Via Crispi - 60 edizione straordinaria

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Via Crispi Blog, l’informazione quotidiana della tua città! Anno VI - N. 60 Ottobre 2008

VIA CRISPI PERIODICO DI ATTUALITÀ - INFORMAZIONE - CULTURA

Via Crispi Blog, l’informazione quotidiana della tua città!

Distribuzione Gratuita

Volli, fortissimamente volli Editoriale di Gianpaolo Cassese

Questo numero vuole essere un omaggio speciale ad una persona speciale. Una persona che ho avuto il piacere di conoscere durante l’estate appena trascorsa, in seguito alla pubblicazione del nostro articolo intitolato “Piazza dello Spreco”. Se è deplorevole abbandonare una piazza che, seppur costata cara ai contribuenti, resta pur sempre solo una piazza, come si può definire l’abbandono di un essere umano e la totale rovina della sua vita? In questo numero vi parleremo di Ciro Liuzzi, un uomo che ha saputo riscattare il suo destino lontano mille miglia dalla sua casa natale ma che al rientro a Grottaglie dopo un lungo periodo di emigrazione, ha dovuto fare i conti con l’amara realtà di essere ritornato in una terra arretrata 40 anni! O forse più. Una terra in cui i diritti civili, la legalità, il rispetto per il prossimo, per la vita e per la verità appaiono più come spot per uno sfrenato marketing politico che come la ninfa di uno Stato che ama definirsi civile e democratico. La vita di uomo rovinata. Rovinata dall’ostruzionismo, dal menefreghismo, dai calcoli politici, dall’impreparazione e dall’ignoranza di quelle leggi che potevano, anzi dovevano, intervenire per agevolare il suo rientro e facilitare l’integrazione di tutta la sua famiglia. Ciro Liuzzi è stato emarginato da un sistema che non si è fatto scrupoli nel trattarlo peggio di un immigrato clandestino. In Italia, in Puglia, a Grottaglie, non conta essere cittadino europeo. Se vai via dall’Italia, sei un estero ed i tuoi diritti non valgono più. Poco importa se un Consolato Italiano interviene in tua difesa. Poco importa se anche il Parlamento Europeo si interessa della tua vicenda e apre un’inchiesta. A Grottaglie resti nessuno. Un’ombra. Qualcuno ha però dimenticato che Ciro Liuzzi è una persona. Non è una piazza con la quale speculare, una discarica da autorizzare, un Castello da spianare, l’ennesima lottizzazione da cementificare, l’incarico d’assegnare o l’associazione da sponsorizzare. Ciro Liuzzi ha un’anima. Ciro Liuzzi ha una dignità d’acciaio, non si piega. Ciro Liuzzi non si arrende, lotta e cerca giustizia. Quella giustizia che in Italia spesso garantisce chi è sicuro di restare impunito anche se le sue azioni hanno pregiudicato l’esistenza di un intera famiglia. Quello che è stato fatto a Ciro Liuzzi e alla sua famiglia non potrà mai essere cancellato. Nessun risarcimento sarà mai sufficiente a colmare la sofferenza provata da quest’uomo. E di certo non sarà un manifesto blasfemo in cui ci si dichiara cattolici a spazzare via le responsabilità delle proprie azioni. Cari lettori, umilmente vi chiedo di appendere questo numero speciale di Via Crispi ovunque possiate, nelle vostre case, nelle vostre attività commerciali, nei vostri posti di lavoro, per la strada. Esponetelo bene in vista sulle vostre pareti almeno fino a quando qualcuno non si deciderà a porre concretamente fine a questa orrenda pagina di malapolitica. Ciro Liuzzi ha bisogno di voi!

Via Crispi è sempre stato puntuale, nei suoi primi cinque anni di vita di uscita mensile. Dall’anno scorso, invece, complici i nostri impegni lavorativi, ambientali e sociali, non azzecchiamo più una data. Ce ne scusiamo con tutti i lettori con la promessa di riportare presto questo periodico ad uscita più costante e precisa. Il Via Crispi n. 61, in edizione normale, sarà in edicola nei prossimi giorni. Non perdetelo, ci sarà una sorpresa dedicata ai sostenitori della discarica! La Redazione

CIRO LIUZZI di Gianpaolo Cassese

Ciro Liuzzi, un nome che i cittadini grottagliesi devono imparare a conoscere bene. Difficile raccontare la storia di Ciro in un solo articolo, in realtà, anche mettendocela tutta, non sarebbe sufficiente neppure un libro intero. È la storia di un uomo che, ancora giovane, decide di emigrare in cerca di una vita migliore. A Grottaglie, complice il suo carattere un po’ ribelle, si era fatto terra bruciata. Parte con le parole di Alfieri impresse nella mente: “Volli, sempre volli, fortissimamente volli”. La sua voglia di riscatto sociale è forte. La Germania diventa così la sua nuova casa, la sua nuova terra. Come ogni emigrante in una terra straniera, anche Ciro incontra la sue enormi difficoltà. Dalla lingua, mai parlata prima, al lavoro, alla casa, al cibo o, semplicemente, al clima, più freddo e rigido. Difficoltà che possono solo essere minimamente immaginate da chi non ha vissuto l’esperienza dell’emigrazione. Ciro, però, è un uomo caparbio, tenace, capace. Non si arrende e a denti stretti va avanti. Il sistema tedesco, più snello ed efficiente, gli va incontro. Dopo appena un mese, Ciro ha già un lavoro e con il primo lavoro arriva l’acquisto della prima casa. In Germania, si può. Le banche hanno meno zavorre ed investono più facilmente sui clienti onesti. Arrivano i primi successi lavorativi e molto presto Ciro si ritrova ad aprire un ristorante dopo l’altro. Alta ristorazione, clienti di prima scelta. Gli affari vanno bene. Ciro è sempre sulla cresta dell’onda, dinamico, intraprendente e brillante. Al crollo del muro che separa le due Germanie, Ciro è là. Pronto a varcare il confine sicuro che in una nazione da ricostruire c’è un tesoro da ritrovare. E giunge il momento di trasferirsi, con la sua famiglia, a Görlitz, graziosa città tedesca sul confine polacco, a pochi chilometri da Dresda. Pioniere italiano, con la sua famiglia, nella regione del Sachsen. Anche qui apre ristoranti, gelaterie ed un albergo. Ciro studia, si prepara e consegue due master in Tourism Marketing. Ben presto i suoi locali diventano riferimento gastronomico e ricettivo in una città che risorge, dopo il periodo buio del comunismo. La sua professionalità e le sue doti umane gli permettono di inserirsi velocemente nel tessuto socioeconomico della città. Diviene membro onorario in importanti associazioni, tra cui il Lions Club. Offre i suoi locali per le riprese del film Kreuz und Quer (premio Internazionale FilmFestival di Salerno 1996), ispirato alla storia della famiglia Villano, in cui partecipa egli stesso come attore. La collaborazione al film che, ironia della sorte, è ispirato ad una triste storia di emigrazione ed emarginazione, gli vale un riconoscimento UNESCO. Siamo all’apice della permanenza di Ciro Liuzzi in Germania. Il lavoro va alla grande, la famiglia vive bene, in assoluto benessere, le vacanze esotiche o in Italia spezzano ogni tanto i ritmi di una vita lavorativa frenetica. Ciro adora la sua famiglia, esaudisce ogni possibile de-

siderio. Egli stesso può concedersi di coltivare le sue passioni. Compra intere collezioni filateliche. Acquista orologi importanti fino ad avere oltre duecento pezzi. Colleziona opere d’arte, quadri in particolare, sfoderando una certa competenza. Un paio di sax gli permettono di cimentarsi con i suoi generi musicali preferiti e spesso si ritrova anche ad allietare le serate degli amici e dei suoi clienti nel ristorante. Anche con le auto Ciro non se la passa male, ne ha sempre più di una, BMW o Mercedes.Visti i positivi risultati raggiunti, inizia ad investire anche in altri settori. Fonda una SPA, di cui diviene amministratore delegato, per acquisto di giacenze e rilievo di fallimenti ed apre una sua azienda edile per costruzioni e ristrutturazioni e rileva anche alcune palazzine e ville. Purtroppo, è proprio quest’ultima attività che gli porta i primi dolori. Fidatosi di amici sbagliati, Ciro resta coinvolto, insieme a molti altri sfortunati, in una mega truffa da 56 milioni di marchi (oltre 26 milioni di euro), una truffa che ancora oggi porta i suoi strascichi giudiziari nei tg tedeschi. La perdita economica di

Ciro e della sua famiglia è pesante, supera tre miliardi delle vecchie lire. Ad un tratto gli innumerevoli sforzi compiuti negli anni vengono annullati. Ciro Liuzzi è di fronte ad un bivio. Ripartire subito con quanto messo da parte, sufficiente per garantire a lui e alla sua famiglia di continuare a vivere dignitosamente, oppure assecondare un desiderio pressante della moglie: tornare a Grottaglie. La scelta è importante, da questa dipende il futuro non solo suo ma dell’intera famiglia anche e soprattutto dei suoi adorati figli. Ciro tentenna, vorrebbe restare lì dove è stato capace di realizzarsi, ma alla fine l’amore prevale e si avviano tutte le pratiche per un veloce rientro. Con enorme dispiacere Ciro vende tutte le sue attività e svende in tutta fretta i suoi immobili. Quello che ha nel cuore in sussulto è indescrivibile. Mai avrebbe pensato prima che un giorno avrebbe dovuto rinunciare a tutto quanto creato con sacrifici nel corso degli anni. Dire addio alla Germania voleva anche dire addio a tutta una sfera di importanti rapporti umani e sociali, un mondo in cui Ciro si era ormai perfettamente intergrato.


EDIZIONE STRAORDINARIA

VIA CRISPI n. 60 - OTTOBRE 2008

La drammatica storia di un emigrante che rientra

Benvenuto a Grottaglie!

Benvenuto a Grottaglie: a te che sei riuscito a dare una svolta alla tua vita; a te che sei riuscito ad emergere in una terra straniera; a te che hai portato la tua terra sempre nel cuore; a te che la l’hai difesa ovunque dal pregiudizio “Italia, mafia e spaghetti”; a te che lontano mille miglia hai fatto sentire odori e sapori del tuo paese natale; a te Ciro, che hai deciso di ritornare e di... ricominciare. L’emigrazione, già di per sé, è un’amara e triste soluzione. Scelta che lacera e, come una lama, taglia. Emigrare vuol dire privarsi della propria vita, dei propri ricordi, della propria infanzia, dei propri affetti e della propria terra. Alla partenza degli emigranti, feste, canti e balli non si sono mai visti; ma solo lacrime. La decisione del rientro è sempre, altrettanto, difficile. A volte anche più traumatica. Specie quando la propria decisione influisce direttamente sulla vita altrui, di due figli minori in questo caso. Nel 2003 Ciro è arrivato a Grottaglie, ha acquistato una casa (intestata alla moglie onde evitare aggressione di terzi) e l’ha resa confortevole per l’intera famiglia. Nel viaggio di ritorno ha acquistato anche attrezzature e arredi per attività gastronomica ancora depositati presso un garage. Era questo l’unico desiderio di Ciro Liuzzi: aprire un’attività e vivere in serenità con la sua famiglia. Quella che, invece, inizia, è una storia di violazione di diritti umani, di diritti civili, della libertà; violenze contro la dignità dell’uomo. E ciò non è accaduto in Birmania o in Tibet. È accaduto a Grottaglie, ad opera dell’Amministrazione Comunale e non solo.

Tutto inizia nel 2003 con la Camera di Commercio che, erroneamente, nega l’iscrizione al Registro Esercenti Commercio non riconoscendo a Ciro Liuzzi i suoi requisiti professionali perché maturati all’estero. Ciro si ritrova in breve disoccupato. Occorre un anno e mezzo e l’intervento diretto del Ministero delle Attività Produttive per sbrogliare la situazione e riconoscergli quanto gli spetta di diritto. Nel frattempo Ciro non resta con le mani in mano e per non far mancare nulla alla sua famiglia, mettendo da parte l’orgoglio ferito di un imprenditore che fino a pochi mesi prima aveva in busta paga oltre 50 dipendenti impiegati nelle sue attività in Germania, inizia a lavorare all’ILVA di Taranto, rispolverando un vecchio brevetto di saldatore. Date le evidenti difficoltà riscontrate sin dal suo rientro, Ciro interpella il Consolato Generale d’Italia di Lipsia che lo informa dell’esistenza di una legge regionale a tutela di chi si trova nella sua posizione di emigrato rientrato. La Legge Regionale n. 23 del 2000 per gli “Interventi a favore dei Pugliesi nel Mondo” cita, infatti, alla lettere h dell’art. 1 le finalità degli interventi: favorire il reinserimento sociale e produttivo nelle attività agricole, artigianali, turistiche e commerciali in forma singola o associata

e l’accesso alla abitazione dei pugliesi emigrati e loro famiglie che rientrano nella Regione. La Legge Regionale n. 23 del 2000, come vedremo sul prossimo numero di Via Crispi, non è solo questo, anzi, è una legge fondamentale che ogni pugliese del mondo dovrebbe conoscere. Per i contributi di carattere economico previsti da questa legge, annualmente viene redatto un Piano regionale in base al quale gli enti comunali e le associazioni iscritte in apposito albo regionale possono presentare progetti per richiedere i contributi previsti da appositi Capitoli di spesa. Già dal 2004 l’Amministrazione Comunale si rifiuta di presentare un apposito progetto per la famiglia Liuzzi così come previsto dalla 23/2000. Ironia della sorte proprio in quell’anno in cui Ciro, disoccupato a causa della Camera di Commercio di Taranto, chiede più volte aiuto agli Uffici competenti del Comune e anche, in più di un’occasione, personalmente al Sindaco Bagnardi, in Regione una cospicua somma viene stornata dal capitolo di spesa per la solidarietà perché nessun Ente o associazione ne ha fatto richiesta. Amareggiato, Ciro non si arrende. Precario a tempo pieno, con contratti di tre mesi in tre mesi, lavora all’ILVA dove rimedia, oltre ad un pestaggio a sangue per aver preso le difese di un collega squallidamente insultato, un’ernia cervicale da posizioni lavorative viziate che obbliga ad un intervento chirurgico per l’inserimento di una protesi. Il desiderio, però, resta quello di aprire una sua attività gastronomica, forte del poderoso bagaglio di esperienze maturate in Germania. Appreso della edificazione della Piazza accanto alla Casa Comunale, Ciro chiede la possibilità di esercitare la propria attività su tale piazza ma il Responsabile del Servizio lo informa che è necessario un bando pubblico. Ciro partecipa a quel Bando che viene indetto mesi dopo, presentando tutta la documentazione richiesta ma, come spesso accade per molti bandi locali, anche questo era costruito ad hoc per favorire “qualcuno” vicino all’Amministrazione, pertanto, i requisiti professionali di Ciro Liuzzi, ben impressi in sei lunghe pagine vidimate dal Consolato Italiano, vengono totalmente ignorati. Pare che a Grottaglie non siamo in Europa. E per il Comune la documentazione consolare ha lo stesso valore della carta straccia. L’ostruzionismo messo in atto dall’Amministrazione ai danni di Ciro Liuzzi non si limita a questo, è andato ben oltre ed in questa sede può essere solo minimamente accennato. Al primo bando il signor Liuzzi arriva ex aequo con un altro partecipante, non per i meriti acquisiti in anni e anni di duro lavoro e sacrifici ma perché padre di due figli minori, uguale, due miseri punti. E per l’assegnazione del chiosco bar si indice un secondo bando la cui validità è tutta da dimostrare. Ciro Liuzzi vince anche questo, seppur già ampiamente vittorioso nel primo, se solo si fossero presi in considerazione i suoi requisiti. All’apertura delle buste, l’offerta economica presentata da Ciro Liuzzi è oltre dieci volte superiore a quella del concorrente, in più, in busta, c’è un sogno da regalare ad ogni famiglia grottagliese: la realizzazione di un fantastico parco giochi per bambini, una magnifica gelateria da far invidia alle più ambite mete turistiche ed oltre cento posti a sedere per attività gastronomica. Dalla conclusione del secondo bando è passato un anno ma inspiegabilmente l’Am-

ministrazione continua ad osteggiare l’attività del signor Liuzzi che, ad oggi, resta disoccupato. Posti di lavoro irresponsabilmente soppressi per mano dell’amministrazione. “Ti diamo le chiavi a condizione che rinunci ai tuoi diritti” suona più o meno così la lettera indirizzata dall’Amministrazione a Ciro Liuzzi in riferimento alla sua legittima richiesta di accesso alla documentazione per far luce sui risultati del primo bando. Nel frattempo la Piazza e gli immobili destinati al chiosco bar vengono devastati. Una piazza costata insieme al inattività e di difficoltà sociali ed economiche. Con parcheggio e al famoso orto botanico oltre 2 milio- l’azione irresponsabile di codesta Amministrazione ni di euro di soldi pubblici! Una piazza finita e mai si è ridotto sul lastrico un imprenditore che conserinaugurata, lasciata in stato di totale abbandono e va da ormai cinque anni in un garage 62 mila euro di attrezzatura per gastronomia e gelateria. Un uomo degrado. Interminabili scritte e graffiti sui muri. Lampio- la cui validità imprenditoriale è dimostrabile da una ni, quei pochi che c’erano, distrutti. Percorsi nati bui cospicua documentazione e che, a Grottaglie, è stato e morti tenebrosi. Panchine sradicate e portate via. ridotto in uno stato di disagio sociale tanto da dover Erbacce da foresta pluviale. Cacca ben distribuita. ricorrere ad un estremo grido d’aiuto con una richieCacca non solo di cani. Cacca umana. Vetri rotti e sta di contributo per totale assenza di reddito già nel bagni saccheggiati. Saloni, ancora odoranti di verni- marzo di quest’anno. Ma anche questa umiliante richiesta è rimasta disattesa dagli Uffici competenti. ce fresca, devastati. Orto botanico inesistente. E siamo ad un palmo dal Comune. Ad un pal- L’Assessore alle Politiche Sociali Luciano Santoro, mo dalla poltrona del Sindaco Raffaele Bagnardi, da dovrebbe spiegarne il perché. Un uomo totalmente quelle dell’assessore all’urbanistica Francesco Do- disoccupato da novembre e che avrebbe potuto, innatelli e dell’assessore ai lavori pubblici Ottavio Or- vece, crearsi un reddito sin dal suo arrivo a Grottalando. Siamo pure a meno di un palmo dalla scriva- glie. Un uomo che, per senso di responsabilità, connia del Comandante dei Vigili Urbani Michele Pic- tinua da mesi a pagare gli alimenti alla moglie, pur cirillo. Nessuno ha mosso un dito. Piazza degradata essendo disoccupato. Molti nel Palazzo ed in città conoscono la drammatica vicenda di Ciro Liuzzi, e devastata sotto gli occhi “vigili” del Palazzo. Oltre alla Piazza, a Ciro Liuzzi questa Ammini- ma nessuno fino ad oggi è intervenuto concretamenstrazione Comunale ha tolto tutto quello che si po- te per aiutarlo. Benvenuto a Grottaglie, terzo mondo tesse togliere ad un essere umano: il lavoro, la fami- d’Europa! glia, i figli, gli amici, la casa, gli affetti, la serenità, la salute, oltre Per far chiarezza su eventuali responsabilità penali dell’intera viad una serie di beni materiali che cenda Ciro Liuzzi lo scorso maggio ha presentato un esposto presso ha dovuto svendere in tutta fretta la Procura della Repubblica del Tribunale di Taranto con una denunper sopravvivere con la sua famicia-querela contro amministratori, dirigenti e funzionari del Comune glia. I lunghi periodi di disoccudi Grottaglie, della Regione Puglia e della Camera di Commercio. pazione provocati dalla farraginoLe responsabilità politico-amministrative, invece, sono state sa burocrazia messa in atto da cooggetto, nei giorni scorsi, di un’articolata interrogazione considesta Amministrazione nell’inteliare con risposta scritta, presentata al Sindaco Raffaele Bagnardi ra vicenda hanno provocato, oltre dal Consigliere Comunale Michele Santoro (Forza Italia) che ha ad un disastro economico, anche anche presentato, nelle settimane scorse, una denuncia presso il la crisi familiare del Sig. Liuzzi, locale Commissariato di PS sull’abbandono e degrado della “Piazza felicemente e solidamente spodello Spreco”. L’interrogazione presentata dal Consigliere Michele sato per oltre 20 anni di residenSantoro, su istanza dell’Associazione per la Difesa dei Diritti dei za in Germania. Solidità che non Pugliesi nel Mondo, è disponibile integralmente, con tutti i suoi alleha retto al burrascoso periodo di gati, sul nostro sito raggiungibile al nostro sito www.viacrispi.it

L’Associazione per la Difesa dei Diritti dei Pugliesi nel Mondo ha sede in Grottaglie e conta già oltre un centinaio di soci in tutto il mondo. Chiunque sia interessato ad aderire, ad offrire la propria collaborazione o semplicemente ad avere maggiori informazioni sugli scopi dell’associazione è pregato di telefonare al 3338966347 o a scrivere all’indirizzo e mail: info@pugliesinelmondo.eu www.pugliesinelmondo.eu (presto on line).

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Reg. del Tribunale di Taranto: 599/02 Grafica ed Impaginazione: STUDIO LAB S. Giorgio J. Tel. 099.5926433 Stampa: Tipografia Ettorre - Grottaglie Tel. 099.5624685

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