Lungarno n. 57 - dicembre 2017

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Dicembre 2017

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SOMMARIO

La città che cambia 5

Editoriale La Serenata

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La città che cambia Niente panico

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Le strade dei desideri

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Il palco internazionale

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Casa Jazz

13 Nuove destinazioni e nuovi viaggiatori 14 Che si apra il sipario 16 Manifatture Digitali Dicembre in sala 18 L’agenda di dicembre 20 Dicembre da non perdere 22 IED - Dimora luminosa

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23 Futuro Contemporaneo

Nuove destinazioni e nuovi viaggiatori

24 La Sciabolata calcistica Sui blocchi di partenza 25 Firenze città / Firenze periferia 27 Esseri urbani Palestra Robur 28 Niente paura: è solo Natale 29 Palati fini Gole profonde

Futuro contemporaneo

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31 Suoni 32 Parole Di Verso / Con Senso 23 Betty Soldi 34 Oroscopo


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EDITORIALE di GABRIELE AMETRANO

S

i cammina mettendo un piede davanti all’altro, facendo attenzione a non inciampare in qualche ostacolo. A volte si corre puntando lo sguardo verso l’orizzonte. Per muoverci occorre guardare avanti, proiettando il movimento in quel futuro così a portata di mano che sembra presente. In questo numero lo abbiamo fatto, credendo che l’ultimo mese dell’anno non fosse la fine, ma l’inizio di una nuova strada. Chi “abita Firenze” sa che la città si prepara ad epocali cambiamenti, ad una rinascita culturale e una scossa che muterà faccia e movimenti alla quotidianità. La cultura si misura anche in questo: nel cambiamento urbano. Ci sposteremo con le nuove linee della tramvia, le periferie troveranno nuova linfa vitale e assisteremo ad un movimento verso l’esterno, fuori dai confini del centro storico. Sarà una novità che metterà in evidenza nuovi scenari culturali e vedrà emergere realtà finora poco conosciute. Firenze cambierà e dovrà tenere il passo, essere attenta alle necessità di crescita del tessuto culturale cittadino che, se da una parte ha già preparato un palco internazionale, dall’altra continua faticosamente a tenere in vita attività polverose e poco creative. Ma domani sarà un giorno migliore. E noi quel giorno lo guardiamo con curiosità, in anticipo, certi che solo raccontandovi i prossimi mesi riuscirete a sopravvivere alle cene natalizie con parenti indolenti e ai cenoni di capodanno con cotechini e cotillon. E se brindisi deve essere, che cominci con Lungarno in mano!

LA SERENATA di MATILDE SERENI

"I sensazionalismi mi annoiano e ho difficoltà ad accettare coloro a cui non piacciono gli animali. Soprattutto, non ho nessuna pazienza per chi non merita la mia pazienza."

C

aro 2017, a gennaio ti scrissi una lettera. Chiedevo un anno pacifico, migliore del precedente e peggiore del successivo. Vedevo Lungarno come un uccellino pronto a volare via dal nido, mi sentivo una mamma che saluta il bambino davanti all’ingresso di scuola per

la prima volta. Da allora sono passati undici mesi, Lungarno è cresciuto – adesso si atteggia ad adolescente pronto a restare fuori la sera con gli amici – e te, caro 2017, sei stato puntuale, attento, ma poco intraprendente. Io recito sempre la parte della mamma ansiosa ed ansiogena, ma ho imparato ad ascoltarmi e a capire cosa mi va e cosa non mi va più di fare. Una volta capito, non è che mollo tutto e vado a fare un viaggio intorno al mondo in mongolfiera, però ho un pochino più di controllo sulla qualità della vita. L'anno che verrà si caricherà, come i suoi predecessori, di tutti i mancati traguardi raggiunti; per Lungarno sarà l’ennesima grande sfida, un’altra trasformazione, rimanendo fedele a se stesso, più maturo ma sempre leggero, più sicuro ma meno scontato. Presto l’adolescente lascerà il posto ad un ragazzo bellissimo che entrerà in casa, getterà lo zaino sul divano e correrà ad abbracciarmi. Ha finito gli esami, è pronto ad entrare nel mondo degli adulti. Lungarno ha trovato casa. Buona lettura

In copertina L’anno che verrà di Sofia Sita “Non uscire dai bordi”, diceva mia nonna, dopo avermi passato un suo disegno. Non sempre ci riuscivo, ma davo sempre il massimo. Quei pennarelli vivaci mi hanno accompagnato per tutta la durata degli studi di Arti Visive a Milano e di Illustrazione Editoriale a Bologna. Ora, a Dundee, quei bordi non ci sono più. Tutto nasce apparentemente da un gioco, che ha l’effetto di coinvolgere il pubblico nel mio processo creativo, tra metafore visive ironiche e accattivanti. Pennarelli, tazze, acrilici, scodelle, muri: a che gioco giochiamo oggi? www.sofiasita.com

Iscrizione al Registro Stampa

Editore: Associazione Culturale Lungarno Via A. Scialoja, 33 - 50136 Firenze - P.I. 06286260481

del Tribunale di Firenze n. 5892 del 21/09/2012

Direttore Responsabile: Marco Mannucci

N. 57 - Anno VI - Dicembre 2017 - Rivista Mensile

Direttore Editoriale: Gabriele Ametrano

www.lungarnofirenze.it

Coordinamento: Riccardo Morandi Social Media Manager: Bianca Ingino, Valentina Messina

Con il contributo di

Editor: Arianna Giullori Responsabile commerciale: Monica Falco Amministrazione: Arianna Giullori Stampa: Grafiche Martinelli - Firenze

Nessuna parte di questo periodico può essere riprodotta senza l’autorizzazione scritta dei proprietari. La direzione non si assume alcuna responsabilità per marchi, foto e slogan usati dagli inserzionisti, né per cambiamenti di date, luoghi e orari degli eventi segnalati. PER INFO E PUBBLICITÀ monica@lungarnofirenze.it - 389 1067456

Distribuzione: Ecopony Express - Firenze Hanno collaborato: Matilde Sereni, Tommaso Ciuffoletti, Jacopo Aiazzi, Marianna Storri, Giacomo Alberto Vieri, Maddalena Messeri, Alba Parrini, Giulia Focardi, Raffaella Galamini, Tommaso Chimenti, Riccardo Morandi, Cristina Romeo, Leonardo Cianfanelli, Erika Gherardotti, Caterina Liverani, Gabriele Ametrano, Francesca Corpaci, Marta Staulo, Riccardo Ventrella, Gianluca Danti, Gabriele Sobremesa, Alessia Ronge, Giulia Alfano, Roberto Del Fosco, Luisa Santacesaria, Sofia Sita, Virginio.


La città che cambia di JACOPO AIAZZI

“C

on la tramvia Firenze cambierà completamente” si sente mormorare un po’ ovunque da qualche mese a questa parte. Una frase infelice a prescindere – se percepita da un autoctono. Così decido di prendermi un giorno libero per passeggiare tra i cantieri. Lo scopo è fissare la città in un ricordo, incastrarla in un’ampolla di vetro come fosse un souvenir da due euro. E bastano pochi chilometri per capire che effettivamente Firenze nel 2018 sarà molto diversa da quella degli anni precedenti. A febbraio i lavori per le due nuove linee della tramvia dovrebbero terminare, ma fino a maggio, per un periodo di collaudo, le strade soffriranno dell’oramai abituale traffico privato. Forse è vero, cambierà tutto. E dietro i cantieri si nasconde un mondo. La linea 2, che da piazza dell’Unità porterà dritti fino all’aeroporto, trasformerà lo skyline di una zona periferica dove fino a sessant’anni fa pascolavano le pecore con un orizzonte simile a quello delle città europee più moderne, come Berlino o Amsterdam. A Novoli, infatti, i lavori portano con loro uno dei cambiamenti più incisivi all’immagine della città: il percorso del tram viaggerà a 8 metri di altezza, con un viadotto rivestito con un materiale plastico lucido di colore bianco e accompagnato da piste ciclabili e aree verdi sottostanti. Ma Firenze non è solo una periferia fatta di palazzoni; progresso e tecnologia devono necessariamente intrecciarsi con la storia. Un’operazione non semplice, che in certi casi si rivela un vero e proprio balzo nel futuro. In viale Belfiore, all’incrocio con viale Redi, la tramvia traghetterà i suoi passeggeri letteralmente attraverso Palazzo Mazzoni, progettato da Angiolo Mazzoni, tra i più importanti architetti del ventennio fascista. In altri casi, invece, la trasformazione vedrà binari e pensiline della linea 3, che dal centro porterà a Careggi, conciliarsi con villa Basilewsky, ma soprattutto con la Fortezza da Basso e la Fontana del Poggi. In piazza Bambini di Beslan le sagome dei geni fiorentini dell’opera “Silenzio: ascoltate!” di Mario Ceroli hanno già lasciato il posto al percorso tramviario. Verranno ricollocate all’interno della vasca, adagiate con dei piedistalli a filo d’acqua: il giardino diventerà più grande ma non passerà inosservato quel presepe galleggiante. E il futuro è anche questo. O almeno dicono.

N I E N T E PA N I C O

Verrà l’anno. Forse. di TOMMASO CIUFFOLETTI

L'

anno che verrà è facile. Se siete cristiani è il 2018, il 1438 se siete mussulmani, se siete ebrei state aspettando il 5777, mentre se siete cinesi il 4714. Il problema è l'anno che non verrà. Non verrà l'anno in cui ci ameremo liberamente, faremo sesso per strada senza che qualcuno venga a riprenderci col telefonino per pubblicare il nostro video su qualche pagina Facebook in attesa che qualche giornalista trovi sensato farci una bella apertura il giorno dopo. “Degrado a Firenze”, laddove il degrado dovrebbe essere gente che si ama. E invece è evidente a chiunque abbia ancora un briciolo di buonsenso, che il vero degrado è lo stronzo che se vede due che scopano, invece di esserne felice o al limite di dire loro “Hey ragazzi, cosa fate?

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Dai, su, andate da qualche altra parte”, prende il telefonino e gli fa il video. Non verrà l'anno in cui se fossi a Palazzo Vecchio avrei il coraggio di farmi vedere dalle parti di Novoli e piazza Dalmazia. Perché dopo il perioduccio in cui i cantieri non si aprivano in quanto gravemente nocivi per il consenso, adesso da quelle parti i cantieri ce li hanno anche dentro casa. In un delirio di code, smog, clacson, stress, odio, imprecazioni, tempo perduto, cani e gatti che vivono insieme. In bocca al lupo. Non verrà l'anno in cui imparerete a fregarvene della Fiorentina e del calcio industriale. E starete ancora lì a menarvela con moduli, fuorigioco, campagne acquisti e gestioni aziendali. Non verrà l'anno in cui imparerò a dirvi che avete tutti ragione. O forse sì.


Le strade dei desideri di JACOPO AIAZZI

In questo periodo, pensando ai mesi futuri, i desideri affollano la mente. Pensando alla città, alla sua cultura e alla sua abitabilità, Lungarno è sceso in strada e ha fatto una chiacchierata con chi vive i quartieri, raccogliendo qualche desiderio, proiettandoci verso necessità e voglia di cambiamento. La voce è dei comitati, come il Comitato di Piazza Indipendenza, Palomar via Palazzuolo, OltrarnoFuturo e Ma noi quando si dorme?. Non tutte le richieste sono nell’immediato realizzabili ma forse, nei mesi futuri, qualche desiderio potrà essere esaudito.

Eventi e vivibilità Limitazione delle aperture di ristoranti e della concessione del suolo pubblico per i dehors dei locali che, lamentano i residenti, riducono i parcheggi e incrementano notevolmente i rumori notturni. Rispetto dei regolamenti e nessuna deroga alla soglia d’inquinamento acustico, come invece oggi avviene in particolare per gli eventi estivi. Un ripensamento delle funzioni di alcune piazze, con eventi a misura di residente: mercati alternati, mattina e pome-

riggio, in piazza Ghiberti, provvista di cancelli per limitarne l’accesso notturno, e vendita di prodotti che in certi casi possano sopperire alla mancanza di negozi di prossimità. Largo Annigoni adibito ad attività sportive con la realizzazione di un campo da basket o di uno skatepark al posto dei gazebi dei rigattieri e il ritorno dello storico mercato delle pulci in piazza dei Ciompi. Pedonalizzazione di piazza Indipendenza per ospitare mercati ed even-

ti, con un ritorno del traffico privato solo da via Nazionale. Una riqualificazione dei beni pubblici dismessi e la sospensione della loro vendita a privati, riportando la loro funzione ad uso collettivo, diversamente da come sta avvenendo in via Palazzuolo per il Monte di Pietà che risorgerà come hotel a cinque stelle o per l’ex chiesa dei Barnabiti in via sant’Agostino che presto ospiterà al suo interno un Infopoint.

Turismo Una città senza monocultura del turismo. Una stretta su AirBnb che inverta la tendenza di trasformazione di interi condomini in bed&breakfast, specialmente nel centro storico, seguendo il modello di Berlino. Nella città tedesca, infatti, è stato recentemente approvato un rego-

lamento che vieta l’affitto di intere abitazioni permettendo solo quello delle camere singole, con la sola possibilità per i proprietari di richiedere una licenza apposita che di fatto trasforma però l’appartamento in una vera e propria struttura ricettiva. Minor divisione tra zone: non solo

ristoranti in via dei Neri e negozi del lusso in via Tornabuoni, con intere porzioni di città utilizzate oggi quasi esclusivamente per il divertimento, come ad esempio Santa Croce, e un ripensamento delle pedonalizzazioni complete che creano uno spartiacque tra turisti e abitanti.

Mobilità Una pista ciclabile che colleghi la stazione centrale con il resto della città. Ztl h24 tutti i giorni della settimana per tutta l’area Unesco, con una finestra per i commercianti e l’instal-

lazione di nuove porte telematiche nelle vie d’accesso ancora sprovviste. Ripensando le pedonalizzazioni, necessità di incrementare le linee di bus elettrici, riportando il passaggio degli autobus dal centro storico. Una

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nuova linea della tramvia che colleghi piazza Paolo Uccello direttamente con il Galluzzo, passando da Porta Romana. E, infine, una pavimentazione a pietra per l’intera area Unesco.


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Il palco internazionale di RICCARDO MORANDI

È

spesso complicato scrivere di eventi in programmazione a distanza di molti mesi, lo sappiamo perfettamente. Perché, non per tornare sull’argomento trattato in tutte le salse, dobbiamo essere sinceri e ammettere che avevamo già iniziato a scongelare la carne per le grigliate estive in clima mondiale. Ci consoleremo con delle belle arene cinematografiche estive? No, tiferemo Islanda, forse. Archiviamo la pratica calcio e parliamo di un argomento che a Firenze è fortunatamente certezza: la musica. Quella rock, soprattutto. Se il 2017 ci sta lasciando con i ricordi degli eventi al Visarno Arena con la città invasa dal popolo rock e non solo, l’anno nuovo non è da meno, perché come era facilmente intuibile ci sarà il bis. Firenze Rocks 2018 vedrà quattro date di fuoco, dal 14 al 17 giugno: si aprirà con

gli americanissimi Foo Fighters, band facilmente inquadrabile fra i “sempregiovani”, ovvero i quasi cinquantenni che piacciono ai ventenni perché fanno i ventenni a cinquant’anni. Simpatici, sinceri e carichi. Il bello dovrà ancora venire comunque, i mostri sacri del rock saranno in campo nei giorni successivi. 15 giugno, segnatevi la data, sul palco saliranno i Guns n’ Roses, ovvero la band cardine della generazione “rock da provincia” a cavallo fra gli Ottanta ed i Novanta. Contenti gli ex fighetti della scuola media di un tempo, contente le loro ex groupie con l’apparecchio che piangevano ascoltando appunto “Don’t cry”. Chiudono la kermesse del Visarno Arena altri due band storiche: Iron Maiden (16 giugno), ovvero la band heavy metal per eccellenza, coloro che hanno peraltro imposto le toppine con il mostriciattolo Eddie al 65% della popolazione maschile negli anni ’80, e Ozzy Osbourne

A ottobre è uscito Parabolabandit (Morr Music), ultimo album di Leila Gharib, in arte Sequoyah Tiger, giovanissima e poliedrica artista veronese. In attesa del concerto al GLUE di Firenze il prossimo 16 dicembre, le abbiamo fatto qualche domanda. di LUISA SANTACESARIA

(17 giugno) che più che il protagonista di una triste serie TV anni 2000, è stato il leader di una band epocale come i Black Sabbath. Non riuscite ad arrivare a giugno, comprensibile. Firenze non vi lascia mai soli, checché se ne dica, per la musica. Se preferite italici idiomi vi segnaliamo sia Francesco Gabbani (Mandela Forum, 20 gennaio), sia Jovanotti, che prenderà praticamente la residenza sempre al Forum viste le 8 date dal 10 al 20 marzo. Vi lasciamo con l’ultima segnalazione, ovvero quella che riguarda il concerto del presidente mondiale dei cantautori, dell’uomo che non si scomoda nemmeno per ritirare un premio Nobel (l’ha preso dopo quando era di passaggio), di colui che ha fatto delle proprie adenoidi un marchio: Bob Dylan, 7 aprile 2018, Mandela Forum. Che non s’abbia a dire che a Firenze non c’è musica per le proprie orecchie, eh.

Hai portato avanti idee già presenti nell’EP Ta-Ta-Ta-Time verso forme più complesse. Come hai lavorato a questo nuovo album? Le prime intenzioni già presenti nella lavorazione del mio EP si sono sviluppate e potenziate sempre all’interno del formato canzone, portando avanti soprattutto la cura del suono della voce, cercando un’espressività diversa per ogni brano attraverso delle ricette di effetti. Ho seguito un approccio empirico, un avanzamento che includeva scrittura, registrazione e mix in una fase unica e non lineare, in modo da utilizzare anche il missaggio delle parti come via di composizione.

L'uso che fai dell'elettronica e di altri materiali sonori ricorda atmosfere anni '80 – e, in pezzi come Brilliant One, anche precedenti. Cosa ti affascina del sound dei decenni passati? Essendo la voce il cardine del progetto, mi appassiona la melodia, a qualsiasi epoca appartenga. Nelle melodie anni ’50-’60, in gruppi come Everly Brothers, The Andrew Sisters o nelle produzioni di Joe Meek, c’è qualcosa che mi attrae: sono profili melodici leggeri ma raffinati e utilizzano leve armoniche e una cura del suono che colpiscono. Non si tratta di nostalgia e non sono stata mossa da un desiderio di integrazione, ho cercato un sapore fuori dal tempo. Intervista completa su www.lungarnofirenze.it.

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JAZZ

Quale jazz sarà? di GIULIA FOCARDI

I

l 2018 sarà l’anno del jazz? Difficile fare previsioni in un momento in cui, per farsi conoscere dal grande pubblico, sembra necessario ibridare i generi, dove i giornali nazionali (e non) hanno sempre meno spazio per parlarne, dove, nonostante i grandi successi ottenuti a livello nazionale, è sempre lontana una propria identità di genere riconosciuta per legge. Parte dei jazzisti italiani è salita infatti sulle barricate dopo l’approvazione del “Ddl Disposizioni in materia di spettacolo e deleghe al Governo per il riordino della materia”, avvenuta il novembre scorso, in cui, nonostante le linee tracciate e gli sforzi profusi, la parola “jazz” non compare. Il jazz rimane sotto il grande cappello della musica popolare, figlio deluso di un dio minore invecchiato (il pubblico di massa del jazz non si può definire giovane) e spesso stanco. Nonostante ciò e proprio in risposta a que-

sto, l’Italia sta imparando a fare rete, costruendo ponti comunicativi e d’intenti tra le varie realtà che costituiscono il nostro panorama attuale - festival, musicisti, club – per strutturare basi virtuose e fertili. La Toscana continua ad essere un buon terreno da dove partono proposte e lavori d’insieme, programmazioni internazionali e nel quale si continua a riscontrare un

buon consenso di pubblico, anche giovane (come ha dimostrato “A Jazz Supreme” in Sala Vanni, per citarne una) e nuove fonti di produzioni e di idee (Firenze Jazz Fringe Festival). L’inizio del 2018 (febbraio) vedrà l’intrecciarsi delle rassegne stabili del panorama regionale, sorrette da Music Pool, come Pisa Jazz (programma iniziato nel novembre scorso), Empoli Jazz (foriero di entusiasmo e novità), Jazz & Wine a Marcialla (culla di qualità) e Valdarno Jazz (sempre dallo spirito contemporaneo) con qualche stella mondiale a Firenze, come Omar Sosa (in piano solo alla Sala Vanni il 3 febbraio) e Goran Bregovich (5 febbraio, Obihall). Ma è proprio dall’altra parte dell’Arno che inizia, per noi, il 2018: sarà infatti il Teatro Sant’Andrea di Pisa, il 10 gennaio, ad ospitare per la prima volta il trio di Julian Lage, giovane chitarrista statunitense tra i più freschi e virtuosi del panorama internazionale. Appuntamento imperdibile.


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Nuove destinazioni e nuovi viaggiatori

di ALBA PARRINI

S

tanchi delle solite mete ormai battute e ribattute? Per voi la Patagonia e Rimini sono più o meno sullo stesso piano? Il volo intercontinentale da Roma a New York della Norwegian vi sembra soltanto un noioso Frecciarossa? Ecco che una delle più grosse fiere del turismo italiane viene in vostro soccorso. Si è appena tenuta infatti la manifestazione TTG Incontri a Rimini che ha decretato le nuove destinazioni per viaggiatori annoiati e desiderosi di nuovi spunti. Si parte da lontano: la Corea del Sud. Tranquilli, non stiamo parlando delle ripicche tra Kim e Donald, qui è tutta un’altra storia. Il paese del Kimchi (se non sapete cos’è, aspettate qualche riga) è più che ospitale, e anzi all’avanguardia per tutto ciò che è turismo e non solo. Ne avevamo avuto un assaggino a Expo Milano 2015, quando il padiglione Corea era balzato alle cronache nostrane per originalità e tecnologia, e ne abbiamo avuto conferma quando è stata comunicata la notizia che la patria di Seoul ospiterà i prossimi giochi olimpici invernali 2018. Ma perché tale successo di questo Paese, fino a poco tempo fa sconosciuto ai più? Lo abbiamo chiesto a Marta Calamai, Presidentessa dell’Associazione Culturale fiorentina Go Asia. “La Corea è un punto d’incontro incredibile tra Oriente e Occidente, enfatizza e amalgama tutti i contrasti tra il vecchio continente e la terra

degli occhi a mandorla. Qui convivono la tradizione (come ad esempio quella di produrre ancora in casa il Kimchi, cavolo fermentato in giare di terracotta, come si usava nel medioevo), e l’ammirazione per l’occidente, che si vede nella passione delle ragazze per la chirurgia estetica modellativa sui lineamenti occidentali, ad esempio”. E qui i contrasti sono evidenti perfino nei luoghi: tra le megalopoli come Seoul, con il suo skyline futuristico del quartiere Gangnam (sì quello di Gangnam style!) e il palazzo di Gyeongbokgung, dove sembra di rivivere il film “L’ultimo Imperatore”. Grande fermento in Corea anche per quello che riguarda la cultura cinematografica (anche a Firenze viene svolto regolarmente il Korea Film Fest) e le più grosse industrie tecnologiche mondiali come Samsung e LG. Anche i giochi olimpici invernali di Pyeongchang, dal 9 al 25 febbraio 2018, saranno “sul pezzo” per quel che riguarda le innovazioni I4.0: le novità principali saranno legate alla possibilità di vedere i giochi in realtà virtuale e 4k. Ma il TTG Incontri propone come novità emergente tra le destinazioni anche qualcosa di molto più vicino a noi, a detta di molti la “nuova Croazia”, ovvero l’Albania. Ne è passato di tempo dalla vicina storia contemporanea datata anni '90, quando della Nazione si parlava soltanto per le tristi parole come “barconi” e “sbarchi”. Adesso il Paese è più che

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pronto ad accogliere flussi turistici, promettendo luoghi bellissimi a costo quasi zero. Spiagge incredibili, prezzi più che abbordabili e gente amichevole, l’Albania è la nuova meta low cost. Già nei dintorni di Valona si incontrano spiagge suggestive come Paradise Beach e Orikum, con acque smeraldo. Non lontano dal mare c’è poi il monte Llogara che dà la possibilità di fare escursioni in montagna da cui si ammirare un panorama mozzafiato sul mare – all’incrocio di Jonio e Adriatico – e sulle isole Diapontie, un arcipelago a Nord-Ovest di Corfù. Una settimana in un hotel a Ksamil, una delle località di mare più note, nel mese di agosto costa meno di 600 euro. Una cena al ristorante costa meno di 4 euro, lettino e ombrellone in spiaggia solo un 1 euro e mezzo. Che sia davvero la versione 2.0 della Croazia? Il TTG ha anche indicato come saremo noi travellers nei prossimi mesi. Viaggeremo in maniera esperienziale, social e legata sempre di più a app e dispositivi mobile. In una definizione univoca, nomadi digitali: sempre in viaggio ma perennemente connessi. In ogni caso quello che sarà imprescindibile anche nel prossimo futuro, sarà senza dubbio il tocco umano. Persone professionali e cordiali, accoglienza calorosa, disponibilità, capacità di risolvere problemi. Il turismo per fortuna è ancora l’unico settore dove lo “human touch” non può e non potrà mai essere sostituito.


Che si apra il sipario

P

di TOMMASO CHIMENTI

cecanti che ribaltano (letteralmente) ogni concezione sul Principe di Danimarca, una macchineria, quella di Bob Wilson, che attanaglia, strappa di bagliori e cromature sempre nuove. Ancora tragedia e colori con Arturo Cirillo che in questi ultimi anni ci ha portato ad aprire il sarcofago eclettico delle figure di Annibale Ruccello, tesori inestimabili di drammaturgia sempreverde; stavolta è “Notturno di donna con ospiti” (11-12 gennaio) il graffio napoletano che ci scartavetra e ferisce. Altre luci nelle tenebre i due testi russi con gli intramontabili Cechov e Dostoevskij sviscerati rispettivamente dalle coppie Vinicio Marchioni e Francesco Montanari in “Uno zio Vanja” (26 gennaio – 4 febbraio), il trattamento delle parole è di Letizia Russo, e Sergio Rubini – Luigi Lo Cascio in un “Delitto/Castigo” (23 - 29 marzo) che entra sottopelle, sotto le unghie, sotto le costole. Altre pièce ci hanno solleticato, e sollecitato: al Teatro di Rifredi, sempre attento nell'intercettare le pulsioni del contemporaneo, arriva prima Emma Dante con la nuova fiaba noir “La scortecata” (22-24 marzo) e a chiudere la stagione quel “La merda” (4-5 maggio; già in passato a Firenze alla Limonaia e Puccini) campione da anni di tournée mondiali. Al Teatro Puccini, infine, approdano due spettacoli che non ci stancheremo mai di elogiare: “La scuola” (6-8 aprile) con Silvio Orlando, già prof. sul grande schermo, e “La paranza dei bambini” (29 marzo) con le parole di Roberto Saviano filtrate per la scena da Mario Gelardi, perché in alcuni luoghi fare teatro è ancora fare resistenza attiva, fare cittadinanza, essere uomini o caporali.

er l'anno che verrà (lasciare stare Dalla) un consiglio: non chiedete la pace nel mondo, non ci sarà. E poi, in definitiva, diciamocelo, che c'importa di Palestina e Cecenia, di Libia o Mali, di Afghanistan o Birmania? Ci basta avere Sky e poter ancora grattare compulsivamente i biglietti della fortuna e lamentarci di non aver vinto per la milionesima volta. Che anno sarà il 2018? A Drive In c'era quel personaggio calabrese il cui tormentone era “il 18 non si nega a nessuno”. Chiaramente parlava di università e di sufficienze stiracchiate. Chi ci crede potrà ancora abbeverarsi alla fonte dei vari Fox o Branko, per tutti gli altri la tiritera prevederà, come di consuetudine, inverno, primavera, estate e autunno. Il mondo non finirà, tranquilli. Ad ogni inizio anno però i buoni propositi si sprecano, ma, come avrete capito, il tempo che passa potrà solo peggiorarci. Quindi, un bel respiro e via che il tempo è un flusso e il '18 non avrà alcuna colpa sulle nostre piccole grandi tragedie quotidiane. Qualcosa però potrà sollevarci dal nostro solito tran tran chiamato desiderio: il teatro, quella cosa antica che ancora oggi riesce a farci sobbalzare sulla poltrona, ad aprire finestre sconosciute su territori dell'animo misteriosi. Che cosa ci sarà di buono a Firenze e dintorni nel nuovo anno da addentare e staccare a morsi con gli occhi? Quattro interessanti chiavi di lettura al Teatro della Pergola con quella sottile pesantezza colma di sorpresa e fascino che è l'“Hamletmachine” (23-25 gennaio al Saloncino), una fucina di colori ac-

• • • • • • • • • • Di scena • • • • • • • • • • Per i teatri fiorentini maggiori, Pergola, Puccini, Rifredi e Verdi, prosegue a vele spiegate la stagione nel segno inconfondibile del loro stile, senza tradimenti né scollature, rispettivamente tenendosi sulla falsa riga del classico, dell'intrattenimento culturale, della contemporaneità, del musical. Grandi nomi e titoli solidi alla Pergola con “Il nome della rosa” (fino al 3), finalmente trasportato a teatro, per la penna di Stefano Massini che è riuscito a travasare le parole di Eco per la scena, e l'“Enrico IV” (12-17) con un Carlo Cecchi perfettamente a suo agio nelle dinamiche

e nelle corde distillate da Pirandello. La freschezza del Puccini non si smentisce, prima con l'atletismo prestato al circense dei Kataklò (1-2) sempre muscolari e sognatori, e con quell'ironia pungente di provincia ma carica di protesta e tradizione come di lucida analisi dell'oggi con “Delusionist” (13-14) con due veri assi della comicità intelligente come Natalino Balasso (conosciuto per la tv, ma in teatro ancora più tosto) e Marta Dalla Via, campionessa della parola a profusione. A Rifredi tornano gli imperdibili spagnoli Kulunka riportandoci la mera-

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viglia muta in maschera di “Andrè e Dorine” (9-10) con la sua struggente malinconia straziante e commovente e con il nuovo “Solitudes” (6-8) nel solco della loro poetica lancinante, delicata e raffinata. Il Verdi è la casa del musical e con tre titoli conferma e sottolinea questa tendenza; per gli appassionati di balli e canti una scorpacciata con l'intramontabile “Febbre del sabato sera” (7-10), la cappa e spada di “Robin Hood” (16-17) fino all'imprescindibile, per il genere, “Grease” (29-30-31).

T.C.


IL TEATRO? #BellaStoria! 2018 Scoprire la propria storia a teatro è l'invito che la Fondazione CR Firenze rivolge a tutti i giovani dell'area metropolitana fiorentina dai 14 ai 19 anni con il progetto Il Teatro? #BellaStoria! Dopo il gradimento della scorsa stagione il progetto si rinnova mantenendo l’obiettivo di creare nuovo pubblico tramite uno speciale abbonamento che darà diritto all’ingresso a 7 spettacoli teatrali e a 1 concerto

pop al prezzo di 40€. L’abbonamento sarà in vendita dal 1 dicembre mentre gli spettacoli saranno in scena da gennaio a maggio 2018. Le 7 rappresentazioni potranno essere scelte all’interno di un cartellone di 14 spettacoli di vario genere, dalla prosa alla musica classica, dall'opera al musical, proposti da 7 teatri fiorentini (Teatro di Rifredi, Maggio Musicale Fiorentino, Teatro della Pergola, Teatro Puccini, TeatroDante Carlo

Gli Spettacoli inseriti nell’abbonamento: Teatro del Maggio Fiorentino: Carmen - Alceste Orchestra della Toscana: Il concerto di Carnevale - Musiche da film con Nicola Piovani Teatro Verdi: Sogno di una notte di mezza estate - Romeo e Giulietta Teatro della Pergola: Zio Vanja - Favola del principe che non sapeva amare Teatro Puccini: La Scuola - Teatro Delusio Teatro di Rifredi: Locandiera - Benvenuti a casa Gori Teatro Dante Carlo Monni: La vedova scaltra - La Briscola in Cinque Mandela Forum: Jovanotti Teatro Verdi: Giovanni Allevi articolo promozionale

Monni, Orchestra della Toscana e Teatro Verdi). I due concerti pop inseriti nell’abbonamento sono Jovanotti, che presenterà dal vivo il suo nuovo album in uscita, e Giovanni Allevi, inconfondibile pianista ed eclettico interprete della musica contemporanea. Per acquistare o regalare l’abbonamento: www.ilteatrobellastoria.it


Manifatture Digitali Cinema di CATERINA LIVERANI

N

on solo la bellezza di un paesaggio dalla prestigiosa storia e dall’impareggiabile patrimonio artistico, ma un vero punto di riferimento per l’industria del cinema che negli ultimi anni si va sempre più affermando. “Inferno”, “I Medici” e più recentemente il set per il film dedicato a Michelangelo diretto da Andrei Konchalovsky allestito in Piazza della Signoria. La Toscana vive un momento magico nella sua lunga relazione col cinema (e la tv) trovandosi sempre più spesso ad essere set di produzioni destinate anche al mercato internazionale. Perché dunque non approfittare dell’onda lunga e sviluppare progetti territoriali destinati a creare specifiche competenze

riguardanti l’impiego nell’industria dello spettacolo? In autunno è stato inaugurato a Prato, nell'antico complesso monumentale di Santa Caterina in via Dolce de' Mazzamuti 1 Manifatture Digitali Cinema, il polo di attrazione e spazio per lo sviluppo e la promozione di attività legate al settore dell’audiovisivo in tutte le sue declinazioni, co-progettato da Sensi Contemporanei e attuato dalla Fondazione Sistema Toscana - Toscana Film Commission. Laboratori innovativi, spazi comuni e promozione della creatività, ma soprattutto un luogo dove realizzare concretamente un progetto grazie ad uffici polifunzionali e sale per

proiezioni, casting, trucco e parrucco, usufruibili su prenotazione. Se la sede pratese Manifatture Digitali Cinema si è immediatamente concentrata sulla valorizzazione di una delle maggiori risorse del territorio, come quella tessile, con la pubblicazione del bando di partecipazione alla prima Bottega di Alta Specializzazione "Costumi Rinascimento" attraverso cui imparare, sotto la guida del costume designer Alessandro Lai, il processo che dalla lettura di una sceneggiatura porta alla realizzazione di accessori di scena, la succursale pisana di prossima apertura sarà maggiormente dedicata alle competenze tecnologiche e scientifiche applicate al processo creativo. www.manifatturedigitalicinema.it

CINEMA

In sala di CATERINA LIVERANI

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ttesissime uscite, piccoli gioielli e cinepanettoni: questo il dicembre nelle sale cinematografiche italiane. Ma prima di passare alla carrellata che ci porterà dritti al Natale è necessario segnalare che il mese si aprirà con un pilastro della cinematografia moderna come “Bella di giorno” di Luis Buñuel, che dopo 50 anni ritorna in sala in versione restaurata. Il racconto del tormentato rapporto con una sfrenata sessualità di una giovane donna altoborghese interpretata da Catherine Deneuve, non ha perso il suo fascino ed è pronto a sedurre una nuova generazione di spettatori. Da ormai tre anni dicembre è divenuto sinonimo di “Star Wars” che si presenta puntuale con l’ultimo capitolo “Gli ultimi Jedi” che promette, come di consueto, grandi emozioni e un pizzico di malinconia. Sono anche in arrivo i nuovi film di due attori che non disdegnano periodi-

camente il passaggio dietro la macchina da presa: con “Assassinio sull'Orient Express” Kenneth Branagh ripropone l’adattamento di uno dei più famosi romanzi di Agatha Christie (già portato sullo schermo nel 1974 da Sidney Lumet) ritagliandosi il ruolo del protagonista Hercule Poirot, mentre George Clooney con “Suburbicon” dirige Julianne Moore e Matt Damon in un soggetto dei fratelli Cohen. Con “Patti Cake$” e “50 Primavere” il cinema in sala assume una dimensione più intimista con due titoli, entrambi già presentati nei mesi scorsi in anteprima assoluta a Firenze grazie a “Cannes a Firenze” e “France Odeon”, che tengono alta la bandiera del cinema indipendente. 16

Decisamente adatti alle vacanze e al cinema in famiglia “The Man Who Invented Christmas”, biopic su Charles Dickens alle prese con la stesura di “Racconto di Natale” e “Wonder” dall’omonimo best seller di R. J. Palacio sulla storia di August che, con una grave malformazione facciale, si prepara ad affrontare la scuola media. La quota cinepanettone all’italiana quest’anno è affidata a “Natale da chef” di Neri Parenti e “Super Vacanze di Natale” di Paolo Ruffini.



Dicembre venerdì 1

BUIO (1/12/2017) Combo Social Club (FI) Ing. 8€ GIORGIO POI - NICOLÒ CARNESI- LORENZO KRUGER Tender Club (FI) ing. 13€ IL CINQUECENTO A FIRENZE (21/09-21/01/2018) Palazzo Strozzi (FI) ing. 4/12€ URS FISCHER IN FLORENCE (22/09-21/01/2018) Piazza della Signoria (FI) ing. lib. IL RINASCIMENTO GIAPPONESE (03/10-07/01/2018) Galleria degli Uffizi (FI) ing. 12.5€ RIVOLUZIONE 9999 (27/10-28/01/2018) Museo Novecento (FI). ing. 8.50€ FESTIVAL LA DEMOCRAZIA DEL CORPO (10/10/-30/12) Varie Location (FI). ing. 10/12€ THE W.A.M. GAME (7/11-15/02/2018) Teatro dell’Opera (FI) ing. riservato alle scuole ARTISTI IN SAN LORENZO (14/11-04/12) Basilica di San Lorenzo (FI) ing. lib. LA TRAVIATA (19/11-2/12) Teatro dell’Opera (FI) ing. 20/90 € FIORELLA MANNOIA Teatro Verdi (FI) ing. 26/60€ KATAKLO’ - ATHLETIC DANCE THEATRE - EUREKA (01-02/12) Teatro Puccini (FI) ing. 20/25€ CANZONIERE GRECANICO SALENTINO Auditorium Flog (FI) ing. 10/12€ MATCH DI IMPROVVISAZIONE TEATRALE Auditorium Coverciano (FI) ing. 7/8€ TEMPO REALE ELECTROACOUSTIC ENSEMBLE / FLUX Palazzina Reale di Santa Maria Novella (FI) ing. 5€ MOSTRA MERCATO DI NATALE DELLA CROCE ROSSA (01-03/12) Obihall (FI) ing. 5€ FABRIZIO BERTI JUG BAND Circolo Il Progresso (FI) ing. NP QUARTETT (01-17/12) Teatro Metastasio (Prato) ing. 15€ POPULOUS Full Up Club (FI) ing. 10€ SUGO FINTO (1-3/12) Teatro di Cestello (FI) ing. 15/13€ MONET EXPERIENCE (18/11-01/05/2018) Auditorium Santo Stefano al Ponte (FI) ing. 13/10€

sabato 2 KEATON+BELIZE Glue Alternative Concept Space (FI) ing. lib. con tessera RODOLFO BACCHETTI Teatro Aurora (Scandicci) Ing. 15/12€ FINALE ROCK CONTEST CONTRORADIO Auditorium flog (FI) ing. 5/8€ JIN JU Teatro della Pergola (FI) ing. 12/25€ IL TERRONE FUORI SEDE Viper Theatre (FI) ing. NP THANK YOU SCIENTIST Cycle Club (Calenzano) ing. NP ANDY V (DUB FX) Combo social Club (FI) ing. NP PINOCCHIO LIVE JAZZ Circolo Vie Nuove (FI) ing. 10/13€ STRING CITY (02-03/12) Varie location (FI) ing. NP PENTACHIARI (02/12-02/02/2018) Galleria Il Ponte (FI) ing. lib. CHRISTOPHER REDGATE+CRAIG VEAR / OBOE Palazzina Reale di Santa Maria Novella (FI) ing. NP MALERBA Circolo Il Progresso (FI) ing. NP L’AVARE (2-3/12) Teatro Le Laudi (FI) ing. 16/14€

venerdì 8

GALLINA VECCHIA (2-10/12) Teatro Reims (FI) ing. NP

domenica 3

ETSY MADE IN ITALY Bottega d'Arte la Zaffera (FI) ing. lib. FIORENTINA - SASSUOLO Stadio Franchi (FI) ing. NP JIN JU - QUINTETTO DI FIATI ITALIANO Teatro della Pergola (FI) ing. 12/25€ IN SUA MOVENZA E’ FERMO Teatro della Pergola (FI) ing. 12/15€ BENEDICTUS QUI VENIT Chiesa di San Romolo a Bivigliano (FI) ing. Lib. GAMO INTERNATIONAL FESTIVAL - DUSAN BOGDANOVIC Museo Novecento (FI) ing. 5€ IL LIBRO DELLA VITA - IL PRINCIPE Auditorium di Scandicci ing. lib. L’ABETE Teatro Puccini (FI) ing.8€ ACI BABA’ E I QUARANTA PEDONI Teatro di Rifredi (FI) ing. 8/10€ CARMINE IN FIERA Piazza del Carmine (FI) ing. lib. PREMIO CRESCENDO Aula Magna Nuovo Ingresso dell’Ospedale di Careggi (FI) ing. lib. I MINIPIN DELLA FORESTA SEGRETA Ludoteca dell’Ospedale Pediatrico Meyer (FI) ing. lib.

lunedì 4 KUSS QUARTET - AVI AVITAL Teatro della Pergola (FI) ing. 12/25€ MICHELANGELO Con VITTORIO SGARBI Obihall (FI) ing. 25/35€

martedì 5 PAOLA TURCI Teatro Puccini (FI) ing. 20/35€

mercoledì 6 LOVELESS Spazio Alfieri (FI) ing. NP GIANNA NANNINI (06-07/12) Nelson Mandela Forum (FI) ing. 25/65€ NADA & TRIO Teatro Puccini (FI) ing. 20/25€ SOLITUDES (06-08/12) Teatro di Rifredi (FI) ing. da 18€ FRANCO D’ANDREA Sala Vanni (FI) ing. 15€

sabato 9 ODD BEHOLDER Glue Alternative Concept Space (FI) ing. lib. con tessera BALERA FAVELA SOUND SYSTEM Combo Social Club (FI) ing. 5€ BENEDETTO LUPO Teatro della Pergola (FI) ing. 12/25€ ANDRÉ E DORINE (09-10/12) Teatro di Rifredi (FI) ing. da 18€ CRISTINA DONA’ Auditorium Flog (FI) ing. NP FINLEY Viper Theatre (FI) ing. 12€ IL FLAUTO MAGICO Teatro Manzoni (Pistoia) ing. 5/20€ UN SECOLO MOLTO ANIMATO - GLI ANNI QUARANTA Museo Novecento (FI) ing. lib. per famiglie IL MAGO DI OZ (09-10/12) Teatro Puccini (FI) ing.13/18€ COUS COUS KLAN (09-10/12) Teatro Era (Pontedera) ing. 20/12€ #TALEEQUALEAME… AGAIN (09-10/12) Teatro Politeama (Prato) ing. 18/22€ ORT - NEL GIARDINO DEGLI ARCHI Teatro Verdi (FI) ing. 8€ IL MERCATALE DI FIRENZE (09-10/12) Piazza della Repubblica (FI) ing. lib. CHRISTMAS IN LOVE (9-10/12) Teatro di Cestello (FI) ing. 15/13€

domenica 10

giovedì 7

GHEMON - MEZZANOTTE TOUR Auditorium Flog (FI) ing. 13€ MATCH DI IMPROVVISAZIONE TEATRALE Auditorium Coverciano (FI) ing. 7/8€ FIERUCOLA DELL’IMMACOLATA (8-10/12) Piazza della Santissima Annunziata (FI) ing. lib. NATALE A CAMPO DI MARTE Viale Pasquale Paoli (FI) ing. lib. ARTOUR IL BELLO IN PIAZZA (08-10/12) Piazza Strozzi (FI) ing. lib. RIO MEZZANINO Circolo Il Progresso (FI) ing. NP FERDINANDO (8-10/12) Teatro Le Laudi (FI) ing. 16/14€

T RASH IS THE WAY + SAVERIO RAIMONDO SPECIAL STAND UP COMEDY Combo Social Club (FI) ing. 5€ RIVER TO RIVER FLORENCE INDIAN FILM FESTIVAL Cinema La compagnia (FI) Ing. NP MANUELA DORIANI Auditorium Flog (FI) ing. NP CHRIS LIEBING - NEXTECH FESTIVAL Fortezza da basso(FI) Ing. 35/55 € CIRCO NERO Obihall (FI) ing. 35€ LA FEBBRE DEL SABATO SERA (07-10/12) Teatro Verdi (FI) ing. 28 50/41€ TWIST AND SHOUT - FESTA ANNI ‘50 & ‘60 Viper Theatre (FI) ing. NP BELLA ADDORMENTATA (07-10/12 escluso 08/12) Teatro dell’Opera (FI) ing. 5/50 € HADE - ENZO CALZINO & DANTE Rex Cafè (FI) ing. lib.

MARCO RIZZI - DIEMUT POPPEN - MANUEL FISCHER - DIESKAU Teatro della Pergola (FI) ing. 12/25€ GAMO INTERNATIONAL FESTIVAL - OPHELIA SUITE Museo Novecento (FI) ing. 5€ FIERA DI OLTRARNO Piazza Santo Spirito (FI) ing. lib. IL CLARINETTO ALLEGRO APPASSIONATO Aula Magna del Nuovo Ingresso dell’Ospedale di Careggi (FI) ing. lib.

lunedì 11 UARTETTO DI CREMONA Q ANDREA LUCCHESINI - EDICSON RUIZ Teatro della Pergola (FI) ing. 12/25

martedì 12 DE ANDRE’ CANTA DE ANDRE’ TOUR Obihall (FI) ing. 55/26€ PETER CINCOTTI Teatro Puccini (FI) ing. 25/35€ COPENAGHEN Teatro del Popolo di Castelfiorentino ing. 8/20€

Maggio Musicale Fiorentino fondazione

Pëtr Il’ič Čajkovskij

Stagione 2017/2018 - Balletto

Coreografia Diego Tortelli Balletto di Toscana Junior

Teatro del Maggio 7, 9 dicembre 2017 ore 20 9, 10 dicembre ore 15.30

Bella addormentata operadifirenze.it


Musica • Teatro • Arte • Cinema • Eventi mercoledì 13 NATALINO BALASSO & MARTA DALLA VIA - DELUSIONIST (13-14/12) Teatro Puccini (FI) ing. 16/20€ FIORENTINA - SAMPDORIA Stadio Franchi (FI), ing. NP BEYOND BORDERS Museo Novecento (FI) ing. liber

giovedì 14

IL FLAUTO MAGICO Teatro Cantiere Florida (FI) ing. 15/12€ CHIAVE PER DUE (16-17/12) Teatro di Cestello (FI) ing. 15/13€

ORT - CONCERTO DI NATALE Teatro Verdi (FI) ing. 15/18€

domenica 17

lunedì 25

I RACCONTI DEL TERRORE - I SERIE (14-16/12) Teatro della Pergola (FI) ing. 5/7€ SAMUEL Auditorium Flog (FI) ing. NP NUNC MUTA OMNIA Badia a Settimo a Scandicci (FI) ing. lib. SCHOOL OF WINE Signorvino (FI) ing. 35€ ANDRIS POGA Teatro dell’Opera (FI) ing 5/35€ PLAY STRINDBERG (14-17/12) Teatro Metastasio (Prato) ing. 17€ HADE - JOHN KIMBLE & ZAK Rex Cafè (FI) ing. Lib. LA MERENDA DEI GENERALI (14-15/12) Teatro di Cestello (FI) ing. 15/13€

FIORENTINA - GENOA Stadio Franchi (FI) ing. NP ENSEMBLE ZEFITO - ALFREDO BERNARDINI Teatro della Pergola (FI) ing. 12/25€ IL LIBRO DELLA VITA - ESERCIZI DI STILE Auditorium di Scandicci ing. lib. CANTO DI NATALE Teatro Puccini (FI) ing.8€ KARL-HEINZ STEFFENS Teatro dell’Opera (FI) ing. 5/35 € FIERUCOLINA DI NATALE Piazza Santo Spirito (FI) ing. lib. CONCERTO DI NATALE Aula Magna Nuovo Ingresso dell’Ospedale di Careggi (FI) ing. lib. DELICATO COME UNA FARFALLA E FIERO COME UN’AQUILA/STELI Teatro delle Spiagge (FI) ing. NP

LIUBOV FRIDMAN-CARMEN CECILIA RUSO (26/12-07/01) Art-Expertise (FI) ing. lib.

mercoledì 27 IO? DOPPIO! con PAOLO RUFFINI Teatro Verdi (FI) ing. 17/34€ UN SECOLO MOLTO ANIMATO - GLI ANNI QUARANTA Museo Novecento (FI) ing. lib. per famiglie

martedì 19

venerdì 29

IL LAGO DEI CIGNI Teatro Verdi (FI) ing. 20 50/34€ FOR JOY CONTEMPORARY GOSPEL CHOIR Obihall (FI) ing. 12€

GREASE (29-30/12) Teatro Verdi (FI) ing. 25/37€ LA BRISCOLA IN CINQUE (29-07/2018 esclusi 02-03/18) Teatro di Rifredi (FI) ing. da 18€ (il 31/12 da 40€) NATALE IN Q Circolo Il Progresso (FI) ing. NP SARTO PER SIGNORA (29/12-14/01) Teatro di Cestello (FI) ing. 15/13€ (40€ per il 31/12)

mercoledì 20 OCCIDENTE Teatro di Rifredi (FI) ing. 18€ IL CANTO DI NATALE (20-26/12) Teatro di Cestello (FI) ing. 15/13€ I DISEGNI DI KARL STENGEL (20/12-31/01/2018) Palazzo Rosselli del Turco (FI), ing. lib. solo su appuntamento

giovedì 21

SEQUOYAH TIGER Glue Alternative Concept Space (FI) ing. lib. con tessera “NOTTI MAGICHE-ITALIAN DO IT BETTER” Combo Social Club (FI) Ing. 7€ TERRAKOTA+SUREALISTAS Auditorium Flog (FI) Ing. 8/10 € 5th IMMROOTS BIRTHDAY FT. RANKING FOX DUBASS & DISCO REBEL Csa next emerson (FI) ing. 3€ ROBIN HOOD (16-17/12) Teatro Verdi (FI) ing. 31/37€ THE KING’S SINGERS Teatro della Pergola (FI) ing. 12/25€ NEVERMIND ROCK PARTY Viper Theatre (FI) ing. NP LA PULCE NELL’ORECCHIO (16-17/12) Teatro Politeama (Prato) ing. 16/20€ WALK WITH ME Cinema Odeon (FI) ing. NP FORTEZZA ANTIQUARIA (16-17/12) Piazza Vittorio Veneto (FI) ing. lib. SHE OWL Circolo Il Progresso (FI) ing. NP TRE VOCI PER MARINA/MODIGLIANI Teatro delle Spiagge (FI) ing. NP

martedì 26

I RACCONTI DEL TERRORE - II SERIE (28-30/12) Teatro della Pergola (FI) ing. 5/7€ PAZ-ZIA Combo Social Club (FI) ing. 5€

venerdì 15

sabato 16

NEW YORK SKA JAZZ ENSEMBLE (25/12/2017) Auditorium Flog (FI) Ing. 9/12 € MAMAMIA Viper Theatre (FI) ing. NP GEMITAIZ & MADMAD+ PRIESTESS Obihall (FI) ing. NP

giovedì 28

lunedì 18

FABRIZIO FRIGO & THE FREEZER Combo Social Club (FI) Ing NP TONY ALLEN Auditorium Flog (FI) ing. 16/20 € BIAGIO ANTONACCI Nelson Mandela Forum (FI) ing. 35/65 € SIPRARIO 2007 Obihall (FI) ing. 23/15€ MATCH DI IMPROVVISAZIONE TEATRALE Auditorium Coverciano (FI) ing. 7/8€ PUTAN CLUB Circolo Il Progresso (FI) ing. NP FINO ALL’ULTIMO SGUARDO/IL MIO VESTITO È APPESO LÀ Teatro delle Spiagge (FI) ing. NP TEMPORARY VINTAGE & ART MARKET (15-17/12) Visarno (FI) ing. NP.

domenica 24

MASSIMO LOPEZ & TULLIO SOLENGHI SHOW Teatro Verdi (FI) ing. 25/37€ CONCERTO DI NATALE Teatro dell’Opera (FI) 15/30 € FESTA DEGLI OMAGGI Piazza Signoria (FI) ing. Lib. HADE - OTTO & JOHN HOLYS Rex Cafè (FI) ing. Lib. ANIMA MUNDI-CONCERTO DI NATALE Teatro di Cestello (FI) ing. 15/13€ TEMPORARY VINTAGE & ART MARKET (21-23/12) Visarno (FI) ing. NP

venerdì 22 KELEVRA+SANDIEGO & MARCO RISSA FROM THE GIORNALISTI Combo Social Club (FI) Ing 7€ MAGIC CANDLE CORPORATION Circolo Il Progresso (FI) ing. NP

sabato 23

sabato 30 FIORENTINA - MILAN Stadio Franchi (FI) ing. NP MASHA’S TALES LIVE SHOW Obihall (FI) ing. 17/24€ DON ANTONIO Circolo Il Progresso (FI) ing. N

domenica 31 GREASE Teatro Verdi (FI) ing. 34 50/84€ CONCERTO DI FINE ANNO Teatro dell’Opera (FI) ing. 10/80 € CAPODANNO A FIRENZE Varie location (FI) ing. lib. I MARZIANI AL MARE (DIECI ANNI DOPO) Teatro delle Spiagge (FI) ing. NP HOT SHOT ANNI ‘90 Obihall (FI) ing. NP GIANNI SCHICCHI Teatro Le Laudi (FI) ing. 40€ FESTA IN FAMIGLIA (31/12-21/01) Teatro Reims (FI) ing. NP HAPPY NEW YEAR EVENT Combo Social Club (FI) ing. NP

SONIC JESUS + BENNET Glue Alternative Concept Space (FI) ing. lib. con tessera SELTON - MANIFESTO TROPICALE TOUR Auditorium Flog (FI) ing. NP

PROGRAMMA | DICEMBRE 2017 | ore 22.30 viale Manfredo Fanti 20 - Firenze

sabato 2

KEATON + BELIZE

sabato 9

ODD BEHOLDER +guest

sabato 16

SEQUOYAH TIGER

sabato 23

SONIC JESUS + bennet


Dicembre da non perdere Gianna Nannini

Cristiano De André

6/7 Dicembre - Mandela Forum

Maggio Musicale Fiorentino - Teatro Nuovo dell’Opera

Si avvicina Natale, iniziano le prime feste ed i primi ponti. E giusto giusto ti capita fra capo e collo un evento corposo quanto un cenone natalizio a Nola o il carnevale di Rio: il concerto della Nannini a Firenze. Inutile parlare dell’artista, autentica bomba appartenente alla generazione di coloro che migliorano come presenza nell’invecchiare (vedi Battiato). Inutile non consigliarvi l’utilizzo di

inserti auricolari in cera per la serata. Perché la Nannini non parla, emette urla, splendide, bellissime, in una sorta di operetta para-sguaiata a base di chitarre elettriche (speriamo). Il festival della canzone toscana con il chiodo e a voce altissima, con protagonista la Gianna, che non si discute. Fossi in lei aprirei con “Notti Magiche”, sarebbe veramente Gianna. In ogni caso, carica.

“De Andrè canta De André”. C’è poco da sorridere, cari lettori. Che tanto lo sappiamo che quando nominiamo FABER qualcuno fa la smorfia, perché quel signore che parlava con un giro di chitarra tanto era bravo e semplice quanto non lo sono spesso i suoi fan puristi. C’è Cristiano De André che canta le canzoni del padre, e ci sembra francamente un’idea non originale ma onesta: del resto anche

Cristian De Sica ha rifatto “Il Conte Max”. Ci teniamo a consigliare l’evento, perché non è mai facile essere “il figlio di”, ma almeno Cristiano ci prova. In maniera confusa, forse, perché un po’ confuso lo è, anche ultimamente, ma ci piace pensare che un pezzetto di quel signore genovese che tanto ha dato a tutti, possa passare da Firenze questa sera. Come si dice a Firenze, “si fa quel che si pòle”.

TONY ALLEN 14 Dicembre - Auditorium Flog (FI) A parlare di certi artisti, onestamente, mi tremano le mani. Oltre ad aver creato il genere Afrobeat, alle pelli del fratello acquisito Fela Kuti, mr Tony Allen ha suonato con personcine del calibro di Damon Albarn (Blur), gli Air, Flea (Red Hot Chili Peppers), Paul Simonon (The Clash), Ray Lema, Archie Shepp, Zap Mama, solo per citarne alcuni; contribuendo in modo netto e riconoscibile ad accrescere ogni progetto con il suo incredibile talento.

AMICI DELLA MUSICA

Con la tradizione nel cuore e gli occhi sempre proiettati al futuro, il settantasettenne Allen è ancora in splendida forma e coinvolto in alcuni tra i progetti più interessanti in circolazione. Alla Flog presenterà ben due suoi album usciti quest'anno, “The Source” dai saperi Afrobeat/ Funk, zeppo di ospiti, e uno speciale Tributo a uno dei suoi miti: il batterista jazz Art Blakey e la sua leggendaria band i “Jazz Messengers”.

Dicembre - Teatro della Pergola (FI) La Stagione Concertistica 2017/2018 degli Amici della Musica di Firenze propone per il mese di dicembre una serie di concerti straordinari, a partire dal gran ritorno di uno degli ensemble vocali più amato i King's Singers, che saliranno sul palcoscenico del Teatro della Pergola sabato 16 dicembre alle 16. Tra le star della classica, il virtuoso del mandolino Avi Avital sarà

Dicembre bambino

La Bella Arte. Portraits on stage

di Cristina Romeo

15-17 Dicembre - Teatro delle Spiagge (FI) Il Teatro delle Spiagge, diretto e gestito dalla Compagnia Teatri d'Imbarco, apre la Stagione 2017/18 con una tre giorni di eventi dedicati al peculiare binomio Teatro e Arte. Il festival “La bella Arte. Portraits on stage” si svolgerà dal 15 al 17 dicembre. Tre giorni dove si alterneranno spettacoli di prosa, danza, musica, happening, mostre, performance, fotografia, interventi d'arte urbana, incontri, laboratori per bambini,

a Firenze il 4 dicembre insieme al Kuss Quartet. Per il ciclo Solopiano, appuntamento il 2 dicembre con la pianista cinese, ben nota al pubblico internazionale, Jin Ju (il 3 sarà invece in compagnia del Quintetto di Fiati Italiano), mentre il 9 dicembre sarà il pianismo di Benedetto Lupo a immergere gli spettatori nelle atmosfere rarefatte e preziose di Debussy.

Eccoci al mese più amato dai bambini, vissuto in trepida attesa dell’arrivo di Babbo Natale. In questo clima si inserisce perfettamente lo spettacolo di burattini “L’abete” della compagnia I Pupi di Stac, che andrà in scena il 3 dicembre al Teatro Puccini. Questa versione della celebre favola di Andersen sorprenderà gli spettatori con un finale inedito e coinvolgente. Per informazioni: 055 362067.

aperitivi e molto altro ancora. Un progetto che vuole affrontare la grande sfida di unire in un dialogo artistico centro e periferia e lo fa unendo due prestigiose Accademie (quella di Belle Arti e quella delle Arti del Disegno) con il Teatro delle Spiagge, geograficamente posto al centro della nuova città metropolitana. Tutti i dettagli sono sulla nostra agenda e sul Facebook ufficiale del Teatro delle Spiagge. 20

Il 17 Dicembre il Four Seasons Hotel di Firenze organizzerà un grande “Open Day” a sfondo solidale. Per una giornata lo splendido Giardino della Gherardesca aprirà i propri cancelli per un evento a sostegno di una scuola di Livorno, danneggiata dal nubifragio dello scorso settembre. Vi aspettano tanta musica, mercatino natalizio, specialità culinarie ed intrattenimento per grandi e piccini.



PROGETTI

Nessuna frontiera per la luce Dimora Luminosa di IED Firenze di GABRIELE AMETRANO

A

ccade sempre all’improvviso, quando si gira l’angolo, con lo sguardo che si apre alla piazza e poi alla Basilica di Santo Spirito. Vederne le forme perfette e armoniche è già uno spettacolo: vederle mentre la creatività ne ridipinge le linee è qualcosa di stupefacente. E da venerdì 8 dicembre meravigliarsi sarà possibile grazie al progetto Dimora Luminosa di IED Firenze, in collaborazione con The Fake Factory. Durante la grande illuminazione che il Comune di Firenze ha pensato con F-Light, che vedrà la città accendersi con luci e colori, Dimora Luminosa proietterà sulla facciata della Basilica le creazioni che bambini, studenti, illustratori, grafici e tutti coloro che hanno partecipato alla call hanno pensato per il tema di questa sesta edizione: “Frontiere”. La luce e le proiezioni valicheranno i confini, daranno vita a nuovi orizzonti. La sera di mercoledì 13 dicembre sarà poi dedicata alla live performance dell’illustratore Simone Massoni, che disegnerà e proietterà dal vivo le sue creazioni sulla facciata della Basilica di Santo Spirito, dalle copertine del The New Yorker direttamente a Firenze. Dimora Luminosa continuerà poi le sue proiezioni fino al 7 gennaio 2018, quindi avete tempo per decidere di fare un bagno di luce e creatività. Anche senza la prova costume!


Futuro contemporaneo di RAFFAELLA GALAMINI

In mostra

I

l 2018 sarà un anno all’insegna dell’arte contemporanea con le donne grandi protagoniste. Firenze si prepara a celebrare l’artista che con le sue performance tra corpo e dolore ha segnato gli ultimi decenni: Marina Abramović. La retrospettiva che Palazzo Strozzi le dedicherà a settembre sarà l’occasione per conoscere più da vicino la sua vasta produzione. A precedere l’appuntamento la mostra “Nascita di una nazione”, collettiva sull’arte italiana che celebra il talento dei pittori e creativi attivi tra la fine del secondo conflitto mondiale e gli anni delle rivolte giovanili. Il direttore della Fondazione Arturo Galansino, dopo un 2017 che con la mostra sul Cinquecento a Firenze ha chiuso il cerchio aperto prima con l’esposizione su Bronzino e poi con quella di Pontormo e Rosso Fiorentino, ha voluto un cambio di passo per Palazzo Strozzi nel segno del contemporaneo. La galleria degli Uffizi non sarà da meno. Il direttore Eike Schmidt ha annunciato per il 2018 una retrospettiva dedicata a Fritz Koenig, autore della grande sfera metallica sopravvissuta al crollo delle Twin Towers. E ci sarà spazio anche per

le donne artiste, in occasione dell’8 marzo, con un omaggio che riguarderà la pittrice bolognese del Seicento barocco Elisabetta Sirani. Per gli Uffizi la prima retrospettiva sull’artista tedesco conferma l'attenzione al contemporaneo da parte della galleria, con una monografica su uno dei protagonisti della scultura del secondo Novecento. In mostra ci saranno decine di opere di Koenig, esposte in parte nel giardino di Boboli e in parte proprio all’interno della Galleria. Non mancheranno, logicamente, riproduzioni di vario genere della celebre Sfera del World Trade Center e un’ampia selezione dei lavori eseguiti tra gli anni '50 e '60 su commissione pubblica, che hanno un’attenzione spiccata per il tema della Shoah.

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Un anno ad arte si chiude nel segno della street art e della rivoluzione delle immagini di Ejzenštejn, "Made in New York. Keih Haring, Paolo Buggiani and co. La vera origine della Street Art" è l'appuntamento fino al 4 febbraio 2018 nel Museo Mediceo di Palazzo Medici Riccardi e nel Cortile di Michelozzo. Una mostra che celebra una insolita coppia, dove l’italiano gioca un ruolo di primo piano: subito intuisce il talento di Haring e, collezionista ante litteram, salva e conserva dell'americano una cinquantina di Subway drawings, le prime opere in gessetto realizzate nella metro di New York. Da qui nasce un sodalizio umano e artistico che ricostruisce un momento di grande vitalità nella Grande Mela degli anni Ottanta. Le Gallerie degli Uffizi ricordano invece cento anni dalla Rivoluzione socialista in Russia e scelgono di farlo attraverso le opere grafiche di uno dei più grandi artisti della cultura del Novecento. La mostra “Ejzenštejn: la rivoluzione delle immagini”, in corso fino al 7 gennaio 2018 propone un percorso che unisce l’attività del disegnatore a quella del cineasta, non senza riferimenti all’arte italiana del tardo Medioevo e del Rinascimento. R.G.


La SCIABOLATA calcistica di RICCARDO MORANDI

“Il bicchiere è sempre nostro”

C

i hanno tolto veramente tutto. Sul “ci”, riserviamo l’accusa ad una ipotetica ma esistente entità del calcio, misteriosa e impalpabile quanto il prossimo Presidente del Consiglio. Sul "tutto" andremo ad analizzare brevemente: non si giocheranno i mondiali per la nazionale italiana, dato di fatto. Giusto? Sul campo sì, ma il calcio non è solo campo, per fortuna. Perderemo le affollate arene, i simpatici screzi con i tifosi turisti del giugno fiorentino, le fidanzate accampate a 180 metri dal maxischermo che parlano di Fedez anziché soffrire come noi. Perderemo il fascino dei bar con doppia fila alla spina, l’incontro della nazionale con il Papa e Mattarella. Gli uffici non si fermeranno. Un dramma. Ma il “non esserci” non è l’unica questione del 2018: esiste una sigla complementare a questo disagio sociale, e si chiama VAR. Non è un frastagliato movimento della politica italiana, non è uno strumento del demonio travagliano, ma è la cosiddetta moviola in campo, che sarà protagonista come lo è già degli incontri di cartello in serie A. Nella mistica liturgia dei 90 minuti si sono susseguiti negli anni gli aumenti dei direttori d’orchestra: gli arbitri. Ma mai nessuna macchina aveva interferito con la poetica, mai nessun controllo con il controllore, perché il calcio non

è una rampa di lancio di uno Shuttle. Purtroppo adesso, con un gesto che ricorda una performance della Abramović, l’arbitro può consultare una tv. Ci hanno quindi veramente tolto tutto? No. Esiste uno spirito che permane, simile a quello che muove migliaia di persone nel caldo di un concerto estivo per un’esibizione spesso già vista. L’arbitro, nonostante schermi e controlli, avrà sempre la moglie dai facili costumi. I mondiali, anche senza l’Italia, ce li vedremo. Come vedremo, vediamo, il campionato di A. Anzi, avremo scremato gli occasionali, quelli che parlano di calcio ogni 4 anni perché a pranzo non sanno come entrare nelle discussioni. Il 2018 è l’anno zero. Noi guardiamo il bicchiere mezzo pieno, che anche se stavolta è quasi vuoto, rimane nostro.

SPORT

Sui blocchi di partenza di ALESSIA RONGE

S

iamo pronti, e abbiamo le scarpe ben allacciate. Poche settimane e il nuovo anno vedrà appuntamenti per tutti gli amanti del benessere fisico e dello sport. E cominciamo con la corsa, per chi ama mettere un piede dietro l’altro per lunghe distanze: ancora per quest’anno, il 17 dicembre, abbiamo la Classica podistica Internazionale Firenze-Fiesole-Firenze. Lasciandoci alle spalle i brindisi, possiamo pensare a nuove avventure sportive come il Mugello: Trofeo sport Supersprint, a Scarperia il 5 e 6 marzo. Sempre in provincia di Firenze, a Pelago (26 – 28 marzo), ci sarà il Torneo internazionale di basket categoria allievi. Una via per la vita è, invece, il campionato di Moun-

tain Bike con lo scopo di avvicinare i giovani allo sport e diffondere la cultura della donazione del sangue (l'evento si svolgerà il 9 aprile a San Casciano in Val di Pesa). Sempre il 9 aprile Firenze sarà terreno per Vivicittà Firenze Half Marathon, interamente corsa nel centro del-

la città, tra piazze e monumenti. Il ritrovo è previsto in Piazza Santa Croce, alle 8:45. Una bellissima iniziativa la riserverà Vicchio il 27 aprile, con la Marcia da Vicchio a Barbana per la pace. Il 1 maggio, sempre a Vicchio, la Magnalonga del Primo Maggio 2018 con due itinerari previsti con lunghezza e difficoltà differenti: uno medio di 12 km circa e uno più impegnativo di 22 km circa. Ma non spaventatevi, lungo il tragitto saranno posizionati dei punti ristoro con assaggi di prodotti tipici del Mugello e della Val di Sieve e la fatica improvvisamente sparirà. Fra gli eventi certi del 2018 segnaliamo anche la IV tappa della gara ciclistica femminile Tirreno-Adriatico, a Scarperia. Insomma, qualsiasi sport decidiate di vivere nei prossimi mesi, ricordate di avere sempre la borsa pronta perché ad ogni angolo toscano potrete trovare ciò che fa per voi.


FIRENZE PERIFERIA

FIRENZE CITTÀ di GIACOMO ALBERTO VIERI

di MADDALENA MESSERI

A Walk on the wild side

Racconti al capolinea Galluzzo

“Se non mi vedi tornare, aspettami in Piazza D'Azeglio”

U

A

na volta ho perso mia madre. Successe intorno agli undici anni, stavo in quella terra incognita fra infanzia e adolescenza, tipo nel Lussemburgo della vita, non avevo ancora visto guerre né potevo darmi confini: lei era in ritardo al suo appuntamento, il dentista aveva lo studio proprio vicino Piazza D'Azeglio, disse qualcosa sul parcometro, chiuse l'auto station wagon, mise le chiavi in borsa, frettolosa mi redarguì, “sei sempre il solito”, disse, tirava vento, risposi “eccomi, aspetta”, e poi la persi di vista, la sua sagoma affusolata sparì dietro un autobus, un angolo, portata via da un refolo. Quella storia mi torna in mente adesso, seduto su una panchina di Piazza D'Azeglio, mentre guardo tre ragazzi che hanno marinato la scuola e giocano a calcio nel campetto pubblico, una bambina di nome Aurora sparge briciole di pane per terra e con gli stivaletti di gomma rossi corre per mano a sua nonna e grida: “buuum”. Dovrei fare ammenda col Natale, con le luminarie che due operai stanno provando ad attaccare ai lampioni, “tanto ce le fanno togliere subito, fidati” borbotta uno; chiedere scusa alla solitudine improvvisa, impacciata, che talvolta si è rannicchiata dentro di me sperando di trovare ristoro e mai che l'abbia accolta, mai che prima d'ora l'abbia portata qui, a sedere di fianco a me, in Piazza D'Azeglio come feci quel giorno ad undici anni, lasciandola persino sorridere quando le luminarie, d'improvviso, si sono accese di color cobalto e una girandola di ricordi, lo zucchero filato, la cassapanca coi vestiti di carnevale, il primo “resta”, l'ultimo “vattene”, le gambe storte, l'esame di filosofia politica, la giacca di tweed, io che mi parcheggio nella sua vita di sbieco, “sono un passo carrabile”, disse prima di andarsene per sempre, le mani di mia nonna, l'odore della lacca. Tutto fa buuum, sapete, a sedersi in Piazza D'Azeglio, chiedendo scusa al tempo per averlo trattato con distrazione. Rimasi ad aspettare mia madre per circa un'ora e mezzo: presi un ceffone, poi.

Firenze sud, tra i campi e gli alberi ingialliti dall’autunno si scorge la Certosa, monastero sobrio e possente allo stesso tempo, e subito sotto il Galluzzo, paesone inglobato da Firenze durante il fascismo, “la porta del Chianti”, l’isola felice tra l’autostrada e via Senese. Qui si respira un’aria diversa e non sembra di essere a Firenze. Si fa prima a dire cosa non è, il Galluzzo. Non è una periferia, non è una zona pericolosa, non è un conglomerato urbano di casermoni, disagio e droghe sintetiche. Ma a dirla tutta non è nemmeno il paesino della Mulino Bianco. Perché al Galluzzo succedono cose strane, ed i misteri irrisolti sono parecchi. C’è stato il Mostro, che in via di Giogoli uccise la coppietta di tedeschi mentre dormivano nel loro camper. E poi l’uomo trovato mummificato sulla sua poltrona in cucina, circondato dai topi. C’è stato il cane avvelenato ai giardinetti (vendetta o casualità?). E poi le rapine alle poste, l’elettricista carbonizzato nel furgone aziendale e da ultimo uno sparo arrivato durante gli allenamenti del calcetto, con una pallottola calibro 7 conficcata in una panchina. Forse in una grande metropoli queste sarebbero storie banali, accadimenti di poco conto, qualcosa di ordinario. Ma qui ogni fatto di cronaca diventa una vicenda da analizzare, un argomento che polarizza le discussioni tra compaesani. Perché al Galluzzo si conoscono tutti e quando succede qualcosa fuori dal normale scatta l’allerta. Qui il controllo sociale è forte e le famiglie non hanno smanie cittadine: chi va a vivere a Firenze viene guardato male, come un traditore che non merita più di essere salutato. E se l’identità è forte è anche grazie alle tradizioni che resistono, come la “Palla Pillotta”, calcio storico che continua ad essere giocato dai galluzzesi, o come il mercato in piazza Acciaioli, che con coraggio resiste alla nuova Esselunga, dove la signora Anna mostra orgogliosa la sua vecchia carta d’identità, tutta sgualcita con una bella foto in bianco e nero di lei ragazzina, con su scritto “Comune di Galluzzo”. Anche questa è la città, una piazza dove le vite si sfiorano e dove, come cantava De Gregori, “la gente va veloce ed il tempo scorre piano”, tra banchi, misteri, malinconie e chiacchiere da bar.

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ESSERI URBANI di Francesca Corpaci

I testimoni di Genova

L’

intenditore lo sa: per prepararsi all’anno che viene niente può competere con l’oroscopo 2018 dei testimoni di Genova. Imbattibili nell’arte della divinazione, la storia dei testimoni inizia quasi due secoli fa, quando un ragazzone della Pennsylvania versato in studi biblici viene messo alla prova dal suo maestro: sarebbe stato un uomo a tutti gli effetti solo se fosse riuscito a rintracciare una località misteriosa in cui, correva voce, la pasta veniva cotta insieme ai fagiolini. Pieno di dubbi lo studente girovagò a lungo, arrivò in Europa e a seguito di un’indigestione di bavette al pesto ricevette l’illuminazione. Il resto è storia. Per potersi pagare i pinoli, già all’epoca costosissimi, insieme ai suoi adepti aprì una startup astrologica, fornendo il primo servizio di oroscopo porta a porta mai documentato. I tratti salienti: lavoro in coppia per farsi compagnia tra i pianerottoli, outfit che ricordassero la domenica delle palme per non spaventare le signore e vaticini dalla precisione stupefacente. Pestare i piedi alla strisciante lobby dello zodiaco fu un attimo. Morta d’invidia, la concorrenza iniziò a spifferare che questi eccezionali conoscitori del cielo fossero in realtà temibili fanatici, pronti ad arroventare i citofoni più resistenti pur di convincere il prossimo a cambiare il dio vecchio per il nuovo. Anonimi hanno tentato di sfatare la menzogna argomentando che dietro al temutissimo libretto con la torre c’è roba da far passare Pesatori per la zingara di Rai 1, ma è dura opporsi ai poteri forti. Tu però, intenditore, puoi fare ancora la differenza. La prossima volta che il campanello suona prima di colazione non fingerti morto: ripeti a te stesso che non hai paura, che la vita è un soffio, che le cose belle sono di chi le sa cogliere. Poi apri la porta, spalanca le braccia e cammina dritto verso il tuo destino.

Illustrazione di Marta Staulo

PA L E S T R A R O B U R

L E Z I O N I D I G I N N A S T I C A C U LT U R A L E P E R F I O R E N T I N I

Il Paramatta di RICCARDO VENTRELLA

U

n unico, sterminato tappeto di gusci di noccioline americane, o arachidi che dir si voglia. Tavoli istoriati da scritte realizzate con coltelli, cacciaviti, punte assortite o anche bruciature di accendini. Era il Paramatta, birreria delle Cure dove si è fatta, tra nebbie di varia origine, la grande storia degli anni Ottanta. Paramattabitburgbrauerei (che diventava bravalei), recitava lo spot tormentone su Controradio. Al Paramatta si andava, appunto, per mangiare le citate

arachidi gettandone i gusci dove capitava in serate infinite nelle quali si discettava di varia filosofia, sempre più complessa man mano che la birra scorreva. Al Paramatta sono nate diverse ideologie, si sono unite e divise molte coppie, e una volta nel bagno ci ho fatto persino le prove di un concerto. L’ambiente del tutto insalubre era compensato da una misticità, oggi del tutto uccisa dai locali con la lavagnetta e il prodotto tipico, ma senza nemmeno un guscio per terra.

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NIENTE PAURA: È SOLO NATALE Come salvarsi dallo stress delle feste di MARIANNA STORRI Psicologa Psicoterapeuta

S

e anche voi da fine ottobre state affrontando il delicato tema del pranzo di Natale e della cena di fine anno, siete affetti dalla sindrome acuta da stress natalizio. La sindrome non è inserita nel manuale diagnostico dell’associazione degli psichiatri americani, forse solo perché lì, oltreoceano, il Natale si va ad Aspen a sciare e ognuno si fa gli affari propri. Da noi invece le feste natalizie sono una questione davvero molto seria. Da nord a sud, due mesi prima, lo stress delle feste inizia a serpeggiare infido e inesorabile, un killer silenzioso della pace e della serenità. Parliamo di stress nel migliore dei casi, ma in un buon 40% della popolazione si tratta di autentica angoscia. Ci sono individui, brave persone, che pur di saltare il periodo delle feste trovano un secondo lavoro nella ristorazione o sono capaci perfino di rompersi una gamba! Perché? Perché durante queste feste di fine anno devi fare fare fare, farlo bene, essere prestante, gaudente, più buono, devi addobbare l’albero in modo originale, pensare ai regali, al menù della cena e rendere tutti felici. Ma non basta, devi anche saper stare insieme ai parenti, tre giorni almeno otto ore al giorno costretto nella stessa stanza a mangiare con quella linea di sangue che nemmeno si ricorda che lavoro fai, chi sei e, nei peggiori dei casi, perché sei loro parente. Se poi sei una donna single sui trenta è la fine: tutti troveranno il tempo di dedicarsi ai tuoi fallimenti amorosi con smorfie e sguardi pietosi. Nessuno è preparato a tutto ciò, a pranzi

che diventano processi con l’inquisizione spagnola, a riprendere in poco tempo relazioni interrotte con la famiglia che vedi poco e con cui a volte hai dei conflitti. Le feste diventano un incontro di biodiversità in un ambiente che non è particolarmente favorevole a nessuno. Nella vita di tutti i giorni, in situazioni di stress, possiamo mettere in atto le nostre collaudate strategie per far fronte all’angoscia e alle pressioni. Abbiamo la nostra comfort zone, il silenzio ristoratore, la bolla di protezione. Durante le feste, la vicinanza forzata aumenta la tensione ed elimina la possibilità di decomprimere, niente zona protetta e così, spesso, si finisce a discutere. Le feste sono quindi una prerogativa relazionale, per questo sono estremamente angosciose per chi non ha una famiglia da sopportare, per quelle persone che sono rimaste sole, o che sono lontane dai propri cari. Molti anni fa il 23 dicembre incontrai per le vie addobbate della città una conoscente. Faceva shopping con i genitori e salutandomi mi disse con tono fortemente stupito: “Che ci fai in giro tutta sola a Natale?”. In questo periodo le persone sole, per scelta o per sorte, non sono adeguate. Le cause di tanto stress sono proprio i cari parenti. Lo stress giunge nel momento in cui i tuoi parenti non ti sono cari o non vivono con te ma sono altrove. Molto probabilmente la lontananza ha deteriorato il rapporto o semplicemente non potete stare insieme, come accade normalmente tra persone. In ogni altro giorno dell’anno la frustrazione sarebbe sopportabile ma durante le feste no, perché 28

Se l’angoscia è insopportabile dobbiamo senza dubbio provare a porre rimedio. Il più efficace è ascoltarsi. ogni pubblicità, canzone, rivista, social, o vibrazione del pianeta ve lo farà pesare. La mia esperienza di psicologa psicoterapeuta ha capito che l’unico modo per sopravvivere a tutto questo stress è avere la consapevolezza di sé, del fatto che la vita non è un gioco in scatola e le istruzioni non le consegnano col certificato di nascita. Si impara dopo prove ed errori. Se lo stress è troppo indica che dobbiamo cambiare qualcosa. Alcune dinamiche, inevitabilmente, tenderanno a ripetersi ma se l’angoscia è insopportabile dobbiamo senza dubbio provare a porre rimedio. Il più efficace che posso suggerire è ascoltarsi: fare ciò di cui si ha bisogno, desiderare di gratificarsi per quanto possibile. Allo stesso tempo è fondamentale che accettiate i limiti, vostri e degli altri, provando a trarre il meglio da ogni situazione. Soprattutto durante le feste, se imparerete ad avere rispetto della vostra volontà trascorrerete sempre le feste con qualcuno che vi è caro. E sono sicura che quella persona sarete voi stessi.


PA L AT I F I N I di MARTA STAULO

Vin brûlé Se cellulite, non-uomini e molestie sessuali hanno unito le donne di tutto il mondo, c’è una cosa che ci divide ancora: il Natale, che riesce a renderci vittime in modo diverso a seconda del nostro status sentimentale/familiare. Accoppiata, single o mamma che tu sia, dovrai destreggiarti tra cene dove ti chiedono quando pensi di fidanzarti, pranzi dove ti tocca conoscere i suoceri o nottate intere ad inventarti come diamine ci sono finiti quei giocattoli sotto l’albero. Ma niente paura, sarà il vin brûlé ad unirci! Per la donna impegnata questo vino speziato sarà la bevanda che curerà in modo definitivo il suo uomo malato fradicio per i primi freddi, che a 36.5°C sta già combattendo con la morte usando il termometro come la spada di Star Wars. E quale migliore sciroppo potrà offrire la giovine madre ai suoi bambini dopo avergli detto che Babbo Natale non esiste? Allo stesso tempo, ogni donna single che si rispetti coltiva una cantina tatticissima sponsorizzata da Tinder a colpacci di offerte Esselunga: quando le bottiglie diventano più dei giorni passati senza un uomo e l’unica cosa da stappare è un rosso, è arrivata l’ora, amica cara, di scolartene una - calda e dolce - da sola. Alla nostra e all’anno che verrà.

GOLE PROFONDE di TOMMASO CIUFFOLETTI

W il Tavernello Nel 1969 un italiano beveva in media 115 litri di vino all'anno. Nel 2015 i litri sono diventati 33. Nel frattempo abbiamo tirato fuori del vino ciò che il marketing ha voluto. Manie di collezionismo e rincorsa all'etichetta, degustazioni da retrogusto di ano di cammello himalayano e bere per esibire. Abbiamo per contro nascosto ogni immagine del bere come rituale collettivo, come strumento d'euforia e alterazione. Bevi responsabilmente e spendi un sacco di soldi per una bottiglia da 75cl. E in più abbiamo raccontato e fatto credere alla gente di vini tradizionali ottenuti da vigne pettinate, fermentazioni malolattiche e invecchiati in barrique. Deliri posticci di un mondo mai esistito, dove i mezzadri del Mulino Bianco coltivano Sangiovese a Montalcino per farne Brunello fin dall'età del bronzo. Cazzate. E se qualcuno non avesse modo di bere un vero vino del contadino, con originale spunto acetico e da scolarsi con lunga raffica di bicchieri riempiti dal boccione da 2 litri, ebbene costui si rivolga al Tavernello. Prodotto industriale per eccellenza che però, per gusto e intenzione, è più vicino al vino del contadino di qualsivoglia roba da marketing del Mulino Bianco o da vignaiolo indipendente. Al Tavernello manca lo spunto acetico, perché è un vino fatto bene e totalmente corretto da un punto di vista enologico, ma è fatto per essere bevuto senza tante seghe. In famiglia e in compagnia, tutti i giorni. Immagine di un'Italia scomparsa che potrete rimpiangere oppure no. Ma quella era. E per quanto mi riguarda: w il Tavernello. 29



SUONI di GIANLUCA DANTI e GABRIELE SOBREMESA

Sequoyah Tiger - Parandibolat (Morr Music) Dopo il brillante EP d'esordio, è ancora la tedesca Morr a pubblicare l'album di debutto di Sequoyah Tiger. “Parabolabandit” si fa apprezzare per il suo maturo avant pop, ancora con vivi richiami agli Animal Collective ma allo stesso tempo con un linguaggio musicale molto originale (G.D.)

Helena Hauff - Have You Been There Have You Seen It (Ninja Tune) Il ritorno al "formato fisico" di Helena Hauff è sancito da un EP di quattro tracce di techno straight to the point che esaltano il lato acido, ruvido ma elegante della dj e producer tedesca. Nessuna innovazione ma un encomiabile padronanza nell'utilizzo dello strumento analogico. (G.S.)

CLASSIFICA ALBUM

TOP 10

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The xx - I see you Cigarettes After Sex - S/T Protomartyr - Relatives in Descent The National - Sleep Well Beast Slowdive - S/T Mount Eerie - A Crowd Looked at Me Arca - Arca Kevin Morby - City Music King Krule - The OOZ Mac DeMarco - This Old Dog (G.D.)

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

Big Brave - Ardor Protomartyr - Relatives In Descent Lack - Pan Daijing VV.AA. - Mono No Aware King Woman - Created In The Image Of Suffering Those Who Walk Away - The Infected Mass Damien Dubrovnik - Great Many Arrows Pharmakon - Contact Pact Infernal - Infernality Chelsea Wolfe - tHiss Spun (G.S.)


PA R O L E di GABRIELE AMETRANO

Firenze Mare di Simone Innocenti Giulio Perrone Editore pp. 162 - € 12.00

Se non lo avessi conosciuto in altre vesti (quelle del giornalista, del lettore, dell’esordiente scrittore) direi che Simone Innocenti è solamente un folle passionario. Con quelle lenti sul naso e i capelli scomposti è sempre veloce nel suo muoversi per poi fermarsi a pensare a qualcosa che solitamente butta lì, come se fosse un’esclamazione di gioia. Quello che ti dice forse non c’entra niente con il discorso fatto ma produce riflessioni, che gira e rigira, hanno del genio. Da pochi giorni Simone ha pubblicato con Giulio Perrone Editore una delle guide più originali della città di Firenze: “Firenze mare”. Ma non è l’accostamento al mare quello che mi stupisce (anche se il mare bagna Napoli non Firenze) ma la ricerca di una salsedine che in molti abbiamo dimenticato di annusare. Per scrivere questo libro ha letto e letto molto e bene, andando a ritroso nella verità dei quartieri, nelle passeggiate degli autori, nel mondo letterario che ha vissuto, osservato e poi scritto di

una città magnificente ed assediata, simbolo di contraddizione, di divisione (anche per il fiume Arno) e bellezza. Antonio Delfini, Bianciardi, Montale, Mario Tobino, Carlo Coccioli, Primo Conti: sono questi e molti altri i protagonisti di questa guida che ci portano a spasso sulle sponde del “mare sciapo” senza però portarci da nessuna parte. Perché il gusto nel riconoscere Firenze non sta nel fermarsi e avere una meta ma nell’avanzare tra rimandi e riflessioni, tra pieghe fatte alle pagine migliori per poi continuare ad “annegare” tra i riverberi e le spume, tra le passioni e la dolcezza. “Firenze mare” ci prende per mano e ci mette davanti alle onde culturali e con i naviganti dell’epoca passata e di oggi ci consiglia di leggere i flutti, odorarne la salsedine. Già, perché lo stupore sta lì, in quella salsedine che entra nelle narici, in quella letteratura che ci coinvolge se solo siamo capaci di annusare la grandezza della lettura.

Se devo pensare a qualcosa che mi emoziona sono le parole nuove, quelle di cui non conoscevo l’esistenza. Non è detto che entrino in testa ma leggerle fa bene: ci ricorda che anche l’italiano ha una vastità di vocaboli necessari e complessi, e di cui abbiamo perso l’utilizzo nel tempo. Diversi mesi fa proprio qui su Lungarno vi parlai di “Lost in translation”, una bellissima raccolta delle parole straniere intraducibili in italiano. Oggi invece de “Il libro

delle parole altrimenti smarrite” di Sabrina D’Alessandro, per ritrovare le nostre parole, quelle italiane ma quasi perse. Ogni parola ha il suo significato, con pronuncia e derivazione. Ogni pagina una scoperta che a volte fa sbarrare gli occhi ed altre ridere. Questo è un libro da tenere lì, sul tavolo, perché può sempre essere utile chiamare con il loro nome le idee che spesso ci vengono in testa.

Il libro delle parole altrimenti smarrite di Sabrina D'Alessandro Rizzoli pp. 408 - € 16.90

Con Senso

Di Verso

di GIULIA ALFANI

a cura di ROBERTO DEL FOSCO

Nuovi Propositi Quale un estivo temporale s’annuncia Anno nuovo, vita nuova. Si sta per chiudere il 2017 e il capodanno già si profila all'orizzonte dell'agenda. Qualcuno già ha pensato ai suoi desideri, ai suoi obiettivi da porre (positum) davanti a sé (pro): pro positum, propositi per l'anno nuovo. C'è tuttavia qualcosa di incredibilmente curioso in tutta questa faccenda dell'anno nuovo, e del nuovo in generale: ed è il fatto, piuttosto divertente, che non c'è proprio niente di nuovo nella parola nuovo. Anzi, a ben vedere questo “nuovo” è piuttosto vecchio. La radice è infatti da ritrovarsi nella parola sanscrita navah. Quest'ultima non si è mai data granché a particolari innovazioni: dalla forma sanscrita, navah è diventato nau nel persiano, neos in greco, quindi novus nel latino, nue nell'antico irlandese e, se vogliamo fare una capatina nell'old English, troveremo un familiare neowe. Alla fine, quindi, facendo onore alla novità, non mi resta altro da dirvi che: buen año nuevo, goed nieuwjaar, gutes neues Jahr, an nou bun, happy new year, buon anno nuovo a tutti! 32

e poi s’allontana, così ti sei negata alla mia sete. Tratto dalla poesia di Vincenzo Cardarelli Attesa, in Poesie 1949

Vincenzo Cardarelli (1887 – 1959), intellettuale italiano molto attivo in campo giornalistico, lega la sua notorietà ai numerosi scritti, spesso in chiave autobiografica, di costume e di viaggio. Destinatario di prestigiosi riconoscimenti, con Il sole a picco (1929) vince il Premio Bagutta, consacrandosi alla fama; la poesia di Cardarelli, descrittiva e lineare, sgorga dai ricordi del proprio vissuto, proponendosi attraverso un linguaggio discorsivo ma, nel contempo, veemente e intenso.


Ha un nome da star hollywoodiana e un solido background di studi artistici, ma è diventata famosa per le sue scritte capaci di emozionare come solo le cose autenticamente fatte a mano riescono a fare. Betty Soldi è un’affermata calligrafa e proviene da una famiglia fiorentina che fin dal 1860 si dedica alla pirotecnica artigianale anche per lo Scoppio del Carro. La vita l’ha portata dalle rive dell’Arno a quelle del Tamigi, dove ha studiato e si è formata. Tornata in Italia a 18 anni ha frequentato la Scuola di Arte e Restauro di Palazzo Spinelli per poi rientrare a Londra e frequentare il Ravensbourne College. Qui, seguendo un corso dedicato alla scuola di architettura e design Bauhaus, ha imparato a realizzare i font scritti a mano. È stata come una folgorazione: si è affascinata all’arte della scrittura e ha trasformato questa passione in un lavoro. Da anni Betty Soldi propone soluzioni calligrafiche personalizzate per clienti del calibro di Fortnum&Mason, Ferragamo, Hermès. A Firenze ha il suo spazio creativo, quello che lei ritiene il suo studio in via Maggio: &CO, concept store che gestisce con il marito Matteo Perduca. Esprime la sua creatività anche nelle suites di AdAstra e SoprArno, b&b di lusso sempre nell'Oltrarno e da un anno anche a SottArno, spazio dedicato alla ristorazione. Da pochi mesi è uscito il suo libro “Inkspired - creating calligraphy” edito da Kyle Books e presto stampato in italiano da Guido Tommasi editore. Raffaella Galamini


OROSCOPO di VIRGINIO illustrazioni di MELANIA BRANCA

Nonostante le difficoltà ancora da superare, scoprirai che si può essere felici e che la vita ti può sorridere a prescindere da tutti i tuoi problemi. L’importante è ricordare che non sempre tutte le esperienze negative portano a conseguenze negative, anzi il più delle volte affrontarle nel modo giusto serve a crescere e ad arricchirsi.

C’è una stella che brilla più delle altre questo mese, e quella stella sei tu. Tutti ti ammireranno, graviteranno intorno a te aumentando il tuo splendore. Anche chi ti ha snobbato per tanto tempo non potrà fare a meno di notarti ed apprezzarti. Attento solo a non essere troppo negligente o potresti trasformarti in una stella cadente.

Per te dicembre può essere un punto di arrivo, il momento in cui spendere il tutto per tutto ed ottenere la meritata ricompensa. Forse è questo il modo giusto per affrontare questo periodo. Concentrati al massimo e investi tutta la tua energia in ciò che ti viene meglio, vedrai che i tuoi sforzi verranno premiati nel modo giusto.

Se fossi in te, comincerei a risparmiare un po’. Lo so, sarà difficile, il Natale si avvicina e ci sono regali da fare, feste da organizzare, viaggi da programmare. Ma credimi, per te adesso i progetti migliori a cui pensare sono quelli a lungo termine, soprattutto perché serviranno ad aiutare chi ti sta vicino. Non è bello?

Anche per te è giunto il momento di rilassarti e fare il punto della situazione. L’anno che sta finire non è stato facile, ma ciò che vedo davanti a me è una persona più equilibrata e che sa gestire meglio lo stress. Per quanto semplice è un grande passo avanti, ammettilo, un bel punto di partenza per affrontare l’anno che verrà.

Non c’è niente di meglio che passare in armonia il periodo natalizio. Questo è quello che ti aspetta, e tutto questo sarà possibile anche grazie alle persone che ti staranno intorno e che contribuiranno a farti vivere nuove esperienze. Approfittane per viverle appieno, ti servirà per capire meglio quello che ti circonda e diventare più grande.

Approfitta di quest’ultimo mese dell’anno per fare uno screening di ciò che vorresti migliorare, stabilire quali sono le tue nuove priorità. Ti concedo anche un po’ di sano orgoglio verso te stesso per ciò che hai fatto bene. Ad ogni modo, ti ricordo che sta per cominciare un altro anno, quindi la sfida continua. Tieniti pronto.

Come nelle migliori tradizioni, dicembre ti servirà per fare i conti con l’anno passato. Che, diciamocelo, non è stato tanto male. Hai motivo per essere abbastanza orgoglioso dei successi ottenuti, ma questo non significa per forza doverlo ostentare, ricorda che l’invidia si può nascondere ovunque e in chiunque.

C’è un caminetto che ti aspetta, un albero addobbato con molti regali da scartare, tavole imbandite e maglioni nuovi di lana per affrontare il freddo. È tutto molto bello, ma non è ancora il momento di mollare, concentrati e non abbassare il ritmo sul lavoro. Sai che essere troppo passivi non è mai una buona idea.

Sinceramente l’indulgenza non è certo l’atteggiamento che più ti si addice, ma in quale periodo se non in questo sarebbe meglio tenerlo? Vedrai, sarà un’esperienza straordinaria, non solo ti sentirai meglio, ma neanche chi proverà a metterti i bastoni fra le ruote riuscirà a rovinare questo meraviglioso periodo di grazia.

Quest’anno so quale sarà il regalo giusto per te. Sarà qualcosa che ti scalderà il cuore e che completerà la tua vita, magari anche qualcuno con cui condividerla e farla crescere. Sarà qualcosa che sognavi e che ti ha fatto anche soffrire, ma che aspettavi da tempo. Qualcosa, o forse qualcuno. E molto probabilmente lo riceverai.

Per ogni fine c’è un nuovo inizio. È una citazione, lo so, e se la riconosci allora mi evito di ripeterti tutto quello che la precede. Ad ogni modo, ti aspetta un cambiamento. Forse qualcosa di inaspettato, o forse quello che aspettavi da tempo. Non averne paura, il tempo ti scivolerà fra le mani e tutto troverà una soluzione.

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PHOTO EDDY BRIÈRE



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