Una citta in barca / Dossier

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Con Antimo Vallozzi e Pietro Ennio

Una cittĂ in barca Un Documentario di Dario Antonioli



Soggetto

Antimo Vallozzi è un maestro d’ascia: costruisce tipiche imbarcazioni in legno da quando ha sei anni. Antimo ha un sogno: costruire l’ultimo gozzo secondo la tradizione puteolana per regalarlo alla città.

Vuole dare agli abitanti della sua città la possibilità di scoprire il mare con i tempi di navigazione di una volta. Una Città in Barca sarà l’occasione per tutti i cittadini di portare un pezzo di legno ad Antimo ed aiutarlo nella costruzione. Soprattutto ognuno potrà raccontare la propria storia di mare.


‘Ntimiell’

Piero

La Bottega

Mast’ Pepp’

Abbasc’ ‘o Mar’

Micciariell’

Benito ‘o Meccanic’

Gli Attrezzi

Pepp’ Muorz’ Mocc’

I testimoni

‘O Professor’

Roberto


Intenzioni dell’autore

Una Città in Barca è un documentario sul mare, sul Mediterraneo che in meno di cinquant’anni ha cambiato le sue millenarie tradizioni.

Antimo e tutti i protagonisti del documentario sono sognatori e unici testimoni di questo cambiamento. Ci raccontano un mare che sta scomparendo, un mare che è cambiato. Una Città in Barca è un invito a tutti i cittadini a scoprire come si costruisce una barca secondo la tradizione e a raccontare una propria storia legata al mare. Il documentario seguirà uno standard televisivo di 54 minuti e sarà girato in HD. Attraverso il lavoro di costruzione della barca Antimo con i suoi ricordi ricostruisce il passato. L’utilizzo delle animazioni è pensato per evocare emozioni per un mondo di tradizioni che si sta dissolvendo.




Trattamento

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Il rumore del flex, del trapano, della sega a nastro circolare squarciano il silenzio del Valione: la piccola darsena ai piedi del Rione Terra. Le assi di legno, sebbene lunghe e spesse, vengono spostate con leggerezza e velocità da un uomo anziano, smilzo e gracile. Chi è? Cosa sta costruendo? “Il gozzo puteolano è una barca piena di rifiniture” dice Antimo Vallozzi, maestro d’ascia da oltre settant’anni. “Queste barche le abbiamo iniziate a fare con mio padre. Io ero piccolino. Abitavo qua sul Rione Terra, io scendevo queste scale e venivo a guardare papà”. Il fratello di Antimo, soprannominato Mast’ Pepp’, ascolta serafico e pacifico.

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È un freddo lunedì mattina, la Darsena sembra ancora addormentata dal torpore e dalla sosta domenicale. Solo Antimo Vallozzi e il fratello Mast’ Pepp’ aprono la baracca, ordinano gli attrezzi e si preparano per un intervento di restauro su un gozzo di appena sei metri. Antimo osserva l’imbarcazione e ragiona sul da farsi. In silenzio arriva Benito, il meccanico della Darsena, in silenzio versa il caffè in bicchierini e li porge ad Antimo e a Mast’ Pepp’, che ringraziano con un filo di voce. Sopraggiungono alla spicciolata altri amici: Rafel’, ‘O Professor’ e Piero, e, tra una battuta, insulti bonari e sfottò la mattinata di lavoro di Antimo è traghettata fino ad ora di pranzo.

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Un po’ trafelato e affannato arriva alla baracca Piero, con tre rami di legno tra le braccia. “…e con questo che ci devo fare?” esclama Antimo. Piero, un falegname quarantenne di Pozzuoli, si è preso a cuore il sogno di Antimo: quello di costruire l’ultimo gozzo puteolano prima di andare in pensione. Suo malgrado sta ricoprendo il ruolo del ragazzo di bottega. Antimo gioca con questo ruolo e alle volte, per gioco, minaccia Piero brandendo il martello “Vuoi fare il maestro d’ascia! E sbagli le misure del legno! Quattro metri e trenta centimetri! Come la vuoi fare

la barca?” urla Antimo a Piero, visibilmente infastidito dal rimprovero. In un angolo della baracca, sotto la pergola, giace la chiglia e alcune ordinate della barca di Piero e di Antimo, dell’ultimo gozzo puteolano, dell’ultima “martecana”. 4

Antimo ogni dieci minuti ricorda “Non salivo sul Rione Terra dal ’74! Da quando ci hanno sfollato!” Antimo e il fratello si aggirano per il desolato e solitario Rione Terra, la rocca della città di Pozzuoli che si può visitare solo la domenica e su appuntamento. A causa del bradisismo degli anni ’70 il quartiere fu chiuso e le famiglie sfollate. Da oltre quarant’anni si susseguono a singhiozzo lavori di mantenimento e restauro, e si alternano progetti e proposte per la destinazione dell’area. Antimo e il fratello ricordano quei vicoli, oggi ristrutturati e messi a nuovo, ricordano le persone e ripercorrono le finestre delle case, chiamando i vecchi amici d’infanzia con i loro soprannomi. “Lì abitava cul ‘e femmen’! Lì stava Cenz’ ‘o Purpaiuol’!” A tratti sembra quasi non riconoscano più il luogo della loro infanzia tanto il tempo ha trasformato il Rione. Antimo si ferma su alcune scale e guarda il mare. “Qui le donne si affacciavano! Dal 10 di agosto allungavano tutte il collo verso il mare. Aspettavano i mariti di ritorno dalla pesca!”

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Piero attraversa la periferia nord di Napoli al confine con la provincia di Caserta, sta cercando i “maledetti pezzi curvi che Antimo vuole per costruire le ordinate”, le costole della barca. Piero sta cercando il legno da contadini, da amici che devono abbattere alberi, addirittura all’Ufficio Giardini del Comune di Pozzuoli. Sta cercando anche l’aiuto di chi vende il legno per camini, stufe e il legno per i forni delle pizzerie. “Purtroppo questi pezzi così non si trovano facilmente, te li dobbiamo mettere da parte. Prova a passare la prossima settimana.” questa è la risposta di


molti. Piero prosegue la sua ricerca e mostra con un po’ di pudore la sagoma che Antimo gli ha fatto per dare l’idea della curvatura e della lunghezza che i rami devono avere. 6

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Sebastiano è figlio di pescatori. Ha sempre vissuto in mare, ha sempre pescato. Ha quarant’anni e sbarca il lunario pescando. Pesca in apnea. La sua è una pesca limitrofa. Si allontana con la sua piccola barchetta. Pesca d’inverno e d’estate e il pescato lo rivende prevalentemente ai ristoranti, o “ai signori di Posillipo!”. “Il mare non si è impoverito. Assolutamente. Il mare si è tropicalizzato” Sebastiano racconta il mare che sotto i suoi occhi ha visto cambiare. “Lo vedi questo pappagallo? Questo è arrivato da dieci anni nel Golfo! Prima non esisteva!”. Sebastiano ha deciso di aiutare Antimo nella costruzione del Gozzo perché oltre venti anni fa la sua famiglia voleva commissionare un gozzo ai Vallozzi; poi purtroppo non se ne fece più niente e nei suoi ricordi Sebastiano rimase fortemente colpito da questo rude maestro d’ascia di Pozzuoli. Quattro anni fa Roberto invece ha preso una decisione molto importante. Oltre ad aver deciso di vivere in mare sulla sua barca a vela ha deciso di trasferirsi e vivere nel porto di Napoli. Roberto è un violoncellista e direttore d’orchestra romano. “Quando prendi una decisione di questo tipo capisci quanto nelle nostre vite ci sia di superfluo” Roberto racconta come ha deciso di usare il suo spazio sulla barca a vela. “Viviamo di zavorre grandissime e non siamo capaci a levarci questi grossi ingombri che ci sono nelle nostre vite”. Roberto ha preso la decisione di vivere in mare pur non avendo mai fatto esperienze di mare prima.

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Antimo sbraita e impreca. “Io ve l’avevo detto! La chiglia non poteva stare qua fuori!”. Antimo e Piero avevano allestito la chiglia e le ordinate fuori la baracca sullo scalo di costruzione. Nella notte purtroppo però lo scheletro del gozzo ha subito un atto di vandalismo. “Sti quattr’ curnut’ m’ann’ sturzellat’ pur’ ‘a mors’” Antimo indica la morsa sul bancone, la leva è stata piegata. Per terra bottiglie di birra rotte. Le ordinate della barca sono state spezzate con calci. Piero prende una scopa e cerca di mettere ordine.

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I mesi di costruzione si sono susseguiti tra alti e bassi, tra mille difficoltà e l’incertezza che la costruzione si completasse. Per Piero è stato difficile reperire il legno. Per Antimo è stato uno sforzo realizzare alcuni passaggi della costruzione del gozzo. Per tutte le persone che hanno partecipato a questa costruzione è un momento particolare, per gli anziani forse di più, per i più giovani è solo un momento di folklore. Secondo la tradizione ad imbarcazione ultimata si deve apporre sulla prua la croce come buon auspicio per la barca. Antimo è visibilmente commosso. Mast’ Pepp’, ‘O Professor, Rafel’ e tutti i vecchi pescatori sono raggruppati su quella che molto probabilmente sarà l’ultima “martecana” del Valione. Antimo munito di martello e croce concede a Piero l’onore di mettere la croce.

10 Il gozzo è sui paranchi, sospeso nell’aria, pronto per essere calato in acqua. Sopraggiungono persone con il collo teso incuriosite dal clima di festa e dalle moine. Antimo, Piero, Mast’ Pepp’, ‘O Professor, Sebastiano, Roberto, Benito sono tutti lì. La barca viene calata ed è in mare. Si leva un coro esultante che avvolge il Valione. Sono tutti a bordo. Roberto, il più esperto, è al timone. L’albero è alzato, le vele si gonfiano leggermente, il gozzo naviga tra i sorrisi e la soddisfazione di tutti i testimoni che hanno partecipato alla realizzazione di questo sogno.


Budget

Il budget di Una Città in Barca è stato creato per indicare i costi di ogni specifica fase di produzione. Dall’attrezzatura adatta per girare il documentario, alle spese di comunicazione, sono prezzi intesi in euro e calcolati in base ad una giusta retribuzione di ogni professionista che ha collaborato al nostro documentario. Il budget è stato pensato per chi, volendo finanziare Una Città in Barca, volesse conoscere nello specifico quali sono state le scelte di produzione e approfittare delle disposizioni sul tax credit - credito d’imposta - che prevedono la possibilità di compensare i debiti fiscali (Ires, Irap, Irpef, Iva, contributi previdenziali e assicurativi) con il credito maturato a seguito di un investimento nel settore cinematografico.

Costi di Produzione Noleggio Attrezzatura

3.400 €

Compenso Team Tecnico

5.000 €

Acquisto Legno

3.000 €

Costi Post-Produzione Video editing

4.200 €

Colonna Sonora Originale

2.200 €

Color Correction & grading

1.200 €

Missaggio audio

1.200 €

Traduzione Sottotitoli

2.200 €

Sottotitoli & Motion graphics

1.600 €

Costi Logistici Spese Varie

500 €

Costi di Comunicazione Sito internet (Design & Sviluppo)

3.200 €

Social Media Communication

3.000 €

Totale

30.700 €


Composizione del team

Dario Antonioli Regista - Sceneggiatore Puteolano classe 1978, è regista e copywriter pubblicitario. Conseguito il diploma in regia alla Scuola di Cinema, Televisione e Nuovi Media di Milano, inizia a lavorare come copywriter in varie agenzie pubblicitarie. Parallelamente partecipa ai progetti professionali di Antenna Media Torino con le giornate Europee del Cinema e dell’audiovisivo. In oltre dieci anni ha maturato esperienza in montaggio per agenzie pubblicitarie e case di produzione in stretto contatto con le emittenti nazionali. Oggi lavora come libero professionista e si occupa di Documentari, Regia, Produzione e Scrittura pubblicitaria.

Valentina Grotta Primo operatore Lavora nel campo degli audiovisivi dal 2004. Laureata in scienze della comunicazione, dopo aver lavorato come montatore per Cinecittà, SNC, Mediaset, MTV e SKY, lavora come autore per La7 e come regista per varie case di produzione. A Milano nel 2010 si occupa di comunicazione e pubblicità. Dal 2011 queste diverse esperienze sono confluite nella creazione di un progetto editoriale completo, che integra progetti per la tv, cinema e documentari.

Gianfranco Maiullari Montatore Altamurano classe 1979, è montatore video e motion grapher. Diplomato in montaggio cine-televisivo presso la Scuola di Cinema, Televisione e Nuovi Media di Milano, ha continuato il suo percorso formativo dedicandosi al compositing, all’animazione, alla color correction e al video mapping. Da oltre dieci anni, si occupa di montaggio video presso case di produzione estere e di rilievo nazionale (tra cui Rai e Mediaset). Oggi è titolare di www.nodecode.it, una casa di produzione che si occupa di produzioni video, video mapping e social media marketing.

Rinedda Illustrazioni e disegni Gennaro Sorrentino, nato a Pozzuoli nel 1974, si diploma nel 2000 in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Napoli. Dal 1992 lavora come artista e visual designer ed espone in collettive e personali in Italia e all’estero. Vincitore del Premio Ferrari 2000, progetta spazi ludici e realizza campagne per il Museo Vivo di Città della Scienza. Vince de Il Castello Svelato (MiBAC), espone alla Triennale di Milano e al Istanbul Design Week. Cura e progetta il catalogo mostra UN.IT (Unesco Italia). Oggi vive e lavora tra Napoli e Berlino.

Michele Colonna Progettazione grafica Nato a Bari nel 1979 e lavora come progettista grafico. Si occupa di editoria e immagine coordinata e video, dal 2007 insegna Progettazione grafica al Politecnico di Bari. Progetta collane, impagina libri e risolve problemi la per giovane casa editrice pugliese CaratteriMobili. È sempre pronto ad organizzare workshop analogico/manuali e digitali per scopi ludico didattici.

Alessia Boragine Social media manager Redattrice di contenuti per il web a partire dal 2005, nel 2006 partecipa alla fondazione della sua prima rivista online, Alta Infedeltà. Nel 2008 inizia a lavorare come web content manager e social media manager per aziende, scrittori, artisti e ong. Laureanda in Scienze Internazionali e Diplomatiche, oggi si occupa della gestione dei social network e del blog di Bizzarremedia e della comunicazione per la cooperativa socio-culturale En Kài Pan.


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Una cittĂ in barca Un progetto BizzarreMedia con il sostegno e il contributo di Nodecode Officina talenti precari Epic Mambo Film Animado Film


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