"Angeli"

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Compagnia Tea(L)tro di F. Romengo- n.2; Giugno 2013

Il Gruppo Creativo l’editoriale a cura dei ragazzi del gruppo

Spazio-Baratto: ultima uscita (di scena)

Angeli

foto di: Maria Grazia Balistreri

L’Inventastorie


L’Editoriale del Gruppo Creativo Esistono spazi speciali, e Spazio-Baratto è uno di questi. Un luogo dove nascono idee, sogni, passioni e amicizie. Un luogo di divertimento e di insegnamento. Un luogo aperto a tutto e a tutti. Un luogo dove esprimere i nostri pensieri, senza essere giudicati. Sempre pieno di attività: musica, letteratura, danza, teatro, arte...e tanto altro. Spazio-Baratto è nato grazie a persone che volevano trasmettere la cultura in una forma nuova. Nello Spazio-Baratto si svolgono molti laboratori, e il Gruppo Creativo è uno di questi. E’ formato da ragazzi fra gli otto e i tredici anni. Il Gruppo creativo quest’anno ha promosso molte attività con ragazzi di tutta la provincia. A-merica, in giro per l’Italia ha visto protagonista la piccola Alessia che, in un’intervista a Scenario2013 ha detto: “ E’come se dentro di me ci fossero due Nina. Una è il personaggio è l’altra sono io, e in scena le due Nina, ogni tanto si incontrano”. Fra.le tante esperienze aperte al territorio: il concorso “L’inventastorie. Creiamo il nostro fumetto!” e “Angeli”, primo concorso fotografico dedicato a Nancy Romengo. Ispirandosi alle dieci foto finaliste, adesso, i ragazzi del Gruppo Creativo hanno inventato delle storie: “Angeli di carta“. “Queste storie le abbiamo scritte per rinfrescare la nostra mente, e vorremmo poterle raccontare, un giorno, ai bambini malati di cancro, per dare loro un messaggio positivo. L’esperienza con Spazio Baratto, ahinoi, finisce qui:è stato molto bello stare insiemeAdesso siamo un pò tristi perché Spazio Baratto chiude, ma ci siamo molto divertiti, e questo rimarrà per sempre.”

Il Gruppo Creativo 2

L’Inventastorie


Giuseppe il Pescatore

l’Angelo

ballerina

e il suo angelo di Aurora Petrancosta Giuseppe era un signore appassionato di pesca, per questo si era costruito una casa vicino al fiume. Ogni fine settimana, approfittando del tempo libero, andava a pescare. Un giorno Giuseppe e i suoi amici Luca e Biagio scesero al fiume. Non appena, però, si avviò verso il fiume, perse l’equilibrio e scivolò lungo la rupe. Dall’alto Luca e Biagio videro scendere una signora vestita di bianco. La signora si sedette sullo scoglio più alto. E iniziò un canto armonioso. Giuseppe improvvisamente riprese l’equilibrio. Luca e Biagio videro scomparire misteriosamente la signora dal canto armonioso. Da quel giorno l’uomo capì che la signora dall’abito bianco era il suo angelo!

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L’Inventastorie

foto di Iole Carollo

di Maria Pecoraro Camilla era una ragazza dolce e graziosa, con una grande passione: la danza. Lei amava la danza, ma i suoi genitori non volevano che Camilla ballasse, perché dicevano che era tempo perso e che doveva dedicare il suo tempo a studiare. Camilla era stanca di questa regola e decise di andare tutte le sere sulla riva del mare per ballare senza farsi vedere dai suoi genitori. Un giorno i suoi genitori la videro ballare sulla riva del mare. Camilla venne messa in castigo per molti mesi. Sempre rinchiusa nella sua piccola stanza. Una sera Camilla andò a mare di nascosto e sulla spiaggia iniziò a piangere. Improvvisamente alzò gli occhi al cielo e vide una ragazza vestita di bianco. Camilla capì che era un angelo. I due danzarono tutta la notte. Ritornata a casa un’inaspettata sorpresa:i suoi genitori attendevano Camilla e le fecero trovare l’ iscrizione per una scuola di danza! Oggi Camilla è diventata una famosa ballerina. Deve molto ai suoi genitori, ché le hanno permesso di realizzare il suo sogno; ma ogni volta che si trova su un palcoscenico a danzare, le pare d’incontrare lo sguardo sereno del suo angelo vestito di bianco!


Gli Angeli

Bartolo e la crisi

degli animali

di Vincenzo Piro

foto di Iole Carollo

Bartolo era un uomo di circa 45 anni. Viveva tranquillo in un paesino non molto conosciuto. Lavorava in una fabbrica di pezzi di ricambio per automobili. Un giorno Bartolo venne chiamato dal direttore della fabbrica in cui lavorava. Il direttore gli comunicò che per mancanza di soldi il personale doveva essere per la maggior parte ridotto. E così Bartolo venne licenziato. L’uomo fu disperato. Trascorsero i giorni. E sentendosi sempre più inutile, pensò persino al suicidio. Un pomeriggio vagava senza meta per la strada, solo e pensieroso. D’un tratto vide per terra una piuma. Si guardò intorno, ma non c’era nessuna colomba….strano! Eppure quella sembrava proprio la piuma di una grossa colomba, magari rimasta ferita. Improvvisamente ebbe un’idea. Decise di dedicarsi ad accudire e curare animali feriti trovati per strada: cani, gatti, uccelli… Iniziò le sue missioni e in poco tempo ne curò davvero tantissimi. Purtroppo le strade erano piene di animali non soccorsi o abbandonati feriti ! Fra i tanti animali, curò anche un piccolo volpino simpatico e affettuoso. Un giorno un uomo ben vestito si presentò da Bartolo, chiedendogli del suo volpino perduto. Bartolo, che per quel cane aveva un occhio di riguardo (sapeva che era un cane speciale!), lo consegno a malincuore. L’uomo, proprietario di una fabbrica, lo ringraziò e gli diede un lavoro nella sua industria. Oggi Bartolo lavora ed è felice. Dopo molti anni continua ad occuparsi di animali feriti e abbandonati…e naturalmente tiene sempre con sé la piuma trovata quel pomeriggio!

di Ilaria Bucaro Tutti pensano che gli angeli aiutano solo le persone, ma non è così. Esistono angeli che si occupano della natura. La natura, infatti, è vita, passione, amore. L’angelo della natura cammina sull’erba, mentre le farfalle svolazzano allegramente sopra la sua testa. Le loro ali sono di molti colori: rosse, arancioni, verdi, gialle, blu e viola. Gli animali, invece, che vivono sulla terraferma, come conigli, gatti, cani, lepri, tartarughe, asinelli, pecorelle e dolci agnellini, gli girano intorno felici. Gli animali giocano in pace e in armonia, mentre l’angelo della natura li guarda e li protegge. Lui riesce a comunicare con loro e insieme fanno grandi picnic in riva al lago. Poi, quando si fa tardi ed è giunto il momento di andare a dormire, dà a tutti la buonanotte dicendo che presto ritornerà a trovarli. Si vede che gli angeli stanno accanto agli animali, perché gli animali si rispettano l’uno con l’altro e non vedono fra di loro differenza alcuna! foto di Maria Rosa Balistreri

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L’Inventastorie


la Leggenda della campana di Salvo Maria Tornese In una città dell’estremo occidente sorgeva una grande cattedrale sovrastata dal suo campanile. Il campanile mostrava una splendida campana, forgiata nei primi anni dell’ottocento. Un giorno la campana cominciò un po’ a cedere. Lentamente si sentiva lo scricchiolio della catena della campana che si logorava. Quel pomeriggio una piccola bambina di nome Natalia, giocava a nascondino insieme ai suoi coetanei. Per dimostrare la sua bravura in questo gioco, la piccola pensò di nascondersi proprio nel campanile sotto la campana. Purtroppo per lei la catena si ruppe e la campana cadde insieme a tutto il suo peso. La bambina guardò in alto e vedendo la campana, capì che nulla poteva ormai fare; ma un certo punto sentì qualcosa simile a delle mani spingerla e salvarla. Tutti accorsero per vedere l’accaduto e capirono quanto la bambina fosse fortunata. La campana venne sostituita con una nuova e le catene vennero cambiate. La vecchia campana venne posta su un’ altare in pietra nel quartiere dove viveva la bambina. Accanto venne posto un cartello dove si narrava la vicenda. La bambina ogni giorno prese l’abitudine di passare di passare davanti la campana e pregare il suo angelo custode che le aveva salvato la vita. E ancora oggi, a distanza di tanti anni dalla sua morte, si racconta che ogni giorno l’ombra di Natalia si aggiri intorno alla campana.

foto di Chiara Cianciolo

la Donna manichino

di Alessia Vaglica C’era una volta una donna ricca e molto snob. La donna trascorreva la giornata in giro per i negozi a comprare vestiti, scarpe, profumi e gioielli preziosi per se. Talmente era ossessionata dai suoi acquisti, che si dimenticava della sua famiglia,degli amici, del resto del mondo. Un giorno passeggiando incentro rimase incantata da un vestito esposto in vetrina. La donna lo guardò così intensamente che si trasformò nel manichino che lo indossava. Rimase rinchiusa in quella vetrina per mesi. E così fu costretta ad osservare anche il resto del mondo. E solo allora si accorse che non era fatto solo da abiti, ma da tante altre cose. Cose belle, certo; ma anche tante cose brutte. Un giorno, passò davanti a quella vetrina, un vecchietto zoppo. La donna fu così impietosita da quell’uomo che il manichino pianse. Fu proprio quella lacrima a farla ritornare una donna vera. La donna fu sempre grata a quel vecchino e si prese per sempre cura di lui. Quel vecchietto rappresentò per lei la sua salvezza, il suo angelo.

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L’Inventastorie

(foto di Francesco Romengo)


un Angelo doppio

l’Angelo

del ferrovecchio

foto di Salvatore Benvenuto

di Alfio Pindaro Il protagonista di questa storia è un angelo di nome Ciro. Ciro è un angelo diverso da tutti gli altri, speciale. Non saprei come definirlo…un angelo doppio. Dunque, la storia inizia con un bambino che nasce. Un bambino che non conosce suo nonno, un bambino che vorrebbe però conoscerlo. Un bambino che vede la foto del nonno, ma non riconosce la sua faccia. Il bambino non ha mai sentito parlare di suo nonno, forse perché la sua mancanza è ancora molto forte. La mancanza è un sentimento doloroso che non vorrei che esistesse. Qualche volta fa piangere e ti lascia un buco nel cuore che non si tapperà più. Insomma un sentimento brutto, che però fa riflettere. Ti fa piangere lacrime salate, lacrime vere, non di coccodrillo! Ti fa capire ciò che più conta nella vita. Oggi quel bambino è cresciuto e il suo angelo è doppio, perché è il nonno e insieme il fratello; una parte in cielo, legata al vecchio Ciro scomparso il 21 marzo 1996; e una ancora presente, il giovane Ciro nato il 15 aprile 1997. Il bambino della nostra storia sono io. Un bambino allegro e spensierato; un bambino che danza nel fuoco della vita, sicuro che a proteggerlo ci sarà il suo doppio angelo di nome Ciro.

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L’Inventastorie

foto di Antonio Trimarchi

del Collettivo Gruppo Creativo Ogni pomeriggio, verso le tredici e trenta, tornando a casa dalla scuola, osservavo quella strana bicicletta bianca. Sembrava abbandonata. Era decisamente datata, tutta rotta, con le gomme bucate e i pedali arrugginiti. La cosa che più mi colpiva era però il sellino mancante: insomma, un vero rottame! Iniziai a domandare a tutti i miei amici, ma nessuno sapeva di chi fosse. Un giorno, facendo il mio solito percorso verso casa, non vidi più la strana bicicletta bianca. La cosa mi rattristò molto. Strano, eppure quello era solamente un ferrovecchio! Chi l’aveva portato via? Perché? E soprattutto, a cosa avrebbe potuto servire, quella bicicletta tutta rotta? Passarono i giorni, i mesi, quasi stavo dimenticandomi dell’accaduto, quando un pomeriggio, mentre giocavo al parco, mi accorsi di un simpatico anziano in sella alla sua bici bianca fiammante. Era proprio lei: quel vecchio rottame. Impossibile non riconoscerla. L’anziano aveva fatto un vero miracolo: riportare alla luce quella brutta carcassa. L’uomo era un angelo. L’angelo del ferrovecchio!


lo Sguardo

del suo angelo

di Gaetano Rizzo Alice era una bambina davvero spericolata. Molte volte ha rischiato di restarci secca in una delle sue mirabolanti imprese. Alice non era come le altre ragazzine. Era simpatica e intelligente, ma soprattutto era affettuosa. Aveva molti amici. Ma più che agli amici, teneva a sua nonna Grazia. Per lei era una persona speciale. Grazia era una vecchina divertente, le piaceva sempre scherzare. Come Alice, da bambina, non aveva avuto paura di nulla. Una volta, nel villaggio in cui era cresciuta, si arrampicò sul tetto di una casa dirupata e attraversò l’intero paese saltando da tetto a tetto! Anche Grazia era affezionata ad Alice e le era complice, persino contro i suoi genitori. Alice amava sentire le storie della nonna sulle sue imprese giovanili, e a volte tentava di nascosto di rifarle. E quando non stava ad ascoltare le storie della nonna, giocavacon i suoi più cari amici, nel giardino della casa della vecchina. Il giardino era enorme e ben curato; e tutti si divertivano come matti. La nonna li guardava dalla finestra. Ripensava a lei bambina coi suoi amici, alle loro fantastiche avventure. Aveva così tanta voglia di divertirsi come in passato, che una volta uscì e iniziò a giocare coi bambini, come fosse anche lei una ragazzina. Alice adesso è cresciuta, è diventata una donna matura. Mai, però, dimenticherà i racconti della nonna, né i suoi insegnamenti. Quello sguardo dalla finestra sta sempre con lei e la segue ovunque. È lo sguardo del suo angelo!

foto di Chiara Cianciolo

LA Danza

degli angeli

di Vincenzo Palmeri In diversi luoghi del mondo si pensa che esistono delle danze capaci di evocare gli angeli. Queste danze, con le loro movenze magiche, risvegliano spiriti buoni e presenze incantate. In un affascinante paese del nord si narra che durante una festa popolare in maschera, la gente riunita in piazza danzò talmente intensamente che ad tratto gli parve di vedere una bellissima dama con i capelli biondi, vestita di bianco e con grandi ali dorate, danzare e cantare meravigliosamente. Si dice che in quella occasione vennero inventati nuovi passi e che la gente riuscì a danzare per tre giorni di seguito, fino a che non caddero tutti stremati per terra. Un lungo periodo di pace e prosperità vi fu per la città intera. È per questo che ancora oggi, nei momenti più duri e drammatici nella vita della cittadina, la gente è solita riunirsi in piazza per danzare….e perché no, aspettare che la dama dalle ali dorate torni a

foto di Klaus Bondì

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L’Inventastorie

danzare ancora con loro!


Angeli Compagnia Tea(L)tro, di F.Romengo; via Cesare Battisti n.45; 90010, Altavilla Milicia (PA) Progetto grafico e impaginazione a cura di Letizia Algeri- (+39)3278254731- www.letiziaalgeri.blogspot.it

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