La Vucciria della Domenica no. 21

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Satira & rumori di fondo - supplemento gratuito di SICILIAINFORMAZIONI - anno uno - numero 21 - 21 novembre 2010

vuccistrip una storia (in)finita visita guidata istantanee mondello bestiario di nza calia e simie d the city strafal- arie arn storie preca ie 101 domande a... oroscopo

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a parola chiave di questa settimana è decadimento. Come quello - fisico - del nostro premier. Basta guardarlo: viso tirato, rughe crescenti, capelli tinti (nel senso di dipintigli addosso), pancia sempre più difficile da trattenere e soprattutto una libido irrefrenabile tesa sempre più verso le giovani fanciulle (meglio se nipoti di un pezzo grosso meiorientale..). Ma anche mentale. Come quella che sempre più caratterizza non solo il nostro amato premier (che ritorna sempre, come gli zombie di Romero), ma anche noi. Ma li avete visti? Tirano a campare come possono, sempre più arroccati dentro a decrepiti palazzi barocchi e senza minimante curarsi di tutto quello che gli accade attorno. Le finiestre igorosamente chiuse così che il fetore della munnizza tutta intorno non possa intaccare le loro preziose narici (e sennò come fanno poi a... snif, sniff... ci siamo capiti no?). E soprattutto etico. Quello che - per intenderci - sta prendendo il sopravvento sulla conduzione della cosa pubblica. E in questo campo noi siculi siamo sempre all'avanguardia. Sulla scia del buon Cuffaro, infatti, il prode Lombardo ha dimostrato di essere degno erede della più importante stirpe di politici siciliani i democristiani... certo, la magistratura farà il suo corso e solo a questa istituzione spetta il compito di giudicare. Ma, accipicchia!, farsi cogliere con le mani nella marmellata e poi negare... Insomma, se uno è amico di alcuni amici che lo dica, e la finiamo qui! Senza indossare ogni volta la candida veste dell'innocenza ché siamo davvero stufi di sentirlo ripetere a ogni angolo di strada... Perché se vucciria dev'essere, che lo sia davvero! Non una pigghiata p'u culu...V!

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Una striscia vi seppellirà! O, male che vada, vi dirà la verità... info@lavucciria.net V!

DAL PALAZZO di Vadelfio

SBIECAMENTE di Eber

TESTIMONE CONSAPEVOLE di Laurenzi

FIFO’S WORLD di Fifo

DE VENEXIA di Gava

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UNA STORIA (IN)FINITA

2) Epoche meno passate

di Mauro Patorno

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feroci che, ammaestrati, aizzava contro i nemici o disegnava nuovi strumenti per la stanza delle torture o ascoltava i resoconti dei sicari che gli narravano delle loro ultime imprese nel nome del loro signore. Ma era quel piccolo vano alla base della Torre che lo attirava sempre di più: un antro spoglio dove luccicava da sempre uno schermo, acceso nella penombra e fisso sulla sua immagine. Gli si avvicinava cauto e, guardando prima di sbieco, cercava di capire le mutazioni della figura dall'ultima volta, i particolari del suo volto e del suo corpo trasformati nei dettagli. Un cursore in basso lampeggiava fermo su “ADESSO”; gli piaceva a volte spostarlo indietro per vedere com'era solo un mese avanti o un anno o di più, se i ricordi combaciavano con quella memoria. A volte tornava su di parecchio, fino all'infanzia. Ma era più spesso tentato di guardare in avanti, di spostarlo di poco al giorno a venire, per sapere, col terrore di vedersi disteso sul letto di morte o nel buio di una cassa già roso dai vermi. C'era anche un pulsante, sulla destra, alla fine bella barra, con su scritto RESET. Era quello che lo tormentava da un pezzo: avrebbe funzionato? V!

ILLUSTRAZIONE DI MASSIMO PALAZZO

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l Re di Mediolandia si aggirava spesso tra le stanze del suo Grande Castello, inquieto, a cercare qualcosa che lo distraesse dal quel chiodo fisso che gli tormentava il cervello. A volte si chiudeva per ore nella Camera dei Danari dove poteva vedere tutto il mondo della finanza e degli affari frullare vertiginosamente sui grandi pannelli pendenti da ogni lato: e allora prendeva il comando dalla consolle lì al centro e da un capo all'altro del pianeta comprava e vendeva oro, petrolio, valuta, azioni, banche, imprese e guadagnava e accumulava ricchezza fino a quando, annoiato, lasciava le redini ai suoi e tornava a camminare nervoso per il Largo Corridoio. O s'infilava nella Stanza delle Gioie, le docili fanciulle che chine e pazienti strappavano a fatica un fremito alla sua spina dorsale. Egli le guardava e sfiorava quella giovinezza con le mani già largamente segnate da macchie senili: con una smorfia fissava il colorito smorto della sua pelle che contrastava impietoso su quei corpi lucenti. I falsi sorrisi e i gemiti pagati offuscavano i profumi d'incenso e lui lasciava furioso quel puzzo di vecchio, dichiarando ancora guerra al tempo nemico che non riusciva a piegare. Oppure si rifugiava nella Stanza del Potere e si divertiva ad emanare leggi crudeli ed ingiuste che riversavano sul Regno editti figli del capriccio: là prendeva forma il gusto di imporre le proprie voglie solo per dimostrare la potenza del Re. E ai fidi Servi, ignoranti e mediocri figuri, assegnava scranni tarlati da cui potevano comodamente compiacerlo. O ancora nella Grande Sala del Popolo, dove rendeva suoi schiavi poveri cristi comprando da loro eterna riconoscenza, dove elargiva dall'alto bontà a sudditi adoranti facendo scendere a pioggia manciate di scudi o medaglie di latta e quarti di nobiltà a striscianti lacchè che affollavano bavosi il pavimento di marmo vermiglio. A volte faceva un giro nelle segrete dove carezzava i cani

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PA LER MO

cco allora il periodo di grande fioritura dell'economia paliemmitana, con l'intensificazione dei ristoranti per Mussulmani - dove ovviamente non si mangiava carne di maiale, ma in compenso si era serviti da splendide odalische che portavano le pietanze curveggiando sensualmente - e l'apporto di nuovi elementi per nuove prelibatezze, amate soprattutto dai masochisti: Mazz' e Panelle (pane con schiaffi), Pane cca' Meusa (pane con sprangate)(NB: Questo è un sottile gioco di parole: Pane cca Meusa significa letteralmente Pane con la Milza, organo preposto alla lavorazione del ferro, Pasta cca' Muddica (pasta asciutta: la mollica è quella rimasta dai due piatti precedenti) Ma i mussulmani, si sa, non sono molto amati dagli europei sin dal medioevo. Anzitutto perché nel medioevo in Europa si viveva in povertà e in guerra, mentre nei paesi Islamici si viveva nella ricchezza e in pace; poi perché in Europa l'ignoranza era dilagante, mentre nei paesi Islamici si leggevano Seneca, Catullo e si facevano importanti scoperte scientifiche (Sapevate che i numeri che utilizziamo (1,2,3,4,5...) sono derivati da quelli arabi? E che il termine Chimica viene dall'arabo Al Qimia? E che il primo microprocessore è attribuito ad Abdul Ibn Fr'qwam che visse nell'XI secolo in Siria?). Questi sentimenti ostili spinsero i Normanni a conquistare i paesi Islamici in Europa, tra cui la Sicilia dov'è appunto ubicata Paliemmo, vuoi per un fiero sentimento cristiano, vuoi perché volevano vedere Afef nuda. Tuttavia i Normanni videro quanto fossero avanzati i Mussulmani in Sicilia, così anziché ucciderli decisero di convertirsi ai loro costumi, ma mai alla loro religione per paura della circoncisione. Mica scemi. Sotto i Normanni la città si allargò al punto da diventare la città più grande abitata dal popolo Normanno, ma visto che essi in Normandia vivevano in agglomerati urbani composti da un massimo di cinque-sei palafitte la cosa non ci sorprende più di tanto. Ne fecero capitale del Regno delle due Sicilie e la riempirono di fontane, perché a furia di mangiare salato avevano sempre sete. (Ovviamente la storia ci insegna che tutte le cose belle finiscono, così Palermo viene persa ai dadi dall'ultimo Normanno che la cede agli Angioini, famiglia franco-napoletana dedita al gioco d'azzardo e famosa per usare dadi truccati. In quel tempo la capitale di Sicilia fu spostata a Napoli, come anche il capitale di Sicilia, e per farlo bisognò smontare ogni edificio e ri-assemblarlo, seguendo attentamente il foglietto illustrativo) 3) Epoche ancora meno passate Il periodo più buio di Paliemmo si chiama Rinascimento. Strano, vero? In questo periodo viene fondata ufficialmente la Mafia, viene sperimentata la Corruzione e si trova sempre meno parcheggio in centro. Questo ha causato un aumento della microcriminalità e del disagio sociale, come ricordato dall'aumento delle chiese erette in quei secoli. È infatti risaputo che le chiese vengono erette con i finanziamenti dei boss di quartiere per lavarsi la coscienza e che fungono anche da centri sociali con le loro parrocchie. Dal 1861 fa parte dell'Italia e da allora le cose non sono cambiate più di tanto. Ma questa è un'altra storia... V!

(C)NONCICLOPEDIA.IT

visit a at d i u g


di: Luigi Alfieri, Matteo Bertelli, Nicola Bucci, Dario Di Simone, Sebino Dispenza, Maurizio Fei, Giulio Laurenzi, Paolo Lombardi, Massimo Ottavi, Massimo Palazzo, Mauro Patorno, Fabio Pecorari, Tiziano Riverso, Umberto Romaniello, Lamberto Tomassini, Alberto Turturici, Gianfranco Uber, Andrea Vassalle e Andrea Ventura.


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CALIA&SIMIENZA di Gabriele Pomar

D’OGGI S

DI NEDO

di Albo

Parallelamente a quanto avviene con il genere maschile di questa specie, ad una prima osservazione non si può non rimanere spiazzati; sembrerebbe quasi che ci sia stata un’inversione delle caratteristiche comportamentali: se un tempo il ruolo del bullo apparteneva al maschio, oggi invece non è difficile trovare questo comportamento nelle femmine di Giovane d’Oggi. Analogamente, i maschi sono ormai più vanitosi delle stesse Giovani. Comunque non si può certo dire che siano sciatte o poco curate nell’aspetto estetico. E’ possibile affermare tutto il contrario. Prima di soffermarci sulle varie tipologie, è doveroso ricordare come, a differenza delle altre specie fin qui descritte, i Giovani d’Oggi, maschi e femmine, appaiono slegati dalle altre razze: mentre è possibile che una logorroica sia anche banchettante o giocatrice d’azzardo, apparentemente i Giovani d’Oggi fanno vita a sé; ciò non toglie che con gli anni, possano trasformarsi di punto in bianco in un’altra specie tra quelle menzionate. Anche nel caso delle Giovani d’Oggi, è possibile individuare diverse tipologie, come si evince dalla figura. Tutte comunque sembrano maledettamente corrispondere alla figura di donna non proprio positivo, cantato da Elio e le Storie Tese in “La follia della donna”. Il primo tipo di Giovane d’Oggi è indubbiamente il leader, colei che ha più palle che altro(nonostante magari finga bene la presenza di altri attributi). La si riconosce per l’esiguità del bikini, di solito nero, molto stringato per far notare di più le floride forme. A questo proposito è da notare come si tratti di forme in certi casi anche molto piacevoli, nonostante l’età delle suddette Giovani possa provocare qualche lieve problemino di carattere penale per il maggiorenne che volesse provarci. Dicevamo, il costume ridottissimo e che sta su in virtù di non si sa quale forza fisica, soprattutto lo slip: si sospetta che vi possano essere delle strane escrescenze che facciano da gancio al costume, cosicché non scivoli ancora più in basso. Allo stato dei fatti si tratta solo di un’ipotesi; il sottoscritto non ha potuto ancora valutarne la fondatezza, per via dei problemi di carattere penale di cui sopra. Altro carattere distintivo della Giovane Dominante è la sigaretta perennemente in bocca, esibita e ostentata. Il fuma-fuma è infatti una delle attività preferite di questi soggetti; sono sconosciute le motivazioni che portano le Giovani a tenere questo tipo di comportamento, sta di fatto che le Giovani Dominanti spesso fortificano questo loro ruolo di leader grazie alla voce rauca, gentilmente offerta dalle sigarette di cui sopra. Sfoggiano poi gli imperituri occhialoni a mosca e come i maschi, hanno una tendenza a portare i capelli lunghi davanti, rendendo la loro visibilità pari a quella di un esploratore che avanza in una foresta di mangrovie. Completa il quadro un videofonino dell’ultima generazione, possibilmente con le migliori suonerie tra Tiziano Ferro, i Blue e qualche successo da discoteca. Da non dimenticare nemmeno il frasario di queste creature, che, in quanto leader, non ha nulla da invidiare a quello del sesso maschile. Anzi c’è una certa propensione a utilizzarli anche in combinazioni che prevedono una preponderanza del turpiloquio sulle parole normali. Il secondo tipo è la Giovane Membro Onorario del Club della Moda. Dalla denominazione appare chiaro quale sia l’interesse fondamentale di questo tipo di Giovane. Per lei la spiaggia è un’enorme passerella, le sue simili(non tutte, ovviamente) sono rivali che vogliono toglierle lo scettro di reginetta della moda. State certi che l’ultima tendenza in fatto di moda, l’ultimo grido, l’ultima novità, per lei sarà già superata, perché lei sa tutto prima, lancia le mode e intuisce quale sarà la tendenza successiva. La riconoscete da varie caratteristiche: una corporatura

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più filiforme rispetto alla Giovane Dominante; spesso filiforme è anche un eufemismo, visto che si tende ad andare verso l’anoressia; sfoggia un trucco particolarmente evidente, caratteristica questa che preclude alla Giovane di Tendenza qualsiasi contatto con l’acqua salata; capelli freschi freschi di parrucchiere, tenuti raccolti in una coda o all’indietro grazie ad una fascia; bikini ipergriffato, il cui prezzo è inversamente proporzionale alla superficie di pelle che riesce a coprire; pareo o gonnellino per coprire le nudità nelle eventuali sortite al di fuori della spiaggia, rigorosamente in tinta con il resto e infine… ciò che la eleva al di sopra dei comuni mortali, quel simbolo di ribellione e di autonomia che la rende diversa da tutte le altre: il TATUAGGETTO! Si tratta di un tatuaggio di infima portata, da lontano lo si potrebbe scambiare per una mosca spiaccicata, ma in realtà è quanto di più trasgressivo la Giovane di Tendenza si possa permettere! Ovviamente, questo scatena nelle rivali un terribile spirito di emulazione, per cui, di lì a poco vedrete farfalline o delfini tatuati sui polsi o sulle caviglie di tutte le Giovani di Tendenza. E se mai si stancheranno, come dice il buon Elio, non potendolo rimuovere, ne faranno uno più grosso. La Giovane di Tendenza ha tra l’altro l’abitudine di allietare le vostre orecchie con l’interminabile narrazione delle sue interminabili sessioni di shopping; da questo punto di vista dimostra una buona memoria, ricordando alla perfezione tutti i capi di vestiario, nonché le scarpe e gli accessori visti nei vari negozi. Riesce a ricordarne i minimi particolari, colori, taglie e prezzi. Un ottima memoria, non c’è che dire. Infine, merita una menzione un sottotipo anomalo tra le Giovani d’Oggi: la Bruttina Realistica. In ogni compagnia che si rispetti infatti è possibile trovare il brutto anatroccolo; la comitiva delle Giovani d’Oggi non può dirsi certo un’eccezione a questa regola. Spesso potrete vedere al seguito delle Dominanti o delle Giovani di Tendenza, delle ragazze un po’ più schive, taciturne… sicuramente non grandi esempi di bellezza, ma destinate a migliorare con gli anni. Attenzione però a non sopravvalutare l’aspetto estetico; esistono delle ragazze effettivamente brutte che sono convinte di non esserlo e si atteggiano come i due tipi descritti in precedenza. Esistono anche le ragazze con una maggiore consapevolezza dei lo ro difetti. Vorrebbero essere più snelle, socievoli, estroverse come le loro amiche, ma si sentono inferiori e si barricano dietro ad un silenzio sommesso, occhi bassi, un sorriso appena accennato. Tendono comunque a sfoggiare alcuni segni distintivi del gruppo a cui appartengono(gli immancabili occhialoni, per esempio). Preferiscono restare più coperte delle loro coetanee e non si fanno particolari problemi nel praticare le tipiche attività balneari, non dovendo badare ai capelli appena fatti o al trucco. Da questo punto di vista dimostrano un maggiore pragmatismo; se si va al mare, non c’è bisogno di mettersi quattro chili di trucco o andare prima dal parrucchiere. Mostrano spesso uno sguardo assente, nulla di cui stupirsi, considerando che da troppo tempo la loro povera mente è obnubilata dagli intelligentissimi discorsi delle sue amiche. La solidarietà dell’Autore va a quest’ultima categoria di Giovani. (9- continua)

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Ragazzi, di qua, di qua!”, gridò un tifoso incitando gli altri a seguirlo. - “Di qua”, esortò un altro, “I giocatori escono da questa parte!” - “Ne siete sicuri?”, chiese un terzo tifoso. - “Ma sì, ce l’ha detto Schio …”. Certo, se l’aveva detto Schio, uno dei dirigenti rosanero, c’era avvero da crederci. - “ Guarda”, disse una ragazza, “Lì c’è Zauli …”. - “Lamberto, Lamberto … ci fai l’autografo?” Zauli, un sorriso stanco dopo la battaglia di Lecce e il lungo e mesto dopo-partita, non si sottrasse all’assalto dei fedelissimi che avevano atteso per ore il ritorno della squadra, incuranti della sconfitta. - “Date qua, ragazzi”, disse, iniziando a firmare. - “Guardate”, dissero altri due ragazzi, “c’è anche Sonetti, laggiù …” Il Mister, aria un po’ abbattuta e valigia al seguito, era stato subito circondato da un altro gruppo di tifosi. - “Grazie, Mister”, disse qualcuno, “Grazie per averci regalato questo sogno”, aggiunse qualcun altro. Le pacche sulle spalle e i sorrisi si sprecavano per il Mister che aveva riportato il Palermo, dopo trent’anni, a un soffio dalla serie A. E ciascuno si riteneva in dovere di dire qualcosa all’uomo che aveva restituito a Palermo la sua squadra. Un luccichio di commozione velò per un momento lo sguardo di Nedo Sonetti, colpito dall’affetto di quei tifosi che avevano fatto le ore piccole per aspettare i reduci di una vittoria mancata. - “Cosa non è andato, Mister?”, domandò uno dei tanti presenti. - “Un po’ tutto”, fu la risposta dell’allenatore. “Il goal dopo dieci minuti; Pivotto che si è rotto al 30’, il mancato pari di Zauli, il raddoppio del Lecce a inizio ripresa, l’infortunio a Tonino al quarto d’ora del secondo tempo …”, aggiunse scuotendo la testa. “E’ andata così, cosa ci volete fare?”, concluse mestamente. - “E Asta?”, domandò Nando, uno del Borgo Vecchio. - “Eh, Tonino ha rimediato una forte distorsione e così di fatto siamo rimasti in dieci nell’ultima mezz’ora …”, rispose l’allenatore riprendendo a spostarsi in attesa che giungesse l’auto con la quale raggiungere Palermo, “Non si sono risparmiati i leccesi, hanno giocato duro”. - “Mister”, domandò finalmente un tifoso, “resterà?” - “Eh, questo dovete domandarlo a Zamparini”, disse sorridendo. - “Nedo”, disse un tifoso giunto dall’Austria con la speranza di festeggiare la promozione in A, “Io ero a Bergamo quando hai guidato l’Atalanta in serie A …” Sonetti sorrise al ricordo dell’impresa passata. - “Quella fu una cavalcata dall’inizio alla fine …”, ricordò, “venticinque risultati utili consecutivi … perdemmo proprio a Palermo per 2-0, ma eravamo già promossi …”, concluse. “Stavolta invece”, proseguì, “abbiamo sempre dovuto inseguire …” - “Certo”, aggiunse un altro tifoso, “tutti quei punti persi … Livorno, Cagliari …un peccato.” - “La squadra non era ancora completamente matura …”, rispose a quest’osservazione il trainer rosanero. - “Mister, Mister”, disse una ragazza facendosi largo tra la gente accalcata attorno all’allenatore, “mi fa un autografo?” - “E a me lo chiedi un autografo?”, domandò Sonetti con tono di falso rimprovero, “ai giocatori devi chiederlo!”, esclamò divertito. - “Ma i giocatori non me lo hanno voluto dare!”, esclamò imbronciata la ragazza … - “I giocatori non capiscono niente!”, esclamò a sua volta Sonetti, “Come si fa a negare un autografo ad una biondina come te?”, domandò prendendo il foglio che la ragazza gli porgeva, “Come ti chiami?”, chiese. - “Valentina”, rispose la ragazza trepidante. - “Bene, Valentina”, disse l’allenatore mentre scriveva una dedica alla giovane tifosa rosanero, “Guarda, ti ho scritto un romanzo!”, esclamò, restituendo il foglio alla ragazza che non stava nella pelle per la contentezza. Altre domande si susseguirono ancora per qualche minuto. Tonino Asta prese posto con aria mesta in una autovettura, sorretto a braccia da due inservienti. - “Ci dispiace ragazzi, abbiamo fatto il possibile”, disse ad alcuni tifosi che si erano avvicinati all’autovettura. Poi, un tifoso prendendo il coraggio a due mani decise di farsi avanti. - “Nedo”, chiese, “Mi regali la tua cravatta?” Sonetti, dopo un istante di perplessità, sciolse il nodo del nastro di seta e sfilò la cravatta dal collo. - “Tieni”, disse senza esitazioni. Il tifoso sgranò gli occhi per la sorpresa. - “Davvero me la regali?”, chiese incredulo. - “Me l’hai chiesta”, rispose di rimando l’allenatore rosanero, “e io te la do”, concluse, porgendogli la cravatta. Il tifoso prese la cravatta dalle mani dell’allenatore e poi, d’istinto lo abbracciò, in un impeto di riconoscenza. - “Grazie, Nedo, sei un grande!”, esclamò al colmo della felicità. Quindi si allontanò con il prezioso trofeo stretto stretto tra mani. La cravatta di Nedo, quella della sfortunata serata di Lecce, quella immortalata dalle riprese delle telecamere presenti nel campo di via del Mare, resterà per sempre a Palermo, muta testimone di come basta poco per essere felici, anche in una notte apparentemente oscura. V!

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9)LE GIOVANI

LA CRA VATTA

fig. 9 Le Giovani d’Oggi


O

ggi le strafalarie hanno fatto pulizie a New York, in previsione dell'arrivo del padrone di casa, Dario. Hanno spolverato, stricato per terra, messo la lavatrice, confermo sempre la sofferenza per l'assenza del balcone, l'asciugatrice non ha lo stesso fascino di stendere sui fili all'aperto, cosa che permetterebbe alle strafalarie di mettersi la mano sul cianco e vedere se nella zona e' tutto a posto. Dopo avere sbrigato tutte le faccende di casa siamo uscite alla volta di New York senza un programma, tanto abbiamo capito che e' inutile. Quando ciondoliamo per la citta' molti sono i semafori pedonali che incontriamo, e qui i newyorchesi hanno sempre premura e passano spesso col rosso, cosi' anche noi spesso facciamo le newyorchesi impegnate e attraversiamo alla spensierata. Ogni tanto pero' siamo un po' troppo intraprendenti e vicendevolmente ci riprendiamo, io, m'immagino sempre una scena. In linea di massima la immagino sempre quando sono fuori Palermo, penso che mi prendono di petto e che la persona che e' con me deve dare la notizia alla mia famiglia, e vedo Rosita che componendo il numero di casa mia si prepara il discorso e si schiarisce la voce e quando mia madre risponde le dice "Signora Torrecchia c'e' una carcassa che le appartiene sulla 31esima Str da ritirare, viene lei o gliela faccio spedire?".

UNIONE STRAFALARIE di Alessia Rotolo

ASSOCIATE abbiamo deciso di andare a mangiare la cheese cake da jounior's, appena arrivate abbiamo visto che una fetta di torta era 6 $, allora le tirchie che siamo subito ci siamo fatte 4 conti a tavolino, abbiamo visto che una torta sana costava 14 $, e con non chalance abbiamo optato per la torta sana. Secondo me dovevamo nascere tra i "buccoli" solo che alla fine allo "smistamento bambini" hanno sbagliato destinazione e ci hanno mandate alla bella Corso Calatafimi. Comunque mangiando la cheese cake ci siamo accorte che accanto a noi c'era uno steek house e c'erano dei "panturri" che si mangiavano degli hamburger che facevano venire il cuore, cosi' io e a Curtulidda, abbiamo deciso di provare anche l'hamburger, quello buono. Prima abbiamo fatto i nostri soliti conti davanti il locale, facendoci riconoscere, abbiamo calcolato mancie e servizio al tavolo, e capendo che anche questo locale si sposava bene con le nostre tasche, siamo entrate. Ci siamo arricriate anche col nostro panino, alla fine al momento di pagare abbiamo anche fatto le gnorri. Sulla guida c'e' scritto che bisogna sempre lasciare la mancia pari al 10% di quello che si spende. Il conto veniva 19.97$, ma io e a curtulidda abbiamo deciso che era molto piu' democratico per le nostre sacchette lasciare solo 3 centesimi, e con grandi sorrisi a suon di "Thank you so mutch" scappottare al volo.

Devo ammettere che gli States non hanno fatto un grande affare ad averci come ospiti, ovunque arriviamo cerchiamo sempre il business. Oggi

(10 - continua)

storieprecarie di Albo

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a cura del Mago Presbiopia ariete

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gemelli

cancro

Marte e Plutone si scontreranno alla nona eclissi: poi prevarrà il senso di responsabilità.

Siate fermi ed irremovibili sulle vostre posizioni: vedrete che alla fine anche lei acconsentirà.

Ottime possibilità in campo lavorativo: dall'assunzione alla pensione in soli sei mesi.

Non toccate nervi scoperti, potreste cadere definitivamente in disgrazia nel giro di una notte.

leone

vergine

bilancia

scorpione

La vostra situazione tende decisamente verso l'alto: dalla gru al grattacielo il passo è breve.

Vincerete un concorso ed avrete finalmente il posto fisso. Ma la sedia portatela da casa.

Fate anche voi un calendario per il nuovo anno scegliendo accuratamente i giorni migliori.

Tutti vi chiamano boss ma siete stato sempre sopravvalutato: nessuno vi chiederà il bis.

sagittario

capricorno

acquario

pesci

Sognate sempre di essere sommersi dalle acque: svegliatevi e salite sul gommone.

Eros e Venere stanno nella casa: se non vi voteranno contro avrete da divertirvi.

Se vi si dice "Vieni via con me", mollate tutto: sfonderete l'Auditel e farete la Storia.

Alla prossima eclissi puntate gli occhi al cielo: il Sole è nell' orbita della monnezza.

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della domenica Anno 1 - numero 21 - 21 novembre 2010 Settimanale gratuito allegato al numero odierno di SiciliaInformazioni.com Hanno collaborato: Lugi Alfieri, Matteo Bertelli, Nicola Bucci, Marco Careddu, Filippo Cucinotta, Dario Di Simone, Sebino Dispenza, Maurizio Fei, Marco Gavagnin, Giulio Laurenzi, Massimo Ottavi, Massimo Palazzo, Mauro Patorno, Fabio Pecorari, Tiziano Riverso, Umberto Romaniello, Alessia Rotolo, Lamberto Tomassini, Alberto Turturici, Gianfranco Uber, Andrea Vassalle e Andrea Ventura. Copertina: Marco Careddu e Raffaella Gasparotti. Grafica: Max & co. Testi, disegni e illustrazioni sono copyright dei rispettivi autori. Potete riprodurli liberamente, basta solo che citiate la fonte. I nostri indirizzi: www.lavucciria.net www.siciliainformazioni/giornale/lavucciria

Mail: info@lavucciria.net ERRATA CORRIGE: nel numero scorso, per un errore di impaginazione, è venuto a mancare l’oroscopo del Cancro. Ce ne scusiamo con il diretto interessato... Finito di impaginare il 20 novembre 2010. Direttore responsabile: Salvatore Parlagreco

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