Vucciria della Domenica no. 29

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LA VUCCIRIA DELLA DOMENICA 16 GENNAIO 2011

INSERTO SATIRICO:

SPECIALE TRICOLORE! a pag. 4 OPEN SPACE: BILE! a pag. 13 NON PIU’ MILLE

di Roberto Alajmo

a pag. 2

E inoltre: GARIBALDI SCRIVE A DON TANO! A pagina 2 - NONCICLOPEDIA: LO SBARCO DEI MILLE a pagina 3 - TAM TAM di Massimo Puleo a pagina 12L’OROSCOPO a pagina 13 - DEFORMAJOB, la seconda dispensa a pagina 14

1861-2011

UN’EROICA

FIGURA (DI MERDA) UN DOCUMENTO STORICO ECCEZIONALE!

IN ESCLUSIVA PER I LETTORI DELLA VUCCIRIA UNA LETTERA INEDITA DEL NOTO EROE DEL RISORGIMENTO SILVIO B. ALLA FIGLIA BARBARA a pagina 3

CONTIENE:

VUCCIPATRIA VUC TRIA

CON UN PATRIOTTICO FUMETTO DEL NOTO PITTORE SARDO MARCO CAREDDU E IL KIT PER CREARE E COSTRUIRE LA TUA BANDIERA!


LA POSTA DI

Il satiro

DON TANO

annacante ROBERTO ALAJMO

(G

NON PIU’ MILLE

A cura di DARIO DI SIMONE

iacomo Di Girolamo, Antonella Genna e Francesco Timo hanno scritto un bel libro, molto ben documentato, che si intitola "Non pi Mille". Questa è una specie di prefazione)

Onorevolissimo Don Tano, Negli annali del pianeta terra, il quattordici giugno del millenovecentottantasei sarà ricordato come il giorno in cui è morto lo scrittore argentino Jorge Luis Borges. L’evento luttuoso rischia di oscurarne un altro, avvenuto quello stesso giorno, che almeno nell’immediatezza era risultato di segno diametralmente opposto, festoso: la posa della prima pietra del monumento marsalese dedicato all’Impresa dei Mille. Quando si dice la coincidenza. Nel racconto più famoso di Borges, l’Aleph, in un singolo piccolissimo punto andavano a concentrarsi tutte le cose del mondo. E una specie di Aleph molto italiano è quello che oggi appare come il relitto del monumento garibaldino di Marsala. Dovendo scegliere un luogo emblematico, è in quell’angolo di Sicilia che si vanno a coagulare tutti i sintomi del coma nazionale degli ultimi venti anni. Un monumento che ha modificato la propria “dedicazione d’uso”, da risorgi-mentale che era, per diventare una celebrazione implicita dell’eterno incompiuto. Incompiuto, irrisolto, degradato. Una storia esemplare fin dall’inizio, con la prima pietra collocata in palese condizione di abusivismo, di fronte alle autorità schierate. Comprese quelle stesse autorità che hanno successivamente fatto rilevare lo stato di irregolarità. Da allora in poi, attorno al rudere di Marsala si è andato a saldare il peggio del peggio: oltre alla sciatteria burocratica e alla malafede amministrativa, anche il revisionismo storico, che nel frattempo ha degradato l’impresa dei Mille da epopea a sciagura nazionale. La retorica patriottarda craxiana al confronto era peccato veniale. Da rimpiangere, persino. Nella discarica che il monumento a Garibaldi è diventato, gli autori di questo libro sono andati a cercare le ragioni di un piccolo collasso locale che è anche una grande metafora. Così, lettore, dovresti leggere questa storia: come una metafora del Grande Collasso Italiano di questi anni. ROBERTOALAJMO.IT

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Cuori infranti? Problemi con le minorenni? Vi serve una raccomandazione? Scrivete a Don Tano: info@lavucciria.net. Ha tutte le risposte, basta pagare...

Vi scrivo questa mia dall'aldilà in cui il Buon Dio volle esiliarmi al fin dei miei giorni del terreno esilio. E' concessami dall'Altissimo questa unica opportunità di comunicare con il mondo dei viventi. Ordunque, fra i molti ho scelto di scrivere alla Vostra onorevolissima persona in quanto miei compagni di esilio ultraterreno, uomini d'onore e rappresentanti del popolo nel Parlamento della nostra Amata Italia, mi suggerirono il vostro nome come persona di grande influenza sulle vicende italiche. Apprendo con mio sommo rammarico che la Vostra persona è costretta nelle Patrie galere per ingiuste accuse da parte di pusillanimi. Nondimeno so che il Vostro stato attuale di prigionia non intacca la Vostra autorevolezza e autorità verso i politici che governano la nostra Sacra Patria. Veniamo a noi. Nel corrente anno terreno 2010, ricorre il genetliaco del Regno Italiano e apprendo con grande angoscia, che ancora riesco a provare nella mia eterea condizione, che vi sono i Ministri del Governo attualmente in carica, nonché sindaci e vari rappresentanti del Popolo Italiano che sono ostili ai giusti festeggiamenti per la felice ricorrenza nonché agli eroi e ai simboli della nostra Giustissima Italia. Ho sentito, ma ho paura di aver mal compreso, che essi parlano di una patria diversa che solgono chiamare PADANIA (mi si perdoni l'espressione colorita, MA DA DOVE MINCHIA L'HANNO TIRATA FUORI CODESTO NOME?). Ad onor del vero mai sentì di una terra d'Italia con questo nome (..DEL CAZZO…mi si perdoni ancora!)! Uno di questi più volte paragonò il nostro SACRO TRICOLORE alle pezze per pulirsi il deretano!! Non ho bisogno di dirvi quanto la cosa mi lascia perplesso e disgustato. Ma se son fedeli alla Padania che cosa ci fa nel Governo della nostra amata Patria se non per staccare sta cazzo di Padania dalla nostra Italia? So per certo che il Capo del Governo ha già iniziato con largo anticipo a organizzar FESTINI (l'evoluzione della lingua in 2 secoli è incredibile!) con giovini fanciulle. So anche che il Ministro della Guerra festeggia con indosso la divisa militare similarmente a un fanciullo che gioca con i soldatini! Ma come cotali patrioti possono convivere con quegli altri bricconi secessionisti? Per questo mi rivolgo a voi! Non potreste con la vostra influenza riportare alla ragione codesti ministri? I quali, seppur Padani, seppur un po' minchioni pur sempre figli dell'Italia sono! Vostro Giuseppe Garibaldi. Onorevolissimo Generale, Ricevo questa missiva dal Paraddiso dal quale sicuramente La Vostra eroica pessona risiede insieme a tutti i i santi dove io ci sono devotissimo come a Santa Rosalia padrona di Palermo, a Santa Rita protettrice dei cechi, a San Pio che è il più santo di tutti etc. etc. Sono

felicissimo ca ci sono amici miei là in capo che io ero sicurissimo di avere santi in paradiso ma ora mi date la confermazione di questo. Io sono stato sempre un Vostro ammiratore. Voi avete fatto l'Italia e noi invece abbiamo FATTO gli Italiani…o meglio si sono fatti da soli grazie a noi. Io , come voi, fui eroe dei due mondi che ho stato in America e lì ho fatto grandi cose…cose nostre direi. Io, come voi ben sapete sono sempre stato favorevole per l'Italia unta…ehm… volevo dire unita che uno può fare sale e scendi dal continente che è come se sarebbe tutto lo stesso paese che poi ci devono fare il ponte sullo stretto che uno ci sale e scende meglio e ci puoi portare lassopra tutta la nostra civiltà della Sicilia e si possono fare tanti bei commerci co Milano e tutta la Padania. La verità che questi Leghisti ci hanno paura di tutta questa civiltà che ci possiamo portare noi da qui! Mica loro ce lo hanno i templi di Agrigento che ci puoi pure costruire le palazzine che nessuno ti dice niente o ciavere un sindaco che senza fare una minchia tutto il giorno che gioca al solitario al computer che ci è venuto gratis o tennis o va ammare colla barca che ce la pulisce unoi del comune gratis e riesce pure ad amministrare la nostra bellissima capitale e che ci pare che solo a Napoli ci possono avere le montagne di munnizza che ci vengono i turisti a farci le fotografie! Che da noi si mangiano i dolci buoni e il pane è buono e abbiamo la pasta con le sarde e le arancine che al nord non sanno cucinare niente e si mangia solo polenta. La nostra è civiltà! Ve lo dico io, è tutta paura la loro che noi ci conolizziamo tutta la loro regione. Ma la vostra eroicissima persona non si deve a prendere di preoccupazione che tanto noi già ci abbiamo già preso contatti con questi qui per facci tanti bei affari! Loro ci piace fare vucciria che ai loro votatori ci piace che loro alle loro belle feste dicono che noi del sud facciamo schifo che siamo sporchi, che ci lamentiamo sempre ma poi ci piace pure a loro l'unità di Italia che ci vengono a buttare tutta la monnezza a Napoli, poi dicono in Tv che vogliono fare il federalismo per il nostro bene ma appena uno dice Italia, bandiera, inno di mameli si offendono e ti tengono il broncio! Poi ce questo Borghezio che dice che quelli dell'Abruzzo sono un peso morto perché non vogliono vivere nei container ,sempre a lamentarsi che Berlusconi ci aveva fatto delle promesse e poi li ha lasciati nella merda! (mi scusi per parola…Berlusconi) . Certo un po' di ragione ce l'a! Ora uno si va a fidare delle promesse del nostro amico Silvio, che l'ultima promessa che ha mantenuto l'aveva presa in prestito! Abruzzese, ma datti da fare! Organizza un bel giro di prosituzione o spaccio di droga e te la ricostruisci tu la tua città tutta bella abusiva. Stia sereno là su nel cielo ca la festa la facciamo per bene per il compleanno dell'Italia con un bel candelone grosso grosso! Dobbiamo ancora capire dove metterlo ma c'è tempo! Ca la benedizione del Signore Dio Nostro, di San Giorgio da Lavatrice, di San Marzano da Pomodoro, da Santa Moana da Atutti. Con Affetto e simpatia, Don Tano.

Anno 2 - numero 29 - 16 gennaio 2011 Padri fondatori: Luigi Alfieri, Dario Di Simone, Massimo Palazzo, Mauro Patorno e Alberto Turturici. Hanno collaborato: Andrea Bersani, Nicola Bucci, Toto’ Cali’, Marco Careddu, Filippo Cucinotta, Giulio Laurenzi, Paolo Lombardi, Massimo Ottavi, Fabio Pecorari, Paride Puglia, Umberto Romaniello, Pietro Vanessi, Andrea Vassalle e Gianfranco Uber. Guest Stars: Mauro Biani, Tullio Boi, Lele Corvi e Portos. Copertina & impaginazione: Max & co. Testi, disegni e illustrazioni sono copyright dei rispettivi autori. Potete riprodurli liberamente, basta solo che citiate la fonte. I nostri indirizzi: www.lavucciria.net; www.insertosatirico.com Mail: info@lavucciria.net INSERTO SATIRICO è una creazione di Marco Careddu. Finito di impaginare il 15 gennaio 2011


LE SUE

PRIGIONI

LO

di MAURO PATORNO

Negli archivi di Stato si trova di tutto: dalle verità sepolte e mai rivelate, alle banalità più sconfortanti (come la lista della spesa di Pertini). Ma andando a spulciare nella sezione dedicata al Risorgimento, abbiamo trovato un documento che definire eccezionale è poco. Si tratta di una lettera, l’unica ritrovata finora, di un noto eroe risorgimentale alla figlia Barbara. Scritta durante la prigionia forzata, a causa di una battaglia perduta contro la Consulta austriaca. Leggendola, ne viene fuori il ritratto tenero dello statista che sarà e, allo stesso tempo, la più classica delle risorgimentali ed eroiche figure. Sì, di merda...

A

Barbarella, frutto del mio primo lombo.

Cara figliola, ora tutto è nelle tue mani: campi e campieri, frumento, granaglie e granai, molini, armenti, risaie, case, scuole, annessi e connessi. Sai quanto ho fatto per far crescere tutto questo, quanto letame ho sparso, quante lotte e logge, quanti traffici, connubi, affiliazioni. Non litigare coi tuoi fratelli ma dividete e moltiplicate tutto di comune accordo seguendo il mio esempio ed i miei metodi. Io ora sono lontano da voi per colpa dei miei nemici: mi hanno colpito alle spalle in maniera infida, con tutte le armi subdole che avevano. Hanno usato i giudici contro di me: al soldo di questo papato catto-comunista reazionario e ghibellino e di quelle cosche borboniche che spadroneggiano nella bassa penisola, hanno privato le italiche genti del sogno più grande. Con la calunnia e l'infamia mi hanno confinato qui, ad Antigua, per punire la mia visione di una grande Italia, unita sotto il segno del Biscione. Il popolo mi ama, anche se non lo vuole ammettere, e vede in me il vessillo delle libertà, la vera casa degli italiani, l'amico degli amici, il grande fratello che si venera come un padre. Ma c'è chi rema contro, come quel socialdemocratico siciliano ed il suo amico generale, che pure ho aiutato, sottobanco. Sapevo che era un avventuriero e l'ho sostenuto di nascosto e fatto anche sedere alla mia tavola. E lui sempre a torturarmi con la sua storia sulla repubblica federale. Ma l'Italia vuole un Re e deve essere una, per me e per voi, figlioli miei, una grande Mediolanum, dalle Alpi alla Sicilia; un vero regno sotto il vessillo dei Berlusca, unito dalla rete unificata del nostro pensiero e del nostro credo, perché una nazione forte ed una grande nazionale elevano le classi sociali, destinatarie felici del nostro messaggio. Ma loro sono piccoli, con le loro leggine, i loro lacci e lacciuoli, con le loro carte che puzzano di muffa. E tramano, invidiosi del mio successo e del mio vigore, spargono bugie, aizzano tribunali, complottano con

GARIBALDIADE

metodi da palazzo imperiale, sognano di chiedermi conto delle mie azioni turbando la mia serenità, così indispensabile per il bene dell'umanità. Non sanno che io vivo nella Storia e che la Storia non si giudica, la si studia. Io resisterò, figlia mia, anche in esilio, come ho imparato dal mio maestro Bettino, che mi ha indicato la via ed i fondi quando iniziò questa avventura. Ho già radunato intorno a me dodici fedeli e ho dato loro il compito di andare per il mondo a parlare di me, delle mie opere, pubblicizzando la mia parola; su di loro ho fatto discendere lo slogan che li illuminerà e guiderà nella loro missione. Ma lascio a te, mia primogenita, l'onere di tutelare la mia immagine in patria e di consegnare ai posteri l'icona gloriosa del più grande statista di tutti i tempi: tuo padre. Silvio Paolo Filippo Benso nobile dei Marchesi di Berlusca Conte di Macherio e di Siciliabella Cavaliere di Lombardia e dell'Oltrepò pavese Cavaliere di Gran Croce dei Trombatori

SBARCO DEI

MILLE [...]

Riunificata tutta la Padania, Garibaldi decise di fare un blitz con le forze speciali di polizia nel regno dei Borboni: il progetto prevedeva di attaccare la capitale Napoli dal mare con un'immensa flotta. Successivamente il progetto fu modificato poiché tutti i capitali del regno erano stati spesi per le Olimpiadi di Torino e Garibaldi dovette ripiegare su un progetto alternativo: deportare con la forza mille persone prese dai villaggi e costringerli a combattere per lui, sbarcare in Sicilia e convincere le popolazioni autoctone a unirsi a lui utilizzando promesse elettorali come: costruiremo il ponte sullo stretto oppure più terre per tutti. Partito da Quarto, Garibaldi riuscì ad arrivare primo. Lo sbarco avvenne in Sicilia dove fu festeggiato con un rave party a base di Cuba Libre e con un comizio. Man mano che Garibaldi avanzava in Sicilia, sempre più persone si univano alla sua banda di golpisti: così fu anche in Calabria, aiutati dalle guardie forestali che erano metà della popolazione, e in Campania, dove trovarono l'appoggio di un corteo di disoccupati e delle popolazioni contrarie alla costruzione degli inceneritori. Resisi conto della cattiva situazione, i Borboni decisero di abbandonare il regno e trasferirsi alle Maldive con i Savoia. Intanto il re, Vittorio Emanuele Fecondo, intuito il tentativo di colpo di stato, decise di tornare in Italia. A Teano fu fatta una conferenza stampa in cui il re si prendeva il merito di tutti gli eventi pur non essendo nemmeno capace di allacciarsi le scarpe[...] © nonciclopedia.wikia.com

UNA RARA FOTO CHE RITRAE SILVIO B. RAGGIANTE NEL GIORNO DEL SUO PRIMO INCARICO PARLAMENTARE DOPO L’UNITA’ (ARCHIVIO PALAZZO)

di LELE CORVI

3V!


DIRETTAMENTE DAL CONDOMINIO PIU’ IRRIVERENTE DEL WEB LE MIGLIORI VIGNETTE DELLA SETTIMANA APPENA TRASCORSA DI: LUIGI ALFIERI, ANDREA BERSANI, NICOLA BUCCI, TOTO’ CALI’, FILIPPO CUCINOTTA, DARIO DI SIMONE, GIULIO LAURENZI, PAOLO LOMBARDI, MASSIMO OTTAVI, MASSIMO PALAZZO, MAURO PATORNO, PARIDE PUGLIA, UMBERTO ROMANIELLO, LAMBERTO TOMASSINI, PIETRO VANESSI, ANDREA VASSALLE, GIANFRANCO UBER GUEST STARS: MAURO BIANI, TULLIO BOI, LELE CORVI, PORTOS

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VUCCIPATRIA VUC TRIA

CON UN PATRIOTTICO FUMETTO DEL NOTO PITTORE SARDO MARCO CAREDDU E IL KIT PER CREARE E COSTRUIRE LA TUA BANDIERA!






RITAGLIA E COSTRUISCI

LA TUA BANDIERA!

È il 150° anniversario dell’Unità d’Italia e non hai la tua bandiera? Non c’è problema! Con questo pratico kit ti diamo una mano non solo a fartene una, ma anche a personalizzarla secondo le tue esigenze! Ritaglia la bandiera, incolla uno dei simboli a tuo piacimento fra quelli riprodotti qui sotto et voilà! Il tricolore è pronto, proprio come lo vuoi tu! Per un anniversario da ricordare e da condividere con chi più ami: LA TUA PATRIA! BUON DIVERTIMENTO...


VOX POPULI di VOX

FEDERALISMO Federalismo senza copertura con l’astensione dell’opposizione: ognuno si terrà la spazzatura e sarà regionale l’evasione! Federalismo o caricatura se era già unita la Nazione? Ha tutta l’aria di un’avventura e con la prospettiva d’un bidone! Federalismo, ma solo fiscale, il resto resta tutto come prima: l’Italia sempre meno solidale, tra la commedia e la pantomima! Ceduta mezz’Italia alla Lega, l’altra metà può chiudere bottega!

5V!


TAM TAM

MASSIMO

PULEO

LA FAVOLA

DI SPEEDY

E DEL CELLULARE

A

CRONACHE

DI MONDELLO

Continuiamo a estrapolare le perle che il nostro Albo, qui in veste di eccezionale ritrattista dell’istante, ha voluto a suo tempo (ben due anni orsono!) riversare in un taccuino di viaggio assolutamente sedentario. Cosa che, ribadiamo, è propria solo dei veri viaggiatori... Terza puntata

NEL TASCHINO

distanza di anni ripesco dalla mia memoria una storia tristissima, forse significativa, e vera, la coniugo al presente e la spaccio per favola natalizia. Abbiate pietà. Per mezzo di un famoso pusher mia madre riesce a procurarsi della verdura vera: di quelle del contadino, senza veleni, biologica. Quasi bioetica… L’entusiasmo è alle stelle, un po’ come il prezzo che dovrebbe avere, e che non ha. La brillante massaia la ammira soddisfatta, la controlla, e si mette a lavarla. Ad un tratto sbuca il certificato biologico: una lumachina simpatica e quasi veloce. Ogni tanto nella vita mi commuovo, decido che quel certificato vivente deve essere premiato e faccio scattare le operazioni di soccorso. Il piano: 1) prendere il “mollusco”; 2) scendere nel cortile condominiale; 3) liberarlo nel giardinetto. Mi sento un improponibile San Francesco, in quegli istanti amo immotivatamente tutto.Fasi 1 e 2 superate senza intoppi. Fase 3… Arrivo trafelato – che suspence, eh? – al giardinetto, mi chino per deporre il foglietto di carta con sopra la mia amica Speedy… Nello stesso istante mi cade il cellulare dal taschino della camicia e… CRASH… sopra la lumaca: dentro la lumaca. Non ho © dipalermo.itparole, sono Mr Bean, è assolutamente certo. Effetti della vicenda: prosciugamento istantaneo dei miei giacimenti di autostima; non mangio più verdura; il mio cellulare riesce misteriosamente a mandare e-mail. @. La morale non l’ho ancora capita. © DIPALERMO.IT

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DI ALBO

IN DISPENZA

di SEBINO


Open

Space In principio fu il pdf. Ormai due anni fa (sigh!) Un gruppo di baldi giovanotti capeggiati da Stefano Antonucci in arte STE, l’unico che ci ha messo la faccia oltre che il resto (e non chiedeteci cosa) - ebbe la folle idea di dare vita a una rivista satirica. L’ennesima sì, ma con una piccola e significativa novità: la si poteva trovare solo in rete, in versione da scaricare prima e sfogliabile poi. Nasceva così, dall’incontro di menti faconde e assai sviluppate, quello che sarebbe poi diventato il più riuscito esperimento di satira sul web: lo SCARICABILE. Una rivista al vetriolo che si muoveva sulle orme dei grandi maestri con le parodie dei giornali più famosi (come il Male prima di loro) oppure andando addirittura oltre con la satira sulla satira (con l’invenzione dello splendido Lino Giustazzi e la sua Sala Pesi, luogo che mette alla berlina chi fa satira sfruttando la staira altrui). Adesso i giovinotti, premiati per la loro genialità e l’immensa passione riversata su ciò che hanno fatto, vivono una specie di seconda vita dopo la chiusura della rivista con il n. 33 - con un nuovo sito e una/due pagine settimanali ospitate dal quotidiano dei verdi TERRA. Insomma, i nipotini del MALE sono cresciuti e possiamo tranquillamente dire che rappresentano oggi quanto di meglio si possa trovare. Leggete qui a fianco oppure andate a visitarli (www.scaricabile.it) e poi diteci se stiamo cugghiuniando oppure no....

oroscopo

L’ANELLO

A cura del Mago PRESBIOPIA

DI FUMO

(LIBERAMENTE ISPIRATO ALLE STORIE DEL COMMISSARIO MONTALBANO di EDDIE DI ANDREA CAMILLERI) SETTEMBRINI Palermo, 18 luglio 1992 Quella matina il giudice Paolo Borsellino aveva rapruto l’occhi con il pinsero che sarebbe stata jornata di tambasiate mentali, che il sò ciriveddro gli avrebbe fatto compagnia tutto il jorno con pinseri nìvuri, di morti. E quindi il malumore lo avrebbe maceriato dintra, come gli capitava spesso dopo l’ammazzatina di Giovanni.

Dal 23/12 Al 20/01 Tutti gli astri vi sono favorevoli ma qualcosa non quadra: alzate gli scudi e disinteressatevi dei pareri contrari.

Borsellino era nel sò ufficio già da un’orata bona. - Ah, dottori dottori! - Che c’è Catenella… - C’è un signori senza nomi che voli parlare con vossia. - E fallo trasire.

Potete andare via ma qualcosa ancora vi trattiene. Liberatevi dai contratti e dai pesi morti: fiat voluntas dei.

Si prisintò un cinquantino con l’occhi spridati e l’aria nirbusa, il giudice lo fici assittare. - Buongiorno, mi dica. - Voglio rimanere anonimo. - E rimanga anonimo.

Grosse sorprese sul fronte occidentale: sanno tutto di voi e non ci fate una bella figura. Negate, sempre.

L’uomo prese a parlare facenno la facci di un picciliddro che si sta mittendo a chiangiri. - Dottore Borsellino, la uccideranno! - Chi? - Non posso dirle di più. Sono troppo potenti, la uccideranno presto. - Che posso fare? - Smettere. Smettere immediatamente. Pure se aviva fattu ‘na colazione ricca, a quest’ora, di solito, a Borsellino ci smorcava un pitittu lupigno che si sarebbe mangiato macari un cinghiale. Ma stavolta no, anzi. Lo stomaco gli si era fatto nico nico come quello di un acidduzzu. Non si era manco addunato del cinquantino che aviva salutato ed era uscito dal sò ufficio. Aviva tirato la testa narrè appuiandola allo schienale, si era addrumato ‘na sigaretta ed era rimasto accussì a fissare il soffitto. E a pinsari a chi l’avrebbe ammazzato. E i pinseri erano sempre li stessi, oramà da cchiù di ‘na mesata: i corleonesi incazzati, la classe politica del paese che sta cambiando, quel Mangano testa di ponte dell’organizzazione mafiosa nel Nord d’Italia, l’incontro con il Ministro dove c’era pure quello del Sisde (che minchia c’entrano i servizi segreti?). E Borsellino pinsava e scriveva sull’agenda, quella rossa. Poi li venni in mente ‘na cosa. Come si facevano gli anelli con il fumo di sigaretta? Non si ricordava mica. Allora fici ‘na prova e mise la vucca a culu di gaddrina, ma nenti. Provò di nuovo con la vucca cchiù larga e niscì fora un anello di fumo perfetto come non si vidiva da anni. In quel priciso istante Borsellino era felice. Ne fece altri di anelli, sempre cchiù perfetti. E mentre taliava gli anelli che si spezzavano quasi subito, si fece pirsuaso di avere capito macari il messaggio che gli era arrivato per mezzo del cinquantino: “Sono troppo potenti, la uccideranno. Smettere. Smettere immediatamente.” Le sigarette! Minchia, è vero, devo smettere di fumare! – e si fece ‘na mezza risata, prima d’agliuttire amaro. Astutò subito quella che teneva tra le dita, svacantò il posacenere e rimase tanticchia accussì a pinsare a questa stramma e improvvisa presa di coscienza. Borsellino si susì, pigliò la stecca di sigarette che teneva ammucciata nell’armadietto e chiamò a Catenella. - Eccomi dottori! - Tieni Catenè, portale a tuo cognato. - Ah dottori dottori, lei è troppo di animo bono, è accussì gentile che mi fece commuoviri. Io non so come… - Catenè, vai pure. Borsellino si sentiva libero e in più gli era smorcato un gran pititto. Aviva smesso di fumare che era poche ore e già sintiva che gli era tornato arrè l’olfatto. Si arricordava macari gli odori della sua infanzia. E gli venne gana di telefonare a sò madre. - Mamma sto bene, davvero. Paura? No, nessuna paura. Hai presente l’anello di fumo che tu stai lì a taliarlo e si spezza subito? Ecco. Mamma, vedi che domani ti vengo a trovare.

TUTTI DA FIFO IL SABATO SERA

Se siete single non fate foto di famiglia. Viaggiate pure ma lasciate in pace le vecchie signore tedesche. Se siete single non fate foto di famiglia. Viaggiate pure ma lasciate in pace le vecchie signore tedesche. Amate le rosse e siete rossi ma ve la daranno gialla. Prima o poi le ruote si faranno in quattro anche per voi. Avete voglia di emozioni nuove: provate qualche inondazione, un terremoto ed una sommossa per il pane. Serate all'insegna della passione. Controllate i vostri conti all'estero o vi faranno tanta pubblicità gratuita. Tregua in famiglia: mettetevi in proprio e avrete successo. Per salvare la nazione c'è ancora tanto tempo. La Luna vi sosterrà nelle ore serali; di giorno invece dovrete cavarvela da soli, il tempo pieno è già finito. Avete avuto una grande intuizione, i mari del sud sono sempre una buona soluzione. Pochi spostamenti. Non vi fate prendere la mano che rischiate tutto il braccio. La Capitale non fa per voi, ripiegate in provincia.

di FIFO

13V!


Dispensa

# 2 ! Deformajob FRATELLI Ultime

Trovare lavoro non è mai stato così facile! Basta avere culo... Oppure collezionare le nostre utili dispense. Tutti i trucchi e i consigli per districarsi nel magico mondo della ricerca di un impiego. Alla faccia di Harry Potter...

parole

D’ITALIA

olti di noi “anzianotti” sono cresciuti con i miti del risorgimento. Granitici eroi che i libri di storia ci hanno tramandato duri e puri, pronti a lottare duramente e persino morire per un ideale: quello dell’Unità nazionale. Poi però cresciamo. E ci scontriamo inesorabilmente con la verità, o qualcosa che comunque si avvicina ad essa. Così, leggendo qua e là nei nuovi testi di storia, scopriamo che Camillo Benso di Cavour era massone. Giuseppe Garibaldi era massone. Nino Bixio era massone. Carlo Pisacane era massone. Camillo Finocchiaro Aprile era massone. Giuseppe Cesare Abba era massone. Francesco Crispi era massone. Forse, ragionandoci, non è che sia niente di così eclatante... Ma riflettendoci un po’ su e rileggendo certi vecchi giornali rammentiamo... E... Sì, ma certo! Anche Silvio Berlusconi era massone. Insomma, il lungo e sottile filo nero che unisce la storia di questo Paese lo vediamo solo noi oppure... E, infine, capiamo.. Come fa quella “canzone”? AH, Sì...

M

Fratelli d’Italia... INFO@LAVUCCIRIA.NET

METTERSI IN PROPRIO Se la raccomandazione non ha funzionato avete sicuramente ancora tanto tempo da perdere e nessuna prospettiva seria. Provate allora a sfondare alla grande nella vita prefiggendovi una meta praticamente irraggiungibile: male che vada non starete peggio di adesso. Ipotesi A: diventare Gran Commis di Stato Non sembra una libera professione ma lo è: come primo passo procuratevi una laurea (basta un attestato scaricato on-line, meglio se in PDF) e cercate di capire quale partito politico ha la maggioranza di governo nel vostro Paese. Controllate se qualche ministro o sottosegretario appartiene al suddetto partito e se tiene il suo collegio elettorale nella vostra città o viciniori. In base all’incarico svolto nel Governo dal politico così individuato compilate il vostro attestato di laurea con una materia che ne abbia attinenza ( esempio: Ministero delle Infrastrutture=Laurea in Ingegneria Civile; Beni Culturali=Laurea in Lettere; Ministero Finanze=Laurea in Economia, ecc. Vedi anche tabella 1 con dettaglio corrispondenze suggerite). Scegliete ora tra le vostre amiche quella più avvenente e chiedetele di aiutarvi (prospettatele anche un futuro radioso per lei ma non sottoscrivete impegni scritti); se non avete amiche adeguate al ruolo potrete rivolgervi ad una professionista seria concordando preventivamente la parcella e con pagamento solo ad esito positivo. Quando il vostro uomo verrà a curare il proprio elettorato (molto probabilmente nei fine settimana), presentatevi alla sede del partito o alla convention insieme dalla vostra “accompagnatrice” che avrete cura di esporre ben in evidenza. Battete le mani con entusiasmo alle parole del politico, ridete forte alle sue battute e presentatele la vostra ragazza con un largo sorriso. Ditegli che lei ha tanta voglia di studiare per far del bene alla Nazione e che voi siete un esperto di sicuro valore desideroso di contribuire alla crescita ed al benessere della Patria. Lasciate recapito: verrete sicuramente contattati. Da quel momento usate esclusivamente utenze telefoniche intestate a vostra nonna. Ipotesi B: diventare Imprenditori specializzati in Appalti Pubblici. La preparazione di base è simile a quella dell’ipotesi A. All’inizio utilizzate sempre la nonna per eleggere la sua residenza come sede della vostra nuova Società di Costruzioni e Servizi a largo raggio merceologico. Procuratevi altre ragazze indispensabili per curare i rapporti con i responsabili dei vari Dipartimenti. Seguite la cronaca per gli interventi sulle Grandi Catastrofi Nazionali e non perdetevi i Grandi Eventi. Partecipate ai Grandi Lavori per le Grandi Infrastrutture e non disdegnate le Grandi Forniture: il subappalto è il vostro credo. Farete Grandi Affari. Tenete sempre a portata di mano una buona calcolatrice a sedici cifre per le revisioni prezzi in corso d’opera. Ipotesi C: il Commercio Se i rapporti con la politica vi fanno venire l’orticaria ma non avete particolari Nella foto: un noto raccomandato esigenze morali potete impegnarvi in un filone di attività certamente redditizio e poco impegnativo nel ramo “vendita al minuto”. Il lavoro si svolge prevalentemente nelle ore serali e può essere diversificato in settori comunque afferenti e interconnessi. La distribuzione diretta ai consumatori può essere svolta nelle vicinanze dei luoghi di ritrovo prediletti dagli stessi. Il rifornimento della materia prima è assicurato da una rete produttiva internazionale e la lavorazione del prodotto avviene generalmente in loco. Le transazioni avvengono senza particolari formalità e gli obblighi di legge o amministrativi per l’esercizio sono praticamente nulli. L’aggiornamento del catalogo è costante ed assicurato da esperti di sicura preparazione. Il servizio può essere affiancato con altre offerte nel settore dell’intrattenimento ed il flusso di cassa è [Nella foto un noto commerciante di successo] costante e per contanti. La riammissione degli utili nel circolo virtuoso dell’economia viene garantito da organizzazioni specializzate negli investimenti produttivi con solide basi all’estero. Per l’introduzione nel giro lavorativo dovrete sbrigarvela da soli. Ipotesi D: l’Artigianato Se lo spaccio commerciale non soddisfa esattamente le vostre aspirazioni potete dedicarvi ad altre occupazioni pur rimanendo all’interno del settore di attività. Elenchiamo alcune sezioni e relativi approfondimenti: a) Redistribuzione della ricchezza attraverso la sua sottrazione ai legittimi proprietari (vedi le appendici “con destrezza” e “con scasso”); b) Vendita di servizi e beni inesistenti mediante l’opera di convinzione adottata da personale specializzato nel raggiro e nella truffa personalizzata; c) Operazioni di tipo militare effettuate all’interno di edifici dedicati all’esercizio bancario (è richiesto corso intensivo teorico-pratico); d) Servizi di eliminazione definitiva di specifici soggetti ritenuti non più idonei alla libera circolazione effettuata in campo aperto o mediante improvvisa e definitiva sparizione degli stessi; e) Riscossione porta a porta dei contributi obbligatori all’esercizio in ambito rionale o di quartiere con eventuale applicazione dell’esazione coattiva o ritorsione per recidiva. Sono queste valide alternative per giovani che, affacciatosi sul mondo del lavoro convenzionale, hanno ritenuto di evitare di farne parte con meditata e motivata decisione. Dal punto di vista sociale, inoltre, le professioni sopra elencate assicurano giusta e meritoria collocazione a quei professionisti ed operatori nel campo della repressione, della giustizia, della custodia, della riabilitazione che altrimenti troverebbero difficile utilizzazione lavorativa con conseguente aumento della disoccupazione intellettuale. (2 - continua)

[Nella foto: tipica attrezzatura per aprire un'attività] Prossima dispensa: I corsi di formazione professionale


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