Gita nella natura e nel passato: il Lago di Vico e Viterbo

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GITA NELLA NATURA E NEL PASSATO: il Lago di Vico e Viterbo

DOMENICA 17 MARZO 2013


“Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura ché la diritta via era smarrita …” … versi a noi molto cari, quasi un ricordo ancestrale presente in tutti noi … con queste esatte parole il sommo poeta iniziava il suo ideale e mistico cammino. Si narra che Dante, citando quella selva oscura, facesse riferimento proprio ai fitti boschi presenti intorno all’attuale lago di Vico… faggi, cerri, lecci, granitiche presenze millenarie che adornano questo “incantato” territorio ... alberi la cui sontuosità incuteva ed incute un senso di smarrimento e di impenetrabilità. Rivolgendo lo sguardo verso l’alto, le fitte ramificazioni lasciano intravvedere sprazzi di cielo … la luce con esse si intreccia creando suggestivi scenari … gli odori del sottobosco, schiere di

bucaneve che punteggiano il nostro cammino, il rumore dei nostri passi in quel naturale silenzio interrotto soltanto dal cinguettare degli uccelli che sentono aria di primavera. Ed ecco aprirsi davanti a noi un ampio scenario palustre, le nostre affollate città sembrano lontane anni luce … in quegli spazi aperti il vento soffia, e sfiorando il paesaggio, come se fosse velluto, genera quell’alternanza di chiaroscuri … quel morbido oscillare che intimamente carezza il nostro animo. L’aura velata che apparentemente avvolge il paesaggio con quel non so ché di dolce malinconia ci riscalda i cuori e ci riavvicina a quel mondo arcaico dal quale tutto ha avuto origine … i ritmi incalzanti, le scadenze sempre impellenti e la


frenesia delle nostre giornate ci fanno dimenticare o quantomeno accantonare quell’anfratto popolato di cose semplici che mai ci ha abbandonato … quell’anfratto che è sempre li nascosto in un remoto cassetto che oniricamente rivendica il suo subliminale esserci … “un visivo sospiro” che riesce a ricongiungerci con noi stessi. Pur non lasciando ancora questo “mondo incantato” a piccoli passi ci riavviciniamo a percorsi più consoni ai nostri tempi, ed il rumore di un motore che sfreccia nel bel mezzo dell’oscura selva ci riconduce senza alcun equivoco nella quotidiana realtà … ma quel visivo sospiro ci ha rincuorato … ripresi i nostri “moderni mezzi di locomozione” andiamo a rinfrancare il nostro gusto dando adito ad un appetito non soltanto materiale ma anche mentale … quella voglia di sapori allo stesso tempo semplici ma anche raffinatamente imbevuti di sapienza e storia culinaria. I Giardini di Ararat … quel sentore di antiche masserie … il soffitto rustico fatto in legno con fusti d’albero soltanto privati della loro corteccia senza alcuna particolare levigatura … quel freddo lievemente pungente … antiche stoviglie adornano le rustiche pareti … e poi, quell’odore di camino che ad alcuni di noi rimembra tempi andati … odori, immagini e sapori allo stesso tempo semplici ma raffinatamente proposti … che ci hanno ricondotti in quell’atmosfera dai ritmi dilatati rifocillando degnamente i nostri appetiti.


Nel mentre le condizioni atmosferiche si incupiscono, ulteriormente, rinforzando quel senso di intimità ed amplificando il piacere di esser lì seduti tutti in circolo … fra piatti tipici, un buon bicchiere di vino locale, le non artificiose attenzioni delle locandiere scambiandoci sensazioni più varie e quindi avvicinando le nostre personali visioni sulla mattinata trascorsa. Il dolce ….un caldo caffè e poi il “buon Polvero” ci ridesta offrendo a tutta la comitiva una tonificante grappa barricata … si riparte alla volta della Città dei Papi, le minacciose nubi allentano la morsa … e così finalmente “la nostra Silvia”, che ci ha seguito sin dal mattino, può finalmente iniziare a guidarci fra i misteri e le leggende di questa millenaria città … Viterbo e il suo antico borgo rimasto praticamente intatto … il famoso quartiere San Pellegrino, sembra

quasi tuffarsi in un remoto passato … vicoli, archi, anfratti, chiostri, cortili adornati di lussureggianti e variopinti giardini … Il silenzio ci avvolge e Silvia con la sua disarmante dolcezza ma anche con solida competenza quasi ci prende per mano , e quella delicata voce ci avvicina e ci permea di un vissuto che si perde nella notte dei tempi avvicinandoci con semplicità alla plurisecolare storia di questa colta città … le luci del giorno incominciano a diventar fioche, le emozioni son state tante … una bella giornata, una tavolozza di colori, sapori e sensazioni che probabilmente ridoneranno vigore a quell’onirico cassetto che in tutti noi, lontano da sguardi indiscreti, in tutti noi alberga. Giovanni Galotta


Vogliamo ora continuare il nostro diario con alcune osservazioni, commenti e piccole curiosità dei soci che hanno partecipato alla visita...

Polvero: Direi che la nostra recente escursione si è svolta rispettando fedelmente i programmi prefissati, (bicchiere mezzo pieno), ma penso che se le previsioni meteo fossero state meno pessimistiche e la temperatura riscontrata in zona appena più acconcia, (bicchiere mezzo vuoto), sarebbe stato plausibile aspettarsi che i vari consoci avrebbero potuto accorrere più numerosi per aggregarsi alla comitiva. (bicchiere colmo). Un apprezzamento preliminare per te che riesci sempre a scovare e proporre delle mete che - per quanto collocabili un poco al di fuori dei canali turistici più convenzionali - riescono sempre a catturare un certo numero di adesioni. E poi, naturalmente, un piccolo applauso ai nostri amici, vecchi e nuovi, per la loro apprezzata puntualità nel convergere all'appuntamento convenuto. La breve digressione nella gelida tundra lacustre avrebbe meritato ben altre attenzioni ma, come abbiamo già ipotizzato, si potrà reiterarla nel corso della prossima stagione balneare 2013 con maggior soddisfazione - oltre che per i partecipanti - soprattutto da parte delle differenti specie di zanzare endemiche che certi siti palustri potrebbero lasciare intravedere. Da parte mia i commenti sui "Giardini di Ararat" sono ampiamente positivi ma non vorrei dilungarmi più di tanto perché ti verrebbe facile insinuare che sono stato condizionato dalle grazie della vivandiera.


Comunque, battutacce a parte, direi che il posto merita una prova di appello e quindi cerca di stabilire in tempi brevi una seconda convocazione sul posto. I miei complimenti alla nuova amica Silvia, debuttante e preoccupatissima guida che ha saputo ben superare gli attimi (inevitabili e comprensibili) di iniziale timidezza. Per quanto alcune citazioni di date e dati potessero apparire sulle prime un tantino "scolastici" direi che la fanciulla ha senz'altro superato la sua prima ordalia e quindi spero che potremo ritrovarla ad accompagnarci in altre nostre future visite nel circondario di sua competenza. Mi fermo qui perchĂŠ riterrei doveroso lasciare larghi spazi anche agli altri nostri compagni di merende.

Silvia: Una giornata a dir poco emozionante e particolare per me... splendida conclusione del tanto impegno profuso per l'ottenimento dell'agognata abilitazione e nella preparazione della mia prima visita guidata! Un grazie di cuore ad Andar per Arte e a tutti i partecipanti! Con la vostra simpatia e semplicità è stato un grandissimo piacere accompagnarvi alla scoperta della città di Viterbo! E che questo sia solo l'inizio di una nuova avventura! A presto!


Associazione Culturale ANDAR PER ARTE Via dei Faggi 3 01015 Sutri (VT) Telefono: 340/3324511 - 0761/1767213 info@andarperarte.com www.andarperarte.com

Testo: Giovanni Galotta Commenti: Polvero e Silvia Grafica: Maria Luisa Garabelli Fotografie: Gaetano Padricello - Giovanni Galotta Guide: Silvia Scialanca - Flavio OspitalitĂ : Agriturismo I Giardini di Ararat (Via Strada Romana 30 - Bagnaia VT)


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