Lungarno n. 63 - giugno 2018

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Giugno 2018

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FIRENZE - 12 LUGLIO

IED OPEN DAY

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SOMMARIO

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Estate Fiorentina

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Editoriale / La serenata

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Un'estate formato XXL

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Firenze Rocks

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Qui si festeggia

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Diversamente mondiali

10 Case popolari 13 Il cantante Giuliano

Firenze Rocks

15 In sala / Sipario 16 L’agenda di giugno 18 Giugno da non perdere 19 Arte 20 Firenze Città Cultura Fuori dal Centro 21 Luoghi dimenticati

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22 Esseri urbani / Palestra robur 23 il Questionario con Maurizio Balò

Case Popolari

24 Frastuoni Le musiche dal mondo 25 La carica dei millini 26 Parole Di Verso / Con Senso 27 L'ottava di Pilade 29 Palati fini Gole profonde 30 Oroscopo

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Il cantante Giuliano



EDITORIALE di GABRIELE AMETRANO

C

osa è la libertà? Forse l’idea di andare al mare, immaginarsi già a correre sulla spiaggia, a prendere il sole con birra gelata nelle mani, forse anche quel momento di bella stanchezza dopo una giornata di relax. Perché lo sappiamo, il dolce far niente a volte stanca. È l’idea della libertà, quella di poter godere il mare, di essere già lì. Ed invece, tra noi e la nostra idea, ci sono chilometri di strada, a volte traffico, ore perse sotto il sole ma sull’asfalto. C’è la ricerca spasmodica di un parcheggio, di un fazzoletto di spiaggia libero dove non ci siano già comitive di amici urlanti o famiglie già attrezzate per il pranzo luculliano. Tra noi e la libertà c’è quella che chiamiamo realtà. Succede sempre e un po’ ci deprime, perché quando vogliamo essere liberi ci accorgiamo sempre che c’è un impedimento. E quindi possiamo essere liberi solo e unicamente se ci rendiamo conto di quanto in verità non lo siamo. Un paradosso, certo, ma che serve a prepararci a quella che può sembrare agli occhi degli altri una resa ed invece è una resistenza, una forte volontà di essere liberi. E non ci arrendiamo alla realtà, sorridiamo, tenendo ancora più stretta l’idea di libertà. Perché non importa quanto la realtà possa intercedere, l’importante è continuare a credere all’idea. Immaginate quindi Lungarno come un’isola libera, sfogliatela con calma, con disinvoltura, dall’inizio alla fine o, se meglio credete e solo per questo mese, dalla fine all’inizio. Intorno a voi vi potranno dire che così non si fa, che occorre leggere con metodo. Questo mese fregatevene: prendete Lungarno e leggetelo come volete. Poi partite, perché il mare vi sta aspettando.

LA SERENATA di MATILDE SERENI

"È

ARRIVATO UN BASTIMENTO CARICO DI…” Estate Fiorentina, Pitti Uomo, il Calcio Storico, i Fochi di San Giovanni. Dopo sei mesi di duro lavoro contornati da pioggia con una spolverata di neve, Firenze alza colletto e risvoltini e, come ogni giugno che si rispetti, tira fuori il meglio di sé in quanto ad arte, spettacolo, storia ed intrattenimento. Per chi gestisce una free press di arte e cultura (conoscete qualcuno?) è tipo l’albero della cuccagna. Tutti conoscono il gioco e tutti sanno che il divertimento sta proprio nell’arrivare agli agognati salumi appesi, scalando una superficie irta e scivolosa, più o meno quanto il raccontare, da profani, eventi in cui Firenze e i fiorentini credono da secoli (anche Pitti è arrivato alla 94esima edizione quindi non si salva nessuno, forse l’Estate, forse). Divertente no? No, ma Lungarno ha le spalle larghe e non si è lasciato certo intimorire. Ecco dunque la nostra versione di questo mese così tronfio di aspettative culturali da lasciare poco spazio a tutto il resto. E poi senza Mondiali da guardare, cosa c’è di meglio che viversi la città in versione estiva senza megaschermi?

In copertina "Lazy Summer" di Angelo Montanari L'illustrazione Lazy Summer l'ho realizzata pensando ad una pigra giornata estiva, una di quelle giornate senza tempo in cui ci si crogiola al sole o si sta rilassati a casa, senza far niente, sospesi in un non-tempo. Ma sullo sfondo, come un miraggio o un'inaspettata epifania, emergono i fantasmi del Calcio Storico Fiorentino, l'appuntamento tradizionale della città, un evento di “pura azione”, di potenza virile e selvaggia, in totale antitesi con la fiacchezza e l'indolenza di certi pomeriggi d'estate. Angelo Montanari è un illustratore e graphic designer freelance di Reggio Emilia, nato nel 1977 ha frequentato il Mimaster in Illustrazione Editoriale. www.angelomontanari.com Instagram: @angelo1977re

Iscrizione al Registro Stampa del Tribunale di Firenze n. 5892 del 21/09/2012 N. 63 - Anno VII - Giugno 2018 - Rivista Mensile Proprietario: Associazione Culturale Lungarno Editore: B unker srl • Firenze Iscrizione al Roc 23957 Direttore Responsabile: Gabriele Ametrano Stampa: Tipografia Baroni e Gori srl • Prato Nessuna parte di questo periodico può essere riprodotta senza l’autorizzazione scritta dell'editore e degli autori. La direzione non si assume alcuna responsabilità per marchi, foto e slogan usati dagli inserzionisti, né per cambiamenti di date, luoghi e orari degli eventi segnalati. PER INFO E PUBBLICITÀ tel. 055 6585939 e-mail: lungarnofirenze@edizionibunker.it

I contenuti di questo numero sono a cura dell'Associazione Culturale Lungarno. Per la loro realizzazione hanno collaborato: Matilde Sereni, Tommaso Ciuffoletti, Jacopo Aiazzi, Giulio Garosi, Valentina Messina, Alba Parrini, Giacomo Alberto Vieri, Giulia Focardi, Raffaella Galamini, Tommaso Chimenti, Riccardo Morandi, Cristina Romeo, Leonardo Cianfanelli, Caterina Liverani, Gabriele Ametrano, Francesca Corpaci, Marta Staulo, Alessandra Pistillo, Riccardo Ventrella, Gabriele Giustini, Giulia Alfani, Roberto Del Fosco, Pilade Cantini, Erika Gherardotti, Rocco Gurrieri, Alba Clementi, Angelo Montanari, Virginio. Coordinamento: Riccardo Morandi Editor: Arianna Giullori L'Associazione Culturale Lungarno ringrazia la Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze per il contributo a sostegno delle attività culturali svolte.


UN'ESTATE TAGLIA

XXL

C'

è una gatta che si aggira per le strade di Firenze. Le piace l’arte, ama il cinema, non disdegna la musica e impazzisce per la danza. Soprattutto adora stare in giro, perdersi tra le strade lasciandosi trascinare dagli eventi, attratta dagli odori, dai colori e dai suoni vibranti della città. Il suo nome è Florence. Firenze, come una micia curiosa ed esploratrice, giocherellona ma al tempo stesso selvatica, addomesticata seppur indipendente, si apre alla stagione estiva. Un’estate con la E maiuscola, che, come ormai da tradizione, abbraccia sei mesi, accompagnandoci da maggio a ottobre nel vortice dei giorni più caldi. “Un’edizione da record”, come l’ha definita il sindaco Dario Nardella, e in continua crescita, sia per numero di associazioni e domande rispetto al 2017, sia per il budget speso (un milione di euro) ma soprattutto per i luoghi coinvolti, con maggiore attenzione alle periferie, ma anche spazi inediti come l’anfiteatro delle Cascine presente con la “Notte della Taranta”, la Basilica di Santa Maria Novella dalla verve ballerina con la rassegna di danza “Novella Classica” e la rinnovata Manifattura Tabacchi che debutta con gli spettacoli di “Made in Manifattura”. Last but not the least c’è la tramvia, protagonista della seconda edizione di “Reading in the sound” a cura dell’associazione La Nottola di Minerva che, tra le altre atti-

di VALENTINA MESSINA

vità, dedicherà un reading sulla nuova linea 3, quella che collegherà il tratto Alamanni-Careggi, la cui attivazione è prevista proprio in estate. Ma come fare a scegliere nella moltitudine dell’offerta? Per il mese di giugno si parte in quarta con “Secret Florence”, rassegna sull'espressione artistica contemporanea con eventi, performance, proiezioni e concerti site-specific a cura di Tempo Reale, alla scoperta di luoghi inediti (9-16 giugno, preview 8 giugno), passando per il Parco di Villa Favard dove ci sarà “Copula Mundi” festival culturale gratuito, eredità dell’ex “Icchè ci vah ci vole”, contenitore di performance di arte, musica, teatro, danza e workshop aperti a tutti. E per la notte di San Giovanni? C’è “Musica in carcere”, concerti brevi eseguiti da più gruppi musicali nelle 19 sezioni della casa circondariale in diretta streaming (24 giugno). Tra le conferme del cartellone troviamo la consueta rassegna di cinema all’aperto “Apriti

cinema” che torna ad accendere il piazzale della Galleria degli Uffizi con una programmazione di ben 35 pellicole in lingua originale (25 giugno – 11 agosto) senza dimenticare la “Arena di Marte” (dal 25 giugno) e il “Nuovo Cinema Puccini Garden” all'Ex Manifattura Tabacchi (25 giugno - 11 agosto); “La libertà è terapeutica” della compagnia teatrale Chille de la Balanza, per animare gli spazi dell’Area di San Salvi con incontri, musica dal vivo e teatro in ricordo del 40° della legge Basaglia (da giugno a settembre); “Festival au désert”, progetto musicale multiculturale che in questa edizione tratterà di tematiche legate al tema del transito e della migrazione, al parco delle Cascine (30 giugno - 3 luglio); e sempre legato all’attualità c’è “Sogno meticcio” spettacolo che ha come protagonisti i richiedenti asilo, che faranno tappa dal quartiere 1 al quartiere 5 (9, 20, 29 giugno e repliche nei mesi successivi). Per gli amanti dei pic-nic al Prato delle Cornacchie c’è “Cascì-Nìc” con eventi culturali e sportivi gratuiti, e per chi vuole abbandonarsi poi alla magia del fiume Arno con “ZauberTeatro” potrà godere di spettacoli teatrali a bordo degli antichi barchetti dei renaioli, tra il ponte alle Grazie e il ponte alla Carraia. Forte Belvedere sarà poi il palcoscenico perfetto per sia ospitare concerti che l’arte con la mostra di Eliseo Mattiacci (fino al 14 ottobre) e infine, la romantica serra del Tepidarium del Roster, sarà la cornice perfetta per l’installazione audiovisiva site-specific “Camera Oscura & Arte Sonora/Nacked Eye, hidden ear”. La proposta è copiosa, l’agenda è già piena e io sto finendo le battute a mia disposizione nel vano tentativo di elencare tutti gli eventi di giugno. Impresa non impossibile perché per il calendario completo basta andare su estatefiorentina.it.

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FIRENZE ROCKS di RICCARDO MORANDI

P

otremmo parlarvi del giugno musicale fiorentino utilizzando linguaggi da comunicato stampa. Utilizzando parafrasi importanti, spizzicando il Wikipedia di ogni singolo artista, riportandovi stralci di conferenze stampa. Potremmo raccontarvi ore, location, appuntamenti e darvi dei suggerimenti, ma non lo facciamo. Non per mancarvi di rispetto, ma solamente perché reputiamo che l’informazione sarebbe quasi pleonastica, e ci sentiremmo un po’ banali. Dato quindi per assodato che sappiate che dal 14 al 17 giugno all’Ippodromo del Visarno la nostra città ospiterà artisti del calibro di Foo Figherts, Guns’n’ Roses, Iron Maiden e Ozzy Osbourne, cercheremo di approfondire e giocare con voi in un ipotetico Risiko del Rock. Il legame col gioco risponde ai fan, non allo stesso gioco: nessun dado da tirare, nessun territorio da conquistare, ma solo una paradossale battaglia in campo aperto fra il popolo che calpesterà il suolo del Visarno. I primi a scendere in campo sono i fan del rock generalista, senza bandiera né canzone, ovvero i fan dei Foo Figheters: ricordano la gioventù spettinata degli anni Novanta, ricordano che Dave Grohl prima di essere frontman di questo collettivo era batterista dei Nirva-

na. L’armata dei Foo Fighers si colloca quindi per prima, potente, senza etichette e senza paura nel nostro gioco. La loro forza è un’appartenenza che il grande Renè Ferretti (chi non conosce si documenti, basta uno smartphone) definirebbe “alla cazzo de cane”, e permetteteci il turpiloquio. Ma gli altri eserciti devono scendere in campo ed il più temibile è a nostro avviso quello che muoverà la polvere fiorentina il giorno dopo, ovvero il 15 giugno: il popolo dei Guns’n’ Roses. Loro, i Guns, sono stati e sono tutt’ora il prototipo di gruppo da bosco e da riviera, coloro che hanno sdoganato la chitarra elettrica (e che chitarra!) negli oratori, coloro che scrivevano ballate sdolcinate da dedicare alla compagna di banco, ma dopo dieci minuti davano provinciali accordi di ribellione. Questi ex giovani hanno una canzone che tutti gli over 30 cantano, sono potenti perché generalisti ed orecchiabili. Il cantante è invecchiato, il chitarrista ha ancora il cesto di capelli, gli altri due componenti potrebbero esser chiunque, persino Liberato. Rimangono poi le armate ostiche, quelle dure: la prima è quella dei riservisti, ovvero dei soldati “smessi” che nelle loro case si tolgono le pantofole ogni due o tre anni per calzare stivali polverosi, mettersi il giubbotto di jeans smanicato con la toppa dietro, darsi una pettinata alla lunga (e non più folta, vista l’età) chioma, e presenziare al concerto degli Iron Mai-

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den. In quel contesto, cari lettori, non si scherza, il raduno degli alpini metal non si tocca: l’esercito è schierato, preciso, educato ma combattivo. La seconda e ultima band chiama a ritrovo un po’ quelli che son rimasti, la cui forma fisica non eccelle, il cui atteggiamento più che combattivo o ribelle rimane quello di un tifoso della Fiorentina che esulta riguardando un clip sul secondo scudetto del 1969. La compagine di Ozzy Osbourne, il grande Ozzy, passato dai fasti di una band come i Black Sabbath al semi reality “Gli Osbourne”, passato sui palchi inglesi del 1971 dove intonava la meraviglia intitolata “Paranoid” a vedere la figlia Kelly che nel 2002 coverizzava un pezzo di Madonna. Sarà difficile assegnare una vittoria, sarà difficile il gioco, perché poi esistono, e sono in mezzo a noi, coloro che combattono in tutte e quattro le fazioni. Sono i veri aficionados del festival, coloro che godono in mezzo alla polvere del Visarno, coloro si nutrono a token di birre medie sgasate, coloro che rimpiangono il Jammin Festival di Imola dove la scaletta dei gruppi veniva fatta tirando un dado da 12 adatto per il Dungeon’s n Dragon. Sono gli ex giovani che farebbero le corna anche a Pippo Franco se cantasse “Che fico” con una chitarra elettrica davanti ad un palco polveroso. Sono loro, e siamo noi, il vero cuore pulsante di questa manifestazione, noi che mai avremmo potuto immaginare si svolgesse a Firenze fino a pochi anni fa una cosa simile. Polvere e birra in plastica, avanti tutta. Firenze è capitale e campo di battaglia!


QUI SI FESTEGGIA di ALESSANDRA PISTILLO

A

giugno, a Firenze, si festeggia. In Santa Croce c’è il calcio storico, da circa 40 anni Pitti Uomo porta eventi mondani in tutta la città, e i Fochi di San Giovanni solcano il cielo il 24 del mese. Tradizioni irrinunciabili, appuntamenti fissi. Qualcosa che segna l’inizio di qualcos’altro. Dell’estate, perlopiù. O di nuovi cicli di vita fiorentina. Il calcio storico. E anche quest’anno, “son labbrate”. Botte e schianti in costumi storici, in una piazza Santa Croce gremita a festa, madida di sudore, impolverata. Nacque nel Sedicesimo secolo questa combinazione incredibile tra calcio, rugby e wrestling. Anche quest’anno, il sorteggio per le semifinali è stato fatto il giorno del Volo della Colombina. Volo non del tutto completo visto che è partita dall'altare, è arrivata al “Brindellone” e poi si è fermata. Tra mani nei capelli e scongiuri dell’intera città, la contesa tra i quattro quartieri storici resta una certezza: nella prima semifinale si affrontano gli Azzuri di Santa Croce e i Rossi di Santa Maria Novella e nella seconda scendono sulla sabbia i Bianchi di Santo Spirito e i Verdi

di San Giovanni. La finalissima si disputa il 24 giugno: corteo storico, fiumi di gente, e per i vincitori la gloria. Alle 22 poi, tutti col naso all’insù. I fochi. Sgomberate le tribune in Santa Croce, il formicaio di gente si dirige verso le rive dell’Arno. In piazza Ferrucci c’è profumo di croccante e in Lungarno Serristori c’è un bivacco che “pare d’essere alla stazione”. Scatta l’ora, primo botto: luci, cuori e fontanelle fanno bello il cielo della città, e gli immancabili borbottii dei fiorentini scandiscono il ritmo dei botti successivi: “Siamo andati a risparmio, eh!”. Ovviamente, anche quest’anno, “eran meglio quelli degli anni passati”. La rincuorante certezza che “per i Fochi, Firenze un s’accontenta”. Persino dall’Impruneta, dove i “fochi” son piccini e Firenze è una manciata di luci, i fiorentini ammirano e bubbolano. A bassa voce, però, senza rubare la scena al ronzio delle zanzare. Pitti Uomo. Il Signor Pitti, Uomo di molto charme, 40enne discreto coi primi ciuffi di barba bianca, il botto lo fa ogni volta che torna a Firenze. I tappi saltano, i flash impazziscono e fiumi di bollicine inondano gli eventi esclusivi della Firenze d’élite. Lui si

palesa: un suo tiro di sigaro e le donne svengono; un suo cenno con la mano e i palazzi si illuminano; un suo sguardo severo, e spuntano volanti fuori dai cancelli delle ville, sulle colline in fiore. I fiorentini si chiedono “chi c’è? che c’è? che succede?”. Il tempo di capire: “ah, c’è Pitti, sarà una festa privata…” il pedale sul freno, il motore rallenta. Una sbirciata dal finestrino e poi oltre quel cancello, per scovare invano qualche particolare da raccontare. La villa illuminata se ne resta imperiosa oltre il viale alberato che sale su, fino in cima al poggio. I fiorentini che passano riprendono lo sterzo, trovando conferma sui giornali al mattino seguente: il Signor Pitti, Uomo di mondo, è stato proprio lì. Per giorni, il suo spirito aleggia sulla città. Senza troppi sorrisi ai fotografi, finito lo champagne, si ritirerà altrove, per poi tornare - ed è una certezza - dopo 6 mesi. Così, a porte chiuse ed obiettivi aperti, Firenze celebrerà ancora il suo signore dell’eleganza, che la saluterà con la mano prima di sparire tra due vetri oscuri, divinamente composto in un ghigno compiaciuto.

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DIVERSAMENTE

MONDIALI di ALBA PARRINI

O

rmai ce ne siamo fatti una ragione: l’Italia è fuori dai Mondiali di calcio 2018. E se è proprio vero che a giugno si disputeranno molte partite della World Cup, è altrettanto vero che possiamo scordarci beatamente dei match, magari sfuggendo col corpo e con la mente dai maxischermi e dagli Inni nazionali. Ecco qualche proposta per evitare il rosicamento da esclusione. 1. Cercate il vostro angolo zen nello yoga Ormai si sa, a Firenze d’estate non c’è parco che si rispetti che non proponga un corso di yoga in orario pomeridiano o serale. E quindi via di posizione di loto o cane a testa in giù, per sfuggire alla frenesia da coppa del mondo. Vi segnaliamo il giovedì pomeriggio al parco dell’Anconella, e l’ormai imperdibile appuntamento del lunedì e mercoledì al parco delle Cascine. Portatevi anche qualcosa da mangiare per condividere un picnic sull’erba. 2. Passate un fine settimana a diretto contatto con la natura a Capraia L’isola, abitata da circa 400 persone, promette snorkeling, trekking e giri in barca alla scoperta della sua biodiversità. Quello che sicuramente non offre sono bar sport pieni di schermi sintonizzati sugli stadi russi e tifosi molesti. Un buon motivo per scoprire una perla ancora nascosta e selvaggia proprio a due passi da noi. 3. Rinnovate la vostra fede calcistica in un eremo benedettino. Forse ormai non ci resta che pregare che ai prossimi Mondiali vada meglio. E dove altro farlo se non in un’antica abbazia benedettina, ormai devota al luxury tourism? Basta andare a Sarteano, in provincia di Siena, per usufruire di un ritiro di lusso all’abbazia di Spineto, saltata agli onori della cronaca nel 2013 quando l’ex premier Letta decise di “rinchiudere” qui tutti i suoi Ministri per fare spirito di squadra. Com’è andata a finire è storia nota. E se tifassi un’altra squadra? Ecco dove incontrare le altre tifoserie. Diciamo la verità, chi di noi non ha pensato di affiliarsi ad un’altra nazionale calcistica, ormai orfani della nostra maglia azzurra? Ecco qualche proposta di locale dove incontrare le altre tifoserie che vi potrebbero adottare. Sud Corea: ci siamo affezionati alla Corea grazie a Psy, che nel 2012 ha insegnato a mezzo mondo la danza saltellante “in stile Gangnam”, ma pochi sanno che Gangnam è un distretto business e vivacissimo di Seul. Gangnam è anche il nome del ristorante coreano in via guelfa 94 R, dove tra un piatto di bibimbap e Kimchi stringere nuove amicizie e tifare la nazionale, che nel gruppo F deve vedersela contro la Germania.

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Marocco: il Marocco se la dovrà vedere con i vicini di casa spagnoli; non sarà facilissimo e se decidete di dare man forte a questa nazionale, potrete andare da Cherlot, sulla via Faentina, ormai un punto di riferimento per tajines e couscous di livello. Russia: avete deciso di sostenere i padroni di casa? Beh, almeno potrete assaggiare la pietanza locale per eccellenza, ovvero i pelmeni, ravioli di cipolla e carni miste, burro e creme acide. Immancabile per chiudere il pasto con i vostri nuovi amici tifosi, un brindisi alla vodka. Dove incontrare questa tifoseria? Due sono gli indirizzi, la più casalinga “Trattoria Marina” in via Verdi, e il più ricercato Fedor in piazza Signoria USA: anche gli Stati Uniti sono fuori dal mondiale. Ma è anche vero che mal comune mezzo gaudio, e che c’è sempre una buona scusa per mangiare un Mac and Cheese che si rispetti e per fare un bel po’ di baccano con nuovi amici made in USA, commentando le partite in inglese maccheronico. Un indirizzo dove incontrare quest’altra tifoseria “esule” è il Rooster, che ha appena aperto una nuovissima seconda sede in Via Porta rossa 63 R. L’altro mondiale: come dimenticarsi la sportività Pensavate anche voi che gli allenamenti per la coppa del mondo fossero solo dentro i campi o nelle palestre delle società sportive? E invece no. C’è un altro mondiale non ufficiale, che promette fuoco e fiamme: il mondiale degli Hooligans. Pare proprio che le tifoserie avversarie più violente, quella russa e quella inglese, si stiano per affrontare in un girone tutto loro, lontano dagli stadi. Nel corso della scorsa Confederation Cup gli ultras russi si sono dati appuntamento nelle foreste del Paese, suonandosele di santa ragione come allenamento contro gli acerrimi nemici da Londra. Perché tutto questo odio? “I nostri avversari naturali sono gli inglesi, i padri fondatori del teppismo ultras e per questo sempre molto attesi”. Così ha dichiarato un tifoso russo. E se questa sfida si gioca fuori dagli stadi, i tifosi inglesi sono avvertiti di non fare il bis della carneficina durante Marsiglia 2016. foto di Isabella Soulard


CASE POPO LARI

La cultura del vivere insieme di JACOPO AIAZZI

O

gni città del mondo ha i propri quartieri più popolari. Le periferie italiane brulicano di palazzoni composti da tanti piccoli appartamenti per i quali sempre più persone attendono per anni con il solo obiettivo di accedere alle graduatorie pubbliche e ottenere un alloggio ad affitto calmierato. A Firenze, alle più note Case Minime e gli alloggi delle Piagge, si aggiungono tanti contesti condominiali meno noti. In questi da tempo si denunciano situazioni di tensione e si temono problemi di integrazione. Per alcuni una delle cause di queste difficili situazioni è il presunto incremento di inquilini stranieri che riescono ad accedere ai bandi E.R.P. (edilizia residenziale pubblica, ndr). Il “VI Rapporto sulla condizione abitativa in Toscana” fotografa una situazione dove «il 93,9% degli alloggi sono stati assegnati con regolare contratto di locazione e solo l’1,6% è occupato abusivamente (dato nazionale al 6,4%). Dei 47.384 nuclei familiari che vivono in case E.R.P., il 26,3% è composto da persone che vivono da sole, il 20,4% da nuclei con soggetti invalidi, il 2,4% da famiglie con figli disabili a carico. Il 91,2% degli asse-

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Edilizia popolare Più di un secolo di storia gnatari degli alloggi è italiano, l’8,8% è straniero. Il 35,9% degli alloggi è andato a famiglie straniere, rispetto al 40,6% del 2015». Nonostante ciò in alcuni contesti condominiali fiorentini la percentuale di inquilini stranieri è diversa da questa fotografia. È il caso del complesso in piazzetta San Sepolcro, proprio accanto alla biblioteca comunale dell’Isolotto, dietro l’Esselunga di via Canova. «Su 28 famiglie che vivono qua - racconta una inquilina italiana - solo 4 o 5 sono italiani e due appartamenti sono vuoti. Viviamo una situazione difficile e un evidente problema di integrazione. Molti non rispettano le regole e alcuni non pagano neanche l’affitto. Quando eravamo solo italiani a

vivere nelle case popolari, tranne qualche problema di condominio, non avevo mai ricevuto minacce e offese. Queste case sono molto belle, con soffitte e garage a disposizione degli inquilini, invece mia figlia e i miei nipoti vivono nelle case popolari di piazza Leopoldo dove ci sono infiltrazioni d’acqua e muffa ovunque, nell’appartamento come per le scale condominiali. Vivono in una situazione inaccettabile». Nel garage sottostante, tranne un’auto impolverata e abbandonata, non ci sono particolari situazioni di degrado: alcune svastiche di colore verde dipinte sui muri e sulle porte, accompagnate da scritte come “negro” o “ebola”. Ma a soli pochi metri di distanza la situazione descritta appare molto diversa: «Nel mio palazzo ci sono più italiani che stranieri e nessun problema di integrazione - dice

Antonella, inquilina delle case ex INA di via degli Agrifogli, la mattina passando davanti alla vicina scuola elementare si vedono bambini di ogni nazionalità. Questa è integrazione, nonostante ci siano alcuni momenti di tensione dovuti però alle condizioni di povertà diffuse. Certo, in alcuni casi la convivenza è difficile a causa delle differenti culture e abitudini; nella palazzina dove vive una mia amica c’è una famiglia rom di trenta persone che vivono stipate in un piccolo appartamento, ma i bambini studiano la nostra lingua in casa di una vicina italiana. La situazione è dura ma non cederemo alla guerra tra poveri», conclude Antonella. A Novoli incontriamo Valeria, una signora italiana

che vive con Casa Spa da 26 anni e da 5 è alloggiata nelle strutture temporanee in legno e cartongesso di viale Guidoni, di fronte al Tribunale. Qui, quasi introvabili sui campanelli sono i cognomi stranieri. Per Valeria, che da 23 anni vive con il suo compagno originario del Senegal, «più che un problema di integrazione c’è un grosso problema di razzismo. La casa è piccola ma non gli manca niente, i problemi non sono dati dagli alloggi o dalla provenienza degli inquilini ma dalle difficili condizioni sociali, culturali ed economiche di grande depressione. Nella vicina via della Torre degli Agli stanno costruendo edifici di 7 piani di edilizia popolare destinati ad ospitare 88 famiglie; qua ci sono problemi di convivenza e siamo solo due palazzine di 9 famiglie l’una, non voglio immaginare cosa succederà laggiù». 11

Firenze è immersa nelle case popolari, più di quanto si possa immaginare. Questo tipo di edilizia accompagna la storia della nostra città da più di cento anni, definendo l’immagine di interi quartieri, o integrando puntualmente il tessuto urbano fiorentino. Dal 1909, anno di nascita dell’Istituto Case Popolari di Firenze fino all’inizio del conflitto mondiale, notiamo sostanzialmente due tipologie di interventi: le esperienze di blocchi a corti chiuse e le cosiddette “casette rapide” (quali su tutte il Villaggio Giardino di Via Carlo del Prete), costruite in tempi record di soli sei mesi nei primissimi anni ‘30 con lo scopo di ospitare il flusso di lavoratori arrivati in città. L’attività edilizia pubblica si interromperà con l’arrivo della seconda Guerra mondiale, per poi riprendere negli anni della ricostruzione, con i piani di intervento INA-Casa. “Non case ma città” era la frase del sindaco La Pira che tenne a battesimo nel 1956 il quartiere dell’Isolotto: parti abitate autosufficienti e non semplici addizioni alla città esistente, un progetto che favorisca la crescita di comunità attraverso una sorta di ricostruzione sociale. Negli stessi anni, architetti e urbanisti si interrogano su quello che sarà il più discusso progetto di urbanistica e architettura fiorentina degli anni ‘60: il nuovo quartiere di Sorgane (1962), con le celebri macrostrutture in cemento a vista, degli architetti Ricci e Savioli. Gli ultimi insediamenti importanti da citare sono il complesso noto come “case minime” situato in via Rocca Tedalda, quello in zona via Benedetto Dei, e quello de Le Torri Cintoia. E ancora, le recenti case temporanee di viale Guidoni, alloggi innovativi ad impatto zero ed il complesso residenziale pubblico de Le Murate, il cui master plan è stato curato direttamente da Renzo Piano. (M.S.)

foto di Giulio Garosi


XXXVIII STAGIONE CONCERTISTICA 2018 / 2019 Giorgio Battistelli direttore artistico

Daniele Rustioni direttore principale

Thomas Dausgaard direttore onorario Celso Albelo Salvatore Accardo George Andguladze Giordano Bellincampi Mario Brunello Francesca Dego Pietro De Maria Lorenzo Fratini Gianluigi Gelmetti Kerem Hasan Niklas Benjamin Hoff mann Tiina-Maija Koskela Hennig Kraggerud Jan Lisiecki Raffaella Lupinacci

Alexander Malofeev Michele Marelli Michele Mariotti Edgard Moreau Angela Nisi Eva Ollikainen Maxime Pascal Erica Piccotti Miriam Prandi Beatrice Rana Federico Maria Sardelli Peppe Servillo Markus Stenz Eduardo Strausser

Coro del Maggio Musicale Fiorentino Orchestra Haydn di Trento e Bolzano C o n s e r v a t o r i d e l l a To s c a n a Yo Y O Yo u t h O r c h e s t r a Yo u t h O R T

c o n i l c on t ribut o di

o r c h e s t r a d e l l a t o s cana. it


Il cantante

Giuliano di TOMMASO CIUFFOLETTI

G

iuliano cantava perché sì. Certe volte ho voglia di uscire e cantare, anzi urlare forte le canzoni che piacciono a me. In faccia alla gente. Perché sì, perché mi va. Ma non ho il coraggio. Giuliano invece ce l'aveva e girava i mercati di tutta Firenze facendo esattamente quello. Aveva una grande scatola Giuliano, enorme come la fiducia che doveva riporre nelle persone. Se volevi ci mettevi dentro due spiccioli per ricambiare l'omaggio di una sua cantata. Altrimenti non ci mettevi dentro niente e lui cantava lo stesso. Anzi, urlava. Forte. Le canzoni che piacevano a lui e che solitamente erano quelle di Gianni Morandi. Ai tempi ero poco meno che un moccioso e quando potevo andavo coi miei ai mercati del quartiere a comprare scarpe Abibas e felpe della Mike. Era quando ancora Naomi Klein non aveva fatto i miliardi scrivendo “No Logo” e noi ce ne fottevamo di ogni ansia no global e s'andava al mercato, perché sì. Ricordo bene la prima volta che lo vidi, anzi, che lo sentii. Perché ci prese alle spalle, a me e mia mamma, che è sempre stata una bella donna e quando al mercato qualcuno cercava d'abbordarla io m'incaricavo di fare subito la faccia del figlio stronzo che “signormio si fidi le conviene lasciar perdere perché le buco le gomme della macchina”. IO VOGLIO PER MEEEE LE TUE CAREEEZZEEEE. All'improvviso, da dietro, mentre rovistavamo spalla a spalla tra mucchi di braghette di tela, veniamo investiti dalla foga di Giuliano in piena performance di “In ginocchio da te”, immortale capolavoro di Migliacci e Zambrini che nel 1964 Gianni Morandi consegnò ad una gloria anche cinematografica grazie all'omonimo film che narrava una storia di tradimento, pentimento e rivalsa. Ci giriamo di scatto e mia mamma, secondo il più belluino degli istinti che è quello materno, mi mette subito una mano sul petto ad allontanarmi dal presunto pericolo e si

para davanti all'ignoto aggressore. SIII IO T'AMO PIUUU DELLA MIA VIIITAAAA. Scosto la testa oltre la schiena di mia mamma e guardo che sta succedendo, quando la sento ridere. E cazzo mi metto a ridere anche io. E pure Giuliano che lì per lì stava continuando imperterrito, guarda mia mamma e si mette a ridere anche lui. “Offerta cantante Giuliano amico di Gianni Morandi e paesano”. Così stava scritto su quello scatolone. Mia mamma tira fuori il portafoglio e io mio faccio avanti per guardare quel tipo strano. “Grazie signora!”. Mia mamma mette 5mila lire nello scatolone. Di lì in avanti l'ho rincontrato diverse volte. “Fatti mandare dalla mamma”, “Non son degno di te”, finezze come “Il giocattolo”. Urlate con andamento sincopato, tra i banchi dei mercati di tutta Firenze, dalle Cure alle Cascine. Se avete vissuto a Firenze tra gli anni '80 e il 2005, più o meno, non potete non averlo incontrato. E se siete troppo giovani: beati voi, anche se vi siete persi l'ultimo grande poeta urbano che questa città abbia conosciuto. Giuliano era cantante. E lo era a prescindere dalle offerte. Giuliano usciva di casa con la voglia di cantare e cantava. Urlava

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le sue canzoni perché sì. Non era quello che qualcuno volgarmente chiama “barbone” e non era nemmeno un esibizionista. Ricordo una volta che RaiDue, in una trasmissione dedicata a Gianni Morandi, intervistò e chiese a Giuliano di esibirsi davanti alle telecamere. Lui lo fece, ma con fare schivo, timido, lontano dalla studiata piacioneria di chi si offre al video con affettato distacco che tradisce la voglia di mostrarsi. E grazie a Dio che ai tempi di Giuliano non c'erano gli smartphone, perché in breve ne avrebbero fatto un fenomeno da baraccone di WhatsApp. Giuliano per me era e resta un poeta. Da quel primo giorno in cui lo vidi ridere con mia mamma. Oggi suo nipote cura una pagina Facebook, “Gli amici di Giuliano!!!!!”, a lui dedicata, dove raccoglie testimonianze, ricordi, foto, come quella qui riportata che forse non rende piena giustizia a Giuliano (che era uomo più affascinante di quanto qui sembri). In quella pagina potrete anche scoprire che Giuliano era davvero amico di Gianni Morandi. Giuliano è morto 12 anni fa.


CITTÀ METROPOLITANA DI FIRENZE


IN SALA di CATERINA LIVERANI

Da Cannes a Firenze

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orgos Lanthimos, Todd Haynes e Steven Soderbergh. Saranno le ultime pellicole di questi 3 registi, garanzia di un’immersione totale in quanto di meglio il cinema internazionale ha da offrire, a dominare le uscite in sala nel mese di giugno. Partiamo con Yorgos Lanthimos (“Lobster”), il regista greco classe 1973 corteggiato da Hollywood e amato dalle celebrità, di cui potremo vedere l’attesissimo “The Killing of a Sacred Deer” presentato a Cannes nel 2017. Commedia nera sui segreti inconfessabili di una bizzarra famiglia interpretata da Colin Farrell e Nicole Kidman, il secondo film in lingua inglese di Lanthimos, esce finalmente nelle sale italiane. Todd Haynes (“Carol”) grande maestro nell’arte di raccontare le emozioni, specialmente quelle al

femminile, torna nelle sale con “La stanza delle meraviglie” tratto dall’omonimo romanzo per ragazzi di Brian Selznick, cimentandosi questa volta con l’universo immaginifico di due ragazzini affetti da sordità. Nel cast del film, anch’esso presentato al Festival di Cannes nel 2017, insieme Michelle Williams e Julianne Moore, Millicent Simmonds la straordinaria giovanissima attrice sordomuta, protagonista recentemente di “A quiet place”. È la deliziosa Claire Foy, conosciuta soprattutto per la sua interpretazione della Regina Elisabetta nella serie Netflix “The Crown”, la protagonista, nel ruolo di una donna in fuga da uno stalker, di “Unsane” di Steven Soderbergh. Nel cast del film, che il regista di “Ocean’s Eleven” ha girato quasi in segreto con un iPhone, anche Matt Damon.

In arrivo in città anche la rassegna Cannes a Firenze che da 5 anni propone in esclusiva e in anteprima per il pubblico fiorentino una selezione di pellicole fresche di Festival. L’iniziativa, che si svolgerà dal 12 al 14 giugno all’Institut Français e dal 15 al 17 a La Compagnia, quest’anno sarà aperta dall’evento speciale in occasione del Maggio’68 “LA VOCE DI UN TESTO: GODARD E TRUFFAUT, Dialogo immaginario sul cinema francese nel 68. Testo di Giovanni Cocconi”.

S I PA R I O di TOMMASO CHIMENTI

Sul palco

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iugno è quella terra di mezzo, tra la primavera e l'estate, tra le stagioni al chiuso e i festival all'aperto, quel limbo, quella promessa di qualcosa, quel trampolino per il tuffo. Giugno è più votato alla musica ma qualcosa sul fronte teatro comunque si trova, aspettando le varie importanti rassegne toscane di luglio e agosto, da Monticchiello a Radicondoli, da Volterra a Orizzonti verticali di San Gimignano, da Kilowatt a Sansepolcro al Festival delle Colline di Prato, da Mercantia a Certaldo a Collinarea a Lari. Ma c'è un festival ad un'oretta da Firenze, il primo toscano che apre di fatto la stagione, che è “Inequilibrio” a Castiglioncello (comincia il 19) con, come al solito da ventun anni, molte interessanti proposte. Il piatto è ricco: ne abbiamo selezionati alcuni, iniziando da Francesco Pennacchia con “Il custode”, il 19, passando per i Quotidiana.com con il nuovo “Prima che arrivi l'eternità”, il 22 e 23, Massimiliano Civica con “Belve”, 23 e 24, Nerval Teatro con “Beckettiana” il 24, gli Oyes con “Schianto” il 26. Si trova sempre un buon valido motivo per gli scogli livornesi che accolsero Sordi, Fellini e Mastroianni. Restando più all'interno delle mura cittadine grande attenzione meritano gli slanci mix tra prosa e musica colta del Maggio Musicale

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Fiorentino, apertosi con botti e fuochi d'artificio: ecco il 3 giugno Alessio Boni, il 3, 5 e 8 i fratelli Cauteruccio, Fulvio e Giancarlo, tornano insieme per “Infinita tenebra di luce” da Rainer Maria Rilke fino all'Inaugurazione della palazzina dell'Indiano, 29, 30, a cura di Virgilio Sieni: un programma veramente folto e ricco, pieno e variegato. Altro contenitore da tenere d'occhio è l'“Estate Fiesolana” dove il 28 apre la rassegna “Iliade un racconto mediterraneo”, a cura di Sergio Maifredi, con vari interpreti che si caleranno nel Mito. L’apertura è con Valerio Massimo Manfredi con “La prima guerra mondiale”. “Vento d’estate, io vado al mare, voi che fate?”.


Giugno venerdì 1

domenica 3

L A CITTÀ DEI LETTORI (01-03/06) Villa Bardini (FI) ing. tessera associazione

ALESSIO BONI - CAMERISTI DEL MAGGIO Teatro del Maggio Musicale Fiorentino (FI) ing. 15€

ART SCHONK - LA MANO CREATIVA (01-28/06) Istituto Universitario Olandese di Storia dell’Arte (FI) ing. libero

I NFINITA TENEBRA DI LUCE Teatro Goldoni (FI) ing. 15/20€

BEATRICE BRESOLIN - IO E L(')ORO (01/06 - 02/06) ex Scuderie Cascine (FI) ing. 15€

ISITA GUIDATA AL CIMITERO MONUMENTALE EBRAICO V Museo Monumentale Ebraico (FI) ing. 9€ con prenotazione

MONICA GENTILE e MARCELA GIESCHE - FIRE OF UNKNOWN ORIGIN (01/06 - 02/06) ex Scuderie Cascine (FI) ing. 15€ SINA SABERI - PRELUDE TO PERSIAN MYSTERIES ex Scuderie Cascine (FI) ing. 15€ SARA SGUOTTI e NICOLA CISTERNINO - TUTT’UNO ex Scuderie Cascine (FI) ing. 15€ PIETRO PIRREDDU - MOSÉ RISALITI ex Scuderie Cascine (FI) ing. 15€

IOI - MINIMARKET DI EDITORIA INDIPENDENTE (8-9/06) O Saletta Campolmi (PO) ing. libero P ETER BRODERICK Sala Vanni (FI) ingresso 5 €+dp

sabato 9 ARINO MORETTI - SILVIA FRIGATO M Teatro del Maggio Musicale Fiorentino (FI) ing. 15€

lunedì 4

P ARTY INAUGURAZIONE ESTATE A SAN SALVI Ex Manicomio - San Salvi (FI) ing. NP

AZZARENO CARUSI N Teatro del Maggio Musicale Fiorentino (FI) ing. 15€

ERCATO MANODOPERA (9-10/06) M Piazza SS Annunziata (FI) ing. libero ATHALIE HANDAL e VERUSCA COSTENARO N Cantiere Futurarte (FI) ing. libero

martedì 5

ENOÎT LACHAMBRE / PAR B.L.EUX - LIFEGUARD B Secret Florence (FI) ing.10€

ISABELLA GIUSTINA - MUTAMENTI ex Scuderie Cascine (FI) ing. 15€ GRETA FRANCIOLINI - RITORNELLO ex Scuderie Cascine (FI) ing. 15€ LUIGI DALLA PICCOLA - L’IDEA DEL VOLTO Palazzo dei Beccai (FI) ing. libero THE IMPOSSIBLE BLACK TULIP (03/05 - 03/06) ing. NP Le Murate (FI) ORT - VILLE E GIARDINI INCANTATI (31/05 - 04/06) Varie Location (FI) ing. 10,50€ I CAMILLAS - HEMP REVOLUTION Ex Fabrica (PO) ing. libero LORENZO VIOTTI Teatro del Maggio Musicale Fiorentino (FI) ing. 15/50€ FESTIVAL DEL VIAGGIO (1-14/06) Varie Location (FI) ing. NP ARTOUR - IL BELLO IN PIAZZA (1-3/06) Piazza D’Ognissanti (FI) ing. libero BELLA VISTA SOCIAL FEST (1-2/06) Villa Bellavista (Borgo a Buggiano - PT) ing. NP

S TORIE DI ANGELI SANTI E ARTIGIANI Chiesa Orsamichele (FI) ing. libero I L VASO FRANCOIS. UN VASO ANTICO RACCONTA Museo Archeologico Nazionale (FI) ing. libero

mercoledì 6

P AESAGGIO NOTTE (09/10/06/18) Planetario / Fondazione Scienza e Tecnica ingresso 5 €+dp

S ONGS FROM THE RAIN Circo-lo Teatro del Sale (FI) ing.NP S ONIC JESUS - HEMP REVOLUTION Ex Fabrica (PO) ing. libero

domenica 10

L UDOVICA VINCENTI Teatro del Maggio Musicale Fiorentino (FI) ing. 15€

J AMES CONLON Teatro del Maggio Musicale Fiorentino (FI) ing.20/80€ F IERA DI OLTRARNO Piazza Santo Spirito (FI) ing. libero

giovedì 7 BEDTALKS The Student Hotel (FI) ing. libero previa registrazione

lunedì 11

MADAMA BUTTERFLY St.Mark's Church (FI) ing. NP

RIGORY SOKOLOV G Teatro del Maggio Musicale Fiorentino (FI) ing.15/50€

ACCONTAR SOGNI (07/06 - 08/06) R Etra Studio d'Arte Tommasi (FI) ing.NP

L E BAGNANTI Tepidarium del Roster – Giardino dell’Orticoltura Ingresso libero esaurimento posti

IKHAIL JUROWSKI M Teatro del Maggio Musicale Fiorentino (FI) ing.15/50€

sabato 2 GONG - ELISEO MATTIACCI Forte Belvedere (FI) ing. NP

L ISA BATACCHI The time of Discretion, Le Murate. Progetti Arte Contemporanea (FI) ing. libero

martedì 12

DAVIDE VALROSSO - STUDIO ANATOMICO SULLA MEMORIA ex Scuderie Cascine (FI) ing. 15€ SARA CETELLANI - EFFETTO COCKTAIL PARTY ex Scuderie Cascine (FI) ing. 15€ SINA SABERI - DAMNHOOSH ex Scuderie Cascine (FI) ing. 15€ ANNE TERESA DE KEERSMAEKER / JEAN-GUIHEN QUEYRAS / ROSAS - MITTEN WIR IM LEBEN SIND/BACH6CELLOSUITEN (02/06 - 03/06) Teatro della Pergola (FI) ing. 15/20/25€ FESTA MEDIEVALE (2-3/06) Malmantile (FI) ing. libero

P ITTI IMMAGINE UOMO (12/06 - 15/06) Palazzo dei Congressi, Fortezza da Basso (FI) ing.NP

venerdì 8 L ATTEX PLUS FESTIVAL Villa Solaria (FI) ing. 32€

C ANNES A FIRENZE (12-17/06) Cinema La Compagnia (FI) ing. NP

E AT PRATO (08/06 - 10/06) Giardino Buonamici (PT) ing. libero

OWNTOWN 81 D Cinema La Compagnia Ingresso libero fino ad esaurimento posti

RT - VILLE E GIARDINI INCANTATI (08/06 - 09/06) O Varie Location (FI) ing. 10,50€

mercoledì 13

P ETER BRODERICK Sala Vanni (FI) ing. 5/10€ FRANCESCO TASKAYALI Il Fiorino sull’Arno (FI) ing. libero

P OETRY SLAM Biblioteca Villa Bandini (FI) ing. libero

NDREA LASZLO DE SIMONE - HEMP REVOLUTION A Ex Fabrica (PO) ing. libero

FLORENCE DESIGN WEEK (13-18/06) Le Murate (FI) ing. libero

Palazzina Indiano Arte

Virgilio Sieni Centro nazionale di produzione

inaugurazione 29 giugno — 01 luglio

2018

Piazzale dell’Indiano Parco delle Cascine Firenze

info@palazzinaindianoarte.it +39 055 228 0525 www.palazzinaindianoarte.it

29 giugno 30 giugno 01 luglio

ore 18,30 ore 10 — 21 ore 10 — 21


Musica • Teatro • Arte • Cinema • Eventi

giovedì 14 F OO FIGHTERS + THE KILLS + WOLF ALICE + FRANK CARTER e THE RATTLESNAKERS Visarno Arena (FI) ing. 70/320€ S IMONE GRAZIANO - BERILL DUO Chiostro del Carmine (FI) ing. 5/10€ IACAMPO Ex Fabrica (PO) ing. libero

martedì 19 IL PRIGIONIERO - QUATTRO PEZZI SACRI Teatro del Maggio Musicale Fiorentino (FI) ing. da 20 a 100€

martedì 26 mercoledì 20 RT - VILLE E GIARDINI INCANTATI (08/06 - 09/06) O Fondazione ORT (FI) ing. 10,50€

S TEVE MCCURRY - ICONS (14/06-16/09) Villa Bardini (FI) ing. NP

IORNATA MONDIALE CONTRO LE LEUCEMIE, LINFOMI E G MIELOMA Fondazione Franco Zeffirelli (FI) ing. NP

venerdì 15

L A DAFNE Grotta del Buontalenti (FI) ing. 40/80€

PREMIO CRESCENDO - SERATA FINALE Palazzo Vecchio - Salone dei Cinquecento (FI) ing. libero

E NSEMBLE DEGLI INTRIGATI - LUCIANO GAROSI Teatro del Maggio Musicale Fiorentino (FI) ing. 10€

SIMONE GRAZIANO NAOMI BERRILL DUO Chiostro del Convento del Carmine ingresso 5 €+dp

lunedì 25

giovedì 21

LFIO ANTICO A Ex Fabrica (PO) ing. libero L ’HOMME ARMÉ - FABIO LOMBARDO Abbazia di San Miniato al Monte (FI) ing. libero

mercoledì 27 P ITTI IMMAGINE FILATI (27/06 - 29/06) Palazzo dei Congressi, Fortezza da Basso (FI) ing.NP

UNS ‘N ROSES + THE PINK SLIPS + VOLBEAT + JIN JU + G BARONESS Visarno Arena (FI) ing. 70/320€

P ITTI IMMAGINE BIMBO (21/06 - 23/06) Fortezza da Basso, Palazzo dei Congressi, Palazzo Affari (FI) ing.NP

OBERTO VECCHIONI R Teatro Romano di Fiesole (FI) ing.25/35€

C ACAO Ex Fabrica (PO) ing. libero

INTAGE SELECTION (27-29/06) V Stazione Leopolda (FI) ing. 5€

C LASH TO ME Ex Manicomio - San Salvi (FI) ing. NP

IL PRIGIONIERO - QUATTRO PEZZI SACRI Teatro del Maggio Musicale Fiorentino (FI) ing. da 20 a 100€

F ESTA INTERNAZIONALE DELLA CERAMICA (15-17/06) Varie Location (Montelupo F.no) ing. libero

E ZIO BOSSO E L’ORCHESTRA GIOVANILE ITALIANA Teatro Romano (Fiesole) ing. libero

sabato 16 RT - VILLE E GIARDINI INCANTATI (08/06 - 09/06) O Varie Location (FI) ing. 10,50€

venerdì 22 ZUBIN MEHTA - SIMONE RUBINO Teatro del Maggio Musicale Fiorentino (FI) ing. da 20 a 80€

I RON MAIDEN + SHINEDOWN + HALLOWEEN + JONATHAN DAVIS Visarno Arena (FI) ing.55/305€ C ARMEN St.Mark's Church (FI) ing. NP

sabato 23

NA PASSEGGIATA INCANTATA U Giardini di Boboli (FI) ing. libero

IOCHI DI EQUILIBRIO G Museo Nazionale del Bargello ing. libero

F ORTEZZA ANTIQUARIA (16-17/06) Piazza Vittorio Veneto (FI) ing. libero

I L PRIGIONIERO - QUATTRO PEZZI SACRI Teatro del Maggio Musicale Fiorentino (FI) ing. da 20 a 100€

IUSEPPE CHIARI/LA LUCE G Studio Savioli al Galluzzo Ingresso libero a piccoli gruppi

T HIS MUST BE US (23-28/06) Fondazione Kennedy-Le Murate (FI) ing. libero

domenica 17 ZZY OSBOURNE+AVENGED SEVENFOLD+JUDAS PRIEST+TREO MONTI Visano Arena (FI) ing.55/305€ FIERUCOLINA DELLE API D’ESTATE Piazza Santo Spirito (FI) ing. libero

lunedì 18 E LIO - CAMERATISTI DEL MAGGIO Teatro del Maggio Musicale Fiorentino (FI) ing. 15€

PAOLO BENVEGNU’ Ex Manicomio - San Salvi (FI) ing. NP

domenica 24 F INALE CALCIO STORICO F.NO+FUOCHI DI SAN GIOVANNI Varie Location (FI) ing. NP C ARMINE IN FIERA Piazza Santo Spirito (FI) ing. libero CIOMPI MENSILE ANTIQUARIATO Piazza L. Ghiberti (FI) ing. libero ECIBEL OPEN AIR D Visarno Arena (FI) ing. NP

giovedì 28 Z UBIN MEHTA Teatro del Maggio Musicale Fiorentino (FI) ing. 20/80€ ALERIO MASSIMO MANFREDI - ILIADE “LA PRIMA GUERRA V MONDIALE” Teatro Romano di Fiesole (FI) ing. 10€ F ESTIVAL ORCHESTRE GIOVANILI (28/06-08/08) Piazza della Signoria (FI) ing. libero

venerdì 29 I NAUGURAZIONE PALAZZINA DELL’INDIANO (29/06 -01/07) Piazzale dell'Indiano, Parco delle Cascine (FI) ing. libero VION TRAVEL A Teatro Romano di Fiesole (FI) ing. 20/25€

sabato 30 Z UBIN MEHTA - SIR ANDRÀ Teatro del Maggio Musicale Fiorentino (FI) ing. 20/80€ DIRTMUSIC Ex Manicomio - San Salvi (FI) ing. NP


Giugno da non perdere OIOI - MINIMARKET DI EDITORIA INDIPENDENTE

AVION TRAVEL 29 giugno - Teatro Romano (Fiesole) A distanza di 15 anni dal loro ultimo album di inediti “Poco Mossi gli altri Bacini”, risalente al lontano 2003, gli Avion Travel tornano con “Privé”, un disco fedele allo spirito di produzione indipendente e alle atmosfere della trilogia composta da “Bel-

8-9 giugno- Saletta Campolmi (PO)

losguardo”, “Opplà”, “Finalmente Fiori” e realizzato dopo aver ricostruito lo staff operativo dei loro inizi, con Mario Tronco nel ruolo di produttore artistico e supervisore, oltre che di arrangiatore e musicista. Gli Avion Travel si sono ricongiunti in formazione originale per quello che è stato il Retour nel 2014, poi protrattosi fino agli inizi del 2017; tre anni in cui la band è stata protagonista di più di 100 concerti. Nell’estate del 2017 dopo la scomparsa di Fausto Mesolella e un periodo di esitazioni e riflessioni, il tour è ripreso in quintetto con la new entry di Duilio Galioto alle tastiere.

EX FABRICA

di Cristina Romeo

ascoltare sul prato di Ex Fabrica. Fino al 20 luglio anche incontri, teatro, spazio ragazzi, proiezioni, mercatini e lo spettacolo “nature-body” della Compagnia TPO prodotto dal Teatro Metastasio di Prato. Tutte le sere un vero e proprio locale all'aperto con lo storico pub pratese Camelot 3.0 che darà la possibilità di cenare e scegliere tra una vasta selezione di birre, cocktail e drink fino a tardi.

All’Impruneta fino al 24 giugno è possibile fare un tuffo nella preistoria, con la mostra “The world of dinosaurs” ospitata all’interno del Parco Sassi Neri. Il percorso comprende 50 riproduzioni a grandezza naturale di dinosauri ed una sala cinema dove viene proiettato un filmato in 3D. La mostra è aperta ogni sabato e domenica dalle ore 9.30 fino alle ore 18.30. Ingresso a pagamento dai 3 anni in su.

MAGGIO MUSICALE FIORENTINO

Il 17 giugno è in programma una visita guidata per le famiglie al Museo Archeologico Nazionale. La proposta è delle guide di ArteMide, che accompagneranno piccoli e grandi alla scoperta dell’importante collezione dell’Antico Egitto conservata nel museo, raccolta grazie ad una spedizione finanziata a metà dell’800 da Granduca Leopoldo II. Per prenotazioni scrivete a artemidefirenze@gmail.com.

PETER BRODERICK

Location varie Numerose come sempre le iniziative targate Maggio Musicale Fiorentino per il mese di giugno. Per le opere il 3, il 5 e l'8 giugno il Teatro Goldoni ospiterà la prima assoluta dell'opera Infinita tenebra di luce, commissionata dal Maggio e firmata da Adriano Guarnieriè ispirata alla raccolta di liriche di Rainer Maria Rilke. Sarà invece la grotta del Buontalenti nel Giardino di Boboli ad ospitare La Dafne di Marco da Gagliano (25, 27 e 29 giugno) diretta da Federico Maria Sardelli con la regia di Gianmaria

partecipante che dovranno raffigurare il tema spazio in relazione al formato di lavorazione, e quello “Disegni per Sognatori” con Silvia Baroncelli, illustratrice e autrice per molte case editrici italiane e estere, nonché docente di Arte del fumetto presso la Libera Accademia di Belle Arti di Firenze.

GIUGNO BAMBINO

1 giugno - 20 luglio - Giardini Fabbrichino (PO) EX FABRICA presenta “Hemp Revolution”: festival musicale curato dalla Compagnia TPO e Millessei Dischi, associazione musicale pratese attiva dal 2013 nella produzione discografica e di eventi. Per tutto giugno tre concerti a settimana di artisti del panorama musicale italiano (Andrea Laszlo De Simone, I Camillas, Iacampo, Alfio Antico, Sonic Jesus, Don Antonio e tanti altri) da

Il 9 e 10 giugno torna per la 2° volta in città OIOI, per far scoprire le meraviglie dell'editoria e dell'autoproduzione artistica. Durante i due giorni saranno svolti, all'interno della Saletta Campolmi, in via Puccetti 3 a Prato, adiacente alla Biblioteca Lazzerini e di fronte al Museo del Tessuto, una mostra mercato con espositori provenienti da tutta Italia, workshop, presentazioni, due mostre, il tutto accompagnato da buon cibo e musica. Nel programma anche un workshop di stampa 3D sul tema dello Spazio, con la produzione di un numero indeterminato di cartoline a

8 giugno - Sala Vanni (FI) Peter Broderick, classe 1987, è un multi-strumentista e cantante, nato e cresciuto in Oregon. Fin da giovanissimo rimane affascinato dalla scena folk e ben presto ne diventa partecipe, tanto che nel 2007 si trasferisce in Danimarca dove inizia la lunga e prolifica collaborazione con la band Efterklang in un tour quinquennale. Nel frattempo registra diversi album in solo, che spaziano dalla musica classica, come l’album di debutto “Float”, alla folk di “Home” – sperimentando costantemente diversi generi musicali e ricevendo commissioni per colonne sonore

Aliverta, composta nel 1608 su libretto di Ottavio Rinuccini e riproposta per la prima volta in tempi moderni nella versione originale fiorentina del 9 febbraio 1611. Parlando di danza non possiamo invece fare a meno di menzionare Virgilio Sieni che il 29 e 30 giugno ci invita all'inaugurazione della Palazzina dell'Indiano, con pratiche sull'erba, laboratori dedicati al gesto e alla natura, esposizioni, incontri e camminamenti tra l'Arno, il parco delle Cascine e il Teatro del Maggio. 18

di film e spettacoli di danza. Ora conosciuto come uno dei veterani della prestigiosa label Erased Tapes, Peter ha all’attivo ben undici release su questa etichetta, in compagnia di nomi come il già citato Nils Frahm, Lubomyr Melnyk, Ólafur Arnalds e Kiasmos.


ARTE di RAFFAELLA GALAMINI

En plein air

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al ponte della festa della Repubblica ai fochi di San Giovanni, giugno sarà un mese ricco di eventi nel segno dell’arte, anche en plein air. Si apre il 2 giugno al Forte Belvedere Gong, la grande antologica dedicata a Eliseo Mattiacci (Cagli, 1940), figura di spicco dell’arte contemporanea. Venti le sculture all’esterno del Forte e all’interno della Palazzina, un’ottantina i disegni di questo artista attratto dal cielo con le sue stelle e i suoi pianeti e che da sempre indaga il sublime del cosmo. Un viaggio nell’universo infinito che accomuna Mattiacci allo scienziato Galileo Galilei. Inaugura il 5 giugno nel Museo della Moda e del Costume di Palazzo Pitti la mostra “In viaggio con stile: Guidare le automobili, lasciarsi guidare dalle mode”. L’auto come status symbol al pari di un vestito, frutto della creatività di un designer e stilista. Una mostra interdisciplinare in cui alle foto storiche dell’Ar-

chivio Locchi che hanno per tema l’auto nel Novecento vengono accostati abiti da indossare in viaggio. Tocca il 19 giugno all’Aula Magliabechiana degli Uffizi e al Museo del Bargello ospitare la mostra “Islam e/a Firenze. Collezionismo dai Medici all’Ottocento”. Una mostra che vuole esplorare il dialogo tra la Firenze del Rinascimento e il mondo orientale islamico. Esposti tappeti, tessuti, materiali lignei, ceramici e vitrei, metalli, avori, pietre dure e manoscritti. Infine il 21 giugno la retrospettiva (19242017) dedicata a Fritz Koenig a Firenze tra galleria delle statue e delle pitture agli Uf-

fizi e Giardino di Boboli. Fritz Koenig, uno dei maggiori scultori tedeschi del ‘900, si è fatto conoscere per l’opera “Sfera Cariatide”, posta tra le torri gemelle a New York e risparmiata dal crollo delle strutture dopo l’attentato dell’11 settembre 2001. La mostra fiorentina è la prima grande retrospettiva che viene dedicata a quest’artista e ritroviamo i temi ricorrenti nei suoi lavori: la solitudine, l’estasi della coppia, il cavallo, i movimenti delle masse, l’Olocausto. In mostra disegni, modelli e sculture di piccolo e medio formato (agli Uffizi), mentre le opere monumentali in bronzo sono nel Giardino di Boboli.

The Florence Experiment di ALESSANDRA PISTILLO

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iciamo che sentire urla terrorizzate e risate isteriche nel bel mezzo di Palazzo Strozzi non è proprio consuetudine. Ma è la situazione in cui potreste imbattervi, se decidete di partecipare al grande esperimento del celebre artista tedesco Carsten Höller e del rinomato neurobiologo vegetale Stefano Mancuso: “The Florence Experiment”, fino al 26 agosto 2018. Semplicemente, una genialata. Il progetto, a cura di Arturo Galansino, studia l’interazione tra esseri umani e piante attraverso l’installazione di due monumentali scivoli nel cortile rinascimentale e uno speciale laboratorio scientifico collegato alla facciata di Palazzo Strozzi: due sale dove vengono proiettati film horror e comici. Un utilizzo degli spazi quantomeno inedito, dato che chiunque può lanciarsi da ben 20 metri di altezza, scivolando giù a tutta velocità con una piantina di fagiolo in mano, per poi terrorizzarsi e ridere a crepapelle subito dopo davanti agli schermi. Strizza inevitabile, botta di adrenalina, eccitazione, sorpresa. Una valanga di emozioni in meno di un’ora. Tutte “raccolte” per essere messe a confronto con le reazioni di diverse tipologie di piante. Scopo dell’esperimento? Studiare l’empatia tra organismi vegetali ed esseri umani. Ecco quindi che a Palazzo Strozzi, per la prima volta, una scienza innovativa come la neurobiologia vegetale viene associata ad un linguaggio artistico che stravolge la fruizione museale, attivando il ruolo dei visitatori e delle loro reazioni come parte integrante dell’opera. Una riflessione contemporanea sul concetto di Ecologia come nuova consapevolezza di reciproca interazio-

ne tra tutti gli esseri viventi, umani compresi. Scopriamo, con nostro sommo stupore, che le piante sono esseri intelligenti dotate di straordinaria sensibilità, capaci di comunicare con l’ambiente esterno attraverso i composti chimici che riescono a percepire ed emettere. A causa della loro impossibilità di fuggire, hanno sviluppato la superba abilità di sentire con grande anticipo ogni più piccolo cambiamento dell’ambiente, così da modificare in tempo la loro fisiologia per sopravvivere. Se consideriamo che noi umani, immobilizzati in una scivolata di 20 metri, ci ritroviamo impotenti a gridare “aiuto” al vento nel bel mezzo di Palazzo Strozzi, c’è da chiedersi quale delle due specie sia più degna di rispetto. www.palazzostrozzi.org

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CULTURA FUORI DAL CENTRO

FIRENZE CITTÀ di GIACOMO ALBERTO VIERI

di ALBA CLEMENTI

A walk on the wild side go straight, turn right

“Oggetti Migratori” a Villa Vogel

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on so se vi siete mai trovati con un bricco di latte da montare in mano, una coppia di americani dall'altra parte del bancone che dice “not hot please: cold, cold milk with ice”, in un pomeriggio che è già estate spalancata, dalle parti di piazza San Lorenzo, e l'asfalto del centro ribolle e anche gli uomini grassi passeggiano con la camicia un poco sbottonata e allora resti impietrito, mentre una mano va a fuoco perché il latte si sta bruciando e infatti il beccuccio fa quei rumori brutti e metallici, e guardi la coppia americana ignara ma sorridente, e poi lo scorcio di città dalla vetrina, le bancarelle ambulanti dei ragazzi pakistani, con le ruote che cigolano, tutte quelle cintole di pelle conciata benino, ma a volte no, tinta benino, e a volte no, ma a chi le venderanno? Quelle patchwork per esempio, con tanti colori e sovrapposizioni, camoscio e pitone. Le strade brulicano di risate e attributi, “it's amazing, oh, it's gorgeous”, tutti che ammirano e invidiano la bellezza, ne chiedono informazioni, mai sazi. Dov'è questo? Come facciamo a raggiungere quell'altro? E Florence, insomma, è sempre stunning anche quando gonfi e affaticati questi turisti perdono sali minerali e sospiri per girarla, camminando in fila indiana, una nazionalità dietro l'altra, e nessuno ci ha capito nulla, fra gps e vecchie cartine arrotolate, e nei bar chiedono di tritare il ghiaccio per metterlo dentro al caffè, ma anche col latte e lo zucchero, insomma un frappè ma loro dicono comunque “it's delicious” perché ogni cosa, a loro, qui sembra squisita, come a quelli che hanno patito la fame da bambini e poi non rifiutano più nulla per la vita intera.

Migriamo perché abbiamo bisogno di andare e non fermarci fino a quando non arriviamo. E allora parti. Fai la valigia, disfala, lasciati qualcosa indietro, portati quello che vuoi, non portare niente di quello che ti serve. Torna, abbandona, confonditi, lascia che il flusso del percorso ti schiarisca le idee. Perditi. Che cosa significa migrare? Come può il design essere uno strumento utile per unire le diverse interpretazioni legate a questa parola? Il primo luglio 2018, nel suggestivo contesto di Villa Vogel, si terrà la mostra “Oggetti Migratori”, un evento che si proporrà al pubblico con una serie di progetti dedicati o ispirati al fenomeno della migrazione. Oltre ad un’esposizione dedicata, l’evento sarà accompagnato da una serie di interventi, conferenze, letture, filmati e live painting che mirano a sollecitare e a prendere coscienza della tematica. Una giornata dove si uniscono più culture e più punti di vista in un unico evento, intorno ad un argomento e ad un fenomeno di grande attualità destinato a rimanere cruciale per lungo tempo.

Sostieni il progetto su: becrowdy.com/oggetti-migratori Segui l’evento su: facebook.com/oggettimigratori instagram.com/oggettimigratori

Ma il latte pieno di bolle, il ghiaccio a cubetti, e le spinte per attraversare una piazza, le file storte ai musei, i souvenir difettosi, il ragù di carne con la panna, la bellezza contraffatta, boh...”is it delicious?”. Io continuo a dire di girare a destra, a sinistra, camminare per altri 10 minuti e poi si arriva. Ma di fatto, non lo so, che cosa stiamo vedendo tutti quanti.

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L U O G H I D I M E N T I C AT I Foto di GIULIO GAROSI - Testo di JACOPO AIAZZI

La Riottosa Palazzina di due piani al Galluzzo, a due passi dal ponte Bailey, con spazio verde in passato adibito ad orto, fa parte del complesso del Monastero della Certosa di proprietà del Demanio. Abbandonata da circa 60 anni, fino al 9 febbraio 2007, quando venne occupata da alcune persone legate all’area anarchica toscano-fiorentina e adibita a feste, cene e incontri. Sulla facciata, tra il 2008 e il 2009, è stato realizzato un murales dallo street artist Blu, unico suo lavoro presente sul territorio fiorentino. Il 3 agosto 2017 la palazzina è stata sgomberata e gli ingressi sigillati, tornando ad uno stato di inutilizzo.

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ESSERI URBANI di FRANCESCA CORPACI

“I Calcianti”

S

ul calcio storico Vice America ha fatto un documentario al rallenti. Venticinque minuti in cui, qualcuno direbbe, ogni cosa è in potenza. Nel video i calcianti che corrono lentissimi e poi pezzi di calcianti, la parte per il tutto. Deltoidi tesi in torsioni eterne, pettorali tatuati nell’atto del rimbalzo. “Sineddoche”, avrà esultato tra sé il montatore in stage, e poi giù di Red Bull. I pugni lanciati in aria, i fumogeni come a Gaza, un diciannovenne di professione meccanico che dice “nato per vincere”, “scendere nell’arena” e “lo faccio per Ponte di Mezzo”. Il presentatore, un tipo palestrato dall’aria coinvolta, si concentra sui concetti di rituale, battaglia, eroe. Dopo va a pranzo con uno dei Bianchi e quello sembra che gli voglia tirare, ma alla fine non succede niente. In fondo si vede anche un pochino la partita, ma giusto un soffio, per farsi un’idea. Lo guardo, il documentario di Vice, perché del calcio storico non so nulla. Vivo a Firenze da trentaquattro anni e non conosco nemmeno le regole. “Sarà a causa delle mie origini periferiche?”, teorizzo geolocalizzandomi in zona Bellariva. Allora cerco aiuto tra i più fortunati, quelli cresciuti nei quartieri centrali. “Siete mai stati al calcio storico?”, “Sì ma non ricordiamo bene, guarda il documentario di Vice”. “Due nozioni base? Un aneddoto buffo?” “Esiste solo il documentario di Vice”. Diligente mi arrabatto su Youtube, e a un certo punto mi prende come un’epifania: a nessuno importa niente del calcio storico. La gente con l’attico in Santo Spirito, la verduraia in Sant’Ambrogio, il barista dietro Santa Croce, tutti sul canale di Vice a cercare di capirci qualcosa. È come la storia dei soldati giapponesi, penso, quelli che non sapevano che la guerra era finita o che non ci volevano credere, che poi gli toccava tornare a lavorare alle poste. A Ponte di Mezzo non c’è la giungla delle Filippine, ma c’è il parco San Donato e qualcosa vorrà dire.

Illustrazione di Marta Staulo

PA L E S T R A R O B U R

LEZIONI DI GINNASTICA C U LT U R A L E P E R F I O R E N T I N I di RICCARDO VENTRELLA

La ciminiera della Fiat

E

ra tutta campagna, qui. Poi dalle parti di Villa Demidoff spuntò una ciminiera, alta fino a toccare i cinquanta metri. Passandoci sotto si aveva l’illusione di abitare in una città industriale, scorrendo lungo quell’edificio così tipicamente Fiat. Bruciavano un tempo sotto quella ciminiera le caldaie a lignite per dare energia a uno stabilimento che in realtà non stabilì quasi nulla, essendo più che altro una grande autofficina. Sbucò alla fine degli anni Trenta, qualcuno sostenne per ospitare la produzione strategica di motori per aerei militari. Che comunque non si fecero mai, mentre tutto attorno spuntavano come funghi le escrescenze di un quartiere in forte espansione, che mal si conciliava sia coi nobili Demidoff, da tempo già andati, sia con le questioni industriali. La ciminiera rimase come un punto di riferimento, come un totem familiare ed esotico, come una statua dell’Isola di Pasqua a salutare noi indigeni.

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il

uestionario Maurizio Balò

di ROCCO GURRIERI

Nome. Maurizio Balò. Pronome. Interrogativo. Complemento oggetto. La scena. Un progetto al quale vorresti lavorare. Qualcosa di utile in un posto dove serve. Uno al quale stai lavorando. “Tristano e Isotta” di Wagner a Budapest. La più bella mostra che hai visto quest’anno. Troppa gente alle mostre, mi dedico con estrema tranquillità alla consultazione di bei cataloghi. Hai lavorato con Herzog, l’uomo che si fece costruire tre navi per girare un film nella foresta amazzonica. Condividi la frase detta in “Fitzcarraldo”: “chi sogna muove le montagne”? Condivido, condivido. Anche se a volte una collina può bastare. Una festa indimenticabile. Purtroppo quella del mio ultimo compleanno. Il tuo rapporto col teatro. Problematico al quadrato. Alcune delle scenografie nella storia del cinema che ritieni più interessanti. “West Side Story” e “Providence” di Alain Resnais. Una tua mania. Cercar casa ovunque.

Nasce nel ‘47 a Montevarchi. Muove i primi passi come scenografo lavorando con niente di meno che Emanuele Luzzati e il Gruppo Della Rocca. Da allora si dedica alla mise en scène di una moltitudine di pièce a fianco di registi quali Herzog, Cobelli, Lievi, Kraus, Tiezzi e direttori d’orchestra come Claudio Abbado e Riccardo Muti. Ha collaborato con i principali teatri del mondo, vinto numerosi premi Ubu e ancora il premio alla scenografia della quadriennale di Praga, Le maschere del teatro e ETI-gli olimpici del teatro. Considerato un visionario, amatissimo all’estero, folle artista dell’equilibrio fra spazio, costume e vuoto, Maurizio Balò è un italiano di quelli bravi, umili e intelligenti. Un tesoro nazionale insomma. Buona lettura.

Cosa funziona e cosa non va nel 2018. L’incremento dei voli low-cost (teoricamente) e l’incremento dei voli low-cost (praticamente). Un libro o una poesia fondamentali per Maurizio Balò. Sono un appassionato della letteratura di viaggio quindi dico “Sabbie Arabe” di Wilfred Theisiger. Di cosa non puoi fare a meno. Il parmigiano. Se è vero che essere artisti significa anche essere “buoni ladri”, riconosci una tua “eredità” in scenografi più giovani? Se sì, che sensazione si prova? È vero e un tempo ne sarei pure stato lusingato, oggi col copia-incolla…mah.

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C’è una storia alla quale sogni da tempo di poter dare una forma fisica? Il romanzo “Malcolm” di James Purdy. Trovi una pace nel lavoro o una sorta di “piacevole ansia”? Assolutamente la seconda e neanche sempre piacevole. Sei interessato alla politica? Ma soprattutto la politica si interessa a te? Sempre meno, risposta ambivalente per le due domande. All’estero è capitato di provare la sensazione di cui parli, che la politica si interessasse a me. Ed è stato strano, lasciamelo dire. Non ci siamo abituati. Cosa ami. Tutto quello che faccio con gli altri.


FRASTUONI

DISCHI PIÙ O MENO PROBABILI di GABRIELE GIUSTINI

AKUA NARU - The Blackest Joy - SPV Anni fa – esattamente nel 2006 – passò da Firenze, al Saloncino della Pergola, un’artista americana che si chiamava Ursula Rucker. Era bravissima nel miscelare poetica black, con soul, hip hop e r’n’b. Era forse troppo brava, nel senso che sarebbe stato meglio se, oltre ai tre genere poco fa menzionati, fosse stato possibile aggiungere il pop. Il problema, oggi, è stato risolto dalla

nuova poetessa originaria del Connecticut, Akua Naru, con il suo nuovo album “The Blackest Joy”. Punto d’incontro tra le asperità della già citata Rucker e il lato pop di Lauryn Hill, il disco è un poetico omaggio alla femminilità nera, alla maternità e al patrimonio africano. “Made It”, collocata a metà disco è un capolavoro. Poetic-Soul

STEPHEN MALKMUS & THE JICKS - Sparkle Hard - Domino Detto in amicizia, Stephen Malkmus è un bastardo. Sin dai tempi dei Pavement ha sempre avuto in canna, in ogni brano, un ritornello, una melodia, un qualcosa di pazzesco. Puntualmente sporcato, così come fanno i più dispettosi. Neanche la sua carriera solista è esente da questa attitudine e il nuovo “Sparkle Hard”, suo settimo lavoro in semi solo – semi perché qui è nuovamente con i The Jicks – prosegue proprio verso quei sentieri seppur,

qua e là, sia forte la voglia di battere un fuori pista. Allora ecco l’intro un po’ Kraut, un po’ Tame Impala di “Bike Lane”, la collaborazione con Kim Gordon in “Refute” o il pasticcio con l’auto-tune (dice era per gioco) in “Rattler”. Nel mezzo, la normale perfezione di gemme come “Middle America” o “Bretheren” perché, alla fine, chi sa scrivere belle canzoni, ha sempre la penna a portata di mano. Alternative-Rock dal retrogusto pop.

FANTASTIC NEGRITO Please Don’t Be Dead - Cooking Vinyl Abbiamo conosciuto quel personaggione di Fantastic Negrito, all’anagrafe Xavier Dphrepaulezz, la scorsa estate in occasione del Festival delle Colline alla Villa Medicea di Poggio a Caiano. Fu amore a prima vista perché regalò un concerto folle, enorme e divertente. Emerso a fine anni ‘90 grazie al manager di Prince, si è perso subito dopo, tra estreme leggerezze di gioventù ed un grave

incidente. Grazie alla paternità e alla ritrovata capacità di suonare, Fantastic Negrito completa la sua rinascita e definitiva redenzione con “Please Don’t Be Dead”, successore del già ottimo “The Last Days of Oakland”. 11 brani blues dall’attitudine punk, soul con approccio gospel. Impossibile non voler bene al reverendo Fantastic Negrito. Gospel-blues contemporaneo.

N

onostante giugno possa sembrare un mese di passaggio, per le stagioni concluse e i festival che devono ancora iniziare, nel nostro caso è un mese di vita, un mese di musica di qualità, dei primi concerti all’aperto, di un vigore rinnovato. Il jazz non va in vacanza e si apre a un vasto panorama di possibilità che abbracciano Firenze e la sua provincia, toccando anche Pisa (il 3 con Nico Gori Swing 10tet in Piazza Cavalieri) e Siena (il 6, con il Devil Quartet di Paolo Fresu al Cassero di Poggibonsi). Molti concerti, grandi nomi, location diverse: partiamo dal duo insolito e esplosivo composto da Giovanni Guidi (piano) e Francesco Bearzatti (sax) che suoneranno il 19 giugno all’anfiteatro dell’Osservatorio di Arcetri proponendo una musica sempre ispirata, raffinata e godibile. Parte centrale del nostro

quest’anno compiono 20 anni di carriera. Sarà infatti la scatenata street band guidata da Dario Cecchini a caratterizzare la chiusura della rassegna, il 24 (per San Giovanni) con un concerto celebrativo della loro lunga carriera con grandi ospiti internazionali, tra cui la straordinaria voce di Karima. Le altre serate vedranno i SuRealistas (21), la Bandabardò (22) al loro 25esimo compleanno e i Puerto Candelaria (23). Per terminare questo mese di musica “mondiale” ci spostiamo al Teatro romano di Fiesole, dove il 29 giugno si esibiranno gli Avion Travel (Peppe Servillo, Mario Tronco, Duilio Galioto, Peppe D’Argenzio, Ferruccio Spinetti, Mimì Ciaramella) con un concerto caratterizzato dal ritorno alle origini, con un nuovo disco, “Privé”, fedele allo spirito di produzione indipendente e alle atmosfere originarie del gruppo.

Le musiche dal mondo di GIULIA FOCARDI

programma è “occupato” da Etnica Giotto Jazz, festival realizzato nel cuore del Mugello, a Vicchio, che si propone da anni di promuovere culture diverse dalla nostra, musiche provenienti da tutto il mondo e la condivisione (anche grazie al coinvolgimento di tutto il paese) di cinque giornate di divertimento e vicinanza. Ad aprire il piccolo cartellone in Piazza Giotto, il 20 giugno, sarà il duo, ormai consolidato, di Gino Paoli e Danilo Rea, accompagnato straordinariamente dai Funk Off, che 24


La carica dei “millini” di ERIKA GHERARDOTTI

C

ome chiedere ai Foo Fighters di fare un concerto a Cesena? Facile: chiamare in raccolta mille musicisti e suonare tutti insieme una loro canzone: “Learn To Fly”. La call fu lanciata da Fabio Zaffagnini e risposero in tantissimi. Così, il 26 luglio 2015, fu creata la più grande Big Band del Mondo: Rockin’1000. Il video dell’evento fu caricato su You Tube e in poco tempo diventò virale. Dave Grohl, leader dei Foo Fighters, non rimase indifferente. Cambiò il percorso del suo tour e suonò per i suoi fan.

Rockin’1000 è giunto alla 4° edizione e quest’anno, il 21 luglio, approderà allo Stadio Artemio Franchi di Firenze con “That’s Live 2018”. Ben 1500 musicisti tra fiati, percussionisti, chitarre, tastiere, bassi, batterie e voci eseguiranno 18 brani che hanno segnato la storia del Rock. Tra i tanti, ci saranno anche alcuni volti noti del mondo della musica, come Cesareo, chitarrista degli “Elio e le Storie Tese”. L’evento sarà realizzato grazie anche alla partnership di Arezzo Wave e una parte dell’incasso sarà donata alla comunità di San Patrignano.


PA R O L E di GABRIELE AMETRANO

“Cometa” di Gregorio Magini edito da Neo Edizioni pag. 244 - euro 15

Per parlare del libro di Gregorio Magini occorre prima parlare di Gregorio Magini. Credo sia necessario avvicinarsi alle sue pagine con un po’ di dettagli. Gregorio è un ragazzo alto, un poco schivo negli ambienti pubblici, che preferisce la solitudine del tavolo all’angolo con vista e non quello al centro della sala. Porta gli occhiali e veste in maniera semplice, poco evidente. Abbiamo parlato poche volte ma l’ho osservato in molte occasioni: quelle in cui ci si incontrava nei circolini di quartiere o a qualche presentazione. Magini è uno dei ragazzi che tirarono su Torino una sega, momento che non ho mai ben capito se fosse di rottura o in simpatica competizione con il Salone, ma poi al Salone ci ho rivisto tutti quelli che hanno organizzato l’evento fiorentino. È stato con Vanni Santoni l’ideatore del progetto Scrittura Industriale Collettiva da cui è nato “In territorio nemico”, pubblicato da Minimum Fax. Questo per dire che Magini non è uno qualunque

Questo libro ha ormai qualche anno, ma più passa il tempo più acquista una valenza fondamentale. “L’utilità dell’inutile” di Nuccio Ordine (Bompiani, 2013) è una ragionata visione della vita che ha una verità inconfutabile: non è utile solo ciò che produce profitto. La lettura, la conoscenza, la volontà di crescere intellettualmente ed umanamente sono attività primarie più di quanto la società ci vuole far credere. Ma confutare il pensiero di una cultura che non dona il pane e affermare l’esigenza di cultura non è un passo banale, anche se tutti, a loro dire, s’immolereb-

anche se ad incontrarlo a Firenze potrebbe sembrare. Le apparenze ingannano parecchio, a volte. Nel 2010 ha pubblicato “La famiglia di pietra” con Round Robin e a maggio è uscito con questo, “Cometa”, per Neo Edizioni. Questo romanzo è fin dalle prime pagine un affronto alla quiete e al ben pensare. Un linguaggio puntuale, da confessione di una vita che nella sua normalità mostra quanto sia assurdo lo stesso vivere se ci costruiamo sopra delle banali etichette. Raffaele e Fabio sono i due personaggi: uno con una vita erotica irrequieta, l’altro misantropo e fin troppo nerd. L’unione diventerà una serie di gesta eroiche, sconnesse e straordinarie. “Scoprirai che tutti sono identici nella profonda inconfessata convinzione di essere unici”, l’epigrafe di David Foster Wallace che apre le pagine. Forse basta questa scelta a comprendere dove vuole arrivare Magini ma non importa dove voleva portarci: “Cometa” ci sposta comunque fuori dalle nostre banalità.

bero per la cultura. Per mostrare l’utilità dell’inutile l’autore è dovuto passare per una schiera di filosofi e intellettuali che hanno cercato in ogni modo di far comprendere quanto l’aridità dello spirito sia molto più dannoso di un portafogli con poche banconote. Una lettura illuminante, che ha la consapevolezza di poter dar da mangiare alle menti.

“L’utilità dell’inutile” di Nuccio Ordine edito da Bompiani - pag. 264 - euro 10

Con Senso

Di Verso

IL SOLE

“Sento che il tempo passa e tu non mi hai dato ancora che attese e furori.”

di GIULIA ALFANI

a cura di ROBERTO DEL FOSCO

“C'è qualcosa di nuovo oggi nel sole | anzi, d'antico: io vivo altrove e sento | che sono intorno nate le viole”. Luminosi i versi de L'Acquilone di Giovanni Pascoli, dove un nuovo sole riscalda l'aria. La parola italiana sole deriva dal latino sōl, sōlis, la cui etimologia guarda lontano nel tempo, alla lingua vedica. Il sanscrito vedico è la lingua dei Veda, gli antichi testi religiosi dell'India: si pensi che il più antico dei testi Veda viene datato intorno al II millennio a.C. Nel vedico esiste una radice, svar-, che significa “splendere”. Da essa è derivata la parola sanscrita svar-yas, cioè “sole”. Nel corso del tempo la parola è mutata fino alla forma sûryas. Dopodiché, come tutte le parole di uso comune, ha viaggiato e si è mescolata, modificandosi fino ad arrivare alla forma latina, e quindi italiana. Dalla stessa radice sanscrita sûryas deriva anche la parola greca séirios, “splendente”. In altre lingue il sole splende in forme vagamente assonanti: nell'inglese sun, nel tedesco sonne, nel russo solntse, nello svedese sol.

(tratto da Pensarti – Dante Maffia)

Dante Maffia è poeta, narratore, saggista, critico d’arte e fondatore di riviste prestigiose come “Il Policordo”, “Poetica” e “Polimnia”; per anni ha curato la rubrica dei libri per RAI2. Come poeta fu segnalato, agli esordi, da Aldo Palazzeschi (che firmò la prefazione al suo primo volume) e da Leonardo Sciascia che lo definì “uno dei più felici poeti dell’Italia moderna”. Nel 2004 il Presidente della Repubblica lo insignì della Medaglia d’Oro alla cultura; numerosissimi e prestigiosi i premi ricevuti per le sue opere, tra cui l’ “Alfonso Gatto”, il “Città di Firenze”, il “Montale” e lo “Stresa”.

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L ' O T T A VA D I P I L A D E

A trovar senso di PILADE CANTINI

Mi disse l’Ametrano “ma l’ottava non me la mandi, oggi, per Lungarno?” “Ci provo”, ma la cosa mi turbava, come mi turba far le rime in “arno”… Ed ora mi ritrovo con la bava, ed il rimario dice sol “Locarno”. Tre ottave, a questo giro, è un patimento e per di più su un libero argomento. Comunque per passione mi cimento, non rischio certo d’andar fuori tema, le butto giù, le scrivo in un momento, eccole qui l’ottave, via il patema! Di certo non daranno nutrimento come un bella sfoglia con la crema ma il succo dell’ottava è sempre denso anche quando vien scritto senza senso. Almeno questo spero, spero e penso, e due son bell’e fatte, lascia fare, e se il sapore sarà un po’ melenso salàtele buttandole nel mare oppur nel fuoco con un po’ d’incenso. Ecco, finite, basta improvvisare: così mi sono uscite e non le reggo, le invio veloce e neanche le rileggo.


Palazzina Indiano Arte

un progetto di

Virgilio Sieni Centro nazionale di produzione

inaugurazione 29 giugno — 01 luglio 2018

Piazzale dell’Indiano Parco delle Cascine Firenze

info@palazzinaindianoarte.it +39 055 228 0525 www.palazzinaindianoarte.it

promosso e sostenuto da

promosso da

29 giugno 30 giugno 01 luglio

ore 18,30 ore 10 — 21 ore 10 — 21


PA L AT I F I N I di MARTA STAULO

Felafel Il calcio: quella volta che ti piaceva uno che giocava a calcetto ma te - che sapevi che il non guardare era la tattica di rimorchio più collaudata nei secoli - non guardasti lui e nemmeno la palla che stavi per prendere in faccia. Tu che hai appena tirato un sospiro di sollievo perché è finito il campionato, ma anche tu, che speravi quest’estate di geolocalizzare branchi di maschi etero con il naso all’insù a vedere l’Italia sotto i maxischermi montati in città. Per noi tutte c’è solo un grande, in mondovisione, “e invece”. E invece ci sono sì mondiali, ma l’Italia è fuori per la seconda volta dal ’58, e tu che stai gìà tifando Islanda rincuorata: ci saranno vagonate di fica russa in arrivo sulle gallery dei migliori siti di informazione. Ma un po’ più a sud della Russia esiste una nazione - l’Iran - dove l’unico modo per le donne di andare allo stadio è travestirsi da uomo, mentre tu sbuffi ogni domenica pomeriggio (e non solo). E invece di sbuffare ci sarebbero tante cose che le donne iraniane potrebbero insegnarti (non quella di lasciarti crescere i baffi) ma per esempio come fare i felafel! Per quando ritrovi traghettata al banco del kebabbaro da compagnia maschile a cui vuoi far ancora credere che non sei grassa perché mangi anche i muri: “e allora se tu prendi un kebab io prendo un felafel, no, anzi, facciamo tre”. Vi accompagneranno in questo mese di serate sul divano senza aria condizionata a ricordarvi che sì, tira più “un pel di...” ma che la bellezza passa e la fame resta.

G O L A P R O F O N DA di TOMMASO CIUFFOLETTI

Ti porto in un posto che adoro Dicessi di aver mai visto una ragazza più naif mentirei. E credo che per essere naif e felici non serva essere belli. Ma lei invece lo era e immagino lo sia ancora: bellissima. La prima volta che uscimmo aveva delle scarpe Mephisto marroni e dei calzini di spugna grigio pallido, due lunghe gambe dritte e snelle ed una specie di pastrano che mi disse aver comprato in Bosnia e che le piaceva tanto. Pensai tra me e me che la moda hipster è veramente una merda e salii sulla sua jeep sporca di fango. Guidava come un indiano ubriaco. La sua non era moda hipster, la sua era fregarsene la minchia. Fortunatamente non ci fu da intavolare discussione alcuna (mentre consideravo che nonostante il fango, la jeep era almeno ben robusta e io mi sarei salvato) perché mise a tutto volume una cassetta di Bruno Martino. Avete presente Bruno Martino? Ecco. “Ti porto in un posto che adoro, ma non ti dico niente, sarà una sorpresa”. Firenze d'estate sa come deprimerti e invece lei sembrava tutta esaltata mentre parcheggiava sul marciapiede di via Palazzuolo. Una volta dentro al kebabbaro cercai di calcolare gli anni di galera cumulati sulle facce intorno. Mangiammo kebab, poi guardammo un film in bianco e nero a tutto volume. Il pastrano finì per terra. E il giorno dopo mi svegliai che lei non c'era più. Aveva dimenticato solo un calzino di spugna e una birra mezza finita sopra al televisore acceso. Era una bottiglia di La'Mi Bionda. Non so come fosse finita lì, ma faceva pendant col calzino e sapeva di un sogno di una mephistophelica notte di mezza estate.

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OROSCOPO di VIRGINIO illustrazioni di MELANIA BRANCA

Hai meno energie del solito e, fino alla terza settimana, nessuno riesce a riconoscerti davvero. Quando capisci che la tua impazienza innata ha aspettato sin troppo, torni a sentire la necessità di provare quell’insostenibile bisogno di ammirazione che ti spinge a fare scelte imprudenti e prive di fondamento logico.

Finalmente questo mese riesci ad uscire dalla deleteria convinzione che il passato è strettamente connesso al futuro. In un giorno segnato da un post sbornia, capisci che l'idea che esista un presente condiviso in luoghi diversi dello spazio è mera follia. Quello che è successo non tornerà e non è collegato a quello che sta per succederti. Vivere nell’irresolutezza ti fa star bene e cambiare idea per te non è mai stato un problema. Tutto nella norma, almeno fino a quando non ti lasci prendere troppo la mano. Più instabile e precario del lavoro in Italia, il tuo comportamento sfiora i limiti del bipolarismo di tipo due. Per assurdo, tutti rimangono affascinati dalla tua instabilità emotiva. Hai ufficialmente riacquistato la fiducia che avevi perso in te stesso. Scherzavo, non è assolutamente vero! Ad ogni modo, tutto sommato, va meglio rispetto a qualche mese fa. Le prime settimane questa sensazione di leggera ripresa s’impadronisce degli sconforti che ti avevano ingabbiato fino a poco tempo prima e tutto sembra procedere per la giusta direzione. Un mese abbastanza instabile dove il bel tempo ti porta a credere che per capire te stesso dovresti fidarti di più delle persone che ti circondano. Una convinzione basata su pure intuizioni che per qualche motivo consideri veritiere: non lo sono. Mettiti la crema solare e sta attento a non scottarti, non tutti sono quello che sembrano…

Ti stai avvicinando verso un precipizio. Cammini lentamente e sei attratto dall’idea di guardare giù. Stai per sporgerti in avanti, ma all’ultimo decidi di fare un passo indietro. Fai bene: essere audaci significa anche saper aspettare il momento giusto. Intanto, puoi impegnare le tue ore in profondi sbadigli all’ombra di un caldo sole.

Qualcosa bolle in pentola ma ancora non trovi il coraggio di togliere il coperchio. Fallo, è il momento giusto. Lascia da parte le solite cose e segui il flusso delle tue sensazioni. È un mese dove fare quello per cui non sei portato: sostituisci il pratico con l’astratto, la diplomazia con sconsideratezza, l’oggettività con originalità. Supera i limiti e non esitare nel farlo. Scendere a compromessi non è proprio il tuo forte e, per fortuna, questo mese hai il diritto di esercitare la tua sfrontatezza come vuoi. Attento però a non fare di tutta l’erba un fascio: fra le persone che schiaffeggerai moralmente, ci potrebbe essere qualcuno d’innocente. Preparati ad un doppio attacco offensivo e difensivo. Sembri essere riuscito ad incastrare tutti i pezzi di un puzzle che ti tormenta da un po’ ma, alla fine, proprio quando stai per andare ad inserire l’ultimo tassello, qualcosa ti blocca. Inizi a mettere in dubbio i principi che sorreggono il tuo mondo e, dopo aver girato le migliori gelaterie della città in cerca di una risposta, decidi che è meglio accantonare tutto per un po’.

Avresti voglia di perdere tempo ma non trovi il tempo per farlo. Le lancette scorrono veloci e mentre aspetti che tutto si sistemi per tirare le somme del lavoro svolto, accade qualcosa di fantastico: tu sai chi prende l’orologio che continui a fissare a lo rompe a terra. Bye bye lancette.

All’inizio sei un po’ restio ma a fine mese capisci che il tepore estivo è per te un toccasana: decidi di accantonare i maglioni invernali che ancora tenevi nell’armadio insieme al tuo insaziabile bisogno di solitudine e ti apri al mondo fuori. Un mese di novità inaspettate, amori impossibili, sogni romantici appena nati e feste dalla dubbia moralità etica. Come ben sai, hai un serio problema nell’organizzare i tuoi impegni rispettando anche quelli delle persone che ti circondano. Questo mese ti ritrovi un po’ alla resa dei conti e, ancora una volta, cerchi di rimediare a cataclismi di portata universale improvvisandoti tuttofare. Inspiegabilmente, riconquisti la fiducia di tutti grazie ad un secchiello ghiacciato pieno di 66 doppio malto.


Planetario

progetto grafico: muttnik

Sala Ghiberti dell’Accademia di Belle Arti

Tepidarium del Roster

Cinema La Compagnia

Sala Vanni Chiostro del Convento del Carmine

Secret Florence 09 —16.06 2018 Anteprima 08.06.2018

Studio Savioli al Galluzzo

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