Onstage Magazine nov 2010

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n째36 / novembre '10

STING PRINCE LITFIBA SHAKIRA LADY GAGA




MEDUSA FILM PRESENTA


È gia Natale! UNA PRODUZIONE MEDUSA FILM MASSIMO BOLDI VINCENZO SALEMME IN "A NATALE MI SPOSO " CON NANCY BRILLI ENZO SALVI MASSIMO CECCHERINI ELISABETTA CANALIS TERESA MANNINO LUCREZIA PIAGGIO LOREDANA DE NARDIS JACOPO SARNO SIMON GRECHI RICCARDO MINIGGIO "RIC” CON LA PARTECIPAZIONE DI VALERIA VALERI SOGGETTO MASSIMO BOLDI GIANLUCA BOMPREZZI EDOARDO FALCONE PAOLO COSTELLA SCENEGGIATURA GIANLUCA BOMPREZZI EDOARDO FALCONE PAOLO COSTELLA DIRETTORE DELLA FOTOGRAFIA ENRICO LUCIDI SCENOGRAFIA COSIMO GOMEZ COSTUMI ROBERTA CIOTTI MONTAGGIO MAURO BONANNI MUSICHE RICCARD EBERSPACKER EDIZIONI MUSICALI RTI ORGANIZZATORE GENERALE GIUSEPPE GIGLIETTI UNA PRODUZIONE ESECUTIVA MARI FILM SRL PRODUTTORE ESECUTIVO FABIO BOLDI REGIA PAOLO COSTELLA


ONSTAGE - EDITORIALE

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onoscete la storia del Brill Building? E’ il 1931 quando al 1619 di Broadway, nel cuore di Manhattan, viene ultimato un edificio che Abraham E. Lefcourt, costruttore e primo proprietario dell’immobile, ha immaginato come centro finanziario e terzo simbolo della città dopo Empire State Building e Chrysler Building. Lefcourt non ha però fatto i conti con la Grande Depressione: il suo ambizioso progetto subisce un drastico ridimensionamento a causa della crisi economica (non vi suona familiare?). Il valore del palazzo – in seguito acquistato dai fratelli Brill – si svaluta e gli spazi diventano così molto attraenti per le piccole realtà della nascente industria musicale, le cui disponibilità economiche sono ancora limitate a quel tempo. Nel cuore di New York, a costi contenuti. E’ perfetto. Molti dei più importanti produttori e compositori si stabiliscono nell’edificio, che diventa rapidamente il quartier generale della musica popolare americana. Negli anni Quaranta le classifiche statunitensi sono dominate dalla musica confezionata al 1619 di Broadway, tra i cui prodotti di spicco ci sono Benny Goodman e Glenn Miller, i migliori esponenti della “Big Band Era”. Nel decennio successivo il mercato musicale cresce, grazie ad una maggiore diffusione dei dischi e alle radio, che diventano molto popolari. Il Brill Building nel frattempo è diventato La Mecca della musica per artisti e impresari, e continua ad accogliere i migliori professionisti, accrescendo la sua potenza di fuoco. I successi aumentano, così come i guadagni. E più alti sono i profitti, maggiore è la pressione. Nei primi Sessanta i ritmi con cui si confezionano hit nell’edificio newyorkese sono vorticosi, nasce una sorta di catena di montaggio musicale, tanto che si arriva alla definizione di un “Brill Building sound”. In una stanza si compone, in quella di fianco si registra, in quella sopra si

chiudono i contratti. Merito di personaggi come Gerry Goffin - che per Carole King scrive molti brani, tra cui The Loco-Motion - e Phil Spector (tra i suoi numerosi capolavori, Be My Baby delle Ronettes), giusto per citare i più noti. Dentro quelle mura si trasforma la musica in prodotto, molto spesso vincente. L’edificio diventa il simbolo del music business, un’istantanea della capacità di fare soldi a palate con le canzoni. La storia del Brill Building disintegra una convinzione diffusa. L’invadenza del profitto sulla purezza artistica della musica non è una questione che riguarda solo gli ultimi venti/venticinque anni. La musica è sempre stata anche una questione di soldi. Non solo, certo. Ma anche e, nella maggior parte dei casi, soprattutto. L’idea stessa di prodotto musicale da intrattenimento – che ha obiettivi molto diversi dalla musica intesa come creazione – esiste da quando c’è un mercato della musica. Non è una deriva dei nostri giorni, ammesso che di deriva si tratti. Quello che di nuovo è accaduto ultimamente è che il business (non solo discografico) ha individuato altre vie per continuare a diffondersi. Lavorando sull’immaginario collettivo per esempio, creando personaggi prima ancora che artisti - non credo ci sia bisogno di citarne qualcuno. La “questione morale” che molti sventolano quando affrontano questo argomento è piuttosto trascurabile. Se c’è un pubblico che apprezza un certo prodotto, quel prodotto ha una sua dignità. L’onestà di un progetto musicale non dove essere valutata in base al business che si muove alle sue spalle. Deve essere misurata in base alla capacità di intercettare un impulso umano, di interpretare l’urgenza espressiva di una generazione, di farsi portavoce di una protesta, di rappresentare una cultura. E’ onesto, insomma, se può dare un volto a qualcosa che altrimenti non l’avrebbe. Se qualcuno ci guadagna un sacco di soldi, beato lui. Daniele Salomone

Onstage Magazine on tour - Novembre 2010 PRINCE: 02/11 PALALOTTOMATICA, ROMA; 03/11 MEDIOLANUM FORUM, MILANO; STING: 02/11 TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI, MILANO; 03/11 PALAOLIMPICO, TORINO; 10/11 AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA, ROMA; LADY GAGA: 09/11 PALAOLIMPICO, TORINO; LITFIBA: 22/11 MEDIOLANUM FORUM, MILANO; SHAKIRA: 27/11 PALAOLIMPICO, TORINO. n°36 / novembre '10

n°36 / novembre '10

n°36 / novembre '10

n°36 / novembre '10

Bar Magenta BhangraBar Biblioteca Sormani Blender Bond Cafe Milano Cargo Colonial Caffè Cuore Deseo Elettrauto Cadore Exploit Felice San Sushi Frank Café Fresco Art

Good Fellas Gray Cat Pub Huggy Bar Ied Item Jamaica Julien Café Kapuziner La Bodeguita del Medio La Caffetteria La Fontanella Le Coquetel Le scimmie Lelephant Magazzini Generali Maxi Bar

Mom Morgans Pacino Café Pharmacy Store Reefel Roialto Café Salezucchero Sergent Peppers Skip Intro Stardust Sushi Trattoria Toscana Twelve Volo Yguana

Fata Morgana Freni e Frizioni Friend's Art Cafè L'infernotto Latte Più Le Sorelle Lettere Cafè Living room Cafè Locanda Atlantide Micca Club Mom Art

On The Rox Open Music Cafè Pride Pub Rock Castle Cafè Shanti Simposio Sotto Casa Di Andrea Sotto Sotto Tam Tam Zen.O

Roma Avalon Pub Birreria Marconi Cartolibreria Freak Out Casina dei Pini Circolo degli Artisti Crazy Bull Deja'Vu Distillerie Clandestine Express

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STING PRINCE LITFIBA SHAKIRA LADY GAGA

STING PRINCE LITFIBA SHAKIRA LADY GAGA

STING PRINCE LITFIBA SHAKIRA LADY GAGA

STING PRINCE LITFIBA SHAKIRA LADY GAGA

Foto: courtesy of Universal

6 onstage - NOVEMBRE

Foto: Marc Baptiste

Amministrazione Mario Vescovo m.vescovo@areaconcerti.it

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Onstage Magazine Registrazione al tribunale di Milano N°362 del 01/06/2007


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30/09/2010 17:07


indice / NOVEMBRE

rubriche

14 - ontour

20. SHAKIRA Bella è bella, ballare balla, cantare canta. Ma se la bionda (finta) colombiana è un fenomeno di portata mondiale ci sarà pure qualche altro motivo. O no?

Il calendario completo dei concerti di novembre, con approfondimenti sulle date più interessanti.

54 - rock 'n' fashion

L’Aura è diventata L’Aura Abela, ma è la stessa persona. Solo molto più, come dire, posata.

60 - live report

Tra i tanti concerti di ottobre, abbiamo scelto due tra i personaggi più carismatici della storia del rock: Nick Cave e Carlos Santana.

64 - what’s new

26. LADY GAGA La più provocante delle pop-provocatrici è un’instancabile lavoratrice, prima ancora che una grande performer. Celebriamo il suo primo sbarco in Italia.

Kings Of Leon, Scott Pilgrim, Dj Hero e gli altri consigli in tema di musica, cinema e games.

70 - coming soon

A dicembre torna Ligabue, con un tour nei palazzetti. Da gennaio, sarà la volta dei teatri.

FACE TO FACE WITH ... 16. interpol 18. sum 41 32. PRINCE Il principe è tornato. Ha pubblicato un album in allegato ad alcune riviste europee – Italia esclusa – e si dichiara in guerra con Internet. Niente male.

8 onstage - NOVEMBRE


© 2010 Sony Europe Ltd. ‘Sony’, ‘make.believe’, ‘Walkman’ ‘SensMe’ e i relativi loghi sono marchi registrati di Sony Corporation. * Regolamento completo su www.sony.it/sensme. Concorso a premio valido dal 28 Ottobre al 31 Dicembre 2010. Estrazione finale entro il 15 Febbraio 2011. Montepremi pari a euro 5000,00. ** Regolamento completo su www.sony.it/sensme. Concorso a premio valido dal 22 Ottobre al 15 Dicembre 2010. Estrazione finale entro il 31 Gennaio 2011. Montepremi pari a euro 1000,00.

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indice / NOVEMBRE

38. LITFIBA Dopo essersi ritrovati, Piero&Ghigo hanno riscoperto l’intesa artistica che tanti frutti (rock) ha dato. La parabola dei Litfiba punta di nuovo verso l’alto.

50. SCISSOR SISTERS Le sorelle forbici arrivano in Italia dopo averci tirato il pacco a fine luglio. Noi li avevamo intervistati proprio in vista di quei concerti.

onstageweb

Live Report

I reportage fotografici di tutti i più importanti concerti del mese: Shakira, Litfiba, Sting, Interpol, Joe Cocker, Sum 41 e molti altri.

Contest

Vi regaliamo il nuovo omonimo disco degli Interpol e l’esordio delle inglesi Smoke Fairies (Through Low Light And Trees). Ma non finisce qui…

44. STING Il camaleontico artista inglese ha aggiunto un’altra esperienza al suo interminabile curriculum. Dal punk all’orchestra sinfonica. E che volete che sia?

10 onstage - NOVEMBRE

E poi tutte le news musicali, le interviste, i contest, il calendario completo dei concerti, gli approfondimenti. Stay connected!

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ontour/ NOVEMBRE

The Drums

1

16/11 Milano; 17/11 Bologna

T

ra i tanti giovani gruppi che i media anglofoni hanno spinto quest’anno c’è un quartetto newyorkese che risponde al nome di The Drums. Un Ep, un disco e qualche sin-

golo (l’ultimo è Forever And Ever Amen) che sembrano quel che non sono: musica senz’anima. I quattro sbarbati americani ci sanno fare. Forse sono ancora un po’ acerbi, ma il tempo è galantuomo.

2

3

Lunedì

Martedì

Mercoledì

The Coral - Milano

Perturbazione - M. di Massa (MS) Prince - Roma Sting - Milano

Prince - Milano Sting - Torino The Parlotones - Roma

8

Lunedì

9

Martedì

Lady Gaga - Torino The Gaslight Anthem - Milano

Mercoledì

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Carl Barat - Milano Sting - Roma

Macy Gray 14/11Milano; 15/11 Firenze; 17/11 Roma

Lunedì

15

!!! (Chk chk chk) - Milano Macy Gray - Firenze

L'

eredità lasciata dalle Regine del soul vissute nel ‘900 è pesantissima. Ci vogliono spalle larghe per reclamare quel patrimonio. Se n’è accorta anche Macy Gray, che, nonostante

un debutto da novella Billie Holiday, ha lentamente virato verso il pop (vedi The Sellout, uscito quest’anno). Ma non è un male assoluto: il suo talento vocale è intatto e conta parecchio.

Lunedì

22

Litfiba - Milano

!!! (Chk Chk Chk)

Martedì

16

!!! (Chk chk chk) - Firenze Futurheads - Torino The Drums - Milano

Martedì

23

Linea 77 - Milano Plan B - Milano

Mercoledì

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Futurheads - Firenze Interpol - Milano Macy Gray - Roma The Drums - Bologna

Mercoledì

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Adam Lambert - Milano Litfiba - Trento

15/11 Milano; 16/11 Firenze

Lunedì BRMC - Torino Litfiba - Rimini

P

er pronunciare il nome di questa band (attiva dal ’95) bisogna schioccare tre volte la lingua contro il palato. Qualunque sia il suono che ne esce, sarà peggiore di quello con-

12 onstage - NOVEMBRE

tenuto in Strange Weather, Isn't It? Il quarto disco della formazione californiana è, ancora una volta, una strana alchimia tra rock, funk ed elettronica. Strana ma perfettamente riuscita.

29

Martedì

30

Dalla & De Gregori - Milano

1


On The Road

4

5

6

Giovedì

Venerdì

Sabato

La Fame di Camilla - Castiglion F. no (FI) Le Vibrazioni - Milano The Parlotones - Milano

La Fame di Camilla - Verona Linea 77 - Parma Ministri - Ferrara Simone Cristicchi - Gavirate (VA)

Le Vibrazioni - Roma Linea 77 - Colle Val d'Elsa (SI) Perturbazione - Ravenna Simone Cristicchi - Gavirate (VA) The Parlotones - Torino Tying Tiffany - Brescia

Giovedì

11

Broken Social Scene - Milano Carl Barat - Bologna Joe Satriani - Milano Perturbazione - Cerignola (BR) The Fire - Villa Guardia (CO) Vanilla Sky - Roma

Giovedì

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Alice Cooper - Milano Linea 77 - Napoli

Giovedì

Venerdì

12

Elio e Le Storie Tese - Milano Joe Satriani - Padova Ministri - Roma Paul Smith - Milano Perturbazione - Napoli Tricky - Milano Velvet - Grugliasco (TO)

Venerdì

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Linea 77 - Roma Simone Cristicchi Portogruaro (VE) Tre Allegri Ragazzi Morti Bellinzago (NO) Tying Tiffany - Conegliano (TV) Vanilla Sky - Terranuova (AR)

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Ministri - Milano

Venerdì

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Funkoff - Taneto (RE) La Fame di Camilla - Scandicci (FI) Ministri - Torino Motel Connection - Trezzo (MI) Simone Cristicchi - Lecco Tre Allegri Ragazzi Morti Cortemaggiore (PC)

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3

Sabato

Domenica

13

Laurie Anderson - Firenze Ministri - Bari Paul Smith - Roma Perturbazione - Terni Simone Cristicchi - Barberino (FI) Sum 41 - Milano Tricky - Firenze Velvet - Modena

Sabato

7

20

Del nostro tempo rubato è uscito da mesi, ma loro ancora non si sono fermati. Dopo la partecipazione a Woodstock a 5 Stelle e moltissime date del tour (che continua) Tommaso Cerasuolo e Gigi Mancursi, voce e chitarra della band, ci hanno raccontato il momento dei Perturbazione.

14

Domenica

Joe Cocker - Milano Joe Satriani - Roma Macy Gray - Milano Morgan - Milano Paul Smith - Mirano (VE) Tricky - Bologna

21

Domenica

Linea 77 - Cento (BO) Litfiba - Torino Massimo Priviero - Milano Motel Connection - Colle Val d'Elsa (SI) Paco De Lucia - Catanzaro Perturbazione - Seregno (MI) Simply Red - Milano Tying Tiffany - Cesena Tre Allegri Ragazzi Morti - Milano Velvet - Legnano (MI)

Sabato

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Black Rebel Motorcycle Club Treviso I. Campbell & M. Lanegan Firenze Litfiba - Jesolo (VE) Shakira - Torino Tre Allegri Ragazzi Morti - Brescia

4

PERTURBAZIONE

28

Domenica

Black Rebel Motorcycle Club - Firenze I. Campbell & M. Lanegan - Milano Morgan - Roma

5

U

n album doppio (24 brani) è un’anomalia per la musica italiana. Dove nasce questa urgenza artistica? Tommaso: Niente di pianificato. L’album raccoglie tre anni di vita a partire da un momento di crisi, personale e di gruppo. Scrivere ci teneva uniti, quindi abbiamo pensato a comporre e basta. Poi ci siamo resi conto che il materiale prodotto era tutto buono e ci è venuto in mente il disco doppio. Siamo in antitesi con il momento storico, la musica oggi si consuma velocemente. E’ il vostro album più importante? Tommaso: Non lo so, ma è sicuramente importante. Arriva dopo un momento di transizione. Il distacco dall’etichetta, l’abbandono del bassista, la paternità. La lunga gestazione ci ha permesso di capire che per rispettare noi stessi non dovevamo correre dietro a nuovi traguardi, ma comporre musica. Gigi: Del nostro tempo rubato è figlio della disillusione. Nel senso positivo del termine. Spesso dai momenti di crisi, quando non hai più nulla da perdere, tiri fuori le cose migliori. Speriamo accada anche a questo paese. Raccolgo l’assist. E’ un disco politico? Tommaso: E’ venuto fuori così. Certi temi sono stati il collante di un lavoro eterogeneo. Il trasloco è la metafora dell’album (il packaging è uno scatolone, nda) perchè descrive bene il momento che abbiamo passato: devi scegliere cosa portare dietro e cosa lasciare. Noi ci siamo portati dietro quel tipo di canzone, di testi, ma senza rendercene conto. Che cosa manca ad un pezzo come Buongiorno, buonafortuna per diventare una hit? Gigi: Cosa manca al programma del Movimento 5 Stelle per diventare quello del Pd? Il punto è che la rappresentanza non rappresenta i rappresentati. C’è una cappa che tiene separate culture affini. Ma ci sono interessi che preferiscono operare questa distinzione. Il tempo ci renderà ragione, speriamo che non sia postuma, questa ragione! Che ruolo si propone di avere la vostra musica? Tommaso: Vorrei che piacesse al pubblico “colto”, come a quello meno attento. Il problema è che questo viene in qualche modo ostacolato, per colpa della troppa fretta. O una band, un brano, fa subito colpo oppure si butta via. E’ una strana corsa ad inseguire, anche se non si capisce bene cosa. E’ colpa di chi non propone o di chi non ascolta? Gigi: Di tutti. Il vero problema è il “socialista che c’è in noi” come diceva Grillo anni fa. Le cose vanno male in Italia, musicalmente e non, perché continuiamo a lamentarci senza reagire. Ma certo le condizioni non sono favorevoli. Sarebbe bello se un gruppo non dovesse aspettare 20 anni prima di vedere riconosciuto il proprio valore. Progetti per il futuro? Tommaso: Ci interessa rinnovarci e contaminare il nostro linguaggio più che la routine dischi-tour, dalla quale comunque è difficile scappare. Gigi: Aggiungo che vorremmo dare consigli alla band giovani. Quella di “vecchi saggi” è una condizione che personalmente mi affascina.

13 NOVEMBRE - onstage


face2face / INTERPOL

di marco rigamonti

NIENTE DA NASCONDERE vinci il cd degli Interpol! Invia una mail a: contest@onstageweb.com oggetto “Interpol“

live 17/11 Milano

Foto di Jelle Wagenaar

Se c’è una cosa che non si può rimproverare agli Interpol è che manchino di onestà. I newyorkesi non hanno mai tentato di mascherare la propria identità musicale (anche quando avrebbe fatto comodo) né mai hanno proposto al pubblico una versione di se stessi diversa da quella reale (che farebbe tanto figo). In questa intervista rilasciata ad Onstage, Paul Banks – che negli Interpol canta e scrive i testi – ci dà un’ulteriore conferma di questa attitudine.

P

aul, ci spieghi la scelta di intitolare il vostro quarA proposito di Carlos, nella storia degli Interpol ci sono e funk e di seguirla con un certo interesse, le mie influenze non to disco semplicemente con il nome della band? stati diversi cambi di formazione, ma sembra che tutto succesarebbero visibili perché le ritmiche non le ho composte io. CarA posteriori credo di potere dire che Our Love To da in maniera educata e silenziosa. Non c’è mai stato qualche los è un dj come me, Daniel è un musicista molto sperimentale Admire fosse qualcosa di transitorio, che ci ha porscazzo? che adora gente come i 2 Many Djs. Ma tutto in realtà sta in tati proprio al suono di Interpol. Mentre stavamo componendo Certo che sì. Qualcuno se n’è andato in maniera non proprio come ci incontriamo, quindi nessuna scena è per noi un vero ci è capitato di fermarci e dire “hey, ma noi sappiamo esattaeducata, ma sono dell’opinione che i panni sporchi si debbariferimento. mente dove vogliamo arrivare!”, una cosa mai accaduta prima. no lavare in famiglia, quindi non parleremo mai di queste cose Ci sono delle band emergenti che secondo te hanno un Abbiamo voluto sottolineare questo importante passaggio con alla stampa. Carlos aveva preso la decisione di andarsene dopo suono simile agli Interpol? qualcosa di forte, come il titolo legato al nome della band. Crequesto disco, ma era una cosa che ci aspettavamo e non c’è stato E’ una domanda alla quale non voglio rispondere perché mi do che in generale il titolo di un album sia una specie di “canzorancore. mette in imbarazzo. Ti svelo perché. Recentemente stavo guarne extra” che spiega il contenuto dell’album, una sorta dando un bellissimo film francese e ad un certo pundi finestra sul disco. E in questo caso ci è sembrato che to è partita una canzone. Ho fatto lo sbruffone e ho << Stavo guardando un film francese ed è partita una non servisse nessuna finestra: chi si ritrova tra le mani pensato: “Beh, questi ragazzi sono stati sicuramente canzone. Ho fatto lo sbruffone pensando “questi Interpol ha un accesso diretto alla band, in tutto e per influenzati da noi”. Alla fine del film ho scoperto che sono stati sicuramente influenzati da noi”. Poi ho tutto. quel brano era del 1968. Non sono proprio tagliato per Quindi è stato un disco facile da comporre? questo genere di cose… scoperto che quel brano era del 1968 >> Decisamente. Di solito si perdono ore a discutere su A proposito di film, hai dichiarato che il cinema quale direzione debbano prendere le canzoni. Questa è per voi fonte d’ispirazione più della musica. Che volta invece già a metà strada ci sentivamo arrivati. Pensa che E come saranno adesso gli Interpol senza di lui? film hai visto di recente che possono avere influenzato questo abbiamo steso la scaletta nell’ordine definitivo prima di termiSpecialmente per quello che ha fatto insieme a Daniel (Kesdisco? nare i pezzi. Avevamo in testa delle idee precise per rendere il sler, chitarrista e autore, nda) in questo album, l’approccio di Purtroppo quando lavoro molto guardo solo roba trash, per lavoro coeso e dargli un significato. E ti dirò di più: potrebbe scrittura è destinato a cambiare in modo radicale. E se mi chiedi mantenere un po’ di “leggerezza”. Gli unici due film con una essere che questo “guardare oltre” abbia influenzato perfino il in che modo, be’, ora proprio non saprei dirtelo. certa profondità che ricordo di avere visto nell’ultimo anno modo in cui abbiamo scritto gli ultimi brani. E’ stata un’espeTutti vi paragonano a gruppi post-punk. Come mai allora sono I tre giorni del condor e Perché un assassinio. Sono due classici rienza al contempo strana e naturale, difficile da spiegare. quando ascolto i vostri brani mi vengono in mente anche gli degli anni '70, contaminati da un acuto senso di paranoia. In Mi ha colpito molto la trilogia che chiude l’album: ha un Alice In Chains? termini politici e sociologici sono due film imperdibili. significato particolare? Non mi dispiace quando citano i Cure, perché sono stati Quindi vuoi dire che i tuoi testi sono paranoici? Sì e no. Avevamo questi tre pezzi strumentali, che oltretutto un’influenza determinante senza dubbio. Ma personalmente I temi che mi viene spontaneo analizzare sono la lontanansono tra i più sperimentali che abbiamo mai composto. A quel non ho mai ascoltato la musica che viene definita post-punk. za, la paura, il sesso, l’isolamento. Hanno tutti a che fare con le punto è intervenuto Carlos (ex basso e tastiere, ha lasciato la Se pensi agli Alice In Chains lo capisco: io sono un figlio del relazioni personali. In qualche modo mi viene più facile strugband, nda) che aveva un’idea precisa di come svilupparli e argrunge! germi piuttosto che esaltare i lati positivi, che indubbiamente rangiarli in modo da formare una sorta di narrazione continua. E la scena elettronica? So che ti piace mettere i dischi. ci sono. Ma sai, molto spesso capita di trovare il significato Tutta la band ha capito il suo punto di vista ed è venuta fuori la Il mio ruolo negli Interpol, soprattutto in questo disco, è metmentre scrivo, quindi molto dipende anche da quello che mi trilogia, alla quale poi ho contribuito aggiungendo i testi. tere la voce. Così anche se ammetto di adorare la scena hip-hop succede e che vedo intorno a me.

14 onstage - NOVEMBRE


Akuel SKYN OnStage.pdf

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26/10/10

Preservativi

16.10


face2face / SUM 41

di nicola lucchetta

LA SOMMA DI UN PO’ DI COSE

live 13/11 Milano (Eastpak Antidote Tour) Foto di Lisa Johnson

Non si conosce la data precisa, ma è certo che nel 2011 uscirà il sesto disco in studio dei Sum 41, una delle più prolifiche punk band americane. Annunciato da tempo, Screaming Bloody Murder segnerà una svolta per il gruppo, pronto a regalarci un assaggio dei nuovi brani (a Milano, dove arriva come headliner dell’Eastpak Antidote Tour). In anticipo su tutti, ci siamo fatti svelare qualche segreto sul nuovo disco da Deryck "Bizzy D" Whibley, anima dei Sum 41.

N

el 2010 avete suonato moltissimo in Europa. Ben tre volte in Italia, contando anche la data di novembre. Un record… Era da un bel po' di tempo che i Sum 41 non capitavano in Europa, in particolar modo dalle vostre parti. Mi mancava l’Italia! Per questo abbiamo deciso di venire a suonare la scorsa primavera al Give It A Name di Milano e quest'estate all’I-Day di Bologna. Torniamo a novembre come headliner dell'Eastpak Antidote Tour e non vedo l’ora di divertirmi come un pazzo con voi. I fan italiani sono strepitosi, alcuni dei nostri migliori concerti li abbiamo fatti proprio da voi! A Bologna, a settembre, sotto il palco c’era un pandemonio incredibile, ho perso il conto di quanti ragazzi abbiano fatto crowd surfing in due minuti di concerto. Sensazioni forti, ecco cosa proviamo dal palco quando vediamo i nostri fan italiani in delirio. Pubblicherete un nuovo disco nel corso del 2011. Molte voci, spesso contrastanti, sono circolate a riguardo. Il titolo sarà Screaming Bloody Murder? Puoi confermare definitivamente alcuni dettagli a riguardo? La prima conferma è proprio il titolo: si chiama Screaming Bloody Murder. E’ diverso rispetto al passato, perché contiene musiche e soluzioni che mai avevamo utilizzato e proposto fino a questo momento. Non è uno di quei dischi in cui c’è uno stile comune per tutte le canzoni. Ogni brano ha una sua entità distinta e riconoscibile, non c’è un filo conduttore. Per la produzione artistica all'inizio volevamo rivolgerci ad un producer. Ne abbiamo provati diversi ma alla fine la cosa, per dirla in poche parole, non funzionava. Di fronte a questa emergenza, abbiamo scelto di autoprodurci. Certo, diventare i producer di noi stessi era un rischio, ma non avevamo alternative. Nei progetti iniziali, l’album doveva uscire nel 2010.

16 onstage - NOVEMBRE

Come mai questo ritardo? Ci sono molte ragioni. Innanzitutto il discorso relativo al produttore: è stato un fattore che ha pesato moltissimo e ha allungato i tempi. E poi abbiamo incontrato qualche difficoltà nello scegliere quali canzoni inserire nella tracklist di Screaming Bloody Murder tra le molte che avevamo scritto e provato. Infine, la nostra etichetta: alla luce di quanto ho appena detto, ha scelto di posticipare l’uscita del disco per lavorare al meglio con la promozione.

<< Screaming Bloody Murder non è uno di quei dischi in cui c’è uno stile comune per tutte le canzoni. Ogni brano ha una sua entità distinta e riconoscibile, non c’è un filo conduttore >> Possiamo dire che Screaming Bloody Murder segna un’evoluzione rispetto ad Underclass Hero? Non parlerei di evoluzione, la parola più corretta è cambiamento. Non ci sarà alcun collegamento con Underclass Hero e - ti potrà sembrare strano – con buona parte di quanto i Sum 41 hanno proposto finora. Skumfuk, il brano che è iniziato a circolare su YouTube alcune settimane fa, non è un compendio di quanto si potrà trovare nel nostro nuovo album, anche se la parte con pianoforte e voce pulita è un segnale di questo cambiamento. Nelle varie tracce di Screaming Bloody Murder ci sono così tanti stili e suoni differenti che è impossibile riassumerli e racchiuderli in un singolo brano. I Sum 41 hanno sempre avuto un forte legame con i loro fan. Pensate che dopo 16 anni di carriera sia ancora importante non dimenticarsi delle proprie radici? Il rapporto con il nostro pubblico è una cosa che ci ha

sempre affascinato e coinvolto in prima persona. Prima di tutto, noi siamo i fan dei nostri stessi fan. Siamo grati a coloro che ci seguono e abbiamo sempre provato riconoscenza e rispetto nei loro confronti, sin dall'inizio della nostra carriera. Se dopo così tanto tempo abbiamo ancora un seguito così vasto, la cosa ci rende solamente fieri ed eccitati: ai Sum 41 non resta che ringraziare ognuno di loro in ogni modo possibile. Siete membri del Canadian Music Creators Coalition, un gruppo di musicisti canadesi che lavora per la promozione della musica nell'ottica delle nuove frontiere digitali. Cosa pensi del futuro del music business e di quelli della vecchia scuola che credono che etichette e associazioni, come ad esempio la RIAA, debbano lavorare più duramente per difendere i diritti dei musicisti? Penso che il business che ruota attorno al mondo della musica sia totalmente cambiato già da un bel pezzo, ma buona parte delle persone che sono coinvolte non vogliono rendersene conto. Come organizzazione, e personalmente come musicista, penso sia diritto di ogni nuova band avere la possibilità di emergere dall'underground. Se non dai loro una possibilità, è inevitabile che tutto il sistema vada a farsi fottere. Un’ultima domanda, sul tuo stato di salute. Lo scorso agosto, dopo una scazzottata in Giappone, sei stato ricoverato. Come stai ora? Adesso le cose stanno andando meglio, anche se ad oggi non sono ancora pienamente in forma. La rissa in Giappone è stata una brutta botta e per fortuna abbiamo cancellato solamente una manciata di date. Ma la cosa che mi rende felice è il fatto che le mie condizioni di salute migliorino di giorno in giorno.


I am the thunder, I am the sound, the million volts, the years of doubt. My stitches are made to hold my fury when I’m the star deep in the night. I am your voice,


live style

shAKIRA > di silvia crivella, foto: jaume de la iguana's

WHO IS

SHAKIRA? Da una parte la moltitudine di persone, in buona parte di lingua spagnola, che l’hanno incoronata regina del pop latino. Dall’altra una (meno nutrita) rappresentanza di critici che considerano la mini-colombiana nient’altro che un prodotto del music business. Le tonnellate di dischi venduti e i riconoscimenti avuti sembrano dare ragioni ai primi. In attesa del suo arrivo in Italia, ci siamo fatti una domanda: chi è Shakira?

S

guardandola bene si colgono già quei toni vibrati, e soprattutto quelhakira Isabell Ripoll nasce a Barranquilla, Colombia, da le movenze che la caratterizzano oggi, anche se indossa un abito rosa un papà americano di origini libanesi e una mamma confetto, le ballerine e ha ancora i capelli ricci e neri. dalle origini spagnole e italiane. Impara a leggere a 3 Insomma, già durante infanzia e adolescenza Shakira tentava di anni. A 4 chiede a Babbo Natale una macchina da scriprimeggiare, spinta da un istinto che anni dopo l’avrebbe consavere e comincia a comporre poesie, mentre la cacciano dal coro della crata tra le regine del pop. “Ho sempre avuto l’intuizione, persino scuola perché la sua voce è troppo forte, al punto da valerle il sopranda bambina, che ero destinata a qualcosa di grande”, ha dichiarato nome “la capra”. Intanto mostra doti innate per la danza del ventre, pochi mesi fa al Wall Street Journal. improvvisandola in un ristoranIntuizione più che giusta, se è vero te libanese, davanti allo stupore << Pensavo che sarei diventata ballerina, che oggi si ritrova con sette dischi di genitori e astanti. Partecipa scrittrice o scienziata. I miei genitori capirono pubblicati – l’ultimo Sale el sol è anche ad una telenovela - di cui per primi che avrei potuto cantare, perché uscito in Italia il 19 ottobre – misi mormora abbia comprato i lioni di copie vendute e tantissimi diritti per impedire all’emittente avevo una voce molto potente, particolare per premi vinti. colombiana di rimetterla in onda una bimba piccola >> (della serie, non tutte le showINNOCENTE SENSUALITA’ girl riescono col tubo catodico). Shakira, classe 1977, è molto più di una pop star. Ricapitoliamo: “Avevo l’idea - racconta - che sarei diventata una ballerina, una show girl a 360 gradi, si dedica a grossi progetti umanitari, ha un’inscrittrice o una scienziata. In realtà i miei genitori capirono per primi telligenza superiore alla media - il suo QI è 140, contro i 100 in media che avrei potuto cantare, perché avevo una voce molto potente, con delle persone comuni- sa suonare, cantare e ballare. Ma qual è il “fatvibrato, alquanto particolare per una bimba così piccola”. Shakira tore critico di successo”? Gabrìel Garcìa Marquez, premio Nobel per inizia presto a scrivere canzoni, che per lo più parlano della sua famila letteratura nel 1982, ha scritto di lei: “La musica di Shakira ha un glia. A 8 anni arriva la prima apparizione televisiva, con una canzone tocco personale che non assomiglia alle altre e nessuno può cantare scritta da lei, dedicata al padre. Diventa un idolo della tv. In rete si o ballare come lei, a nessuna età, con una sensualità così innocente, trovano documenti rari, che la mostrano a 11 anni. E ascoltandola e

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live 27/11 Torino

le foto del concerto di Shakira su www.onstageweb.com!

I LOVE ROCK‘N’ROLL. Nonostante sia un’icona della pop music, Shakira non ha mai nascosto la sua passione per la musica rock, genere nel quale ogni tanto si concede una scorribanda. Tra le sue band preferite ci sono gli AC/DC, i Led Zeppelin e i Police.

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PILLOLE & CURIOSITA’ In arabo (suo padre è libanese) Shakira significa “donna piena di grazia”.

Il ritornello di Waka Waka è ripreso da Zamina, brano popolare camerunense.

La popstar colombiana parla cinque lingue: spagnolo, arabo, italiano, inglese e portoghese.

Con 200 milioni di visualizzazioni su YouTube, il videoclip di Waka Waka è il terzo più visto di sempre.

Nel 1991, a soli 14 anni, Shakira incide il suo primo disco, Magia, pubblicato dalla Sony Music Colombia.

Per le scene del videoclip di Loca, girato a Barcellona, è stata usata una videocamera portatile.

Laundry Service (2001) è il primo album della cantante a contenere brani in lingua inglese.

Shakira considera Imagine di John Lennon e No Woman, No Cry di Bob Marley le canzoni perfette.

Il brano Illegal (Oral Fixation) è stato registrato con la collaborazione di Carlos Santana.

Con 9.845.000 copie vendute Hips Don’t Lie è il suo maggior successo discografico.

tanto innocente da sembrare una sua invenzione”. Nelle parole dello scrittore colombiano si racchiude l’essenza di una delle storie più importanti dello show business moderno. La capacità di essere unica e originale nella sua “innocente sensualità” ha permesso a Shakira di incantare intere generazioni, diventando un modello per le ragazze più giovani. Specialmente dalle sue parti. Se in Europa i più distratti possono confonderla tra le altre pop star, oltre oceano è considerata un simbolo dell’estetica latina, una portabandiera della cultura ispanica. Garcìa Marquez e Shakira si sono incontrati, e lui ha dichiarato di essere rimasto colpito dal carattere, dall’energia che la cantante mette nel lavoro e dall’umanità che mostra con tutti i membri del suo staff, come fossero una grande famiglia. IL PASSATO E’ PREZIOSO E’ ancora presto per avere dati sull’ultimo disco, che comunque è l’ultima ciliegina di un palmarès eccezionale: 2 Grammy Award e 8 Latin Grammy Award. A oggi è considerata l'artista musicale colombiana di maggior successo commerciale, con 58 milioni di dischi venduti in tutto il mondo. Sale el sol, dice molto sulla personalità complessa di Shakira. “Questo è l’album che rappresenta esattamente il mio modo di essere oggi, come artista e come donna”, ha dichiarato. “Alcune canzoni mi ricordano i miei inizi, con Pies descalzos e Donde estan los ladrones (i primi album, nda). E’ stato come tornare in-

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dietro nel tempo, dove tutto è cominciato, ma dalla mia prospettiva attuale, del momento che sto attraversando e del modo in cui vedo le cose. L’album prende tre direzioni: una romantica, poi una rock’n’roll. Ho iniziato la mia carriera come rocker e poi sono scivolata nella pop music. Quindi è divertente riaffrontare quel lato della mia personalità”. Infine c’è il lato latino tropicale, che è anche quello preponderante: “E’ il party side dell’album.

<< Sono un blend di molte culture. Nelle mie vene scorre sangue spagnolo, libanese e italiano. Tutta questa eredità rappresenta una forte influenza sul carattere della mia musica >> E’ molto sperimentale. Sono dovuta andare in nuovi posti, ascoltare nuovi suoni per ritrovare la giungla dove sono cresciuta. Ero una bambina di Barranquilla ed è stata una grande parte della mia vita, avevo nostalgia di una buona canzone merengue. Così questa volta sono andata nella Repubblica Dominicana”. Il passato per la “bambina di Barranquilla” è molto prezioso. E così in uno studio minuscolo, sperduto nella natura caraibica, è partito il processo creativo di cui è tanto orgogliosa. Lì sono nate canzoni come Loca e Rabiosa. Una volta Shaki, come la chiamano gli amici, ha dichiarato al Sunday Times che per capirla bisogna capire la sua musica. Suona come la tipica dichiarazione da pop

star, ma c’è del vero. Dietro quelle melodie orecchiabili e danzerecce si cela la sua essenza. Scrive testi come “… farfalle, volano contro tempo colorando il cielo d’aprile, volano in alto dove il vento lo decide…”, - sono le parole di Mariposas (che in spagnolo significa farfalle), mostrando il suo talento lirico e il suo continuo desiderio di libertà e di amore. E’ la tradizione dei canti sudamericani, quei “merengue” che ama tanto e che parlano di folli sentimenti, arricchiti della sua fervida immaginazione e dalla sua mente brillante. “Sono un blend di molte culture. Nelle mie vene scorre sangue spagnolo, libanese e italiano. Tutta questa eredità rappresenta una forte influenza sul carattere della mia musica”. LIBERA DI NUOVO Che Shakira non ami troppo le costrizioni lo dimostra il video di Loca, brano di Sale el sol. “Inizialmente doveva essere in studio, poi però ho sentito il bisogno di stare all’aperto, di provare una sensazione di libertà. Due giorni prima dello shooting ho chiamato il regista e gliel’ho detto. Quando ha sentito la mia idea gli è piaciuta. Allora siamo andati in strada, a Barcellona. Eravamo solo io, lui, il cameraman e un paio di ragazzi”. Nasce così l’idea di una Shakira scatenata per le strade catalane sui pattini, che coinvolge le persone che incrocia per le vie della città. “Forse sarò multata quando tornerò a Barcellona perché non indossavo nemmeno il casco…. Ma pagherò la multa, me la merito. Poi siamo finiti tutti



livestyle - SHAKIRA

Shakira Sale el sol Sony Music

in acqua, di notte. E’ stato un grande giorno. Ero ossessionata e mai nello stesso modo. Si narra che sia in grado di rilasciare dai pattini, volevo fare tutto a rotelle, e poi siamo rimasti a bal- 40 interviste al giorno senza mai ripetersi. Per diventare più lare sulla spiaggia... A volte mi stanco di tutte le imposizioni internazionale si è tinta i capelli. Ma se pure è noto che gli dell’industria, che ti costringe a fare le cose in un certo modo. uomini di tutto il mondo preferiscono le bionde è altrettanto Così quando ho la possibilità di reinventare il meccanismo del vero, come dice una delle sue canzoni più celebri (Hips Don’t Lie), che i fianchi non mentono e lei alle sue origini non ha processo creativo mi sento libera di nuovo”. Anima ribelle, tanto che nonostante l’altezza – 150 centime- certo rinunciato. Basta guardare i suoi videoclip, ma non solo, tri - ama esibirsi a piedi scalzi. Da qui nasce l’ispirazione per il tutta la sua musica e il suo stile di vita sono fortemente imnome della fondazione che ha lanciato a soli 20 anni “Pies De- pregnati della cultura sudamericana. E’ bionda come richiede l’identikit della perfetta popstar scalzos”, per promuovere l’istruinternazionale, ma il suo ultimo zione e l’assistenza dei bambini << A volte mi stanco di tutte le disco è l’ennesima dichiarazione nel Sud America e nei paesi poveimposizioni dell’industria, che d’amore alla sua terra. E forse è ri vittime di violenza. E non solo. proprio questo legame ad averInsieme ad altri artisti ha fondato ti costringe a fare le cose in un la resa solida, matura, a dispetun’altra charity chiamata ALAS certo modo. Così quando ho to del successo che spesso può (Latin America in Solidary Action), la possibilità di reinventare il dare alla testa. Shakira continua che coinvolge artisti come Juanes, meccanismo del processo creativo a puntare verso sud, verso casa Sanz, Bosè, Ricky Martin e Manà, mi sento libera di nuovo >> sua. che si esibiscono regolarmente per Come da copione, la scorsa devolvere gli incassi alla onlus. Una nuova Evita Perón? In fondo il suo compagno, con cui estate ha presentato anche un profumo, “S by Shakira”. E vive alle Bahamas, è Antonio De la Rùa, figlio dell’ex presi- chissà che, nonostante si ostini a “dimenticare” gli esordi, da dente argentino. Le voci di un imminente matrimonio - come perfetta showgirl non decida di buttarsi nella mischia cinenelle migliori tradizioni hollywoodiane - sono costantemente matografica. E’ già apparsa in un episodio di Ugly Betty. Ma smentite. La reginetta del pop latino avrebbe confessato di vo- quello, dice lei, “è solo un piccolo cameo. Non ho veramente lersi sentire come un’eterna fidanzata. Secondo i soliti rumors, intenzione di recitare: non credo di essere una grande attrice”. però, la cantante avrebbe anche fatto trapelare il desiderio di Evviva la modestia. Ma non lasciamoci ingannare, potrebbe anche essere il primo passo per Hollywood. Al momento nesavere un bambino alla fine di questo tour. suno si sbilancia. Ma resta una certezza: ovunque andrà, da Los Angels a Sydney, la piccola ragazza di Barranquilla contiPUNTARE A SUD Diva made in Sudamerica doc, dice sempre la cosa giusta, nuerà sempre a puntare verso casa.

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Sono passati cinque mesi dai mondiali pallonari in Sud Africa e due dalla fine dell’estate, stagione in cui impazzava il tormentone ballerino Waka Waka. Nonostante ciò, ancora oggi, è facile associare il nome di Shakira alla sua hit planetaria, ma è il caso di informare i gentili lettori che, poche settimane dopo aver riposto lettini e ombrelloni - a un solo anno di distanza dal precedente She Wolf - la bella colombiana ha pubblicato un intero album (il settimo), Sale el sol. La ragazza ha messo la quarta e non sembra intenzionata a togliere la sua voce dalle radio e il suo corpo sensuale da tv, web e ogni genere di mezzo di comunicazione. L’importante è far parlare di sé e riuscire a rimanere là, in vetta alle classifiche di tutto il mondo. Questo conta. Lei ha scelto di farlo così: tredici brani inediti registrati tra New York, Nassau, Santo Domingo e Punta Del Este, alternando ritmi latini, sonorità dance (Islands) ed elementi rock (Tu Boca). Per i nostalgici della bella stagione, si aggiungono due remix di Waka Waka. Tra gli ospiti compaiono i nomi del rapper inglese Dizzie Rascal e del dominicano El Cata (per due versioni di Loca) e dei portoricani Pitbull e Calle 13. Tutti ingredienti, mixati tra spagnolo e inglese, che sembrano l’esca ideale per prendere i cosiddetti due (o più) piccioni con una fava. Mattia Sbriziolo



live style

LADY GAGA > di massimo longoni foto: courtesy of universal music

NON SONO UNA

SIGNORA

Dall’anonimato alla gloria terrena il passo può essere breve e nella storia della musica sono molti gli esempi che si potrebbero citare per dimostrarlo. Ma quello che è successo a Lady Gaga è qualcosa di più unico che raro. Con un solo album (in due versioni), l’italo-americana ha raggiunto uno status che le consente di essere considerata l’erede di Madonna, senza che questo crei imbarazzi a nessuno. C’è qualcosa sotto? Che ci crediate o meno, tantissimo lavoro.

C

alla Tisch School of the Arts della New York University. Non è he sia il fenomeno pop degli ultimi anni, non ci cosa alla portata di tutti, visto che le richieste d’ammissione arsono dubbi. A dirla tutta, in un panorama abituato rivano da tutto il mondo e i posti a disposizione sono solo venti. a creare idoli per poi distruggerli nel giro di qualGli inizi però sono duri. che mese o qualche anno – vedi Britney Spears e Christina Aguilera, o Jennifer Lopez - Lady Gaga ha tutti i nuADESSO MI GUARDATE? meri non solo per durare nel tempo, ma anche per prendersi Il primo contatto con il mondo della discografia avviene a quello scettro che ormai da metà anni Ottanta è saldamente nel19 anni. La Def Jam le offre un contratto che si esaurisce però le mani di Madonna. Con Veronica Louise Ciccone i punti in nello spazio di tre mesi. Poi pubblica per una piccola etichetta comune sono molti: attenzione per ogni aspetto dello showbiz, un Ep - che ora è oggetto di culto per i collezionisti - e infine cura feroce per l’immagine e, non ultime, le radici italiane. Sorapproda alla Interscope, che però ge un dubbio: vuoi vedere che la la utilizza più che altro in veste di maglietta sfoggiata anni fa da Ma<< Una sera ho iniziato a suonare il autrice. Comincia a scrivere canzoni donna con la scritta "italians do it piano in biancheria intima e ricordo per Britney Spears (che ha l’ottima better" non si riferiva soltanto alle che improvvisamente è stato come se idea di scartare Telephone, poi con doti amatorie? Ma chi è questa signorina che tutti avessero pensato… 'wow'! E io ho Gaga una super hit), Fergie e Pussycat Dolls. Intanto Stefani suona con nel giro di due anni ha bruciato detto 'adesso mi guardate, vero? >> la sua band nei localini della città e, tutte le tappe possibili entrando per quanto apprezzata, prova subistabilmente nella top ten delle to sulla sua pelle come vanno le cose. Nonostante uno stile di donne più influenti del mondo secondo Forbes? vita piuttosto spericolato, all'epoca si presenta in maniera sobria: In principio era Stefani Joanne Angelina Germanotta, ragazvestita semplice senza look particolarmente stravaganti, con i za cresciuta in una famiglia italiana dell'Upper East Side, New capelli bruni non ancora decolorati al biondo platino. York. A quattro anni inizia a suonare il piano, a tredici già comUna sera scatta la scintilla. Stefani sta cantando di fronte a un pone le sue prime canzoni. La musica le scorre nel sangue e per pubblico composto principalmente da studenti ubriachi che le coronare il suo sogno (“volevo diventare una stella”) si iscrive

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live 09/11 Torino 04/12 Milano 05/12 Milano le foto del tour di Lady Gaga su www.onstageweb.com!

GENIO DELL’HORROR. MTV ha definito “potentemente geniale” la versione di Paparazzi che Lady Gaga ha offerto ai Video Music Awards 2009. Durante l’esibizione ha messo in scena una sanguinosa morte, terminando impiccata ad una corda. Sconsigliata a chi s’impressiona facilmente.

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livestyle - LADY GAGA

PILLOLE & CURIOSITA’ A 15 anni Lady Gaga fa una breve comparsa nell’episodio Piccoli boss crescono, della serie tv I Soprano. Nel 2010 è al primo posto nella classifica, stilata dal Time, dei 100 artisti più influenti dell’anno. In esclusiva per le radio australiane, nel luglio 2010 è stato pubblicato il singolo Dance In The Dark (The Fame Monster). Lady Gaga in rete ottiene numeri da capogiro: le sue clip su YouTube superano il miliardo di visualizzazioni. Entro fine anno, le statue di Gaga appariranno contemporaneamente nei Musei delle Cere di Madame Tussauds. Una bombola di ossigeno e un vasetto di miele compaiono tra le bizzarre richieste di Stefani mentre è in tour. Il 30 settembre 2010, si è presentata in un club newyorkese con un abito fatto interamente di capelli. Sempre a settembre, Lady Gaga ha acquistato una villa a Bel Air di 600 mq per circa 7 milioni di dollari. Lady Gaga canterà con Elton John Hello Hello, brano del film Disney Gnomeo & Giuliet, in uscita negli States a febbraio 2011. Nel 2012 uscirà il profumo creato dalla cantante. Per ora è noto solo il nome: Monster.

prestano ben poca attenzione e lei intuisce il modo di ribaltare la situazione. Decide di togliersi i vestiti, restando in lingerie. "Ho iniziato a suonare il piano in biancheria intima - racconta - e ricordo che improvvisamente è stato come se tutti avessero pensato 'wow'! E io ho detto 'adesso mi guardate, vero?'". In un ambiente caotico come quello del pop, in cui la sgomitata è d'obbligo, Stefani capisce che per fare ascoltare la sua voce deve prima attirare l'attenzione sul corpo. Di meteore che puntano su un'immagine sexy sono piene le classifiche. Lei vuole qualcosa di più estremo e sofisticato al tempo stesso. Stefani si trasforma in Lady Gaga, ovvero spettacolo a 360 gradi. Il suo obiettivo diventa quello di presentare al mondo un disco pop nella maniera più interessante possibile e l'ispirazione viene dai grandi del passato. "Ho sempre amato il rock, il pop e il teatro - spiega - e quando ho scoperto i Queen e David Bowie ho capito che potevo mettere insieme le tre cose". Ai Queen deve addirittura il nome d'arte, anche se a tal proposito le versioni sono discordanti. Il produttore Rob Fusari si ascrive il merito dell'intuizione, per qualcun altro è stata una scelta meditata a tavolino, ma il riferimento a Radio Gaga dei Queen resta. In generale, gli anni Ottanta, quelli del dominio dell’immagine, sono un riferimento estetico e musicale per Lady Gaga.

ti e acconciature improbabili si susseguono a ritmo vorticoso, rendendo impossibile fissare in via definitiva uno stile, reinventato di volta in volta. Un vestito di bolle senza nulla sotto, un burqa di pizzo rosso, un abito a forma di tazzina, un completino reggiseno-hot pants o le impossibili “scarpe armadillo” di Alexander McQueen? L’unico denominatore comune è l’effetto sorpresa. Tra le incredibili mise si passa da quelle tutte trasparenze a follie come il completo di (vera) carne animale con il

<< Quando sei un’artista nuova devi metterti alla prova. Guadagnavo come autrice ma non volevo una casa o una macchina nuova. Volevo investire tutti i miei soldi nelle mie esibizioni >>

quale ha scioccato il pubblico agli ultimi Mtv Video Music Awards - chissà cosa ne pensano gli animalisti. Nemmeno presentarsi al cospetto della regina d'Inghilterra è un deterrente per Lady Gaga, che si ritrova a stringere la mano a una divertita (e sorpresa) Elisabetta II con un abito in perfetto stile elisabettiano, solo in latex rosso fuoco e con gli occhi vistosamente cerchiati di strass in tinta. Ma non si tratta solo di accessori. Il corpo stesso diventa EFFETTO SORPRESA Nel frattempo alla Interscope si sono accorti che, oltre che esibizione. Il nudo per lei non è certo un problema e così a scrivere, è brava anche a cantare, e il personaggio lascia più di una volta si offre ai suoi fan in tutto il suo splendore. Ma questo accade sempre con scatti dall’alto profilo artistiintravedere possibilità di successo. Così nel 2007 esce Foto diThe Luigi Orrù Fame. L’immaginario che Lady Gaga crea con le sue canzo- co realizzato da grandi fotografi internazionali come David ni, i suoi video e le performance dal vivo è un fascinoso pa- LaChapelle, Nobuyoshi Araki, Mario Testino ed Ellen Von stiche: mescola pop art e pornografia, Madonna e Marilyn Unwerth. Senza contare il gioco dell’ambiguità. Lady Gaga Manson, Walt Disney e Jerry Lee Lewis. Costumi stravagan- rilascia dichiarazioni sulla sua bisessualità, diventa un'icona

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del mondo gay per il quale si spende in più occasioni. Addirittura una performance dal vivo in cui si presenta con una sorta di dildo nel costume, fa sorgere dubbi su un presunto ermafroditismo. Per mesi circolano voci senza che lei, furbescamente, non smentisce, se non molti mesi dopo tornando divertita sull'argomento. CHE C’ENTRA CON LA MUSICA? Al di là delle intuizioni e del talento di Stefani, però, un così imponente lavoro per sorreggersi ha bisogno di un vero team, in grado di fornire continuamente idee e spunti. “Volevo investire i miei soldi nello spettacolo perché quando sei un’artista nuova devi metterti alla prova. Guadagnavo come autrice ma non volevo né una casa né una macchina nuova, non me ne facevo nulla. Volevo investire tutti i miei soldi nelle mie esibizioni”. In nome di questo principio nasce l'Haus of Gaga, moderna incarnazione della Factory di Andy Wharol. Coreografi, stilisti, coiffeur, manager... Ogni aspetto dello showbiz è coperto da un professionista il cui compito è dare corpo alle fantasie e alle richieste di Stefani. Si dirà: ma tutto questo cosa c'entra con la musica? Molto in un contesto in cui la musica è solo una componente di un'offerta artistica a tutto campo. L'immagine senza sostanza però non va lontano. Quando il mondo inizia a conoscerla come la nuova regina del pop dai video stravaganti e dai ritmi martellanti, quella dei tormentoni radiofonici con testi non proprio impegnati, lei stupisce tutti mostrando l'altra faccia di sé. E così molte ospitate in programmi tv e radio, invece che nel solito scontato playback, si risolvono con Gaga al piano che offre inusuali versioni acustiche dei suoi successi, dimostrando che l'uso dell'autotune nei dischi non è una necessità ma un artificio estetico. Paparazzi, Poker Face, Speechless... I pezzi trovano un



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SHE LOVES… I personaggi che più hanno ispirato Lady Gaga

Freddie Mercury Teatralità allo stato puro. In questo Freddie è un riferimento per Lady Gaga, tanto che il suo nome d'arte omaggia la hit dei Queen Radio Gaga. Istrionica e sanguigna, a dispetto dello studio che c’è dietro ogni esibizione, l’americana è un animale da palco, a partire da come suona il piano.

David Bowie Come Ziggy Stardust, Lady Gaga sembra un'aliena catapultata sulla terra, in cui spesso persino l’identità sessuale diventa indefinita. Al Bowie del periodo glam Stefani ha rubato il gusto per il travestitismo e un'attitudine camaleontica che le consente di apparire ogni volta diversa.

Madonna Circondarsi dei migliori collaboratori, affidarsi ai fotografi più alla moda, costruire gli show con cura certosina quanto a coreografie ed effetti scenici. Dalla regina del pop Gaga ha imparato la professionalità assoluta. La discepola impara dalla maestra per ereditarne il posto…

Donatella Versace Lady Gaga deve a lei la sua passione per la moda. “È la mia musa ispiratrice” ha detto. “Un’icona potentissima anche per come viene presa di mira. E’ una provocatrice”. Stefani l’ha omaggiata “rubandole” i capelli biondi e vestendosi come lei agli ultimi Mtv Video Music Awards.

Grace Jones Icona anni 80, musa di Andy Warhol, per Grace musica, arte e sensualità andavano di pari passo. Lady Gaga ne ha copiato atteggiamenti e abiti al punto che la Jones ha rifiutato una proposta di collaborazione: “Non ci penso per nulla, preferisco lavorare con qualcuno più originale e che non mi copi”.

nuovo senso e anche i più scettici devono accettare che non solo Gaga canta ma che, sotto gli arrangiamenti tamarri, ci sono melodie che pescano nel soul e nel blues, e che la (ormai fu) Germanotta ha scritto dalla prima all'ultima nota, testi compresi. UN GIOCHINO RISCHIOSO Certo non è oro tutto quel che luccica. Gaga ha creato intorno al suo personaggio una sovrastruttura così ingombrante che c'è da chiedersi cosa accadrà il giorno in cui dovesse decidere di smantellarla. I fuori programma acustici e bluesy lasciano a bocca aperta e stupiscono proprio perché estemporanei. Ma The Fame e The Fame Monster hanno venduto 13 milioni di copie (che si aggiungono ai 51 milioni di singoli) in tempi di vacche magre per la discografia - restando per 100 settimane nella classifica di Billboard - non certo per le doti vocali o di pianista di Stefani, quanto per la capacità di sfornare canzoni dance facilmente orec-

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chiabili. Che dire poi di una vena inventiva che, pur con il suo team, mantenere a questi livelli sarebbe mostruoso?

<< Sono solo una cantautrice e un'interprete. Cerco di essere una guida per i miei fan più giovani, quelli che si sentono come mi sentivo io alla loro età: una stramba >> Acconciature, trucchi, abiti, scarpe sono ogni volta qualcosa di nuovo con l'asticella della provocazione spostata un po' più in alto. Un gioco che potrebbe essere rischioso portare avanti all'infinito. Lei comunque sembra pronta a qualsiasi voltafaccia del pubblico, se è vero che a Rolling Stone ha dichiarato di credere nel karma. "Non sono preoccupata, sto benissimo con le persone che mi circondano e poi non sono una diva da nessun punto di vista".

DEVOTA ALL’AMORE Per ora Lady Gaga si gode la fama navigando a vista. Un album nuovo di zecca già pronto, ma che non uscirà prima del 2011 perché sa bene che la sovraesposizione che l'ha vista protagonista è già ai limiti di guardia. E poi c’è da finire prima un tour che va a gonfie vele tra balletti, effetti speciali e momenti da Grand-Guignol che gli sono costati anche aspre critiche. Il Monster Ball Tour è una macchina da guerra che ha registrato sold out quasi ovunque. In tutto questo castello messo in piedi da lei stessa, Gaga cerca di riuscire nell'impresa più difficile, non essere fraintesa. "Mi considerano artificiale e in cerca di notorietà" ha detto in una recente intervista. "La verità è che ogni parte di me è devota all'amore e all'arte. Sono solo una cantautrice e un'interprete. Cerco di essere una guida per i miei fan più giovani, quelli che si sentono come mi sentivo io alla loro età: una stramba".


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PRINCE > di roberta maiorano, foto: michael ochs ( Corbis)

IL PRINCIPE

MATTO

Lontano dal clamore dello show biz per quasi due anni, l'irriverente genio di Minneapolis riemerge dal nulla con un nuovo disco e il solito strascico di stranezze (e polemiche) che si porta dietro tutte le volte che decide di far parlare di sé. Basti pensare che l'annuncio dell'uscita di 20Ten è stato preceduto da due strilli chiari e tondi come “Not on line! Not In Shop!”. Ma chi si stupisce più davanti alle follie di Prince?

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CAPOLAVORO O BLUFF? orse non lo sapevate, perché in Italia non è stato distribuito, ma lo scorso luglio Da troppo tempo Prince non parla più esclusivamente attraverso la sua arte, concentranPrince ha pubblicato un nuovo disco, 20Ten. Un album uscito in forma assolutadosi troppo sulle reazioni del pubblico e su beghe che hanno a che fare più col marketing mente gratuita, allegato ad alcune fra le riviste europee più note: Daily Mirror in che con la musica. Eppure, una volta ascoltato 20Ten, non è più possibile parlare di esercizio Inghilterra e Irlanda, Scotland’s Daily in Scozia, Courrier International in Francia, di stile o di un episodio musicale sterile: non è certo il capolavoro della sua carriera, ma è Het Nieuwsblad in Belgio e Rolling Stone Deutschland in Germania – di noi appunto si è “diindubbiamente un disco imprevedibile, arrangiato in modo pregevole e suonato quasi alla menticato”. La scelta è dettata da precise motivazioni che, visti i tempi, per la verità sembraperfezione. no un tantino deliranti. E’ proprio attraverso le pagine del Come da copione, alle sue abili mani è affidata la composiDaily Mirror che Prince ha spiegato la sua scelta, ribadendo << Internet è completamente finito, morto. zione di musiche e testi, l'arrangiamento e l'intera produzione. al mondo di voler continuare la sua anomala battaglia al Non capisco perché dovrei dare la mia Affiancato solo da tre ottime coriste, è lui a suonare tutti gli struweb: “Internet è completamente finito, morto. Non capisco nuova musica a iTunes o chiunque altro. menti nell'album (a parte i fiati e la batteria, opera dalla fedelisperché dovrei dare la mia nuova musica a iTunes o chiunNon pagano in anticipo e si arrabbiano sima Sheila E). Con l'inconfondibile singhiozzo della sua voce, il que altro. Non pagano in anticipo per essa e si arrabbiano quando non riescono ad averla >> folletto di Minneapolis riesce ancora una volta a dimostrare che, quando non riescono ad averla. Internet è come MTV. Era a parte le chiacchiere, dietro c’è ancora e sempre tanta classe. Le alla moda e dopo niente è diventata sorpassata. Tutti questi tracce complessive sono nove e in ognuna di esse si sente l'eco computer e gadget digitali non sono buoni. Ti riempiono la della sua storia artistica, con il solito largo uso di synth, febbrili riff di chitarra, un groove potesta di numeri e non può essere un bene per te”. E' con queste parole incazzate che Prince tente (e molto funky) che lascia in bocca un certo retrogusto anni Ottanta, periodo che Prince o, se preferite, “The Artist”, annuncia l'uscita del nuovo disco e dà conferma del suo odio ha saputo cavalcare abilmente, tra luci accecanti e ombre inquietanti. per la tecnologia e per ogni forma di distribuzione in digitale. Quest'idiosincrasia non salta Il parere di alcuni “illuminati” della critica mondiale è oscillante: secondo la versione tedesca fuori adesso: già nel 2007 il musicista aveva fatto uscire l'album Planet Earth allegato al Mail di Rolling Stone, 20Ten è uno degli episodi migliori di Prince dal 1992 ad oggi (ma essendo On Sunday, dando prova di avere in testa già un mucchio di idee per la gestione della musica allegato alla rivista, avrebbero mai potuto parlarne male?). Secondo altri è un album piatto, nel nuovo millennio. Con un unico rischio: far cadere la sua musica in un cono d'ombra, in assolutamente privo di novità e di verve. Per AllMusic.com le canzoni del disco “hanno absecondo piano rispetto a tutto il resto.

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live 02/11 Roma 03/11 Milano

GLASTONBURY? A fine ottobre si è diffusa la voce che vorrebbe Prince (insieme a U2 e Coldplay) tra gli headliner di Glastonbury 2011, in programma dal 22 al 26 giugno a Pilton, in Inghilterra. Manca l’ufficialità, che non arriverà prima della prossima primavera.

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THE MOST BEAUTIFUL PLAYLIST… Dieci brani imprescindibili nella discografia di Prince Soft And Wet (For You, 1978) Il primo singolo non si scorda mai. Fra l’altro, é l’unica canzone dell’album non scritta solo da lui. When You Were Mine (Dirty Mind, 1980) Con un accattivante base di chitarra, il pezzo di Prince che ha ricevuto più cover in assoluto. 1999 (1999, 1982) Dall’album del trionfo, una canzone che ascolteremo nei party fino al 2999. When Doves Cry (Purple Rain, 1984) Il primo singolo che arriva al #1 di Billboard. Ascoltatelo bene: non c’e’ il basso! Darling Nikki (Purple Rain, 1984) La canzone per cui Tipper Gore ha fatto creare il famoso sticker “Parental Advisory”. Kiss (Parade, 1986) Un altro #1 per un classico senza tempo che rappresenta l’essenza di Prince per tanti fan. Sign’ O’ The Times (Sign’O’ The Times, 1987) La piu’ politica delle canzoni di Prince e probabilmente l’apice artistico della sua carriera. Sex In The Summer (Emancipation part II, 1996) Per capire un artista, bisogna capire i suoi traumi: il battito del cuore di un figlio morto troppo presto. Nothing Compares 2 U (One Nite Alone... Live!, 2002) La migliore pubblicita’ per il prossimo live: rifare sua una canzone scritta da lui e lasciata ad altri. Musicology (Musicology, 2004) Dopo anni, il ritorno ai piani altri della classifica regalando il disco con il biglietto del tour!

bastanza attrattiva a livello superficiale, ma non abbastanza da sostenere una valutazione più approfondita... Non affondano il colpo”. Comunque, i tempi d'oro di Purple Rain - album del 1984 con cui Prince eguaglia i Beatles toccando la vetta delle classifiche degli album e dei singoli (ma non solo: Purple Rain è anche il film che si aggiudica l'Oscar per la miglior canzone originale) - del funk-soul di Alphabet Street, del successo planetario di Kiss sembrano lontani anni luce e, quello che il grande Miles Davis aveva ribattezzato “il nuovo Duke Ellington”, corre il rischio di sbiadire lentamente nell’opaca immagine di se stesso. Il mondo è cambiato radicalmente e molto più velocemente di quanto non sia cambiato lui. Anche se sul suo volto i segni dell'età si vedono tutti, l'immancabile strato di trucco glamour – di cui non ha mai saputo fare a meno – è la prova del fatto che Prince non ne voglia sapere di cedere il passo al tempo che corre. Forse perchè in realtà non gliene frega nulla. PIU’ JAMES CHE JACKO E’ enorme l'eredità che si porta dietro questo artista dal

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talento debordante e dalla personalità controversa e fino ad ora nessuno è sembrato in grado di poterla raccoglierla. Sin dagli esordi “The Artist” (così come per anni ha preteso di essere chiamato) ha colpito l'opinione pubblica con messe in scena conturbanti, testi ricchi di doppi sensi e album diventati icone di un crossover musicale senza pari. Nel 1985, una

<< Il sesso è qualcosa che tutti possono capire, è senza limiti ed il suo messaggio è universale, di pace, di unione, di comprensione. È una celebrazione all'amore e l'amore è divino >> delle penne più autorevoli della critica musicale italiana, Ernesto Assante, parla di Prince e dei personaggi nati dalla sua mente, attraverso le pagine de La Repubblica, in questo modo: “E’ personaggio assai curioso, molto lontano dalla figura angelica ed ambigua di Michael Jackson, decisamente più legato a sentimenti terreni, infinitamente più provocante sul piano sessuale, forse persino più astuto su quello commer-

ciale del suo rivale più diretto. Soprattutto, ed è questo forse il grande merito di un album come Purple Rain ed il motivo principale dell'enorme successo del disco, Prince produce, canta, scrive e suona una musica che pur restando profondamente legata alla tradizione nera ha fatto propri elementi del rock, del funk, del pop, in una miscela urbana, elettrica, nervosa e che, sottilmente, ribadisce costantemente la sua natura nera. Dal vivo poi, Prince assomiglia più a James Brown che non agli artisti neri della black music contemporanea, il suo show è fatto di carne e sudore, è fatto soprattutto di sesso. Sesso che compare senza mascheramenti nelle canzoni, nei gesti, nell'immagine stessa di Prince. ‘Il sesso è qualcosa che tutti possono capire, è senza limiti - ha detto - ed il suo messaggio è un messaggio universale, di pace, di unione, di comprensione. È una celebrazione all'amore, e l' amore è divino’. Personaggio curioso, che non concede mai interviste e che rifiuta costantemente di farsi fotografare, principe di una corte che lo adora e che deve a lui buona parte del successo: da Apollonia a Morris Day e The Time, a Sheila E. ‘Non credo di essere un tipo particolarmente strano - sostiene invece Prince - ci sono delle cose che amo e vivo per quelle. Vivo per la musica innanzitutto’”.



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… AND THE MOST SUCCESSFUL PLAYLIST

Foto di Rune Hellestad

I dieci singoli di maggiore successo (in classifica) nella discografia di Prince Batdance (Batman, 1989) Numero 1 negli Stati Uniti e in Canada, seconda posizione in Inghilterra. When Doves Cry (Purple Rain, 1984) Ancor primo posto negli States e in Canada, quarto in Uk. Kiss (Parade, 1986) Raggiunge la sesta posizione nel Regno Unito, in Stati Uniti e Canada è in vetta. Let’s Go Crazy (Purple Rain, 1984) Testa della classifica in Canada e Usa, quarto posto in Uk. Purple Rain (Purple Rain, 1984) Seconda posizione negli States, terza in Canada, ottava in Inghilterra. Sign O’ The Times (Sign O’ The Times, 1987) Terzo, secondo e decimo posto, rispettivamente in Usa, Canada, Uk. The Most Beautiful Girl In The World (The Beautiful Experience, 1994) Primo singolo a finire in testa alle classifiche inglesi, è terzo negli Usa. Cream (Diamonds And Pearls, 1991) Primo negli Stati Uniti, terzo in Canada, quindicesimo nel Regno Unito. Thieves In The Temple (Graffiti Bridge, 1990) In Canada si posiziona quinto, mentre negli States è al numero 6.

DI NUOVO ON STAGE. Dopo un paio d'anni di assenze, Prince è tornato in Europa. Nella foto qui sopra è sul palco del Roskilde Festival, in Danimarca, lo scorso 4 luglio.

I MILLE VOLTI DEL PRINCIPE Musicista completo, polistrumentista dall'abilità straordinaria. Fascino, mistero, ambiguità sussurrata e mille facce da mostrare. Mai uguale a se stesso, ma sempre fedele all'idea di stupire chiunque, nel bene e nel male. Prince ha adorato anche prendere in giro la stampa mondiale, mentendo sulla sua reale data di nascita, sulle sue origini – c'è stato il tempo in cui raccontava di avere antenati italiani, dichiarazione mai confermata – sulla sua infanzia. Il suo stile musicale ha fatto epoca ma non ha fatto scuola, visto che attualmente nessun artista sembra essere riuscito, almeno in parte, a ricalcarne le (giganti) orme. Unico anche per quel modo di indossare i panni del dandy, a tratti eunuco e a tratti straordinariamente virile: inimitabili le sue giacche scintillanti da cui spuntano fluttuanti orli di camicie. Indimenticabili gli occhi bistrati di nero che danno da sempre al suo sguardo quel tanto di mistero e ambiguità che anche oggi – che i cinquant'anni sono stati superati e che i segni dell'età non perdonano – trasmettono la stessa inquietudine. Per Rolling Stone Usa, Prince è da considerarsi uno fra i 100 artisti fondamentali della storia del rock (è saldamente ancorato alla posizione numero 28) ed è anche uno dei primi

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musicisti ad avere utilizzato internet per la vendita dei suoi brani (in più di un'occasione si è potuto acquistare la sua musica soltanto on line, attraverso il suo sito ufficiale), ma anche il primo a dichiarare guerra proprio al web, chiudendo indignato, nel 2006, quel sito internet che tanti guadagni

<< Non credo di essere un tipo particolarmente strano. Ci sono delle cose che amo e vivo per quelle. Vivo per la musica innanzitutto >> gli aveva procurato (in realtà è costretto a farlo per problemi burocratici, ne riapre un altro alla fine del 2006, www.3121. com) Prince artista capriccioso e bizzarro, che per festeggiare il suo trentacinquesimo compleanno – nel 1993 – decide addirittura di cambiare il suo nome d'arte, ma è per una questione di contrasti con la sua casa discografica che è costretto ad abbandonare lo pseudonimo di Prince: la Warner, che non approva l'incessante ritmo di pubblicazione del cantante, si

Diamonds And Pearls (Diamonds And Pearls, 1991) Terza posizione negli Stati Uniti, venticinquesima in Inghilterrra.

rifiuta al tempo stesso di rescindere il contratto che lo lega all'etichetta per altri otto album, rimanendo proprietaria effettiva del suo nome d'arte e di tutti i suoi precedenti dischi. E' per questo in realtà che deve cambiare nome. Con una mossa non certo abile dal punto di vista del marketing, il genio di Minneapolis adotta come nome una sorta di geroglifico, annunciando che potrà essere interpretato come TAFKAP - The Artist Formerly Known As Prince – o semplicemente come Love Symbol (con cui s’individua il logo che ha lui stesso creato) o come The Artist. Per Prince l'uscita di 20Ten è l'occasione per tornare a calcare i palchi di tutto il mondo, come da lui stesso annunciato qualche settimana fa in un'affollata conferenza stampa al New York Apollo Theatre: l'artista ha dichiarato di voler intraprendere un lungo tour statunitense, promosso con il nome Welcome 2 America. Intanto però Prince passa attraverso l'Europa per una serie di live del suo 20Ten Tour 2010, comprese le date di Roma e Milano. In scaletta, i successi, l’ultimo album e un'inedita rivisitazione del capolavoro di Simon & Garfunkel, Bridge Over Troubled Water. Il tutto con l’accompagnamento della sua band, a partire dall'inseparabile batterista Sheila E.



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LITFIBA > di daniele salomone, foto: francesco prandoni

E CHI CI FERMA PIU’? Tecnicamente, è stata una reunion. I due leader storici dei Litfiba – unici superstiti della formazione originaria del 1980 - hanno deciso di riprendere il cammino. Concretamente, è stato qualcosa di molto più importante, perché quella tra Piero e Ghigo è soprattutto la storia di un riavvicinamento umano. Una storia destinata a durare, visto che i due protagonisti hanno ritrovato l’antico piacere di fare musica insieme. E l’entusiasmo dei tempi migliori.

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E’ stato più difficile ammetterlo a se stessi o all’altro che era ro pronto per partire, destinazione Firenze. Lì ora di tornare insieme? avrei incontrato Piero e Ghigo, nello studio dove Ghigo: Come dicevo è stato un processo talmente graduale che insieme al resto dei Litfiba stavano rodando il non c’è stato un momento del genere. Erano cinque anni che ci nuovo spettacolo, quello che girerà l’Italia tra nofrequentavamo. Sto facendo un’operazione di puntello… vembre e dicembre. All’ultimo, la trasferta è saltata. Un pecPiero: Dopo aver chiarito le questioni tra noi e aver rimesso a cato, soprattutto perchè immagino Pelù e Renzulli piuttosto posto le cose da un punto di vista umano, tornare a suonare diffidenti con i media e non trovarmeli di fronte, be’, rischia insieme è stata la cosa più naturale e spontanea del mondo. di rendere il tutto ancora più difficile. Temo che il forziere dei Con quale stato d’animo avete ricominciato? Siete uomini Litfiba sia ancora più difficile da scardinare via telefono. navigati ed esperti ma sarà pur stato emozionante ritrovarsi Puntualmente, la realtà smentisce l’immaginazione. Nonoinsieme. Immagino la primissima volta che avete acceso gli stante un inizio freddino, alla fine io, malfidato giornalista, amplificatori… avrò persino una “microGhigo: Siamo esseri scopica anteprima”, ci<< Dopo aver chiarito le questioni tra noi e aver umani, certo che ci sialiegina sulla torta di una rimesso a posto le cose da un punto di vista umano, mo emozionati. Anchiacchierata che si rivela tornare a suonare insieme e stata la cosa più che se il fatto che nel ben presto diversa da come naturale e spontanea del mondo >> Piero Pelù frattempo, seppure su temessi. Del resto, Piero e strade separate, sia io Ghigo sprizzano entusiache Piero avessimo consmo da tutti i pori e perché tinuato a fare il nostro lavoro, a stare in studio, a provare, non mai avrebbero dovuto nasconderlo durante un’intervista? ci aveva permesso di “raffreddarci”. Poi il concerto di Losanna, il primo che abbiamo fatto insieme dopo tanti anni, è stato In dieci anni, occasioni per riflettere sulla vostra lontananza davvero particolare. Era un piccolo club, ma l’emozione era ne avrete avute molte. Quando e perché è scattata la scintildavvero grande. la – dentro voi stessi intendo – che ha riacceso il fuoco dei Siete riusciti a ripartire senza troppi clamori né proclami. Litfiba? Del resto il profilo basso, nel senso positivo del termine, è Ghigo: Parlare di dieci anni non è corretto. Era già da molto sempre stato una caratteristica dei Litfiba. O forse avreste tempo che avevamo “fatto la pace”. Diciamo che il processo voluto un po’ più di casino? di riavvicinamento è stato graduale. Ci vedevamo spesso, si Piero: La nostra è stata una scelta ben calibrata. Ci interessava usciva a cena. Sai, siamo persone con una forte personalità cavalcare l’onda dell’emozione per la reunion senza finire per e quindi viviamo di cose forti, litigate comprese. C’è voluto forza su tutti i giornali o scatenare grande clamore mediatitempo, ma va bene così.

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live 20/11 Torino 22/11 Milano 24/11 Trento 27/11 Jesolo (VE) 29/11 Rimini 01/12 Firenze 03/12 Perugia le foto del tour dei Litfiba su www.onstageweb.com!


VIA DE’ BARDI. Il nome dei Litfiba deriva dall’indirizzo Telex (sistema di telecomunicazione ormai in disuso da anni) della storica cantina adibita a prima sala prove della band in Via de’ Bardi 32 Firenze: "L" (prefisso telex), "IT" (Italia), "FI" (Firenze), "BA" (Via de' Bardi).

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livestyle - LITFIBA

LO SPETTACOLO E’ RICOMINCIATO La scaletta del reunion tour parte prima e seconda. La stessa finita nel doppio cd Stato Libero di Litfiba (Sony Music). Tanto, tantissimo rock, pescato soprattutto dal periodo 1986-1995. Proibito (El Diablo, 1990) Resta (17 Re, 1986) Cangaceiro (Cangaceiro, 1989) Paname (Litfiba 3, 1988) Bambino (Litfiba 3, 1988) Il volo (El Diablo, 1990) Sparami (Mondi sommersi, 1997) Lulù e Marlene (Desaparecido, 1985) Dio (Pirata, 1989) Spirito (Spirito, 1995) Tex (Litfiba 3, 1988) Ferito (17 Re, 1986) Fata Morgana (Terremoto, 1993) Animale di zona (Spirito, 1995) A denti stretti (Colpo di coda, 1994) Cuore di vetro (Litfiba 3, 1988) Gioconda (El Diablo, 1990) Ritmo #2 (Mondi sommersi, 1997) Ci sei solo tu (Litfiba 3, 1988) Maudit (Terremoto, 1993) Dimmi il nome (Terremoto, 1993) El Diablo (El Diablo, 1990) Lacio Drom (Spirito, 1995) Lo spettacolo (Spirito, 1995)

co. Ci siamo concentrati sulla band – volevamo costruire come abbiamo fatto negli anni Ottanta e Novanta, attraverso futuro? un progetto solido, in grado di spaccare - e sulle due canzo- la nostra musica intendiamo raccontare non solo le nostre Ghigo: Sicuramente la strada che abbiamo seguito con questi ni inedite da incidere. Praticamente abbiamo puntato tutto emozioni, il nostro mondo, ma anche il nostro punto di vista due singoli era quella che ci sentivamo in questo momento. sull’aspetto artistico. Qualcuno ce l’ha anche rinfacciato, di- su quello che succede. Siamo molto legati a quello che acca- Ma certe cose noi non le facciamo a tavolino. Semplicemente cendoci che avremmo potuto ottenere molte più copertine, de intorno a noi. Non ci accontentiamo del nostro successo. seguiamo l’istinto. E per fortuna direi, perché altrimenti la I Litfiba sono un gruppo che ha sempre voluto dire la sua su componente artistica scompare. Probabilmente in futuro ci ma proprio non c’interessava. Nel lungo discorso introduttivo ai concerti primaverili, quello che lo circonda. Non significa approfittarsene, sem- andrà di fare cose diverse. non c’è stato il minimo riferimento alla vostra vicenda. plicemente vogliamo dare ancora più spessore alla figura di Piero: Quando abbiamo cercato di focalizzare la fase della nostra storia che ci interessava maggiormente, ci siamo troAvete preferito piuttosto riallacciare i ponti con il vostro artisti. progetto. In questo senso, la frase finale “benvenuti nello Penso che abbiate la credibilità per proporvi in questo vati d’accordo nel focalizzare il periodo di Pirata, El Diablo, modo, avendo iniziato un certo percorso venticinque anni Terremoto, Spirito (1989-1995, nda), l’anima litfibiana che ci Stato Libero di Litfiba” è molto significativa. interessava rinnovare. Un periodo in cui la nostra Piero: E’ così. Anche se questo live, musicalmente, è il musica era rock, blues, psichedelia, con un po’ di frutto delle esperienze che abbiamo accumulato singo<< Siamo molto legati a quello che accade intorno elettronica, quel gusto barricadero di cui parlavi prilarmente in questi dieci anni in cui non abbiamo condia noi. Non ci accontentiamo del nostro successo. I viso il palco e gli studi insieme… Litfiba sono un gruppo che ha sempre voluto dire la ma e una buona dose di ironia. Tutti elementi che abbiamo cercato di amalgamare nei due singoli usciti Ghigo: … E’ il frutto della maturità… sua su quello che lo circonda >> Piero Pelù quest’anno. Piero: … “Stato Libero di Litfiba” è soprattutto un riGhigo: La vuoi una microscopica anteprima? ferimento al momento storico che stiamo vivendo in Italia, una fase particolare dove difficilmente ci si riesce ad fa. Con la direzione che ha preso oggi la musica, la mag- Certo che la voglio… identificare in quello che è istituzionale. Anzi, non ce la si gior parte degli artisti invece sarebbero completamente Ghigo: Abbiamo cominciato a comporre e le prime cose che stanno venendo fuori sono delle bombe, ancora più toste di fuori luogo nell’affrontare alcuni temi. fa proprio. Piero mi porgi un assist. Negli anni Ottanta, oltre ad aver Piero: E’ molto triste constatarlo ma è esattamente così. Ne- Sole nero e Barcollo. sdoganato l’idea che si potesse fare rock in italiano con cre- gli ultimi 10 anni in particolare, tanti artisti hanno pensato Piero: Più che comporre, in questo momento ci stiamo oriendibilità, avete portato tanta gente ad identificarsi nell’ap- a tirare l’acqua al proprio mulino dimenticandosi comple- tando. La composizione vera e propria comincerà a gennaio. proccio barricadero dei Litfiba. In futuro potrete ricoprire tamente di quello che potrebbero dare a livello di coscienza Ci piacerebbe insistere ancora di più nella direzione intrapresa nel periodo di cui si parlava prima. alla gente che li ascolta. un ruolo simile? Piero: Oggi parlare in questi termini è un po’ difficile per- Vabbe’ lasciamo perdere… Mi sembra che con i due nuo- Quello in cui avete probabilmente costruito le migliori ché sono saltati talmente tanti schemi a livello sociale che è vi singoli abbiate rievocato il suono potente di Terremoto. cose in termini artistici, di sicuro le più apprezzate dal difficile pensare “voglio rivestire questo ruolo”. Di sicuro, Avete già in mente quale direzione sonora prendere in pubblico. E’ stato anche il periodo in cui le vostre persona-

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TUTTA LA BANDA FA MUSICA A RANDA Per la terza tranche del tour 2010, i Litfiba confermano in toto la line up con cui si sono presentati al pubblico prima nei palazzetti, in primavera, e poi negli spazi all’aperto quest’estate. Oltre a Piero e Ghigo, ci sono Daniele “Barny” Bagni al basso, Pino Fidanza alla batteria e Federico Sagona alle tastiere. “Ci troviamo molto bene con questa formazione e quindi contiamo di crescere insieme” dice Pelù. “E’ una band bene assortita” gli fa eco Renzulli, che poi aggiunge “abbiamo un batterista giovanissimo che è molto irruento, bisogna quasi tenerlo a freno”. Fidanza, nei Litfiba dal 2007, secondo Piero “è il batterista che più si avvicina al drumming di Ringo (De Palma, tragicamente scomparso nel 1990, nda)”. “Il caro Barny è una persona posata, matura, tecnicamente validissima e completa una sezione ritmica molto equilibrata” sentenzia Renzulli. Che poi definisce Sagogna “un rifinitore” prima di sottolineare la vaga somiglianza di quest’ultimo con Antonio Aiazzi (tastierista del nucleo originario dei Liftiba, nda). A proposito di Aiazzi, non è mai passata per la testa di Piero e Ghigo l’idea di richiamare qualcuno dei primissimi Litfiba? “La vita è lunga, per cui tutto è possibile” risponde Pelù. “Quando ci siamo lasciati, io e Ghigo ci tiravamo i coltelli, poi ci siamo riavvicinati. Abbiamo capito che chiudere i conti con il proprio passato è un errore.” Quindi? “Mai dire mai”. D.S.

lità si sono incontrare meglio. I Litfiba sono un risulta- Comunque vadano queste ultime date di fine 2010, il tour della reunion è stata una grande festa, una liberato superiore alla somma delle parti? Piero: Credo di sì. E’ la tipica dinamica virtuosa dei zione oserei dire, per voi e per il pubblico. gruppi, che poi – almeno nel rock – sono quelli che han- Piero: E’ stato un grande orgasmo collettivo più che una no tirato fuori le cose migliori e più interessanti. Senza festa. sottilizzare troppo su chi sia l’autore dei pezzi, è la for- Ghigo: Ci ha sorpreso la risposta del pubblico. Abbiamo za del gruppo a fare la differenza, anche nel momento pensato “sono passati 10 anni e il nostro pubblico avrà dell’arrangiamento, quando ognuno mette la propria dieci anni di più”. E invece sotto al palco c’erano tantispersonalità a disposizione del gruppo. Che, non dimen- simi ragazzi molto giovani. Persone che non avevano mai visto un concerto dei Litfiba. Ma sai, i nostri dischi tichiamocelo, è un insieme di individualità. in questi anni hanno continuato a circolare, anche i più Ghigo: Mi viene da dire che siamo una bella fusion. Vi state orientando per un album, ma avete già roda- vecchi. to la fase compositiva con Sole nero e Barcollo. Come Ma adesso arriva il difficile. Siete consapevoli che il “credito”, di cui sono le dinamiche << Stiamo per tornare in studio e c’è davvero godete grazie ad un tra voi oggi? Tali grande armonia. E quando c’è questo clima passato glorioso, è e quali rispetto al all’interno dei Litfiba, di solito vengono fuori finito? Quando pubpassato oppure c’è blicherete il nuovo stato qualche camcose egregie >> Ghigo Renzulli disco partirà il giobiamento? Ghigo: Per ora è tutto come vent’anni fa. Abbiamo scrit- chino: meglio o peggio del passato? Vi aspettano tutti to Sole nero in due ore. Poi magari abbiamo impiegato al varco… molto tempo per arrangiarlo, per cercare il suono giu- Piero: Lo so, ma noi siamo fiduciosi perché l’atmosfera sto e provare con la band. Nella fase compositiva siamo è ottima. La sintonia che abbiamo finalmente ritrovato sempre stati velocissimi, perché siamo entrambi molto corrisponde a quella dei momenti migliori che abbiamo vissuto negli anni Novanta. Siamo sicuri che faremo istintivi. Non ci facciamo troppe menate. A proposito di istintività, immagino che abbiate but- un grande lavoro, proprio perché c’è un livello di intetato giù la scaletta del live di quest’anno senza pensar- sa molto alto. Anche se ancora non abbiamo niente di ci troppo… Avete proposto pezzi che non suonavate concreto in mano, credo che quando cominceremo seriamente a comporre avremo tanta di quella roba che ci più neanche prima di separarvi. Piero: E’ andata proprio così. E pensa che la scaletta di sarà l’imbarazzo della scelta. Ghigo: Aspetta che mi tocco le palle per scaramanzia! questa nuova tranche del tour è ancora più tosta. Ghigo: Abbiamo cambiato metà dei pezzi e siamo andati (risate, nda). Scherzi a parte, sono pienamente d’accordo a prendere cose anche molto vecchie, cercando di amal- con quello che dice Piero: c’è davvero grande armonia. gamarle con il nostro modo di intendere i Litfiba oggi. E quando c’è questo clima all’interno dei Litfiba, di solito vengono fuori cose egregie. Vedremo che succede…

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live style

STING > di stefano gilardino, foto: fabrizio ferri

IL TRASFORMISTA Incidere un disco insieme alla Royal Philharmonic Orchestra di Londra - in cui reinterpreta alcune sue hit in chiave sinfonica - e lanciarsi in un tour teatrale che propone lo stesso concept (voce + orchestra) è solo l’ultima delle “invenzioni” di Sting. In oltre trent’anni di carriera, l’artista inglese ha più di una volta reinventato se stesso come musicista, facendo del cambiamento la sua cifra stilistica. Del resto, chi se non lui se lo può permettere?

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LONDRA BRUCIA er alcuni sono solo pretenzioso, ma non ho nemLa sua grande abilità si manifesta per la prima volta all’inizio del meno più voglia di difendermi da certe accuse. 1977, quando dopo aver lasciato un infruttuoso lavoro come inseNon sento la necessità di essere amato da tutti, gnante (“Don’t stand so close to me”, vi ricordate?) e quello di musiproprio non mi interessa”. Così disse mister Gorcista in una jazz band, Sting sbarca a Londra in pieno tumulto punk e, don Sumner detto Sting qualche mese fa al Telegraph, durante un’inpur senza troppo entusiasmo, decide che la via da seguire per il fututervista promozionale per la sua ultima fatica discografica, Symphoro parte proprio da lì, dai Sex Pistols e dai Clash, dalla musica scarna nicities, disco in cui ripropone classici del suo repertorio in versione ma efficace, dal rock e dal reggae che si mischiano e diventano un orchestrale. Come dite? È un’idea pretenziosa? Probabile, ma tutta suono inedito. Recluta Stewart Copeland alla batteria, ex membro dei la carriera del musicista inglese è fatta di sterzate improvvise, milioni prog rockers Curved Air (non esattadi dischi venduti, decisioni bizzarre, mente un curriculum invidiabile per cambi di pelle e vestiti che manco Ar<< Per alcuni sono solo pretenzioso, l’epoca) e il chitarrista Henry Padovaturo Brachetti. Sting ha detto e fatto ma non ho nemmeno più voglia di ni. Quest’ultimo, di origine corse, si è tutto e il suo contrario, ci ha persino difendermi da certe accuse. Non sento appena trasferito in Inghilterra in cerillusi che si potesse elevare l’arte amala necessità di essere amato da tutti, ca del brivido rock’n’roll – lo troverà toria a livelli eccelsi (e persino noiosi, proprio non mi interessa >> quando diverrà manager di Zucchese si pensa a otto ore di performance) ro, leggete il suo libro a riguardo – e prima di rivelarci che era una boutade completa la formazione. Il bassista rinomina il terzetto Police e coclamorosa, inventata assieme a Bob Geldof a uso e consumo dei giormincia a tuffarsi a capofitto nelle serate punk della capitale, suonannalisti gonzi che l’avrebbero pubblicata. do in ogni dove, lasciando buone impressioni nel pubblico ma meno Insomma, l’ex bassista dei Police si è divertito moltissimo nei suoi nei colleghi, che li accusano di scarsa aderenza alle regole del punk. oltre trent’anni di carriera e se, al giorno d’oggi, pare più interessato Come se a Sting fregasse qualcosa… In compenso, massimo paraalla produzione di olio della sua tenuta nel Chiantishire che a comdosso, la copertina di un disco live manifesto del genere, registrato al porre nuove canzoni, come non capirlo? Se ce ne fosse ancora bisoRoxy, locale punk per eccellenza, ritrae in maniera poco riconoscibile gno, però, proprio il suo ultimo album, sebbene non riproponga nulproprio i tre mentre smontano la strumentazione alla fine di un’esibila di inedito, riconferma la sua naturale propensione al cambiamento zione come backing band del travestito Wayne County! e alla fuga, una voglia impossibile da frenare, l’ennesima variazione Comunque sia, il bassista e i “tre accordi e basta” non vanno d’accorsul tema (di se stesso).

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live 02/11 Milano 03/11 Torino 10/11 Roma le foto del tour di Sting su www.onstageweb.com!

L’APE REGINA. Leggenda vuole che lo pseudonimo Sting – la cui traduzione in italiano è “pungiglione” – nasca da una maglietta da calcio a strisce gialle e nere che Mr Sumner indossava spesso ad inizio carriera e che lo faceva assomigliare ad un’ape. Lui conferma.

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Foto di Clive Barda

I MAGNIFICI 15 La discografia di Sting, compresi gli album pubblicati con i Police (i primi cinque) 1978 - Outlandos d'Amour 1979 - Reggatta de Blanc 1980 - Zenyatta Mondatta 1981 - Ghost In The Machine 1983 – Synchronicity 1985 – The Dream Of The Blue Turtles 1987 – ...Nothing Like The Sun 1991 – The Soul Cages 1993 – Ten Summoner's Tales 1996 – Mercury Falling 1999 – Brand New Day 2003 – Sacred Love 2006 – Songs From The Labyrinth 2009 – If On A Winter's Night... 2010 – Symphonicities

do, nonostante un singolo d’esordio frizzante e rumoroso al re prima con una particina nel film punk The Great Rock’n’Roll punto giusto, Fall Out, unica testimonianza in studio di Pado- Swindle, sorta di parabola romanzata dei Sex Pistols, poi come vani e uno dei pochissimi pezzi scritti da Copeland. La strada Ace, il capo dei mods nel capolavoro di rabbia giovanile è chiaramente sbagliata e tocca a Sting prendere in mano il Quadrophenia. Vederlo vestito con un impeccabile completo volante: via il chitarrista, sostituito da un veterano dello stru- a quattro bottoni e in sella alla sua vespa cromata è un’espemento come Andy Summers (attivo addirittura negli anni rienza irrinunciabile e ci distrae per un attimo dalla marcia Sessanta con band psichedeliche come i Dandalion’s Chari- trionfale di Do Do Do Da Da Da e Every Breath You Take, che ot) e basta con la democrazia. I successivi brani, quasi tutti a riconfermano i tre come macchine da classifica. Il bel gioco dei ben vedere, saranno portati in dote dal vulcanico bassista che, Police dura comunque poco, specie se si pensa alla carriera grazie a una certa urgenza mutuata dal punk, aperture verso trentennale di mister Sting: sei anni in totale rappresentano il reggae – la cui contaminazione con il rock diventerà la vera la parabola nella sua interezza, un viaggio in costante ascesa, cifra stilistica del gruppo - e una strabiliante sensibilità pop, si fatto di ulteriori tre dischi - uno così così (Zenyatta Mondatta), farà conoscere come uno dei più carismatici compositori della uno buono (Ghost In The Machine), uno ottimo (Synchronicity) tutti campioni di vendite. nuova generazione. Nel 1983, il bassista e canNon guasta nemmeno la sua << La gente alla notizia del ritorno dei tante non ce la fa più e decrescente fama come biondo Police ha reagito come se i propri genitori cide di mettere il gruppo sex symbol, che lo impone separati fossero tornati assieme. Ma chi in stand-by, per dedicarsi presso il pubblico giovanile vuole vivere assieme alla moglie da cui ha a progetti solisti in cui e favorisce l’esplosione dei divorziato? Io no>> esprimere maggiormente Police come rockstar. Dopo la sua maturità artistica. l’esordio di Outlandos d’Amour (1978), che contiene Roxanne, nel ’79 esce Reggatta De Blanc, Niente più terzetti, ma una band articolata e ricca di sfumaprimo in classifica ovunque grazie a singoli come Message In ture e talento, che lo accompagna nel 1985 per il suo debutto A Bottle e Walking On The Moon. Tutto il mondo, Italia com- come solista, The Dream Of The Blue Turtles, capolavoro persopresa, scopre i Police, e con quel nome equivoco scatta anche nale ed ennesimo chartbuster internazionale. Il jazz, vecchio qualche fantastico aneddoto classicamente rock’n’roll. Narra amore, permea l’intero lavoro anche grazie all’intervento di la leggenda che una sera, dopo un concerto, nel camerino dei musicisti come Omar Hakim, Darryl Jones, Kenny Kirkland e Rolling Stones sia piombato il tour manager urlando: “Hey, Branford Marsalis, che si mettono al servizio del maestro del guys, here comes the Police”. Dopo un paio di minuti di pa- pop e forgiano classici come If You Love Somebody Set Them nico e un ridicolo tentativo di imboscare sostanze illecite, pare Free, Love Is The Seventh Wave e Russians. È l’inizio della seche Sting, Copeland e Summers abbiamo fatto l’ingresso nella conda vita del signor Sumner, quella adulta (un pochino più noiosa?), caratterizzata da buoni album come Nothing Like The stanza sotto lo sguardo impietrito di Jagger e compagni… Sun, collaborazioni eccellenti con Dire Straits – lo sapevate che l’intro di Money For Nothing è farina del suo sacco? - Phil ColVIA, VIA LA POLIZIA Parallelamente alla sua esplosione come rockstar, Sting il ca- lins, Miles Davis, Gil Evans, la partecipazione a Do They Know maleonte tenta anche la carta del cinema, finendo per debutta- It’s Christmas Time, uno dei pezzi più celebri degli anni Ot-

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Foto di Clive Barda



livestyle - STING

bioSTING Una volta l’English Man girava per New York mangiando toast, oggi coltiva alimenti bio a Figline Valdarno. Il passo sembra enorme. Ma lo Stingstyle non amette sbavature: eleganza e ricercatezza, dogmi a cui non si sottrae nemmeno la location della sua tenuta italiana. La villa Il Palagio, residenza della famiglia Sumner, sorge infatti sulle colline del Chianti, in un paesaggio suggestivo al centro di quel triangolo che collega Firenze, Arezzo e Siena. Filari di vigne, uliveti, pascoli, una collina boscosa e sei piccoli laghi per un totale di 300 ettari, trasformati in una vera azienda agricola, gestita insieme alla consorte Trudie Styler. La Tenuta Il Palagio dà lavoro a quindici dipendenti fissi più un numero variabile di stagionali e produce olio extravergine, miele, conserve e salumi di cinta senese. Ma gli articoli di punta della nuova bottega dell’ex Police (inaugurata ad inizio agosto) sono i prodotti ortofrutticoli 100% biologici e un vino rosso (si dice) di qualità, con rigorosa etichetta numerata e firmata dallo stesso artista. A testimonianza del suo amore per la natura, in favore di una vita sana, c’è il legame con le colline toscane che dura, ormai, da quindici anni. Col tempo è nata l’idea di sfruttare tutte le potenzialità della zona, con un’impronta da vero eco-imprenditore: “Faccio l’agricoltore per curare la terra e per nutrirla – afferma Sting – Per rispettarla ho scelto la cultura biologica e la monocultura, il rispetto dei tempi e la ricerca”. M.S.

dibile come Sacred Love del 2004 e il bell’esperimento con un repertorio tradizionale con Songs From The Labyrinth due anni dopo, il vero evento che scuote il mondo del rock è la ricostituzione (per un tour mondiale) LE GABBIE DELL’ANIMA Gli anni Novanta sono quelli del grunge, di Kurt Co- degli amatissimi Police nel 2007. “D’istinto ho pensato bain, dei capelli lunghi e delle camicie di flanella. Op- che fosse la cosa giusta da fare e ho avuto ragione. Ma pure della musica elettronica di massa, dei Chemical non è stato per nulla facile. Non c’era nulla di nuovo in Brothers, di Fatboy Slim e dei Prodigy, persino del quel progetto: nessuna canzone inedita, nessuna enertrip hop con Massive Attack e Tricky, che abbassano i gia particolare, nessun desiderio di usare quella reuritmi e li rendono perfetti per serate alcoliche o “fumo- nion come trampolino di lancio verso qualcos’altro. È stato un mero esercizio se”. Che fa Sting, invedi nostalgia. La gente alla ce? Semplicemente tira << È più facile conquistare il notizia del ritorno dei dritto, dedicando prima pubblico suonando rock a tutto Police ha reagito come se il disco The Soul Cages al volume, ma io voglio farcela usando i propri genitori separati padre scomparso qualun diverso livello sonico. A un fossero ritornati magicache mese prima, poi pubcerto punto della serata, il pubblico mente assieme, lo potevi blicando Ten Summoner’s penderà dalle mie labbra >> anche vedere sulla faccia Tales, altro successo (ma dei fan durante i concerti. meno a fuoco del precedente) così come Mercury Falling del ’96. Le accuse di Ma chi vuole veramente vivere assieme alla moglie da essersi imborghesito in maniera eccessiva non servo- cui ha divorziato? Io no di certo e difatti non ripeterei no a scuotere un musicista che sembra aver perso il mai più una cosa del genere. Ma non devo, l’ho appesacro fuoco dell’ispirazione ma che, come ogni grande na rifatto e non succederà più”. Senza toccare l’argoartista, incassa le critiche e si ritira in una specie di esi- mento soldi – il cachet dei musicisti viaggiava su cifre lio dorato, interrotto da una bella apparizione nel de- da superenalotto - è stato comunque piacevole rivedebutto cinematografico del regista Guy Ritchie, Lock & re i tre assieme sul palco e ascoltare nuovamente una Stock. Volete sapere qual è il suo più grande successo colonna sonora così importante e ricca, pur sapendo di quel decennio? I’ll Be Missing You, orribile pezzo hip che non sarebbe successo mai più. hop di Puff Daddy che, in pratica, è una cover di Every La cosa più simile ai Police che possiamo ottenere sta Breath You Take con giusto qualche strofa in più. Non è nei solchi di Symphonicities (una strabiliante Next To un grande segnale, almeno fino al settembre del 1999 You coi violini invece delle chitarre per esempio) e nei quando, con un colpo di coda, il buon Sting riscopre concerti di supporto a quell’album che il musicista sta di essere un talento e pubblica Brand New Day, final- tenendo proprio in questi mesi. Nulla è perduto, dunmente un signor album e preludio alla terza rinascita que: “È molto più facile conquistare il pubblico suonando rock a tutto volume, ma io voglio farcela usandi Sting, quella che chiude definitivamente il cerchio. do un diverso livello sonico. A un certo punto della serata, so che il pubblico penderà dalle mie labbra”. SINFONICITÀ Se si esclude un disco interessante ma non imprescin- Siete pronti per l’esperienza? tanta. Saranno brani come Fragile e Englishman in New York a caratterizzare quel decennio.

Foto di Kevin Mazur

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live style

SCISSOR SISTERS > di mattia sbriziolo, foto: courtesy of Universal Music

WE FEEL LIKE DANCIN’!

live Ci sono band che fin dalla nascita si pongono una missione ben precisa da portare a termine. Quella degli Scissor Sisters è molto semplice: fondere il rock e la dance affinchè la gente possa scatenarsi ballando. Semplice? Non proprio. Del Marquis e Babydaddy (rispettivamente chitarra principale e polistrumentista tuttofare) ci hanno parlato degli orizzonti in cui si muove la band newyorkese. Ballate, ballate, le sorelle forbici son tornate.

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10/11 Milano 11/11 Roma le foto del tour degli Scissor Sisters su www.onstageweb.com!

eccellere in tutti questi ambiti. Noi ci proviamo e crediamo di esserci riusciti. ominciamo dal vostro nuovo disco, Night Work. Qual è il significato del B: Ascoltando il disco, anche in solitudine, credo si percepisca ciò che vogliamo trasmettitolo? Quali connessioni ha la vostra musica con la notte? tere: gioia, divertimento e voglia di lasciarsi andare. Nulla di pesante insomma. Fin dal Del Marquis: Il lavoro notturno è quello che facciamo da sempre: ci esibiamo primo ascolto la gente deve avere il desiderio di ballare e distrarsi. e lavoriamo proprio durante quelle ore. È la nostra vita. Prima di arrivare al risultato finale c’è stato qualche problema. Alcune canzoni erano Babydaddy: E’ l’elemento che collega tutti i membri del gruppo. Specialmente per Jake pronte già a metà del 2009, ma avete cancellato tutto e (Shears, voce della band, nda) la notte rappresenta la parte siete ripartiti da zero. Ci spiegate com’è andata? migliore della giornata. Si diverte ad andare in giro per << Con Night Work vogliamo trasmettere D: Non tutti i componenti della band credevano nel locali e ascoltare musica. Osserva ciò che accade e riversa gioia, divertimento e voglia di lasciarsi andare. lavoro che avevamo portato a termine. Specialmente tutto nei testi delle canzoni. Tutto questo è entrato a far Fin dal primo ascolto la gente deve avere il Jake aveva l’impressione di cantare qualcosa che non parte del disco. Cercare, quando possibile, un legame con desiderio di ballare e distrarsi >> andava a genio a tutti quanti. Concludere un disco senle altre persone che vivono dopo il tramonto è quello che za essere entusiasti è un grande errore. abbiamo sempre cercato di fare. E continueremo su questa strada. B: Dopo aver passato un periodo di frustrazione ci siamo rimboccati le maniche. Non Proprio Jake ha affermato che Night Work rappresenta davvero gli Scissor Sisters, è la avevamo niente in mano, quindi siamo andati avanti a scrivere, modificando anche i brani vostra quintessenza. Condividete? precedentemente ultimati, perchè volevamo assolutamente raggiungere il nostro obiettivo: D: E’ il miglior album che abbiamo mai pubblicato. Ci ha permesso di valorizzare la fase pubblicare l’album. di scrittura, la produzione e anche la performance live. È molto complicato per una band

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livestyle - SCISSOR SISTERS

Diverso da chi? La storia della musica è piena di band che hanno dovuto rendere conto dei propri orientamenti sessuali - tema sempre caro a media e opinione pubblica. Una sgradevole, inutile seccatura toccata per lo più ai leader carismatici di band importanti, proprio come a Jake Shears degli Scissor Sisters. Alcuni non hanno accusato il fatto di essere etichettati, altri l’hanno sofferto molto. Ecco i casi più significativi in entrambi i sensi.

FREDDY MERCURY - QUEEN Il frontman dei Queen non ammise mai apertamente di essere bisessuale ma non fece nulla per dimostrare il contrario. L’orientamento di Mr. Bad Guy era del resto chiaro a tutti, persino alla compagna Mary Austin che, col tempo, assunse il ruolo di sorella. Molto famose erano le sue feste: grandi eventi in maschera che ospitavano persone di differenti inclinazioni sessuali, senza alcuna inibizione.

MICHAEL STIPE – R.E.M. Per stimolare i giovani ad uscire allo scoperto, il leader dei R.E.M. ha dichiarato due anni fa (senza stupire nessuno) la verità sui suoi gusti sessuali. “Affrontare apertamente l’argomento è un fatto estremamente positivo e può aiutare a vivere con maggior serenità ogni maniera di amarsi”. Michael, che già nel 2001 si era definito “un artista gay”, non ha mai avuto problemi con la sua omosessualità.

NEIL TENNANT – PET SHOP BOYS Etichettare i Pet Shop Boys come gruppo gay manda su tutte le furie il suo leader Neil Tennant, come più volte dichiarato alla stampa britannica. In ogni caso, Neil ha fatto outing nel 1994. Del resto la band inglese - che si è fatta conoscere con il remake di Go West dei Village People (band gay-friendly per antonomasia) - tratta il tema dell’omosessualità in molti brani come To Speak Is A Sin e Metamorphosis.

GEORGE MICHAEL – WHAM! Si dai tempi degli Wham!, George Michael ha avuto un tormentato rapporto con la sessualità. Esortato da Elton John ad essere più esplicito e criticato dal collega-rivale Boy George per aver nascosto troppo a lungo “il segreto di Pulcinella”, ha fatto coming out solo nel 1998, dopo un arresto per condotta immorale (beccato nei bagni di un parco in atteggiamento “intimo” con un poliziotto in borghese).

BOY GEORGE – CULTURE CLUB Orgoglioso della sua omosessualità, Boy George guida i Culture Club negli anni ’80 portandoli in vetta alle classifiche con la sua voce, il look androgino e tutti i suoi eccessi: le droghe (pesanti), i guai con la giustizia (la tranquillità non sembra essere il suo forte) e un’ambiguità sessuale che ha sempre fatto discutere, così come il suo rapporto con il batterista della band (Jon Moss). M.S.

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E’ insolito che un gruppo come voi rac- evidente “rigonfiamento”… B: Pensa che il manager degli Stones ci ha conti con questa onestà di aver passato un momento del genere. Sono veramente col- mandato una mail chiedendoci perché avessimo pubblicato il retro di Sticky Fingers. È pito. B: Che poi, in realtà, penso sia stato solo stato divertente! Senza dubbio abbiamo preun momento di pensieri negativi. È stato un so spunto dalla loro copertina. Comunque, lungo processo che volevamo concludere nel come ha detto Del Marquis, con questa cover miglior modo possibile, perché avevamo bi- volevamo andare oltre alla sessualità. sogno di uscire con qualcosa di sorprendente Avete avuto dei problemi con Wal-Mart (cae di fresco. Volevamo tornare e sentirci im- tena americana di centri commerciali) dopo l’uscita del vostro primo album, Scissor Siportanti. Che ruolo ha assunto Struart Price nella sters, proprio per via della copertina. Cosa scelta e nella ricerca del sound utilizzato per ne pensate della censura negli Stati Uniti? B: Il retro dell’album mostrava le tette la versione definitiva del disco? B: Stuart ha certamente contribuito a livello di una ragazza e abbiamo dovuto coprire il di sound, ma penso sia stato utile per tutti noi disco esposto nei negozi e impacchettarlo come fosse un regalo. soprattutto psiApprezzammo il fatto cologicamente. << E’ vero che non vogliamo essere di poter vendere coCi ha stimolato qualificati come “gay-band”, munque il cd; il contead andare avanti perché è limitante. Gay o nonnuto era diventato una e concludere il gay siamo sempre un gruppo di sorpresa per chi acquidisco. È stato più musicisti che fanno pop music >> stava l’album. Abbiafacile del previsto mo avuto anche delle lavorare con lui. D: Può essere considerato uno “yes-man”. discussioni con i responsabili delle vendite, Nel senso che non ha mai affermato l’impos- poiché all’inizio non ci offrivano molti spazi. sibilità di raggiungere un risultato. Ci ha dato Ma non essendo stupidi, abbiamo capito che il problema, specialmente in America, era la grande carica! Ho letto che non vi piace essere etichettati troppa sessualità in mostra. E questo ci ha come “gay-band” e non volete essere coin- spinto a fare delle scelte. Si può quindi spiegare con una certa menvolti in discorsi che hanno a che fare con la talità americana il fatto che abbiate ottenuto sessualità. B: Anche se tre di noi sono dichiaratamente successo in Inghilterra più rapidamente che gay, è vero che non vogliamo essere qualifica- negli Stati Uniti? D: E’ più che altro una questione musicale. ti come “gay-band”, perché è limitante. Gay o non-gay siamo sempre un gruppo di musici- Negli States, il mondo delle discoteche è comsti che fanno pop music. La sessualità, invece, è pletamente separato da quello del rock’n roll, un argomento che non abbiamo problemi ad cosa che non accade in Europa. Poichè nella affrontare e sul quale discutiamo liberamente nostra musica cerchiamo il punto d’incontro perchè fa parte della nostra vita come esseri tra i due mondi, è naturale che in Inghilterra ci abbiano capito prima. umani. Immagino che per New York, città in graOltretutto, che importa? Il vostro mestiere do di apprezzare quel mix tra culture dance e è fare musica. D: E’ proprio questo che cerchiamo di far rock di cui parlate, si debba fare un discorso capire alla gente. Per noi non è affatto un pro- a parte. D: Decisamente. All’ultimo nostro concerblema. Forse lo è per qualcun altro. B: Noi siamo cresciuti ascoltando band gay to nella Grande Mela c’erano 7000 persone. B: Suonando molte volte dal vivo nei locali ed etero, esclusivamente perché attratti dalla musica. Sono gli altri che avanzano pregiudi- newyorkesi ci siamo creati il nostro seguito, zi e ci guardano con occhi diversi. Per noi le mentre nelle altre città degli States la gente ci conosce soprattutto attraverso le radio; così è tendenze sessuali non sono importanti. Certo, voi ci mettete del vostro. La cover più difficile apprezzare la nostra musica. dell’album mostra il sedere di un ragazzo. Torniamo a Night Work. Com’è suonarlo dal vivo? Quale messaggio volete portare alla gente? D: Cerchiamo di suonare ogni canzone nel B: La cosa interessante della copertina è che ci dice molto di chi guarda o compra il disco. modo in cui la gente l’ha ascoltata dall’alAlcuni si scandalizzano, altri lo apprezzano, bum, anche se, spesso, può risultare complialtri ancora provano ribrezzo. È il culo di Jake cato portare sul palco la stessa musica incisa ed è interessante capire ed ascoltare le opinio- in studio. Ogni tanto qualche arrangiamento cambia. ni delle persone che se lo trovano di fronte. Fa differenza per voi esibirvi in uno D: E’ una copertina volutamente ambigua: spesso si giudicano le persone più per la for- spazio aperto rispetto a un palazzetto per ma - il culo, o comunque per l’aspetto - che esempio? Il vostro show cambia? B: Sono esperienze assolutamente diverse, non per la sostanza. Non siamo persone che fanno del sesso il loro unico pensiero di vita, ma ci piacciono entrambe. Abbiamo produzioni diverse in base alla struttura che ci ma ci piace usarlo per provocare. A proposito di provocazioni, la vostra cover ospita. Prendendo spunto dai concerti rock, fa venire in mente quella di Sticky Fingers cerchiamo di offrire un’esibizione spettacodei Rolling Stones (del 1971), in cui veniva lare per il pubblico che ci ascolta e ci suppormostrata la zona vita di un paio di jeans con ta. Vogliamo dare tutto!



ROCK 'N' FASHION

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ROCK 'N' FASHION

Un'altra

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C’era una volta L’Aura, anarchica (in senso artistico) cantautrice bresciana che poco si adattava alle regole. Oggi c’è L’Aura Abela, reincarnazione matura e sofisticata della stessa persona. Che, parole sue, solo adesso si sente davvero libera. a cura di Francesca Vuotto

Styling Alessandra Pellegrino Foto di Marco Falcetta

tuta: Fani Couture collana: Alessandro Trentin

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ROCK 'N' FASHION

giacca e bloomers: Francesca Liberatore

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ROCK 'N' FASHION

tuta: Fani Couture collana: Alessandro Trentin

“Alcune cose sono accadute, altre sono accadute ma solo a metà nel passato e stanno finendo di accadere oggi, qui”. L’Aura Abela, immancabilmente seduta dietro ad un lucidissimo pianoforte a coda nero, presenta così Sei come me, il primo di due Ep con cui mette sotto gli occhi e nelle orecchie di tutti la sua trasformazione personale ed artistica. E’ una frase che lascia intravedere una rivoluzione, anticipata dal cambio di nome che da L’Aura l’ha trasformata in L’Aura Abela. Quel cognome in più non è solo una questione di riconoscibilità, ma il sintomo di una consapevolezza che si legge nei testi e si ascolta nelle parole: “Non mi spavento più davanti ai problemi, anzi dico che sono benedetti perché se non ci fossero saremmo sempre fermi. Ti mettono alle strette e se non li affronti si ripresentano continuamente finchè non decidi di crescere. Sai quante volte sono scappata?”. In passato L’Aura ha indossato maschere che ora ha deciso di abbandonare: “Non sono più una ragazzina, ho dei rapporti con le persone e non cerco più di sfuggire rifugiandomi nel mio mondo, pur senza rinunciare alla dimensione del sogno a cui sono legata da sempre”. Un’attitudine nuova, con cui la cantautrice bresciana vuole dar voce alle donne in modo più realistico: “Purtroppo in Italia ci sono poche autrici e quindi troppo spesso le cantanti interpretano pezzi scritti da uomini. Le canzoni parlano così di una visione della donna vera solo in parte, perché il nostro grado di complicazione è molto diverso ed è impossibile per un uomo immedesimarsi completamente”. Una missione da perseguire in toto: “Dobbiamo combattere contro lo stereotipo che vuole debole la donna, perché non è così e soprattutto non ce lo possiamo permettere. Non possiamo aspettare che le cose accadano, dobbiamo andare a prendercele. In questo senso sento di rappresentare una donna guerriera, che lotta per ottenere ciò che vuole”.

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ROCK 'N' FASHION

tuta: Fani Couture collana: Alessandro Trentin

tuta: Fani Couture collana: Alessandro Trentin

L’Aura è una guerriera che però ha deciso di mettersi in gioco “abbassando le difese” e usare come armi l’amore ed i sentimenti, che restano i temi privilegiati in tutto il progetto: “Fino a poco tempo fa non credevo di poter esprimere in una canzone dei sentimenti d’amore così diretti e sono proprio felice di essere riuscita ad eliminare tutti quei furbissimi filtri!”. Ricordare come era la “vecchia” L’Aura all’opera la diverte molto: “Prima scrivevo qualsiasi cosa mi passasse per la testa, ero una pazza, una scriteriata!”. I cambiamenti investono anche l’aspetto musicale. Ha raffinato la voce ed ammaestrato il processo creativo: “Ho sempre scritto basandomi sul piano ma in modo anarchico, invece per questo disco mi sono data delle regole. Ho voluto per esempio che fosse più ritmico, si sente molto nel singolo Sei come me, ma si sentirà soprattutto nel secondo disco che uscirà in primavera”. Conclude facendo quasi un bilancio: “Non ci credevo quando mi dicevano ‘vedrai, cambierai’ invece alla fine ovviamente è stato così. Se ripenso ai due anni in cui ho vissuto all’estero (a San Francisco, tra i 17 ed i 19, nda) mi vien voglia di tornare indietro, ma poi mi rendo conto che la vera libertà ce l’ho adesso, la libertà di essere quella che voglio”.

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ROCK 'N' FASHION

giacca: Francesca Liberatore costume stretch: Moi Multiple anello: Vintage

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ROCK 'N' FASHION

4. TRUE RELIGION 1. Clemmy’s Atelier

5. Camomilla Milano

6. TEZENIS

3. Rebeca Sanver

2. adidas Originals

Spirito libero a cura di marianna maino e eileen casieri

1. Stone Island

4. Levi’s

5. Reebok

2. Eastpak

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DONNA / 1. 550,00 € - Giacca dalla forma morbida, in lana grezza color cammello con maxi collo a scialle, spalle raglan e maniche a palloncino - 2. 60,00 € - Cassa tonda in policarbonato integrata al cinturino in poliuretano con glitz sulla ghiera - 3. 175,00 € - Tronchetto stampa pitone e plateau interno - 4. Leggings in pelle firmati True Religion. Prezzo su richiesta - 5. 55,00 € - Cerchietto nero con piume e dettagli di pizzo - - 6. 12,90 € - Reggiseno push up maculato con stelle, 5,90 € - Slip maculato con stelle - UOMO / 1. 283,00 € - Maglia in lana a costa inglese. Collo in panno e maglia foderato sotto in nylon cangiante - 2. 185,00 € - Giubbotto zippato in pesante canvas di cotone nero impermeabile con cappuccio staccabile doppiato in fantasia tartan e con tasche frontali inserite - 3. 185,00 € - Boot stringato disegnato per essere disassemblato e riciclato per il 50% al termine del suo utilizzo, lacci ottenuti al 100% da plastica PET riciclata, così come il 45% della fodera interna.Suola Green Rubber™, ottenuta per il 42% da gomma di pneumatici usati - 4. 501 Red Tab Man’s Collection! Prezzo a partire da 95,00 € - 5. 35,00 € - Attraverso un'innovativa tecnica di stampa ad altissima risoluzione, i capolavori di Basquiat riprendono vita nell’abbigliamento su tshirt e cardigan di felpa - 6. 48,00 € - Wool Bugatti di Kangol

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livereport / ottobre

GRINDERMAN Trezzo (MI), 06/10/2010 foto: Francesco Prandoni

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livereport / ottobre

CARLOS SANTANA Milano, 19/10/2010 foto : Francesco Prandoni

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what'snew / musica

Kings Of Leon Come Around Sundown Sony Music

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DI DANIELE SALOMONE

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atrioti “più e meglio” di qualunque altro popolo sulla Terra, gli americani hanno un debole per gli artisti che riescono a incarnare l’identità nazionale in un determinato momento storico. Una predilezione che consente di mettere su uno stesso immaginario piano artisti come Elvis, Bob Dylan e Springsteen, giusto per citare i più famosi. Presley è stato il simbolo della speranza che ha caratterizzato il periodo post-bellico, così come Dylan ha incarnato la consapevolezza dei primi Sessanta e il Boss è stato il miglior interprete della disillusione che si è fatta strada in America nella seconda metà dei Settanta, quando si è capito che il sogno poteva diventare incubo. Gli ultimi di questa “specie” sono i Kings Of Leon. Le canzoni dei fratelli Followill, loro stessi, sono il ritratto degli Stati Uniti oggi, una super potenza che si proietta nel futuro aggrappandosi alle certezze del passato, tra le poche che può permettersi. Come Around Sundown è un disco fortemente identitario: lo è per la band, che punta sulla formula vincente dell’ultimo Only By The Night, con grandi schitarrate e precise linee di basso ad incorniciare la sofferente voce di Anthony. Lo è anche per il pubblico a stelle e strisce, che riconosce le radici della musica popolare americana nel rythm’n’blues di Mary, nel folk rock di Back Down South (con tanto di banjo e violini) nei cori proto-gospel di Radioactive - il cui video è ancora più chiaro in questo senso. E noi europei come accogliamo il quinto album dei Kings Of Leon? Benissimo, perché è un gran disco. Non si può ignorare quanto i ragazzi di Nashville sbeffeggino il fighettismo del momento, puntando ancora una volta su un rock senza fronzoli (da veri yankee), quanto siano migliorati musicalmente - complice la frenetica attività live degli ultimi – e quanto avvolgenti suonino le canzoni di Come Around Sundown. In fondo anche noi non disdegnamo un po’ di rassicurante tepore. “It’s in the water, It’s where you came from” canta Anthony Followill in Radioactive. E’ così semplice.

John Legend & The Roots Wake Up Sony Music

DI GIORGIO ROSSINI

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vinci il cd di John Legend! Invia una mail a: contest@onstageweb.com oggetto “Legend“

ettete insieme uno dei migliori interpreti dell’r’n’b contemporaneo e una delle più longeve (e coerenti) hip hop band americane. Dategli qualche brano della tradizione black anni '60 e '70. Otterrete Wake Up, un disco bellissimo, intenso, coinvolgente. In origine doveva essere solo un Ep con tre o quattro pezzi al massimo - un piccolo contributo musicale nato sull’onda dell’entusiasmo per la corsa di Barack Obama alla Casa Bianca. Invece John Legend e il suo amico Amir “?uestlove” Thompson si sono presto fatti prendere la mano. E meno male. Dal singolo Wake Up Everybody, di Harold Melvin & The Blue Notes, a Hang On In There di Mike James Kirkland, le dodici tracce di Wake Up sono puro godimento. Atmosfere vintage e bass-line incisive (parliamo pur sempre dei Roots) si miscelano in maniera perfetta e naturale con la magnifica timbrica del cantante di Springfield. Non servirà necessariamente essere amanti del genere per innamorarsi di questo disco. E se la collaborazione avesse un seguito?

64 onstage - NOVEMBRE

Foto di Dan Winters

Maroon 5

Neil Young

Hands all over A&M/Octone

Le Noise Reprise Records

di MARCO RIGAMONTI

DI CLAUDIO MORSENCHIO

A

V

vete presente quando comincia una commedia romantica e si avverte la sensazione di sapere come andrà a finire? Ecco, i Maroon 5 stanno alla musica come Harry ti presento Sally sta al cinema. Compri on-line Hands All Over - a meno che non siate così old fashion da usare gli antichi lettori cd - e fai doppio clic sul pezzo uno (Misery), che naturalmente è il primo singolo. Bello. A suo modo funky. Dieci secondi di intro e poi bando alle ciance, stiamo facendo del pop qui. Al secondo trentatrè arriva il primo ritornello e accade che dopo la frase “I am in misery” non solo sai già che Adam Levine dirà “There ain’t nobody who can comfort me”, ma lo potresti già intonare alla perfezione. Le note di Never Gonna Leave This Bed lasciano poco spazio ai dubbi: se non sarà il secondo singolo sarà il terzo, ma in radio prima o poi ci finirà. Brano dopo brano, la sensazione di familiarità si fa sempre più intensa. Hands All Over non riserva la minima sorpresa: chi ha amato i primi due best-seller si innamorerà di questo album in tempo zero, garantito.

isionario, muscoloso, oscuro e idealista. In uno sconfinato immaginario di emozioni, l’incontro fra Neil Young e Daniel Lanois, maghetto della produzione, è una geniale simbiosi. Tutto è affidato alla voce magnetica e alle sei corde del rocker canadese, che cavalca alla sua maniera tortuosi sentieri elettrici ed acustici tracciati da Lanois, abile manipolatore di feroci schitarrate e melodie desolate. Dissonanze, rumori, ma soprattutto granitici riff, acidi, graffianti, potentissimi. Un pugno nello stomaco l’accordo iniziale di Walk With Me, dove è esplicito e allettante l’invito a perdersi nel vortice di vibrazioni dell’album, sospesi nel vuoto di Sign Of Love e nella psichedelia di Someone‘s Gonna Rescue You. La delicatezza “senza spina” di Love And War serve a prendere fiato prima che un grido rabbioso (Angry World) smascheri la spietatezza dell’uomo. Chiudete gli occhi, spegnete la luce, lasciate che questo disco vi dia la buonanotte. Ma attenzione: correte il rischio di riascoltarlo insonni fino all’alba.


Klaxons Surfing The Void Polydor

Jamiroquai vinci il cd dei Klaxons! Invia una mail a: contest@onstageweb.com oggetto “Klaxons“

Rock Dust Light Star Universal Music

DI TOMMASO RIVA

N

on si odono sirene. Niente cover di Paul Oakenfold, di quella parziale attitudine dance che aveva caratterizzato Myths Of The Near Future è rimasto poco. Oltretutto la manfrina del nu-rave è morta e sepolta da un pezzo. E allora come descrivere il nuovo lavoro dei Klaxons? Togliendo (finalmente) quella patina discutibile di hype che li ha accompagnati fin dal debutto: i francesi sono una indie band che suona con tanta energia. Limpido il tocco in regia di Ross Robinson (produttore di Slipknot e Korn), che stressa ogni particella di aria disponibile con una compressione talmente spinta che spesso e volentieri fa rima con distorsione, conferendo al disco un impatto sonoro decisamente violento - a tratti fatalmente impegnativo. E’ difficile bissare il successo dell’esordio, ma i pezzi ci sono: Surfing The Void è un lavoro da lodare.

Ministri Fuori Universal Music DI giorgio rossini

T

erzo disco in poco più di tre anni per i Ministri, giovane e prolifica band milanese, una tra le più apprezzabili realtà dell’underground nostrano. Dodici tracce che scorrono via piuttosto velocemente, anche se non mancano brani più riflessivi (bellissima Le città senza fiumi) e meno tirati, figli di un cantautorato classico che ricorda Battiato più che i maestri del punk. Lo stile è grosso modo lo stesso degli album precedenti, ma rispetto al passato s’intuisce un’apertura verso suoni di chiaro stampo Eighties (Tutta roba nostra, Vorrei vederti soffrire, La petroliera). Anche nei testi si nota un leggero cambiamento: sono meno espliciti del solito - per decifrarli occorre una seconda lettura - ma non per questo meno rabbiosi. Fuori è davvero un ottimo lavoro, non passerà inosservato.

Smoke Fairies Through Low Light And Trees V2/Cooperative vinci il cd delle

L

Dieci brani dalla playlist di

DIEGO

DI marco rigamonti

DI emanuele mancini

HOT LIST

Smoke Fairies! Invia una mail a: contest@onstageweb.com oggetto “Smoke“

a storia delle Smoke Fairies è la più classica delle favole ambientate nel mondo della musica: notate in un piccolo locale di Londra durante un'esibizione, sono arrivate in un breve lasso di tempo a pubblicare un disco e a trovarsi in giro per l'Europa in tour. Se poi il nome del talent scout in questione è Jack White, la vicenda assume connotati ancora più fiabeschi. Il leader dei White Stripes, rimasto colpito dagli intrecci vocali e dai raffinati ricami delle chitarre delle due "fatine del fumo", ha prodotto un loro doppio singolo, portandole all'attenzione che meritavano. Voci dalle reminiscenze celtiche al servizio del blues e di un folk crepuscolare, in un risultato originale e caratteristico, una formula che, non ci sono dubbi, ci riserverà molte piacevoli sorprese in futuro.

Q

uando il passato è molto ingombrante è complesso fare i conti con il presente. Proviamo allora ad immaginare che Rock Dust Light Star sia il debutto di un nuovo gruppo che si fa chiamare Jamiroquai. Cosa ci colpisce? Sicuramente sono dei gran professionisti - basta ascoltare brani come Never Gonna Be Another, She A Fast Persuader e Smoke And Mirrors - il richiamo alla dance di fine anni Settanata è fatto con stile, gli incipit non sono male. Ma qualcosa non convince. Sará la voce del cantante, non proprio accativante, stridula a tratti. Sará che l’album suona come fosse stato studiato a tavolino, con lyrics e stacchi strumentali piuttosto scontati. Certo, è musica orecchiabile, ma di originale non c’é davvero nulla. E allora scavare nel passato diventa necessario. Dopo la partenza del bassista Stuart Zender e successivamente del tastierista Toby Smith, il nostro caro Jay Kay ha cominciato a fare musica un po’ troppo sempliciotta. Ci può anche stare, vende bene, forse anche piú di prima. Ma chi ha amato Space Cowboy, Blow Your Mind e Cosmic Girl non può che domandandarsi come sia possibile che un tale genio si possa accontentare di una musica così poco ricercata. Senz’anima, oserei dire.

Skunk Anansie

Diego è la storica voce che insieme alla Pina dà vita a Pinocchio, trasmissione del cosiddetto drive time che attraverso rubriche ed interventi degli ascoltatori intrattiene dal lunedì al venerdì i pendolari che fanno ritorno a casa dall’ufficio. On air su Radio Deejay dalle 17.00 alle 18.30.

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ANY WHICH WAY Scissors Sisters

Night Work (Universal Music, 2010)

NEW YORK

Paloma Faith New York (Epic, 2009)

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ALEJANDRO Lady Gaga

The Fame Monster (Universal Music, 2009)

Wonderlustre Carosello Records

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GET OUTTA OF MY WAY Kylie Minogue

Aphrodite (EMI Music, 2010) DI EMANUELE MANCINI

L

a reunion di una band è (quasi) sempre una notizia positiva, che lascia ben sperare. Specie se, come per gli Skunk Anansie, il percorso si è interrotto all'apice di una crescita artistica e commerciale. Ben venga dunque il riavvicinamento fra Skin e soci, iniziato a quasi dieci anni dallo scioglimento con un tour e la pubblicazione di una raccolta (Smashes & Trashes), e culminato con un nuovo disco di inediti. Il rischio, come spesso accade in questi casi, è quello di perdersi tentando di accontentare vecchio e nuovo pubblico, cercando cioè di restare coerenti all'identità del passato mentre si ammicca a sonorità più attuali. Questo succede in Wonderlustre: il rock viscerale che degli Skunk Anansie era la caratteristica vincente è tenuto a bada da strutture e suoni che sembrano forzatamente radiofonici. Funzionano abbastanza bene il singolo (My Ugly Boy), la ballad orchestrale Talk Too Much e My Love Will Fall, il cui arrangiamento si distacca leggermente dal resto dell'album. In generale quello di Wonderlustre è un rock prevedibile, che mostra i denti ma non morde e che, non prendendo una direzione precisa, probabilmente riuscirà a scontentare tutti. A partire da chi ha amato Stoosh.

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BARBRA STREISAND Duck Sauce

Barbra Streisand (Spinnin’ Records, 2010)

TEENAGE DREAM Katy Perry

Teenage Dream (Capitol Records, 2010)

SHAME

Robbie Williams & Gary Barlow In And Out Of Consciousness (EMI Music, 2010)

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ALL THE LOVERS Kylie Minogue

Aphrodite (EMI Music, 2010)

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IL CUORE E’ UNO ZINGARO

Giuliano Palma & The Bluebeaters Combo (Universal Music, 2009)

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LOCA

Shakira Sale El Sol (Sony Music, 2010)

65 NOVEMBRE - onstage


what'snew/ cinema

a cura di Nick

SCOTT PILGRIM VS. THE WORLD critica pubblico

Usa, 2010, 112 min, Azione REGIA: Edgar Wright CAST: Michael Cera, Kieran Culkin, Jason Schwartzman, Mary Elizabeth Winstead, Anna Kendrick

S

cott Pilgrim è il bassista della band Sex Bobomb. Il gruppo sta emergendo ed è pronto a partecipare a una “battle of the bands” per vincere un contratto discografico. Scott s’innamora follemente della misteriosa Ramona,

ma poco dopo apprende che, per vincere il suo cuore, dovrà sconfiggere i suoi sette malvagi ex fidanzati, che nel frattempo si sono alleati per proteggerla. Ognuno di loro ha un superpotere, ma Scott ha dalla sua l’ingegno e la determinazione.

Perché vederlo? Tratto dalla graphic novel di Bryan Lee O’Malley è un mix originale e bizzarro tra fumetto, fantasy e nerd-movie contemporaneo (di cui Cera è il voltoicona). E siamo pronti a scommettere che diventerà un cult.

Precious

The Social Network

The Killer Inside Me

Unstoppable

Usa, 2009, 109 min, Drammatico Based on the novel “Push” by Sapphire Cast: Gabourey ’Gabby’ Sidibe, Mo’Nique Imes, Paula Patton, Mariah Carey, Lenny Kravitz di Lee Daniels

Usa, 2010, 120 min, Drammatico

Usa, 2009, 109 min, Thriller

Usa, 2010, Azione

Cast: Jesse Eisenberg, Andrew Garfield, Brenda Song, Justin Timberlake

Cast: Casey Affleck, Kate Hudson, Jessica Alba, Elias Koteas

Cast: Denzel Washington, Chris Pine, Rosario Dawson

di David Fincher

di Michael Winterbottom

di Tony Scott

critica

critica

critica

critica

pubblico

pubblico

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pubblico

Obesa, povera e analfabeta: la vita di Clareece Jones, detta “Precious”, è stata segnata da un padre mostruoso, che violentandola l’ha messa incinta, e da una madre incattivita col mondo. E, come se non fosse abbastanza, siamo nella dura periferia di Harlem negli anni Ottanta. In cerca di una possibilità, Precious accetta di frequentare una scuola per ragazzi a disagio. Grazie al confronto con gli altri, e alla guida di un’insegnante carismatica, la ragazza troverà una luce.

In una sera d'autunno del 2003 Mark Zuckerberg, studente di Harvard e genio informatico, inizia a lavorare a un'idea che rivoluzionerà il mondo della comunicazione. Liberamente ispirato alla storia della nascita di Facebook, il film non fa moralismo. Ma mette in luce segreti e colpi bassi (tra amici) che stanno dietro a un'idea geniale diventata progetto redditizio. Dopo cult come Seven e Fight Club e il più recente Il curioso caso di Benjamin Button, Fincher torna alla regia con uno straordinario sceneggiatore come Aaron Sorkin, tra i più innovativi e originali del cinema contemporaneo.

Negli anni '50 lo sceriffo Lou Ford presta servizio in un piccolo villaggio del Texas. La comunità lo considera un tipo lento e non particolarmente brillante, nonostante la sua disponibilità. Ma nessuno può immaginarsi la vera natura di Ford, violento e sadomasochista, che viene a galla quando, per un incarico, conosce la prostituta Joyce. Nasce una relazione “a tinte forti” che condurrà i due in una spirale sempre più insostenibile di aggressività.

Un treno merci, carico di pericolose sostanze chimiche, è diventato incontrollabile e procede velocemente sul suo binario, spazzando qualsiasi cosa si trovi davanti. Frank, esperto ferroviere, affiancato dal giovane ingegnere Will, cerca in tutti i modi di frenare la corsa del treno, diretto verso una città che verrebbe devastata. Si scontrerà non solo contro la fisica, ma anche con chi ha interessi in ballo. Ispirato a un fatto vero accaduto in Ohio nel 2001.

Perché vederlo? Perchè vederlo? Premiato e amato dal pubblico di tutto il mondo, vincitore di due Oscar (uno a Mo’nique, straordinaria), è un intenso dramma in cui la tragicità degli eventi è alleggerita da poetiche fughe nella fantasia. Struggente e umano.

66 onstage - NOVEMBRE

Perchè vederlo? Per i “social network addicted” è imperdibile. Per chi ancora è fuori dalla community serve a capire perché gli altri ci stanno dentro. E poi, la colonna sonora porta la firma di Trent Reznor, leader dei Nine Inch Nails. Notevole.

Dal racconto noir di Jim Thompson, un film cupo e perverso, che ha prodotto scandali e proteste ovunque sia stato proiettato. Non lo perda chi crede che il cinema sia in grado di arrivare alla radice della violenza; lo eviti chi detesta la violenza esplicita sul grande schermo.

Perché vederlo? Anche Tony Scott, in fondo, è un maestro: nessuno come lui sa mostrare il concetto di velocità. Unstoppable (come gli altri) non è certo una novità, ma è un’efficace macchina genera-tensione, imperdibile per chi dal cinema vuole essere sballottato. Come un treno che deraglia.



what'snew/ games

a cura di Blueglue

Dj Hero 2 FreeStyleGames/Activisiont (Ps3 – Xbox 360) Genere: Rhythm Game

Si dice che oggi come oggi un adolescente sia portato ad avvicinarsi ad un giradischi piuttosto che ad uno strumento. Sarà vero? Non addentriamoci nello spinoso e forse eterno dibattito su quanto un dj si possa definire musicista, altrimenti non ne usciamo più. Constatiamo solamente che il capostipite della serie Dj Hero - uscito l’anno scorso di questi tempi - non ha riscosso il successo di mostri come Guitar Hero e Rock Band. Eppure il prodotto era davvero ben congegnato: periferica solida e precisa, un livello di difficoltà calibrato alla perfezione e una mole di pezzi di qualità non indifferente.

Un anno dopo è il momento di Dj Hero 2. A giudicare dalla promozione, piuttosto standard, la tattica di Activision pare essere difensiva (= conservare la propria nicchia di giocatori) piuttosto che orientata ad una difficile espansione. Il giradischi non è cambiato rispetto ad un anno fa e nemmeno l’impostazione basilare del gioco: il nostro ruolo rimane quello di “miscelare” a tempo due tracce che si sovrappongono e si alternano, impreziosendo la nostra prestazione con un po’ di scratch e qualche cosiddetta “mossa azione”. La vera novità consiste nella maggiore personalizzazione delle fasi di improvvisazio-

Enslaved: Odyssey to the West

Fallout: New Vegas (Xbox 360 - PS3) Obsidian Entertainment/Namco Bandai Games

E’ tutto vero. Le voci che hanno accompagnato l’uscita di uno dei follow-up più attesi dell’anno sono confermate in toto: New Vegas si presenta come una gigantesca espansione di Fallout 3, con tutti i suoi pregi (tanti) e difetti (pochi). Dimentichiamoci del protagonista del terzo episodio e di Washington. Ora è tempo di esplorare la West Coast, nello specifico la California, il Nevada e Las Vegas, città che già per come la conosciamo possiede dei tratti quasi alieni - figuriamoci dopo una guerra nucleare. Tolta questa piccola-grande differenza, le dinamiche di gioco ri-

68 onstage - NOVEMBRE

ne, che consente di esprimersi con ampia libertà, cosa che tutto sommato mancava al suo predecessore. Inoltre, ma che ve lo dico a fare, definire la tracklist imponente è riduttivo. Insomma, se vi siete sentiti chiamati in causa quando si è nominata la nicchia di cui sopra non avete alcun motivo per resistere a Dj Hero 2. Se invece non sapete da che parte si accende un giradischi ma avete comunque voglia di cimentarvi con l’arte del djing, questo rimane un invito valido e alla lunga appagante. Con un po’ di pazienza, naturalmente.

Genere: Gioco Di Ruolo / Azione mangono completamente fedeli a quelle del titolo di due anni fa. Ecco quindi i Vault (città bunker dove si annidano i sopravvissuti), ecco due fazioni in lotta per il potere (Nuova Repubblica Californiana e Legioni Di Cesare), ecco le distese aride ed infinite prodotte dall’olocausto per la verità intervallate da timidi corsi d’acqua e villaggi leggermente più evoluti in quanto la costa ovest ha accusato in minor misura gli effetti della guerra. Conservati anche il sistema di combattimento (che può consistere in azione pura o in un approccio più tattico), il karma (sta a noi decidere se comportarci in maniera buona o cattiva) e l’evoluzione del personaggio attraverso delle abilità (con la possibilità di personalizzare il nostro eroe attraverso la distribuzione di punti guadagnati compiendo le missioni). Il motore grafico in alcuni casi migliora, ma persistono problemi di natura tecnica soprattutto nelle animazioni difetto comunque trascurabile se messo a confronto con la dovizia dei particolari di ogni singola ambientazione e con i dettagli dell’imponente universo esplorabile. Superbi ancora una volta musica ed effetti sonori. A conti fatti si poteva osare di più, senza dubbio. Ma anche no. A pensarci bene non esiste un solo motivo per non godersi un altro enorme capitolo di Fallout senza l’ansia di dovere pensare che New Vegas ricalchi in modo troppo marcato il terzo, splendido episodio.

(PS3 – XBOX 360) Genere: Azione Ninja Theory/Namco Bandai Games Il quarantenne Alex Garland è uno scrittore e sceneggiatore inglese, figlio d’arte e collaboratore stretto di Danny Boyle. E’ suo il romanzo dal quale Danny ha tratto The Beach, mentre Alex si è occupato della sceneggiatura di 28 Giorni Dopo e Sunshine, oltre che della produzione di 28 Settimane Dopo. Nitin Sawhney invece è un musicista mezzo inglese e mezzo indiano che fonde le sue origini con un’elettronica intelligente e in un certo senso soul. Perché vi nomino questi due artisti? Perché sono loro che si sono occupati rispettivamente della storia e della colonna sonora di Enslaved. Il risultato si vede e si sente, e il titolo Ninja Theory dimostra come dare un contorno di un certo rilievo ad un gioco non proprio innovativo possa cambiare l’esperienza in maniera radicale. Basato su un classico della letteratura cinese (Viaggio In Occidente), Enslaved si configura come il classico platform in tre dimensioni condito da ben strutturate sezioni che si focalizzano sull’esplorazione piuttosto che sul combattimento. Divertente anche se senza pretese di immortalità, rappresenta un esempio da seguire in fase di sviluppo. Per chi non se ne fosse ancora accorto, infatti, i mondi del cinema, della musica e dei videogiochi si stanno fondendo ad una velocità supersonica.


LA GRANDE MELA, LA GRANDE FESTA

Capodanno 2011 a New York Volo a/r da Roma e Milano + 6 notti in hotel a partire da 1.350 euro a persona

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Dal 7 novembre la quota a persona è di 1370 euro. Tasse aeroportuali escluse. Spese di apertura pratica 30 euro a persona. Offerta riservata ai soci CTS


comingsoon / DICEMBRE

LIGABUE 04-05/12 Livorno, 07/12 Pesaro, 09/12 Perugia, 10-11/12 Caserta, 14/12 Bolzano, 16/12 Trieste, 18-19/12 Brescia, 21-22/12 Genova

Foto di Alessio Pizzicannella

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onsiderato l’esiguo (per uno come lui) numero di concerti pianificati quest’estate, c’era da aspettarselo: Ligabue suonerà ancora, rilanciando lo spettacolo che tra luglio e settembre ha portato negli stadi italiani. E c’è pure il raddoppio, perché alle dieci date nei palazzetti previste per dicembre si aggiungerà una tournée teatrale, da metà gennaio a chissà quando. “I nostri piani sono molto più frutto di pensieri dell'ultimo minuto invece che di una presunta pianificazione

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Martedì

Mercoledì

Alter Bridge - Milano Baustelle - Roma Dalla&DeGregori - Milano Litfiba - Firenze Zaz - Milano

Alter Bridge - Roma Klaxons - Milano Laurie Anderson - Roma M.I.A. - Milano Ministri - Bologna

Alter Bridge - Modena Baustelle - Napoli Dalla&DeGregori - Roma Kings Of Leon - Bologna Litfiba - Perugia M.I.A. - Roma Marracash - Fontaneto (NO) Ministri - Firenze Perturbazione - Genova Simone Cristicchi - Sassuolo (MO)

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30 Seconds To Mars - Bologna Tre Allegri Ragazzi Morti Napoli

Fistful Of Mercy - Milano Ligabue - Perugia Motel Connection - Firenze Tre Allegri Ragazzi Morti - Roma Voca People - Bari

Lunedì

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Mercoledì

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Buzzcocks - Milano Voca People - Firenze

Buzzcocks - Roma Ligabue - Trieste Linea 77 - Cinquale (MS) Voca People - Padova

Baustelle - Trezzo (MI) Buzzcocks - Napoli Linea 77 - Legnano (MI) Ministri - Genova Motel Connection - Napoli Tre Allegri Ragazzi Morti - Torino

23 Martedì

Melissa Auf Der Maur - Ravenna MGMT - Milano Voca People - Roma

Venerdì

18 Fabri Fibra - Padova La Fame di Camilla - Bellaria (RN) Ligabue - Brescia Linea 77 - Pordenone Marracash - Senigallia (AN) Motel Connection - Bari Perturbazione - Colle Val d'Elsa (SI)

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13 Ligabue - Bolzano

20 Sabato

Ligabue - Brescia Simone Cristicchi - Pontedera (PI)

21 Domenica

Alessandra Amoroso - Roma

26 Venerdì

14 Domenica

Voca People - Milano

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25 Giovedì

Ligabue - Pesaro Marracash - Bologna Ministri - Treviso Perturbazione - Brescia Velvet - Roma

Sabato

Venerdì

7 Domenica

Deftones - Trezzo (MI) Fabri Fibra - Milano

Fabri Fibra - Firenze Ligabue - Caserta Linea 77 - Arezzo Marracash - Castelseprio (VA) Motel Connection - Pinarella (RA) Ska-P - Milano Tre Allegri Ragazzi Morti Recanati (MC) Velvet - Modugno (BA)

Giovedì

Mercoledì

Deftones - Roma Lady Gaga - Milano Ligabue - Livorno Skid Row - Bologna

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6 Sabato

11 Giovedì

Fabri Fibra - Roma Fistful Of Mercy - Modena Ligabue - Caserta Linea 77 - Mirandola (MO) Motel Connection - Schio (VI) Tre Allegri Ragazzi Morti Ferrara

5 Venerdì

Alter Bridge - Padova Baustelle - Bari Busta Rhymes - Roma Lady Gaga - Milano Ligabue - Livorno Ministri - Perugia Morgan - Impruneta (FI) Motel Connection - Reggio Emilia Skid Row - Roncade (TV)

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Lunedì

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Dicembre vedrà impegnato Ligabue in alcune delle città che il tour estivo non ha toccato (tra cui Livorno e Brescia, che - sold out la prima data - sono state raddoppiate). Non si sa invece ancora nulla sul tour teatrale, se non che “sarà tutt'altro spettacolo, altri pezzi, altri arrangiamenti, altra atmosfera, altro tipo di emozioni”. Ma non finisce qui. “Mi conoscete, no?” ha scritto il Liga ai suoi fan. “Ci sono altre sorprese, una delle quali piuttosto grossa, di cui vi parlerò prossimamente. Credo che vi faranno piacere. So che le meritate”. Se lo dice lui…

pluriennale” - ha raccontato Luciano nel suo “Diario di bordo” (che si può seguire su ligachannel.com). “Durante il tour abbiamo cominciato a chiederci come e dove fare altri show. Non è che, anche se fantastici, 16 concerti mi potessero bastare”. Certo che no. La prima idea è stata quella dei teatri, perché nell’entourage del Liga si riteneva difficile adattare una produzione da stadio ad un palasport. Ma poi sono arrivati i tre concerti al Palaolimpico di Torino, dove si è capito che lo “spettacolo funziona alla grande anche al chiuso”. Appunto.

Ligabue - Genova

27 Sabato

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Alessandra Amoroso Milano Ligabue - Genova

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Marani Photo: Fulvio Bonavia

h 16.00

Nikki

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