Lungarno n. 46 - dicembre 2016

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SI, NO, FORSE

COSE DA FARE

PER LE FESTE SOTTO IL PIUMONE

A TAVOLA

CON I BAMBINI L’AGENDA DI

DICEMBRE


9 / 10 - 27 / 28 dicembre MARCO VICHI LORENZO DEGL’INNOCENTI

6 / 11 dicembre GIOELE DIX

IL MALATO IMMAGINARIO

11 dicembre 15 gennaio

QUADERNI

LEZIONI DI STORIA

regia Andrée Ruth Shammah 18 dicembre

IN SUA MOVENZA È FERMO

26 dicembre ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI FIRENZE

STORIA DI SOLDATINO E DELLA PRINCIPESSA SAPIENTE

regia Giovanni Micoli

27 dicembre / 8 gennaio LUIGI DE FILIPPO

Per bambini 6 / 8 gennaio SCUOLA DI MUSICA DI FIESOLE

NATALE IN CASA CUPIELLO

IL PRIMO CONCERTO DELL’ORSETTO PADDINGTON

regia Luigi De Filippo

Per bambini 13 / 22 dicembre MARIANGELA D’ABBRACCIO GEPPY GLEIJESES

29 / 30 dicembre

PINOCCHIO

27 / 28 dicembre

PINOCCHIO

Per bambini

FILUMENA MARTURANO

regia Liliana Cavani 1 dicembre

7 / 8 gennaio

BOLLARI

FILUMENA MARTURANO

Zoom Festival 2016 1 dicembre

1, 2, 3... CRISI

Zoom Festival 2016

www.teatrodellatoscana.it 16 / 18 dicembre

2 dicembre

ORGIA

MADE IN CHINA

Zoom Festival 2016

uno spettacolo di Leviedelfool

3 dicembre

ELIZABETH

Zoom Festival 2016 2 / 4 dicembre

ANIMALI DA BAR

regia Alessandro Tedeschi, Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti

6 / 11 dicembre

ANIMALI DA BAR

3 dicembre

ATTI DI GUERRA Zoom Festival 2016 20 / 22 dicembre

FAVOLE AL TELEFONO

1 / 11 dicembre

I PUGNI RICOLMI D’ORO

regia Claudio Longhi

26 / 27 dicembre

FAVOLE AL TELEFONO

Per bambini

20 / 22 dicembre

LE MAGICHE AVVENTURE DI PETER PAN

regia Manuele Morgese Per bambini

13 / 18 dicembre LUCIA LAVIA

MADAME BOVARY

regia Andrea Baracco

I più famosi racconti di Gianni Rodari rappresentati sulla scena Per bambini

TEATRO DELLA PERGOLA

Via della Pergola, 12/32 - Firenze 055.0763333 pubblico@teatrodellapergola.com www.teatrodellapergola.com

TEATRO NICCOLINI

Via Ricasoli, 3 - Firenze 055.0763333 pubblico@teatrodellapergola.com www.teatrodellapergola.com

TEATRO STUDIO

29 dicembre / 5 gennaio ALESSANDRO BENVENUTI

L’AVARO

regia Ugo Chiti

Via Donizetti, 58 - Scandicci (FI) 055.0763333 pubblico@teatrodellapergola.com www.teatrostudioscandicci.it

TEATRO ERA

Parco Jerzy Grotowski Via Indipendenza - Pontedera (PI) 0587.55720 / 57034 teatroera@teatrodellatoscana.it www.centroperlaricercateatrale.it


LA SERENATA di matilde sereni “Perché sì e perché no non è una risposta”. Questo è stato il mantra con cui ho ammorbato i miei genitori ogni volta che mi veniva data una risposta secca senza tante spiegazioni ad uno dei miei petulanti PERCHÉ. Ovviamente 9 volte su 10 l’effetto ottenuto era l’opposto. “Posso mangiare una merendina?” “No” “Perché?” “Perché no” “Perché no non è una risposta” “Eh vabbè, ce ne faremo una ragione” Non pensate male, i miei sono sempre state persone gentili e disponibili, ma capite bene che alla sessantesima richiesta un po’ il latte alle ginocchia ti viene. Che belli i bambini. Comunque il succo del discorso è che mi sono sempre piaciuti sia i bambini che le argomentazioni, perché ho sempre pensato essere una cosa fondamentale dare un senso alle cose che si dicono. Siamo a dicembre e questo mese la sa lunga sull’importanza dello stare al mondo. Un paio di millenni fa ha dato i natali a un tizio che sulle argomentazioni si è fatto un bel nome; quest’anno a forza di sì e no è finito su tutti i giornali. Noi però lo affronteremo con la solita nonchalance con cui abbiamo affrontato gli altri 11, ma gli daremo un nuovo motivo per stare sulla bocca di tutti: essere il protagonista del nuovo numero di Lungarno. Essere o non essere? Nascere o non nascere? Sostenere o non sostenere? Sì o No? Le risposte giuste non ve le diamo, ma le argomentiamo tutte, insinuando il dubbio. A voi la scelta, che poi è quello che conta. Buona lettura

IN COPERTINA SÌ, NO, FORSE

di Simone Altamura

Tre parole, un unico filo conduttore tra la natalità e il Natale. Tre semplici silhouette colte nel mezzo di una discussione, di uno scambio di idee sulla natalità, in cui ognuna esprime il suo particolare punto di vista attraverso la postura, la gestualità, l’espressione del volto. Simone Altamura nasce, vive e lavora nelle Marche. Ha studiato illustrazione presso la Scuola Internazionale di Comics di Jesi e seguito vari corsi presso la Fabbrica delle Favole (Ars in Fabula) di Macerata. Illustratore freelance, ha al suo attivo diverse copertine per la casa editrice Cleup, di Padova, ed una collaborazione di circa un anno con la rivista ML magazine, che nasce nel suo territorio, le Marche, per la quale ha realizzato diverse copertine e numerose illustrazioni interne. https://www.behance.net/simonealtamura

Iscrizione al Registro Stampa del Tribunale di Firenze n. 5892 del 21/09/2012 N. 46 - Anno V - DICEMBRE 2016 - Rivista Mensile - www.lungarnofirenze.it Editore: A ssociazione Culturale Lungarno - Via A. Scialoja, 33 - 50136 Firenze - P.I. 06286260481 Direttore responsabile: Marco Mannucci • Direttore editoriale: Gabriele Ametrano Responsabile di redazione: Riccardo Morandi Social media manager: Bianca Ingino, Valentina Messina Responsabile commerciale: Monica Falco • Amministrazione: Arianna Giullori

SOMMARIO

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PERCHÉ NO di caterina liverani

PERCHÉ SI di silvia amerighi

FORSE

di alessandra pistillo

PROFUMI E PROFUMIERI di teresa orfanello

È ARRIVATO NATALE di erika gherardotti e cristina romeo

LA GRANDE ABBUFFATA di raffaella galamini

I FILM DI NATALE di caterina liverani

DICEMBRE A TEATRO di tommaso chimenti

L’AGENDA DI DICEMBRE

18 DICEMBRE DA NON PERDERE

• NATALE IN FILODIFFUSIONE di pratosfera • DAI SEGNALI DI FUMO... di silvia amerighi • CANZONIERE PISANO di francesca sbandierata •B EST INTRAVEL 2017: THE OSCAR GOES TO PISTOIA di alba parrini • DOMENICA di mattia marasco • LA ZTL di leandro ferretti • • • •

QUESTA VOLTA... di martina milani DICEMBRE BAMBINO di cristina romeo SYLVIE BOVARY di valentina messina UNA ZAMPA SUL CUORE di nanni the pug

•È IL NATALE di tommaso ciuffoletti • LE FREGNACCE DEL ROCK di riccardo morandi • DISSOCIAZIONE MAGICA di the nightfly •F IRENZE SUONA IL “MONDIEUX” JAZZ • SUONI

di giulia focardi

di gianluca danti

• PAROLE

di gabriele ametrano

• PALATI FINI • STELLE

di marta staulo

di virginio

Stampa: Grafiche Martinelli - Firenze • Distribuzione: Ecopony Express - Firenze Hanno collaborato: Caterina Liverani, Cristina Romeo, Marta Staulo, Martina Milani, Raffaella Galamini, Teresa Orfanello, Giulia Focardi, Silvia Amerighi, Francesca Sbandierata, Sara Vergari, Valentina Messina, Alessandra Pistillo, Alba Parrini, Erika Gherardotti, Mattia Marasco, Leonardo Cianfanelli,

PER INFO E PUBBLICITÀ MONICA FALCO - monica@lungarnofirenze.it - 389 1067456

Tommaso Ciuffoletti, Riccardo Morandi, Pratosfera, Leandro Ferretti, Nanni, The Nightfly, Tommaso Chimenti, Virginio, Gabriele Ametrano, Gianluca Danti, Gabriele Sobremesa, Simone Altamura. Nessuna parte di questo periodico può essere riprodotta senza l’autorizzazione scritta dei proprietari. La direzione non si assume alcuna responsabilità per marchi, foto e slogan usati dagli inserzionisti, né per cambiamenti di date, luoghi e orari degli eventi segnalati.

Con il contributo di

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no

PERCHÉ NO di caterina liverani

S

i dice sempre che del Natale si è dimenticato il significato più profondo, ovvero la celebrazione della nascita di Nostro Signore. Beh è probabile, sono giorni concitati: ci sono spese da fare, regali da comprare, forse valige da preparare e sembra non essere proprio il momento per riflettere sul significato profondo della Natività, anche da un punto di vista laico. Eppure qualche mese fa non si parlava d’altro. Le cicogne, le clessidre e le cattive abitudini della campagna mediatica messa in atto dal Ministero della Salute in occasione del Fertility Day lo scorso 22 settembre, se sono riuscite e creare scompiglio nell’opinione pubblica, hanno altresì sviato l’attenzione sul fine ultimo di quella campagna, e cioè il sensibilizzare i cittadini italiani sul tema della fertilità. Di questo si voleva parlare, ma si è finito per riflettere sulla natalità e in modo più profondo e articolato di quanto ci capiterà di fare in questo mese di dicembre. E a riflettere sono state soprattutto le donne. Madri senz’altro, ma soprattutto donne che non hanno potuto o voluto mettere al mondo dei figli. Un movimento d’opinione che ha fatto sentire la sua voce, rivendicato le scelte e raccontato le ragioni. Esattamente ciò che, in tempi non sospetti, aveva analizzato la regista Alessandra Bruno nel suo documentario Stato Interessante (2015). Un

bellissimo ed efficace racconto costruito intorno a un gruppo di donne non madri, realizzato con la sensibilità di chi non giudica ma racconta, mettendo insieme un prezioso collage di esperienze condivise. Lo Stato Interessante è abitato da chi, pur continuando a interrogarsi con onestà, ammette di non voler accettare il condizionamento dato dalla società o dalla famiglia, da chi è venuto a patti con se stesso riconoscendo che il proprio desiderio di maternità non è più forte di altri e da chi ammette di non essere esaltata dall’idea di una vita da madre. Il film racconta anche la storia di donne che pur non escludendo l’idea di un figlio fanno emergere, in un dialogo schietto e sincero con i propri compagni, dubbi e riflessioni di ampio respiro, come quella che se si arriva a una certa età senza essersi posti prima il problema, può essere che il desiderio non sia poi così forte. Ad Alessandra abbiamo fatto delle domande per capire ed approfondire lo Stato Interessante di cui parla nel suo film. Come hai trovato le donne che con le loro storie hanno costruito il film? È stata una ricerca che ha richiesto il suo tempo. Sono partita dalle persone che conoscevo, ma molto rapidamente il cerchio magico ma noto delle mie amiche si è allargato, questo soprattutto grazie a una pagina Facebook dove mano a mano pubblicavo quello che giravo. Questo ha spinto tante donne a raccontare la loro storia.

A un certo punto nel film si parla del diritto ad avere paura di non sentire il desiderio di una maternità. È proprio questo il vero tabù. Le persone si chiedono “perché non provo questo desiderio? Dove devo cercarlo se non lo sento?” ciò innesca dei meccanismi che possono condurre a un’autoanalisi molto dolorosa, ma anche alla consapevolezza che forse, semplicemente, non si prova questo istinto. È allora che ci possiamo chiedere cosa desideriamo veramente dalle nostre vite. Una giovane donna fa una riflessione molto interessante: “Alle volte le persone che ti vogliono bene e ti stimano non concepiscono che tu non voglia figli.” È un giudizio morale che forse appare un po’ massimalista ma che si rivela molto frequente: se vuoi figli sei buona, se non li vuoi sei cattiva. È importante ricordare che c’è molto di più: un dubbio, che è diverso per ciascuna donna e soprattutto il coraggio di assumersi la responsabilità anche eventualmente di commettere un errore con la consapevolezza che in questo caso lo si pagherà in prima persona. Perché è Interessante lo Stato di queste donne? Perché è uno stato che genera. Non figli, ma nuove identità, consapevolezza. È uno stato fertile e fecondo che porta inevitabilmente a cambiare pelle.


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PERCHÉ SÌ di silvia amerighi

«P

er discorrere di stelle il nostro linguaggio è inadeguato, come chi volesse arare con una piuma», così scriveva Primo Levi sulle difficoltà del tradurre il cosmo in parole. Le stesse difficoltà si incontrano a parlare di maternità. Secondo il regista, scrittore e artista cileno Alejandro Jodorowsky il bambino dovrebbe avere il diritto di non essere considerato un incidente, né un peso, bensì un individuo atteso e desiderato con tutta la forza dell’amore. Quattro donne, quattro madri raccontano la loro esperienza, disegnando un piccolo atlante della maternità. La giornalista Claudia De Lillo, conosciuta come Elasti, ha tre figli e il blog www.nonsolomamma.com, e racconta che si è immaginata mamma da sempre: “Sognavo una famiglia numerosa e chiassosa, vivace e caotica. Ho avuto la fortuna e il privilegio di averla e ora, con cognizione di causa, posso affermare che, per quel che mi riguarda, la maternità è sinonimo di felicità, fatica improba, realizzazione, gratificazione e futuro”. Ci sono molte donne che scelgono di non avere figli e si realizzano altrove, lontano dalla maternità, e che non hanno il desiderio di fare dei figli: “Purtroppo la società guarda ancora con sospetto a chi fa scelte di questo tipo – commenta Claudia - ma io credo che siano non solo legittime, ma anche coraggiose e, in certi casi, ammirevoli. Ci sono poi donne che sanno che la maternità impone molte rinunce da un punto di vista

professionale e personale e quindi scelgono di seguire altre strade.” Un’esperienza totalmente diversa è quella di Camilla Bernacchioni, giornalista e presidente di Di.a.psi.gra, associazione in difesa delle persone con problemi psichici. Camilla è ricorsa alla fecondazione assistita e tuttora tiene il blog “Un figlio chiamato desiderio” sul Tirreno. “Per me la maternità è qualcosa che mi sento dentro da sempre – commenta Camilla – fare un figlio è un atto d’amore, ma anche un atto di grande responsabilità. Non so dire molto altro, la maternità è qualcosa di così grande e di così personale che è difficile e riduttivo darne una definizione. Credo che la meraviglia della maternità sia la non definizione.” La maternità vista da un’altra angolazione è quella che viene fuori dalla voce della scrittrice Anna Genni Miliotti, madre adottiva, che con Camilla sta lavorando ad un romanzo che racconta in parallelo due storie di maternità diverse che si intersecano. “Per me maternità vuol dire prendersi cura e accogliere – commenta Anna – io ho due figli adottati: l’adozione è vista come un atto di beneficenza, invece è una scelta genitoriale complementare alle altre. Sicuramente la maternità mi ha fatto crescere, mi ha dato maggiore sicurezza e mi ha spinto a cambiare la mia vita professionale.” La maternità per Azzurra D’Agostino, poetessa e presidente di Sassiscritti, associazione culturale attiva nell’Appenino Tosco-Emiliano, è sia un percorso esistenziale che sociale. “Esistenziale perché mi pone fuori dal ruolo di figlia, trasformandomi in genitore; sociale perché avere un figlio

è una responsabilità che ha a che fare col mondo in cui si vive – commenta Azzurra – ovviamente questo, oltre alla vicenda emotiva e fisica fortissima che è la maternità. La maternità è spesso ricoperta di retorica, l’esperienza di madre è dura, difficile, non è vero, per quello che è la mia esperienza, che è tutto bello meraviglioso e luminoso. Il figlio non è il ‘completamento’ della propria vita, come sento dire. Il figlio è una persona di cui prendersi cura e verso cui avere la premura di trasmettere valori, amore incondizionato, messa in gioco di se stessi e tanto altro. Questo è molto positivo, nel complesso, ma non sopporto la retorica della maternità ‘rosa e fiori’. Inoltre, personalmente, non cerco mai il completamento all’esterno, per cui credo che un figlio sia una scelta consapevole, ma che non va ad appianare alcunché, semmai permette di affrontare il mondo diversamente mettendosi in gioco e ponendosi da un’altra prospettiva.”


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forse

IO VORREI, NON VORREI, MA SE VUOI di alessandra pistillo

L

a maternità è donna? Certamente, forse. Un single, due impegnati non conviventi, un impegnato e convivente, due neo-padri e un padre di 82 anni. Questa, la formazione degli intervistati: 7 discendenti di Adamo pronti a confermare la veridicità di certi stereotipi su una presunta mancanza di posizione del genere maschile in materia di pancioni. O a smentirla del tutto: le risposte sono state sorprendenti, tanto da riabilitare, forse, anche il tiepido compagno di Eva. Per Riccardo, che convive, la maternità è nettamente donna, soprattutto nei primi mesi dopo la nascita del figlio. L’uomo tende allo stand-by, ad aspettare che sia la donna a chiedere e a risponderle Non nega che il padre sia un supporto per la donna, ma è lei ad avere l’istinto. Concorda Omar, papà di una bambina di un anno e mezzo, che ammette: “Durante la gestazione c’è vicinanza tra uomo e donna, ma non quanto vogliono farci credere. La donna col pancione è davvero incomprensibile, un incubo! Troppi ormoni vaganti e l’unico modo per superare la cosa è comunicare molto, eliminare suocere e ficcanaso e dare priorità alla coppia.” Pieno di buoni propositi, il fronte degli impegnati non conviventi: per Eugenio e Bernardo la maternità è sia uomo che donna; un cambiamento che una coppia solida deve affrontare insieme. Bernardo: “L’uomo per

valutare una maternità ha bisogno della donna, ma non è vero il contrario. Il ruolo genitoriale è svincolato dal genere, un uomo può benissimo essere un mammo.” Concorda anche Marco, neo papà, che racconta di aver fortemente voluto sua figlia e rilancia: “La maternità è donna, se proprio lo vogliamo attribuire a un genere, solo per il fatto che il figlio se lo porta dentro per 9 mesi. Col suo arrivo, poi, cambiano gli equilibri fisiologici e psicologici e la donna si trasforma in una specie di mostro che mangia tutti, ma la natura ha dotato l’uomo di tutti gli strumenti per poterla affrontare!”, conclude sornione. Il fronte dei single ribatte con Luca, 35 anni, che ammette che l’uomo tende a non prendere una posizione netta in materia, ma non per una questione di genere, quanto di generazione. La maternità tendenzialmente è donna, ma questo non vuol dire che con due mamme o due babbi si cresca male, anzi. L’istinto però è donna, per cui “superati i 30 scatta l’orologio biologico e spesso, pur di avere figli, accetta anche di farli col primo stronzo che trova”. Tutti concordi che nella famiglia l’uomo cerchi serenità e stabilità, i nostri assumono posizioni diverse sulla presenza dell’uomo in sala parto. Riccardo: “L’uomo in sala parto? Figuriamoci. Se ne sta lì da una parte a prendersi le offese della moglie, senza capirne l’utilità. Non partecipare può essere un gesto di rispetto nei confronti del corpo della donna e d’altra parte fino a 10 anni fa non esisteva che l’uomo partecipasse al parto. Non è questo che

determina un buon padre.” Più mammi, Eugenio e Bernardo, che pensano che esserci sia fondamentale. “Vedere nascere il proprio figlio deve essere un’emozione unica che non vorrei perdermi per nulla al mondo!”, commenta Eugenio. Concordi i papà e il single, che ammettono però che sia la donna a decidere se volere l’uomo o no. Luca: “Decida pure la donna, ma su una cosa sono fermamente contrario: selfie e filmini; il rischio di essere sbranati è troppo alto!” E se il figlio non viene? Risposta corale: pazienza, restare uniti e cercare altre soluzioni. “Fare figli è una doccia d’amore, ma non averli non rende meno donne o meno uomini”, precisa Omar. Il figlio può essere il completamento di una coppia che funziona, ma una famiglia senza figli non è meno degna di essere considerata tale. In conclusione, la voce che mette tutti d’accordo è quella di Ugo, 82 anni, che ha avuto il primo figlio nel ‘62. “La maternità non è donna, riguarda entrambi, ma il figlio arriva quando decide la donna. Io non sono andato in sala parto perché lavoravo, all’epoca non usava, ma mi sarebbe piaciuto. Con l’arrivo del figlio c’è un po’ di scompenso perché la madre pensa più a lui che al marito, ma nulla di irreparabile. Se l’obiettivo dell’uomo era fare figli? In parte, ma prima di tutto si pensava a lavorare.”



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fragranze

PROFUMI E PROFUMIERI A FIRENZE di teresa orfanello

“Il profumo ha una forza di persuasione più convincente delle parole, dell’apparenza, del sentimento e della volontà, essa penetra in noi come l’aria che respiriamo penetra nei nostri polmoni, ci riempie, ci domina totalmente non c’è modo di opporvisi.” P. Süskind, Il profumo

I

l profumo è la porta aperta sul meraviglioso. Una questione di pelle, di contatto, di emozione, la magia in diretta. Coco Chanel affermava che “una donna senza profumo è una donna senza avvenire”. E Marilyn Monroe andava a dormire vestita solo dell’inseparabile Chanel N°5, creato nel 1921 e considerato ancora oggi il Re dei profumi. Il profumo è magia, è mistero. Col profumo ricreiamo l’odore di un fiore, del legno, dell’erba, catturiamo l’essenza della vita, intrappoliamo ricordi, facciamo sogni. Non si è mai completamente vestiti senza profumo! Le fragranze possono essere più di un piacevole accessorio. Un grande profumo è un’opera d’arte. È poesia silenziosa, invisibile linguaggio del corpo. Sebbene il nostro immaginario associ la parola profumo alla Francia, tuttavia il profumo è nato proprio a Firenze: fu Caterina de’ Medici, che andando in sposa nel 1583 ad Enrico II condusse con sé Renato Bianco, René le Florentin come venne ribattezzato dai Francesi, speziale, profumiere ed alchimista che, in brevissimo

tempo, divenne il Profumiere di tutta la nobiltà francese. “René le Florentin” aveva appreso l’arte ed i segreti delle erbe a Firenze nella spezieria del convento di Santa Maria Novella. Il negozio del Florentin a Pont saint Michel in breve tempo divenne la meta preferita del bel mondo parigino: i suoi profumi infatti nascondevano i cattivi odori che un’assoluta mancanza di igiene sprigionava dai corpi vestiti sì con eleganza, ma ignari della sana abitudine del lavarsi. E anche oggi Firenze offre agli appassionati di profumi “creati su misura” come un abito sartoriale, varie opportunità di scelta, e tutte di ottima qualità. L’Officina Profumo Farmaceutica di Santa Maria Novella è la più antica “farmacia” storica in Europa, attiva da oltre 4 secoli, nata da una costola della spezieria del convento, dove i Frati coltivavano in loco i semplici, ossia le piante officinali dalle quali poi producevano elisir, pomate, balsami e distillati. Tra i suoi preparati storici l’Acqua di S. Maria Novella, la classica, proprio il profumo voluto da Caterina de’ Medici, dal bouquet fresco e agrumato, a base di bergamotto di Calabria. Tra i “nasi” più conosciuti c’è Lorenzo Villoresi, vincitore nel 2006 del prestigioso Prix Francois Coty, che nel suo atelier di via de’ Bardi crea le sue fragranze su misura. Una passione, quella di Villoresi, nata dopo un viaggio in Oriente quando venne colpito dal profumo intenso e forte del cumino, del cardamomo e del curry e dall’amore per le spezie e i loro odori. “L’O Profumo” è un altro laboratorio di profumi artigianali, situato in via Pietrapiana di fronte al mercato dei Ciompi. La proprietaria,

Rossella, insieme al marito Mauro, ha curato il progetto di questo atelier particolare e raffinato, mettendo a frutto un “naso” sensibilissimo, ereditato dal nonno Alfredo, essenziere a Parigi, che le ha lasciato anche un libretto di formule tra le quali spicca quella per un celebre coutourier parigino di inizio secolo. Dopo anni di lavoro e di esperimenti “notturni” nel laboratorio casalingo, L’O ha creato 14 profumi originali e naturali dai nomi evocativi: Toscalosca, Chaise longue, Ghigolò, A lot, Kalos, L’o de l’O, Non lo so, Peace and love, Il-logico, di colori, Creolo, Palomar, Carlotta e Shylock. Tra le “nuove” realtà del profumo, si è imposta con forza Aquaflor, la profumeria artistica di borgo S. Croce, nata dalla passione e dall’esperienza di Sileno Cheloni. Visitare la sua “bottega-atelier” è un’esperienza magica. Questo moderno “alchimista” accoglie il cliente in un caldo salottino e questi, dopo aver parlato con Sileno svelandogli le proprie passioni e la propria vita, come se fosse sul lettino di uno psicanalista, può odorare le numerose flagranze e scegliere quella adatta a lui. Più di 1500 materie, sistemate negli scaffali in legno del Salotto delle Essenze: ecco gli incensi dell’Oman, la rosa di Taif, il sandalo di Mysore, l’estratto dell’Iris fiorentino, l’ambra grigia, per citarne solo alcune. Aquaflor offre ai propri clienti anche dei workshop durante i quali è possibile anche ai meno esperti, sapientemente guidati, realizzare il proprio “profumo del cuore”. Perché come ha scritto Jean Giono “gli Dei creano gli odori, gli uomini fabbricano i profumi”.


feste

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È ARRIVATO NATALE di erika gherardotti

Winter Park Firenze Se i cittadini di Firenze non vanno in montagna, la montagna va da loro. A Firenze infatti si può pattinare sul ghiaccio; proprio vicino all’Arno, nei pressi dell’Obihall. Fantascienza? No, è il Firenze Winter Park, un parco divertimenti invernale. Giunto alla sua quinta edizione, è già aperto dal 26 ottobre e lo sarà fino al 26 febbraio. La struttura accoglie due piste di pattinaggio: ‘MASTER’ e ‘RIVER’. La prima è addirittura la più grande in tutta la Toscana. La seconda è più piccola ed è pensata per coloro che muovono ‘i primi pattini’ sul ghiaccio. Si può riservare per feste e compleanni e vi si può giocare ad ‘Ice Stock’, un gioco a punti. I neofiti che vogliono avvicinarsi a questo sport, possono partecipare agli Open Day organizzati dalla scuola Giglio Bianco. Come in ogni paesaggio montano che si rispetti, non può mancare il Rifugio che offre specialità montane e non. Il Winter Park soddisfa anche coloro che vogliono fare un aperitivo diverso dal solito; infatti tutti i venerdì, a partire dalle 19.00, c’è la possibilità di farlo e magari poi di smaltirlo, ‘scivolando’ sul ghiaccio.

di cristina romeo

Natale in provincia Campi Bisenzio Con l’avvicinarsi del Natale, la città si carica del suo tessuto più scintillante e si prepara a regalare un po’ di gioia a grandi e piccini. Ecco quindi che in un poco religioso calendario dell’avvento, si annoverano mercatini, feste e promozioni. Dal centro alla provincia. “Natale in centro a Campi” per esempio è un evento composto da una serie d’iniziative e di allestimenti che si snodano per le vie del centro storico di Campi Bisenzio. La giostra antica e le giostre moderne, il grande albero di Natale e il presepe nel chiostro, gli spettacoli e i mercatini dell’artigianato. E poi, udite udite bambini, Babbo Natale è già arrivato alla Rocca Strozzi. È infatti possibile incontrarlo nell’ambito de “Il magico parco di Natale”. Un mini-mondo dove si può giocare con il Forza 4 Gigante, la LEGO e i Play Doh; partecipare ai laboratori creativi e ammirare i falchi dei Falconieri della Rocca. Passeggiando all’interno della dimora medievale, tra luci, suoni, scenografie e colori, sarà facile sentirsi in uno sfavillante mondo incantato. Fino al 18 dicembre.

Castello Magia del Natale Castello di Signa Una bella atmosfera natalizia si diffonderà nel borgo medievale di Castello di Signa il pomeriggio di domenica 4 dicembre con “Castello Magia del Natale”, un evento gratuito patrocinato dal Comune. Castello si trasformerà in una piccola città del Natale animata da un mercatino di artigianato e stand gastronomici. L’intrattenimento musicale sarà affidato alla Band The Brums Machine, al coro dei bambini delle scuole locali e ad un coro Gospel. La compagnia fiorentina de I Fenicotteri Teatrali si esibirà in uno spettacolo per i più piccoli dal titolo “Che fine ha fatto Babbo Natale?”, ispirato ad un racconto natalizio. Bolle, musica e magia saranno al centro di uno spettacolo di Silvia Cintolesi. Parteciperanno all’evento anche alcune associazioni di volontariato. Non mancherà ovviamente Babbo Natale, pronto a ricevere le letterine di tutti i bimbi presenti. In via Mazzini a Signa il 3 e 4 dicembre aprirà la Casa di Babbo Natale, il cui ricavato andrà ai terremotati del centro Italia.

Open Day al Four Seasons Firenze Ogni dicembre il Parco della Gherardesca del Four Seasons Hotel di Firenze fa da cornice ad un grande evento di raccolta fondi per iniziative a favore dell’infanzia. Il Parco è un luogo da favola, caratterizzato da vialetti ordinati con fontane e sculture ed ombreggiato da alberi secolari. Per l’occasione il giardino, accessibile ai soli clienti dell’hotel, viene aperto a tutti e quest’anno succederà domenica 18, dalle 10 alle 16. L’evento finanzierà l’acquisto di uno scuolabus per i bambini del paese di Cittareale, in Provincia di Rieti, colpito dal terremoto dello scorso agosto. Alla raccolta fondi potrà partecipare chiunque, versando un contributo di (almeno) un euro all’ingresso del parco. La giornata sarà un’occasione di divertimento per grandi e piccoli grazie ai mercatini natalizi ed alle iniziative di intrattenimento, tra cui i laboratori per i bambini e l’esibizione del “Piccolo Coro Melograno”. Aspettatevi anche un’invasione di “babbi natale”, ma non vi sveliamo altro…


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tavolate

LA GRANDE ABBUFFATA

di raffaella galamini

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atale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi. Il proverbio non lascia spazio a dubbi e incertezze: le feste invernali sono da trascorrere a casa, in famiglia. Per chi è solo o è in viaggio e deve fare di necessità virtù, l’unica alternativa è trovare una soluzione. A Firenze restare a pancia vuota è quasi impossibile e con le festività ogni scusa è buona per concedersi un pasto molto abbondante e magari anche un bicchiere di vino in più. Inoltre la cena di Natale e ancora di più il pranzo possono essere l’occasione per avvicinarsi alle tradizioni toscane, conoscere il menù delle feste, provare i crostini con i fegatini, i cappelletti in brodo e il cappone lesso, lo sformato di gobbi. A patto che a forza di vedere Masterchef non siate stati colti dalla sindrome di Cracco e non abbiate pace se almeno non scegliete un ristorante della guida Michelin. Peggio ancora, se il calendario non gioca brutti scherzi come quest’anno. Ristoranti tipici e trattorie, di solito a conduzione familiare, sono chiusi la domenica e quest’anno la nascita di Gesù Bambino si celebra proprio nel giorno del Signore. Ergo: un pianto. A Firenze tranne rare eccezioni, come Cesarino in via Niccolini, aperto sempre, l’alternativa è trovare asilo nei ristoranti dei grandi alberghi che non solo un piatto di pasta non lo negano mai 365 giorni all’anno, ma di solito dovrebbero essere garanzia di un pasto da signori. Certo, il budget sale e talvolta arriva a toccare cifre rispettevoli ma se, per scelta o necessità, si festeggia fuori casa vale la pena farsi un bel regalo.

Dall’Enoteca Pinchiorri al St. Regis, dal Se.sto on Arno a Villa Cora i migliori ristoranti stellati offrono menù da veri gourmet. Alternative più a buon mercato? Fare scorte nelle migliori gastronomie come Galanti in piazza della Libertà e da Convivum in viale Giannotti, dove pranzo e cena possono essere ordinati in anticipo e consumati a casa. Addirittura anche Eataly Firenze ha fiutato il business e propone da quest’anno un menù delle feste chiavi in mano. Ma vuoi mettere la soddisfazione di postare le foto dal ristorante stellato, mentre amici e parenti sono a casa che si gustano il brodo di cappone e tu assapori i tortellini in brodo di chianina, coriandoli di verdure ed erbe fresche e la tacchinella di Zavoli con fegato d’oca scottato, mostarda di frutta e crema di mais preparati dall’executive chef Vito Mollica del Four Seasons? Tutta un’altra soddisfazione. Va decisamente meglio il Capodanno dove per salutare l’arrivo del 2017 si ha solo l’imbarazzo della scelta delle bollicine e del conto finale da pagare. Quest’anno che l’evento clou sarà al piazzale Michelangelo, i ristoranti nei paraggi si stanno organizzando. Prima fra tutte la Loggia che gode di una posizione privilegiata e sarà al centro dei festeggiamenti. Grandi manovre in corso anche dalle parti di piazza della Signoria, a San Lorenzo e al Carmine dove il concerto di Capodanno è ormai una tradizione da onorare fino in fondo. Soprattutto l’Oltrarno, con la sfilza di nuovi locali aperti negli ultimi mesi, è in grado di poter stupire e riservare qualche bella sorpresa. L’Isolotto e piazza Bartali a Gavinana sono le grandi scommesse e c’è da giurare che la

proposta street food sarà la preferita. Per chi apprezza la cena spettacolo dal Tenax allo Space, dallo Yab a Otel non mancano le proposte per accogliere lo scoccare della mezzanotte in pista con una fetta di panettone e un bicchiere di spumante. Il Capodanno più alternativo? Al Mercato Centrale, diventato il regno dello street food fiorentino o alla stazione, che nell’ultimo anno ha visto l’apertura di locali “fuori orario” come Fratelli Cuore e Reale. Brindisi tra i binari, magari aspettando il treno per accogliere il 2017 in viaggio? Ogni strada è aperta, che non si dica che a Firenze non c’è mai nulla da mangiare.



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pellicole

(SOTTO IL PIUMONE) di caterina liverani

I

l film “di Natale” negli ultimi anni è divenuto un vero e proprio sottogenere. Si tratta per lo più di pellicole nelle quali gli elementi caratteristici (siano essi umorismo, romanticismo, dramma o avventura) vengono esasperati con lo scopo di consegnare allo spettatore un iper-intrattenimento che troppo spesso non reca contenuti duraturi. Eppure i giorni di festa offrono la grande opportunità di quel relax necessario per godere della visione (o ri-visione) di un bel film. Nel mare magnum di tutti i titoli tra cui potete scegliere per una serata di cinefila tranquillità, magari da trascorrersi da soli o in compagnia sotto le coltri, abbiamo pensato di proporvi 3 film che, se pur non sempre direttamente, sono connessi con degli aspetti legati al Natale: la tavola, l’amore e la famiglia. Il pranzo di Babette (1987): quando il cibo è nutrimento, amore e pura poesia, e riunirsi intorno a un tavolo per gustare succulente pietanze (come le famigerate Quaglie en sarcophage) può riaccendere vecchie passioni, riparare torti e rinsaldare le amicizie di una vita. Anche se non possediamo l’estro creativo della geniale cuoca francese ritrovatasi a cucinare per un gruppo di devoti anziani in un gelido paesino danese, possiamo comprendere la gioia che può dare il sa-

pere di stare preparando qualcosa di buono per coloro che amiamo. “Amore non è amore che muta quando scopre mutamenti, o a separarsi inclina quando altri si separa, no è un faro che sovrasta la tempesta e non vacilla mai” questo sonetto di Shakespeare fa più volte capolino nella versione di Ragione e Sentimento che Ang Lee diresse, su sceneggiatura tratta del romanzo di Jane Austen, scritta dalla protagonista Emma Thompson, nel 1995. Lungo ma frizzante, romantico e non melenso è il film forse ideale per un’atmosfera di comfort zone natalizia, anche per ricordarci che – secondo la lezione di Jane Austen – in amore, dopo mille burrasche, tende a tornare il sereno. Pasqua con chi vuoi ma Natale spesso e volentieri con i tuoi, e quale miglior pellicola per celebrare la reunion con i propri congiunti se non Parenti Serpenti di Mario Monicelli? L’arrivo nella casa degli anziani genitori di figli ormai adulti, la cena della vigilia con tanto di capitone gettato per errore fuori dal terrazzo, la messa di mezzanotte, lo scambio dei regali il 25 (chi non ha mai sognato di ricevere un cavatappi a forma di delfino dalla propria cognata?) e una tragicomica e “deflagrante” evoluzione che Monicelli piazza con ineguagliabile maestria a metà della storia, fanno di Parenti Serpenti il film di Natale più schiettamente pulp mai realizzato in Italia e che, come un torroncino alla fine di un pasto da

6 portate, ci sta sempre benissimo. Concludiamo questa carrellata con un bonus, un film che col Natale ha davvero poco a che fare ma che, oltre ad essere splendido, spinge a un momento di riflessione su ciò che ci circonda e sul nostro prossimo. La parola ai giurati, il capolavoro firmato da Sidney Lumet nel 1957 e interpretato da un monumentale Henry Fonda, ha il potere di agitare violentemente l’animo dello spettatore, di disorientarlo, confonderlo, per poi riportarlo ad una nuova pace inducendo un’introspezione di cui non si potrà non apprezzare i benefici effetti.


13 SERIE PER LE FESTE

THE PEOPLE VS O.J. SIMPSON

PRETTY LITTLE LIARS

E

I

ra il 1995 e l’America seguiva col fiato sospeso il suo primo vero processo mediatico che vedeva sul banco degli imputati il campione di football e star del cinema O. J. Simpson, accusato di aver ucciso la moglie Nicole ed un giovane cameriere. 20 anni dopo Ryan Murphy, già creatore tra gli altri di Nip/Tuck, American Horror Story e Scream Queen, confeziona la serie tv in 10 episodi The people vs O. J. Simpson, che ripercorre con scientifica meticolosità il caso giudiziario i cui ben noti esiti spaccarono l’opinione pubblica. Un cast eccellente, nel quale spiccano John Travolta, Sarah Paulson e Cuba Gooding Jr. nel ruolo di Simpson, totalmente al servizio di un’impressionante ricostruzione dei personaggi coinvolti, insieme al fascino di quei legal thriller che Hollywood amava tanto sfornare negli anni ‘80 (Suspect, Legal Eagles, Doppio taglio etc.) in cui fioccavano obiezioni e colpi di scena, fanno di The people vs O.J. Simpson la serie tv americana più intrigante dell’ultima stagione televisiva. Da vedere, tutta d’un fiato!

l corpo senza vita di Allison, spregiudicata liceale di Rosewood in Pennsylvania, viene ritrovato un anno dopo la sua scomparsa. Il caso sembra avviarsi ad una conclusione sennonché le quattro migliori amiche della ragazza, che si trovavano insieme a lei la notte della sua sparizione, iniziano ad essere tormentate e ricattate da A., un misterioso personaggio senza volto che sembra conoscere ogni più piccolo dettaglio delle loro vite. Apparentemente innocuo teen drama a tinte fosche, Pretty Little Liars è in realtà l’avvincente e perfetto anello di congiunzione tra la serialità a lungo termine (7 stagioni da 20 episodi ciascuno) anni ‘90 e la dinamicità di racconto del nuovo millennio ad uso e consumo degli utenti dei social che gli hanno tributato infiniti hashtag ripresi poi dagli stessi autori per promuovere la serie. Lo sport preferito delle più intellettuali fandom americane? Scovare le infinite citazioni letterarie e cinematografiche abilmente seminate puntata dopo puntata: da Shakespeare passando per Ibsen e Goethe ad un onnipresente Hitchcock contaminato da Antonioni e François Truffaut.


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sipario

DICEMBRE A TEATRO di tommaso chimenti

I

n questo ultimo mese di questo nefasto 2016 (ma ormai quale anno non lo è?) il Teatro Puccini si riprende quella centralità cittadina nel proporre spettacoli di altissima qualità basati sulla parola, sulle persone e non sui personaggi, sulle storie e sull’affabulazione che riesce a passare e condividere sensazioni e sentimenti, su una profondità di vedute e non su visioni superficiali. Campioni della parola, diversi nel loro modo di stare sul palco e di incedere dentro i loro racconti, tre maniere di interpretare e pensare la scena, ma un unico grande sentire; l’unione con la platea, l’essere lì, l’esserci in un grande abbraccio che si può chiamare soltanto in un modo: fare comunità. Che è l’essenza, i primordi e i vagiti del teatro, rimanere incollati, tra sorrisi e lacrime, tra sospiri e preghiere, nell’ascoltare, vedendolo, uno sciamano che con dolcezza ti porta in un’altra dimensione, ti fa scivolare dentro una storia altra. Potenza della parola. Non è da tutti stare sul palco da soli, riempire la scena, i vuoti che inevitabilmente si creano, far divenire le pause punto di forza e non mancanza e debolezza. E allora eccoci con i campioni al Teatro Puccini in questo dicembre fatto ancora dell’eco di Trump e soprattutto bombardato dalle sorti del referendum. Ecco Marco Paolini, il 9, campione del racconto sociale mai scontato, dentro le pieghe delle

piccole storie che fanno, creano e costruiscono la grande Storia. Il suo nuovo lavoro è “Numero Primo” storia di paternità senza essere padre biologico, storia di essere figli senza essere stati concepiti da quell’uomo che chiami “papà”. Con pudore e in punta di piedi. Un padre e un figlio a passeggio nella vita. Oggi. Nord-Est impaurito e impoverito. Father and son. Tutti siamo stati figli, qualcuno anche padre. Ecco Oscar De Summa, il 13, campione delle istantanee sbiadite dimenticate in un tempo che pare piccolo e trascurabile, ricercatore di quelle atmosfere del Sud imbiancato dal sole bruciato che sono carne pungente e sangue caldo. Si chiude la “Trilogia della Provincia” cominciata venti anni fa con “Diario di provincia”, proseguita due anni fa con “Stasera sono in vena” (grande successo; Premio Cassino Off) e che adesso trova la sua giusta conclusione con “La sorella di Gesù Cristo”. Le atmosfere sono le stesse, la Puglia anni ‘80 fatta di intonaco bianco, bianco come la polvere, bianco come la cocaina e l’eroina, bianco come la paura, bianco come il sudore, bianco come la rassegnazione, bianco come la sconfitta. Ancora altre date per il trio delle meraviglie Panariello-Conti-Pieraccioni il 28, 29 e 30. Ma niente paura ne avranno altrettante a gennaio ed a febbraio. Ne è passata d’acqua sotto i ponti da “Aria Fresca” o “Vernice fresca”, i capelli sono imbiancati o leggermente spariti, i conti correnti

più corposi e gonfi. Ma la voglia di ridere e di far ridere e divertire è sempre, sembra, rimasta intatta. Come l’amore per la loro città e l’amore che i fiorentini e Firenze hanno (si vede al botteghino) e stanno dimostrando per questa reunion particolare. Tre campioni, e amici di vecchia data, che si ritrovano sullo stesso palco come trent’anni fa quando ancora tutto poteva accadere. Poi tutto è successo. Sanremo per Panariello e Conti, programmi televisivi, incassi record al cinema per Pieraccioni. Insomma da enfant terrible hanno mantenuto le promesse in questi anni di esplosione del toscano, dal premier in giù. Non si sono persi e non hanno perso lo smalto, la battuta facile, la gag improvvisata, il gusto della trovata e mai per il volgare. I veri fiorentini andranno per ritrovarsi, per risentire il proprio accento, per risentirsi giovani.


CINEMA TEATRO SPAZIO ALFIERI CINEMA TEATRO SPAZIO dicembre 2016 ALFIERI dicembre 2016


l’agenda di

DICEMBRE GIOVEDÌ 1

IG MOUNTAIN COUNTY B Blob (FI) ing. libero CARNESI Combo Social Club (FI) ing. libero IL GENERALE (1-3/12) Teatro di Rifredi (FI) ing. 16/14 € PAELLA Teatro Dante Carlo Monni (Campi Bisenzio) ing. 25 € ISOLOTTO (1-4/12) Teatro Metastasio (PO) ing. NP SOUPER (1-4/12) Teatro Fabbricone (PO) ing. NP I PUGNI RICOLMI D’ORO (1-11/12) Teatro Niccolini (FI) ing. 24/20 € BOLLARI + 1,2,3... CRISI Teatro Studio (Scandicci) ing. 6/8 € TERZANI IL KAMIKAZE DELLA PACE Cinema Odeon (FI) ing. 8/6 € L A MIA VITA DA ZUCCHINA Spazio Alfieri (FI) ing. NP NATALEPERFILE (1-4/12) Palazzo Corsini (FI) ing. Libero L A DIVINA Teatro Puccini (FI) ing. 20/16 € NON SARANNO FAMOSI Teatro di Cestello (FI) ing. 15/13 €

VENERDÌ 2

IVA R Combo Social Club (FI) ing. 7 € AUTENTICA w/ VOLCOV Full Up (FI) ing. NP KING OF THE OPERA Circolo Il Progresso (FI) ing. 5 € MELLOW MOOD Auditorium Flog (FI) ing. NP MODÀ (2-3/12) Mandela Forum (FI) ing. 60/35 € MERCURY THE MAN - THE LEGEND Viper Theatre (FI) ing. 8 € ADAM KILLS Cycle Club (Calenzano) ing. 5 € BENEFIT SALA PROVA AUTOGESTITA CPA Firenze Sud (FI) ing. libero L A VENEXIANA Teatro di Antella (FI) ing. NP COME AS YOU ARE Cango (FI) ing. 10/8 € ANIMALI DA BAR (2-4/12) Teatro Era (Pontedera) ing. 20/18 € ORGIA Teatro Studio (Scandicci) ing. 6/8 € NARRAZIONI TEMPORALI (2/12 - 14/01) CartaVetra (FI) ing. libero MERCATO DI NATALE DELLA CROCE ROSSA ITALIANA (2-4/12) Obihall (FI) ing. 5 € UN INCONTRO STRAORDINARIO (2-3/12) Teatro della Pergola (FI) ing. Libero

GIORGIENESS Tender Club (FI) ing. NP ANGELICAMENTE ANARCHICI (2-3/12) Teatro Puccini (FI) ing. 25/20 € ENCUERTO Teatro di Cestello (FI) ing. 15/13 € DUE DI NOTTE (2-3/12) Teatro Lumiere (FI) ing 15/13 € GIORGIO BEDEI (2-18/12) Mimi Furaha (FI) ing. libero ANTOLOGIA SCELTA 2017 (2/12 - 25/11) Tornabuoni Arte (FI) ing. libero WEAPONS OF PERFECTION (2-4/12) Volume (FI) ing. libero

SABATO 3

I L FIUME IN UN RACCONTO a cura di Lungarno Libreria Clichy (FI) ing. libero WRONGONYOU + LUCILLE DJSET Glue Firenze (FI) ing. libero con tessera STRINGS CITY Varie Locations (FI) ing. libero su prenotazione NED IN ITALY Combo Social Club (FI) ing. 5/7 € I TRE CROONER Circolo Il Progresso (FI) ing. offerta libera FRANCESCO CUSA & THE ASSASSINS Pinocchio Jazz (FI) ing. 10 € con tessera Arci HANGON Tender Club (FI) ing. 6 € I MINISTRI Auditorium Flog (FI) ing. NP ZARRO NIGHT Viper Theatre (FI) ing. NP BRUJERIA Cycle Club (Calenzano) ing. 20 € LORO DI NAPOLI Teatro di Antella (FI) ing. NP ATTI DI GUERRA + ELIZABETH Teatro Studio (Scandicci) ing. 6/8 € VISIONE CUBANA (3/12 - 15/01) Galleria Frascione Arte (FI) ing. libero OMAGGIO A DERNO RICCI (3/12 - 14/01) Galleria Botticelli Antichità (FI) ing. libero RIVER TO RIVER (3-8/12) Cinema La Compagnia (FI) ing. 6 € IL BUGIARDO (3-4/12) Teatro Le Laudi (FI) ing. 16/14 € L A VEDOVA IN NERO (3-4/12) Teatro di Cestello (FI) ing. 15/13 € SPAZIO DI NATALE DI EMERGENCY (3-24/12) Via de’ Ginori 14 (FI) ing. libero

DOMENICA 4

RCHESTRA LA FILHARMONIE O Teatro Dante Carlo Monni (Campi Bisenzio) ing. 15 € IN TRINCEA Aula Magna di Careggi (FI) ing. libero

USSEF KAMAAL Y Combo Social Club (FI) ing. 10 € INTERNATIONAL B.KIDZ BATTLE Auditorium Flog (FI) ing. NP FIORELLA MANNOIA Teatro Verdi (FI) ing. 60/26 € R ADIO OLIMPIA LIBERA Teatro di Antella (FI) ing. NP L A CAVALLINA FATATA Teatro di Rifredi (FI) ing. 16/14 € INVERNO Teatro della Limonaia (Sesto F.no) ing. 10/8 € HERE WE ARE NOW ENTERTAIN US Cango (FI) ing. 5 € FIORENTINA - PALERMO Stadio Artemio Franchi (FI) ing. NP

LUNEDÌ 5

MACBETH CPA Firenze Sud (FI) ing. libero SULLY (5-11/12) Cinema Odeon (FI) ing. NP MADONNA STRIKE A POSE (5-6/12) Cinema Odeon (FI) ing. NP

MARTEDÌ 6

GIOBIA NOF (FI) ing. libero EVITA MUSICAL (6-11/12) Teatro verdi (FI) ing. 20/55 € IL MALATO IMMAGINARIO (6-11/12) Teatro della Pergola (FI) ing. 34/18 € ANIMALI DA BAR (6-11/12) Teatro Studio (Scandicci) ing. 6/8 € TRATTATO DI ECONOMIA Teatro Puccini (FI) ing. 22/18 €

MERCOLEDÌ 7

YOKO AKAMA R Frittelli Arte Contemporanea (FI) ing. 5 € I MUSICANTI DI BACCO + MESCARIA Combo Social Club (FI) ing. 5 € PENDULUM DJSET & VERSE Viper Theatre (FI) ing. 19 € NEXTECH LEGEND Fortezza Da Basso (FI) ing. 35 € NUOVA COMPAGNIA DI CANTO POPOLARE & OSANNA Teatro Puccini (FI) ing. 35/25 € L’INTRUSA (7-11/12) Teatro di Rifredi (FI) ing. 16/14 € CHI HA INCASTRATO MARY POPPINS (7-11/12) Teatro di Cestello (FI) ing. 15/13 € CAPTAIN FANTASTIC Cinema Stensen (FI) ing. NP

GIOVEDÌ 8

AI MAI MAI + PASSED M Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci (PO) ing. 10 € NURSERY CALLING Combo Social Club (FI) ing. 5 €

O UN SASSOLINO NELLA SCARPA H (8-11/12) Teatro Le Laudi (FI) ing. 16/14 € FESTA DANZA Teatro Dante Carlo Monni (Campi Bisenzio) ing. 5 € FIERUCOLA DELL’IMMACOLATA P.zza SS. Annunziata (FI) ing. libero NATALE A CAMPO DI MARTE Viale Paoli (FI) ing. libero

VENERDÌ 9

F ELINE FUNK Combo Social Club (FI) ing. 5/7 € GIULIA CALÌ + ROBERTA GULISANO Circolo Il Progresso (FI) ing. offerta libera DIGITALISM Viper Theatre (FI) ing. 17 € DESTRAGE Cycle Club (Calenzano) ing. 15 € O’ BRIAN BOMBERS CPA Firenze Sud (FI) ing. libero IL CICLONE QUANDO PASSA… Teatro di Antella (FI) ing. NP FOUR (9-11/12) Cango (FI) ing. 10/8 € I DUE CORSARI Glue Firenze (FI) ing. libero tessera QUADERNI (9-10/12) Teatro della Pergola (FI) ing. 5 € VERANO Tender Club (FI) ing. NP NUMERO PRIMO - STUDIO PER UN NUOVO ALBUM (9-10/12) Teatro Puccini (FI) ing. 30/23€

SABATO 10

OOGIE WOOGIE... ALL IN! B Glue Firenze (FI) ing. libero con tessera GRIMOON Circolo Il Progresso (FI) ing. offerta libera MONKEY SHOW Combo Social Club (FI) ing. libero IVAN MAZUZE QUARTET Pinocchio Jazz (FI) ing. 10 € con tessera Arci ROCK CONTEST FINALE + MOTTA Auditorium Flog (FI) ing. NP NEVERMIND ROCK PARTY Viper Theatre (FI) ing. libero CYCLE AUTUMN FEST Cycle Club (Calenzano) ing. 10 € SULLA SCIA DEI GIORNI Teatro Niccolini (FI) ing. libero MARCO PAOLINI Teatro Niccolini (FI) ing libero BISBETICA (10-11/12) Teatro Era (Pontedera) ing. 20/18 € SISTER ACT (10-11/12) Teatro Politeama (PO) ing. NP OKTAGON Mandela Forum (FI) ing. 60/27 € TRUE FAITH Tender Club (FI) ing. NP

Domenica 18 dicembre ore 10.00 / 11.00 / 12.00

IN SUA MOVENZA È FERMO

Visita spettacolo al Teatro della Pergola In collaborazione con La Compagnia delle Seggiole

www.teatrodellapergola.com


MUSICA/TEATRO/ARTE/CINEMA/EVENTI DOMENICA 11

I L QUARTETTO D’ARCHI, L’ASSOLUTO Aula Magna di Careggi (FI) ing. libero IL GRANDE ALBERO Pediatrico Meyer (FI) ing. libero LONTANO DALLA NEVE Teatro della Limonaia (Sesto F.no) ing. 10/8 € INCONTRO CON CLAUDIO NARANJO Cinema Odeon (FI) ing. 8 € LEZIONI DI STORIA Teatro della Pergola (FI) ing. 8/5 € FIERA DI OLTRARNO Piazza Santo Spirito (FI) ing. libero

LUNEDÌ 12

F IORENTINA - SASSUOLO Stadio Artemio Franchi (FI) ing. NP IL PRIMO CAVALIERE CPA Firenze Sud (FI) ing. libero

MARTEDÌ 13

UNA GIORNATA PARTICOLARE Teatro Dante Carlo Monni (Campi Bisenzio) ing. 22,50/12,50 € FILUMENA MARTURANO (17-22/12) Teatro della Pergola (FI) ing. 34/18 € MADAME BOVARY (13-18/12) Teatro Niccolini (FI) ing. 24/20 € X X MEETING SUI DIRITTI UMANI Mandela Forum (FI) ing. NP L A SORELLA DI GESUCRISTO Teatro Puccini (FI) ing. 20/16 €

MERCOLEDÌ 14

BAZOOKA NOF (FI) ing. Libero ROMEO VS ROMEO Teatro di Cestello (FI) ing. 15/13 €

GIOVEDÌ 15

P ROGEAS FAMILY AND ELASTICA RECORDS Combo Social Club (FI) ing. libero REALITY PORTAITS Teatro di Rifredi (FI) ing. 16/14 € ARTISTI ITALIANI DAL SECONDO DOPOGUERRA AGLI ANNI ‘60 (15/12 14/01) Galleria Tornabuoni (FI) ing. libero ACQUARIUS (15-21/12) Spazio Alfieri (FI) ing. NP RICORDATI DI EMOZIONARTI Teatro di Cestello (FI) ing. 15/13 €

VENERDÌ 16

V YNIL Combo Social Club (FI) ing. 8/5 € MOBY DICK BLUES Circolo Il Progresso (FI) ing. libero RENATO ZERO (16-20/12) Mandela Forum (FI) ing. 60/35 € GIÒ SADA Viper Theatre (FI) ing. 13 €

ZEUS! Cycle Club (Calenzano) ing. NP TREBLE LU PROFESSORE CPA Firenze Sud (FI) ing. libero GLENN MILLER ORCHESTRA Teatro Verdi (FI) ing. 20/43 € MARTIN LUTHER KING LA DICEVA MEGLIO (16-17/12) Teatro di Antella (FI) ing. NP BLINK OF LIBERATION Cango (FI) ing. 10/8 € UNA CITTÀ CHE DANZA (16-17/12) Teatro Dante Carlo Monni (Campi Bisenzio) ing. 15 € MADE IN CHINA (16-18/12) Teatro Era (Pontedera) ing. 20/18 € ICCHÉ SUCCEDE IN CASA STIANTI Obihall (FI) ing. 23/15 € SOVIET SOVIET Tender Club (FI) ing. NP IL NOSTRO ENZO - RICORDANDO JANNACCI Teatro Puccini (FI) ing. 22/18 € THAT’S AMORE (16-18/12) Teatro di Cestello (FI) ing. 15/13 €

SABATO 17

CID BABY JESUS + SEX PIZZUL A Glue Firenze (FI) ing. libero con tessera GULP! Combo Social Club (FI) ing. 5 € IL PUPAZZO DI NEVE Teatro Verdi (FI) ing. 5 € NICO GORI & PISA JAZZ SWING 10TET Pinocchio Jazz (FI) ing. 10 € con tessera Arci ZEN CIRCUS Auditorium Flog (FI) ing. NP MONI OVADIA Teatro Niccolini (FI) ing libero L A FESTA È TEATRO (17-18/12) Teatro Metastasio (PO) ing. NP PICCOLE STORIE DI COLORI: ROSSO Museo di Palazzo Vecchio (FI) ing. 14/2 € SELTON Tender Club (FI) ing. NP TERAPIA DI COPPIA CON AGGRAVANTI Teatro Puccini (FI) ing. 15 € FORTEZZA ANTIQUARIA (17-18/12) Piazza Vittorio Veneto (FI) ing. libero

DOMENICA 18

IORGIO DE CHIRICO G Museo del 900 (FI) ing. libero NUCCIO D’ANGELO Chiesa di San Firenze (FI) ing. libero UN DUO DI SUCCESSO Aula Magna di Careggi (FI) ing. libero TENEBRA Teatro della Limonaia (Sesto F.no) ing. 10/8 € R A-ME Cango (FI) ing. 10/8 €

RUNA GAMBARELLI B Cango (FI) ing. libero GALLINA VECCHIA Teatro Dante Carlo Monni (Campi Bisenzio) ing. 15/12 € IN SUA MOVENZA È FERMO Teatro della Pergola (FI) ing. 15/12 € L A REGINA DELLA NEVE Teatro Puccini (FI) ing. 8 € FIERUCOLINA DI NATALE Piazza Santo Spirito (FI) ing. libero

LUNEDÌ 19

RANDE ADAGIO POPOLARE G Cango (FI) ing. libero OTELLO CPA Firenze Sud (FI) ing. libero

MARTEDÌ 20

L E MAGICHE AVVENTURE DI PETER PAN Teatro Niccolini (FI) ing. NP FAVOLE AL TELEFONO Teatro Studio (Scandicci) ing. NP

LUNEDÌ 26

ASHA & ORSO M Obihall (FI) ing. 24/15 € FAVOLE AL TELEFONO (26-27/12) Teatro Niccolini (FI) ing. NP BRANCALEONE ALLE CROCIATE CPA Firenze Sud (FI) ing. Libero IL PICCOLO PRINCIPE (26-27/12) Teatro Puccini (FI) ing. 18 €

MARTEDÌ 27

S WINGABILLY CHRISTMAS Combo Social Club (FI) ing.libero NATALE IN CASA CUPIELLO (27/12 - 8/01) Teatro della Pergola (FI) ing. 34/18 € L A MER (27-30/12) Cango (FI) ing. 10/8 € PAOLO RUFFINI Teatro Verdi (FI) ing. 17/34,50 €

MERCOLEDÌ 28

GIOVEDÌ 22

F AMILY BUSINESS Combo Social Club (FI) ing. libero PANARIELLO, CONTI, PIERACCIONI (28/12 - 7/01) Mandela Forum (FI) ing. 60/25 € L A SPOSA CADAVERE (28-29/12) Obihall (FI) ing. 16 € TRE UOMINI E UNA CULLA (28/12 - 4/01) Teatro di Rifredi (FI) ing. 16/14 € PAOLO WOODS Cango (FI) ing. libero

VENERDÌ 23

OCCO MONTANARINI R Combo Social Club (FI) ing. libero L’AVARO (29/12 - 5/01) Teatro Niccolini (FI) ing. 24/20 € PINOCCHIO Teatro della Pergola (FI) ing. NP

MERCOLEDÌ 21

RTURO GALANSINO A Cango (FI) ing. libero FLORENCE SENSATIONS CHRISTMAS EDITION (21-23/12) Obihall (FI) ing. 3 € IL CANTO DI NATALE (21-26/12) Teatro di Cestello (FI) ing. 15/13 € I L TRILLO Combo Social Club (FI) ing. libero FIORENTINA - NAPOLI Stadio Artemio Franchi (FI) ing. NP LO SCHIACCIANOCI Teatro Verdi (FI) ing. 23/46 € P AZ-ZIA Combo Social Club (FI) ing. 7/5 € A SIE, UN ECO D’ORIENTE Circolo Il Progresso (FI) ing. 5 € GLUE XMAS PARTY Glue Firenze (FI) ing. libero con tessera

SABATO 24

P ETER GUTH Teatro Verdi (FI) ing. 16/13 € THINK & DRINK PER OXFAM Combo Social Club (FI) ing. libero TRE TEMPI FOLK Circolo Il Progresso (FI) ing. libero CONCERTO DI NATALE Teatro Verdi (FI) ing. 18/15 €

DOMENICA 25

ACANZE DI NATALE ANNI ‘90 V Combo Social Club (FI) ing. libero

GIOVEDÌ 29

VENERDÌ 30

AX LAROCCA M Circolo Il Progresso (FI) ing. offerta libera MIKA - SINFONIA POP (30-31/12) Opera di Firenze (FI) ing. NP TRIBUTE NIGHT Obihall (FI) ing. 12 € SCOOP! Teatro Puccini (FI) ing. 16/40 €

SABATO 31

F ESTA DI CAPODANNO Glue Firenze (FI) ing. libero con tessera HAPPY NEW YEAR EVENT Combo Social Club (FI) ing. NP ARRIVA IL GRATTA Teatro Le Laudi (FI) ing. 40 € L A ZIA DI CARLO (31/12-15/01) Teatro di Cestello (FI) ing. 15/13 € CAPODANNO A FIRENZE Varie Location (FI) ing. libero


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DICEMBRE da non perdere DICEMBRE

DICEMBRE

SABATO 10

ECOSISTEMI Fondazione Biagiotti Arte

GUSTAV KLIMT EXPERIENCE Auditorium di Santo Stefano al Ponte

FINALE ROCK CONTEST Auditorium Flog

Chissà quante volte ci siete passati davanti, distratti dalla Marilyn del diner in fondo alla piccola via delle Belle Donne. In quello spazio fighissimo c’è la Fondazione Biagiotti Progetto Arte, vanto storico fiorentino per quanto riguarda l’arte contemporanea di qualità. Nonostante sia sempre stato devoto solo alla dea Musica, ragioni affettive ed amicali mi hanno spesso legato a questo spazio, dove ho avuto la fortuna di scoprire cose fantastiche che probabilmente avrei evitato sghignazzando. Proprio lì Carlotta Mazzoli e Silvia Bellotti presentano dal 24 novembre la nuova mostra collettiva “Ecosistemi”, nata dalla volontà di sensibilizzare e responsabilizzare tutti noi sui problemi che affliggono il Pianeta. Otto gli artisti in causa, tra italiani e internazionali, per tanti piccoli micromondi tutti da esplorare e su cui riflettere, grazie anche ad alcune conferenze di approfondimento organizzate durante il periodo dell’esposizione.

Gustav Klimt non è il tastierista austriaco della band di Jimy Hendrix, e del resto quest’ultimo non è il pittore fiammingo di verdoniana memoria. “Gustav Klimt Experience” quindi non è una cover band del chitarrista nero, ma un importante evento del nostro territorio, dedicato appunto a Gustav Klimt. Su Klimt vi vogliamo dire poco, perché il suo talento lo rende amato anche da chi ha meno dimestichezza con la pittura. Del resto il nostro artista lo abbiamo conosciuto appena adolescenti, quando la bellissima compagna di banco dark si sollazzava con il classico “Bacio” e noi, nonostante ci sembrasse una patata dorata con delle teste, apprezzavamo e tornavamo poi a leggere Dylan Dog. Siamo felici e vi invitiamo alla visita di questa mostra, pardon “Experience”, non sia mai per trovare nuovamente la compagna di classe. Probabilmente sposata con il titolare di un autosalone, ma sempre felice di ammirare queste splendide opere.

Chiudiamo subito la questione dicendo che è essenziale presenziare. Non tanto perché lo scrivente ha partecipato al suddetto Contest (che a Firenze non è Rock Contest, ma solo Contest). Non tanto perché da partecipante incallito anche fra il pubblico ha collezionato una rimozione auto in via Mercati. Non tanto per il concerto, anche se Francesco Motta piace e si sta piano piano imponendo nel panorama italiano attraverso un percorso onesto di fatica e di spessore, nonostante abbia l’aria di quello che piaceva a quella che ti piaceva alle superiori. Alla finale del Rock Contest ci si va, perché è la finale del concorso più importante in Italia, perché si ascoltano band che fanno chilometri e sanno quanto sia prestigiosa questa rassegna. Perché si ritrova mezza Firenze, capitale assoluta per una sera dei ragazzi che salgono su un palco come quello della Flog. Qualcuno ha paura, qualcuno ride. Mille battute di questo boxino sono poche per descrivere un evento unico in città, al quale non potete fare a meno di partecipare.


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20 I PROVINCIALI

prato NATALE IN FILODIFFUSIONE di pratosfera

È

metà novembre dell’anno del Signore 2016 e nella strada che ospita la sede di Pratosfera, nel centro storico di Prato, hanno appena montato il primo addobbo natalizio. Si comincia presto noialtri. E si comincia pure male, visto che l’addobbo in questione è un baffone di verzura che corre da un lato all’altro della strada e che, supponiamo, ad un certo punto si accenderà di qualche tipo di luce. Tutto questo per dirvi che quando leggerete queste righe Prato sarà già immersa nel clima natalizio più natalizio che ci sia. Un clima che potrebbe anche non dispiacerci, se non fosse per la malefica filodiffusione che da qualche anno a questa parte accompagna il mese di dicembre. Le casse dalle quali si propagano pezzi commerciali di basso livello a volumi da concerto metal sono nascoste. Non c’è nemmeno un cartello che avverta della loro presenza e poi la gente scappa oppure s’innervosisce e innervosendosi va a finire che non spende e

se non spende poi i negozi chiudono e se chiudono, capirete anche voi il finale, ecco, quello là. Così lo scorso anno ci siamo guardati in faccia e abbiamo deciso di andare in soccorso al nostro centro storico e contro certa musica filodiffusa che fiacca gli animi e le carni. Ecco, forse vi ricordate di “Tante belle cose”, la nostra canzone di Natale finita nella filodiffusione cittadina. L’hanno realizzata due fior di musicisti come Fabio Fantini e Andrea Franchi e senza vanto possiamo dire sia stata una ventata d’aria fresca nel panorama mondiale della musica filodiffusa. È facile allora capire la nostra reazione di fronte al baffone di verzura natalizia. Vuoi vedere, ci siamo detti, che come cambiano gli addobbi cambiano pure la playlist natalizia? Brivido di spavento e raccapriccio. Che per fortuna è durato poco: ci siamo subito rimessi al lavoro e messo in cantiere una nuova canzone con la quale vincere la grande battaglia della filodiffusione natalizia 2016.

DAI SEGNALI DI FUMO empoli AL GOSPEL di silvia amerighi

“C

om’è nato Internet? Effetto Sputnik, Tim Berners Lee, Page & Brin” è il tema dell’incontro organizzato dalla biblioteca comunale “Renato Fucini” lunedì 12 dicembre, dalle 17 alle 18, per il ciclo “Dai Segnali di Fumo ai Social”, condotto dall’autore Simone Terreni. Si partirà da ARPANET, per passare all’avvento del protocollo TCP/IP e alla nascita del World Wide Web, fino ad arrivare a Google, il più grande motore di ricerca di tutti i tempi. L’incontro è dedicato ai bambini da 7 a 12

anni. Lunedì 19 dicembre 2016 alle 21 al Teatro Excelsior va in scena “Un’ora di tranquillità” di Florian Zeller, con Massimo Ghini. Si tratta di una commedia moderna, brillante e divertente, costruita grazie al meccanismo del vaudeville, giocato tra equivoci e battute esilaranti. Per informazioni: 0571 81629-83758. Al Cinema Teatro La Perla, martedì 20 dicembre alle 21.30 è l’ora del concerto gospel di Natale con “The voices of victory”, realizzato all’interno della rassegna Toscana Gospel Festival. Per informazioni: 0571 72723.

CANZONIERE PISANO

pisa

di francesca sbandierata

S

ui lungarni pisani non si ricorda solo il cinquantesimo anniversario dell’Arno che supera le sponde. C’è qualcosa di diverso, di più attivo, di più musicale. Nel 1966 nasceva il Canzoniere Pisano, un movimento culturale e politico, legato alle lotte e alle manifestazioni, agli studenti e agli operai. Con Pino Masi si trasformò in Canzoniere del Proletariato ma l’intento rimase lo stesso: portare al pubblico le canzoni che raccontavano i tempi e le speranze. Il 9 dicembre Pisa ricorda il Canzoniere, anzi il cinquantesimo anno del Canzoniere Pisano, insieme a chi ancora oggi rappresenta da “cane sciolto” quel tipo di movimento. Al Cinema Teatro Nuovo saliranno sul palco voci e musicisti, riportando un tempo passato, ma ancora tanto necessario e vivo. Alessandro Finaz ed Enrico Greppi della Bandabardò, Francesco Moneti dei Modena City Ramblers, Tommaso Novi e Francesco Bottai de I Gatti Mézzi e Bobo Rondelli coloreranno le immagini in bianco e nero, a suon di musica. Ma anche Guelfo Guelfi, Michele Battini, Roan Johnson e Carlo degli Esposti daranno il loro contributo alla serata. Un appuntamento imperdibile, cari amici e compagni di cultura!


21 A QUEL PAESE

BEST INTRAVEL 2017: THE OSCAR GOES TO PISTOIA di alba parrini

C

ome ogni fine anno Lonely Planet propone la sua “best in travel”, in cui vengono proposte le migliori destinazioni mondiali per l’anno che arriva. Come ogni anno ci ritroviamo a programmare, per la prossima stagione, meravigliosi viaggi in luoghi lontanissimi ed esotici, o città d’arte dall’altro capo del globo. Ma quest’anno capita finalmente di trovare, alle più alte posizioni della classifica mondiale stilata dalla guida, una destinazione proprio dietro l’angolo, non molto conosciuta neanche dai toscani stessi. È il caso di Pistoia, che per la prima volta si affaccia alla ribalta dei riflettori del turismo internazionale proprio grazie alla pubblicazione appena uscita in libreria, che la colloca al sesto posto tra le dieci città da visitare nel 2017. Noi di Lungarno abbiamo cercato di capire cosa si può visitare a Pistoia in mezza giornata, giusto il tempo di una mini fuga da Firenze, per scoprirla e magari decidere di tornarci per un weekend. La stampa internazionale ha sempre definito Pistoia come una “little Florence”, un po’ come se fosse una frazione del capoluogo toscano. Questi preconcetti sono stati improvvisamente spazzati via con la nomina di Pistoia a Capitale Italiana della Cultura. Per capire il motivo di questa importante assegnazione, partiamo con la nostra passeggiata da Piazza del Duomo. La pavimentazione che stiamo calpestando è stata prima un foro romano, poi un brulicante mercato medievale e infine il cuore civico di una brillante città rinascimentale. Saliamo i 200 scalini del campanile e scrutiamo la regolare maestosità della piazza, con il suo Battistero a marmi verdi e bianchi e l’austero Palazzo Comunale. La piazza è unica nel suo genere, in quanto racchiude in sé tutti e 3 i poteri di uno Stato: Il potere Legislativo (Palazzo del Tribunale), quello esecutivo (Palazzo del Comune) e quello religioso (Cattedrale di San Zeno). In Piazza Duomo a luglio si svolge la giostra dell’Orso, un particolare tipo

di Palio Storico, ma se vi va di farci un salto a Natale non perdetevi il presepe allestito dal sarto Franco Melani, vero e proprio “rito” che si ripete da tredici anni a questa parte. I presepi sono una tradizione molto viva a Pistoia: se siete appassionati di natività non potrete perdervi la mostra PresepiAmo, nella chiesa della Madonna del Carmine dal 4 dicembre all’8 gennaio. Ma per una prospettiva diversa della città non possiamo non addentrarci nei sotterranei dell’Ospedale del Ceppo. Durante la Peste Nera del 1348 l’ospedale aveva bisogno di nuovi posti per accogliere i malati e si pensò di sfruttare al massimo anche i cunicoli al di sotto del palazzo. Durante l’epidemia molti furono i malati che destinarono tutti i propri averi al sanatorio, in segno di ringraziamento per le cure ricevute. Pistoia Sotterranea riscopre oggi le gallerie al di sotto del Ceppo, proponendo percorsi che

si snodano per circa 650 metri sotto l’ospedale. Le curiosità da vedere sono molte: lavatoi di origine medievale, un frantoio ma soprattutto le caratteristiche campane del soffitto che fungono da basamento per l’intero stabile… incredibile pensare che furono concepite nel medioevo! Il nostro piccolo tour non può non includere l’“Henry Moore toscano”, così definito proprio dalla guida “Best in Travel”, ovvero Marino Marini, che a Pistoia deve i natali. A Pistoia ha infatti sede la Fondazione Marino Marini che, oltre a gestire i musei omonimi cittadini, coordina le due sedi del museo di Firenze e Milano. Se siete a Pistoia dall’ora dell’aperitivo in poi c’è un posto da non perdere: Piazza della Sala, “sulla Sala” per dirla alla pistoiese, un quadrato più o meno regolare dove si affaccia una moltitudine di locali, pub e piccole osterie e dove sicuramente non ci si annoia mai.

BEST IN TRAVEL 2017… THE OTHER NOMINEES La Lonely propone anche altre destinazioni sicuramente imperdibili, e tra queste alcune chicche che vi vogliamo svelare. Nella categoria Top 10 Countries vi presentiamo l’Etiopia, anche questa un’inaspettata new entry, inserita grazie ad alcuni accordi con le compagnie aeree, adattissima a viaggiatori appas-

sionati di storia e trekking… e del caldo! Qui c’è praticamente sempre il sole. Tra le regioni, una nota d’affetto per le isole Azzorre in Portogallo, definite dalla guida “la nuova Islanda” grazie all’incredibile varietà di flora e fauna e ad una natura dirompente paragonabile

a pochi luoghi al mondo come le Hawaii o la Patagonia. Il Portogallo fa capolino anche nella categoria Best in Budget, con la sua Porto che offre musei low cost, tram vintage che attraversano in lungo e in largo la città, ottimi vini (avete presente il vino Porto? Non si chiama così per caso!) e street food gourmet

come la Francesinha: 2 fette di pane tostato che racchiudono un ripieno di carne di maiale e vitello, vengono sormontate da 1 uovo fritto e ricoperte di formaggio fuso, il tutto accompagnato, per tradizione, da una salsa golosa e patatine fritte! Di sicuro non ripartirete affamati.


Da gennaio 2017 non perderti neanche un numero di Lungarno. Scegli di diventare Socio Sostenitore. Riceverai ogni mese la rivista direttamente a casa tua, sosterrai l’Associazione Culturale Lungarno e ne diventerai socio con sconti e riduzioni per vivere la cultura sempre col sorriso. E se decidi di aderire a questa iniziativa da questo mese, riceverai in omaggio la borsina limited edition. Quindi, basta prenderci in giro. Lungarno è una cosa seria. Scopri come sostenerci su www.lungarnofirenze.it/merita

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23 FERMO IMMAGINE

DOMENICA

di mattia marasco

S

e c’è un momento in cui i fiorentini si concedono di assaporare ancora un po’ la vita semplice del centro, è la domenica mattina. Chi si veste di tutto punto per andare a Messa, chi approfitta dei mercatini occasionali, chi porta i figli nella prima zona verde a portata di piede – se il tempo lo permette – e così via. Per qualche ora si riappropriano di quegli spazi che nella quotidianità sono invasi da sandali, berretti e audio-guide. Qualcuno si saluta dopo tanto tempo e parla del più e del meno, ma c’è anche chi fa finta di non vedersi – in fondo si sa che noi fiorentini non perdiamo mai occasione per un po’ di polemica – sembra quasi che Firenze si trasformi per un momento in un piccolo grande paese. Si fa strada a fatica quel senso di appartenenza che ormai il più delle volte se ne sta nel suo angolino senza disturbare nessuno e lasciando la città sotto i riflettori del mondo. http://www.lamiafirenze.mattiamarasco.it mattia.marasco@gmail.com

PALESTRA ROBUR - lezioni di ginnastica culturale per fiorentini

LA ZTL di leandro ferretti

S

i chiudevano i Settanta, debuttavano gli Ottanta e a Firenze si svelava una delle più note e temute sigle del quotidiano, la ZTL ovvero Zona a Traffico Limitato. Andava, per l’appunto, a limitare l’accesso veicolare all’angusta porzione centrale della città, oggi nota come “area Unesco”. Basta parcheggi in piazza della Repubblica, basta sfrecciare liberamente in piazza Duomo, addio alle foto vintage di automobili che scorrazzano in piazza della Signoria. La ZTL preistorica cominciava dalla linea dell’Arno e terminava a nord in piazza S. Marco, a ovest alla Stazione, a est in piazza S. Croce. Fu implementata qualche anno dopo con un drastico allargamento da Graziano Cioni, fino ad includere l’Oltrarno e altre zone nei quattro punti cardinali. Si parlava allora di inquinamento, di vivibilità, di rumori, di numero veicoli giornalmente transitanti. Se ne parla ancora oggi. Chissà che cosa veramente è cambiato.

a entro7 n g e s n o c aio 201 3 febbr

A_ZERO VIOLENZA! PER UN MANIFESTO CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE CONCORSO PER SELEZIONARE UN'OPERA GRAFICA o DA DIFFONDERE NEI CIRCOLI ARCI DI FIRENZE EtrPROVINCIA egna en 17 cons raio 20 10 febb

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24 NODI DA SCIOGLIERE

MAMME A FIRENZE

QUESTA VOLTA AUTOINVITATEVI di martina milani

D

icembre è un po’ come agosto: è il mese in cui si devono ricomprare le agende, ci sono le vacanze sì, ma bisogna anche preoccuparci del nuovo inizio. È il mese dell’ansia da prestazione, delle scuse, dei “non posso venire, ho già fissato un’altra cena” e delle bottiglie di prosecco comprate al volo in un supermercato in chiusura. Se non fossimo invitati da nessuna parte, ci stresseremmo di più o di meno? Un modo per ribaltare lo schema c’è. Basta fissare un

appuntamento a cui non si è attesi e di cui fino all’ultimo non si sa nulla: né chi c’è, né cosa si mangia, né dove si svolge. Le Cene Segrete sono la pagina della vostra agenda che torna ad essere bianca. “Le abbiamo ideate come un’esperienza semplice eppure unica, che mette insieme buon cibo, location esclusive e una dose di sorpresa quindi di gioco” spiega Matthew Lundi che insieme ad Arianna Poisson ha fondato Cuisine Collectif, collettivo che organizza anche catering, corsi di cucina ed eventi rimescolando la vita delle persone. Ad Impact Hub Firenze, Cuisine Collectif cura il social lunch del mercoledì, che è improvvisamente diventato il giorno più affollato della settimana. Se volete conoscerli e regalarvi anche voi una sorpresa, autoinvitatevi alla prossima cena segreta del 15 dicembre. www.cuisinecollectif.eu

SULLA PELLE

DICEMBRE BAMBINO di cristina romeo

I

l Museo di Palazzo Vecchio propone ai bambini di età compresa tra i 4 ed i 7 anni un viaggio alla scoperta dei colori, intitolato Piccole storie di colori. Durante l’attività i bimbi conosceranno le materie prime da cui nascono i colori e li individueranno in un percorso tematico tra le sale del Museo. Sabato 17 l’attività sarà dedicata al rosso, colore simbolo della vitalità e del potere. Per prenotazioni: 055 2768224. Il 18 dicembre alle 16 il “Giardino di Archimede - Un Museo per la matematica”, in via San Bartolo a Cintoia, apre a bambini e famiglie in occasione delle Domeniche Matematiche. Sono in programma una visita guidata alla scoperta delle macchine e strumenti presenti nel Museo ed un laboratorio di origami di Natale. Per prenotazioni: 055 7879594. Il 26 ed il 27 dicembre al Teatro Puccini andrà in scena Il Piccolo Principe, uno spettacolo per tutta la famiglia, tratto dal magico racconto di Antoine de Saint-Exupéry. Per ulteriori informazioni: 055 362067. http://www.mammeafirenze.it

IN CITTÀ TUTTO TRANQUILLO

UNA ZAMPA SUL CUORE di nanni the pug

di valentina messina

SYLVIE BOVARY

C

hi lo dice che “da grandi” si debba scegliere di fare o essere solo una cosa? Questo piccolo seppur grande dubbio esistenziale è stato sciolto dal mio incontro con Sylvie Bovary. Una bionda dal viso angelico su un corpo che, senza il suo scudo fatto d’inchiostro che la ricopre dalle tempie alle caviglie, si sentirebbe nuda e in imbarazzo. Ma come definire un’osservatrice in movimento che cerca costantemente di arricchire il suo bagaglio culturale? Sylvie è una ragazza dal nome d’arte alla francese, una sognatrice che sperimenta soprattutto su di sé. Tatuatrice di giorno (nonché fondatrice di Holy Ink Tattoo Studio, che è il suo santuario dell’inchiostro) e performer di burlesque di notte: Sylvie è un’artista a trecentosessanta gradi che nel corso del tempo è riuscita a coniugare varie passioni. Come quella per la moda, ha infatti un passato come illustratrice e designer: “Mi sono sempre sporcata le mani d’ inchiostro, solo che prima usciva dai pantoni e finiva sulla carta e adesso esce da una macchinetta e finisce sotto la pelle”. E l’amore per il palcoscenico. Sylvie sprigiona colori soprattutto durante le sue performance, essendo anche direttrice artistica del “Queerlesque”. Trovo che sia la dimostrazione tangibile della poliedricità. Io non ho ancora deciso cosa fare da grande, ma intanto inizio a scrivere la mia letterina a Babbo Natale lasciandomi ispirare da lei.

E

siste in quasi tutta Italia ed è un luogo che porta la firma costitutiva di Giuseppe Garibaldi. ENPA, Ente Nazionale Protezione Animali, è nata nel 1871. Potete andarci per tutto, sono veri e propri ambulatori veterinari ed è anche sede delle Guardie Zoofile, quelle che vi fanno la multa se trasgredite le regole nelle aree pubbliche - museruola, guinzaglio, raccolta della cacca - ma che vi aiuteranno anche nei casi in cui notate animali maltrattati. In Toscana è in quasi tutte le grandi città (a Firenze sono in Via Ricasoli 73/r, tel 055.213296) e se avete bisogno hanno volontari veterinari che potranno darvi una mano per qualsiasi evenienza. Sicuramente più economico di tanti veterinari privati, dovrete diventare soci per usufruire dei servizi, ma una tessera aiuta loro ed aiuta noi, sia che abbiate quattro zampe o siate bipedi. L’Enpa è un’associazione che ha bisogno di aiuto, e quando le stelline luminose sono appese nelle strade il vostro cuore s’intenerisce. Andate sul loro sito www.enpa.it e cercate di capire cosa potete fare. Ma non limitatevi al bianco Natale per essere solidali: una zampa sul cuore mettetela in ogni stagione.


25 NIENTE PANICO

È IL NATALE di tommaso ciuffoletti

È

uscire la mattina per andare a fare colazione. Arrivare al bar e trovarci dentro qualche sfigato d’avanzo del giorno prima. Che mangia la pasta sporco di crema. Ti guarda e ti dà fastidio. E la barista che si crede strafiga che ti serve dopo un’ora perché sta parlando con lo sfigato. E allora monti il tuo miglior sguardo di disprezzo. Di quelli che ti fanno brutto il muso e i modi. Anche se non t’hanno fatto niente, ma li odi. E vuoi che lo sappiano. E l’odio s’annida nei piccoli gesti. La pasta sbocconcellata per sbriciolare ovunque, il sospiro di disprezzo e fastidio, il resto che “tieni, si fa pari che ho fretta”, a dargli a intendere che gli lasci la mancia non per rispetto, ma per il suo contrario. E anche quando esci dal bar te lo senti bene addosso quello sguardo da stronzo. E decidi di continuare a

indossarlo mentre cammini come uno stronzo. Con la voglia di esserlo. Uno stronzo sereno e soddisfatto che al prossimo coglione che mi

passa davanti gli do uno spallata che giri l’angolo e c’è una signora che potrebbe essere tua zia che accompagna a scuola una bambina con lo zaino. E la bambina zoppica vistosamente per qualcosa che potrebbe essere una malformazione. E come sparisce in fretta quello sguardo da stronzo, ti appiattisci alla parete, la bambina ti guarda, avanza lentamente tenendosi a tua zia, ha due code nere in testa, gli occhiali buffi e ti sorride. E quando è passata stai sorridendo anche te. Ecco, quello è il Natale. E non me ne fotte una bella sega delle vostre considerazioni da presunti cinici.

LA SCIABOLATA

LE FREGNACCE DEL ROCK di riccardo morandi

“Ieri ho detto a quello dell’Enel che ero frocio.” Manuel Fantoni

D

ipende da quando pescherete Lungarno, questo mese, se prima o dopo il 4 dicembre. Tutto potrà essere vecchio, decadente, tronfio forse più della visione di Linea Notte con la borsa dell’acqua calda. Oppure nuovo, vitale, emozionante forse più di un pareggio sul campo della Juventus. Sono artifizi, come lo è stato il rock per generazioni intere. Religione per il giovane o per chi vuol rimanere tale, codificata con gesti di ribellione allo stesso modo delle fa-

vole, che i vocalist nelle discoteche di periferia ci imponevano. Ci hanno raccontato un sacco di fregnacce, i rocker, però ci sentivamo sempre giusti, ribelli, liberi. Non è nichilismo questo, è oggettività, e l’ho riassaporata ascoltando un live degli Afterhours, una delle band a cui son più legato. Parafrasi fantastiche, tocchi poetici mescolati in un mix di stereotipi incrociati fra Stati Uniti, Londra e un poliziottesco del 1975. Il punto è che l’Italia non è un paese decadente e nemmeno vecchio, anche se vogliono farcelo credere. In Italia non siamo a Londra, e a Londra non siamo a Civitavecchia. Avete mai visto i Doors mangiare un’orata al forno con un bicchere di bianco? No. Non riusciremo mai a fare rock,

così come non riusciamo a fare la rivoluzione: ma è un bene. Perché pur volendo cambiare non vogliamo cambiare. Ci basta raccontarle. Moriremo democristiani, perché lo siamo. Ci stiamo solo allungando male la vita.

FARFALLE

DISSOCIAZIONE MAGICA di the nightfly

È

la solita storia: la dissociazione dell’anima. Ognuno di noi ci convive: il lato acustico della vita, e quello elettrico. A intervalli irregolari scegliamo il lato della strada sul quale camminare. Sì. A 13 anni misi sul piatto Harvest di Neil Young per capire che le due cose possono convivere. La musica è la miglior terapia per comprendere il meccanismo della vita. E sulla strada, un bel po’ di anni dopo, ho incontrato Dave Matthews. Wow. Amore al primo ascolto. Quante notti alla radio a far volare #41, Crash into me e tante altre fantastiche farfalle. Beh, ad aprile Dave torna in Italia: tre concerti

tra Padova, Milano e Torino. Viene con Tim Reynolds, chitarrista assoluto e suo compagno di viaggio da sempre. Sarà una fantastica primavera, me lo sento. Stavolta l’acustica avrà la priorità, e io vi consiglio di trovare un live di Dave e Tim insieme per capirne l’impatto emotivo. Certo, quando c’è tutta la band è una festa pura. Ma anche la coppia, sul palco di un teatro, saprà come conquistarvi il cuore.


26 CASA JAZZ

FIRENZE SUONA IL “MONDIEUX” JAZZ di giulia focardi

U

na città che continua a vibrare a suon di jazz, Firenze: se l’inizio dell’autunno era stato caratterizzato contemporaneamente dall’esplosiva rassegna del Musicus Concentus, Super Jazz, dall’avvio della stagione della Sala del Rosso e della sempreverde ditta Oltrarno, il testimone ideale tra novembre e dicembre passa al Pinocchio Jazz e al Nof. Ed è proprio alla rassegna del club di borgo San Frediano che ci vogliamo dedicare. Mondieux Jazz, curata dal batterista Stefano Tamborrino, giunge quest’anno alla sesta edizione e si immerge, con otto appuntamenti originali, nelle pieghe più saporite del jazz. Iniziata il 7 novembre con la Pianoforte Night, kermesse di talentuosi pianisti italiani, ha visto susseguirsi, nei primi quattro appuntamenti in calendario, anche polistrumentisti di altissimo livello come Franco Santarnecchi, progetti al debutto come il Trioness del trio della contrabbassista Federica Michisanti e il suono scuro, viscerale, notturno dei Mr Rencore (Baldacci, Paoletti, Scardino). La programmazione si aprirà il 5 dicembre, con

un trio inedito dello stesso Tamborrino, Don Karate, che lo vedrà impastare materiale sonoro, senza virtuosismi di sorta, insieme a Pasquale Mirra (vibrafono) e Francesco Ponticelli (basso). Il 12 sarà la volta dei Nuddu di Simone Tecla (batteria), Pietro Spitilli (basso), Leonardo Rizzi (piano) e Lorenzo Baldini (sax), una band che unisce suoni futuristi e canzone popolare, jazz e blues, rock ed elettronica in un gustoso e godibile equilibrio. Il 19, Gabriele Evangelista, uno dei contrabbassisti di nuova

generazione più amati e incisivi (non è un caso che Stefano Bollani lo abbia voluto al suo fianco nel suo nuovo programma Rai “L’importante è avere un piano”) si esibirà in prima nazionale con il suo quartetto, in un progetto nato su commissione per SIAE: insieme a lui Gabrio Baldacci, Pasquale Mirra e Bernardo Guerra. Mondieux Jazz si concluderà il 26 con una speciale jam session di Santo Stefano “aperta a tutti coloro che desiderano partecipare a uno scambio di idee in musica”. Buon sonoro Natale!


27 di gianluca danti

TOP 2016

I 20 DISCHI DELL’ANNO

1. 2. 3.

RADIOHEAD A MOON SHAPED POOL XL Recordings

SAVAGES ADORE LIFE Matador

THE LAST SHADOW PUPPETS EVERYTHING YOU’VE COME TO EXPECT Domino

4. PJ Harvey The Hope Six Demolition Project Island Records 5. Daughter Not to Disappear 4AD 6. DIIV Is the is Are Captured Tracks 7. Angel Olsen My Woman Jagjaguwar 8. Warpaint Heads Up Rough Trade 9. Goat Requiem Sub Pop 10. Agnes Obel Citizen of Glass PIAS America 11. Preoccupations Preoccupations Jagjaguwar 12. Jenny Hval Blood Bitch Sacred Bones 13. Weyes Blood Front Row Seat to Earth Kemado Records 14. Birthh Born in the Woods WWNBB 15. Marissa Nadler Strangers Sacred Bones 16. The Avalanches Wildflower XL Recordings 17. Teho Teardo & Blixa Bargeld Nerissimo Specula Records 18. Cosmo L’ultima festa 42 Records 19. Eagulls Ullages Partisan Records 20. Quilt Plaza Mexican Summer

ESBEN AND THE WITCH OLD TERRORS Season of Mist

Gli Esben and The Witch sono una band dalla radice post punk ma con un sound ricco ed influenzato dalla cinematografia (i film di David Lynch su tutti) e dalla letteratura di James Ballard. Vengono da Brighton ma da poco si sono trasferiti a Berlino, dove hanno registrato il loro quarto album “Old Terrors”; un lavoro composto da 4 lunghe suite, malinconiche e a tratti surreali, forse non particolarmente malleabili per i pochi avvezzi al genere, ma in grado di focalizzare come non mai i punti di forza sonori delle band britannica. Il trio capitanato da Rachel Davies ha un’ottima reputazione in tutta Europa, soprattutto per i live dove riescono a sprigionare al massimo la loro energia ma anche la loro componente poetica, “Marking The Heart Of A Serpent” è il brano più evocativo in questo senso. TIGER! SHIT! TIGER! TIGER! CORNERS To Lose La Track

Tra il 2008 e il 2009 hanno portato il loro esordio “Be Yr Own Shit” tra Manhattan e Brooklyn fino ad arrivare nel 2010 al famosissimo festival South By Southwest (SXSW) di Austin in Texas e ad aprire il tour dei Male Bonding, stiamo parlando dei Tiger! Shit! Tiger! Tiger!. Tornano con un nuovissimo album che si intitola “Corners” e che fonde la potenza dell’indie rock statunitense con le melodie sognanti dello shoegaze d’oltremanica. Muri di chitarre e suoni ruvidi che non disdegnano anche rapide incursioni melodiche, già dalla preview “Weird Times”. Escono ancora per To Lose La Track, straordinaria realtà che negli ultimi anni ha sfornato alcune delle migliori produzioni italiane, vedi Fine Before You Came e Fast Animals and Slow Kids.

MADE IN FLORENCE di gabriele sobremesa BLUTWURST - YOĞURT Il collettivo Blutwurst, fondato a Firenze nel 2011 da musicisti attivi nell’improvvisazione radicale e nella musica sperimentale, è giunto alla sua ideazione dopo lo studio e l’esecuzione di lavori e opere di compositori americani del secondo Novecento e grazie a un forte interesse per l’universo sonoro di Giacinto Scelsi, Eliane Radigue e La Monte Young. A pochi mesi di distanza dal loro primo lavoro discografico “Tenebrae” (via Tempo Reale Collection), l’ensemble toscano torna sul formato vinilico per la label inglese Negative Days con la concretizzazione del progetto Yoğurt, nato nel 2013, che viene finalmente documentato dopo tre anni di esplorazioni elettroacustiche. Attraverso l’ascolto dei tre brani che compongono l’album si percorre un suggestivo cammino che traccia nitidamente lo studio sonoro e le intenzioni degli otto musicisti, mentre i 40 minuti scarsi di durata scorrono agili tramite un minimalismo apparente che nasconde progressivi e funzionali arricchimenti di suoni unisoni, bordoni e distorsioni. Yoğurt è l’ennesima conferma della continua evoluzione di un gruppo di musicisti locali che spero, grazie anche all’interessamento di un’etichetta estera, riesca ad esportare nel mondo il loro talento. Confido, proprio riguardo a questo, che la loro prossima data al prestigioso Cafe Oto di Londra, tempio della sperimentazione musicale europea, sia il passo verso questa direzione. I Blutwurst sono Cristina Abati, viola; Marco Baldini, tromba; Maurizio Costantini, contrabbasso; Daniela Fantechi, fisarmonica e pianoforte; Luca Giorgi, sintetizzatore analogico, registratori a nastro, no-input mixer; Michele Lanzini, violoncello; Edoardo Ricci, sassofono contralto e clarinetto basso; Luisa Santacesaria, harmonium e pianoforte. suoni@lungarnofirenze.it


28 di gabriele ametrano SUDORE di Jorge Amado edito da Einaudi - pag. 146 - euro 10

Quanto può essere attuale un romanzo del 1934? Basta una frase per capirlo: “il popolo è più forte della miseria”. Siamo a Salvador de Bahia, in un caseggiato in cui abitano più di seicento persone in piccoli locali. Un luogo promiscuo, senza fede e senza educazione. In questo edificio vive chiunque abbia bisogno di un riparo, famiglie senza troppi soldi, prostitute, viaggiatori, operai. Un popolo che cerca di vivere, senza mai abbandonare una speranza di riscatto. Sudore di Jorge Amado (pubblicato da Einaudi) è un capolavoro di attualità. Perché in quella situazione maleodorante purtroppo anche oggi vivono centinaia (per non dire migliaia) di persone, donne e uomini in fuga, lavoratori sottopagati. Un popolo che vive alla deriva, nella miseria silenziosa che il perbenismo indifferente ha relegato ai margini. E Rua Pelourinho di Amado è il luogo del destino, una strada in cui voci e sentimenti s’infrangono quotidianamente nella cruda realtà che riporta a terra ogni sogno. Un sopravvivere che a volte diventa

baldoria, a volte rabbia e violenza. Tra i tanti personaggi c’è chi ha viaggiato per il mondo, chi è stato sfortunato nell’intraprendenza, chi è scappato, ma anche chi ha sempre visto solo ed unicamente quel selciato. E se con i denti si strappa un poco di felicità e d’amore, con lo stesso spirito di sopravvivenza i personaggi di questa storia troveranno il coraggio di unirsi e combattere. Basterà un piccolo ed insignificante episodio a creare un senso di comunanza, un’unione che nella disperazione del “non c’è niente da perdere” porta tutti ad essere uguali e solidali contro uno stato di cose che schiaccia e sopprime. A quasi cento anni di distanza questo libro riporta alla luce la necessità di vivere in maniera decorosa, credendo in quella vecchia e cara idea di “essere tutti uguali”. Perché se per la statistica con due polli e due persone il risultato è che ne mangiano uno a testa, ieri come oggi c’è chi ne mangia due e chi nessuno. E allora prima o poi anche gli statisti capiranno che i calcoli non sempre sono esatti.

LIBRI SOTTO L’ALBERO di sara vergari LA SAGA DI GOSTA BERLING di Selma Lagerlof edito da Iperborea - pag 504 – euro 19

Per questo Natale ci vuole qualcosa da scoprire, non i soliti racconti di Dickens che, per quanto belli, abbiamo ormai letto e riletto. Nelle terre di Babbo Natale -in Svezia- è vissuto un premio Nobel spesso dimenticato, una donna di nome Selma Lagerlof. Per essere più precisi si tratta del primo Nobel assegnato ad una scrittrice, che era invece destinata a diventare maestra elementare. Il suo romanzo d’esordio, La saga di Gosta Berling, viene pubblicato proprio per le feste di Natale del 1891 ed ha un sapore squisitamente fiabesco e nivale. Un gruppo di giovani avventurieri, un po’ eroi e un po’ spensierati bevitori, affronta vicende che sfociano nella leggenda e nel mito e che rendono in tutto il suo fascino il paesaggio del Nord. Su di loro domina la figura di Gosta Berling, pastore divinamente bello, che attrae a sé chiunque incontri come con un incanto ipnotico. Una saga che suscita lo spirito magico del Natale accompagnandoci per tutte le feste.

NOTTI DI DICEMBRE. RACCONTI DI NATALE a cura di G. Padovani, R. Verdirame edito da Sellerio - pag 350 – euro 14

Per il countdown dei giorni che mancano al 25 dicembre ogni sera aprire una casella del calendario dell’avvento e leggere un racconto di questi: Notti di dicembre. Racconti di Natale. Si tratta di una miscellanea di racconti di alcuni trai più grandi autori italiani a cavallo tra ‘800 e ‘900, quando il genere della letteratura natalizia riempiva le case della borghesia e non solo. Da Tarchetti a Pirandello, dalla Deledda a Pascoli ci viene raccontata la festività natalizia sotto punti di vista molto lontani e che trovano una continuità in questa raccolta. Alcuni ne comunicano il carattere religioso e della natività in senso più tradizionale, altri ci sorprendono con storie che sfociano nel giallo o nel comico più grottesco. Molti di questi autori, come De Amicis, Fogazzaro ed altri, ci possono sembrare lontani dallo scrivere un racconto di Natale e allora è un modo per conoscere qualcosa in più sui nostri classici e riscoprire con loro la magia millenaria del Natale.

ESERCIZI DI STILE / gabrieleametrano.com


29 di marta staulo OMINI DI PAN DI ZENZERO

N

on so quale sia stata la vostra prima esperienza con lo zenzero, la mia credo sicuramente di poterla ricondurre ad una crisi acuta di starnuti. Spezia pungente, coriacea, eclettica, persistente, curativa e dalla provenienza di primo acchito poco chiara; una definizione che mi calzerebbe a pennello. Mi diverte vedere come nei secoli scorsi era moda imperante impadronirsi dell’esotico e farne proprio elemento culinario e culturale. Lo zenzero infatti ci disorienta. Impera nella cucina asiatica, che dovrebbe ignorare l’esistenza del Natale, e allo stesso tempo regna nei dolci del nord Europa, seguendo la stessa rotta della cannella. Forse è proprio alle sue proprietà di idraulico liquido che lo troviamo a conclusione, candito o solo come aroma, di sontuosi pasti natalizi. Perché prima di occupare in salamoia, vicino al wasabi, l’unico angolino vuoto dei vostri tavoli all you can eat, lo zenzero, come ci ricordano gli Elio e Le Storie Tese, si insinuava a profumare qualsiasi cosa fosse riconducibile al Natale e a tutta l’incarrettata di cose belle che il Natale e il marketing che lo infiocchetta, promette di portarci, spesso tramite domanda scritta su carta intestata. Non so in che momento abbiamo perso l’abitudine di scrivere letterine di Natale, di salire in piedi sulla sedia a fine pranzo per farfugliare due rime messe in croce e comprendere in quel momento la dura legge del mercato, quella per cui una misera figura, unita ad un giro di tavolo e di salive multiple stampate in faccia, erano il prezzo da pagare per intascare, se ti andava bene, cinquantamila lire, che mi appare oggi come un’ingiusta ricompensa allo scoprire che Babbo Natale non esiste. Quello che avrei dovuto chiedere a Babbo Natale, prima di scoprire che era solo una comparsa della ColaCola Company, era che mi portasse in dono - anche solo per un anno intero - la Sazietà, che come parola mi fa già strano vederla scritta, per quanto possa attestare che accompagnarsi ad un uomo che fuma sigarette elettroniche all’aroma vanilla cookies può dare grossi risultati per ciò che concerne la fame implacabile. Non so nemmeno dire in quale momento abbiamo perso l’abitudine di depositare su carta quello che desideriamo, anche senza recapitarlo in espressione diretta all’oggetto dei nostri desideri. Perché questo è un periodo che ci impone sempre di domandare a noi stessi cosa (o chi) ci manca e cosa fare, a chi votarci eventualmente per averlo (si rimanda al numero di gennaio per i buoni propositi). E se a questa domanda alcuni di noi possono rispondere con “un tostapane!”, ad altri vengono a galla mostri che non restano sotto l’albero. Non per altro il 25 dicembre risulta dalle statistiche essere il giorno in cui nel mondo aumentano in maniera esponenziale i tentativi di suicidio. Ma se quando “il cuore domanda, cos’è che manca?” (Nuotando nell’aria - Marlene Kuntz) qualcuna di voi osa solo rispondere “‘un fidanzato” o “un figlio”,’ io ho la risposta giusta per mettere a tacere per un po’ i vostri bisogni da zitella. Il Natale per chi ha il fiato della Lorenzin (ndr Beatrice, Ministra della salute) sul collo, e forse nemmeno la materia prima per pensare a quella cosa che fa rima con natività e si chiama maternità, può diventare occasione di comune esorcizzazione in cucina. Organizzare un cookie party dove realizzare con le amiche un biscotto a forma di uomo, declinabile a seconda dei bisogni personali in neonato o maschio trentenne, può risolvere almeno per una serata le vostre ansie e dare una botta di vita ai vostri orologi biologici. Ancora meglio se accompagnate da notevoli quantità di vin brûlé. Per chi non volesse ancora cimentarsi nella creazione in pasta di esseri umani ideali di cui aspira la compagnia, alle più sanguinarie consiglierei la versione voodoo, che consiste nello sfornare copie precise dell’uomo dei vostri tormenti a cui, a seguito cottura, staccare a morsi gambe, testa e braccia o altre parti sensibili dopo averle accuratamente glassate.

INGREDIENTI Per i biscotti: 350 g farina 00, 150 g zucchero,150 g burro, 150 g miele, 1 uovo, 1 cuc.no bicarbonato, 2 cuc.ni zenzero in polvere, 1 cuc.no cannella in polvere, 1/4 cuc.no noce moscata in polvere,1/4 cuc.no chiodi garofano macinati, 1 pizzico di sale Per la glassa: 300 g zucchero a velo, 1 albume, 1 limone


30 di virginio - illustrazioni di iucu

Alla fine, sembra non si andata così male. Hai lottato molto quest’anno, e ottenuto abbastanza, quindi tutto sommato la fortuna è stata dalla tua parte. Ma prima di chiudere i conti, approfitta di questo dicembre per goderti i piaceri dell’amore. Chissà, magari proprio a capodanno potresti incontrare qualcuno di importante per la tua vita futura.

Dicembre, mese di panettoni, regali, corse ai negozi, shopping compulsivo, parenti, cene, visite ai parenti. Ecco, scordatelo. A te adesso occorre molto relax, stai attento a non farti risucchiare dal vortice dei preparativi natalizi. Prenditela comoda, cerca di evitare di arrivare stanco e stressato al nuovo anno. Soprattutto non accollarti tutto, fai lavorare anche gli altri!

Occhio al finale col botto. E sì, perché diciamolo pure, questa volta si fa sul serio. È possibile che si avveri il tuo desiderio, che finalmente dopo tanto cercare tu possa trovare qualcuno con cui condividere la tua vita e le tue passioni, e che questa storia possa arrivare lontano, molto molto lontano. Una roba che poi potrebbe finire tipo “E vissero tutti felici e contenti”.

E vabbè, diciamo che quest’anno poteva finire meglio. Ma questa volta non dipende da te, quanto da chi ti sta intorno. Qualche invidioso cercherà di approfittarsi di te e proverà a portarti via una parte del tuo lavoro, o comunque prendersene il merito. Non lasciarti abbattere dalle critiche, pensa che fra poco comincia un anno nuovo tutto da scoprire.

Ma quanto ti piacerà fare i resoconti di fine anno eh? Fai bene, perché quest’anno puoi ritenerti soddisfatto di quel che hai ottenuto. Ma te lo meriti, visto quello che hai dovuto passare. In ogni caso, ora è il momento di concederti un momento straordinario. Ricordati sempre che l’anno appena passato ti ha dato molto e non aver paura di sorridere a quello nuovo.

Sembrerà banale, ma nel tuo caso niente ci sta bene come la famosissima frase “tutto è bene quel che finisce bene”. Dicembre infatti ti porterà una certa solidità economica e qualche altra piccola soddisfazione personale. Non adagiarti troppo sugli allori però, c’è ancora da lavorare per arrivare a completare il tuo concetto di felicità, ma sicuramente ora sarà più facile arrivarci.

Ma guarda, te l’ho detto il mese scorso e te lo ripeto ora. Ogni giorno che passa, la tua vita sarà sempre migliore. Nonostante tutte le difficoltà che hai dovuto superare quest’anno, scoprirai che la vita è bella a prescindere da tutti i tuoi problemi e questioni, e che non tutte le esperienze negative hanno conseguenze negative, anzi, è grazie a queste situazioni che si impara.

Bene, fossi in te concentrerei i miei sforzi sul lavoro per terminare l’anno nel migliore dei modi. Magari è la volta buona che arriva quella promozione, o anche un premio inaspettato. Non ti dimenticare però di dedicare qualche attenzione particolare alla persona che ami, di qualsiasi tipo, anche piccoli gesti, purché degni di attenzione.

Dicembre ti porterà finalmente pace e armonia. Avrai tempo per un po’ di relax e per rivedere l’anno passato. Hai fatto un grande progresso a livello personale, ora sei più equilibrato e riesci ad affrontare lo stress più facilmente. Non aver paura di parlare apertamente con le persone, anche se all’inizio l’onestà potrebbe rivelarsi un po’ spiacevole.

Anche per te, come tutti, è tempo di resoconti e bilanci. Se negli ultimi mesi sei stato attento e hai seguito i miei consigli, dovresti essere già pronto per ripartire di slancio. Anche se l’anno che ti lasci alle spalle è di per sé già abbastanza buono, posso assicurarti che la tua annata deve ancora arrivare, e ti posso assicurare che lo farà presto. Ti senti pronto?

Ovunque io guardi, vedo un sacco di segni positivi, e sembra che in questo mese le stelle e i pianeti si siano messi a posto proprio per te. Inoltre, tu che sei il re della socialità sarai contento di sapere che ti aspetta un fine anno pieno di divertimento e serate allegre dove potrai approfittarne per rafforzare i rapporti con le persone che conosci e, perché no, anche con quelle che ami.

E così l’anno nuovo arriverà e non te ne renderai neanche conto, visto il daffare che avrai in questo ultimo mese. Ci sarà di mezzo un po’ di tutto, come la famiglia, una nuova fiamma, magari qualche giorno di passione, i preparativi per le feste, i regali. Insomma, voglia di andare avanti, di affrontare un nuovo anno senza guardarsi troppo indietro. Come vorrei essere dei pesci pure io...




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