Pagina 16


Numero Unico 2015/2016, nuova serie

NON SOLO PAROLE PROGETTO INTERDISCIPLINARE SULLA LINGUA DEI SEGNI

Hei! Se ti dico LIS cosa ti viene in mente? Noooo! non è Lega Interplanetaria Stellare e neanche Lotta Incondizionata Studenti. La L.I.S. è la Lingua dei Segni Italiana, la lingua cioè con cui comunicano i sordi. E si, spesso ci dimentichiamo di loro. A scuola impariamo Inglese e Francese perché ci sem-

Noi abbiamo ricambiato cantando a parole e a segni la canzone francese “Je vole” tratta dal film “La famiglia Beliér” e poi abbiamo mimato la “Parabola del ranocchio sordo” attraverso le movenze del corpo e la mimica facciale. L’insegnamento più importante? IL PEGGIOR SORDO NON E’ COLUI CHE NON SENTE CON LE ORECCHIE MA COLUI CHE NON SENTE COL CUORE.

bra normale studiare le lingue di altri cittadini europei, ma non sappiamo che ci sono tanti italiani che non possono parlare e comunicano con la LIS. Questa è una lingua che non ha parole e perciò non si ascolta ma SI VEDE! Grazie ai nostri professori abbiamo imparato a presentarci e a salutare nella LIS, siamo entrati nel mondo dei sordi vedendo film e corti e leggendo racconti. Ma il momento più emozionante è stata la testimonianza di Manuela e Sandra che sono due insegnanti sorde di Ens (Ente Nazionale Sordi). Sono venute nella nostra scuola e ci hanno raccontato con i segni la “Parabola del ranocchio sordo”. Pagina 17

Nota a cura delle insegnanti: Il progetto interdisciplinare “LIS NON solo parole” ha coinvolto le classi 1A,2C, 1D, con gli insegnanti di classe. Ha avuto inizio nel mese di febbraio e si è protratto per il successivo mese di marzo. Sono state scelte diverse attività per ciascuna disciplina. Lo SCOPO del progetto è stato quello di far conoscere agli allievi una diversa realtà, quella cioè di poter comunicare senza le parole a cui i normodotati sono abituati, ma con i gesti, con la mimica facciale, col la gestualità del corpo. Gli studenti sono stati sollecitati alla accettazione e comprensione del diverso ai fini dell’integrazione. Tuttavia, le competenze acquisite possono aprire ad altre opportunità di studio e di lavoro. Il prodotto finale consiste in un libro che racconta il viaggio nell’integrazione.


La casa sul gelso

Cari amici, sono Miriam Marra e frequento la classe II C della scuola secondaria di I grado del nostro istituto. Vi scrivo per raccontarvi della gara di pesistica tenutasi ad Arnesano a cui ho partecipato il 21 novembre scorso,come rappresentante della nostra scuola. Hanno gareggiato anche le scuole di Trepuzzi, Aradeo, Monteroni, Grottaglie e Capurso. Le prove da affrontare erano di due tipi: LO STRAPPO E LO SLANCIO. Ho il piacere di annunciarvi che sono arrivata prima ad entrambe le performance! Ero emozionatissima, ma avevo anche paura e allo stesso stesso tempo ero nervosa, perché timorosa di non riuscire a sollevare il bilanciere. La mia ansia si notava molto e non mi permetteva di capire cosa stesse succedendo intorno a me. Sono riuscita a sollevare in tutte e tre le prove di strappo: invece di 40 kg, 42kg, 43 kg sono riuscita a sollevare rispettivamente 40 kg,45 kg e 47kg. Devo dire che i miei massimali sono 45 kg a strappo e 50 kg a slancio. Vi racconto tutto ciò per dirvi che questo sport è bellissimo e può dare un sacco di soddisfazioni. Inoltre, colgo l’occasione per ringraziare di cuore tutti coloro che credono in me: i miei amici, il mio “nipotino” Mattia,che mi stima e non mi fa mai mancare il suo affetto, la mia famiglia e le mie professoresse, Lezzi e Montefusco, che tanto mia hanno incoraggiata e spronata nei momenti di sconforto e stanchezza. Un grazie particolare va al mio splendido ed inimitabile allenatore Franco, che mi sopporta e supporta ogni giorno durante gli allenamenti. Con affetto ed entusiasmo MIRIAM

Pagina 18


Numero Unico 2015/2016, nuova serie

Copertino, 14/12/2015 Carissimi amici, vi scriviamo per raccontarvi una bella esperienza che tre dei nostri compagni hanno vissuto qualche mese fa durante una giornata scolastica speciale . Sabato, 24 novembre, Marco, Priscilla e Cristina, sono andati ad un supermercato di Copertino per raccogliere generi alimentari destinati alla Caritas. Appena arrivati si sono messi subito a lavoro, costruendo degli scatoloni di cartone che pian piano venivano riempiti di prodotti donati da tanta gente generosa . Alle 10.30 avevano già imballato più di dieci pacchi. I nostri amici sono rimasti stupiti per la generosità delle persone, anche di quelle che sembravano più modeste. I compagni hanno pensato che nel nostro paese c’è tanta gente buona e sensibile ai problemi degli altri . Poi anche Marco ha comprato un pacco di riso e nel metterlo nello scatolone si è sentito felice di aver contribuito ad aiutare una famiglia bisognosa. La giornata si è conclusa con la raccolta di trentasette pacchi pieni di cibi vari. Felici del risultato raggiunto, i ragazzi sono tornati a scuola. Abbiamo voluto raccontarvi questa bellissima esperienza perché vogliamo provarvi che oltre alla mafia e alle cattiverie, nel mondo ci sono ancora tanta bontà e tante persone che con la loro vita, quotidianamente, combattono il malcostume e l’illegalità. Insieme si fanno grandi cose! Saluti.

Pagina 19


La casa sul gelso

La scuola va a teatro... col Barone...

Laboratorio teatrale… dove il prodotto finale non è l’obiettivo rimario, ma rappresenta l’esito visibile di un percorso educativo ed espressivo

Dal testo alla rappresentazione “Il Barone Lamberto che visse due volte” è il compimento di un percorso di lavoro “nell’arte di recitare” insegnato ai ragazzi delle classi quinte, ai piccoli allievi della scuola dell’infanzia, con il contributo di un gruppo di alunni della scuola secondaria di primo grado

Pagina 20


Numero Unico 2015/2016, nuova serie

MAMMA TI AMO

La mia Mamma

HO UNA MAMMA DAVVERO SPECIALE, UNA COSI' NON SI PUO' FACILMENTE TROVARE. È UNA ROSA GRANDE PER ME, MAMMA TI VOGLIO BENE PERCHE': TI ABBRACCIO E TI COCCOLO QUANTO TUTTO IL MONDO E INSIEME FACCIAMO UN GIROTONDO. SEI UN ANGELO CADUTO DAL CIELO PER DARE LA PACE AL MONDO INTERO. ANDIAMO IN VACANZA DOVE VUOI TU, AL MARE,A NUOTARE A TESTA IN GIÙ. SEI UN FIORE CADUTO DALL'ALTO MAMMA TI VOGLIO BENE, TANTO TANTO!!! CARLOTTA MARTINA

GIADA DE MATTEIS

CHI È Chi è che lavora senza sosta ogni ora? E che fa le pulizie senza aver aiuto dalle zie? Che è dolce come una caramella ed è molto bella? Che è un angioletto che sconfigge ogni diavoletto? Che è riccia e divertente come una bambina? Certo, è la mia mammina! Matteo Panzanaro III C

III D

La mia mamma è generosa, la mia mamma è affettuosa. Lei si sveglia la mattina per prepararmi la colazione sana e genuina. A volte fa la cattiva, ma in realtà è bella e viva. Lei lavora ogni sera ma è davvero un po’ severa. Lei nella testa si sente volare, come una rondine in riva al mare. Michele Negri Alberto Corsaro III C

La mamma La mia mamma è un diamante perchè il limite per arrabbiarsi è molto distante. Ha la voce dell'usignolo e non mi lascia mai da solo, non si arrende mai è la mia mamma tu che ne sai, Mi bacia con tanto amore mentre passano le ore. La mia mamma è molto carina, sembra quasi una bambina. è una supereroina la mia cara mammina Paolo Cirfera III D

Pagina 21


La Casa sul Gelso

IN REDAZIONE (Sc. Sec. di I grado) MARULLO Mauro II A, REBOLDI Sergio III A, VIVA Luisa I B, DE PASCALIS Alberto II B, MAZZOTTA Francesco II B, VERDESCA Gaetano II B, DE PASCALIS Lorenzo III B, CASTELLUZZO Sara III B, Martina Sean III D, Raganato Edoardo II D, Raganato Sofia I D, DIREZIONE Prof.ssa CASTELLANO Ornella, Dirigente Scol. COORDINAMENTO REDAZIONE/Cooperativa Prof. Pietro MANCA COLLABORATORI DI REDAZIONE Prof.sse ANDRIANI Vincenza, ANNOSCIA Vanessa, SFILIO Tiziana, CAIONE Anna Maria, LEZZI Rosellina, CONTE Marta, FONTE Simonetta, Maestra GIANCANE Annapina, ILLUSTRAZIONI NESTOLA Jacopo III B, MIGLIACCIO Giorgio III B (Sc. sec. di I grado)

(dalla prima pagina)

Non ci credo. Io credo che se si piantano i semi poi, prima o poi, le piante nasceranno. E credo nella bellezza delle menti dei bambini e dei giovani che faranno il Domani. Per questo abbiamo scritto i Passi verso la cittadinanza. Perché chi non ha ancora riflettuto sulle piccole cose abbia degli esempi; vogliamo curare il male prevenendo il gesto inconsapevole e premiando le uniche cose che contano: l’impegno e l’onestà. Il nostro progetto non finirà con la mostra del Veliero Parlante, nella sua settima edizione. Il 23 maggio prenderemo i nostri 100 manifesti che rappresentano i nostri Passi e andremo a Palermo, in un pullman popolato di dirigenti scolastici e donne e uomini delle Istituzioni che vorranno raccontare con noi questa faccia pulita del Salento e della Puglia ed affermare con ciò l’essere cittadini. Le scuole hanno lavorato e i Passi lo testimoniano. Per diffondere i germi matetici della nostra Costituzione.

Ornella Castellano … potete scriverci al seguente La versione sfogliabile del nostro giornalino è disponibile sul sito: www.comprensivofalconecopertino.it

indirizzo di posta elettronica: redazionelacasasulgelso@gmail.com


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.