mAXImagazine n. 31 - 2016

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n.31 21 settembre 05 ottobre

2016

assoluti d’italia 2016 proclamati i campioni italiani transitalia marathon A volta ritornano...




Sommario n.31 Rubrica

jonathan manzi

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21 settembre - 05 agosto

2016

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campionato italiano assoluti d’italia coppa italia proclamati i campioni italiani 2016

trofeo x-cup maxxis-honda redmoto

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trofeo fiat professional six days

conclusi gli assoluti per i giovani del team italia enduro

intervista doppia alle sorelle givonetti

TRANSITALIA MARATHON A volta ritornano...

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sotto la

lente

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Rubrica

jonathan manzi Ben ritrovati cari lettori di maximagazine, ci eravamo salutati al mio ritorno delle vacanze e della pausa estiva della stagione. Ora vi scrivo invece dopo aver corso due gare, l’ultima tappa del mondiale a Cahors e il round finale degli Assoluti d’Italia a Casanova Staffora – PV. Con queste due prove si è conclusa anche la mia stagione agonistica marchiata duemilasedici! Ma partiamo dal weekend francese. Come ormai da routine, la partenza era fissata per il martedì antecedente la gara (anche perché prima di mercoledì non è possibile visionare le speciali) e non essendo molto lontana come prova, io, Thomas Oldrati, il nostro team manager Matteo Boffelli e bomber Rudy Moroni siamo partiti direzione Cahors in furgone. Ci aspettavamo una “classica gara francese” invece, pur essendo stata una bellissima prova, non è stata particolarmente difficile; c’erano per la precisione un Enduro Test, non troppo lungo, un Cross Test, leggermente in contropendenza ma comunque scorrevole e un Extreme Test artificiale appena fuori dal paese. Gara non molto brillante x me purtroppo! Ho concluso con un deludente 10° posto, faticando a prendere il ritmo nelle speciali .


Rientrati dalla Francia giusto un paio di giorni e prima di ripartire direzione Casanova Staffora per ultima gara degli Assoluti d’Italia. Una gara molto difficile caratterizzata da una lunghissima Linea, molto veloce e resa viscida dalla pioggia caduta pre e durante i giorni della gara, un Fettucciato, situato su una collina in contropendenza e una bellissima Estrema in un letto del fiume adiacente al paddock. Al sabato ho concluso con un terzo posto, frutto di alcuni bei risultati in alcune speciali anche se in altre prove il risultato non è stato proprio brillante. Soddisfatto comunque del terzo posto, la domenica sono partito carico ma… sono stato costretto al ritiro al primo giro! Nonostante questo “zero” sono riuscito a concludere sul terzo gradino del podio in campionato nella classe E1, categoria vinta da un super Rudy Moroni al quale faccio ancora i miei complimenti! il mio è stato un 2016 non molto positivo purtroppo, caratterizzato da alti e bassi durante tutto l’anno. Volevo ringraziare di cuore la mia squadra, la BBM Husqvarna Motorcycles che, nonostante tutto, ha sempre tenuto duro e lavorato intensamente. Ora approfitto di questa lunga pausa per preparare al meglio la prossima stagione! Vi mando un saluto a tutti cari lettori; ci vediamo nel 2017! JM #61

Data di nascita: 31/08/1990 Nazionalità: Italiana Numero Gara: 61 Ranking: 23,80 Moto: Husqvarna 250 4T Team: BBM Husqvarna Motorcycles Motoclub: Lumezzane



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assoluti d’ital assoluti d’italia/coppa italia 17-18 settembre - casanova staffora

assoluti d’italia 2016 proclamati i campioni italiani A otto mesi dal via ufficiale della stagione duemilasedici, gli Assoluti d’Italia hanno vissuto sabato 17 e domenica 18 settembre a Casanova Staffora – PV - l’ultimo, decisivo, appuntamento. Un altro anno è stato messo in archivio. Un anno ricco di successi, delusioni, vittorie e sconfitte. Un anno che ci ha regalato le prime emozioni, fin dalla prima giornata di gara. Era il weekend del 13 e 14 febbraio quando Lignano Sabbiadoro si prestava a battezzare la nuova stagione agonistica; qui lo spettacolo e il folto pubblico l’hanno fatta da padrona, regalando i primi verdetti del campionato con il rookie dell’Enduro Nathan Watson sul gradino più alto del podio di questa due giorni.


aliano enduro

lia/coppa italia

Una prima tappa certamente atipica per il nostro mondo; speciali prettamente crossistiche hanno infatti favori gli ex piloti MX che hanno dovuto però fare i conti nelle tappe successive con il vero Enduro. Dopo Lignano, la carovana delle due ruote fanalate hanno raggiunto la Puglia, e per la precisione Pietramontecorvino, per affrontare i round numero tre e quattro. Qui ad animare la gara c’hanno pensato Johnny Aubert e Manuel Monni, rispettivamente vincitori di Day1 e Day2. Dopo la Puglia, un lungo stop ci ha condotti verso il quinto appuntamento di Pievebovigliana dove è arrivato il primo successo marchiato Beta di Alex Salvini. Una vittoria che si è poi ripetuta a Firenzuola, nella prova numero sei. Questo continuo cambio ai vertici ci ha regalato un finale di stagione da cardiopalma. Prima della tappa conclusiva infatti, l’Assoluta di campionato vedeva in soli tre punti Giacomo Redondi, Alex Salvini e Manuel Monni che a Casanova di Staffora si giocano il tutto per tutto.


Ad attendere i campionissimi degli Assoluti d’Italia c’erano tre prove speciali; una prova linea, lunga ed insidiosa, uno spettacolare fettucciato caratterizzato da un continuo cambio di direzione, e una prova estrema, adagiata sul fiume Staffora, di fianco al paddock. Anche qui, come nelle precedenti prove di campionato non è mancata la pioggia, caduta (fortunatamente) solo nella notte, regalandoci due giornate soleggiate. Anche se durante la gara l’acqua non si è presentata, la stessa ha comunque caratterizzato la prova, soprattutto per la giornata di domenica dove la direzione gara ha deciso di applicare la tabella B, quindi tempi di settore più lunghi e tre giri anziché quattro (come invece svolti nel Day1). E la scelta è stata più che azzeccata; il fondo era infatti divenuto decisamente scivoloso e fangoso, con i tempi in speciale notevolmente aumentati. Il tutto è stato diretto da un magistrale Motoclub Pavia, supportato dai clubs Ceva, Valle Staffora, Misinto e Chieve.


Nel corso della prima giornata, sono state annullate il secondo passaggio della prova in linea per permettere i soccorsi al pilota Francesco Pasqualetti, infortunatosi, senza gravi conseguenze, e i passaggi tre e quattro dell’Extreme Test per la Coppa Italia a causa di tratto decisamente impegnativo. Nello specifico, il passaggio che ha impegnato i piloti, ma che ha allo stesso tempo regalato spettacolo al pubblico presente, è stato protagonista di un bel gesto di fair play. Durante uno dei quattro giri infatti, Matthew Phillips, neo campione del mondo EnduroGP, ha ostacolato (involontariamente) il passaggio di Deny Philippaerts. Accortosi, il portacolori della Sherco, senza pensarci due volte, ha lasciato a terra la sua moto e aiutato il pilota del Team Beta Boano a superare il gradino. Davvero un bel gesto che ci rende orgogliosi di esser parte di questa grande famiglia dell’Enduro!

ph. Oliviero Belometti


Nicolas Pellegrinelli

Nicolò Bruschi

Nicolò Mori

La prova di Casanova Staffora ci ha riservato anche tanti ritiri illustri. Nel Day1 sono stati costretti a rientrare al paddock prima del termine i due portacolori di Honda Redmoto Oscar Balletti, per la rottura del motore, e Alessandro Battig, per la rottura del freno. Fermo invece per una caduta Simone Albergoni, mentre Nicolò Mori ha deciso di non proseguire la gara a causa di una forma fisica non ancora al top dopo l’infortunio al GP D’Italia dello scorso luglio. Nel Day2 arriva un duro colpo di scena: pronti via una caduta ha fermato Davide Guarneri con conseguenze importanti.


Per il Pota frattura della testa del metacarpo dell’indice della mano destra e la frattura della rotula del ginocchio destro. La prognosi di guarigione è di almeno trenta giorni e non gli consentirà di partecipare alla Sei Giorni in programma dall’11 al 16 ottobre! Stop anche per Giacomo Redondi che dopo aver conquistato il titolo nella Junior ha preferito non sforzare troppo il ginocchio nella seconda giornata, in vista della Six Days. L’iridato 2016 è stato inoltre protagonista di una partenza decisamente insolita: in difficoltà per il ginocchio gonfio, Giacomo ha avviato la sua CRF 450 a mano poiché nelle Honda non è prevista l’accensione elettronica. Davvero incredibile! Lo stesso Redondi, insieme a Manuel Monni, Luca Cherubini (TM), Fabrizio Dini (Beta), Fabrizio Azzalin e Matthew Phillips sono stati festeggiati sabato sera, con tanto di taglio di torta tricolore, per gli ottimi risultati a livello internazionale. La loro partecipazione agli Assoluti d’Italia ci rende davvero orgogliosi!


Passando ai risultati, nell’Assoluta si sono alternati sulla vetta del podio Alex Salvini e Manuel Monni. Nella prima giornata il portacolori Beta si è reso protagonista di un duello mozzafiato con Davide Guarneri fino all’ultima speciale. Il pilota Honda Redmoto era riuscito a passare al comando alla penultima prova; prima dell’ingresso nella estrema i due si trovavano a soli venti centesimi di distacco. Dopo oltre tre minuti di speciale, a spuntarla è stato Salvini per quattro secondi. Grande prestazione per Rudy Moroni, carico nella prima parte di gara è stato in lotta per la vittoria assoluta per tutta la giornata, concludendo terzo a 23 secondi. Domenica è stato il giorno di Manuel Monni; partito con la testa libera dopo aver conquistato il titolo della E3 il sabato, Monni ha dominato per tutta la gara, vincendo così l’ultima giornata degli Assoluti d’Italia davanti a Oscar Balletti e Alex Salvini, che con il terzo posto si laurea neo campione italiano assoluto 2016. Con la vittoria assoluta, Salvini si porta a casa anche il Trofeo Mika Ahola, conquistato nel 2015 dal francese Antoine Meo.

Davide Guarneri

Thomas Oldrati



Matteo Bresolin



Rudy Moroni

CLASSE E1

Gianluca Martini

Nella E1, il titolo di campione italiano va a Rudy Moroni. Il Bomber sabato è partito davvero carico e determinato a portarsi a casa il successo stagionale, tanto da vincere la giornata davanti al suo diretto avversario, Gianluca Martini, con un minuto e 50 secondi di gap. Nonostante la prima posizione, la differenza punti per vincere il campionato non era ancora sufficiente per Moroni che cosÏ ha affrontato Day2 cercando di non commettere errori per non compromettere il titolo. Per il Bomber arriva la seconda posizione, dietro a un velocissimo Oscar Balletti deciso a riscattare il ritiro del sabato, e davanti allo stesso Martini.

Oscar Balletti

Jonathan Manzi


CLASSE E2 La E2 ha visto diversi colpi di scena. Nella prima giornata abbiamo vissuto un intenso duello tra Salvini e Guarneri che non solo si giocavano la vittoria assoluta ma anche la conquista della classe. Classe che li vedeva, prima dell’ultimo round, separati da soli due punti! A spuntarla è stato il pilota Beta, per 4 secondi, mentre il terzo posto è andato a Deny Philipparts con un pensate distacco di 2’23”. Un gap colmato decisamente la domenica; nel day2 Deny è stato protagonista di una gara brillante conclusa con un secondo posto di giornata a 20” da Salvini ma soprattutto dal secondo posto in campionato, grazie anche al ritiro di Guarneri che con questo “zero” scivola sul gradino più basso del podio. Il neo campione italiano della categoria è Alex Salvini, re indiscusso della categoria E2 dal 2013! Francesco Sibelli

Alex Salvini

Deny Philipparts


Mirko Gritti

Manuel Monni

CLASSE E3 La festa tricolore per la classe E3 arriva già nella giornata di sabato. Infatti, con il terzo posto di Oldrati, Manuel Monni si laurea campione italiano con una giornata di anticipo grazie al gap di 21 punti. Per il poliziotto di Perugia è il terzo titolo tricolore della sua carriera enduristica, successo arrivato però dopo una giornata non facile. Ad ostacolare Monni è stato un velocissimo Mirko Gritti che, se non fosse stato per la penalità di 10” presa ad inizio giornata per il non avviamento della sua moto, avrebbe vinto la giornata e rimando i festeggiamenti del pilota TM al giorno dopo. I due terminano la gara separati da 1”61! Nel Day2, la vittoria è andata sempre a Monni, mentre il secondo e il terzo posto vengono occupati da Oldrati e Gritti, divisi quest’ultimi da soli 60 centesimi!


Oliver Nelson

Pascal Rauchenecker

Matthew Phillips

CLASSE STRANIERI Nella doppia trasferta di Casanova Staffora il protagonista della categoria Stranieri è stato Jamie Mccanney, che vince entrambe le giornate al suo rientro dopo l’infortunio al piede nel GP di Grecia. Rientro decisamente positivo per l’inglese del Team Miglio, in un anno davvero sfortunato. Il campionato 2016 viene vinto dal Rookie dell’Husqvarna Rockstar Pascal Rauchenecker grazie alla sua costanza di risultati. L’austriaco conquista nel pavese il secondo posto il sabato e il terzo la domenica. Nel Day1 il gradino più basso del podio viene occupato dal giovane portacolori TM Oliver Nelson, mentre nel Day2 la piazza d’onore porta la firma dell’iridato Matthew Phillips.

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Matteo Cavallo Giacomo Redondi

CLASSE JUNIOR Titolo con una giornata di anticipo anche nella Junior con Giacomo Redondi autentico eroe a Casanova Staffora. L’iridato ha infatti corso stringendo i denti per un ginocchio gonfio e fuori uso che però non gli ha impedito di aggiungere il suo nome nell’Albo d’Oro dell’Enduro nazionale. La vittoria arriva davanti a Davide Soreca e Nicolas Pellegrinelli, quest’ultimo costretto allo stop domenica per il presentarsi di un ematoma all’anca destra. Nel Day2, con Giacomo Redondi fermo ai box, lo spettacolo è stato regalato da Matteo Cavallo e Davide Soreca, in lotta per il gradino più alto del podio. A spuntarla a fine giornata è stato il piemontese Cavallo, al suo primo successo agli Assoluti d’Italia. Soreca conclude alle sue spalle con un gap di 10 secondi, mentre il terzo posto viene occupato da Nicolò Bruschi.


CLASSE YOUTH Nella Youth, medesima classifica sia nella prima che nella seconda giornata di gara. A vincere quest’ultimo round è un veloce Andrea Verona, davanti a Matteo Pavoni e Lorenzo Macoritto. Il campionato nazionale viene conquistato da Matteo Pavoni, in lotta per la conquista del titolo con Emanuele Facchetti che però in questa prova non riesce ad essere incisivo concludendo entrambe le giornate al quarto posto.

Lorenzo Macoritto

Andrea Verona

Matteo Pavoni


MOTOCLUB E TEAM INDIPENDENTI Tra le squadre si laurea campione italiano 2016 il G.S. Fiamme Oro Milano. Ad ostacolare il cammino dei poliziotti c’ha pensato il Motoclub Sebino che nel Day1 riesce a portarsi al comando della classifica di campionato per un solo punto. Purtroppo il ritiro di Redondi non regala l’oro al club di Costante Bontempi che si classifica secondo. Al terzo posto c’è il Trial David Fornaroli, mentre tra i Team Indipendenti il tricolore va al Diligenti Racing che precede il Team Osellini Husqvarna.

Alberto Capoferri


COPPA ITALIA Non da meno la Coppa Italia, che ci ha regalato grande spettacolo. A dominare la doppia trasferta pavese è il crossista new entry dell’Enduro Roberto Da Canal che vince l’assoluta e la categoria Junior rifilando distacchi importanti ai diretti avversari Andrea Giubettini e Riccardo Dal Fior che si alternano il secondo e terzo posto nelle due giornate. A vincere la categoria per la stagione 2016 è Giubettini con 128 punti contro i 109 di Dal Fior. Tra i più piccoli della Cadetti, battaglia tra Federico Piccina e Alberto Capoferri; i due concludono la prima giornata separati da 19 secondi, mentre la seconda a dividerli sono solo due secondi!


Il campionato viene vinto per due punti dal portacolori Norelli BG Capoferri sempre su Piccina. Al terzo posto si piazzano Silvestro Silvi nel Day2 e Fabio Gobbi nel Day2. Ultima tappa effervescente per la Senior, con Damiano Lullo, Lorenzo Pastore e Ivan Boezi grandi protagonisti. Il sabato viene vinto da Lullo, che riesce a precedere per soli tre secondi Pastore; il terzo posto è firmato da Boezi che vince, con una giornata di anticipo la categoria Senior. Nella seconda giornata di gara a spuntarla è Boezi, vincitore per due secondi su Lullo. Terza posizione per il pilota di casa Maycol Agnelli. Infine la Major. Vince non solo le due giornate pavesi, ma anche il campionato, Marco Luvisetto. Il pilota veneto precede, sia sabato che domenica Matteo Ferrari, mentre al terzo posto si alternano Matteo Zoppas e Carlo Tagliani.


E con gli Assoluti d’Italia non poteva mancare l’appuntamento con l’X-Cup Maxxis-Honda Redmoto, trofeo riservato alla sola prova estrema e che premia il più temerario di questa difficile speciale. Nell’ultima prova della stagione conquistano la prima posizione Alex Salvini e Matthew Phillips, il primo più incisivo tra le pietre nella giornata di sabato e il secondo nella giornata di domenica. Il Trofeo X-Cup Maxxis-Honda Redmoto viene vinto, per il terzo anno consecutivo da Alex Salvini con 100 punti. Al secondo posto troviamo Giacomo Redondi con 84 punti e al terzo Matthew Phillips con 66 punti.


Altro appuntamento fisso nelle tappe del Campionato Italiano è quello con il Trofeo Fiat Professional Six Days, riservato per l’occasione agli atleti della Coppa Italia. A Casanova Staffora, si aggiudica la prova Alberto Capoferri, primo davanti a Damiano Lullo e Ivan Boezi.



conclusi gli assoluti per i giovani del

team italia enduro

Casanova Staffora, località in provincia di Pavia, sabato e domenica ha ospitato le ultime due prove degli Assoluti d’Italia di Enduro. Impegnati nella classe Cadetti della Coppa Italia in sella alle loro 50 cc, i ragazzi del Team Italia Enduro sono stati protagonisti di un buon weekend. Tutti i presenti hanno portato a termine il Day 1 di gara, e si sono dimostrati molto volenterosi anche la domenica. La novità rispetto agli appuntamenti precedenti è stata rappresentata da Giovanni Bonazzi, che per la prima volta ha affrontato una tappa tricolore in sella ad una 125 cc. Bonazzi si è trovato a suo agio, terminando il sabato nella top 5. Manolo Morettini ha terminato la giornata in 8° piazza mentre Leonardo Ravizzola e Francesco Giusti, leggermente più attardati, hanno dimostrato il loro valore. Domenica, Bonazzi, Ravizzola e Giusti hanno concluso la competizione mentre Morettini è stato costretto al ritiro. Tutti i giovani del Team Italia Enduro hanno dimostrato grinta e, rispetto alle prime gare, maggiore esperienza. “Come dico sempre, non guardiamo al risultato dei nostri ragazzi, anche quando questo è soddisfacente”,spiega il Tecnico FMI Alex Zanni. “Nel weekend hanno messo in mostra tutta la loro determinazione, e ciò è quanto più ci interessa; nonostante la gara fosse dura anche per piloti con moto più potenti, visto il fondo molto pesante, loro ce l’hanno messa tutta affrontando numerose difficoltà. Ieri il solo Morettini si è ritirato per problemi alla moto. Sono soddisfatto di come si è conclusa la stagione perché ho visto tutti molto motivati e con maggiore esperienza rispetto ai primi appuntamenti dell’anno”. Ufficio Stampa FMI




intervista doppia alle sorelle givonetti

Come ti chiami? Elisa: Elisa detta Tata Elena: Elena detta Noski Quanti anni? Elisa: 13 Elena: 10 Quando sei salita per la prima volta su una moto? Elisa: Sono salita sul Lem 50 monomarcia a 5 anni Elena: Sono salita sullo stesso Lem 50 dismesso dalla sorellona sempre a 5 anni, non potevo essere da meno...


Vai a scuola? Elisa: C’è la possibilità di non andare ? :) Inizio il liceo scientifico ad Ivrea quest’anno, un anno in anticipo. Elena: Andare a scuola mi piace molto, inizio ora la prima media a Piverone. Cosa ti ha spinto a scegliere questo sport al posto di un altro? Elisa: A casa è pieno di moto tassellate e sin da piccolissima seguivo papà nelle piste, insieme a tutti gli amici. Pratico talvolta anche altri sport, come la corsa a piedi, dove sono arrivata ai regionali, un po’ di mtb e un po’ di tennis, trekking in alta montagna, ma andare in moto è insuperabile. Elena: Il team di famiglia pratica enduro, c’è tutto quello che serve per fare uno sport esclusivissimo, non potevo mica perdermelo... Mi piace anche andare in bicicletta e non mi perdo nessuna esperienza di mia sorella e papà, in particolare le camminate in montagna.


Come vedi tua sorella fra 10 anni? Elisa: Sarà molto studiosa, continuerà ad andare in moto migliorando sempre, oltre a Capomacchina diventerà Capa di altre cose (Elena si occupa di caricare in auto ogni cosa per le trasferte, senza dimenticare nulla ogni volta che si va a girare o alle gare, guadagnandosi il titolo di “Capomacchina”). Elena: Riuscirà bene a scuola perchè è determinata ed otterrà altre vittorie in moto, così come ora. Cosa vuoi fare da grande? Elisa: Veterinario, mi piacciono tanto gli animali. Elena: Professoressa. Come ti senti da femmina a praticare questo sport? Elisa: Vedere il mio nome nell’ assoluta davanti a molti maschi è sempre una soddisfazione, specialmente all’italiano. Elena: Mi sento normalissima, con il casco in testa siamo tutti uguali... ahah :) Chi è il tuo idolo sportivo? Elisa: Tonino222 e Anna Sappino Elena: Papà… un papà che fa ancora le gare.


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La cosa più bella di fare enduro? Elisa: Girare nei boschi con gli amici, riuscire a salire le pietraie più infide, essere a contatto con la natura. Anche in pista mi piace molto fare allenamento, ma la libertà e la varietà dei boschi non hanno paragoni. Elena: Riuscire a salire dove salgono gli altri, migliorare sempre ed essere autonoma, girare nei boschi come gli gnomi della foresta. Fare dei bei giri con le altre ragazze. Quella più brutta? Elisa: Quando ti pianti in uno scalino in salita e non riesci a muoverti mentre altri salgono, non è un bel momento... Elena: Quando la mia motina si rifiuta di partire. A scuola che dicono i tuoi compagni ed insegnanti? Elisa: A scuola non è stato facile, i pregiudizi di alcuni insegnanti sono stati molto marcati. Elena: Gli insegnanti sono positivi e si complimentano, alcuni compagni di scuola apprezzano e mi fanno tante domande.


L’esperienza più strana che hai fatto? Elisa: Partecipare con il Lem monomarcia 7cv al raduno Costaligure a Sanremo con papà per moto 50-75-80 e girare con gli adulti nel fettucciato in riva al mare, non lo dimenticherò mai.. Elena: Essere filmata mentre facevo enduro nei boschi insieme ad Anna e tutte le altre Lady Enduro Project per la presentazione del 2015, ero la più piccola. Come ti trovi con il team Lady? Elisa: Bene, è bello far parte di una grande squadra, con Anna come manager e Alessandro come coach. Vorrei poter vedere le ragazze della squadra più spesso. Elena: Bene, sono la mascotte, essendo la più piccola, tutti mi fanno complimenti e mi danno consigli per migliorare.



Racconta un aneddoto divertente su tua sorella. Elisa: Al campionato italiano minienduro di Bergamo per la tensione della sua prima gara di campionato italiano, ha spinto la moto al palco di partenza ed ha acceso immediatamente senza aspettare il via, per il timore che non si accendesse, commissari inflessibili: un minuto di penalità! Elena: Mia sorella in moto è serissima, per andare a scuola invece è sempre in ritardo, parte con le scarpe in mano e il dentifricio sulla faccia. Qual’è la cosa più bella che avete fatto insieme? Elisa: Andare alle premiazioni del Trofeo Nord Ovest 2015 e Regionale piemonese 2015 ed essere entrambe sul podio, prima e terza. Elena: Riuscire a partecipare al Campionato Italiano 2016 insieme a mia sorella e finire tutte le gare.


sotto la

lente

di Elisabetta Caracciolo Foto Transitalia Marathon

TRANSITALIA MARATHON A volta ritornano...

La celebre gara degli anni Ottanta è ritornata con un itinerario diverso che coinvolgerà sei regioni italiane, ma sempre riservata agli amanti del fuoristrada, oggi come allora.

Si chiamava Rally del Titano. Lo aveva inventato un signore di nome Riccardo Taroni che nel 1984 aveva anche pensato di andare a correre la Dakar, insieme a Stefano Bucci in sella ad una Villa due tempi. Un progetto che poi non si realizzò ma che comunque aveva messo addosso a Taroni, e alla sua Tierre Promotion, la voglia di vivere un’avventura vera.


Questo rally si svolgeva in Italia sulla falsariga della Dakar appunto, quando ancora si credeva, o si sperava, che anche l’Italia avrebbe potuto ospitare gare in fuoristrada che si snodassero lungo tutta la penisola. Durava una settimana ed era bello tosto, con giornate che richiedevano anche 12 ore in moto, su sterrati e lungo brevi trasferimenti in asfalto, partendo dal centro Italia e spostandosi poi verso ovest e verso sud. Partenza in zona Rimini e poi circa 1200/1500 chilometri da affrontare con tante prove speciali, più di 10, distribuite sul territorio nazionale. Cambiò nome e venne ribattezzata Transitalia Marathon e per trovarne notizie oggi bisogna solamente parlare con quelli che l’hanno fatta, perchè tutte le cronache e in parte anche le classifiche sono sparite. Ma di persone che l’hanno fatta ce ne sono parecchie in giro – compresa la sottoscritta – e quindi qualche bella storia ancora si riesce a tirare fuori. Da due anni questa Transitalia Marathon è tornata a vivere. Un signore di nome Mirco Urbinati l’ha ritirata fuori dai cassetti in cui era finita, per colpa dei vincoli e dell’impossibilità oggi in Italia di fare fuoristrada, soprattutto in moto, ha soffiato via la polvere che ci si era accumulata sopra e l’ha proposta di nuovo, pur cambiandone alcuni aspetti. I nomi di allora fanno correre un brivido lungo la schiena ancora oggi: Fabrizio Meoni, Angelo Cavandoli, Fabio Fasola, e poi Alessandro Tramelli, Antonio Colombo, Massimo Chiesa, D’Agnolo e Premi, Cristanelli e Ilario Riva, Bruno Birbes, Pegoraro e Manenti, Settili e Fabrizio Carcano. Ma i nomi di oggi non sono da meno perchè alcuni sono esattamente gli stessi e a metterli tutti insieme ha pensato appunto, Mirco Urbinati insieme al Moto Club Strade Bianche in Moto di cui è il presidente. Oggi però la manifestazione non è agonistica e come si legge nel regolamento – ha un carattere puramente storico e culturale. - Seguirà uno dei percorsi storici del passato, con un totale di circa 900 chilometri da percorrere in tre giorni su un tracciato composto all’80 per cento di off road.


Il Transitalia Marathon 2016 prenderà il via da Rimini dopo un pomeriggio di festa e di palco, con la presentazione dei piloti in puro stile Dakar, e poi brindisi e chiacchiere affacciati sul lungo mare, sul piazzale Fellini, all’ombra dello storico Grand Hotel. Le operazioni preliminari al Village allestito in piazza, inizieranno mercoledì 28 settembre alle 15 e andranno avanti fino alle 22 in un’atmosfera di spettacolo e amicizia con tanti ospiti importanti. Poi dal giorno dopo, giovedì, si comincerà a fare sul serio: briefing alle 8 di mattina e poi via per la prima tappa che arriverà a Fabriano.

Il giorno dopo si ripartirà sempre alle 8 e questa volta la destinazione sarà Leonessa a pochi passi da Rieti mentre il tutto terminerà il giorno dopo in Abruzzo, a Sulmona con tanto di premiazione e festeggiamenti. I piloti iscritti sono 222 e sarebbero potuti essere molti di più se l’organizzatore non avesse scelto di fermare le iscrizioni già nel mese di marzo, al raggiungimento dei 200. Vengono da tanti Paesi : oltre all’Italia da Austria, Germania, Svizzera, Olanda, Grecia, Stati Uniti, San Marino e Francia per citarne solo alcuni, ma le bandiere che sfileranno sul palco di Rimini sono ben 13. I partecipanti seguiranno una dettagliata traccia GPS che verrà caricata sui loro apparecchi ma la premiazione del sabato sera a Sulmona, al termine della tre giorni, non si baserà su una vera e propria classifica. Ci saranno piuttosto premi speciali come per esempio il Memorial Sergio Santoni che premierà le prime tre moto iscritte nella categoria gloriose, quelle più vecchie che magari hanno anche partecipato alle edizioni passate del Transitalia Marathon, capaci di raggiungere il traguardo.



O ancora un premio per il gruppo più numeroso e per la moto più bella, eletta soprattutto da tutti i piloti presenti. Tre le categorie ammesse: A1 Gloriose, che conta le moto prodotte fino al 1999 che navigheranno con il road book, con il supporto del GPS; la A2 Maxienduro Rally moderne che peseranno almeno 150 chili e potranno usare anche solo il GPS perchè il road book non sarà obbligatorio, e infine la S1, riservata alle squadre, con minimo tre piloti iscritti che navigheranno con il GPS. La A1 è l’unica categoria a cui sarà concesso, in nome dei vecchi tempi, di navigare solo con il road book lasciando a casa il GPS, esattamente come si faceva una volta, prima del’avvento della bussola satellitare e dei WPT, tanto temuti nei rally tout terrain. La gara passerà per buona parte del suo percorso nelle zone terremotate ed è per questo che è stata avviata un’operazione di raccolta fondi, già dai giorni immediatamente successivi al sisma : “Le autorità dei posti in cui dovevamo passare ci hanno chiesto di non cambiare i nostri programmi. Hanno voluto – spiega il papà della nuova Transitalia Marathon, Mirco Urbinati - che confermassimo la nostra presenza mantenendo quelli che saranno i controlli timbri, i time check in ogni singolo paesino.


Perchè vogliono far vedere che la vita continua, e non vogliono essere tagliati fuori dalla quotidianità che può essere costituita anche da un drappello di motociclisti appassionati”. Mirco Urbinati è fiero della sua creatura, ricostruita con passione in questi ultimi due anni, attraverso l’edizione del 2015. “La Fmi ha riconosciuto subito, fin dalla sua prima edizione questa Transitalia Marathon come manifestazione turistica e l’ha quindi inserita in quel nuovo settore federale che risponde al nome di Mototurismo Adventouring”. Lo spiega Giovanni Copioli, vice presidente FMI, che ha visto nascere questo evento a pochi passi da casa sua e che lo ha amato fin dal primo momento tanto da aver confermato la sua presenza sul palco di Rimini il giorno della partenza. Fra i tanti piloti al via ci sono anche Bruno Birbes e Roberto Boano, due aficionados degli anni Ottanta: Il primo correrà con una EagleCross, una sua creatura, nel verso senso della parola : “Bruno ha trasformato delle moto Guzzi in moto da rally – racconta Urbinati - e quindi ha creato un termine che unisce le due cose. Eagle, aquila che è il simobolo della Guzzi e Cross. Così è nata la Eaglecross che deriva dalla Guzzi Stelvio ed è stata rifatta completamente, dalla A alla Z”. Roberto Boano invece ha recentemente cambiato idea. “Doveva correre con la sua ‘vecchia’ Honda AfricaTwin quella che aveva utilizzato alla sua ultima Dakar, ma poi proprio negli ultimi giorni ha cambiato idea. Si presenterà qui a Rimini con la nuova AfricaTwin, quella che i suoi figli, Jarno e Ivan hanno preparato e che si chiama RD 04 Ivan Replica “perchè va veramente forte”, la sua giustificazione.


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“Non ho mai partecipato – racconta ancora Urbinati – al mitico Transitalia Marathon perchè all’epoca ero un pilotino che seguiva l’enduro e ai miei occhi chi poteva correre quella gara era uno molto fortunato. Il mio pensiero però, anche in quegli anni, è sempre stato mirato verso il lungo viaggio e mi sono sempre ripromesso che, se mai fosse rinato il Transitalia, lo avrei corso subito. Ecco perchè oggi, per l’affetto che avevo per quella gara e per tutto quello che è successo poi in questi ultimi anni mi sento come una sorta di predestinato”. Proprio l’altro giorno Urbinati ha ritrovato fra le sue cose un foglietto, scritto a mano, in cui ha riconosciuto la sua calligrafia. Una bozza di programma, buttata giù, poche righe che dicevano ecco io lo rifarei così. “E’ stata una scommessa per me, che è durata anni. Ho maturato l’idea e l’ho portata avanti rilevando il marchio, tre anni fa e partendo con il progetto, fra verifiche, controlli, permessi. La più grande emozione oggi è trovarti a capo di una macchina che si chiama Transitalia Marathon e che ripercorre esattamente la traccia di allora. Faccio solo un esempio, all’interno del nostro staff attuale ci sono persone che già facevano parte dello staff di allora”.


E cita Vinicio Pierantonietti che ha sempre fatto la scopa con un mezzo 4x4 al vecchio Transitalia e lo farà ancora, anche quest’anno, come nel 2015. Impossibile con Urbinati non parlare di Giuseppe Pucci Grossi, famoso pilota di rally e da qualche anno importante presenza nella Commissione Sportiva dei Rally in Aci, recente apripista al Mondiale in Sardegna, a giugno, scomparso da pochissimo. “Noi avevamo un rapporto particolare dettato dalla passione e dalla voglia di fare tante cose insieme. Ricordo che quando gli parlai di questa manifestazione e della mia intenzione di riportarla in vita fu il primo a darmi un aiuto e si adoperò subito per aprirmi tutti i contatti possibili. Lui ha fatto la differenza perchè il Transitalia è molto legato al mondo dei rally auto, e ne è un esempio lampante il nostro village, a Rimini”. Pucci Grossi come già aveva fatto lo scorso anno avrebbe partecipato all’evento, in sella ad una moto davvero partciolare. “Avrebbe partecipato con il numero 109 con la sua Harley Davidson che è stata completamente rifatta da lui, partendo da una Sportster e ricostruendola di sana pianta. La immatricolò in Germania, con il nome Pg-Enduro e lo scorso anno vinse il premio per la moto più bella”. Una moto che ha anche un suo profilo su Facebook, che è fermo al 17 agosto, ad una gita sul Monte Nerone. La Pg Enduro ha perso il suo creatore, ideatore e costruttore quattro giorni più tardi.


Non è solo ciò che provi nel momento in cui sei al massimo della forma, la cosa veramente importante è la passione che ti ha spinto a mangiare polvere per anni per vivere questi momenti



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