Lungarno n. 52 - giugno 2017

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Giugno 2017

ESTATE

FIORENTINA MUSIC TRIP

TREEDOM PITTI PEOPLE L’ A G E N DA D I

GIUGNO


Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino


LA SERENATA di Matilde Sereni Dato che a questo giro è stato dato un sacco di spazio ai miei melodrammi amarcord strappacuore, ho deciso che dedicherò La Serenata alle cose soft e divertenti che mi succedono in questa stramba vita. La Sindrome Sgombroide. Praticamente me ne stavo bella bella a mangiare il mio panino al tonno buonissimo, manco il tempo di finirlo che inizio ad assumere il colore di Rabbia in Inside Out. Prima il contorno labbra, poi il viso, poi il collo. Va bene che solitamente ho il carnato di una principessa austriaca ottocentesca ma forse era un po’ troppo. A parte un mal di testa da far rimpiangere le impaginazioni di Lungarno alle 5 di mattina, direi che è finita bene; piano piano ho ripreso il mio pallore standard e dopo una sana dormita sono tornata alla solita attività cerebrale dello sgombro, che però mi appartiene di natura. Su Wikipedia consigliano come prevenzione il consumo di pesce che ha mantenuto in modo corretto la catena del freddo. Non mancherò certo di chiederlo la prossima volta, al pesce magari. Cos’ha di divertente questa storia? Poco a dire il vero, ma quanto meno potete iniziare a capire perché tra gli amici vengo soprannominata La Bambina Singolare. E ne vado matta perché, come dice Calvin: “I try to make everyone’s day a little more surreal.” Per tutto il resto c’è Lungarno. Buona lettura

IN COPERTINA Quietami i pensieri. Pacificami il cuore. di Silvia Sperduta Il titolo dell’opera fa riferimento a un testo della canzone dei CSI, Fuochi nella notte di San Giovanni. E per me, proprio la notte di San Giovanni simbolicamente rappresenta l’inizio dell’estate. Inoltre, è come un rituale, ascoltare della buona musica guardando il cielo. Possibilmente al buio, per poter vedere meglio le stelle e ascoltare chiaramente i propri pensieri. Silvia Peduto (in arte Silvia Sperduta) è un’illustratrice e graphic designer Italiana. Nata nel 1990, ha studiato Industrial Design presso l’Università degli studi di San Marino per poi conseguire un Master in Illustrazione alla UCA in Inghilterra. Al momento vive e lavora a Londra.

Iscrizione al Registro Stampa del Tribunale di Firenze n. 5892 del 21/09/2012 N. 52 - Anno V - GIUGNO 2017 - Rivista Mensile - www.lungarnofirenze.it Editore: A ssociazione Culturale Lungarno - Via A. Scialoja, 33 - 50136 Firenze - P.I. 06286260481 Direttore Responsabile: Marco Mannucci • Direttore Editoriale: Gabriele Ametrano Responsabile di redazione: Riccardo Morandi Social Media Manager: Bianca Ingino, Valentina Messina Editor: Arianna Giullori Responsabile commerciale: Monica Falco Amministrazione: Arianna Giullori Stampa: Grafiche Martinelli - Firenze • Distribuzione: Ecopony Express - Firenze Hanno collaborato: Silvia Amerighi, Gabriele Ametrano, Tommaso Ciuffoletti, Tommaso Chimenti, Leonardo Cianfanelli, Francesca Corpaci, Gianluca Danti, Leandro Ferretti, Giulia Focardi, Raffaella Galamini, Erika Gherardotti, Simone Innocenti, Caterina Liverani, Mattia Marasco, Valentina Messina, Riccardo Morandi, Alba Parrini, Alessandra Pistillo, Pratosfera, Cristina Romeo, Ester Santacroce, Marina Savarese, Matilde Sereni, Gabriele Sobremesa, Silvia Sperduta, Marta Staulo, Sara Vergari, Virginio. Nessuna parte di questo periodico può essere riprodotta senza l’autorizzazione scritta dei proprietari. La direzione non si assume alcuna responsabilità per marchi, foto e slogan usati dagli inserzionisti, né per cambiamenti di date, luoghi e orari degli eventi segnalati. Con il contributo di

PER INFO E PUBBLICITÀ

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SOMMARIO

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Yes. No. Whatever. di Matilde Sereni Radiohead a Firenze di Gabriele Giustini Che bella Firenze, le sere d’estate di Riccardo Morandi

Note di celluloide di Caterina Liverani

Music Trip di Alba Parrini

La nostra storia parla di futuro News fondazione CR Firenze

Treedom. Se una farfalla sbatte le ali a Firenze di Tommaso Ciuffoletti

Sei di fretta? No, di Corsa di Alessia Ronge

Qui si fa teatro di Tommaso Chimenti

L’AGENDA DI GIUGNO 18 GIUGNO DA NON PERDERE

Prato di Pratosfera Empoli e Pisa di Silvia Amerighi Un ponte nuovo di Mattia Marasco Il Bologna di Leandro Ferretti Chi cerca trova di Simone Innocenti La top five dei tatuaggi brutti di Valentina Messina Viva Fiorenza di Ester Santacroce Il mistero ci salverà di Alessandra Pistillo Esplosioni fiorate psichedeliche di Marina Savarese Pitti people di Francesca Corpaci e Marta Staulo

Festival degli scrittori di Sara Vergari

Parole di Gabriele Ametrano

Il jazz in Toscana di Giulia Focardi

Suoni di Gianluca Danti e Gabriele Sobremesa

Fiori di zucca fritti di Marta Staulo Il genio della vedova di Tommaso Ciuffoletti Stelle di Virginio


4 amarcord

Yes. No. Whatever. di Matilde Sereni

“Pensi che a Firenze possa funzionare?” “Impossibile.” “Perfetto. Facciamolo.”

Così nel 2012, in occasione dell’attesissimo concerto dei Radiohead al Parco delle Cascine inauguravo la nascita di Lungarno, il numero zero, per gli amici “La Grande Scommessa”. Mi è capitato spesso - non per meriti personali, ma perché sono sempre stata quella mandata in pasto alle beghe - di rispondere alla fatidica domanda: “Com’è nato Lungarno?”. Esattamente come ho scritto: da un gioco tra amici, un tuffo in mare aperto, un numero zero che non sapeva se avrebbe mai preceduto un numero uno, una voglia di fare qualcosa di bello per sé e per gli altri e sperare che una volta tanto lo sforzo sarebbe stato premiato. Se lo è stato non lo so, a tratti di sicuro, ma so per certo che Lungarno è per adesso una delle cose più belle che abbia mai fatto in tutta la mia vita. Di sicuro quella di cui vado più orgogliosa. Nel corso di (quasi) cinque anni ne abbiamo passate di ogni, senza però mai smettere di crederci, neanche per un solo istante. Oddio, forse ogni tanto lo sconforto ha preso il sopravvento e tuttora rimane una fatica non da poco riuscire a ritagliarsi sabati, domeniche, natali, pasque, 25 aprili e infiniti dopocena solo per farlo arrivare nelle mani giuste al momento giusto. Ma questo è anche quello che lo rende unico. Adesso faccio il discorso da ritiro del Premio Oscar. Sì, come ogni progetto nato dal cuore e non dal portafoglio, la forza di Lungarno è fatta per l’80% dalle persone che dedicano - e hanno dedicato - a questo progetto il loro tempo. Da chi l’ha pensato dopo un viaggio all’estero, a chi ha buttato giù il primo progetto grafico. Da chi ha usato ogni contatto personale per farlo conoscere, a chi si è creato un’identità in città a forza di scartoffie burocratiche e public relations. Da chi è arrivato “dal nulla” con un’idea di miglioria che si è poi preso a cuore nel portare avanti fino ad oggi, a chi l’ha fatto crescere per davvero usando la propria professione e serietà. Da chi se n’è andato, a chi è rimasto. Siamo stanchi? SI, tantissimo. Siamo felici? SI, tantissimo. Se potessimo tornare indietro lo rifaremmo? BOH, FAMMICI PENSARE UN ATTIMO. Tanto indietro non si torna, “neanche per prendere la rincorsa”. Quindi non resta che andare avanti. Per rispondere alla domanda iniziale, dopo (quasi) cinque anni, possiamo dire che ha funzionato?

Photo credits: REUTERS

RADIOHEAD a Firenze Un legame che si consolida di Gabriele Giustini

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’ultima volta dei Radiohead, qui a Firenze, coincide esattamente con la prima volta di Lungarno. Già esisteva, ed esiste tuttora, un legame tra la band di Oxford e la città. Era il 23 settembre del 2012 e quella sera suonarono al Parco delle Cascine. Ma Firenze e i Radiohead si conobbero nel ’94, alla Flog, se la memoria non ci inganna. Era per “Pablo Honey”. L’anno successivo uscì “The Bends” e che non ci fermiamo a Firenze per suonar qualche brano nuovo? Suonarono al Tenax. Fu poi la volta di “Ok Computer”, nel ’97. La band cominciava a essere sempre più famosa e chiaramente non bastavano più né Flog né Tenax. L’appuntamento fu al Mandela Forum che, all’epoca, si chiamava Palasport. È anche il concerto che abbiamo ricordato con amore nel numero zero di Lungarno di cui sopra. Prima dei Radiohead suonò Sparklehorse e fu molto bello. Ma cominciò ad accader qualcosa tra i fan dei Radiohead, e tutti gli altri. Affronteremo la cosa tra qualche riga. Toccò aspettare il 2000, per rivederli. Era uscito “Kid A”, disco che cambiò definitivamente il percorso musicale della band. Fu quasi logico abbandonare sale da concerti più o meno tradizionali per sperimentare anche in fase di live. Doppia data in Piazza Santa Croce e tutto si incastrò alla perfezione. E dopo Santa Croce dove altro avrebbero potuto suonare per la serie famolo strano? Piazzale Michelangelo, per presentare “Hail to the Thief”. Come in occasione del live al Palasport, ci fu qualcuno prima di loro. Quel

qualcuno erano i Low, altra super band. Ma i fan ebbero qualche difficoltà, ad esser generosi, non tanto ad apprezzare – in effetti le cose in comune fra le due band non sono moltissime – quanto a rispettare. Stava iniziando una battaglia fra la band e il sistema del mercato discografico. La band iniziò a chiudersi tanto quanto Thom Yorke iniziò ad esporsi. E quando prendi decisioni nette, più o meno condivisibili (non è questo il punto), iniziano gli schieramenti. Pro Radiohead, Contro Radiohead. I fan, sempre più oltranzisti, mentre i detrattori, con sempre meno voglia di ascoltarli. Da qualsiasi parte la si osservi, i due punti di vista – amplificati da social network e da sarcasmi non richiesti – hanno recentemente perso il contatto con il succo della questione: la musica dei Radiohead e la loro evoluzione (involuzione per altri), dagli esordi a oggi. È d’altronde fisiologico che una carriera di una band viva di alti e bassi, soprattutto per un gruppo che esiste da una trentina d’anni e che pubblica dischi da circa venticinque. C’è un dato oggettivo, però. C’è che i Radiohead dal vivo sono bravi, maledettamente bravi. E che un loro concerto è un evento. Hanno i pezzi (sì, molti e per tutti i gusti), sanno stare su un palco (e ci mancherebbe!), preparano degli spettacoli super. A prescindere che cerchiate in scaletta “Creep”, la recente “Daydreaming” o tutto quello che c’è nel mezzo, è molto probabile che l’ennesimo concerto in città, sia di quelli nati con l’etichetta da non perdere.


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SETTEMBRE OTTOBRE 2012


6 concerti

“Che bella Firenze, le sere d’estate” di Riccardo Morandi

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l trovarsi spaesato davanti a qualcosa di bello e inaspettato è qualcosa che tutti prima o poi provano nella vita. L’hanno provato coloro che hanno vinto 500 euro con un gratta e vinci costato 2 euro, l’abbiamo provato a Firenze quando sotto di due gol ne abbiamo fatti il doppio in un tempo alla Juventus. Lo proviamo ancora quando leggiamo il cartellone dell’estate musicale fiorentina. Esageriamo nel dire questo? Forse sì, ma ci sta tutto, perché la rassegna sarebbe stata il “prototipo” perfetto di quella che, in tanti anni, abbiamo visto in altre città e che avremmo usato come parametro per la classica lamentela ed il solito coretto “a Firenze non c’è mai niente”. Da sempre. Tutti sono contenti. Sono contenti gli amanti del rock americano, perché ci saranno gli Aerosmith, una di quelle band che la tua compagna del liceo classico ascoltava in cuffia nel mix fatto dal fidanzato di ragioneria (Bon Jovi + Aerosmith + Brian Adams). Un nome importante, quello del gruppo di Steve Tyler: un live di richiamo per gli amanti del rock ascoltato in radio o per i musicisti con una bella chitarra Ibanez appesa in casa. Impossibile quindi mancare questo 23 giugno, vista anche la presenza in apertura dei Placebo, forse la band pop più sottovalutata degli ultimi anni. Brian Molko, il leader della band, non è un personaggio da poco, che ha tenuto banco con la sua zazzera ed il suo trucco anche nell’immaginario erotico delle giovani ragazze a cavallo del millennio. Il non più gio-

vane Molko, con il suo fascino androgino post Bowie riuscirà a dialogare con Steven Tallarico, vero nome di Steve Tyler, ovvero il Piero Pelù made in USA? Sarà necessario con tutta probabilità un fusto di doppio malto. Forse. Non fate tardi il 23 giugno mi raccomando, che il giorno dopo dovrete essere nuovamente in pista. Stesso palco, stessa ora, altro artista. Stavolta è di scena l’uomo dalla voce più pastosa del rock, un mito degli anni ‘90, di cui conserva ancora in parte il look camiciato e i capelli lunghi (anche Totti se li è tagliati da un pezzo). Parliamo di Eddie Vedder, ex leader di una band che ha cresciuto la nostra generazione, i Pearl Jam. Un complesso della mitica “scena di Seattle” degli anni ’90 ovvero il fenomeno che ha fatto pronunciare il nome di questa città americana a tutto il mondo, altrimenti rimasta nell’anonimo mondo del nostro atlante. Artista a molti sconosciuto, un baluardo della musica non commerciale, e per questo chiaramente ma inspiegabilmente ancora noto. Ad affiancare Vedder, giusto per non uscire vivi dagli anni ’90, come dice Manuel Agnelli, un altro pezzo di quell’epoca. Non sono le Four Non Blondes, non sono gli 883 (magari) ma bensì la seconda band più famosa d’Irlanda (i Pogues cerchiamo di non menzionarli causa impresentabilità del cantante): i Cranberries. Sarà proprio la band capitanata da Dolores O’Riordan, ovvero la voce più sconnessa degli ultimi 50 anni insieme a Carmen Consoli, ad avere l’onore di aprire questa sera-

ta, in una sinergia trionfale del decennio della Omnitel, di Tangentopoli e dei braccialetti con i ciucciotti. Il meglio deve ancora venire, diceva il buon personaggio di Correggio. Infatti ci siamo lasciati il meglio alla fine di questo piccolo compendio sul mese di giugno. Lungarno nasce, come già scritto in più occasioni su questo numero, in concomitanza del concerto dei Radiohead a Firenze. Un concerto in un posto favoloso, con uno splendido bagno di folla, nonostante TUTTI a Firenze avessero già visto la band di Tom Yorke almeno una volta in location sempre uniche (Piazzale Michelangelo, Piazza Santa Croce). Nonostante ciò l’estate fiorentina ci riporta il 14 giugno ancora gli ex ragazzi, oramai più che adulti, in un concerto diverso e sicuramente stupefacente. Perché è plausibile che adesso i Radiohead non piacciano, viste le soluzioni sonore che tendono costantemente alla sperimentazione e visto che è quasi aberrante per loro suonare qualcosa di vecchio e conosciuto. L’evento in ogni caso è importante, raccoglierà anche la crema dell’intellighenzia della scena musicale fiorentina e non. Raccoglierà i fan storici, i curiosi e tutti quelli come noi, che battezzammo Lungarno in quel prato con 30.000 persone. Orgogliosi di esserci stati, orgogliosi di esserci ancora. Chissà se lo sapesse Tom Yorke.


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8 cinema e musica

Note di celluloide di Caterina Liverani

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a musica ha accompagnato il cinema fin dalle sue origini, divenendone una parte fondamentale ed una vera e propria estensione, sia che si tratti di temi composti da un autore per un particolare film o di brani già esistenti, entrati a far parte della storia e dell’identità di una pellicola successivamente alla loro stesura. In anni in cui la riproducibilità domestica di un film era sensibilmente meno immediata di quanto lo sia oggi, erano principalmente i dischi delle colonne sonore a far rivivere l’emozione provata sul grande schermo. Senza andare eccessivamente indietro nel tempo basti riflettere su come autori contemporanei quali ad esempio Cameron Crowe, Sofia Coppola, Quentin Tarantino e Richard Linklater abbiano valorizzato le loro sceneggiature grazie a un sapiente utilizzo della musica rock, indie e pop contemporanea. Un fenomeno non circoscrivibile al solo cinema d’autore, poiché anche le serie tv stanno divenendo sempre di più veicolo per conoscere o riscoprire i lavori di brillanti artisti. In un principio d’estate mai così ricco di concerti è davvero interessante notare la stretta relazione che lega al cinema alcuni degli artisti attesi a Firenze nelle prossime settimane. Alfonso Cuarón, Baz Luhrmann e i già citati Cameron Crowe e Richard Linklater sono solo alcuni dei registi che hanno deciso di inserire in delle loro pellicole brani firmati dai Radiohead (14 giugno), ma il legame fra il

cinema e la band inglese non si limita a questo. Il raffinato minimalismo del videoclip di “Karma Police” fu infatti uno dei primi esperimenti sul campo di un autore come Jonathan Glazer (“Birth, Io sono Sean” e “Under the Skin”) mentre, in tempi più recenti, è stato Paul Thomas Anderson (“Magnolia”, “The Master”, “Il Petroliere”) a mettere in scena l’incubo diurno all’interno del quale si aggira il frontman Thom Yorke sulle note del brano “Daydreaming”. Una feconda commistione fra cinema e musica, film e videoclip che darà presto nuovi frutti dato che lo stesso Yorke è attualmente impegnato, come solista, nella composizione della colonna sonora del remake del classico dell’horror di Dario Argento “Suspiria”. La grande fortuna avuta dai videoclip degli Aerosmith (23 giugno) nel corso di tutti gli anni ‘90, in diversi casi veri e propri cortometraggi che ricalcavano le atmosfere romantiche del cinema mainstream del periodo, rimarrà indissolubilmente legata al volto (e al corpo) dell’attrice Alicia Silverstone, conturbante Lolita dai capelli biondi e dal celeberrimo sorriso sghembo. Grazie alle apparizioni in “Cryin’”, “Crazy” e “Amazing” la giovanissima attrice riuscì a imporsi con la sua immagine di ragazza sexy, romantica e spericolata che accompagnò molte delle sue interpretazioni. Ma fu “I Don’t Want to Miss a Thing”, punta di diamante della colonna sonora del colossal fantascientifico “Armageddon” e tra i maggiori successi degli ultimi

anni ‘90, a legare il nome della band di Steven Tyler alla fortuna di un film. Eddie Vedder (24 giugno) è certamente il musicista che, come solista, più ha esplorato l’universo cinematografico. Dopo aver lavorato alle colonne sonore di “Dead Man Walking” e “Mi chiamo Sam”, Sean Penn, protagonista di entrambe le pellicole, gli chiede infatti di comporre dei brani per il suo quarto film da regista e il risultato è l’emozionante colonna sonora di “Into the Wild” che valse a Vedder un Golden Globe per il brano “Guaranteed”. Meno imponente, ma senz’altro significativo, il contributo in campo cinematografico dei Placebo (23 giugno) presenti nella colonna sonora di “Velvet Goldmine” e in quella di “Cruel Intentions” e dei The Cramberries (24 giugno) il cui brano “Dreams” è stato capace di cavalcare letteralmente tutti gli anni ‘90 comparendo in blockbuster come “Karate Kid IV”, “C’è posta per te” e “Mission: Impossible”. Una nuova stagione è alle porte e noi tutti siamo pronti a viverla continuando ad andare al cinema e ai concerti sempre pronti a catturare, per farla nostra, quell’emozione che solo il perfetto incontro tra le due arti è in grado di regalarci.


viaggi 9

Music Trip di Alba Parrini

Chicago

vecchio continente. Boston infatti è, a detta di tutti, la città più europea d’America. Il modo migliore per iniziare la scoperta di questa piccola chicca della east coast è il freedom trail, il sentiero della libertà, che la attraversa interamente coprendo i più importanti siti da visitare. Fuori dai sentieri più battuti vi consigliamo i quartieri di North End, la prima little Italy d’America, e di Beacon Hill: tra case basse di mattoni rossi, cupole d’oro e parchi sembrerà di essere a Londra.

Lussemburgo

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o sapete che Chicago, la città di Eddie Vedder, è la terza metropoli americana per grandezza e abitanti? Vale sicuramente la pena dedicarle almeno 5 giorni e armarsi di scarpe da ginnastica e voglia di scarpinare, perché le cose da vedere sono veramente tantissime! A partire dagli edifici: il John Hancock center, che offre la possibilità di scattare foto a 360° della città da uno dei punti panoramici più alti al mondo. Questo è anche il punto migliore di tutta la città per vedere la famosissima Sears Tower. Assolutamente da non perdere lo Sky Tour che permette di vedere ben 4 Stati diversi (disponibile in italiano). Prossima tappa il Michigan Avenue Bridge, uno dei ponti mobili più antichi di tutta l’America, che collega la parte sud della città con la zona dei grandi parchi. Ed è proprio lì che vi consiglio di passare almeno un pomeriggio. Dirigetevi in particolare al Millennium Park, un vero e proprio giardino pensile costruito per ospitare opere d’arte moderna e contemporanea. Avete presente il famoso “fagiolo”? In realtà è la prima opera americana di Anish Kapoor ed è diventato un vero e proprio simbolo della città.

Boston

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adre Statunitense di origine francese, nonna bolognese, madre scozzese e origine libiche e libanesi. Se c’è qualcuno che si può definire cittadino del mondo è Brian Molko. Il leader dei Placebo ha scelto poi come luogo dove stabilirsi il Lussemburgo. Si potrebbe definire quantomeno una scelta fuori dagli schemi, ma il piccolo paese incastrato tra Francia, Germania e Belgio ha qualche asso nella manica da giocarsi. L’attrazione più caratteristica sono le cosiddette “casematte di Bock”, un immenso labirinto di rocce che si sviluppa nei sotterranei del promontorio che domina la città. Sono infatti il vero e proprio cuore di Lussemburgo, e servivano da “esercito di pietra” armato per proteggere la roccaforte di Sigfrido, che oggi è patrimonio dell’umanità. Il vero centro cittadino contemporaneo della città è la Groussegaass, o gran via, che arriva a Place d’Armes, il vero cuore della Lëtzebuerg-Stad vivaiola, piena di ristorantini, bar e fast-food, dominata dal Cercle Municipal (Municipio). Se ci andate d’estate, troverete proprio al centro della piazza un gazebo dove si alterneranno moltissime band locali.

Manchester

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he boston Tea Party” ovvero la festa del tè di Boston. Un nome molto pittoresco per descrivere qualcosa che ha cambiato la geografia del mondo, ovvero l’inizio della rivoluzione americana e la nascita degli Stati Uniti. Se c’è una città che incarna la storia degli Stati Uniti, è proprio Boston, e non soltanto perché è la patria degli Aerosmith. Ma niente di più ironico che questa regione sia chiamata New England, come se davvero non potesse tagliare il cordone ombelicale che la lega al

C

ittà grigia, pronuncia incomprensibile, abitanti chiusi come solo gli inglesi del nord possono essere. Tutti questi simpatici appellativi, nella mentalità collettiva, si riferiscono a Manchester. Ma se non ci si ferma a una

prima occhiata superficiale, si capisce che non c’è niente di più falso. Manchester è sì un porto mercantile famoso, è sì gelida, ma è anche piena di fermento soprattutto artistico e musicale. Non tutti sanno che Jason Kay, il frontman del Jamiroquai, viene proprio da qui. Per un fine settimana nella città inglese vi consigliamo una full immersion tra arte e musica. Iniziamo la giornata alla scoperta della Manchester culturale con la Biblioteca centrale, la City Art Gallery e la Corner House, un complesso di teatri e centri artistici. Fate poi un salto a Affleck’s Palace, paradiso per gli hipster-alternative, dove trovare abiti e accessori vintage a prezzi bassissimi e negozi di piercing e tatuaggi. Imperdibile una cena indiana nel quartiere di Rusholme, capitale della cucina speziata e dei sari, i tipici abiti coloratissimi e preziosi. La giornata poi non può che finire in uno dei tantissimi club con musica dal vivo, nel quartiere Northern. Il nostro preferito? The Castel hotel. “Quello che è accaduto non deve fermarci. Vicini alle vittime, lontani dalla violenza.”

Limerick

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orse non tutti sanno che il primo successo dei Cranberries, Zoombie, è dedicato proprio alla loro terra natale, l’Irlanda, e precisamente a Limerick. Siamo negli anni ’90, nel pieno della querelle tra IRA e Regno Unito, e Dolores e amici fanno serate nei pub della cittadina nel sud-ovest irlandese, sulle rive dello Shannon, quando vengono notati da un produttore e portati alla ribalta internazionale. Limerick è una città poetica e musicale. In inglese la parola “Limerick” è arrivata addirittura a definire una canzone breve che prende in giro qualcuno. Oltre ai tantissimi pub con musica dal vivo sulle rive del fiume, vi segnaliamo due chicche divertenti per passare un weekend nel capoluogo. Prima di tutto una pausa pranzo con specialità del territorio al mercato del latte (Milk’s Market) dove pranzare con una Guinness e una Shepherd’s pie accompagnati dalle note delle chitarre di qualche anziano musicista di strada, con le guance rosse di birra e la barba bianca lunga fin sotto al petto. Un’altra escursione imperdibile è al Lough Gur, toponimo celtico che sta per Lake Gur, un parco nazionale dove riprendersi dalle pinte di birra appena bevute con una passeggiata lungo i tantissimi sentieri, e una sbirciatina ai reperti paleolitici: qui infatti i primi megaliti ritrovati risalgono al 3000 a.C.


10 News fondazione CR Firenze

La nostra storia parla di futuro Un abbraccio lungo 25 anni

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ottor Gabriele Gori, la Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze da lei diretta contribuisce da un quarto di secolo allo sviluppo del territorio. Può dare alcune cifre di questo impegno? “A partire dal 1992, anno di avvio dell’attività della nostra Fondazione, le erogazioni totali deliberate ammontano a circa 660 milioni di euro e 17.000 le iniziative e i progetti finanziati. Una somma certamente importante che è stata destinata alle molteplici realtà del territorio, dall’arte al restauro, dal welfare alla ricerca, dalla formazione all’ambiente’’. Come avete pensato di ricordare questo anniversario?” “Nessun desiderio di autocelebrarsi, ma l’attivazione di una serie di eventi con cui ci apriamo alla città in una grande abbraccio corale che vuole essere anche un segno di fiducia verso il domani come recita il claim di questi eventi: ‘La nostra storia parla di futuro’. Vogliamo anche prosegue il cammino che abbiamo cominciato lo scorso anno con l’apertura della nostra sede (il

progetto ‘In collezione’) che ha fatto conoscere alla città le opere più importanti della nostra collezione d’arte’’. A chi vi rivolgete in particolare con gli eventi di questi mesi? “Abbiamo pensato ad una fascia di pubblico che forse conosce meno l’attività della Fondazione e con cui, invece, vorremmo venire a contatto in questa occasione: i giovani, le famiglie, la società civile che fruisce dei nostri progetti ma che non ci conosce. Abbiamo così organizzato un evento esclusivo e ricco di fascino in una delle cornici più suggestive della città aperto a tutti e gratuito mercoledì 28 giugno alle ore 20.30, presentato da Elio, che vedrà esibirsi 500 giovani musicisti delle principali scuole di musica cittadine che storicamente sosteniamo. (obbligatoria la prenotazione: info25anni@fcrf.it / www.fondazionecrfirenze.it – Tel. 055 2340742). Saranno anche messi in palio un centinaio di biglietti per l’ingresso a mostre e spettacoli. Le famiglie tra giugno, luglio e settembre, sono invitate a villa Bardini e nel suo bellissimo giardino dove si svolgeranno, sempre gratuitamente, animazioni

e giochi guidati da operatori specializzati. Ha infine uno scopo fortemente didattico la mostra ‘La Nuova Arca’ in partnership con National Geographic sui temi della biodiversità e della sostenibilità ambientale che sarà allestita tra ottobre e febbraio 2018 nella sede della Fondazione (Via Bufalini 6). Vi aspettiamo’’.

Gabriele Gori, Direttore Generale Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze



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Treedom. Se una farfalla sbatte le ali a Firenze di Tommaso Ciuffoletti

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ggi mi compro un albero. E lo compro online. Vado sul sito, scelgo cosa mi piace: il mango no che sono allergico, il cedro no che è troppo aspro, magari un banano. Ecco sì, il banano ci sta. Mi compro un bel banano. “Il Banano è una pianta erbacea gigante della famiglia delle Musaceae, che può crescere fino a 6-7m di altezza. La parola “banana” deriva dall’arabo “banan”, che significa “dito”, a ricordare la forma del frutto”. Molto bene. Un paio di click e ci sono, ma no. Non è che da adesso mi metterò in attesa del corriere che mi consegni una bella busta colorata con dentro il mio banano. Non arriverà il ragazzo tanto cortese della DHL, che salirà le scale di casa caricandosi sulla schiena un banano di 6 metri. Quello che ho appena fatto è un acquisto, sì. Anzi, è un regalo, perché ho deciso di regalare questo banano alla Luisa del piano di sopra, col vago intento di farle intendere la mia virilità. In altre parole non saremo né io, né la Luisa a possedere quel banano. Ad averlo tutto per noi soddisfacendo il sacrosanto diritto della nostra specie, quella di “homo consumàtor”, di essere padroni di quel che compriamo. Sarà invece un patrimonio di tutti, che avremo contribuito a costruire. Il banano infatti, verrà piantato in Senegal, da una cooperativa di contadini locali. Quel banano porterà il nome della “Luisa del piano di sopra”, che nel frattempo riceverà una mail che le racconterà

quel che ho fatto per lei e potrà seguire lo sviluppo e la crescita di questo regalo. Saprà così che c’è una pianta di banano che dei contadini senegalesi stanno piantando per curarla e farla crescere. Quella pianta diventerà un albero, produrrà frutti, catturerà fino a 25 Kg di CO2. E magari le ricorderà di me e della mia virilità. Questa cosa si chiama Treedom – www.treedom.net. Ed è nata nel 2011. Non nella Silicon Valley, nemmeno in un garage di Seattle o al decimo piano di un grattacielo di Singapore. Ma a Firenze, per l’iniziativa di due ragazzi, Federico Garcea e Tommaso Speroni, che ridendo e scherzando hanno avuto un’idea, il coraggio di darle forma, la capacità di renderla funzionante, ma che soprattutto hanno scoperto un entusiasmo condiviso e sorprendente per la loro iniziativa. E arrivederci alla Firenze che “qua non succede mai niente” ed allo scetticismo un po’ cinico con cui questa città è usa accogliere le novità. Da allora Treedom ha piantato 330mila alberi in giro per il mondo, contribuendo a catturare 1.100mila kg di CO2. E non intende smettere. Think global/Act local. Oppure Think Local/Act global. Non lo so, ma vedetela così, se casa nostra è davvero il mondo, allora forse è il caso di aiutarci a casa nostra. Da Firenze al Senegal, passando per Haiti. Perché se una farfalla sbatte le ali a Rio de Janeiro e un uragano si scatena nel Texas, forse se pianto un cedro ad Haiti qualcosa di buono può venirne a Scandicci, Ponte a Mensola o Palermo.

Luca Perotti, Marketing & Communication Director di Treedom. È follia? “Non è follia è la visione di due ragazzi fiorentini che hanno saputo guardare oltre al fiume, che hanno messo insieme visione, creatività, positività e la voglia di cambiare il mondo.” (Come facevo a non essere attratto da un’idea ed una forza simile. Qual è la capitale del Senegal? Perché non sono sicuro che la Luisa del piano di sopra lo sappia. DAKAR!) Come sei arrivato a lavorare per Treedom? “Dopo più di 10 anni nel mondo delle multinazionali ho deciso di rimettermi in gioco con un progetto totalmente diverso ed innovativo quindi, dopo aver letto l’annuncio su LinkedIn per una posizione come Marketing e Communication Director, ho provato a candidarmi ed i ragazzi di Treedom mi hanno accolto ed insegnato tantissimo. Ora sto cercando di trasmettere la mia esperienza al fine di accompagnare Treedom verso l’internazionalizzazione e lo sviluppo del B2B.” Salverete il mondo piantando cedri ad Haiti? “Salveremo il mondo grazie alla nostra positività unita a quella di chi ci segue e sostiene. Il Mondo ha bisogno di un futuro più verde ma anche di persone più felici…noi proviamo a fare entrambe le cose..”


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Sei di fretta? No, di Corsa di Alessia Ronge

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o sport e la salute sono ormai sempre più parte della nostra vita. La corsa è uno dei modi migliori per tenersi in forma, senza costi e che può essere praticato ovunque. Leggenda vuole che la maratona nacque da un messaggero Greco, Filípides, che corse per annunciare la vittoria dei Greci sui Persiani nella battaglia di Maratona, fino a morirne per lo sforzo. Cosa è la maratona oggi? Trattasi di una gara di corsa di 42,195 km; vi sono poi anche la mezza maratona (21,097 km) e l’ultramaratona (oltre i 42,195 km). La disciplina che, tradizionalmente chiude i Giochi Olimpici, è simbolo di sforzo fisico e di tanta determinazione. Che siate sportivi o meno Firenze è sicuramente una delle città che offre un bacino ampio di eventi dedicati alla maratona. Tantissimi gli appuntamenti che il capoluogo fiorentino gli dedica: la “Guardia Firenze” con l’obiettivo di far conoscere la storia della città, la manifestazione “Corri la Vita” ideata per qualificare le strutture sanitarie impegnate contro la lotta

del tumore al seno, la “Ginky Family Run”, corsa non competitiva, per piccoli campioni e la “Marathonabile” nata, invece, con lo scopo di promuovere e valorizzare lo sport senza barriere. Venuta voglia di correre e mettervi alla prova? Abbigliamento idoneo alla mano e ricordandovi di non superare i vostri limiti; possono partecipare atleti residenti in Italia nati nel 1997 e anni precedenti ovvero: i tesserati FIDAL, Runcard CARD EPS o RUN CARD e gli associati per una Federazione straniera con obbligo, per tutti, di certificato medico sportivo agonistico. Per iscriversi è necessaria la scheda d’iscrizione, l’avvenuto pagamento e i tesserini sopracitati. Dove fare tutte queste procedure? Il tutto può essere fatto facilmente online tramite il sito www.firenzemarathon.it o sul circuito EnterNow, oppure via fax allo 055/5536823 e presso i Centri di Raccolta Iscrizioni a Firenze (L’Isolotto dello Sport - Training Consultant). Non restate fermi: non vi resta che correre.

La notturna di San Giovanni di Alessia Ronge

U

n percorso di 10 km tra le strade e i monumenti del centro storico di Firenze, ospiteranno la Notturna di San Giovanni. Una delle corse su strada più antiche che è ormai giunta alla sua 78° edizione. La Notturna di San Giovanni si svolge in occasione del Santo Patrono, con partenza e arrivo in Piazza S. Giovanni davanti al sagrato del Duomo e, come vuole la tradizione, rigorosamente in notturna.


14 sipario

Qui si fa teatro Dal Grillo parlante alla tromba di Fabbrica Europa di Tommaso Chimenti

“Giugno. Oscillo al canto d’una strada come una lucciola. Mi morirà questa notte?” (Giuseppe Ungaretti)

B

eppe Grillo sbarca in terra Toscana. E c’è da scommetterci che l’uomo di Rignano sarà il piatto forte della replica all’interno dell’“Estate Fiesolana” (28 giugno), il momento più succoso dove le risate amare sapranno fondersi e confondersi, come è solito fare il comunicatore genovese (“comico” è una diminutio limitante che non gli si addice), con la conoscenza, con l’informazione, con la spiegazione di fatti e soprattutto retroscena gustosi. Pd, Banca Etruria, Tiziano il padre dell’ex premier, scommettiamo che saranno soltanto alcuni degli incipit dai quali partirà la sua veemente e classica arringa. Grillo non è (né ha) certo la “verità”, non vuole convincere, ma aprire gli occhi sulle notizie, anche su quelle che nemmeno riescono ad emergere sulla carta stampata o nei grandi telegiornali nazionali. Comunque la si pensi, politicamente parlando, mette l’occhio di bue o porta luce in molti ambiti, in zone nascoste, scoperchia vasi di Pandora che in molti tengono chiusi e celati alla grande massa. Il teatro,

fin dall’antica Grecia, è anche un mezzo politico e Grillo è un Diogene con la torcia in mano che vaga alla ricerca dell’abuso, dell’ingiustizia, dello spreco, del malcostume: nella favola più famosa, chi vuole schiacciare e silenziare il Grillo Parlante è soltanto un Pinocchio. Di qualsiasi fede e colore si sia, sotto qualsiasi appartenenza, tessera, convinzioni e scudo ci si trinceri, Grillo è un patrimonio da salvaguardare (Unesco e WWF) e la sua è una voce libera e fuori dagli schemi. Al Teatro della Pergola due musical per rimpolpare i buoni sentimenti (da non confondere con il buonismo): prima “Ultimo anch’io” sulla figura di Lorenzo Don Milani (il 10) e il giorno seguente attorno al personaggio del sindaco beato Giorgio La Pira, “Verso la Primavera” (l’11); appuntamenti per conoscere meglio e approfondire due uomini che ancora aleggiano e ritornano nell’agenda contemporanea. Tralasciando l’informazione e la religione, di tutt’altro rango e risma è “Il peggio di Paci & Ceccherini” (il 17 ai Renai a Signa; ingresso libero), anche se è difficile pensare, o solamente supporre, a che cosa si riferiscano i Due Mendi. Il politicamente scorretto sarà di casa, le battute sessiste, il triviale, il trasgressivo, il

provocatorio, l’eccesso, la Fiorentina i cliché da battere e che il pubblico cerca. Due invece sono gli squilli di tromba sul versante danza contemporanea per “Fabbrica Europa” tra Teatro La Compagnia e Teatro della Limonaia a Sesto Fiorentino: rispettivamente, prima, il 14 e 15, “Bhinna Vinyasa” del centro indiano Attakkalari tra paesaggi elettroacustici e immagini evocative “per esplorare viaggi metafisici nell’incontro/scontro tra le forze interne ed esterne che conducono a cambiamenti profondi nella vita dei singoli e delle comunità”, mentre nel centro sestese ecco il collettivo Habillé d’eau con “Euforia”, il 22. “Un frutto è sempre un bacio dentro l’altare del seme e giugno ride e ride. Più di febbraio e maggio si fa sostanza. Per questo il ramo ha dormito.” (Mariangela Gualtieri)


26 Giugno/ 19 luglio 2017 Piazzale degli Uffizi

6a edizione Il cinema sotto le stelle, con i grandi festival di Firenze Scopri il programma su www.estatefiorentina.it www.quellidellacompagnia.it www.spazioalfieri.it

INGRESSO LIBERO


l’agenda di

GIUGNO

giovedì 1 ANNAMARIA AJMONE | MARCELA SANTANDER (1-3/06) Le Murate (FI) ing. Libero KINDER GARTEN Giardino Artecultura (FI) ing. libero MUTZIHMAMBO Twitty Twister (FI) ing. libero TRICARICO Light (FI) ing libero

venerdì 2 RICK HUTTON TRIO Giardino Artecultura (FI) ing. Libero GOD OF THE BASEMENT Twitty Twister (FI) ing. liber

sabato 3 THE ALLOPHONES Giardino Artecultura (FI) ing. Libero HUGO RACE San Salvi (FI) ing. NP RTOUR (3-4/06) A Piazza Strozzi (FI) ing. libero IL MERCATALE DI FIRENZE (3-4/06) Piazza della Repubblica (FI) ing. libero NECROMASS Twitty Twister (FI) ing. libero

domenica 4 MOZART, LE SONATE PER PIANOFORTE A QUATTRO MANI Chiesa dei Fratelli (FI) ing. NP MICHELE MANGANELLI Cattedrale di Santa Maria del Fiore (FI) ing. 10 € SUNDAY JAZZ Giardino Artecultura (FI) ing. Libero C AMPO DI MARTE IN FIERA Viale Manfredo Fanti (FI) ing. libero

lunedì 5 ARGHERITA LANDI | FRANCESCA PIGNANELLI (5-7/06) M Le Murate (FI) ing. Libero L E NOTTI DELLA TARANTA Giardino Artecultura (FI) ing. libero

martedì 6 BABY STREETERS Giardino Artecultura (FI) ing. Libero ALESSANDRO FIORI | IBEXHOUSE NIGHT San Salvi (FI) ing. NP HAMILTON LEITHAUSER Ex Fabrica (Prato) ing. 6,50 €

mercoledì 7 ARTGARDEN Giardino Artecultura (FI) ing. Libero

LABORATORIO DI COCKTAIL Giardino di Carraia (FI) ing. Libero UMBERTO MONTANTO ZAP (FI) ing. libero SUMMER INTENSIVE PROGRAM 2017 (7-18/06) Teatro della Pergola (FI) ing. 1.200 € JAKE BELLISSIMO Titty Twister (FI) ing. libero

giovedì 8 LE DONNE IN AFRICA Institut Français (FI) ing. libero KINDER GARTEN Giardino Artecultura (FI) ing. Libero UCCELLI Off Bar (FI) ing. Libero ROSE E FOGLIE, SU UNA LINEA DI SILENZIO (8/06-17/09) Orto Botanico (FI) ing. 3 € NOBRAINO Live in Sieve (Pelago) ing. Libero

venerdì 9

LE NOTTI DELLA TARANTA Giardino Artecultura (FI) ing. Libero CAMPUS INTORNO A SANTA MARIA NOVELLA (12-16/06) Varie location (FI) ing. 130 € IED4PITTI (12/06 - 14/06) IED Firenze (FI) ing. libero

martedì 13 GOLIYON KI RAASLEELA RAM-LEELA Teatro della Compagnia (FI) ing. 5 € BABYSTREETERS Giardino Artecultura (FI) ing. Libero IN CARRAIA SI FA IL BAGNO Giardino di Carraia (FI) ing. Libero PITTI IMMAGINE UOMO (13-16/06) Fortezza da Basso (FI) ing. NP

mercoledì 14 LA CITTA’ DEI LETTORI Bistrot Santarosa (FI) ing libero

LUCA GUGLIELMI+AUGUSTO GASBARRI Villa La Petraia (FI) ing. 10 €

FESTIVAL DEGLI SCRITTORI - LONGLIST NARRATIVA E TRADUZIONE (14-17/06) Varie Location (FI) ing. libero

RESISTENZA E SOGNI Institut Français (FI) ing. Libero

MICHELE GAMBA Cortile di Palazzo Pitti (FI) ing. 10/40 €

LA CENERENTOLA (9-30/06) Cortile di Palazzo Pitti (FI) ing. 20/90 €

ATTAKKALARI CENTRE FOR MOVEMENT ARTS (14-15/06) Teatro della Compagnia (FI) ing. 15/10 €

PEPPERHEADS Giardino Artecultura (FI) ing. Libero

ARTGARDEN Giardino Artecultura (FI) ing. Libero

FAUST’O San Salvi (FI) ing. NP

RADIOHEAD + JAMES BLAKE Visarno Arena (FI) ing. 60 €

STONER KEBAB+NAUSEA Twitty Twister (FI) ing. libero

FLORENCE DESIGN WEEK (14-18/06) Varie Location (FI) ing. NP

sabato 10

giovedì 15

SYMPHONY DEVICE Ex Manifattura Tabacchi (FI) ing. NP

KINDER GARTEN Giardino Artecultura (FI) ing. Libero

LA CONGIURA, FIRENZE 1478 (10-13/06) Opera di FIrenze (FI) ing. 15/30 €

CUCINA SONORA Off Bar (FI) ing. Libero

BETTA BLUES SOCIETY Giardino Artecultura (FI) ing. Libero

SURFER JOE Twitty Twister (FI) ing. libero

ULTIMO ANCH’IO Teatro della Pergola (FI) ing. 11 €

EAT ME DAILY - WEAR ME NOW Orto Botanico (FI) ing. NP

LOVE & HATE NIGHT Twitty Twister (FI) ing. libero

SUONI DAL MONDO Live in Sieve (Pelago) ing libero

domenica 11 CREATIVE FACTORY Giardino Artecultura (FI) ing. libero VERSO LA PRIMAVERA Teatro della Pergola (FI) ing. 11 € FIERA DI OLTRARNO Piazza Santo Spirito (FI) ing. libero

Berliner Philharmoniker Gustavo Dudamel OPERA DI FIRENZE 26 giugno, ore 20.00

lunedì 12

OPERADIFIRENZE.IT

GOYA E GUIDO RENI (15/06-10/08) PALP (Pontedera) ing libero KEMPS DREAM Museo Novecento (FI) ing. su invito

venerdì 16 PHILL REYNOLDS Circolo Aurora (FI) ing libero

80° Maggio Musicale Fiorentino

Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica


MUSICA • TEATRO • ARTE • CINEMA • EVENTI ALLIEVA E MAESTRO INSIEME NEL BAROCCO VENEZIANO Chiesa dei Fratelli (FI) ing. NP DANIELE GIORGI Villa La Petraia (FI) ing. 10 € LA TRAVIATA (16/06-01/07) Cortile di Palazzo Pitti (FI) ing. 20/90 € NATURAL MYSTIC Giardino Artecultura (FI) ing. Libero PUSSY LOVERS Twitty Twister (FI) ing. libero

sabato 17

ARTGARDEN Giardino Artecultura (FI) ing. libero

giovedì 22 RADIO TWEETS Galleria Frittelli Arte Contemporanea (FI) ing. 5 €

SILVIA RAMPELLI | HABILLÉ D’EAU Teatro della Limonia (FI) ing. 10/8 €

MALAGIGIO (26-30/06) Villa Le Piazzole (FI) ing. 14/12 €

KINDER GARTEN Giardino Artecultura (FI) ing. Libero

APRITI CINEMA (26/06-19/07) Piazzale degli Uffizi (FI) ing. libero

ARTOUR (17-18/06) Piazza del Carmine (FI) ing. libero

LOW RANGER Twitty Twister (FI) ing. libero

FORTEZZA ANTIQUARIA (17-18/06) Fortezza da Basso (FI) ing. libero

DAL TRAMONTO ALL’AIA Live in Sieve (Pelago) ing. Libero

RAZOR FEST Twitty Twister (FI) ing. libero

domenica 18

venerdì 23 IL CLARINETTO VIRTUOSO NELL’OTTOCENTO Chiesa dei Fratelli (FI) ing. NP FIORI MUSICALI Villa di Castello (FI) ing. 10 € SPERANZA SCAPPUCCI Cortile di Palazzo Pitti (FI) ing. 10/40 €

JAZZ & EGGS Giardino Artecultura (FI) ing. libero

CENA AL CHIOSCO Giardino Artecultura (FI) ing. Libero

FIERUCOLINA Piazza Santo Spirito (FI) ing. libero

AEROSMITH + PLACEBO Visarno Arena (FI) ing. 60/75 €

GIORNATA MONDIALE DELLA GIOCOLERIA Giardino dell’Orticoltura (FI) ing. libero

CESARE BASILE San Salvi (FI) ing. NP

lunedì 19 CANNES A FIRENZE (19-23/06) Spazio Alfieri (FI) ing. 8 € LE NOTTI DELLA TARANTA Giardino Artecultura (FI) ing. libero

martedì 20 PREMIO CRESCENDO Palazzo Vecchio (FI) ing libero DAGLI APPENNINI ALLE ANDE (20-23/06) Cortile del Museo Nazionale del Bargello (FI) ing. NP BABYSTREETERS Giardino Artecultura (FI) ing. libero

mercoledì 21 LA CITTA’ DEI LETTORI Circolo A.S. Aurora (FI) ing libero PREMIO ABBIATI E PREMIO ABBADO PER LA SCUOLA Teatro Romano di Fiesole (FI) ing. NP NANCHINO - FIRENZE: RACCONTO DI DUE CITTA’ (21-23/06) Auditorium al Duomo (FI) ing. libero MICHELANGELO E L’ASSEDIO DI FIRENZE (21/06-10/10) Museo della Casa Buonarroti (FI) ing. 6,50 €

lunedì26 LE NOTTI DELLA TARANTA Giardino Artecultura (FI) ing. Libero

PITTI IMMAGINE BIMBO (22-24/06) Fortezza da Basso (FI) ing. NP

RAZOR FEST VOL.3 Titty Twister (FI) ing. 5 €

CIOMPI MENSILE ANTIQUARIATO Piazza Ghiberti (FI) ing. libero

ODISSEA-UN RACCONTO MEDITERRANEO (22/06-27/07) Teatro Romano di Fiesole (FI) ing. NP

ELE-menti Giardino Artecultura (FI) ing. Libero

ITINERA Varie Location (Scandicci) ing. 18 €

CARMINE IN FIERA Piazza del Carmine (FI) ing. libero

PUSSY LOVERS Twitty Twister (FI) ing. libero

sabato 24 SOUL TROBLES Giardino Artecultura (FI) ing. Libero GLOBAL WATER DANCES Giardino di Carraia (FI) ing. Libero EDDIE VEDDER + THE CRANBERRIES + GLEN HANSARD Visarno Arena (FI) ing. 60/70 € BACKDOORSNIGHT Twitty Twister (FI) ing. libero FUOCHI DI SAN GIOVANNI Varie location (FI) ing. libero

domenica 25 NUOVO CINEMA PUCCI GARDEN (25/06-31/07) Teatro Puccini (FI) ing. libero SUNDAY JAZZ Giardino Artecultura (FI) ing. Libero SYSTEM OF A DOWN Visarno Arena (FI) ing. 75/65 €

martedì 27 LA CITTA’ DEI LETTORI Deposito Bagagli (FI) ing libero DANIELE GIORGI Teatro Romano di Fiesole (FI) ing. NP BABYSTREETERS Giardino Artecultura (FI) ing. libero

mercoledì 28 LA PIAZZA INCANTA Piazza Santa Croce (FI) ing. NP LA CITTA’ DEI LETTORI ZAP (FI) ing libero GRILLO VS GRILLO Teatro Romano di Fiesole (FI) ing. 38/29 € ARTGARDEN Giardino Artecultura (FI) ing. Libero DISCOVERLAND Off Bar (FI) ing. Libero VINCENZO VASI San Salvi (FI) ing. NP PITTI IMMAGINE FILATI Fortezza da Basso (FI) ing. NP FESTIVAL ORCHESTRE GIOVANILI (28/06-04/08) Piazza della Signoria (FI) ing. NP

venerdì 29 YARON GOTTFRIED Cortile di Palazzo Pitti (FI) ing. 10/40 € KINDER GARTEN Giardino Artecultura (FI) ing. libero PIRATE DUO Twitty Twister (FI) ing. libero ROSES AND PROMISES Orto Botanico (FI) ing. libero ETRURIANS Live in Sieve (Pelago) ing libero

sabato 30 CENA AL CHIOSCO Giardino Artecultura (FI) ing. Libero CARTAVETRO+QUIET PIG Twitty Twister (FI) ing. libero


GIUGNO

da non perdere

maggio - settembre

martedì 13 - venerdì 16

sabato 24

reAL ESTATE CHIAVI IN MANO E BUONA MUSICA Varie location

pitti immagine uomo Fortezza da Basso

eddie vedder Visarno Arena (FI)

Lo ammetto: era veramente un botto di tempo che ci prudevano le mani. L’idea di rimettersi a fare una rassegna musicale, dopo i trascorsi punk indimenticabili di Mars Attacks! in piazza Tasso e i Giovedì al Quadrato cool nel cortile di Palazzo Strozzi, faceva battere il nostro cuoricino fortissimo. Ed ecco che grazie alla mano dell’Estate Fiorentina, Lungarno ci prova ancora con Real Estate-Chiavi in mano e buona musica, kermesse a sfondo psichedelico che cercherà di illuminare Firenze da maggio a settembre. Curiosi per i nomi? Beh, un paio li avete già scoperti! Edda con il suo splendido concerto alla Leopolda in collaborazione con Fabbrica Europa e il Super-Turbo-Spring-Party Inaugurale di SCAMBIO35 da ZAP a maggio, faranno da apripista ad altri tre eventi bombazza di cui avrete tempestivamente notizie. Non perdeteci di vista...approfittatene per salire in collina a curiosare.

Ci risiamo, Pitti Immagine. Immaginario dell’immagine, a Pitti. Ricomincia il valzer dei post sui social, alternati a foto di persone vestite (bene, male, boh) con commenti dei più disparati. Ricomincia il problema dei viali di circonvallazione bloccati. Ricominciano per tre giorni gli EVENTI, a cui tutti (facciamo poco i fenomeni) abbiamo partecipato almeno una volta, con le gomitate per una patatina, un DJ set casuale e dei prosecchi fatti con le bustine. Pitti Immagine è un polmone di Firenze, consente a tutti di poter dire qualcosa, nel bene o nel male. Cerchiamo di essere consapevoli che nonostante una parte dell’alta moda sia talmente astrusa da far sembrare un film di David Lynch qualcosa di concreto e costruttivo, tutto questo è Firenze. Non lamentiamoci, una volta tanto. Pitti Immagine è un gioco, noi siamo gli spettatori, godiamocela che, alla fine, se non ci fosse ci mancherebbe. Foto credits: http://www.imurr.com

Fra i tanti eventi fiorentini che l’Italia intera questa estate ci invidia, voglio parlare di uno al quale sicuramente non presenzierò. Non per spocchia snobista e nemmeno per green color sul conto (che comunque è sempre protagonista), ma perché certe cose hanno la precedenza incondizionata quando è il cuore che comanda. Ma non ci perdiamo in sentimentalismi da carie: il 24 giugno alle Cascine arriverà un tris da paura! Partiamo dal basso, i Cranberries. Onestamente credevo fossero chiusi in qualche comunità di recupero per alcolisti anonimi, ma è anche vero che grazie a quei due dischi inizio anni ‘90, la O’Riordan e soci camperanno di rendita per la vita. Irlandese come loro, Glen Hansard è veramente un mito. Ha spaccato con i The Frames e continua a farlo con una stupenda carriera solista stracolma di canzoni bellissime. Lo immagino con la sua chitarra sul pratone della Visarno Arena a fine concerto, a cantare circondato dalle pantegane. Ah! Eddie Vedder, è vero, ma tanto lo conoscete meglio di me! Sappiate che vi invidierò molto.

mercoledì 28

giovedì 22

grillo vs grillo Teatro Romano di Fiesole

RADIO TWEETS Galleria Frittelli Arte Contemporanea

GIUGNO BAMBINO di Cristina Romeo

Foto credits: http://http://linearciak.it

In principio fu “Kramer vs Kramer”. Poi ci furono altri VS., incredibili ed in parte ineccepibili. Che dire dell’evento di questa sera? È un evento divisivo, aggettivo tanto di moda nell’ultimo periodo. Polemiche polemiche polemiche. Secondo noi è un esperimento che potrebbe tendenzialmente riuscire: perché noi ci ricordiamo Grillo un tempo, quando lo andavamo a vedere al Piazzale Michelangelo o all’ ex Palasport di Firenze. Anche Silvio Orlando in “Ferie d’Agosto” prendeva i biglietti per Grillo a Laura Morante. Ora tutto è diverso, regna la paura. Giusta? Si, forse. Eccessiva? Mah, insomma, dipende. Abbiamo semplicemente un sogno, quello di andare a Fiesole, farci un giretto, prendere un gelato in piazza ed andare a ridere. Anche se non sarà sicuramente così, e non vogliamo tirare in ballo la politica, perché altrimenti sarebbe opportuno rimanere in casa a vederci appunto un film di Virzì. Non arrabbiatevi troppo, vaccinatevi anche contro la collera, è una buona cosa.

TRK. SOUND CLUB torna a giugno con Radio Tweets, duo tedesco composto da Birgit Ulher (tromba, radio, oggetti e altoparlanti) e Ute Wassermann (voce e richiami per uccelli). Ulher è una delle trombettiste più avventurose della musica di ricerca europea e figura di spicco del riduzionismo tedesco: il suo stile è contraddistinto dall’uso sapiente di svariate tecniche estese e dal sorprendente uso di sistemi radio e altoparlanti. Radicale sperimentatrice vocale, Wassermann vanta una tecnica straordinaria che l’ha portata a lavorare con esponenti della musica improvvisata (Thomas Lehn, Aleks Kolkowski e John Russell) e della musica classica contemporanea (Henning Christiansen, Richard Barrett e Sciarrino). Su “The Wire” il disco eponimo del duo è stato accostato a “Karyobin”, capolavoro seminale di free improvisation dello Spontaneous Music Ensemble, con cui condivide l’ispirazione ornitologica. Galleria Frittelli (www.frittelliarte.it ), h 21:00. Biglietto d’ingresso: € 5,00.

Sabato 10 giugno dalle 15.30 in poi, il Castello di Signa diventerà un luogo magico, dove compariranno personaggi della Disney, artisti di strada ed animatori che trasformeranno le strade del borgo di Signa ne “Il Castello Fatato”. Grandi e piccini sono invitati a partecipare mascherati alla festa; oltre all’intrattenimento, ci saranno anche un mercatino artigianale e punti di ristoro con specialità locali. Gli appassionati di cavalieri e tenzoni, potranno invece immergersi nell’atmosfera medievale il 24 e 25 giugno a Monteriggioni, in occasione della “Disfida della Valdelsa”. Durante l’evento, che prevede la ricostruzione storica della battaglia di Colle, ci saranno momenti di esercitazione dei cavalieri, ma anche spettacoli di falconeria e musicali, mercato artigiano e stand di cucina medievale.


19 PRATO

empoli

pisa

Ci Risiamo

L’Ambarabà Festival c’è

Anche Pisa ha la sua Kinzica Fantasy

di Silvia Amerighi

di Silvia Amerighi

E

N

di Pratosfera

A

Prato ci risiamo. Arriva l’estate e come in ogni altra città fioriscono nuovi angoli dove godersi le serate. Nel mese di giugno tornano infatti ad aprire i battenti due posti capaci di cambiare non solo le notti pratesi, ma anche la percezione che in molti hanno di questa città: ex Fabrica e il giardino di Sant’Orsola. Ex Fabrica, accanto al teatro Fabbricone, è stata una delle novità delle estati passate: il cortile di una ex fabbrica che si trasforma in locale e per tre mesi sforna cocktail, concerti, presentazioni e spettacoli teatrali. L’estate 2017 sembra invece quella della consacrazione del giardino di Sant’Orsola come luogo ideale, dentro le mura, per passare una serata diversa. Quest’anno poi, ci sarà anche il tango e lo swing, oltre al consueto “picnic box” e ospiti di lusso. Da provare.

mpoli si anima dal 15 al 17 giugno con l’Ambarabà Festival: con tre giorni di musica, cucina tipica, mercatino con prodotti artigianali. Organizzata dall’associazione culturale “Ambarabà” negli spazi del Circolo Avis, in via Guido Rossa 1, è un festival totalmente gratuito, che dà spazio a un gran numero di band appartenenti al mercato discografico indipendente. Giovedì 15 giugno, alle 22, i “Fuochi di Paglia” in concerto, venerdì 16 giugno si esibiscono gli “Hill Side Power Trio” e sabato 17 giugno l’ “Armata Brancaleone”. Maggiori informazioni su: www.ambarabafest.it

L’agenda di Prato

L’agenda di Empoli

Venerdì 9 giugno Bello Figo Piazza delle Carceri

Sabato 17 giugno OpenMind Festival - Primo Festival di musica elettronica La Vela Margherita Hack Via della Costituzione 6, Calcinaia (PI) Ing. € 18

Mercoledì 21 giugno Assalti Frontali Officina Ingresso gratuito Mercoledì 28 giugno Tersa De Sio canta Pino Daniele Corte delle Sculture Ingresso 5 euro Giovedì 29 giugno Simone Cristicchi “Lettere dal Manicomio” Corte delle Sculture

Venerdì 15 • Domenica 18 giugno Ambarabà Fest - Festival di Musica Circolo Avis, - Via Guido Rossa 1, Empoli Ing. gratuito Venerdì 23 giugno Mattia Donati Swinging Sextet Borderline Pisa, Circolo Arci Brusciana Via Senese Romana 132, Empoli - Ing. gratuito Sabato 24 giugno Notte Bianca Vie del Centro Storico, Empoli - Ing. gratuito

elle giornate del 17 e 18 giugno Pisa è “Kinzica Fantasy”: convention fantasy storica del gioco, della rievocazione, del libro del fumetto alla Stazione Leopolda. Il tema dell’evento “Storia e immaginario medievali nella cultura fantasy contemporanea” coinvolgerà l’area gioco, gli stand espositivi e le conferenze. Molti i seminari tenuti da scrittori e saggisti fantasy/storici, tra cui Oronzo Cilli con “Tolkien in Italia”, Zhistorica con “I padroni dell’acciaio”, Vincenzo Moneta “Berta di Toscana”, il professor Cresti dell’università di Firenze con un seminario sulle leggende toscane di elfi, gnomi e fantasmi. Per info: www.facebook. com/kinzicafantasy.

L’agenda di Pisa Domenica 4 giugno Circofollia Teatro Lux Pisa, Piazza S. Caterina, Pisa, - Ing. € 7 Domenica 4 giugno Festa delle Lucciole - Arte Cultura Natura Coltano Il Nuovo Fontanile, Pisa - Ing. gratuito Venerdì 9 giugno Wiki Festival Orto Botanico, ViaRoma 56, Pisa - Ing. gratuito Venerdì 16 giugno Luminara di San Ranieri Lungarni del Centro Storico, Pisa - Ing. gratuito Sabato 17 giugno Kinzica Festival Piazza F. Domenico Guerrazzi, Pisa - Ing. NP Domenica 18 giugno 62a Regata delle Repubbliche Marinare Piazza delle Gondole, Pisa - Ing. gratuito


20 fermoimmagine

Un ponte nuovo di Mattia Marasco

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onte Nuovo era il nome originario di Ponte alla Carraia, fu il secondo ad essere costruito dopo Ponte Vecchio e rappresentava per la città un nuovo collegamento tra il centro storico e l’Oltrarno. Era la dimostrazione che la città stava crescendo, che nuove vie erano possibili; crollò molte volte nel corso dei secoli ma si rialzò sempre per continuare a connettere strade, vite e storie. Col tempo, per i numerosi carri che transitavano trasportando merci in entrambe le direzioni, prese il nome che conosciamo oggi. Proprio come quello alla Carraia, alcune persone sono nuovi ponti, nuovi inizi, collegamenti che portano a strade non battute, estranee ma pronte ad accoglierci. A volte traballano, a volte crollano ma si può imparare dai difetti strutturali del precedente e costruirci nuovamente sopra per restare connessi a mondi diversi dal nostro. PALESTRA ROBUR

Il Bologna di Leandro Ferretti

L’

origine del nome risulta anche allo scrivente non privo di oscurità. Ciò che è sicuro, invece, è il fatto che il “Bologna” portò una ventata di ulteriore esotismo nella Firenze già vivace degli anni ‘30. Incastonato sulla collina che scende dal Piazzale Michelangelo, divenne celebre perché vi si giocava al tennis, sport allora riservato alle classi superiori e certo non di popolare diffusione. Ma al Bologna si pattinava anche, o, come allora andava di moda dire “si schettinava”, con la pregiata vista del Duomo all’orizzonte. Era questo il divertimento che le masse prediligevano: i pattini a rotelle, nella versione con stivale, più raffinata, o in quella che consentiva di avanzare con le proprie scarpe. Lentamente il passare le domeniche pomeriggio lì divenne sempre meno frequente, per l’incalzare di nuovi divertimenti. E sul Bologna calò il sipario. Oggi è altro, con le voci di quei pattinatori ancora udibili. bancone fight club

Chi cerca trova di Simone Innocenti

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he poi sì, qualcuno deve averlo nascosto da qualche parte il tesoro e se qualcuno lo trova, quel qualcuno lì svolta. Sono sicuro che non è sull’isola nascosta, ma qualcuno il tesoro lo ha smarrito secoli fa. Poi sono arrivate le piogge che hanno coperto tutto, e poi le acque si sono ritirate, ma la fanghiglia aveva nascosto tutto e poi sopra la fanghiglia ci sono nati gli alberi e poi sopra gli alberi c’è andato qualcuno che li ha buttati giù e ora magari ci sono delle case. Magari ci sono seduto sopra al tesoro. “Oh, che hai? Che pensi?”, mi chiede Lollo dal bancone. “Nulla, non penso a nulla”, dico io. “Pronto l’aglio, olio e peperoncino”, dice Andrea dalla cucina.

http://www.lamiafirenze.mattiamarasco.it - mattia.marasco@gmail.com


21 sullapelle

soul makeup

La top five dei tatuaggi brutti

Viva Fiorenza

di Valentina Messina

di Ester Santacroce

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iudizi di estetica. Settimane frenetiche ci aspettano in città, tra il traffico della Fortezza e la temperatura che salirà, è molto probabile che l’occhio veda e il cuore dolga e di conseguenza crescerà la voglia di dire la propria. Vuoi perché fa caldo, vuoi perché uno si scopre, vuoi perché c’è Pitti, sui lembi di pelle visibili ai più potremmo scorgere una serie di tatuaggi esteticamente discutibili. In fondo alla mia top five ci sono le stelline. Dinamiche, vivaci e irradiate su scapole o polpacci abbronzati già primi di giugno. Una meritata quarta posizione spetta pari merito alle iniziali sbiadite di ex tra le dita della mano o frasi motivazionali tipo “stay strong” o “dream big”. Sul terzo gradino del podio, l’abusatissimo simbolo matematico dell’infinito, accostato talvolta a fiori, talvolta a zampette di animali ma anche a nomi, cuori, uccellini. Anche Michelle Hunziker se n’è pentita. È per questo che la medaglia d’argento è affidata al tatuaggio tribale sul fondoschiena, ostentato soprattutto da chi eccede con le lampade e lo sfoggia con costumi da bagno fluo. E infine, last but not the least, le labbra rosse a mo’ di bacio rubato che vedi sbucare dal collo di camicie di composti, ordinati, tamarri. Perché di estetica si è sempre parlato ma, alla fine della fiera - tra un ghiacciolo e un pediluvio e soprattutto quando c’è Pitti - è tutta questione di giudicare il giudicabile profumi

Il mistero ci salverà di Alessandra Pistillo

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l mistero non ci sconfinfera. Ne siamo attratti ma ci spaventa, e allora lo rifuggiamo, snobbandolo. Prendiamo le storie sugli alieni: tra lucertoloni, nanetti o spilungoni, il nostro preferito resta “E.T telefono casa”, quello che tutto sommato voleva tornarsene nel pianeta suo. Lungi da noi ciò che è “altro”, alieno, enigmatico. Poi ci lamentiamo che non siamo affascinanti. Vogliamo andare sul sicuro, sapere tutto e svelare tutto; peccato che lo charme insegni altro da sempre. Ma a volte dal cielo giunge un aiuto. Alien di Thierry Mugler è una fragranza che travasa un universo simbolico di fascino ignoto dentro una boccetta, per donarci la potenza di una dea che risplende e ammalia. La piramide olfattiva è intrigante e luminosa come le piramidi egizie: il Gelsomino Sambac è nelle note di testa, mentre nel cuore esplode il Legno Cashmeran, che si mischia nel fondo con l’Ambra Bianca. Un prodigio olfattivo dalle note verdi e mielate che risveglia il lato sensuale e misterioso di ogni donna, grazie anche a un flacone gioiello in ametista, la cui energia - per inciso – si dice che allevi lo stress. In pratica, un talismano lanciatoci in testa dallo spazio per insegnarci ad accogliere gli arcani; l’elisir del mistero per una femminilità ultraterrena che inebria la Terra. Guardiamo le stelle, accettiamo il messaggio col beneficio del dubbio e ringraziamo.

iugno, il mese in cui ogni giorno sembra venerdì, in cui il profumo di gelsomino ti insegue e ti vuole. Da scrivere sui muri dopo un gol “Giugno ti amo”, e tornare adolescenti madidi per il chissà cosa succederà. Anche se il sudore dovesse comparire, l’effetto wet sul viso è più che benvoluto anzi, ricercato da make up artists di tutto il globo. In questo invito costante a lasciarsi andare, a dire di sì perché tutto è concesso, i vestiti possono volare che nessuno li trattiene. E il viso non si copre più e lascia il posto ad un attualissimo ed acclamato nude look bannando stratificazioni o falsità. Un make up da madonna fiorentina al balcone, nel mese in cui i tamburi del Calcio Storico rimbombano nei vicoli, solo le gote si arrossano (anche perché abbiamo visto qualcuno che ci piace assai), con il ritorno molto deciso dell’uso del blush rosa o arancio come la moda del Rinascimento. Anche i capelli, da diverse stagioni ma in questo mese più che mai, ricordano quelli di Simonetta Vespucci nei dipinti di Botticelli: sciolti, mossi o beach waves come moderne “Venere”. Come punto di riferimento una cosa sola: essere naturali e (di conseguenza) sensuali.

s[moda]ti

Esplosioni fiorate psichedeliche di Marina Savarese

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iugno a Firenze fa rima con tante cose, ma è sempre Pitti a portare quel tocco di colore e quell’attimo di caos che scuote la città per quattro giorni e pure per i due mesi successivi. I personaggi variopinti muniti di risvoltini e completi sgargianti quest’anno verranno accolti con il botto…fiorato! “Boom, Pitti Bloom” è il tema di questa edizione, che promette fiori a profusione, giganti, invadenti e gonfiabili; un parco giochi della moda in versione labirinto di Alice nel Paese delle Meraviglie, senza Brucaliffo, ma con tocchi di psichedelia aggiunta. A ideare questo mondo fantastico è stato il “lifestyler” tuttofare Sergio Colantuoni, che a suon di pattern, colori e campi immaginari vuole stimolare il fiorire di nuove idee, permeando il tutto con uno spirito onirico vagamente ispirato agli anni ‘70, anche nella grafica. Ai disegni floreali realistici si aggiungono icone ispirate ai nuovi media che spaziano dalle emoticon agli arcobaleni ai cactus (strano, non ho visto un unicorno!), in un mix surreale incorniciato di stelline che brillano. Anche in versione arte digitale, con un progetto video collaterale ad alto tasso creativo prodotti dallo studio Art+Vibes, dove il mondo della moda maschile sembra addirittura divertente. Chissà che reazione avranno i tanto amati pitti-people davanti a tutta questa esplosione bucolico-psichedelica; di sicuro avranno l’imbarazzo della scelta su quale fiore posarsi per l’ennesimo autoscatto. Con o senza esplosione! www.pittimmagine.com


22 esseri urbani

Pitti people di Francesca Corpaci e Marta Staulo

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mmagino un mondo bellissimo in cui ci sia sempre Pitti. Un universo fatato dove la tipa del Ciclone fa in continuazione la stessa battuta su Pitti inverno che si fa a giugno, e tutti ridono e poi ridono ancora. I taxi incolonnati danzano lentissime coreografie sulle melodie dei clacson, mentre ardite signorine in lingerie e kimono si tamponano il sudore con fazzolettini profumati, infastidite dall’aria condizionata troppo alta o troppo bassa. Lungo linee telefoniche sfrigolanti corrono instancabili ricerche di inviti per feste esclusive dove magicamente ci si ritrova tutti, ammessi per una notte al tempio del magnanimo dio della moda, splendenti nei vestiti COS acquistati per l’occasione. L’antiquato succedersi dei pasti viene soppiantato dal più moderno rito del buffet, che oltre ad apportare tutte le calorie necessarie alla giornata funziona benissimo anche come indicatore della probabilità di sopravvivenza dei diversi avventori in caso di ritorno ad una società di caccia. Uomini adulti sfoggiano nostalgici pantaloni da boy scout, scoprendo con orgoglio polpacci pettinatissimi, donne troppo divine per sottostare al terreno fluire delle stagioni nascondono timidamente i piedini in stilavi cosacchi, e giganteschi cervelli elettronici lavorano notte e giorno per produrre liste infinite su cui ci sia spazio per tutti i nomi del pianeta. Sullo sfondo, lontano lontano, le rovine di una città sonnolenta e severa, i cui pochi abitanti residui, impermeabili alla bellezza, indugiano su argomenti grigi. Il traffico alla Fortezza, la dichiarazione dei redditi, la giunta comunale, e l’estate che anche quest’anno arriverà solo per finire troppo presto.



24 festival

Festival degli scrittori: al via la xi edizione di Sara Vergari

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l Festival degli Scrittori, noto anche come Premio Gregor von Rezzori, torna con la sua XI edizione nei giorni 15-16-17 giugno a Firenze. La storia del festival ruota proprio attorno al nome di von Rezzori, scrittore apolide mitteleuropeo e considerato uno tra gli ultimi esponenti della letteratura del così detto mito absburgico. L’incontro con la futura moglie Beatrice Monti, famosa gallerista a Milano, permette allo scrittore di mettere per la prima volta radici, trasferendosi insieme a Donnini, non lontano da Firenze. Nella nascita di questo festival dedicato a von Rezzori, le cui prime edizioni si sono svolte all’Abbazia di Vallombrosa, buona parte del merito va alla moglie, tutt’oggi al centro del progetto. Il Festival degli scrittori, diretto da Andrew Sean Greer, è un’importante vetrina per la letteratura contemporanea visto che si propone di premiare, attraverso una giuria internazionale, la miglior opera straniera tradotta e pubblicata in Italia nell’anno precedente. Vincitore del 2016 è stato il rumeno Mircea Cartarescu con “Abbacinante. Il corpo”, uscito con Vo-

land. I cinque finalisti di quest’anno sono i francesi Mathias Enard con “Bussola” (e/o) e Edouard Louis con “Storia della violenza” (Bompiani), l’ungherese László Krasznahorkai con “Satantango” (Bompiani), la messicana Valeria Luiselli con “Storia dei miei denti” (La nuova frontiera) e il tedesco Clemens Meyer con “Eravamo dei grandissimi” (Keller). Il festival si apre ogni anno con una lectio di un autore noto a livello internazionale; nelle precedenti edizioni abbiamo visto nomi come Emanuel Carrère, Claudio Magris, mentre quest’anno ci sarà Dany Laferrière. Durante i tre giorni saranno molti gli incontri a giro per la città e altrettanti gli ospiti, come il premio Pulitzer Hisham Matar.

Aspettando il risultato della premiazione del 17 giugno che si svolgerà nella Sala d’Arme di Palazzo Vecchio, conosciamo già il vincitore del Premio Gregor von Rezzori per la migliore traduzione, assegnato a Anna D’Elia con “Terminus radioso”.

Mercoledì - 14 giugno BISTROT SANTAROSA (Lungarno di Santa Rosa)

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Mercoledì - 21 giugno CIRCOLO A.S. AURORA (Via Vasco Pratolini 2)

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Martedì - 27 giugno DEPOSITO BAGAGLI a cura di

(Piazza Libertà 29 rosso)

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Mercoledì - 28 giugno QUINOA - Zap Zona Aromatica Protetta (Vicolo Santa Maria Maggiore 1)

con il patrocinio di


25

PAROLE

di Gabriele Ametrano

Memoria di ragazza

Amori letterari

di Annie Ernaux L’Orma Editore - pag. 256 - euro 18

di Marialaura Simeon Franco Cesati Editore - pag. 120 - euro 12

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nnie Ernaux è un’autrice che porta calore, mentre leggi, mentre ci ripensi. Nelle sue narrazioni c’è una “chimica” a cui in pochi posso sfuggire: è intima come un’amicizia di vecchia data ed intelligente come (purtroppo) poche persone al nostro fianco sanno essere. In questo libro si sofferma sul passaggio dall’essere ragazza all’essere donna. Siamo nell’estate del 1958. Un io narrante, che certamente corrisponde all’autrice, ci racconta il caldo e la libertà di una ragazza appena diciottenne. Per la prima volta lontana dalla famiglia, la vacanza si trasforma in un passaggio di forma e conoscenza di sé. Il momento è guardato dagli occhi della donna che è diventata e che, andando a ritroso con la memoria, ricorda “lei”, la giovane se stessa. Vergogna, fantasia, spensieratezza: davanti alle immagini del suo passato esiste una nuvola di sentimenti contrastanti. Il passato non è mai semplice da raccontare. Così Annie Ernaux incanta, semplicemente ricordando, facendo del suo personale vissuto una storia da seguire e da leggere preparando noi stessi all’amore.

uando un editore fiorentino lavora con creativa intelligenza va detto. E Franco Cesati Editore con la sua collana Ciliegie, ideata e curata da Silvia Columbano, ha fatto centro. Una collana che porta ad incuriosire, a volerne sapere di più di letteratura ed autori, a “cogliere il frutto”. E di questa collana il fresco di stampa “Amori letterari” ha sicuramente il pregio di farci oltrepassare il “già letto”, mostrandoci il lato umano di uomini e donne che hanno scritto le pagine più belle della nostra letteratura. Il sottotitolo “Quando gli scrittori fanno coppia” ci fa capire che le penne a volte si uniscono in amore. Ma chi? E come è scattata la scintilla? Marialaura Simeone ci porta proprio sul campo amoroso, dandoci la possibilità di osservare mano nella mano Sartre e Simone De Beauvoir, Elsa Morante e Moravia, Eugenio Montale e Maria Luisa Spaziani. Amori che sono andati aldilà delle pagine, passionali, gelosi, ma decisamente letterari. Dopo averli visti così, riprenderete la lettura dei loro libri con più interesse.

parole d’autore

Scrivere è eccitante di Luca Ricci

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difetti fondamentali” nasce dall’idea di voler innanzitutto raccontare storie di scrittori inventati per il piacere della narrazione pura, e per fare ciò sono andato anche a recuperare monconi di romanzo a cui stavo lavorando precedentemente. Il materiale quindi è molto disparato, e in un certo senso smentisce il pregiudizio abbastanza diffuso (derivato soprattutto dal cosiddetto “minimalismo americano”) che i libri di racconti debbano essere un po’ esili, debbano avere quest’aria da “opera minore” a partire dall’aspetto. Io invece volevo proprio riuscire a mandare in libreria un libro di racconti “monstre”, una sorta di “Le mille e una notte” degli scrittori. Per quanto riguarda l’organizzazione interna dell’indice - che quasi mai è casuale in un libro di racconti, a meno che non sia un mero greatest hits - ho cercato, per quanto possibile, di avvicendare in modo sensato atmosfere e ritmi (e perciò anche temi). In un certo senso ho trattato il libro come un CD musicale, dove in genere si alternano pezzi veloci a pezzi lenti. Ho tentato di toccare tutte le corde dei sentimenti, potendo contare su diverse storie e diversi set. Il luogo come suggeritore d’atmosfere (e viceversa) è un rapporto molto interessante da analizzare. Ad esempio, ne “Il rifiutato” volevo mettere in scena una partita a scacchi a distanza tra un editor e un aspirante scrittore, e mi serviva un’atmosfera rarefatta e implacabile: che c’era di meglio se non un inverno torinese? Credo che uno dei tratti distintivi di questi scrittori - e forse dello scrittore tipo - sia la fissazione, la pulsione persecutoria.

E in fondo scrivere è innanzitutto ruminare incessantemente pensieri. Ne “L’eccitato” si parla della differenza tra eccitazione, appunto, e piacere, stabilendo un rapporto tra sesso e scrittura. Si potrebbe anche dire così: scrivere non è piacevole ma è molto eccitante. Un libro deve sempre aprire squarci su un altrove, deve essere un ritratto di quel che c’è senza dimenticare mai di tratteggiare, anche solo per vaghi abbozzi, quel che non c’è (o non c’è ancora, chissà). Ne “Lo stregato” compare un personaggio secondario, tal Corrado, che racconta a chiunque gli capiti a tiro storielle fantastiche e continua a ripetere che “tutto è solo un’allucinazione”. Mi piace questo superamento dell’istanza meramente realistica, la letteratura deve essere precisa, esatta, scientifica, laddove non può esserci precisione, esattezza, scientificità: è questo il suo paradosso magnifico, che niente e nessuno potrà mai toglierle. “I difetti fondamentali” di Luca Ricci RIzzoli - pag. 352 - euro 20 esercizi di stile / gabrieleametrano.com


26 casa jazz

Il jazz in Toscana: l’analisi di Stefano Zenni di Giulia Focardi

D

iffidate dalle apparenze. Dietro a quell’aria da raffinato intellettuale si nasconde un uragano creativo. Stefano Zenni, abruzzese di nascita ma toscano, nello specifico pratese, di adozione. Scrive, analizza, dirige festival (ultimo, la prima edizione di Narrazioni Jazz a Torino), insegna (anche al Conservatorio di Firenze), tiene lezioni di Jazz in giro per l’Italia da anni, è uno dei fili rossi del “pianeta jazz” e la mente, ormai da anni, di MetJazz. MetJazz è una delle realtà più importanti e prolifiche del jazz italiano. Nelle ultime edizioni hai anche allargato le collaborazioni a location fiorentine, creando un circuito virtuoso importante: cosa vedi nel futuro della rassegna? “Negli ultimi tre anni MetJazz (ha più di vent’anni di storia) ha conosciuto un’ulteriore, inaspettata crescita di interesse e di pubblico, cosa che ovviamente ci incoraggia. Bisogna fare i conti con la realtà finanziaria: la Fondazione Teatro Metastasio riceve risorse per la produzione di prosa, ma non per MetJazz, le spese per la musica sono a fondo perduto. Le collaborazioni sono

fondamentali sia in una logica di apertura e dialogo con tutte le realtà circostanti, sia per creare nuove produzioni o garantirsi delle esclusive, una costante della rassegna. Quello che ci interessa è, comunque, promuove e offrire al pubblico musica di qualità, meglio ancora se meno conosciuta!”. Citando il tuo ultimo libro, “Che razza di musica” è la Toscana? “La Toscana squaderna una ricchezza musicale formidabile, senza distinzione di generi e, per limitarsi al jazz, abbondante di talenti che ormai dilagano per mezza Europa”. Ci sono molte realtà che “suonano” jazz a Firenze, ma cos’è che ancora manca? “Sappiamo tutti che mancano due cose: un festival del jazz a Firenze (proprio nella città dove nel dopoguerra si fece il primo esperimento del genere) e un coordinamento generale tra le varie iniziative di rassegne, club, concerti singoli. Anche solo un calendario condiviso, per evitare sovrapposizioni e concorrenze, sarebbe già un bel passo avanti”. Il jazz in Toscana: punti di forza e di debolezza?

“Il punto di forza è la varietà dei tanti talenti che si affermano in Toscana e l’apertura mentale della gran parte di loro. Forse l’aspetto più intrigante è l’assenza di correnti dominanti, di una visione univoca del jazz (e della musica in generale). Segno che il lavoro fatto da associazioni, istituzioni didattiche, rassegne, locali ecc. ha seminato bene. Non dimentichiamo che grazie a Siena Jazz la Toscana detiene il primato storico della didattica in Italia. Le cose da fare sono ancora tante: da un maggiore ruolo propulsore delle scuole - in particolare il Conservatorio di Firenze - al superamento dei particolarismi, da una maggiore attenzione delle istituzioni pubbliche per le piccole realtà alla necessità di fornire più opportunità ad espressioni musicali più audaci, meno conservatrici. Ma sono convinto che gradualmente anche queste difficoltà verranno superate”.


SUONI

di Gianluca Danti e Gabriele Sobremesa

Slowdive

The Black Angels

Slowdive

Death Song

Dead Oceans

Partisan

Dopo i grandiosi ritorni di Lush, Ride e soprattutto dei My Bloody Valentine, alla rigenerazione shoegaze mancavano all’appello proprio gli Slowdive, la band più romantica e affascinante dell’intero movimento. Il quintetto di Reading, scioltosi nel 1995 dopo la pubblicazione di tre album “Just For a Day” (1991), “Souvlaki” (1993) e “Pygmalion” (1995), si riunisce soltanto nel 2014 con un tour europeo che preannunciava, seppur velatamente, la produzione di nuovo materiale. Si arriva quindi al gennaio 2017, quando il gruppo britannico comunica di aver firmato con la label Dead Oceans (A Place to Bury Strangers, Califone, Destroyer) preannunciando l’imminente uscita di un nuovo album dal semplice titolo omonimo “Slowdive”. Sono otto le tracce che compongono questa quarta pubblicazione, dove affiorano immediatamente le chitarre sature e le melodie sognanti dai tratti evocativi e di ispirazione cinematografica che abbiamo apprezzato dai loro primi lavori: “Slomo” è l’apertura delicata dove le chitarre di Halstead fluttuano tra eleganza e armonia, la successiva “Star Roving” vi stupirà per la sua impostazione post-punk, segno di come la band non disdegni un certo tipo di sperimentazione avviata già con “Pygmalion”. “Don’t Know Why” è puro dreampop affascinante, malinconico e ipnotico così come “Sugar for the Pill” che ammicca ad un certo soft-rock 80’s senza perdere mai il buongusto sonoro. “Everyone Knows” esalta la deliziosa vocalità di Rachel Goswell raggiungendo i più alti picchi emozionali dell’album. “Go Get It” apre invece lo spazio alla riflessione mentre la chiusura è affidata al piano ammaliante di “Falling Ashes” (vagamente riconducibile a quello di Daydreaming dei Radiohed). Slowdive è un (capo)lavoro da assimilare con il giusto atteggiamento: non chiedetevi mai quali elementi nuovi vi possa offrire o come si possa collocare nel nuovo mercato discografico perchè non è questo il punto, non è questo che vi deve interessare. Il nuovo inizio degli Slowdive rappresenta l’amore che trionfa contro lo scorrere inesorabile del tempo, la voglia di perdersi, la consapevolezza che a volte nella vita vale la pena aspettare. E scusate se è poco. (G.D.) Kara-Lis Coverdale

Punto di riferimento della moderna psichedelia i The Black Angels approdano in Partisan Records con il loro nuovo album “Death Song”. Registrato tra Seattle e Austin, il quinto album della band texana è un lavoro cupo e seducente che, come tutta la loro discografia, riprende trame sonore tra psych e garage introducendole nel contesto del rock contemporaneo con un gusto unico e ormai riconoscibile. Diversamente dallo splendore ipnotico e revivalistico degli album precedenti, “Death Song” non muta a livello stilistico ma sembra voler presagire una nuova tendenza di più ampio respiro soprattutto a livello di testi, affrontando tematiche attualissime come la critica al sistema monetario americano (“Currency”) e una cruda riflessione sul rapporto tra amore e violenza (“I’d Kill For Her”). (G.D.) Mac DeMarco

This Old Dog Captured Tracks

Grafts Boomkat Editions

La canadese Kara-Lis Coverdale, originaria di Hamilton (Ontario), inizia a studiare musica in età giovanissima e crea le sue prime composizioni già all’età di dieci anni. Dopo un quindicennio dedicato completamente a pianoforte ed organo, rimane stregata dall’elettroacustica e dalla ricerca sonora in cui si integrano i processi digitali alle strumentazioni classiche, e, trasferitasi successivamente nella più effervescente Montreal, comincia ad incorporare l’elettronica alla sua musica collaborando anche con artisti importanti come Tim Hecker, Lee Bannon e LXV. Grafts, nuova creazione di K-LC uscita sia in vinile che in formato digitale per Boomkat Editions, è composta da un’ipnotica traccia di ventidue minuti e divisa in tre atti, che, pur mantenendo una certa rigidità compositiva, risulta comunque accessibile e graziosa grazie alla scelta di suoni avvolgenti, freschi e palpitanti. La Coverdale disegna con maestria una combinazione tra minimali e malinconiche architetture acustiche e immersive strutture elettroniche senza cadere in facili virtuosismi, la sua formazione classica è comunque tangibile nelle note consegnate dal suo piano anche se sembra prevalere una forte necessità di improvvisare piuttosto che stupire. Grafts è di certo il lavoro più ambizioso della compositrice canadese che, pur non consegnandoci nuove vie di sperimentazione sonora, illumina l’ascolto nella nebbia delle sue composizioni con un raggio di luce profondamente emotivo e tangibile. (G.S.)

MADE IN FLORENCE

Se si ascoltasse la nuova fatica di Mac DeMarco al netto delle sue burle al limite del grottesco, si delineerebbe la figura di un navigato cantautore piuttosto che di un istrione dotato di un bizzarro senso dell’umorismo. In “This Old Dog” De Marco prende le cose in maniera serissima: canta, suona e produce sad songs in cui mette a nudo il rapporto con la sua famiglia e la complicata figura del padre, le riflessioni sulla sua vita presente e futura e le vulnerabilità di un cantautore di neanche trent’anni all’apice del successo. Un terzo album che si allinea qualitativamente ai precedenti ma che ha, a suo favore, un carico di emotività in più. (G.S.)

CHaro Galura

Life Through Apocalypse Jupiter Music

Cantautrice, performer e modella, la fiorentina Charo Galura presenta il suo progetto solista che spazia dal blues all’elettronica. L’EP d’esordio si intitola “Life Through Apocalypse”, mixato a Chicago da Carl Saff che ha mixato storici gruppi grunge inclusi i Nirvana. Il sound della giovane artista toscana spicca per una interessante sperimentazione di moderno electro-pop, includendo inaspettati ingredienti blues e “giocando” con le sue abilità vocali vicine all’r’n’b e al trip-hop bristoliano. Dopo aver sorpreso la giuria del Rock Contest nel 2015 e passato le selezioni del progetto Toscana 100band, siamo curiosissimi di vederla dal vivo, sicuri che le attese non saranno tradite. (G.D.) suoni@lungarnofirenze.it


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29 palati fini

Fiori di zucca fritti di Marta Staulo

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a qualche parte nel nostro cervello nasciamo con scritto che “fiore fa rima con amore”. Prima la storia dell’albero, del ramo, del frutto e compagnia bella. Poi vennero le api che svolazzavano di fiore in fiore e nel loro svolazzare tu, che ancora speravi ti avessero trovato sotto un cavolo, avresti dovuto capire, tra gli ammiccamenti di maestre e di compagni di classe sgamati, che quello era il succo dell’amore. “L’amore è un fiore sull’orlo di un precipizio” dice Stendhal ma anche “L’amore è un fiore che se nasce non conosce inverno”, dice Grignani quando non è in coma etilico. L’ amore è un fiore di zucca. Fritto, dico io. Per quanto tutti sappiamo che “fritta è bona pur’ a carta” non so cosa debba esser passato nella testa che ha creato questa ricetta-ossimoro, ma di sicuro i fiori non gli dovevano comunicare amore alcuno, se non quello per il fritto. Non siate tentati di cogliere il fiore di zucca, che appassisce solo a guardarlo. Lasciate che si dischiuda all’alba e si socchiuda al tramonto. Non strematelo con acciughe e mozzarella. Vive bene così, insinuandosi tra le foglie di fragola e imparando a resistere e convivere con i millepiedi che si insinuano nella corolla. Non nutritevi di questa pesantezza e lasciate che viva di rugiada. Non uccidete i suoi petali carnosi ad alte temperature in frittura. Permettetegli di divenire zucca e chissà poi, forse un giorno, carrozza.

gole profonde

Il genio della vedova di Tommaso Ciuffoletti

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vete 27 anni, siete una donna non bella, ma cazzuta e vostro amato marito è appena morto lasciandovi tra le braccia una figlia piccola ed in mano i destini di una ricca azienda di vino. Siamo a Reims, in Champagne, ed è il 1805. Decidete di indossare per sempre il lutto, ma non vi buttate giù e prendete in mano le redini dell’azienda. I vostri concorrenti cercano di ostacolarvi. “Una donna che comanda degli uomini? E voi banchieri non vorrete mica investire i vostri soldi in un’impresa del genere?”. Rischiate di fallire, ma il vostro cantiniere Antoine, luce dei vostri occhi, s’inventa un modo geniale per rendere il vostro champagne più limpido di quello degli altri e voi cogliete l’occasione per renderlo anche più dolce con l’aggiunta, prima dell’imbottigliamento, di una miscela sciropposa di vino, alcol e brandy. Il successo è globale e assoluto, ma ci si mette di mezzo Napoleone. Che prima attacca la Russia, la quale mette al bando lo champagne, e poi sconfigge il Bonaparte con l’aiuto dell’inverno. Arrivano i cosacchi a Reims, la occupano e voi li accogliete offrendo loro bottiglie a profusione. E mentre li guardate bere considerate “oggi bevete, domani pagherete” e fate subito partire il vostro commesso viaggiatore per andare a raccogliere gli ordini di Champagne dei russi, che festeggeranno il trionfo sulla Francia, bevendo vino francese. Se avete fatto tutto questo, allora siete Barbe-Nicole Ponsardin in Cliquot, più semplicemente la Veuve Cliquot. Una bottiglia del vino che porta ancora il suo nome la trovate in Esselunga ad un prezzo che vale ampiamente la storia di questa donna incredibile.


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STELLE

di Virginio

Grandi avvenimenti ti aspettano in questo inizio d’estate. Potrebbero essere incontri occasionali o inaspettate serate piene di tenerezza. Non lasciarti sfuggire qualsiasi occasione e scegli attentamente le persone con cui passare il tempo. In ogni caso, evita di lanciarti in avventure sperimentali, meglio abbandonarsi in esperienze collaudate.

Ogni bega sparirà come l’acqua sotto i raggi del sole, come le nuvole spazzate via dal vento caldo di una domenica al mare. Le stelle sono tutte al punto giusto, e brilleranno come nelle terse notti estive, e anche professionalmente sarai fresco e reattivo come un baywatch sulla spiaggia, pronto a risolvere ogni problema col suo fido salvagente rosso fluorescente.

Ora è il momento giusto per raggiungere i tuoi obiettivi e ottenere ciò per cui stai lavorando da tempo. Concentrati e vedrai che saprai raccogliere buoni frutti, ma non farti sopraffare dallo stress e dalla fatica. Cerca di ricavare un po’ di tempo per rilassarti e per passare del tempo con le persone a cui vuoi più bene, sarà il tuo premio migliore.

Giugno ti insegnerà che l’amore non è solo un’espressione fisica. Non sono gli ormoni a smuovere l’universo, piuttosto sono le emozioni, gli sguardi, le attenzioni che dedichiamo agli altri a riempire i nostri cuori. Quindi lascia stare quei pettorali scolpiti o quelle curve mozzafiato, rincorrerli sarà solo un inutile spreco di tempo, fidati.

Il sole, il cielo azzurro e i prati verdi, il mare blu e l’aria frizzante, gli occhiali da sole, l’asciugamano e la crema protezione 30, costumi colorati e ciabatte infradito, tutto questo suggerisce che... è tempo di vacanze! Ecco, scordatelo. Mica vorrai rimanere indietro e farti mettere in cattiva luce dai tuoi colleghi? Forza, che il lavoro è ancora tanto.

Ho una visione bellissima di te in questo periodo. Immergiti nel mondo che ti circonda, sorridi alla vita e diventane parte, ma tieni gli occhi sempre ben aperti. Anche se non tutto sarà sempre splendido splendente non preoccuparti, grazie alla tua calma e alla tua pazienza riuscirai a superare i momenti difficili e trovare una dolce conciliazione.

L’aver superato le ultime grandi crisi ti darà la carica giusta per cominciare a programmare i prossimi mesi estivi, ma questo non ci stupisce più di tanto, sappiamo tutti che l’avresti fatto comunque. Avrai più voglia e più tempo da dedicare a te e alle tue tue attività preferite, anche perché diciamocelo, sia in famiglia che a lavoro tutto sta andando alla grande.

Le importanti soddisfazioni che stai ottenendo in ambito professionale faranno crescere in modo esponenziale il tuo buonumore, influenzando positivamente anche la tua vita privata. Se ancora stai cercando l’altra parte di te, non aver paura e sfrutta l’occasione per conoscere nuove persone, l’amore potrebbe nascondersi proprio fra uno di loro.

Non è il momento migliore per risolvere vecchie questioni, anche se ti opprimono da tempo e ti fanno soffrire. Cercare in ogni modo di ricucire uno strappo potrebbe farti ottenere il risultato inverso, con grande dolore da parte di qualcuno. Potresti sfruttare la tua energia per dedicarti al tuo corpo e alla tua salute, senza offesa ma ne hai proprio bisogno.

Fatti valere. Magari anche con decisione, ma fatti valere. Tutti devono sapere e capire quanto sei importante, ma senza incutere terrore. Lasciati guidare dalla tua coscienza e riuscirai ad ottenere ciò che ti meriti. Anche se sai benissimo come impressionare qualcuno, non trascurare chi ami, non tutti comprendono il motivo per cui dedichi più tempo ad altro.

Per chi ancora non ha trovato l’anima gemella ci sarà da divertirsi questo mese. Tra le tante persone interessanti che conoscerai potrebbe nascondersi anche quella giusta per te. Grande felicità invece per te che hai deciso di mettere un punto fermo nella tua vita. Pace, armonia e reciprocità renderanno unico questo periodo.

Trovare la persona giusta può essere difficile, specie per uno esigente come te, e farsela scappare è un attimo se non presti attenzione a chi ti circonda. Anche se in questo periodo la probabilità è più alta, certe occasioni potrebbero non ripresentarsi più. Stai passando un periodo positivo, ma questo non deve farti abbassare la guardia.


IL MUSEO EFFIMERO DELLA MODA 14 GIUGNO – 22 OTTOBRE 2017

MUSEO DELLA MODA E DEL COSTUME, PALAZZO PITTI PIAZZA PITTI, FIRENZE

Un progetto di Fondazione Pitti Immagine Discovery in collaborazione con Gallerie degli Uffizi, con la partecipazione straordinaria di Palais Galliera, musée de la Mode de la Ville de Paris, promosso da Centro di Firenze per la Moda Italiana e Pitti Immagine, con il contributo speciale di Ministero dello Sviluppo Economico e Agenzia ICE, con il patrocinio di Comune di Firenze. Image: Katerina Jebb. Grès, haute couture, spring-summer 1960. Collezione Palais Galliera, musée de la Mode de la Ville de Paris.


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