Lungarno n. 48 - febbraio 2017

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Febbraio 2017

48

PERCHÉ SANREMO È

SANREMO

SAN VALENTINO,

CARNEVALE e altre amenità...

e altre

- GUIDA ALLA NOTTE DEGLI -

OSCAR L’ A G E N DA D I

FEBBRAIO


80° Maggio Musicale Fiorentino

CONCERTO DI INAUGURAZIONE

ZUBIN MEHTA

OPERA DI FIRENZE 24 aprile OPERA

IDOMENEO

di Wolfgang Amadeus Mozart TEATRO MANZONI – PISTOIA dal 26 aprile al 6 maggio

CONCERTO

KARL-HEINZ STEFFENS OPERA DI FIRENZE 18 maggio CONCERTO

THIERRY FISCHER/ SARA MINGARDO OPERA DI FIRENZE 21 maggio OPERA

OPERA

HISTOIRE DU SOLDAT

di Giuseppe Verdi

TEATRO GOLDONI dal 24 al 29 maggio

DON CARLO

OPERA DI FIRENZE dal 5 al 14 maggio CONCERTO

ZUBIN MEHTA/ PABLO FERRÁNDEZ OPERA DI FIRENZE 10 maggio CONCERTO

ZUBIN MEHTA/ AVI AVITAL OPERA DI FIRENZE 13 maggio CONCERTO

CAMERISTI DEL MAGGIO MUSICALE FIORENTINO OPERA DI FIRENZE 15 maggio

di Igor Stravinskij

CONCERTO

KRISTJAN JÄRVI/ STEFANO BOLLANI OPERA DI FIRENZE 25 maggio CONCERTO

ENSEMBLE INTERCONTEMPORAIN OPERA DI FIRENZE 26 maggio EXTRA FESTIVAL CONCERTO

BERLINER PHILHARMONIKER/ GUSTAVO DUDAMEL OPERA DI FIRENZE 26 giugno

Info su operadifirenze.it


LA SERENATA di matilde sereni Dopo 31 giorni provo a buttare giù un modesto bilancio di questo 2017, anno per niente bisesto. MAH. Diciamo che ho visto partenze più brillanti, ma abbiamo appena iniziato, si può ancora recuperare. D’altronde febbraio sarà un po’ il mese della leggerezza con

SOMMARIO

4 5 6

Sanremo vs San Valentino, il Carnevale, gli Oscar, l’inverno che si attenua e la primavera che fa capolino. Dato che saranno solo, sottolineo solo, 28 giorni, proviamo a riempirli di cose che ci fanno star bene che - come un’amica mi ha scritto sulla lavagna di casa tempo fa e mi guardo bene dal cancellarlo - o’ malament ce sta semp’. Oggi per esempio io ho cucinato (cosa più unica che rara), il sapore era buono, non si è sentito male nessuno, quindi la giornata entra a pieni voti nei primi Sì dell’anno. Ripartire sempre dalle piccole cose, come mi auguro potranno fare presto tanti amici adesso in grande difficoltà. L’anno è appena iniziato, non perdiamoci la testa. Buona lettura

IN COPERTINA NON PERDIAMO LA TESTA di Alessandra Marianelli

La vita è un gioco: c’è chi ha la testa tra le nuvole, chi si innamora e chi semplicemente guarda altrove. Breve storia di un mazzo di carte che voleva solo “giocare”. Avrei potuto raccontarvi dei miei trascorsi come Luchadora in Messico, domatrice di leoni in Asia o astronauta sulla Luna, ma mi limiterò a dirvi chi sono ora. Alessandra, giovane illustratrice, vede ciò che ha intorno e quello che potrebbe vedere, lo rappresenta, e tanto basta. Interpretazioni viste dagli occhi di una bambina un pò cresciuta. Anche perché: “ Tutti i grandi sono stati bambini una volta. (Ma pochi di essi se ne ricordano).” Behance: https://www.behance.net/l-ale

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N. 48 - Anno V - FEBBRAIO 2017 - Rivista Mensile - www.lungarnofirenze.it

Responsabile di redazione: Riccardo Morandi Social Media Manager: Bianca Ingino, Valentina Messina Editor: Arianna Giullori, Veronica Brandi Responsabile commerciale: Monica Falco Amministrazione: Arianna Giullori Stampa: Grafiche Martinelli - Firenze • Distribuzione: Ecopony Express - Firenze Hanno collaborato: Caterina Liverani, Cristina Romeo, Alba Parrini, Valentina Messina, Marta Staulo, Francesca Corpaci, Alessandra Pistillo, Silvia Amerighi, Ester Santacroce, Raffaella Galamini, Tommaso Chimenti, Riccardo Morandi, Mattia Marasco, Giulia Focardi, Pratosfera, Leandro Ferretti, Tommaso Ciuffoletti, Virginio, Gabriele Ametrano, Andrea Iucu, Gianluca Danti, Leonardo Radicchi, Alessandra Marianelli. Nessuna parte di questo periodico può essere riprodotta senza l’autorizzazione scritta dei proprietari. La direzione non si assume alcuna responsabilità per marchi, foto e slogan usati dagli inserzionisti, né per cambiamenti di date, luoghi e orari degli eventi segnalati.

Con il contributo di

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Sanremo sarà sempre Sanremo di Caterina Liverani

La festa di ogni cretino di Alessandra Pistillo

San Valentino fa rima con cioccolato Carnevale e tradizioni fiorentine di Sara Vergari

Non soltanto Venezia e Rio di Alba Parrini

Iscrizione al Registro Stampa del Tribunale di Firenze n. 5892 del 21/09/2012

Direttore Responsabile: Marco Mannucci • Direttore Editoriale: Gabriele Ametrano

di Riccardo Morandi

di Alba Parrini

24 Editore: A ssociazione Culturale Lungarno - Via A. Scialoja, 33 - 50136 Firenze - P.I. 06286260481

Sanremo ieri

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Le creazioni di Idriss Guelai di Raffaella Galamini

Massimo Mattei di Tommaso Ciuffoletti

Gli Oscar della critica di Caterina Liverani

L’imbarazzo della scelta di Tommaso Chimenti

L’AGENDA DI FEBBRAIO 18 FEBBRAIO DA NON PERDERE

MET Jazz di Pratosfera Neri cantastorie a teatro di Silvia Amerighi Dalla talea alla tisana di Silvia Amerighi Il progetto SOLI MAI news dalla Fondazione Ente Cassa di Risparmio

La tratta Firenze-Fiesole di Mattia Marasco Ricomincio da tre di Leandro Ferretti L’angelo del bello di Francesca Corpaci e Marta Staulo

È tutto nei social di Tommaso Ciuffoletti Cosma di Valentina Messina Illogica allegria di Ester Santacroce Ditelo con un mazzo di carciofi di Silvia Amerighi Febbraio bambino di Cristina Romeo Pagine di Gabriele Ametrano

Dall’altra parte dell’Arno: Deposito Pontecorvo di Giulia Focardi Suoni di Gianluca Danti

Febbraio tra vino e cioccolato di Raffaella Galamini

Miso Ramen di Marta Staulo Ramen e lambrusco di Tommaso Ciuffoletti Stelle di Virginio


4 volare

Sanremo ieri di Riccardo Morandi

1950

Inizia il Festival di Sanremo: la saletta è quella del Casinò municipale. Un teatrino. L’Italia ascolta alla radio e ringrazia dei fiori con Nilla Pizzi vincente nel 1951 che poi fa triplete l’anno dopo con un inusuale podio tutto suo dove svetta la profonda “Papaveri e papere”. Sono gli anni in cui i nostri nonni fischiettavano con il vibrato Villa, Consolini e Togliani. L’anno zero è però il 1958, dove Modugno rottama la musica melodica e vince con “Nel blu dipinto di blu” e raddoppia l’anno dopo con “Piove”, distruggendo gorgheggi e radiofonie ereditate dall’ultimo conflitto. Si riparte con un urlo pugliese. Istantanea: Modugno allarga le braccia urlando “Volare”. L’Italia non è più in guerra.

1960

Sono rivoluzioni, inizialmente ventilate. Modugno fa moda, Tony Dallara urla “Romantica” nel 1960 e vince con Renato Rascel che però la sussurra. C’è la Caselli, che scomposta dice di non volere essere giudicata, come i giovani di quella generazione: le risponde la borghese Gigliola Cinquetti che non ha l’età per amare, nel 1964. Arrivano i duetti stranieri ed oramai il Festival è l’appuntamento più importante della musica italiana. I mitici anni Sessanta se ne vanno con il naso di Iva Zanicchi (“Zingara”), in un’edizione che vede vero vincitore Battisti in duetto con Wilson Pickett nel capolavoro “Un’avventura”. Istantanea: Luigi Tenco suicida. L’Italia conosce il dolore e la riflessione, sentimenti messi nel cassetto da qualche anno.

1970

Decennio contrastato, praticamente senza copertura TV dal 1973 al 1980. In Italia si

contesta, a Sanremo si continua a cantare e si abbandona la sala del Casinò per il mitico Ariston. Nonostante i primi anni abbiano visto pezzi incredibili eseguiti al Festival dei Fiori, come “La prima cosa bella” e “4 marzo 1943”, la buca artistica dei vincitori di metà decennio è roba da retrocessione: Gilda, Mino Vergniaghi e gli Homo Sapiens. Toto Cutugno ancora canta con gli Albatros ed è sul palco con Silvia Dionisio, ovvero la Titti di “Amici miei”. Il 1978 torna a farci rivedere le stelle, con una potentissima quanto giovane Oxa (“Un’emozione da poco”) e con la tuba di Rino Gaetano (“Gianna”). Decennio da rivalutare, solo per gli amanti. Istantanea: Ivano Fossati vestito come se fosse a Woodstock nel 1972 e Anna Oxa abbigliata come fosse a Soho nel 1978. L’Italia è confusa.

1980

L’Italia è al top, Sanremo è al top. “Per Elisa” di Alice, “Ancora” di De Crescenzo, “Vacanze romane” dei Matia Bazar, “Quello che le donne non dicono” cantata da Fiorella Mannoia. E ancora Vasco Rossi, Zucchero, Eros Ramazzotti, Mia Martini. Fiori, luci colorate, Pippo Baudo, Beppe Grillo che distrugge il festival, la scritta TOTIP sul palco: il paese è incollato davanti alla tv, con ascolti mai più raggiunti. Il festival è bello, come il campionato di calcio. Arrivano gli ospiti stranieri, importanti: Depeche Mode, Sting, Dire Straits, Queen ma soprattutto Peter Gabriel che simulando Tarzan per poco si trova una frattura lombare L5 ed i Duran Duran che si presentano con Simon Le Bon ingessato e assediato dalle ammiratrici. Ancora oggi il miglior decennio. Istantanea: Vasco Rossi ubriaco che canta “Vita spericolata”. L’Italia va al massimo.

1990

Si sente l’odore di Tangentopoli, nonostante qualche colpo buono con i Pooh, Zero e Mia Martini. Gli anni di Pippo Baudo, gli anni senza Grillo ma con Elio e le Storie Tese. Gli anni di indecisione, che ci consegnano edizioni oneste ma banderuole, con canzoni inutili e capelli maculati di bionde scomparse nel niente. Nonostante questo i poveri Jalisse sono oggi ricordati come una macchietta, sorte ingiustamente non toccata a Tosca o Silvia Salemi. Per fortuna c’è Enrico Ruggeri, che vince con la camicia bianca sotto il kiodo, e c’è Pippo, che salva la vita nel ’95 ad un figurante che tenta di buttarsi dalla galleria dell’Ariston: non per uccidersi, ma per crollare su Leone Di Lernia, a nostro avviso. Istantanea: Pippo Baudo Re d’Italia nel 1992 e nel 1995. Crollano le istituzioni, l’Italia vuole l’uomo nuovo.

2000

Forte confusione al Festival, si alternano grandi ritorni alla vittoria (Marco Masini), clamorosi e pesanti crolli (Povia) e premi alla carriera che sempre son presenti (Matia Bazar). Sono gli anni dei ritorni delle musiche giovani, vedi Subsonica e Bluvertigo. Edizioni strane, in cui arrivano i fenomeni da talent, che chiudono infatti il decennio: gioisce la Sardegna, che per la prima volta trova in Valerio Scanu e Marco Carta i portavoce isolani al festival ligure. Istantanea: gli orchestrali nel 2010 contestano il voto popolare. L’Italia scopre che tutti possono dire tutto in qualunque situazione.


note 5

Sanremo sarà sempre Sanremo di Caterina Liverani

U

n amico simpatico che ti tira su il morale quado sei a terra e che è anche il collega spiritoso in grado di animare la più tediosa delle feste aziendali, una madre tanto amorevole quanto autoritaria (bravissima nel dare consigli di cuore e nell’indirizzare al meglio i tuoi talenti), un solido uomo italiano che si è fatto da solo a cui la vita non ha certo risparmiato guai e sofferenze e un ragazzo del nuovo millennio che affronta la vita con coraggio senza nascondere le sue fragilità. Carlo Conti, Maria De Filippi, Al Bano e Tiziano Ferro: i primi due saranno al timone, l’ugola d’oro di Cellino San Marco è uno dei concorrenti di punta della gara e l’ultimo sarà il super ospite italiano che aprirà la kermesse la sera del 7 febbraio. Basterebbero questi quattro archetipi a definire la perfetta liturgia della 67esima edizione del Festival di Sanremo, ancora una volta porto sicuro nella tempesta, sospensione dal quotidiano, quasi una festa nazionale a cui ormai solo i più coriacei riescono a non cedere. Carlo Conti con alle spalle due delle edizioni più fortunate degli ultimi anni (una manna dal cielo dopo il naufragio radical chic in cui le due conduzioni Fazio/Littizzetto avevano tentato di far precipitare il Festival) dimostra ancora di sapere bene ciò che fa, puntando tutto sul trionfo della formula nazional popolare a cominciare dai cantanti in gara divisi fra famosissimi, conosciuti e non pervenuti. Si è già parlato di Al Bano, ma che dire di Gigi D’Alessio, animatore dell’ultimo veglione di capodanno in piazza trasmesso su Canale 5 e chiacchieratissimo in rete per via di un prestito fattogli dall’amica Valeria Marini che il cantante napoletano non avrebbe mai restituito, o del ritorno sul palco dell’Ariston della ormai politicizzatissima star di Facebook (alcuni suoi post riescono a superare i 10.000 like) Fiorella Mannoia? Si consumerà inoltre un’evangelica parabola del

figliol prodigo con diversi nomi che mancavano da anni come Ron, il nostrano Marco Masini, Michele Zarrillo e Paola Turci, mentre potremo finalmente dare un volto a nomi ancora poco affermati come fra gli altri Elodie, Bianca Atzei, Lodovica Comello, Ermal Meta e Francesco Gabbani. Un caso a parte quello di Samuel in gara come solista e solo artista a portare la bandiera del rock alternativo. Era il 2000 e i Subsonica portarono al Festival, classificandosi 11esimi, “Tutti i miei sbagli” uno dei pochi pezzi a volare davvero alto rispetto alla rassicurante semplicità delle canzonette sanremesi. Peccato che questa bella canzone un anno fa sia tornata alla ribalta a causa di un post un po’ infelice della band torinese che si rallegrava della somiglianza del suo attacco con quello della colonna sonora, vincitrice dell’Oscar 2016, composta dal maestro Ennio Morricone per The Hateful Eight di Quentin Tarantino. Si alza un piccolo polverone che rientra velocemente e i ragazzi di giustificano: “Un tweet sfuggito male.” Sarà occasione per riparlarne? Probabilmente no. E i super ospiti internazionali? Ci saranno, poco prima della fine dell’anno Carlo Conti aveva, forse un tantino esagerando, fatto il nome niente di meno che di Melania Trump... Tutto è possibile,

d’altronde negli anni scorsi sul palco dell’Ariston il presentatore toscano ha fatto sfilare le due attrici premio Oscar Charlize Theron e Nicole Kidman che con abbaglianti sorrisi e inarrivabile charme hanno brillato magnanime una manciata di minuti ciascuna. I comici ci saranno: Maurizio Crozza, Checco Zalone o Panariello? Anche tutti quanti, afferma Conti, e Benigni perché no? Per il momento, insieme a Tiziano Ferro, sono certe le partecipazioni di Giorgia, Ricky Martin e Mika laureatosi recentemente grande intrattenitore in casa Rai con lo show Stasera casa Mika. Difficile a dirsi se possa avvenire, magari in diretta, un passaggio di testimone tra quest’ultimo e il conduttore che della gara canora, ricordiamolo sempre, è anche direttore artistico. Vero è che dopo 3 anni un cambiamento è fisiologico, ma per quello c’è ancora tempo; adesso è il momento di accomodarsi in poltrona, rilassarsi e godere dello spettacolo con leggerezza certo, ma anche con quel pizzico di malinconia che accompagna tutti gli appuntamenti fissi, i rituali che si rinnovano anno dopo anno e che hanno scandito la nostra vita. È tempo però di far partire la sigla dell’eurovisione per una manciata di serate che sono anche l’occasione per iniziare a salutare l’inverno e pensare a nuove stagioni e nuove canzoni. Buon Divertimento.


6 batticuori

San Valentino fa rima con cioccolato di Alba Parrini

La festa di ogni cretino Il San Valentino dei trentenni: niente fiori ma opere di bene di Alessandra Pistillo

S

i cominciava a imparare la lezione già ai tempi delle medie, epoca delle feste insoddisfacenti, coi foglietti “Ti vuoi mettere con me? Sì, no, forse” e le crocette sul no. La conferma arrivò nell’adolescenza: ci provammo con il cliché dell’amore romantico, ma con esiti deludenti. Fu così che scagliammo contro il frigorifero quel patetico cicciottello con le ali e le frecce che ci svolazzava intorno verso febbraio. Cadde a terra stordito, da allora di lui non si seppe più nulla (anche se qualcuno racconta che diventò freelance e collabori tutt’oggi - sottopagato - con qualche casa di merchandising). Di quella festa che un tempo fu “degli innamorati”, oggi si dice che sia morta. Molti la ricordano come una ricorrenza imposta, sciocca, consumistica. Ma nel mormorio generale che suscita la domanda “festeggi San Valentino?”, proprio quando molti non rispondono sdegnati, molti rispondono “certo, è il mio onomastico” e molti altri sghignazzano portando le ragioni del no, la piazza si svuota a metà e qualche temerario resta a difendere le sue idee, che non sono quelle di un sì estremista, va detto, ma di un no moderato con spiragli sul dialogo. San Valentino come il collega San Remo? Che tutti lo guardano ma devono dire che lo fanno solo per deridere i cantanti? Sono per lo più le donne a dire di non disprezzare “l’idea di concedersi un giorno per festeggiarsi, perché è vero che ci si deve amare sempre, ma le ricorrenze sono un’occasione per darsi un’attenzione in più, come un lungo abbraccio o un calice di vino insieme.” Della serie, smettiamola di fare i bruti alternativi o i macho men e abbandoniamoci all’onda del romanticismo collettivo: “Se lui

tornasse da lavoro con un fiore di campo sarei contenta.” Nell’ala delle moderate, persino single che ammettono di auto-regalarsi qualcosa. Rispondono le donne dell’ala estremista del no, portando motivazioni come l’odio per i cioccolatini, i cuscini o le torte a forma di cuore, rassicurate poi da chi spezza una lancia in favore del cuore “perché ha la forma di un sedere rovesciato”. “San Valentino non va più di moda!”, esclamano alcune. “Non mi piace perché le romanticherie sono belle quando inaspettate, perché nessuno ci crede davvero, ma tanti lo festeggiano che sennò pare brutto, perché l’amore non si festeggia, l’amore si fa”, dicono altre. Non solo: “Se voglio una cena romantica, la faccio senza avere intorno altre 100 coppie che si fanno regali costosi magari solo per ammascare un corno.” Ma le radici anti-sanvalentiniane più robuste affondano negli uomini, che ricordano di averlo festeggiato solo perché sennò “quella stronza della ex rompeva” e, se vengono colti da un attimo di esitazione pensando che “un fiore alla fine non costa niente”, rilanciano poi con la soluzione diplomatica: “Perché sorbirsi strilli quando te la puoi cavare con 1 euro di cioccolatini?”. Gli strilli sarebbero, si suppone, quelli delle rappresentanti estremiste del sì, che chiuderebbero la questione con un laconico: “Nulla ti vieta di farmi la sorpresa in un altro giorno dell’anno. Ma me la fai anche a San Valentino.” Care fan di Cupido, in questa sede non vi abbiamo trovate, ma sappiamo che esistete. Auguri.

S

e anche voi la pensate come Lucy, e ritenete che cioccolato e amore debbano andare di pari passo, per questo San Valentino non vi buttate sui soliti cioccolatini ma sorprendete la vostra dolce metà con qualcosa di molto più raffinato e coinvolgente e dirigetevi vero l’Umbria. A Terni si svolge infatti la quattordicesima edizione di Cioccolentino, che propone l’abbinata amore-cioccolato elevata all’ennesima potenza. È possibile soggiornare in un castello alle porte del borgo di Massa Martana, con suite privata e massaggi di coppia al cioccolato, cene stellate con chef provenienti da tutta Italia, e degustazioni romantiche con tanto di maestro cioccolatiere a spiegare i segreti del cibo degli dei. Vi ricordate la scena del vaso di creta di “Ghost”? Ormai lo sappiamo, niente unisce di più che mettere le mani in pasta insieme. E a Cioccolentino la sanno lunga: tantissimi i laboratori di coppia per creare torte e cioccolatini, che culmineranno nel contest di cake design “Love Cake” per creare torte monumentali ispirati ai film d’amore. Non mancano poi momenti intriganti come le degustazioni al buio, alla scoperta dei migliori cioccolati internazionali: insoliti aperitivi di coppia con dolci giochi da fare bendati, in due, e volendo da condividere con l’hashtag #amoriincorso. E se volete anche dichiarare in pubblico il vostro amore, il 14 febbraio alle ore 17,00 migliaia di cuori rossi coloreranno la centralissima Via Tacito a Terni in un romantico flashmob.



8 coriandoli Carnevali nel mondo

Non soltanto Venezia e Rio di Alba Parrini

Carnevale e tradizioni fiorentine di Sara Vergari

S

telle filanti, coriandoli e bombolette. Adulti e bambini colgono l’occasione di poter diventare per qualche giorno supereroi o personaggi fantastici ordinando direttamente dal Giappone l’abito Manga che gli farà vincere il premio miglior costume del quartiere. Le mamme portano a casa ogni giorno cenci, frittelle e schiacciate alla fiorentina ripiene di bontà, le nonne tentano ancora di farle handmade. A grandi linee così oggi si omaggia il Carnevale nella vita quotidiana del mese di Febbraio. In quanto festività religiosa, questa si conclude ufficialmente con il Martedì grasso, giorno di festeggiamenti di tradizione sia cattolica che profana. Il Carnevale a Firenze ha una storia molto lunga, fatta di giochi, cerimonie e maschere che oggi si sono pressoché conservate solo nella nostra memoria. A partire dal Medioevo fino al Quattrocento erano in uso le così dette battaglie di sassi, veri scontri bellici tra giovani con la doppia funzione di allenamento per i combattenti e divertimento per il pubblico. Organizzate durante le domeniche e il Martedì grasso, le battaglie procedevano a colpi di sassi ed erano strutturate secondo un criterio eliminatorio fino allo scontro finale. Tutto avveniva all’aperto, nelle piazze, dove per l’occasione venivano costruiti dei “capannucci” di legno destinati a essere bruciati. Sempre nel Medioevo erano in voga i giochi cavallereschi, suddivisi in tre tipologie. L’Arneggeria si distingueva per il suo carattere non competitivo in cui i cavalieri mostravano le proprie abilità con virtuosismi e dunque senza alcuno scontro fisico.

Giostra e torneo avevano invece carattere competitivo: combattimento individuale a distanza ravvicinata il primo, scontro collettivo a squadre il secondo. In entrambi i casi la sfida avveniva con lancia o spada in uno spazio delimitato. Un altro aspetto della vita festiva fiorentina quattrocentesca è costituito dai balli di Carnevale. Questi venivano organizzati da “brigate” formate per l’occasione ma erano finanziati dal Comune. I costi di un abbigliamento adeguato facevano sì che a partecipare fossero solo i cittadini più agiati mente tutti gli altri facevano da spettatori. Anche i balli erano delle vere e proprie gare per cui veniva istituita una giuria speciale. Ma cos’è il Carnevale senza maschere e travestimenti? Proibita dalla Chiesa e spesso anche dalle autorità pubbliche per tutto il Medioevo e oltre, l’abitudine di andare in maschera per Carnevale è indubbiamente legata al teatro e alle compagnie della Commedia dell’arte. Le maschere dello Zanni, di Brighella e Stenterello si riversarono in poco tempo dal palcoscenico alla strada. Con Lorenzo il Magnifico la tradizione carnevalesca a Firenze subisce una grande trasformazione. A questo periodo risale la nascita dei Canti carnevaleschi, genere musicato con intermezzi folklorici che veniva eseguito da maschere su carri. Sono lunghe e numerose le vicende che legano il Carnevale a Firenze e varrebbe certo la pena riportarle in vita nelle piazze.

S

i, ok, che a Venezia c’è la Colombina e a Rio si balla mezzi nudi ormai lo sappiamo tutti. Ma dove andare per trovare qualcosa di davvero insolito? Ecco una piccolissima guida ai carnevali meno conosciuti e più strani del mondo. Il nostro giro parte da Tenerife, alle Canarie, dove si organizzano festeggiamenti a tema caraibico sia a Santa Cruz che a Puerto de la Cruz. Da notare qui il prestigioso concorso delle scuole di samba rappresentate dai loro ballerini che animeranno e coloreranno le vie della città accompagnati da maschere e carri allegorici. Il carnevale di Santa Cruz si concluderà con la “Sepoltura della Sardina”: una moltitudine di “vedove nere” si trascina per il corteo, annunciando tristemente la fine del carnevale, e in preda a vere e proprie trance, si gettano sull’asfalto, mentre interi gruppi di “ottoni” accompagnano con sottofondo musicale. Si arriva poi al mare dove la Sardina verrà finalmente bruciata. Ci spostiamo poi in Canada, a Quebec City , dove ha luogo il più grande festival invernale del mondo con circa 500.000 visitatori. Definito il “Carnevale più famoso del mondo”, quello canadese affonda le sue origini nel lontano 1894. Con questa festa, i quebechesi, duramente provati dal rigido inverno, erano soliti celebrare l’arrivo della Quaresima e della primavera. I protagonisti assoluti della festa sono, infatti, le eleganti sculture di ghiaccio e neve. Artisti e appassionati, provenienti da tutto il Mondo, ogni anno esprimono la propria creatività realizzando fantasie e mondi meravigliosi con il ghiaccio e la neve. L’ultima tappa del nostro viaggio in maschera ci porta dritti dritti ai Caraibi, precisamente a Trinidad e Tobago. Qui, i Trinidegni annunciano orgogliosamente che tutto l’anno “Se non si festeggia, si sta preparando o si rievoca il Carnevale”. Questa manifestazione è, per portata, al pari dei carnevali di Viareggio, Rio e Venezia, con milioni di partecipanti da tutto il mondo. Il carnevale inizia il 26 dicembre e finisce il sabato grasso. La sua particolarità sono le sfide in strada delle scuole di danza, che competono in Lymbo, Calipso e Soca. Culmine è la sfilata del martedì, dove una distesa infinita di band musicali in stile “steel band” muovono le folle con le loro esibizioni di percussioni.


domande 9

Le creazioni di Idriss Guelai Dove nascono le maschere delle rockstar di Raffaella Galamini

A

ltro che Venezia. L’artista delle maschere, e che maschere, vive a Calenzano. Idriss Guelai è un artigiano toscano dall’allure cosmopolita e la fantasia smisurata al punto di essere riuscito a trasformare la maschera in un oggetto fashion. Guelai, babbo algerino e mamma francese ma fiorentino d’adozione, ha creato maschere per star del calibro di Madonna, Beyoncè e in tempi più recenti per Laura Pausini, Renato Zero e Patty Pravo. Pezzi unici realizzati nel suo laboratorio da artigiano-designer alle porte di Firenze. Body harness che si possono ammirare sulle riviste di moda più di tendenza e sull’ecommerce per eccellenza: il sito di Luisaviaroma. Blogger, influencer e socialitè si contendono le sue maschere gioiello, i bracciali da guerriera, il maxi collare e i corpetti da divinità egizia. Guelai viene dal mondo delle discoteche, dove si esibiva con i suoi tecno warriors, guerrieri di luce come dice il nome stesso. Dalle armature hi-tech è passato alle maschere fashion. “Il mio lavoro è sempre stato legato

alla creazione di costumi e allestimenti di discoteche negli anni Ottanta, e al design di interni nei Novanta. Ma ho sempre avuto voglia di sperimentare – racconta Idriss – e quindi di utilizzare e forgiare i materiali più insoliti, traendo ispirazione da quanto era a portata di mano e immaginando come sarebbe potuto diventare. Nelle mie maschere, nei miei body riescono a conciliare la resa estetica con l’utilizzo di materiali non convenzionali”. Il lavoro che gli ha regalato la popolarità internazionale è stato il servizio fotografico con Madonna e le foto di Terry Richardon su Harper Baazar Usa. Madonna indossò sul set vari accessori e non resistette alla tentazione di farsi un selfie per il suo profilo Instagram con indosso la maschera in metallo di Idriss Guelai. Quella foto e poi il servizio a firma Richardson hanno fatto il giro del mondo. A Idriss è riuscito di vestire perfino le modelle di Playboy, per la presentazione della linea di lingerie nel 2016. Scusate se è poco.


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personaggi 11

Massimo Mattei di Tommaso Ciuffoletti

L

a prima volta che ho conosciuto Massimo Mattei facevamo entrambi politica e di politica parlammo. Solo che lui, invece di raccontarmi di preferenze, voti, assessorati, mi parlava dell’amore, di Guido Gozzano e del crespuscolarismo. Pensai fra me e me “se questo mi sta prendendo per il culo, è un genio; se invece dice sul serio, allora è un genio davvero”. Poi anche lui ha smesso con la politica ed ora ha più tempo per star dietro ad un’azienda di successo e ad una famiglia splendida. Guya, sua moglie, ha una gran passione per la Fiorentina. Lui, a presa di giro, la chiama il Masala (che se siete di Firenze dovete sapere chi è) e ogni volta che c’è una partita della Viola le dedica alcune delle più belle liriche che si possano leggere su Facebook. Lei non si scompone e mi racconta “Ora, grazie a lui, la gente pensa che io sia una specie di indemoniata, e non lo sono assolutamente, ma la verità è che a volte mi commuovo. Ricordo la volta che Batistuta segnò il suo ultimo goal a Firenze con la maglia della Fiorentina e si buttò dentro la rete per festeggiare. Ero in Maratona e fu davvero sentire un’onda di emozione che attraversava lo stadio”. Ginevra, invece, ha 10 anni. E mentre sono lì che faccio domande a babbo e mamma finge disinteresse. Poi piano piano si avvicina, si siede accanto a noi, ci guarda vispa come una lepre e dopo un po’ ci travolge con un turbine di racconti dal mondo parallelo dei millennials. Un mondo fatto di Youtuber, ragazzini che valgono milioni di visualizzazioni e fan pure dei bei soldi, di una cantante che si chiama Ariana Grande, devo dire

belloccia, e concerti di Emma Marrone a cui Ginevra viene portata dal babbo “e devi sapere” mi dice “che quando dal palco hanno ringraziato le forze dell’ordine, lui è stato l’unico ad alzarsi in piedi ad applaudire”. “Rivendico con orgoglio quella standing ovation” mi dice Massimo, “doveroso tributo a gente che guadagna 1.200 euro al mese per fare un lavoro duro e rischioso”. Ed eccolo il Mattei. Comunista, imprenditore, libertario, per le forze dell’ordine. Contraddizioni? No. A partire da quella volta che voleva farsi prete. “Essì, io a 13 anni volevo farmi prete. Avevo trovato questo prete, a Novoli, un allievo di Don Milani, persona meravigliosa. Passavo le mie giornate in parrocchia con lui. Tanto che ad un certo punto sentii la vocazione. Gliene parlai e lui mi disse di pensarci bene, ma che intanto, siccome il suo assistente insegnava alla Pascoli, potevo iscrivermi lì, così avrei potuto continuare ad avere qualcuno con cui valutare se questa vocazione che sentivo era effettivamente tale”.

e io “Sì zia!” e via s’attaccava coi rosari ed ero contento. Ricordo che una volta, in Consiglio Comunale, feci un intervento molto puntuale su Chiesa, gesuiti e ritualità. Tanto che Athina Cenci, che anche lei a quei tempi era in Consiglio, venne a chiedermi il perché di quella mia conoscenza in materia di fede. Parlammo a lungo e di lì a qualche giorno venne da me e mi regalò questo anello, che porto sempre, e che rappresenta proprio un rosario”.

Animato da questa grande vocazione, ti iscrivi così ad un istituto magistrale. Hai 14 anni e ti ritrovi in una scuola dove i maschi rappresentavano che percentuale della popolazione scolastica? “Ad occhio e croce meno del 10%”. Ottimo. Eran tutte ragazze. “E infatti lì la vocazione, come dire, prese altre strade ... Però imparai il latino alla perfezione. E facevo tanti rosari. Avevo una zia che quando veniva a casa nostra mi faceva “Che si fa un rosario?”

Senti Massimo te scrivi bene, ma proprio bene. Hai mai pensato di scrivere un libro? Ci sto lavorando. È una cosa delicata, molto bella … vedi in Italia ci sono 600.000 casi di Alzheimer. Uno ogni cento abitanti. Molto più di chi si fa le pere o di chi si ammala di tumore. Eppure non si sente parlare molto di Alzheimer. Ecco, a partire dalla mia esperienza personale e di lavoro, vorrei provare a farlo. E farlo con la dovuta delicatezza.

E la passione per Sanremo? “Sono il più grande esperto di Sanremo almeno del centro Italia”. Registro la risata di Guya, ma intanto Massimo è uno dei commentatori più autorevoli della Rete in materia di Sanremo, questo è innegabile. La tua canzone che NON ha vinto Sanremo, preferita? “Vita Spericolata, senza dubbio. E per seconda un’altra canzone, sempre di Vasco: E dimmi che non vuoi morire”.


12 pellicole

Gli Oscar della critica di Caterina Liverani

H

anno gusti diversi, età diverse, sensibilità diverse, provengono da posti diversi e hanno approcci diversi. Una cosa però li accomuna tutti: l’amore incondizionato per il cinema. Stiamo parlando dei critici cinematografici, quei bizzarri personaggi che nell’immaginario popolare esprimono i loro giudizi in stelle (o peggio, palle), strisciano da una sala all’altra con sciarpa e occhiali, tenendo sottobraccio un taccuino dove riportare annotazioni al vetriolo o lodi sperticate, e si commuovono a casa di notte guardando Fuori Orario. Come sempre coi luoghi comuni dove c’è esagerazione c’è anche uno spiraglio di verità, ma dietro a chi ha fatto della propria vita il vedere e recensire film si cela molto di più, come un fortissimo desiderio d’evasione insieme alla voglia di conoscere la realtà, il voler trovare risposte ad altrettante domande e soprattutto, una indomabile curiosità. Con la scusa di parlare di Oscar, ma più in generale di premi, visto che ci troviamo in quella che i colleghi di oltreoceano chiamano “Awards Season”, di critici ne abbiamo raggruppati un bel po’ e li abbiamo invitati ad esprimere liberamente il loro parere sui film che potrebbero essere i trionfatori di questo inizio di anno. Tra i super favoriti spicca immediatamente La La Land, il musical diretto da Damien Chazelle (Whiplash) con protagonisti Emma Stone e Ryan Goslin «il film che, sulla carta, ha maggior potere di attrazione, tutti lo hanno amato» spiega Valenti-

na D’Amico (Movieplayer.it) e che, secondo Claudia Porrello (Repubblica.it Firenze) è «uno spettacolo per gli occhi, che ha la capacità di rapire alla prima visione e risvegliare il “sognatore” che c’è dentro ciascuno di noi. Farne esperienza colpisce al cuore, attivando una magia che produce linfa positiva, come se si dipendesse dallo schermo cinematografico». Abbandonando le luci di Hollywood incontriamo il cinema che racconta la vita nei suoi aspetti più drammatici, come quello di Manchester by The Sea di Kenneth Lonergan di cui ci ha parlato Simone Tarditi (Vero Cinema): «Il film affronta una grande tragedia familiare senza virare mai al patetismo e con toni che in più di un’occasione sfiorano la commedia. Ci rimette al mondo nell’unica maniera che gli è lecito fare: ricordandoci di quanto paradossale, miserabile e magica possa essere la vita e di quanto sia prezioso questo strumento, indagatore del mondo e narratore di storie, chiamato cinema.» Se agli ultimi Golden Globe, che della stagione delle premiazioni hanno aperto le danze lo scorso 8 gennaio, c’è stato un outsider quello è Elle del monumentale regista olandese Paul Verhoeven (Basic Instinct, Robocop, Atto di forza) a cui sono andati il premio alla migliore attrice Isabelle Huppert e quello per il miglior film straniero; Daniel Montigiani (co-autore del libro American Horror Story, Mitologia moderna dell’immaginario deforme): « il regista ha modo di analizzare un tema non certo nuovo come la violenza sessuale

con uno sguardo più ampio, forte, che non esclude alcuna possibilità. Isabelle Huppert è in perfetto bilico fra lancinante tormento e ambiguità glaciale, fragilità e distanza feroce, impassibile nello sguardo. Si tratta di una figura complessa e sfaccettata.» È ancora lontana la distribuzione di Moonlight (si parla di fine Marzo) ma Gabriele Barbucci (Vero Cinema, The Game Machine) non ha dubbi sul film che è romanzo di formazione sull’educazione sentimentale di un giovane afroamericano alla ricerca di se stesso: «La narrazione è all’osso, ma camera, dettagli, luci, ti raccontano tante altre sfumature. Vita, morte, rabbia, sesso e la ricerca di un’identità perduta o forse, mai avuta.» Nelle ultime settimane ha fatto infine ingresso nelle sale Silence ultima epica fatica del maestro Martin Scorsese dal romanzo dello scrittore giapponese Shūsaku Endō sul viaggio di due sacerdoti gesuiti alla ricerca del loro padre spirituale nel Giappone del XVII Secolo. «Un film visivamente splendido che ha inoltre molti punti di contatto con tutta l’opera di Scorsese. Una grande riflessione sul dissidio tra fede e dubbio, e sul corpo come luogo del martirio» parola di Marco Luceri (Corriere Fiorentino).


13

L’ESPERTO CONSIGLIA di Caterina Liverani

Non solo Oscar

S

aper raccontare la vita, le sue sfumature più intime, nascoste e inconfessabili senza indugiare nell’estetica o nella dilatazione del tempo. Rimanere un fedele narratore del proprio presente senza giudicarlo e senza prenderne mai le distanze. Il regista iraniano premio Oscar Asghar Farhadi è tornato e il suo nuovo film “Il cliente”, candidato all’Oscar come miglior film straniero, è il più raffinato esempio di ciò che dovrebbe essere il cinema d’autore. Farhadi torna a raccontare l’Iran contemporaneo senza bisogno di scendere nelle strade, ma concentrandosi sulle storie di singoli che divengono lo specchio della società. Attraverso case disabitate, porte chiuse, oggetti dimenti-

cati ma pieni di vita “Il cliente” racconta la storia di un matrimonio felice improvvisamente messo a una durissima e inaspettata prova, di quelle che fanno crollare tutte le certezze. Un cinema semplice ma portentoso che annulla le distanze geografiche o ideologiche ricordandoci che quando ciò che di più importante abbiamo viene violato, siamo tutti fragili, soli e spaventati. C’è una perla ancora da dissotterrare, o meglio da distribuire. Cosa sarebbe successo se Alfred Hitchcock avesse sposato alla sua proverbiale suspance la maestosità dell’oriente e un erotismo deliziosamente esplicito? La risposta sta in un film che tutti noi dovremmo poter vede-

re almeno una volta sul grande schermo. Tratto da un romanzo di ambientazione vittoriana e trasposto dal suo brillante autore tra la Corea e il Giappone dei primi anni del secolo scorso, “The Handmaiden” è l’ultimo film di Park Chan-wook (“Lady Vendetta”, “Old Boy”, “Stoker”). La pellicola, presentata durante l’ultimo Festival di Cannes, con la bellezza dei suoi dialoghi, la perfezione delle immagini e la destrezza del giocare con i tempi narrativi è il perfetto esempio di una regia tanto abile e controllata quanto incredibilmente emozionante e audace. La distribuzione italiana sembra essere certa anche se manca ancora una data ufficiale, incrociamo le dita!

Marzo 2017

Materia Prima Teatro Cantiere Florida & altri luoghi a Firenze

prenotazioni@teatroflorida.it 055 7135357

www.murmuris.it www.teatroflorida.it

Un progetto a cura di


14 sipario

L’imbarazzo della scelta di Tommaso Chimenti

M

ese pieno e impegnativo, febbraio di cenci, Sanremo e carnevale, costumi e coriandoli. Tante proposte da segnalare per un corposo calendario, per molte date da non perdere incamminandoci verso l’attesa primavera. Partiamo dalla cintura fiorentina che esprime sempre contenuti e sostanza, spettacoli meno pomposi, scenografie più semplici ma contatto diretto con l’attore o gli attori, occhi negli occhi, il respiro, tutto più vicino e “umano”. Il Teatro delle Spiagge, dopo l’exploit dei “Marziani al mare” (complimenti per la coraggiosa scelta di tenere lo spettacolo per dieci giorni di repliche) ha un poker di piece che vanno dallo sportivo, “Ping Pong” (il 3) con un ex campione di tennistavolo che si racconta, e “Avventuroso viaggio a Olimpia” (il 16) dove Zavagli e Visibelli rinnovano la collaborazione con l’ex schiacciatore della nazionale di volley Andrea Zorzi. Non solo sport e sudore, allenamenti e strategie, muscoli e polpacci; arrivano anche “Gli uccelli migratori” (10, 11) a cura della compagnia Teatrodilina che incornicia un piccolo capolavoro dopo l’altro, in successione “Banane” e “Le vacanze dei Signori Lagonia” e ormai abitué del teatro in zona via Pistoiese, per concludere (il 24 e 25) con “Provaci ancora, Muzzi” con il comico nostrano che entrerà nelle pieghe e nella psiche degli sconfitti di successo, di tutti

quelli che hanno perso e che hanno continuato a perdere proprio perché non si sono mai arresi. Al Cantiere Florida spazio alla nuova drammaturgia con la scrittura fluida di Sergio Pierattini (2 e 3) con “Ombretta Calco” e la doppietta dell’amatissimo Gennaro Cannavacciuolo, “Volare” (14, 15) dedicato a Domenico Modugno, e “Un italiano a Parigi” (17 e 18) ricordando Yves Montand. Proseguendo verso la periferia, che è linfa e magma, la stagione del Teatro delle Arti di Lastra a Signa continua a sfornare felici sorprese e a regalare belle novità come “L’insonne” del Lab 121, inquietante e cupo, affascinante e teso su plot della Kristof (il 3) per arrivare alla bella idea e intuizione (che andrebbe esportata e ampliata anche in altri spazi) del doppio, agile, spettacolo all’interno di una stessa serata: il 17 febbraio prima la danza con “Piaf” e a seguire “Groppi d’amore nella scuraglia”, di Tiziano Scarpa, accomunati dalla musica in scena. Arriviamo ai kolossal, ai mostri sacri: Al Teatro Verdi “Il Principe abusivo” con l’accoppiata Siani- Christian De Sica, campioni d’incassi al cinema come sul palco (dal 24 al 26), mentre al Teatro della Pergola si alterneranno prima il “Romeo e Giulietta” con Alessandro Preziosi e la figlia d’arte Lucia Lavia (dal 7 al 12) e a seguire “Le sorelle Materassi” con l’adattamento da Palazzeschi di Ugo Chiti con Lucia Poli e Milena Vukotic.

Si cade sul sicuro. Sempre in orbita Pergola, al Teatro Niccolini prenderà vita, con una lunghissima tenitura, “Elvira” (dal 18 febbraio al 12 marzo) con Tony Servillo che si farà regista in scena torchiando, insegnando, correggendo la sua allieva in una lezione teatrale in forma scenica d’alta scuola, mentre al Teatro Studio di Scandicci un trittico niente male partendo dal curioso “L’uomo del diluvio” con Valerio Malorni (10 e 11) che molti consensi ha raccolto in questi anni di tournée, “Hitchcock” (17 e 18) e infine “Loudes” con Andrea Cosentino, vincitore dei Teatri del Sacro (24 e 25). Questo il teatro, grande, maestoso, piccolo, laterale, di borgata o gigantesco. Ma se volete godere, di gusto e di cuore, allora non c’è altro da fare che prendere la macchina e arrivare al Teatro delle Sfide di Bientina dove ritorna “L’uomo tigre” (10 e 11) con Andrea Kaemmerle, un ritratto struggente come il burro su una padella bollente, dolce come un tiramisù, morbido come pandispagna, su come affrontare la vecchiaia, la senilità, la pensione, se cedere passivi all’età che avanza incurvandosi oppure tenere botta e, a testa alta, guardare spavaldi il tempo che resta.


3 / 4 - 10 / 11 - 24 / 25 febbraio 4 - 9 / 11 marzo MARCO VICHI LORENZO DEGL’INNOCENTI

QUADERNI

7 / 12 febbraio LUCIA LAVIA ANTONIO FOLLETTO ALESSANDRO PREZIOSI

ROMEO E GIULIETTA

Fino al 5 febbraio EMILIO SOLFRIZZI

IL BORGHESE GENTILUOMO

regia Armando Pugliese

14 / 24 febbraio LUCIA POLI MILENA VUKOTIC MARILÙ PRATI

28 febbraio / 5 marzo GIULIO SCARPATI VALERIA SOLARINO

UNA GIORNATA PARTICOLARE regia Nora Venturini

SORELLE MATERASSI

7 / 12 marzo NERI MARCORÈ

regia Geppy Gleijeses

25 / 26 febbraio

regia Andrea Baracco

QUELLO CHE NON HO

SORELLE MATERASSI

regia Giorgio Gallione

3 / 4 febbraio

METAMORFOSI

adattamento e regia Roberto Latini Fino al 12 febbraio ELIO FRANCESCO MICHELI

5 febbraio ROBERTO LATINI

AMLETO + DIE FORTINBRASMASCHINE

www.teatrodellatoscana.it

CANTIERE OPERA

di Francesco Micheli

regia Roberto Latini

17 febbraio DANIO MANFREDINI

14 / 15 febbraio EDOARDO SYLOS LABINI

TRE STUDI PER UNA CROCIFISSIONE

D’ANNUNZIO SEGRETO

regia Danio Marconcini

regia Francesco Sala

19 febbraio DANIO MANFREDINI

18 febbraio / 12 marzo TONI SERVILLO

CINEMA CIELO

ELVIRA

regia Danio Manfredini

regia Toni Servillo 3 / 12 marzo

IL NULLAFACENTE

regia Roberto Bacci

4 / 5 marzo MASSIMO RANIERI

Fino al 5 febbraio GIANLUCA FERRATO

TEATRO DEL PORTO

TRUMAN CAPOTE

regia Maurizio Scaparro

impianti e regia Emanuele Gamba

10 / 11 febbraio VALERIO MALORNI

L’UOMO NEL DILUVIO regia Simone Amendola e Valerio Malorni

TEATRO DELLA PERGOLA Via della Pergola, 12/32 - Firenze 055.0763333 pubblico@teatrodellapergola.com www.teatrodellapergola.com

TEATRO STUDIO Via Donizetti, 58 - Scandicci (FI) 055.0763333 pubblico@teatrodellapergola.com www.teatrostudioscandicci.it

24 / 25 febbraio ANDREA COSENTINO

TEATRO NICCOLINI Via Ricasoli, 3 - Firenze 055.0763333 pubblico@teatrodellapergola.com www.teatrodellatoscana.it

TEATRO ERA Parco Jerzy Grotowski Via Indipendenza - Pontedera (PI) 0587.55720 / 57034 teatroera@teatrodellatoscana.it www.centroperlaricercateatrale.it

regia Luca Ricci

LOURDES

17 / 18 febbraio ANNA FAVELLA MASSIMO ODIERNA

HITCHCOCK

regia Leonardo Ferrari Carissimi


l’agenda di

FEBBRAIO

MERCOLEDÌ 1 C HRIS BROKAW Circolo Il Progresso (FI) ing. 8 € ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA ANTOLOGIA SCELTA 2017 (01-25/11) Tornabuoni Arte (FI) ing. lib. IL VIAGGIO DI ROBERTO Teatro Goldoni (FI) ing. 15 € VISIONE CUBANA (01-25/02) Galleria Frascione Arte (FI) ing. lib. KLIMT EXPERIENCE (Fino ad Aprile) Piazza di Santo Stefano (FI) ing. 8/10/13 € SMITH E TIFU Teatro Verdi (FI) ing. 15/18 € CANTIERE OPERA Teatro Niccolini (FI) ing. 20/24 € IL BORGHESE GENTILUOMO Teatro della Pergola (FI) 13/34 € FASHION IN FLORENCE (Fino a Marzo) Palazzo Pitti (FI) ing. 7,5 € A SUD DELLE MONTAGNE (Fino al 28/02) Museo dell’Opera del Duomo (FI) ing. N.P. ECOSISTEMI (01/01-28/02) Biagiotti Arte Contemporanea (FI) ing. lib. IN COLLEZIONE: UN PERCORSO D’ARTE DAL XIII AL XX SECOLO (01/01-26/02) Ente Cassa (FI) ing. lib. EUGENIA SERAFINI: UNIVERSI DI CIELO E DI TERRA (01/01-06/04) Plus Florence (FI) ing. lib. L A LA LAND (1-5/02) Cinema Odeon (FI) ing. N.P.

GIOVEDÌ 2 J URAJ VALCUHA Opera di Firenze (FI) ing. 10/50 € NOTE DA OSCAR (02-05/02) Teatro di Rifredi (FI) ing. 18 € ARISA Obihall (FI) ing. 28/40 € AEHAM AHMAD Sala Vanni (FI) ing. 12 € ANTIGONE - MONOLOGO PER DONNA SOLA CPA (FI) ing. lib. PARADOSSI E PARASTINCHI Teatro Puccini (FI) ing. 16/20 € OMBRETTA CALCO (2-3/02) Teatro Cantiere Florida (FI) ing. 16 € NUDI E CRUDI Teatro Dante (FI) ing. 14 €

VENERDÌ 3 OBBY BRADFOARD QUARTET FEAT VINNY GOLIA B Sala Vanni (FI) ing. 10/15 € BACK TO THE 9O’S Combo Social Club(FI) ing. 5 € FAUST Opera di Firenze (FI) ing. 10/100€ IL VIAGGIO DI ROBERTO Teatro Goldoni (FI) ing. 15 € CANTAMI O DIVA, FRANCESCA PRESTIA Circolo Il Progresso (FI) ing. offerta libera SESSO E BUGIE (3-4/02) Teatro Puccini (FI) ing. 15 € H COME AMORE Teatro Antella (FI) ing. 14 € POP X Tender Club (FI) ing. 9,50 € CONCERTO DI MUSICA CRETESE CPA (FI) ing. lib.

SABATO 4 RUNO BELLISSIMO ELETTRO/NU/ITALO DISCO B Combo Social Club (Fi) ing. lib. TRETTEMPI FOLK, FELICI E CONFLENTI Circolo Il Progresso (FI) ing. lib. PRET A PORTER (04/02-02/04) Palazzo Fibromi (Pistoia) ing. lib. RINO GAETANO BAND Auditorium Flog (FI) ing. N.P. JAN LISIECKI Teatro della Pergola (FI) ing. 20/25 € PINOCCHIO LIVE JAZZ- ROOTS MAGIC Circolo Vie Nuove (FI) ing. 8/10 € NOTE NOIR Teatro Dante (Campi Bisenzio) ing. 8 € BLACK MAGIC SHAKE Viper Theatre (FI) ing. 8/10 € IL MALATO IMMAGINARIO Teatro Le Laudi (FI) ing. 18 € SONO UNA DONNA LACEROCONFUSA Teatro Lumiere (FI) ing. 17 € MARY IN JUNE Glue (FI) ing. libero con tessera

DOMENICA 5 I FIATI ALL’OPERA Relais Santa Croce (FI) ing. 10 € QUARTETTO KELEMEN Teatro della Pergola (FI) ing. 20/25 € L’ODISSEA Auditorium Piazza della Resistenza (Scandicci) ing. lib. L A VIOLA DA SHUBERT A BLOCK Auditorium di Careggi (FI) ing. lib. CARNEVALE DI VIAREGGIO Viareggio (LU) ing. lib. CARNEVALE MUGELLANO (05-28/02) Borgo San Lorenzo (FI) ing. lib. DESTRUCTION + NERVOSA Cycle Club (Calenzano) ing. 22 €

LUNEDÌ 6 AVID MURRAY E AKI TAKASE D Teatro Metastasio (PO) ing. 7/18 € TERAPIA DI GRUPPO (6-7/02) Teatro Puccini (FI) ing. 20/25 € RICCARDO III Cinema Odeon (FI) ing. 11 €

MARTEDÌ 7 AVID MURRAY & AKITAKASE D Teatro Metastasio (PO) ing. 7/18€ DEAD MAN Spazio Alfieri (FI) ing. 5/6 €

MERCOLEDÌ 8 ARBO PARLA (SE GRETA MENTE) G Relais Santa Croce (FI) ing. 16,5 CANTIERE OPERA Teatro Niccolini (FI) ing. 20/24 ROMEO E GIULIETTA (07-12/02) Teatro della Pergola (FI) ing. 13/34 € FOOD REVOLUTION Cinema Odeon (FI) ing. N.P.

GIOVEDÌ 9 L IVE MUSIC SCUOLA IL TRILLO Combo Social Club(FI) ing. lib. ANDRÈ E DORINE (09-12/02) Teatro di Rifredi (FI) ing. 18 €

OLTARELLI CANTA PROFAZIO V Spazio Alfieri (FI) ing. 12 €

VENERDÌ 10 AMBURG BALLET (10-12/02) H Opera di Firenze (FI) ing. 10/50 € FIERA DEL CIOCCOLATO ARTIGIANALE (10-19/02) Piazza Santissima Annunziata (FI) ing. lib. GULP! MUST BE THE CHANGE Combo Social Club (FI) ing. 5/7€ GIANLUCA SECCO Circolo Il Progresso (FI) ing. 5€ BUY WINE 2017 (10-11/02) Fortezza Da Basso (FI) ing. N.P. GABRY PONTE Tenax (FI) ing. 14 € R ANDOM - UNA FESTA A CASO Viper Theatre (FI) ing. 12,50 € È D’ORO LE SUE PIUME Teatro Cantiere Florida (FI) ing. 16 € FRANK CARDUCCI Hard Rock Cafè (FI) ing. lib. FATTO X Teatro Puccini (FI) ing. 16/20 € MODIGLIANI Teatro Dante (Campi Bisenzio ) ing. 14 €

SABATO 11 UARTETTO ARTEMIS Q Teatro della Pergola (FI) ing. 20/25 € TEA HUNT Oltrarno (FI) ing. lib. BREAK THE PARTY! CHARLESTON EDITION Combo Social Club (FI) ing. 5/7 € COLLEZIONARE A FIRENZE - ARTIGIANARTE 2017 (1112/02) Obihall (FI) ing. 3 € FANTASIE ESOTICHE Museo di Casa Martelli (FI) ing. lib. THE THREE TENORS Auditorium di Santo Stefano al Ponte (FI) ing. 25/50 € HANG ON SOULNIGHTER Tender Club (FI) ing. 7,5 € SHOWKEZZE Teatro Lumiere (FI) ing. 17 € TUBALLOSWIng. Glue (FI) ing. libero con tessera HIEROPHANT/SHOW OF FORCE/EGERIA/INVITRO Cycle Club (FI) ing. N.P. MA CHE RAZZA DI OTELLO? Teatro Puccini (FI) ing. 18/22 € TEMPO FIORENTINO Teatro Cantiere Florida (FI) ing. 16 € FIORENTINA - UDINESE Stadio Artemio Franchi (FI) ing N.P.

DOMENICA 12 C OLAZIONE CON I FOTOGRAFI Caffè Letterario Le Murate (FI) ing. lib. FIERA DI SANTO SPIRITO Piazza Santo Spirito (FI) ing. lib. MORRICONE’S MOOD Teatro Dante Carlo Monni (Campi Bisenzio ) ing. 8 € QUARTETTO ARTEMIS Teatro della Pergola (FI) ing. 20/25 € MANI D’OPERA Spazio Alfieri (FI) ing. 13/15 € RUN 4 OUR LIVES Teatro Studio di Scandicci (FI) ing. libero

Domenica 22 gennaio ore 10.00 / 11.00 / 12.00

IN SUA MOVENZA È FERMO

Visita spettacolo al Teatro della Pergola In collaborazione con La Compagnia delle Seggiole

www.teatrodellapergola.com


MUSICA • TEATRO • ARTE • CINEMA • EVENTI LUNEDÌ 13 KUDOKU + HOBBY + HORSE Teatro Fabbricone (PO) ing. 7/18 €

MARTEDÌ 14 EXA (LAWRENCE ENGLISH + JAMIE STEWART) H Cinema Teatro della Compagnia (FI) ing. N.P. CONCERTO IN OMAGGIO A ANDREA TACCHI Teatro Verdi (FI) ing. 15/18 € OTTO SFUMATORE DI GIULIETTA (14-15/02) Teatro Puccini (FI) ing. 12 € HEXA PERFORMS DAVID LYNCH’S Cinema La Compagnia (FI) ing. 10 € SORELLE MATERASSI (14-24/02) Teatro La Pergola (FI) ing. 13/34 € VALENTINE’S DAY CONCERT - THE MUSIC OF LOVE Auditorium di Santo Stefano al Ponte (FI) ing. 25/50 € D’ANNUNZIO SEGRETO Teatro Niccolini (FI) ing. 20/24 € VOLARE - CONCERTO A DOMENICO MODUGNO (1415/02) Teatro Cantiere Florida (FI) ing. 16 € UNA STORIA VERA Spazio Alfieri (FI) ing. 5/6 €

MERCOLEDÌ 15 L ’ASTA DEL SANTO (15-17/02) Teatro di Rifredi (FI) ing. 18 € GUIDO CATALANO Spazio Alfieri (FI) ing. 15 €

GIOVEDÌ 16 MARRACASH & GUÈ PEQUENO Obihall (FI) ing. 35 € TORRIO! PAUL GRABOWSKI- MIRKO GUERRINI- NIKO SCHAUBLE Sala Vanni (FI) ing. 10/15 € OLD FULMINE IN CONCERTO + LA CANAGLIA Combo Social Club (FI) ing. lib. CLARA DE ASIS Galleria Frittelli Arte Contemporanea (FI) ing. 5 € TOURISMA- SALONE INTERNAZIONALE DELL’ARCHEOLOGIA (16-19/02) Piazza Adua (FI) ing. N.P. NOTE AL MUSEO - IL DUO GAZZANA Il Grande Museo del Duomo (FI) ing. lib. DIODATO Spazio Alfieri (FI) ing. 13 € FUOCHI SULLA COLLINA - A. SCANZI E F. GRAZIANI Teatro Puccini (FI) ing. 18/22 €

VENERDÌ 17 FIRENZE LIBRO APERTO (17-19/02) Fortezza Da Basso (FI) ing. N.P. VALERIO TRICOLI Sala Vanni (FI) ing. 10/15 € JOHN AXELROD Opera di Firenze (FI) ing. 10/50 € CARNIVAL PARTY CON THE GHETTO Combo Social Club (FI) ing. 5/7 € LORENZO SENNI Tender Club (FI) ing. N.P. THE BOWIE NIGHT Virgin Rock Pub (FI) ing. 4,5 € ANDREA PUCCI Obihall (FI) ing. 22/33 € L’ASTA DEL SANTO - UN MERCANTE IN FIERA SULLE VITE DEI SANTI Teatro di Rifredi (FI) ing. 18 €

VES MONTAD (17-18/02) Y Teatro Cantiere Florida (FI) ing. 16 € CALCIO STORICO FIORENTINO Piazza Santa Croce (FI) ing. lib.

SABATO 18 ATTHEW LIVE M Combo Social Club (FI) ing. lib. SIAMO ANCORA NOI, SEMPRE NOI Teatro Politeama Pratese (FI) ing. 16/23 € FA’ AFINE (18-19/02) Teatro di Rifredi (FI) ing. 18 € BEATRICE RANA Teatro della Pergola (FI) ing. 20/25 € PIERINO E IL LUPO Teatro Verdi (FI) ing. 5/8 € URIAH HEEP Viper Theatre (FI) ing. 25 € ELVIRA Teatro Niccolini (FI) ing. 20/24 € UNEPASSANTE + L’ALBERO Glue (FI) ing. libero con tessera DESASTER Cycle Club (Calenzano) ing. 15 € L’IMPORTANZA DI NON ESSERE JUVENTINI Teatro Dante (Campi Bisenzio) ing. 17 €

DOMENICA 19 NTONIO MENESES A Teatro della Pergola (FI) ing. 20 € PRODIGI Auditorium di Careggi (FI) ing. lib. DEVOZIONI DOMESTICHE Teatro Le Laudi (FI) ing. 18 € FIERUCOLA DEI SEMI Piazza Santo Spirito (FI) ing. lib.

LUNEDÌ 20 LEXANDER LONQUICH FEAT CAROLIN E JORD A WIDMANN Teatro della Pergola (FI) ing. 20/25 € LOVING ELLA - SIMONA MOLINARI (20-21/02) Teatro Puccini (FI) ing. 23/28 €

MARTEDÌ 21 ARC ALBRECHT M Opera di Firenze (FI) ing. 10/50 € L A BASTARDA DI ISTANBUL (21-05/03) Teatro di Rifredi (FI) ing. 18€ IL FRANKENSTEIN Teatro Goldoni (FI) ing. 5/15 € MAMMUTH Spazio Alfieri (FI) ing. 5/6 €

MERCOLEDÌ 22 I DREAMED AN ISLAND - PIERS FACCINI Viper Theatre (FI) ing. 17,25 € FUORI (FUSIONE DI ORIZZONTI) Spazio Alfieri (FI) ing. 10 €

GIOVEDÌ 23 F RANCESCO CAFISO E CAMERATA STRUMENTALE Teatro Metastasio (PO) ing. 10/25 € EGREEN “MORE HATE” LIVE BY PROGRESS FAMILY Combo Social Club (FI) ing. 8 € L’OCCIDENTE SI SPECCHIA NELL’INDIA L’Appartamento (FI) ing. lib. DANZAINFIERA 2017 (23-26/02) Fortezza Da Basso (FI) ing. 15 € BALKAN FEST Teatro della Compagnia (FI) ing 4/10 €

F IORENTINA - BORUSSIA M’GLADBACH Stadio Artemio Franchi (FI) ing N.P. AQUI SOPRA UNO Teatro Puccini (FI) ing. 17 €

VENERDÌ 24 P AZ-ZIA: UN VENTO FATTO A PAZZI Combo Social Club (FI) ing. 5/7 € SCANDALOSOBRIO Circolo Il Progresso (FI) ing. offerta libera SPARTITI Campi Bisenzio (FI) ing. N.P. HINDI ZARA Auditorium Flog (FI) ing. N.P. PLANET FUNK Tenax (FI) ing. 20 € SUOCERI ALBANESI (24-26/02) Teatro Puccini (FI) ing. 23/27 € ANATOMIA Teatro Cantiere Florida (FI) ing. 16 € MAMMIA MIA BELLA Teatro Lumiere (FI) ing. 17 €

SABATO 25 T OY (UK) Glue (FI) ing. libero con tessera THREE FOLK Circolo Il Progresso (FI) ing. offerta libera FABIO LUISI Opera di Firenze (FI) ing. 10/80 € CARTOON PARTY: CAPSULE CORPORATION LIVE + MEGHERO DJ SET Combo Social Club (FI) ing. 5 € HAPPY MUSIC TRIO Auditorium di Careggi (FI) ing. lib. IDAN RAICHEL Sala Vanni (FI) ing. N.P. MATAN PORAT FEAT QUARTETTO JERUSALEM Teatro della Pergola (FI) ing. 20/25 € L A CUCINA Teatro Le Laudi (FI) ing. 18 € TRE RAGAZZI E UNA BIMBA Teatro Dante (Campi Bisenzio) ing. 14 €

DOMENICA 26 I L GIORNO DELLA CIVETTA Auditorium Piazza della Resistenza (Scandicci) ing. lib. MAGICO ALIVERNINI Spazio Alfieri (FI) ing. 12/17 € FISARMONICHE LIBERE Auditorium di Careggi (FI) ing. lib. TRE UOMINI E UNA CULLA Teatro Dante (Campi Bisenzio) ing. 14 € FIERA DEL CARMINE Piazza del Carmine (FI) ing. lib. FIORENTINA - TORINO Stadio Artemio Franchi (FI) ing N.P.

LUNEDÌ 27 LEXANDER LONQUIC A Teatro della Pergola (FI) ing. 20/25 €

MARTEDÌ 28 L E CONVENIENZE E LE INCONVENIENZE TEATRALI Opera di Firenze (FI) ing. 10/30 € UNA GIORNATA PARTICOLARE Teatro della Pergola (FI) ing. 13/34 € ORT - CONCERTO DI CARNEVALE Teatro Verdi (FI) ing. 18 €


FEBBRAIO

da non perdere

GIOVEDÌ 2

GIOVEDÌ 9

GIOVEDÌ 16

ARISA Obihall (FI)

PEPPE VOLTARELLI Spazio Alfieri (FI)

MARRA/GUE’ Obihall (FI))

Era molto facile canticchiare “Sincerità”, che la signorina aveva gli occhialoni da secchiona, era una semi timida e piaceva alle mamme siciliane che erano bruttarelle da giovani ma che poi da grandi si sono prese la laurea ed hanno iniziato ad insegnare latino in un liceo della provincia di Cremona. Adesso son passati gli anni, Rosalba Pippa si è vinta un Festival di Sanremo con una canzone incredibile e ce la siamo ritrovati pure come giurato nel contest italiano televisivo a pagamento, ovvero quello di quelli che non guardano il Festival dei fiori perché possono rivedere tutto “on demand”. Stasera Firenze avrà l’onore di ospitare il giurato preso a volte a calci nel concorso che tributa Fedez artista (?) sul palco dell’Obihall. Stasera la migliore giovane cantante italiana potrà esibirsi. Arisa è un’artista vera, perché ha vinto un Sanremo e perché ha saputo essere se stessa davanti a tutti. E duettare anche con Lelio Luttazzi. Recuperare, importante, recuperare. Ascoltare.

Nel 1973 usciva “Pane e cioccolata” di Franco Brusati, il poema massimo sull’emigrazione italiana, con protagonista Nino Manfredi.Gli rispondeva nel 1980 Nanni Loy che dirigendo “Cafè Express”, sempre con il grande Nino, chiudeva la quadra su un meridione che si affacciava al mondo intero. Peppe Voltarelli è il principe di questi film pur non avendone preso parte. Peppe Voltarelli non solo è il Sud che parla al mondo intero, come lo è stato Manfredi anni prima. Voltarelli è l’anima della Calabria, la regione che ancora non si è resa conto di essere la punta dello stivale. In una finale ai calci di rigore contro la Germania, contro l’Europa intera, la nostra parte a calciare sarebbe la Calabria. La punta. Proprio per questo, per ascoltare la punta del nostro stivale noi vi consigliamo di passare questa sera dallo Spazio Alfieri, che Peppe saprà spiegarvi bene. Perché il SUD non è solamente cucina piccante, è arte, è musica, è una visione che sopra tutto e sotto tutto riesce a potare un punto di vista incredibile.

Che dobbiamo dirvi? Che stasera scenderà in campo una combo misto di personaggi tv e/o uomini di strada come tanto piacciono ai giovani. Una squadra che oramai fa squadra nei media contro l’uomo con il tatuaggio a collo alto, ovvero il giudice Fedez. Poco possiamo dirvi su cosa realmente potrete aspettarvi da questi due, in uscita fresca con il lavoro “Santeria”. Possiamo invogliarvi alla partecipazione non solo per l’occhio di GUE’ o per il lavoro crudo e spesso in sordina di MARRA, ovvero Marracash. Vi invogliamo invece, come anticipato a schierarsi, come si schierarono i fan degli Spadau o dei Duran nei concerti degli anni ottanta. Preferite il “Cantautore 2.0” mescolato al vecio che faceva le rime con Dj Jad quando eravate giovani? Preferite la scuola del Dogo Clan, con i loro SUV, i loro cognomi e le loro liriche toste e nazional nichiliste? Stasera si parla di prese di campo, e noi preferiamo il duo MARRA/GUE’: non perché outsiders, ma perché almeno sulla carta cerchiamo di battere lo strapotere strafottente della giuria del talent nazionale. Con cavalli sbagliati? Possibile. Ma del resto funziona così, spesso. Andare.



20 i provinciali PRATO

EMPOLI

PISA

MET Jazz

Neri cantastorie a Teatro

Dalla talea alla tisana

di Silvia Amerighi

di Silvia Amerighi

“Q

L’

di Pratosfera

C

inquanta anni fa moriva John Coltrane. Uno dei personaggi che ha influenzato di più il jazz: un gigante del sassofono, strumento nato in Europa, giunto negli Stati Uniti via Messico e, solo grazie al jazz, diventato una voce fondamentale della musica contemporanea. A febbraio a Prato c’è il Metastasio Jazz, una delle rassegne più note in città: concerti, incontri, conferenze, mostre dedicate a indagare l’eredità di questo musicista, ma con uno spirito non imitativo né di revival. Un concerto che vi consigliamo? Quello del 23 febbraio al Teatro Politeama Pratese col sestetto di Francesco Cafiso in concerto assieme alla Camerata Strumentale “Città di Prato”, l’orchestra della nostra città.

uello che non ho” è un affresco teatrale che, utilizzando la forma del teatro canzone, racconta episodi di cronaca internazionale, riflessioni di carattere economico e sociale; storie di sfruttamento dell’uomo e dell’ambiente, di esclusione, di ribellione, di guerra, di illegalità, rilette col filtro grottesco, ghignante e aristofanesco. Mercoledì 15 febbraio al Teatro Excelsior, a Empoli, Neri Marcorè porterà in scena questo spettacolo che si ispira liberamente a due giganti del nostro recente passato, Fabrizio De Andrè e Pier Paolo Pasolini.

associazione Ortipisani organizza un corso di approfindimento per la coltivazione e l’utilizzo delle erbe aromatiche ed officinali. Nella tradizione contadina, l’uso delle erbe per i decotti e le tisane rendeva più appetibili le zuppe e digeribili i piatti tradizionali. L’appuntamento è tutti i venerdì di febbraio, dalle 17 alle 19:30, al Piccolo Museo sulla Civiltà Contadina, a Rigoli, nel Comune di San Giuliano Terme. Il corso è gratuito, ma è necessaria la tessera associativa annuale. Per informazioni: http://ortipisani.it.

L’agenda di Pisa foto di Caroli

L’agenda di Empoli

L’agenda di Prato Giovedì 2 febbraio “Federico Fiumani presenta Tre volte lacrime” Chiesino di San Giovanni, Prato. Ing. NP Sabato 11 e Domenica 12 febbraio “Capodanno Cinese” Varie location, Prato. Ing. NP Venerdì 24 febbraio “Filarmonica Municipale LaCrisi” Officina Giovani, Prato. Ing. NP

Domenica 5 febbraio “Tutto per Lola” di Roberta Skerl Teatro Shalom, Via Ferruccio Busoni, 24 Empoli (FI). Ing. NP Domenica 12 febbraio “L’inquilina del piano di sopra” di Pierre Chesnot Teatro Shalom, Via Ferruccio Busoni 24/26, Empoli (FI), Ing. N/P Mercoledì 15 febbraio “Quello che non ho” con Neri Marcorè Teatro Excelsior, via C. Ridolfi 75, Empoli (FI), Ing. N/P Domenica 19 febbraio “Benvenuti in casa Gori”, di Ugo Chiti e Alessandro Benvenuti Teatro Shalom, Via Ferruccio Busoni 24/26, Empoli (FI), Ing. N/P

Sabato 11 febbraio “Vegetabilia convivio vegetariano” Circolo il Fortino, Via della Sirenetta, (PI) ing. NP Giovedì 16 febbraio “Romeo e Giulietta” Compagnia Junior Balletto di Toscana Teatro Verdi, Via Palestro, 40 (PI) ing. NP Sabato 18 febbraio Locandiera B&B, di Edoardo Erba Teatro Verdi, Via Palestro, 40 (PI) ing. NP Mercoledì 22 febbraio “Ormai sono una Milf” Angelo Pintus Teatro Verdi, Via Palestro, 40 (PI) ing. NP Sabato 25 febbraio “L’ora di ricevimento” Fabrizio Bentivoglio Teatro Verdi, Via Palestro, 40 (PI) ing. NP


21

News dalla Fondazione CR Firenze

Il progetto SOLI MAI

S

tare soli non è mai facile. Non lo è quando si è giovani e forti, figuratevi quando si è vissuto sempre accanto a qualcuno. Essere anziani purtroppo vuol dire anche questo: svegliarsi da soli, avere bisogno di una mano per fare la spesa, poter contare su qualcuno che ha più forza e meno acciacchi. Perché lo sappiamo tutti, con l’età che avanza, i doloretti aumentano e la solitudine pesa. A Firenze ci sono più di 30mila anziani che vivono da soli. Pensare a loro è un nostro dovere: le “nonne” e i “nonni” sono le persone che ci hanno sempre abbracciato con amore e a tutti loro dobbiamo qualcosa. Per dare una mano è nato il progetto “Soli mai”, per iniziativa della Fondazione Montedomini Onlus, in collaborazione con la Fondazione CR Firenze, il Comune di Firenze e alcune importanti realtà associative del territorio fiorentino. Con l’intento di non lasciare mai sole quelle persone, che durante la loro vita ci sono state accanto, è stata attivata una rete di coordinamento e

supporto per gli anziani residenti nel Comune di Firenze che vivono in condizioni di solitudine nelle proprie abitazioni. Il progetto “Soli Mai” risponde a questo bisogno, e nei fatti ha messo in moto dei volontari che mettono a disposizione il loro tempo, gratuitamente, per stare vicini agli anziani fiorentini, attraverso una attività coordinata di sostegno nelle loro piccole e grandi necessità. Il Progetto ha però bisogno di una mano da parte di tutti. Si può dare una mano, entrare a far parte dei volontari, diffondere il progetto a chi può essere interessato o comunicare a chi abbiamo visto solo la possibilità di farsi aiutare. A volte basta veramente poco per far tornare il sorriso a chi ce lo ha donato quando poteva. Per saperne di più e chiedere informazioni potete contattare il numero verde 800 625019

infochat

346.0687210


22 FERMOIMMAGINE

La tratta Firenze-Fiesole di Mattia Marasco

L

avori, cantieri, deviazioni e inversioni del senso di marcia. Se dovessimo descrivere la Firenze degli ultimi mesi, e forse dei prossimi anni, questa potrebbe essere una buona sintesi. È un momento di profondo cambiamento, di quelli che separano il “prima” dal “dopo”, eppure la nostra città non è nuova a simili mutamenti. Anzi potremmo quasi considerarlo un ritorno a qualcosa che è stato, come la tratta di tranvia che univa Firenze a Fiesole passando davanto al Convento di San Domenico. Prima trainata dai cavalli, poi spinta della forza del vapore e infine lanciata verso il progresso grazie all’elettricità, la prima in tutta Italia a raggiungere nel 1890 questa frontiera tecnica. Potrebbe quasi ricordarci che quello che noi immaginiamo a volte come lineare e proteso sempre in avanti, in realtà viaggia su binario che disegna grandi e immense forme circolari.

http://www.lamiafirenze.mattiamarasco.it - mattia.marasco@gmail.com

PALESTRA ROBUR

Ricomincio da tre di Leandro Ferretti

D

i film a Firenze ne sono stati girati molti, tra famosissimi e meno famosi. “Ricomincio da tre”, per certi versi, è uno dei più significativi, e non solo per l’importanza che ha nella produzione di Massimo Troisi. All’alba degli anni Ottanta ci fa vedere una strana Firenze alla vigilia di uno dei suoi migliori periodi, quotidiana e palpabile, non molto dissimile dall’attuale, eppure per certi versi lontanissima. La terrazza sopra la torre San Niccolò, dalla quale Troisi espone la sua personalissima teoria sulla migrazione degli uccelli, la piazzetta sempre di San Niccolò, ancora non movidizzata; il Ponte S. Trinita senza cordolo e l’isolato Duomo-Cerretani-Pecori senza pedonalizzazione, turisti e venditori ambulanti. Un museo di una città vicina che si può toccare con mano, di quello che poteva essere e poi è stato diversamente. Perché da zero non si ricomincia mai, qualcosa di buono si è pur fatto.

arcifirenze.it

da sessantanni

SEMPRE APERTI

60

2016

CULTURA, DIRITTI, PARTECIPAZIONE


23 ESSERI URBANI

L’angelo del bello di Francesca Corpaci e Marta Staulo

È

quando le ombre dei palazzi si distendono esauste sui marciapiedi, che l’angelo del bello solleva gli occhi dai faticosi doveri imposti dalla sua vocazione. Stanco, si deterge la fronte con la mano guantata, raccogliendo gli ultimi stralci del giorno, e abbandona il campo di battaglia. Intorno, i suoi compagni ridono, parlano di come è andata oggi e di come andrà domani, una brigata gloriosa contrassegnata da lucenti pettorine color arancio, che splendono sul finire del pomeriggio. Insieme sono invincibili. Raccoglie i suoi strumenti, l’angelo del bello, le armi che lo assistono nella più antica ed estenuante delle pratiche zen: la salvaguardia del decoro. Una spatola affilata, insostituibile amica capace di scalzare da ogni superficie gli adesivi più ostinati. Un acchiappino, ritrovato della tecnica dal nome tenero, eccellente per non sacrificare la schiena all’oneroso compito della raccolta dei rifiuti. I pennelli, i rulli e la vernice, difensori severi ma giusti del millenario culto della monocromia, indispensabili in un’epoca di eresie. Li raccoglie, l’angelo del bello, e dopo averli riposti saluta e si allontana; improvvisamente è solo. Fragile, spogliato delle sue insegne, diventa facile preda delle preoccupazioni. Per quanto ancora, si chiede, sarò all’altezza della mia chiamata? Soccomberò un giorno nell’esercizio del dovere, scivolando su una bomboletta abbandonata, intossicato dalle esalazioni degli spray, accecato da frasi peccaminose incise sulle panchine? Scuote la testa, si avvia verso il riposo dei giusti. Dalla tasca gli spunta un vessillo che porta il suo stemma: un’ala spiegata dai colori dei cavalieri crociati, che sventola gagliarda sull’astina di plastica.

NIENTE PANICO

È tutto nei social di Tommaso Ciuffoletti

È

tutto nei social. Il terremoto, la neve, la moda, la colazione, la politica, la droga, la musica, il vino, il tuo cazzo di piatto himalayano fotografato in perfetta simmetria con la tazzona di succo di palle di bue muschiato, la droga, i viaggi, il sesso. È tutto nei social. E nei social ci sei anche te che ti arrabbi con la vicina di posto sull’autobus perché ha dei pacchi ingombranti che ti sbattono nel muso. E lei che ti odia perché ti puzza il fiato. Siete accanto, potreste toccarvi, potreste parlarvi e non ve lo dite. Cazzo, lo scrivete ciascuno ai propri contatti. Non amici, contatti. Con quella minchia di telefonino, ripiegati a spippolare come mocciosi giapponesi. E invece dovreste parlarvi. Perché magari la tua vicina, dietro quei pacchi, è pure una bella gnoccola. Magari te hai una gomma in tasca e poi non ti puzza più il fiato. Ed un approccio brusco può essere l’avvio di un grande amore. Magari finisce pure che

scopate e salvate il mondo dall’estinzione della cybersega. Scrivete troppo ragazzi miei. Scrivete troppo per essere gli analfabeti che siete. Lasciate scrivere chi sa scrivere. Tipo me. E voi parlatevi. Tanto di cosa scrivete, raramente gliene frega qualcosa a qualcuno.

Mentre se parlate alla persona che avete accanto, magari potreste sorprendervi a scoprirvi pure interessanti. Spigliati, divertenti. E vi sentirete meglio. Vivremo tutti felici e contenti. Vi amo, smetto di scrivere, esco di casa, vado a parlare con qualcuno. Esco, non c’è nessuno. Torno a casa. Scrivo.


24 SULLAPELLE

COSÌ COME SEI

Cosma

Illogica allegria

di Valentina Messina

di Ester Santacroce

L

D

a sincerità prima di tutto. “Non avevo mai pensato al tatuaggio come un mestiere e vi mentirei se vi raccontassi che – com’è successo a tanti miei colleghi - da piccola vidi una persona tatuata e da lì non riuscii più a smettere di scarabocchiare addosso a parenti e amici, allenandomi quotidianamente nell’arte del disegno”. Nata in Germania, ha vissuto tra il Belgio e la Francia prima di approdare sei anni fa a Firenze dove sul finire del 2015, insieme a Massimo Franchini fonda lo studio Blood Brotherhood. “Una condivisione che poi diventa gemma o colore, l’atto che diventa patto e due sconosciuti che diventano fratelli” - questa la descrizione del luogo dove la tatuatrice di questo mese passa le sue giornate tirando linee sempre più perfette e sempre più sottili. Ci parliamo tramite mail e mi intenerisce sapere che il suo nome d’arte è in realtà il risultato di un nomignolo affibbiatole dai compagni di classe tedeschi che, “ogni volta che mi vedevano rientrare in classe dopo mesi di permanenza all’estero vedendomi po’ taciturna e confusa tra i banchi di scuola, mi dicevano che ero ovunque, ma mai presente - un po’ cosmica insomma!”. Un destino segnato dall’amore per le lingue e la volontà di tradurre in maniera veloce e istintiva messaggi, che si è poi trasformata in altro perché da studiosa di tedesco antico a tatuatrice a tempo pieno il passo non è poi così breve. Sara Choufan, classe 1990, continua ancora a creare metafore e tradurre emozioni, solo che lo fa su centimetri di pelle invece che tra le pagine dei libri. A proposito, lei si chiama Cosma.

avvero pensate che sia necessario travestirvi per Carnevale? Non vi sono bastate le mise di Pitti? Ad ogni modo, in concomitanza del San Valentino, potreste travestirvi da uomo o donna “che si vuole sposare” con consegna, il 14 sera, di brillocco e perizoma interdentale (démodé quanto le Spice Girls). Mentre decidete, a proposito di cose finte, sappiate che la tendenza beauty sono le “Russian”: ciglia da applicare nei centri estetici per un effetto super volumizzante e super kardashian (poerannoi) che hanno una durata di circa 3 settimane. Certo, unite alle extension per capelli e a quelle delle unghie, rischiate di smembrarvi dopo l’infervorato abbraccio di ringraziamento per il brillocco di cui sopra, ma il vostro partner sa che sotto lo smokey eyes* perfetto per la serata, c’è una ragazza da baciare (meglio se lasciate le labbra naturali) e da spettinare. A proposito di aggrovigliarsi, provate l’Ob-Swag, taglio con frangia e selvaggio che nemmeno Joey Tempest. *si realizza con una matita nera dentro l’occhio e sopra la palpebra mobile su cui sopra metterete ombretto scuro (viola, blu, grigio) e sotto l’arcata sopraccigliare l’ombretto chiaro/avorio.

MAMME A FIRENZE ERBARIO

Ditelo con un mazzo di carciofi

Febbraio bambino di Cristina Romeo

di Silvia Amerighi

“I

l carciofo dal tenero cuore si vestì da guerriero”, anche il poeta Pablo Neruda decanta questo ortaggio molto usato in cucina e nella farmacopea. Appartenente alla famiglia delle composite, il carciofo si semina a febbraio-marzo in semenzaio. Per gli arabi è considerato afrodisiaco, tanto che la scrittrice Isabel Allende lo inserisce in un’eccitante ricetta. Ispiratore di fontane e palazzi, Libereso Guglielmi lo consiglia per le proprietà depurative e tonificanti. Il “vegetale armato” era molto amato anche da Caterina de Medici, che ne mangiava fino a farne indigestione. Nella mitologia greca la bellissima ninfa Cynara, dai capelli color cenere e occhi verdi e viola, fu trasformata da Zeus in un carciofo verde e spinoso, ma col cuore tenero, perché non corrispose il potente Dio dell’Olimpo. Nella simbologia araldica e nel linguaggio dei fiori il carciofo rappresenta la speranza. Il messaggio del carciofo è che non bisogna fermarsi all’apparenza, ma scoprire che, dentro il più coriaceo degli atteggiamenti, c’è un animo gentile che attende di essere scoperto.

F

ebbraio è il mese del Carnevale, poco importa se la Pasqua quest’anno è “alta”. E quando si parla di Carnevale non si può non menzionare quello di Viareggio, in programma le domeniche 5, 12 e 26 Febbraio alle 15. Sabato 18 alle 17 ci sarà invece un corso mascherato notturno e martedì 28 alle 15 la chiusura con proclamazione di carri e maschere vincitori e spettacolo pirotecnico finale. Per i meno tradizionalisti, il centro didattico-scientifico Sulle onde della Scienza (a Calenzano) propone delle attività a tema carnevale Sabato 25 Febbraio. La mattina i bambini più piccoli (dai 5 anni) saranno coinvolti nella preparazione di dolcetti, mentre nel pomeriggio toccherà ai più grandi (dagli 8 anni) cucinare e realizzare scherzetti di Carnevale. I laboratori costano 10€ ed è richiesta la prenotazione: 055 8873038. Musica e risate riscalderanno il Teatro Cantiere Florida il 26 Febbraio grazie allo spettacolo “I Musicanti di Brema”, ispirato all’omonima fiaba. Per informazioni: 055 7135357.


25

PAGINE

di Gabriele Ametrano

Eroi senza lapide di Carlo Lapucci Edizioni Clichy - pag. 254 - 15 €

So che per una corretta politica non dovrei parlare di un libro della casa editrice con cui collaboro ma questo è un volume uscito quando ancora io non c’ero e poi, ve lo dico, tutta questa correttezza sta “stuccando”. Se un libro vale la pena leggerlo non importa chi ne parli ma che se ne parli. Soprattutto se in quelle pagine si parla di “Eroi senza lapide”. Perché di personaggi che ci rimangono nel cuore e hanno reso la nostra vita speciale ce ne sono molti, ma le persone che, a volte senza nome, hanno dato un senso ad una giornata o ad un’intera vita si contano sulle dita di una sola mano. Esistono filosofi popolari, uomini così profondi o saggi che spesso hanno deciso di vivere nella marginalità. Uomini che definiamo barboni, girovaghi, strani ma che per una disincantata decisione o un rifiuto categorico della normale quotidianità hanno deciso di allontanarsi. Sono questi i protagonisti delle storie che Carlo Lapucci ha deciso di raccontare. Chi era Fanfulla da Lodi che spesso leggiamo come via? Chi Giovanni Paneroni scienziato della Terra piatta? E il Socrate di Cortona? Sono nomi che avrete sicuramente sentito, magari qualcuno li ha citati, oppure li avete incontrati nelle storie di tutti i giorni. Loro sono i filosofi popolari che tanta storia hanno narrato alle loro genti, menti argute che hanno dato alla comunità più di quello che la comunità ha dato loro. In questa carrellata di uomini e donne troviamo la saggezza del popolo, l’intelligenza del ragionamento spigliato, la risata a bocca larga di chi la vita la respira e ne ragiona, e poi la sputa fuori. Un libro che ha poco del corretto, soprattutto perché queste persone eccezionali hanno visto il loro nome scomparire. Per fortuna qualcuno l’ha ritrovati, li ha raccontati ed oggi, senza rispetto alcuno per quell’oblio che tali benpensanti voglio calare sulle loro vite, sono tornati.

PAROLE D’AUTORE

La fuga di Leonardo Radicchi

“La fuga” di Leonardo Radicchi pubblicato da Rupe Mutevole Edizioni pag. 120 - euro 10

Chi scappa è un codardo. O perlomeno, è uno che non riesce a risolvere i suoi problemi e quindi vuol ricominciare sperando in una seconda possibilità. Queste due frasi racchiudono il collegamento che sin da piccolissimi ci viene propinato tra il concetto di fuga e quello di coraggio e di coerenza. È un modo di vedere la fuga semplice ed efficace. La fuga è un concetto negativo, gli eroi non fuggono. Perché? Perché ogni forma sociale organizzata deve necessariamente rinnovare se stessa di generazione in generazione. Cosa c’è di più deviante della la fuga? La realtà, però, come al solito è ben più complessa di quanto qualsiasi regola morale possa indicarci. Chi fugge lo fa solo quando è veramente all’angolo, quando non vede più nessun’altra via d’uscita. E per farlo, per riuscire a cogliere una tenue e rischiosa possibilità nel mare di buio che lo circonda, occorrono due qualità, di cui la prima, sorprendentemente, è il coraggio. Il coraggio di non mollare, di continuare a cercare quel sottile filo nel buio. Il coraggio poi di appendere a quel filo la propria esistenza e spesso quella di coloro che si ama. Infine il coraggio di andare fino in fondo. Scappare è solo l’inizio, affrontare le conseguenze della fuga può essere ancora più spaventoso della fuga stessa. La seconda qualità è la capacità di tener vivi se st-

essi pur negando tutto. La fuga non inizia il giorno in cui si prendono accordi con un trafficante di esseri umani, in cui si va a denunciare il proprio compagno violento o il giorno in cui si decide di mollare la propria carriera e le proprie sicurezze. La fuga inizia quando si accetta che tutto il nostro mondo, ciò che chiamiamo casa, lavoro e famiglia, ci sta uccidendo lentamente o ucciderà i nostri figli. Quando si accetta che tutto quello per cui si è lottato ogni giorno in silenzio è inutile; che ogni goccia di sudore e lacrima non valgono un altro giorno lì. Da quel momento il rischio è che si diventi nessuno. Che si sparisca e che la fuga diventi il fine e non più il mezzo. Che non ci si senta più un uomo o una donna, con un nome e un cognome, un carattere e la sua unicità. In rischio è che da quel momento si sia solo una divorziata, un ragazzino o una ragazza ribelle, un immigrato, un fuggiasco.

esercizi di stile / gabrieleametrano.com


26 CASA JAZZ

Dall’altra parte dell’Arno: Deposito Pontecorvo di Giulia Focardi

A

nche Pisa ha il suo Lungarno e non parlarne sarebbe un peccato, dal momento che ha scandito la nascita di alcune delle migliori scene musicali toscane – Pisa Jazz in primis – e che non smette di creare nuove possibilità, nuove fertili realtà. Ultimo il Deposito Pontecorvo, associazione, club, progetto di promozione musicale ideato da un gruppo di amici, “casualmente” tutti promoter, che hanno unito l’ex “La Centrale” con il fondo adiacente, il tutto a pochi minuti a piedi dal centro di Pisa. “L’idea era quella di creare uno spazio adatto ad una programmazione eclettica – ci racconta Francesco Mariotti, uno dei fondatori di DP e mente e braccio di Pisa Jazz - in cui la qualità della proposta artistica e dell’ascolto fossero al centro, senza chiudersi in etichette di genere, ma con uno sguardo sempre rivolto alla contemporaneità e al futuro”. Una piccola casa della musica, quindi, con più dimensioni per le varie occasioni: “sufficientemente grande per un dj set di Dj Hype, ma anche sufficientemente intimo

per un live acustico di Truppi; con un impianto capace di reggere le basse di un OBF, ma su cui potesse suonare bene e definito anche un set elettroacustico come quello di Mop Mop”. Una programmazione variegata, che ascolta attentamente le esigenze di tutti - organizzatori e non – ma che rispetta un focus identitario: la ricerca della qualità. Un elemento che sembra pagare a pieno, visti i risultati e gli apprezzamenti di pubblico, ma che non deve ancora saziare dal momento che, come ricorda Mariotti, sono solo all’inizio: “Gestire un club è una corsa di 10.000 metri a ostacoli, non è tanto importante lo scatto quanto la resistenza. Occorre una visione a lungo termine che ti faccia

trovare il giusto equilibrio tra investimento nella programmazione e sostenibilità. Fino a qui tutto bene, ma riparliamone tra qualche chilometro”. Qualche nome per febbraio? “Dj Gruff e Gianluca Petrella; Nick Manasseh; Paolo Baldini con il progetto Dub Files; lo storico dj/ turntablist Mr.Thing (The Scratch Perverts) e molti altri”.


27

SUONI

di Gianluca Danti

The XX

Matteo Vallicelli

I See You Young Turks

Primo Captured Tracks

Cinque anni dopo il fortunato Coexist tornano i The XX con un nuovo album, “I See You”, uscito ancora per Young Turks e registrato tra New York, Reykjavík, Marfa, Los Angeles e Londra. Il progetto in otto anni di carriera ha ottenuto un successo planetario tanto da diventare simbolo della nuova scena elettronica. È anche per questo motivo che nelle premesse “I See You” si prospetta come la definitiva ricerca di una nuova maturità, sia per gli indispensabili arricchimenti sonori che ci si aspetta dal trio, sia per la presa di coscienza che quel radioso futuro prospettato dalla critica di mezzo mondo adesso è diventato realtà. In questi anni i The XX hanno intrapreso un percorso riflessivo importante, scrollandosi di dosso quelle ansie caratteristiche degli artisti non ancora pronti ad affrontare il successo (rilevate frequentemente nelle loro esibizioni live, spesso di scarso impatto e poco coinvolgenti). Così, quando Jamie XX usciva nel 2015 con il suo grandioso “In Colour”, Romy e Oliver hanno avuto modo di riposare e riprendere le energie necessarie. Jamie è diventato invece uno dei producer di elettronica più influenti di sempre, la sua mano si fa sentire all’istante in “Dangerous”, la traccia che apre il disco, con i suoi synth esuberanti e i beat buraliani ci conduce in una sorprendente atmosfera di ottimismo, rimarcata anche in “On Hold”. Ma se i tempi di “VCR” vi sembrano lontani, la seconda preview “Say Something Love” così come il crescendo di synth di “A Violent Noise”, vi restituirà quella raffinatezza minimal-pop degli esordi, contraddistinta da liriche piene di fragilità e insicurezza. Vi renderete conto della finitezza di questo nuovo lavoro già dopo pochi ascolti, per i molteplici stati d’animo di “Brave For You”, la melodia edificante di “Replica” e il romanticismo sonoro di “I Dare You”. Molto più di un semplice album, “I See You” è la crescita e il rafforzamento di tutti gli elementi che hanno reso grandi le sonorità dei The XX, equilibrate e delicate ma allo stesso tempo in grado di raggiungere altissimi livelli di pathos. Gomma

Toska V4V Records

Quello dei Gomma è un puro post-punk di provincia. Quattro ragazzi attratti dalla voglia di scrivere canzoni per colmare i vuoti tra le persone, tratteggiando inquietudini adolescenziali, quell’inspiegabile e generazionale “amaro sulla lingua”. “Toska” prende il nome da una parola russa, che significa “sensazione di grande angoscia spirituale, spesso senza una causa specifica; nostalgia di qualcosa, senza sapere bene di cosa; vaga inquietudine e irrequietezza; agonia mentale; tedioso male dell’anima”. Il quartetto campano, stilisticamente riconducibile agli ultimi Fine Before You Came, ha diviso l’album in tre “atti”, tre penne diverse dietro ogni canzone che prendono ispirazione dalla cinematografia di Godard e di Lanthimos e dalla poetica di Cesare Pavese. “Toska” è un flusso continuo di nervosismo (“Alessandro”), tra precari sollievi (“Elefanti”, “Toska”), rimorsi (“Arrendersi”) e amare consapevolezze (“Alice Capisce”). Quello che più ci ha colpito di questo esordio è il suo celare dietro una lampante essenzialità, un modo sincero, schietto e passionale con il quale si affrontano temi spigolosi (e spesso abusati da tanti altri artisti) senza alcun timore reverenziale. E in questo i Gomma riescono ad essere davvero una band speciale, teneteli d’occhio.

MADE IN FLORENCE

Chi ci segue da un po’ sa della nostra sfrenata passione per Captured Tracks, bellissima etichetta che negli ultimi anni ha prodotto, tra gli altri, artisti quali DIIV, Mac Demarco, Wild Nothing. Non può che riempirci di orgoglio la notizia che, Matteo Vallicelli (italiano classe ’87, batterista live dei The Soft Moon), è il primo italiano ad entrare nel roster della label statunitense. L’idea di lavorare ad un solo-project è nata a Berlino, fulcro principale della scena techno europea, città in cui Vallicelli ha iniziate a comporre i primi sampler, con un uso massiccio di synth e drum machine. Il risultato è un album ipnotico, coinvolgente e introspettivo. Ci piace definirlo un album di techno frammentata, dominato dalla sperimentazione e dalla libertà con cui l’artista si pone distante dall’elettronica convenzionale. Hakon Gebhardt

Monkey Sivert Geb Label

Håkon Gebhardt è un musicista e produttore norvegese. Dal 1991 al 2005 è stato batterista, polistrumentista e cantante dei norvegesi Motorpsycho, che nel 2016 sono stati inseriti nella “Rockheim Hall of Fame”, prestigioso premio norvegese alla carriera. Ciò che lega l’artista di Trondheim a Firenze è la sua compagna Marì Simonelli (bassista e co-autrice dei testi) che si divide tra la Norvegia e il capoluogo toscano, città dov’è nata. Monkey Sivert, un’interessante fusione tra melodia pop, attitudine lo-fi e arrangiamenti folk, è il secondo di una serie di singoli, ep e outtake che Geb Label pubblicherà nei prossimi mesi, un opzione molto particolare, quasi esclusiva, di cui il musicista norvegese si è servito per rendere noto il suo progetto musicale.

UNEPASSANTE

SEASONAL BEAST (Chic Paguro) Sorprende sin dai primi ascolti il nuovo album di Unepassante, il progetto di Giulia Sarno, Emanuele Fiordellisi e David Matteini. Rispetto all’alt-rock degli esordi, la band fiorentina mai come adesso mette in mostra la sua attitudine ed evoluzione elettronica, in parte già fiutata nel precedente “No Drama” ma che si consolida appieno in Seasonal Beast. L’orientamento alla ricerca di nuovi tessuti sonori, spesso difficilmente riconducibili ad un unico stile musicale, è il tema centrale che ha seguito la produzione di questo album, composto e arrangiato dai tre nell’arco di due anni; brilla per le capacità vocali di Giulia e per gli arrangiamenti, interessanti e mai scontati nella loro essenzialità. Brano consigliato “Cursed Be The Light”. suoni@lungarnofirenze.it


28 PUNTARELLA ROSSA

Febbraio, un mese da gourmet tra vino e cioccolato di Raffaella Galamini

V

ino, cioccolato e degustazioni gourmet: Lungarno, in collaborazione con Puntarella Rossa, propone gli eventi da non perdere a febbraio. Si parte con le anteprime dedicate al vino in occasione di Buy Wine, alla Fortezza da Basso il 10 e l’11 febbraio. Sabato 11 al padiglione Cavaniglia, al via le Anteprime dei Consorzi toscani (www.anteprimetoscane. it). Da domenica 12 a martedì 14 scocca l’ora dell’Anteprima Chianti con degustazione delle nuove annate in uscita nel 2017 alla stazione Leopolda. Negli stessi giorni, dal 10 al 19 febbraio, torna la Fiera del cioccolato artigianale (www.fieradelcioccolato.it) in piazza Santissima Annunziata. Decine di produttori e artigiani del cioccolato protagonisti. Non mancheranno degustazioni, workshop e la competizione “Chef al cioccolato”. Per gli appuntamenti di “Companatica nelle case del Popolo”, il pranzo sociale e musicale che La Scena Muta e Arci Firenze porta nei Circoli Arci il 19 febbraio è di scena il Circolo Arci-Barberino del Mugello con “La cucina mugellana” e il live: Brazilerinho do Forrò (www.lascenamuta.com).

Per le degustazioni gourmet Da Burde (www. vinodaburde.com) venerdì 3 febbraio una sfida alla cieca tra vini italiani e stranieri, mentre mercoledì 8 febbraio “La Fiorentina incontra la Trentina”, per una grappa-dinner. Venerdì 10, un grande classico: Bistecca e Champa-

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gne Pol Roger, la grande cena di ogni anno con il principe dei piatti toscani e il re delle bollicine mondiali e venerdì 24 febbraio menu alsaziano in salsa toscana con vini abbinati. Ultimo appuntamento al ristorante Lo Spela (www.lospela.it) di Paolo Pannacci con “Pizza & Co.”. Venerdì 24 febbraio “PizzaStellare” in compagnia dello chef Matia Barciulli dell’Osteria di Passignano. Infine domenica 26 febbraio da Uoll-Loft la degustazione-evento di ViNoi (www.vinoi.it), con vini biologici, biodinamici, naturali, artigianali e bio-liquori&distillati.

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29 PALATI FINI

Miso Ramen di Marta Staulo

S

e pensi di essere una persona a cui ho voluto/voglio bene, di sicuro ti avrò preparato un ramen (questa zuppa giapponese) e se non l’ho fatto ancora non è perché non ti voglio bene come credi, è solo perché l’amore ai tempi dei monolocali in centro non segue traiettorie continue. Non ho cattivi ricordi dell’elemento “zuppa”, non è mai stato oggetto di ricatto poiché elemento totalmente estraneo alla cucina campana degli anni ‘80 tanto da essere già da allora marchiato come esotico. Alimento sconosciuto che si materializzava tra i miei pensieri con l’invidia per i miei compagni delle elementari che andavano in settimana bianca, la zuppa occupava quel delta che oscillava tra il castigo ed il comfort. Il ramen, piatto giapponese decentrato per eccellenza secondo Roland Barthes, è invece una serenata che si compone di multiple fasi finalizzate ad ottenere un equilibrio contrastato. Azioni ed ingredienti che si compensano: sbrodolamenti, schizzi, risucchi, fili di pasta aggrovigliati, uova sode dal tuorlo lacrimante ad affiancare carne tremula ed esalante di bollenti spiriti su onde di alghe. La composizione sarà il manifesto di una promessa di dedizione variopinta, multiforme, catartica. In salute e in malattia, (R)amen. GOLE PROFONDE

Ramen e Lambrusco di Tommaso Ciuffoletti

I

comunisti emiliani son sempre stati gente seria. Tanto seria che conquistarono il mercato della patria simbolica del capitalismo: gli Stati Uniti. Lo fecero con il mitico Lambrusco delle Cantine Riunite di Reggio Emilia, che ad un certo punto era diventato talmente celebre che veniva venduto anche in lattina. E lo fecero in alleanza con una famiglia di geniali mercanti italo-americani, la famiglia Mariani (che poi creò un altro successo italiano nel mondo: quello di Montalcino). Per dare un’idea: nel 1970 i Mariani collocavano sul mercato Usa un milione di casse di Lambrusco e nel 1980 ne vendevano quasi 10. Quando si parla di Usa, si parla di casse da 12 bottiglie. 120 milioni di bottiglie nel 1980. Non so se riuscite a rendervi conto. Ovviamente il Lambrusco occupava la fascia bassa e bassissima del mercato e col tempo ha legato la propria immagine ad un prodotto di scarsa qualità. Niente di più sbagliato. Ché il lambrusco è quel vino di cui Gioacchino Rossini scriveva “ricevetti lo zampone e lo mangiai / ricevetti il lambrusco e lo bevei / squisito il primo e di Rossini degno / degno il secondo degli dei d’Omero”. Oggi la rinascita del Lambrusco passa attraverso l’opera di tante piccole cantine. Tra le varie segnalo il lambrusco di Sorbara “Radice” della cantina Paltrinieri. In vendita a 8,20 euro su callmewine.com. Un lambrusco che per quanto mi riguarda vale uno champagne rosé. E mi piace l’abbinamento col ramen. Che anche i giapponesi, son gente seria.


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STELLE

di Virginio

Sul lavoro potresti essere una star, l’importante sarà restituire i favori a chi ti offrirà il suo aiuto, e credimi che non saranno pochi. Evita ogni forma di egoismo e vedrai che tutti ti vorranno bene. Cerca sempre di essere positivo e di sollevare il morale dei tuoi amici, anche nei momenti in cui tu non ti senti proprio in forma. Ne vale la pena.

Ok, niente panico. Questo febbraio ti sembrerà un po’ infame, tutta la tranquillità che ha pervaso il tuo anno passato stia piano piano scomparendo. Non è proprio così, anche se le emozioni forti di questo periodo potrebbero oscurare la tua razionalità. Prova a ritrovare un tuo equilibrio fuggendo dal caos cittadino e cercando relax immerso nella natura.

Ti avverto, ti aspetta un anno abbastanza faticoso, e non avrai molte occasioni da sfruttare per trovare del tempo per te. Quindi approfittane ora e fatti una vacanza, o comunque concediti qualcosa che desideravi da tempo, soprattutto fallo insieme ai tuoi cari. Non temere per il resto, non sarà certo questa piccola distrazione a consumare le tue finanze...

Febbraio è il mese degli innamorati, ma sembra che per te questo non abbia molto significato. Meglio buttarsi sul lavoro, credimi, ne ricaverai molte più soddisfazioni. Finalmente vedrai riconosciute adeguatamente le tue doti di “mediatore”, soprattutto grazie alla tua esperienza e capacità nel risolvere controversie e conflitti

Ti farai grandi domande, e non è detto che riuscirai a trovare le risposte, o forse non vorrai ascoltarle. Certo, ne va della tua vita sentimentale, ma voler capire quello che veramente alimenta il tuo cuore non è una cosa semplice. Di sicuro non è sano seguire l’istinto, forse è meglio cercare un confronto con la persona che ami e chiarire ogni equivoco.

Sarà un mese di alti e bassi, sul lavoro non sarai eccellente ma non resterai neanche indietro. Sarà un’ottima occasione per renderti conto che non puoi prenderti carico di tutto, che a volte è necessario suddividere il lavoro con gli altri per far passare la rabbia. Ristabilisci le tue priorità e evita di preoccuparti troppo per i piccoli problemi.

Ci sarà un po’ di trambusto sul tuo posto di lavoro. Avanzamenti, scadenze urgenti, cambiamenti, c’è chi se ne andrà e chi arriverà. Fossi in te farei di tutto per rimanere dove sei e non avere problemi. Certo, questo significherà investire un po’ del tuo tempo libero dedicandolo al tuo lavoro, ma ad essere sinceri questa non è proprio una novità, giusto?

Occhio a chi si prodiga per aiutarti, potrebbe avere altri interessi. Ma sapranno starti vicino i tuoi cari, con parole di conforto e comprensione. Ti folgorerà un’idea interessante, ma ora non è il momento giusto per confidarla a qualcuno. Tienitela stretta per il momento giusto. Quando sei al lavoro, non farti distrarre dai tuoi problemi personali se non vuoi altre beghe. Intesi?

Forse ti daranno dell’egoista, ma chi se ne frega. Dopotutto sai benissimo che non vale la pena aiutare le persone che non se lo meritano. Perché tutti quei grandi sforzi se poi non servono a niente? Non essere remissivo e non lasciare che le persone si approfittino di te e della tua bontà. E se proprio da egoista devi passare, pensa un po’ di più a te stesso.

Meglio evitare di prendere decisioni importanti. Valuta attentamente la situazione e, se non sei sicuro e hai bisogno di consigli, chiedi a qualcuno di famiglia. Non solo riceverai consigli utili, ma anche comprensione. So che la tentazione di lasciare il lavoro presto è grande, ma tieni duro, meglio un po’ di cautela di questi tempi. Almeno per ora.

Avanti così, a tutta forza. Sei sulla via del successo, quindi è normale incontrare sul tuo percorso gente invidiosa. Evita comunque situazioni stressanti, e non pensare di essere arrivato. Concentrazione e impegno, di strada da fare ce n’è, ma non sembra essere così impervia. Ah, oltre al lavoro, dedica qualche attenzione anche a chi ti vuole bene, ovviamente.

Questo mese dovresti passarlo alla ricerca della tranquillità. Spegni il cellulare e goditi dei momenti intimi con il tuo partner senza essere disturbati. Ne hai bisogno. Dovresti cercare un po’ di equilibrio interiore e pensare alla tua salute, in questi giorni sei vulnerabile. Ma non fare affidamento su prodotti artificiali. Tisanina piumone e filmino?




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