Gilster e l'information literacy

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Digital Literacy

Digital Literacy

implica il saper padroneggiare un insieme di competenze fondamentali. Queste sono presentate in un modo un po' impressionistico e aneddotico (o "personale, evangelico e informale", come hanno commentato Nicholas, Williams, 1998, e Bawden, 2001), tuttavia persuasivo e autorevole. Le competenze della digitai literacy descritte da Gilster, nel 1997, sono estremamente attuali e dovrebbero comprendere: - la capacità di formarsi un giudizio "informato", o "ragionato", su ciò che viene trovato on-line, che equivale a "l'arte della critica del pensiero", la cui chiave sta nel valutare in modo equilibrato, distinguendo tra contenuto dell'informazione e sua presentazione; - l'abilità di lettura e di comprensione in ambienti dinamici, non sequenziali, ma ipertestuali; - la conoscenza combinata alla competenza, ovvero il sapere creare "un'orda di informazioni affidabili" da fonti diverse; - la capacità di raccogliere e valutare fatti e opinioni, senza pregiudizi; - le competenze di ricerca (l'uso di motori di ricerca, repository, OPAC ecc.) in cui trovare il "flusso multimediale", utilizzando i filtri di informazioni e gli agenti di gestione dell'informazione; - la creazione di una strategia personale di ricerca e selezione delle informazioni, con la valutazione di fonti e meccanismi di delivery; - la socializzazione delle esperienze con altre persone, attraverso i social network, con la possibilità di avere ieedback, ricevendo aiuti e consigli; - la capacità di capire un problema e sviluppare un insieme di domande che risolveranno il bisogno di informazione; - la comprensione e la conoscenza sia delle forme tradizionali sia digitali di contenuto; - l'accortezza nel giudicare la validità e la completezza dei materiali a cui fanno riferimento i collegamenti ipertestuali.

Gilster affronta sia gli aspetti teorici della digitai literacy, sia gli aspetti pratici. Questo approccio ad ampio respiro è tale da indurre una certa confusione riguardo l'importanza relativa delle competenze fondamentali per la digitai literacy. In vari punti del suo volume, egli si riferisce alla valutazione dei 78

contenuti e al criticai thinking riguardo alle informazioni online trovate in rete, identificando queste abilità come le competenze essenziali e più rilevanti. Gilster condivide questa visione della digitai literacy con altri autori degli anni '90 come Landow (1992) e Provenzo (1992), che sottolineano come il pensiero critico sia cambiato nella sua natura e si sia affermato soprattutto in un ambiente digitale, basato sulla tecnologia dell'informazione. Per Gilster, la digitai literacy (come concetto in sé), si riferisce a un modo di leggere e comprendere le informazioni che differisce da qualsiasi altro sistema 'cognitivo' precedente. Le differenze sono insite al mezzo stesso e la digitai literacy, di conseguenza, implica abilità che prima non erano richieste con altri sistemi. In un'altra sezione del suo volume, egli suggerisce che vi sono quattro competenze fondamentali per la digitai literacy, che non varieranno con il modificarsi delle tecnologie: — -

knowledge assembly: assemblare la conoscenza; Internet searching: cercare in Internet; hypertcxtual navigation: navigare in modo ipertestuale; content evaluation: valutare i contenuti.

Gilster, come altri autori, suggerisce che questa nuova literacy debba essere vista come un'abilità essenziale della vita, "diventa necessaria come la patente" o addirittura può essere definita come "un'abilità di sopravvivenza". Anche se l'importanza di Internet non sarà immediatamente sconvolgente per la vita delle persone, come afferma Gilster dopo la metà degli anni '90, cambierà "sotterraneamente", silenziosamente e continuamente la loro vita sociale. Una sorta di rivoluzione silenziosa che lentamente coinvolgerà tutti. Ed è proprio ciò a cui abbiamo assistito degli ultimi venti anni. In sintesi, Gilster identifica il cuore della digitai literacy nel pensiero cognitivo e nel pensiero critico, piuttosto che nelle competenze tecniche, ed enfatizza la componente della valutazione critica di cosa si è trovato nel Web, piuttosto che limitarsi alle abilità tecni-

tratto da: M. Banzato,79 “Digital literacy. Cultura ed educazione per una società della conoscenza”, Mondadori 2011.


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