MEF Magazine Numero Commemorativo Antonio Giaffreda

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ciao Antonio

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Vorremmo ringraziare tutti quanti numerosi hanno partecipato con sincero cordoglio alla cerimonia funebre con la quale abbiamo dato l’ultimo saluto terreno al nostro amatissimo padre, marito, fratello, zio, uomo, compagno di un’intera vita: ANTONIO! Meritato riconoscimento per i valori morali ed umani da Lui sempre dimostrati a tutti, in ogni circostanza: ai figli, agli amici, ai parenti, ai conoscenti e a tutti coloro che con Lui hanno avuto rapporti durante la sua intensa vita. Intensa di amore, di lavoro, di soddisfazioni, ma anche di sofferenze, di umiliazioni e di tanti sacrifici che nel corso della sua esistenza l’hanno temprato come una roccia esposta a tutti i venti e a tutte le intemperie! Ma più di tutto è stato l’amore che ha saputo darci e quello che noi, i suoi familiari e tutti quelli che lo conoscevano bene, siamo riusciti a donargli con slancio ed abnegazione sino all’ultimo suo respiro, avvenuto fra le braccia dei suoi figli, nuore e moglie! Lo abbiamo protetto e difeso in questo periodo di sofferenza, come avrebbero fatto una leonessa insieme ai suoi cuccioli, nascondendo il loro leone ferito nella tana, senza permettere nessuna intrusione che potesse in qualche modo turbarlo o disturbarlo! Abbiamo infuso in lui sempre tanta speranza cristiana, tanta fiducia, certi tutti di poter insieme a lui sconfiggere o almeno tenere sotto controllo quel male tremendo che in lui si era insinuato da tempo: il melanoma! Ora però che non c’è più, intorno a noi c’è un grande silenzio ed un grande vuoto: è come quando ad una pianta, pur rigogliosa e forte che sia, d’improvviso le si tolga l’acqua! Questa si affloscia e non ha più la forza di rialzarsi! E’ come se ad una persona si amputassero le gambe e le braccia: rimane solo il tronco! Come fa ad andare avanti? Questo è capitato a noi ! Certo che i ricordi di una vita così forte ed intensa trascorsa sempre insieme, sono tanti……, senz’altro il suo Spirito ci sarà sempre vicino e potremo non sentirci così tanto soli….., forse ripensando a tutti i momenti e le emozioni condivisi ci sarà data la forza di proseguire la strada da lui tracciata, perché lui è questo che vuole! Arrendersi mai! Ora siamo certi che il Signore e la Madonna gli saranno andati incontro prendendolo per mano e che per lui avranno fatto una bella festa, lassù avrà trovato felicità infinita e tanta pace finalmente! Ringraziamo ancora tutti quanti, davvero, per la grande dimostrazione di stima, di affetto e di amore che avete voluto riservargli: ne sarà veramente soddisfatto e continuerà sempre a guidare da lassù il nostro cammino come una grande padre di famiglia, così come del resto ha sempre fatto. Al nostro grande amore Antonio. Leonardo, Christian, Sandra, Eleonora, Emanuele, Alice, Emilio, Marherita, Luca, Daniele e per sempre Tua, Vanda.


Antonio I

n un piccolo paese del profondo Salento, in Puglia, ed esat-

fortunato, ma con tanta voglia di fare e di amore per la loro figlia.

tamente a Chiesanuova (frazione di Sannicola, in provincia di

Comincia quindi, grazie anche all’aiuto del fratello Emilio che gli

Lecce), veniva al mondo il primo gennaio dell’anno 1943 il no-

regala una Fiat 500, un’attività di rivendita di piccoli elettrodo-

stro amato ANTONIO GIAFFREDA secondogenito di Lucia ed

mestici, pile, reattori e varie che consegna giornalmente presso

Arturo, dopo il fratello maggiore Emilio e prima di Giuseppe e

i Clienti elettricisti già conosciuti dal fratello; la sera poi, dopo-

Marcello.

cena, con Vanda mettono a posto la piccola amministrazione di quanto hanno incassato e di quanto hanno da pagare.

La sua infanzia trascorre in un ambiente rurale che a lui stava stretto e, appena possibile,desideroso come è di intraprendere

Nel frattempo decidono di produrre delle montature elettriche

una nuova vita diversa da quella vissuta nel Paese natale, nel

per lampade fluorescenti, che in quel periodo vanno molto di

1963 coglie l’occasione della chiamata al servizio militare per

moda, per cui Antonio firma delle cambiali che gli permettono

andare nell’Arma dei Carabinieri a Torino e lasciare il suo Salen-

di acquistare lo stampo per produrre in proprio, nel garage della

to, con il proposito di iniziare un’attività più vicina alle proprie

famiglia Picone, queste montature che poi il giorno seguente

aspettative. Prima di arrivare a Torino si ferma a Firenze, dove

andrà a consegnare ai Clienti.

il fratello Emilio si è già trasferito e fidanzato con Margherita; è questo l’incontro fondamentale per la sua vita con la famiglia

Successivamente Antonio convince il fratello Emilio, assillato

Picone: Anna e Ugo, i genitori, e le altre figlie, tra le quali Vanda,

da mille problemi che lo zio crea nell’ostacolare in tutti i modi

che da subito entrerà nel suo cuore e nella sua mente e con la

l’attività del nipote ribelle, a staccarsi dallo zio stesso insieme

quale condividerà tutto il resto della sua vita.

a Vanda, il giorno 15/09/1968, affittano un piccolo magazzino sotto la Chiesa di Novoli per iniziare la loro grande avventura:

Terminata la leva militare, Antonio si trasferisce a Firenze dove

vendita all’ingrosso di materiale elettrico! Nasce la MEF.

entra a lavorare per poco tempo come magazziniere presso il magazzino dell’omonimo zio paterno, dove già lavora Emilio; la-

Antonio gestisce l’attività all’interno del magazzino, Emilio

voro difficile e faticoso, con una paga molto modesta e senza

viaggia come rappresentante e venditore e Vanda si occupa

nessuna assicurazione.

dell’amministrazione. Il 12/04/1969 Vanda ed Antonio celebrano con tanto amore le loro nozze e da questa unione nascono Leo-

Quando poi nel 1966 arriva l’Alluvione a Firenze, Antonio viene

nardo nel 1970 e Christian nel 1974, per rafforzare sempre più il

licenziato dallo zio, per cui si ritrova senza lavoro, senza soldi

loro sodalizio familiare e professionale. Anche l’ unione e l’intesa

e con seri problemi di salute. Ecco che i genitori di Vanda de-

di due fratelli sposati con due sorelle hanno contribuito a creare

cidono di accogliere presso la loro casa questo ragazzo, poco

una forza di intenti maggiore di ogni avversità!


Nel 1978 viene proposto ad Antonio di istituire un consorzio na-

magazzino in Via Panciatichi, che allora sembrava enorme, ma

zionale, allora di piccoli imprenditori, proposta che viene subito

che oggi con gli sviluppi dell’Azienda è dovuto a sua volta esse-

abbracciata con entusiasmo e che porta alla nascita di DEA,

re ampliato con l’acquisto di spazi adiacenti.

all’epoca una piccola “creatura” con sede a Milano, di cui di-

Nel 1989 viene aperta la prima “Filiale” e viene scelta la piazza

viene anche Presidente; il gruppo si trasforma negli anni nell’at-

di Prato, che rappresenta il cuore dell’attività della Mef e la Sede

tuale FINDEA S.p.A., consorzio leader del settore in Italia, che

operativa di Emilio. A partire da questa iniziativa, di portare cioè

raggruppa numerosi distributori di materiale elettrico coprendo

a “casa del Cliente” la nostra organizzazione, negli anni si sus-

tutto il territorio nazionale e di cui ricopre il ruolo di Vice-Presi-

seguono incessanti aperture di nuove filiali in Toscana, in Ligu-

dente e Consigliere di Amministrazione. Intanto la Mef cresce

ria e anche in Umbria per un totale di 25 punti vendita oltre la

di dimensioni e si rende necessario il trasferimento in locali più

Sede di Firenze.

ampi, per cui si decide di recarsi nei magazzini della Via Zambrini, acquistati con tanto sacrificio e con tante firme su cambiali;

La storia di Antonio, della famiglia Giaffreda-Picone tutta, è sta-

ma i Fornitori danno credito, credono nella MEF, e anche i Clienti

ta, è e sarà sempre una miscela di valori, di volontà, di profes-

ci supportano. Arriva anche il momento in cui le due famiglie

sionalità che hanno permesso alla Società MEF, con l’aiuto di

decidono di acquistare finalmente una casa in comune, dove

tutti i suoi 450 collaboratori, di diventare in questi 40 anni e più

Leonardo, Christian, Daniele e Luca crescono come fratelli, con

un’Azienda leader nel suo settore, così come viene riconosciuta

grande soddisfazione di tutti. Anche i locali di Via Zambrini di-

da tutti.

ventano stretti, per cui, non potendo ingrandire gli stessi, nel

Le ultime parole di Antonio sono state per la sua famiglia e la

1987 si presenta l’opportunità di acquistare un unico grande

sua azienda:

Abbiamo dato tutto? O possiamo dare di più? Il mercato cambia in modo repentino e imprevedibile, la velocità di adeguamento è fondamentale;

è importante saper co-

gliere le indicazioni che sono nell’aria, nelle cose, essere curiosi, attenti, desiderosi

sempre di imparare e di confrontarsi anche con i giovani, i figli, i nipoti che portano dinamismo, idee e innovazione. Loro in realtà sono già il futuro, ma è importante che

sappiano come è stato costruito il presente e quindi che sappiano fare memoria di cosa siamo stati e cosa possiamo diventare….

Alla seconda generazione e a quelli che saranno con loro, auguro di continuare ad

essere un gruppo di grande compattezza, che sappiano capire in anticipo le strategie da attuare ……, oggi più che mai è importante che la nostra Azienda funzioni come un

unico organismo, con il più forte legame possibile! I miei consigli sono di continuare sempre ad essere disponibili, di costruirsi una serenità privata ed una compattezza

familiare, di essere soddisfatti del lavoro, di comunicare e praticare l’umiltà, di sapere che esistono sacrifici, ma anche grandi soddisfazioni !!!

Questo è il Suo testamento spirituale per tutti noi che lo abbiamo conosciuto, stimato ed amato!



Caro Amore mio, in questi lunghi e tristi giorni trascorsi senza di te ho avuto tante dimostrazioni di affetto, stima e simpatia nei tuoi confronti da parte di perso ne che ti conoscevano che mi hanno fatto comprendere (ancora di più di quanto già sapessi) quale persona immensamente grande tu sia; tutto questo mi ha dato tanta gioia e soddisfazione, ma nello stesso tempo mi dà ancora maggiore dolore per la tua scomparsa! Il vuoto che c’è in me, dentro e fuori di me, è incolmabile e ogni giorno che passa mi sembra sempre più grande e profondo; il mio cuore piang e e si dispera per non poterti più stringere a me, per non poter più sentire il calor e delle tue braccia. Ti ho amato e ti amerò sempre tanto per tutto ciò che rappr esenti per me: il mio compagno, il mio uomo, l’unico uomo della mia vita, il padre dei miei figli! Grazie per tutto ciò che mi hai dato in tutti questi anni; grazie per avermi dato due figli così meravigliosi! In ciascuno di loro ritrovo parte di te, della tua personalità, della tua bontà ed umanità! Grazie davvero per tutto quello che rappresenti per noi, per i tuoi nipotini e per le compagne dei tuoi figli! Sarai sempre nei nostri cuori, resta sempre vicino a noi e se puoi, non ci abbandonare mai, abbiamo ancora tanto bisogno di te! Ciao amor e mio, che tu possa riposare in pace nell’alto dei cieli immensi. tua moglie Vanda


Il nostro cuore e’ straziato dal dolore senza di te.

La tua morte inattesa e rapida lascia un grande vuoto tra tutti quelli che ti hanno amato. La tua missione non era ancora compiuta, aspettavi di veder realizzato nei tuoi figli un

sogno a lungo desiderato. Come una stella hai illuminato la nostra vita e come una stella sei caduto. Dal cielo, ove sei stato accolto tra i giusti, perche’ tu eri tra quelli, guar-

daci sempre, infondi in tutti noi il coraggio di sostituirti e guidaci ancora, come tu solo sapevi fare.

Emilio e margherita



Caro babbo,

non a caso forse sei nato il 1 Gennaio, eri destinato “per forza” ad essere e rimanere un numero uno, e sempre lo sarai, per noi e per tutti quelli che hanno avuto la fortuna di

conoscerti! Ho sempre vissuto accanto a te, in casa prima di sposarmi e al piano di sotto dopo, e ho lavorato di fronte a te per oltre 20 anni ….Ho avuto quindi la fortuna di stare

molto, molto tempo insieme a te e questa intesità di rapporto vissuto mi serve per attenuare e compensare, parzialmente, questa dolorosa mancanza. Ti ho vissuto e osseravato

in tutti i tuoi ruoli, da marito, padre, zio, fratello, capo d’azienda, suocero, nonno, etc-etc. e sei stato veramente un esempio nel ricoprire ognuno di essi; hai lasciato in questa vita un

segno indelebile, fatto dei tuoi irremovibili principi e valori ai quali mai, per niente e nessuno, hai mai rinunciato nella tua vita. Questo dolore immenso che mi accompagna si alterna

spesso ad un altrettanto grande senso di orgoglio per tutte le attestazioni di stima incondizionata che ricevo nei tuoi confronti; e così come hai impresso in me tante delle tue

passioni …. sicuramente hai impresso anche quei valori e principi che hanno guidato e guideranno la mia vita nella strada da te tracciata. Caro GRANDE BABBO, come due capricorni

“duri” talvolta il nostro rapporto è stato caratterizzato da “scontri” e scambi di vedute anche accesi, perché scatenati dal “cuore” che mettevamo in ogni discussione, prima di

tutto. I confronti, del resto, erano solo ed esclusivamente sul piano professionale e comunque , anche in quei frangenti, mai, dico mai, ci siamo mancati di rispetto; perché, anche

se eri il mio CAPO, in fondo discutevamo dello stesso obiettivo comune (il meglio per la società), anche se con percorsi talvolta diversi. Spero che tu sia sempre orgoglioso di me,

come lo sei stato finchè hai avuto la possibilità di dirmelo, anche se i “complimenti” non sono mai stati la specialità della nostra famiglia: noi, entrambi, lo sapevamo senza bisogno

di tante parole. Spero che in futuro tu mi/ci possa guardare e guidare dall’alto, nel crescere la mia famiglia e l’azienda facendoti sentire sempre intorno a noi …. La tua semplicità,

l’umiltà, la grinta, il rispetto altrui, il tuo grande cuore, la passione, l’amore che mettevi in ogni cosa che facevi ti ha fatto guadagnare un stima terrena oltre ogni aspettativa e,

sicuramente, se qualcuno si deve meritare qualcosa, poi …., tu sei di diritto in prima fila ….come sempre !!! Ciao babbo!

Leonardo


Caro babbo,

Ti vorrei soprattutto ringraziare, per una infinita’ di cose. Per avermi dato la vita, due volte, a prezzo di enormi, dolor

osi sacrifici che nessuno puo’ immaginare, senza averli provati sulla propria pelle. Per quel senso di immenso, profondo amore che attraverso le vicende, le scene, i succ essi e le lacrime della tua straordinaria vita hai saputo trasmettermi e che mai dimentiche ro’. Perche’, attraverso la spessa corteccia della tua anima, hai saputo infonderci tanto amore, riuscendo nel compito piu’ arduo e difficile che un essere umano possa affrontare: essere padre. Per avermi insegnato tutto quello che so della vita, a costo di dure ed amare lezioni, per avermi fatto capire che nessuna difficolta’ e’ troppo grand e per un cuore forte e nobile, che umilta’ e onesta’ valgono piu’ di qualunque succ esso. Per tutte le parole che mi hai detto e scritto, che conservo nel profondo del cuore e che saranno il pilastro del mio domani. Per aver compreso i miei molti limiti ed avermi comunque dato una immensa fiducia. Per essere e rappresentare un esem pio costante nella mia vita di forza e tenacia, umilta’ e lealta’, intuizione e saggezza…… .. Nei momenti bui della mia esistenza, non ti preoccupare, lottero’ e mi faro’ corag gio pensando a te, caro babbo, e cercando il tuo conforto. Mi manca molto la tua forte presenza, eppure, allo stesso tempo, ti sento vicino, ogni istante, ogni secon do, ogni minuto, ogni ora, ogni giorno e ogni notte della mia vita, ti parlo e ti vedo misch iato nei volti e nei gesti di chi mi circonda e all’aria che respiro… in fondo l’energia non si crea ne’ si distrugge, semplicemente si trasforma… e tu, babbo, brilli accanto a me di pura energia.

A chi mi chiedera’ dove e perche’ te ne sei andato, diro’ allora che non sei mai partito ma che sei qui, come sempre, con tutti noi, per sempre insiem e… Ciao babbo, a presto!

Christian


. Penso ancora che tu Caro Antonio, dal 6 Agosto 2010 tutti i giorni mi torni in mente giusta da fare; penso a sei con noi a indicarci la strada giusta da seguire o la cosa ad avere un “ zio-padre” quanto siamo stati fortunati io Daniele Leonardo e Christian realtà e non una teoria ! come te! Un leader che ha fatto del principio della delega una e allo stesso tempo umile, Un uomo vero, duro ma allo stesso tempo generoso, geniale tua voglia di mettere il naso sempre attento a tutto e a tutti, curioso all’infinito con la come maestro nel lavoro dappertutto. Credo proprio di essere stato fortunato ad averti hetta “ , solo ora riesco a e soprattutto nella vita. Molte volte mi hai “tirato la giacc ora riesco ad apprezzare digerire quei bocconi amari che mi hai fatto inghiottire, solo era la medicina per afil fatto che quei bocconi amari erano in realtà una “medicina”, imprimere nel nostro DNA frontare le difficoltà che la vita ti pone , era la medicina per quali fossero i valori importanti da seguire nel futuro. alle persone, l’umiltà e il Credo di aver capito che l’onestà, il sacrificio, l’attenzione braccia erano i valori che ci lavorare con il cuore oltre che con la testa, le gambe e le vita e nel lavoro. volevi trasmettere per raggiungere qualsiasi obiettivo nella le ,Leonardo e Christian, Spero veramente che tu abbia apprezzato quello che io Danie to con te la nascita e la (per non parlare di Emilio, Vanda e Margherita che hanno vissu Mef abbiamo fatto negli realizzazione del progetto MEF) e tutti i collaboratori della da lassù ci potrai vedere, anni che abbiamo lavorato insieme a te e sono certo che, se NON TI DELUDEREMO MAI ! Ciao Antonio tuo nipote, Luca


Ciao Antonio,

Ti ho sempre chiamato cosi’ perche’ la parola zio non mi e’ mai piaciuta e poi perche’, per te credimi, era riduttiva. Sin da piccolo ti ho sempre visto come il nostro “com andante”, come colui che ci guidava in una missione che a quell’eta’ non capivo bene cosa fos se; con il passare degli anni poi, ho capito che questa missione, questo tuo/vostro prog etto aveva un nome e il suo nome era MEF.

Eri il nostro leader carismatico, il nostro punto di riferimento, colui che ha sempre considerato due famiglie in una, colui che si preoccupava, senza mai essere invadente , anche del nostro privato. Io ti ringrazio con tutto il cuore, Antonio ,per tutti i consigli e gli aiuti che mi hai dato per crescere professionalmen te. Sei stato determinante nella mia form azione, e nel trasformare quel ragazzo di 20 anni in un buon manager ; ma, come mi hai insegnato tu, dobbiamo essere “contenti ma non soddisfatti “, dobbiamo continuare ad aver e voglia di migliorarci e di imparare… sempre con gran de umilta’. Sei stato una vera e propria palestra, spesso dura, ma era giusto cosi’ !!!! ! Talvolta ci rimanevo male quando mi “tiravi per la giacchetta”, come dicevi sempre tu .. non ci dormivo la notte ma lo facevi per il mio bene, me ne sono reso conto strada facendo. Mi hai insegnato tanto ed io ti ho “rub ato tanto”, me lo dicevi sempre tu di farlo… ti guardavo , ti ammiravo, ti ascoltavo e intanto io cres cevo. Insieme a mio padre sei stato determin ante nel farmi diventare un uomo, mi hai trasmesso quei valori e quei principi che mi guideran no per sempre. Insieme a mio padre sei stato per me un vero e proprio esempio di vita ma la cosa che mi ha colpito di piu’ di te, al di la’ delle tue capacita’, e’ stata la tua obbiettivita’ , la tua imparzialita’ nei confronti di figli e nipoti ….. non era facile !!!!!

Antonio, io è come se avessi perso un secondo padre !!!!! Antonio, io credimi, dopo averti visto lottare in questi ultimi due anni sino agli ultimi giorni della tua vita e’ come se avessi perso un mito ! Non so dirti se tutti e quattro riusciremo ad essere quello che sei stato tu….. la tua forza , il tuo intuito, la tua lungimiranza erano qualita’ uniche, ma una cosa e’ certa, te lo prometto, ce la metteremo tutta e su questo ci puoi contare …ora piu’ di prima !!!!!! E tu, da lassu’, mi raccoma ndo guardaci come hai sempre fatto !!!! Eppure ancora oggi a distanza di tre mes i non mi sembra vero: alcune volte mi aspe tto di sentire la tua voce nel corridoio, i tuoi pass i veloci che si avvicinano e te che stai per entrare nel mio ufficio …. magari anche arrabbia to! Si perchè negli ultimi tempi quando eri arrabbiato, per me voleva dire, che stavi bene , che eri carico ed io ero felice . Credo che se mi avessero detto: “dimmi il nome di un uomo immortale, eterno”, avrei detto proprio il tuo e invece te ne sei andato, ma, credimi, solo fisicamente, il tuo spir ito sara’ sempre fra noi ……. Uno come te non muo re mai !!!!! non ti deluderò …. Ciao GRANDE !!!!!

Daniele


Non è facile scrivere qualcosa su di Te senza rischiare di finire nella retorica, credo tu abbia lasciato un segno indelebile sia nell’ambito familiare che in quello imprenditoriale, dove molti ti conoscono e molti avranno da scrivere; di conseguenza, in questa mia ti voglio ricordare più nel personale.

Quando ti ho conosciuto eri uno sbarbatello in divisa da carabiniere, io appena un ragazzino. Nonostante i tanti anni passati ricordo come fosse ora quando mi portavi al cinema ABC con la tua vespa, certo facevi bella figura a portarmi, tu in divisa e io bambinetto: non pagavi e ci guardavamo il film. Allora mi dicevo “Ma guarda, lo conosco da così poco tempo ed è così

attento nei miei confronti”, poi ho capito che io ero il mezz o ma il fine era la mia sorellina Vanda. Ricordo le vacanze al mare, trascorse tutti insieme, il tuo primo motoscafino rosso: la prima volta che lo mettemmo in acqua a Viareggio ci fermò subito la Capitaneria e, alla richiesta dei salvagenti, rispondemmo che sapev amo tutti nuotare!! O quando invece, per metterlo sul tetto della tua Fulvia coup è, ci cascò sul cofano!

Nelle girate in mare, poi, l’intenzione era quella di pescare: quel che però si concretizzava era un semplice bagno per i vermi,… però ci divertivamo tantissimo lo stesso. Ti ricordi anche le tombolate il giorno di Natale, che risate!, eri sempre pronto allo scherzo, alla voglia di far baldoria… E quell’ultimo dell’anno al ristorante Zocchi? Che casino combinammo…, non vado oltre per decoro! Potrei continuare ancora tanto a raccontare tutti i momenti belli passati insieme con la nostra famiglia, ma lo spazio è poco e allora vorrei dedic arti, come si fa con le persone importanti, perché tu sei un uomo importante, specialmente per Vanda, Leonardo, Christian e anche per tutti coloro che hanno avuto il piacere di conoscerti, un minuto di silenzio e profondo raccoglimento … Ci manchi, ci mancherai sempre tanto, anche se il tuo ricor do, il tuo sorriso sarà sempre vivo nei nostri ricordi. Con tanto affetto, Claudio Picone


Con Antonio ho perso il mio migliore amico. Come ho goduto tanto della sua esistenza, altrettanto soffro per la sua mancanza. Vi prego fatevi forza, lui avrebbe voluto cosi’……. Un fortissimo abbraccio, Ciao Antonio ! Gianpietro e Marisa Beghelli

Cara vanda, Sono quarant’anni che non scrivo piu’ una lettera di mio pugno, ma ne ho sentito il biso gno. Quindi perdonami per gli errori grammatical i o di sintassi che probabilmente troverai. Per lo stato d’animo in cui mi trovo, par lare di antonio mi mette in evidente difficolta’. Posso dirti che l’ho sempre stimato ed apprezzat o per la sua correttezza ed onesta’ profes sionale? Posso dirti che se una persona era in diffi colta’, lui trovava sempre tempi e modi per aiutarla? Posso dirti che era una persona con un animo infinito?Posso dirti che era ed e’ ancora una persona per me insostituibile? Cara vanda, per me e per rosy antonio e’ stato molto piu’ di tutto questo. Con il cuore ci tengo a dirti che avere avuto la sua amicizia e la sua stima e’ stato per noi un grandissimo privilegio. Un abbraccio fortissimo, Ciao antonio!

Augusto de paoli - hk


era nata e lui Ho conosciuto Antonio nel 1966, quando ancora la MEF non elli, praticamenviaggiava su una Fiat 500 carica di pile, radioline ed asciugacap i della mia vita: te una vita fa, e ho condiviso con lui le tappe più important i di una intera il lavoro, la famiglia, i figli, i viaggi, le vacanze, le gioie e i dolor

esistenza. di un compagno, Antonio è stato per me molto più di un amico, di un collega, Antonio è stato per me il fratello che non ho mai avuto. e della sua viPer 44 anni ho potuto godere della sua amicizia, della sua stima un parere, un’opicinanza, potendo contare sempre su di lui per un consiglio, cambiato in tutto nione, un conforto sincero e leale, e questo non è mai

questo tempo. e racchiusi in poSono troppi per me i ricordi legati alla sua figura per esser rto, ma il legame che parole, che mai renderanno l’intensità del nostro rappo che ci unisce durerà per sempre. Grazie per tutto ciò che ci hai dato, fratello mio. Ciao Antonio!

Giancarlo Baldini – Baldini Rappresentanze


Carissimo Antonio, Ho avuto la fortuna di conoscerti, di stimarti, di volerti bene. Sei stato un imprenditore di successo ma soprattutto un grande uomo. Sia nelle vesti di manager aziendale che in quelle di marito, papa’, nonno, amico ho visto in te un esempio da seguire. Insieme alla tua amatissima moglie Vanda, al fratello Emilio, alla cognata Margherita, hai saputo creare e sviluppare nell’ambito imprenditoriale una splendida realta’: la Mef, un’azienda partita dal nulla, diventata leader in Tosc ana e Umbria e riconosciuta in tutta Italia tra le prime per fatturato, organizzaz ione, professionalita’, costante innovazione aziendale. Ma, caro Antonio, non credo che questo sia stato il tuo magg ior merito nella vita, credo invece che la vera eccellenza che ti deve essere ricon osciuta sta nel grande valore umano che sempre hai donato ad ogni singola persona. Sei stato un imprenditore determinato e lungimirante e, nel contempo, una persona leale e generosa. Dietro la tua figura forte e carismatica c’era un uomo buono che viveva per la famiglia. Hai aiutato i tuoi figli, Leonardo e Christian, e i nipoti Luca e Daniele a diventare uomini e manager. Hai condiviso la soddisfazione dei successi con il tuo caro fratello emilio e con i tuoi stimati collaboratori, hai ascoltato e frequentato gli installatori, dei quali avevi tanto rispetto. Esigente, determinato, severo ma soprattutto generoso e prem uroso verso tutti. C’era sempre amore nel tuo pretendere dagli altri, ogni richi amo era una lezione per migliorarsi: anche io ne ho prese di strigliate e per questo ti ringrazio infinitamente, perche’ quando mi facevi male ho capito che mi volevi bene. Caro Antonio, quanta fatica, sacrifici, preoccupazioni, hai saputo affrontare e quanto hai insegnato a chi ti e’ stato vicino…..Ti ho stimato e apprezzato tantissimo, sei stato davvero un grande uomo! Mio Dio, ti prego di consolare vanda, donale, attraverso la fede, la forza di addormentarsi ogni sera con la certezza che un giorno riabbracce ra’ Antonio. Ti prego di donare forza e saggezza a Leonardo e Christian e di consolare tutti i familiari e gli amici che stanno soffrendo per la sua dipartita. Mio dio, ti prego di accogliere Antonio nel Regno dei Cieli.

Grazie ‘fratello Antonio’, grazie, per tutto cio’ che ci hai donato,…… ci mancherai tanto. Demetrio Trussardi - Comelit Group S.p.A



Gruppo FINDEA: “il Fondatore”

Mai avrei voluto scrivere queste poche righe per ricordare ANTONIO, ma forse e’ giusto cosi’, perche’ per quanto riguarda Findea sono sicuramente quello che ha vissuto piu’ da

vicino e intensamente il rapporto con Lui fin dai suoi inizi o quasi. Forse non tutti sanno che ANTONIO oltre essere quello che conoscete, per quanto riguarda FINDEA, e’ stato uno dei suoi promotori e fondatori.

Parliamo, tanto per capirci, di c.a 30 anni fa’ e questo la dice lunga sulla sua innata capacita’ di ANTICIPARE i tempi, gia’ allora aveva capito che lo stare insieme ad altri imprenditori avrebbe portato vantaggi alla propria Azienda in termini di conoscenza, data dal CONFRONTO con gli altri, ed economici, viste le logiche di volume che i fornitori applica-

vano sulle scontistiche. A partire da quell’intuizione/necessita’ e’ stato sempre in prima fila impegnandosi direttamente e continuativamente come Consigliere di Amministrazione e

come Socio. Tanto per darvi un’idea dal punto di vista operativo di cosa cio’ abbia voluto dire basta ricordare che Findea organizza una riunione di CDA e un’Assembla di tutti i Soci

a Milano ogni mese: per quello che posso testimoniare, in c.a 25 anni di lavoro insieme e’ mancato a questi appuntamenti 2 volte; a queste vanno aggiunte non meno di un altro cen-

tinaio di giornate di lavoro per attivita’ di gruppo collaterali. Anche in questo ANTONIO e’ stato unico, non c’e’ e non c’e’ stato nessun altro Socio Findea che abbia assicurato tan-

ta DEDIZIONE. Va sottolineato che, oltre alla quantita’, ha dato altrettanto in termini di qualita’ e INNOVAZIONE essendo stato promotore e supporter di un’infinita’di iniziative

portate avanti nel corso degli anni dal Gruppo, dalle piu’ importanti quali la nascita di FINDEA S.p.A. , Prima Societa’ del settore per gli acquisti fisici centralizzati, a quelle meno

conosciute quali i corsi di aggiornamento per gli Imprenditori Soci del Gruppo; anche in questo caso aveva INTUITO che l’aggiornamento e il rinnovamento deve partire dalle teste di chi conduce le Aziende. Però ANTONIO non era solo questo ma Molto di piu’, aveva altri 3 jolly: il Primo e’ che AMAVA, e per quanto ne so io la sequenza era: la Famiglia, la Mef e a seguire Findea. Il Secondo si chiama CARISMA, e se e’ abbastanza facile intuire il perche’ e che cio’ valesse in Toscana, vi posso testimoniare che la stessa cosa, se non

a livello superiore, si evidenziava a carattere Nazionale a tutti i livelli. Il Terzo e forse piu’ importante, da un certo punto di vista, si chiama UMILTA’; chi ha conosciuto Antonio sa di cosa sto parlando, mai ho potuto vederlo porsi agli altri, tutti, in maniera altezzosa, magari qualche volta duro, deciso ma sempre con un grande rispetto per chi aveva di fronte. Potrei andare avanti per giorni a parlare di Lui, perche’ tantissimi sono i ricordi piacevoli

che ho, ma credo che piu’ di mille parole possa valere un semplice GRAZIE a nome mio e di tutto il Gruppo per quello che ha saputo darci sotto il profilo umano e lavorativo.

Sara’ impossibile sostituirti come Uomo, mentre sono e siamo altrettanto sicuri che il lavoro che hai svolto anche nei confronti delle nuove generazioni Giaffreda permettera’ alla

Tua MEF di continuare ad avere quei successi che fino ad ora ha avuto. CIAO ANTONIO e grazie ancora da tutti noi!

Mario Link - A.D. FINDEA


Ho avuto la fortuna e l’onore di conoscere Anto nio durante un incontro manageriale organizzato da Schneider Electric pres so la nostra sede di Bergamo. Al tempo mi occupavo di marketing. Durante la sua esposizione, mi colpirono il cora ggio imprenditoriale, l’umiltà con cui ascoltava gli altri e soprattutto la pass ione per la sua professione; doti che nel tempo ho potuto apprezzare in mol ti incontri lavorativi avuti in questi ultimi anni.

Personalmente ritengo che il suo più grande inse gnamento sia stato soprattutto la capacità di trasmettere queste importan ti doti ai figli, ai nipoti e a tutti i collaboratori , “pianificando “ contempora neamente la crescita manageriale della nuova generazione imprenditoriale di MEF . Sono sicuro che l’insegnamento che Antonio ha lasciato in eredità sarà la base del successo di MEF e di tutti i suoi coll aboratori interni ed esterni.

Aldo Colombi Presidente Amminstratore Delegato Schneider Elec tric Italia


Ho conosciuto Antonio Giaffreda nell’anno 1978, quando muovevo i primi passi sulla strada dell’avvocatura. L’incontro (di lavoro) fu casuale, avvenuto per il tramite di un comune conoscente. La prima vera frequentazione avvenne, però, in occasione di una cena al Risto-

rante La Posta di Firenze: era un sabato di una sera del mese di maggio dell’anno 1979 ed eravamo entrambi accompagnati dalle rispettive compagne: lui dalla moglie, Sig.ra Vanda, io

dalla allora mia fidanzata, oggi moglie, Maria Rosaria e ci davamo tutti del lei. Già da quella occasione, ed in quella occasione, capii subito che mi trovavo davanti ad

una persona di notevole spessore umano (mi colpirono le sobrie notazioni legate alla sua migrazione territoriale e ancor più quelle legate al concetto di famiglia, leit motiv che lo avrebbe accompagnato per tutta la vita) nonché di intelligenza vivace e, comunque, sicura-

mente superiore alla media: insomma capii che mi trovavo di fronte ad un uomo eclettico e duttile.

Da lui nel corso degli anni ho imparato tanto senza che lui mi volesse insegnare nulla e, addirittura, senza che lui lo sapesse. Antonio era un uomo che voleva sempre sapere per conoscere, un uomo che domandava e che non si riteneva mai appagato e soddisfatto

dell’obiettivo raggiunto perché diceva che si sarebbe sempre potuto fare meglio, un uomo che chiedeva per apprendere senza mai far pesare, però, il suo enorme bagaglio di esperienza e di sapienza che aveva in dote, quella sapienza che dà -infatti- la vita vissuta e non di

certo lo studio di un manuale. Antonio non ha mai dimenticato le sue origini e a quelle era sempre rimasto legato tanto da renderlo ancor più unico, vieppiù alla luce dei successi

ottenuti. Antonio era come una spugna perchè aveva la straordinaria capacità di assorbire velocemente ciò che gli veniva detto e di elaborare i concetti per trarne, di poi, la sintesi

che risultava sempre miscelata da ponderazione e da buon senso. Nel corso degli anni ho potuto apprezzarne anche le qualità comunicative che lo rendevano chiaro nella esposizione dei concetti ed era sicuramente uomo capace da far risultare di

facile risoluzione anche quella situazione che, invece, sembrava difficile da risolvere. Ho avuto l’occasione -e la fortuna- di assistere Antonio per motivi legati al rapporto di lavoro ed ho potuto apprezzare come il suo finale intervento risultasse sempre decisivo per il buon esito di ogni trattativa. Anche la più tortuosa.

Antonio era nato capo, sì perchè capo si nasce e non si diventa neppure per caso. Mi piace ricordare Antonio con questi tre aggettivi: sagace, lungimirante, onesto.

La sua perdita lascia, pertanto, un ulteriore grande vuoto difficilmente colmabile ma chi lo ha amato avrà sempre nitido il ricordo di una chiesa stracolma di persone che si stringevano, per l’ultima volta terrena, intorno a lui con sincera commozione, a testimonianza di ciò che aveva rappresentato per ciascuno di loro. E questo ricordo potrà lenire lo strazio.

Avv. Euro Bartalucci



Ho conosciuto Antonio Giaffreda nel 1978. nello spazio e nelle La sua azienda era allora piccola e in una situazione costretta

risorse. vedevano la Mef come A quei tempi nella regione c’erano grossisti blasonati che rica e la guardavano uno dei tanti nuovi arrivati sulla scena della distribuzione elett anche con un po’ di sufficienza. ne, e Antonio è stato Oggi Mef è la società più importante del settore nella regio

il motore del suo successo. za. Il successo è stato ottenuto con la perseveranza e l’intelligen o da parte mia, era Era bello per me discutere con lui perché, se chiedeva un pass disposto a sua volta a farne uno, e lo faceva veramente. reciproca più che La negoziazione era sul tavolo della correttezza e della stima della forzature. Così si costruisce valore per entrambi. perienza tale da poter Mi faceva domande perché diceva che io avevo avuto un’es i che ho ricevuto dare consigli ma, francamente, credo che siano stati più quell e anche messo in pratica di quelli dati. e negli impegni presi. Come me credeva nei numeri e come me credeva nelle persone Lui sapeva ascoltare, e questo è un dono raro. Ti si poneva di fronte con umiltà, …….e ti disarmava.

Giorgio Mura – Orieme Italia S. p. A.


Ho conosciuto

Antonio nel maggio-giugno del 1981.

La Mef stava cercando un rappresentante

che coprisse la zona che va da Ponte-

dera fino al mare e così Carlo Matteuc-

ci, uno dei più grandi rappresentanti Mef,

mi portò da lui; ricordo che avevo una

gamba ingessata e quindi non avrei potu-

to iniziare a lavorare da subito. Antonio

mi disse molto chiaramente che aveva già

preso contatti con un rappresentante esperto, il quale però aveva rifiutato: la Mef stava appena nascendo… lo non ero affatto intenzionato a fare il rappresentante e lo dissi subito

ad Antonio, ma, nonostante la mia forte titubanza rispetto al lavoro che mi stava proponendo, Antonio mi disse che se avessi iniziato a lavorare con loro da settembre, mi avrebbe dato uno stipendio di 700 mila lire al mese fisse per un anno. A tale proposta, accettai. ln quel momento in Mef lavoravano circa venti persone; Cominciai a farmi i primi clienti, Antonio mi ha sempre stimolato, nonostante i primi tempi i risultati fossero quelli che

erano: io avevo la testa da un’altra parte e questo Antonio lo sapeva… infatti mi beccai non pochi “cicchetti”: i numeri non tornavano mai! Nel 1988 io e Cinzia ci siamo sposati, Antonio e Vanda sono venuti al nostro matrimonio, sono stati con noi tutto il giorno e

questo ci ha fatto davvero molto piacere. All’inizio spesso diceva anche a Cinzia : “Stai dietro a questo ragazzo...” e lei si sentiva appoggiata, nei momenti in cui mi adagiavo o mi demoralizzavo, subito mi spronava a fare, perchè sapeva che anche Antonio era dalla sua

parte. Antonio mi ha sempre sostenuto, mi è stato vicino, mi ha stimolato in ogni momento e credo che il suo spirito sempre innovativo abbia contribuito veramente tanto a far crescere la Mef.

Queste sono cose che non ti puoi scordare! Ho la presunzione di credere che abbia aiutato anche molte altre persone: Antonio era cosi! Quando arrivava un momento in cui, per un motivo o per un altro, andavo in crisi, Cinzia mi diceva: “Forse è meglio se vai da Antonio a prendere un po’ di puppa!”. E bastavano poche parole per tornare a casa carico di voglia di fare.

Antonio per me è stato davvero un secondo babbo, ma un babbo vero, uno di quelli su cui puoi contare, dei quali ti puoi fidare e a cui ti puoi affidare, mi ha sempre aiutato e

ogni ricordo che ho insieme a lui e alla signora Vanda è molto, molto bello, sia per quanto riguarda il lavoro che per quanto riguarda le feste, i divertimenti, le distrazioni.

Mi sembra quasi scontato sottolineare l’indiscussa capacità imprenditoriale di Antonio, il suo carattere perfezionista, trascinatore, carismatico., Antonio è sempre stato un

uomo di parola, umano, convincente, prezioso per tutti coloro che lo hanno circondato. E’ riuscito a trasmettere tranquillità, voglia di fare e coraggio. E’ stato un uomo di


grandi soddisfazioni ma anche di grandi ‘incazzature’, quando non ci vedeva chiaro, ma mi ha sempre aiutato, stimolato e credo stimato, e posso dire con molta franchezza che

questa mia convinzione mi è stata d’aiuto per automotivarmi e provare sempre a dare il meglio di me. Indubbiamente trent’anni vissuti insieme sono tanti ed è molto difficile, se non impossibile, riassumerli in pochi paragrafi, mi sento di dire che per me la morte

di Antonio non era neanche pensabile, il dispiacere è stato grande per me, come per tutti… però, allo stesso tempo, come direbbe, credo, Antonio: è il momento di essere forti e continuare a guardare avanti… Ciao Antonio!

Fausto Bianchi


Sono stato assunto in Mef il 28-12-1973, dopo aver svolto un colloquio per il posto di autista. Dopo 3 ore mi chiamò Antonio per farmi una proposta: “Abbiamo un reparto dedicato ai ‘saliscendi’ ed è in crisi, te la senti di provare?”, davvero non lo sapevo, la mia esperienza nel campo elettrotecnico allora era poca… “Proviamo e vediamo come va, … altrimenti tutto come prima” fu la risposta davanti ai miei dubbi e così ebbe inizio la mia avventura in Mef, che dura ormai da 37 anni!

Ricordo i giorni in cui con Antonio facevamo le dieci di sera per riempire il camion di ‘circoline’ da spedire a Na-

poli…… stare al suo passo a quei tempi non era facile! Ma niente veniva imposto, niente veniva fatto pesare, perché ti faceva sentire parte di qualcosa, di un progetto importante.

Nell’87, quando ci trasferimmo da via Zambrini ai magazzini di via Panciatichi, mi comunicò la prossima chiusura del reparto ‘saliscendi’, per precisa scelt a; eravamo stati contattati da un grande distributore francese e per soddisfare le richie ste avremmo dovuto iniziare una produzione quasi industriale, dovette scegliere: lasciò tutto , il mercato dei saliscendi di lì a poco sarebbe crollato e Antonio lo capì in anticipo. L’intu ito era una delle sue doti primarie.

Ricordo ancora quando montavamo gli scaffali nei nuovi magaz zini della Sede, così vuoti…, “..Come faremo a riempirlo?” si domandava…… e guarda dove siamo oggi… con ‘battaglie’, discussioni, sfuriate, ma sempre costruttive, dopo 5 minut i tornava tutto a posto, per il bene dell’azienda. Per 37 anni di lavoro (sono una vita, la parte più importante della vita…) mi sono sentito stimato, incoraggiato, mai messo in discussion e, e questo è fondamentale per andare avanti ogni giorno. Ne sento la mancanza. Se me lo ritrovassi all’improvviso dietro uno scaffale non mi meraviglierei…! Si è solo allontanato per un periodo di lavoro importante, come faceva ogni tanto… La sensazione che sia qui con noi è costante e quello che faccio, continuo a farlo per lui. Ho tanti, tanti ricordi: una cena da ‘Fagioli’, 14 persone con Leonardo bambino in collo a mamma, … una domenica matti na alle Cascine con Antonio che corre affannato dietro a Giancarlo Baldini, a cui stava insegnando ad andare sulla sua Honda 500, … quando, girando, finì con la sua Fulvia HF sotto il camion del Mazzoni e ancora quando in via Zambrini la lasciò parcheggiata senza freno a mano e gli sparì nella discesa, … oppure la Renault Fuego con cui, 200km/h, ‘terro rizzava’ gli incauti passeggeri! In tanti anni, e dopo aver conosciuto centinaia di collaborat ori, non ho mai incontrato nessuno che non sentisse per lui stima e rispetto, per come si poneva, per come parlava a tutti… dal primo all’ultimo tutti prima o poi hanno avuto bisogno di qualcosa e hanno sempre trovato una porta aperta e comprensione. Ciao Anton io! Mauro Manetti - Resp. Magazzino MEF


Carissimo Antonio, Ci hai lasciato da poco e gia’ ci sembra un’eternita’.Non immagini quanto ci manchi, o forse si’, perche’ da persona molto intelligente e sensibile, come tu eri, avevi sicuramente capito l’affetto

fraterno e sincero che ci legava. Non stiamo qui ad elencare tutte le tue doti, lo hanno gia’ fatto in molti, anche il giorno che ci hai lasciato. Vogliamo invece ringraziarti per i preziosi consigli che ci hai dato, dei quali continueremo a fare tesoro, e per tutti quei momenti

che abbiamo trascorso in allegria insieme alla tua famiglia. Riposa in pace, caro AntoQuando si perde un amico come Antonio ci si nio, continua anche da lassu’ sente più soli e con uno sguardo assent e, rivolad indicarci la nostra strada, to verso il cielo, cerchi in un lungo pas sato di nell’attesa del giorno in cui ci ricordi momenti che non si verificheran no più. rincontreremo. Lo sconforto, che ti prende il cuore, ti fa capiUn arrivederci dai tuoi amici re il valore della persona, il sentimento dell ’amifraterni, cizia, le cose belle, ma momentanee, dell a vita. Ghigo e Mirella Bellesi Con la sua umana sensibilità ha costru ito nella famiglia, nel lavoro e nei rapporti valori importantissimi che danno un’immagine assolu tamenQuando un amico ci lascia, fin te grande ed incancellabile. da subito percepiamo dentro Antonio, ti sento ancora vicino e presen te, la di noi un vuoto incolmabile. tua simpatia, la tua curiosità, il tuo interesPoi, con il passare dei giorni, samento per i problemi altrui, la tua viva cità mi la nostra mente si affolla di accompagneranno per gli anni a venire. ricordi,delle esperienze condiSento di stringermi con Franca a Vanda, a Leovise. nardo e Christian, conscio dell’immens o ed incolmabile vuoto in cui si trovano. E quel vuoto, che prima ci Antonio Mandarà - Elettroveneta S.p.A sembrava impossibile da colmare, si riempie rendendo meno doloroso il distacco. Ciao Antonio! Umberto Schiavon Dir.Comm. Elettroveneta S.p.A


Ricordare è tornare indietro e rivivere con la mente le sensazioni che il ricordo ci rende. Ricordare un collega è guardare avanti immaginando cosa egli avrebbe voluto fare

per sè e per gli altri, per la propria impresa, per la società. Non si può ricordare Antonio senza prendere atto che egli era uno di quei pochi uomini che sono destinati a

lasciare una traccia nella loro vita terrena. Umiltà, generosità, lealtà e determinazione sono le parole che hanno accompagnato la sua esistenza sia come uomo sia come

imprenditore. Sarebbero sufficienti queste frasi per sintetizzare il percorso terreno di Antonio, un uomo con valori antichi che viveva il presente e si immaginava il futuro,

un uomo la cui parola era un patto che non si infrange, costi quello che costi, un imprenditore la cui parola era un valore spendibile nel mondo odierno. In un mondo alla

ricerca di valori, Antonio rappresentava un esempio, uno stile su cui ha costruito la propria impresa, la propria comunità insieme al fratello Emilio e alla moglie Vanda, che

ne condividevano e ne condividono gli ideali. Ricordo come esempio del suo credere nei valori cristiani un incontro nel suo ufficio, mesi orsono, dove il desiderio da mia

parte di essere rassicurato si dibatteva con la titubanza della domanda. Forte però del comune rispetto che ci legava da anni di attività comune, sia associa-

tiva che imprenditoriale, ebbi il coraggio di domandargli: “Antonio, ce la fai?” Antonio mi guardò, sul suo volto si leggevano i segni di una sofferenza tenuta sotto

controllo, e mi rispose: “Giancarlo, questa volta non lo so, dipende solo dalla volontà del nostro Signore, sto lottando come è giusto ma sono pronto”. Ciao Antonio.

Giancarlo Profeti - Presidente ATUDME


Alla prima riunione per il film sui 40 anni della MEF ero emozionato come sempre alla presentazione di un progetto; non conoscevo la famiglia Giaffreda di pers ona ma mi ero costruito un’idea dell’azienda e dei proprietari attraverso una serie di materiali che la casa di produzione mi aveva fornito . In tempi differenti arrivarono tutti nell a grande sala per ascoltare la mia proposta di film e, in quell’occasione, vidi per la prim a volta Antonio. Di poche parole indagava con lo sguardo attento e ascoltava, era il film sulla sua azienda, sulla sua storia, una decisio ne importante da prendere. Mi interruppe un paio di volte per chiedere chiarimenti e non smi se mai di ossevarmi mentre parlavo. Rar amente cercava altri sguardi che non fossero il mio, voleva capire chi aveva di fronte e non voleva sbagliarsi nel giudicare. Alla fine della mia esposizione chiese il parere di tutti i fam igliari presenti e concluse: “ Sì, mi piace, si può fare”. Ora eravamo tutti in piedi a parlottare in un clima più rilassato, persone fuori dall’ufficialità dei ranghi, approcci più diretti e sorrisi d’intesa. Antonio in silenzio usc ì dalla sala riunioni chiamando a se’ il pro duttore con cui collaborava da tempo e che mi aveva selezionato e proposto come regista; sparirono dietro la porta di cristallo. Dopo alcu ni minuti, mentre nellla sala si discuteva della fase operativa del progetto, date, location , protagonisti e quant’altro, Antonio soc chiuse leggermente la porta e, in silenzio, quasi a non disturbare, mi chiamò con un gest o della mano. Mi chiese sui due piedi se avessi accettato di scrivere un libro sulla sto ria della MEF, ma in gran segreto, nessuno lo dove va sapere,era una sua sorpresa/testamen to che sentiva l’urgenza di lasciare come testimo nianza. Fui felice e onorato di accettare e lui per la prima volta sorrise convinto, mi mise una mano sulla spalla e iniziò a darmi del tu. Seppi più tardi dal produttore che Antonio, prim a di formulare la sua richiesta, chiese proprio a lui se era una proposta opportuna o se, per qualche motivo, avrebbe potuto crea rmi disagio. Una delicatezza che sono convinto di essere riuscito a ricambiare lasciando proprio ad Antonio la firma da protagonista aut ore della sua storia; nel silenzio di un sorriso capii che anche questa proposta gli era piaciuta. I nostri incontri/intervista per preparare il film e il libro non furono numeros i, ma di sicuro furono molto intensi; dinn anzi ad una telecamera non è facile confessars i e tantomeno commuoversi, ma Antonio in cuor suo aveva deciso di parlare e raccontarsi , trasmettere alla grande famiglia che era sempre in cima ai suoi pensieri, tutto l’entusiasm o che quotidianamente coglieva nel dono della vita, nei suoi aspetti più belli come nell e piccole e grandi sofferenze. Sotto que sta luce le sfide di ogni giorno, le “sfide della vita ” come lui amava definirle, erano il pane con cui si era alimentato sin da ragazzo, quel pane genuino che dà sapore all’esistenza di chi negli anni ha saputo mantenere un animo sem plice ma concreto e percorrere le strade della vita guardando dritto negli occhi gli uomini. Un privilegio e un onore che sicuramente Antonio si era pienamente meritato.

Michelangelo Dotta


Antonio, siamo stati in molti ad averti voluto sinceramente bene per i tantissimi

tuoi pregi. Sei stato un uomo giusto e generoso ed hai forse ricevuto tanto da chi

ti circondava perche’ hai dato tanto a tutti. Di te ho ammirato piu’ di tutto la ca-

pacita’ di ascoltare gli altri e di prenderne sempre in considerazione le opinioni, qualunque fosse il livello; la sensazione di aprrezzamento che trasmettevi era cosi’ forte che tutti erano ben felici di mettersi a disposizione con tutti i propri mezzi.

Ne ho visti molti di esempi…. Io sono uno di questi. E’ stato un onore lavorare per te e ti ringrazio per avermi accolto come una persona di famiglia.

Rag. Daniela Lotti


Antonio,

Non ti ricordo solo come amico e cliente, ma soprattutto come grande esempio di vita. Osservandoti ho visto come si conduce un’azienda, come si trattano le persone e come si anticipano i tempi. Mi ricordo i tuoi rimproveri quando contrastavo le tue idee di investimento aziendale, perche’ mi parevano tropp o onerose ma poi, come sempre, si rivelavano scelte perfette. Cosi’, anticipando i tempi delle aggregazioni, hai passo passo portato la societa’ a crescere in maniera esponenziale. Mi ricordo quando mi dicesti che le aziende senza informatizzazione non avevano futuro, e da li’ la mef, con investimenti in uomini e mezzi, ha cominciato a sorpassare tutti i suoi concorrenti, formando un reparto che oggi tutti invidiano. Sopr attutto mi ha colpito la tua volonta’ che la mef avesse un futuro anche senza di te, facendo si’ che se anche un giorno tu fossi venuto a mancare, la squadra da te creata ed amalgamata sarebbe stata in condizione non solo di proseguire ma anche di far continuare a crescere l’azienda. Cio’ e’ avvenuto in silenzio, lasciando sempre piu’ spazio alla giovane generazione, insegnando loro il modo di proporsi agli altri e soprattutto cercando di trasferire loro quelle capacita’ innate di cui madre natura ti aveva dotato. Un grazie, quindi, all’imprenditore antonio per aver creato una cosi’ solida azienda, di oltre 400 persone che, ne sono certo, hanno rappresentato la sua seconda famiglia. Un grazie all’amico per essere stato presente nella mia vita con il suo esempio e per avermi aiutato nei momenti piu’ tristi della mia vita.

Rag. Pier francesco Tirinnanzi

Ho conosciuto Antonio come un uomo dalla grande perso nalità e dal forte carisma, che ha saputo portare ai livelli a cui è oggi una socie tà come la MEF pur mantenendo un dialogo umano con tutti coloro con cui veniva in contatto. In particolare ho sentito la vicinanza di Antonio nel momento più delicato della mia vita. Antonio volle venire a trovarmi nel mese di giugno di quest’anno, quando stavo partendo per l’estero per subire un grosso intervento chirurgico che mi avrebbe allontanato dall’Italia per un lungo periodo. Pensavo che avesse voluto vedermi per un conforto, ma l’uomo che quella mattina cerca va di darmi il suo sostegno era venuto, ahimè, per salutarmi. Sapeva che stava passando il periodo peggiore della sua vita senza lasciarlo trapelare. Non mi disse assolutamente nulla di sé, ma quando mi salutò i suoi occhi erano lucidi. Solo dopo ho capito che aveva voluto darmi il suo addio. Non è possibile dimen ticare un uomo come Antonio, sempre pronto nel sostenere gli altri, anche libera ndoli dal pensiero dei problemi che lui invece portava dentro. Ciao Antonio, grazie ! Rag. Gabriele Tirinnanzi


Appena saputo della brutta notizia,sono rimasto profondamente addolorato. Mi sono passati davanti agli occhi le immagini dei momenti trascorsi insieme, quasi tutti di lavoro ad eccezione di un viaggio in Russia con la signora Vanda e i colleghi del FINDEA. Nel

2003 appena arrivato in Italia ho incontrato Antonio Giaffreda e mi ha subito colpito. Avevo di fronte un uomo appassionato del suo mestiere, pragmatico, umile, curioso,

conoscitore nei minimi dettagli della sua professione e sempre desideroso di imparare. Le sue domande “a raffica” erano sempre mirate a conoscere il parere degli altri per

capire come poteva utilizzare una cosa per il bene della sua azienda; I numerosi stage organizzati per i suoi dipendenti, sono una dimostrazione della sua umiltà e della sua capacita a proiettarsi sempre nel futuro: voleva che i suoi collaboratori fossero do-

tati delle conoscenze più avanzate. Non si accontentava mai e guardava avanti sempre. Antonio ha cercato sempre di costruire il futuro con tenacia, grazie alle doti innate di lungimiranza e apertura mentale. Ho subito pensato a lui nel 2003 nell’ ambito delle

“serate dirigenziali” che avevo organizzato in Schneider Electric per fare da testimone sulle attese dei clienti. Ha subito accettato ed é venuto a trovarci a Bergamo all’inizio

un poco intimidito ma subito si è animato quando ha iniziato a parlare del proprio lavoro con una passione e una capacità di comunicazione non comune. Mi ha ringraziato molto

per averlo messo al centro dell’ attenzione e devo dire che e stato una persona che ha seguito regolarmente con molta attenzione e interesse il percorso di miglioramento che abbiamo iniziato in Schneider Electric. In seguito abbiamo avuto molte opportunità di

dialogo fino al mio spostamento in Francia Da allora ci sentivamo al telefono. Per me era il simbolo dell’ imprenditore. Sono felice e orgoglioso di avere potuto incontrare Antonio

e di avere avuto con lui un rapporto di qualità e di grande stima reciproca. Il futuro ? Sono certo che MEF continuerà ad andare avanti con successo grazie al valori imprenditoriali e umani che Antonio ha voluto e saputo trasmettere ai suoi. Grazie di tutto e Arrivederci Antonio.

Il tuo amico René Orlandi - Schneider Electric


Caro Antonio, tra le fortune della vita annove ro quella di averti incontrato e di aver ricevuto la tua amicizia.

Il rapporto speciale che si è instaurato tra noi, sin dal pri mo momento, mi ha permesso di scoprire le tue gra ndi doti di imprenditore e, sopra ttutto, di uomo ricco di valori umani, con i qu ali hai saputo contagiare chiun que ti sia stato vicino. Ricordo, con la nostalgia che si riserva ai trascorsi irripetib ili, ogni nostro incontro, sin da quando la MEF era ancora una piccola realtà ma già prefiguravi sviluppi importanti, che poi si sono co ncretizzati oltre ogni più rosea previsione. Ma il vero grande capolavoro lo hai compiuto costruendo una grande famiglia “allargata”, alla quale hai sap uto trasmettere doti morali e professionali che rappresentano la miglior garanz ia per una continuità aziendale prospera ed ancora ricca di successi. Come dirigente di BancaEtruria sono orgoglioso di aver potu to contribuire alle fortune della MEF. Come amico voglio dirti grazie e so che mi mancherai.

Piero Ferruzzi - Banca Etruria

Per Antonio Abbiamo sentito il calore della tua terra, udito la musica del mare, vissuto insieme l’amore per la tua famigli a, la passione per tuo lavoro. Hai aperto il tuo cuore a noi amici lontani, hai accorciato le distanze geografiche, hai dato insegnamenti, ela rgito consigli, aiutato chi ne aveva bisogno hai dato speranza e fiducia, hai dato lavoro a tan ti giovani. Non sei passato invano sull’irto sentiero della vita. Hai sparso a piene mani il sem e dell’amicizia, dell’umiltà, del coraggio. Con tutti noi sei stato gen tile e paziente, hai dato cons igli, ma soprattutto volevi che noi ne dessimo a te. Avevi il pregio innegabile di chi sa ascoltare. Grazie per averci dato il privile gio di essere stati tuoi amici.

Lena e Sergio Bandinelli

Non piangete la mia assenza, sen titemi vicino e parlatemi ancora . Io vi amerò dal cielo come vi ho amati sulla terra. (S.Agostino)


Quando mi hanno chiamato per dirmi che ci aveva lasciato , mi sono seduto e mi sono detto....non è vero…..non può essere.

Lo rifiuto .... continuo a credere che tra poco arriverà la sua telefonata, piena di entusiasmo e di energia, che inizierà col più classico degli esordi, ”ciao NATA’ ,

sono Antonio ” non potrebbe allora non scapparmi un sorriso…e arriverebbe la mia consueta risposta “ciao ANTO’…”

Sono sempre stato orgoglioso di essere suo amico, così fortemente legati, così simili nel volere raggiungere i nostri obiettivi.

Ricordo le giornate trascorse in Sardegna , al mare , che mi hanno fatto scoprire un uomo col cuore immenso, pronto a fare tutto per i suoi amici .

Ricordo momenti belli , serate dove si parlava di tutto , sinceramente , serenamente Vorrei poterti dire ancora

“Ciao Antò , come stai ?”

..non ti preoccupare amico…dentro di me continuerò a parlarti, sperando che mi guarderai un pochino pure tu e mi dirai ancora “ Ciao Natà sono Antonio”.

Natale Stangoni - Elcom


Caro Antonio,

oggi ho sentito Vanda…….mi ha chiamato al cellulare e mi ha detto di questa sua idea: ho sentito il suo amore per te ………… Sono felice che mi ha chiamato, perché lei sa

quanto era importante, profondo e vero il nostro rapporto. Provo emozione, ma anche vera gioia a parlare di te perché io vorrei, nel mio piccolo, mettere a disposizione tutto ciò che ho imparato da te! Tanti bei ricordi, alcuni sono dei momenti, altri semplici

istanti, ma non per questo meno importanti, meno belli o significativi per la mia vita, per quello che sono riusciti a trasmettermi, per quanto mi hanno arricchito……..li

conservo tutti gelosamente nella mia mente e nel mio cuore. Soffro molto, moltissimo per la tua mancanza, soffro e piango ancora, ma mi ritengo fortunato di avere avuto vicino a me un esempio di persona davvero esemplare: un imprenditore serio e

leale, un marito amorevole, un padre sempre presente, un nonno che insegna. Grazie per il tempo che mi hai dedicato! Grazie per avermi accolto sempre come un padre….come se io fossi davvero stato un figlio, con i tuoi consigli, così semplici e

pieni di verità! Tutto aveva una soluzione ed era sempre quella giusta, tutto vicino a te sembrava più facile. Mi conoscevi bene, eri così intuitivo……..sapevi quando ero felice o quanto ero preoccupato. Le nostre chiacchierate nel tuo ufficio, mi mancano! Cercavo sempre di apparire migliore ai tuoi occhi, cercavo sempre di essere brillante,

ma tu avevi una dote particolare….tu sapevi guardarmi dentro, oltre l’apparenza. Vorrei imparare IL RISPETTO……., avevi rispetto per tutti, la tua semplicità era maestra nel tuo essere disponibile. Vorrei imparare L’UMILTA’…….eri umile e mai esagera-

to eni modi di comunicare con gli altri. Chiunque con te era dignitoso, nessun classismo mai, nessuna differenza, nessuna predilezione. Vorrei imparare ad ASCOLTARE gli altri oltre me stesso…..anche quando non parlano.

Vorrei imparare la LEALTA’, la SERIETA’, il SACRIFICIO, la RINUNCIA, dal tuo essere instancabile lavoratore in prima persona.

Vorrei imparare l’OSPITALITA’…..di quando sono venuto con la mia famiglia a casa tua, l’attenzione per ognuno di noi, la gioia nello stare a tavola insieme con i sapori della nostra terra : “ i fagioli della pignata” il vero valore delle cose.

Vorrei imparare che il tempo è prezioso solo se lo dedichi anche agli altri…perché non mi hai mai negato un sorriso, un abbraccio o un bacio anche se di sfuggita nei corridoi.

Vorrei imparare la FEDE del tuo essere cristiano nella Chiesa e fuori, uomo di carità e generosità discrete!

Vorrei imparare a guardarmi dentro con i tuoi occhi per potermi migliorare. Ogni giorno un nuovo giorno, una nuova occasione per essere migliore come eri tu!! Grazie Antonio, sei dentro di Me!

Massimo Giaffreda



Ciao Antonio!


Hanno partecipato a questo numero: Le famiglie Giaffreda e Picone insieme a tutti i collaboratori MEF e inoltre: Giancarlo Baldini, Lena e Sergio Bandinelli, Euro Bartalucci, Gianpietro e Marisa Beghelli, Ghigo e Mirella Bellesi, Fausto Bianchi, Aldo Colombi, Augusto De Paoli, Michelangelo Dotta, Mario Link, Daniela Lotti, Massimo Giaffreda, Antonio Mandarà, Mauro Manetti, Giorgio Mura, Piero Peruzzi, Claudio Picone, Giancarlo Profeti, Natale Stangoni, Umberto Schiavon, Gabriele Tirinnanzi, Pier Francesco Tirinnanzi, Demetrio Trussardi, René Orlandi.

Le famiglie Giaffreda ringraziano sentitamente tutti quanti i collaboratori della società MEF e gli amici che hanno contribuito con le loro offerte in memoria di Antonio Giaffreda a sostenere le seguenti organizzazioni: ANT Fondazione Italia per malati terminale tumori AIRC ATT DYNAMO CAMP


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