A scuola con i falchi / Falco 4

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A SCUOLA CON I FALCHI Progetto di sperimentazione didattica in rete

LICEO CAGNAZZI ALTAMURA

Scuola primaria “don L. Milani” Scuola primaria “IV Novembre” Scuola media “E. Pacelli”

www.liceocagnazzi.it

www.ascuolaconifalchi.com

Promosso e realizzato con il patrocinio del Parco nazionale dell’Alta Murgia

www.parcoaltamurgia.it


Hanno partecipato al progetto

Liceo “L. Cagnazzi” Dirigente Biagio Clemente Docenti Piero Castoro Alunni Angelastri Gabriele Chiaromonte Adriana Cornacchia Alessandro Dambrosio Nicola Fiornino Caterina Galetta Carlo Galetta Rita Giannuzzi Rossella Leone Maria Loizzo Nietta Lomurno Elena Lorusso Francesca Mirgaldi Katiana Moramarco Cecilia Natalicchio Antonella Notario Agata Patella Rosanna Portoghese Alberto Quatraro Mariaelena Reale Roberta Silvestri Francesca Staffieri Giuseppe Stolfa Giuseppe Terlizzi Livia Ventura Antonio Zaccaria Giampiero

Scuola Media “E. Pacelli” Dirigente Maria Bruna Digesù Docenti Maria Colonna Maria Diperno Dora Perrone Alunni Greta Bruno Claudia Cappiello Gianluca Caputo

Yvan Castoro Mattia Ciaccia Andrea Decandia Francesca Di Molfetta Saverio Dinardo Angelo Disabato Antonio Fiore Luca Fiore Vito Gatti Roberto Gentile Eraldo Hazizi Nodari Khurtsidze Vittoria Laterza Rinald Lecini Carmela Loporcaro Alessandro Lorusso Giuseppe Maino Elena Malo Brikena Mihasi Nikol Perrucci Antonio Reale Ivana Rinaldi Francesco Sciannanteno Annalisa Sollecito Federico Tancredi

Scuola primaria VI circolo “don Lorenzo Milani” Dirigente Antonio Petronella Docenti Mariateresa Calamiello Vincenza Cordì Romina Felici Francesca Giampietro Patrizia Guastamacchia Mariapia Lacalamita Felicia Louidice Giuliana Losacco Antonia Losurdo Mariapia Parziale Elisabetta Sardone Alunni Rossana Abrescia Donatella Acquaviva

Gabriele Acquaviva Gaia Alanzo Martina Branà Rossella Calabrese Antonio Calia Mariapia Cappiello Giuseppe Cirrottola Annalisa Cutecchia Serena Digeo Nicola Ferrandina Sante Ferrulli Ludovica Fraccalvieri Francesca Leone Nicola Lorusso Floriana Losurdo Rosalia Marroccoli Donato Marvulli Claudia Natuzzi Vincenzo Squicciarini Giulia Tafuni Emanuela Tamborra Rocco Ancona Carlo Basile Paolo Cannito Giulia Clemente Agata Creanza Martina Denora Isabella Farella Claudia Fiorino Alisa Gjishti Rosalba Massaro Giosué Natalicchio Daniele Natrella Salvatore Pepe Michele Perrucci Katia Tancredi Rosa Valerio Grazia Ventricelli Ruben Giuseppe Basile Nunzio Calia Laura Carone Luigi Clemente Gabriele Decandia Arianna Guglielmi Marco Laurieri


Raffaele Livrieri Nicolò Lorè Michele Marinelli Mirjam Massaro Antonella Fatima Pavoncelli Serena Pezzolla Pushpa Puaar Marika Schiavino Antonio Signorelli Vanessa Simone Angelo Viesti Giuseppe Carlucci Giovanni Caserta Licia Colonna Domenico Cutecchia Angelo Francia Alessandro Giordano Rosa Laurieri Francesco Losurdo Maria Paola Mastromarino Teresa Ninivaggi Isabel Notario Giuseppe Pio Pavoncelli Nicola Petrara Vanessa Scala Noemi Simone Engji Sofi Pasquale Traetta Andrea Argenio Giuseppe Cicirelli Francesco Cirrottola Daniele Antonio Difonzo Antonio Digesù Martina Pia Dileo Simona Pia Dileo Mariantonietta Dininno Emily Dipalo Ousema Ezzedini Piersante Galasso Giuseppe Loiudice Angela Lomurno Daniele Martino Nicola Moramarco Domenico Nigro Gianpiero Papangelo Salvatore Quaratino Francesco Rinaldi Anna Clara Tafuni Carlo Tota Pietro Ventura Carlo Vitale Elisabetta Ardino

Alessio Argenio Michele Ceglia Roberto Chironna Antonio Pio Cianciotta Antonio Alberto Colonna Francesco Digesù Denis Costantin Dobarceanu Francesco Favale Giorgio Forte Paola Hyso Francesca Lomurno Vitalba Loviglio Rosa Mangiatordi Andrea Masellis Antonella Panaro Giuseppe Papangelo Mariateresa Perrucci Michele Piro Salvatore Quaratino Vito Segreto Gabriele Salvatore Tafuni Scuola primaria I circolo “IV Novembre” Dirigente Anna Marilena Massa Docenti Vita Cagnazzi Rosa Ive Ragone Filippo Veneranda Alunni Rosa Calia Laura Capurso Rosa Carlucci Vito Carlucci Vito Denora Giovanni Disabato Juljan Hallulli Angela Kucuku Antonella Logro’ Domenico Loizzo Flavio Loporcaro Pasquale Lorusso Maria Antonietta Maffei Arianna Montemurno Marianna Moramarco Michele Ninivaggi Rosa Nuzzi Vanda Oliva Biagio Pinto Natalia Rosano Vincenzo Tafuno Vincenzo Tucci Antonella Vetricini

Matteo Vitucci Ilenia Zermo Angelo Anselmo Vito Ciccimarra Tommaso Marco Creanza Anna Teresa Dileo Nicolò Direnzo Raffaella Farella Edlira Greku Merjeme Kushi Filomena Laterza Giuseppe Lorusso Patrizia Maggi Angela Maiullari Angelo Martimucci Francesco Marvulli Andrea Montagna Alina Patella Ilaria Quattromini Enrico Rinaldi Martina Rinaldi Vito Lorenzo Sardone Luigia Scarabaggio Giovanni Schiraldi Antonella Spadone Chiara Tragni Desireè Tragni Isabella Maria Vulpio Cecilia Bigi Domenico Cappiello Salvatore Ciccimarra Filippo Cornacchia Salvatore Crapuzzi Biancamaria Dimarno Gianfranco Facendola Irene Ferrulli Irene Genco Orsola Giordano Chiara Giorgio Angela Girardi Antonio Lorusso Carlo Lospalluto Sara Maiullari Francesco Miglionico Caterina Nuzzi Sara Raspatelli Goslan Saafi Alessia Salvatore Clarita Sette Felice Storsillo Natalie Tancredi Antonio Tortorelli


Un’esperienza vissuta Un giorno mentre uscivo per andare a giocare, un falco gironzolava sul mio cortile. D’un tratto è piombato giù, facendosi male vicino all’albero. Io mi sono avvicinata molto lentamente e ho iniziato a prendere confidenza con lui. Ho chiamato in tutta fretta mio fratello perché mi ero accorta che il falco si era ferito alla zampa; lo abbiamo subito portato in casa e insieme lo abbiamo curato. Abbiamo provato a farlo volare spingendolo dolcemente, ma il falchetto non ce la faceva proprio. Allora abbiamo chiamato il WWF e la protezione animali, così come ci avevano suggerito i vigili urbani che passavano di là. Quando sono venuti a prelevarlo, mi hanno detto che probabilmente era caduto mentre difendeva il suo nido o aveva trovato qualche impedimento all’ingresso. Hanno elogiato il mio comportamento perché i falchi sono in via di estinzione, perciò bisogna proteggerli e ringraziarli per la loro utilità. Lo hanno portato via e io mi sono dispiaciuta molto perché mi ero affezionata, ma sapevo di dover rinunciare per un motivo molto importante: la sua sopravvivenza! Spero di incontrare nuovamente un altro falco e di divertirmi con lui. Greku Edlira


Un amico molto speciale In un giorno di primavera Lulù (una mamma falco) stava con suo marito Lillo e con i suoi piccoli Chicco, Chicca, Ciccio, Ciccia. Cercavano del cibo ma in Africa non c’era, così andarono in Italia, ad Altamura, dove c’erano prelibate cavallette. Purtroppo i contadini non li volevano perché pensavano mangiassero il grano. Così un giorno Lillo, molto adirato, si rivolse all’uomo: – Hei! Contadino lo sai che sono un falco e i falchi non mangiano il grano, noi mangiamo grilli e cavallette? L’uomo rispose: – Ok, però se mi dici una bugia ti faccio arrosto! – Allora, contadino, diventiamo amici e scambiamoci dei favori: noi falchi mangiamo i grilli e le cavallette così non ti rovinano il raccolto e voi contadini ci fate nidificare sulla Cattedrale e nel centro storico. Dopo questo incredibile accordo i contadini di Altamura e i falchi divennero veri amici. Antonio Pio Cianciotta


I Falchi Se falchi adulti vuoi vedere Il loro nido non devi far cadere. Le loro uova sembrano uguali con i gusci tutti ovali. I loro figli sono i pulli molto teneri se li culli. Fanno la nanna al calore della mamma. Li accudiscono a turno con amore PerchÊ viene dal profondo del loro cuore. Sono i falchi grillai‌ Vai sui siti e li troverai‌ Ecco i falchi grillai! Antonella Spadone Chiara Tragni


Nel paese dei falchi I falchi ci aiutano e tutti lo sanno… Mangia cavallette e l’ordine nei campi mette. Siete raffigurati in diverse bandiere come ad esempio quelle costiere. Però il Falco Grillaio si chiama così perché è capace di volare fin qui. Là dove trova cicale e grilli subito emette i suoi gai trilli. Non è soltanto nella bandiera dell’Albania ma è impresso anche nell’anima mia. Marjeme Kushi


Rime… ad ali spiegate Il Falco Grillaio È un consumatore secondario, Mangia grilli e cavallette E a volte anche un serpente. Con la discesa dello spirito santo Cattura le prede in un solo scatto. È un abile predatore E quando atterra non fa rumore; Ma ora non può nutrirsi E rischia così di estinguersi. Teresa Adorante


La storia del falco grillaio Teto Un giorno una comunità di falchi stava viaggiando quando giunse in un paese chiamato Falcoville così chiamato fin dai tempi in cui sono esistiti i falchi. In questo paese c’erano casette grandi abitate dai falchi, scuole annuali per i pulli, chiese in cui potevano pregare e ospedali dove potersi curare quando si ferivano o si ammalavano; vi era, inoltre, la scuola d’addestramento dove un vecchio falco di nome Giove insegnava a tutti i giovani pulli a volare e a cacciare. I pulli imparavano in fretta grazie al maestro molto esperto in tutte le arti dei falchi. La tecnica più difficile da imparare era quella dello Spirito santo che il maestro Giove insegnava per ultimo ai piccoli pulli. Era un po’ difficile apprenderla, ma alla fine i pulli diventavano esperti e degni di essere veri falchi. C’era un pullo che si chiamava Teto un po’ diverso dagli altri. Era nero e bianco con sfumature rosse perché era nato da un falco e da una rondine. Era un “mezzo sangue”. Essendo i falchi buoni e generosi cercarono di aiutare


Teto a diventare un vero piccolo falchetto. Teto provò in tutti i modi, ma non ci riuscì. Passarono due anni e il piccolo Teto diventò pratico nelle varie tecniche di volo e di caccia perché si impegnò tantissimo. Si esercitava tante volte al giorno tanto che il maestro Giove in fin di vita decise di nominare Teto maestro supremo. Teto felicissimo accettò perché considerava il vecchio Giove un vero e proprio padre per lui. Alla morte del maestro Teto diventò il presidente della scuola d’addestramento che da quel giorno si aprì a tutte le comunità dei falchi. Teto allenò molti piccoli pulli nelle arti di volo e di caccia e alla fine la sua scuola diventò la più conosciuta e frequentata delle città della provincia anche perché era gratuita. Teto diventò un’esempio per gli uomini e per gli uccelli dell’intero pianeta. Il giovane falco dava lezioni agli allievi iscritti sia di giorno che di notte senza tregua. Luca Fiore


La nascita della tecnica dello Spirito Santo Nella città di “Spirito Santo” vi abitavano solo i falchi grillai. Tutti i falchi erano molto lavoratori; ma il falco di nome Ruspus era sempre disoccupato e, ogni volta che lo si incontrava, pareva sempre ubriaco. Un giorno la sentinella Axelgor e il cacciatore Pinorus videro Ruspus che si era fermato in volo su se stesso. Axelgor lo raggiunse e gli disse: – Ruspus ora ti accompagno a casa. Non appena Axelgor ebbe finito di pronunciare la frase, Ruspus, incurante di lui si calò giù in picchiata e catturò una cavalletta. Punorus capì allora che Ruspus non era ubriaco ma che stava esercitando una nuova tecnica di caccia. Pinorus riverì l’evento al sindaco che, entusiasta della notizia, la fece conoscere a tutto il mondo dei falchi. Da quel giorno tale modalità di caccia fu chiamata “Tecnica dello Spirito Santo“, per la somiglianza che i falchi assumono con la figura biblica e divenne la tecnica di caccia preferita dei falchi Grillai. Giovanni Caserta


Il Falco Il Falco Domina il Parco non vive dietro finestre ma tra le ginestre. Il Falco vola alto imbovcca i suoi pulli con becchi adunchi. Il Falco Mangia grilli e topi ma non coyoti. Il Falco ama planare per questo è un animale molto speciale. Giulia Tafuni

Il Falco Grillaio È un animale con la testa ovale, di sicuro non ce n’è uguale. Sono uccelli molto belli registrati con gli anelli; Utili e graziosi per la natura sono preziosi. Sono i falchi grillai e d’inverno quasi mai ne troverai. Se vai sul sito li vedrai E mai ti annoierai… Questo oggi abbiamo capito Perché dai ragazzi l’abbiamo sentito! Martina Rinaldi Eda Greku


Fuori dai banchi per vivere meglio la scuola e studiare la natura che ci circonda guardare in alto e in profondità per cercare il senso della misura e prenderci cura delle meraviglie del mondo. I risultati del progetto oltre ad essere utili per la comunità degli etologi sono serviti alla stesura del libro “A scuola con i falchi” e a promuovere una forte campagna di sensibilizzazione per la protezione del Grillaio. Lavorare a stretto contatto con delle menti così giovani e fantasiose e rispondere alle domande più improbabili è stata una esperienza unica ed irripetibile. una di quelle occasioni che raramente capitano nella vita. Spero che le generazioni future continuino il nostro lavoro in ambito scolastico amando anche loro come noi, questo falchetto piccolo ma eccezionale. Giuseppe Stolfa


Conoscenza, divertimento, apprendimento e stare a contatto con bambini e altri ragazzi erano le parole e i principi fondamentali di questo progetto. È stata un’esperienza importante che mi ha permesso di fare esperienze nuove e di mettermi in gioco, farti maturare e comprendere che molte volte le cose piu semplici sono proprio le più concrete. Alessandro Cornacchia

Far conoscere il Falco Naumanni ai bambini delle scuole elementari e medie attraverso il progetto “a scuola coi falchi” è stata un’esperienza unica che ha dato l’occasione a noi alunni di diventare, per poco tempo, insegnanti. I bambini durante le lezioni sono stati molto attenti e divertendosi hanno appreso tantissime cose. Quest’iniziativa è uno dei ricordi più belli che porto con me del liceo. Carlo Galetta


Un ricordo fortissimo! Si impone e disegna nel pensiero scene di sorpresa e scoperta vissute con la mente e con i sensi, dall’ uomo al falco, dalla scuola alla Murgia, pomeriggi in Aula Magna o sotto i tetti della scuola a “spiare” la vita in un nido. Un ricordo denso, che sarebbe bello rivivere, ripartecipare! Mi ha insegnato ad immaginare la Murgia dall’alto, a considerare la bella prospettiva che ha un falco, e soprattutto ad attendere la Primavera per un motivo in più, per guardare i rami degli alberi popolati non solo di giorno di gemme, ma anche di sera, al tramonto, nell’aria fresca, di piccoli rapaci attenti ed infaticabili! Maria Elena Quatraro


A scuola con i falchi

L’Alta Murgia ospita la più importante popolazione europea di questa specie e ha perciò una grande responsabilità per la sua conservazione. Infatti è in quest’area che si registra la presenza tra le più numerose di coppie di grillai intenti alla nidificazione. Sono stati collocati nel sottotetto del Liceo (ex convento domenicano del XVI secolo) 150 nidi per la nidificazione dei falchi Naumanni al fine di monitorare e osservare dal vivo tutte le fasi di riproduzione. In alcuni nidi sono state installate delle telecamere collegate a internet per la fruizione in tempo reale. Nel 2012, alcuni studenti del Liceo, già coinvolti negli anni precedenti, hanno gestito direttamente dei laboratori didattici con gli alunni delle scuole primarie don Lorenzo Milani e IV Novembre, e della scuola media Eugenio Pacelli, trasmettendo ai ragazzi più giovani le loro conoscenze della vita del rapace e dell’ambiente in cui vive e si riproduce. La presente pubblicazione è una sintesi del lavoro didattico svolto nel 2012... e un augurio a proseguire nella stessa direzione.

Progetto grafico di Michele Colonna - Illustrazioni degli alunni guidati da Giuseppe Incampo e Annamaria Galetta - Stampato da Grafica e Stampa, Altamura.

è un progetto di sperimentazione e formazione didattica realizzato dai ragazzi del Liceo Cagnazzi di Altamura, a partire dal 2007, per il monitoraggio del Falco Grillaio attraverso l’uso di tecnologie informatiche e dei social network.


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