La casa sul gelso 2

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Anno II, numero 2, febbraio-giugno 2015 Nuova serie

LEGGERE PER CRESCERE! Ormai è ben diffusa l’importanza che l’approccio alla lettura avvenga in clima familiare il più presto possibile; quello che non tutti i genitori conoscono è il modo corretto di leggere ai bambini e soprattutto è sottovalutata la necessità di scegliere buone letture. Rispetto al modo di leggere è importante che i tempi della lettura adulta rientrino in un rituale affettivo ben costruito: è bello leggere la storia della nanna o quella del pisolino in un ambiente silenzioso o leggere sotto l’ombrellone; sono da evitare situazioni di lettura frettolosa e soggette ad interruzioni o a rumorosi disturbi. Inoltre è importante leggere e non raccontare storie, e assecondare il piacere di risentire, risentire e risentire la stessa storia. Spesso il genitore che legge al figlio è un buon lettore e come tale gusta il piacere della lettura in sé, infatti la tendenza è quella di proporre sempre storie nuove al bambino. La funzione della lettura genitoriale nell’infanzia, invece, deve intenzionalmente tendere a favorire il piacere dell’ascolto e la ridondanza della lettura per il bambino è fattore tranquillizzante e piacevole. Occorre tener presente che di fronte ad una storia nuova, il bambino si pone in forma attenta e guardinga poiché le storie contengono elementi che rappresentano le ansie e le paure infantili e l’elaborazione delle stesse, che ne determina la naturale catarsi, può essere lenta e graduale. Inoltre, nel rituale affettivo della lettura, deve essere stabilito anche un tempo che non coincida necessariamente con l’addormentamento del bimbo (l’ascolto non è un biberon di camomilla…); è utile lasciare il bimbo -gratificato dalla coccola della lettura- al tempo dell’addormentamento in solitudine per attivare, dolcemente, la capacità riflessiva e meditativa. Ciò permetterà di sviluppare gradualmente l’intelligenza intrapersonale, cioè la funzione introspettiva che tanta parte gioca nella costruzione corretta della condotta del bambino e dell’adulto. Rispetto a cosa leggere ai bambini: è importante scegliere libri d’autore e soprattutto attingere alla vasta letteratura per l’infanzia con attenzione all’età del bambino. Non tutte le letture vanno bene per tutti, anzi! Una volta un genitore orgogliosamente mi disse che alla sua bambina di 7 anni leggeva Tolstoj; credo che la gradualità alla complessità della scrittura sia molto importante. Ornella CASTELLANO

“Col naso all’insù… A rimirare l’eclissi di sole”


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Uno spettacolo stellare Gli studenti del nostro Istituto Comprensivo il 20 marzo scorso hanno assistito ad uno spettacolo stellare: un’eclissi solare parziale. Ciò è avvenuto alle ore 9,30 per la durata di circa un’ora, con l’ausilio di alcuni strumenti, come filtri, camere oscure e una maschera da saldatore. Guardare il sole senza di essi avrebbe potuto provocare dei danni permanenti alla retina. Protagonisti di questa esaltante esperienza sono stati gli alunni della 2°A della Scuola Secondaria, accompagnati dalla loro insegnante di Scienze, Prof. ssa Silvia Scandura. La docente aveva adeguatamente preparato i suoi studenti all’evento, realizzando insieme a loro una camera oscura, capace di proiettare i raggi solari su carta lucida, facendoli passare per un piccolo foro. La raccomandazione principale è stata quella di non guardare direttamente il sole. Pagina 2

Tutta la classe ha aiutato gli altri alunni dell’istituto a vedere con sicurezza l’eclissi parziale di sole, che non si verificava da vent’anni. Per il verificarsi di tale fenomeno occorre, infatti, l’allineamento tra il Sole, la Terra e la Luna, precisamente deve accadere che la Luna sia in congiunzione e contemporaneamente in uno dei due nodi durante il novilunio. Le eclissi parziali possono essere viste da tutti i luoghi della terra investiti dal cono d’ombra. Coinvolta dall’entusiasmo generale, anche la dirigente dell’istituto ha goduto del raro spettacolo insieme ai ragazzi ed ai docenti presenti . Al termine di questa indimenticabile esperienza la professoressa si è congratulata con i suoi alunni per aver preso con il dovuto impegno il loro compito di provetti esploratori del cielo. DANIEL BISCOZZI MARTINA CALCAGNILE GIACOMO MUCI II A


Numero 2, nuova serie

Il Sud e la Resistenza Dopo aver studiato la Seconda Guerra Mondiale, abbiamo approfondito lo studio sulla Resistenza, in particolare su quella del Meridione che poco o per nulla compare nella storiografia. Di quello che avvenne nel 1943 sotto la linea di Montecassino, si ricordano soltanto alcuni episodi, eppure, nel periodo dell’occupazione tedesca, in Campania, in Puglia, in Lucania e in Abruzzo, si verificarono numerosi episodi di resistenza militare e civile ai tedeschi, anche se spontanei e non organizzati. Solo di recente, alcuni studiosi come Gloria Chianese e Aldo De Jaco, stanno restituendo il giusto merito e valore ad un Sud, considerato per anni “immobile” rispetto all’impegno per la Liberazione. Già nel 1942 si registrarono i primi episodi di Resistenza nel Meridione. Si trattava più che altro di movimenti di lotta sociale, condotti dai contadini che necessitavano di una riforma agraria, ma furono anche la dimostrazione della crisi del regime fascista e del latifondismo imperante fino ad allora nel Sud. Nei giorni successivi all’8 settembre del 1943, dopo l’armistizio con gli Alleati, in numerose città del Pagina 3

Meridione, si registrarono atti di resistenza ai tedeschi che, in ritirata data la nuova situazione, agirono con brutalità, compiendo stupri, saccheggi di viveri, razzie di bestiame e massacrando decine e decine di vite umane. La stessa Chianese ha scritto: « …l’opposizione al nemico da parte dei meridionali, nacque in primo luogo come reazione al terrore tedesco e all’atteggiamento tracotante dell’esercito occupante…». A tal proposito si ricordano le quattro giornate di Napoli che ebbero inizio proprio come reazione ai rastrellamenti operati dalle SS, seguite da altri momenti insurrezionali. Molti di questi episodi, dopo anni di oblio, si ritrovano nel libro di De Jaco, il quale sottolinea che l’elemento che lega tutti questi momenti di lotta è la partecipazione di gruppi di combattenti molto eterogenea: uomini, donne, giovani, contadini, borghesi, addirittura in alcuni casi anche vescovi, frati ed ex potestà, senza tralasciare anche molti reparti, singoli ufficiali e soldati semplici. Tutto questo ha caratterizzato la Resistenza meridionale come “guerra di popolo”. Il giornalistascrittore Giorgio Bocca ha scritto che «…nel Sud, la volontà di resistere è stata come un’energia sismica (Continua nella pagina successiva)


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che non si poteva prevedere…» ed aggiunge che si trattava di una volontà di tipo “anarchico”, non nell’accezione dispregiativa del termine, ma sottolineando la sua mancanza di organizzazione o gerarchia e di predilezione, invece, per l’azione spontanea e improvvisa di tutta la popolazione. In ogni caso il contributo del Mezzogiorno alla guerra di Liberazione non fu limitato alle rivolte popolari. Migliaia furono i meridionali che militarono nelle formazioni partigiane sulle Alpi e gli Appennini, come afferma lo storico piemontese Augusto Monti che aggiunge che esse furono costituite almeno per un quaranta per cento di uomini del Mezzogiorno. Tra i militari salentini, degno di ricordo, in quanto insignito della Medaglia d’argento alla memoria è Lodovico Patrizi, di Cursi, il quale durante un servizio di vigilanza ad una importante linea ferroviaria ligure, accortosi che alcuni soldati fascisti avevano aggredito ed ucciso un soldato italiano, aprì il fuoco contro di essi ed eroicamente continuò a sparare finché non fu colpito mortalmente da una scheggia di bomba a mano nazista. Ancora da menzionare è il leccese Aldo Piccinno che si distinse in Toscana, per aver partecipato a vari attacchi contro i fascisti e per aver scortato alcune truppe americane perché liberassero la città di Livorno. Un’altra figura degna di ricordo è quella di Maria Teresa Scarascio di Tricase. Sposò un appuntato dei carabinieri con il quale andò a vivere nel parmense. Dopo l’8 settembre il marito decise di militare nelle fila della Resistenza armata ai nazifascisti e la donna assunse il ruolo di staffetta partigiana, cioè di collegamento tra i vari gruppi di partigiani che non potevano muoversi con facilità per avere notizie, viveri, armi e munizioni. Secondo le testimonianze della sorella e della figlia, mentre Maria Teresa era in casa, intenta a sistemare alcuni documenti che il marito le aveva affidato, fu raggiunta da un proiettile sparato da un milite tedesco, che le perforò il polmone sinistro. A nulla servirono i soccorsi in ospedale, la donna morì, dando così il suo contributo alla Liberazione. A sessant’anni dalla sua morte, il sindaco di Tricase, come riconoscenza per il suo sacrificio, le ha intitolato una strada, nei pressi dell’abitazione dove era nata. Come si può osservare molti furono gli eroi salentini che morirono per la libertà e la democrazia che oggi sono il fondamento della nostra Italia e della nostra Costituzione. Ancora oggi è necessario ricordarli con il festeggiamento del 25 aprile, perché il loro contributo di sangue non cada nel dimenticatoio. Pagina 4

A cura della classe III B


Numero 2, nuova serie

LA MIA SCUOLA MEDIA Ormai il primo quadrimestre è terminato e siamo nel vivo di questo anno scolastico per me particolarmente emozionante. Da settembre , infatti, frequento “ la scuola dei grandi”: la scuola media o secondaria di primo grado. Devo dire che per me questo fatto rappresenta una cosa speciale, un passo importante della mia vita. Per la prima volta mi sono sentita felice di andare a scuola e imparare nuove cose. La scuola media mi fa sentire più adulta e responsabile in tutto ciò che faccio. Posso pensare, ad esempio, al mio futuro già da ora; tutto dipende da me, da come studio e dal mio impegno. So bene che dare il massimo nello studio già da ora potrà aiutarmi a realizzare il mio sogno… Qui gli insegnanti sono speciali e unici: spiegano bene e comprendono i problemi di ogni alunno. Mi sento sicura, perché vengo aiutata da loro non solo nel mio percorso di studi, ma in tutto ciò che mi fa crescere come persona. Per quanto riguarda i miei compagni di classe devo dire che ho trovato tra loro delle vere amiche: Cristina, la mia “sister”, che è per me una vera sorella; Alessia, la mia migliore amica, che non mi abbandona mai. A scuola, poi, ci sono molte attività extrascolastiche: io faccio parte del coro e seguo il Pon d’Italiano, grazie aI qualI spero di imparare tante cose. Che cosa posso desiderare di più? La MIA scuola media mi piace molto e spero di passare con serenità il resto del triennio. ALISON PINTO IC

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… Una bambina si soli 7 anni Maribella ha solo 7 anni, non sa nulla della vita,eppure é abbastanza sveglia per la sua tenera età. Lei é davvero brava a scuola e il suo carattere é abbastanza taciturno,i maestri la definiscono la più brava di tutta la classe e le dicono che quando crescerà non troverà difficoltà nel campo culturale. E poi pensò: -Ma com'é crescere? È davvero così complicato pensare ai doveri che verranno col tempo?E crescere dà dei frutti?Si cambia in peggio o in meglio? -era rimasta davvero sorpresa da quella strana parola, probabilmente nemmeno ne conosceva il significato. Un giorno,era tornata da scuola,a casa vide la mamma piangere. Maribella era intenerita dal pianto della madre,si avvicinò e la vide con un album in mano e sfogliava le foto da quando era nata,fino alla sua età attuale. -Mamma perché piangi? Dovresti essere felice di essere cresciuta,di aver portato a termine diversi traguardi. Il matrimonio con papà, il mio parto, il parto del piccolo Emanuele, mamma perché piangi? -chiese la piccola con t o n o p r e o c c u p a t o . -Niente, é solo che ricordo le mie conquiste, le mie sconfitte. Quando ho pianto, quando ho riso fino a finire il fiato, quando avevo i nervi a fior di pelle e quand'ero serena. Ripenso a quanto é bello, quanto é bello crescere! E credimi succederà anche a te e poi ci sarà qualcuno che te le asciugherà quelle lacrime e ricorderai tutto questo e lo racconterai ai tuoi figli. -rispose la mamma. -Mamma,ma dimmi com'é crescere? Vorrei solo una descrizione dettagliata. -disse Maribella un po' confusa. -Be’, piccola mia,non é facile spiegare. Tu crescerai, ora hai solo 7 anni,ed evidentemente non capisci,ma provo a spiegarti: quando hai compiuto il tuo primo anno é stata una gioia all'interno,della tua famiglia. E quando si verrà agli anni che susseguono si imparerà a leggere,a scrivere,a contare, a camminare con la bici e i problemi che ci saranno,saranno man mano sempre più grandi.E poi arriveranno i giorni più importanti della tua vita, quando diventerai moglie e mamma dove la gioia sarà il tuo unico vizio e ne scoprirai il sapore.

Hai capito? -rispose la mamma asciugando le guance umide di lacrime. -Sì, mamma, ho capito.Allora é davvero bello crescere? -Sì, ma credimi che ci sono momenti in cui ti sentirai sola e dovrai rialzarti da sola dalle tue cadute. Maribella, era sempre più cresciuta e iniziava a subirne i primi problemi, era già maggiorenne,sposata e aspettava un bambino e ricordó ciò che le aveva spiegato la sua mamma,e pianse, pianse e pianse dalla gioia era proprio lì che scoprì quanto era bello crescere. E quanto sarebbe cresciuta ancora.

Asia Carusi 5a Pagina 7

C.


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A proposito di “corrispondenza”… riceviamo e pubblichiamo Buondì, faccio i complimenti ai redattori ed agli alunni che hanno curato questa bellissima versione del nuovo giornalino della nostra scuola! È divertente e al contempo istruttivo e permette di conoscere tante attività che si fanno a scuola e che purtroppo molte volte non hanno la giusta visibilità. Continuate così!! con affetto, maestra Laura

Il gruppo degli alunni “Apprendisti Ciceroni” 2014/2015 illustrano al prof. Antonio Brusa, dell’Università degli Studi “Aldo Moro” di Bari il parco “Little Copertino” della nostra istituzione scolastica

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TREPUZZI: una gara piena di

La seconda fase ha riguardato il

emozione

lancio della palla medica, che

Sabato 21 marzo alcuni studenti

consiste nel girarsi di schiena e

del nostro Istituto sono andati a

lanciare la palla quanto più lonta-

Trepuzzi per partecipare alle gare

no possibile.

di pesistica. Sono partiti alle ore

La terza prova è stata svolta con

7:45 da scuola con i pullman , ac-

l’uso del bilanciere: gli atleti do-

compagnati dalla prof.ssa di

vevano sollevare il bilanciere in

Scienze Motorie, Carla Montefu-

aria con una tecnica appresa du-

sco, e dal sig. Franco Alemanno .

rante gli allenamenti, fatti con i

Una volta giunti alla palestra di

professori.

Trepuzzi i ragazzi si sono diretti

Dopo la gara ci sono state le

verso gli spogliatoi e poi a riscal-

premiazioni: gli atleti maschi dell’

darsi. C’erano atleti provenienti

Istituto Comprensivo “Giovanni

dalle scuole dei vari Paesi limitrofi.

Falcone” sono arrivati primi ed u-

Sono stati divisi tra maschi e fem-

na delle tre squadre femminili si

mine e hanno formato tre squa-

è qualificata al secondo posto,

dre per ognuno. La gara è stata

dopo la scuola di Trepuzzi. Mi-

suddivisa in tre fasi.

riam Marra, una studentessa del-

La prima è stata il salto triplo: gli

la I C si è classificata prima nello

atleti dovevano saltare per tre vol-

slancio. I vincitori del primo pre-

te quanto più lontano possibile e

mio dovranno continuare ad alle-

la distanza veniva misurata con un

narsi per la prossima gara che si

metro.

terrà a maggio. CLEMENTINA TULIPANO II A

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Lia Levi, Una bambina e basta, Edizioni e/o, Roma, 201216.

Il libro di Lia Levi racconta in modo semplice ed appassionante cosa è accaduto nel passato; racconta facilmente ciò che potrebbe accadere nuovamente per colpa della pazzia della mente umana. Il romanzo è autobiografico. È molto strano immedesimarsi nella protagonista; è difficile vivere la sua vita ogni qual volta si posano gli occhi sulle parole che adornano le pagine bianche del libro, ma in tutta la semplicità delle frasi così dolci, nel loro esprimersi, è qualcosa di inevitabile. La scrittrice riporta alla memoria i brutti giorni di continuo buio, di guerra, di caos, di pianti, dei giorni difficili da superare, dei giorni monotoni, dei giorni dove la paura di morire prevaleva su tutto e superava qualsiasi confine. È una storia molto emotiva, particolare e significativa. È bello poter leggere la vita di una sopravvissuta alle atrocità della guerra e della persecuzione che per causa di Hitler sono scoppiate. È brutto dover leggere tra le righe quelle lacrime che senza cessare avanzavano sui fogli, nel ricordo degli orribili tempi passati. Nonostante la sua drammaticità che spesso riemerge nel racconto, questo è un libro stupendo adatto a chiunque lo voglia leggere con attenzione; è un libro “creato” da una persona semplice, per persone semplici e racconta le avventure di una bambina, “una bambina e basta”. (Sara Castelluzzo II B) Pagina 10


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Antonio Ferrara, La corsa giusta, Coccole Books, Castrovillari (CS), 2014.

“La corsa giusta” è il meraviglioso libro di Antonio Ferrara, il quale racconta la vita, piena di ostacoli, di un campione dello sport. Un eroe che ha rischiato la vita per salvare chi era ingiustamente perseguitato durante la seconda guerra mondiale. Il protagostina è il grande Gino Bartali. Il suo ultimo anno della scuola dell’obbligo si teneva a Firenze ed essendo abbastanza distante da dove risiedeva, i suoi parenti e genitori fecero una colletta per comprargli una bici usata. Una bici per “Ginetto”. Da quel giorno nacque la sua passione per il ciclismo. Essendo un amante di questo sport andò a lavorare dal sig. Casamonti, un meccanico di bici, anche perché poteva guadagnare qualcosa per la sua famiglia povera. Fu proprio Casamonti a notare il talento di Gino. Così iniziò a correre in una squadra giovanile. Acquistò ben presto fama ed arrivò ad essere il capitano della Legnano, una squadra di professionisti. Vincendo le gare internazionali divenne famoso in tutto il mondo. La sua vita andava bene, era conosciuto da tutti e tutti lo amavano, ma accaddero uno dietro l’altro degli avvenimenti strazianti per il cuore di Bartali: la morte di suo fratello Giulio, del suo secondo figlio Giorgio, lo scoppio della seconda guerra mondiale, la broncopolmonite, l’incidente in auto; ma anche la morte di Fausto Coppi, suo grande rivale nel ciclismo. Fedele amico nella vita. “Ginetto” non si arrendeva mai, era un uomo che ha mostrato come in alcuni momenti della vita non si può restare indifferenti; bisogna mettersi in gioco, bisogna scegliere, bisogna fare la cosa giusta e Gino sapeva quale fosse realmente la cosa migliore da fare… correre “la corsa giusta”! (Lorenzo De Pascalis II B) Pagina 11


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INTERVISTA ALLA CAMPIONESSA, MIRIAM MARRA (a cura della I C) Nel corso delle gare di pesistica tenutesi alla fine di marzo, si è distinta una nostra compagna di classe, che è riuscita ad ottenere il primo posto. Abbiamo, pertanto, pensato di intervistarla per conoscerla meglio. Quali emozioni hai provato prima della gara? Bhè, le solite che provo prima di una prova, cioè PAURA, GIOIA, ANSIA e FELICITA’. Come ti sei sentita quando hai saputo di aver vinto? All’inizio ero incredula, poi l’emozione si stava per trasformare in lacrime, ma ho desistito per non fare brutta figura. Sicuramente ero molto fiera di me. Te lo aspettavi di arrivare prima? No, ho sempre pensato di perdere. Questo sport mi sta aiutando a migliorare la mia autostima. Quando sarà la tua prossima gara? E dove si svolgerà? La mia prossima gara dovrebbe avvenire il 9 maggio a Lignano Sabbiadoro, in provincia di Udine, che si trova in Friuli Venezia Giulia. Lì dovrò sollevare ben Kg 50 a slancio! Cosa pensano i tuoi genitori della tua vittoria? Sono super mega felici e fieri di me. Addirittura mio padre mi chiama “La mia Champion ”. Cosa ne pensano i tuoi coetanei della pesistica? I ragazzi della mia età non hanno una buona opinione di questo sport, perché ritengono sia troppo faticoso e poco elegante. Posso dire con certezza che è uno sport duro, infatti ogni giorno mi alleno per molte ore in palestra e seguo una dieta alimentare molto rigorosa. Ma è la mia passione ed io ci metto tutta me stessa: corpo, cuore e testa. Come mai questa passione per la pesistica? Non avrei mai pensato di praticare questo tipo di sport. Ho iniziato per perdere peso, circa 5 mesi fa e poi è successo che mi ha presa completamente. Quando sollevo i pesi mi sento forte, grande, importante e queste sensazioni mi caricano e mi spronano a superare di volta in volta me stessa. E’ una vera e propria passione! A chi vorresti dedicare il tuo eccellente risultato? Lo dedico al mio nipotino, al mio allenatore, Franco Alemanno, e a tutti coloro che hanno creduto e credono in me.

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INTERVISTA A SUA SANTITA’ GREGORIO VII (a cura della I C)

Di recente, ci è capitato di conoscere un personaggio storico, Papa Gregorio VII, che ci ha incuriosito in modo particolare, così abbiamo immaginato di trovarci faccia a faccia con Lui e di intervistarlo ... Che emozione! QUAL ERA IL SUO NOME PRIMA DI DIVENTARE PAPA? Mi chiamavo Ildebrando Aldobrandeschi di Sovana CHI È STATO IL SUO PREDECESSORE? PapaAlessandro II ED IL SUO SUCCESSORE? In realtà mi sarebbe piaciuto molto conoscerlo, ma non ho potuto a causa della mia dipartita, avvenuta il 25 maggio 1085. CI PARLI DEL SUO PONTIFICATO Ebbene, venni alla luce nel’anno del Signore 1025 a Sovana e fui eletto Pontefice all’età di 48 anni. Ricordo che il mio insediamento avvenne il 30 giugno 1073. La mia intenzione era riformare la Chiesa, combattendo tutte le forme di corruzione al suo interno; capite bene quello che intendo… A tal proposito feci pubblicare il Dictatus Papae. In codesto documento spiegavo e affermavo che il pontefice fosse superiore a qualsiasi altra autorità politica, compreso l’imperatore. E COME REAGI’ L’IMPERATORE ENRICO IV ? Posso dire che montò su tutte le furie e reagì scatenando col Papato una vera e propria lotta, passata alla Storia come Lotta per le investiture, Oibò. NOTO CHE QUESTO ARGOMENTO LA IRRITA PARTICOLARMENTE… SOSPENDIAMO PER UN ISTANTE E RITORNIAMO A LEI, ALLA SUA VITA. COSA CI PUO’ DIRE? Sono stato il 157simo Papa della Chiesa Cattolica. Pagina 13

(continua nella pagina successiva)


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(segue dalla pagina precedente)

Sono nato da una famiglia di modesta estrazione. In giovane eta' venni mandato a studiare a Roma, dove un mio zio era abate del monastero di Santa Maria sull'Aventino. A Cluny continuai gli studi e lì conobbi Brunone di Toul, che divenne papa Leone IX. Alla sua morte , nel 1054, fui mandato dalla Curia Romana come inviato alla corte imperiale tedesca per condurre i negoziati per la successione. Ci furono Papa Vittore II (1054-1057 ) che mi confermò legato in Francia; poi nel 1057 fu la volta di Papa Stefano IX e dopo di lui Nicolò II. Durante il suo pontificato (1059), entrò in vigore la legge che trasferiva l'elezione del papa al Collegio dei Cardinali. Fu in quel periodo che fui nominato abate di San Paolo Fuori le Mura e volli mantenere il titolo anche dopo l'elezione al pontificato. Nell'arco della mia vita da pontefice ho avuto parecchi dispiaceri da parte dell’imperatore Enrico IV. Fu lui a sostenere che le “mie elezioni” non si erano svolte in modo leale e io risposi con la scomunica. Per me fu un’onta indimenticabile e dolorosa, Oibò. Per lenire le mie pene, la cara amica , Contessa Matilde, mi invitò a soggiornare per qualche tempo nel suo palazzo a Canossa. Enrico venne da me per farsi perdonare e quindi farsi togliere la scomunica. Aspettai tre giorni,lasciandolo al freddo, scalzo e vestito da penitente. Alla fine, da buon pastore qual ero, lo ricevetti e lo perdonai. Quanto fu scorretto nei miei confronti! Mi mandò in esilio dove poi sono morto. Nel 2015 non avete tutti questi grattacapi, voglio sperare. DI QUESTA NOSTRA EPOCA CONTEMPORANEA PREFERIAMO NON PARLARLE, SUA SANTITA’, PERCHE’ HA GIA’ SOFFERTO TROPPO NELLA SUA. LA RINGRAZIAMO DI AVERCI AIUTATO A CONOSCERE MEGLIO LA SUA VITA. LE AUGURIAMO DI STARE BENE PER L’ETERNITA’, SPERANDO DI RIVEDERCI IN PARADISO. Pagina 14


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Prodotto degli alunni della classe IA

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Titolo notiziario

LA SHOAH Il 27 gennaio è da tutti noi ricordato come “il giorno della memoria” e quest’anno è stato il settantesimo anniversario da quel 1945, in cui militari russi entrarono nel campo di concentramento di Auschwitz e liberarono gli ebrei che erano costretti ai lavori forzati a causa della pazzia di Adolf Hitler, un dittatore tedesco che durante la seconda guerra mondiale emanò le leggi razziali, iniziando la persecuzione degli ebrei, ritenuti diversi, anzi inferiori alla razza ariana. Nei campi di sterminio ne morirono quasi sei milioni. La giornata della memoria è stata istituita per ricordare questo orrore. La Shoah è stata un episodio assurdo perché i nazisti senza pietà hanno tolto a degli innocenti la libertà, li hanno rinchiusi e costretti a subire sofferenza e dolore. Essi sono stati maltrattati e sfruttati fino allo sfinimento e poi uccisi nelle camere a gas senza ragione. Molti sono coloro che hanno lasciato delle testimonianze di ciò che hanno vissuto questi uomini, ricordiamo fra tutti Primo Levi che a causa delle leggi razziali fu espulso dalla scuola; riuscì tuttavia a laurearsi a pieni voti e quando fu deportato scrisse una poesia in cui ci dice che non dobbiamo dimenticare quello che è successo e raccontarlo invece ai nostri figli e alle nuove generazioni perché non accada mai più.

Giulia Tondo I D Pagina 16


Volume 1, Numero 1

Giohi… grammaticali a cura degli alunni del PON “Chirone” Esperto: Francesco Spada Tutor: Vanessa Annoscia, Pietro Manca

Metti le parole della scatola nella categoria giusta centimetro centouno chilo cinque dodici etto febbraio giugno grammo litro maggio mattino metro mezzogiorno millilitro millimetro notte novembre pomeriggio quintale sera settembre tonnellata trenta ventinove I NUMERI

LE MISURE

QUANTITÀ

IL GIORNO

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La Casa sul Gelso

IN REDAZIONE (Sc. Sec. di I grado) MARTINA Aurora I A, REBOLDI Sergio II A, RAGANATO Enrico III A, DE PASCALIS Alberto I B, DE PASCALIS Lorenzo II B, NESTOLA Luca III B, DELLA BONA Priscilla I C, MUSCIA Gulia II C, FURIO Maria Grazia III C, GUAGNANO Chiara I D, CIRFERA Nico II D DIREZIONE Prof.ssa CASTELLANO Ornella, Dirigente Scol. COORDINAMENTO REDAZIONE Prof. Pietro MANCA COLLABORATORI DI REDAZIONE Prof.ssa ANDRIANI Vincenza, Maestra MONTEDURO Maria Rosaria, Maestra GIANCANE Annapina ILLUSTRAZIONI NESTOLA Jacopo II B, MIGLIACCIO Giorgio II B (Sc. sec. di I grado)

La versione sfogliabile del nostro giornalino è disponibile sul sito: www.comprensivofalconecopertino.it

… potete scriverci al seguente indirizzo di posta elettronica:

redazionelacasasulgelso@gmail.com

Vignetta rivisitata e realizzata da Giorgio Migliaccio II B Sc. Sec. di I gr.


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