Mercoledi ceneri b 15

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MERCOLEDÌ DELLE CENERI - ANNO B (VIOLA) 18 FEBBRAIO 2015 icordati che sei polvere». Con questo giorno di penitenza e di digiuno – il Mercoledì delle Ceneri – iniziamo un nuovo cammino verso la Pasqua di Risurrezione: il cammino della Quaresima. Il segno liturgico della cenere è un segno materiale, un elemento della natura, che diventa nella Liturgia un simbolo sacro, molto importante in questa giornata. Anticamente, nella cultura ebraica, l’uso di cospargersi il capo di cenere come segno di penitenza era comune, abbinato spesso al vestirsi di sacco o di stracci. Per noi cristiani, invece, vi è quest’unico momento, che ha peraltro una notevole rilevanza rituale e spirituale: camminiamo verso la Pasqua, cambiando completamente la nostra vita, sotto la potente azione dello Spirito Santo.

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ANTIFONA D’INGRESSO

in piedi

Tu ami tutte le tue creature, Signore, e nulla disprezzi di ciò che hai creato; tu dimentichi i peccati di quanti si convertono e li perdoni, perché tu sei il Signore nostro Dio. Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Ass. Amen Cel. Il Dio della speranza, che ci riempie di ogni gioia e pace nella fede per la potenza dello Spirito Santo, sia con tutti voi. Ass. E con il tuo spirito Si omette l’atto penitenziale, sostituito dal rito di imposizione delle ceneri

COLLETTA Cel. O Dio, nostro Padre, concedi al popolo cristiano di iniziare con questo digiuno un cammino di vera conversione, per affrontare vittoriosamente con le armi della penitenza il combattimento contro lo spirito del male. Per il nostro Signore Gesù Cristo... Ass. Amen

Dopo la catastrofe di un’invasione di locuste che ha devastato il paese, il profeta invita il popolo a una conversione sincera (prima lettura). Questo

è il primo invito che ci viene rivolto da Dio all’inizio della Quaresima. Con grande forza, l’apostolo Paolo ci invita ad approfittare di questo tempo di grazia e di salvezza, rivelandoci la ragione dell’offerta di Dio: Cristo si è fatto peccato per rendere possibile la riconciliazione (seconda lettura). Per tornare all’ideale cristiano al quale siamo invitati in questo periodo, Gesù ci ricorda tre mezzi: la preghiera, il digiuno e l’elemosina. Ma fatti con sincerità (Vangelo).

PRIMA LETTURA

Seduti

Dal libro del profeta Gioèle (2,12-18) Così dice il Signore: 12«Ritornate a me con tutto il cuore, con digiuni, con pianti e lamenti. 13Laceratevi il cuore e non le vesti, ritornate al Signore, vostro Dio, perché egli è misericordioso e pietoso, lento all’ira, di grande amore, pronto a ravvedersi riguardo al male». 14Chi sa che non cambi e si ravveda e lasci dietro a sé una benedizione? Offerta e libazione per il Signore, vostro Dio. 15Suonate il crono in Sion, proclamate un solenne digiuno, convocate una riunione sacra. 16Radunate il popolo, indìte un’assemblea solenne, chiamate i vecchi, riunite i fanciulli, i bambini lattanti; esca lo sposo dalla sua camera e la sposa dal suo talamo. 17Tra il vestibolo e l’altare piangano i sacerdoti, ministri del Signore, e dicano: «Perdona, Signore, al tuo popo-


lo e non esporre la tua eredità al ludibrio e alla derisione delle genti». Perché si dovrebbe dire fra i popoli: «Dov’è il loro Dio?». 18Il Signore si mostra geloso per la sua terra e si muove a compassione del suo popolo. Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio

SALMO RESPONSORIALE

(Sal 50)

Rit. Perdonaci, Signore: abbiamo peccato

Pietà di me, o Dio, nel tuo amore; nella tua grande misericordia cancella la mia iniquità. Lavami tutto dalla mia colpa, dal mio pecRit. cato rendimi puro. Sì, le mie iniquità io le riconosco, il mio peccato mi sta sempre dinanzi. Contro di te, contro te solo ho peccato, quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto. Rit. Crea in me, o Dio, un cuore puro, rinnova in me uno spirito saldo. Non scacciarmi dalla tua presenza e non privarmi del tuo santo spirito. Rit. Rendimi la gioia della tua salvezza, sostienimi con uno spirito generoso. Signore, apri le mie labbra e la mia bocca proclami la tua lode. Rit.

SECONDA LETTURA Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi (5,20-6,2) 20 Fratelli, noi, in nome di Cristo, siamo ambasciatori: per mezzo nostro è Dio stesso che esorta. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio. 21Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo fece peccato in nostro favore, perché in lui noi potessimo diventare giustizia di Dio. 6,1 Poiché siamo suoi collaboratori, vi esortiamo a non accogliere invano la grazia di Dio. 2 Egli dice infatti: «Al momento favorevole ti ho esaudito e nel giorno della salvezza ti ho soccorso». Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza! Parola di Dio. Ass. Rendiamo grazie a Dio

CANTO AL VANGELO

in piedi

Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria! Oggi non indurite il vostro cuore, ma ascoltate la voce del Signore. Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!

VANGELO Dal Vangelo secondo Matteo (6,1-6.16-18)

Ass. Gloria a te, o Signore In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 1 «State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli. 2 Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipòcriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. 3 Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, 4 perché la tua elemosina resti segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. 5E quando pregate, non siate simili agli ipòcriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. 6 Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. 16 E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipòcriti, che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. 17Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, 18 perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà». Parola del Signore. Ass. Lode a te, o Cristo

BENEDIZIONE DELLE CENERI Terminata l’omelia, il sacerdote, in piedi e a mani giunte, invita alla preghiera:

Cel. Raccogliamoci, fratelli carissimi, in umile preghiera, davanti a Dio nostro Padre, perché faccia scendere su di noi la sua benedizione e accolga l’atto penitenziale che stiamo per compiere. Tutti pregano per qualche momento in silenzio. Quindi, il sacerdote dice una delle orazioni seguenti:

Cel. O Dio, che hai pietà di chi si pente e doni la tua pace a chi si converte, accogli con paterna bontà la preghiera del tuo popolo e benedici ✠ questi tuoi figli, che riceveranno l’austero simbolo delle ceneri, perché, attraverso l’itinerario spirituale della Qua-


resima, giungano completamente rinnovati a celebrare la Pasqua del tuo Figlio, il Cristo nostro Signore. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Ass. Amen Oppure: Cel. O Dio, che non vuoi la morte ma la conversione dei peccatori, ascolta benigno la nostra preghiera: benedici ✠ queste ceneri, che stiamo per imporre sul nostro capo, riconoscendo che il nostro corpo tornerà in polvere; l’esercizio della penitenza quaresimale ci ottenga il perdono dei peccati e una vita rinnovata a immagine del Signore risorto. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Ass. Amen E, senza nulla dire, asperge le ceneri con l’acqua benedetta.

IMPOSIZIONE DELLE CENERI I fedeli si presentano al sacerdote, ed egli impone a ciascuno le ceneri, dicendo:

Convertitevi, e credete al Vangelo. Oppure Ricordati che sei polvere, e in polvere tornerai. Intanto si esegue un canto adatto o antifona:

ANTIFONA Rinnoviamo la nostra vita in spirito di umiltà e di penitenza; facciamo digiuno e supplichiamo con lacrime il Signore, perché è pieno di misericordia il nostro Dio, disposto a perdonare tutti i nostri peccati. Questa antifona si può alternare con i versetti del Sal 50: Pietà di me, o Dio. Terminata l’imposizione delle ceneri, il sacerdote si lava le mani.

PREGHIERA DEI FEDELI Cel. Fratelli e sorelle, ritorniamo al Signore con tutto il cuore. Lettore Diciamo con fiducia: Ass. PADRE, CHE SEI NEI CIELI, ASCOLTACI! 1. Per la Chiesa. Perché sia nel mondo un segno di riconciliazione con Dio e di amore fraterno. Preghiamo. 2. Per i governanti. Perché agiscano nell’interesse della comunità e per la difesa dei poveri. Preghiamo. 3. Per ogni battezzato. Perché attraverso la preghiera costante, il digiuno sincero e l’elemosina possa trovare in Dio il bene più grande. Preghiamo.

4. Per le famiglie. Perché nella rinuncia seria al superfluo diventino un segno credibile della provvidenza e dell’amore di Dio. Preghiamo. 5. Per chi si sente lontano dal Signore. Perché possa riscoprire l’amore misericordioso del Padre e l’amicizia con Gesù Cristo nostra vita. Preghiamo. 6. Per noi qui riuniti. Perché la Quaresima ci faccia ritrovare e confermare una fede profonda e una carità vera. Preghiamo. Intenzioni della comunità locale Cel. O Padre, che vuoi essere pregato nel segreto, e guardi con amore la tua famiglia raccolta intorno a te: accogli la preghiera di questa comunità e liberaci dal male. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen

SULLE OFFERTE

in piedi

Cel. Accogli, Signore, questo sacrificio, col quale iniziamo solennemente la Quaresima, e fa’ che mediante le opere di carità e penitenza vinciamo i nostri vizi e liberi dal peccato possiamo celebrare la Pasqua del tuo Figlio. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Ass. Amen

PREFAZIO DI QUARESIMA III I frutti della penitenza È veramente cosa buona e giusta, innalzare un inno a te, Padre onnipotente, e cantare insieme la tua lode. Tu vuoi che ti glorifichiamo con le opere della penitenza quaresimale, perché la vittoria sul nostro egoismo ci renda disponibili alle necessità dei poveri, a imitazione di Cristo tuo Figlio, nostro salvatore. E noi, uniti agli Angeli e agli Arcangeli, ai Troni e alle Dominazioni e alla moltitudine dei Cori celesti, cantiamo con voce incessante l’inno della tua gloria.

MISTERO DELLA FEDE Ogni volta che mangiamo di questo pane e beviamo a questo calice annunziamo la tua morte, Signore, nell’attesa della tua venuta.

PREGHIERA DEL SIGNORE Cel. Il Padre vuole che tutti gli uomini siano salvi. Pieni di fiducia, cantiamo con gioia. Tutti: Padre nostro...

SCAMBIO DELLA PACE Cel. Rigeneràti dal perdono del Padre, scambiatevi un segno di pace.


CANONE CANTATO Vi lascio la pace, vi do la mia pace: non vi turbate. Vi lascio la pace, vi do la mia pace: abbiate fede in me.

ANTIFONA ALLA COMUNIONE «Prega il Padre tuo nel segreto ed egli ti ricompenserà».

DOPO LA COMUNIONE

in piedi

Cel. Questo sacramento che abbiamo ricevuto, o Padre, ci sostenga nel cammino quaresimale, santifichi il nostro digiuno e lo renda efficace per la guarigione del nostro spirito. Per Cristo nostro Signore. Ass. Amen

Cel. Il Signore sia con voi. Ass. E con il tuo spirito Cel. Dio Padre misericordioso conceda a tutti voi come al figliol prodigo la gioia del ritorno nella sua casa. Ass. Amen Cel. Cristo, modello di preghiera e di vita, vi guidi nel cammino della Quaresima all’autentica conversione del cuore. Ass. Amen Cel. Lo Spirito di sapienza e di fortezza vi sostenga nella lotta contro il maligno, perché possiate celebrare con Gesù Cristo la vittoria Pasquale. Ass. Amen Cel. E la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio ✠ e Spirito Santo, discenda su di voi, e con voi rimanga sempre. Ass. Amen Cel. Ecco, viene la Pasqua! Questa è la mèta del cammino che abbiamo iniziato oggi: andate in pace! Ass. Rendiamo grazie a Dio Attualizzare la Parola Spezzare il cuore è un’immagine presa dall’uso di spezzare le vesti in segno di tristezza e di lutto (cf. Gen 37,29; 44,13; Nm 14,6; Gs 7,6; Gdc 11,35). Il profeta Gioele insiste perché l’atto della penitenza si compia nel cuore, sia sincero (cf. Is 4,4; Sal 51,19; Ez 36,26; Zc 7,12). Non è sufficiente una conversione esteriore che coincide con lo strappo delle vesti. La conversione ha un senso religioso. Si tratta di ritornare al Signore e non alle nostre vie o convinzioni. Dove ci troviamo in questo momento?

Aprirsi a Dio e ai fratelli Sappiamo che questo mondo sempre più artificiale ci fa vivere in una cultura del “fare”, dell’“utile”, dove senza accorgercene escludiamo Dio dal nostro orizzonte. Ma anche escludiamo l’orizzonte stesso! La Quaresima ci chiama a “riscuoterci”, a ricordarci che noi siamo creature, semplicemente che noi non siamo Dio. Quando io guardo nel piccolo ambiente quotidiano alcune lotte di potere per occupare spazi, io penso: questa gente gioca a Dio Creatore. Ancora non si sono accorti che non sono Dio. E anche verso gli altri rischiamo di chiuderci, di dimenticarli. Ma solo quando le difficoltà e le sofferenze dei nostri fratelli ci interpellano, soltanto allora possiamo iniziare il nostro cammino di conversione verso la Pasqua. È un itinerario che comprende la croce e la rinuncia. Catechesi Il segno della cenere ci riporta al grande affresco della creazione, in cui si dice che l’essere umano è una singolare unità di materia e di soffio divino, attraverso l’immagine della polvere del suolo plasmata da Dio e animata dal suo respiro insufflato nelle narici della nuova creatura. Possiamo osservare come nel racconto della Genesi il simbolo della polvere subisca una trasformazione negativa a causa del peccato. Mentre prima della caduta il suolo è una potenzialità totalmente buona, irrigata da una polla d’acqua (Gen 2,6) e capace, per l’opera di Dio, di germinare «ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare» (Gen 2,9), dopo la caduta e la conseguente maledizione divina esso produrrà «spine e cardi» e solo in cambio di «dolore» e «sudore del volto» concederà all’uomo i suoi frutti (cf. Gen 3,17-18). La polvere della terra non richiama più solo il gesto creatore di Dio, tutto aperto alla vita, ma diventa segno di un inesorabile destino di morte: «Polvere tu sei e in polvere ritornerai» (Gen 3,19). È evidente nel testo biblico che la terra partecipa della sorte dell’uomo. Dice in proposito san Giovanni Crisostomo in una sua omelia: «Vedi come dopo la sua disobbedienza tutto viene imposto su di lui [l’uomo] in un modo contrario al suo precedente stile di vita» (Omelie sulla Genesi 17, 9: PG 53, 146).

La nostra Pasqua domenicale. A cura del Centro Liturgico Francescano – Dir. Resp. P. Gianfranco Grieco - Dir. P. Edoardo Scognamiglio - Via Tribunali, 316 - 80138 Napoli. Telefax 0823434779; Cell. 3472968637. E-mail: edosc@libero.it - CCP 11298809. Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. 2312 del 25-3-1972. Con approvazione ecclesiastica. Realizzazione grafica e testi musicali di Boutros Naaman.


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