Misericordie d'Italia Dicembre 2011

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An n o V I I - n . 6 No vembre/Dicembre 2011 bimestrale Misericordie d’Italia reg. al tribunale di Firenze al n° 5395 del 4/2/05 CONFEDERAZIONE NAZIONALE MISERICORDIE Via dello steccuto, 38 50141 Firenze Tel. 055 32611 Poste Italiane spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Firenze 2 - Tiratura 5.000 copie - Distribuzione gratuita

NUOVO STATUTO CONFEDERALE

A FEBBRAIO L’ASSEMBLEA

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o scorso 18 novembre il Consiglio Nazionale ha approvato la proposta di nuovo Statuto della Confederazione, fissando per l’11 febbraio l’Assemblea nazionale in cui portare a compimento il percorso di revisione. Lo stesso giorno, il Corpo Generale della Venerabile Arciconfraternita di Misericordia di Firenze, alla presenza di Mons. Giuseppe Betori (nella foto), ha approvato il medesimo testo, individuando un percorso di riunificazione con la Confederazione nazionale. Il nuovo testo è stato formulato sulle indicazioni della Commissione presieduta dall’avvocato pratese Mauro Giovannelli (nella foto), fortemente voluta proprio dalla Conferenza Episcopale Toscana per ritovare l’unità nel Movimento. A pagina 3

Alluvioni in Lunigiana e all’Elba Gli interventi delle Misericordie

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l Movimento toscano, guidato dal responsabile della Protezione Civile Federico Bonechi, è intervenuto con un numero straordinario di uomini e mezzi per aiutare le popolazioni colpite. Testato nell’occasione anche un nuovo “mezzo di prima sussistenza”, un fuoristrada che ha portato caffè, tè caldo, cioccolata, coperte, acqua, latte e biscotti: il servizio è stato davvero molto apprezzato dalla cittadinanza sconvolta per l’accaduto. Alle pagine 4 e 5

Misericordie e Camillian Task Force I primi stage formativi nelle missioni internazionali

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opo il corso di formazione organizzato dal nostro Movimento e dai Ministri degli infermi che si è svolto a Roma tra aprile e maggio, tredici giovani sono partiti alla volta di alcuni centri gestiti dai Camilliani nelle zone più disagiate del mondo per accumulare esperienza da impiegare in caso di missioni internazionali, anche a carattere d’urgenza. Nell’inserto centrale

Auguri a tutti i confratelli di un Santo Natale e Felice 2012

Auguri al nostro Movimento Roberto Trucchi

Cari confratelli, ci avviciniamo ormai a lunghi passi verso il Natale e verso la fine di questo anno che ha visto molti ed importanti avvenimenti nel nostro Movimento. Voglio sinceramente augurare a tutti voi di trascorrere al meglio questo periodo, festeggiando la nascita del Figlio del Padre, sia in famiglia che nelle vostre Confraternite. L’augurio va anche al nostro Movimento, perché il Natale è anche simbolo di unità e fratellanza e vorrei davvero che questi emblemi tornassero ad essere il simbolo del nostro essere Misericordie, realtà indipendenti, ma legate nei valori verso un unico scopo. Come avrete modo di leggere nelle prossime pagine, la Commissione istituita dall’Assemblea Nazionale nell’aprile scorso per redigere il nuovo Statuto della Confederazione ha terminato i propri lavori consegnando al Consiglio Nazionale un testo sul quale ci sarà un confronto con le associate nell’Assemblea fissata per il prossimo febbraio. Questo percorso è stato condiviso anche con la Misericordia di Firenze che, in contemporanea con la sessione del Consiglio Nazionale, ha formalmente approvato la bozza del nuovo Statuto indicando la propria volontà, su queste basi, di rientrare nella Confederazione. Invito dunque tutti ad una riflessione serena e approfondita, magari insieme alle Consorelle della propria zona o Regione. Come spiega nella sua relazione finale Mauro Giovannelli, Presidente della Commissione che ha redatto il testo, una positiva conclusione “si impone sia per la presenza di realtà locali vive ed in piena operatività, sia per la necessità che l’assistenza alle persone si ispiri alla carità cristiana, ritrovando unità nelle sue radici storiche. Tali esigenze sono sollecitate dal rispetto della dignità delle persone e dalla forte domanda di assistenza, di solidarietà e di carità che esse reclamano, ed infine dalla difficile situazione socio-economica che il Paese attraversa, nella quale si rende indispensabile, anche per la tenuta sociale, la presenza del volontariato, specialmente di ispirazione cristiana, nei servizi alla persona. La storia della Nazione italiana di cui quest’anno si celebra il 150° anniversario, esalta il contributo delle opere cattoliche a costruire l’Italia unita ed individua in esse uno dei principali fondamenti storici della solidarietà nazionale. Di quelle opere è parte significativa anche il Movimento delle Misericordie”. Riprendo le parole di Giovannelli e ne faccio un augurio a tutti voi, ma soprattutto a tutti “Noi”.


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Misericordie d’Italia - Novembre/Dicembre 2011

PRIMO PIANO

Pontificio Consiglio Cor Unum

Benedetto XVI incontra il volontariato d’Europa

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n occasione dell’Anno Europeo del Volontariato, il Pontificio Consiglio Cor Unum ha organizzato un congresso dal titolo “Il Papa e i volontari cattolici europei” che si è svolto giovedì 10 e venerdì 11 novembre. Il congresso è stato voluto proprio dal Santo Padre ed ha radunato 160 tra vescovi e rappresentanti delle conferenze episcopali europee, oltre ai responsabili degli organismi nazionali e internazionali di volontariato, che sono stati ricevuti da Papa Benedetto XVI. In rappresentanza del nostro Movimento sono intervenuti Il Presidente della Confederazione Nazionale, Roberto Trucchi, e il Tesoriere, Roberto Monciatti. Durante il briefing di presentazione tenutosi il martedì precedente, il cardinale Robert Sarah, presidente del Pontificio Consiglio Cor Unum, aveva salutato il congresso come un’azione che è segno di “comunione e solidarietà in mezzo alle sofferenze” e l’iniziativa è un segno dell’attenzione particolare che Benedetto XVI, sin dall’inizio del suo pontificato, rivolge al mondo della carità, attenzione espressa e ribadita anche nella sua prima enciclica Deus Caritas Est. ll Santo Padre, che l’11 novembre ha ricevuto i rappresentanti del Volontariato, ha ringraziato gli intervenuti per la loro opera e li ha incoraggiati nella loro testimonianza. “Desidero esprimere profonda gratitudine a voi e, quindi, ai milioni di volontari cattolici che contribuiscono, con regolarità e generosità, alla missione caritativa della Chiesa nel mondo” ha affermato il Pontefice. “Nel momento attuale, caratterizzato da crisi e incertezza, il vostro impegno è motivo di fiducia perché mostra che la bontà esiste e che sta crescendo in mezzo a noi. La fede di tutti i cattolici viene di certo rafforzata dal vedere il bene che viene fatto in nome di Cristo”. “Non dovremmo lasciarci sedurre da ideologie che vogliono cambiare il mondo secondo una visione puramente umana “ ha continuato il Pontefice. “Il poco che possiamo riuscire a fare per alleviare i bisogni umani può essere considerato come il buon seme che germoglie-

Si è svolto a metà novembre un congresso che ha radunato vescovi e rappresentanti delle conferenze episcopali europee, oltre ai responsabili degli organismi nazionali e internazionali di volontariato ricevuti direttamente dal Pontefice

Il Presidente Roberto Trucchi durante l’incontro con il Santo Padre

rà e recherà molti frutti. È un segno della presenza e dell’amore di Cristo che, come l’albero del Vangelo, cresce per dare riparo, protezione e forza a tutti coloro che ne hanno bisogno. È questa la natura della testimonianza che voi, in tutta umiltà e convinzione, offrite alla società civile. Sebbene sia dovere dell’autorità pubblica riconoscere e apprezzare questo contributo senza distorcerlo, il vostro ruolo di cristiani consiste nel prendere attivamente parte alla vita della società, cercando di

renderla sempre più umana, sempre più caratterizzata da libertà, giustizia e solidarietà autentiche”. L’incontro con il Papa è avvenuto nel giorno in cui la Chiesa celebra la memoria di San Martino di Tours, che nella Deus Caritas Est Papa Benedetto XVI descrive come un’icona che “mostra il valore irrinunciabile della testimonianza individuale della carità”. Il Santo Padre ha concluso incoraggiando i giovani a scoprire nel lavoro di volontariato un

modo per accrescere il proprio amore oblativo che dona alla vita il suo significato più profondo. “I giovani reagiscono prontamente - ha affermato - alla vocazione di amore. Aiutiamoli ad ascoltare Cristo che fa udire la sua chiamata nel loro cuore e li attrae a sé. Non dobbiamo avere paura di presentare loro una sfida radicale che cambia la vita, aiutandoli a comprendere che i nostri cuori sono fatti per amare e per essere amati. È nel dono di sé che viviamo la vita in tutta la sua pienezza”.

Movimento

Agostinelli dalle Misericordie sarde

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i è svolto lo scorso 24 ottobre presso la Sede della Misericordia di Cagliari “San Giuseppe”, nel quartiere Pirri, l’incontro tra le Misericordie della Sardegna e la Guida Spirituale della Confederazione Nazionale delle Miseriordie d’Italia, S.E. Mons. Franco Agostinelli. I lavori si sono aperti alle ore 17.30 con il saluto ai presenti da parte del vice-presidente della Conferenza regionale Sardegna Marras a cui sono susseguiti i saluti del Correttore della Misericordia di Cagliari “S. Giuseppe” Don Roberto, del Governatore Misericordia di Dolianova e di Angelo Meloni, Coordinatore zona Sud Sardegna, il quale ha presentato a Mons. Agostinelli i rappresentanti di tutte le Misericordie partecipanti all’incontro. Dopo una breve presentazione delle attività svolte quotidianamente dalle Misericordie sarde, ha preso la parola Mons. Agostinelli che, salutato e ringraziato i presenti, ha descritto l’importanza del ruolo del Correttore spirituale all’interno di

ogni singola Confraternita di Misericordia, per arginare possibili derive ricordando giornalmente l’identità cristiana della Misericordia, seguendo allo stesso tempo le nuove problematiche sociali. Mons. Agostinelli spera di poter arginare la mancanza di Correttori in molte Misericordie, sollecitando i vari Vescovi alle nomine dei Correttori stessi. Importante anche che le Confraternite di Misericordia vivano attivamente la vita delle parrocchie, insistendo anche sulla fondamentale importanza della formazione dei volontari. Dopo le parole di Mons. Agostinelli, si è aperto il dibattito a cui hanno partecipato alcuni dei presenti in sala sulle varie problematiche dovute appunto all’assenza in alcune Misericordie della Sardergna della figura del Correttore. I lavori si sono chiusi alle ore 19 e dopo la Santa Messa celebrata nella Parrocchia di San Giuseppe, Mons. Agostinelli ha incontrato i Giovani delle Misericordie della Sardegna, che hanno proposto varie attività d’incontro e sottolineato il bisogno di continua

Mons. Franco Agostinelli, Guida spirituale del Movimento Nazionale

formazione per poter crescere insieme, oltre alla proposta di creazione di una Consulta dei Giovani delle Misericordie d’Italia. S.E. Mons. Agostinelli ha accolto le richieste con molto interesse, contento dell’entusiasmo di questi giovani.


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PRIMO PIANO

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Consiglio Nazionale

Al via le procedure per l’approvazione del nuovo Statuto A febbraio l’assemblea e a giugno le elezioni per il rinnovo degli organi, mentre la Misericordia di Firenze sta individuando un percorso di riunificazione con la Confederazione

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l Consiglio Nazionale, riunitosi a Firenze lo scorso 18 novembre, ha approvato la proposta di nuovo Statuto della Confederazione, definendo il percorso e i tempi per la sua valutazione e recepimento, e individuando, al contempo, la data per il rinnovo degli organi della Confederazione stessa. La proposta di nuovo Statuto è stata trasmessa a tutte le Misericordie perché possano approfondirla e valutarla sia nelle specifiche norme che nell’impianto complessivo. Il Consiglio Nazionale ha infatti convocato per il prossimo 11 febbraio, a Firenze, l’Assemblea nazionale in cui portare a compimento il percorso di revisione dello Statuto ed ha dunque proceduto a fissare la data per l’Assemblea elettiva in cui rinnovare tutti gli organi della Confederazione, tenendo conto dello Statuto (almeno 6 mesi dall’indizione) e della procedura arbitrale in corso. L’assemblea si terrà a Roma il 23 Giugno 2012. Nel corso della riunione è giunta anche la notizia che il Corpo Generale della Venerabile Arciconfraternita di Misericordia di Firenze, riunito in contemporanea alla presenza dell’Arcivescovo di Firenze monsignor Giuseppe Betori, aveva approvato il medesimo testo statutario, individuando un percorso di riunificazione con la Confederazione nazionale. L’annuncio è stato accolto da un sentito ed entusiastico applauso. In base alla richiesta arrivata dalla Consociazione nazionale donatori sangue e organi Fratres (nata 50 anni fa in seno alle stesse Misericordie) è stato anche deciso di riunire congiuntamente i Consigli Nazionali di Fratres e Misericordie d’Italia per definire congiuntamente i rispettivi Statuti. Per la proposta del nuovo Statuto il Consiglio Nazionale si è avvalso della bozza predisposta dalla “Seconda Commissione Giovannelli”, con alcune modeste integrazioni e modifiche ritenute opportune per migliorare l’armonia del testo. La Commissione, presieduta appunto dall’avvocato pratese Mauro Giovannelli, è stata composta dai tecnici ed esponenti del Movimento Maria Pia Bertolucci, Andrea Cavaciocchi, Giuseppe De Stefano, Israel De Vito, Andrea Del Bianco, Roberto Monciatti, Stefano Ragghianti, Alvise Revedin, Pasquale Ribecco, Paolo Sanchini, Maria Grazie Scatà e Filippo Toccafondi, e si è riunita per la prima volta il 12 maggio 2011 lavorando in sottocommissioni sul testo redatto dalla precendente Commissione, sempre presieduta da Giovannelli, che a dicembre scorso aveva sottoscritto un testo contenente alcune importanti linee guida per l’unità del Movimento. La proposta di redigere quel documento era nata dalla stessa Confederazione,

L’avv. Mauro Giovannelli che ha presieduto la Commissione per il rinnovo dello Statuto. Sotto, la sede storica della Misericordia di Firenze in piazza del Duomo.

sull’appello della Conferenza Episcopale Toscana e del suo Presidente, l’Arcivescovo di Firenze Mons. Betori, a ritrovare l’unità. Ne era nato un documento che sottolineava l’importanza e la storicità dell’ispirazione cristiana del Movimento: autonomia degi associati, rappresentazna generale della Confederazione senza sostanziali funzioni oprative, democrazia e partecipazione degli

organi confederali, aggregazioni territoriali per una rappresentanza delle Misericordie anche a livello regionale e zonale, compartecipazione e trasparenza del finanziamento, giurisdizione domestica, rinnovamento e incompatibilità delle cariche confederali erano, in sintesi, le linee indicate nell’atto conclusivo, da cui prende spunto l’attuale bozza di Statuto.

Altre riunioni

Gli esiti del Consiglio del 7 ottobre

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l Consiglio nazionale convocato a Firenze lo scorso 7 ottobre, dopo la verifica della sussistenza del numero legale, ha approvato i verbali del 19 marzo, del 15 aprile e del 1° luglio del corrente anno. Il Presidente ha posto in approvazione le deliberazioni d’urgenza adottate dal Consiglio di Presidenza concernenti il commissariamento della Misericordia di Trappeto Nord, il commissariamento della Misericordia di Carrara per la sostituzione del Commissario già nominato e l’affiliazione di nuove associazioni di Misericordia. Si è poi passati a trattare l’aggiornamento della collaborazione con i Camilliani (nell’inserto centrale, ndr): il Consiglio Nazionale ha valutato molto positivamente l’esperienza che è stata fatta e sta valutando l’opportunità di dare il via ad una seconda edizione del corso di formazione e ad una revisione del protocollo alla luce dell’esperienza condivisa negli ultimi due anni. Sarà anche valutata la possibilità di costituire una cabina di regia interna al Movimento per far crescere l’attenzione verso il volontariato internazionale e per dare consulenza a quelle Misericordie che vogliano sviluppare questo tipo di iniziative. Il Consiglio Nazionale ha poi affrontato il problema dell’affidamento delle deleghe ai Consiglieri nazionali per la rappresentanza di Confederazione ai tavoli del Forum ed all’Osservatorio nazionale del

Volontariato oltre ad altri Istituti del Volontariato come per esempio la Protezione Civile, il Servizio Civile e le deleghe per le rappresentanze presso le Regioni. Il Consiglio Nazionale ha infine deliberato la nomina dei confratelli presso l’associazione Esculapio ed ha deciso, per l’assemblea, di delagare Lucarelli Daniele (Empoli), Bilotta Antonio (Arezzo) e Dini Enrico (Crespina); per il consiglio di amministrazione Monciatti Roberto (Viareggio), Poggini Paolo (Impruneta) e Bacci Sergio (Quinto); per il collegio dei sindaci, invece, Lorenzo Polvani (San Giovanni Valdarno). Il Consiglio ha poi parlato del progetto da realizzare con la raccolta pro-terremotati di L’Aquila (circa 80 mila euro). I confratelli hanno valutato alcune disponibilità ad operare sul piano di lavoro, che dovrà essere realizzato e consegnato al più presto. Si è deciso di delegare i confratelli D’Errico, Dini e Bonechi per un sopralluogo di valutazione per la costruzione della sede della Misericordia dell’Aquila. Il Presidente ha infine relazionato il Consiglio sull’intervento a Betlemme, spiegando che esiste già un progetto in via di definizione. Il Consiglio ha deciso di effettuare un sopralluogo con alcuni tecnici individuati da Confederazione per definire la situazione e prendere contatti con soggetti che conoscono la zona interessata.


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PRIMO PIANO

Bomba d’acqua a MARINA Campo

Elba: “Non ci siamo mai sentiti isolati”

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no stanziamento da cinque milioni di euro dalla Regione Toscana, oltre ai 500mila già messi a disposizione per finanziare e rimediare ai dissesti idrogeologici, ripristinare la funzionalità idraulica dei corsi d’acqua, sistemare ponti e ripulire gli argini. E’ stato questo il bilancio economico del disastro che il 7 novembre scorso, solo pochi giorni dopo la Lunigiana e la Liguria, ha colpito l’isola dell’Elba, in particolare la zona di Marina di Campo. Poche ore dopo la diffusione della notizia erano già sbarcate sull’isola le prime squadre delle Misericordie toscane. I primi ad arrivare sono stati 10 volontari del coordinamento provinciale livornese con idrovore, mezzi 4x4 e attrezzature specifiche. Un secondo contingente, della Misericordia di Pisa e del coordinamento della Versilia è partito da Piombino con le attrezzature che Conferenza toscana ha immediatamente messo a disposizione. Le Misericordie dell’Elba - Portoferraio, Porto Azzurro, Rio Marina, Cavo e Pomonte - si sono attivate da subito nel fronteggiare il maltempo. A guidare l’unità di crisi del nostro Movimento è stato il governatore della Misericordia di Portoferraio, Simone Meloni, delegato dal responsabile regionale Federico Bonechi. “Nell’area del campese – ha affermato - c’è stata una vera bomba d’acqua che ha fatto esondare tutti i fossi, in particolare nella parte abitata del paese, sommergendo nella parte centrale intere abitazioni. Il resto dell’isola è stato toccato in modo marginale. Con la protezione civile siamo riusciti a raggiungere tutte le zone e anche tutte le case isolate. Alcune persone sono rimaste inizialmente in abitazioni isolate, perché sono crollati dei piccoli ponti, ma per scelta propria, perché tutti sono stati raggiunti dalle squadre della protezione civile. Le Misericordie elbane si sono subito attivate, con idrovore, ambulanze e fuoristrada. Nel primo pomeriggio abbiamo ricevuto l’aiuto della colonna provinciale da Livorno e poi da altre squadre dalla colonna regionale che sono arrivate in serata. Abbiamo passato la notte ad assistere popolazione colpita. Il territorio dell’Elba non è stato colpito per

Danni pesanti anche all’isola dell’arcipelago toscano. Ha coordinato l’unità di crisi del nostro Movimento il governatore della Misericordia di Portoferraio, Simone Meloni delegato dal responsabile regionale Federico Bonechi

intero, ma il Comune di Campo ha avuto danni pesanti. Nel centro di Marina di Campo abbiamo tolto fango, acqua nelle cantine e liberato le abitazioni, gli scantinati e i tantissimi locali danneggiati dall’evento”. “Certamente – ha concluso Meloni - il fatto di essere un’isola comporta delle difficoltà in più, anche nell’organizzare e far giungere i soccorsi, ma in questo caso il soccorso è stato immediato da parte di tutti i volontari della Toscana, delle istituzioni e dei Vigili del fuoco. I soccorritori all’opera sono stati tanti, coordinati dalla centrale operativa della Regione. Davvero non ci siamo sentiti mai isolati.”

I NUMERI DEI DUE INTERVENTI Aulla

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93 Misericordie

895 volontari

10 TSK (mezzi antincendio serviti per lavare il fango)

Il rischio idrogeologico n Italia il dissesto idrogeologico è diffuso in modo capillare e rappresenta un problema di notevole importanza. Tra i fattori naturali che predispongono il nostro territorio ai dissesti idrogeologici, rientra senza dubbio la sua conformazione geologica e geomorfologica, caratterizzata da un’orografia giovane e da rilievi in via di sollevamento. Il rischio idrogeologico è fortemente condizionato anche dall’azione dell’uomo. La densità della popolazione, l’abbandono dei terreni montani, l’abusivismo edilizio, il continuo disboscamento, l’uso di tecniche agricole poco rispettose dell’ambiente e la mancata manutenzione dei versanti e dei corsi d’acqua hanno sicuramente aggravato il dissesto e messo ulteriormente in evidenza la fragilità del territorio italiano. La frequenza di episodi di dissesto idrogeologico, che hanno spesso causato la perdita di vite umane e ingenti danni ai beni, ha imposto una politica di previsione e prevenzione non più incentrata sulla riparazione dei danni e sull’erogazione di provvidenze com’era in passato, ma imperniata sull’individuazione delle condizioni

di rischio e sull’adozione di interventi per la sua riduzione. Il rischio idrogeologico è espresso da una formula che lega pericolosità, vulnerabilità e valore esposto: - la pericolosità è la probabilità che un fenomeno di una determinata intensità si verifichi in un dato periodo di tempo ed in una data area; - la vulnerabilità indica l’attitudine di un determinata “componente ambientale”, come la densità della popolazione, gli edifici, i servizi, le infrastrutture, etc,.a sopportare gli effetti dell’intensità di un dato evento. - il valore esposto o esposizione indica l’elemento che deve sopportare l’evento e può essere espresso o dal numero di presenze umane o dal valore delle risorse naturali ed economiche presenti, esposte ad un determinato pericolo. Il rischio esprime quindi il numero atteso di perdite di vite umane, di feriti, di danni a proprietà, di distruzione di attività economiche o di risorse naturali, dovuti ad un particolare evento dannoso.

1 autobotte

2 scavatori

2 gommoni

43 gruppi elettrogeni

63 idrovore

10 pompe ad immersione

33 punti luce

115 brandine

25 coperte

300 teli termici

2 tende pneumatiche utilizzate come mensa

Modulo segreteria

Elba •

27 Misericordie

155 volontari

6 TSK

19 gruppi elettrogeni

31 idrovore

5 pompe ad immersione

15 punti luce

Brandine e coperte


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PRIMO PIANO

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Emergenza maltempo

Chiara Pietrella

è

il 25 ottobre quando, dopo l’allerta maltempo prevista nella Regione, si segnala l’apertura della sala operativa provinciale a Massa Carrara per monitorare l’evento. Il Raggruppamento Apuo Versiliese è già impegnato nel monitoraggio in tutta la provincia, in particolare nella zona di Pontremoli, dove vengono segnalate forti precipitazioni e l’innalzamento dei livelli idrometrici. La sera cominciano ad arrivare notizie poco confortanti: il fiume Magra ha esondato e le squadre locali sono già impegnate nei sopralluoghi e nei primi soccorsi. Sono isolate tre località nei pressi di Pontremoli, dove l’ospedale riporta anche gravi problemi di allagamenti. Volontari e soccorritori stanno scavando sotto le macerie, dove si teme ci siano delle persone. Poi arriva la notizia: sono tre le vittime del crollo. Si tratta di due coniugi e di una terza persona. Le operazioni di soccorso sono ostacolate dalle frane che rendono difficili i collegamenti. I soccorritori hanno creato dei corridoi di emergenza per far passare i mezzi. La gravità della situazione, infatti, impedisce anche la circolazione, interrompendo la maggioranza delle arterie autostradali della zona, ma alcune Misericordie sono riuscite ad intervenire sul posto. La Sala della Protezione Civile della Regione Toscana comunica inoltre che sono cinque i ponti crollati e otto le frazioni isolate a causa del maltempo in Lunigiana. Nell’area sono saltate luce, acqua e linee telefoniche. Le Misericordie hanno attivato la propria sala operativa regionale, sono presenti nella centrale operativa e hanno attivato un punto di coordinamento degli interventi ad Aulla, dove sono arrivate alcune squadre di volontari, in particolare due nuclei di valutazione, che hanno raggiunto Pontremoli, e poi tre torri faro e alcune idrovore. Proprio al Movimento toscano, infatti, compete in questo mese la reperibilità del CORV (Coordinamento Operativo Regionale del Volontariato) di cui fanno parte anche Anpas, Croce Rossa e Vab. All’interno dell’unità di crisi istituita dal Decreto del Presidente della Regione Toscana come nostro rappresentante regionale e responsabile della funzione volontariato, viene nominato il responsabile regionale della protezione civile delle Misericordie, Federico Bonechi. Sono ormai passati due giorni quando la Regione Toscana diffonde i primi numeri degli interventi: 350 volontari all’opera, in gran parte afferenti al comitato operativo regionale del volontariato (Anpas, Croce Rossa, Misericordia e Vab), ma il numero è destinato a crescere. I mezzi e le attrezzature in funzione sul posto sono 40 motopompe, 12 torri-faro, 6 gruppi elettrogeni, 3 ruspe (Bobcat), diversi moduli “Tsk” per operazioni di lavaggio, 2 autocarri pesanti per trasporto materiali, 1 unità per il trasporto e la distribuzione di generi di conforto, 5 fuoristrada per il raggiungimento delle frazioni più disagiate. Ci sono anche 2 unità sociosanitarie per assistenza e supporto alle persone anziane ed è stata allestita presso il centro sportivo una struttura di accoglienza con 200 posti letto per volontari e per gli abitanti che ne avessero necessità.

Lunigiana sott’acqua Gli interventi delle Misericordie Proprio al nostro Movimento competeva in quei giorni la reperibilità del Coordinamento Operativo Regionale del Volontariato di cui fanno parte anche Anpas, Croce Rossa e Vab

La zona della Lunigiana colpita dall’alluvione vista dall’elicottero (Foto di Gabriele Grasso)

Venerdì 28 sono state sgomberate e ripulite dal fango e detriti diverse cantine, garages ed una palestra e le nostre confraternite stanno operando da giorni presso la frazione di Parana, isolata, per portare viveri di prima necessità e assistenza socio-sanitaria con un forte impegno in quanto l’unica via di accesso è un vecchio sentiero forestale che è stato individuato insieme ai militari della folgore. “Le nostre Misericordie - racconta a fine in-

tervento Federico Bonechi – sono immediatamente partite per Massa e da lì, d’intesa con la Sala Operativa Regionale, si sono dirette ad Aulla, dove erano segnalate le condizioni peggiori. La situazione è apparsa subito estremamente critica: una zona di territorio era rimasta completamente isolata e, oltre Sarzana, anche i collegamenti radiotelefonici non funzionavano, tanto che per lungo tempo non siamo riusciti a contattare le due Miseri-

cordie di zona, Mulazzo e Pontremoli. Abbiamo lavorato incessantemente insieme ai Vigili del Fuoco e ai volontari. Ci sono voluti giorni e giorni per ripristinare una situazione di “normalità”, con la coscienza che zone così importanti del nostro territorio paesaggistico hanno subìto un danno gravissimo, se non irreparabile. Sono orgoglioso del lavoro svolto dalla Sala Operativa Regionale delle Misericordie che ha dovuto sopportare un grande impegno per gestire sia questa emergenza che quella dell’Elba che si è verificata solo pochi giorni dopo. Tra l’altro, in queste due occasioni abbiamo anche avuto modo di testare un nuovo servizio messo a punto dopo la nevicata dello scorso dicembre: un “mezzo di prima sussistenza”, un fuoristrada, cioè, che ha portato caffè, tè caldo, cioccolata, coperte, acqua, latte e biscotti. Il servizio è stato davvero molto apprezzato da tutta la popolazione colpita dai disastri”. “Sono davvero soddisfatto – conlude Bonechi – di aver visto così tante Misericordie e tanti confratelli intevenire a portare il proprio contributo. Si tratta di numeri davvero incredibili e ringrazio, per questo, tutto il Movimento toscano”.


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Misericordie d’Italia - Novembre/Dicembre 2011

NOtIzIe

svIlUPPO

Dalla Rete alle Reti: un progetto per favorire il decentramento al Sud La Fondazione con il Sud ha finanziato un progetto presentato dalla Confederazione per sviluppare la rete tra associazioni e rafforzare l’autonomia delle strutture regionali e provinciali delle Misericordie meridionali

L

a Fondazione con il Sud ha approvato a marzo scorso il progetto “DallaRETEalleRETI” presentato dalla Confederazione sul bando in scadenza a Novembre 2010. Il progetto è finalizzato a potenziare e sviluppare la rete intra-associativa tra e con le Misericordie delle regioni meridionali - Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna - ed è finanziato dalla Fondazione Sud per l’80 per cento. Il programma proposto cerca di cogliere pienamente le finalità del bando, rafforzando l’autonomia territoriale delle strutture regionali e provinciali, aumentando la loro capacità di interlocuzione interna e di rappresentanza esterna e implementando i servizi di supporto e sviluppo decentrati. Gli altri obiettivi sono quelli di consolidare e migliorare i servizi centrali condivisi, in particolare per quanto attiene il collegamento costante con le strutture territoriali e la interrelazione reciproca delle esperienze, favorire l’allar-

gamento della rete e l’adesione di nuove associazioni, in particolare attraverso la diffusione dei principi ispiratori e dei valori di servizio, e promuovere infine lo scambio inter-associativo a livello locale e la partecipazione attiva, sia delle singole associate che delle strutture di coordinamento, a percorsi, programmi ed organizzazioni di rete. La strategia di intervento prevede il potenziamento delle competenze locali attraverso un’azione formativa finalizzata allo sviluppo dei quadri dirigenti delle singole Misericordie e delle figure con funzioni di coordinamento della rete associativa e la strutturazione della rete territoriale a livello inter-provinciale e regionale, attraverso l’attivazione e la crescita di “operatori di rete” dedicati al coordinamento associativo. Tali figure dovranno assicurare da un lato la “tessitura” della rete territoriale (sviluppando i servizi, l’assistenza ed i collegamenti decentrati con le singole Misericordie e sostenendo progettualità ed

iniziative locali), dall’altro il miglior raccordo organizzativo tra la rete interassociativa regionale con la sede centrale (attraverso briefing nazionali almeno bimestrali) e con altre reti e soggetti territoriali. Infine è previsto un rafforzamento dell’impegno di “amministratore di rete” della struttura nazionale, attraverso percorsi ed iniziative di valorizzazione del decentramento organizzativo: oltre a strutturare personale e servizi centrali stabilmente dedicati a seguire le articolazioni regionali, il programma prevede di sviluppare uno spazio web per ciascuna delle regioni meridionali nell’ambito del sito www.misericordie.org e di dedicare uno specifico “dossier Sud” in ciascun numero di questo giornale, entrambi curati in sinergia con le Conferenze-Federazioni regionali. “La modalità adottata probabilmente non è innovativa in termini assoluti – afferma il

FORNITORE UFFICIALE MISERICORDIE D’ITALIA

Presidente Roberto Trucchi - ma sviluppa per la rete delle Misericordie un impegno totalmente nuovo di forte de-localizzazione dei servizi. Inoltre, la valorizzazione delle competenze e delle energie “dal basso”, e la loro finalizzazione specifica alla costruzione di legami di rete, non solo all’interno del Movimento, ma anche nella relazione con le altre realtà del territorio, rappresenta una ulteriore novità importante per le nostre confraternite”. “Il fatto che tale impegno sia realizzato direttamente dalla Confederazione Nazionale – conclude il Presidente - e vada in parallelo con il processo di revisione statutaria in senso decentrato rappresenta un ulteriore elemento di forza rispetto ad iniziative specifiche assunte da una singola associata od anche dalla struttura di coordinamento locale”. Il progetto ha preso il via a settembre, ma vede in qesti giorni l’avvio di iniziative sul territorio, con la realizzazione dei primi seminari regionali per quadri dirigenti. Il primo si è svolto sabato 26 ad Avellino, mentre il giorno successivo si è tenuto ad Andria. Il 3 e 4 dicembre, invece, è stato il turno di Calabria e Sicilia, dove le Misericordie si sono incontrate a Isola Capo Rizzuto e a Letojanni.

cONtRIBUtI

Rendicontazione del 5 per mille Nuovi chiarimenti I

SEDE OPERATIVA Via Luigi Capuana, 40 - 95039 Trecastagni (CT) Telefono: 095 6140991 - Cell. 340 2945466 - Fax: 095 2937704 info@emersystem.it - www.emersystem.it

n risposta ad un quesito formulato dal Forum del Terzo Settore, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ha chiarito che le spese ammissibili che possono essere portate in rendiconto sono quelle sostenute dalla data di pubblicazione dell’elenco che riporta le somme ripartite accanto a ciascun destinatario. Nel caso del 5x1000 del 2008, possono essere quindi rendicontate le spese sostenute a partire dal 18/03/2010. Il Ministero ha annunciato ulteriori indicazioni utili a supportare quelle già contenute nelle “Linee guida per la formulazione del rendiconto circa la destinazione delle quote del 5 per mille dell’Irpef”.


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Misericordie d’Italia - Novembre/Dicembre 2011

MISERICORDIE

CAMILLIAN Task force Attività internazionali

Confratelli nel mondo, accanto ai Camilliani Dopo il corso di formazione organizzato dal nostro Movimento e dai Ministri degli infermi, 13 ragazzi sono partiti alla volta di zone “calde” del pianeta per accumulare esperienza da impiegare in caso di missioni internazionali, anche a carattere d’urgenza

A

seguito degli interventi del nostro Movimento ad Haiti e in Cile a fianco dei Camilliani, la Confederazione e la Camillian Task Force hanno organizzato un corso di formazione sul tema delle emergenze internazionali con l’obiettivo di creare un gruppo di volontari, adeguatamente preparati, per comporre gruppi di intervento da impiegare nei futuri scenari che vedranno impegnato il volontariato. Il corso si è svolto tra aprile e maggio a Roma, presso la casa madre dei Camilliani, e ha visto la partecipazione di confratelli provenienti da tutta Italia. Per questa prima edizione è stata limitata la partecipazione a due confratelli per ciascuna Misericordia, in modo da consentire anche di “amalgamare” un gruppo

che potrebbe essere chiamato ad operare in contesti difficili con fraternità e disponibilità. Queste le Misericordie intervenute, per un totale di 29 partecipanti: Caserta, Vicopisano, Prato, Solopaca, Quarrata, Impruneta, Patti, Milano, Arese, Venezia, Livorno, Ascoli Piceno, Massa, Lido di Camaiore, Antignano, Isola Capo Rizzuto, Monsummano Terme e Pisa. A fine corso è stato selezionato un gruppo operativo composto da 13 tra confratelli e consorelle che, a gruppi di due/tre persone, sono partiti per le Missioni Camilliane presenti in vari Paesi, in modo da poter sperimentare sul luogo i programmi operativi nei vari scenari internazionali. I paesi di destinazione sono stati: Vietnam (Ho Chi Minh City), Madagascar

(Fianarantsoa), Brasile (Fortaleza), India (Bangalore), Colombia (Barranquilla) e Filippine (Quezon City). In queste missioni i Camilliani sono prevalentemente impegnati nell’assistenza sanitaria a disabili, anziani e bambini e adulti sieropostivi e nello sviluppo di progetti di piccola imprenditoria e microcredito. Infine ci sono attività di risposta alle emergenze rivolte soprattutto agli sfollati della violenza endemica e delle ricorrenti catastrofi naturali. Verso la fine di ottobre si è tenuto, presso la Confederazione, un incontro al quale hanno partecipato i confratelli e le consorelle rientrati dalle missioni. Alla presenza del presidente Roberto Trucchi, di Aldo Intaschi che ha seguito il progetto e di alcuni responsabili della Camillian Task Force, i volontari hanno

raccontato con emozione le loro esperienze. Ognuno di loro, al rientro in Italia, ha sentito la necessità di rendere partecipe la propria comunità dell’esperienza fatta e si è attivato per organizzare piccole iniziative locali a testimonianza e a sostegno dell’importante lavoro che si svolge nelle missioni camilliane. L’augurio è che queste iniziative non rimangano isolate ma possano essere sostenute e collegate in modo da diventare patrimonio collettivo. Nelle prossime pagine riportiamo le immagini e le esperienze dei confratelli che hanno portato il loro contributo nei centri Camilliani di queste zone difficili del mondo, accumulando conoscenze da impiegare in caso di missioni internazionali, anche a carattere d’urgenza.

LE MISSIONI BRASILE

COLOMBIA

Cosa: Esperienza in centri per donne abusate o in situazioni difficili Chi: Maria Irene Benedusi - Misericordia Arese Daniela Buonopane - Misericordia Ascoli Piceno

Cosa: esperienza in centri che svolgono attività per anziani soli o affetti da deficit fisici o psichici, assistenza e attività educative verso bambini disabili, distribuzione cibo e progetti di educazione alimentare, servizi sanitari di base, programmi di salute, di maternità e di emergenza Chi: Sergio Malgieri - Misericordia di Solopaca Laura Nocentini - Confederazione Misericordie

FILIPPINE

INDIA

Cosa: Esperienza in vari villaggi e comunità per attività pastorale, scuola per i bambini, clinica di comunità di base, difesa dell’ambiente, scolarizzazione per i bambini, vaccinazioni Chi: Filippo Bellini - Misericordia Prato Lorenzo Bellini - Misericordia Impruneta

Cosa: Esperienza in un ospedale e in una scuola per bimbi affetti da HIV Chi: Aurora Arena - Misericordia Patti Andrea Chiti - Misericordia Quarrata Andrea Pelle - Misericordia Arese

MADAGASCAR

VIETNAM

Cosa: Valutazione per la costruzione di un pronto soccorso e il rimboschimento dell’isola Chi: Michela Piccinini - Misericordia Massa Maurizio Serafini - Misericordia Milano

Cosa: Esperienza in un orfanotrofio Chi: Davide Fermi - Misericordia Milano Cecilia Nieri - Misericordia Vicopisano


II

MISERICORDIE-CAMILLIAN TASK FORCE

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Brasile

“Ho imparato l’ascolto, pur non conoscendo la lingua” Mariairene Benedusi A distanza di tre settimane non è difficile parlare del mio mese trascorso in Brasile. Ho ancora davanti agli occhi i volti delle persone che ho incontrato e che spero un giorno di poter rivedere. Il nostro referente camilliano, padre Adolfo, ha costruito in vent’anni quattro centri, distribuendoli nelle città di Quixada, Juazeiro do Norte e Fortaleza. In questi centri le ragazze gravide o in situazioni difficili (prostituzione, abusi, orfane) sono accolte per essere inserite nei corsi di tessitura, chitarra, informatica, artigianato, dove possono imparare un’attività e soprattutto riscoprire la propria dignità come esseri umani amati da Dio e da chi li accoglie qui in Suo nome. Oltre a questi corsi, nei centri vengono fatte visite ginecologiche gratuite da medici volontari che si alternano in turni e che visitano le donne gravide prima nelle loro case, dando poi loro un appuntamento al quale presentarsi al consultorio dei centri. Come spesso padre Adolfo ci ha fatto notare uno dei problemi qui è la

mancanza di personale. Mancano volontari che si dedicano a questa vita e a questa missione. E’ difficile reperire infermieri, psicologi e assistenti sociali che accompagnino queste ragazze. Si cerca appoggio presso le università, accogliendo i tirocinanti ma è sempre più difficile trovare anche aiuti da questo ramo. Per questo si cerca di pensare ad una collaborazione anche con le Misericordie, tenendo però conto che la disponibilità a partire deve comprendere, come minimo, un paio di mesi. Innanzitutto per la lingua: è necessaria la conoscenza del portoghese. Più volte padre Adolfo, prima di partire ci aveva chiesto di studiare un po’ di portoghese da autodidatte. Se non lo avessimo fatto saremmo state perse. Perché è vero che comunque padre Adolfo sa l’italiano e che in un mese si impara a capire, a conoscere e a apprendere la lingua ma questa è una missione di ascolto. Noi come volontarie abbiamo girato di casa in casa nelle favelas al fianco delle suore, invitando a venire ai corsi e ai centri, ascoltando le storie delle ragazze e delle persone che vivo-

no in quelle case, che hanno bisogno di essere ascoltate, che hanno bisogno di una parola di conforto o anche solo del silenzio. Perché come ho vissuto sulla mia pelle, anche il solo ascolto dà tanto a chi lo riceve e lascia tanto a chi lo dà. E noi abbiamo fatto questo e quando lo abbiamo fatto, ogni volta, io sono tornata a casa stanca ma piena di voglia di ricominciare, di ritornare tra quelle persone a portare qualcosa, anche solo un po’ di compagnia a donne sole, con la disperazione scritta in fronte. Per questo sono felicissima dell’opportunità che mi è stata data e dell’esperienza che ho vissuto. Pur non capendo molto il portoghese all’inizio, ho ascoltato storie di vita che mi hanno fatto crescere come persona e che mi muovono oggi a promuovere questa missione qui in Italia, singolarmente e come Misericordia. Ho conosciuto persone meravigliose che si dedicano totalmente agli altri, che ci hanno fatto vedere una speranza e un modo concreto di mettere in pratica gli ideali di giustizia e amore verso i

più piccoli, verso chi ha bisogno, verso chi è abbandonato e ha bisogno anche solo di una carezza, di un’attenzione, di sapere che c’è un modo diverso di vivere, di guardarsi allo specchio, di amarsi e amare la vita. Ho conosciuto una realtà, una cultura e un popolo diverso che si può aiutare. Con la raccolta fondi, con il volontariato, con progetti alternativi che si possono pensare e affiancare alla missione già esistente nel luogo, come l’aiuto di primo soccorso che come Misericordie si può portare anche lì. Questa è la mia esperienza, questo è stato il mio Brasile.

Colombia

“E chi lo sa (quién sabe)?” Laura Nocentini Novembre: è lontano agosto, il mio mese in Colombia. Non indosso più gli abiti estivi e non c’è più la frutta caraibica ad aprire le mie giornate, ora ho indosso i miei maglioni e la mattina mi muovo grazie ad un caffè forte preso con la dovuta fretta. In tre mesi è solo il cambio d’abito la differenza che noto in me? No, percepisco infatti che molte sono le cose che effettivamente ho addosso di quel mese, quello che è divenuto parte di me, e forse qualcosa ho anche “perduto”, perchè rimasto laggiù. Mi vengono in mente i volti, le persone. Pensare di sintetizzare questa esperienza dandole un nome, una connotazione secca, mi è impossibile: dico “Barranquilla” e subito sono travolta da tutti gli sguardi, le voci, i sorrisi, le mani di chi ho incontrato. L’ho scritto più volte nel blog nel quale registravamo, io e Sergio, la nostra avventura e qui lo ripeto: sono fortunata e privilegiata, perché ho potuto vivere in una realtà difficile ma indubbiamente speciale, dove si vive davvero in e la comunità, costruendola e reinventandola ogni giorno con i pochi mezzi a disposizione, in un contesto assai complesso, dove i semi sono piantati

e coltivati con la volontà e i frutti raccolti grazie alla tenacia, di molti. Questo è il “segreto” della comunità in cui opera e che ha costruito Padre Cyrilo, un uomo che ha mille lezioni da impartire, ma che si guarda bene dal darne anche solo una, tanto che all’inizio mi è capitato di sentirmi anche persa per la sua assenza di risposte ai miei dubbi, ma che in breve ho imparato a “leggere” dai fatti: un uomo che con cura e ostinazione è riuscito a crescere e fiorire orchidee in quel clima, ti ha già parlato abbastanza

così. C’è in me un forte senso di gratitudine per questa esperienza, non ho tuttora ben chiaro come sia stato possibile realizzarla e mi commuove ancora una volta riflettere sul potere dell’Incontrarsi. Alla domanda “perché?” ci sono tante e diverse risposte, e tra queste forse quella che sento più mia, è la necessità di volta in volta di ricollocarsi, di rivedere se stessi insomma, nella propria vita ma anche rispetto al mondo. Ma forse ha ragione ancora una volta Padre Cyrilo, quando una sera a tavola parlando del-

la sua vita ad un certo punto a bruciapelo gli ho chiesto”¿Padre, Por qué la Colombia?” e lui ha alzato gli occhi, ha sorriso e mi ha risposto” ¿Laura, quién sabe? Sólo Dios sabe”. E infatti in fondo a tante riflessioni, alle foto che scorro spesso sul mio computer, ai siti colombiani che sfoglio o alle e-mail che scambio con qualche amico laggiù, alla fine di tutto ogni tanto mi fermo, lascio correre via le domande e cerco il mio silenzio. E prego. Prego per i miei amici di Barranquilla, per ringraziare perchè ci sono, ma soprattutto perchè, mentre continueranno le loro opere e le loro vite, possano mantenersi così come sono, così come io li ho potuti incontrare. Un grazie davvero sincero va alla struttura Confederale: al Presidente Trucchi per l’opportunità concessami ad Alberto perché si è rivelato un amico più che un capo nel concordare con me i miei tanti giorni di ferie, ad Aldo perché mi ha parlato di questa possibilità con quel sorriso, ad Andrea per la pazienza, a Silvia per l’incoraggiamento e a don Simone perché la sua amicizia è servita tanto, proprio là.


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MISERICORDIE-CAMILLIAN TASK FORCE

III

Filippine

“Ho ricevuto più di quello che ho dato” Filippo Bellini Siamo partiti il 16 settembre per questa lunga ed intensa esperienza. Come bagaglio tante emozioni diverse, forti, alcune opposte. La curiosità per questa esperienza tanto desiderata, la stanchezza, la nostalgia (soprattutto della mia Chiara…), la preoccupazione, la positività di un’esperienza che ci avrebbe fatti tornare con la valigia sicuramente più piena. Non mi ero voluto fare nessuna aspettativa, mi ero riproposto di provare a prendere il meglio da quello che mi sarebbe capitato. Volevo provare a prendere qualcosa di buono, anche minuscola, da tutte le persone, dagli occhi e dai posti che avrei incontrato. Poi ci siamo immersi in un altro mondo. Un mese in luoghi totalmente diversi, dove i tifoni hanno un nome, tanto arrivano spesso, dove per raggiungere un villaggio, anche popolato, è necessario guadare un fiume che ti arriva al collo o inerpicarti per strade dove il fango ti arriva alle ginocchia. Abbiamo seguito i Camilliani nelle loro attività in queste

particolari isole, portando vaccini, parole di speranza e raccomandazione a chi ne ha davvero bisogno. Abbiamo pregato, organizzato seminari, curato bambini, disabili e donne incinte. E qualche volta abbiamo anche cucinato italiano, facendoci apprezzare non poco. E’ stata una delle esperienze più belle che ho vissuto fino ad ora. Non nascondo che è stata anche tanto faticosa, non tanto dal punto di vista fisico, ma soprattutto da quello emotivo. Oltre alla valigia grigia e al mio zaino rosso (che mi ha accompagnato in ogni momento e in ogni angolo di questo viaggio, fiume compreso) ho riportato a casa tantissime altre cose, tanti altri regali: quei posti stupendi che non avevo mai visto, il verde meraviglioso, il cielo e le stelle diversi, gli occhi dei bambini, l’ospitalità e il calore delle persone che ho incontrato, sempre pronte ad aiutarmi ed a condividere quello che avevano, che purtroppo spesso era davvero poco, l’atmosfera che nasceva intorno ad una tazza di caffè solubile in una delle loro capanne. Devo essere

sincero: mi porto a casa anche il senso di colpa di quando un bambino ruba qualcosa, perchè nonostante sia andato là con l’intenzione di dare una mano secondo le mie capacità, ben presto mi sono reso conto che in ogni momento e in ogni occasione ho sempre ricevuto di più di quello che ho dato. E’ una cosa che ho apprezzato tantissimo, ma mi dispiace se non sono stato in grado di dimostrare la mia gratitudine. Mi rendo conto, inoltre, che riuscirò a metabolizzare ed apprezzare al me-

glio questa esperieza solo tra un po’ di tempo. So che dimenticherò i nomi dei villaggi che ho visitato, le date e le poche parole in filippino che ho imparato, ma sono sicuro che rimarranno sempre con me, dentro il mio cuore, le emozioni e le sensazioni che queste persone e questi posti fantastici mi hanno fatto vivere. Mi hanno davvero colorato il cuore e per questo non posso che dire a loro e a chi ha reso possibile questa avventura un sincero, vero e semplice “salamat”, grazie!

India

“Un sorriso a chi non ha nulla di cui sorridere” Aurora Arena Andrea Chiti Andrea Pelle La nostra esperienza è iniziata il 20 luglio da Roma. Il giorno successivo, eravamo già immersi nel Centro Snehadaan, seguiti da Fratel Raju il quale ci ha aiutato a capire il funzionamento dell’ospedale, dall’accoglienza dei pazienti a tutto l’iter che segue per la cura dello stesso. L’impatto è stato sicuramente forte ma positivo, vedendo il duro lavoro che i Camilliani svolgono giornalmente mantenendo costante la professionalità, l’ordine, la pulizia e il programma di cura psico-fisica dei pazienti. L’ospedale è suddiviso in un reparto femminile ed uno maschile e il centro può ospitare fino ad un massimo di trentacinque uomini e una ventina di donne. Il programma che lo staff di professionisti svolge è strabiliante: si inizia dal conoscere il modo di vivere del paziente prima di entrare in reparto e si finisce con un periodo di osservazione anche post- dimissione. Si cerca d’infondere al paziente, e a tutta la famiglia, i giusti comportamenti per mantenere la situazione sanitaria il più normale possibile. Il nostro compito all’interno dello Snehadaan iniziava ogni mattina, dalle 8 fino alle 10: ci impegnavamo nella

cura dei pazienti, aiutandoli in ogni sorta di attività, dall’igiene personale, all’ordine nelle stanze con la relativa pulizia, ma soprattutto cercavamo di entrare in contatto, magari strappando loro qualche sorriso. I primi giorni sono stati duri, ma con la buona volontà e la caparbietà le nostre mani sono diventate più forti e meno intimorite. Il risultato è stato grandioso, certi giorni gli occhi di alcuni di loro erano così pieni di riconoscenza e le loro parole così amichevoli che pensavamo non potesse esistere premio migliore. Poi ci trasferivamo alla scuola per bimbi affetti da HIV, lo Sneah Care Home. Anche qui la gestione

del programma è veramente serrata e minuziosa. I maestri e le maestre la mattina svolgono lezioni di qualsiasi genere fino all’ora di pranzo. Noi ci siamo invece dedicati ad inserire questionari riguardanti i bambini nei pc, documenti che serviranno per una ricerca finanziata dall’Università di Boston sull’HIV nei bimbi. Nel pomeriggio partivano invece le attività esterne, dove potevamo essere più presenti dedicandoci veramente a loro. Dopo l’accudimento degli animali, la pulizia delle classi e del giardino iniziavano i giochi: io sono subito diventato l’allenatore della squadra di calcio, Aurora giocava a trowble (simile al

volley) con le bambine ed Andrea un po’ qua e un po’ là, magari insegnando a disegnare a qualche bambino. Tutto questo fino alle 18 del pomeriggio dopo di che, sfiniti, ci prendevamo un po’ di tempo per noi. I Camilliani stanno sviluppando un progetto per la costruzione, a un centinaio di km da Bangalore, di una struttura che possa ospitare questi bambini dopo la fase adolescenziale, in modo da poter iniziare a lavorare: si tratta di una scuola professionale dove verranno insegnati vari lavori. Tutto il campus sta vivendo grazie a dei finanziamenti da parte dello Stato Indiano che però finiranno a settembre. Cosi, insieme al direttore della scuola e ai padri abbiamo cercato di trovare una collaborazione continua ed efficace che possa aiutarli in qualsiasi modo, trovando braccia che possano aiutare nella costruzione del nuovo centro e procurando alcuni fondi per il buon proseguimento sia del nuovo progetto ma anche e soprattutto per quello che esiste già. Posso dire che si tratta dell’esperienza più bella che abbia mai fatto e rivivrei quest’avventura tutte le volte che mi si presentasse l’occasione, perché non esiste cosa più bella che riuscire a regalare un sorriso a chi non ha nulla di cui sorridere.


IV

MISERICORDIE-CAMILLIAN TASK FORCE

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Madagascar

“L’Africa è davvero un altro mondo…” Michela Piccinini Maurizio Serafini Raccontare le emozioni e il bagaglio di esperienza vissuti in Madagascar non è affatto semplice. La nostra esperienza aveva lo scopo di valutare la possibilità di allestire un pronto soccorso e progettare il rimboschimento. Per farlo abbiamo sviluppato una analisi sulla tipologia sia del servizio offerto, nel pubblico e negli ambulatori, sia degli utenti che vi accedono, e da questa analisi è emerso che la necessità non è di istituire un pronto soccorso, che non sarebbe utilizzato viste le strutture già esistenti, ma cercare di rendere le stesse accessibili alla popolazione che ora, per cause sia territoriali sia economiche, ne rimane esclusa. Per quanto riguarda le cause territoriali queste sono da identificarsi in una totale mancanza di trasporto sanitario: per raggiungere i centri i pazienti utilizzano i taxi, ed alcune zone non sono raggiungibili dai tradizionali veicoli a motore. Guardando invece a quelle economiche appare ovvio che in un contesto in cui la povertà mette in crisi la stessa alimentazione giornaliera l’aspettativa di avere del denaro da investire in una sanità che richiede il pagamento, sia del trasporto sia del materiale necessario alla cura, è nulla. La nostra permanenza in questa terra rossa, dove il modo di vivere e pensare sono così lontani dal mondo occidentale, ci porta a dire che l’Africa è davvero un altro mondo: oltre alla povertà reale e fisica, si ha anche una povertà di pen-

siero sul domani, e questo crediamo sia un po’ il nocciolo della fatica di un popolo che vive in un territorio che potrebbe offrigli una crescita. Abbiamo visitato strutture missionarie di Padri e Sorelle di ogni Ordine e in tutti abbiamo trovato persone che hanno messo a disposizione la loro vita per aiuta-

re questa popolazione. Tra questi abbiamo visto molti Malgasci che avvicinandosi al Cattolicesimo sono riusciti a cambiare mentalità ed ora operano per aiutare il loro paese a crescere. Nel valutare tutte le situazioni ci siamo fatti una idea di quali possono essere le cose prioritarie da fare in questo Paese. La prima è quella di aiutare ad insegnare i principi di igiene e di conservazione dei cibi. La seconda è quella di istituire un ambulatorio viaggiante per riuscire a superare l’ostacolo di raggiungere le strutture sanitarie. La terza viene da un’idea di Padre Albert: aiutare, con borse di studio, alcuni ragazzi a diventare infermieri per poter avere del personale assunto dalla diocesi, in modo da superare il vincolo dello Stato che permette ai giovani di studiare solo a patto di lavorare nelle proprie strutture. Sulla tematica del rimboschimento, invece, possiamo solo portare testimonianza dei fruttuosi risultati già raggiunti negli ultimi cinque anni dall’inizio di questo progetto, sia dal lato tangibile del reimpianto che sotto il profilo dell’educazione della popolazione al rispetto e alla cura dell’ambiente, dato confermato dal periodico controllo dell’ispettore inviato dalla associazione G.E.V foreste per sempre della città di Modena. L’impegno della popolazione e di chi la sta aiutando non si è limitato al rimboschimento, ma ad una riqualificazione ecosostenibile dell’intero Paese che si sta concretizzando nei progetti dell’allevamento e della pescicoltura.

Vietnam

“Vitamine e… niente paura” Cecilia Nieri Davide Fermi La nostra esperienza si è svolta in Vietnam, ad Ho Chi Minh City, presso un orfanotrofio gestito da un prete Camilliano, padre John. Siamo partiti il 10 Luglio e siamo tornati in Italia un mese dopo. Per i primi 4-5 giorni siamo stati ospitati presso un albergo del centro città, convenzionato con il Mai Tham, nell’attesa che fosse libero un appartamento adiacente all’orfanotrofio, di proprietà di un’amica di Padre John. Mai Tam House of Hope è un edificio di 4 piani, costruito nel 2005, grazie ai contributi di alcune associazioni americane e allo sforzo costante di Padre John a reperire fondi. Durante la giornata, ospita circa una cinquantina tra bambini e adolescenti. Le età vanno dai 25 giorni del piccolo Phup, ai 14-15 anni delle ragazze più grandi. La sera i bambini vengono divisi in due gruppi: uno resta a Mai Tam, l’altro si sposta nella casa laboratorio, dove di giorno lavorano come sarte alcune mamme e per questo non possono seguire i bambini. I bambini ospitati sono o orfani, di almeno un genitore, o sono stati abbandonati, e la maggior parte di loro è sieropositiva,

perciò necessita di cure farmacologiche costanti, e di frequenti visite da parte di specialisti. Dormono al centro circa cinque “mamme”. Son chiamate così, ma nessuna ha figli presso la struttura. Son tutte malate. Alcune in fase “avanzata”, ma non ancora critica. Dormono in stanze separate, tutte con circa sette bambini fino ai 12 anni. Dorme al centro anche Thu, la segretaria. Durante il gior-

no arriva un’altra segretaria ed un’infermiera. Tutti “retribuiti” da John. Poi ci sono, a turno, due o tre (apprendisti) camilliani e qualche volontario saltuario. Una suora (pagata) fa lezione a qualche bambino presso il centro. Noi abbiamo principalmente “giocato”, da mattina a sera. Abbiamo cercato, piano piano, di alleggerire il carico di lavoro delle mamme. All’inizio abbiamo imparato a preparare i numerosi biberon di latte in polvere, poi le aiutavamo nel darli ai bimbi. Spesso facevamo da baby-sitter ai più piccoli mentre gli adulti finivano di mangiare. Ci siamo inoltre occupati di grandi pulizie: ventilatori, finestre, porte e pavimenti. Infine abbiamo accompagnato i ragazzi all’esterno del centro, all’ospedale o in piscina, una volta anche al cinema. Abbiamo anche provato a seguire i più grandicelli con i compiti, ma i risultati per via della lingua sono stati abbastanza fallimentari. Durante la permanenza a Mai Tam, padre John ci ha portato anche a visitare l’hospice per malati terminali di AIDS. La struttura, al momento della nostra visita, ospitava circa 10 adulti, ma padre John ci ha detto che il ricambio è continuo, poiché le persone arrivano al centro in uno stato troppo avanzato

della malattia e non sopravvivono più di un mese. Il problema più grande che abbiamo dovuto affrontare, a parte la fatica e i pianti ininterrotti dei bambini e il caldo, è stata sicuramente la comunicazione. E’ stato complicato farsi capire, anche da quelle pochissime persone che “conoscevano” l’inglese. Con i bambini più piccoli non c’era alcun problema, ma con i ragazzi più grandi è stato difficile allacciare i primi rapporti e valutarne la salute mentale. Poi, con il tempo e il gioco, siamo riusciuti ad interagire anche con loro. Questi ragazzi, purtroppo, vivono “nascosti” da tutti: pochi sanno che è una struttura per bambini sieropositivi. Nel quartiere tutti sanno che è un’orfanotrofio, ma non per bambini malati, poiché si temono ripercussioni e razzismo. L’inadeguatezza e la scarsità di informazione sull’AIDS creano infatti nella popolazione una grande paura nei confronti della malattia e dei soggetti che ne sono affetti. E’ stata sicuramente un’esperienza positiva per noi e se dovessimo dare un consiglio a chi partirà dopo di noi, diremmo senz’altro: Polase, vitamine e... niente paura.


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notizie

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Incontri

Gratuità e solidarietà, mattoni della società futura Alla Giornata Internazionale del Volontariato, che si è svolta alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, si è parlato dell’importanza del volontariato anche per favorire la crescita economica

C

entinaia di associazioni, volontari e giovani da tutta Italia hanno partecipato alla Giornata Internazionale del Volontariato, che si è svolta lo scorso 5 dicembre a Roma alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. La manifestazione, voluta da Forum Terzo Settore, Consulta del Volontariato presso il Forum, ConVol (Conferenza Permanente delle Associazioni, Federazioni e Reti del Volontariato) e CSVnet (Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato) ha sottolineato il forte valore che dono, gratuità e solidarietà hanno per la costruzione della nostra società, oggi come in passato: “Ci impegniamo ad affermarli per affrontare le sfide etiche, prima ancora che economiche e sociali, che il Paese ha di fronte”, hanno dichiarato i promotori della giornata. Per la Confederazione erano presenti il Tesoriere Roberto Monciatti e il Consigliere di Presidenza e Vice Presidente della Conferenza delle Misericordie del Lazio Giovanni Antonio Vanni. Elsa Fornero, Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, pre-

Napolitano saluta il portavoce del Forum del Terzo Settore Andrea Olivero. Sotto la banda musicale che ha aperto la Giornata

sente alla manifestazione, ha dichiarato che “Il volontariato arricchisce il capitale umano e sociale di chi lo pratica e di chi lo riceve,

rafforza il senso di appartenenza e coesione alla società e favorisce comportamenti favorevoli alla crescita economica.” Il Ministro ha inoltre rassicurato i presenti sull’impegno del Governo a garantire efficienza nella gestione e assegnazione dei fondi per il 5 per mille. “Senza il volontariato non andiamo da nessuna parte – ha commentato poi Andrea Olivero, Portavoce del Forum del Terzo Settore. “In questo momento di particolare difficoltà del nostro Paese abbiamo bisogno di persone che siano in grado di assumersi le proprie responsabilità come fanno ogni giorno i volontari”. “Il volontariato e il terzo settore, con tutte le loro forze, rappresentano un investimento da sostenere,– ha affermato invece il Presidente di CSVnet, Stefano Tabò – perché sono in grado di moltiplicare le risorse a loro disposizione e di tradurle in atti e presenze concrete ed efficaci. E’ in questo la forte spinta a superare la crisi, attraverso la proposizione di nuovi modelli sociali basati sulla solidarietà, la creatività, la responsabilità personale e collettiva”.

Amministrazione

Accise: le nuove aliquote

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on la determina 127505 del 28 ottobre 2011 l’Agenzia delle Dogane ha previsto modifiche alle aliquote di accisa relative alle benzine e al gasolio usato come carburante; conseguentemente le nuove aliquote di accisa diventano: dal 1 novembre fino al 31 dicembre 2011: benzina: €. 622,10 per mille litri gasolio: €. 481,10 per mille litri Restano invariate le aliquote applicabili dal 1° gennaio 2012 fino al 31 dicembre 2013 e dal 1° gennaio 2014. Resta invariata la quota che resta a carico delle associazioni di volontariato che utilizzano ambulanze da sottrarre alle sopraesposte aliquote di accise: benzina: €. 359,00 per mille litri gasolio: €. 330,00 per mille litri Tali importi, dedotti dall’aliquota d’accisa vigente, danno quanto è possibile ottenere a rimborso, con la prevista procedura, presso gli uffici UTF competenti per territorio. Gli uffici sono a disposizione per eventuali chiarimenti.


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REGIONI

Incontri e convegni

Misericordie nel Lazio, una realtà sempre più radicata Il Movimento regionale ha riunito gli interlocutori di riferimento per concordare possibili scenari operativi e legislativi futuri. È infatti auspicabile una legge particolareggiata in materia di trasporto sanitario, che includa e valorizzi molto di più le organizzazioni di volontariato

S

i è svolto lo scorso 27 ottobre presso la Sala “Mons. Di Liegro” della Provincia di Roma il convegno della Conferenza Lazio dal titolo: “La tradizione toscana delle Confraternite di Misericordia nella Regione Lazio: per un dialogo ed un confronto possibili tra Volontariato ed Istituzioni”. L’obiettivo del convegno, realizzato grazie al supporto di Spes Centro di Servizio del Volontariato del Lazio, era quello di presentare la Conferenza regionale delle Misericordie in una sede istituzionale e di riunire gli interlocutori di riferimento per ragionare sui possibili scenari operativi e legislativi nella Regione. È infatti auspicabile nel Lazio una legge regionale particolareggiata in materia di trasporto sanitario, che includa e valorizzi molto di più le Organizzazioni di Volontariato, sul modello di altre Regioni, Toscana su tutte. All’incontro hanno partecipato personalità politiche, del mondo ecclesiatico e del Terzo settore, oltre al Presidente della Confederazione Nazionale Roberto Trucchi e la Guida Spirituale del Movimento Nazionale Mons. Franco Agostinelli. Sono intervenuti al dibattito il Consigliere della Regione Lazio e membro UNITALSI Antonio Paris, l’Assessore provinciale alle Politiche Sociali e alla Sanità, Claudio Cecchini, il direttore della Caritas di Roma Mons. Enrico Feroci, il delegato della Caritas Lazio Mons. Mariano Parisella, il Dott. Marco Iazzolino e Padre Renato Salvatore per i Camilliani, Rita Cutini della Comunità di Sant’Egidio, il Presidente Nazionale dell’Associazione Medici Cattolici Italiani Enzo Saraceni, il Presidente dell’Anpas Lazio Angelo Ballacci, il Vice Presidente di Spes Alberto Manni, il portavoce del Forum del Terzo Settore Lazio Giovanni Palumbo e il Presidente del Banco Alimentare Lazio Onlus Anto-

nio Abbate. Il Governatore della Regione Lazio, Renata Polverini, ha inviato il proprio saluto affermando che il Lazio ce la può fare ad uscire dal Commissariamento e diventare, con l’impegno di tutti, una delle regioni più virtuose e più all’avanguardia per quanto concerne la sanità. “Proprio per raggiungere questo obiettivo – ha dichiarato nella nota - penso sia quanto mai necessario instaurare un rinnovato dialogo e una migliore collaborazione proprio tra le istituzioni e il mondo del volontariato. È assolutamente necessaria una nuova sinergia affinché si riesca realmente a valorizzare gli elementi di eccellenza del sistema sanitario. La vostra Confederazione è una realtà importante per il nostro Paese ed in particolare per la nostra Regione, dato che il Lazio è la quarta regione d’Italia per numero di sedi operative attive”. Ha inviato il proprio saluto anche Teodoro Buontempo, Assessore Regionale al Terzo Settore e alla Sanità, sottolineando che l’impegno dei volontari, che si dedicano quotidianamente ad aiutare chi soffre, è un esempio da seguire, un modo costruttivo per rispondere con i fatti alla mancanza di attenzione che la politica e le istituzioni riservano al crescente disagio individuale e sociale dei cittadini. “Nel mio ruolo di Assessore al Terzo settore – si legge nella nota – sono impegnato a sviluppare strumenti utili per sostenere concretamente attività sociali indispensabili come appunto quella del volontariato. Non penso vi siano ricette particolari per ottenere dei buoni risultati, se non quelle dettate dal buon senso e dalla voglia di fare e ritengo che si possa mettere in campo una vera politica di supporto al Terzo settore. La mia attenzione, in tal senso, non verrà mai meno”.

La Caritas

“Il compito di un’istituzione è favorire l’armonizzazione”

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o accolto molto volentieri l’invito che gentilmente mi avete rivolto. La Caritas non è una associazione, ma esprime, nel suo servizio, le tre dimensioni fondamentali della comunità ecclesiale, principalmente la dimensione della carità. Per questo, magari differentemente da come viene generalmente percepita dall’opinione pubblica, ricopre la funzione “prevalentemente pedagogica”. Certo, una pedagogia dei fatti, ma comunque la sua attenzione deve essere quella di sostenere la comunità ecclesiale, nelle sue molteplici ricchezze di carismi e istituzioni, nella crescita e animazione della carità. Dunque, nell’ambito del “dialogo possibile”, auspicato dalla titolazione del convegno, colloco la Caritas nell’area “Istituzioni”. Compito di una Istituzione è favorire l’armonizzazione delle varie componenti di una collettività perché si possano raggiungere quegli obiettivi che ogni singolo organismo porta nella sua natura, ma che convergono nella comune crescita di una società civile, o anche della comunità ecclesiale, con l’aggiunta della testimonianza corale del mistero stesso della Chiesa, che è mistero di comunione. Il valore del personale impegno nell’offrire tempo ed energie a servizio di altri, ha una valenza di crescita personale che certamente è impagabile. Oggi l’opera del volontariato incontra molteplici difficoltà. L’evidenziare i

Mons. Feroci, direttore della Caritas di Roma

L’Assessore Provinciale alle Politiche Sociali e alla Sanità Claudio Cecchini

nodi su cui mi sembra opportuno soffermarsi, non vorrà assolutamente far passare una visione pessimistica della realtà. Credo che con ancora più forza, prendendo coscienza sempre più del valore della sussidiarietà, dobbiamo impegnarci nella costruzione di un volontariato forte e diffuso. Proprio in questo anno che l’Europa ha voluto dedicare al tema del volontariato, dobbiamo rilanciarlo, e lo facciamo convinti che esso continui a rappresentare una sfida verso la possibilità di un modo diverso e nuovo, di costruire la città dell’uomo, avendo come modello la ci-

viltà dell’amore, come ci ha insegnato Paolo VI. Ma ci troviamo di fronte a degli indicatori su cui dobbiamo interrogarci. In questi anni il volontariato ha registrato un crescente numero di associazioni volontaristiche, ma si riscontra la diminuzione dei numeri dei soci. Il sogno di una società più coesa, umanizzata, proprio del volontariato, non rischia di indebolirsi di fronte ad un volontariato frantumato, parcellizzato e in definitiva piuttosto soggettivizzato? Poi troviamo un ulteriore nodo, che per certi versi offre una riflessione positiva, cioè la professionalizzazione dei servizi.

Capita che un sodalizio su base volontaria si trovi a vivere “ansietà” legate a progettazioni, partecipazione a bandi. Ripeto che la professionalità rappresenta una grande ricchezza, ma allora dobbiamo rimodulare la presenza, dignità e visibilità del volontariato al suo interno. Restando nell’ambito di questa riflessione va rilevato come la maggior parte della nostre Caritas ha un volontariato assunto più da adulti, generalmente neo pensionati, che portano la loro professionalità, con un impegno spesso limitato nelle ore e nei giorni. Desidero ora accennare al mondo


Misericordie d’Italia - Novembre/Dicembre 2011

REGIONI

Antonio Paris ha invece tranquillizzato sulla concretezza delle risposte politiche. “È tempo che si dia una risposta” ha dichiarato. “L’avete chiesta da tempo e a più giunte. Il saluto della Polverini mi lascia sperare che siamo vicini a una risposta concreta rispetto all’apporto che le vostre attività di volontariato sono disposte a dare, e già danno, nella Regione Lazio. Il volontariato è la più grande risorsa che le istituzioni possono avere e dalla quale possono attingere. Con voi ho preso degli impegni che sto portando avanti all’interno dell’Assessorato alla sanità, dove ho invitato ad ispirarsi ad altri modelli, altrove già concretizzati e istituzionalizzati. L’auspicio è che tra Misericordie e Regione Lazio si possa istituire un rapporto istituzionalizzato. Sappiate che ci potete contare, non a parole ma con fatti concreti”. Claudio Cecchini, assessore provinciale alle politiche sociali e per la Famiglia ha invece sottolineato l’importanza di aprire un cantiere di lavoro per rielaborare il modello di welfare, individuando il giusto ruolo del pubblico e il giusto ruolo del privato. “Sarebbe auspicabile – ha affermato - un partenariato in cui ci sia una struttura pubblica che sappia definire il quadro delle regole all’interno del quale, in nome del principio della sussidiarietà, le realtà di volontariato si conquistino un ruolo e uno spazio. Il pubblico rischia di strumentalizzare il volontariato, innanzitutto per risparmiare soldi ma a volte anche per quanto riguarda la convenienza sociale di trattare alcune tematiche meno popolari, e il volontariato rischia di non mantenere la sua autonomia e sembrare quasi una struttura parastatale, perdendo così la sua originalità e la sua specificità. Dobbiamo potenziare i servizi sul territorio, dove il ruolo di organismi come le Misericordie ricoprono un ruolo strategico. Il vostro Movimento fa parte del patrimonio e della storia del nostro Paese. Non usciremo da questo momento difficile se non serrando le file e mettendo in campo, con rispetto reciproco, tutte le nostre energie”. Angela Caprio, coordinatrice zonale, ha poi riportato i saluti dell’on. Antonello Iannarilli, Presidente della Provincia di Frosinone, che sta sostenendo le associazioni di Misericordie, nonostante le quasi insormontabili difficoltà che la normativa regionale comporta”. Ha moderato il dibattito il Vice Presidente della Conferenza Lazio, Giovanni Antonio Vanni, Vice Presidente della Conferenza Lazio delle Misericordie d’Italia, che nel ringraziare la partecipazione degli esponenti delle istituzioni intervenute, ha concluso sottolineando l’importanza di dare seguito a quanto dichiarato “innanzitutto con degli atti che regolamentino maggiormente il settore del trasporto sanitario, ma anche con riforme normative, che risultano quanto mai necessarie se solo si pensa che nel Lazio la legge di riferimento per l’utilizzo delle ambulanze risale all’89, n. 49, ed è una delle più vecchie d’Italia”.

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L’intervento

Agostinelli: “L’anima cattolica non deve mai venire meno”

A

l convegno era presente anche Mons. Agostinelli, Guida Spirituale del Movimento Nazionale, che ha relazionato i presenti sulla fondamentale importanza del ruolo del Correttore all’interno di ogni singola Confraternita di Misericordia, ricordando appunto che l’anima cattolica delle Misericordie non deve mai venire meno, per garantire attraverso la formazione, che l’intervento dei volontari possa andare oltre a dove invece altri si fermano una volta compiuto il proprio compito. Le Confraternite di Misericordia sono laiche, ma non laiciste, per questo secondo Mons. Agostinelli, il Correttore Spirituale deve vivere la vita della sua Misericordia in modo attivo e costante, senza intralciare i compiti del Governatore, ma vi-

gilando sempre evitando che certe scelte non portino a dei contrasti con l’anima Cattolica della stessa Confraternita. Altro punto toccato da Mons. Agostinelli è quello dell’importanza della presenza di un membro della Misericordia all’interno del Consiglio Parrocchiale, in quelle Parrocchie, appunto, dove esiste una Confraternita di Misericordia, per poter vivere al centro della vita della Parrocchia stessa, dando anche un grosso contributo nell’avvicinare i giovani al mondo del volontariato. Prima di concludere, Mons. Agostinelli ha fatto un breve appello all’importanza dell’unità del Movimento, fondamentale per guardare avanti in modo sereno e con precisi obiettivi, guidati magari dal prossimo nuovo Statuto Confederale.

Il Banco Alimentare

“Il volontariato: un valore inestimabile”

L

a secolare storia delle Misericordie rappresenta un esempio fondamentale di soggetto generato dal tessuto sociale che svolge un servizio di interesse generale, av-

valendosi delle proprie forze di volontariato. Analogamente al caso del Banco Alimentare, quindi, si tratta di un soggetto che le Istituzioni pubbliche sono chiamate, in un corretto rapporto di sussidiarietà, a riconoscere nel suo valore e sostenere nella sua operatività. Più in generale, il volontariato e la carità che attraverso di esso opera rappresentano, propio in un momento di grave crisi come quello attuale, una risorsa di valore inesti-

Il Presidente Nazionale

mabile dal punto di vista sociale, culturale ed economico dal momento che, con la loro

Roberto Trucchi, il Con-

attività, le varie Associazioni consentono al settore pubblico di risparmiare, in termini

sigliere Nazionale e Vice

di costi per i servizi erogati, somme ingenti. Il Banco Alimentare, con la sua lotta allo

Presidente della Conferenza

spreco e la quotidiana raccolta di eccedenze alimentari da devolvere alla numerosissime

Lazio Giovanni Antonio Vanni

Associazioni assistenziali operanti sul territorio (fra le quali anche le Misericordie), cerca

e la Guida Spirituale del

di affrontare non solo il bisogno materiale del povero, ma ancho lo stato di solitudine

Movimento Mons. Franco

che inevitabilmente caratterizza chi si ritrova estromesso dal ciclo produttivo. C’è una

Agostinelli.

recessione dell’umano che è ancora più pericolosa di quella economica. Dentro la Chiesa

A sinistra il Consigliere

è possibile fare un’esperienza di carità che consenta di passare dal volontarismo spon-

regionale Antonio Paris

taneo di un giorno al volontariato come dimensione culturale di una vita, come la storia delle Misericordie testimonia attraverso la passione dei suoi tanti associati.

Antonio Abbate

Presidente del Banco Alimentare del Lazio Onlus

giovanile. I ragazzi che si affacciano al volontariato lo fanno coltivando più una dimensione soggettiva, individuabile nella ricerca di auto realizzazione, nell’ansia di provare se stessi. Le esperienze rischiano di essere limitate e in definitiva poco significative. Dunque un impegno è quello di aiutare i giovani a saper leggere le esperienze che fanno e rendere tale lettura elemento unificante della propria vita. Nel volontariato i giovani vengono a contatto con il mondo adulto, un mondo di adulti spesso diverso da quello che normalmente appena sfiorano nella vita quo-

tidiana. Diviene importante che il rapporto tra giovani e adulti sia ben collegato e mi permetto di avanzare la proposta di predisporre un percorso di formazione e condivisione da riservare a quanti nelle varie associazioni di volontariato possono assumere il ruolo di tutor capaci di trainarli verso una lettura significativa delle esperienze, perché il volontariato sia pienamente vissuto quale occasione luminosa di crescita.

Don Mariano Parisella Delegato Regionale Caritas Lazio

LA CONFERENZA LAZIO La Conferenza regionale delle Misericordie del

Il Vice Presidente della Conferenza regiona-

Lazio, costituitasi nel 2009, raggruppa circa

le delle Misericordie del Lazio è il Consigliere

30 Confraternite dislocate in tutte le province.

nazionale Giovanni Antonio Vanni, Governato-

Alcune Misericordie operano nella Regione da

re della Misericordia di Bolsena. Sin dalla sua

oltre un ventennio, altre appartengono al patri-

nomina nell’aprile del 2009, a livello regionale

monio storico-culturale del Movimento essendo

sono stati avviati una serie di importanti con-

tra le più antiche per data di fondazione (XV e

tatti sia con la Curia romana che con le Asso-

XVI secolo), come la Misericordia di Roma San

ciazioni ed i Movimenti laici presenti nel Lazio

Giovanni Decollato e la Misericordia di Roma

e “vicini” per cultura e sensibilità cristiana al

San Giovanni de’ Fiorentini.

Movimento delle Misericordie.


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Misericordie d’Italia - Novembre/Dicembre 2011

misericordie

Castelfiorentino

Popiglio

Premio letterario 2011 Ha vinto Valter Ferrari

O

gni anno la festa si ripete. Con un pubblico singolarmente numeroso, attento e partecipe, si è conclusa a giugno la tredicesima edizione del Premio Letterario Castelfiorentino di poesia e narrativa sul tema “In Toscana: storie e impressioni”. La serata si è svolta nella splendida cornice del Teatro del Popolo di Castelfio-

Un’immagine dell’edizione 2010

rentino. Tra gli storici promotori dell’iniziativa culturale, posta sotto l’Alto patronato del Presidente della Repubblica, era come sempre presente – al fianco del Comune di Castelfiorentino, la Banca di Credito Cooperativo di Cambiano ed altri Enti – la nostra Confederazione. Del concorso, impostosi tra i più apprezzati e ambiti su scala nazionale, è risultato quest’anno vincitore lo scritto-

re di Tortona (Alessandria) Valter Ferrari con il racconto “La scelta”. Al secondo posto Catia Ciofini di Perugia, ancora con un racconto, “La scimmia sulla schiena”, al terzo Massimo Viganò di Casciana Terme (Pisa) con il poemetto in versi “Ore delle colline pisane”. Tredici e geograficamente distribuite sul territorio nazionale – molta Toscana naturalmente (da San Miniato a Certaldo, da Vinci e Montespertoli a San Casciano Val di Pesa), ma anche Roma, Genova, Cuneo, Ancona e Forlì – le segnalazioni di merito, consultabili nel sito www.premioletterariocastelfiorentino.it. Il Premio speciale alla carriera 2011 è stato invece attribuito allo scrittore Andrea Camilleri, che, impossibilitato per motivi di salute a partecipare alla serata, ha rivolto in diretta telefonica un commosso e applauditissimo saluto al pubblico che gremiva il teatro. A mitigare il rammarico per la sua assenza, un’intervista filmata appositamente registrata giorni prima nella sua casa romana e un’efficace lettura dal romanzo “La presa di Macallè” dell’attore di origine siciliana Giovanni Calcagno. Vincitori del “Premio speciale” del “Castelfiorentino” nelle precedenti edizioni sono stati Mario Luzi, Maria Luisa Spaziani, Edoardo Sanguineti, Dacia Maraini, Tonino Guerra, Claudio Magris, Franco Loi, Vincenzo Cerami, Alberto Bevilacqua e Alberto Arbasino.

Misericordie d’Italia Periodico della Confederazione Nazionale Presidenza Roberto Trucchi, Roberto Monciatti, Ugo Bellini, Leonardo Sacco, Maria Petrà, Giuseppe Tresca, Luigi Cardini, Giovanni Vanni Direttore Responsabile Chiara Pietrella Coordinamento editoriale Silvia Messeri Società editrice NTE srl., Via Bruno Buozzi, 24 Campi Bisenzio Segreteria di redazione 055/32611 redazione@misericordie.org

A volte è l’abito a fare il monaco…

Comitato di redazione Roberto Trucchi, Roberto Monciatti, Chiara Pietrella, Silvia Messeri Hanno collaborato a questo numero Roberto Trucchi, Roberto Monciatti, Giovanni Antonio Vanni, Andrea Frosini, Chiara Pietrella, Silvia Messeri, Mario Di Bella, Andrea Del Bianco, Eleonora Amici, Paolo Diani, Federico Bonechi, Alessandra Borselli, Laura Nocentini, Mariairene Benedusi, Filippo Bellini, Aurora Arena, Andrea Chiti, Andrea Pelle, Michela Piccinini, Maurizio Serafini, Cecilia Nieri, Davide Fermi Progetto grafico Cristiano Pancani NTE Impaginazione NTE

Misericordie d’Italia è la voce istituzionale del Movimento delle Misericordie. Esce con 5 numeri l’anno e viene distribuito gratuitamente in 5.000 copie. Oltre che alle Confraternite (in triplice copia) il giornale viene inviato anche: alle Asl italiane, alle centrali operative 118, ai centri per le forniture sanitarie, ai vescovi, alle diocesi e alle parrocchie di riferimento delle Misericordie, ai Prefetti italiani, ai presidenti delle Regioni e agli assessori alla salute, alle politiche sociali e alla protezione civile, ai presidenti delle Province e agli assessori alla salute, alle politiche sociali e alla protezione civile, ai Sindaci e agli assessori regionali alla salute, alle politiche sociali e alla protezione civile, ai Ministeri, a Camera e Senato, alle associazioni sindacali e datoriali, alle fondazioni bancarie, ai presidenti delle Casse di Risparmio, alle altre associazioni di volontariato e alle onlus italiane. Misericordie d’Italia è anche scaricabile in pdf dal sito www.misericordie.org alla sezione “Editoria e comunicazione”.

D

ue giovani assegnati al Servizio Civile della Misericordia di Popiglio in occasione di una cena dei volontari e in prossimità del loro congedo hanno voluto ringraziare tutto il Consiglio direttivo mediante la consegna di vari omaggi secondo gli incarichi che gli stessi Consiglieri rivestivano. Ci piace pubblicare la lettera che hanno scritto al Presidente della Misericordia Roberto Fini, una lettera che ben sottolinea il loro operato all’interno dell’associazione. Considerando la serata, considerando tutte le argomentazioni edotte dai due “Civilini” viene spontaneo il detto: a volte è proprio l’abito che fa il monaco. Dalle pagine del giornale della grande famiglia delle Misericordie, ringraziamo Ivan e Alessandro per averci dato tanto dalla loro missione di Civilini. Ecco il testo della lettera: Caro Presidente (con la P maiuscola), siamo quasi giunti al momento dei saluti, il tempo è volato da quando, a gennaio, siamo arrivati e siamo convinti che sarà dura non incontrarci più tutte le mattine in sede. Servizio dopo servizio, abbiamo imparato, anche grazie alla tua professionalità e alla tua presenza, che lavorare alla Misericordia di Popiglio è molto più divertente e appagante di quanto, da fuori, si possa immaginare. In questi mesi ci siamo sentiti veramente “a casa” e tra una risata, una gag e una vignetta il tempo è volato. Inutile negare che non potevamo chiedere di meglio, infatti, fin da subito, abbiamo legato con “l’Allegra Combriccola” a cui ci hai affiancato a partire dall’ormai storico Poli, P.G., Dario, Bracino, l’OLP e tutti gli altri, nessuno escluso. Un grazie davvero di cuore per questo anno a dir poco meraviglioso I due Civilini Alessandro e Ivan

Ascoli Piceno

Recupero architettonico per una casa di riposo

U

na delle più belle e note dimore nobiliari della città diventerà entro i prossimi tre anni una casa di accoglienza per anziani autosufficienti. Si tratta di Villa Alvitreti, in zona Battente, scelta dalla Confraternita di Misericordia di Ascoli per diventare la sede di una struttura destinata alla terza età. La residenza dei marchesi Alvitreti, dove in passato operava un ristorante, è immersa in una area verde di circa tredici mila metri quadrati dove potranno sorgere anche piccole case di accoglienza, allo scopo di poter far alloggiare familiari ed amici degli ospiti. Il progetto messo in atto dall’associazione ascolana, la quale ha opzionato in esclusiva l’acquisto della magione, prevede il ripristino strutturale che seguirà le indicazioni fornite dalla facoltà ascolana di architettura. Infatti, uno studio apposito che verrà effettuato nei mesi che vanno da novembre a febbraio dai giovani universitari seguiti dalla docente Enrica Petrucci, darà vita nel prossimo marzo ai lavori di recupero e all’adeguamento dell’antico edificio. Tuttavia, già nella prossima primavera è previsto il servizio diurno degli anziani nel parco e all’interno del gazebo, successivamente ad una ripulitura della vegetazione cresciuta selvaggiamente in questi ultimi mesi. Il progetto, oltre alla riqualificazione muraria esterna della villa dovrà adeguare l’interno per allestire le camere in grado di ospitare le circa 50 persone previste, punta alla crea-

zione di numerosi servizi: dalla sala ristorante a quelle destinate al benessere, dagli studi medici ai percorsi esterni destinati alle passeggiate. Questa trasformazione si è resa necessaria dall’aumento dei bisogni degli anziani che, secondo uno studio recentemente realizzato da esperti,


Misericordie d’Italia - Novembre/Dicembre 2011

MISERICORDIE

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Viareggio

Un nuovo mezzo, senza costi per l’utenza

N

uovo arrivo in vista per il parco mezzi della Misericordia di Viareggio. A pochi mesi dall’inaugurazione della nuova ambulanza e del quad multiuso, per l’Arciconfraternita arriva la possibilità di accrescere il proprio potenziale di pronto intervento. Stavolta però attraverso una strada partecipativa diversa. Lo scorso 14 ottobre nella sala del Consiglio della Misericordia si è tenuta una conferenza stampa per presentare il nuovo progetto di solidarietà promosso dalla Misericordia in collaborazione con la società MGG, ovvero Mobilità Garantita Gratuitamente. Il progetto, già sperimentato con successo da numerose realtà sociali, permetterà all’Arciconfraternita di avere a disposizione per quattro anni un nuovo mezzo per il trasporto e l’accompagnamento di persone disabili o anziani impossibilitati a spostarsi con propri mezzi. Fondamentale sarà la vicinanza delle realtà commerciali di zona. I costi del mezzo saranno infatti coperti grazie al contributo solidale di aziende, negozi, bar e ristoranti che vorranno rendersi sponsor del mezzo e finanziare in piccola parte il progetto. Un

piccolo grande aiuto economico che verrà ricambiato attraverso la promozione delle aziende sulla carrozzeria del mezzo stesso. Un grande ritorno per chi sceglie questa forma di pubblicità etica, e soprattutto un’ottima opportunità per tutti i cittadini in difficoltà che potranno usufruire gratuitamente attraverso la Misericordia di Viareggio di tutta una serie di servizi alla persona, trasporto ed assistenza. “Un progetto importante” – ha spiegato il Presidente della Misericordia Roberto Monciatti – “in linea con quanto stabilito dal Magistrato dell’Arciconfraternita nel maggio scorso, volto al potenziamento dei servizi sociali, centrando l’obiettivo di incrementare l’integrazione della popolazione svantaggiata”. Fondamentale il supporto logistico di MGG, la quale riceverà in proprietà il mezzo scaduti i quattro anni convenzionati con la Misericordia. Già nelle prossime settimane incaricati della società Mobilità Garantita Gratuitamente si attiveranno per proporre il progetto alle realtà commerciali e artigianali della territorio.

Carrara

Poker d’assi per l’unità cinofila

S

i sono tenuti il 21 Ottobre scorso gli esami di abilitazione di nuove sei unità cinofile da soccorso UCIS ente nazionale di Protezione Civile che certifica,coordina e tutela le unità cinofile da soccorso sul territorio nazionale dettandone linee guida coerenti con i miglior standards mondiali. Ente che collabora attivamente con il Dipartimento e la struttura Nazionale Ugem delle Misericordie. Delle sei nuove unità cinofile da soccorso brevettate, quattro appartengono a quattro confratelli della Misericordia di Carrara. Il Campaccio ha fatto da corollario ad una delle migliori e dure prove di ricerca che si possono effettuare nel comprensorio delle Alpi Apuane. Un poker d’assi meritato visti gli ultimi momenti difficili che tutta la Misericordia di Carrara sta vivendo. Mew, Ugo, Sandy e Zac, questi sono i nomi dei cani abilitati insieme ai loro conduttori. Forte e sentito il coinvolgimento di altre associazioni Anpas e Misericordie che hanno assistito e gestito insieme nel massimo dell’organizzazione e del far bene gli esami. Presente alle prove di esame il Presidente Nazionale dell’Ucis Piccinelli insieme allo staff tecnico di esame. Non presenti perchè impegnati ma sempre vicini al gruppo i responsabili dei vari settori dell’Ugem delle Misericordie d’Italia.

Isola Capo Rizzuto

Misericordia e Bersaglieri uniscono le forze

La firma del protocollo di intesa

L

o scorso 25 ottobre a Isola Capo Rizzuto è nata una nuova associazione che viene ad arricchire la già nutrita schiera di giovani che intendono insieme costruire un futuro migliore per la città. La Misericordia di Isola Capo Rizzuto, rappresentata dal Governatore Leonardo Sacco, e la sezione locale dei Bersaglieri, rappresentata da Michele Proietto, hanno siglato un protocollo d’intesa per promuovere e partecipare ad iniziative di protezione civile a livello locale e nazionale; diffondere la cultura della solidarietà, dell’accoglienza, dell’assistenza e del volontariato; programmare e sviluppare azioni congiunte per meglio perseguire i propri comuni obiettivi statutari. A presenziare all’evento, siglando anche il protocollo, il Presidente Regionale della

Associazione Nazionale Bersaglieri Generale Mario Calabrese ed il Parroco di Isola Capo Rizzuto don Edoardo Scordio. Con la sottoscrizione di tale protocollo, le parti si impegnano reciprocamente a mettere a disposizione le proprie strutture e i propri servizi nella prospettiva di garantire la più efficace collaborazione per il perseguimento delle proprie finalità statutarie. A tal proposito, quale primo passo per un’azione congiunta nei predetti settori, la Misericordia di Isola Capo Rizzuto, ospiterà i Bersaglieri presso la sede del Palazzo Vescovile in Isola Capo Rizzuto alla Via Giacinto Scalzi. La cerimonia si è conclusa con l’allegra e caratteristica fanfara per le vie del paese.

Fiesole

Festa per S. Carlo Borromeo

Le unità cinofile della Misericordia di Carrara

L

a distribuzione dei “panellini” benedetti” è iniziata già sabato 5 novembre, quale segno di solidarietà e carità ai bisognosi e sofferenti e simbolo del rapporto di affetto e di gratitudine che lega i fiesolani alla loro Misericordia. I soci che hanno rinnovato direttamente presso la sede la quota annuale, hanno ricevuto questo “pane” per l’intera giornata di domenica unitamente al bollettino annuale ed al calendario 2012. Nel corso di quest’anno le attività della Misericordia di Fiesole si sono estese a sempre più numerosi settori di vitale importanza per il tessuto sociale e sanitario della Città. Oltre ai più noti servizi di ambulanza, sono anche in aumento attività meno visibili, ma altrettanto utili e impegnative. Da poco più di quattro mesi si sono svolte le elezioni per il rinnovo degli organi direttivi della Confraternita. Il nuovo Magistrato ha presentato a metà ottobre, durante un’assemblea straordianaria, il programma di lavoro per il quadrien-

nio 2011 – 2015. Progetti ampi e complessi che richiederanno l’impegno di tutti per dare sempre maggiori risposte positive alla cittadinanza. La Misericordia è dunque un “mondo di carità”, con volontari di tutte le età, di tutte le classi sociali ed economiche che sotto l’egida della secolare formula “Dio te ne renda merito”, si mettono al servizio dei bisognosi.



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