Responsabilita' sociale e tecnologia solidale n.4-5, anno I, Luglio-Agosto 2012

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COOPERAZIONE

Anno 1 Numero 4/5 Luglio/agosto 2012

Lombardia – Palestina: un gemellaggio di speranza L’impegno di CBM Italia per sconfiggere la cecità Un ponte tra l’Italia e la Palestina per dare una speranza di guarigione a tanti malati e disabili che vivono in una terra dove l’assistenza sanitaria è ancora un miraggio per la maggior parte della popolazione. A lanciarlo è stato il centro di riabilitazione di Betlemme Basr (Bethlehem Arab Society for Rehabilitation) insieme a CBM, l’organizzazione internazionale che da più di un secolo opera per sconfiggere le forme evitabili di cecità e di disabilità fisica e mentale nei Paesi in Via di Sviluppo. Il BASR offre servizi alla popolazione palestinese nei territori occupati e nella regione di Gaza, oltre che nei campi profughi. Nel 2004 sono stati intrapresi i primi passi verso la realizzazione di una clinica per curare e assistere le persone affette da ipovisione. Dal 2005 CBM ha sviluppato con il BASR un piano quinquennale per sostenere i servizi di oftalmologia e audiologia e fornire servizi di screening, terapia e chirurgia per vari tipi di disabilità. Il progetto ha anche favorito dal 2009 il gemellaggio tra i Dipartimenti di audiologia e otorinolaringoiatria e quello di oftalmologia del BASR con l’Ospedale di Varese Fondazione Macchi, grazie al sostegno della Regione Lombardia. Il gemellaggio prevede da una parte periodi di formazione a Bet-

lemme da parte dello staff di Varese al personale del BASR, dall’altra periodi di lavoro dei medici palestinesi presso l’Ospedale di Varese. Grazie all’esperienza maturata al fianco dei medici italiani, il BASR oggi sta diventando il primo e unico ospedale di tutta la Palestina a trattare alcune patologie - soprattutto dell’orecchio medio ed esterno che colpiscono ampie percentuali sia di bambini che di adulti. Una notizia promettente se si considera che la maggior parte dei pazienti palestinesi, non avendo la possibilità di spostarsi in Israele, Egitto o Giordania, rischia la sordità o problemi irreversibili al naso in quanto la malattia, se non curata, si cronicizza. Non è stato così per il giovane Suhaib, 12 anni, che un paio di anni fa è stato il primo bambino operato di timpanoplastica in tutta la Palestina. L’eccezionale intervento è stato eseguito dal dottor Guglielmo Romano, dell’ospedale Macchi di Varese, proprio nelle strutture del Basr di Betlemme. Il gemellaggio è importante anche per la formazione dei medici palestinesi, come testimonia il primario Otorino del Basr, dottor Jamil Qumsieh. “Dal 1997 – ci ha raccontatao – non avevo più avuto occasione di aggiornarmi, per questo l’esperienza a fianco dei colleghi di Varese mi è stata estremamente utile”.

BITeB e CBM Italia: Onlus insieme La collaborazione fra il BITeB e CBM Italia Onlus è nata nel 2010 con l’invio del primo microscopio operatorio al Basr. Fin dall’inizio si è trattato di un’attività importante all’interno del progetto di gemellaggio tra la Fondazione Macchi di Varese e l’ospedale Basr. L’obiettivo del gemellaggio, infatti, non è solo quello di migliorare la qualità dei servizi resi ai pazienti palestinesi nel campo delle disabilità dell’udito, del naso e della gola, ma è anche quello di migliorare le attrezzature necessarie per le operazioni chirurgiche. Il progetto tra il Basr e l’ospedale Macchi, tuttora in corso, è promosso dalla Regione Lombardia e, grazie all’iniziativa regionale “Dall’ospedale agli ospedali”, la struttura palestinese ha ricevuto un microscopio operatorio che viene utilizzato dal team medico del dipartimento di otorinolaringoiatria per operare e curare i pazienti del Basr. Con il microscopio operatorio, supervisionato dagli otorini di Varese che periodicamente visitano il Basr nell’ambito del progetto di gemellaggio, il dipartimento è ora in grado di rispondere alle numerose richieste di cura dei pazienti dall’area. Solo nel 2011, sono stati 52 i pazienti operati dal team me-

dico italiano e palestinese insieme (v. nelle fotografie allegate immagini di bambini operati) La collaborazione tra queste realtà è un esempio di eccellenza della cooperazione sanitaria lombarda. Il circolo virtuoso che si è creato è infatti un esempio di efficienza: il Policlinico di Milano ha dismesso il microscopio, CBM Italia insieme alla Regione Lombardia e il BITeB si sono occupati del suo trasferimento in Palestina e infine, l’ospedale Basr di Betlemme ha potuto valorizzare al massimo lo strumento utilizzandolo all’interno di un progetto già avviato con l’ospedale di Varese. Oggi CBM Italia sta continuando ad utilizzare il servizio offerto dal BITeB per equipaggiare le strutture sanitarie dei suoi progetti di cooperazione internazionale. Attualmente è in corso la dismissione di alcune attrezzature e mobilio da ospedali lombardi, che saranno indirizzate a due progetti: nella Repubblica Democratica del Congo, presso la Clinica oculistica dell’Università di Graben (Butembo) e in Uganda, presso l’ospedale CoRSU di Kampala, l’ospedale ortopedico pediatrico per la cura delle disabilità fisiche.

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