Gabriele Della Valle - Memoria Santamariana

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GABRIELE DELLA VALLE

MEMORIA

SANTAMARIANA 1


Ai miei famigliari amori che sono stati ed ancor continuano ad essere il sole che illumina e riscalda il mio cammino.

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PREFAZIONE “Parva sunt haec, sed parva ista non contemnendo, majores nostri magnam hanc rem publicam fecerunt. (Cicerone) Queste cose sono piccole, ma i nostri antenati, non disprezzando tali piccole cose, hanno fatto grande questa repubblica. (Cicerone)” Questa è la sintesi di una delle peregrinazioni per il sentiero tracciato da coloro che hanno retto il timone dell’attività amministrativa del comune e di alcune istituzioni civili della mia amata terra nativa: SANTA MARIA a VICO. Nel progressivo evolvesi del suo procedere lungo questo territorio, il vigore del curioso ed affascinante intreccio di leggenda, di tradizione e di storia unito all’agguato della tentazione a farmi rifugiare nei cieli dorati del mito scemava progressivamente fino a perdere ogni capacità di suggestione e lasciava che la mia mente ed il mio cuore fossero presi sia dai documenti certi ed inoppugnabili che rinvenivo sia dal crescente desiderio di volerne ricercare sempre di nuovi. Con la medesima gradualità, poi, con la quale i documenti predetti svelavano i propri particolari, prendeva vigore in me il convincimento che questa mia impresa poteva essere inclusa tra i messaggi che continuano ad avere la forza di incidere in maniera decisiva sull’atteggiamento del cittadino comune di fronte all’epoca ed alla società in cui gli è toccato di vivere pur partendo da uno dei periodi certi della storia del territorio in cui vive. Quando mi sono convinto della giustezza di tale convincimento, ho assunto la decisione di trasferire su carta quegli incontri che mi si erano avvicendati durante il cammino. Ho estratto quelli che ho ritenuto significativamente illuminanti per la riflessione da parte di chi ama questa terra. Ho, poi, completato tale operazione con la stesura e pubblicazione di questo libretto. Con questa pubblicazione, intendo anche offrire un’opportunità affinché sia sollecitato l’avvio di una procedura di inversione di quella tendenza, divenuta vasta per torpore, della cultura cittadina e valligiana affinché non continui a dimenticare la sua storia vera e non seguiti a “canonizzare” libri e scrittori che confondono più che non spieghino e perciò sono divenuti simili a torrette di un potere ben definito, anche se occultato da buone intenzioni. Non hanno trovato posto in questo elaborato, anche perché non li ho cercati, i sensi assoluti della fragilità degli uomini connaturati nella storia ed i fondamenti incancellabili di teorie etiche che appaiono sempre più non trovare posto in questo mondo. Questo lavoro può assomigliare ad un manuale che diviene utile alla formazione dell’attività che precede l’inizio di un lavoro per l’apertura di un varco che faciliti l’uscita dagli angusti confini alla perenne evoluzione della nostra comunità. Esso, infatti, in tale sua attività non vuole ignorare l’eredità del passato, non vuol condividere il ricorso alla costruzione ed alla venerazione di vitelli d’oro, ma vuol continuare a battersi per liberare la propria storia da presunti assoluti che sono stati costruiti con immaginifiche dimostrazioni ritenute irrefutabili. Questa storia del nostro comune, che è stata costruita dai personaggi che incontreremo e dalla loro fatica e non dalla immaginazione, pur essendo “parva”, non può essere relegata tra quelle che si possono leggere solo negli elogi funebri scolpiti sulle 3


lapidi sepolcrali, perché vorrebbe dare visibilità a tutto il dolore delle vite senza gloria e degli amanti non più amati che si sono avvicendati dall’anno 1740. I personaggi di che trattasi,infatti, e tra essi molti sono tuttora in vita, erano stati i figli prediletti di questa terra che nel suo inarrestabile andare, anche se non li ha poi disprezzati, aveva fatto e continua a fare tutto il possibile per dimenticarli. L’arco temporale della storia che va dal 1740 al 1806 non è stato incluso in questo libretto. L’incuria degli uomini non disgiunta dalla furia del tempo edace non mi hanno, spero non definitivamente, concesso di portare alla luce documenti certi di detto periodo. La data del 1740 è stata il punto di arrivo a cui è pervenuta quella parte della società rurale che abitava alcuni dei borghi che erano parti integranti dell’Università di Arienzo che da essa si separarono. Quei borghi si allearono e sancirono la scissione da quella Università, conquistando alla coalizione stessa, la dignità di università. Chiamarono quel loro territorio vestito di nuova dignità “UNIVERSITA’ di SANTAMARIA a VICO di ARIENZO e FIGLIARINO”. Tuttavia se del periodo mancante (1740-1806) non sono riuscito a rintracciare alcun documento certo, ho però portato a luce, e comincio da essi, documenti che vanno dal 1806 ad oggi. Tra questi ultimi atti e cioè da quelli che vanno dal 1806 ad oggi, incontriamo quelli che ci trasmettono in modo inconfutabile la data di nascita del nostro comune, gli stemmi dei quali nel tempo si è fregiato e dei quali ancora si adorna, i suoi sindaci chiamati pure gonfalonieri e podestà, i commissari di nomina regia e/o prefettizia, la gran parte degli assessori e dei consiglieri comunali, dei componenti di commissioni comunali e dei dirigenti di istituzioni civiche, ed infine non pochi atti che attengono all’attività amministrativa e che riportano anche aspetti di vita cittadina. Di questi ultimi ne ho offerto alcuni, a modo di esempio, tra i molti significativi che ho ritenuto degni di essere presentati alla stima delle presenti e delle future generazioni. Non ho voluto, pur potendolo fare, ordinare od interpretare il materiale cartaceo che a mano a mano rinvenivo. Mi sono pure astenuto, e non solo per deferenza nei confronti della legge che tutela la privacy, dal prendere in considerazione e quindi dal portare alla luce documenti della politica cittadina contenenti nomi, personaggi e fatti che sono stati invischiati a qualsiasi titolo in giochi doppi e sporchi che hanno lasciato coni d’ombra. L’opacità dei predetti coni, infatti, ha ampliato la scabrosità degli spazi temporali che delimita la vicenda amministrativa del nostro comune. Questo libretto, in buona sostanza, è frutto di una prima esplorazione effettuata nell’archivio storico di uno dei più illustri figli di questa terra - il mio amico e maestro dott. Pietro Migliore -, del comune di Santa Maria a Vico e di quello di Caserta, nell’archivio privato “Giovanni Tiscione” di Caserta, della Prefettura di Caserta, dello Stato di Napoli e di Caserta nonchè di quello dell’amico Cesare Saccavino. Il contenuto è presentato come un campionario che può servire anche come avviamento allo studio della conoscenza di Santa Maria a Vico e perciò gli fa assumere le sembianze di un prontuario che racconta l’avvio di una storia in cerca di riscatto dall’oblio, ed in pari tempo diviene anche un contributo a lenire un dolore. Tutte le riferite motivazioni, non disgiunte dal desiderio di non ingenerare od alimentare sospetti aventi connotati di colpi di mano pseudo storici ai danni della nostra comunità, hanno fatto sì che io allontanassi dal lettore ogni possibile ipotesi di quadratura di un qualsiasi disegno, da me mai ipotizzato. Questo modestissimo lavoro é, quindi, il frutto aspro di un impegno sproporzionato per le mie umili capacità. Desidera, e lo ripeto, tuttavia, diventare una voce, seppur fievole, che vuol destare nelle volontà il desiderio a concorrere alla formazione della “ MEMORIA SANTAMARIANA”. In tale veste spera di non essere destinato ad offrire il medesimo spettacolo che offre di se stesso un fiore quando è strappato dal suo stelo e gettato nella polvere. Memoria. Si! Senza di essa, infatti, si prova a seppellire qualsiasi voce venga dal nostro tempo passato e si mortifica anche il presente ed il futuro. Questo servizio, inoltre, proprio perché non 4


nasce dalla sconfitta degli ideali e non si rifugia sotto il manto protettivo dell’autobiografia, può essere un punto di riferimento della cronaca locale e non essere utilizzato per lo sviluppo pura banalità. Il senso del messaggio, infatti, se da me è stato presentato e reso percepibile come è stato pensato e sarà accolto con la medesima benevola predisposizione che si presta allorché si percepisce l’armonia oppure la melodia di un’intonata voce adulta, potrà anche divenire una godibile voce leggente e trasformarsi in un amico discreto che accompagna il calmo viaggio che intraprenderà il cortese lettore lungo il sentiero tracciato dalla vicenda amministrativa della nostra Santa Maria a Vico dal 1806 ad oggi. Intanto, vorrei che esso non si affievolisca con il passare del tempo, ma si evolva e riesca ad esaudire il desiderio di potenziali lettori che, quantunque già vadano recuperando ambascerie dal passato per la costruzione di un sereno futuro, trovano in questo un nuovo stimolo a convertire con maggiore intensità questo loro desiderio in un’operosa realtà. Questa esile voce non vuole rendere leggendaria ogni cosa né divenire un piccolo bagaglio di epica privata per la posterità se si comprende che ho voluto fare nei confronti di tutti quelli che ai diversi livelli hanno avuto la responsabilità della direzione amministrativa di questo piccolo angolo di mondo, un’operazione di giustizia e spero di essere riuscito a salvarne il ricordo e ad aver trasmesso ciò che è importante e buono, un’operazione di ringraziamento e spero di essere riuscito a rendere palpabile ed a trasmettere la ricchezza che da loro è giunta, un’operazione di verità e spero di essere riuscito a rendere evidente e comprensibile che non ho voluto operare una restituzione di favori di “casta”, e che non ho inteso porgere ai nomi ed agli avvenimenti un’offerta di riparo sotto l’ombrello dei sognatori o dei ribelli o dei fuggitivi o di altro. Ho, infatti, riportato i sindaci assieme agli altri amministratori comunali ed anche ad alcuni responsabili di istituzioni cittadine con i fatti nel loro ordine cronologico, per farne meglio risaltare i rapporti d’interdipendenza. Li ho, quindi, raggruppati in capitoli amministrativamente coerenti e storicamente distinti senza esaminare la politica cittadina dei singoli periodi, ma richiamando quella generale. Non nascondo che raggiungerei l’acme della felicità se alla fine il lettore facesse affluire su questo lavoro il medesimo piacere provato e che avrà certamente riversato allorché avrà avuto tra le mani un nuovo libro considerato “inutile” che è diventato utile ad altri e non lo fece finire aggrovigliato nelle brume degli angoli più reconditi del proprio archivio. Questo lavoro non poteva essere portato a termine senza il sostegno dell’Amministrazione comunale di Santa Maria a Vico, dell’Amministrazione della Provincia di Caserta, della Regione Campania, senza la delicata disponibilità del sig. Segretario Generale, dottor Clemente Lombardi, senza l’affettuosa collaborazione del personale dipendente del comune e dell’Archivio di Stato di Caserta, e del personale dipendente della Prefettura di Caserta, dell’archivio “Giovanni Tescione” di Caserta, dell’archivio di Stato di Napoli, di quello della biblioteca comunale, dell’emeroteca di Caserta, dell’amico Cesare Saccavino, della famiglia del dott. Pietro Migliore e del prof. Alessandro di Muro. - Gabriele Della Valle –

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INDICE Cap. Primo “- PERIODO - BORBONICO – FRANCESE - BORBONICO (1740-1860) e brevi note sui periodi pregressi.” Cap, Secondo “ - REGNO d’ITALIA: DALL’UNITA’ AL 20° SECOLO – (1860- 1900)”Cap. Terzo “- REGNO d’ITALIA: PERIODO -PRE PODESTARILE (1900 – 1926) –” Cap. Quarto “- REGNO d’ITALIA: PERIODO PODESTARILE (1927 – 1943) – ” -Cap. Quinto “- PERIODO FASCISTA: AZIONE CATTOLICA – SANTA MARIA A VICO – ANNI ’30 –” Cap. Sesto “ - RIVOLTA POPOLARE e CIRCOLO CITTADINO -(1943-1945) -” Cap. Settimo “- REFERENDUM ISTITUZIONALE – 2 giugno 1943 –” Cap. Ottavo “- REPUBBLICA : - ELEZIONI SISTEMA MAGGIORITARIO ( dal 1946 al 1960) –” Cap. Nono “- REPUBBLICA: - ELEZIONI CON SISTEMA PROPORZIONALE(1964-1992) -” Cap. Decimo “- REPUBBLICA: ELEZIONE DIRETTA del SINDACO(1994 ad oggi) –” Appendice “ - RIEPILOGO ELENCO SINDACI (dal 1806 ad oggi) –”

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CAPITOLO 1째 PERIODO BORBONICO-FRANCESE-BORBONICO dal 1806 al 1860 e brevi note sui periodi pregressi.

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Capitolo Primo A –“ STEMMA PRIMIERO di SANTAMARIA a VICO d’Arienzo e FIGLIARINO” “Il documento a latere riprodotto è stato, da me, rinvenuto il giorno 5 settembre 2006 tra le carte destinate al macero ammassate in un angolo “buio” dell’archivio del nostro comune. Esso è divenuto un cimelio storico unico! Il suo originale era conservato nell’Archivio storico di Napoli tra i documenti del Regno di Napoli. Tale archivio durante il secondo conflitto mondiale fu messo in sicurezza nella cittadina di San Paolo Belsito per proteggerlo dai continui bombardamenti ai quali era sottoposta la città di Napoli. I responsabili del riferito istituto scelsero quella località che tuttora si trova poco distante da Napoli perché non la ritennero obiettivo di eventuali bombardamenti. La previsione fu smentita dai fatti! Durante l’incursione aerea del 30 settembre 1943 (22 giorni dopo l’avvenuta stipulazione dell’armistizio di Cassibile da parte del governo Badoglio tra l’Italia, gli Stati Uniti e la Gran Bretagna) anche il comune di San Paolo Belsito fu sottoposto a bombardamenti. Fu colpito pure lo stabile nel quale tutto l’archivio era stato messo in sicurezza. Esito del bombardamento fu la distruzione di una piccola parte di quegli innumerevoli preziosi documenti. Tra i documenti distrutti vi capitarono anche quelli che contenevano gli stemmi e gli atti di nascita dei comuni del regno di Napoli. Tra i predetti documenti erano inclusi anche quelli riguardanti la nascita del nostro comune. Dopo centotre anni dall’elevazione alla dignità di comune di questa plaga andò distrutto tutto il carteggio che riguardava tale evento. La copia a latere riportata è stata disegnata a mano nell’anno 1933 dal sig. Simonelli, disegnatore del medesimo regio Archivio.

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SANTA MARIA a VICO di ARIENZO – REGIO ARCHIVIO di STATO di NAPOLI – SEZIONE POLITICO DIPLOMATICA – Gennaio 1933 –XI ================= Il presente disegno è stato riprodotto dal suo originale esistente nelle scritture di questo R. Archivio di Stato a fol. 105 del vol.I° della raccolta degli stemmi dei comuni, eseguita per disposizione del Ministero della Cancelleria Generale nel 1818. Esso rappresenta l’impresa civica di Santa Maria a Vico. E’ stato eseguito dal disegnatore sig. Giuseppe Simonelli, a norma dei vigenti regolamenti, col compenso di £ 20. A richiesta del Comm. Giuseppe dei Marchesi de Montemajor, giusta domanda n° 229/15. Registrato al n.5. Il Direttore Capo Sezione Riccardo Filangieri. Seguono timbri e firme.”

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B – Comune di Santa Maria a Vico e “Valle Caudina”. Il comune di Santa Maria a Vico nacque nell’anno 1740. In quello stesso anno l’orizzonte politico-culturale ed economico in tutta l’Europa era divenuto spettrale. Il fronte di una transizione generalizzata si trovò in mezzo al guado. L’acqua gelida di una profonda crisi politica-finanziaria e culturale mordeva il tessuto sociale degli stati europei. La società europea, infatti, appariva troppo annoiata di sé e ciò incominciò a far paura. Nel Regno di Napoli, invece, in quegli anni il re Carlo 3° di Borbone, che governò con giustizia, trasparenza e molta saggezza, pose mano al rinnovamento degli inadeguati vecchi istituti giuridici, alla frantumazione di anacronistiche consuetudini medioevali ed alla scomposizione delle grandi proprietà fondiarie del baronaggio. In tale contesto storico, quella parte della società contadina dell’ Università di Arienzo che aveva una forte identità locale, etnica, religiosa ed era profondamente legata al territorio in cui abitava, dopo essere riuscita attraverso una difficile secessione a superare la china delle difficoltà senza abbandonare “la tana del lupo”, tentò con successo la gemmazione: divenne cioè comune autonomo. Era l’anno 1740! La predetta parte della società contadina che conquistò l’autonomia amministrativa nell’anno 1740 abitava quelle sezioni di territorio del comune di Arienzo che erano delimitate a sud dall’alveo “TRAVE”, a settentrione dalle colline di Durazzano, ad est dalla frazione Crisci e ad ovest dai comuni di Cervino e di Maddaloni. Quello stesso territorio era ed è tuttora attraversato dal vecchio e dal nuovo tracciato della via Appia. Quella società rurale che popolava le borgate dislocate nei territori innanzi richiamati che conquistarono l’autonomia comunale era un insieme di popolino e di frange di borghesia comprendenti quella media e quella medio-bassa che viveva quivi, stabilmente lontano da Napoli. Tale società così articolata, sotto la guida dei capi borgate, riuscì ad amalgamarsi a tal punto da coniugare la esigenza di vedersi attribuito il controllo diretto del territorio al quale era ancorata con quelle idee divenute patrimonio comune e che si erano diffuse entro i confini geografici dei territori da essa abitati. I capi delle borgate che organizzarono con successo la rivolta contro Arienzo possedevano quegli attributi che conferivano quelle qualità di un sangue nobile e l’educazione alla più garbata ipocrisia conferite ai diplomatici del vecchio mondo in sparizione. Quegli attributi si potevano riassumere in una naturale scaltrezza allenata in lunghe lotte contro l’autorità, in un affinato senso per l’invidia e la simulazione, in un istintivo gusto di ingannare l’amico e l’avversario. Le articolazioni sociali dominanti presenti su tale territorio erano riuscite, infatti, a costruire i meccanismi di riproduzione del controllo del territorio non intorno ad una disuguaglianza reale bensì intorno al primato dell’eguaglianza legale. Riuscirono finanche a rendere attraente una forma di contratto sociale fondato sull’eguaglianza anziché sull’eccezionalità, sull’indistinzione anzicchè sulla distinzione, sul potere di tanti anzicchè sul carisma di pochi. Questa realtà nuova appariva come il “comune delle opportunità” ed agli occhi delle popolazioni dalle quali si era distaccata essa non apparve tale tanto che la notizia della sua nascita non riuscì a meritare qualcosa di meglio del sarcasmo e qualcosa di diverso dallo scandalo. Tale società che era riuscita a farsi riconoscere come nuova entità comunale si comprendeva di piccoli produttori autonomi, piccoli proprietari, piccoli commercianti locali legati alla terra, borghesia intellettuale, clero minuto, nobiltà cadetta e di basso rango, fornai, impiegati, medici, farmacisti, agrimensori ed ingegneri, insegnanti e liberi professionisti, notai, artigiani liberi, fittavoli alfabetizzati liberati dalla fatica e lavoratori continuativi, mentre il popolo minuto si comprendeva di servitù domestica, cavatori di tufo, muratori, contadini poveri legati alla terra che pagavano le rendite ai latifondi, fruttaioli, ortolani, venditori ambulanti, barbieri, cavadenti, lavoratori occasionali, maniscalchi, falegnami e poveri. Le donne in linea di massima dipendevano dagli uomini con meno diritti sia di proprietà sia di altro genere. Vi era però 10


anche tra esse una certa differenza: non tutte erano destinate ad essere solo schiave ed a servire solo da recipiente per i discendenti. Il territorio, poi, della “Università di Arienzo” da cui è nata l’Università di Santamaria a Vico di Arienzo e Figliarino prima e poi quella di San Felice attraverso i secoli è la parte terminale occidentale della “Valle Caudina”. Essa, infatti, è delimitata a sud dalla catena dei monti Alvano - Cancello, a nord da quella dei monti di Durazzano-Arpaia e ad ovest dalla collina di Cancello e dalla “Liburia” (attuale Terra di Lavoro) e ad est dalla gola di Arpaia che la unisce al Caudio. La linea di confine che separa la valle Caudina dalla Liburia è quella che partendo dalla collina di Cancello e tracciando una direttrice sud-nord arriva ai monti di Durazzano. Nella sua percorrenza divide il territorio dei comuni di San Felice a Cancello e di Santa Maria a Vico da quelli di Maddaloni e di Cervino. Questo territorio, posto ad est della predetta linea di separazione, vale a dire l’ex territorio dell’Università di Arienzo, è stato da sempre identificato come parte terminale della “Valle Caudina”. Ora da parte di molti è chiamato “Valle di Suessola”, in omaggio all’antica città di SUESSOLA. Quella città – Suessola -, infatti, sorgeva nella “Liburia” ed occupava quella parte di territorio che iniziava dal versante a sud ovest dalle falde della collina di Cancello e raggiunge il fiume Clanio (attuale regio lagno) alla località Gaudello, e da lì seguendo il percorso dal lato nord ad ovest del detto fiume Clanio raggiungeva Marcianise ed Atella. Non per riprendere quei pensatori che hanno ritenuto di conoscere meglio il nostro territorio, e neanche per attestare che non tremo davanti alla grandezza ed al vigore della loro presenza e del loro talento, ma per ripensare intorno alle loro tesi ed evitare l’insorgere di dannose rivincite nella nostra epoca, a volo d’uccello, voglio offrire uno spunto di riflessione. La novellata tesi, che il territorio della ex antica Università di Arienzo è Valle di Suessola, propagandata dai riferiti pensatori, è fatta poggiare sull’assunto secondo cui, dopo la distruzione di Suessola da parte dei saraceni, i superstiti suessolani si rifugiarono nel territorio che si apparteneva alla richiamata Università di Arienzo e quivi sarebbero rimasti stabilmente. Nel pieno rispetto di fronte al loro immenso sapere, ai loro risultati, alla loro diversa metodologia ed ai loro giudizi e senza utilizzare nessun elicottero culturale nella scalta alle vette della storia si può affermare che tale tesi non è veritiera sia sotto il profilo storico sia sotto quello archeologico. Il monaco cassinense Erchemperto, infatti, che vive in quel periodo, nella sua “Historia Langobardorum Beneventanorum” al paragrafo 44 così ci ha così tramandato la notizia della distruzione di quella città “excepta Suessola, quam veraciter christianorum fraude miserabiliter suffossa est Kal. Septembris anno Domini 881”. Suessola, quindi, secondo la storia scritta da Erchemperto, che io ho fedelmente riportato, fu distrutta per faide interne e non dai saraceni! Può, tutto al più, essere anche accaduto che nella distruzione della città i saraceni intervennero in aiuto della fazione poi risultata vittoriosa. In ambedue tali eventualità i suessolani vincitori avrebbero certamente terminato la loro opera sterminando la fazione sconfitta alla quale, tra l’altro, avrebbero agevolmente attribuito la piena responsabilità della distruzione della propria città. Inoltre, data anche la vicinanza di Arienzo a Suessola, gli eventuali profughi che quivi si fossero rifugiati difficilmente sarebbero stati al sicuro! Ma andiamo avanti! Suessola, poi, ebbe lunga vita come fu dimostrato dai recenti ritrovamenti archeologici che fanno ancora esistere quella città intorno al 1200. E non solo! L’edizione del 2002, che pure fedelmente trascrivo, de “Le Più Antiche Carte del Capitolo della Cattedrale di Benevento (668 -1200)”, a cura di Antonio Ciaralli, Vittorio De Donato, Vincenzo Matera, pubblicata dall’Istituto Palazzo Borromini, piazza dell’Orologio in Roma, a pag. 72 rigo 7 riporta che nell’anno 983 il 6 dicembre, il “Papa Giovanni XIV concede ad Aione arcivescovo della Chiesa beneventana e sipontina ed ai suoi successori l’uso del pallio in determinate festività religiose e per la consacrazione di vescovi nelle sedi già nominate nei privilegi dei predecessori, aggiungendo a queste Lucera, Termoli, Trivento e SUESSOLA” e nell’anno 1053 il 12 luglio il “Papa Leone IX, presa visione dei 11


privilegi emanati da Vitaliano papa e dagli altri predecessori, conferma a Vodalrico arcivescovo di Benevento tutte le concessioni in essi contenuti, aggiungendo i monasteri di S.Pietro de Duddie di S.Giovanni a Porta Aurea ed a pag. 132 e precisamente al rigo n. 20 riporta, tra l’altro, la nomina del vescovo di Suessola”. Ho voluto richiamare le nostre fonti ed evidenziarle facendo riferimento alla storia, perché non credo che esse non fossero note a quelli che ritengono che questa è valle di Suessola ma affinché il nostro futuro non sia delimitato da conflitti ed instabilità segnati da analoghe logiche. Molti, poi, hanno tramandato anche le vicende di Santa Maria a Vico dalle sue lontanissime origini: da quando in pratica non era ancora una “statio”. Gli estensori di quegli scritti, pur avendo fatto ricorso ad una prosa a tratti di esaltante nitidezza e lucidità, sono riusciti ad infilare una considerevole serie d’affermazioni tanto perentorie quanto imprecise o semplicemente non vere che hanno offuscato quel tanto di bellezza e di liricità di cui pur avevano dotato gli scritti richiamati. Il percorso storico ininterrotto di SANTA MARIA a VICO come comune autonomo inizia nell’anno 1740. La data di 1740 è quella riportata nelle due lettere inviate da due sindaci di Santa Maria a Vico alla Prefettura di Caserta. Tali lettere concernevano: “Preferenza di Santamaria a Vico sul Comune di S. Felice”. Le riferite due lettere recano la firma del sindaco Iadaresta e del sindaco Mauro. Quelle lettere furono inviate al Prefetto di Caserta rispettivamente in data 3 novembre 1866 prot. n. 814 ed in data 3 marzo 1868 prot. n. 133. Sulle medesime due note è riportato: il riscontro prefettizio del 9 novembre 1866 n. 30978 sulla prima, e sulla seconda quella del giorno 9 marzo del 1868 n. 4192 ed inoltre il timbro con cui la prefettura di Terra di Lavoro n’accusa ricevuta. Non sono però riuscito,come per altro già ho detto nella premessa, a rintracciare alcuna documentazione contenente la divisione dei beni tra il comune di Arienzo e quello di Santa Maria a Vico. A tal proposito e solo a futura memoria riporto che un funzionario dell’Archivio di stato di Napoli mi riferì che nella pergamena araldica del nostro comune andata distrutta a seguito del bombardamento effettuato dall’aviazione americana il 30 settembre 1943 doveva essere riportata anche la divisione territoriale delle due università. A seguito della divisione da Arienzo ed all’atto dell’elevazione a dignità di “Comune” avvenuta nell’anno 1740, questo territorio si chiamò “Università di Santamaria a Vico di Arienzo e Figliarino”. Il nuovo comune comprendeva oltre al casale Santamaria, quelli di: Botteghelle, Migliori, Cementara, Mandra o Mandre, Figliarino, Loreto - Majello, Calzaletti e Russiano. I comuni, come è noto, all’epoca si chiamavano “UNIVERSITA’”. Il nostro comune, perciò, come ho innanzi detto, si chiamava UNIVERSITA’di SANTAMARIA a VICO di Arienzo e FIGLIARINO. Esso era amministrato dal sindaco che era a sua volta collaborato dal collegio decurionale: l’attuale Consiglio Comunale. L’Università di Santamaria a Vico si diede uno stemma proprio. Il primiero stemma proprio è quello riportato alla pag. 5. Esso è rimasto come sigillo degli atti ufficiali del Comune fino ad oltre il 1950. Con decreto della Regia Camera Sommaria nel 1789 dal Casale d’Arienzo fu separato quello di S. Felice. Questo ultimo ebbe autonomia amministrativa nel 1791. Negli anni antecedenti al 1806 s’incomincia ad omettere Figliarino dalla denominazione della nostra Università’ ed a separare la parola santamaria in due, in pratica in Santa e in Maria. Si rinvengono, infatti, documenti che contengono solo la denominazione UNIVERSITA’ di SANTA MARIA A VICO di Arienzo. Dal 1810 viene a cadere anche la specificazione “di Arienzo” e si rinviene solo “UNIVERSITA’ di SANTA MARIA a VICO” e poi solo “COMUNE di SANTA MARIA a VICO”. A seguito della riforma dell’ordinamento del regno di Napoli operata sotto la sovranità di Gioacchino Murat nel 1811 S. Maria a Vico ricadeva nel circondario giurisdizionale di Arienzo. Tale circondario comprendeva i seguenti comuni: Arienzo che allora si chiamava Corpo di Arienzo, Santa Maria a Vico e S. Felice. I comuni di Arienzo, Santa Maria a Vico e San Felice che si chiamò all’inizio “Sei Casali”, con Ferdinando IV e fino all’unificazione del Regno d’Italia, costituivano il mandamento di Arienzo. 12


Dall’unificazione del Regno d’Italia avvenuta nel 1860 e fino al 3.8.1928, la circoscrizione mandamentale di Arienzo comprendeva i comuni di: Arienzo, San Felice a Cancello, Santa Maria a Vico. Con Regio Decreto del 3.8.1928 n. 991, il comune di S. Felice a Cancello fu accorpato a quello di Arienzo, mentre l’ex casale S. Marco, che in precedenza era aggregato ai comuni di Maddaloni, di S. Felice a Cancello e di Santa Maria a Vico, fu unito al nostro comune. Con la ricostituzione della provincia di Caserta, i confini dei tre comuni ritornarono ad essere quelli anteriori al richiamato Regio Decreto del 3.8.1928 n. 991. Il territorio di Santa Maria a Vico al momento della sua elevazione a comune autonomo era posto ad un’altezza media di circa metri 84,00 sul livello del mare ed aveva una superficie di ettari 1012,37.00 così ripartita: zona pianeggiante di ettari 612,28.00; zona montuosa di ettari 400,09.00. La campagna era fertile. Si praticava un’agricoltura intensiva. Vi erano cisterne, pozzi e sorgenti d’acqua perciò non si soffriva la mancanza della risorsa idrica. Si coltivavano ortaggi in genere come: fagioli, fave, lupini, uva da vino, cavolfiori, patate, aranci, limoni, gelsi, ulivi ed in minor quantità granone e grano. Diffuso pure era l’allevamento d’animali da cortile oltre a quelli da ingrasso come di bovini, di suini e di ovini. Si faceva anche un rinomato mercato settimanale.

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pag. 16 -All. n. 2 – “ Regno d’Italia – Provincia di Terra di Lavoro – Municipio di Santamaria a Vico – Carico – Num. 814 – S.^ Maria a Vico li 3 novembre 1866 – Oggetto Preferenza di Santamaria a Vico sul comune di S.Felice – Mi corre grandemente il debito sott’ogni aspetto di tutelare i diritti e gli interessi del Comune che ho il vantaggio dirigere, ed a tal’uopo mi procuro l’onore rivolgere alla S.V.Onorevolis/ma la seguente preghiera. Innanzi tutto ed a scanso di equivoci sento il sacro dovere significarle che non ambizione, o poco accordo con i Colleghi del Mandamento, essendo con i medesimi in buonissima intelligenza; ma per perché mi sta potentemente a cuore giovare comunque posso questi miei Concittadini, mi permetto rappresentarle che questo Comune distaccatosi d’Arienzo, come in altre occasioni le dichiarava, nel 1740, e S.Felice a Cancello solamente nel 1791, di conseguenza mezzo secolo di priorità di Stato non può negarsi a Santamaria a Vico, come non gli si può negare un maggior numero di Popolazione, chiaro emergendo tal vero dall’ultimo legale Censimento, e poiché son cotesti dati che fanno accordare la precedenza ad un comune sull’altro; epperò prego la S.V. Illma a vagliare le mie giuste deduzioni, compiacersi di secondarle con accordare a Santamaria a Vico il secondo posto nella enunciazione dei Comune del Mandamento ed a S.Felice il terzo – Il Sindaco Iadaresta” Risposta della Prefettura - Caserta 9 .9mbre 1866.- S.m.a a Vico Sindaco –In risposta alla nota di V.S. a margine debbo osservarle che l’importanza più o meno d’un Comune per designarsi in precedenza non parte già dall’epoca della sua esistenza, cioè per anzianità, dappoichè la loro designazione si fa per ordine alfabetico senz’altro principio, ma la loro importanza consiste dal numero della popolazione di cui si compone unComune e ciò giusta lo spirito che informa la legge 20 marzo 1865 e come chiaramente apparisce dagli art, 11.12 .17 e 202 cosicchè codesto Comune avente una popolazione di anime 5702 e S.Felice a Cancello di sole anime 5242 non v’ha dubbio essere più importante di questo. Il Reggente la Prefettura firma.”

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All. n. 3 -“ Regno d’Italia – Provincia di Terra di Lavoro – Municipio di S.Maria a Vico -N. 133 – Oggetto – Precedenza dei Comuni – S.Maria a Vico 3 marzo 1868 – Ill.mo Sig. Prefetto di Terra di Lavoro Caserta- - in alto a destra vi è il timbro PREFETTURA DI TERRA DI LAVORO – PROT. N.4192 – IL BI M – DIV/ SEZ – Signore Santamaria a Vico maggiore di popolazione come dall’ultimo Censimento Ufficiale, ed elevato a comune nel 1740. Deve prendere posto tra i Comuni del Mandamento stesso dopo il Comune di Arienzo, e S. felice a Cancello che si è posto a Comune nel 1790, presentando un’epoca più recente è necessità che prenda l’ultimo posto nella designazione dei Comuni del Mandamento – Ciò per la parte storica.. Per la parte poi di rappresentanza nelle pubbliche funzioni, per le ragioni di sopra esposte, Santamaria a Vico deve procedere immediatamente dopo il Sindaco di Arienzo. Giova definire un tal’estremo, poiché nelle riunioni che avvengono nel Mandamento in occasione di pubbliche Feste, come per la nascita di Sua Maestà nostro Augusto Sovrano e poi quello dello Statuto, nonché in altre contingenze, non vi sia motivo a disturbare quel bell’accordo che oggi esiste tra tutte le autorità del Mandamento.Quindi trovo utile che la S.V. Ill.ma impegni nelle pubbliche riunioni delle Autorità del Mandamento, il Collega di Arienzo perché facci un Programma in tali occasioni , designando i Posti che debbono occupare i tre Sindaci del Mandamento stesso, Il Sindaco Mauro,- Sul lato sinistro a nord vi è la seguente annotazione –Arienzo anime 3928 – S.Maria a Vico anime 5992 – S. Felice anime 5519 – Cancello 1176 - poi continua – 7 di marzo – La questione ora rimessa in campo, con subdole parole , è quella stessa che fu altra volta trattata in Prefettura e risoluta col riscontro del 9 nov. 1866 n. 30978 – e di quella risoluzione sembra doversi stare. Non è cosa di cercare gare Municipali a somiglianza di quelle del Medio Evo, per una vanità e suscettibilità che non hanno motivi legali di essere. D'altronde il patriottismo e la educazione de’ Sindaci componenti il Mandamento sono tali virtù e requisiti che non li faranno abbandonare a’ gare puerili, ogni volta, e raramente di…, che potranno trovarsi riuniti.--seguono firme.”

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C – “I re di Napoli nel periodo borbonico” – Gli aragonesi tennero la signoria del Regno di Sicilia e di Napoli fino al 1713. Con il trattato di Utrecht del 1713 quel regno fu ceduto all’Austria. Con il successivo trattato di Vienna del 1735 fu ceduto all’infante di Spagna don Carlos di Borbone. La dinastia dei “Borbone” ne serbò il dominio, salvo il breve periodo della Repubblica Partenopea e del primo impero francese, fino al 1860. Don Carlos divenuto re assunse il nome di CARLO III°. Regnò con giustizia, pulizia e molta saggezza dal 1735 al 1759. Abbellì Napoli, fece erigere il teatro San Carlo, incoraggiò gli scavi di Ercolano e Pompei, iniziò la costruzione della “Villa Reale” attuale REGGIA in Caserta, pose la prima pietra di questa stupenda opera il giorno 20 gennaio 1752 , giorno del suo 36° compleanno. Nell’anno 1759 Carlo III° divenne re di Spagna con il nome di Carlo VII°. Gli successe sul trono del Regno di Napoli il figlio che assunse il nome di Ferdinando IV (1759-1825). Questi mutò la denominazione del regno di Napoli in quello di REGNO DELLE DUE SICILIE. Fu, quindi, il primo dei re della dinastia borbonica a fregiarsi di tale titolo. Questi, nell’anno 1769 diede l’assenso alla Confraternita di Santa Maria di Loreto istituita nel nostro comune nell’anno 1703 durante il settimo anno di pontificato del Papa Clemente XI. Regnò dominato da corrotti favoriti. Il 23.1.1799 a seguito dei moti verificatisi in quell’anno che realizzarono la breve vita della REPUBBLICA PARTENOPEA, fu scacciato da Napoli. Nel giugno dello stesso anno riprese possesso del regno. Il 15.2.1806 fu scacciato da Napoleone Bonaparte che passò la corona al fratello Giuseppe Bonaparte. Questi tenne il regno dal 1806 al 1808. Nell’anno 1808 passò il regno a Gioacchino Murat che lo tenne dall’anno 1808 al 1815 allorché fu fucilato. Il congresso di Vienna del 1815 restituì i domini a Ferdinando IV e questi ritornò a Napoli il 20.5.1815. Gli successe Francesco I° che regnò dal 1825 al 1830. A questi successe Ferdinando II° che regnò dal 1830 al 1859. Fu chiamato “re bomba”. Il suo regno fu definito la “ negazione di Dio”. Gli successe Francesco II che regnò dal 1859 al 1860. Fu l’ultimo re del regno delle due sicilie e perse quel regno con dignità. La vicenda amministrativa del nostro comune inizia nel 1740, nel periodo di massimo splendore del Regno di Napoli. Nell’Archivio di Stato in Napoli è conservata “La Carta delle Reali Cacce” disegnata da Giovanni Antonio Rizzi Zannoni nel 1784 che riporta la Valle Caudina, Arienzo e le borgate che si riunirono formando il Comune di Santa Maria a Vico.

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“La Carta delle Reali Cacce” disegnata da Giovanni Antonio Rizzi Zannoni nel 1784 che riporta la Valle Caudina, Arienzo e le borgate che si riunirono formando il Comune di Santa Maria a Vico, conservato nel Museo Nazionale di Napoli.

D – Legge comunale dell’anno 1808 - periodo francese -: “Legge 20 maggio 1808 n. 146 che modifica ed integra le leggi 18.10.1806 n. 211 ed 8.8.1806 n.132, pubblicata il 28.8.1808 e riportata nel Bullettino delle leggi del 1808 da pag. 189 a pag. 200. Tale bullettino è conservato nell’Archivio di Stato di Caserta ”. LEGGE, con cui si riforma il sistema di elezione de’ corpi rappresentativi de’ comuni. De’ 20 maggio 1808.(questa legge è rimasta in vigore fino gennaio 1861 allorchè si estese anche alle province del regno di Napoli la legge elettorale sabauda del 1859, riportata, in stralcio, al cap. 2): GIUSEPPE NAPOLEONE per la grazia di Dio re di Napoli, e di Sicilia, Principe Francese, Grand’Elettore dell’Impero. Udito il nostro Consiglio di Stato; Abbiamo ordinato ed ordiniamo quanto segue:

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T I T O L O 1. Disposizioni generali. Art.1. Saranno da ogg’innanzi eleggibili alle cariche di decurioni, di sindaci e di eletti, non solo i possidenti, ma anche coloro, che vivono colla professione di arti liberali; e ne’ Paesi, ove il numero degli abitanti è al di sotto di seimila, anche coloro, che esercitano da maestri un’arte o un mestiere, o tengono un negoziato ancorché di bottega, e non soggetto all’imposizione diretta, esclusi i mercenari addetti al servizio. I possidenti però dovranno avere una rendita annua non minore di ducati 24, soggetta alla contribuzione territoriale. 2.Le liste degli eleggibili a norma dell’art. precedente si formano per ciascuna comunità da’ sottiintendenti; e dopo di essere state rivedute, e fissate dagl’intendenti si pubblicano ed affiggono nelle rispettive università. 3. Non possono esservi iscritti 1° gli ecclesiastici; 2° coloro, che per legge sono esclusi dalle pubbliche cariche; 3° i debitori delle università, o coloro che non hanno resi i conti comunali o di altre amministrazioni di pubblica opera; 5° i proprietari domiciliati altrove. 4. Le liste per questa prima volta dovranno esser formate e pubblicate fra lo spazio di due mesi dalla promulgazione della presente. Per l’avvenire poi in ogni quadriennio dovranno trovarsi fissate dagl’intendenti, e pubblicate per tutto il mese di maggio. 4. Tra un mese dopo seguita la pubblicazione delle liste, gli intendenti ricevono i reclami, che possono farsi sulle persone in esse registrate, od omesse; e giudicano, ed, ove siavi luogo a cambiamento, vi faranno le opportune modifiche. T I T O L O II. Composizione de’ decurionati. 6. Spirato l’anzidetto improrogabil termine, ciascun intendente per università, che hanno lo stato discusso decretato da Noi, ci presenterà per canale del Ministro dell’interno una terna, colle loro osservazioni, di soggetti eleggibili compresi nella lista di ciascun Comune per ognuna delle piazze del decurionato, riserbandone a Noi la scelta. Per gli altri Comuni, che non hanno lo stato discusso e decretato da Noi, gl’intendenti medesimi dietro l’avviso del sottintendente faranno cader la loro scelta nelle persone eleggibili le più meritevoli, preferendo, però, in concorrenza di uguali requisiti e qualità , i proprietarj, che avranno la rendita prescritta nell’art.1°. 7. I comuni riuniti per effetto della nostra legge degli 8 dicembre 1806 avranno un solo decurionato, composto in modo che ognuno di essi vi abbia il numero di rappresentanti proporzionato alla sua popolazione. 8. I proprietari, o che abitino nelle campagne, o che temporaneamente dimorino altrove, possono esser decurioni del Comune, nel cui territorio hanno fisso domicilio. 9. Non possono essere membri dello stesso decurionato il padre ed il figlio, o due fratelli che siano che sieno germani, sieno uterini, o consanguinei. L’età maggiore di 60 anni può dal solo nominato allegarsi, ed essere ammessa per legittima scusa. 10. Il sindaco è membro e presidente del decurionato. Allorché però si discutono i suoi conti annuali, l’assemblea è presieduta dal più vecchio decurione. Nel caso poi di assenza o mancanza del sindaco, l’eletto lo rimpiazza, presiede la sessione. Uno dei decurioni a scelta del corpo fa le funzioni di segretario. 11. Da’ 15 a 30 settembre del corrente anno tutti i decurionati del regno dovranno trovarsi composti secondo la disposizione della presente. Egualmente la lor rinnovazione quadriennale a norma della legge de’ 18 ottobre 1806 dovrà in avvenire esser preparata in

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modo che dal 1 di agosto di quell’anno, in cui cade, possono i nuovi membri entrare in servizio. 12 Gl’intendenti possono per qualche tempo sospendere individualmente i decurioni, e proporre a Noi la lor destinazione. Decade però il diritto dalla qualità di decurione chiunque sia stato condannato a pena afflittiva. 13. Ove un decurione, senza legittimo impedimento o permesso, non intervenga alla sessione intimata secondo l’art.17, sarà avvertito seriamente dal Consiglio d’intendenza sul rapporto del decurionato, e dopo la terza mancanza cesserà dalle sue funzioni, sarà cassato dalla lista degli eleggibili, il suo nome sarà affisso alla porta dell’Intendenza, della sott’Intendenza, e del Decurionato, né potrà mai più aspirare a qualunque impiego dello Stato. T I T O L O III. Convocazioni e deliberazioni decurionali. 14. I decurionati possono legalmente deliberare, allorché trovansi congregati non meno dei due terzi de’ lor membri secondo il numero stabilitone coll’art.4° della nostra legge 18 ottobre 1806, quantunque non ne fosse il totale completo. 15. La loro convocazione ordinaria ne’ tempi, e per gli oggetti prescritti dalle nostre leggi, si fa da’ sindaci precedente avviso officiale a ciascun decurione, di cui sarà steso processo verbale dal cancelliere del Comune. Straordinariamente poi possono essere colle stesse formalità convocati dal sindaco d’ordine espresso dell’intendente, il quale lo dà o per effetto delle proprie facoltà, o per incarico ricevutone dal nostro Ministro d’interno. 16. Qualora i comuni riuniti avessero interessi diversi o contrari fra loro, l’intendente disporrà che i decurioni di ciascuno deliberino separatamente su’ propri affari sotto la presidenza dell’eletto rispettivo. 17. In ogni anno due membri designati dal Consiglio decurionale nella sua prima adunanza si concerteranno col sindaco, ed insieme prepareranno le proposte di tutti gli oggetti di pubblica utilità del Comune per indi presentarle al decurionato, affinché possa deliberar su di essi con ordine e speditezza. Qualunque altro decurione potrà nondimeno proporre tutto ciò, che crede conveniente al bene dell’università. La discussione e la deliberazione degli affari proposti in sessione si fa a porte chiuse ed a voti palesi, non mai a voti segreti né per via di bussola. 18. Il segretario tiene il registro delle deliberazioni del decurionato, ognuna delle quali deve esere firmata sul registro del medesimo da tutti i membri presenti che l’han presa. L’estratto conforme si sottoscrive solo dal presidente e dal segretario. 19. I sindaci sono incaricati dell’esecuzione delle deliberazioni decurionali, allorché sono state approvate dall’intendente, ne’ casi però compresi tra la sfera delle sue ordinarie attribuzioni; ne’ quali l’intendente può anche modificare, o annullare la deliberazione di decurionato, qualora la trovi capace di produrre inconvenienti. Ove poi sia necessaria una nostra decisione, gl’intendenti ne trasmettono copia legale al nostro Ministro dell’interno insieme col loro parere dato sull’avviso del sottintendente. T I T O L O IV Elezione de’ sindaci. 20. Per ogni piazza di sindaco, o di eletto, il rispettivo decurionato riunito nella prima settimana di settembre di ciascun anno, e per corrente nella seconda settimana di ottobre, presentar deve all’intendente col mezzo del sottintendente una terna di soggetti presi indispensabilmente fra quegli iscritti nella lista degli eleggibili del Comune. 21. L’intendente, dietro le osservazioni del sottintendente, sceglie in ciascuna terna i sindaci e gli eletti di quelle università, il di cui stato discusso è fissato da lui: Per le altre maggiori l’elezione ne è a Noi riservata sulle terne anzidette rivestite del parere dell’intendente. 22


22. La nostra nomina, e la scelta degl’intendenti possono esser fatte anche fuori delle terne, qualora però cadano in persona di uno de’ decurioni dell’università, il quale in questo caso viene rimpiazzato nel modo prescritto in questa legge. 23. Ne’ Comuni riuniti, oltre il sindaco, e gli eletti destinati all’amministrazione generale di tutti, e che debbono risiedere nel più centrale di essi, ciascuno avrà di più un eletto particolare destinato dall’intendente, ed incaricato specialmente della polizia municipale, e rurale del proprio territorio sotto la dipendenza del sindaco. 24. Dal 1 a’ 15 novembre di ogni anno, a principiar dal presente, le nomine de’ sindaci ed eletti emanate da Noi, e scelte fattane dagl’intendenti dovranno esser pubblicate e rese note a’ nominati. 25. Nel corso de’ mesi di novembre e di dicembre gl’intendenti ricevono e rimettono al nostro Ministro dell’interno, colle loro osservazioni, i reclami avverso le nomine medesime. Elasso il mese di dicembre, nessun reclamo sarà più ammesso. 26. A cominciar dal 1809 i nuovi sindaci ed eletti prenderanno possesso nel 1 gennajo di ogni anno, ancorché i reclami sulle loro nomine prodotti in tempo legittimo non siano stati ancora decisi. Qualora venga poi decretata la lor rimozione, si procederà al rimpiazzo nella materia sopra descritta. 27. Ove più università, quantunque riunite, abbiano per la lor posizione interessi comuni, i sindaci rispettivi, o deputando il secondo eletto ovvero uno de’ decurioni, si riuniranno in epoche fisse, o anche straordinariamente presso il sottintendente del distretto, ed in sua presenza discuteranno e decideranno gli affari generali. Il sottintendente legalizza l’atto, ed a seconda de’ casi, e delle sue facoltà, lo rende esecutivo, o ne fa rapporto all’intendente. 28. I sindaci e gli eletti, che senza legittimo impedimento mancano alle sessioni intimate secondo la legge, o che senza permesso abbandonano l’esercizio della carica, o pure che ricusano di esercitarla finchè l’eccezioni prodotte sieno risolute, oltre le pene stabilite nell’art. 15 pe’ decurioni, saranno sottoposti ad una multa, non minore di duc. 6 né maggiore di duc. 10; ma la ridetta multa sarà sempre determinata dal Consiglio d’intendenza nella esecuzione delle rispettive funzioni. Niun’altra autorità civile, giudiziaria, o militare potrà esercitare giurisdizione sopra i sindaci, gli eletti, o i decurioni per le loro mancanze in officio. 29. L’esercizio esato e fedele delle cariche di decurione, di sindaco, e di eletto, congiunto alle altre qualità necessarie, sarà titolo onorifico per meritare la nostra attenzione nella provvista degl’impieghi proporzionati ai talenti e professioni rispettive. 30. Tutti gli articoli delle nostre precedenti leggi e decreti, che non si oppongono alle disposizioni contenute in questa, rimangono confermati. 31. Una particolar nostra legge fisserà la norma opportuna riguardo all’amministrazione e rappresentanza Comunale della nostra città di Napoli. TITOLOV Spese Comunali 32. Le spese comunali di qualunque natura, e i debiti liquidi già contratti colle dovute autorizzazioni, si soddisfano col prodotto delle ordinarie rendite patrimoniali in quelle università, che ne posseggono,e nel modo, che sarà determinato ogni anno negli stati discussi fissati a norma delle nostre leggi anteriori. Le rendite ordinarie sopraindicate si compongono: 1°. Del prodotto del fitto degli uffizi, de’ posti di fiere e di mercati, e de’ territori patrimoniali; 2°. Del prodotto del taglio di legnami ne’ boschi comunali; 3°. Del prodotto de’ canoni su’ beni patrimoniali censiti, e demani divisi;

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4°. Del prodotto delle multe pe’ delitti di semplice polizia municipale e rurale, e de’ due terzi delle sportule di mastrodattia. 33 . In caso di mancanza totale o d’insufficienza delle rendite anzidette, le spese municipali saranno dagl’intendenti, dietro l’avviso de’ sottintendenti, ridotte all’assoluto e preciso bisogno, risecandone tutti gli oggetti, che non siano riputati di una indispensabile necessità. 34. Nell’uno e nell’altro degl’indicati due casi, siffatte spese strettamente necessarie ed indispensabili saranno distinte sotto due classi, in reali cioè personali, e vi si supplirà co’ mezzi straordinari e nel modo prescritto ne’ seguenti articoli. 35. Ne’ medesimi due casi gl’intendenti esamineranno e decideranno, a qual delle due classi i debiti liquidi contratti colle necessarie autorizzazioni debbano secondo lor ragione appartenere. 36. Si comprendono sotto il nome di spese reali tutte quelle, che tendono al servizio, difesa e vantaggio de’ proprietari stabili ed industrie, comunque domiciliati o nò nel Comune, e di qualsivoglia condizione essi siano. Tai sono le spese del casermaggio della gendarmeria, gli averi delle guardie civiche ne’ casi prescritti dalle nostre leggi, il fitto del carcere, ed i corrieri, l’associazione al bullettino delle leggi, ed al giornale dell’intendenza, le strade ed i ponti per l’uso del solo Comune, e che non fan parte de’ lavori pubblici del regno, ed altre di somigliante natura. 37. Le spese ed i debiti liquidi, appartenenti a questa prima classe, saranno sopportate da tutti gl’indicati proprietari, senza eccezione alcuna, per via di una sovrimposta di grani addizionali alla quota principale della contribuzione fondiaria, a cui ciascuno di esso è tassato. 38. I decurioni determineranno sotto la vigilanza e l’approvazione degl’intendenti il numero strettamente necessario di grani addizionali da percepirsi per le spese di ogni anno in supplemento delle risorse ordinarie del Comune. 39. Non si potrà però sovrimporre più di 3 grani a ducato per questo articolo. 40. Una tal sovrimposta sarà percepita insieme colla quota rispettiva del tributo territoriale, nello stesso modo, alle stesse epoche, e dagli agenti medesimi. 41. La quantità di siffatta sovrimposta, che dall’esattor comunale sarà riscossa nel corso di ciascun mese, sarà a cominciar dal seguente mese, versata nella cassa dell’università a disposizione del sindaco per adempiere al pagamento delle spese, e dei debiti della prima classe ammessi nello stato discusso. 42. Si comprendono nella seconda classe le altre spese, che han per oggetto l’utile ed il comodo de’ soli abitanti, quali appunto sono le opere locali di pubblica beneficenza; il mantenimento dei mercati, e degli uffizi comunali; quelle delle strade interne dell’abitato, eccetto quel tratto di esse, che forma parte delle strade regie; il mantenimento dei fossi, fontane, cloache, ed acquedotti, che servono al proprio Comune; il mantenimento dell’orologio; la prestazione a’ medici, a’ chirurgi ed il predicatore quaresimale ed altre simili. 43. Le spese e i debiti liquidi di questa seconda classe dovranno essere unicamente a carico de’ domiciliati, o che sieno o no possidenti. 44. Per far fronte a siffatti pesi i decurioni votano in supplemento delle ordinarie risorse una gabella sui generi di consumo, abolito ogni privilegio di esenzione, senza che si ecceda mai il preciso ed effettivo bisogno, Le gabelle ora esistenti potranno conservarsi, per la quantità però strettamente necessaria. 45. Le deliberazioni decurionali su quest’oggetto, munite delle osservazioni e pareri de’ sottintendenti e degl’intendenti, saranno a Noi trasmesse per l’organo del nostro Ministro dell’interno affin di ricevere la nostra decisione, inteso il nostro Consiglio di Stato. 46. Il sistema stabilito in questo titolo dovrà impreteribilmente trovarsi eseguito in tutto il Regno per la fine del venturo anno 1809. Al 1° gennaio 1810 cesseranno di avervi luogo 24


tutti i diritti proibitivi, che i Comuni hanno imposti a se stessi per resistere a’ pesi civici, e che furono provvisoriamente conservati dall’art.7° della legge abolitiva della feudalità. Vogliamo e comandiamo che questa nostra legge da Noi sottoscritta e munita del nostro sigillo si pubblichi colle ordinarie solennità per tutto il Regno per mezzo delle autorità, cui appartiene, le quali dovranno registrarla ed assicurarne l’adempimento. Il nostro Segretario di Stato è specialmente incaricato di vigilare alla sua pubblicazione. Data in Napoli a’ di 20 maggio 1808. Firmato GIUSEPPE. Il Ministro di Giustizia Firm. M.A. Cianciulli; Il Ministro Segretario di Stato Firm. F. Ricciardi. Pubblicato a dì 28 giugno 1808. Certificato conforme Il Ministro Segretario di Stato F. Ricciardi – vi è il sigillo reale”.

E – “ Cronologia sindaci di Santa Maria a Vico dal 1806 al 1860”. – L’elenco dei Sindaci e degli altri amministratori comunali che si sono succeduti nell’arco temporale in esame é stato estratto dai documenti giacenti nell’ufficio dello Stato Civile del comune di Santa Maria a Vico, in quello degl’Archivi di Stato in Caserta ed in Napoli. Solo per alcuni di loro sono stati rinvenuti documenti concernenti l’attività amministrativa. In alcuni di detti documenti sono riportate anche le generalità dei consiglieri comunali, presenti alla seduta decurionale. Il consiglio comunale allora si chiamava “COLLEGIO DECURIONALE” ed i consiglieri “DECURIONI”. La successione cronologia dei sindaci con l’aggiunta dell’indicazione degli organi amministrativi rinvenuti è quella che segue: 1806 – Sindaco Sig. MAURO MICHELE; 1807 – Sindaco Sig. MAURO DOMENICO; 1808 –Sindaco sig. MAURO DOMENICO e collegio decurionale composto come é riportato nella seguente copia del Verbale del collegio Decurionale della comune di S.Maria a Vico del 9. 10. 1808 conservata nel volume 999 – Affari comunali – S.Maria a Vico– Fascicolo 1 – oggetto: Organi Comunali conservata nell’Archivio di Stato di Caserta: “Oggi che si contano lì nove dell’andante mese di ottobre corrente anno 1808, essendo convocato il nostro collegio Decurionale sotto la presidenza del sig. Sindaco Domenico Mauro in esecuzione della legge 20 maggio corrente anno, registrata nel Bollettino n.38 si è proceduto alla terna del sindaco eleggibile giusta lista rimessaci dall’Intendente per l’Organo dell’Autorità Locale e sono stati posti in essa, i sig. Mauro Domenico, Angelo Iadaresta e Francesco Piscitelli. Indi si è proceduto alla nomina degli eletti, e si sono scelti il sig. Gennaro Nuzzi e il sig. Pietro D’Addio e sciolto il Decurionato = Domenico Mauro sindaco = notar Aniello De Lucia Decurione = Giovanni de Ferrellis Decurione = notar Domenico De Lucia Decurione = Carlo Verlezza Decurione = Francesco Iadaresta Decurione secretario. La presente copia è estratta dall’originale libro Decurionale presso di me sistente, qualunque sia dichiaro carattere, avendola collazionata, concorda, salva sempre ed in accerto al vero. Francesco Iadaresta Dec.ne Sec.rio- Domenico Mauro Sindaco di S. Maria a Vico.” 1809 – Sindaco Sig. de FERRELLIS MICHELE; 1810 – Sindaco Sig. MAURO DOMENICO; 1811 – Sindaco Sig. IADARESTA FRANCESCO; 1812 – Sindaco Sig IADARESTA FRANCESCO; 1813 – Sindaco Sig. DI LUCIA CARLO; 1814 – Sindaco Sig. DI LUCIA CARLO; 1815 – Sindaco Sig. DI LUCIA CARLO; 1816 – Sindaco Sig. DI LUCIA CARLO; 25


1817 – Sindaco Sig. DI LUCIA CARLO; 1817 – Sindaco Sig. MIGLIACCI SAMUELE; 1818 – Sindaco Sig. MIGLIACCI SAMUELE; 1819 – Sindaco Sig. MIGLIACCI SAMUELE; 1819 – Sindaco Sig. MIGLIORE GIOVANNI; 1820 – Sindaco Sig. MIGLIORE GIOVANNI; 1821 – Sindaco Sig. MIGLIORE GIOVANNI; 1822 –Sindaco Sig. DE LUCIA ANIELLO; 1823 – Sindaco Sig. DE LUCIA ANIELLO; 1824 – Sindaco Sig. DE LUCIA ANIELLO; 1825 – Sindaco Sig. MAURO DOMENICO; 1826 – Sindaco Sig. MAURO DOMENICO; 1827 – Sindaco Sig. MAURO DOMENICO; 1828 – Sindaco Sig. MAURO DOMENICO; 1828 – Sindaco Sig. MIGLIORE MATTEO; 1829 – Sindaco Sig. MIGLIORE MATTEO; 1830 – Sindaco Sig. MIGLIORE MATTEO; 1831 – Sindaco Sig. MIGLIORE MATTEO; 1832–Sindaco Sig. DE LUCIA DOMENICO e seguente Collegio Decurionale - sigg.: Luca de Lucia, Emanuele Migliacci, Giovanbattista De Lucia, Luigi Nuzzo, Pietro D’Addio, Pasquale Daddio, Salvatore Carfora, Nicolangelo Migliore, Pellegrino Oliva. 1833 – Sindaco Sig. DE LUCIA DOMENICO; 1834 – Sindaco Sig. d’ADDIO VINCENZO; 1835 – Sindaco Sig. d’ADDIO VINCENZO; 1836 – Sindaco Sig. d’ADDIO VINCENZO; 1837 – Sindaco Sig. d’ADDIO VINCENZO; 1837 – Sindaco Sig. CIOFFI EVANGELISTA; 1838 – Sindaco Sig. CIOFFI EVANGELISTA; 1839 – Sindaco Sig. CIOFFI EVANGELISTA; 1839 – Sindaco Sig. DE LUCIA LUCA; 1840 – Sindaco Sig. NUZZO ALESSANDRO; 1841 -Sindaco Sig. NUZZO ALESSANDRO e seguente Collegio Decurionale sigg.: Andrea Migliore, Pietro Migliacci, Angelo De Ferrellis, Piedamo D’Addio di Pio, Bozza Arcangelo, Raffaele Pascarella, Vincenzo De Luca, Filippo Piscitelli, Evangelista Cioffi, Michelangelo Mauro, Pietro Mauro. 1842 – Sindaco Sig. NUZZO ALESSANDRO; 1843 – Sindaco Sig. NUZZO ALESSANDRO; 1844 – Sindaco Sig. NUZZO ALESSANDRO; 1845 - Sindaco Sig. NUZZO MAURO ALESSANDRO e seguente Collegio Decurionale sigg.: Migliore Andrea, De Lucia Raffaele, D’Addio Vincenzo, Saccavino Cesare, Olivo Pellegrino, Guida Alessandro, Papa Domenico, Perrotta Antonio. 1846 – Sindaco Sig. DE LUCIA LUCA; 1847 – Sindaco Sig. MIGLIACCI PIETRO e seguente Collegio Decurionale sigg.: De Lucia Luca, Nuzzo Mauro Raffaele, Migliacci Raffaele, Migliore Andrea, D’Addio Pasquale, Pascarella Raffaele, Papa Aniello, De Lucia Salvatore, Luigi D’Addio, Balletta Francesco, De Ferrellis Angelo, Migliore Matteo, Carfora Tommaso, Guida Domenicantonio, Bernardo Pietro. 1848 – Sindaco Sig. MIGLIACCI PIETRO e seguente Collegio Decurionale sigg.: Migliore Pietro, Nuzzo Mauro Raffaele, D’Addio Luigi, Papa Aniello,

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Pascarella Raffaele, Migliore Matteo, De Ferrellis Angelo, Carafa Evangelista, Migliore Andrea, Bernardo Pietro, Balletta Francesco, De Lucia Carminantonio. 1849 – Sindaco Sig. DE LUCIA LUCA; 1850 – Sindaco Sig. DE LUCIA LUCA; 1851 – Sindaco Sig. DE LUCIA LUCA; 1852 – Sindaco Sig. DE LUCIA LUCA; 1852 – Sindaco Sig. MIGLIORE ANDREA; 1853 – Sindaco Sig. MIGLIORE ANDREA; 1854 – Sindaco Sig. MIGLIORE ANDREA; Il giorno ventidue gennaio 1854 nasce da Vincenzo SGAMBATO e da Faustina FOLGIERI un figlio a cui viene imposto il nome di CARMINE che diventerà il Parroco della Parrocchia S. Nicola Magno del nostro comune. Il parroco SGAMBATO CARMINE resta un punto di riferimento fisso nella storia civile e religiosa del nostro territorio.

1855 – Sindaco Sig. MIGLIORE ANDREA; 27


1856 – Sindaco Sig. MIGLIORE ANDREA; 1857 – Sindaco Sig. MIGLIORE ANDREA; 1858 – Sindaco Sig. MIGLIORE ANDREA; 1858 – Sindaco Sig. TELESE VINCENZO; 1859 – Sindaco Sig. TELESE VINCENZO; 1860 – Sindaco Sig. TELESE VINCENZO. Il sig. Telese è l’ultimo dei sindaci del periodo borbonico ed è anche per un breve periodo il primo dall’avvento del Regno d’Italia.

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CAPITOLO SECONDO DALL’UNITA’ D’ITALIA AL 1900

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Capitolo Secondo A –“ Premessa” La fine del regno delle due sicilie e della dinastia borbonica, che lo reggeva, è stata per le popolazioni meridionali il momento della sofferenza e del confronto con i ricordi: l’infanzia vivace con il regno felice di Carlo III°, l’adolescenza dei contrasti con quello di Ferdinando I°, la giovinezza delle fughe con i francesi e con quello del “re bomba”, e la maturità ed il tramonto con quello di Francesco II°. Questi, ultimo re delle due sicilie, regnò dal 22 maggio 1859 al 6 settembre 1860. Politicamente impreparato, commise molti errori, ma riuscì a cadere con dignità. L’unità d’Italia, che noi meridionali avevamo immaginato come un ponte verso gli altri, non potemmo fare a meno di sentirla sia come una minaccia mortale per la nostra compattezza, sia come una medicina e sia come un insieme di paure. Il potere del nuovo stato, infatti, incuteva paura, generava insicurezza, e non stimolava un avvio di lavoro mirante all’integrazione ed all’annodamento delle differenze esistenti all’interno di un apparato statale divenuto più ampio. Il sud era considerato dai piemontesi una mucca da mungere. Costoro, mal nascondendosi sotto la coperta stretta e corta dei finanziamenti che Francesco II° stanziava dall’esilio per alimentare la rivolta contro di coloro che lo avevano detronizzato, continuavano a vessare il sud. Esplose, infatti, una guerra civile durissima che durò fino a tutto il 1870. Contro i rivoltosi, costituiti da bande di briganti, ex militari borbonici, pastori e contadini affamati, criminali, sbandati, avventurieri, renitenti alla leva e disertori, fu attuata una reazione cieca, crudele ed indiscriminata da parte del governo sabaudo. Esso inviò nelle province meridionali circa centoventimila uomini tra bersaglieri, fanti, cavalleggeri, carabinieri e guardie nazionali che si coprirono di azioni infamanti. Bruciavano interi paesi, violentavano e torturavano civili. Di tali gravi fatti di sangue ve ne furono alcuni veramente odiosi perpetrati anche nel nostro comune. La rivolta si può suddividere in due fasi: la prima che va dal 1860 al 1865 - essa è caratterizzata da una maggioranza di motivazioni politiche e sociali -, la seconda che va dal 1866 al 1870 - in essa i precisi obiettivi politici divenivano sempre più carenti, mentre avanzava il banditismo e la rivolta anarcoide -. A partire da quelle due fasi della rivolta il popolo identificò lo stato unitario con i carabinieri, gli agenti del fisco ed i baroni. Essi nell’esercizio del loro potere si avvalevano delle vecchie caste borboniche che avevano cambiato casacca. Il servilismo di queste ultime si trasformò in una condizione di inerzia che finì per continuare a condannare il mondo contadino alla subalternità verso un immutabile ceto proprietario. Si ebbe così che, mentre costoro assieme ai carabinieri ed agli agenti del fisco divennero i cattivi guardiani dell’unità d’Italia, la società contadina meridionale a poco a poco diventava a sua volta sia la destinataria impotente di un malvagio giardino piemontesizzato sia uno dei punti di forza della camorra napoletana e della mafia siciliana. Queste ultime due organizzazioni rappresentavano i cattivi guardiani di un coeso e mediocre gruppo dirigente dello stato che odiava il sud. Dalla seconda metà del 1870 prende inizio un crescente movimento migratorio nel sud ed anche nella nostra Santa Maria a Vico. Esso, per quanto riguarda S.Maria a Vico, era accompagnato da un moderato e crescente sviluppo economico e sociale che si evidenziava specialmente nei vari settori dell’artigianato, del piccolo commercio locale legato alla campagna ed all’arte bianca. L’ultimo trentennio di questo secolo segna in Italia la fine della “destra storica” che sorse nel 1849 ed era composta principalmente dall’alta borghesia e dai proprietari terrieri. Essa aveva esteso la legislazione piemontese a tutta la penisola istituendo in modo capillare le prefetture come mezzo di governo. Aveva riformato il sistema scolastico. Aveva imposto un pesante fiscalismo: particolarmente impopolare fu la tassa sul macinato. 30


Aveva istituito la leva obbligatoria ed aveva favorito lo sviluppo del brigantaggio. Contro di questo ultimo aveva imposto uno stato di guerra nelle province meridionali con il dispiegamento di 120 mila soldati arruolati con la legge Pica. La “destra storica” fu la formazione politica che esprimeva il governo. I governi venivano esautorati per autorità regia. Però, durante il primo periodo dei governi della destra storica, per la prima volta un governo di destra fu messo in minoranza in parlamento e non fu esautorato per autorità regia. Il re in conseguenza di ciò, anch’egli per la prima volta, conferì l’incarico di formare il governo al principale esponente dell’opposizione: Agostino Depretis. La prima esperienza storica della sinistra al governo del regno inizia sotto la direzione di questo ultimo. Il nuovo corso del potere politico incominciato dalla “sinistra”, che essendo costituita di diverse formazioni parlamentari si raggruppò nel “Partito d’Azione”, attuò riforme importanti: istruzione obbligatoria gratuita dai sei ai nove anni, abolizione della tassa sul macinato e riforma elettorale. Con la sinistra al governo nasce “il trasformismo”. Il termine andò in voga ai tempi di Depretis, per indicare il costume di costituire maggioranze parlamentari con uomini di tendenze diverse, di là dalle divisioni tradizionali tra destra e sinistra. Alla base del trasformismo c’è la corruzione dei parlamentari che votano contro gli interessi che dovrebbero difendere ( G. Di Capua – le parole della politica – EBE Roma ). Quella costruzione politica andò in crisi e ad essa subentrò una dura politica conservatrice e reazionaria che oltre ad avversare profondamente socialisti e cattolici, iniziò a spianare la strada per divenire un modello per metodi autoritari. Il ritorno del governo alla “destra”, oltre ad incontrare continue e crescenti agitazioni popolari, dovette sopportare il peso di due gravissimi eventi che devastarono il nostro sud: nel 1883 si ebbe il terremoto di Casamicciola e nel 1884 lo scoppio del colera a Napoli. Il nuovo governo di destra, intanto, dopo l’avventura coloniale, non riuscì a migliorare le condizioni del popolo che, stanco, diede corso ad ondate di sommosse popolari che non erano circoscritte soltanto a piccoli circoli socialisti. Contro di loro il governo preparò “leggi eccezionali”. Leggi che non furono approvate dal parlamento per il fermo contrasto dei partiti di opposizione che si accordarono tra loro. Quella strategia passò alla storia con il nome di “ostruzionismo parlamentare”: ogni deputato di opposizione tenne discorsi-fiume che duravano ore ed ore ritardando la discussione delle leggi. Le leggi eccezionali non passarono e la democrazia parlamentare fu salva. L’ultimo decennio del secolo vide intensificare il movimento che chiedeva il completamento dell’unificazione nazionale. Movimento che se portò all’unificazione fu causa involontaria di guasti irreparabili per il popolo italiano. Eloquente esempio di quanto è sentito specialmente dalla componente giovanile della collettività il desiderio di unità nazionale è dato dalla seguente ballata: “Un brindisi ai nostri destini risorti All’era di gloria che alfin cominciò. Per cui quest’Italia – Terra dei morti – a eventi solenni si spinse e brillò. Beviam pei fratelli dell’italico lido pe’ mesti figliuol dei veneti campi che al libero appello non venner ancor.” Dopo l’avvento del Regno d’Italia, il popolo fu chiamato ad esprimere diverse volte la propria volontà attraverso il ricorso al voto. Le consultazioni politiche, infatti, si svolsero nelle seguenti tornate elettorali: 1861, 1865, 1867, 1870, 1874, 1876, 1880, 1882, 1886, 1890, 1892, 1895, 1897, 1900. B – “I re d’Italia” Vittorio Emanuele II°, unanimemente riconosciuto sotto il nome di “ re galantuomo” fu il primo re d’Italia. Fu nominato il 17 marzo 1861 e regnò fino al 9 gennaio 1878. Gli successe il figlio Umberto I° che fu incoronato re d’Italia il 9 gennaio 1878 e regnò fino al 29 luglio 1900 allorché fu ucciso a Monza per mano dell’anarchico Gaetano Bresci. Nello 31


stesso giorno divenne re Vittorio Emanuele III° che regnò fino al 9 maggio 1946. Abdicò in favore del figlio Umberto II° il 9 maggio 1946. Questi ultimo è passato alla storia con il nome di “ re di maggio”, perché restò al potere dal 9 maggio 1946 al 10 giugno 1946, giorno in cui nacque ufficialmente la REPUBBLICA ITALIANA. C – “Decreto con cui il regno delle due sicilie fa parte del REGNO D’ITALIA” Con la promulgazione in data 17 dicembre 1860 del Decreto di annessione del regno delle due sicilie al regno d’Italia, il governo sabaudo prende atto del solo esito favorevole del plebiscito che ebbe luogo in data 21 ottobre 1870 e decreta l’annessione di quel regno al Regno d’Italia. Alcuni storici ritengono che i sabaudi con il richiamato provvedimento assunto in quei modi vollero agli occhi delle monarchie europee sminuire la portata dell’impresa dei “Mille”, vanificare tutto ciò che si celava dietro a quella epopea stessa ed attribuire alla volontà popolare tutto o la gran parte del peso della cacciata dei “Borboni” da quel regno. La pubblicazione qui di seguito di quel decreto offre un ulteriore illuminante esempio, se ve ne fosse ancora bisogno, di quale spirito animava coloro che la storia ci ha tramandato come padri della patria “(N.° 98) Decreto col quale si dichiara che le provincie napoletane faranno da oggi innanzi parte integrante dello Stato Italiano. “Napoli, 17 dicembre 1860. Vittorio Emanuele II° Re di Sardegna ec. ec. ec. Visto il Plebiscito sottoposto al suffragio universale e diretto del popolo delle provincie napoletane convocato in comizi il 21 scorso ottobre; Visto il processo verbale di presentazione e di accettazione di tale Plebiscito, seguito in Napoli il giorno 8 scorso novembre; Vista la legge del 3 corrente mese con cui il Governo del Re è autorizzato ad accettare e stabilire per decreti reali l’annessione allo Stato di quelle provincie dell’Italia centrale e meridionale, nelle quali si manifesti liberamente per suffragio diretto universale la volontà di far parte integrante della nostra Monarchia costituzionale; Udito il Consiglio de’ Ministri; Abbiamo decretato e decretiamo; Art. 1. Le provincie napoletane faranno parte integrante dello Stato Italiano dalla data del presente decreto. 2. L’articolo 82 dello Statuto, con cui è stabilito che fino alla prima riunione delle due Camere il Governo provvederà al pubblico servizio con sovrane disposizioni, sarà applicabile alle provincie suddette sino alla riunione del Parlamento nazionale, fermi rimanendo i poteri prima d’ora da Noi conferiti al nostro Luogotenente generale delle provincie napoletane. Ordiniamo che il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sia inserito nella Raccolta degli atti del Governo e pubblicato nelle provincie suddette, mandando a chiunque spetta di osservarlo e di farlo osservare. VITTORIO EMANUELE. G.B. Cassinis, M. Fanti, C. Cavour, M. Minghetti, F.S.Vegezzi, S. Jacini, T. Mamiani, T. Corsi.” D- “Stralcio della nuova legge comunale e provinciale del 23 ottobre 1859” Per effetto dell’avvenuta annessione, la legislazione sabauda immediatamente si sostituì a quella borbonica che perse efficacia in tronco. Tale repentino passaggio da una legislazione ad un’altra fu causa di conflitti fra i cittadini. Il percorso della legislazione inizia con la promulgazione del decreto del 2.1.1961 che estende alle province meridionali l’efficacia e l’obbligatorietà della legge 23 ottobre 1859: 32


d1) “ (N.° 140.) Decreto con cui si estende alle provincie napoletane la legge de’ 23 ottobre 1859 sull’amministrazione provinciale e comunale vigente nelle altre provincie del Regno, salvo alcune indicate disposizioni. Napoli, 2 Gennajo 1861. IL LUOGOTENENTE GENERALE DEL RE NELLE PROVINCIE NAPOLETANE Sulla proposizione del Consigliere di Luogotenenza incaricato del Dicastero dell’interno; Visto il parere della Consulta, Udito il Consiglio di Luogotenenza; Decreta Art. 1. E’ promulgata, e resa esecutiva in queste provincie meridionali la legge 23 ottobre 1859 sull’amministrazione provinciale e comunale vigente nelle altre provincie del regno, salve le disposizioni seguenti. 2. Sono soppressi gli articoli 115, 223 primo comma,227, 228, 230, 231 e 234 a 245. 3. Le funzioni di Vice-Governatori saranno per ora in queste provincie disimpegnate da’ Segretari generali. 4. Il Consiglio comunale della città di Napoli si comporrà di settantadue membri. 5. La Giunta municipale della città di Napoli sarà composta del sindaco e di dodici assessori e di sei supplenti. Il sindaco delegherà un assessore per ciascuna sezione, il quale vi eserciterà le funzioni finora attribuite all’eletto, e conserverà questo nome. Il Consiglio comunale inoltre sceglierà sia nel proprio seno, sia fra gli eleggibili, ventotto aggiunti, de’ quali il sindaco designerà due per ciascuna sezione per coadiuvare il corrispettivo eletto, ed uno per ciascun villaggio unito alla città. 6. Oltre le persone indicate nell’articolo 15, saranno pure elettori in queste provincie i membri ordinari dello Istituto d’incoraggiamento e dell’Accademia Pontaniana di Napoli, e delle Società economiche di ciascuna provincia. Lo saranno del pari, fin che non sieno stabilite altre norme per lo assetto delle imposte, i commercianti, fabbricanti, ed esercenti professioni od arti liberali, industriali o meccaniche, che tengono per loro abitazione, bottega od officina un locale di un valore locativo annuale di lire 40 ne’ comuni di una popolazione minore di 3000 abitanti; di lire 120 in quelli la cui popolazione non giunga a’ 10.000 abitanti; di lire 300 in quelli di 10.000 o più; e di lire 500 nella città di Napoli. 7. Rimane dichiarato che gl’impiegati civili e militari potranno votare nel luogo di loro residenza, senza che faccia d’uopo della legale dichiarazione, di cui all’articolo 16. 8. Terrà luogo delle notificazioni giudiziarie, di cui all’articolo 32, la notificazione per mezzo dell’inserviente comunale. 9. Nulla è per ora innovato colla pubblicazione della detta legge de’ 23 ottobre 1859 a quanto è stato disposto dal decreto del dì primo di gennaio corrente circa lo stralcio dello scioglimento delle promiscuità e delle ripartizioni de’ demani comunali in queste provincie napoletane. 10. Ogni comune avrà un cassiere: nondimeno, ove lo creda, potrà affidare la riscossione delle rendite ed il pagamento delle spese comunali all’uffiziale pubblico che è incaricato della esazione delle imposte dirette dello Stato. 11. Potranno i comuni continuare l’esazione delle tasse esistenti fino all’approvazione del novello bilancio (stato discusso). 12. I reclami per la validità delle elezioni de’ Consiglieri comunali e provinciali saranno, per questa prima volta, risoluti da’ Governatori in Consiglio di Governo.

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13. Entro il termine di un mese dalla data di pubblicazione del presente decreto, le attuali amministrazioni comunali formeranno le liste elettorali, e le pubblicheranno. 14. Sono abrogate tute le leggi anteriori sull’amministrazione comunale e provinciale in quanto sono contrarie alla detta legge de’23 ottobre 1859 ed al presente decreto. 15. Al Consigliere incaricato del Dicastero dell’interno è affidata la esecuzione del presente decreto. FARINI. Il Consigliere incar. del Dicastero dell’interno – – di grazia e giustizia – D’Afflitto – G. Pisanelli”.

d2 -La “Legge sull’amministrazione provinciale e comunale de’ 23 ottobre 1859” è una legge quadro e come tale molto lunga ed articolata, di essa ne riportiamo lo stralcio che riguarda l’amministrazione dei comuni: “VITTORIO EMANUELE II . ec. ec. ec. OMISSIS TITOLO PRIMO. Divisione del territorio del Regno, e Autorità governative. Art. 1 . Il Regno si divide in provincie, circondari, mandamenti e comuni, secondo la tabella annessa alla presente legge. 2. In ogni provincia vi è un Governatore, un Vice-Governatore ed un Consiglio di Governo. OMISSIS 7. In ogni circondario vi è un Intendente che compie sotto la direzione del Governatore le incombenze che gli sono commesse dalle leggi, eseguisce gli ordini del Governatore, e provvede ne’ casi d’urgenza riferendone immediatamente al medesimo. OMISSIS. TITOLO SECONDO. Dell’amministrazione comunale Capo Primo. Del Comune. 10. Il Comune è corpo morale avente una propria amministrazione determinata dalla legge. 11. Ogni comune ha un Consiglio comunale ed una Giunta municipale. Deve inoltre avere un segretario ed un uffizio comunale. Più comuni possono prevalersi dell’opera di uno stesso segretario, ed avere un solo archivio. 12. Il consiglio è composto; di 60 membri ne’ comuni che hanno una popolazione eccedente i 60 mila abitanti; di 40 membri in quelli la cui popolazione supera i 30 mila abitanti; di 30 ne’ comuni la cui popolazione supera i 10 mila abitanti; di 20 in quelli che supera i 3 mila; di 15 negli altri; e di tutti gli eleggibili quando il loro numero non raggiunga quello sovra fissato. 13. La Giunta municipale si compone del sindaco, di otto assessori e quattro supplenti ne’ comuni che hanno una popolazione eccedente i 60mila abitanti. Oltre il sindaco il numero degli assessori sarà; di sei ne’ comuni che hanno più di 30 mila abitanti; di quattro in quelli che ne hanno più di 3 mila;( è il caso del nostro comune) di due negli altri; 34


In tutti questi casi il numero de’ supplenti darà due.

Capo II. Delle elezioni. 14. I Consiglieri comunali sono eletti da’ cittadini che hanno 21 anno compito, che godono de’ diritti civili, e che pagano annualmente nel comune per contribuzioni dirette di qualsivoglia natura: lire 5 ne’ comuni di 3 mila abitanti o meno; lire 10 in quelli da 3 mila a 10 mila;( è il caso del nostro comune) lire 15 in quelli di 10 a 20 mila; lire 20 in quelli di 20 a 60 mila; lire 25 ne’ comuni oltre 60 mila abitanti. OMISSIS 23. Non sono né elettori né eleggibili gli analfabeti quando resti nel comune un numero di elettori doppio di quello de’ Consiglieri, le donne, gli interdetti o provvisti di consulente giudiziario, coloro che sono in istato di fallimento dichiarato, o che abbiano fatto cessione di beni finchè non abbiano pagati interamenti i creditori; quelli che furono condannati a pene criminali, se non ottennero la riabilitazione; i condannati a pene correzionali od a particolari interdizioni mentre le scontano; finalmente i condannati per furto, frode, o attentato a’ costumi. 24. Non possono essere contemporaneamente Consiglieri gli ascendenti e discendenti, i fratelli, il suocero ed il genero. OMISSIS Capo III De’ Consigli comunali. 74. I Consigli comunali si adunano in sessione ordinaria due volte all’anno; la 1^ in marzo, aprile o maggio; la 2^ in ottobre o novembre. Queste sessioni verranno chiuse entro i mesi di maggio di novembre. La sessione non può durare più di venti giorni, a meno che la permetta la Deputazione provinciale. 75. Il Governatore, sull’istanza della Giunta municipale, o di quella di una terza parte de’ Consiglieri, ed anche d’uffizio, può ordinare la riunione straordinaria del Consiglio comunale per deliberare sovra oggetti particolari, che dovranno essere indicati. Ogni altra adunanza del Consiglio è illegale. OMISSIS

Capo IV. Della Giunta municipale. 88. Il Consiglio comunale elegge nel suo seno i membri della Giunta a maggioranza assoluta di voti; durano in ufficio un anno; sono sempre rieleggibili. 89. La Giunta municipale rappresenta il Consiglio comunale nell’intervallo delle sue riunioni e nelle funzioni solenni, Essa dà esecuzione alle deliberazioni del Consiglio, veglia al regolare andamento dei servizi municipali, e provvede agli atti di semplice amministrazione esecutiva. OMISSIS 35


Capo V. Del sindaco. 94. Il sindaco è capo dell’amministrazione comunale ed ufficiale del Governo. 95. La nomina del sindaco è fatta dal Re. E’ scelto fra i Consiglieri comunali; dura in ufficio tre anni, e può essere confermato se conserva la qualità di consigliere. OMISSIS 103. In caso d’assenza od impedimento del sindaco, o dell’assessore delegato, ne fa le veci l’assessore anziano; ed in mancanza degli assessori il Consigliere anziano. 104.La rimozione de’ sindaci è riservata al re. Potranno essere sospesi dal Governatore, che dovrà immediatamente riferirne al Ministro dell’interno per gli ordini del Re.

Capo VI Dell’amministrazione e contabilità comunale. 106. In ogni comune si debbe formare un esatto inventario di tutti i beni comunali mobili ed immobili. Debbesi pur fare in ogni comune un inventario di tutti i titoli, atti, carte e scritture che si riferiscono al patrimonio comunale ed alla sua amministrazione. Tali inventari saranno riveduti in ogni cambiamento di sindaco; e quando succeda qualche variazione nel patrimonio comunale vi saranno fatte le occorrenti modificazioni. Gl’inventarii e le successive aggiunte e modificazioni saranno trasmesse per copia all’Intendente. OMISSIS Capo VII. Dell’ingerenza governativa nell’amministrazione comunale, e delle deliberazioni de’ comuni soggette ad approvazione. 125. I processi verbali delle deliberazioni de’ Consigli comunali e delle Giunte municipali, escluse quelle relative alla mera esecuzione di provvedimenti prima deliberati, non che i ruoli delle entrate comunali, saranno a cura de’ sindaci trasmessi all’Intendente negli otto giorni dalla loro data. Si farà constare della trasmissione mediante ricevuta che dall’Intendente sarà immediatamente inviata all’amministrazione comunale. OMISSIS 131. Il Governatore in Consiglio di Governo dichiara se vi è luogo di procedere ad annullamento delle deliberazioni delle quali l’Intendente abbia sospesa l’esecuzione, ed ove occorra, di quelle d’urgenza. Se questa dichiarazione non è fatta ne’ trenta giorni successivi alla data della ricevuta di cui all’art. 125, l’annullamento non potrà essere pronunciato. 132 Sono approvati dal Re, previo parere del Consiglio di Stato, i regolamenti de’ dazii, delle imposte, e quelli di ornato e di polizia locale, sulle materie e colle norme da stabilirsi con apposito decreto reale. 133.Sono approvate dalla Deputazone provinciale le deliberazioni comunali concernenti: OMISSIS 137.Contro le decisioni della Deputazione provinciale è sempre aperta a’ comuni la via del ricorso al re, il quale provvederà previo parere del Consiglio di Stato. Nella stessa guisa sarà statuito sulla rappresentanza del Governatore contro le decisioni predette. 138.L’Intendente potrà verificare la regolarità del servizio degli uffizii comunali.

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In caso di omessione per parte de’ medesimi nel disimpegno delle incombenze loro affidate, potrà inviare a loro spese un Commissario sul luogo per la spedizione degli affari in ritardo. Capo VIII. Disposizioni generali per l’amministrazione comunale. OMISSIS 144. In caso di scioglimento del consiglio comunale l’amministrazione del comune verrà provvisoriamente affidata a un delegato straordinario nominato dal re, a carico dell’erario comunale. Questo delegato eserciterà le attribuzioni della Giunta municipale. Esso presiederà pure l’ufficio provvisorio per le nuove elezioni. La predetta legge 23 ottobre 1859 venne pubblicata nella “ Gazzetta Piemontese” del 1 novembre 1859. Essa venne nodificata dalla legge 20 marzo 1865, n. 2248, allegato A - Legge per l’unificazione amministrativa del Regno d’Italia. Quest’ultima subì fino all’avvento del fascismo le modificazioni ed integrazioni come segue: - Legge 30 dicembre 1888, n. 5865, allegato A; - T.U. 10 febbraio 1889. Legge comunale e provinciale n. 5921; - Legge 29 luglio 1896, n. 346; - T.U. approvato con R.D. 4 maggio 1898, n.164; - T.U. approvato con R.D. 21 maggio 1908, n. 269 e regolamento di esecuzione ( R.D. 12 febbraio 1911, n. 297); - Legge 30 giugno 1912, n. 666; - T.U. approvato con R.D. 4 febbraio 1915, n. 148; - Legge 16 dicembre 1918, n.198,

E – “Cronologia sindaci e commissari” Molti dei sindaci e dei commissari riportati nella loro successione cronologica hanno a corredo anche la composizione dei consigli comunali, delle giunte e delle commissioni. I commissari regi o prefettizi poi erano nominati per la sostituzione temporanea del solo sindaco oppure per la sostituzione del sindaco e del consiglio. Non sono riportate le tornate elettorali comunali né le eventuali liste concorrenti perché non ho rinvenuto alcuna traccia di esse: 1861 –Sindaco Sig. TELESE VINCENZO. 1861 – Sindaco Sig. DE LUCIA ALFONSO. Da quest’anno, il 1861, i cattolici non possono prendere parte alla vita politica: imperava, infatti, la formula “ né elettori, né eletti”. 1862 - Sindaco Sig. DE LUCIA ALFONSO e seguente CONSIGLIO sigg.: De Luca Salvatore, Migliacci Raffaele, De Lucia Raffaele, De Lucia Domenico, Bernardo Gabriele, Verlezza Giuseppe, De Lucia Alfonso, Iadaresta Gabriele, Telese Giuseppe, Lucia Carminantonio, Migliore Francesco, Balletta Francesco, Perrotta Nicola, Nuzzo Felice, De Lucia Giuseppe, Carfora Antonio, Migliore Alfonso, Pascarella Raffaele, De Lucia Raffaele. 1863 – Sindaco Sig. DE LUCIA ALFONSO e seguente CONSIGLIO sigg.: Iadaresta Gabriele, Carfora Antonio, De Lucia Domenico, Migliore Alfonso, Verlezza Giuseppe, Perrotta Nicola, Telese Giuseppe, Bernardo Gabriele, De Lucia Carminantonio, Nuzzi Felice, Migliacci Raffaele, De Lucia Raffaele, Carfora Alfonso, De Ferrellis Angelo, Mauro Pasquale, Migliore Francesco, Balletta Francesco, Papa Tommasantonio, De Lucia Luigi, De Lucia Salvatore. 37


1864 – Sindaco Sig. DE LUCIA ALFONSO e seguente CONSIGLIO sigg.: Iadaresta Gabriele, Balletta Francesco, Carfora Alfonso di Domenico, Verlezza Giuseppe, Migliacci Raffaele, Papa Tomasantonio, De Lucia Carminantonio, De Ferrellis Angelo, De Lucia Raffaele, De Lucia Luigi, Migliore Alfonso, Nuzzi Felice, De Lucia Alfonso. 1865 – Sindaco Sig. IADARESTA GABRIELE e seguente GIUNTA sigg.: Migliore Alfonso, Balletta Francesco, De Lucia Luigi di Cesare, Migliacci Raffaele fu Samuele; CONSIGLIO sigg.: De Lucia Luigi, Telese Giuseppe, De Lucia Carminantonio, Verlezza Giuseppe, Balletta Francesco, Migliacci Raffaele, Migliore Alfonso, De Ferrellis Angelo, Papa Tommaso, Migliore Francesco, De Lucia Raffaele, De Lucia Alfonso fu Domenico, Papa Tommasantonio, Carfora Alfonso, De Lucia Domenico, Bernardo Gabriele, De Lucia Salvatore, Perrotta Nicola, Nuzzo Felice, Mauro Pasquale; DEPUTATI Alloggi Militari sigg.: De Ferrellis Angelo, De Lucia Domenico, supplenti: Migliacci Raffaele, Migliore Francesco; REVISORI dei Conti sigg.: Nuzzo Felice, Bernardo Gabriele; REVISORI dei Conri per l’anno 1865 sigg.: De Lucia Salvatore e Carfora Alfonso; COMMISSIONE per la scelta dei Giurati sigg.: membri ordinari – Migliacci Raffaele, De Lucia Alfonso fu Domenico, supplenti – Migliore Alfonso fu Matteo, De Lucia Alfonso fu Luca; COMMSSIONE per i Fabbricati art.10 della legge 26 gennaio 1865 sigg.: Presidente Iadaresta Gabriele, membri: Migliacci Raffaele, Bernardo Gabriele, De Lucia Luigi; DEPUTATI per il Vino- per i Compratori sigg.: De Lucia Alfonso fu Luca e De Lucia Giuseppe fu Domenico, per i Venditori sigg.: Sgambato Domenico- Cozzeca e Carfora Francesco fu Tommaso; COMMISSIONE Municipale di Sanità sigg.: membro di diritto dr Daddio Vincenzo medico condotto più anziano, Migliore Francesco, Iadaresta Gabriele Sindaco, Migliacci Raffaele assessore anziano, Migliore Luca. L’amministrazione partecipa alla campagna nazione per la lotta al “brigantaggio” con l’offerta di un premio di lire 100 che mette a disposizione della Commissione Provinciale per la distruzione del brigantaggio in provincia. 1866 – Sindaco Sig. IADARESTA GABRIELE e seguente CONSIGLIO sigg.: De Lucia Raffaele, Perrotta Nicola, Migliacci Raffaele, Migliore Alfonso, De Lucia Salvatore, De Lucia Alfonso fu Luca, De Lucia Luigi, Bernardo Gabriele, De Lucia Alfonso fu Domenico.

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“ Provincia di Terra di Lavoro Circondario di Caserta Mandamento di Arienzo Municipio di Santamaria a Vico Quinta Tornata del Consiglio Comunale nel giorno 14 novembre 1866, giusta proroga alle Sessioni Ordinarie Autunnali autorizzata dal sig. Prefetto con nota 3 volgente N.7851 Presidenza del Sindaco Sig. Iadaresta Gabriele procedutosi all’appello nominale, son trovati presenti, Iadaresta Gabriele Sindaco – De Lucia Raffaele – Perrotta Nicola – Migliacci Raffaele – Migliore Alfonso – De Lucia Salvatore – De Lucia Alfonso fu Luca – De Lucia Luigi – Bernardo Gabriele – De Lucia Alfonso fu Domenico – con l’assistenza del Segretario Migliore Luca. Trovandosi il Consiglio in numero legale, il Sindaco Presidente ha dichiarato aperta la seduta ed ha dato lettura al Consiglio di una nota del Sig. Prefetto datata 9 camminante novembre – Sez. Gabinetto N. 419. Con 40


l’annunciata nota mentre il Sig. Prefetto ritiene il bel pensiero del proposto nuovo Stemma d’adottarsi da questo Comune, esige però che questo Consiglio deliberi su l’oggetto, interessandolo nel contempo ad avanzare dimanda al Re Vittorio onde ottenersi l’autorizzazione a potersi fare uso del proposto Novello Stemma. Il Consiglio Ritenendo la proposta del novello Stemma fatta dal Sig. Sindaco all’ Autorità Suprema della Provincia, e facendo capitale delle insinuazioni da questa esternate con la sopraenunciata nota, unanimemente Delibera che il Novello Stemma del Comune sia ritenuto, ed incarica la Giunta ad esser sollecita a far le pratiche occorrendi per l’oggetto giusta la riportata nota del Sig. Prefetto, autorizzando la Giunta stessa a qualunque altra spesa possa per l’oggetto occorrere.. Si Delibera – Firmati –Il Sindaco Presidente Iadaresta – Il Consigliere anziano Migliacci – Il Segretario Luca Migliore. Il Sottoscritto Segretario certifica che la presente deliberazione è stata affissa in copia all’Albo Pretorio di questo Comune ai sensi dell’art. 90 Legge Comunale e Provinciale 20 marzo 1863 – Oggi 18 Novembre 1866 – Il Segretario Luca Migliore Visto Il Sindaco Iadaresta vi è il sigillo del Comune.” 1867 – Sindaco Sig. IADARESTA GABRIELE. 1868 - Sindaco Sig. MAURO PASQUALE. 1869 – Sindaco Sig. BERNARDO GABRIELE. 1870 – Sindaco Sig. BERNARDO GABRIELE. 1871 – Sindaco Sig. BERNARDO GABRIELE. 1872 -Sindaco Sig. BERNARDO GABRIELE e seguente CONSIGLIO sigg.: Pascarella Luigi, Migliore Alfonso, Nuzzi Felice, Migliacci Samuele, De Lucia Alfonso, Migliore Pietro, Migliore Antonio. 1873 –Sindaco Sig. BERNARDO GABRIELE e seguente CONSIGLIO sigg.: Balletta Aniello, Pascarella Luigi, Affinita Domenico, Nuzzi Felice, Carfora Alfonso, Migliacci Samuele, Telese Vincenzo, Migliore Antonio, Cioffi Alfonso, Carfora Salvatore, Migliore Pietro, Mauro Pasquale, De Lucia Alfonso fu Luca, De Lucia Alfonso fu Domenico, Carfora Carlo, Migliacci Vincenzo, Bernardo Vincenzo, Migliore Francesco, De Lucia Luigi. 1874–Sindaco Sig. BERNARDO GABRIELE e seguente CONSIGLIO sigg.: Migliore Pietro, Migliore Antonio, Pascarella Luigi, Migliacci Samuele, de Lucia Alfonso, Nuzzi Felice, Carfora Alfonso, Balletta Aniello, Telese Vincenzo. 1875-Sindaco Sig. BERNARDO GABRIELE. 1876 Sindaco Sig. BERNARDO GABRIELE e seguente CONSIGLIO sigg.: Balletta Aniello, Carfora Cuono, Migliore Antonio, Nuzzi Felice, Affinita Damiano, Pascarella Luigi, Carfora Alfonso, De Lucia Angelo, Migliacci Samuele, Telese Vincenzo, Cioffi Alfonso, De Lucia Alfonso, Migliore Pietro. 1877 – Sindaco Sig. MIGLIACCI SAMUELE. 1877 - Sindaco Sig. BERNARDO GABRIELE. 1878- Sindaco Sig. BERNARDO GABRIELE. 1879 – Sindaco Sig. MIGLIORE PIETRO. 1880 -Sindaco Sig.MIGLIORE PIETRO e seguente GIUNTA sigg.: Migliacci Samuele, Carfora Alfonso, Balletta Aniello, Nuzzi Felice; CONSIGLIO sigg.: Migliore Agostino, Guida Clemente, Guida Alessandro, Pascarella Luigi, Carfora Girolamo, Carfora Salvatore, Vigliotti Marco, Carfora Alfonso, Nuzzi Felice, De Lucia Domenico. 1881- Sindaco Sig. MIGLIORE PIETRO. 1882 – Sindaco Sig. CARFORA ALFONSO.

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1883 – Sindaco Sig. CARFORA ALFONSO e seguente GIUNTA sigg.: Migliore Antonio, Balletta Aniello, Nuzzi Felice, Affinita Domenico, De Lucia Angelo, Migliacci Samuele, Puoti Antonio. CONSIGLIO sigg.: Puoti Antonio, Nuzzi Felice, Guida Alessandro, Vigliotti Marco, Carfora Salvatore, Balletta Aniello, De Lucia Angelo, Migliore Agostino, Migliore Antonio, Affinita Domenico, De Lucia Luigi, Migliacci Samuele. 1884- Sindaco Sig. CARFORA ALFONSO. 1885 – Sindaco Sig. MAURO ALESSANDRO. 1886 - Sindaco Sig. CARFORA ALFONSO e seguente GIUNTA sigg.: Vigliotti Gabriele, De Lucia Luca, Migliore Nicola, Pascarella Luigi, Puoti Giuseppe. 1887 -Sindaco Sig. MAURO ALESSANDRO. 1888 -Sindaco Sig MAURO ALESSANDRO e seguente CONSIGLIO sigg.: Migliacci Samuele, Puoti Antonio, Campagnuolo Felice, Migliacci Alberto, Bernardo Pasquale, Carfora Carminantonio, Migliore Luigi, De Lucia Angelo, Migliore Agostino, Puoti Pasquale, De Lucia Domenico, Saccavino Raffaele. 1889 – Sindaco Sig. MAURO ALESSANDRO e seguente GIUNTA sigg.: De Lucia Angelo, Puoti Antonio, Migliacci Alberto; CONSIGLIO sigg.: Migliacci Samuele, Antonio Puoti, Migliore Luigi, De Lucia Domenico, Puoti Pasquale, Carfora Carminantonio, De Lucia Angelo, Nuzzomauro Francesco, Migliacci Alberto, Migliore Agostino, Migliore Nicola, Sgambati Carmine, Carfora Alberto, Campagnuolo Felice, Savino Raffaele, Rossetti Salvatore, Puoti Tommaso, Mauro Alfonso. 1890- Sindaco Sig. MAURO ALESSANDRO e seguente CONSIGLIO sigg.: Migliacci Samuele, De Lucia Luigi, De Lucia Domenico, Carfora Giovanbattista, De Lucia Giuseppe fù Giovanni, De Lucia Giuseppe di Matteo, Nuzzo Mauro Francesco, Migliacci Alberto, Puoti Carlo, Bernardo Pasquale, Carfora Carminantonio, Migliore Nicola, Balletta Errico, Carfora Alfonso, De Lucia Angelo, Puoti Antonio, Migliacci Agostino, Carfora Raffaele. 1891 Sindaco Sig MIGLIORE NICOLA e seguente GIUNTA sigg.: Migliacci Alberto, Carfora Alfonso, De Lucia Luigi, Guida Alessandro ordinari, Bernardo Pasquale supplente; CONSIGLIO sigg.: Migliacci Samuele, Guida Alessandro, Pascarella Luigi, Carfora Raffaele, Migliacci Alberto, Carfora Alfonso, De Lucia Luigi, De Lucia Domenico, Carfora Carminantonio, De Lucia Giuseppe fù Giammaria, Carfora Giovanbattista, Migliore Agostino, Bernardo Pasquale. 1892 –Sindaco Sig. MIGLIORE NICOLA e seguente GIUNTA Assessore anziano - sig. De Lucia Luigi; Ordinari sigg.: Guida Alessandro, Migliacci Alberto; CONSIGLIO sigg.: Migliacci Samuele; De Lucia Luigi; Migliacci Angelo, Pascarella Luigi, Carfora Alfonso, Migliore Agostino. 1892 -Sindaco Sig. GUIDA ALESSANDRO. In quest’anno viene fondato l’ Ospizio per Vecchi Indigenti con sede in via Napoli. Esso il 22.10.1931 venne eretto ad Ente Morale e si chiamò “Ente Morale Ospizio dei Poveri”. 1893 -Sindaco Sig. GUIDA ALESSANDRO e seguente GIUNTA - assessori ordinari – sigg, : Carfora Giovanbattista, De Lucia Giuseppe, Migliacci Alberto, Puoti Antonio; - assessori supplenti – sigg.:De Lucia Luigi, De Lucia Domenico; CONSIGLIO sigg.: Puoti Antonio, Miale Costantino, Carfora Carminantonio, Carfora Alfonso, De Lucia Giuseppe fù Giovanni, De Lucia Giuseppe, Carfora Giovanbattista, 42


Pascarella Luigi, Caprio Alfonso, Migliacci Alberto, Piscitelli Antonio, Bernardo Pasquale, Migliore Agostino, De Lucia Luigi, De Lucia Domenico, Carfora Raffaele, Guida Gennaro, Saccavino Cesare, d’Amore Enrico. 1893 –Sindaco Sig. CARFORA ALFONSO e seguente GIUNTA sigg: Puoti Giuseppe, Vigliotti Gabriele, De Lucia Luca, Pascarella Luigi. 1894 – Sindaco Sig. GUIDA ALESSANDRO e seguente GIUNTA sigg.: De Lucia Luigi, Puoti Antonio, Migliacci Alberto. 1895 – Commissario Regio Sig. DI NUCCIO ARCADIO. 1895 – Sindaco Sig. FOLLIERO EMANUELE e seguente GIUNTA: Migliore Antonio, Carfora Alfonso, Migliore Nicola, Pascarella Luigi. 1896 – Sindaco Sig. FOLLIERO EMANUELE e seguente GIUNTA sigg.: Vigliotti Gabriele, De Lucia Luca, Puoti Giuseppe, Pascarella Luigi; CONSIGLIO sigg.: Carfora Alfonso, Vigliotti Gabriele, De Lucia Luca, Carfora Tommaso, Migliore Luigi, Savinelli Emilio, Pascarella Luigi, Puoti Giuseppe, Nobile Alessandro, Carfora Salvatore, Piscitelli Antonio, D’Addio Giovanni, Carfora Carminantonio, Nuzzo Antonio, Rossetti Salvatore, Mauro Alessandro, Migliore Antonio, Migliore Nicola, De Lucia Carlo. 1897 –Sindaco Sig. CARFORA ALFONSO e seguente GIUNTA sigg.: Pascarella Luigi, Vigliotti Gabriele , De Lucia Luca, Puoti Giuseppe, CONSIGLIO sigg.: Carfora Giannantonio, Nobile Alessandro, Nuzzo Antonio, Migliore Luigi, Puoti Giuseppe, Pascarella Luigi, De Lucia Luca, Vigliotti Gabriele, Piscitelli Antonio, Carfora Tommaso, Savinelli Emilio, Carfora Silvestro, Rossetti Salvatore, D’Addio Giovanni, Mauro Alessandro, Migliore Nicola, Migliore Antonio, De Lucia Carlo, Folliero Giannemanuele.

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1897 - Commissario Regio Sig.: BIONDI ACHILLE. 1898 –Sindaco Sig. GUIDA ALESSANDRO e seguente GIUNTA sigg.: De Lucia Giuseppe, Gesuè Angelo, De Lucia Luigi. 1898 -Sindaco Sig. DE LUCIA LUIGI. 1899 – Sindaco Sig. GUIDA ALESSANDRO e seguente GIUNTA sigg.: De Lucia Luigi, Gesuè Angelo, De Lucia Giuseppe. 1899 – Commissario Regio Sig. ZANETTI GIUSEPPE, 1900 – Sindaco Sig. CIOFFI GIUSEPPE. F – “I maritaggi” – Il governo dello stato unitario, fin dal suo sorgere, si prefisse di raggiungere il fine di forgiare nella mente di tutto popolo meridionale compreso di quello di Santa Maria a Vico il proposito di rimuovere le voci della vecchia cultura. Incominciò ad imporre il nuovo 44


linguaggio, i nuovi artigli ed i nuovi sogni che erano già patrimonio della cultura piemontese e che dovevano trasformare profondamente quelli preesistenti che appartenevano ad una società che era stata sconfitta. Questo nuovo corso inizia dall’annullamento di tutti gli eventi preesistenti e con la imposizione dei nuovi che in quanto tali non erano condivisi e che furono sempre momento di conflittualità tra i cittadini. Il primo di tali eventi fu la istituzione della “festa dello Statuto” che ricorreva il 4 giugno. Tale festività era estranea alle tradizioni delle popolazioni meridionali. Essa, infatti, era stata istituita per tramandare ai posteri la data in cui Carlo Alberto aveva concesso lo “Statuto” ai suoi sudditi: i piemontesi. Gli amministratori santamariani dell’epoca che già avevano subito il peso dell’arroganza piemontese, anche per rasserenare il clima generale, vollero solennizzare la ricorrenza di tale festa mediante la concessione, da materializzarsi attraverso apposito sorteggio, di quattro maritaggi a “ donzelle nubili, misere ed oneste ” del valore di ducati sei cadauno. Detti maritaggi si corrisposero per la prima volta il giorno 4 giugno 1866. Il consiglio comunale nella seduta del 12 maggio 1865 assunse, all’unanimità dei presenti, la seguente delibera concernente “la concessione di maritaggi da assegnarsi per solennizzare la festa dello Statuto nell’anno 1866 ”. “Il Consiglio, presenti sigg.: Iadaresta Gabriele sindaco, Migliore Alfonso, De Lucia Carminantonio, Migliacci Raffaele, Verlezza Giuseppe, De Lucia Luigi, De Lucia Alfonso, De Lucia Salvatore, De Lucia Domenico, De Lucia Raffaele, Bernardo Gabriele e segretario Nuzzi Felice, per rendere maggiormente cara alla cittadinza la “Festa Nazionale del 4 giungo 1866 “, delibera di istituire n. 4 maritaggi di ducati sei l’uno da prelevarsi dall’articolo Festa Nazionale in beneficio delle fanciulle prossime a maritarsi. Tali somme per maritaggi da versarsi in occasione della Festa dello Statuto il giorno 4 giugno 1866 alle quattro donzelle prossime a maritarsi estratte a sorte dal seguente elenco delle donzelle nubili, misere ed oneste: 1. FILOMENA SCARANO fu Vincenzo e Maria Manna 2. ALESSANDRA SGAMBATI fu Biagio e Giuseppa Fantarella Lo Cicco 3. GIUSEPPA AFFINITA fu Angelo ed Antonia Fantarella 4. MARIA de LUCIA fu Pietro e Rosa Nobile 5. AGNESE AZARONE fu Antonio e Telese Maria 6. FORTUNATA NOBILE furono Aniello, e Teresa Greco 7. FLORINDA de LUCIA di Vincenzo, fu Giuseppa Castaldi 8. FILOMENA de LUCIA fu Domenico Milano, e Maria Sarenina de Lucia 9. FILOMENA BERNARDO fu Vincenzo e Maria Sarenina Caprio 10.FILOMENA de Lucia di Giuseppe, e fu Carmina Sgambato- Buonanno 11.FILOMENA de Lucia fu Angelo ed Elisabetta Macchia Coulicillo 12.GIUSEPPA NUZZO fu Raffaele, e Antonia Di Matteo 13.NICOLETTA PISCITELLI di Luigi, e Rosa Di Matteo 14.ELISABETTA CARFORA di Custode, e Francesca Laudato 15.illeggibile 16.GIUSEPPA PORRINO di Pellegrino e Francesca Palombi 17.VINCENZA CAMPAGNUOLO fu Lazzaro e Francesca Tudino 18.TERESA ESPOSITO figlia di Allieno di Raffaella Migliore 19.EMILIA PORRINO di Giustino e Maria Cembrola 20.FILOMENA D’ADDIO fu Pellegrino ed Agnese Solli 21.MARIA CARMINA PAPA di Giuseppe, e Papa Annunziata 22.MARIA NUZZO fu Clemente ed Anna Savinelli 23.ROSALIA NOBILE fu Cesare, e Filomena D’Addio 24.ROSA VERLEZZA di Pio e Vincenza Canfora 25 .ROSA VELLACCIO di Domenico Caterina Greco 26.MARGHERITA CARFORA di Angelo e di Migliore Raffaella 45


27.MARIA BARRETTA di Andrea ed Adelaide Piscitelli 28.GAETANA D’ADDIO fu Francesco e Teresa Vigliotti 29.MARIA NUZZO fu Raffaele e D’Addio Pasquarella 30.NUNZIATA BIONDILLO di Luigi , e fu Rosa Affinita 31.ALESSANDRA LUICA STOPPA fu Raffaele, e Maria Berciati 32.ANTONIA LUCIA STOPPA di Vincenzo, e Maria Stoppa 33.STEFANELLA LUCIA STOPPA di Michelangelo, ed Angela Diglio 34.FELICIA LUCIA SPURULARIO di Filippo ed Anna Lucia 35 .ANNATELLA LUCIA, fu Teresa Manna Piazza 36.ANGELA SANINELLI fu Andrea, e Mariangela Grieco 37.ARCANGELA PASCARELLA di Luigi , e fu Vincenza Nuzzo 38.NUNZIATA LUCIA PIOTTO di Giuseppe e Gaetana . . . 39.CARMELA NUZZO di Clemente ed Angelamaria Migliacci 40.MRIA DE LUCIA CHIONE fu Tommaso, e Maria Biondillo 41.AGNESE SGAMBATO fu Clemente ed Elisabetta Caprio 42.CLEMENTINA AFFINITA di Giuseppe, e Maria Nuzzo 43.ROSALIA SANINELLI fu Antonio Casella, e Rosa Santarella 44.GELSOMINA ANDRETTA di Luigi, e Maria Giuseppa Campagnuolo 45.ALESSANDRA VERLEZZA di Francesco, e Maria Angela Campagnolo 46.ANGELO STOLA di Francesco, e Marianna Paparelli 47.GIUSEPPA DE LUCIA DI Clemente, e Rosalia Carfora. Compiuto il sorteggio, la sorte favorì, nell’ordine, le seguenti donzelle delle quali riportano il rispettivo numero d’ordine posseduto nell’elenco di cui sopra: 37 ---- 1. ARCANGELA PASCARELLA fu Luigi, e Vincenza Papa 47----- 2. GIUSEPPA DE LUCIA di Clemente, e Rosalia Carfora 19----- 3. EMILIA PORRINO di Giustino e Maria Cembrola 27----- 4. MARIA BARRETTA di Andrea ed Adelaide Piscitelli. A ciascuna delle predette quattro estratte fu materialmente corrisposta la somma deliberata di sei ducati quale corrispettivo del maritaggio assegnato dall’Amministrazione comunale.

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Capitolo TERZO PERIODO PRE PODESTARILE dal 1900 al 1926.

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Capitolo Terzo A – Premessa: Il 20° secolo – “il secolo breve” - inizia sotto auspici pessimi: il 29 luglio 1900 in Monza cade vittima di un attentato anarchico il re Umberto I°. Gli anarchici italiani, infatti, per vendicare i morti della dura repressione di Milano assoldarono l’anarchico Gaetano Bresci con l’incarico di uccidere il re. Nello stesso giorno in cui il re Umberto I° morì, fu incoronato re Vittorio Emanuele III°. Questi affidò il governo ad uomini di sicura fede liberale. Il nuovo governo, fino all’ingresso dell’Italia nella prima guerra mondiale, avviò il Paese ad un grado di prosperità mai visto. Il fervore di quegli anni fece sbocciare non poche organizzazioni dei partiti tra i quali schiusero anche quelle cattoliche. Il governo iniziò a risolvere la questione sociale. Riconobbe il diritto allo sciopero. La giornata lavorativa fu portata ad otto ore con l’obbligo del riposo settimanale. Istituì la Cassa di Previdenza per invalidità e vecchiaia. Diede riconoscimento legale alle associazioni dei lavoratori. Istituì il Consiglio Superiore del Lavoro e il Commissariato per l’emigrazione che tutelava gli emigrati. Operò la nazionalizzazione delle ferrovie e delle assicurazioni sociali. Estese l’istruzione elementare al dodicesimo anno di età. Concesse il suffragio universale maschile: non fu accordato il voto alle donne perché si riteneva che esse avrebbero potuto favorire l’avanzata dei cosiddetti partiti clericali. La società nell’Italia settentrionale si avviava a diventare più libera, più aperta, più tollerante e più democratica in concomitanza dell’avvio della crescita economica. Il sud invece ebbe una inconsistente avanzata economica. Per questo la società meridionale, in presenza di quella stagnazione, era divenuta più povera, più chiusa e meno democratica. Le proporzioni di una crisi già drammatica nel mezzogiorno furono accresciute dalle gravi calamità naturali che si abbatterono in diverse località del sud: dal terremoto in Reggio Calabria del 1905 all’eruzione del Vesuvio 1906, dal terremoto in Messina 1908 all’eruzione dell’Etna del 1910. La crescita economica del nord ed il sottosviluppo imposto al sud accesero un fuoco che sviluppò progressivamente un calore che diveniva sempre più intenso: incominciarono a divenire sempre più frequenti, in tutto il territorio nazionale, le agitazioni popolari dei lavoratori dei settori privati e pubblici. Quelle agitazioni crebbero a dismisura specialmente nel nord, e si svolsero sempre tra la neutralità del governo. Questo ultimo, infatti, non fece mai intervenire l’esercito durante gli scioperi. Esso provvide, però, a dare fiato alle imprese coloniali nonostante l’opposizione dei socialisti e dei moderati. A seguito di tali imprese fu strappata alla Turchia sia la Libia, sia Rodi e sia il Dodecaneso (1911-1912). Il governo, all’indomani della vittoriosa guerra contro la Turchia, dovette prendere atto che la nazione era in preda ad un processo di decadenza morale ed economica. La sua azione incontrava, perciò, una crescente e sempre più intransigente opposizione e da parte della destra e da parte dei socialisti, questi ultimi frattanto avevano affidato la direzione del loro giornale “l’Avanti!” a Benito Mussolini. Nacque in quel clima, nel 1913, il patto Gentiloni (dall’intesa sottoscritta tra il presidente del consiglio, Giovanni Giolitti, ed il conte Vincenzo Ottorino Gentiloni) che segnò la fine del “non expedit” - non conviene - che durava dal 1874 e l’ingresso ufficiale dei cattolici in politica. Lo scoppio della prima guerra mondiale avvenne in un’Italia profondamente divisa: da una parte i neutralisti e dall’altra gli interventisti. Quelle posizioni si manifestavano in modo sanguigno all’interno di ciascun singolo partito generando odi profondi non disgiunti spesso da scissioni. Avvenne, così, la separazione tra Benito Mussolini ed il partito socialista. L’Italia partecipò vittoriosamente al primo conflitto mondiale. Quella guerra unì e rinsaldò nel sodalizio della trincea lo spirito unitario del popolo italiano. La fine della guerra mostrò alla luce del sole le piaghe della nazione nella loro cruda purulenza: assetto sociale in rovina, economia alla deriva, sistema produttivo in profonda crisi, marea inarrestabile di scioperi, strutture statali assenti, partiti profondamente divisi ed in lotta tra loro. All’alba nera del 1900 era seguito un mattino che si preannunciava radioso e di colpo era divenuto sempre più buio e tetro 56


tra lampi, tuoni, fulmini e saette. Nel nostro comune, le strutture produttive pur avvertendo una grave crisi riuscivano non soltanto a tirare avanti ma anche a progredire: l’agricoltura rafforzata dalle iniziative ad essa collegate garantiva agli addetti molto di più della sopravivenza, una buona valvola di sfogo fu l’emigrazione verso gli Stati Uniti - tra la massa degli emigrati nelle americhe vi fu anche mio nonno Gabriele Dalla Valla poi Della Valle (del fu Aniello e Venturini Rosa n. a Maddaloni il 2.10.1878 e deceduto a Columbus il 19. 01.1940) che, immigrato quivi da Maddaloni, sposò Basilicata Assunta il 4.2.1905. Ebbe tre figli: Aniello, Vincenzo e Pasquale nonchè una figlia, Rosa deceduta in tenera età. Emigrò prima a New Jork e poi nella città di Columbus nello stato dell’Ohio. I suoi resti mortali tuttora riposano nel cimitero St Joseph di quella città. Le rimesse degli emigrati contribuirono non poco allo sviluppo della economia cittadina. La nostra agricoltura assieme all’arte molitoria, al piccolo commercio che aveva superato i confini comunali, ad un artigianato in espansione, specialmente quello delle calzature, dei guanti e del ricamo che aveva in Napoli un florido mercato, esercitava un’attrazione crescente e spesso irresistibile perfino presso le popolazioni residenti oltre la delimitazione mandamentale. Le amministrazioni civiche, poi, si adoperavano a favorire lo sforzo corale della popolazione tendente alla crescita civile ed economica del nostro comune, tanto che più volte chiesero che divenisse pubblica la gestione della “ferrovia Benevento – Cancello” che era nelle mani dei privati. Questa ultima, per l’esiguità delle corse di collegamento in esercizio, diveniva un freno sempre più stringente per la nostra economia. L’attivismo delle amministrazioni comunali era alimentato dai partiti tra i quali non regnavano forti divisioni e da una società coesa. La politica cittadina dell’epoca, poi, era influenzata dall’incisiva presenza della parte liberal-cattolica che al suo interno si articolava in una componente filogovernativa monarchica ed in un’altra filogovernativa liberal-clericale o cattolica. Nella tornata elettorale amministrativa immediatamente prima del fascismo il Partito Popolare fu il partito maggioritario. Ma con la nascita del nuovo ordine moltissimi degli aderenti di quel partito cambiarono casacca. Questo periodo rappresenta l’ultima estate dell’adolescenza sia del Regno d’Italia sia della nostra Santa Maria a Vico. E’ la zona d’ombra tra la speranza ed il destino, tra il sospiro e la realtà, tra la spensieratezza e l’età adulta. Il regno, intanto, in uno con le sue articolazioni amministrative vaga in un’atmosfera elettrizzante. Incomincia in crescendo a respirare un’aria soffocante come se si sentisse già perduto e perciò incapace di trattenersi dal fare il passo verso l’abisso che lo attende man mano che l’estate avanza! Le violenze commesse dai socialisti negli anni 1919-1920 ponevano in evidenza un affievolimento della fede socialista. Questa lasciava il posto all’odio che si era alimentato in trincea durante la prima guerra mondiale assieme alla sofferenza ed alla paura. Questi ultimi sentimenti, a loro volta, avevano sprigionato un fuoco inestinguibile di insaziabili desideri. Opportunisti e privi di una coscienza di classe, disposti a mutare casacca al primo soffio di vento contrario, cedettero il passo alle violenze ogni giorno sempre più gravi delle camicie nere. Queste cose danno un quadro dello scempio che fu fatto della vita dei cittadini, delle libertà pubbliche sotto gli sguardi e con la complicità dei poteri statali. Si succedono avvenimenti sempre più tragici. Tragedie melanconiche. E’ il momento in cui trionfa la violenza delle passioni. Il popolo italiano, infatti, che ha visto la violenza dei “rossi”, ora, vede sostituita quella violenza da un’altra: quella delle camicie nere che diventa di giorno in giorno sempre più grave. Si costruiscono in questo caos pure nuovi spazi d’intelligenza e di libertà: in ciascuno dei fatti storici, infatti, ed anche di tale periodo, vi è stato un momento di redenzione che andrà perduto nel nuovo ordine. In questo periodo il popolo fu chiamato alle urne per le consultazioni politiche negli anni 1904, 1909, 1913, 1919, 1923, 1924. In tali tornate elettorali l’affluenza alle urne oscillò da un minimo del 53,4 % nelle votazioni del 1923 ad un massimo del 65,0% in quelle del 1909. Andando ora, se lo vogliamo fare, pur con tutte le limitazioni del caso a comparare i risultati elettorali riportati da alcune formazioni politiche (Partito 57


Popolare, Socialisti ufficiali, Comunisti, Blocco liberale, democratico, radicale, e Blocco nazionale) presenti nelle consultazioni elettorali del 1919 e 1921 con le elezioni del 1946 riscontriamo per coloritura politica delle analogie impressionanti. Queste analogie hanno fatto ritenere a non pochi osservatori che il periodo fascista è caratterizzato dalla cristallizzazione dei partiti e delle forze politiche. Esse risorsero nel dopoguerra e si riconobbero attorno alle vecchie bandiere, issate in quegli anni per la prima volta. Quelle vecchie bandiere non sventolavano per testimoniare un contrasto ed un odio di parte ma rappresentavano una diversità dell’impegno ed una larvata idea di unità che cercava di conquistare il futuro con la partecipazione di tutti. B- “Cronologia Sindaci e Commissari” 1900 – Sindaco Sig. CIOFFI GIUSEPPE e seguente GIUNTA sigg.: Pascarella Luigi, Puoti Giuseppe; CONSIGLIO sigg.: Carfora Alfonso, Nuzzi Antonio, Pascarella Luigi, Caffarelli Giuseppe, Gesuè Angelo, De Lucia Raffaele, De Lucia Pasquale Luigi, Nobile Alessandro, Puoti Giuseppe, Verlezza Filippo, Cioffi Giuseppe del fu Alfonso, Daddio Giovanni, Vigliotti Gabriele, Migliore Eduardo, Guida Alessandro, Mauro Alessandro, De Lucia Angelo, Rossetti Nicola, De Lucia Luigi. 1901- Sindaco Sig. CIOFFI GIUSEPPE e seguente GIUNTA sigg.: Alfonso Carfora del fu Michele, Vigliotti Gabriele del fu Marco; CONSIGLIO sigg.: Pascarella Luigi, Cioffi Giuseppe del fu Alfonso, Carfora Alfonso, De Lucia Raffaele, De Lucia Pasquale Luigi, Nobile Alessandro, Nuzzo Antonio, Puoti Giuseppe, de Lucia Angelo, Migliore Eduardo, Guida Alessandro, De Lucia Luigi, Daddio Giovanni,Vigliotti Gabriele, Gesuè Angelo, Verlezza Giuseppe, Rossetti Nicola, Mauro Alessandro, Caffarelli Giuseppe.

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Il Parroco Carmine Sgambato il giorno 1 agosto 1901avvisava il sig. Sindaco circa la costituzione del Comitato per i festeggiamenti del S.Cuore di GesÚ che si celebravano nei giorni 3, 4 e 5 agosto inviandogli l’elenco dei componenti il Comitato stesso cosÏ composto: Carmine Sgambato, Gianbattista Carfora, Alfonso Caprio, Lorenzo de 59


Lucia,Vincenzo de Lucia, Gennaro Caprio, Pellegrino Telese, Raffaele De lucia, Vincenzo Arzano, Antonio Savino, Nicola Calcagno, Guida Pellegrino, Calcagno Michele. 1902- Sindaco Sig. CIOFFI GIUSEPPE e seguente GIUNTA sigg.: Carfora Alfonso, Pascarella Luigi, ordinario e Grassi Giovanni supplente; CONSIGLIO sigg.: Vincenzo Iadaresta, Carfora Alfonso, Grassi Giovanni, Pascarella Luigi, Migliore Luigi, Nobile Alessandro, De Lucia Angelo, Carfora Carminantonio, Guida Alessandro, De Lucia Luigi, Piscitelli Antonio, Cioffi Giuseppe del fu Alfonso, De Lucia Pasquale Luigi, De Luca Francesco, De Lucia Raffaele, Vigliotti Gabriele, Nuzzi Antonio, Miale Costantino, Puoti Giuseppe. 1903 – Sindaco Sig. CIOFFI GIUSEPPE e seguente GIUNTA sigg.: Pascarella Luigi del fu Giuseppe, Migliore Luigi del fu Giuseppe, Grassi Giovanni del fu Gabriele; CONSIGLIO sigg.: De Lucia Pasquale Luigi, Miale Costantino, Pascarella Luigi, De Lucia Angelo, Cioffi Giuseppe del fu Alfonso, Nobile Alessandro, Migliore Luigi, Nuzzi Antonio, Piscitelli Antonio, Grassi Giovanni, Carfora Carminantonio, Guida Alessandro, De Lucia Luigi, De Lucia Raffaele, De Lucia Francesco, Vigliotti Gabriele, Carfora Alfonso, Iadaresta Vincenzo, Puoti Giuseppe. Il presidente del Premio “Vittorio Emanuele” Marzio Visocchi il 7 gennaio 1903 comunica che è stato conferito il premio alla Virtù ed al Valore della medaglia d’argento per le benemerenze civili al Parroco Sgambato Carmine. 1904 - Sindaco Sig. CIOFFI GIUSEPPE e seguente CONSIGLIO sigg.: Migliore Luigi, Grassi Giovanni, De Lucia Angelo, Cioffi Giuseppe del fu Alfonso, Piscitelli Antonio, Nuzzi Antonio, Miale Costantino, Nobile Alessandro, De Lucia Pasquale Luigi, Carfora Alfonso, Guida Alessandro, De Lucia Luigi, De Luca Francesco, De Lucia Raffaele, Vigliotti Gabriele, Pascarella Luigi, Iadaresta Vincenzo, Puoti Giuseppe, Carfora Carminantonio; GIUNTA sigg.: Carfora Alfonso, Pascarella Luigi, Migliore Luigi, Grassi Giovanni. COMMISSIONE Comunale di accertamento della tassa ESERCIZI e RENDITE sigg.: Presidente Giuseppe Cioffi, Commissari Effettivi Grassi Giovanni, Vigliotti Vincenzo, D’Addio Custode, De Lucia Angelo. 1905 – Sindaco Sig. CIOFFI GIUSEPPE e seguente CONSIGLIO sigg.: De Lucia Pasquale Luigi, Bernardo Pasquale, Pascarella Luigi, Miale Costantino, Gesuè Angelo, Carfora Vincenzo, Piscitelli Antonio, Capobianco Pasquale, Nobile Alessandro, Cioffi Evangelista, De Lucia Angelo, Amato Cosimo, Puoti Federico, De Lucia Francesco, Guida Alessandro, Guida Vincenzo, De Lucia Giuseppe, Iadaresta Vincenzo, Migliore Luigi. 1906 – Sindaco Sig. CIOFFI GIUSEPPE e seguente CONSIGLIO sigg.: Pascarella Luigi, De Lucia Luigi Pasquale, Bernardo Pasquale, Carfora Vincenzo, Piscitelli Antonio, Miale Costantino, De Lucia Angelo, Cioffi Evangelista, Capobianco Pasquale, Amato Cosimo, Iadaresta Vincenzo, Migliore Luigi, Gesuè Angelo, De Lucia Giuseppe, De Lucia Francesco, Puoti Federico, Guida Alessandro, Guida Vincenzo, Nobile Alessandro; GIUNTA sigg.: Bernardo Pasquale, Pascarella Luigi. 1907 –Sindaco Sig. CIOFFI GIUSEPPE e seguente GIUNTA sigg.: Pascarella Luigi, De Lucia Angelo, Bernardo Pasquale, Vigliotti Vincenzo; CONSIGLIO sigg.: Amato Cosimo, De Lucia Angelo del fu Michelangelo, De Lucia Angelo del fu Matteo, D’Addio Custode, Miale Costantino, Pascarella Luigi, Carfora Alfonso, Bernardo Pasquale, Gesuè Angelo, Puoti Federico, Guida Vincenzo, Vigliotti Vincenzo, Carfora Vincenzo, Cioffi Giuseppe del fu Alfonso, De Lucia Luigi Pasquale, Balletta Filippo, De Lucia Giuseppe, Piscitelli Antonio, Cioffi Evangelista. 60


1908 – Sindaco Sig. CIOFFI GIUSEPPE e seguente GIUNTA sigg.: Pascarella Luigi, Angelo De Lucia, Vincenzo Vigliotti, Pasquale Bernardo; CONSIGLIO sigg.: Gesuè Angelo, De Lucia Angelo del fu Matteo, De Lucia Angelo del fu Michele, Bernardo Pasquale, Carfora Vincenzo, Piscitelli Antonio, Miale Costantino, De Lucia Pasquale Luigi, Vigliotti Vincenzo, Carfora Alfonso, Cioffi Giuseppe del fu Alfonso, Pascarella Luigi, Guida Vincenzo, D’Addio Custode, Amato Cosimo, Cioffi Evangelista, Balletta Filippo, De Lucia Giuseppe, Puoti Federico. 1909 –Sindaco Sig CIOFFI GIUSEPPE e seguente CONSIGLIO sigg.: Carfora Alfonso, Pascarella Luigi, De Lucia Angelo del fu Matteo, Gesuè Angelo, Guida Vincenzo, Piscitelli Antonio, D’Addio Custode, Carfora Vincenzo, De Lucia Angelo del fu Michele, Miale Costantino, Vigliotti Vincenzo, Amato Cosimo, De Lucia Pasquale Luigi, Cioffi Evangelista, Cioffi Giuseppe, Puoti Federigo, Bernardo Pasquale. 1910 – Sindaco Sig. CIOFFI GIUSEPPE e seguente GIUNTA sigg.: Luigi Pascarella, Angelo De Lucia del fu Michelangelo, Vigliotti Vincenzo, Pasquale Luigi De Lucia; CONSIGLIO sigg.: Carfora Alfonso, Gesuè Angelo, Amato Cosimo, De Lucia Luigi Pasquale, Vigliotti Vincenzo, Piscitelli Antonio, Pascarella Luigi, Miale Costantino, Balletta Filippo, De Lucia Alfonso, De Lucia Giuseppe, Cioffi Evangelista, D’Addio Custode, Puoti Federico, Carfora Vincenzo, Cioffi Giuseppe del fu Alfonso, De Lucia Angelo del fu Michelangelo, De Lucia Angelo del fu Matteo, Guida Vincenzo. Il 7 agosto 1910 nasce a Santa Maria a Vico nel vicolo Sgambati Padre SERAFINO O.F.M. Capp. da Pietro Migliore e da Giuseppina de Lucia. Fu battezzato con il nome di Clemente. Egli nella duplice qualità di frate cappuccino e di sacerdote adempie il suo mandato terreno in perenne normalità. I PP Cappuccini della provincia di Napoli nel primo anniversario del Suo beato transito avvenuto il 19 marzo dell’anno 2006 Lo ricordano attraverso la pubblicazione di “Elogio della Santità –Padre Serafino da S.Maria a Vico a cura di P. Gianluca Manganelli.” Le Amministrazioni civiche dei comuni di Arienzo, Cervino, San Felice a Cancello e Santa Maria a Vico commemorano nelle scuole medie la figura del “Frate” e distribuiscono in omaggio a tutti gli studenti delle scuole medie stesse una copia del predetto opuscolo. 1911 – Commissario Regio Sig MICHELE MONTUORI. 1911 – Sindaco Sig GUIDA ALESSANDRO e seguente CONSIGLIO sigg.: Migliore Luigi, Puoti Alfonso, Ruggiero Alberto, Nuzzo Luigi, Guida Francesco, Migliore Eduardo, Nuzzo Mauro Renato, Balletta Antonio, De Luca Francesco, Buzzone Guglielmo, Grieco Antonio, Carfora Carminantonio, Miale Nicola, Nuzzo Giuseppe, Caprio Alfonso, Amato Pasquale, Cutillo Antonio, Telese Enrico, Migliore Andrea. 1912 –Sindaco Sig. GUIDA ALESSANDRO e seguente GIUNTA sigg.: De Lucia Francesco, Migliore Eduardo, Ruggiero Alberto; CONSIGLIO sigg.: Caprio Alfonso, Guida Francesco, Carfora Carminantonio, Ruggiero Alberto, Migliore Eduardo, Nuzzo Giuseppe, De Lucia Francesco, Grieco Antonio, Amato Pasquale, Puoti Alfonso, Telese Enrico, Migliore Luigi, Nuzzo Mauro Renato, Buzzoni Guglielmo, Nuzzo Luigi, Cutillo Antonio, Migliore Andrea , Miale Nicola, Balletta Antonio. Con delibera n. 92 del 27 aprile 1912 venne proposta l’istituzione del corpo delle guardie campestri comunali. 1913 – Sindaco: Sig. GUIDA ALESSANDRO. 1914- Sindaco Sig. GUIDA ALESSANDRO e seguente GIUNTA sigg.: Migliore Luigi. Amato Pasquale, Caprio Alfonso, Migliore Eduardo, Buzzoni Guglielmo, De Luca Francesco; 61


CONSIGLIO sigg.: Caprio Alfonso, Guida Francesco, Carfora Carminantonio, Ruggiero Alberto, Miale Nicola, Migliore Eduardo, Nuzzo Giuseppe, De Lucia Francesco, Grieco Antonio, Amato Pasquale, Puoti Alfonso, Telese Errico, Migliore Luigi, Nuzzo Mauro Renato, Buzzoni Guglielmo, Nuzzo Luigi, Cutillo Antonio, Migliore Andrea, Balletta Antonio. Il Corpo delle Guardie Campestri Comunali venne definitivamente istituito con le delibere Consiliari n. 1 e n. 25 rispettivamente del 29. 11. 1913 e del 27. 2. 1914. 1915 -Sindaco Sig. GUIDA ALESSANDRO e seguente CONSIGLIO sigg.: Carfora Pasquale, Bernardo Pasquale, De Lucia Samuele, De Lucia Luigi Pasquale, Guida Vincenzo, Guida Francesco, Grieco Antonio, Miale Nicola, Nuzzo Vincenzo, Nuzzo Luigi, Nuzzo Mauro Renato, Papa Pasquale, Ruggiero Alberto, Telese Enrico, De Lucia Clemente, de Lucia Francesco, Migliore Luigi, Amato Pasquale, Caprio Alfonso. 1916 –Sindaco Sig. GUIDA ALESSANDRO e seguente CONSIGLIO sigg.: Guida Vincenzo, Guida Francesco, Nuzzo Mauro Renato, Telese Errico, Carfora Pasquale, Caprio Alfonso, Grieco Antonio, Migliore Luigi, Bernardo Pasquale, De Lucia Samuele, Nuzzo Vincenzo, Papa Pasquale, De Lucia Pasquale, Miale Nicola, Ruggiero Alberto, De Lucia Pasquale, Nuzzo Luigi, Amato Pasquale. 1917 –Sindaco Sig. GUIDA ALESSANDRO e seguente GIUNTA sigg.: De Lucia Francesco, Telese Errico, Caprio Alfonso. 1918 – Commissario Regio Sig. DE MICHELE A. 1919 – Sindaco Sig. GUIDA ALESSANDRO 1919 – Commissario Regio Sig. DE FEO CAMILLO. 1920 - Sindaco Sig. GUIDA ALESSANDRO e seguente GIUNTA sigg.: effettivi - Vigliotti Marco, Cioffi Giuseppe, Bernardo Alfredo, supplenteCarfora Ludovico; CONSIGLIO sigg.: Antonio Perrotta, Antonio Papa, Marco Vigliotti, Vincenzo De Lucia, Alfredo Savinelli, Giovanni Cioffi, Giuseppe Pascarella, Giuseppe Grieco, Luigi Nuzzo, Antonio Affinita, Alfonso Puoti, Vincenzo Carfora, Raffaele De Gennaro, Alfonso Carfora, Antonio Piscitelli, Ludovico Carfora, Eugenio Buonocunto. Il 22 giugno 1920 a seguito delle dimissioni della maggioranza del Consiglio con decreto prefettizio fu nominato il commissario regio al comune nella persona del sig. STEFANO CORSI. 1920 – Commissario Regio Sig. CORSI STEFANO. 1920 –Sindaco Sig. DE LUCIA SAMUELE e seguente GIUNTA sigg.: effettivi - Vigliotti Marco, Cioffi Giuseppe, Bernardo Alfredo, supplente: Carfora Ludovico; CONSIGLIO sigg.: Antonio Perrotta, Antonio Papa, Marco Vigliotti, Vincenzo De Lucia, Alfredo Savinelli, Giovanni Cioffi, Giuseppe Pascarella, Giuseppe Grieco, Luigi Nuzzo, Antonio Affinita, Alfonso Puoti, Vincenzo Carfora, Raffaele De Gennaro, Alfonso Carfora, Antonio Piscitelli, Ludovico Carfora, Eugenio Buonocunto. Al censimento legale del 1921 la popolazione residente era in numero di 7477. 1921 -Sindaco Sig. DE LUCIA SAMUELE e segunte GIUNTA sigg.: Cioffi Giuseppe, Bernardo Alfredo, Savinelli Alfredo, Vigliotti Marco , Cioffi Giovanni. 1921 - Sindaco Sig. CIOFFI GIUSEPPE e seguente GIUNTA sigg.: Vigliotti Marco, Bernardo Alfredo, Savinelli Alfredo, Cioffi Giovanni, Carfora Ludovico, Affinita Antonio; CONSIGLIO sigg.: Vigliotti Marco, Papa Antonio, Cioffi Giovanni, Savinelli Alfredo, Bernardo Alfredo, Piscitelli Antonio, Affinita Antonio, Carfora Vincenzo, Grieco Giuseppe, 62


Puoti Alfonso, De Gennaro Raffaele, Buonocunto Eugenio, Pascarella Giuseppe, De Lucia Samuele, De Lucia Giuseppe, Carfora Ludovico, Carfora Alfonso, Perrotta Antonio, Nuzzo Luigi. Il corpo delle guardie campestri comunali, istituito con le delibere consiliari n. 1 e n. 25 del 29.11.1913, e n.92 del 27. 2. 1914, fu sciolto il 31 gennaio 1921 in esecuzione della delibera consiliare n. 32 del 24 gennaio 1921 assunta con 14 voti favorevoli ed uno contrario. Alle guardie, che finirono involontariamente disoccupate nei primi tre mesi dallo scioglimento di quel corpo, era assicurata la medesima ed intera retribuzione mensile che avevano percepito stando in servizio. 1922 –Sindaco Sig. CIOFFI GIUSEPPE e seguente CONSIGLIO sigg.: Cioffi Giovanni, Puoti Alfonso, Bernardo Alfredo, De Gennaro Raffaele, Carfora Vincenzo, Grieco Giuseppe, Savinelli Alfredo, Carfora Ludovico, Vigliotti Marco, Affinita Antonio, Papa Antonio, de Lucia Giuseppe, De Lucia Samuele, Piscitelli Antonio, Nuzzo Luigi, Perrotta Antonio, Carfora Alfonso, Pascarella Giuseppe, Buonocunto Eugenio; GIUNTA sigg.: Carfora Ludovico, Marco Vigliottti, Savinelli Alfredo, Affinita Antonio. 1923 – Sindaco Sig. CIOFFI GIUSEPPE e seguente GIUNTA sigg.: Antonio Affinita, Alfredo Bernardo; CONSIGLIERI sigg. Iadaresta Vincenzo, Carfora Alfonso, Migliore Luigi, Grassi Giovanni, Pascarella Luigi, Miale Giovanni, De Lucia Angelo, Guida Alessandro, De Lucia Luigi, Nobile Alessandro, Nuzzi Antonio, De Lucia Pasquale Luigi, De Lucia Raffaele, Vigliotti Gabriele, Cioffi Giuseppe fu Alfonso, Carfora Carminantonio, De Lucia Francesco, Puoti Giuseppe, Piscitelli Antonio. Alle ore una del giorno 22 dicembre dell’anno 1923 muore il parroco della parrocchia san Nicola Magno, rev. Carmine Sgambati medaglia di Argento al valor Civile.

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1924 –Sindaco Sig. CIOFFI GIUSEPPE e seguente GIUNTA sigg.: Antonio Affinita, Alfredo Bernardo. 1924 Commissario Regio – Sig. MARTUCCI ANTONIO. 1925 Commissario Regio – Sig. MARTUCCI ANTONIO che nomina la Commissione per le Tasse Locali sigg.: De Falco Antonio di Tommaso, Memola Clemente del fu Francesco, De Lucia Lorenzo del fu Vincenzo, Buonocunto Eugenio del fu Vincenzo, Telese Carlo del fu Pasquale; Commissione Elettorale Comunale sigg.: commissari effettivi sigg. – Buonocunto Eugenio di Vincenzo, Ruggiero Raffaele di Fedele, Telese Virgilio del fu Vincenzo, Memola Clemente Francesco, membri supplenti sigg. D’Addio Ambrogio del fu Francesco, Morgillo Giovanni del fu Vincenzo, Pascarella Adolfo del fu Alfonso, Lombardo Antonio del fu Stefano. 1925 –Sindaco Sig. RUGGIERO RAFFAELE e seguente GIUNTA sigg.: Migliore Luigi, De Lucia Giuseppe, De Lucia Angelo, Piscitelli Pasquale; CONSIGLIO sigg.; Piscitelli Pasquale, Memola Clemente, Maio Alessandro, Migliore Alfonso, Lombardo Antonio, Carfora Vincenzo, D’addio Ambrogio, Ferrara Giuseppe, De Lucia Giuseppe, Buonocunto Eugenio, De Lucia Angelo, Migliore Luigi, Pascarella Adoldo, Giuseppe Bernardo, Balletta Angelo, Pesce Luigi, D’Addio Alessandro, De Lucia Samuele, Mercaldo Mario. Sugli atti deliberativi del Comune compare un nuovo stemma: un albero secolare sormontato da una divinità che reca in una mano il mappamondo e nell’altra le saette.

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1926 – Sindaco Sig. RUGGIERO RAFFAELE che si dimette il 18 agosto del 1926. 1926 – Sindaco: Sig. DE LUCIA GIUSEPPE. 1927 - Sindaco: sig. DE LUCIA GIUSEPPE. È l’ultimo sindaco prima dell’avvento del “Podestà” e resta in carica fino al 12 giugno dell’anno1927. B- Spigolature sammariane:

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a)

La prefettura della Provincia di Terra di lavoro Divisione 3 – Sezione Sanità – N.20029 del 7maggio 1914 invia al sig. Sindaco S.Maria a Vico la nota avente ad oggetto: - Condotta d’acqua. – “Essendo stata inviata la deliberazione relativa alla nomina di un ingegnere per il progetto di diramazione della condotta d’acqua al rione Majello, prego la S.V. di far compilare con sollecitudine il detto progetto nel contempo la S.V. si compiacerà ordinare e 66


far eseguire la chiusura delle cisterne riconosciute dal Medico Provinciale e da cotesto ufficiale Sanitario antigieniche, potendo la popolazione fruire dell’acqua che defluisce dalla fontana piÚ vicina al detto rione. Il Prefetto segue firma

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b)

-

b) - L’assessore comunale sig. AMATO Pasquale, proprietario dell’omonimo molino e pastificio poi acquistato dalla famiglia BUONOCUNTO che l’ha posseduto fino agli anni ottanta, lascia una traccia

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significativa della qualità del suo operato allorché rivestì quella carica come si evince dalla seguente comunicazione inviata al sig. Sindaco ed alla Giunta Comunale di Santa Maria a Vico in data 20 gennaio 1914: “ Il sottoscritto allo scopo di agevolare le deplorevoli condizioni nelle quali si trova il basolato all’uscita del suo stabilimento in via Appia, prega la V.S. di accordargli il permesso che a sue spese venga rifatto il detto basolato, per non aggravare il bilancio Comunale. Inoltre poiché l’illuminazione pubblica si rende deficiente nella parte alta del paese, il sottoscritto prega cotesta Spettabile Giunta di consentire che a sue proprie spese istalli una lampadina elettrica, al posto del fanare tutt’ora giacente all’angolo orientale del palazzo Iaderesta da lui abitato. Il sottoscritto, sicuro che suddette due proposte riescano di gradimento e di accettazione da parte di cotesta On.le Giunta porge sin da ora i più vivi ringraziamenti. Pasquale Amato”.

c – Il potere del Prefetto era pressocchè illimitato. Sfidarlo era senza dubbio un atto temerario! Il sindaco sig. Guida Alessandro e la sua giunta composta dai sigg. Francesco De Lucia, Luigi Migliore, Pasquale De Lucia ed Alfonso Caprio furono censurati dal Prefetto con la nomina di un Commissario in data 26 luglio 1919. Gli amministratori censurati ritenendo ingiusto tale provvedimento osarono manifestare il loro dissenso nei confronti delle decisioni assunte dal Prefetto di Caserta dimettendosi dai rispettivi uffici con la seguente lettera inviata in data 28 luglio 1919.La lettera è ricevuta dalla Prefettura il 30 luglio 1919 e protocollata in pari data al n. 1868. A seguito di tali dimissioni in data 1° agosto 1919 il Prefetto sciolse il Consiglio Comunale e trasformò in definitivo il decreto di nomina del Commissario Prefettizio sig. Camillo De Feo al comune di Santa Maria a Vico.

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: “ I sottoscritti Sindaco ed Assessori, rimasti in carica in tempi difficoltosi, e compiuti tutti i loro doveri con sacrifici morali e materiali, vedendosi ora colpiti da provvedimento che non credono di 70


meritare, per cui rassegnano a V. S. Illma le dimissioni dalle rispettive cariche di Sindaco ed Assessori del Comune di S. Maria a Vico. S. Maria a Vico 28 luglio 1919”. Seguono le firme di Alessandro Guida, Francesco De Lucia, Luigi Migliore, Pasquale de Lucia, Alfonso Caprio. d – I liberi professionisti che all’epoca erano incaricati dal comune, erano soliti fornire al committente in tutte le fasi dello svolgimento del lavoro ogni delucidazione concenente l’incarico ricevuto senza che l’amministrazione civica avesse chiesto di essere resa edotta sul medesimo incarico conferito. Ecco un esempio: la nota concernente “Notamento delle cause riguardanti il comune di S. Maria a Vico” che l’avv. Pasquale De Lucia legale del comune, invia agli amministratori in data 18 agosto 1919: - Cause di Pretura: 1-DE ANGELIS – COMUNE : Il prof. Tommaso De Angelis convenne presso la Pretura di Arienzo il Sindaco Cav. Alessandro Guida nella qualità di Sindaco di S.Maria a Vico per pagamento di £ 500 per opera prestata a favore del Comune dal Dicembre 1911 all’Aprile 1912. Con sentenza del 30 Giugno 1917, l’istanza del De Angelis contro il Comune venne respinta, con la condanna del medesimo De Angelis alle spese. Venne però il medesimo abilitato a provare con testimoni d’aver avuto tale incarico dal Sindaco Guida con promessa di retribuzioni. La causa è rimasta abbandonata. 2– VIGLIOTTI – GUIDA: Il Sacerdote Giuseppe Vigliotti con citazione del 17 Febbraio ultimo convenne presso la Pretura di Arienzo il Cav. Alessandro Guida sia quale Sindaco che quale Presidente del Comitato dei Profughi di Guerra pel pagamento di £ 850 per pigione e danno arrecato al suo casamento in S. Maria a Vico. Si è chiesto di far mettere fuori causa il Comune. La causa è in corso. 3– FERRARA- COMUNE: Il Sig. Francesco Ferrara Sindaco di S. Felice a Cancello convenne presso la Pretura di Arienzo il Cav. Alessandro Guida, sia quale sindaco di S.Maria a Vico, che come rappresentante il Comitato per i Profughi di Guerra pel pagamento di £ 1000 che assume essergli dovuta per pigioni, essendo stato un suo casamento qui, prima adibito per scuola, e poi per i profughi di guerra. Il Sindaco sostiene che il casamento del Ferrara venne adibito come scuola. Sostiene poi che mai i profughi di guerra hanno occupato tale casamento giacché il Ferrara e gli altri inquilini si opposero. Pende giudizio, 4 – MEMOLA – COMUNE: Il Comune tiene in fitto dal Memola un locale ad uso di Caserma Provvisoria per i Reali Carabinieri, però siccome costoro, quasi mai occuparono tale locale, così in questo venne mandato a dormire il Commesso daziario Sig. Buongiovanni. Il Memola assumendo avere diritto ad una retribuzione maggiore per la servitù a costui prestata si rivolse alla Giunta Comunale la quale, come da deliberato in data gli concesse £ 5 mensili. Il Memola non si accontentò per tale somma e con citazione in data 2 Aprile ultimo convenne il Comune presso la Pretura di Arienzo per pagamento di £ 800. Il Memola ha espletato la prova, si sta espletando quella del Comune. Sulla stessa Pretura si cercò di addivenire ad un bonario componimento mercè il pagamento da parte del Comune di £ 270 però nessuna deliberazione fu presa, e quindi pende giudizio. Si fa rilevare che il Comune, come afferma il Sindaco, mandò soltanto il Buongiovanni a dormire nel locale della Caserma. -CAUSE IN TRIBUNALE: Il Sig. Ferdinando Befi quale procuratore di Pane Gesualdo appaltatore per la costruzione della via di Accesso alla locale Stazione Ferroviaria convenne il Comune di S.Maria a Vico presso il Tribunale di S. Maria C.V. pel pagamento di £ 19220,00. Però siccome si convenne che il collaudo finale ed il conto dovevano praticarsi con le norme di cui all’art. 15 del Regolamento Approvato con R. Decreto 13 Dicembre 1900 numero 551, 71


obbligandosi il Comune di pagare fra un triennio, computabile dalla data del collaudo, e senza interessi, così sia quando fu istruito il giudizio nel 1915, che nello scorso anno in cui fu riprodotto, sostenni che la domanda era improponibile. Nel 1915 il Tribunale dichiarò non luogo a provvedere, e richiese il collaudo che allora non esisteva. Nello scorso anno poi dopo diversi rinvii e scambio di comparse il Befi d’accordo col Comune fece cancellare la causa dal Ruolo. Pendono le pratiche per un bonario componimento, fase a quest’ora già verificatosi. Le ragioni creditorie del Befi se il triennio è passato non possono mettersi in dubbio. –CAUSE IN CORTE DI APPELLO -: Il Sig. Generoso Mercaldo nel gennaio 1911 tolse in appalto dal Comune di S.Maria a Vico i lavori di riattazione di diverse strade, giusta progetto 20 Maggio 1906, vistato a 18 Settembre detto anno. Col patto settimo del progetto si convenne: Occorrendo lavori non previsti nella citata perizia redatta dal sottoscritto ingegnere (Augusto Iamel) i relativi prezzi saranno determinati a norma del Regolamento 25 Maggio 1895 per la Direzione, Contabilità e Collaudazione dei lavori per conto dello Stato, i quali prezzi andranno sempre al ribasso d’asta. Col patto 17° si convenne restare sottoposto l’appaltatore a tutte le disposizioni del Capitolato Generale a stampa approvato con ministeriale 28 Maggio 1895 nonché al Regolamento 25 Maggio 1895, ma pure alle precisazioni del Regolamento 10 Marzo 1904. Col patto 18° cui poi si convenne che: Tutte le questioni d’arte in mancanza di accordo fra l’impresa e la Direzione verranno discussi fra questi ed un ingegnere arbitro nominato dal Comune ed accettato dall’Impresa e così pure per questioni riguardanti la quantità e l’applicazione dei prezzi. Il parere dell’arbitro si riterrà come sentenza inappellabile. Per i lavori riportati in progetto pare che il Mercaldo sia stato pagato. La questione verte i lavori aggiunti, extra progetto. Siccome Comune ed Impresa non si potettero intendere, così punto curandosi del contratto, nominarono collaudatore di questi ultimi l’Ing. Locale Enrico Ruggiero, ma la Prefettura annullò la nomina e quindi il collaudo del Ruggiero, perché lo stesso non faceva parte del Genio Civile. Il Comune allora a suggerimento del Mercaldo nominò l’Ing. Cav. d’Elia, il quale rinunziò. Però alle premure del Sindaco e del Mercaldo finì col cedere, però siccome la pratica andava per le lunghe, il Mercaldo citò il Comune. Il Tribunale con una prima sentenza richiese, a quanto pare, la prova documentale da parte del Comune di avere il Mercaldo accettato la nomina del Cav. d’Elia a collaudatore. Questi intanto, a seguito dell’approvazione della sua nomina, disimpegnava l’incarico conferitogli liquidando le spettanze del Mercaldo in £ 2532,70 invece delle £ 25284,04 dallo stesso pretesi. Ripropose allora la causa il Mercaldo sostenendo la nullità di tutto l’operato del riputo Cav. d’Elia, la cui nomina sosteneva il Mercaldo egli ignorava completamente. Rimase sbugiardato da un atto notificato allo stesso con alcuni rilievi. Il Tribunale allora, seguendo la richiesta del Comune, si dichiarò incompetente e condannò il Mercaldo alle spese. Pende appello ad istanza del Mercaldo, però fin’ora non è stato segnato a Ruolo. La causa pare favorevole per Comune in rito giacchè l’incompetenza dell’Autorità Giudiziaria è manifesta. In merito poi la relazione del Cav. d’Elia offre affidamento pieno. 5 - CAUSA : LARATTA –VELLACCIO – COMUNE: Questa causa fu vinta dal Comune in Tribunale e perduta in Corte di Appello, però la Corte di Cassazione cassò la sentenza della Corte di Appello, ed attualmente la causa è stata riprodotta dalla Laratta presso la Sezione della medesima Corte. La riputata Sig.ra Laratta diversi anni fa, a quanto pare, tolse in appalto il Dazio del Comune, ed alla scadenza rimase debitrice di una somma, però, non rilevante. Fece diverse istanze perché tale somma fosse a lei condonata, assumendo di averla perduta per colpa del Comune, ma la superiore Autorità Amministrativa, non ostante il Consiglio Comunale fosse per 72


l’accoglimento, fu sempre contraria. Di qui il giudizio come sopra. Prima che la causa fosse riappuntata proposi ai prefati coniugi Laratta-Vellaccio una transazione equa, per risposta si ebbe l’atto riproduttivo del giudizio. La causa non è disperata per Comune, specie dopo la Sentenza della Cassazione. Sarebbe preferibile una transazione compensandosi le spese, e col condono da parte del Comune dell’arretrato, ma se ciò non sarà possibile, il Comune ha delle buone ragioni a suo favore. Questa la mia impressione da quanto trattai molti anni fa la causa in Tribunale. Da allora in poi non me ne sono più occupato perché presso la Corte di Appello e di Cassazione il Comune fu difeso dall’onorevole Lucia. 6 - CAUSA FERROVIA- COMUNE -: Fui io l’avvocato del Comune in tribunale e sono pienamente convinto del buon diritto del Comune medesimo. E’ vero che manca il contratto però dalla corrispondenza interceduta fra il Comune e la Società vi sono tutti gli estremi perché il contratto possa ritenersi perfetto. La Corte di Appello ha creduto però riformare la Sentenza del Tribunale e dare torto al Comune, condannandolo pure a massima parte delle spese. Trattandosi di una causa di valore non lieve sarei di avviso di interpellarsi qualche Cassazionista di valore per decidere sulla convenienza o meno di un incarico in Cassazione. S.Maria a Vico 18 Agosto 1919 Avv.to Pasquale De Lucia. e – Ferrovia Valle Caudina: La tratta ferroviaria in concessione Cancello – Benevento, chiamata Valle Caudina ora metro NordEst Campania, attraversa il comune di Santa Maria a Vico. Essa sin dalla sua costruzione si è rivelata una spina conficcata nel suo fianco che ne ha sempre allentato lo sviluppo. Il Commissario Regio al comune di S. Maria a Vico, il sig. Camillo De Feo, infatti, in data 13 settembre 1919 addottò il provvedimento: “ Riscatto dallo Stato della ferrovia Cancello – Benevento” che ottenne la ratifica prefettizia. Ecco il testo: “ Municipio di S. Maria a Vico Estratto dal registro delle deliberazioni del Commissario Prefettizio. L’anno millenovecentodiciannove, addi 13 del mese di Settembre, alle ore 11 nella Residenza Municipale. Il Commissario Prefettizio Cav. Camillo De Feo, nominato con Decreto 26 luglio ultimo, sostituitosi poi al Sindaco dimissionario ed alla Giunta, di cui quattro assessori sono pure dimissionari, giusta successivo Decreto del 1° Agosto, n.702, assistito dal Segretario Sig. Francesco De Bellis, “Tenuto presente che la moderna attività industriale e commerciale tendendo al migliore e maggiore benessere economico-sociale, per raggiungerlo deve averne pure i mezzi e fra questi è caposaldo la facile e rapida comunicazione, segnatamente ferroviaria; Constatato che la linea ferroviaria “Cancello-Benevento” allo stato attuale è la negazione per qualsiasi sviluppo economico e, anziché favorire, tradisce i bisogni di questa industre popolazione né è da sperarsi un qualsiasi anche lontano miglioramento; Riconosciuto quindi l’urgenza e necessità che la su menzionata ferrovia sia sottratta all’esercizio privato; Salvo ratifica dell’Ill.mo Sig. Prefetto della Provincia Delibera Di fare voto al Governo del Re affinché il servizio ferroviario “Cancello-Benevento” sia riscattato dallo Stato per essere portato all’altezza che il commercio e la nuova civiltà impongono. Redatto il presente verbale si è sottoscritto. Il Commissario Prefettizio, f.to C. De Feo. Il Segretario Comunale, f.to F. De Bellis. Per copia conforme, ad uso amministrativo. S. Maria a Vico, 15 Settembre 1919. Il segretario Comunale - senza firma - Visto Il

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Commissario Prefettizio C. De Feo segue timbro del comune – n. 25769 Visto per ratifica Caserta 26 Settembre 1919 il Prefetto – illeggibile ”–segue timbro della Prefettura”

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CAPITOLO QUARTO PERIODO PODESTARILE ( FASCISTA)

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Capitolo Quarto A – “Premessa” “Il fascismo che nacque il 23 marzo 1919 sorse in mutua dipendenza ed in reciproco vantaggio con il partito politico futurista fondato da Marinetti. Di quel fascismo si ricorda l’assalto e la distruzione della sede del giornale “Avanti” avvenuta il 15 aprile 1919. Il “Fascismo”, come movimento di massa nacque nel 1921. I due “Fascismi” avevano in comune solo: il nome, il nazionalismo, lo stile della violenza e la direzione composta da Mussolini e da pochissimi altri dirigenti. Il Fascismo di Benito Mussolini, quindi, “Fece la sua prima apparizione in Italia quando l’autorità dello stato appariva depressa al massimo grado, la vita pubblica era in balia delle innumerevoli fazioni politiche o appartenenti ai partiti estremi, o, quanto meno, ligie a tali partiti e facenti a gara per ingraziarseli; le masse ubriacate dalla propaganda sovversiva, addimostravansi indisciplinate al massimo grado ed insofferenti del lavoro; le classi dirigenti della produzione, a loro volta, apparivano del tutto disorientate, invase dalla sfiducia, quasi desiderose di sottrarsi all’arduo compito che incombeva loro per la ricostruzione economica del paese: contro questo insieme di debolezze, di ignavia, di disorientamenti, di perversioni, il fascismo pose arditamente la sua volontà di riscossa, facendo leva sulle nuove generazioni, sui reduci dalle trincee e sui giovanissimi che avevano formato il loro spirito nell’atmosfera eroica della guerra” (da Antonio Stefano BENNI Presidente Confindustria in pag. 17 de “Padroni del vapore e Fascismo” di Ernesto Rossi – Universale Laterza). Benito Mussolini, caporale, durante la guerra del 1915-1918 e precisamente il 23 febbraio 1917, durante l’avanzata austriaca, fu gravemente ferito. Fu tratto in salvo da un suo commilitone: il nostro concittadino Antonio Savinelli ( 1898-1974). Costui incurante del pericolo se lo caricò sulle spalle e lo trasportò all’infermeria di campo. Mussolini allorché assunse il potere lo convocò a Palazzo Venezia non solo per ringraziarlo ma anche per ricompensarlo. Il Savinelli si recò dal Duce, e alla fine dell’udienza, commosso non solo non aderì alle insistenze del Duce, ma lo ringraziò e se ne tornò a casa senza accettare nulla. Il fascismo dietro la sua facciata rispettabile celava un’indole torbida e velenosa che non mancò di affascinare il popolo italiano. Questo ultimo, attratto dalla possibilità di benessere che le fumose manovre del Duce facevano intravedere e dalla speranza di potervi giungere con facilità, si lasciò trascinare in un gorgo di decadenza e di perdizione. Per quel fascismo come movimento di massa, organizzato come partito-milizia, antidemocratico ed autoritario, si intende un sistema di potere che, sorto con la violenza e fondato sulla teoria del partito unico usurpò tutto il potere dello Stato, impose leggi razziste ed indottrinò il popolo della sua religione. Esso é stato il gelido autunno del regno d’Italia. E’ stato, anche, un incubo che ha causato non poche sofferenze perfino nella nostra cittadina. E’ stato il periodo in cui si sono consolidati miti e limiti dell’idea della modernità, in cui si è rispecchiata la ferocia e la speranza, il sogno di un generoso riscatto ed il ricatto di un feroce spirito del tempo. E’ stato insomma un regime tirannico temperato dalla inosservanza delle leggi. Non riuscì ad accendere, pur desiderandolo, neanche il fuoco fatuo di una redenzione. Finì assiderato ed ucciso dal ghiaccio del nuovo ordine che aveva istaurato, e dal quale fece avvolgere le sue membra che divenivano in modo irreversibile sempre più gelide. Non è stato tuttavia un sistema totalitario a tutto campo. Oggi, poi, con il termine “fascismo” più parti intendono il piegarsi alle pressioni politiche, al controllo autoritario, all’obbligatorio conformismo di stato imposto da gerarchie irresponsabili, illegali ed incompetenti. La logica del fascismo è stata la differenza culturale che si fondava sulla retorica che sosteneva la diversità etnica. Tale logica sfuggiva alla ragione teorica perciò anche la sfera dei valori e delle norme sfuggiva alla ragione pratica e cadde preda dell’arbitrio e della forza. Onde la vita morale e civile ne uscì umiliata e corrotta. Influenzò, pure, in modo decisivo il razionalismo italiano degli anni 30 che rischiò di lasciarsi andare in derive borghesi. Tanto è che, come molti ritengono, 81


questo ultimo, il razionalismo, non ebbe remore nel proclamare che non era nato da nessun tipo di esigenza profonda ma piuttosto da posizioni dilettantistiche dalle quali era escluso qualunque motivo etico di interiorità. Alcuni hanno paragonato il fascismo alla rondine che ha incarnato la progressiva rapina della cultura italiana. Altri lo hanno descritto come uno scarabeo stercorario male odorante: un mucchio di astuzia popolana senza onestà e senza decenza. “Il fascismo - secondo Emanuel Artome - non è una tegola caduta per caso sulla testa; è un effetto dell’apoliticità e dunque della immoralità civile del popolo italiano”. Per capirlo non è essenziale isolarlo e per decifrarlo senza pregiudizi occorre usare lo stesso metodo che si adopera allorchè si vuol sapere se una bottiglia contiene vino o aceto: non è necessario berla!- Basta annusarla!-.

E’ il nostro concittadino che durante la guerra del 1915-1918 e precisamente il 23 febbraio 1917, durante l’avanzata austriaca, trasse in salvo Benito Mussolini gravemente ferito e lo trasportò a spalla all’ospedale del campo.

A – “Modifica alla legge comunale e provinciale” Un primo tassello del nuovo ordine è dato dalla normativa che regolava il nuovo assetto organizzativo dello Stato. Difatti, con l’avvento del fascismo, gli organi democratici comunali furono soppressi e sostituiti da organi di nomina governativa attraverso una serie di provvedimenti legislativi: R.D.L. 28 ottobre 1925, n.1949 – che trasforma il comune di Roma in Governatorato -, Legge 4 febbraio 1926, n. 237 - che istituisce la figura del PODESTA’ per i comuni con meno di 5000 abitanti -, e poi con il R.D.L. 3 settembre 1926, n.1910 estende questa figura a tutti i comuni. Tali leggi, che confluirono nel Testo Unico del 1934, unificarono le funzioni che già erano attribuite al Sindaco, alla Giunta ed al Consiglio comunale, in un solo organo, “ IL PODESTA’ ”, nominato con regio decreto per cinque anni, revocabile in ogni momento. Il podestà era affiancato da una consulta municipale composta di almeno n. 6 consultori nominati dal prefetto. Nei comuni con più di 5000 abitanti il podestà poteva essere affiancato da uno o due vice-podestà nominati dal prefetto. Di seguito riportiamo uno stralcio della legge 4 febbraio 1926, n. 237 che disciplinava l’ordinamento dei comuni con meno di 5000 abitanti poi esteso con RDL 3 settembre 1926, n. 1910 a tutti i comuni. Tale legge rimase in vigore fino alla promulgazione del RDL n. 111 del 4 aprile 1944. “Art.1 - Nei Comuni la cui popolazione non eccede i 5000 abitanti, secondo le risultanze dell’ultimo censimento, l’Amministrazione è affidata ad un Podestà, assistito, ove il Prefetto lo ritenga possibile, da una Consulta Municipale. Art. 2 - Il podestà è nominato con decreto Reale. Dura in carica cinque anni e può essere sempre confermato. Il Prefetto può trasferire il podestà da un Comune all’altro della Provincia e proporre al Ministero dell’interno la revoca, che è disposta con decreto Reale. Contro il provvedimento di revoca non è ammesso alcun gravame né amministrativo, né giudiziario. 82


Art. 3 - La Consulta municipale si compone di cittadini che non si trovino in alcuna delle condizioni di ineleggibilità e d’incompatibilità previste dagli articoli 25 e 26 della legge comunale e provinciale. Art. 4 - I consultori municipali, il cui numero, determinato per ciascun Comune dal Prefetto, non può essere inferiore a sei. Sono nominati con decreto prefettizio per un terzo direttamente, per due terzi su designazione degli Enti economici, dei sindacati e delle associazioni locali. Il Prefetto determina altresì, gli Enti economici, i sindacati e le associazioni locali, ai quali compete la designazione, ed il numero dei rappresentanti a ciascuno assegnati. Gli Enti economici, i sindacati e le associazioni locali designano tre nomi per ogni rappresentante assegnato. Art. 5 - Il Podestà esercita le funzioni che la legge comunale e provinciale conferisce al sindacato, alla Giunta ed al Consiglio comunale. La Consulta municipale ha attribuzioni meramente consultive; essa dà parere su tutte le materie che il Podesta crede di sottoporle. Il parere della Consulta municipale è obbligatorio in merito alle deliberazioni del Podestà concernenti l’approvazione del bilancio, gli impegni attivi e passivi vincolanti il bilancio per oltre cinque anni, la contrattazione dei prestiti, la imposizione dei tributi, l’alienazione di beni patrimoniali, la assunzione diretta di pubblici servizi. Quando, in questi casi, il parere della Consulta municipale sia contrario alle proposte del Podestà, questi dovrà farne constare nel verbale delle relative deliberazioni. OMISSIS Art. 12 - L’ufficio di Podestà e di consultore municipale è gratuito. In casi assolutamente eccezionali, e compatibilmente con le condizioni finanziarie dell’Ente, il Prefetto può assegnare al Podestà una indennità di carica, che grava sul bilancio del Comune o dei Comuni di cui ha l’amministrazione. Art. 13 - Sono sottoposte all’approvazione della giunta provinciale amministrativa le deliberazioni del podestà che riguardano le materie indicate nell’art. 217 della legge comunale e provinciale (testo unico approvato con regio decreto 4 febbraio 1915, n.148) e quelle relative alla cancellazione d’iscrizioni ipotecarie, a vincoli di cauzione ed a ritiro di capitali. Tutte le altre deliberazioni sono sottoposte all’approvazione del Prefetto. OMISSIS.” B – “Petizione popolare” I nostri concittadini, appena ebbero i primi sentori della riforma della legge comunale e provinciale, incominciarono a nutrire fondati timori che l’applicazione di tale legge avesse aperto le porte del comune a cittadini residenti o provenienti da altri comuni per ricoprire l’ufficio di “Podestà”. Allarmati! Presentarono una petizione popolare di 665 firme raccolte in due momenti: una prima con 440 firme ed una seconda integrativa della prima con altre 225, indirizzata A S.E. Castelli, Alto Commissario, che aveva sede in Napoli. La petizione aveva il seguente tenore: “ I sottoscritti cittadini di S. Maria a Vico, si permettono di far presente a V.E. che il paese si è orientato verso l’attuale Sindaco, Sig. Giuseppe de Lucia, avendo egli fin’oggi amministrato il Comune con impareggiabile competenza ed inappuntabilità, e perciò sarebbe loro sommo gradimento se V.E. volesse nominare Podestà l’amministratore in parola. Invece, pur essendo il paese ossequiente alle disposizioni di V.E., accoglierebbe, la nomina di un Podestà forestiero con vivo rammarico, dato il dissesto finanziario in cui versa il Comune. Seguono 440 firme.” A questa, come innanzi detto, fa seguito una seconda nota: “ A S.E. Castelli - Alto Commissario, - Napoli – Alle 440 firme inviate a V.E. da cittadini di S. Maria a Vico affinché venga confermato Podestà l’attuale Sindaco Sig. Giuseppe De Lucia, i sottoscritti fanno seguire anche la 83


propria, sperando che tale plebiscito possa evitare la nomina di un podestà forestiero, il quale oltre a pesare sul bilancio comunale, non potrà essere in grado di conoscere le vere condizioni della cittadinanza.”seguono 225 firme. La petizione non sortì completamente l’effetto desiderato. Riuscì, però, ad eliminare dalla rosa dei concorrenti alla carica di Podestà un farmacista di Sessa Aurunca, tal Schiavone. Spianò però la strada per la nomina a Podestà all’avv. Gesuè Francesco. Costui, essendo residente in San Felice, a sua volta ambiva alla nomina di Podestà al comune di San Felice o al massimo a quello di Arienzo.

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C- “Cronologia Podestà” 1927 – Podestà Sig. GESUE’ FRANCESCO che nomina Rappresentanti nella Commissione mandamentale delle imposte sigg.: Piscitelli Alfonso di Antonio, De Nicola Rosario di Vincenzo, De Lucia Samuele del fu Giuseppe, De Lucia Angelo del fu Michele, Migliore Alfonso di Eduardo, Ruggiero Armando di Pasquale, Vigliotti Marco del fu Gabriele, De Lucia Giuseppe del fu Raffaele; Commissione di 1° grado per i tributi locali sigg.: Balletta Angelo di Filippo, Bernardo Giuseppe del fu Pasquale, D’Addio Ambrogio del fu Francesco, De Lucia Samuele del fu Giuseppe, Migliore Alfonso di Eduardo; Commissione Censuaria sigg: Puoti Alfonso del fu Pasquale commissario effettivo, Migliore Alfonso di Eduardo commissario supplente. Il 17.2.1927 il sig. Vigliotti Marco del fu Gabriele fonda la sezione comunale dell’Associazione Nazionale COMBATTENTI E REDUCI con sede in un locale a piano terra in Piazza Municipio. I soci di detta associazione erano in n. di 150, e versavano una quota associativa di £ 0,50. Il Consiglio Direttivo era così composto: Presidente sig. Vigliotti Marco del fu Gabriele, Vice Presidente sig. D’Eliseo Giuseppe di Luigi, Segretario sig. Perreca Gabriele del fu Raffaele, consiglieri sigg. De Lucia Giuseppe di Lorenzo, Caprio Alfonso di Antonio, Balletta Giovanni del fu Vincenzo; 1928 – Podestà Sig. GESUE’ FRANCESCO. - SOPPRESSIONE DEL COMUNE DI SAN FELICE A CANCELLO ED UNIONE DI TUTTA LA FRAZIONE DAN MARCO AL COMUNE DI SANTA MARIA A VICO: R.D. 3.8.1928 n. 1991 con il quale i comuni di Arienzo e di S. Felice a Cancello vengono riuniti assumendo la denominazione di ARIENZO-S.FELICE e contestuale aggregazione di tutta la frazione S. Marco al comune di S. Maria a Vico: Copia conforme conservata nell’archivio di Stato di Napoli – Prefettura II versamento Fascio 396 fascicolo 4. “VITTORIO EMANUELE III Per grazia di Dio e per volontà della Nazione RE d’ITALIA In virtù dei poteri conferiti al Governo col Regio Decreto Legge 17 marzo 1927, n.383, convertito nella legge 7 giugno 1928, n.1382; Sulla proposta del Capo del Governo, primo Ministro Segretario di Stato, Ministro Segretario di Stato per gli affari dell’interno ABBIAMO DECRETATO E DECRETIAMO ART.1 I Comuni di Arienzo e di S.Felice a Cancello sono riuniti in un unico comune denominato Arienzo-San Felice; La frazione S.Marco, era pertinente ai comuni di S.Felice a Cancello, Santa Maria a Vico e Maddaloni, nonché una zona di quest’ultimo comune sono aggregate al comune di Santa Maria a Vico. ART. 2 I confini dei comuni di Arienzo, San Felice, S.Maria a Vico e Maddaloni sono delimitati in conformità della pianta topografica vistata in data 26 gennaio 1928 anno VI° dall’Ingegnere Capo del Genio Civile di Caserta. Tale pianta, vidimata d’Ordine Nostro dal Ministro Proponente, fa parte integrante del presente decreto. ART. 3 All’Alto Commissario per la provincia di Napoli è demandato di provvedere, sentita la Giunta Provinciale Amministrativa, alla determinazione delle condizioni dell’unione dei comuni di Arienzo e di S.Felice a Cancello, nonché al regolamento dei rapporti patrimoniali 87


e finanziari fra i comuni di Arienzo-San Felice, Santa Maria a Vico e Maddaloni in dipendenza della variazione di circoscrizione disposta dal secondo capoverso dell’articolo 1. Ordiniamo che il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sia inserito nella raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno d’Italia, mandando a chiunque spetti di osservarlo e farlo osservare. Dato a Sant’Anna di Valdieri addì 3 agosto 1928 ( anno VI°). f.to Vittorio Emanuele -Mussolini.

1929 – Podestà Sig. GESUE’ FRANCESCO che inaugura nella giornata di sabato 29 giugno 1929 il Monumento ai caduti. Il Podestà, nella circostanza, venne incaricato di rappresentare l’Alto Commissario Castelli come da telegramma del 28.6.1929 ore 12,20 indirizzato allo stesso Podestà di S. Maria a Vico: “n.6599/Gab. Stop Ringraziola cortese invito et, non potendo a causa alti impegni personalmente intervenire pregola volermi rappresentare cerimonia inaugurazione Monumento Caduti in guerra che avrà luogo domani codesto Comune stop. Alto Commissario CASTELLI. In Archivio di Stato Napoli- Prefettura Gabinetto 2° versamento Fascio 700 fascicolo 1. - La ditta Buonocunto Domenico ed Eugenio esercente l’arte molitoria, che aveva comprato il molino e pastificio da Amato, nel 1929 licenzia 20 operai per rinnovo macchinari e per la trasformazione del molino. Ciò risulta dalla lettera del Questore di Napoli inviata all’Alto Commissario conservata in Archivio di Stato Napoli Prefettura Gabinetto 2° versamento Fascio 726 Fascicolo 11.

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1930 – Podestà Sig. GESUE’ FRANCESCO. - Nell’anno 1930 i soci del circolo cattolico “dell’Assunta”, rappresentati dal presidente Cioffi Evangelista, e dal cassiere Celentano Emanuele, chiesero di entrare nell’Opera Nazionale Dopolavoro. Presentarono la domanda con acclusi una fotografia di ciascun socio e la ricevuta del versamento totale di lire 157,00. Tale domanda non ebbe seguito perché i richiedenti non aderirono all’O.N.D (Opera Nazionale Dopolavoro), in quanto agli stessi era stato chiesto il versamento di ulteriori lire 4,00 per ciascun socio per la costituzione del fondo per il costituendo Dopolavoro. 1931 – Podestà Sig. GESUE’ FRANCESCO e la seguente Commissione per i Tributi Locali anno 1931 sigg.: De Lucia Samuele del fu Giuseppe, Bernardo Giuseppe del fu Pasquale, Vigliotti Marco del fu Gabriele, Piscitelli Alfonso di Antonio, Migliore Alfonso di Eduardo, De Lucia Angelo del fu Michele, Piscitelli Pasquale di Antonio, Puoti Alfonso di Pasquale; Il 22.10.1931 venne eretto ad Ente Morale l’Ospizio dei Poveri con sede in via Napoli n. 49 già Ospizio per Vecchi Indigenti fondato nel 1882; I fratelli Buonocunto, proprietari dell’omonimo molino e pastificio, abbelliscono la cappella dell’Assunta con un artistico marmoreo altare. 1932- Podestà Sig. GESUE’ FRANCESCO; 1933 – Podestà Sig. GESUE’FRANCESCO; 1934 – Podestà Sig. GESUE’FRANCESCO; 1934 - Commissario Pref. Sig. TELESE VINCENZO; 1935 – Podestà Sig. TELESE VINCENZO; 1935 – Podestà Sig. GESUE’ FRANCESCO; 1936 – Podestà Sig..TELESE VINCENZO; 1937 – Podestà Sig.TELESE VINCENZO; 1938 – Podestà Sig. TELESE VINCENZO; 1939 – Podestà Sig. TELESE VINCENZO; 1940 – Podestà Sig. TELESE VINCENZO; 1941 – Podestà Sig. TELESE VINCENZO; 1942 – Podestà Sig. TELESE VINCENZO; 1943 – Podestà Sig. TELESE VINCENZO; D – Ferrovia “Cancello – Benevento” La ferrovia in concessione Cancello-Benevento continua a non agevolare lo sviluppo della nostra industre cittadina. Un’ulteriore palmare prova è data da quanto segue. L’Alto Commissario per la Provincia di Napoli con nota della Divisione 4^ n. 7692 del 21 giugno 1927 avente ad oggetto “ Contributi a favore della Società Italiana Strade ferrate Sovvenzionate: Cancello – Benevento” sollecita il Podestà del Comune a fargli conoscere quale somma è stata stanziata in bilancio per l’oggetto. Il Podestà, dopo aver comunicato di non aver alcuna pendenza con la predetta società invia la seguente lettera alla Confederazione Enti Autarchici di Napoli sulla Ferrovia Cancello- Benevento: “Questo Comune è servito dalla ferrovia Cancello-Benevento della Società per le Strade Ferrate Sovvenzionate. Prima della guerra la linea era percorsa da 5 coppie di treni ed il tratto S. Maria a Vico – Cancello da sei coppie, Ora il servizio è disimpegnato da tre coppie, che sono insufficienti alle necessità locali, specie per l’orario non rispondente ai bisogni dei cittadini. Questo Comune, e con esso tutto intero il mandamento di Arienzo fa capo per i suoi affari ed uffici a: Maddaloni, per l’ufficio del Registro, per l’ufficio delle Tasse, per il liceo-ginnasio, per il ricco mercato settimanale; a Caserta per gli uffici dell’antico capoluogo di provincia, Opera nazionale mutilati, ufficio circondariale combattenti, Banca d’Italia, Banco di Napoli, d’altre banche, liceo-ginnasio, scuole femminili, Istituto 90


Commerciale, Distretto militale, etc…..; a S. Maria C.V. centro giudiziario, Tribunale, Corte d’Assise, Conservatoria delle Ipoteche, Archivio Notarile, etc,.. Le condizioni della ferrovia rispetto a tali città sono completamente disastrose. Non una coincidenza sia per i treni di andata, sia per quelli di ritorno. D’altra parte il primo treno arriva a Napoli alle ore 9,5 del mattino, in ora troppo tardi, sia per ragioni di commercio, sia per ragioni di studio. E’ perciò che si chiede: a) l’anticipo del treno 851 che attualmente arriva a Cancello alle ore 8,32, in modo da metterlo in coincidenza col treno 3822 che parte da Cancello alle ore 7,59. In tal modo si arriva in ora utile a Maddaloni, Caserta, S. Maria C.V.. Si avvantaggiano anche di tale treno i viaggiatori diretti a Roma che portati dal 3822 a Caserta, possono in questa stazione prendere alle ore 9,36 il treno 82 per Roma, senza essere costretti attendere a Cancello il treno 84 alle ore 13. D’altra parte il 3822 ha un lungo percorso, fermando la sua corsa a Caianello-Vairano. Si avvantaggiano di tale anticipo i viaggiatori diretti a Napoli, che, giungendo più presto in questa città, possono meglio e più assolvere i loro affari. Si avvantaggia la classe studiosa, che arriva in tempo utile alle scuole, che si aprono alle ore 9. Tale è stato sempre l’orario di detta ferrovia. Solo dal 4 aprile ultimo, per effetto di mutamento d’orario, si sono perduti tali vantaggi. Si potrebbe osservare che, anticipando il treno 851 nel modo sopra richiesto, detto treno trova a Cancello il 3825 che va nello stesso senso. Si obbietta che il 3825 parte da Cancello alle ore 7,50, mentre l’851 potrebbe arrivare qualche minuto dopo, 7,55, a mo’ d’esempio, il tempo utile per la coincidenza del 3822 alle ore 7,59, effettuare una fermata più lunga ed attendere l’allontanamento del 3825. Incidentalmente si osserva che molti viaggiatori o per prendere il treno 3822 o per recarsi più presto a Napoli sono attualmente costretti a recarsi a Cancello di buon mattino per via ordinaria. b) L’anticipo dell’853 in modo a essere messo in coincidenza a Cancello coll’84, che parte da quella stazione alle ore 12,44 avvantaggiando i viaggiatori per Caserta, S.Maria C.V., Roma e quelli per Napoli, che in tal modo anticipano il loro arrivo in quella città ed hanno più tempo di fermarvi per il disbrigo dei loro affari. c) Ritardare la partenza da Napoli del treno 856, di una ventina di minuti, sia per dare più agio di rimanere a Napoli, sia per prendere a Cancello la coincidenza del treno 89 da Roma che arriva alle 18,35. d) Abolizione della classifica di treni diretti ai treni della Cancello-Benevento sulla tratta Cancello- Napoli che serve ad un aumento di prezzo ed alla proibizione di far viaggiare su tale tratta talune categorie di viaggiatori a tariffa ridotta. Così per esempio se un soldato da Napoli o prima di Napoli viene in licenza diretto ad una qualunque stazione della tratta Cancello- Benevento, non può prendere a Napoli quel treno che deve condurlo al suo paese. Deve invece servirsi di un altro treno e solo a Cancello poter effettuare il trasbordo. E con tale classificazione si ha l’incongruenza che il viaggiare con un biglietto ordinario costa meno del viaggiare con un biglietto a tariffa ridotta, appunto perché vi è una limitazione di minimo percorso per i viaggiatori che si servono di treni diretti con biglietto a tariffa ridotta. e) In via subordinata si chiede: 1 - che tutti i treni della sovvenzionata Cancello-Benevento facciano testa di linea a Benevento centrale e non a Benevento città in modo da facilitare le comunicazioni con le Puglie attraverso la via ferrata Napoli-Benevento-Foggia. In conseguenza di ciò sia leggermente anticipato il treno 854 da Napoli, da poter essere a Benevento in tempo utile per prendere la coincidenza per Foggia alle ore 14,48 e per Campobasso alle ore 15,5. 2 – Esse con pochi spostamenti di orario di soli minuti e senza apportare innovazioni, rendono un gran beneficio ai cittadini, facilitano le comunicazioni ed avvantaggiano il traffico ed io mi faccio avviso di richiederne l’effettuazione nell’interesse dei miei amministrati perché la ferrovia Cancello-Benevento ha la concessione di un sussidio comunale, sia da questo Comune che dagli altri del mandamento. Non solo ma la stessa ferrovia ha una tariffa più alta di quella delle FF.SS., perché già nel 1923 fu autorizzata ad aggiungere un supplemento di prezzo al costo dei suoi biglietti e più tardi, da 4 aprile del corrente anno, fu autorizzata aggiungere altro supplemento, A ciò si aggiunge che i 91


viaggiatori pagano per il prezzo di un biglietto per il percorso che effettuano sulla ferrovia sovvenzionata ed altro prezzo di biglietto per il percorso che effettuano sulle FF.SS.. In tal modo le tasse che gravano sul biglietto vengono pagate due volte, perché i biglietti sono due comulati in uno. In linea ancora più subordinata si chiede: che le coppie di treni vengano portate a quattro, così come per concessione, magari facendo fare testa di linea alla quinta coppia nella stazione di Cancello. Nella effettuazione dell’orario a 4 coppie, lasciare le due coppie del mattino e della sera e modificare quella di mezzo, sempre tenendo presente le coincidenze dal lato Caserta sia per l’andata che per il ritorno. Resto nella persuasione che mercè l’interessamento di codesta On. Confederazione i bisogni di questi cittadini vengano appagati. Saluti fascisti. Il Podestà Gesuè. E– “De’ la tumulazione del Parroco Sgambati nel Tempio San Nicola Magno” – La popolazione di S.Maria a Vico chiedeva che i resti mortali del suo amato parroco rev. CARMINE SGAMBATI, medaglia d’argento al valor civile, venissero tumulati nel tempio di San Nicola Magno, dove tuttora riposano. Il Podestà Gesuè adottò una deliberazione favorevole, la n. 174 in data 25 ottobre 1930 che così recita: “ Il Podestà Avvocato Francesco Gesuè assistito dal segretario Comunale sig. Ferdinando Quagliata. Lette le istanze prodotte da alcuni cittadini di S.Maria a Vico con cui si insiste perché i resti del M.R. Parroco D. Carmine Sgambati fu Vincenzo abbiano onorata e degna sepoltura nella Chiesa parrocchiale di S. Nicola magno di questo Comune. Letta la lettera di S. E. l’Alto commissario del 1° ottobre 1930 Div.Sanità n.111827 che chiede di esprimere motivato parere sulle citate istanze. Considerato che il contenuto di tali istanze risponde al vero in ogni sua parte. Ritenuto che l’opera del Parroco Sgambati si svolse in un vero apostolato di fede e di carità. Ritenuto che l’attività parrocchiale di lui fu spesa tutta a beneficio del tempio affidato alle sue cure, arricchendolo di tutto quanto era necessario perché rispondesse allo scopo cui era destinato, dotandolo di altari in marmo, nicchie, statue, arredi sacri per lo svolgimento del culto, pavimento e zoccolatura in marmo, cosa di non lieve entità quando si consideri che il tempio ha una ampiezza di oltre 300mq., arricchendolo di fonte battesimale in marmo, provvedendo alla doratura del maestoso orgno, e dotandolo di monumentale campanile con adeguate ricche campane. Ritenuto che l’opera del buon parroco Sgambati non si arrestò al tempio ma si svolse nell’organizzazione di Associazioni religiose tendenti a formare sempre migliori cittadini, avviandoli ed istruendoli sulla via del dovere e dell’amor Patrio. Ritenuto che nella vita civile egli fu esempio di rettitudine e di abnegazione, tanto che l’Amministrazione provinciale sin dal 7 giugno 1903 lo decorò di medaglia d’argento per le sue benemerenze civili. Ritenuto che, per la sua cultura, educò insegnò e diresse più generazioni, che a lui chiedevano, non invano, il pane del sapere; che fu emerito scrittore, pubblicando parecchi volumi. Ritenuto che anche la Sua attività politica si svolse sempre e dovunque per la Patria, che sentì vivamente la grande Guerra e prestò l’opera sua ed il suo danaro in forma altamente assistenziale e benemerita e più tardi sentì prima degli altri il Regime nuovo e lo predicò in Chiesa e sulle Piazze, dando consigli e prestando il suo aiuto per la propagandazione della nuova fede. Ritenuto che l’attività, l’opera, la generosità, il sapere del parroco Sgambati fu non comune, per cui è meritevole di una speciale concessione anche dopo morto.

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Ritenuto che è vivamente sentito nell’animo dei cittadini il desiderio che ai resti di quel benemerito si dia sepoltura in quel tempio ove si svolse la sua attività ed ove Egli propagandò la fede, e che la cittadinanza tutta, con viva soddisfazione, apprenderebbe la speciale concessione di una inumazione privilegiata, che è la sua aspirazione, che da più anni va ripetendo, in omaggio ai sentimenti di viva venerazione, e di assoluto rispetto per il pio sacerdote, per il cittadino, per l’uomo. Ritenuto, a tanto, nulla ostare dal lato igienico-sanitario DELIBERA e fa voti che sia concessa alla salma del Parroco d. Carmine Sgambati privilegiata inumazione nella Parrocchia di San Nicola Magno di questo Comune.

F – “atto di eroismo” Il solidarismo è di casa in questa terra: la delibera podestarile n 345 adottata dal podestà avv. Francesco Gesuè, in data 6 ottobre 1933, concernente “Proposta di ricompensa al valor civile per atto di coraggio compiuto da FRUGGIERO RAFFAELE fu Domenico il 14 agosto 1933 ” ne è la prova tangibile: “ Premesso che, verso le ore 10 del 14 agosto u.s. nella frazione Rosciano di questo Comune, si trastullavano fra di loro i bambini Calcagno Paolo di Vincenzo di anni 4 ed il fratello di lui Alessandro di anni uno, Calcagno Michela di Clemente di anni 8, ed i germani Calcagno Michelina di Domenico di anni 5 e Paolo di anni uno. I bambini, ad evitare che altri disturbassero i loro giochi, si introdussero nel fienile di Calcagno Vincenzo padre dei suddetti bambini Paolo ed Alessandro, e chiusero la porta dall’interno, con un chiavistello. Ed, a scopo di trastullo, ignorando le conseguenze del loro atto, con un fiammifero, dettero fuoco al fieno che là era depositato, in circa quindici quintali, e questo, perché secco, fu subito in preda alle fiamme. Alla vista dell’incendio i bambini si intimorirono e, con grida, chiesero aiuto, impotenti a poter aprire la porta, sia perché incapaci a compiere tale operazione, sia perché l’intenso fumo aveva invaso l’ambiente. La donna De Lucia Carmela fu Domenico, contadina, casualmente transitava in quei pressi, udì le grida dei bambini, si dette conto di quanto stava per accadere, dette l’allarme. Accorse, per il primo, Fruggiero Raffaele fu Domenico e fu Pesce Claudia, nato a S. Maria a Vico il 21 novembre 1877, e qui residente, contadino, il quale, senza frapporre alcun indugio, affidandosi alla propria forza, a furia di spallate, aiutato dalla De Lucia, atterrò la porta d’ingresso del fienile, e, coraggiosamente, si gettò tra il fumo e le fiamme e, uno alla volta, mise in salvo i cinque bambini, giacenti in terra colpiti da asfissia e da scottature in varie parti del corpo. Il Fruggiero, non contento di quanto aveva operato, capeggiò gli altri contadini, accorsi nel frattempo, e si dette a domare l’incendio, che fu spento dopo qualche ora: dei cinque bambini, Calcagno Michela, di anni otto, morì il giorno seguente, Calcagno Paolo di anni uno morì il 1° settembre u.s. gli altri guarirono, dopo un periodo vario di degenza. L’atto del Fruggiero è stato molto favorevolmente commentato dalla popolazione; Ritenuto, però, che tale atto altamente altruistico e coraggioso, meriti una ricompensa maggiore del semplice elogio, che questa Podesteria, interprete della popolazione ha rivolto al Fruggiero. Considerato che una ricompensa al valor civile sarebbe molto favorevolmente accolta dalla cittadinanza e produrrebbe ottima impressione, anche nel pubblico dei dintorni, che ha molto lodevolmente commentato il fatto. Atteso che il Fruggiero è un probo ed onesto cittadino, laborioso contadino, di ottima condotta morale, civile e politica, incensurato, ed ha prestato il servizio militare. DELIBERA

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Proporre e col presente atto, propone alle Superiori Autorità, che a Fruggiero Raffaele fu Domenico di anni 56, da S. Maria a Vico, sia concessa una ricompensa al valor civile. Del che si è redatto il presente verbale. Il Podestà firmato avv. Francesco GESUE’”.

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CAPITOLO QUINTO L’AZIONE CATTOLICA E SANTA MARIA A VICO

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Capitolo QUINTO AZIONE CATTOLICA - “Premessa” Il Fascismo dopo la sottoscrizione dei “patti lateranensi” accelerava con un moto continuo e crescente il restringimento dell’ambito operativo vitale delle organizzazioni cattoliche fino a rendere la loro vita asfittica, quasi galvanica. A tanto, sottoposta ad assidua pressione da parte delle autorità civiche, finì per giungere anche l’Azione Cattolica in Santa Maria a Vico. Questa organizzazione sotto la guida del parroco don Giuseppe De Lucia aveva incominciato ad avvertire le prime avvisaglie di un presente che diveniva sempre più drammatico. Essa, tuttavia, non cessava di perseguire la realizzazione di una sua proiezione verso l’avvenire. Sollecitava, infatti, la gioventù santamariana a non rinunciare ad avvicinarsi alle virtù dei principi cristiani e a riscaldarsi al fuoco di quelle speranze per aprire la prospettiva della nascita di una nuova democrazia su cui imprimere il lievito della creatività cattolica. L’azione cattolica santamariana non si impegnava solo per raggiungere quegli obiettivi, ma poiché non condivideva il ruolo che il fascismo voleva assegnare alla religione Cattolica, lavorava anche per impedire che l’ipotesi, che sembrava dominante, di una fede ridotta a pura etica, avesse ad acquistare consensi ancor più ampi nella nostra comunità. Era questo ultimo un lavoro passivo: non promuoveva, infatti, e né tanto meno intendeva promuovere sterili contrapposizioni di principio o strumentali sul ruolo e sulla funzione della religione cattolica in quanto “religione” e sulla tesi di religione cattolica finalizzata a religione civile intesa come surrogato e compensatrice del deficit etico che veniva imposto in un crescendo wàgneriano nella società. I “patti lateranensi”, d’altra parte, non avevano allontanato dalla mente dell’azione cattolica santamariana i timori che anche in Santa Maria a Vico si poteva concretizzare quanto accaduto nel 1928 allorché il fascismo soppresse i giovani esploratori – associazione fondata il 23 gennaio 1916 da Mauro Mazza - ed istituì l’Opera Nazionale Balilla per l’educazione fisica e morale delle nuove generazioni. I fatti accaduti nella nostra cittadina nel 1931, pur con tutte le loro lacune, gettano un fascio di luce sui tentativi di scempio che erano attuati a tutto danno della vita dei cittadini, delle libertà pubbliche sotto gli sguardi e talvolta con la complicità dei poteri statali. L’accadimento, che riporto, non può farsi rientrare nel novero dei fuochi fatui. Esso, infatti, lascia un’orma che illumina l’opposizione passiva portata dalle organizzazioni cattoliche santamariane contro il tentativo, che era proposto con assiduità dal fascismo, di imporre e far divenire egemone il proprio concetto di fede ridotta a etica di stato a tutto danno della religione. A quel proposito si aggiungeva quello di impedire alle organizzazioni cattoliche di divenire uno strumento che aiutava la costruzione delle premesse per l’affermazione di un umanesimo nuovo in cui tutti si possono riconoscere.

A – “Attività dell’Azione Cattolica” a1 –Lettera del Podestà all’Alto Commissario: Il Podestà del comune di S. Maria a Vico invia la seguente nota riservata n. 1474 del 28 aprile 1931 anno IX all’Alto Commissario – Napoli - concernente = Attività delle Associazioni dell’Azione Cattolica =. “Da più tempo si sono costituite in questo Comune le diverse organizzazioni dipendenti dalla “Azione Cattolica”, comprendenti i diversi circoli di: 96


uomini cattolici, giovani cattolici, gioventù femminile cattolica. Mentre i primi due svolgono un’attività che può inquadrarsi in quella religiosa, e sono apparentemente poco attivi, se si fa eccezione per qualche esposto inviato alla E.V. contro l’apertura di un nuovo cinema; il terzo circolo, che piglia il nome di “S.Agnese”, svolge una maggiore attività ed è più attivo, con più intensa propaganda e con maggior numero di seguaci. Ha una sede propria, in un vasto fabbricato di proprietà del signor Luigi Migliore, alla Piazza Municipio di questo Comune, composto di sette ambienti al primo piano, concessi dal proprietario per evitare che ivi si allogasse la Stazione dei RR.CC.. Il Migliore, per tale gratuita concessione, è stato nominato Commendatore dell’Ordine di S. Gregorio Magno. Mentre si rileva che le pratiche religiose possono benissimo svolgersi in Chiesa, luogo più adatto e di maggiore capacità, ed al cospetto di tutti, non si scorge la ragione di riunioni segrete, periodiche, delle quali nulla trapela nel pubblico. Su ciò, nel pubblico, si fanno continue mormorazioni. La segretezza del contenuto delle riunioni, con la disciplina che regge le fila delle ascritte, allontana queste da ogni altra attività sociale. A capo del sodalizio è la signorina Savinelli Letizia fu Salvatore Emilio, insegnante in queste scuole elementari, e con lei svolgono una maggiore attività le altre insegnanti: Rullo Rita fu Pasquale, Esposito Lutgarda di Giuseppe. Queste, con la loro qualità d’insegnanti, hanno attirato ed attirano nelle sale del Circolo le loro allieve delle scuole elementari, formando di esse un grosso nucleo di “beniamine”. E continuando la loro propaganda hanno portato questa fin nella scuola, atto che ha avuto il suo culmine il 20 corrente: ad iniziativa della citata signorina Savinelli, e sotto la tutela dell’Azione Cattolica, il 20 c.m., nella sala di riunione degli insegnanti di queste scuole elementari, si è tenuta una conferenza sull’insegnamento religioso, da parte di tal Prof. Sacerdote Angelo Ferracina, già facente parte della disciolta Associazione “Nicolò Tommaseo”, venuto appositamente da Napoli. Ad iniziativa e per conto della detta Savinelli sono intervenute quasi tutte le insegnanti del Circolo Didattico, compresa la R. Direttrice, Signorina Maria Antonietta Stabile. L’argomento è stato di indole religiosa, ma il tono della conferenza è dispiaciuto a qualche insegnante, che ha mostrato il suo risentimento, perché il conferenziere, attraverso la religione e l’insegnamento di essa, ha fatto manifeste allusioni alla scuola moderna, auspicando che l’insegnamento possa essere di altra forma. La R. Direzione Didattica dice di essere stata tratta in inganno perché a lei era stata preavvertita, solo 48 ore prima, una conferenza didattica sull’insegnamento religioso, e rileva che nella conferenza nulla era di censurabile. Questa potrebbe essere scusa postuma, considerato l’errore della permissione di essa e vagliata la responsabilità, per lo meno morale, di avere a tanto accondisceso. Di certo gli insegnanti di sesso maschile, che hanno mostrato tale risentimento, non hanno potuto equivocare, e poi esso è stato spontaneo, manifestato appena all’uscita dalla sala, quando erano ancora sotto la impressione della parola del conferenziere. Ma, anche senza voler entrare nel merito della conferenza, è certo che essa è stata tenuta da un propagandista dell’Azione Cattolica, ad opera e su invito della Presidente di un Circolo della detta Associazione, che alla fine sono stati distribuiti dolciumi preparati in casa della Presidente del Circolo “S.Agnese”, e da lei offerti, che è stato fatto girare senza averne la pretesa, fra gli ascoltatori, il bollettino dell’Azione Cattolica. Tale fatto ha destato viva impressione nel pubblico, impressione che è bene stroncare in sul nascere. Gli ignoranti, in un certo momento, potrebbero confondere la tolleranza con la debolezza. Ma non è solo il fatto del 20 aprile che è da riprovarsi, ma sono una sequela di fatti, dall’apparenza irrilevanti, ma che messi assieme dànno la misura dell’attività occulta del sodalizio, la quale si è manifestata con la conferenza del 20 aprile corrente, e che culminano con la proibizione del saluto romano fatta dalla sunnominata Signorina Savinelli, Presidente del “S.Agnese”, ad una ascritta, e con il diniego fatto dalla stessa di accettare la tessera Fascista. La Direzione Didattica non ha sorvegliato i suoi dipendenti, che svolgono un’attività che qualche volta può essere contraria alle norme dettate dal Regime. Le insegnanti, mentre 97


fanno a gara per aumentare il numero delle iscritte all’azione cattolica, non fanno altrettanto perché fiorisca l’Opera Nazionale Balilla, che è organizzazione giovanile del Regime, e che vige e si regge per disposizione di legge. Esse mostrano anzi un certo assenteismo per tutto ciò che si svolge fuori della scuola e del Circolo “S.Agnese”. Queste insegnanti hanno una dedizione completa per l’assistente ecclesiastico, il quale vigila e sorveglia in modo continuo tutta la scuola e lo svolgimento di essa, fino ad ottenere giorni di vacanze, dalla R. Direzione Didattica, in ricorrenza di festività religiose non riconosciute, ed autorizzazioni a frequenza delle pratiche religiose e dei relativi Sacramenti in giorni di scuola. E l’attività dell’azione cattolica in questo Comune si svolge sotto la diretta dipendenza del Parroco locale Don Giuseppe De Lucia, vecchio elemento militante del Partito Popolare, e sotto la direzione delle locali insegnanti sopra menzionate. Sarebbe opportuno fare intendere a queste insegnanti che non è lecito, mentre si è alla dipendenza diretta dello Stato e del Regime, svolgere azione, per lo meno, non consona ai dettami ed alle norme che lo Stato ed il Regime vogliono; che non è lecito abbandonare o mostrare disinteresse per le organizzazioni del Regime e prestare tutta l’opera propria per associazioni ed organizzazioni che sono fuori di esso. Compio il dovere di segnalare ciò all’E.V., sia per far conoscere l’attività che svolge l’azione cattolica, sia per invocare un provvedimento che imponga moderazione necessaria, in specie oggi che tale attività diventa più intensa. Sarebbe opportuno che un tale stato di cose abbia a correggersi e che la autorità del Regime si faccia sentire tutta intera, affinché tutti vengano richiamati ai propri doveri. Un ammonimento alle insegnanti nominate sopra è un fatto che s’ impone sia per chiarificare la scuola, sia per dar maggiore libertà agli altri insegnanti. In caso d’inottemperanza, poi, si ricorrerebbe al trasferimento di dette insegnanti, non produttivo, per altro, di nocumento, perché esse sono nubili. Esse in tal caso, potrebbero essere sostituite, possibilmente, da insegnanti di sesso maschile, i quali, appunto, perché tali, potrebbero meglio esplicare il loro ministero nell’interesse della gioventù crescente ed essere anche utili alle opere giovanili. Con la dovuta osservanza -.Il Podestà - f.to Gesuè”

a2- “Lettera del Questore di Napoli all’Alto Commissario” – Il Questore di Napoli in data 1° Maggio 1931 (anno IX) con prot. n. 12634 Div. Gab inviava a S.E. l’Alto Commissario -Napoli – una riservata urgente avente ad oggetto: Conferenza di Padre Angelo Ferracina nel Comune di S. Maria a Vico. “ Lunedì 20 corrente, nell’edificio scolastico di S. Maria a Vico, Padre Angelo Ferracina, aiuto assistente Generale della Gioventù Femminile Cattolica, e già componente dell’Associazione Magistrale disciolta “ Nicolò Tommaseo” tenne alle ore 15,30 una conferenza agli insegnanti sul tema: “ Chi vi ha creato? Perché il Dio vi ha creati? ”. Erano presenti, colla Direttrice didattica Sig.ra Maria Antonietta Stabile, una trentina di insegnanti del Circolo Didattico di Arienzo, di cui una quindicina di S.Maria a Vico. Poiché il conferenziere s’intrattenne più specialmente sull’insegnamento religioso, parve al Maestro Arnaldo CANALE–PAROLA di ravvisare nelle parole dell’oratore alcuni concetti, secondo cui l’insegnamento e l’educazione dei ragazzi e dei giovani dovrebbe essere compìto dalle famiglie e poscia dall’Azione cattolica, e non già dello Stato, che non dovrebbe perciò ingerirsene. Ciò il suddetto insegnante, dopo la conferenza, ha raccontato, per cui molto se n’è discusso in vario senso, giacchè gli altri insegnanti non hanno creduto di ravvisare nelle parole del conferenziere nulla di tendenzioso e nulla che fosse in contrasto stridente colle direttive del Regime. La parte più clericale del paese tuttavia si è preoccupata ed allarmata per la interpretazione data dal Canale-Parola alla conferenza di cui trattasi, 98


mentre l’altra parte, un po’ suggestionata dalle recenti polemiche giornalistiche sui fini dell’Azione Cattolica, un po’ turbata e male impressionata dalla grande attività che spiegano gli aderenti all’Azione Cattolica, vede in questo episodio della conferenza ai maestri una delle prove che il Vaticano non intende affatto rinunziare all’accapparamento delle scuola e dell’educazione dei giovani. Nessun incidente peraltro si è finora verificato e nessun ricorso è stato avanzato. La sola direttrice didattica avrebbe inviato un rapporto, circa la conferenza surripetuta, al proprio ispettore Scolastico a Caserta, prof. Cataldo Carlesimo. Da una rapida indagine, che ho fatto compiere da un Funzionario del mio Ufficio, è venuta a risultare la seguente situazione in S. Maria a Vico: Si lamenta ivi che il Podestà è sempre assente, che il Segretario Politico viva più a Napoli che nel paese, che organizzazioni Giovanili Fasciste siano poco curate, e che manchi insomma un’assidua e sana opera politica da parte di chi ne avrebbe il dovere. Si segue all’opposto con una certa apprensione l’intensificata attività di quanti aderiscono all’Azione cattolica, che, colla costituzione dei Circoli, coll’indire riunioni frequenti, esercizi spirituali, prediche, cerimonie, ecc, mirano più specialmente a dare impulso all’organizzazione delle Donne Cattoliche e della Gioventù Cattolica. Il Parroco, Mons. Giuseppe De Lucia. Vecchio esponente del Partito Popolare, è infaticabile. Ma più zelante ancora è la maestra Letizia Savinelli, che è la Presidente del Circolo S.Agnese per la Gioventù Cattolica Femminile. Costei, che ha attirate a sé varie altre insegnanti, è coadiuvata più specialmente dalle colleghe Esposito Lutgarda e Rullo Rita. Indice riunioni quasi tutti i lunedì ed i giovedì nel suddetto circolo, di cui ha ottenuto gratuitamente i locali dal proprietario Migliore Luigi fu Giuseppe, che in premio è stato recentemente creato Commendatore di S. Gregorio Magno. Per quanto tutti siano convinti che la direttrice didattica, la quale risiede in Arienzo, sia nella maggiore buona fede, le si addebita tuttavia di lasciarsi manodurre dalla Savinelli e di lasciare che quasi tutte le insegnanti s’impegnassero soverchiamente nelle cose dell’Azione Cattolica, senza coadiuvare l’azione per la Gioventù Fascista e con discapito anzi della istituzione delle Piccole italiane. Si racconta, ma non lo si è potuto accertare, che una volta avendo una bambina salutato romanamente la Savinelli, l’avrebbe redarguita nei seguenti termini: ” Non si saluta così! Si dice: sia lodato Gesù Cristo !” Si afferma inoltre che la Savinelli avrebbe a suo tempo rifiutata la tessera fascista. Anche tenuto conto delle esagerazioni, inevitabili nei piccoli paesi, si pensa che l’attività della Savinelli e delle altre insegnanti, quasi tutte inscritte all’Azione Cattolica, sia più settaria che religiosa, e pare che qualcuno abbia in animo di interessare le Autorità Politiche perché provochino dal Provveditorato il trasferimento di alcune maestre. Il Questore firma illeggibile. a3 – “Lettera del Provveditore all’Alto Commissario” Il R. Provveditorato agli Studi della Campania, con sede in Napoli, inviava a S. E. l’Alto Commissario per la provincia e per la città di Napoli una missiva prot. n. 3044 titoli A Classe 3^ risposta a lettera del 4 corrente n. 5132 in data 19 maggio 1931 avente ad oggetto: S. Maria a Vico – Attività di insegnanti aderenti all’azione cattolica -. “ In riferimento alla nota di V.E. a fianco segnata trascrivo, qui appresso la relazione del R. Ispettore scolastico competente circa l’oggetto. ” In merito a quanto viene affermato nella denunzia che restituisco, avendo proceduto ad esaurienti indagini sul posto, sono in grado di riferire: 1° Effettivamente le maestre Savinelli Letizia, Rullo Rita ed Esposito Lutgarda – tre valenti insegnanti di S.Maria a Vico – militano nelle file dell’ ”Azione Cattolica”. La presidente del Circolo Femminile “S.Agnese” non è però la Savinelli, ma un’altra signorina non maestra, e propriamente la sorella del tenente comandante della locale squadra della Milizia Fascista. La Savinelli ha soltanto l’incarico di propagandista diocesana. La Rullo, poi, è Delegata comunale delle “Piccole Italiane”. Tutte e tre – pur occupandosi dell’Azione Cattolica – non trascurano affatto le organizzazioni giovanili fasciste, al cui sviluppo hanno anzi sempre lavorato e tuttora lavorano con proficua attività. Nella scuola della Savinelli, 99


ad esempio – una 4^ femminile – ho constatato che, su 31 alunne frequentanti, ben 28 sono per l’anno in corso regolarmente iscritte e tesserate alle “Piccole Italiane”; e nel passato anno si ebbe l’iscrizione di tutte le alunne della scuola medesima. Comunque, la maestra Savinelli mi ha formalmente dichiarato che – ad evitare ulteriori animosità – si dimetterà subito dalla carica di propagandista dell’Azione Cattolica. 2) La stessa Savinelli non ha rifiutato di accettare la tessera Fascista. Non l’ha chiesto. Sta di fatto però, che delle maestre di S.Maria a Vico solo due sono iscritte al Fascio Femminile locale: tutte le altre, e solo per ovvie ragioni di economia, han creduto – la Savinelli compresa – che fosse sufficiente la tessera dell’Associazione Fascista della scuola, alla quale sono iscritte. L’informazione è esattissima, perché data dalla Segretaria del Fascio Femminile, Sig.na Tripodi Ida, anch’essa insegnante di quelle scuole, la quale ha inoltre recisamente smentito che la Savinelli abbia mai fatto opera o assunto atteggiamenti men che riguardosi verso le direttive fasciste, e si sia mai sognato di vietare a chicchessia il saluto romano. 3) E veniamo all’episodio del 20 aprile. Delegato ufficiale per l’ispezione dell’insegnamento religioso nelle scuole di quel Comune è il Parroco, monsignor Giuseppe De Lucia, che naturalmente è poi quello che dirige colà tutto il movimento cattolico. Ora, di accordo con lui e per una delle solite conferenze illustrative di didattica religiosa al corpo insegnante, su argomenti prescritti dai programmi governativi, la maestra Savinelli potette ottenere dalle alte Gerarchie Ecclesiastiche di Napoli l’invio a S. Maria di un dotto sacerdote, il prof. Ferracina Angelo, molto apprezzato e raccomandato da S.E. il Cardinale Ascalesi. La conferenza – di carattere strettamente didattico-religioso – ebbe luogo alle ore 16 del predetto giorno in un’aula dell’edificio scolastico. Ed eccone a un dipresso i vari punti: “ Perché Dio ci ha creati? – Il Paradiso appartiene ai buoni - La morale cristiana – Il maestro educatore e la famiglia.- Paragone fra la scuola nostra e quella degli altri Stati – L’insegnamento religioso e le benemerenze del governo Fascista – Lo scioglimento della massoneria – Il riconoscimento dell’Università Cattolica di Milano – I misteri della religione – La Trinità – Norme per l’insegnamento dei dogmi cattolici – La credenza al soprannaturale – Necessità di una continua opera di azione morale-educativa a base cattolica-“.Ora, tanto la Direttrice didattica – presente alla conferenza – quanto gli insegnanti di ambo i sessi, mi hanno esplicitamente e fermamente dichiarato che l’oratore si attenne rigorosamente agli argomenti prestabiliti. Fu anzi vivamente applaudito da tutti gli insegnanti, molti dei quali espressero il desiderio di ascoltare altre simili conferenze, che spianano la via del non sempre facile insegnamento religioso. Uno sol fra essi, il maestro Canale Arnaldo, non si sa se mal prevenuto o distratto, dopo l’uscita trovò da dire sul tono (?) della conferenza, e , con biasimevole leggerezza, forse per crearsi del merito a sproposito, credette di riferire al Segretario politico le sue personali ma infondate e ingiustificate impressioni . . . . E di qui giudizi e commenti errati; Il Canale – tipo di bevitore impenitente di vino e liquori, per cui appare sempre mezzo alcolizzato – probabilmente in quel pomeriggio aveva alzato il gomito più del solito . . ., e dovette scambiare il diavolo con l’acqua santa! Certo è che lo stesso maresciallo dei carabinieri, che indagò subito, trovò ch’egli aveva riferito cose e circostanze completamente inesistenti. 4)E’ poi inventato di sana pianta che la direzione didattica abbia concesso giorni di vacanza straordinarie in occasione di festività o riti religiosi. Risulta che, nel settembre scorso, il giorno della riapertura delle scuole, dalle 8 alle 9, le scolaresche e gl’insegnanti, per invito del parroco De Lucia, si raccolsero nella Chiesa Madre, per una cerimonia augurale, con messa e benedizione finale, fra il plauso e la commozione delle famiglie. Ma alle 9,10 tutti erano in classe, per l’inizio delle lezioni. Una vacanza fu concessa, come per legge, il 6 dicembre, festa del Patrono S.Nicola. E basta. Concludendo: le maestre denunziate – pur essendo animate da vivo, sincero, qualche volta eccessivo fervore religioso – sono però assolutamente lontane da intenzioni e finalità di carattere politico che contrastino minimamente con le direttive e le idealità fasciste. 100


Esse, anzi, schiettamente devote al Governo Nazionale, sono sempre presenti e operanti in ogni iniziativa che giovi a diffondere sempre più nel popolo i postulati e le benemerenze del Governo medesimo.” Restituisco la denunzia. Il R. Provveditore Agli Studi firma illeggibile a4 - “Conclusioni” – Dopo il 3.10.1931, epoca in cui la vicenda potette dirsi conclusa senza apparente danno per l’azione cattolica femminile, le due associazioni cattoliche esistenti in Santa Maria a Vico e in altre parole “Associazione FIGLIE di MARIA“ con 200 socie, affidata alla direzione di Mons. De Luise Giuseppe, e quella maschile “Circolo cattolico Giosuè BORSI”, con n. 30 soci, affidato alla direzione del sac. Vigliotti Cesare, incominciarono a veder sempre più ristretti i loro spazi di presenza. Tali spazi divennero pressocché nulli, tanto che dette associazioni finirono per essere ritenute strutture fiancheggiatrici dell’ordine costituito. Ma quel fuoco che riscaldava la vita dell’Azione Cattolica aveva incominciato a prevedere che il cammino della società sarebbe diventato sempre più esposto agli agguati di insidie da parte del regime ed anzicchè scegliere di risplendere alla luce del sole preferì ripararsi sotto le ceneri come il seme sotto le zolle. Esso fermentò sotto quelle ceneri. Schiuse in nuovi germogli che iniziarono a portare frutti non copiosi, ma pur sempre frutti, di fede, di sacrificio e di virtù civiche che hanno contribuito alla nascita democrazia ma non hanno saputo conservarsi buoni maestri per i propri posteri che devono vivere in quella dell’oggi e preparare quella del domani. B – SANTA MARIA A VICO -: b1: “RELAZIONE SANITARIA PER L’ANNO 1933” redatta in data 28 Aprile 1934 dall’Ufficiale Sanitario sig. MIGLIORE RAFFAELE e registrata al n. 1969 del protocollo generale del Comune dell’anno 1934, essa riveste una importanza particolare perché pur nella sua sinteticità lascia alle presenti e future generazioni una orma profonda della qualità della vita in Santa Maria a Vico: “Notizie sulla ubicazione del comune e sulla popolazione”: 1) Il Comune è ad una altezza di metri 83,75 sul livello del mare; ha un centro e due frazioni (S. Marco-Trotti e Rosciano-Ruotoli). 2 ) La campagna è fertile: risente in estate della mancanza di acqua. Si coltiva principalmente granone, fagioli, fave, lupini, ulive, uva da vino, cavolfiori, patate, aranci per esportazione e minor quantità di grano, e ingrasso di animali bovini e suini. 3) L’alimentazione è prevalentemente vegetariana nelle classi povere. STATISTICA DEMOGRAFICA; 4) ABITANTI 9299 – Rosciano-Ruotoli abitanti 700 circa, S.Marco-Trotti abitanti 2000 circa. Case sparse abitanti 250. 5) Matrimoni contratti nell’anno 52, di cui uno contratto con il vincolo civile. 6) Nati vivi 314, nati morti 12, morti 167. ASSISTENZA SANITARIA: 7) Medici esercenti n.7. 8)Un sol medico chirurgo-condotto, con nomina regolare: Ruggiero Alberto di Fedele. Sanitari esercenti: Ruggiero Alberto Medico Condotto, Migliore Raffaele Ufficiale Sanitario, De Tora Giovanni, Nuzzo Giuseppe, Cioffi Giuseppe, Telese Vincenzo, De Lucia Raffaele. 9) Lo stipendio del Medico Condotto è di L. 10200 ridotto del 18%, 101


10) Famiglie iscritte nell’elenco dei poveri n.351. 1) Il Medico Condotto ha l’obbligo di curare i malati anche in campagna, e non gli è assegnata alcuna indennità. 2)Non vi sono Opere Pie che provvedono a cure di malati. 3) Non vi sono veterinari liberi esercenti. La condotta veterinaria è in consorzio col comune di Arienzo-S.Felice, con l’unico veterinario, il Dott. Enrico Gisolfi, con stipendio di L. 10300 più cavalcature di £ 2400 ridotte. 4) Vi sono due levatrici libere esercenti: Immacolata Sorice, Carfora Teresa e la prima è levatrice condotta con lo stipendio di L.2500. 5) Non vi è nessun dentista. 6) Vi sono n° 3 farmacie esposte al pubblico, situate lungo la via Appia ( Via principale del Comune) a congrua distanza l’una dall’altra. 7) N° 3 farmacisti Telese Enrico, Saccavino Luigi e Angelo de Lucia. Non vi è nessuna assistenza farmacista. 8) Non vi è nessun armadio farmaceutico. 9) Scuola Apostolica dei PP.Oblati di M. Immacolata. La sede della scuola apostolica, è un imponente fabbricato, costruito da Ferdinando 1° d’Aragona, Re di Napoli, agli albori del Rinascimento. Ha vasti piazzali per le ricreazioni all’aperto, spaziosi locali per le camerate, scuole, studio, igienicamente costruito, per cubatura, ventilazione ed illuminazione ad incandescenza di luce elettrica. L’infermeria è situata in un corpo isolato del fabbricato e contiene due sale di isolamento. Il servizio medico è espletato dal Dottor Giuseppe Cioffi. Ha il seguente personale: Rev. Padri n. 11, Fratelli Laici n. 4, Postulanti n. 2, Suore addette alla cucina e lavanderia n. 6. Alunni interni n.111: Ha scuole elementari e ginnasiali. Asilo di mendicità è diretto dalle Piccole Suore dei Poveri. Accoglie i vecchi poveri di ambo i sessi che abbiano compiuti i 65 anni di età. Il locale è ampio. Ha ampie terrazze, vaste camerate con ottima cubatura e ventilazione, illuminate con luce elettrica, refettorio e cucina a vapore, lavanderia. Le latrine in numero sufficiente sono costruite in ispeciali avancorpi e ricevono aria e luce dai lati. Vi si osserva massima igiene e pulizia. L’infermeria è situata in un corpo isolato del fabbricato. L’assistenza sanitaria è fatta gratuitamente dai medici esercenti nel paese. IGIENE SCOLASTICA: Vi sono 18 aule scolastiche. Di queste 12 sono nel capoluogo allogate nell’edificio scolastico di recente costruzione: Vi si insegna il corso elementare completo dalla 1^ alla 5^ classe. Una è nella frazione Rosciano, vi si insegna il corso elementare inferiore dalla 1^ alla 3^ classe. N.4 nella frazione S.Marco. Vi si insegna dalla 1^ alla 4^ classe. Una dipendente dell’ente contro l’analfabetismo nella Via Loreto, vi si insegna il corso elementare inferiore, dalla 1^ alla 3^ classe. Tutte queste scuole sono allogate in aule in buone condizioni igieniche per cubatura, ventilazione e illuminazione. 2) Ogni scuola è stata visitata dall’Ufficiale Sanitario due volte al mese, sono stati allontanati 21 alunni, perché affetti da pertosse, 13 per malattia del cuoio capelluto, 3 per catarro congiuntivele acuto. Nessuna sospensione di lezione vi è stata per malattia. Asilo Infantile ha sede in un ampio fabbricato che può contenere oltre 150 alunni. Ha un vasto cortile, vaste terrazze per ricreazione all’aperto. Nel piano inferiore è situato lo spogliatoio, il refettorio, la cucina, la dispensa e le latrine igienicamente costruite, una fontanella a getto saliente per la distribuzione dell’acqua del Serino. Al piano superiore sono 3 aule scolastiche, fornite di buona cubatura e illuminazione, provviste con banchi a due posti con leggio fisso e sedile mobile, di quadri murali, di piccolo museo didattico. Vi si distribuisce ai bambini la refezione calda. La più grande pulizia regna nell’Asilo. L’Asilo è

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stato visitato una volta alla settimana dall’Ufficiale Sanitario. Sono stati allontanati 25 bambini per pertosse e 15 per malattie del cuoio capelluto. IGIENE DEL SUOLO E DELL’ABITATO: 4) Nell’abitato non vi è fognatura pubblica. Le acque immonde, i materiali e escrementizi e gli altri rifiuti, nel maggior numero dei casi, si versano nei pozzi neri. 5) La strada principale del capoluogo è pavimentata con pietre del Vesuvio, le secondarie, alcune con pietre calcaree, altre con selciato battuto. Due spazzini, ogni mattina, raccolgono nella via principale le immondizie stradali e le domestiche, versate in esse, in carretti coperti e le trasportano a mano in un luogo lontano dall’abitato, dove depositano e poi le vendono per materiale fertilizzante della campagna. 6) Non vi sono lavatoi pubblici. 7) Nel capoluogo vi è un mulino e pastificio, vi lavorano 40 operai, è attrezzato di macchine moderne, azionate dalla corrente elettrica. E’ classificato a norma di legge. 8) L’Ufficiale Sanitario ha eseguito sette visite per constatare lo stato di salute degli operai e 11 visite per esercitare la prescritta vigilanza sanitaria contro la peste. 9) L’Ufficiale Sanitario ha eseguito quattro visite a case di nuove costruzioni e una a una in parte rifatta e ne ha concessa la licenza di abitabilità. Ha eseguito frequenti ispezioni nei riguardi del suolo e dell’abitato: Nulla ha avuto da rilevare. 10) In genere le condizioni delle case e dell’abitato sono buone per costruzioni, posizioni e pulizia. IGIENE DEGLI ALIMENTI E DELLE BEVANDE: 1) Le norme che regolano la concessione delle licenze per autorizzazione di apertura di pubblici esercizi sono quelle stabilite dalla legge e dai regolamenti. Ogni esercizio, prima di ottenere la licenza, è visitato dall’Ufficiale sanitario, che rilascia o meno il nulla osta. Gli spacci pubblici sono stati ispezionati ogni settimana. Il mercato ogni domenica dal veterinario consorziale. 2) Sono state elevate 15 contravvenzioni per pane male cotto e male lievitato. Sono stati distrutti 9 chili di pesce, perché in istato di incipiente putrefazione e 5 litri di sciroppi perché guasto. 3) Non vi sono vigili sanitari. Il loro ufficio è disimpegnato dalle guardie municipali. ACQUA POTABILE: Il capoluogo è provvisto di acqua del Serino in quantità molto insufficiente per i bisogni degli abitanti, nella stagione calda. L’acqua è in apposita ed igienica conduttura. Le frazioni sono dotate di acqua dei pozzi o di cisterne. MACELLO PUBBLICO: Il macello pubblico è in buone condizioni igieniche. Vi si possono ammazzare contemporaneamente due bovini. Vanno alla bassa macellazione i bovini colpiti dalla colica, frattura e quelli per cui il veterinario riscontra deficiente nutrizione. MIGLIORAMENTI IGIENICI: 1) Per migliorare le condizioni igieniche e sanitarie del Comune si sono riattate alcune strade, per evitare il ristagno delle acque. 2) E’ in corso di approvazione un nuovo progetto di acquedotto, e serve a dare acqua del Serino a tutti gli abitanti. E’ in progetto l’ampliamento del macello: ambedue le spese si eseguiranno con i mezzi propri del comune. MORBOSITA’ E MORTALITA’ PER LE MALATTIE INFETTIVE DELL’UOMO: 1) Nell’anno si sono verificati i seguenti casi di malattie infettive: febbre tifoidea n° 24, morbillo n° 31, pertosse n° 17, gruppo difterico n°2. 2) Morti per pertosse n°7, per febbre tifoidea n° 11, per morbillo n° 9, per tubercolosi polmonare n° 1. PROFILASSI:

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1) Manca locale d’isolamento. Le norme profilattiche nella febbre tifoidea e in genere per tutte le malattie contagiose, e segnatamente per quelle con determinazione prevalente nell’intestino, sono state le seguenti: A) disinfezione degli escrementi e della latrina con latte di calce. B) obbligo assoluto che l’infermo sia avvicinato solo dalle persone necessarie alla sua assistenza, le quali, come mezzo di precauzione, si laveranno spesso le mani con soluzione di lisoformio al 2%. C) disinfezione della biancheria personale e degli effetti letterecci con soluzione di sublimato al 5 per mille. D) guarito o morto l’infermo, disinfezione della camera, ove ebbe dimora, con latte di calce. Per il gruppo è stato ordinato inoltre la distruzione col fuoco di salse membrane e degli escreti, ai familiari dell’infermo è stato imposto l’obbligo della disinfezione, per parecchie volte al giorno, della bocca e fauci con soluzioni di lisoformio a 2%. Per pertosse è stato ordinato la disinfezione dell’espettorato, dei materiali, rigettati col vomito con latte e calce. La sorveglianza per la profilassi è esercitata dall’Ufficiale Sanitario e dalle guardie municipali. E) Sono state eseguite vaccinazioni contro il vaiolo n°187, rivaccinazioni n° 125, 10 vaccinazioni antitifiche, per via orale con vaccino dell’Istituto Biochimico Italiano ai lattivendoli. 2) Nel bestiame nessuna malattia invettiva si è sviluppata. POLIZIA MORTUARIA: 1) Vi è un solo cimitero, che dista dall’abitato m. 450, situato a valle con terreno viabile, permeabile, asciutto, con falda di acqua molto profonda. 2)E’ necessario ed urgente che sia ampliato. 3) Risponde alle condizioni del regolamento 25 luglio 1892, n°448. Manca solo la camera mortuaria: questa viene supplita dalla sala per le autopsie. 4) La visita necroscopica è fatta dal medico condotto, che ne rilascia il certificato scritto. 5) L’esumazione si esegue dopo 18 mesi dall’inumazione. REGOLAMENTO LOCALE D’IGIENE: 1)Il regolamento locale d’igiene è stato recentemente rifatto e trovasi per l’approvazione presso le Autorità Superiori. NOTIZIE SPECIALI: A) Per rendere più sollecita l’assistenza sanitaria ai poveri e agli abitanti delle frazioni è necessario concedere l’indennità di cavalcatura al medico condotto. Per potersi esercitare una più attiva sorveglianza sulle condizioni igieniche sanitarie delle frazioni del Comune, è necessario provvedere l’Ufficiale Sanitario del mezzo di trasporto, quando vi si deve recare per ragioni di ufficio e nominare un vigile sanitario. S. MARIA A VICO, 28 Aprile 1934.XII L’UFFICIALE SANITARIO - Fto RAFFAELE MIGLIORE b2 –“ANAGRAFE CANINA” – Questo argomento trova spazio non solo per rispondere ad una esigenza di completezza o di pura curiosità ma perché può offrire spunti operativi per migliorare le attuali cicliche condizioni non felici a cui è sottoposta la cittadinanza dal fenomeno del “randagismo”. Riporto come era stato affrontato e risolto il problema dei cani dallo Stato ed a modo di esempio mi riferisco agli anni dal 1927 al 1930. Dagli elenchi è facile constatare che in quegli anni molte delle famiglie santamariane possedevano cani. Tuttavia il fenomeno del randagismo all’epoca dei fatti non esisteva. Esisteva, infatti, allora una anagrafe comunale dei cani. Ciascun possessore di cane era sottoposto al pagamento di una tassa. Ai fini della tassazione i cani erano suddivisi in quelli di lusso o di affezione e da caccia, ed in quelli ordinari o da guardia. Ogni cane era identificato attraverso una medaglia numerata che doveva portare applicata al collare. Il proprietario del cane doveva restituire al Comune detta medaglia o per morte del cane o per trasferimento del cane stesso ad altro 104


comune. Dal registro matricola per la tassa sui cani relativa agli esercizi finanziari degli anni 1927,1928, 1929 e 1930, firmati dal Podestà Francesco GESUE’ e dal Segretario,a firma illeggibile, si rileva che in questo comune vi erano per l’anno: 1927 cani di lusso o di affezione e da caccia in n. 106, ordinari o da guardia in n. 237; 1928 cani di lusso o di affezione e da caccia in n. 66, ordinari o da guardia in n. 242; 1929 cani di lusso o di affezione e da caccia in n. 76, ordinari o da guardia in n. 162; 1930 cani di lusso o di affezione e da caccia in n. 77, ordinari o da guardia in n. 158.

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B3 -SPEDALITA’ DAL 1931 AL 1937: Quanto appresso è una sintesi estratta dall’elenco ufficiale delle “Spedalità” esistente agli atti del comune. Nel REGISTRO delle SPEDALITA’ del nostro Comune sono riportati i cittadini che fecero ricorso a cure ospedaliere negli anni dal 1931 al 1937. Per ovvie ragioni non sono riportate le generalità dei pazienti, ma per ciascun anno sono indicate: il totale della popolazione residente nel comune, il totale degli spedalizzati, gli ospedali in cui tali ricoveri sono avvenuti, il numero delle rette pagate dal comune per gli indigenti con la loro qualifica e le malattie più significative: anno 1931: - popolazione residente in n. di 9135; ricoveri effettuati n. 15, tutti negli ospedali di Napoli; degenze pagate dal comune n. 6, qualifiche degli indigenti: n. 2 muratori e n. 1 calzolaio, n. 1 casalinga, n.1 contadino, e n.1 mendicante; anno 1932: -popolazione residente in n. 9310; ricoveri effettuati n. 32, dei quali n. 22 negli ospedali di Napoli, n. 3 nel Policlinico di Roma, n. 2 nell’ospedale di Grosseto, n. 1 in quello di Terracina e n. 1 in quello di Sulmona; ricoveri effettuati per febbre malarica n. 5 di cui n. 2 nel Policlinico di Roma, n.2 nell’ospedale di Grosseto e n. 1 in quello di Terracina – qualifica di tali ricoverati colono, contadino, operaio; degenze pagate dal comune per n. 9 indigenti aventi le seguenti qualifiche: n. 1 operaio, n.1 bracciante, n.1 casalinga, n.1 contadino e n.1 colono, n. 4 muratore; anno 1933: -popolazione residente in n. 9426; ricoveri effettuati n. 17, dei quali 12 negli ospedali di Napoli n. 2 in quelli di Roma, n. 2 nell’ospedale di Velletri, n.1 in quello di Terracina; ricoveri per febbre malarica n. 1 nell’ospedale di Velletri e per TBC n.1 nel sanatorio Caputi – qualifica di tali ricoverati sarto e operaio; degenze pagate dal comune NESSUNA; anno 1934: -popolazione residente in n. 9489; ricoveri effettuati n. 30, dei quali 22 negli Ospedali Riuniti di Napoli n. 2 nel sanatorio Caputi, n. 1 nell’ospedale di Fondi, nell’ospedale Villa Luisa, nell’ospedale Pace, nell’ospedale di Nola, nella Clinica Pediatrica e nell’ospedale di Torre Annunziata; ricoveri per TBC n. 5 di cui n. 1 nell’ospedale di Nola, nell’ospedale di Torre Annunziata, nella clinica pediatrica e n. 2 sanatorio Caputi, per ferita arma da fuoco n. 1 all’ospedale Pace – qualifica di tali ricoverati: arrotino, bracciante, contadino e muratore; degenze pagate dal comune n. 8 di cui n. 4 indigenti di cui n. 2 braccianti, n. 1 contadino e n. 1muratore; anno 1935: -popolazione residente in n. 9513; ricoveri effettuati n. 22, dei quali 13 negli Ospedali Riuniti di Napoli n. 6 nell’ospedale Incurabili, n. 1 nella casa di cura Salus, nell’Ospedale Gesù e Maria e negli Ospedali Riuniti S. Giuseppe e Melorio di S.Maria C.V. anno 1936: -popolazione residente in n. 9655; ricoveri effettuati n. 39, dei quali 16 negli Ospedali Riuniti di Napoli n. 2 all’ospedale di Terracina, n. 1 all’ospedale Incurabili, alla Clinica Ostetrica università di Napoli, al sanatorio S.Maria della Salute, Ospedale Gesù e Maria, all’ospedale S.Maria e S.Galliano di Roma, ospedale di Arienzo, e n. 1 ospedale di Lecce, n.3 all’Albergo dei Poveri, n.4 all’Istituto S. Spirito di Roma; anno 1937: -popolazione residente in n. 9729; ricoveri effettuati n. 9, di cui n. 4 ospedale Incurabili, n.3 Ospedali Riuniti di Napoli e n. 1 ospedale di Nola.

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CAPITOLO SESTO RIVOLTA POPOLARE - CIRCOLO CITTADINO

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Capitolo Sesto A – RIVOLTA POPOLARE – a1- “Premessa” E’ ormai divenuto un dato incontestabile che l’Italia aveva affrontato il secondo conflitto mondiale nella più completa impreparazione. Il disastroso esito del conflitto ebbe, infatti, molti segni premonitori. Uno di essi e forse il più elequente era quello rappresentato dall’inconsistente accumulo di scorte alimentari riservate alla popolazione civile. Questa ultima, infatti, già dal secondo anno del conflitto incominciò a soffrire la fame! La scarsezza delle derrate alimentari che diveniva sempre crescente aveva portato le condizioni generali di vita in cui si dibatteva il popolo italiano in generale e quello meridionale in particolare ad oltrepassare la soglia della criticità. Esse, quindi ancor prima degli armistizi sottoscritti il giorno 8 del mese di settembre dell’anno 1943 nella cittadina siciliana di Cassibile divennero molto tragici accentuandosi ancor di più subito dopo la sottoscrizione del predetto armistizio. Il popolo, infatti, incominciava a gridare pubblicamente pane!, pane! Nel nostro comune, poi, con il protrarsi dei disastrosi eventi bellici, quelle condizioni diventavano sempre più nefaste! Tale condizione di fame tramandata ai posteri con la espressione “ fame nera” é ben descritta nella lettera che un anonimo inviò al Prefetto di Napoli in data 16.10.1941. L’estensore che si firmava come “Un gruppo di popolo infuriato verso il tuo agire” doveva essere un cittadino acculturato più che colto, furbo e sottile. Il ricorso, però, al linguaggio ed alle locuzioni tipiche dei bassifondi accrescono il sospetto che l’estensore non sia un popolano nel senso stretto del termine. Peccato però che l’autore sia ricorso all’anonimato. La lettera, perciò, perde molto del suo smalto pur con tutte le attenuanti della circostanza. La condizione di anonimato, infatti, può offrire un’immagine dell’anonimo autore come quella di chi ha messo la propria intelligenza al servizio della stupidità e i propri occhi per la guida dei ciechi. Questa lettera, intanto, ci dà una prova rimarchevole della superficialità con cui il fascismo affrontò gli eventi bellici. La busta conserva integro l’annullo postale impresso, Esso, che è stampigliato sull’affrancatura apposta sulla busta, è quello che veniva impresso su tutta la corrispondenza che viaggiava allora per il regno d’Italia. Sull’annullo del francobollo incollato sulla busta, infatti, è impressa la parola d’ordine: “ taci ogni notizia giova al nemico.” I fascisti ordinavano di tenere la bocca chiusa, mentre la fame ormai faceva gridare “pane! pane!” E per il popolo “pane” non era pane finché tutti non ne mangiavano, infatti, il suono di quella parola era accompagnato da quello della fame come un corpo dalla propria ombra. L’originale della lettera e della relativa busta è conservata nell’Archivio di Stato di Napoli – Prefettura Gabinetto - 2^ rimessa – fascio 430, fascicolo 9. “ Napoli 16 ottobre 941 Grandissimo puzzolente e strunzoHai mandato a dire a Mussolini che la popolazione è calma e contenta di 200 grammi di pane, tu si no vero chiaveco e cornuto la popolazione sta soffrendo non solo che i figli sono in guerra, ma quando soffrono la fame la povera gente sta per la fila giorno e notte per i carboni e manca il condimento ci puzziamo da fame grandissimo schifose a casa tua non ti manca niente, ma il popolo è sdegnato e ci farà sapere a Mussolini i tuoi comportamenti verso la città, tu sei un porco sei uno delinquente stai accorto che un giorno il popolo ti ucciderà perché non ne può più per i troppi disagi e sacrifici, non si trova niente i nostri figli vogliono il pane e non si può dare perché non basta, stiamo tutti malati per mancanza di nutrimento, tu sei una scarola e non un capo della provincia non sai comandare, sei un latro ed usurpatore ma presto il popolo ti uccide, sei un vigliacco che non pensi per la popolazione la quale è stanca e tu non provvedi a chi aspetti grandissimo 109


carognone per non fare soffrire tutta la popolazione che è affamata per la tua strafotenza perchĂŠ a casa tua tieni da mangiare, sei uno animale senza cuore e senza coscienza- Un gruppo di popolo infuriato verso il tuo agireâ€?.

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a2- “Il 5 OTTOBRE 1943 a Santa Maria a Vico”Nell’anno 1943 anche dopo la sottoscrizione dell’armistizio di Cassibile del giorno otto settembre ’43, e prima che fosse avvenuto lo sfondamento del fronte di Cassino a causa dei continui bombardamenti alleati, profughi e rifugiati sempre più numerosi si riversavano giorno dopo giorno nel nostro comune rendendo le condizioni di vita della popolazione residente ben più critiche di quelle che già erano. In tale condizione e circostanza i santamariani, sostenuti moralmente dalle varie organizzazioni, diedero la massima ospitalità possibile all’immensa massa di sfollati che si riversava nel nostro territorio. Ciascuno di noi può ancora riviverle e, se vuole, conoscerne storie, vicende, quadri di vita e quanto altro interrogando testimoni ancora viventi. Pochi però parlano della vicenda del 5 ottobre 1943! Non mi attribuisco il dovere di cronaca sui fatti di che trattasi anche se può competere a me il dovere di riportare pure i motivi privati delle azioni che il popolo volle compiere nella circostanza come emergono dai documenti ancora esistenti nell’archivio comunale. Mi limito solo ad annotare gli avvenimenti che, é bene chiarirlo, non avevano nulla di folcloristico! La tensione, il rancore e la povertà in cui era costretto a vivere il popolo non riuscì a far da freno ai suoi istinti. Il popolo, infatti, fu catturato ed indotto alla sedizione che sfociò nella incruenta rivolta popolare non solo per la fame ma per il protrarsi e per l’aggravarsi della impunita e spudorata corruzione che coinvolgeva tutto l’apparato amministrativo del comune e delle articolazioni statali esistenti sul territorio. Il CINQUE OTTOBRE 1943, il popolo con le sue vecchie e stanche facce, con i suoi corpi malati, con i suoi occhi divenuti miopi e sottoposti a dura prova, imitando il vigore sportivo dei giovani ed armato alla meglio con mazze, bastoni, tridenti, roncole, coltelli ed armi, si recò alla casa di un vecchio sindaco: il prof. Giuseppe Cioffi. Costui era stato amatissimo insegnante elementare, stimatissimo sindaco ed era stato anche uno dei pochi cittadini non collusi con il fascismo. I rivoltosi dopo aver sinceramente riconfermata la illimitata fiducia nella sua capacità di governare, prelevarono il vecchio maestro e dopo averlo afferrato con le dita massicce delle loro ruvide e callose mani lo posero a capo della rivolta. Con lui a capo si diressero al comune. Quivi giunti buttarono fuori del palazzo municipale tutto il personale e gli amministratori. I predetti vistisi a mal partito poi si affrettavano a lasciare gli uffici senza opporre resistenza. Il palazzo del comune fu lasciato nelle mani del popolo che, pur non comprendendo il significato provvisorio di quel successo, prese possesso del comune. Questa circostanza agli occhi dei rivoltosi appariva come un vittoria decisiva. Questi ultimi, infatti, imposero il vecchio professore Cioffi a sindaco del comune. L’atto di imperio con il quale il prof. Cioffi venne acclamato sindaco da parte dei cittadini e la susseguente accettazione da parte dell’investito produsse un brivido nuovo tra la folla. Quella sensazione nuova somigliava un poco ad un’altra, a quella che generava la campana che pur producendo sempre il vecchio suono diffonde un brivido che si avverte sempre come più nuovo e diverso sopra le teste degli uomini. Essa pervase quella folla tumultuante, che era come ubriacata, dopo aver temerariamente cercato di abbattere il potere e dopo essersi trovata ad averlo abbattuto e ad averlo afferrato, era in una situazione irreale che sembrava irraggiungibile da mano umana. Le malferme autorità statali, che erano l’immagine di un potere statale divenuto instabile, allorché appresero la notizia, non fecero altro che prendere atto della volontà popolare. Esse, infatti, nella persona del reggente la prefettura di Napoli, al quale formalmente era attribuita l’autorità di nominare il capo del governo locale, previo tacito assenso espresso delle autorità militari alleate, nominarono il prof. Cioffi “Commissario” al comune. Le comunicazioni ed i provvedimenti ufficiali adottati dalle autorità non riportano traccia della sommossa ma lasciano trasparire qualcosa sulla imposizione del prof. Cioffi a capo dell’amministrazione civica da parte del popolo santamariano. Cronologia dei fatti:

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a3 – “Lettera dell’avv. Giuseppe BERNARDO”Il 9 ottobre 1943 con prot. n. 5878 il Commissario prefettizio al nostro Comune, avv. Giuseppe Bernardo, inviava a S.E. Il prefetto di Napoli la seguente lettera: “A seguito della dimostrazione Popolare verificatasi il cinque corrente mese durante la quale venne accompagnato sulla casa Comunale il Signor Cioffi Giuseppe fu Alfonso per assumere la carica di Capo del paese e nell’intento di evitare qualsiasi incidente, sento il dovere di allontanarmi dalla carica che mi venne conferita da Vostra Eccellenza con decreto del due agosto u.s. n. 8297 Gabinetto.= IL COMMISSARIO PREFETTIZIO - avv. Giuseppe Bernardo.

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a4 – “Relazione dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e del Segretario Comunale” Il 12 ottobre 1943, con prot. n. 5879, il Comandante della Brigata R.G. di Finanza di Santa Maria a Vico, il Segretario Comunale ed il Comandante della locale Stazione RR.CC. inviavano in forma congiunta e sottoscrivendola una missiva a S. Ecc. il Prefetto della provincia di Napoli avente come oggetto: Dimissioni del Commissario Prefettizio . Tale documento, che si trascrive e si riproduce di seguito, è conservato nell’Archivio di Stato di Napoli – Prefettura Gabinetto- 2^ rimessa – fascio 430, fascicolo 3: “ Il sig. Commissario Prefettizio Avv. Giuseppe Bernardo ha rassegnato le dimissioni dalla carica in seguito a sommossa Popolare verificatasi il giorno 5 u.s. come da unita lettera ( riproposta innanzi n.d.a.). Dal popolo stesso venne acclamato quale Capo del Comune il Sig. Prof. Cioffi Giuseppe fu Alfonso e fu Carfora Antonia nato e domiciliato in questo Comune. Il Sig. Cioffi non ha mai appartenuto al disciolto partito fascista; ricoprì la carica di Sindaco di questo Comune prima dell’avvento del fascismo. Per le sue qualità morali e per la preparazione profonda amministrativa è l’unica persona del luogo che può disimpegnare degnamente la carica di Capo dell’Amministrazione. Il Sig. Cioffi fin dal giorno 5 u.s. si moltiplica affinché vengano superate tutte le difficoltà dell’attuale delicato momento.

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a5–“ Nomina ( convalida) del prof. Cioffi a Commissario al Comune” La Prefettura di Napoli in data 14 ottobre 1943 accusò ricevuta delle predette note al n. 13919 del prot gen.. In pari n. di prot. e data emise il seguente provvedimento: “Visto le dimissioni rassegnate dall’Avv. Giuseppe Bernardo dalla carica di Commissario Prefettizio del Comune di S. Maria a Vico; Considerato che occorre provvedere alla sostituzione del predetto Commissario; Visto l’art. 19 del Testo Unico della Legge Comunale e provinciale approvato con R.D. 3 marzo 1934 n. 383; DECRETA il Prof. Cioffi Giuseppe, residente in luogo, è nominato Commissario Prefettizio per la temporanea amministrazione del Comune di S. Maria a Vico, con funzioni gratuite, in sostituzione dell’Avv. Giuseppe BERNARDO dimissionario. Il V. PREFETTO VICARIO Reggente la Prefettura - ( Spirito) - Timbro e firma

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a 6 – “Relazione del prof. CIOFFI” Il professore Cioffi, che come ho già detto è stato una nobile figura di irreprensibile educatore e di sagace amministratore civico, volle offrire al suo comune, al suo popolo ed ai suoi allievi l’estrema testimonianza di un amore eroico allorché accettò sulle proprie annose, delicate e stanche spalle il pesante fardello che il popolo infuriato gli aveva caricato. La lotta per il ristabilimento della legalità attraverso l’attuazione di un corretto funzionamento delle istituzioni e per l’alleviamento degli stenti generati dalle condizioni di vita, rese impossibili, nelle quali era costretto a vivere il popolo divenne impari. Ogni attimo di ogni giorno lo rendeva sempre più consapevole che né il suo innato senso del dovere, né la sua ferrea volontà poteva contribuire a rendere il buio meno buio. Gli avvenimenti mostravano sempre il medesimo aspetto - una sconfitta simile all’altra -, - un nemico simile al suo nemico -, la fame che, sfuggita alle leggi terrene, continuava la sua mostruosa corsa e diveniva un alibi sempre più inattaccabile che rendeva impuniti gli impiegati comunali e pubblici, le forze dell’ordine e le rappresentanze istituzionali; il popolo, poi, dopo aver ritenuto di aver conseguito una vittoria decisiva e dopo aver abbandonato su quelle vecchie e delicate spalle l’immane peso di una condizione mortale, era sparito, mentre i rinati partiti presenti sul territorio erano già divenuti simili a baionette difficili da distinguersi gli uni dagli altri. Ricomparvero di nuovo i “borghesi” e gli “operai” che erano nascosti e sparsi per tutto il paese come gli stormi delle cornacchie che la rivolta e la guerra aveva lasciato dietro di se e si sostituirono alla gente. Quest’ultima, pur memore di aver consapevolmente ed autonomamente prelevato il vecchio sindaco a viva forza dalla sua vita familiare tranquilla e lo aveva imposto a “capo” del comune per il suo zelo illimitato e per la sua incorruttibilità, come un esercito in rotta si riparava a casa! Il poveretto, infatti, non solo si trovò a districarsi tra le sacrosante richieste di sopravvivenza del popolo ma a fronteggiare a viso aperto la corruzione, l’insensibilità e l’infingardaggine dell’apparato comunale e delle forze dell’ordine. Il professore Cioffi, quando si rese conto che contro il suo senso del dovere, contro la sua volontà e per un maligno destino stava per fare la fine del capitano al quale è andata a fondo la nave ed è conservato come elemento estraneo alla vita sulla terra, si dimise con la seguente lettera prot. n. 5910 che inviò in data 10.12.1943 al Prefetto di Napoli e da questo ultimo assunta al n. 15507 del protocollo generale della R.Prefettura in data 11.12.1943: “ Eccellenza Prefetto Napoli Prego V.E. di prendere un sollecito provvedimento perché io non posso stare più sul Comune. Questa gente è incontentabile, insopportabile. Occorre qui un Commissario militare, occorre un subcommissario che vada e venga da Napoli e riferisca all’Ufficio Alimentazione e chieda. Noi diamo 80 grammi di farina a persona oppure 100 grammi di pane quasi ogni giorno. Dico quasi perché la farina che abbiamo dall’Ufficio Alimentazione non è sufficiente. Non siamo 7800, come crede il detto Ufficio, ma con gli sfollati da Napoli e coi soldati che son ritornati a casa e con quelli che vengono carichi di figli e senza mezzi dai luoghi dove si combatte siamo circa 12000. Quindi la farina non è sufficiente. Pensavo ieri di chiedere appunto un supplemento di farina quando un’altra rivolta. Che si chiedeva da quella gente tumultuante e minacciante? Farina, pane, olio, fave, crusca ed altro. I carabinieri, le guardie di Finanza, i Vigili comunali? Questi signori non fanno proprio niente e per me sono dei veri sfruttatori. Quando avviene una rivolta scompaiono, appaiono quando tutto è finito. Da solo che posso fare io?

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Ho chiesto finora un coadiutore e non mi si è dato, ho chiesto il segretario e non mi si è dato. Che posso fare io da solo? Debbo pensare all’approvvigionamento o alle altre cose del Comune? Qui, sul Comune, tutto è in iscompiglio. Amministratori sciocchi finora, impiegati più sciocchi, e non voglio dire altro. Sono da un mese e mezzo sul Comune e mi sento eccessivamente stanco. Occorre qui lavoro, lavoro e occorrono mezzi sotto ogni punto di vista. V.E. provveda subito perché io da oggi in poi declino l’incarico di Commissario e sul Comune non ci vado più. Occorre un Commissario militare, ripeto, per tenere a freno tutta questa gente. Ossequi. - Commissario Prefett. - Timbro e firma - S. Maria a Vico, 10/12/’43. A sessantacinque anni di distanza lo scritto del prof. Cioffi conserva tutta la sua viva e palpitante attualità. Resta in noi ed in me l’amarezza di dover prendere atto della nostra incapacità dimostrata nel non aver saputo o nel non aver voluto iniziare la costruzione di impalcature istituzionali capaci di bonificare una società che era intrisa del sangue vermiglio di tanti e poi tanti morti per farla divenire più giusta, più umana e più vivibile.

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Atto di nascita del 1.5.1872 e di morte del il 20.1.1944, del professore CIOFFI.

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Il Professor Cioffi avvertiva che il vuoto creatosi intorno a lui diveniva giorno dopo giorno diveniva sempre più largo. Egli che, pur si sentiva come una campana dalla quale si era staccato il battaglio e che continuava ad oscillare muta e senza eco, pur sempre metallo e già l’ombra di una campana, continuava con lavoro assiduo a dedicarsi alla cittadinanza. Pochi giorni dopo aver scritto la lettera innanzi riportata, mentre era dedito all’espletamento delle sue funzioni amministrative fu colpito da infarto. Fu trasportato a casa ed il 20.1.1944 morì tra il compianto unanime di quella stessa popolazione che sotto la sua guida si era accesa di brevi scintille come un incessante fuoco di artificio, che al suo seguito si era infiammata come dal nulla, lo aveva imposto con entusiasmo alla guida di Santa Maria a Vico e che si era spenta nel nulla secondo le norme di un’inerzia che non ha fine. Le lacrime versate su quella bara in quel tempo di guerra espressero anche una speranza che purtroppo morì all’alba. A 7 –Regio Decreto Legge 4 aprile 1944, n. 111 ( in Gazz. Uff., serie speciale, 22 aprile 1944, n. 21). – Norme transitorie per l’amministrazione dei Comuni e delle Provincie. Caduto il fascismo, scompare la figura del podestà e, stante lo stato di necessità a causa della guerra, nelle more di poter indire normali elezioni amministrative, si dettano norme transitorie per l’amministrazione dei comuni e delle provincie. Si riporta solo la parte che attiene alle amministrazioni comunali come segue: “ art. 1: Ogni comune ha un sindaco ed una giunta municipale. Il sindaco e gli assessori municipali sono nominati dal prefetto. Essi possono essere revocati dal Prefetto per inadempienza dei doveri d’ufficio o per motivi di ordine pubblico. Contro i provvedimenti di revoca non è ammesso gravame in sede giurisdizionale o amministrativa. Art.2: Il sindaco, in casi di assenza o impedimento, è sostituito dall’assessore delegato, che viene nominato con deliberazione del sindaco approvata dal prefetto. Il sindaco, inoltre, può affidare agli assessori speciali incarichi nell’amministrazione del Comune. Il sindaco convoca e presiede la Giunta municipale, stabilendo gli affari da trattare nelle singole adunanze, ed esegue le deliberazioni della Giunta stessa. art.3: Spetta alla Giunta municipale di deliberare sulle materie per le quali nel testo unico 4 febbraio 1915, n. 148, modificato con il decreto 30 dicembre 1923, n.2839, era stabilita la competenza della Giunta e del Consiglio municipale, salvo le disposizioni delle leggi speciali in vigore. Omissis art. 7: Oltre i casi previsti dal Testo unico 4 febbraio 1915, n. 148, non possono essere nominati all’ufficio di sindaco, di presidente, assessore comunale, deputato provinciale e membro elettivo della Giunta provinciale amministrativa coloro che si trovano in una delle condizione di cui all’art.1 del R. decreto-legge 25 dicembre 1943, n.29/B.

art. 8: La composizione,la convocazione e il funzionamento della Giunta comunale e della Deputazione provinciale sono regolate dalle disposizioni del testo unico 4 febbraio 1915, n.148, modificato con R. decreto 30 dicembre 1923, n. 2839. Le deliberazioni del sindaco, della Giunta municipale, del presidente e della Deputazione provinciale sono soggetti ai

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controlli di legittimità e di merito attribuiti agli organi governativi dalle vigenti disposizioni di legge. Omissis art. 13: Sono abrogate le norme del testo unico 3 marzo 1934, n.383, e successive disposizione contrarie o incompatibili con il presente decreto. Omissis. art. 14: Il presente decreto, che entrerà in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella “Gazzetta Ufficiale” del Regno – serie speciale – sarà presentato alle Assemblee legislative per la conversione in legge. Il Ministro per l’interno, proponente, è autorizzato a presentare il relativo disegno di legge.” a 8 – “Edificio scolastico di piazza Roma intitolato al Prof. CIOFFI” La Giunta comunale presieduta dal Sindaco prof. Domenico Pelliccia nella seduta del 19.11.1944 adottava il provvedimento n. 131 concernente: “Intitolare l’edificio scolastico di Santa Maria a Vico al prof. GIUSEPPE CIOFFI” che si riproduce: “La Giunta: presenti sig. Prof. Bernardo Giuseppe, sig. Nuzzo Domenico, sig. Carfora Luigi assessori titolari, sigg. De Franciscis Alfonso e Perreca Gabriele assessori supplenti, assenti: assessore sig. Crisci Antonio. Assiste la seduta il segretario comunale sig. rag. Vito De Virgilis; Sentita la proposta dell’assessore De Franciscis Alfonso circa l’intestazione dell’edificio scolastico di S.Maria a Vico al defunto prof. Giuseppe Cioffi fu Alfonso; Considerato che il compianto prof. Cioffi oltre ad essere un educatore che ha insegnato nelle scuole elementari di questo Comune per molti anni, ha ricoperto la carica di Sindaco di S. Maria a Vico prima dell’avvento del fascismo e poi ancora subito dopo l’arrivo delle truppe alleate; Ritenuto che il prof. Cioffi per la sua integrità di educatore e di amministratore sempre in contrasto con le idee e le manifestazioni del cessato regime, merita di essere ricordato ai posteri, ad unanimità si accoglie la proposta e DELIBERA Intitolare l’edificio scolastico di S. Maria a Vico al compianto concittadino prof.Giuseppe Cioffi fu Alfonso.” B - CIRCOLO CITTADINO – Il frammento, che ho estratto dalla vicenda articolata e complessa, del Circolo Cittadino – la più antica e vivace associazione non solo del nostro comune tuttora in rinnovato fervore di attività – e che ho inserito in questo lavoro perché concorra alla formazione della “memoria”, necessita per la sua comprensione di una premessa che diradi le nebbie che avvolgono assieme ad esso una realtà più vasta di cui ne è figlio: “la società santamariana”. La vicenda della nostra piccola comunità, pur non essendo raccolta in pubblicazioni sistematiche, ci tramanda aspetti e peculiarità non rinvenibili in tutta la storiografia meridionalistica tuttora canonizzata. Gli estensori di quest’ultima non le volevano far assumere caratteri valevoli per tutto il meridione d’Italia come oggi ancor si ritiene, ma avevano voluto tramandare immagini di vita di singole comunità che insistevano nel vastissimo ed articolatissimo territorio che comprendeva i mazzoni, il matese, il sannio, l’irpinia, il salernitano, l’apulo-salentino, il lucano, il calabro fino al siciliano incluso, ed escludeva il restante e cioè quello della provincia di Napoli, della città di Napoli e quello che va dalla città di Napoli alla nostra valle. Non è questo il momento o il 125


luogo idoneo per presentare un’analisi puntuale degli aspetti e delle peculiarità di questa parte di territorio escluso per compararla con quella canonizzata per esaltare, anche, la grossolanità dell’abbaglio in cui sono incorsi quanti hanno ritenuto e ritengono che quelle pagine siano comuni e valide per tutte le comunità che erano stanziali nelle singole realtà di quello che fu il regno di Napoli e di Sicilia. Chi vuol far divenire “memoria” la società esitente sul nostro territorio comunale a partire dal 1700 non incapperà in un’impresa particolarmente disagevole. La possibilità di consultare atti ufficiali certi ed inappuntabili esistenti ancora in buono stato di conservazione in archivi pubblici e privati attinenti a passaggi di proprietà di beni immobili, non disgiunti da quelli relativi ad affari di giustizia, di culto e varie offre sufficienti agevolazioni perché l’impresa sia coronata dal successo. Da detti atti apprendiamo, tra l’altro, che dall’inizio del 18° secolo i meccanismi di controllo della proprietà terriera, che erano costituiti dalla centralità dei proprietari fondiari residenti in Napoli e nelle altre località in cui si esercitava il potere dello stato, incominciavano a lasciare progressivamente posto ad una struttura che deteneva il controllo nel territorio in cui si trovavano le proprietà. Nella nostra valle la “famiglia contadina” deteneva in modo esclusivo quella struttura di controllo. La solida rete di rapporti familiari ed interfamiliari che si rafforzava sempre di più tra quelle famiglie che insistevano nei vari casali e la esecuzione di un lavoro comune come pratica sociale avevano rafforzato tanto quella struttura di potere che riuscì a farsi riconoscere come “comune autonomo” staccandosi da Arienzo. Essa, dopo essersi costituita in società comunale, continuò a sviluppare una qualità di vita che si arricchì sempre di qualcosa di nuovo grazie all’interazione responsabile con altre esperienze che maturavano attraverso iniziative economiche, commerciali ed artigianali saldamente legate a quella primaria agricola e consolidò la sua struttura di potere locale. La caduta dei “borboni” aggredì progressivamente lo smalto di quelle specificità che diveniva sempre più opaco fino a raggiungere all’inizio del 1900 il grado più basso della sua opacità. Questa ultima si manifestò con la spaccatura verticale in due tronconi della società santamariana. Da una parte la borghesia, composta dalla famiglia contadina locale che oltre a detenere lo 80% del patrimonio immobiliare e terriero influiva sul restante 20% che si apparteneva a quella non residente ed al clero, occupava tutto il settore burocratico, esercitava tutte le libere professioni, controllava tutte le attività commerciali, artigianali ed industriali ed esprimeva tutta l’elite politica. L’altra parte si ritrovava in un gruppo sociale composito, formato di manodopera che nella quasi totalità veniva periodicamente impegnata in lavori sia nel settore primario che in quelli altri ad esso collegati, da coloni e da lavoratori stabilmente occupati. In quel passaggio di secolo la borghesia santamariana possidente e benestante iniziò a prendere coscienza che il suo potere sul territorio iniziava a perdere l’antica certezza. La concessione del suffragio universale maschile - non fu accordato il voto alle donne perché si riteneva che esse avrebbero potuto favorire l’avanzata dei cosiddetti partiti clericali - a tutti i cittadini del regno senza distinzione di classe e di censo fu la molla che fece mettere le ali ai piedi di quella parte più attiva della borghesia santamariana. Questa incominciò ad allentare fino ad annullarne l’alleanza con la decadente nobiltà napoletana che, peraltro, aveva acquisito nuovi pregiudizi di classe. Meditò di dover ricostruire la sua identità locale attraverso la ricerca attiva di un nuovo percorso nel quale tutti si potevano ritrovare. Incominciò, quindi, un cammino di rivalorizzazione dei rapporti familiari ed interfamiliari che li legavano al territorio, ad esaltare le motivazioni che aiutavamo ad evitare l’insorgere di conflitti e di instabilità e che sfociassero in percorsi di indirizzo verso prospettive sociali e culturali articolate e flessibili, le uniche capaci di tutelare quel potere reale conquistato ed ancora detenuto che era oggetto di continue e crescenti aggressioni da parte dello stato che appariva sempre più “predone”. Abbandonò il vezzo comune a tutta la borghesia meridionale, da noi coltivato individualmente, di passare le giornate ad escogitare metodi e procedimenti attraverso i quali “fregare” lo stato che con le sue gabelle, talvolta 126


particolarmente odiose, prosciugava progressivamente le loro risorse. Il nuovo cammino si presentava più aspro e difficile delle previsioni tanto da rischiare di essere abbandonato. Ma la casuale idea di costituire un’associazione intesa come entità collettiva cittadina che reagisse ad un’identità oppressiva imposta dall’esterno e che reinventasse le modalità stesse di essere società nella quale quella parte avrebbe potuto riconoscersi e relazionarsi appianò il cammino. La parte più attiva di quella borghesia diede inizio alla costituzione del nuovo organismo che schiuse alla luce nel 1909. A tale nuova entità imposero il nome di “Circolo Cittadino”. Esso venne concepito come una continua sfida all’automiglioramento. Venne, infatti, dotato di una biblioteca che si arricchiva progressivamente di nuovi volumi, si iniziò a produrre qualcosa che non poteva essere progettata a tavolino. Iniziò così una storia di emancipazione. Divenne da subito una forma di resistenza politica in un contesto di opposizione. Convivevano, infatti, tutte le diverse tendenze politiche. Riuscì anche a far coincidere la resistenza politica in un contesto di opposizione. Le avanguardie giovanili napoletane del modernismo sono uscite anche da esso. E’ stato come un’ape che difende il suo pungiglione ogni volta che ha difeso i poteri di indignazione, di resistenza e di protesta. Da subito è stato ritenuto il polso non solo di Santa Maria a Vico ma dell’intera valle. E’ divenuto dai suoi albori un oggetto che, come tutti gli oggetti, non ha conosciuto la menzogna e l’automistificazione, non ha detto addio alla verità ma la porta sempre con sé. Non ci ha lasciato ed in silenzio ha finora trionfato sulla morte e sta parlando del nostro passato a quelli che ne hanno raccolto l’eredità. Il popolo minuto non vi era ammesso. Questo ultimo, perciò, indirizzava verso la nuova istituzione cupide occhiate offensive. Il circolo attraversò momenti difficili. Uno di tali momenti, che riporto, è quello che acadde nell’anno 1944. In quell’anno, essendo da poco caduto il fascismo, un’esigua minoranza di quella parte del popolo escluso – i comunisti – si era stancata di gettare quelle cupide occhiate di rimprovero al circolo ed aveva allontanato da sé il desiderio di potervi essere ammessa perché ne aveva visto sminuire il potere e già pregustava la gioia di poterlo distruggere. I comunisti, però, che dal periodo prebellico elaboravano programmi di minima e di massima tendenti per l’immediato o a conquistarlo o a distruggerlo, indussero il prof. Pelliccia ad assumere provvedimenti di chiusura del circolo. Il prof. Pelliccia, esponente di prestigio del PCI locale e socio del Circolo Cittadino, frattanto, era stato nominato sindaco dal prefetto di Napoli in forza della legge 4.4.1944 n.111. Egli comunista, pertanto, divenne il primo ed unico sindaco dal dopo fascio ad oggi espressione di quella formazione politica a reggere l sorti del nostro comune. Gli originali e le trascrizioni dei documenti riportati sono conservati nell’Archivio di Stato di Napoli – Prefettura – Gabinetto- 2^ rimessa - fascio 430.

b1-“Lettera del prof. Salvatore Nuzzo al Prefetto di Napoli”Il prof. Salvatore Nuzzo, a nome del Consiglio Direttivo dell’Associazione Giovanile Studentesca, il giorno 7.9.1944 scriveva al Prefetto di Napoli la seguente lettera: “ In seguito ad ordinanza del Sindaco del Comune di S. Maria a Vico, del giorno 4 novembre, il “ Circolo Cittadino” è stato chiuso. Il provvedimento lede direttamente gli interessi della gioventù studiosa di S.Maria esistendo nel sunnominato Circolo una enciclopedia Treccani utile agli studenti e sovente da noi consultata: l’Associazione giovanile studentesca, da tempo costituitasi nel nostro paese ed a cui hanno aderito tutti gli studenti locali di grado superiore, in numero di circa 60, fruiva settimanalmente dei locali del circolo dove teneva conferenze con fini esclusivamente culturali ed educativi: conferenze utilissime alla massa studentesca. Agli studenti locali era stato altresì permesso di consultare i volumi esistenti nella ricca biblioteca. 127


Ora ci pregiamo di sollecitare un provvedimento di V.E. inteso a dirimere la vertenza e a determinare la situazione, tenuto conto dell’utilità del Circolo nei nostri riguardi e per ciò che riguarda particolarmente noi. p. Il Consiglio Direttivo dell’associa zione Giovanile Studentesca F/to Prof. Salvatore Nuzzo”.

b2 –“Lettera di alcuni soci al Prefetto di Napoli”Successivamente anche i soci sigg. De Lucia Samuele, Migliore Alfonso, De Lucia Raffaele ed altri, il 9 settembre 1944, inviavano a S.E. il Prefetto di Napoli una loro missiva dal seguente tenore: “ Con ordinanza del 4 Sett. 1944, il Sindaco di S.Maria a Vico, quale Ufficiale di P.S., ha disposto la chiusura del CIRCOLO CITTADINO, in considerazione che il patrimonio mobiliare di detta associazione sia appartenente allo Stato, perché di pertinenza di associazione dipendente dal partito fascista, ed adduce a giustificazione “ motivi di ordine pubblico”. Contro tale ordinanza i sottoscritti ricorrono a V.E. Il Circolo Cittadino, associazione a carattere ricreativo, culturale, è sorto in S.Maria, sin dal lontano 1909, e di esso fa parte il migliore elemento cittadino, e da esso son partite tutte le manifestazioni di cultura, di patriottismo, di sport. Il patrimonio è stato costituito, nella lunga vita dell’associazione, con provvide iniziative e con oculata amministrazione, e tutto quanto si trova nella sede sociale è di data antica, il biliardo è del 1920, la biblioteca è del 1919, e questa si è man mano ampliata sino a raggiungere circa 500 volumi, la radio è del 1926, i divani del 1912, ecc. Solo nel 1938 il Circolo Cittadino aderì al Dopolavoro per non essere soppresso, e, alla caduta del fascismo, riprese le sue libertà e ricollocò la vecchia iscrizione che aveva conservata ed occultata. Lo spirito dell’associazione non è stato mai fascista, e la maggioranza dei soci non ha mai avuta la tessera, cosa che dette luogo a minacce e persecuzioni. Ora, in riconquistata libertà, il Sindaco provvede in modo che il peggiore avversario non avrebbe attuato. Interrogato, opportunamente, risponde: nel circolo si è censurata l’amministrazione ed ho provveduto con la chiusura. Ad una rappresentanza del Consiglio che si era recato da lui ha detto che egli era stato premurato ad agire in tal modo. Ad altri ha detto che gli si era richiesto il provvedimento. In ogni caso: per nulla era in pericolo l’ordine pubblico. V.E. esaminerà se l’ordinanza non pecchi di eccesso di zelo o di illegalità. In regime di riconquistata libertà non si può impedire che in una raccolta di persone, di esperienza, di cultura, indipendenti, due o tre si scambino le proprie idee e censurino un atto amministrativo. Questo è il senso di libera critica, in vigore fin dal 1922 e ripreso 21 anni dopo, in un’atmosfera di risorgente libertà. Se il Sindaco e qualche assessore si sono di ciò intesi offesi possono adire il magistrato, ma non si può spingere un provvedimento contro tutta un’Associazione, che è decoro del Comune e di una necessità; adducendo inesatti motivi giustificativi e producendo danno morale e materiale alla collettività. Questi sono metodi caduti col fascismo. Non tutti sono disposti ad osannare, e sempre!

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Il plauso deve venire dal bene operare, non dall’imposizione e dalla persecuzione. Ed il provvedimento risente di tali qualità riprovevoli. Non è qui il caso di discutere gli apprezzamenti critici, ma preghiamo l’Ecc. V. di esaminare l’operato del Sindaco e voler disporre la riapertura della sede sociale, non potendo noi, collettività e persone, sottostare alla superficialità di un provvedimento, che pecca di illegalismo, e che mette, per l’avvenire, in pericolo la nostra condotta e la nostra libertà. Il rappresentante legale dell’Associazione ha provveduto in via legale, noi facciamo presente all’E.V. il fatto, perché voglia considerare, fatta ogni indagine, se sia oltre possibile mantenere ad un posto delicato e responsabile chi agisce con poco tatto, faciloneria, superficialità, usando della legge, garanzia dei cittadini, per propria soddisfazione e sua libito. Con la dovuta osservanza. S. Maria a Vico 9 Sett. 1944 - F/ti Samuele De Lucia, Alfonso Migliore, De Lucia Raffaele ed altri. b3 – “Nota del Gruppo Caserta dei reali carabinieri”Il Gruppo di Caserta della Legione territoriale dei carabinieri reali di Napoli in data 11 Settembre 1944 con n. 38/53 di prot. R. P. inviava alla Regia Prefettura – Gabinetto – di Napoli la seguente lettera avente ad oggetto: Chiusura del circolo “CITTADINI” di S. Maria a Vico. Di tale lettera la prefettura stessa ne accusava ricevuta in pari data al prot. 11951: “ Comunicasi che, in data 5 corrente, il Sindaco del comune di S. Maria a Vico, Prof. PELLICCIA Domenico, ha fatto chiudere il circolo “ CITTADINI”, posto in quella via Appia n° 208. I soci, che ascendono a circa 60, sono quasi tutti professionisti, impiegati e pensionati della Stato. Tale circolo fu fondato nel 1909. Successivamente, ha cambiato diverse denominazioni assumendo anche quella di “Dopolavoro”. Non appena caduto il regime fascista riacquistò la vecchia denominazione. Poiché nell’ordinanza emessa, il Sindaco accenna alla tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, fra i soci del predetto circolo regna del malcontento anche perché alle rimostranze del Presidente, il Capo del Comune si è fatto sfuggire la scusa di essere stato indotto da altri ad adottare tale provvedimento. Per tali fatti il Presidente del circolo ha inoltrato un esposto alla Regia Questura di Napoli protestando contro il provvedimento adottato dal Sindaco prof. PELLICCIA, ritenendo che detto provvedimento è del tutto arbitrario. La colpa della chiusura del predetto circolo viene attribuita al Sindaco ed agli inscritti al Partito Comunista. E’ stato ordinato che l’Arma locale si mantenga vigile, segnalando subito eventuali disordini che possono verificarsi. IL MAGGIORE COMAMDANTE - (Erennio del Grosso) – Timbro- Carabinieri reali Gruppo di Caserta – e firma. b4 – “Nota dei carabinieri di Maddaloni”Anche la Legione Territoriale dei Carabinieri Reali di Napoli – SEZIONE di MADDALONIinoltrò alla Regia Questura di Napoli una raccomandata contenente la lettera n. 328/13=I di prot. Div. II^ avente ad OGGETTO: Circolo Cittadino di S. Maria a Vico – Informazioni. “ In merito al ricorso prodotto dal Presidente del Circolo Cittadino di S. Maria a Vico Dott. Alberto Ruggiero, è risultato quanto appresso:

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Dei motivi addotti da quel Sindaco nell’ordinanza di chiusura del 4 Settembre 1944, solo quello per motivo di ordine pubblico, è risultato veritiero, in quanto vi erano effettivamente minacce di rappresaglia, da parte dei più accesi antifascisti di S.Maria a Vico, siccome buona parte dei componenti del circolo stesso, avevano rivestito durante il periodo del regime fascista, cariche politiche e direttive. Difatti lo stesso Dott. Ruggiero, fu vicesegretario del fascio, il cassiere del circolo De Lucia Raffaele fu ex componente del direttorio e capo settore e fra i soci quelli più in vista sono Vigliotti Pasquale e Carfora Alfonso, ex segretari politici; Migliore Alfonso, sciarpa littoria e marcia su Roma, ed il dott. De Nicola Antonio ex Ufficiale della milizia. In merito all’appartenenza del mobilio è risultato che questo è di proprietà dei soci fondatori del Circolo, ad eccezione dell’enciclopedia, che fu una donazione fatta, circa un anno fa, del defunto ingegnere Ettore MOLA, alla gioventù studiosa di S. Maria a Vico. In quanto alla denominazione del Circolo, questo, dal 1909, epoca della sua fondazione, fino all’avvento del fascismo, veniva chiamato Circolo Cittadino, durante il periodo fascista e fino al dicembre 1943 Dopolavoro Professioni ed Artisti, ed in seguito riprese nuovamente la sua vecchia denominazione. Il Circolo conta una sessantina di soci, dei quali, attualmente solo una ventina sono professionisti. Si tenga presente che una eventuale riapertura del Circolo verrebbe appresa dal pubblico con indifferenza, sempreché i componenti del consiglio d’amministrazione del Circolo medesimo non siano quelli compromessi col passato regime. Da notizie assunte presso il Procuratore delle Imposte di Maddaloni non risulta che nell’agosto 1943 i beni del suddetto circolo siano stati inventariati e sottoposti a confisca. Si ritorna l’esposto. Il Maresciallo Maggiore - Comandante la stazione -F/to Giuseppe Napoletano. b5- “Nota del Prefetto di Napoli al Sindaco di S.Maria a Vico”A seguito di tutto ciò in data 17.10.1944 il Prefetto di Napoli invia al Sindaco di S. Maria a Vico la nota concernente: Circolo Cittadino di S. Maria a Vico. “In relazione all’ordinanza n. 1869 in data 4 settembre c.a. con cui la S.V. ha disposto la chiusura del circolo in oggetto indicato faccio osservare che il provvedimento in parola esula dalle attribuzioni di codesta Autorità locale di P.S. ma rientra nell’esclusiva competenza di questa prefettura a termine degli art. 208 e 210 della legge di pubblica sicurezza. Ciò premesso e perché d’altra parte il provvedimento può essere emesso da questa Prefettura, solo nei casi di omissione oppure di falsità ed incompletezza delle dichiarazioni previste dall’art. 209 detto citato, oppure in quello in cui sia stato accertato che l’associazione svolga una attività contraria agli ordinamenti politici costituiti nello Stato, prego comunicare se nei confronti di detto circolo ricorre qualcuna delle condizioni predette. E ciò indipendentemente dalle circostanze che il patrimonio mobiliare del circolo stesso sia di pertinenza del soppresso dopolavoro Professionisti ed Artisti e, quindi, soggetto a confisca in favore dello Stato circostanza quest’ultima che non avrebbe potuto e dovuto giustificare il provvedimento illegalmente emesso dalla S.V.. La prego rispondere con ogni sollecitudine, disponendo che il Circolo Cittadino resti ancora temporaneamente chiuso fino a ché questa Prefettura non avrà definitivamente deciso in merito. IL PREFETTO - F/to

b 6 –“Lettera del Sindaco PELLICCIA”130


Il Sindaco, prof. Domenico PELLICCIA, in risposta a 18.10.1944 n. 1012687 div. PS ad oggetto: Circolo cittadino di S. Maria a Vico, il 28 ottobre 1944 inviava alla R. Prefettura di Napoli una riservata avente n. 2 di prot.: “In merito alla nota in oggetto credo opportuno far rilevare che il provvedimento di chiusura del circolo cittadino di S. Maria a Vico è pienamente legale, contrariamente a quanto asserisce cotesto ufficio, in quanto nella mia ordinanza del 4-9-44 è esposto tra l’altro il motivo di ordine pubblico per il mantenimento del quale suffraga l’art.1 della legge di Pubblica Sicurezza T.U. 18-6-1931 n. 773. Per quanto poi concerne l’appartenenza o meno allo Stato degli effetti mobiliari, mi son fatto parte diligente di inviare a suo tempo copia dell’ordinanza stessa alla R. Intendenza di Finanza di Napoli per i provvedimenti di competenza. Il richiamo di cotesto ufficio agli articoli 209 e 210 del predetto T.U. è assolutamente fuori posto, perché non ho ordinato lo scioglimento previsto dall’art. 210, ma semplicemente la chiusura per misura di ordine pubblico in attesa che si fosse chiarita la posizione dell’anzidetto circolo. Tengo ancora a chiarire e ripetere che il motivo determinante del provvedimento è stato il mantenimento dell’ordine pubblico, quello poi del patrimonio mobiliare è consequenziale e per il quale naturalmente spetta all’autorità competente decidere sull’appartenenza. Cotesto ufficio si è fermato a considerare solo quest’ultima circostanza trascurando la prima che è la più importante. Quindi tutti gli appunti sulla illegalità del provvedimento cadono miseramente, appunti che cotesto ufficio non avrebbe fatto se il funzionario addetto avesse letto più attentamente l’ordinanza incriminata. Tornando ai motivi di ordine pubblico è bene precisare e chiarire, giacché richiesto dalla nota che riscontro, che l’associazione in questione sotto il defunto regime era denominata “ O. N. Dopolavoro Professionisti e Artisti” e di professionisti ce n’erano pochissimi, ma molti calzolai insieme a faccendieri che vivevano ai margini del fascismo. Fra i professionisti poi ve n’erano molti ex capoccioni con berretto e sahariana i quali pensarono bene di cambiare la denominazione in “Circolo Cittadino” soltanto dopo l’arrivo delle truppe alleate ritenendo che la data del 25 luglio 1943 non fosse sufficiente per abolire il sanguinante fascio littorio. L’attuale consiglio direttivo del detto circolo, nominato nel dicembre 43, è composto di un presidente, ex vice segretario politico; di un cassiere, ex componente del direttorio nonché capo settore; di un segretario, ex comandante dei fasci giovanili di combattimento e componente del direttorio; fra i soci poi vi sono ex segretari politici, sciarpe littorio, marce su Roma, fascisti, ufficiali della milizia. Tutti questi elementi non più in divisa, urtavano la suscettibilità dei più accesi elementi antifascisti che non sopportavano la boria “fascista” di questi messeri, e più volte non hanno fatto mistero ad esternare propositi di irruzione nel circolo per scacciarne i soci e fracassare tutto. Di qui la mia misura preventiva per non permettere situazioni tali di perturbamento dell’ordine pubblico e per non dare alle ospiti truppe alleate uno spettacolo poco edificante di un popolo che aspira alla rinascita. Inoltre riferendomi all’art. 209 del T.U. citato nella nota ch’è a margine, è bene far presente che il consiglio direttivo, cambiato il colore e la denominazione dell’associazione, avrebbe dovuto presentare a questo ufficio l’atto costitutivo, lo statuto e i regolarmenti interni ispirati al nuovo clima politico, ciò non si è fatto, evidentemente allo scopo di operare senza controllo da parte dell’autorità di P.S.. Infine, poiché la presente la invio in copia all’Eccellenza il Prefetto, il Capo della Provincia in occasione di un colloquio avuto il 19 u.s. mi ha dato savi consigli nel senso di riaprire il circolo su nuove basi; ed infatti è mio intendimento provvedere limitando l’ammissione dei soci ai soli laureati e diplomati non compromessi col passato regime. IL SINDACO - f.to Pelliccia. 131


b7 – “Nota della Questura di Napoli”Anche la R. Questura di Napoli interviene nel merito con una nota n. di prot. 1012687 Div. Gab. del 17.11.1944 in risposta alla nota di S.E. il prefetto di Napoli n. 14739 del 21.10.1944 avente come oggetto “ Circolo Cittadino di S. Maria a Vico”. “A seguito di ricorso prodotto in data 9 settembre c.a. a V.E. da alcuni soci del Circolo Cittadino di S. Maria a Vico avverso un’ordinanza con cui il Sindaco di detto Comune in data 4 settembre ha chiuso il Circolo stesso ( ricorso inviato qui da codesta Prefettura) questo Ufficio con lettera n. 1012687 P.S. del 18 ottobre u.s. a firma di V.E., di cui accludo copia, interessò il Sindaco stesso a far conoscere i motivi specifici che lo avevano indotto ad adottare il provvedimento, disponendo nel contempo che il Circolo restasse temporaneamente chiuso in attesa della decisione definitiva di codesta Prefettura. Il Sindaco ha risposto con foglio in data 28 ottobre u.s. in cui si contengono, oltre ad inconsistenti argomentazioni pseudogiuridiche, apprezzamenti irriguardosi che investono direttamente codesto Ufficio. Trasmetto copia di tale foglio e copia delle informazioni fornite in ordine allo stesso argomento dal Comando della Sezione CC.RR. di Maddaloni perché codesta Prefettura nella sua competenza possa adottare i provvedimenti che riterrà più opportuni. Rendo il ricorso trasmessomi con la nota cui rispondo. IL QUESTORE - F/to Broccoli

b8– “Nota del Sindaco”Il Sindaco con foglio intestato COMUNE DI S. MARIA A VICO (provincia di Napoli) invia a S.E. Il Prefetto di Napoli la nota n. 3019 di prot. in data 22 dicembre 1944 in risposta alla prefettizia n.14739 Div. Gab. del 12.12.1944 avente oggetto “ Circolo Cittadino”. “In merito alla nota in oggetto furono dati esaurienti dettagli che giustificano il mio provvedimento di chiusura del circolo cittadino con nota riservata n. 2 del 28-10-44 in seguito alla nota di cotesta R. Prefettura del 18-10-44 n. 1012687 Div. P.S.: copia dell’anzidetta mia nota fu trasmessa a V.E. nella stessa data. Non ho notificato il mio provvedimento di chiusura, perché non lo reputo opportuno. In ogni modo l’E.V. è il solo arbitro di autorizzare la riapertura del circolo in questione, nel qual caso, declino ogni responsabilità per eventuali conseguenze che potrebbero verificarsi. Con osservanza - IL SINDACO F/to PELLICCIA.

b 9 – “Nota dei Regi Carabinieri alla Questura di Napoli”_

La Regione Territoriale dei CC. RR. di Napoli – Gruppo di Caserta in data 27.11.1945 con prot. n. 38758 -2-Div. R.P. al n.10601 Gab dell’11 and. Indirizzava alla R.Questura (Gabinetto) di Napoli la nota avente ad oggetto: “Amministrazione Comunale di S. Maria a Vico”. “Da personali accertamenti fatti eseguire dal Capitano Quagliarotti Mario, comandante della compagnia di Caserta, è risultato che il malumore esistente nel comune di S.Maria a Vico verso il Sindaco Pelliccia Domenico è dovuto al fatto che si rimprovera alla stesso debolezza di carattere ed imparzialità nell’amministrazione delle cose comunali. 132


E’ stata di recente criticata la sua azione di presidente della commissione agraria. Viene attribuito allo stesso di aver distribuiti concimi chimici a chi non ne aveva diritto o di più a chi ne aveva meno bisogno di altri, consentendo che il segretario di detta commissione, rag. Memola Angelo di Raffaele, d’intesa con lui, rilasciasse i relativi buoni in siffatto modo. Effettivamente Saccavino Giuseppe di Felice, da S. Maria a Vico, impiegato in ArienzoS.Felice che ha un modesto orticello ha ritirato mediante buono rilasciatogli dal rag. Memola, chilogrammi 40 di calciocianammide. Altro concime sarebbe stato ritirato da altri che hanno piccoli quantitativi o che non ne posseggono affatto. Si attribuisce inoltre al Sindaco Domenico Pelliccia ed al rag. Memola Angelo di Raffaele di aver venduto parte del concime facendone figurare l’avvenuta distribuzione attraverso buoni fittizi. Prova di ciò, almeno per il rag. Memola, sarebbe la vendita effettuata da lui di una sessantina di polli, di fagioli e di farina che avrebbe ricevuto in regalo come notorio in paese. Di tale malumore si è fatta interprete la sezione del partito comunista di S.Maria a Vico la quale ha espulso dalla sezione stessa, per indegnità il Sindaco Pelliccia che ne faceva parte e che, già espulso un quattro mesi or sono, vi era stato riammesso. Oltre l’irregolare distribuzione del concime chimico, viene attribuito al Signor Pelliccia di aver costituita un’associazione di interessi con l’attuale distributore dei generi alimentari De Lucia Pasquale di Vincenzo chiamato a sostituire Sgambato Stanislao che aveva tale incarico in precedenza. Nulla di preciso è stato accertato al riguardo. In merito alla distribuzione del concime chimico, le voci sono insistenti e si desidera che venga pubblicato nell’albo pretorio un elenco di coloro che hanno ritirato i concimi chimici con a fianco di ogni di essi indicato il quantitativo ricevuto e l’estensione del terreno da concimare. Ciò perché possa venire dimostrato in pubblico, la regolarità o meno della distribuzione. In Tal senso ha anche avanzata richiesta il vice sindaco, prof. Bernardo Giuseppe, in occasione di riunione della Giunta Comunale. Intanto, la sezione del partito comunista di S.Maria a Vico, due settimane or sono, ha denunciato alla Federterra le cessioni di concimi al su indicato Saccavino ed altri, ed il 3 corrente ha riferito alla stessa Federterra che concimi chimici erano stati venduti alla popolazione a prezzi maggiorati. Un’inchiesta amministrativa potrebbe far stabilire la consistenza o meno degli addebiti mossi al sindaco Pelliccia del quale sarebbe ben vista la sostituzione nella funzione di Sindaco. Il predetto ufficiale prese contatto col rappresentante del partito comunista, ha ricevuto assicurazione che sono state del tutto bandite azioni violente nei riguardi del sindaco, ideate in un primo tempo, preferendosi seguire le vie legali. Di fatti nessun disordine si è verificato il 5 corrente e non sembra possano verificarsi in appresso. Circa il Circolo Cittadino, ricostituito il 24 dicembre u.s. ad evitare che possano essere esercitate contro di esso azioni di rappresaglia da parte degli elementi antifascisti più accesi di S. Maria a Vico, si rappresenta l’opportunità che non vengano ammessi a far parte di quel consiglio di amministrazione i seguenti componenti compromessi col passato regime: Ruggiero Alberto –Presidente del Circolo- già vice segretario del fascio; De Lucia Samuele, vice presidente del circolo – membro del direttorioDe Lucia Raffaele, cassiere del circolo ex componente del direttorio del fascio e capo settoreVigliotti Pasquale, Carfora Alfonso ex segretari politici Migliore Alfonso fu Eduardo- sciarpa littoria - marcia su RomaDott. De Nicola Alfonso ex ufficiale della milizia133


Allo stato attuale l’ordine pubblico di S. Maria a Vico è normale e non si temono disordiniRegia Prefettura informataIl Maggiore Comandante - Fir/to Erennio del Grosso. b10 – “Nota della Questura al prefetto di Napoli”R. Questura di Napoli inviava a S.E. il Prefetto di Napoli in risposta alla nota 6157 del 24/4/u.s. in data 22 maggio 1945 la seguente nota prot. n. 1012687 div. Gab ad oggetto: “S. Maria a Vico – Circolo Cittadino” “ Il Comando del gruppo CC. RR. di Caserta, cui questo ufficio comunicò a suo tempo il contenuto del foglio di V.E. numero 6157 Gab. del 24/4/u.s. col foglio n° 38/69-1940 in data 16 c.m. riferisce quanto segue: ” il 29 aprile u.s., il Circolo Cittadino di S.Maria a Vico tenne l’assemblea plenaria per sentire la relazione del presidente, dott. Ruggiero Alberto, per modificare qualche articolo dello statuto del sodalizio stesso e per procedere alla elezione del presidente e del consiglio. Dallo scrutinio risultò, plebiscitariamente, a presidente, lo stesso Dr Ruggiero ed il consiglio risultò così formato: 1°) – Avv. De Lucia Samuele – segretario; 2°) – Sig. De Lucia Raffaele –cassiere economo: 3°) – Migliore Alfonso di Francescantonio – consigliere – già vice segretario politico di quel fascio; 4°) – De Franciscis Alfonso-consigliere- il quale non ha tenuto cariche nel disciolto p.n.f.-. Dato che dalle elezioni dell’assemblea generale dei soci dipendono esclusivamente le cariche, il sindaco del luogo, Prof. Pelliccia Domenico, ha fatto presente che nella sua qualità di Sindaco di detto comune e di socio del circolo Cittadino, non può provocare alcun mutamento nelle cariche stesse, tenuto anche conto che alle elezioni, indette in seconda convocazione, parteciparono circa due terzi dei soci così come voluto dallo statuto sociale.” IL QUESTORE - (M. Broccoli ) -f.to -CT/pint. Il Circolo Cittadino tuttora continua ad essere un punto di riferimento per la vita della nostra comunità.

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**** ISTITUZIONE ORA LEGALE ---------1090/4.4.45 – Napoli 34349 68 30 15 Sindaco S.Maria a Vico – nr 5497/gab con provvedimenti in corso presidenza consiglio ministri habet disposto adozione ora legale a partire ore due del giorno sei aprile prossimo punto autorità capi aziende pubbliche ed private dovranno provvedere perché in stante orologi siano portati a segnare anzicchè le ore due le tre punto pregasi provveder in conformità et impartire analoghe istrizioni enti dipendenti. prefetto seggi ----

A pag 145 **** LETTERA DEL COMAMDANTE HAMILTON ---------------------- Sindaci di S.Maria C,V., Casereta, Maddaloni, Cervino, S.Maria a Vico, Casalba –Io desidero di esprimere i miei ringraziamenti ai Sindaci suddetti comuni per l’eccellente modo in cui le loro carte vengono ora presentate a questo Ufficio. La grande diminuzione nel lavoro di carte recentemente verificato in questo ufficio è una chiara indicazione che i comuni sono efficientemente amministrati dalla loro Italiana organizzazione amministrativa. Io congratulo ai Sindaci dei suddetti comuni per aver trattato efficientemente i problemi degli alloggi nelle loro città e senza avere molta assistenza da me. Questi problemi sono stati affrontati accuratamente ed in uno spirito di cooperazione con le forze alleate che hanno anche espresso frequentemente la loro gratitudine. Io spero che i Sindaci, a parte gli altri lavori, concentreranno la loro attenzione sulle pulizia delle strade etc; coe mell’Ordine Regionale Nà 24 e sul rafforzamento della Pubblica sicurezza. R.AB. HAMILTON, MAJOR P.O. CASERTA SUB-DIST: _-----------137


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CAPITOLO SETTIMO REFERENDUM ISTITUZIONALE ( Nascita della REPUBBLICA)

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Capitolo Settimo A - pro memoria - : a1- Il C.L.N.- Comitato di Liberazione Nazionale formato pariteticamente da rappresentanti di DC, PCI, PSIUP, P d’Az, PDL nasce alla fine dell’anno 1942; - 25 luglio 1943 fine del “Fascismo”; – 8 settembre 1943 sottoscrizione di due armistizi, uno detto armistizio corto ed un altro definitivo, nella cittadina siciliana di Cassibile; – con R.D.L. 4 aprile 1944 n. 111 è disciplinato l’affidamento provvisorio dell’amministrazione dei comuni ad un sindaco e ad una giunta comunale, nominati dal Prefetto. - il 25 aprile 1945 l’Italia viene liberata; - il 28 aprile 1945 Mussolini viene fucilato a Dongo dai partigiani - Il 9 giungo 1945 nasce il primo governo dell’Italia liberata presiduto da Francesco Parri con la collaborazione dei partiti antifascisti ( DC, PLI, PCI, PSIUP, PdA, Democrazia del Lavoro), Con D.L.L. 7 gennaio 1946 n. 1 viene ripristinato il sistema elettivo delle amministrazioni locali. a2 – Commissione comunale esaminare per cause di indegnità politica Con Decreto Prefettizio n.915 del 27.4.1945 venne nominata la Commissione per il diritto al voto per gli adempimenti di cui all’art. 6 del D.L.vo Luogotenenziale n.74 del 10 marzo 1946 nelle persone dei sigg.: avv. De Lucia Pasquale fu Michele, avv. Nuzzo Vincenzo fu Francesco, il dr Martone Gennaro, Giudice conciliatore, e segretario il rag. De Virgilis Vito segretario comunale. a3 -Verbale della seduta del 18 maggio 1946 “ L’anno millenovecentoquarantasei il giorno diciotto del mese di maggio, nella sede comunale di S. Maria a Vico si è riunita la commissione comunale per l’esame della posizione di coloro che abbiano ricoperte cariche fasciste o siano incorsi in altre cause di indegnità politica, nominata con decreto Prefettizio n. 915 del 27.4.1945. Presenti i sigg. avv. De Lucia Pasquale fu Michele, avv. Nuzzo Vincenzo fu Francesco ed il dott. Martone Gennaro, Giudice conciliatore.= Assume la presidenza il componente più anziano, avv. De Lucia Pasquale fu Michele.= Assiste il segretario comunale rag. Vito De Virgilis.= IL PRESIDENTE Lette le istruzioni di cui alle circolari telegrafiche n. 290 e n.298 rispettivamente del 12 e del 13/2/46 della R. Prefettura di Caserta, nonché l’art.6 del Decreto Legislativo Luogotenenziale 10 marzo 1946 n. 74 concernente l’esclusione del diritto di voto di coloro che hanno ricoperto cariche fasciste elencate in detto articolo.= Letta la circolare a stampa del Ministero dell’Interno n. 1850/L del 12/3/1946.= Visti i dati statistici del censimento generale del 1936 da cui si rileva che la popolazione di S. Maria a Vico risulta di n. 9533 abitanti,= Viste le liste generali del Comune si S. Maria a Vico regolarmente approvate. Tenuto presente che in questo comune non vi sono persone che abbiano ricoperto il grado di ufficiale in S.P.E. della milizia né fascisti politicamente pericolosi.= LA COMMISSIONE Delibera di non procedere ad alcuna esclusione dal diritto di voto per le cause suddette non essendovi elementi passibili di esclusione ai sensi di legge.= 143


Letto Confermato e sottoscritto.= I COMPONENTI F.to Vincenzo Nuzzo GennaroMartone

IL PRESIDENTE F.to Pasquale De Lucia

Il Segretario F.to Vito De Virgilis Inviato alla R.Prefettura di Caserta il 22.5.1946. B – “Referendum Istituzionale sulla Forma dello Stato e della Elezione dei Deputati all’Assemblea Costituente del 2 e 3 giugno 1946 .” La popolazione residente al momento del voto era quella risultante al censimento generale del 1936 e cioè in numero di novemilacinquecentotrentatre ( 9533). Le liste elettorali comunali con la solo esclusione dei deceduti, degli emigrati non residenti e dei carcerati vennero redatti su tale base. Esse risultarono composte da n. 6061 persone di cui maschi in n. di 2833 e di femmine in n. di 3228. La commissione elettorale non escluse nessuno dei nostri concittadini dall’esercizio del voto. Di fatti, come riportato al paragrafo A, detta commissione, nominata con decreto prefettizio n. 915 del 27.4.1945 nelle persone del dr Martone Gennaro fu Antonio giudice conciliatore e degli avvocati De Lucia Pasquale fu Michele e Nuzzo Vincenzo fu Francesco, assistita dal Segretario Comunale rag. Vito De Virgilis per l’esame della posizione di coloro che avevano ricoperto cariche fasciste ed erano incorse in cause di indegnità politica, deliberò in data 18.5.1946 di non procedere ad alcuna esclusione dal diritto di voto per non aver rinvenuto alcun elemento passibile di esclusione dal voto ai sensi di legge. Gli elettori furono suddivisi e raggruppati in sette seggi elettorali, dislocati in varie zone del comune. Ogni seggio era costituito da un presidente e da otto scrutatori. Poiché non vi era alcuna norma che disciplinava la nomina degli scrutatori, il Sindaco con nota del 18.5.1946 invitava i partiti presenti sul territorio e cioè il partito: Socialista, Democrazia Cristiana, Comunista, d’Azione, Uomo qualunque, Reduci e Democratico Italiano, ad intervenire ai lavori della Giunta Municipale del 21 successivo per la nomina dei predetti scrutatori, sollecitando ciascun dei detti partiti ad offrire almeno otto nominativi per gli adempimenti di tale ufficio. Tutti i partiti invitati fornirono i nominativi. Poiché i partiti presenti sul territorio erano in numero di sette, l’ottavo scrutatore venne scelto dall’amministrazione. Nella minuta dell’elenco l’ottavo scrutatore risulta senza l’appartenenza partitica. Agli atti del Comune sono conservate tutte le note dei partiti. Di esse alcune sono in carta libera e solo quelle relative ai partiti Comunista, Socialista di unità Proletaria e d’Azione sono su carta intestata. Di queste ultime tre, mentre quella comunista è firmata dal direttivo, quella del Partito d’Azione e quella Socialista è firmata dal relativo segretario. La prima di queste ultime due è firmata dal segretario Stanislao SGAMBATI la seconda dal segretario Giuseppe BALLETTA. Di ogni seggio elettorale si riporta: l’ambito territoriale, l’ubicazione, il numero degli elettori assegnati, il nominativo del presidente ed i nominativi degli scrutatori nominati con la indicazione dei partiti che li avevano designati, il tutto come segue :

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b1 – Composizione seggi elettorali: SEGGI

PRESIDENTI

1 Avv. Bernardo Giuseppe

2

3

4

5

6

7

Avv.Piscitelli Alfonso

Avv. Nuzzo Vincenzo

Avv. De Lucia Olindo

Avv. Telese Ciro

Nuzzo Roberto

Prof. Pesce Pensierino

SCRUTATORI DC

Vigliotti Domenico

Affinita Anntonio

Signoriello Giuseppe

Bernardo Pasquale

Palermo Raimondo

Nobile Marco

Buonocunto Vincenzo

SOC.

Migliore Giovanni

Nuzzo Ciro

Fiordalisi Benedetto

Acquaro Clemente

De Lucia Vincenzo

Pesce Romolo

Basilicata Vincenzo

COM.

Minichini Carmine

De Lucia Alfonso

Palella Silvio

Clima Domenico

Guida Luigi

Clima Antonio

Nuzzo Fausto

U.Q.

Frasca Antonio

Barbato Antonio

D’Addio Tommaso

De Lucia Salvatore

De Lucia Giuseppe

Piscitelli Giuseppe

Russo Alfonso

PDI

Arzano Nicola

Ferrara Lorenzo

Ferrara Giuseppe

De Lucia Giovanni

Piscitelli Clemente

Crisci Michele

De Lucia Giandomenico

P.d’AZ

D’Anna Salvatore

Macchia Vincenzo

Fantarella Ciro

DE Lucia Verlingo

Fucci Armando

Minichino Gioacchino

Della Torca Francesco

REDUCI

Nuzzo Domenico

Migliore Alfonso

De Lucia Aniello

Bernardo Espedito

De Angelis Raffaele

Savini Giovanni

Guida Pasquale

Amm.ne

Pelliccia Vincenzo

de Franciscis Alfonso

Perreca Gabriele

Carfora Luigi

Nuzzo Domenico

D’Addio Raffaele

Crisci Antonio

Presidenti supplenti nominati con nota 1999 del 22.5.1946: Avv. Raffaele Ruggiero fu Fedele, prof. Salvatore Nuzzo di Luigi, prof. Domenico Pelliccia fu Michele, Dr Migliore Alfonso di Francescantonio.

- Seggi elettorali - Seggio n. 1 – sede: P.Aragona ( Azione Cattolica ) Rosciano, Ruotoli, Caudio, Novanese, Trivio, Piazza Aragona, S.Gaetano, Vico Pantolisi. - Elettori n. 1079; – Seggio n.2 – sede: Vico Telese ( Asilo Infantile) Calzaretti, Canalone, Via Appia dalle Botteghelle al Trivio. - Elettori n. 993; – Seggio n. 3 – sede: P. Roma (Edificio Scolastico) dalle Botteghelle a P.Umberto I°. Elettori n. 598; – Seggio n. 4 – sede: P. Roma (Edificio Scolastico): Schiavetti, Sant’Apollonia, Moscati. Elettori n. 625: – Seggio n. 5 – sede: Mandre (Circolo S. Vincenzo) Mandre, Forchia, Astolella, Via Diana, Scalettielli, Calabresi, Brecciale. - Elettori n. 1125; – Seggio n.6 – sede Bottega Figliarini-(Circolo Sportivo) Figliarini, Loreto, Maielli, Priori, Papi, Marcotti, Vico Oliva. - Elettori n: 767; - Seggio n. 7 – sede: S. Marco (pal. Ferrara) S. Marco, Angeloni, Chiesa S.Marco, Vinella, Cupa S.Marco, Colle Puoti, Maranielli, 13 monaci. - Elettori n: 607. 145


C -“risultati Referendum Istituzionale” - Alle ore 12 del QUATTRO GIUGNO 1946, il Sindaco invia un secondo telegramma al Prefetto di Caserta, che riporto: “Scrutinio referendum est ultimato tutte sette le sezioni punto”. Risultati del “Referendum Istituzionale sulla forma dello Stato del 2 e 3 GIUGNO 1946 ”. Comunico risultato definitivo tutte sette le sezioni due punti Monarchia voti 4271 ripeto quattromila duecento settantuno punto Repubblica voti 557 ripeto cinquecentocinquantasette punto Totale 4828 quattromila ottocento ventotto punto schede bianche 231 punto schede nulle 131 punto Hanno votato 5190 elettori punto Popolazione serena et disciplinata punto Ordine pubblico perfetto Sindaco Santa Maria a Vico. I Risultati definitivi vengono pubblicati il 10 giugno nella Gazzetta Ufficiale ed in quel preciso momento l’ultimo re d’Italia: Umberto II°, abbandona la corona d’Italia e nasce “legalmente” la Repubblica. Il popolo italiano però la ricorda sempre nella ricorrenza del referendum e cioè il 2 giugno di ogni anno. C1 - Esito della votazione sezione per sezione ESITO REFERENDUM ISTITUZIONALE del 2 GIUGNO del 1946 seggi

Voti validi

1 2 3 4 5 6 7 TOTALI

941 820 719 553 930 674 553 5190

MONARCHI A 821 651 535 470 678 595 471 4241

REPUBBLIC A 52 125 74 53 179 43 31 557

Bianche

Nulle

47 20 41 15 47 26 35 231

21 24 19 15 26 10 16 131

TOTALE GENERALE:votanti : n. 5190 di cui maschi n. 2339 e femmine n. 2851 MONARCHIA : 4241 REPUBBLICA: 557 SCHEDE BIANCHE: 231 SCHEDE NULLE: 131.

D – “Risultati definitivi dei voti riportati da ciascun partito per formazione della Assemblea Costituente del 2 e 3 giugno 1946 ” Alle ore 10 del giorno QUATTRO GIUGNO 1946, il Sindaco del nostro Comune invia al Prefetto di Caserta il seguente telegramma: “ Scrutinio costituente est ultimato tutte sette sezioni punto Comunico risultati definitivi tutte le sezioni due punti lista numero uno voti 2770; lista numero due voti 19; lista numero tre voti 106; lista numero quattro voti 85; lista numero sei voti 68; lista numero sette voti 42, lista numero otto voti 5; lista numero nove voti 4; lista numero dieci voti 841; lista numero undici voti 88; lista numero dodici voti 231; lista numero tredici voti 25; lista numero quattordici voti 1; lista numero quindici voti 10; lista numero sedici voti cinque; lista numero diciassette voti 20; lista numero diciotto voti 9; lista numero diciannove voti 6; lista numero venti voti 4; lista numero ventuno voti 7; lista numero ventidue voti 1; lista numero ventitre voti 7 punto Totale complessivo voti 4461 146


ripeto quattromilaquattrocento sessantuno punto Schede bianche 168 punto Schede nulle 562 punto totale 5191 punto Sindaco Santa Maria a Vico.” Per maggiore comprensione riportiamo qui di seguito affianco ai numeri di lista il nome del partito con i voti riportati: Lista n. - 1- Democrazia Cristiana voti n 2770; 2- Indipendenti (disco nero) voti n. 19; 3-Unione Democratico Nazionale voti n. 106; 4-Partito Comunista voti n.85; 5Partito Repubblicano voti n. 7; 6- Partito d’Azione voti n.68; 7Monarchico Rinnovatore voti n. 42; 8- Unione R. M. voti n. 5; 9- Un.ne Naz.le per la Ric.ne voti n. 4; 10-Uomo Qualunque voti n. 841; 11- Blocco della Libertà voti n.188; 12- Partito Socialista voti n. 231; 13- Movimento Siciliano voti n.25; 14- Asino voti n. 1; 15Sinistrati di Guerra voti n. 10; 16- Indip. (Stella e tromba) voti n. 5; 17- Mov. Rep. di Parri voti n. 20; 18- Partito del Reduce voti n.9; 19-Barca con Stella –Ind.voti n. 6; 20 - Il Centro voti n. 4; 21- Indipendenti (Faro) voti n. 7; 22- Autonomisti Napoletani voti n. 1; 23 - Patria e Ric.ne Naz.le voti n.7; Totale voti attribuiti alle liste 4461; schede nulle n. 562; schede bianche n. 168; voti nulli n.0; voti non attribuiti n.0.

*** da Elio Carante “Sociologia e Statistica delle elezioni italiane del dopoguerra” – ed. Studium – Roma – quanto appresso riportato fino a pag. 156 è stato estratto dalle pagg. da 156 a 157, 158, 159, 160, 161, 162, 163, 164 e 170.

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CAPITOLO OTTAVO PERIODO REPUBBLICANO ELEZIONI dal 1946 al 1960 (Sistema Maggioritario)

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Capitolo Ottavo A) Sistema elettorale comunale “maggioritario”: Il 1946 fu l’anno della svolta storica. Il 2 giugno di quell’anno si svolsero per la prima volta le elezioni politiche. Ad esse pure, per la prima volta nella storia d’Italia, parteciparono anche le donne. Nel corso di quelle elezioni venne scelta mediante referendum la forma istituzionale dello stato e furono eletti i componenti dell’Assemblea Costituente. Il popolo scelse la “repubblica” come forma istituzionale dello stato e per la prima volta il governo fu eletto dal parlamento. Questo ultimo era composto solo di parlamentari eletti dal popolo e scelti tra i candidati presentati nelle liste fatte da partiti o movimenti presenti nella nazione. Dopo di quelle si svolsero anche le elezioni amministrative. Attraverso di esse i cittadini residenti in ogni comune scelsero gli amministratori dei comuni e delle province di appartenenza. Da dopo il 2 giugno 1946 la Repubblica iniziò la sua vita. In questo dopo guerra, il popolo italiano seppe allontanare da sè il rischio di una guerra civile. La maggioranza di esso, infatti, evitò quel rischio confluendo in quella vastissima area della Democrazia Cristiana che incarnava il moderatismo. Questo ultimo diveniva di anno in anno sempre più grigio. Il 22 dicembre 1947 L’Assemblea Costituente approvò il testo definitivo della Costituzione ed il 5 febbraio del 1948 il Governo fissò per il 18 aprile 1948 la data delle elezioni per gli organi legislativi da essa contemplati: la Camera dei Deputati ed il Senato. Con queste elezioni l’unità delle forze partitiche che erano espressione delle ideologie nate nel diciannovesimo secolo e che avevano contribuito alla nascita della repubblica si spezzò. Da dopo il 18 aprile 1948 si ebbe il susseguirsi di una serie di governi centristi cioè formati da DC, PRI, PSDI e PLI mentre all’opposizione di sinistra vi erano il PCI ed il PSI ed a quella di destra MSI e Monarchici.Quelli sono gli anni in cui in Italia il concetto di Europa Unita inizia a muovere i primi timidi passi mentre ferve il lavoro per la dignità e la ricostruzione morale e materiale della nazione: i figli vedevano nel lavoro dei padri lo stretto legame tra lavoro, volontà, dignità, competenza e libertà. E’ anche il periodo in cui il concetto di “resistenza” incomincia a non essere un distintivo unificante per il popolo italiano. La legge che disciplinava il sistema elettorale per le elezioni comunali prevedeva due metodi: uno maggioritario per i comuni con popolazione al di sotto dei diecimila abitanti, tra i quali vi era anche il nostro comune, e l’altro con il sistema proporzionale per i comuni al di sopra dei diecimila abitanti. Per tutta la vigenza del sistema maggioritario nel nostro comune vi fu una sostanziale stabilità amministrativa. Il comune conobbe uno sviluppo prodigioso tanto che nel 1960, nella ricorrenza del centenario dell’unità d’Italia, fu prescelto tra tutti i comuni della provincia di Caserta e fu incluso nella lista dei Cento Comuni della Piccola Grande Italia. a 1- ELEZIONI AMMINISTRATIVE CON IL SISTEMA MAGGIORITARIO ANNO 1946: a1 -La Commissione Elettorale Mandamentale di Arienzo San Felice, nelle persone dei sigg. Avv. Laudanna Antonio di Enrico, Campagnuolo Luigi fu Ferdinando, D’Ambrosio Alessandro fu Vincenzo, Crisci Giovanni fu Saverio, assistita dal Segretario della Commissione medesima rag. De Vecchio Sebastiano, deliberò di approvare all’unanimità nella seduta del giorno 11 settembre 1946 alle ore 10 la lista n.1 con il contrassegno di lista “ Scudo crociato col motto Libertas” composta dai sottonotati candidati alle elezioni amministrative di S.Maria a Vico: 1 – BERNARDO Vincenzo fu Enrico nato a S.Maria a Vico; 2- ANDRETTA Vincenzo fu Carmine-Antonio nato a S,Maria a Vico; 3 – BALLETTA Angelo fu Filippo-Giuseppe nato a S.Maria a Vico; 4 – CALCAGNO Paolo di Mattia nato a S.Maria Vico; 5 – CARFORA Vincenzo fu Raffaele nato a S.Maria a Vico; 6 – CELENTANO Emanuele fu Francesco nato a S.Maria a Vico; 7 – DE LUCIA Giuseppe fu Raffaele nato a S.Maria a Vico; 165


8 – DE LUCIA Giuseppe fu Domenico nato a Maddaloni; 9 – FERRARA Pasquale fu Lorenzo nato a S.Maria a Vico; 10 – FERRARA Giuseppe fu Vincenzo nato a S.Felice a Cancello; 11 – MACCHIA Vincenzo fu Pasquale nato a S. Maria a Vico; 12 – NUZZO Francesco di Alfredo nato a S.Maria a Vico; 13 – PESCE Pensierino di Sabatino nato a S.Maria a Vico; 14 – PISCITELLI Domenico fu Antonio nato a S.Felice a Cancello; 15 – RUOTOLO Vincenzo di Giovanni nato a S.Maria Vico; 16 - VIGLIOTTI Ersilia fu Gabriele nata a S.Maria a Vico. I candidati elessero il proprio domicilio presso il sig. Piscitelli Agostino fu Pasquale quale primo firmatario della lista che presentò alle ore 18 del 10 settembre 1946. a2 - Alle ore 18 del giorno 12 settembre 1946 la predetta commissione elettorale, costituita nelle medesime persone deliberò ed apprò all’unanimità le liste n 2 e n 3: a2a - quella n. 2 con il contrassegno di lista “ Quadretto rettangolare nel mezzo del quale è riportata una madonna con ai piedi scritta “ S. Maria” ( lista UOMO QUALUNQUE) composta dai sottonotati candidati alle elezioni amministrative di S.Maria a Vico: 1 – BALLETTA Giovanni di Vincenzo nato a S.Maria a Vico; 2 – CARFORA LETTIERI Clemente di Vincenzo nato a S.Felice a Cancello; 3 – CRISCI Antonio fu Aniello nato a S.Felice a Cancello, 4 – DE ANGELIS Ferdinando fu Lorenzo nato a Benevento; 5 – D’ELISEO Giuseppe di Luigi nato a S.Maria a Vico; 6 – DE LUCIA Giuseppe di Matteo nato a S.Felice a Cancello; 7 – DE LUCIA Olindo di Pasquale nato a S.Maria a Vico; 8 – PERRECA Gabriele fu Raffaele nato a S.Maria a Vico; 9 – PERROTTA Francesco fu Antonio nato a S.Maria a Vico; 10 - PISCITELLI Alfonso fu Antonio nato a S.Maria a Vico; 11 – PISCITELLI Pasquale fu Antonio nato a S.Felice a Cancello; 12 – NUZZO Giuseppe fu Angelo nato a S.Maria a Vico, 13 – NUZZO Salvatore di Luigi nato a S.Maria a Vico; 14 – RUSSO Camillo di Alessandro nato a S.Felice a Cancello; 15 – SGAMBATO Vincenzo fu Pasquale nato a S.Maria a Vico; 16 – VERLEZZA Carlo di Vincenzo nato a S.Maria a Vico. I candidati elessero il proprio domicilio presso il sig. Frasca Antonio di Stefano che presentò la lista in qualità di primo presentatore firmatario; a2b - quella n. 3 con il contrassegno di lista “Quadrato con in mezzo una bandiera attraversata da una spiga di grano con sotto la scritta “ Ricostruzione” ” composta dai sottonotati candidati alle elezioni amministrative: 1 – BALLETTA Raffaele fu Antonio nato a S.Maria a Vico; 2 – BERNARDO Giuseppe fu Nicola nato a S.Maria a Vico; 3 – CAPUA Alfonso fu Celestino nato ad Apollosa; 4 – CARFORA Michele fu Giuseppe nato a S.Maria a Vico; 5 – CLIMA Domenico fu Casare nato a S.Maria a Vico; 6 – DELLA ROCCA Alfonso fu Carlo nato a S.Maria a Vico; 7 – DE LUCIA Domenico fu Giuseppe nato a S.Maria a Vico; 8 – DE LUCIA Almelindo di Alfonso nato a S.Maria a Vico; 9 – DE LUCIA Giuseppe di Samuele nato a S.Maria aVico; 10 – GUIDA Antonio di Felice nato a S.Maria a Vico; 11 – NUZZO Igino di Vincenzo nato a S.Maria a Vico, 12 – NUZZO Pasquale fu Antonio nato a S.Felice a Cancello, 13 – NUZZO Roberto di Luigi nato a S.Maria a Vico; 14 – NUZZO Vincenzo di Giuseppe nato a S.Maria a Vico; 166


15 – PELELLA Silvio fu Tommaso nato a S.Maria a Vico 16 – RIVETTI Mario fu Michele nato a S.Maria a Vico. I candidati elessero il proprio domicilio presso il sig. Nuzzo Ciro, dimorante in S. Maria a Vico alla via Appia n. 257, che presentò la lista in qualità di primo firmatario. A3 - Risultano eletti a consigliere comunale per la lista n.1- Democrazia Cristiana - i sigg.. Bernardo Vincenzo, Andretta Vincenzo, Balletta Angelo, Calcagno Paolo, Carfora Vincenzo, Celentano Emanuele, De Lucia Giuseppe fu Raffaele, De Lucia Giuseppe fu Domenico, Ferrara Pasquale, Ferrara Giuseppe, Macchia Vincenzo, Nuzzo Francesco, Pesce Pensierino, Piscitelli Domenico, Ruotolo Vincenzo, Vigliotti Ersilia. Risultano eletti per la lista n. 2 – Rinascita Cittadina – i sigg.: Balletta Giovanni, De Angelis Ferdinando, Nuzzo Salvatore, Piscitelli Alfonso. La lista n.3 – Ricostruzione – non ebbe alcun candidato eletto. A4 - Nella seduta consiliare del 20. 10. 1946 è eletto sindaco il sig. dr BERNARDO VINCENZO con n. 15 voti favorevoli, n. 2 schede bianche, n. 2 astenuti. Alla seduta era assente il consigliere di minoranza prof. Nuzzo Salvatore. Il dr Bernardo Vincenzo è il primo sindaco democraticamente eletto dalla nascita della Repubblica italiana. Nella medesima seduta si procedette alla elezione degli assessori effettivi ed a quella dei supplenti. Furono eletti alla carica di assessore effettivo nella prima votazione i sigg.: Prof. Pesce Pensierino con n. 16 voti, Ferrara Giuseppe con n. 15 voti, Macchia Vincenzo con n. 13 voti, ed in seconda votazione il sig. De Lucia Giuseppe fu Raffaele con n. 12 voti; alla carica di assessore supplente i sigg.: Celentano Emanuele, De Lucia Giuseppe fù Domenico. L’assessore Pesce Pensierino è nominato assessore anziano per aver riportato 16 voti ed é anche nominato vice-sindaco. A4a - A seguito del D.L. 31.10.1946 n. 427 con il quale venne ricostituito il comune di San Felice a Cancello, la frazione San Marco, che era stata interamente aggregata al comune di S. Maria a Vico con R.D. 3.8.1928 n. 1991 , venne di nuovo smembrata e divisa nello stato in cui tuttora essa si trova e cioè parzialmente aggregata ai comuni di: S. Felice a Cancello, S. Maria a Vico e Maddaloni. Il Consiglio Comunale con delibera n. 20 del 1947 istituisce l’Ente Comunale di Consumo, ai sensi del D.Lvo del Capo Provvisorio della Stato 13. 9. 1946, n.90 e del D.Lvo del Presidente del Consiglio dei Ministri 11.10.1947. Si procede alla elezione dei componenti delle seguenti commissioni: a5-1 - Commissione per la revisione delle liste elettorali (ELETTORALE) biennio 19471949 nelle persone di: Presidente: sig. Bernardo Vincenzo – Sindaco; componenti effettivi sigg.: Balletta Giovanni della minoranza, Celentano Emanuele, De Lucia Giuseppe fu Domenico e Piscitelli Domenico fu Antonio per la maggioranza; componenti supplenti sigg.: avv. Piscitelli Alfonso della minoranza, Vigliotti Ersilia e Calcagno Paolo della maggioranza. a5-2 -Commissione per la revisione delle liste elettorali (ELETTORALE) biennio 19491951: Componenti effettivi sigg.: prof. Nuzzo Salvatore della minoranza, prof. Pesce Pensierino, avv. Piscitelli Alfonso e comm. Ferrara Giuseppe per la maggioranza; componenti supplenti sig.: Balletta Giovanni della minoranza, De Lucia Giuseppe fu Raffaele, Carfora Vincenzo e Celentano Emanuele per la maggioranza. a5-3 – Collegio dei Revisori dei Conti per gli anni: 1946, 1947, 1948, 1949 sigg.: Balletta Angelo, Ferrara Pasquale e Piscitelli Domenico. a5-4 – Commissione Tributi Locali - inserimento di n. 5 componenti di nomina comunale nelle persone dei sigg. Balletta Clemente di Vincenzo, Piscitelli Alfredo fu Luigi, Bernardo Luigi di Pietro, Ferrara Antonio di Cristorofo, Carfora Raffaele fu Andrea. a5-5 - Comitato E.C.A. nelle persone dei sigg.: Avv. Piscitelli Alfonso fu Antonio, sac. Don Marco Vigliotti, Calcagno Paolo di Mattia, Maio Alessandro fu Vincenzo, De Franciscis

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Alfonso fu Enrico, Mercaldo Eva fu Generoso, Papa Gaetano di Nicola, Piscitelli Alfredo fu Luigi, Ferrara Lorenzo di Pasquale. a5-6 – Collegio Revisori dei Conti anno 1950 sigg.: Avv. Piscitelli Alfonso, Macchia Vincenzo, De Lucia Giuseppe fu Raffaele. Il consigliere comunale sig. De Angelis Ferdinando, eletto nella lista dell’Uomo Qualunque ripresenta le proprie dimissioni da consigliere comunale. Il Consiglio ne prende atto con delibera consiliare n. 47/1948, mentre nella stessa seduta consiliare respinge quelle presentate dal sig. avv. Piscitelli Alfonso che era stato anch’egli eletto nella lista dell’Uomo Qualunque. Quest’ultimo presentò le proprie dimissioni da consigliere comunale per etica politica. Egli, infatti, in precedenza si era dimesso dalla lista nella quale era stato candidato e pure eletto perchè ritenne superate le motivazioni per le quali aveva aderito alla lista stessa e da essa si dimise ed aderì alla Democrazia Cristiana. L’assessore supplente sig. De Lucia Giuseppe fu Domenico si dimette da assessore. Il Consiglio Comunale ne prende atto con delibera n. 55/1949 e lo surroga con il consigliere avv. Piscitelli Alfonso. a5-7 - Commissione per l’accertamento dei Lavoratori Agricoli nelle persone dei sigg.: Presidente sig. dr Bernardo Vincenzo, componenti sig.: Iovino Vincenzo di Clemente, D’Eliseo Luigi, Carfora Raffaele di Andrea, Ferrara Antonio di Cristoforo, Carfora Carlo fu Vincenzo. a6 - Il Sindaco sig. dr Vincenzo Bernardo si dimette dalla carica di Sindaco e di Consigliere Comunale. Il Consiglio Comunale nella seduta del 4 luglio 1950 elegge Sindaco: il sig. BALLETTA GIOVANNI A quella seduta consiliare del 4 luglio 1950 risultano presenti n. 17 consiglieri, e cioè i sigg.: Prof. Pesce Pensierino, Comm. Ferrara Giuseppe, De Lucia Giuseppe fu Domenico, Macchia Vincenzo, Celentano Emanuele, De Lucia Giuseppe fu Raffaele, Balletta Angelo, Ferrara Pasquale, Nuzzo Francesco, Piscitelli Domenico, Calcagno Paolo, Carfora Vincenzo, Andretta Vincenzo, Vigliotti Ersilia, Ruotolo Vincenzo, prof. Nuzzo Salvatore, Balletta Giovanni; risultano assenti n.3 consiglieri e cioè i sigg.: dottor Vincenzo Bernardo e De Angelis Ferdinando dimissionari, e avv. Piscitelli Alfonso. In questa seduta si verifica per la prima volta la spaccatura del gruppo della Democrazia Cristiana che aveva la maggioranza assoluta ed i numeri per eleggere il nuovo sindaco. Il gruppo della Democrazia Cristiana si presentò in consiglio spaccato verticalmente in due. Mentre, infatti, si astennero sette consiglieri del gruppo DC e cioè i sigg.: De Lucia Giuseppe fu Domenico, Nuzzo Francesco, Calcagno Paolo, Carfora Vincenzo, Andretta Vincenzo, Pesce Pensierino, comm. Ferrara Giuseppe, gli altri otto e cioè i sigg. Macchia Vincenzo, Celentano Emanuele, De Lucia Giuseppe fu Raffaele, Balletta Angelo, Ferrara Pasquale, Piscitelli Domenico, Ruotolo Vincenzo e Vigliotti Ersilia votarono a Sindaco il consigliere della minoranza sig. Balletta Giovanni. Di fatti la votazione diede il seguente risultato: presenti e votanti n. 17, maggioranza richiesta per la elezione del Sindaco n. 9 voti, astenuti n. 7 e cioè i sigg.: comm: Ferrara Giuseppe. De Lucia Giuseppe fu Domenico, Nuzzo Francesco, Calcagno Paolo, Carfora Vincenzo, Andretta Vincenzo, Pesce Pensierino, votanti n. 10 e cioè i sigg.: Macchia Vincenzo, Celentano Emanuele, De Lucia Giuseppe fu Raffaele, Balletta Angelo, Ferrara Pasquale, Piscitelli Domenico, Vigliotti Ersilia, Ruotolo Vincenzo, Nuzzo Salvatore, Balletta Giovanni. Il consigliere Balletta Giovanni venne eletto Sindaco per aver riportato n.10 voti su n.10 votanti. Il consigliere comunale sig. comm. Ferrara Giuseppe rassegna le proprie dimissioni sia da consigliere sia da assessore. Il consiglio prende atto delle rassegnate dimissioni nella seduta del 18.1.1951. Con delibera consiliare n. 8, assunta nella medesima seduta, elegge assessore effettivo con 9 voti su 11 il consigliere comunale sig. Piscitelli Domenico. Il Consiglio Comunale nella seduta del 23.5.1951, a seguito del decesso dell’assessore effettivo sig. De Lucia Giuseppe fu Raffaele, elegge alla predetta carica, resasi vacante, l’assessore 168


supplente sig. De Lucia Giuseppe fu Domenico con delibera consiliare n.20. Il sig. prof. Salvatore Nuzzo, che per ragioni professionali, resideva in Alife, si dimette da consigliere comunale ed il Consiglio ne prende atto. A seguito della elezione alla carica di assessore effettivo dell’assessore supplente sig. De Lucia Giuseppe fu Domenico, resta scoperta la carica di assessore supplente. A tale carica è eletto il consigliere sig. Calcagno Paolo con delibera consiliare n. 37 del 2.8.1951. Il consigliere sig. Nuzzo Francesco con delibera n. 11 del 26.1.1952 é eletto assessore supplente in sostituzione dell’assessore supplente sig. Celentano Emanuele. Quest’ultimo si era dimesso sia assessore e sia da consigliere. Il Consiglio Comunale prese atto di ambedue le dimissioni con delibera consiliare n. 46 del 11.10.1951. I sigg. cons. Balletta Giovanni, De Lucia Giuseppe ed Andretta Vincenzo sono eletti a Revisori dei Conti afferenti alla gestione di fatto posta in essere dai sigg. dr Bernardo Vincenzo e Celentano Emanuele nell’esercizio delle loro rispettive funzioni amministrative di Sindaco e di Assessore.

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B -ELEZIONI COMUNALI ANNO 1952: In questa tornata elettorale furono presentate quattro liste. Ognuna di loro comprendeva 16 candidati. Le liste nell’ordine di ammissione alla consultazione elettorale erano distinte dai seguenti simboli: lista n. 1: Scudo Crociato, lista n. 2. Fiamma e Corona, lista numero 3: Tromba, lista n. 4: Cavallo. b1 - Lista n. 1 - Democrazia Cristiana- simbolo: Scudo Crociato - ottenne n. 1444 voti di lista ed era composta da: 01- Andretta Vincenzo che riportò 1550 voti individuali, 02- Catalani Pia che riportò 1516 voti individuali; 03- Calcagno Paolo che riportò 1549 voti individuali; 04- Carfora Vincenzo che riportò 1550 voti individuali; 05-De Franciscis Alfonso che riportò 1546 voti individuali, 06- De Lucia Filippo che riportò 1547 voti individuali; 07- De Lucia Giuseppe che riportò 1536 voti individuali; 08- Di Marzo Angelo che riportò 1565 voti individuali; 09- Febbraio Amerigo che riportò 1547 voti individuali, 10- Ferrara Ferdinando che riportò 1551 voti individuali; 11- Nuzzo Francesco che riportò 1552 voti individuali; 12- Nuzzo Samuele che riportò 1548 voti individuali; 13- Pesce Pensierino che riportò 1587 voti individuali, 14- Piscitelli Lazzaro che riportò 1545 voti individuali; 15- Ruotolo Vincenzo che riportò 1543 voti individuali; 16- Zampa Tommaso che riportò 1555 voti individuali. b2 - Lista n.2 – MSI e Monarchia- simbolo: Fiamma e Corona - ottenne n. 1258 voti di lista ed era composta da: 01- Balletta Giovanni che riportò 1452 voti individuali, 02- Balletta Americo che riportò 1398 voti individuali – Monarchia -; 03- Basilicata Raffaele che riportò 1401 voti individuali - Monarchia -; 04- Campagnolo Aniello che riportò 1399 voti individuali; 05- Caporaso Domenico che riportò 1397 voti individuali - Monarchia -; 06- Carfora Vincenzo che riportò 172


1405 voti individuali; 07- D’Addio Alfonso che riportò 1407 voti individuali; 08- De Angelis Ferdinando che riportò 1416 voti individuali; 09- De Lucia Luigi Pasquale che riportò 1426 voti individuali, 10- De Lucia Pasquale che riportò 1414 voti individuali; 11- De Lucia Vincenzo che riportò 1404 voti individuali; 12- Morgillo Vincenzo che riportò 1389 voti individuali – Monarchia-; 13- Nuzzo Igino che riportò 1420 voti individuali, 14- Perrotta Francesco che riportò 1405 voti individuali; 15- Piscitelli Vincenzo che riportò 1399 voti individuali; 16- Russo Camillo che riportò 1397 voti individuali. b3 - Lista n. 3 – PCI-PSI - simbolo:TROMBA per la rinascita del mezzogiorno- ottenne n. 511 voti di lista ed era composta da: 01- Capobianco Giuseppe che riportò 598 voti individuali, 02- Caprio Giuseppe che riportò 538 voti individuali – PSI -, 3- D’Addio Giuseppe che riportò 533 voti individuali – PSI- , 04D’Eliseo Giuseppe che riportò 536 voti individuali, 05-De Lucia Alessandro che riportò 542 voti individuali – PSI, 06- De Lucia Felice che riportò 541 voti individuali, 07- De Lucia Sabatino che riportò 536 voti individuali, 08- De Lucia Verlingo che riportò 526 voti individuali, 09- Moniello Agostino che riportò 529 voti individuali, 10- Pascarella Vincenzo che riportò 530 voti individuali, 11- Pelella Silvio che riportò 533 voti individuali, 12- Perreca Giuseppe che riportò 533 voti individuali – PSI -, 13- Piscitelli Alfonso che riportò 531 voti individuali, 14- Savoia Modestino che riportò 535 voti individuali, 15- Verlezza Federigo che riportò 533 voti individuali, 16- Vigliotti Pasquale che riportò 526 voti individuali – PSI -. b4 -Lista n.4 –Indipendente - simbolo: Cavallo - ottenne n. 1217 voti di lista ed era composta da: 01- Nuzzo Mauro Francesco che riportò 1326 voti individuali, 02- Ruggiero Enrico che riportò 1292 voti individuali, 03- Ferrara Giuseppe che riportò 1286 voti individuali, 04Sgambato Mario che riportò 1289 voti individuali, 05- Bernardo Luigi che riportò 1274 voti individuali, 06- Crisci Vincenzo che riportò 1270 voti individuali, 07- Coletta Vincenzo che riportò 1280 voti individuali, 08- Bernardo Alberto che riportò 1275 voti individuali, 09Carfora Luciano Giosuè che riportò 1274 voti individuali, 10- De Lucia Francesco che riportò 1276 voti individuali, 11- De Lucia Mario che riportò 1275 voti individuali, 12Ferrara Antonio che riportò 1274 voti individuali, 13- Florio Francesco che riportò 1270 voti individuali, 14- Guida Raffaele che riportò 1272 voti individuali, 15- Maio Luigi che riportò 1277 voti individuali,16- Villani Giulio che riportò 1280 voti individuali. b5 - Risultarono eletti i seguenti candidati: A - nella lista della Democrazia Cristiana i sigg.: 1- Pesce Pensierino con 1587 voti, 2 -Di Marzo Angelo con 1565 voti, 3 - Zampa Tommaso con 1555 voti, 4 - Nuzzo Francesco con 1552 voti, 5 - Ferrara Ferdinando con 1551 voti, 6 -Andretta Vincenzo con 1550 voti, 7 - Carfora Vincenzo con 1550 voti., 8 Calcagno Paolo con 1549 voti, 9 - Nuzzo Samuele con 1548 voti, 10 - Febbraio Amerigo con 1547 voti, 11- De Lucia Filippo con 1547 voti, 12 - De Franciscis Alfonso con 1546 voti, 13 - Piscitelli Lazzaro con 1545 voti, 14 - Ruotolo Vincenzo con 1543 voti, 15 - De Lucia Giuseppe con 1536 voti, 16- Catalani Pia con 1516 voti, - B -nella lista MSI e Monarchia - i sigg.: 1 - Balletta Giovanni con voti 1452, 2 – De Lucia Luigi Pasquale con voti 1426, 3 – Nuzzo Igino con voti 1420, 4 – De Angelis Ferdinando. b6 -Nella seduta consiliare del 7.6.1952 con 15 voti favorevoli é eletto Sindaco il cav. prof. PESCE PENSIERINO, mentre 4 voti furono riversati sul nome del consigliere Catalani Pia. La giunta era composta di n. 4 assessori effettivi e di n. 2 supplenti. Nella stessa seduta consiliare, dopo la elezione del Sindaco, si procedette alla elezione degli assessori effettivi e dei supplenti. Vennero eletti assessori effettivi sigg.: geom. Zampa Tommaso che, avendo riportato più voti fu nominato Vice-Sindaco e assessore anziano, Di Marzo Angelo, De Lucia Giuseppe, Nuzzo Samuele ed i sigg.: Andretta Vincenzo e Catalani Pia assessori supplenti.

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Comitato comunale dell’Ente Comunale Assistenza nella persona del: sig. Rag. Crisci Carlo, sig. De Franciscis Alfonso, sig. Calcagno Paolo, sig. Balletta Andrea, sig. De Lucia Giuseppe del fu Antonio, Macchia Vincenzo, De Lucia Giuseppe del fu Domenico, sig. avv. De Lucia Samuele, sig. De Lucia Filippo. Commissione comunale di 1° grado per i Tributi Locali- nella persona di: sig. Rag. Crisci Carlo, sig. avv. Giuseppe Bernardo, sig. De Lucia Giuseppe fu Antonio, sig. Macchia Vincenzo del fu Pasquale, sig. Piscitelli Vincenzo di Geremia, sig. Febbraio Antonio di Gaetano, sig. Piscitelli Agostino del fu Pasquale, sig. Nuzzo Giuseppe, sig. Guadagno Raffaele, sig. Cioffi Roberto del fu Giuseppe. Commissione comunale per l’Edilizia privata, n. 2 componenti di nomina comunale nella persona di: sig. prof. Vicario Emilio di Francescantonio, sig. Febbraio Americo. Collegio comunale Revisori dei Conti per gli anni 1946, 1947, 1948, 1949, 1950, 1951 nella persona di: sig. geom Zampa Tommaso, sig. Nuzzo Samuele, sig. ins. Piscitelli Lazzaro. Rappresentanti del Comune nel Consorzio Veterinario nella persona di: sig. Nuzzo Samuele, sig. dr Perreca Raffaele(Lello) che in seguito si dimette ed é sostituito dal sig. D’Addio Angelo, sig. dr De Lucia Pasquale del fu Vincenzo, sig. Piscitelli Vincenzo di Geremia, sig. ins Piscitelli Lazzaro. Commissione comunale per la revisione delle liste elettorali (Commissione elettorale) biennio 1954/1956 effettivi nelle persone dei sigg.:- De Lucia Giuseppe del fu Domenico, Nuzzo Samuele del fu Giuseppe, Andretta Vincenzo del fu Tommasantonio, De Angelis Ferdinando del fu Lorenzo in rappresentanza della minoranza; supplenti nelle persone dei sigg.: Catalani Pia del fu Giuseppe, Nuzzo Francesco di Alfredo, Piscitelli Lazzaro del fu Pasquale, Nuzzo Igino del fu Vincenzo in rappresentanza della minoranza. Il sig. Nuzzo Giuseppe, poiché emigra, é sostituito nella Commissione Comunale Tributi Locali dal sig. Lombardi Ernesto del fu Stefano. Collegio comunale dei Revisori dei Conti biennio 1952/1953 nelle persone dei sigg: De Franciscis Alfonso, Nuzzo Francesco, avv. De Lucia Luigi Pasquale. Collegio comunale dei Revisori dei conti biennio 1954/1955 nelle persone dei sigg.: Nuzzo Francesco, avv. De Lucia Luigi Pasquale, De Franciscis Alfonso. Commissione comunale per il commercio fisso Triennio 1954-1956 nelle persone dei sigg.:Presidente: Pesce Pensierino - sindaco -, componenti sigg: Nuzzo Samuele, D’Addio Angelo del fu Domenico, Di Marzo Angelo del fu Angelo, Ferrara Antonio di Cristoforo. b7 - Viene adottato l’attuale NUOVO ED ULTIMO STEMMA DEL COMUNE. Di tale provvedimento non ho rinvenuto alcuna traccia né negli archivi comunali, né in quelli prefettizi e né in quelli dello stato.

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C - ELEZIONI COMUNALI ANNO 1956: In questa tornata elettorale si presentano quattro liste nell’ordine: n. 1 Democrazia Cristiana, n. 2 Stella Corona e Fiamma, n. 3 Tromba – n. 4 Partito Monarchico Popolare. Ogni lista è composta di sedici candidati, mentre la sola lista del P.M.P. contiene dieci nominativi. c1 - Lista n. 1 – Democrazia Cristiana – simbolo: Scudo Crociato – riporta n. 2483 voti di lista: 01 – Pesce Pensierino - voti 2612 individuali, 02 – Calcagno Paolo – voti 2537 individuali, 03 – De Franciscis Alfonso – voti 2529 individuali, 04 – De Lucia Filippo – voti 2530 individuali, 05 – De Lucia Giuseppe n. a Maddaloni – voti 2534 individuali, 06 – Di Marzo Angelo – voti 2536 individuali, 07 – Ferrara Antonio – voti 2527 individuali, 08 – Maio Vincenzo – voti 2534 individuali, 09 – Nuzzo Francesco – voti 2532; individuali, 10 – Nuzzo Giovanni – voti 2539 individuali, 11 – Nuzzo Samuele – voti 2554 individuali, 12 – Perreca Raffaele –voti 2536 indivuali, 13 – Piscitelli Agostino – voti 2531 individuali, 14 – Piscitelli Lazzaro – voti 2530 individuli, 15 – Piscitelli Vincenzo – voti 2530 individuali, 16 – Suppa Biagio – voti 2538 individuali. c-2 -Lista n. 2 P.D. e M.S.I.- simbolo Stella, Corona e Fiamma – riporta n.1826 voti di lista: 01 – Affinita Raffaele – voti 1934 individuali, 02 – Balletta Amerigo Vincenzo – voti 1888 individuali, 03 – Balletta Giovanni – voti 1949 individuali, 04 – Bernardo Giuseppe – voti 1953 individuali, 05 – Carfora Vincenzo – voti 1943 individuali, 06 – De Lucia Luigi Pasquale – voti 1949 individuali, 07 – De Lucia Pasquale n. 1906 – voti 1948 individuali, 08 – De Lucia Pasquale n. il 1911- voti 1948 individuali, 09 – Guida Clemente – voti 1950 176


individuali, 10 – Migliore Alfonso – voti 1964 individuali, 11 – Nuzzo Igino – voti 1966 individuali, 12 – Nuzzo Mauro Francesco – voti 1954 individuali, 13 – Papa Vincenzo – voti 1949 individuali, 14 – Russo Camillo – voti 1935 individuali, 15 – Sgambato Vincenzo – voti 1940 individuali, 16 – Vigliotti Vittorio – voti 1927 individuali. c3 -Lista n. 3 PSI e PCI - simbolo Tromba con scritta per la rinascita del mezzogiorno riporta n. 238 voti di lista: 01 – De Angelis Lorenzo – voti 269 individuali, 02 – Nuzzo Domenico – voti 280 individuali, 03 – Capobianco Giuseppe – voti 257 individuali, 04 – De Lucia Vincenzo Mario – voti 259 individuali, 05 – De Lucia Felice – voti 257 individuali, 06 – Caprio Giuseppe – voti 251 individuali, 07 – D’Eliseo Giuseppe – voti 251 individuali, 08 – De Lucia Verlingo – voti 259 individuali, 09 - De Lucia Giuseppe n. il 1903 – voti 245 individuali, 10 – Guida Luigi – voti 254 individuali, 11 – De Lucia Giuseppe n. 1920 – voti 245 individuali, 12 – Nuzzo Antonio – voti 246 individuali, 13 – Pascarella Pasquale – voti 248 individuali, 14 – Verlezza Nicola – voti 250 individuali, 15 – D’Anna Salvatore – voti 253 individuali, 16 - De Lucia Domenico – voti 250 individuali. c4 -Lista n. 4 Partito Monarchico Popolare – simbolo 2 leoni con corona – riporta n. 40 voti di lista: 01 – Vicario Benito – voti 52 individuali, 02 – Signoriello Vincenzo – voti 53 individuali, 03 – Gentile Nicolino – voti 49 individuali, 04 – De Lucia Mattia – voti 48 individuali, 05 – Nuzzo Gennaro – voti 45 individuali, 06 – Calcagno Carmine – voti 47 individuali, 07 – d’Ambra Luigi – voti 45 individuali, 08 – De Lucia Giuseppe n. 1909 – voti 43 individuali, 09 – Vigliotti Luigi – voti 45 individuali, 10 – Cafora Domenico – voti 44 individuali. c5 -Risultano eletti per la lista della Democrazia Cristiana i sigg: 1 – Pesce Pensierino con 2612 voti individuali, 2 - Nuzzo Samuele con 2554 voti individuali, 3 Nuzzo Giovanni con 2539 voti individuali, 4 – Suppa Biagio con 2538 voti individuali, 5 - Calcagno Paolo con 2537 voti individuali, 6 - Di Marzo Angelo con 2536 voti individuali, 7 - Perreca Raffaele con 2536 voti individuali, 8 - De Lucia Giuseppe con 2534 voti individuali, 9 Maio Vincenzo con 2534 voti individuali, 10 - Nuzzo Francesco con 2532 voti individuali, 11 – Piscitelli Agostino con 2531 voti individuali, 12– De Lucia Filippo con 2530 voti individuali, 13 – Piscitelli Lazzaro con 2530 voti individuali, 14 – Piscitelli Vincenzo con 2530 voti individuali, 15 – De Franciscis Alfonso con 2529 voti individuali, 16 – Ferrara Antonio con 2527 voti individuali. Per la lista Stella e Corona con Fiamma i sigg.: 1 - Nuzzo Igino con 1966 voti individuali, 2 – Migliore Alfonso con 1964 voti individuali; 3 – Nuzzo Mauro Francesco con 1954 voti individuali; 4 – Bernardo Giuseppe – con 1953 voti individuali. c6 -Con delibera di Consiglio Comunale n. 10 del 14.6.1956 è eletto Sindaco il cav. prof. Pesce Pensierino con 15 voti favorevoli e 5 schede bianche . Nella medesima seduta vennero eletti: n. 4 assessori effettivi nelle persone dei consiglieri sigg.: De Lucia Giuseppe, Nuzzo Samuele, Di Marzo Angelo, Piscitelli Vincenzo e n. 2 assessori supplenti nelle persone dei consiglieri sigg.: De Franciscis Alfonso e Perreca Raffaele. L’ufficiale sanitario dr De Lucia Raffaele é nominato medico condotto interino con delibera consiliare n. 12 del 15.7.1956. Commissione comunale per la revisione delle Liste Elettorali (Commissione Elettorale) biennio 1956/5158 e biennio 1958/1960 formata da otto componenti consiglieri comunali, di cui quattro effettivi e quattro supplenti nelle persone dei sigg.: Piscitelli Vincenzo, De Lucia Giuseppe, Nuzzo Samuele e Nuzzo Mauro Francesco – componenti effettivi – e dei sigg.: De Franciscis Alfonso, Di Marzo Angelo, Perreca Raffaele e Bernardo Giuseppe componenti supplenti.

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La Commissione comunale per i Tributi Locali composta di 10 componenti scelti tra cittadini non consiglieri comunali. E’ eletta nelle persone dei sigg.: D’eliseo Luigi del fù Domenico, D’Anna Salvatore del fù Antonio, Piscitelli Vincenzo di Geremia, Palermo Armando del fù Pasquale, Buccino Gaetano del fu Salvatore, Nuzzo Alberto del fu Pietro, De Lucia Felice di Francesco, De Lucia Francesco di Silvestro, Grieco Giuseppe di Carmine, De Lucia Nicola di Carminantonio. Il consigliere di maggioranza dr Maio Vincenzo, con delibera n. 21 adottata nella burrascosa seduta consiliare del 3.11.1956, é nominato medico condotto interino e prima di assumere servizio rassegna le dimissioni da consigliere comunale. La Commissione comunale per il Commercio fisso per il biennio 1957/1959 viene nominata con delibera consiliare n. 27 del 3.11.1956 nelle persone dei sigg.: cav. prof. Pesce Pensierino sindaco, D’Addio Angelo di Domenico, Nuzzo Vincenzo del fu Giuseppe, Nuzzo Alberto del fu Pietro e Del Prete Sossio del fu Sabatino. Con delibera consiliare n. 34 del 27.12.1956 venne nominato il Comitato comunale dell’Ente Comunale Assistenza nelle persone dei sigg.: Andretta Vincenzo, Nuzzo Alberto, Rullo Rita, Bernardo Clara, De Lucia Francesco di Silvestro, Ruotolo Vincenzo di Giovanni, Perreca Raffaele di Giuseppe, Ruotolo Angelo di Vincenzo, Nuzzo Vincenzo di Giuseppe. Con delibera consiliare n. 51, adottata nella seduta del 4.8.1957, il Dr Sgambato Mario, vincitore del concorso pubblico per la copertura del posto di medico condotto comunale, é assunto in servizio. Il sig. Andretta Vincenzo, che era stato eletto Presidente dell’E.C.A., si dimette sia dalla carica di Presidente sia da quella di componente dell’Ente medesimo. Il Consiglio Comunale in un unica seduta consiliare nomina due componenti dell’ente predetto con due provvedimenti distinti: con il n. 66 nomina il sig. dr Maio Vincenzo in surroga del sig. Andretta Vincenzo dimissionario, e con il n. 67 nomina il sig. ins. De Lucia Federico in surroga del sig. Nuzzo Vincenzo emigrato in Venezuela. La Commissione per i Tributi Locali per il biennio 1958/1960 venne nominata con delibera consiliare n. 6 del 30.10.1958 nelle persone dei sigg.: Nuzzo Roberto di Luigi, D’Eliseo Luigi del fu Domenico, D’Anna Salvatore del fu Antonio, Piscitelli Vincenzo del fu Carmine, Nuzzo Alberto del fu Pietro, De Lucia Francesco di Silvestro, Bernardo Giuseppe, Palermo Armando del fu Pasquale, Buccino Gaetano del fu Salvatore, Nuzzo Alberto del fu Pietro, De Lucia Felice di Francesco, De Lucia Nicola di Carminantonio, Affinita Vincenzo del fu Michele.

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D -ELEZIONI COMUNALI ANNO 1960: d1-Questa è l’ultima tornata elettorale in cui si adotta il sistema maggioritario per la nomina degli amministratori comunali.Tutii i partiti ed i movimenti di opposizione alla Democrazia Cristiana si coalizzarono presentandosi con una lista civica.Vengono, infatti, presentate due liste nell’ordine: n. 1 Democrazia Cristiana con il simbolo dello Scudo Crociato, e n. 2 Lista Civica con il simbolo Il Cavallo contenenti ognuna n. 16 candidati: d2-Lista n. 1 Democrazia Cristiana riporta n. 2692 voti di lista con i seguenti candidati: 01 – Pesce Pensierino con 2745 voti individuali, 02 – Piscitelli Agostino con 2713 voti individuali, 03 – Piscitelli Lazzaro con 2716 voti individuali, 04 – Piscitelli Vincenzo con 2715 voti individuali, 05 – Papa Ferdinando von 2717 voti individuali, 06 – Bernardo Franco con 2720 voti individuali, 07 – Calcagno Paolo con 2712 voti individuali, 08 – De Franciscis Alfonso con 2712 voti individuali, 09 – De Lucia Filippo con 2713 voti individuali, 10 – De Lucia Giuseppe n. 1904 con 2715 voti individuali, 11 – Di Marzo Angelo con 2719 voti individuali, 12 – Maio Luigi con 2716 voti individuali, 13 - Nuzzo Angelo con 2719 voti individuali, 14 - Nuzzo Samuele con 2734 voti individuali, 15 - Nuzzo Giovanni con 2718 voti individuali, 16 – Suppa Biagio con 2719 voti individuali. 179


d3-Lista n. 2 Cavallo riporta n 2180 voti di lista con i seguenti candidati: 01 – Nuzzo Mauro Francesco con 2223 voti individuali, 02 – Bernardo Egidio con 2228 voti individuali, 03 – Campana Antonio con 2214 voti individuali, 04 - Della Rocca Michele con 2218 voti individuali, 05 - De Lucia Giuseppe n. 1910 con 2218 voti individuali, 06 – De Lucia Leonardo con 2216 voti individuali, 07 – De Lucia Raffaele con 2216 voti individuali, 08 – Di Vico Alfonso con 2210 voti individuali, 09 – Florio Francesco con 2213 voti individuali, 10 – Guida Clemente con 2214 voti individuali, 11 – Marciano Alfonso con 2216 voti individuali, 12 – Nuzzo Giuseppe con 2217 voti individuali. 13 – Papa Antonio con 2218 voti individuali, 14 – Papa Giovanni con 2224 voti individuali, 15 – Pascarella Pasquale con 2214 voti individuali, 16 – Zimbardi Nicola con 2221 voti individuali. d4 -Consiglieri eletti: per la Democrazia Cristiana sigg.:1- Pesce Pensierino voti 2745, 2- Nuzzo Samuele voti 2734, 3- Bernardo Franco voti 2720, 4- Suppa Biagio voti 2719, 5 Di Marzo Angelo voti 2719, 6 - Nuzzo Angelo voti 2719, 7 - Nuzzo Giovanni voti 2718, 8 Papa Ferdinando voti 2717, 9 -Maio Luigi voti 2716, 10 - Piscitelli Lazzaro voti 2716, 11De Lucia Giuseppe voti 2715, 12 - Piscitelli Vincenzo voti 2715, 13 - Piscitelli Agostino voti 2713, 14- De Lucia Filippo voti 2713, 15 - De Franciscis Alfonso voti 2712,16 - Calcagno Paolo 2712, per il Cavallo i sigg.: Bernardo Egidio voti 2228, 18 – Papa Giovanni voti 2224, 19 Nuzzo Mauro Francesco voti 2223, 20 – Zimbardi Nicola voti 2221. Il Consiglio Comunale con n. 15 voti favorevoli e n. 4 schede bianche elegge: a –il sindaco nella persona del sig. cav. prof. Pesce Pensierino; b – La Giunta Comunale composta da n. 4 assessori effettivi e n. 2 supplenti nelle persone dei sigg.: Nuzzo Samuele- assessore anziano –, De Lucia Giuseppe, Piscitelli Vincenzo, Di Marzo Angelo il quale si dimette 12.11.1962 e gli subentra subentra l’assessore supplente prof. Suppa Biagio assessori effettivi, e dei sigg. De Franciscis Alfonso, prof. Suppa Biagio che divenuto effettivo viene surrogato dal prof. Angelo Nuzzo il 28.2.1963 supplenti. c - Commissione comunale per la revisione delle liste elettorali (Commissione elettorale) biennio 1960-1962 componenti effettivi sigg.: De Lucia Giuseppe, Nuzzo Samuele, avv. Piscitelli Vincenzo, cav. Nuzzo Mauro Francesco, componenti supplenti sigg.: Di Marzo Angelo, prof. Nuzzo Angelo, dr Bernardo Franco, avv. Papa Giovanni. d - Commissione Comunale tributi locali biennio 1960-1962 componenti sigg.: avv. Bernardo Giuseppe, D’Eliseo Luigi, D’Anna Salvatore, Greco Raffaele del fu Giuseppe, Criscillo Saverio, De Lucia Francesco di Silvestro, prof. Crisci Vincenzo, Affinita Antonio di Antonio, Carfora Raffaele del fu Andrea, Nuzzo Giuseppe del fu Vincenzo. e - Commissione Comunale Commercio Fisso componenti sigg.: Nuzzo Samuele, D’Addio Angelo, Piscitelli Michele di Alfredo, Palermo Pasquale. f - Comitato Comunale Ente Comunale Assistenza componenti sigg.: dr De Nicola Rosario Giuseppe, prof. Crisci Vincenzo, Suppa Domenica, Morgillo Maria in D’Eliseo, De Lucia Giuseppe del fu Domenico, Ruotolo Vincenzo del fu Giovanni, Campagnolo Aniello, De Lucia Federico, Piscitelli Francesco. Il dr De Nicola Rosario Giuseppe, nominato Presidente dell’ECA, più volte rassegnò le dimissioni da tale carica ed il Consiglio comunale le respinse sempre. g – Designazione dei componenti nella Commissione comunale del Commercio Ambulante di nomina prefettizia nelle persone dei sigg.: Del Prete Sossio, Buccino Gaetano, Carfora Nicola del fu Alfonso, Piscitelli Francesco. h – nomina di n. 2 rappresentanti del comune nel Patronato scolastico nelle persone dei sigg.:dr Bernardo Franco, dr De Lucia Raffaele. i – nomina collegio dei Revisori dei conti per gli anni 1961, 1962 e 1963 nelle persone dei sigg. avv. Giovanni Papa, dr Franco Bernardo e Filippo De Lucia.

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CAPITOLO NONO SISTEMA PROPORZIONALE 1964 –1992

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Capitolo Nono ELEZIONI A SISTEMA PROPORZIONALE A – Questo è il momento storico in cui, mentre nel mondo nascono e si alimentano focolai bellici (Vietnam, Cuba etc.), in Italia si accelera il ritmo di lavoro per l'effettiva costruzione dello “stato civile”. Il rifiuto della guerra sancito nella Costituzione non disgiunta dalla crescente cultura civile e politica che si andava fondando sul primato della pace, apre la strada alla spesa del Ministero della Pubblica Istruzione che per la prima volta nella storia d’Italia supera quella della Difesa-Esercito nello stanziamento delle somme per il funzionamento del ministero previste dal bilancio dello Stato: il soldato incomincia a non essere più la massima incarnazione delle virtù civiche e l’esercito inizia ad avvertire di non essere la più importante scuola della nazione. I giovani, poi, che avevano visto i padri lavorare con ardore per la ricostruzione, avvertono con amarezza che l’Europa ha perso il ruolo centrale nel mondo in favore degli Stati Uniti ed iniziano a riscaldarsi al fuoco delle nuove idee che vengono dall’Inghilterra e da oltreoceano. Sono pure gli anni in cui la parola “contestazione” volge verso la “ribellione” prima e la “rivoluzione” poi. Il nostro comune, in conseguenza del censimento generale della popolazione avvenuto nell’anno 1960, entra a far parte di quei comuni che devono eleggere i propri organi amministrativi con il sistema elettorale proporzionale a partire dalla tornata del 22.11.1964. Quel nuovo sistema elettorale rappresenta per S. Maria a Vico lo spartiacque tra il sistema elettorale del dopo guerra e quello della fase d’assestamento dello stato democratico. Da questo momento incomincia un lunghissimo periodo di incertezza amministrativa generata dalla instabilità del quadro partitico generale e dalla incapacità della Democrazia Cristiana locale di arginare il grosso fenomeno delle faide interne. Si ricorre sovente alle elezioni anticipate. Sono gli anni in cui la formula di governo che a livello nazionale era di Centro – Sinistra, vale a dire costituita dalla coalizione dei partiti della DC, del PSI, del PSDI, del PRI delimitata a sinistra dal PCI ed a destra dal PLI e dal MSI, stenta a trovare applicazione nel nostro comune. La vita di quella formula politica governativa che è ancora caratterizzata dal ruolo centrale della DC prepara il terreno per la nascita a livello nazionale di governi laici a guida non più democristiana. Quella formula è considerata reversibile per la maggioranza della DC ed irreversibile per il PSI, anche quando questo ultimo si unisce al PSDI e diviene PSU per poi scindersi di nuovo e in PSI ed in PSDI. E’ anche il periodo in cui terminò il cammino della costruzione dello stato voluto dalla costituzione. Nacquero le “regioni a statuto ordinario” e si diede l’avvio ad altre importanti riforme istituzionali e sociali. Intanto si allargava la forbice tra gli ideali politici propugnati dalla classe politica e l’esercizio pratico del potere. Tale stato di fatto porta la classe politica ad allontanarsi dalla vita reale . Quella classe politica tenta di nascondere, senza per altro riuscirvi, quella condizione di fuga sotto la coperta stretta e corta dei postumi di Yalta. L’acuirsi del progressivo allontanamento dalla realtà della classe politica alimenta la condizione di insofferenza di minoranze eversive che schiude in tutta la sua virulenza negli anni di piombo. Questi ultimi segnano una svolta efficace nella vita della Repubblica. E’ anche il periodo in cui politici di varia estrazione che possedevano un forte senso dello stato sono a lavoro per cercare con lena instancabile di superare quella condizione di pesante degrado. Per opera, infatti, di alcuni di essi, che avevano una maggiore capacità di “mediare”, nacque la formula della “solidarietà nazionale”. Tale formula prese il via da uno stato di necessità: dalla constatazione che la rappresentanza della destra nel parlamento e nelle altre istituzioni elettive, che era composta da MSI nel quale era confluita la componente monarchica e dal PLI, non era numericamente tale da poter garantire la nascita di governi cosiddetti di centro destra e/o di centro in collaborazione cioè esclusiva con DC, PRI, PSDI, ed aventi all’opposizione il PSI, il PCI e gli altri partiti minori di sinistra. Come pure non era possibile dar vita a governi stabili di cento-sinistra a causa dell’incertezza nei rapporti tra DC e PSI. Quando finalmente si potette dar vita alla 183


formula di governo - quella della solidarietà nazionale - nello stesso momento in cui alla camera il governo si apprestava a chiedere la fiducia avvenne il rapimento dell’onorevole Aldo Moro e l’uccisione della sua scorta. L’on. Moro, che di quella nuova strategia politica era stato uno dei massimi artefici, fu poi ucciso dalle “brigate rosse”. Da quel momento inizia una crisi inarrestabile che travolgerà partiti ed istituzioni ed in particolare porterà i partiti tradizionali, che avevano fatto la Repubblica, alla loro scomparsa. Inizia anche la navigazione a vista della “modernizzazione dello stato”, assieme alla nascita dell’Europa Unita ed alla propagazione della “globalizzazione”. Nel nostro comune si assiste ad un lunghissimo terremoto politico ed economico che travolge tutta la nostra comunità. Le scosse d’assestamento di quel lunghissimo cataclisma sono ancora avvertite dalla nostra società impaurita. a1 -Elezioni comunali del 22.11.1964: ELETTI: per la D.C.: Pesce Pensierino, Di Pierro Alberto, Piscitelli Francesco, Caporaso Domenico, Nuzzo Samuele, Piscitelli Agostino, Calcagno Paolo, Fucci Sabato Mariano, Sgambato Vincenzo, Nuzzo Salvatore, Bernardo Franco, per il PSI: Migliore Raffaele, Zimbardi Nicola, Piscitelli Antonio, per il PCI: Balletta Vincenzo, Andretta Araldo, per il MSI: Nuzzo Mauro Francesco, Nuzzo Igino, De Lucia Pasquale,Vicario Oberdan. Elenco candidati. Lista MSI: sigg.: Nuzzo Mauro Francesco, Nuzzo Igino, Anzevino Francesco, Buffolino Antonio, Carfora Raffaele, Crisci Pasquale, Crisci Vincenzo, Della Rocca Giovanni Armando, De Lucia Pasquale, Diglio Antonio, Florio Francesco, Guida Francescantonio, Guida Raffaele, Papa Vincenzo, Piscitelli Vincenzo, Ruotolo Gennaro, Saccavino Cesare, Sgambati Orlando, Valentino Giuseppe, Vicario Oberdan. Capo gruppo Msi: dr Igino Nuzzo, capo gruppo PSI prof. Zimbardi Nicola, capo gruppo PCI: avv. Balletta Vincenzo. Il consigliere Nuzzo Mauro Francesco, eletto come indipendente nella lista del MSI passa alla DC. Sindaco: Prof. cav. PESCE PENSIERINO. GIUNTA: assessori effettivi sigg.: Bernardo Franco, Nuzzo Mauro Francesco, Nuzzo Samuele, Di Pierro Alberto che è eletto assessore anziano, assessori supplenti sigg.: Sgambato Vincenzo si dimetterà il 12.12.1966, Caporaso Domenico. Commissione elettorale biennio 1964-1966 sigg.: Piscitelli Antonio, Piscitelli Agostino, Nuzzo Igino, Nuzzo Samuele effettivi, Migliore Raffaele, De Lucia Pasquale, Piscitelli Francesco, Calcagno Paolo supplenti. Patronato scolastico sigg.: ins Nuzzo Salvatore, dr De Lucia Raffaele. Commissione Commercio Fisso triennio 1965-1967 sigg.: Nuzzo Samuele, Palermo Pasquale, Fucci Sabato Mariano, D’Addio Angelo. Commissione Commercio Ambulante triennio 1965-1967 sigg.: Buccino Gaetano, Laudando Domenico, Pascarella Vincenzo, De Lucia Giovanni. COMITATO E.C.A. sigg.: Ruotolo Vincenzo, Suppa Biagio, Balletta Americo, Affinita Mario, Grieco Raffaele, Campagnolo Aniello, D’Addio Alfonso, Crisci Pasquale, De Lucia Federico. Commissione edilizia 1965-1967 membri di diritto sigg.: De Lucia Raffaele, Zampa Tommaso, membri eletti sigg.: ing. Vigliotti Roberto, geom Bernardo Giuseppe, De Lucia Filippo. Commissione aggiornamento Albo Giudici Popolari sigg,: Di Pierro Alberto, ins. Nuzzo Salvatore Commissione tributaria comunale 1965-1966 sigg.: avv. Giuseppe Bernardo, avv. Salvatore Nuzzo, D’Addio Angelo, D’Eliseo Luigi, prof. Iaderosa Vincenzo, Vigliotti Pasquale, Papa Pietro, De Lucia Vincenzo, D’Addio Vincenzo, Nuzzo Giovanni. 184


Revisori dei Conti dal 1956 al 1964 sigg.: ing. Raffaele Migliore, Sgambato Vincenzo, Piscitelli Agostino. Il 21.12.1966 si dimettono i consiglieri: sigg. Pesce Pensierino, Nuzzo Salvatore, Nuzzo Mauro Francesco, Piscitelli Agostino, Caporaso Domenico, Di Pierro Alberto, Nuzzo Samuele, Bernardo Franco, Calcagno Paolo, Piscitelli Francesco. Il prefetto di Caserta nomina commissario al comune il funzionario di prefettura dr ISIDORO GALLUCCIO. 1964- SINDACO: Sig.PESCE PENSIERINO; 1965 – SINDACO: Sig.PESCE PENSIERINO; 1966 - SINDACO: Sig.PESCE PENSIERINO; 1967-COMMISSARIO PREFETTIZIO: Sig. GALLUCCIO ISIDORO.

B - ELEZIONI COMUNALI del 11 giugno 1967 SINDACO: PESCE PENSIERINO D.C. – Democrazia Cristiana – voti di lista 2289, seggi n.10 – Consiglieri eletti sigg.: Pesce Pensierino con preferenze n. 1617, Affinita Mario con preferenze n.366, Bernardo Franco con preferenze n. 563, Caporaso Rimo con preferenze 404, Frasca Antonio con preferenze n. 660, Nuzzo Mauro Francesco con preferenze n.412, Nuzzo Samuele con preferenze n. 275, Piscitelli Agostino con preferenze n. 275, Piscitelli Francesco 1926 con preferenze n. 295, Piscitelli Francesco 1928 con preferenze n. 455, candidati non eletti sigg.: Calcagno Paolo, Carfora Nicola, D’Addio Alfonso, De Lucia Luigi, Dipinto Maria, Febbraio Anna, Monello Giuseppe, Nobile Antonio, Nuzzo Giovanni, Nuzzo Salvatore -. PSU – PSI PSDI Unificati – voti di lista 1315, seggi n.5 – Consiglieri eletti sigg.: Migliore Raffaele con preferene n. 542, Buffolino Antonio con preferenze 479, Migliore Giuseppe con preferenze n. 450, Piscitelli Antonio con preferenze n.477, Zimbardi Nicola con preferenze n. 440, candidati non eletti sigg.: Cioffi Gennaro, Crisci Vincenzo, Criscillo Alfonso, De Angelis Lorenzo, De Lucia Antonio, De Lucia Pietro, di Lucia Domenico Aniello, Nuzzo Antonio, Nuzzo Ciro, Papa Giovanni, Pascarella Giuseppe, Pascarella Pasquale, Piscitelli Paolo,Valentino Clemente, Vigliotti Vittorio -. MSI – Movimento Sociale Italiano – voti di lista n. 667, seggi n.3, Consiglieri eletti sigg.: Vicario Oberdan con preferenze n. 283, de Lucia Pasquale con preferenze 208, Nuzzo Igino con preferenze n. 319, candidati non eletti sigg.: Bernardo Luigi, Borzacchiello Luigi, Carfora Raffaele, Campana Raffaele, Della Rocca Pietro, De Lucia Antonio, De Lucia Leonardo, Guida Raffaele, Iaderosa Vincenzo, Marciano Alfonso, Moniello Agostino, Piscitelli Domenico, Ruotolo Gennaro, Porrino Vincenzo, Russo Giorgio, Sgambato Orlando, Valentino Lorenzo Natale -. PCI – Partito Comunista Italiano – voti di lista n. 241, seggi n. 1, Consiglieri eletti sigg.: Laurenza Raffaele con preferenze 171, candidati non eletti sigg.: Balletta Nicola, Arzano Vincenzo, Barecchia Paolo, Carfora Stefano, Ceglia Francesco, Cioffi Raffaele, d’Addio Pasquale, De Lucia Alfonso, Guida Guido, Mazzone Gennaro, Migliacci Pasquale, Nuzzo Lorenzo, Pascarella Domenico, Petrucci Carmine, Piscitelli Antonio, Riccio Angelo, Saccone Carmine, Savinelli Alfonso, Savinelli Raffaele -. Lista “BILANCIA” – voti di lista n. 436, seggi n. 1 , Consiglieri eletti sigg.: Balletta Vincenzo con preferenze n. 319, candidati non eletti sigg.: Nuzzo Pasquale, Carfora Andrea Giovanni, Balletta Clemente Gerardo, De Lucia Aniello, De Lucia Pasquale, De Angelis Michele, Della Rocca Antonio, Guida Ferdinando, Migliore Nicola, Fucci Sabato Mariano, Grieco Giovanni, Guida Vincenzo, Papa Alfonso, Pastore Domenico, Ruotolo Alfonso, Sgambato Antonio, Valentino Pasquale, Valentino Vincenzo, Vigliotti Michele -. La prima fase amministrativa è caratterizzata da un monocolore democristiano così articolato:

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Componenti Comitato ONMI sigg.: Balletta Catalani Pia per la maggioranza e Prof. Bernardo Luigi per la minoranza. Componenti Patronato scolastico sigg.:dr De Lucia Raffaele, ing. Vigliotti Roberto. Giunta Nominata il 12.4.1968 con delibera consiliare n. 12: assessori effettivi sigg.: Bernardo Franco anziano, Nuzzo Samuele, Caporaso Rimo, Piscitelli Agostino, supplenti sigg.: Affinita Mario, Piscitelli Francesco 1926. Con la seduta consiliare del 4.7.1968 nasce il centro-sinistra. In tale seduta consiliare viene rieletto sindaco il prof. Pesce con delibera consiliare n. 11 del 4.7.1968. Presenti i consiglieri sigg.: Pesce Pensierino, Bernardo Franco, Piscitelli Francesco, Caporaso Rimo, Piscitelli Francesco 1926, Affinita Mario, Nuzzo Samuele, Migliore Raffaele, Piscitelli Agostino, Nuzzo Mauro Francesco, Nuzzo Igino, Vicario Oberdan ( in consiglio sono presenti i gruppi DC, PSU,PCI, MSI) Commissione tributi locali sigg.: Nuzzo Ciro, De Matteo Alberto, avv. Piscitelli Vincenzo, avv. De Lucia Armando, ing. Vigliotti Roberto, ins De Lucia Federico, Caporaso Domenico, Grieco Raffaele, D’Addio Alfonso. Nomina della sigra prof. Cioffi Migliore Arcangelina nel patronato scolastico in sostituzione del l’ins Nuzzo Salvatore. Nomina nel Comitato ECA dei sigg. Vigliotti Vittorio e Maio Luigi in sostituzione dei dimissionari Affinita Mario e D’Addio Alfonso. Commissione elettorale comunale: effettivi sigg.:- Caporaso Rimo, Piscitelli Antonio, Migliore Raffaele, Nuzzo Igino della minoranza, supplenti sigg.: Affinita Mario, Migliore Giuseppe, Piscitelli Francesco 1926, De Lucia Pasquale della minoranza. Giunta di centro sinistra - effettivi sigg.: Piscitelli Antonio, Bernardo Franco, Buffolino Antonio, Piscitelli Francesco, supplenti: sigg. Migliore Giuseppe e Nuzzo Samuele. con delibera consiliare n. 9 del 6.7.1968 il consiglio comunale prende atto delle dimissioni del sindaco e della giunta. Con tale atto termina l’esperienza di cantro-Sinistra e si ritorna al Monocolore democristiano. Commissione Giudici Popolari sigg.: Nuzzo Samuele, Piscitelli Agostino, Commissione edilizia triennio 1969-1971 sigg.: dr De Lucia Raffaele, Comandante VVFF, geom Zampa Tommaso, membri eletti sigg.: ing. Vigliotti Roberto, geom. Bernardo Giuseppe, De Lucia Filippo. Commissione Comunale Commercio Ambulante sigg.: Buccino Gaetano, Laudando Domenico, Savinelli Pietro, De Lucia Francesco Commissione Comunale Commercio Fisso sigg.: D’Addio Alfonso, Balletta Vincenzo, D’Accio Angelo, Guida Pasquale. Rappresentante in senso al patronato scolastico in sostituzione del sig. ing. Vigliotti Roberto, sig,ra prof.ssa Cioffi Migliore Arcangelina. CONSIGLIERI: sig. prof. Pesce Pensierino, sig. geom Frasca Antonio, sig. cav Nuzzo Mauro Francesco, sig. dr Bernardo Franco, sig. avv. Caporaso Rimo, sig. ing. Migliore Raffaele, sig. Nuzzo Samuele, sig. Piscitelli Agostino, sig. Piscitelli Francesco, sig. Affinita Mario, prof. Piscitelli Francesco, sig. Piscitelli Antonio, sig. Migliore Giuseppe, dr Nuzzo Igino, prof. Vicario Oberdan, sig. De Lucia Pasquale, avv. Balletta Vincenzo, sig. Laurenza Raffaele, sig. Buffolino Antonio, prof. Zimbardi Nicola questi ultimi due si dimetteranno e saranno sostituiti dal sig. avv. Giovanni Papa e dal sig. prof. Pascarella Giuseppe con delibera n.1 del 23.4.1970. Commissione comunale commercio fisso sigg.: D’Addio Alfonso, Balletta Vincenzo, geom Riccio Giuseppe, Ruotolo Pasquale. Comitato E.C.A. sigg.: Suppa Biagio, De Lucia Federico, D’Addio Alfonso, Ruotolo Vincenzo, Grieco Raffaele, Crisci Pasquale, Balletta Americo, Guida Pasquale, Campagnolo Aniello.

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GIUNTA: effettivi sig. dr Bernardo Franco, sig. avv. Caporaso Rimo, sig. Nuzzo Samuele, sig. Piscitelli Agostino, supplenti: sig. prof. Piscitelli Francesco, sig. Affinita Mario Commissione Consiliare per vertenza Calzaturieri, nominata con delibera consiliare n.1 del 9. 2. 1971 sig.: Pesce Pensierino, Nuzzo Igino, Frasca Antonio, Balletta Vincenzo, Poscitelli Antonio, Laurenza Raffaele, Nuzzo Mauro Francesco. Con delibera consiliare n.2 del 9.2.1971 il consiglio formula voto per il passaggio allo stato della ferrovia Cancello -Benevento 1972 – PESCE PENSIERINO; il 17 marzo 1972 si dimette dalla carica di Sindaco il prof. Pensierino Pesce perché diviene Consigliere Regionale della Campania. 1972 – BERNARDO FRANCO; il 22.4.1972 viene eletto sindaco il dr Franco Bernardo il consigliere sig. geom. Frasca Antonio viene nominato assessore effettivo in surroga dell’assessore sig. dr Bernardo eletto sindaco. Patronato scolastico sigg.: dr De Lucia Raffaele e prof. Cioffi Migliore Arcangelina. 1967 – SINDACO: Sig. PESCE PENSIERINO; 1968 – SINDACO: Sig. PESCE PENSIERINO; 1969 – SINDACO: Sig. PESCE PENSIERINO; 1970 – SINDACO: Sig. PESCE PENSIERINO; 1971 - SINDACO: Sig. PESCE PENSIERINO; 1972 - SINDACO: Sig. PESCE PENSIERINO. 1972 – SINDACO: Sig. BERNARDO FRANCO.

C - ELEZIONI DEL 26.11.1972 Il partito della Democrazia Cristiana non riesce a comporre i dissidi affiorati nel suo interno per cui affronta la competizione elettorale comunale profondamente divisa. Espelle dal suo seno quelli che non accettano la lista formata dalla maggioranza del partito. Gli espulsi danno vita ad una lista civica denominata “Torre” che ottenne quasi il 50% dei consensi con 10 consiglieri comunali su 20. Le divisioni allora sancite scavarono un solco profondo nella classe politica santamariana tuttora non colmato. Si presentano n. 6 liste. LISTA “TORRE”- Consiglieri eletti sigg.: Bernardo Franco con voti individuali n. 4067, Frasca Antonio con voti individuali n. 3124, Caporaso Rimo com voti individuali n. 2816, Della Valle Gabriele con voti individuali n. 2811, Migliore Raffaele con voti individuali n. 2620, Papa Carmine con voti individuali n. 2592, Affinita Mario con voti individuali n. 2515, Piscitelli Agostino con voti individuali n. 2446, Zirio Benito con voti individuali n. 2433 -. LISTA D.C. – Democrazia Cristiana: Consiglieri Eletti sigg: Puoti Pasquale con voti individuali n. 2148, Pesce Pensierino con voti individuali n. 2139, Carfora Tommaso con voti individuali n.1722, Calcagno Mattia con voti individuali n. 1635, Piscitelli Francesco con voti individuali n. 1632, Savino Pasquale con voti individuali n. 1610 -. LISTA PSI –Partito Socialista Italiano –Consiglieri eletti sigg.: Migliore Giuseppe con voti individuali n. 931, De Lucia Felice con voti individuali n. 908. LISTA MSI – Movimento Sociale Italiano : Consiglieri eletti sigg.: Balletta Sergio con voti individuali n. 798, Nuzzo Igino con voti individuali n. 689 – LISTA PCI - Partito Comunista Italiano: Consiglieri eletti sigg.; Pellegrino Salvatore con voti individuali n. 482 -.

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Il dr Franco Bernardo viene eletto sindaco nella seduta consiliare del 12.12.1973 con delibera n.2 e voti 11; GIUNTA: Effettivi sigg.: assessore anziano De Lucia Felice, Migliore Giuseppe, Frasca Antonio che sarà surrogato da Della Valle Gabriele, Caporaso Rimo. Assessori supplenti: Affinita Mario, Piscitelli Agostino. Rappresentante nell’assemblea del Consorzio per l’approvvigionamento idrico Terra di Lavoro sig. ing. Migliore Raffaele. Commissione elettorale: membri effettivi sigg.:( per la maggioranza)Papa Carmine, De Lucia Felice,(per la minoranza) Nuzzo Igino, Calcagno Mattia, membri supplenti (per la maggioranza) sigg.: Zirio Benito, Migliore Giuseppe, Della Valle Gabriele, (per la minoranza) Balletta Sergio. Commissione edilizia 1973/1975: membri di diritto sigg.: Sindaco presidente, De Lucia Raffaele Ufficiale Sanitario, Comandante provinciale VVFF, arch. Gerardo Migliore con funzione di tecnico comunale, membri eletti sigg.: ing. Roberto Vigliotti, geom. Giuseppe Bernardo. Commissione per la formazione degli elenchi dei giudici popolari sigg.: Sindaco o suo rappresentante De Lucia Felice, Zirio Benito. Commissione Tributaria di 1° grado membri eletti sig.: avv.Giovanni Papa, geom. Giuseppe Bernardo. nella seduta consiliare del 9.10.1973 il Consiglio prende atto delle dimissioni da consigliere comunale e da assessore effettivo del dr Antonio Frasca, elegge assessore effettivo il sig.Gabriele Della Valle e come consigliere comunale il sig. Nuzzo Mario Rosario. Comitato E.C.A. quadriennio 1974/1978 sig.: Frasca Antonio, Papa Pietro, Vigliotti Alessandro, Signoriello Francesco, Grieco Antonio, Zirio Vincenzo, Nuzzo Giuseppe, Vigliotti Vittorio, D’Addio Giuseppe Antonio, 188


Comitato O.N.M.I. quadriennio 1974/1978 sigg.: Nuzzo Mario Rosario, Zirio Benito per la maggioranza, e Piscitelli Francesco per la minoranza, supplenti sigg.: De Angelis Giovanna per la maggioranza, e Moniello Giuseppe per la minoranza, Commissione Commercio vedi delibera di GM n. 13 del 15.1.1972, Consorzio Fognatura S. Maria a Vico - San Felice a Cancello sigg.: Migliore Raffaele, Migliore Giuseppe. Commissione censuaria distrettuale: effettivi sigg. Di Lucia Domenico, Carfora Raffaele, supplenti sigg: Morgillo Aniello fu Francesco, Crisci Marco. Il consigliere Della Valle Gabriele presiede il Consiglio Comunale per l’approvazione dei conti consuntivi dal 1954 al 1969. Revisori dei Conti Consuntivi anni 1972- 1973: sig. Papa Carmine, sig. Nuzzo Mario Rosario, sig. avv. Canfora Tommaso. si dimette il consigliere del PCI Pellegrino Salvatore e gli subentra il rag. Balletta Antonio. Il consigliere dell’ E.C.A. Greco Antonio si dimette e subentra in consiglio comunale al consigliere Piscitelli Agostino deceduto; Commissione Comunale attività Barbieri Parrucchieri ed affini sigg.: Liparulo Pietro, De Lucia Carmine, De Lucia Pio, Mozzarella Francesco, Calcagno Giuseppe, De Lucia Carmine, Guida Clemente. Il dr Alessandro Guida viene nominato medico condotto titolare. Commissione disciplina commercio ambulante 1977/1982: sigg. De Matteo Alessandro, Migliore Antonio, Nuzzo Ciro, De Lucia Vincenzo, Affinita Giuseppe, Nuzzo Giovanni, Guida Felicetto. Commissione comunale commercio di vendita: Legge 426/1971 componenti effettivi sigg.: Guida Felicetto, Sgambato Pietro, De Lucia Angelo, Rippa Gennaro, Solli Clemente, Fucci Fiore, Carfora Antonio, Nuzzo Pasquale, membri supplenti sigg.: Nobile Arcangelo, Savino Pasquale, De Lucia Vincenzo, Tocco Angelo, Pascarella Giovanni, Pascarella Vito, D’Addio Pellegrino, Laudando Domenico; Legge 525/1974. membri effettivi sigg.: Carfora Nicola, Piscitelli Cesare, Tocco Franco, Picozzi Carlantonio, De Lucia Giuseppe, Guida Giuliano, componenti supplenti sigg.: De Lucia Maria Grazia, Perrotta Crescenza, D’addio Tommaso, Signoriello Italo, Pascarella Umberto, Telese Mario. Commissione commercio Ambulante: componenti effettivi sigg.: Bove Michele, Buccino Salvatore, Piscitelli Giovanni, Pascarella Giovanni, Savinelli Pietro, Nuzzo Giovanni, Verlezza Felice, componenti supplenti sigg.: Di Matteo Alessandro, Vigliotti Vincenzo, Ruotolo Aniello, Di Marzo Angelo, De Lucia Vincenzo, Ruotolo Gennaro, Carfora Raffaele. I partiti della Democrazia Cristiana e del PSI esercitano delle pressanti pressioni politiche sulla maggioranza consiliare affinché all’amministrazuine civica fosse data una visibilità partitica ben definita . Tali pressioni portarono alla frattura i gruppi che costituivano la maggioranza stessa. Essa, a seguito di tale frattura divenuta profonda, venne meno ed il prefetto di Caserta, constatata la impossibilità a costituire una maggioranza amministrativa, con DP n.473/GAB. Il 20.4.1977 nomina il funzionario di prefettura, sig. rag. CIRO RICCIARDI, commissario al comune.

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1972 – SINDACO: Sig. BERNARDO FRANCO; 1973 – SINDACO: Sig. BERNARDO FRANCO; 1974 – SINDACO: Sig. BERNARDO FRANCO; 1975 – SINDACO: Sig. BERNARDO FRANCO; 1976 – SINDACO: Sig. BERNARDO FRANCO; 1977 – SINDACO: Sig. BERNARDO FRANCO; 1977 – COMMISSARIO PREFETTIZIO: Sig. RICCIARDI CIRO. 1978 – COMMISSARIO PREFETTIZIO: Sig. RICCIARDI CIRO. D - ELEZIONI COMUNALI DEL 14.5.1978: Durante lo svolgimento del mandato di quest’amministrazione, nel 1980, si abbatté anche sulla nostra cittadina il “terremoto”, provocando fortunatamente solo danni a cose. Si presentano n. 7 liste. Preferenze riportate da ciascun candidato per lista: Lista n. 1 – PCI –: candidati sigg.: Balletta Antonio con n.397 voti di preferenza, Arzano Mario con n. 18 voti di preferenza, Balletta Alessandro con n.79 voti di preferenza, Cafarelli Emilio con voti n.176 di preferenza, Campana Antonio con voti n. 2 di preferenza, D’Addio Pellegrino con voti n.28 di preferenza, De Lucia Domenico con voti n. 27 di preferenza, De Lucia Fanco con voti n. 66 di preferenza, Diglio Nicola con voti n.16 di preferenza, Guadagno Michelino con voti n. 73 di preferenza, Morgillo Arturo con voti n. 42 di preferenza, Morgillo Fausto con voti n. 105 di preferenza, Morgillo Giuseppe con voti n. 42 di preferenza, Pascarella Vincenzo con voti n.59 di preferenza, Passariello Vincenzo Carmine con voti n. 9 di preferenza, Piscitelli Andrea con voti n. 11 di preferenza, Scogliamiglio Aniello con voti n. 96 di preferenza, Tancredi Gabriele con voti n. 9 di preferenza, Tarantino Gennaro con voti n. 43, Verlezza Felice con voti n. 301 di preferenza: 191


Lista n. 2 – PRI -: candidati sigg.: Arvonio Mario con voti n. 23 di preferenza, Buono Antonio con voti n. 8 di preferenza, Buono Giovanni con voti n. 10 di preferenza, De Lucia Fioravante con voti n. 7 di preferenza, De Lucia Giovanni con voti n. 45 di preferenza, De Lucia Giovanni con voti n. 20 di preferenza, De Lucia Giuseppe con voti n. 1 di preferenza, Farnese Mario con voti n.3 di preferenza, Ferrante Pasquale con voti n. 8 di preferenza, Pascarella Giulia con voti n. 61 di preferenza, Pascarella Vincenzo con voti n. 37 di preferenza, Pascarella Vito con voti n. 89 di preferenza, Pesce Antonio con voti n. 8 di preferenza, Rendina Mattia con voti n. 2 di preferenza, Romano Sabatino Raffaele con voti n. 2 di preferenza, Vigliotti Nicola con voti n. 33. Lista n. 3 – PSI –: candidati sigg.: Pascarella Giuseppe con voti n. 390 di preferenza, Buffolino Vincenzo con voti n. 180 di preferenza, Campagnuolo Domenico con voti n.52 di preferenza, Campana Antonio con voti n.131 di preferenza, Carfora Salvatore con voti n. 16 di preferenza, De Angelis Lorenzo con voti n.131, De Lucia Antonio con voti n. 59 di preferenza, De Lucia Vincenzo con voti n. 234 di preferenza, Diglio Antonio con voti n.84 di preferenza, Di Lucia Bruno Santo con voti n. 7 di preferenza, Giannatiempo Bruno con voti n. 118 di preferenza, Guerra Michele con voti n. 69 di preferenza, Iazzetta Beniamino con voti n. 64 di prefeferna, Martinisi Romolo con voti n.73 di preferenza, Mazzone Vincenzo con voti n.36 di preferenza, Papa Nicola con voti n.28 di preferenza, Piscitelli Antonio con voti n.56 di preferenza, Piscitelli Arcangelo con voti n. 58 di preferenza, Ruotolo Bruno con voti n. 12 di preferenza, Vigliotti Vincenzo con voti n. 82 di preferenza. Lista n. 4 – Dem. Prol. –: candidati sigg.: Morgillo Fausto con voti n.27 di preferenza, D’Addio Filippo con voti n. 20 di preferenza, Nuzzo Massimo con vit n. 26 di preferenza, Zimbardi Salvatore con voti n.8 di preferenza, Vigliotti Luigi con voti n. 6 di preferenza, De Lucia Francesco con voti n. 6 di preferenza, Cerbone Vincenzo con voti n. 5 di preferenza,, De Angelis Giacomo con voti n.4 di preferenza, Malinconico Carmine con voti n. 15 di preferenza, Mandato Salvatore con voti n. 4 di preferenza. Lista n. 5 – MSI –: candidati sigg.: Sgambati Luigi con voti n. 263 di preferenza, Vicario Oberdan con voti n. 205 di preferenza, Affinita Felice con voti n. 21 di preferenza, Auciello Andrea con voti n. 71 di preferenza, Balletta Giuseppe con voti n. 35 di preferenza, Bove Michele con voti n. 32 di preferenza, Carfora Angelo con voti n. 9 di preferenza, Ceglia Francesco con voti n. 40 di preferenza, De Lucia Felice con voti n. 63 di preferenza, Di Vico Bruno con voti n.72, Gagliardi Nicola con voti n.32 di preferenza, Migliore Giovanni con voti n.40 di preferenza, Nuzzo Aldo con voti n.247 di preferenza, Papa Domenico con voti n. 22 di preferenza, Piscitelli Domenico con voti n.17, Piscitelli Giammaria con voti n. 36 di preferenza, Ruotolo Alessandro con voti n. 122, Ruotolo Gennaro con voti n. 33 di preferenza, Russo Giorgio con voti n. 26 di preferenza, Valentino Lorenzo con voti. 19 di preferenza. Lista n. 6 – PSDI – : candidati sigg.: Barraco Luciano con voti n. 20 di preferenza, Barbarisi Lina con voti n. 11 di preferenza, Desiato Michele con voti n. 4 di preferenza, Di Rubro Mario Michele convoti n. 4 di preferenza, Dogali Michele con voti n. 12 di preferenza, Federico Giovanni con voti n.3 di preferenza, Giannini Antonio con voti n.19 di preferenza, Giordano Ciro con voti n.0 di preferenza, Madonna Salvatore con voti n. 0 di preferenza, Munno Francesco con voti n.6 di preferenza, Schioppa Antonio con voti n. 2 di preferenza. Lista n. 7 – DC- : candidati sigg.: Puoti pasquale con voti n. 1757 di preferenza, Agostinelli Giovanni con voti n. 316 di preferenza, Calcagno Mattia con voti n.705 di preferenza, Carfora Tommaso con voti 593 di preferenza, Della Valle Gabriele con voti 447 di preferenza, Diglio Antonio con 192


voti 894 di preferenza, Fantarella Giovanni con voti 589 di preferenza, Gaglione Rosa con voti n.748 di preferenza, Guida Felicetto con voti n. 749 di preferenza, Laudando Raffaele con voti n. 996 di preferenza, Morgillo Francesco con voti n. 430 di prefrenza, Nuzzo Giovanni con voti n. 345 di preferenza, Nuzzo Giuseppe con voti n. 290 di preferenza, Papa Carmine con voti n. 350, Piscitelli Francesco con voti n. 353 di preferenza, Savinelli Ernesto con voti .477 di preferenza, Savino Pasquale con voti 574 di preferenza, Signoriello Italo Vittorio con voti 443 di preferenza, Zimbardi Fancesco Antonio con voti 509 di preferenza, Zirio Benito con voti n. 612 di preferenza. ELETTI – Per la lista DEMOCRAZIA CRISTIANA: Puoti Pasquale, Laudando Raffaele, Diglio Antonio, Guida Felicetto, Gaglione Rosa, Calcagno Mattia, Zirio Benito, Carfora Tommaso, Fantarella Giovanni, Savino Pasquale, Zimbardi Francesco, Savinelli Ernesto, Della Valle Gabriele, Signoriello Italo Vittorio, Morgillo Francesco. Per la lista P.S.I.: Pascarella Giuseppe, De Lucia Antonio. Per la lista P.C.I.: Balletta Antonio, Verlezza Felice. Per la lista M.S.I.. Sgambati Luigi. Il Sig.PUOTI PASQUALE viene eletto SINDACO il 29.6.1978 Giunta: - assessori effettivi – sigg.: Savino Pasquale, Zimbardi Francesco, Guida Felicetto, Laudando Raffaele, assessori supplenti – sigg.: Gaglione Rosa, Zirio Benito. Commissione elettorale: effettivi sigg.: Diglio Antonio, Morgillo Francesco, Zirio Benito, Verlezza Felice, supplenti sigg.: Gaglione Rosa, Savinelli Ernesto, Signoriello Italo Vittorio, Pascarella Giuseppe. Il consigliere del PCI Balletta Antonio si dimette e gli subentra Cafarelli Emilio, Commissione Edilizia triennio 1979/1981: membri eletti sigg.: ing. Morgillo Mario, Calcagno Antonio, Bernardo Luigi, Commissione per la formazione dell’Albo dei giudici popolari, Presidente: sig. Sindaco o suo delegato, membri sigg.: avv. Tommaso Carfora, prof. Zirio Benito. Commissione Commercio Ambulante, Presidente: sig. Sindaco o suo delegato, componenti sigg.: De Lucia Antonio, Calcagno Mattia, Bove Michele, Buccino Salvatore, Piscitelli Giovanni, Pascarella Giovanni, Savinelli Pietro, Nuzzo Giovanni, Carfora Raffaele, Morgillo Francesco, Cafarelli Emilio, Ruotolo Gennaro, De Matteo Vincenzo, Rappresentante nell’assemblea dell’ Azienda Consortile trasporti casertani sigg.: Savinelli Ernesto, Fantarella Giovanni. Rappresentanti nel Consiglio Scolastico Circoscrizionale sigg.: per la maggioranza prof. Gaglione Rosa, sig. Signoriello Italo Vittorio, per la minoranza ing. De Lucia Antonio. Commissione accertamento imposte sigg.: Della Rocca Francesco, Piscitelli Francesco, Suppa Biagio. Con legge regionale del 16.10.1978 si scioglie l’Ente Comunale Assistenza ed il Commissario Straordinario, sig. dr Frasca Antonio con propria ordinanza trasferisce i fondi giacenti presso la Banca Sannitica al Comune. Componente assemblea Consorzio Area Sviluppo Industriale trienno 1979/1981 – sig. dr Franco Bernardo. Rappresentante nel Consultorio Famigliare: sig.ra prof. Gaglione Rosa. Revisori dei conti consuntivi anno 1978 sigg.: Carfora Tommaso, Morgillo Francesco, Verlezza Felice, Consorzio Rifiuti Solidi Urbani sigg.: Savino Pasquale, Signoriello Italo. Revisori Conti Consuntivi anno 1979 sig.: Calcagno Mattia, Fantarella Giovanni, Cafarelli Emilio. Rappresentanti nell’Assemblea Unità Sanitaria Locale sigg.: ing. Migliore Raffaele, avv. Piscitelli Vincenzo, avv. Papa Giovanni, Guida Felicetto, Laudando Raffaele, Savino Pasquale, Zimbardi Francesco, Zirio Benito.

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Revisori dei Conti Consuntivi anno 19890 sigg.: Calcagno Mattia, Signoriello Italo, Sgambato Luigi. Commissione Legge 14.5.1981 n. 219 art.14 : 1^ Commissione sigg.: Sindaco o suo delegato, ing. Martinisi Franco, ing. Migliore Raffaele, geom. Rivetti Raffaele, geom Vigliotti Eugenio; 2^ Commissione sigg:. Sindaco o suo delegato, ing. De Lucia Antonio, ing. Isoletti Gennaro, geom. Sgambato Pietro, perito edile Vicario Antonio, Revisori dei Conti Cosuntivi ano 1981 sigg. : Carfora Tommaso, Fantarella Giovanni, Cafarelli Emilio. Il Consiglio Comunale nella seduta del 11.3.1982 prende atto delle dimissioni degli assessori effettivi sigg.: Laudando Raffaele e Zimbardi Francesco e li surroga con i sigg.: Diglio Antonio e Signoriello Italo. Rappresentanti nel Consiglio Scolastico Distrettuale sigg.: per la D.C. avv. Tommaso Carfora, per il PSI prof. Zimbardi Francesco, ed il prof. Pascarella Giuseppe, Rappresentante nell’Assemblea Consorzio Area Sviluppo Industriale per il triennio 1983/1985, sig.dr Franco Bernardo. Il consigliere del PSI sig. ing. De Lucia Antonio si dimette e gli subentra Buffolino Vincenzo. 1978 – SINDACO. Sig. PUOTI PASQUALE; 1979 – SINDACO: Sig PUOTI PASQUALE, 1980 – SINDACO: SIG: PUOTI PASQUALE; 1981 – SINDACO: Sig. PUOTI PASQUALE; 1982 – SINDACO: SIG. PUOTI PASQUALE; 1983 - SINDACO. Sig. PUOTI PASQUALE. E - ELEZIONI del 26 GIUGNO 1983: E’ questa la prima tornata elettorale nella quale il numero dei consiglieri assegnati al nostro comune passa da venti a trenta. Si presentano n.4 liste. Liste e candidati: LISTA n.1 – P.S.I. – Candidati sigg.: Campagnuolo Domenico, Campana Antonio, Carfora Giuseppe, Cortese Giuseppe, Daddio Ottavio, De Gennaro Pasquale, Della Rocca Emilio, De Lucia Antonio, De Lucia Raffaele, De Lucia Vincenzo, Ferriello Pasquale,Guerra Michele, Laudato Aniello, Luce Lazzaro, Migliore Giuseppe, Nuzzo Pietro, Nuzzo Raffaele, Orologio Vincenzo, Papa Domenico, Perrotta Domenico, Piscitelli Arcangelo, Piscitelli Giuseppe, Ruotolo Gennaro,Savino Gennaro, Savino Pasquale,Scarano Francesco,Sgambato Clemente, Valentino Clemente, Vigliotti Alessandro. LISTA n.2 – M.S.I. – Candidati sigg.: Sgambato Luigi, Auciello Andrea, Balletta Francesco, Balletta Giuseppe, Bove Michele, Cimmino Giuseppe, Crisci Agodtino, De Lucia Antonio, De Lucia Domenico, De Lucia felice, De Lucia Giuseppe, de Lucia Giuseppe, De Lucia Pasquale, Diglio Basilio, Di Vico Bruno, Memola Luigi, Migliore Giovanni, Napoletano Francesco, Nuzzo Alfonso, Nuzzo Bruno, Nuzzo Giuseppe, Piscitelli Domenico, Piscitelli Mario, Porrino Clemente, Ruggiero Alberto, Ruotolo Alessandro, Ruotolo Francesco, Verdicchio Carlo, Vicario Oberdan. LISTA n. 3 – P.C.I. – Candidati sigg.: Morgillo Fausto, Cafarelli Emilio, Pellegrino Salvatore, Balletta Nicola, Parecchia Paolo, Caprio Giovanni, Carfora Attilio, Carfora Ilio, Cioffi Michele, Cissone Rosanna, D’Addio Luigi, D’Addio Vincenzo, D’Angelo Carlo, De Angelis Ferdinando, De Francesco Vincenzo, De Lucia Assunta, De Lucia Domenico, Di Cecco Rocco, Guadagno Michelino, Liguori Giuseppe, Marrucchiello Vincenzo, Morgillo Arturo,Morgillo Giuseppe, Moscato Mighelangelo, Piscitelli Bruno, Ruotolo Raffaele, Tancredi Gabriele, Vugliotti Luigi, Vigliotti Vittorio, 194


LISTA n.4 – Democrazia Cristiana – Candidati sigg.: Puoti Pasquale, D’Anna Vincenzo, Affinita Vincenzo, Agostinelli Giovanni, Balletta Mario carmine, Calcagno Mattia, Campagnolo Raffaele, Caporaso Rimo, Carfora Tommaso, Della Rocca Alfonso, Della Rocca Armando Giovanni, De Lucia Mario, Diglio Antonio, Diglio Giuseppe, Santarella Giovanni, Ferrara Michele, Guida Felicetto Domenico, Laudano Raffaele, Manna Vincenzo, Migliore Raffaele, Morgillo Francesco, Morgillo Francesco, Morgillo Mario, Nuzzo Pasquale, Papa Mario, Ruotolo Alfonso, Savinelli Ernesto, Sgambato Pietro, Signoriello Giulio, Zirio Benito. CONSIGLIERI ELETTI: sigg. Puoti Pasquale, D’Anna Vincenzo, Laudando Raffaele, Savinelli Ernesto, Nuzzo Pasquale, Manna Vincenzo, Della Rocca Armando, Fantarella Giovanni, Zirio Benito, Guida Felicetto Domenico, Carfora Tommaso, De Lucia Mario, Diglio Antonio, Morgillo Mario, Morgillo Francesco, Papa Mario, Balletta Mario, Ferrara Michele, Affinita Vincenzo, Caporaso Rimo, Agostinelli Giovanni, Diglio Giuseppe, Della Rocca Alfonso, Migliore Giuseppe, Carfora Giuseppe, Piscitelli Giuseppe che si dimetterà e gli subentrerà Papa Pasquale, Morgillo Fausto, Cafarelli Emilio che si dimetterà e gli succederà Di Cecco Rocco , Nuzzo Giuseppe che si dimetterà e gli subentrerà Nuzzo Bruno, Sgambati Luigi. GRUPPI CONSILIARI:- DEMOCRAZIA CRISTIANA- : sigg. Puoti Pasquale con n. 2554 voti individuali, D’Anna Vincenzo con n.1506 voti individuali, Laudando Raffaele con n. 761 voti individuali, Savinelli Ernesto con n. 636 voti individuali, Nuzzo Pasquale con n. 630 voti individuali, Manna Vincenzo con n. 612 voti individuali, Della Rocca Armando Giovanni cn n. 593 voti individuali, Fantarella Giovanni con n. 573 voti individuali, Zirio Benito con 558 voti individuali, Guida Felicetto Domenico con n. 549 voti individuali, Diglio Antonio con n. 517 voti individuali, De Lucia mario con n.506 voti individuali,Carfora Tommaso con n.515 voti individuali, Morgillo Mario con n. 506 voti individuali, Morgillo Francesco co n. 464 voti individuali, Papa Mario con n. 440 voti individuali, Balletta Mario con n. 439 voti individuali,voti, Ferrara Michele con n.420 voti individuali, Affinita Vincenzo con n 419 voti individuali, Caporaso Rimo con n. 405 voti individuali, Agostinelli Giovanni con n. 392 voti individuali, Diglio Giuseppe con n. 386 voti individuali, Della Rocca Alfonso con n. 365 voti individuali. P.S.I. – sigg. Migliore Giuseppe con n. 280 voti individuali, Carfora Giuseppe con n.174 voti individuali, Piscitelli Giuseppe con n. 180 voti individuali che si dimetterà e gli subentrerà Papa Pasquale con n. 169 voti individuali, P.C.I. – sigg.:Morgillo Fausto con n. 268 voti individuali, Cafarelli Emilio con n. 225 voti individualiche si dimetterà e gli succederà Di Cecco Rocco con n. 104 voti individuali. M.S.I.-D.N. sigg.: Nuzzo Giuseppe con n. 280 voti individuali che si dimetterà e gli subentrerà Nuzzo Bruno con n. 178 voti individuali, Sgambati Luigi con n. 264 voti individuali. Il sig. PUOTI PASQUALE eletto SINDACO. GIUNTA – sigg.: Savinelli Ernesto, Carfora Tommaso, Zirio Benito, Morgillo Francesco Assessori Effettivi, Nuzzo Pasquale, Affinita Vincenzo Assessori Supplenti; Commissione art.14 legge 219/81: 1^ Commissione, sigg.: ing. Mario Morgillo Presidente, ing. Martinisi Franco, ing. Migliore Raffaele, geom. Rivetti Raffaele, geom Vigliotti Eugenio componenti; 2^ Commissione, sigg.: Sindaco o suo delegato Presidente, ing. De Lucia Antonio, ing. Isoletti Gennaro, perito edile Vicario Antonio ed geom. Sgambato Pietro che a seguito di proprie dimissioni sarà sostituito dall’arch. Ruotolo Michele, componenti. Commissione elettorale sigg.: D’Anna Vincenzo, Agostinelli Giovanni, Laudando Raffaele, Diglio Giuseppe per la maggioranza, Migliore Giuseppe per la minoranza Effettivi, Della Rocca Armando, Balletta Mario, Guida Felicetto, Fantarella Giovanni per la maggioranza, Morgillo Fausto, Cafarelli Emilio per la minoranza Supplenti.

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Commissione per la formazione dell’Albo dei Giudici Popolari sigg.: Sindaco o suo delegato presidente, Diglio Antonio, Morgillo Mario componenti. Commissione edilizia 1984/1986: membri eletti, sigg.: ing. Verlezza Felice, Ruotolo Alfonso, Febbraio Gaetano. Revisori Conti Consuntivi anno 1982 sigg.: Diglio Giuseppe, Manna Vincenzo, Migliore Giuseppe. Commissione per il commercio a posto fisso: sigg.: Arminio Fiorentino, Balletta Luigi, Affinita Vincenzo, De Lucia Mario, Di Marzo Domenico, Parente Osvaldo effettivi, Cortese Saverio, Cioffi Leonardo, Tocco Franco, D’Addio Tommaso, D’Addio Pellegrino, Morgillo Orlando supplenti. Commissione art.16 legge 426/71 sigg.: Sindaco o suo delegato presidente, Scambato Pietro, Laudando Domenico, Signoriello Giulio che poi si dimette e viene sostituito da Solli Clemente,Vigliotti Mario, Affinita Giovanni, De Lucia Giovanni, Fucci Vincenzo effettivi. Commissione art. 2 legge 524/71 sigg.: Arminio Fiorentino,Balletta Luigi, Affinita Vincenzo, De Lucia Mario, Di Marzo Dimenico, Parente Osvaldo effettivi, Nobile Arcangelo, Savino Pasquale, De Lucia Maria Grazia, Balletta Vincenza, Basilicata Clemente, Ceglia Francesco, Piscitelli Carmela, Rippa Gennaro, Cortese Saverio, Cioffi Leonardo, Tocco Franco, D’Addio Tommaso, D’Addio Pellegrino, Morgillo Orlando supplenti. Commissione CommercioAmbulante sigg.: Sindaco o suo delegato presidente, Della Rocca Armando, Sgambato Luigi, Bove Michele, De Matteo Alessandro che poi si dimette e viene sostituito da Vigliotti Vincenzo, Buccino Vincenzo, Di Marzo Angelo, Russo Salvatore, Nuzzo Giovanni, Balletta Raffaele Effettivi, De Lucia Mario, Morgillo Fausto, Manna Pasqualino, Savinelli Pietro, Vigliotti Michele, Fucci Fiore, Pascarella Giovanni, Ruotolo Gennaro, Martone Antonio Supplenti. Rappresentanti nell’Assemblea ASL n. 16: sigg.: D’Addio Nadia, D’Addio Alfonso, Balletta Antonio. Revisori dei Conti Consuntivi anno 1983: sigg.:Diglio Giuseppe, Manna Vincenzo, Piscitelli Giuseppe. Si dimette da rappresentante nell’ Assemblea del Consorzio Provinciale trasporti casertani il sig. Savinelli Ernesto e viene sostituito dal sindaco sig. Puoti Pasquale. Commissione distrettuale censuaria sigg.: Sgambato Pasquale, Sgambato Orlando, Savino Pasquale, Rivetti Raffaele. Revisori conti consuntivi anno 1984 sigg.: Papa Mario, Morgillo Mario, Morgillo Fausto. Consiglio Scolastico Distrettuale: rappresentanti sigg.: Morgillo Francesco, Guida Felicetto Domenico, Piscitelli Giuseppe. Nella seduta consiliare del 26.6.1985 il consiglio comunale a seguito dell’elezione a consigliere regionale della Campania del sindaco dr Pasquale Puoti prende atto delle dimissioni dalla carica di sindaco ed elegge a sindaco il consigliere sig. CARFORA TOMMASO nella medesima seduta. Il sig CARFORA TOMMASO é sindaco dal 1985 al 1987 Il consigliere sig. Guida Felicetto Domenico surroga l’assessore effettivo Carfora Tommaso divenuto sindaco. Il consigliere comunale del MSI D.N. sig. Nuzzo Giuseppe di dimette da consigliere e gli subentra il sig. Nuzzo Bruno. Per il PSI si dimette il consigliere sig. Piscitelli Giuseppe e gli subentra il sig.Papa Pasquale. Si dimette da rappresentante nell’ U.S.L. n.16 il sig. Balletta Antonio e viene eletto sig.De Angelis Luigi. Si dimette il consigliere sig. Cafarelli Emilio del Pci e gli subentra il sig. Di Cecco Rocco. Revisori dei conti consuntivi anno 1985: sigg. Morgillo Mario, Papa Mario, Di Cecco Rocco, 196


I consiglieri comunali sigg. Caporaso Rimo e Della Rocca Alfonso lasciano il gruppo della Democrazia Cristiana e formano il gruppo autonomo “Democratici Cristiani”. Revisori dei conti Consuntivi anno 1986 sigg. De Lucia Mario, Papa Mario, Carfora Giuseppe. il sig. Ruotolo Michele sostituisce il sig. Sgambato Pietro nella commissione legge 219/81; Commissione ex art 9 Ordinanza Ministero Protezione Civile n. 905 FPC/ZA del 17.2.1987 ( la commissione sostituisce la commissione edilizia nelle funzioni per i danni del terremoto dell’11 maggio 1984 sigg,: Sindaco o suo delegato Presidente, membri sigg. Morgillo Mario, Verlezza felice, Sgambati Luigi; Nelle manifestazioni del quarantennale della Repubblica svoltesi in Roma dal 21.2.1987 al 1.3.1987 SANTA MARIA A VICO per lo sviluppo raggiunto partecipa in rappresentanza della provincia di Caserta e viene inserito nell’elenco de “ I 100 COMUNI DELLA PICCOLA GRANDE ITALIA” Il sig. Nuzzo Pietro del Psi subentra al consigliere sig. Migliore Giuseppe deceduto. Il partito della Democrazia Cristiana locale, che a prezzo di duri sacrifici era riuscito a presentare una lista unitaria alla consultazione elettorale, dalla quale aveva ottenuto una rappresentanza di 23 consiglieri eletti su 30, anziché ricercare motivi per amalgamare il gruppo consiliare, diede altro spago alla faida interna tanto che il gruppo stesso si spaccò in due. A seguito della spaccatura venne meno la maggioranza consiliare. Il prefetto di Caserta, costatato che non era possibile costituire una nuova maggioranza consiliare, il giorno 12.10.1987, prese atto dello stato di fatto creatosi e con Decreto Prefettizio 1844/13.1/GAB nominò commissario al comune il funzionario di prefettura sig. dott. FULVIO SODANO.

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1983 – SINDACO: Sig. PUOTI PASQUALE; 1984 – SINDACO: Sig. PUOTI PASQUALE, 198


1985 – SINDACO: Sig. PUOTI PASQUALE; 1985 – SINDACO: Sig.CARFORA TOMMASO; 1986 – SINDACO: Sig.CARFORA TOMMASO; 1987 – SINDACO: Sig.CARFORA TOMMASO; 1987 – COMMISSARIO PREFETTIZIO: Sig. SODANO FULVIO. F - ELEZIONI COMUNALI DEL 10.1.1988 Si presentano n. 6 liste, delle quali due civiche formate da dissidenti della Democrazia Cristiana. ELETTI Sigg.: Puoti Pasquale, Savinelli Ernesto, Agostinelli Giovanni, Balletta Giovanni, Borzacchiello Olimpia, Carfora Tommaso, Carfora Gennaro, De Lucia Mario, Guida Felicetto, Papa Mario, Ruotolo Alfonso, Caporaso Rimo, Della Rocca Alfonso; Barbato Francesco, Bernardo Giuseppe, D’Anna Vincenzo, Diglio Giuseppe, Fantarella Giovanni, Grieco Andrea, Morgillo Francesco, Nuzzo Pasquale, Telese Giuseppe Adriano, Piscitelli Giuseppe, Carfora Giuseppe che poi sarà sostituito da Nuzzo Massimo, Di Cecco Rocco, Cafarelli Emilio, Vicario Oderdan che si dimette e gli subentra Sgambati Luigi che pure si dimette ed al quale subentra Nuzzo Giuseppe. ELETTI : Lista “Bilancia” ( D.C.) voti di lista n. 2870. Seggi n. 12: Consiglieri eletti sigg.: Puoti Pasquale con voti di preferenza n 1966, Savinelli Ernesto con voti di preferenza n. 587, Borzacchiello Olimpia con voti di preferenza n. 506, De Lucia Mario con voti di preferenza n. 447, Carfora Tommaso con voti di preferenza n. 435, Diglio Antonio con voti di preferenza n. 421, Balletta Giovanni con voti di preferenza n. 399, Guida Felicetto Domenico con voti di preferenza n. 360, Ruotolo Alfonso con voti di preferenza n. 352, Agostinelli Giovanni con voti di preferenza n. 334, Carfora Gennaro con voti di preferenza n. 334, Papa Mario con voti di preferenza n. 330, primo dei non eletti Manna Vincenzo con di preferenza n. 318 voti. DC -Democrazia Cristiana-(ufficiale) voti di lista n. 2551. seggi n. 11: Consiglieri eletti sigg.:D’Anna Vincenzo con voti di preferenza n. 966, Nuzzo Pasquale con voti di preferenza n. 620, Laudando Raffaele con voti di preferenza n. 586, Bernardo Giuseppe con voti di preferenza n. 523, Telese Giuseppe Adriano con voti di preferenza n. 519, Fantarella Giovanni con voti di preferenza n. 457, Morgillo Francesco con voti di preferenza n. 457, Barbato Francesco con voti di preferenza n. 425, Diglio Giuseppe con voti di preferenza n. 405, Grieco Andrea con voti di preferenza n. 405, Guida Giovanni con voti di preferenza n. 330, primo dei non eletti Zirio Benito con voti di preferenza n. 316. Lista “Torre” voti di lista n. 548, seggi n.2, Consiglieri eletti sigg.: Caporaso Rimo con voti di preferenza n. 445, Della Rocca Alfonso con voti di preferenza n. 186, primo dei non eletti Miale Francesco con voti di preferenza n. 127. P.S.I.- Partito Socialista Italiano – voti di lista n. 647, seggi n. 2, Consiglieri eletti sigg.: Piscitelli Giuseppe con voti di preferenza n. 340, Carfora Giuseppe con voti di preferenza n. 223 che poi sarà sostituito da Nuzzo Massimo con voti di preferenza n. 211. P.C.I.- Partito Comunista Italiano – voti di lista n.468, seggi n. 2, Consiglieri eletti sigg.:Di Cecco Rocco con voti di preferenza n. 160, Morgillo Fausto con voti di preferenza n. 149, primo dei non eletti Cafarelli Emilio con voti di preferenza n. 146. M.S.I.- Movimento Sociale Italiano – voti di lista354. seggi n. 1, Consiglieri eletti sigg.: Vicario Oderdan con voti di preferenza n. 208 che si dimette e gli subentra Sgambati Luigi con voti di preferenza n. 190 che pure si dimette ed al quale subentra Nuzzo Giuseppe con voti di preferenza n. 190. Si dimette il consigliere del PSI sig. Carfora Giuseppe e gli subentra il sig. Nuzzo Massimo, Nella seduta consiliare del 16 agosto 1988 viene eletto SINDACO il sig. LAUDANDO RAFFAELE. E’ sindaco per l’ anno 1988/1990.

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GIUNTA- assessori effettivi sigg.: Nuzzo Massimo, Caporaso Rimo, Piscitelli Giuseppe, Morgillo Fausto al quale subentrerà Cafarelli Emilio, supplenti sigg. Diglio Giuseppe, Della Rocca Alfonso; I consiglieri comunali sigg. Carfora Tommaso e De Lucia Mario eletti nella lista “Bilancia” formano il gruppo autonomo “Sinistra DC”; Commissione Edilizia triennio 1988/1990: membri eletti sigg. Ruotolo Michele, Verlezza Felice, Vigliotti Rosario, Saccavino Pasquale, Calcagno Antonio, Rappresentante nel Consiglio Distrettuale Scolastico: sigg. Morgillo Francesco, Piscitelli Giuseppe, Savinelli Ernesto; Rappresentante nell’Assemblea del Consorzio Area di Sviluppo Industriale: sig. Migliore Raffaele; Rappresentante nell’Assemblea del Consorzio Idrico Terra di Lavoro: sig. Nuzzo Pasquale; Rappresentante nell’Assemblea del Consorzio Intercomunale dei Rifiuti Solidi Urbani: sigg. Della Rocca Emilio, Nuzzo Vincenzo, Diglio Antonio; Revisori Conti Consuntivi anno 1987: sigg. Grieco Andrea, Di Cecco Rocco, Carfora Gennaro; Commissione Commercio dettaglio a posto fisso – legge 426 - componenti effettivi sigg.: Carfora Ilio, Sgambato Pietro, Solli Clemente, Aruta Luigi, De Lucia Mario, Passariello Vincenzo, Ruotolo Vincenzo, Savino Gennaro. Commissione - legge 524 – sigg.: Fucci Vincenzo, Balletta Rafaele, Affinita Giovanni, Balletta Vincenzo, D’Addio Rosario, Maione Giusepe; membri supplenti sigg.: Campana Antonio, Verlezza Girolamo, De Lucia Fulvio, Balletta Luigia, Migliore Vincenzo, Fucci Fiore Umberto, Manna Pasqualina, Russo Mariantonia, De Matteo Alessandro, D’Addio Giuseppe, Panno Alfonso, Fucci Armando, Morgillo Mario, Morgillo Orlando. Commissione Commercio Ambulante: componenti effettivi sigg. Di Cecco Rocco, Papa Mario, Solli Clemente, Fruggiero Nicola, Gioia Paolo, Balletta Luigi, Porrino Maria, Nuzzo Michele, Zimbardi Francesco; componenti supplenti sigg. De Lucia Mario, Balletta Giovanni, Buccino Vincenzo, Carfora Salvatore, Morgillo Mario, Lombardi Umberto, Cerullo Angela, Papa Raffaele. Commissione per la Formazione Albo Giudici Popolari: componenti sigg. Guida Giovanni, Telese Giuseppe Adriano. Commissione art. 14 legge 219/14.5.1981 - 1^ Commissione - Sigg.: Sindaco o suo Delegato, De Lucia Antonio, Martinisi Francesco, Sgambato Pietro, Crisci Michele; - 2^ Commissione - sigg.: Sindaco o suo delegato, Morgillo Antonio, Diglio Nicola, Scogliamiglio Antonia, De Lucia Raffaele. Revisori Conti Consuntivi anno 1988: sigg.: Nuzzo Pasquale, Di Cecco Rocco, Nuzzo Giuseppe poi sostituito da Nuzzo Bruno. Commissione ex art. 9 Protezione Civile n. 905 FPC/Z del 12.2.1987 sigg.: Sindaco o suo delegato, Nobile Clemente, Migliore Gerardo, Caprio Antonio, Morgillo Giuseppe. Rappresentanti nell’Assemblea Azienda Consortile Trasporti Casertani sigg.: Fantarella Giovanni. Nuzzo Massimo, Guida Giovanni. Si dimette il consigliere sig. Nuzzo Giuseppe e gli subentra il sig. Nuzzo Bruno. Consulta per gli Anziani: sigg. Barbato Francesco, Telese Giuseppe, Piscitelli Alfonso. Revisori dei Conti Consuntivi anno 1989 sigg.: Bernardo Giuseppe, Di Cecco Rocco, Nuzzo Giuseppe al quale subentra Nuzzo Bruno. Commissionre aggiornamento Toponiomastica sigg.: Sgambati Nicola, Pesce Pensierino, Aceto Gaetano, Salerno Folco, Guida Domenico, Migliore Pietro, Piscitelli Antonio, Della Valle Gabriele. il consigliere dello PSI sig. Piscitelli Giuseppe si dimette egli subentro il sig. Papa Pasquale. 200


Il Consiglio nella seduta del 4.9.1990 prende atto delle dimissioni del Sindaco e della Giunta e procede alla elezione del SINDACO nella persona del sig. D’ANNA VINCENZO e della GIUNTA nelle persone dei sigg.: Caporaso Rimo, Diglio Giuseppe, De Lucia Mario, Papa Pasquale, Di Cecco Rocco, Cafarelli Emilio: COMMISSIONE per lo STATUTO sigg.: Sindaco, Ferrara Michelangelo, Barbato Antonio, Pellegrino Salvatore, De Lucia Antonio, Nuzzo Pasquale, Di Cecco Rocco, Puoti Pasquale, Nuzzo Bruno, Nuzzo Massimo. Il 09.09.1991 quindici consiglieri comunali ( Agostinelli Giovanni, Balletta Giovanni, Cafarelli Emilio, Borzacchiello Olimpia, Carfora Gennaro, Della Rocca Alfonso, Diglio Antonio, Guida Felicetto Domenico, Laudando Raffaele, Morgillo Francesco, Nuzzo Bruno, Papa Mario, Ruotolo Alfonso, Savinelli Ernesto) rassegnarono le proprie dimissioni ed il Prefetto di Caserta con decreto prot. 6319/13.1/Gab del 12.9.1991 nominò Commissario il funzionario di prefettura sig. dr MADDALONI PAOLINO e n. due subcommissari nelle persone dei sigg. Chemi Daniela e D’Errico Vincenzo. Collegio Revisori dei Conti Consuntivi triennio 1991/1993: sigg. D’Andria Giuseppe, Morgillo Aldo, Caprio Giuseppe

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1988 – COMMISSARIO PREFETTIZIO: Sig. SODANO FULVIO; 1988 – SINDACO: Sig.. LAUDANDO RAFFAELE; 202


1989 – SINDACO: Sig.. LAUDANDO RAFFAELE; 1990 – SINDACO: Sig. LAUDANDO RAFFAELE; 1990 – SINDACO: Sig. D’ANNA VINCENZO; 1991 – SINDACO: Sig. D’ANNA VINCENZO; 1991 – COMMISSARIO PREFETTIZIO: Sig. dott. MADDALONI PAOLINO; 1992 – COMMISSARIO PREFETTIZIO: Sig. dott. MADDALONI PAOLINO. G - ELEZIONI DEL 7/8 GIUGNO 1992 Si presentano n.7 liste di cui due formate da dissidenti della Democrazia Cristiana. CONSIGLIERI sigg.: Puoti Carlo, Nuzzo Pasquale, Telese Giuseppe Adriano, Piscitelli Alfonso, Borzacchiello Olimpia, Savinelli Ernesto, Zirio Benito, Guida Giovanni, Agostinelli Giovanni, Carfora Gennaro, Di Nuzzo Fabrizio, Pirozzi Andrea, Nuzzo Domenico, Carfora Salvatore, Ruotolo Alfonso, Della Valle Gabriele, Russo Massimo, De Lucia Salvatore, Campagnolo Albino, Luce Lazzaro, De Lucia Raffaele, Sgambato Luigi, Balletta Giuseppe, Balletta Alessandro, Balletta Antonio, Morgillo Francesco, Di Vico Alfonso che si dimetterà e gli subentrerà Vigliotti Michele, Porrino Antonio, De Lucia Marcello, Caporaso Rimo. Composizione dei Gruppi Consiliari con i voti riportati da ciascun eletto: DC – Democrazia Cristiana – voti di lista 4400 con seggi n. 18, Consiglieri eletti sigg.: Puoti Carlo con voti individuali n. 5989, Nuzzo Pasquale con voti individuali n. 5640, Telese Giuseppe con voti individuali n. 5415, Piscitelli Alfonso con voti individuali n. 5304, Borzacchiello Olimpia con voti individuali n. 5182, Savinelli Ernesto con voti individuali n.5016, Zirio Benito con voti individuali n. 5013, Guida Giovanni con voti individuali n.5006, Agostinelli Giovanni con voti individuali n. 4957, Carfora Gennaro con voti individuali n. 4917, Di Nuzzo Fabrizio con voti individuali n. 4892, Pirozzi Andrea con voti individuali n. 4887, Nuzzo Domenico con voti individuali n.4881, Carfora Salvatore con voti individuali n. 4879, Ruotolo Alfonso con voti individuali n. 4871, Della Valle Gabriele con voti individuali n. 4856, Russo Massimo con voti individuali n.4853, De Lucia Salvatore con voti individuali n. 4822, primo dei non eletti Papa Ferdinando con voti individuali n. 4764. PSI – Partito Socialista Italiano – voti di lista n. 746, seggi n. 3, Consiglieri eletti sigg.: Campagnolo Albino con voti individuali n. 994, Luce Lazzaro con voti individuali n. 958 che si dimette e subentra Piscitelli Antonio primo dei non eletti con voti individuali n. 908, De Lucia Raffaele con voti individuali n. 913. MSI – Movimento Sociale Italiano – voti di lista n. 608, seggi n.2, Consiglieri eletti sigg.: Sgambato Luigi con voti individuali n.980, Balletta Giuseppe con voti individuali n. 863, primo dei non eletti Vicario Oberdan con voti individuali n. 773 . PDS – Rifond. Com. – voti di listan. 595, seggi n. 2, Consiglieri eletti sigg.: Balletta Alessandro con voti individuali n.827, Balletta Antonio con voti individuali n. 780, primo dei non eletti Fausto Morgillo con voti 738 individuali. Lista “COLOMBA” – voti di lista n. 542, seggi n. 2, Consiglieri eletti sigg.: Morgillo Francesco con voti individuali n. 919, Di Vico Alfonso con voti individuali n. 738 che si dimetterà e gli succederà Vigliotti Michele primo dei non eletti con voti individuali n.716. Lista “LA RETE” – voti di lista 482, seggi n. 2, Consiglieri eletti sigg.: Porrino Antonio con voti individuali n.759,che si dimette e subentra Piscitelli Raffaele primo dei non eletti con voti individuali n.618, De Lucia Marcello con voti individuali n. 657. Lista “TORRE” voti di lista n. 313, seggi n. 1, Consiglieri eletti sigg.: Caporaso Rimo con voti individuali n.565, primo dei non eletti Caprio Antonio con voti individuali n. 441. Il 17 luglio 1992 viene eletto SINDACO il sig. NUZZO PASQUALE: ASSESSORI: sigg. Agostinelli Giovanni, Borzacchiello Olimpia, Guida Giovanni, Ruotolo Alfonso, Savinelli Ernesto, Telese Giuseppe Adriano che si dimetterà e gli subentrerà Piscitelli Alfonso che pure si dimetterà e gli subentrerà Russo Massimo; 203


Rappresentanti nel Consiglio Distrettuale Scolastico sigg.: Di Nuzzo Fabrizio, Carfora Gennaro, Salerno Folco. Commissione comunale barbieri, parrucchieri ed affini: sigg. Sindaco presidente, De Lucia Salvatore, Calcagno Giuseppe, Pascarella Antimo, Diglio Aniello, Santacroce Michele, Carfora Francesco, Trotta Giuseppe, Nuzzo Pasquale componenti. Commissione comunale per i regolamenti: sigg. Sindaco presidente, Puoti Carlo, Nuzzo Domenico, Di Nuzzo Fabrizio, Caporaso Rimo, De Lucia Raffaele, De Lucia Marcello componenti effettivi, Balletta Giuseppe, Carfora Gennaro supplenti. Consulta Anziani: siig. Borzacchiello Olimpia presidente, Laudando Raffaele, Carfora Lina, De Lucia Vincenzo, De Angelis Luigi, Piscitelli Giovanni, Pesce Angelo, Zirio Benito, Pirozzi Andrea, Nuzzo Pasquale. Commissione per i problemi idrici: sigg. Sindaco presidente, Della Valle Gabriele, Di Nuzzo Fabrizio, Pirozzi Andrea, De Lucia Raffaele, Vigliotti Michele, Balletta Giuseppe componenti. Commissione elettorale: sigg. De Lucia Salvatore, Carfora Gennaro, Di Vico Alfonso, Campagnolo Albino, Nuzzo Domenico, Piscitelli Alfonso componenti effettivi, Balletta Antonio, Carfora Salvatore, Guida Giovanni, Russo Massimo, Agostinelli Giovanni, Balletta Giuseppe componenti supplenti. Commissione Giudici Popolari: Sindaco o suo delegato, Carfora Gennaro, Piscitelli Alfonso. Commissione pubblici esercizi sigg.: Nuzzo Pasquale presidente, Porto Lucio, Maione Gioacchino, Fucci Vincenzo, Verrone Vincenzo, Cioffi Leonardo, Cortese Saverio, Piscitelli Clemente, Solli Clemente, Marino Aldo, Commissione legge 905 sigg: Sindaco o suo delegato, Calcagno Vincenzo, Nobile Clemente, Perrotta Rosario, Nuzzo Michele. Commissione legge 219/1981 – 1^ Commissione: sigg. Rivetti Raffaele, Scogliamiglio Antonia, Valentino Antonio, Folgieri Vincenzo; - 2^ Commissione: sigg. Boccia Francesco, Vigliotti Eugenio, Caprio Antonio, Balletta Raffaele. Commissione a posto fisso – legge 426/1981 –: sigg. Di Nuzzo Fabrizio, Nuzzo Massimo, Papa Mario, De Lucia Felice, Gioia Carmine, D’Addio Vincenzo, Caprio Luigi, Balletta Giovanni componenti effettivi, Crisci Michele, D’Addio Michele, Basilicata Clemente, D’Addio Rosario, Signoriello Giulio, Petrella Carlo, Affinita Giovanni, De Persis Adele. Commissione Edilizia: membri eletti sigg.: Bernardo Arcangelo, Crisci Marco, De Luca Carlo, Martone Antonio, Crisci Sabatino; Rappresentante assemblea Consorzio Area di Sviluppo Industriale sig. Zirio Benito. Rappresentanti assemblea Azienda Consortile Tasporti casertani sigg. Nuzzo Domenico, Pirozzi Andrea, Sgambati Luigi. Rappresentanti assemblea Consorzio Rifiuti Solidi Urbani: sigg. Carfora Salvatore, De Lucia Salvatore. Nucleo Comunale Volontari Protezione Civile- Responsabile Comunale sig. Petrella Carlo. Collegio Revisori dei Conti triennio 1994/1996: sigg. D’Andria Giuseppe, Caprio Giuseppe, Morgillo Aldo.

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I consiglieri comunali Morgillo Francesco e Vigliotti Michele eletti nella lista “colomba� aderiscono al gruppo della Democrazia Cristiana. Il partito della Democrazia Cristiana a 206


seguito delle note vicende nazionali si scioglie. Da tale stato di fatto nasce il Partito Popolare Italiano ed il Centro Cristiano Democratico. Anche il gruppo consiliare della Democrazia Cristiana si scioglie e da esso nascono due formazioni partitiche il P.P.I. ed il C.C.D.. Aderiscono al P.P.I. i consiglieri comunali sigg.: Carfora Gennaro, Della Valle Gabriele, Guida Giovanni, Morgillo Francesco, Nuzzo Domenico, Ruotolo Alfonso, Telese Giuseppe Adriano, Vigliotti Michele. Aderiscono al C.C.D. i consiglieri comunali sigg.: Puoti Carlo, Nuzzo Pasquale, Piscitelli Alfonso, Borzacchiello Olimpia, Savinelli Ernesto, Zirio Benito, Agostinelli Giovanni, Di Nuzzo Fabrizio, Pirozzi Andrea, Carfora Salvatore, Russo Massimo, De Lucia Salvatore. Gli assessori comunali sigg. Guida Giovanni e Ruotolo Alfonso che aderiscono al P.P.I. si dimettono da assessore comunale. Si acuisce la precarietà amministrativa ed i gruppi consiliari del PPI, PSI, MSI, PDS e RETE presentano un documento unitario in forza del quale i consiglieri comunali aderenti a quei partiti nelle persone dei sigg.: Carfora Gennaro, Della Valle Gabriele, Guida Giovanni, Morgillo Francesco, Nuzzo Domenico, Ruotolo Alfonso, Telese Giuseppe Adriano, Vigliotti Michele, Campagnolo Albino, De Lucia Raffaele, Piscitelli Antonio, Balletta Giuseppe, Sgambato Luigi, Balletta Alessandro, Balletta Antonio, De Lucia Marcello, Piscitelli Raffaele rassegnano le dimissioni dalla carica di consigliere comunale. Restano in carica i consiglieri comunale del C.C.D. e della lista Torre nelle persone dei sigg.: Agostinelli Giovanni, Borzacchiello Olimpia, Carfora Salvatore, De Lucia Salvatore, Di Nuzzo Fabrizio, Nuzzo Pasquale, Pirozzi Andrea, Piscitelli Alfonso, Puoti Carlo, Russo Massimo, Savinelli Ernesto, Zirio Benito, Caporaso Rimo. Il Prefetto di Caserta a seguito delle predette dimissioni della maggioranza del consiglio, con proprio decreto n.2276/13.4/ GAB del 6.6.1994 nomina commissario al comune il funzionario di prefettura sig. dr SPAZIANI LUIGI. Con le successive elezioni, il numero dei consiglieri attribuiti al comune ritorna ad essere in numero di venti. 1992 – SINDACO: sig. NUZZO PASQUALE; 1993 - SINDACO: sig. NUZZO PASQUALE; 1994 – SINDACO: sig. NUZZO PASQUALE; 1994 – COMMISSARIO PREFETTIZIO: sig. SPAZIANI LUIGI.

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CAPITOLO DECIMO Nuovo assetto partitico ELEZIONI AMMINISTRATIVE ( Sindaco eletto direttamente dal popolo) dal 1994 ad oggi.

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Capitolo Decimo NUOVO SISTEMA ELETTORALE – SINDACO ELETTO DIRETTAMENTE dal POPOLO.

A- Elezioni del 20. 11.1994: In questa tornata elettorale il numero dei consiglieri comunali, che fu assegnato al comune per la prima volta nell’anno 1983 nel numero di trenta, ritorna ad essere in numero di venti. Questa è pure la prima tornata elettorale in cui il sindaco è eletto direttamente dal popolo. Questa nuova fase della democrazia nasce dalla crisi ritenuta irreversibile dei partiti tradizionali nati dalla “Resistenza”. Per la prima volta, infatti, non compaiono i simboli di tutti i partiti tradizionali. Le vecchie bandiere sono ammainate, avvolte e conservate nei vari archivi mentre le idee e gli uomini dei vecchi raggruppamenti dei partiti si trovano diluiti nelle nuove formazioni politiche. L’elezione diretta del sindaco è introdotta con la legge 25 marzo 1993 n. 81. Il criterio di nomina della giunta municipale viene anche modificato. Non è più, infatti, il Consiglio Comunale a nominare la giunta ma essa è nominata direttamente dal sindaco. Questo nuovo sistema per l’elezione delle cariche amministrative comunali é definito di tipo “Presidenziale” con l’attribuzione dei poteri nettamente distinta. La struttura del potere amministrativo é divisa in potere di indirizzo ed in quello di attuazione. Alle forze politiche rappresentate nel Consiglio Comunale é attribuito il potere di indirizzo, mentre quello di attuazione o esecutivo è di pertinenza della burocrazia comunale ed è esercitato attraverso il responsabile del servizio. Questo ultimo è nominato dall’organo politico. Si presentano n.5 liste di cui n. 2 civiche. Di queste ultime una – “Rinascita Popolare” non raggiunge il quorum di rappresentanza. Sindaco: sig. NUZZO PASQUALE con voti n. 3069. Sindaco eletto: sig. Nuzzo Pasquale, il quale è candidato a tale carica per la lista “Forza Italia più CCD”. Questi viene eletto con voti 3069. Egli è il primo sindaco eletto direttamente dal popolo in applicazione della nuova legge elettorale. CONSIGLIERI: sigg. Borzacchiello Olimpia, Scarano Francesco, Di Nuzzo Fabrizio, Pirozzi Andrea, De Lucia Salvatore, Di Marzo Umberto, Papa Antonio, De Lucia Antonio, Russo Massimo, Martone Antonio, Migliacci Alessandra, Daddio Giuseppe, Carfora Giovanna, Balletta Giovanni che si dimetterà e gli subentra Carfora Gennaro, De Lucia Franco Pierino, Pesce Nadia che si dimette e le subentra Balletta Alessandro, Papa Vincenzo, Nuzzo Giuseppe, Sgambati Attilio, Nuzzo Domenico; Composizione dei gruppi consiliari: Forza Italia con C.C.D. : Forza Italia: sig. Nuzzo Pasquale – sindaco con voti n. 3069-, consiglieri sigg.: Scarano Francesco con voti individuale n.259, Papa Antonio con voti individuali n. 131, Russo Massimo con voti individuali n. 108, Migliacci Alessandra con voti individuali n.102, Martone Antonio con voti individuali n. 104, Carfora Giovanna con voti individuali n. 93. C.C.D., sigg. : Borzacchiello Olimpia con voti individuali n. 472, Di Nuzzo Fabrizio con voti individuali n. 248, Pirozzi Andrea con voti 231, De Lucia Salvatore con voti 218, Di Marzo Umberto con voti 160, De Lucia Antonio con voti individuali n. 109, Daddio Giuseppe con voti individuali n. 95. Progressisti e Popolari, sigg,: Balletta Giovanni con voti di lista 2131 perché candidato a sindaco. Questi si dimette e gli subentra Carfora Gennaro con voti individuali n.134. sig. De Lucia Fanco Pierino con voti individuali n. 247, Pesce Nadia con voti individuali n. 190 anche costei si dimette e le subentra Balletta Alessandro, Papa Vincenzo con voti individuali n. 154. A.N. - M.S.I. sigg.:Nuzzo Giuseppe con voti di lista n. 1439 – candidato a sindaco -, Sgambati Attilio con voti individuali n. 206. 209


Movimento Civico pro S.Maria sigg.: Nuzzo Domenico con voti di lista 810 perché candidato a sindaco. GIUNTA: sigg. Ruotolo Antono si dimetterà e sarà sostituito da Campagnolo Domenico assessori esterni, Crisci Sabatino si dimetterà e sarà sostituito dal sig. Daddio Giuseppe che a sua volta anch’egli si dimette ed à sostituito da Papa Antonio assessore esterno, Scarano Antonio vice sindaco, Di Nuzzo Fabrizio, Carfora Giovanna, Pirozzi Andrea. Commissione elettorale sigg. Papa Vincenzo, Migliacci Alessandra, Papa Antonio, Di Marzo Umberto effettivi, De Lucia Salvatore, Nuzzo Domenico, Russo Massimo, Borzacchiello Olimpia supplenti. Commissione modifica statuto: sigg.: Migliacci Alessandra, Papa Antonio, Martone Antonimo per la maggioranza, Nuzzo Giuseppe, Carfora Gennaro, Nuzzo Domenico per la minoranza. Commissione aggiornamento toponomastica : sigg. Sindaco presidente, membri: Scarano Francesco, Guida Domenico, De Nicola Paolo, Aceto Gaetano, sac Perrotta don Francesco, Savino Pasquale, prof. Morgillo Alfonso. Collegio Revisori conti consuntivi 1995/1997: sig. D’Andria Giuseppe, Crisci Mario, Morgillo Mario. Consulta anziani: membri eletti sigg.: Papa Antonio, De Lucia Antonio, Sgambato Attilio. Commissione formazione Albo Giudici Popolari: sig. Sindaco presidente, componenti sigg. De Lucia Salvatore, Migliacci Alessandra. Commissione legge 219/1981:1^ Commissione: componenti sigg. Crisci Marco, Crisci Michele, Folgieri Vincenzo per la maggioranza, Nuzzo Giuseppe per la minoranza; 2^ Commissione: componenti sigg. Hassane Assi, Valentino Antonino, Pascarella Carmine, Crisci Sabatino, Rivetti Raffaele. Il revisore dei conti Caprio Giovanni si dimetteIl 26.9.1995 si dimettono n. 11 consiglieri comunali ( CCD – Daddio Giuseppe, De Lucia Antonio, Di Marzo Umberto, De Lucia Salvatore, Pirozzi Andrea, Borzacchiello Olimpia, Di Nuzzo Fabrizio – Popolari-Progressisti – Balletta Alessandro, Carfora Gennaro, De Lucia Franco Pierino, Papa Vincenzo, e Movimento Civico Pro Santa Maria – Nuzzo Domenico) ed in pari data si dimette anche il sindaco. Nella stessa giornata e cioè il 26.9.1995 il Prefetto di Caserta con Decreto prot. n. 4062/13.4/ Gab. nomina il Commissario Prefettizio al Comune nella persona del funzionario di prefettura sig. dr PROVOLO FRANCESCO.

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1994 – SINDACO: Sig. NUZZO PASQUALE; 1995 – SINDACO: Sig. NUZZO PASQUALE: 1995 – COMMISSARIO PREFETTIZIO: Sig. PROVOLO FRANCESCO ; 1996 – COMMISSARIO PREFETTIZIO: Sig. PROVOLO FRANCESCO. B - ELEZIONI COMUNALI del 9 e 10 GIUGNO 1996: Si presentano n, 3 liste di cui n. 1 civica. 1996 – 1997 - SINDACO: SGAMBATO LUIGI con voti n.3063. Consiglieri: sigg. Borzacchiello Olimpia, Scarano Francesco, Grieco Andrea, Sgambato Attilio, Ruotolo Michele, Matuozzo Carmine, Russo Massimo, Papa Ferdinando, De Lucia Saverio, Manna Francesco, Nart Bruno, D’Addio Emilio, Vicario Oberdan, Pesce Domenico, De Lucia Emanuele, Morgillo Francesco, Porrino Antonio, Puoti Pasquale, Savinelli Ernesto, Palermo Tommasina, a Puoti Pasquale che si dimette subentra Balletta Vincenzo. Gruppi Consiliari: concentrazione Polo delle libertà che comprende i sottoelencati partiti con i relativi eletti come segue: Forza Italia sigg. : Ruotolo Michele con voti individuali n.149, Russo Massimo con voti individuali n. 132, Manna Francesco con voti individuali n.113; Alleanza Nazionale sigg.: Sgambato Luigi - eletto sindaco con voti di lista n. 3063 Sgambato Attilio con voti individuali n.153, Vicario Oberdan con voti individuali n.103; C.C.D. sigg.: Borzacchiello Olimpia con voti individuali n. 445, De Lucia Saverio con voti individuali n. 114, Grieco Andrea con voti individuali n. 179, Matuozzo Carmine con voti individuali n. 147, Nart Bruno con voti individuali n. 114, Papa Ferdinando con voti individuali n. 125, Scarano Francesco con voti individuali n. 221, D’Addio Emilio con voti individuali n. 123. Ulivo sigg.: Pesce Domenico con voti di lista n. 2574 - candidato a sindaco -, Morgillo Francesco con voti individuali n. 217, Porrino Antonio con voti individuali n. 195, De Lucia Emanuele con voti individuali n. 268.

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Centro sig.: Puoti Pasquale con voti di lista 2287 - candidato a sindaco che si dimette e gli subentra Balletta Vincenzo con voti individuali n. 166, Savinelli Ernesto con voti individuali n.245, Palermo Tommasina con voti individuali n. 187. Giunta sigg.: Borzacchiello Olimpia vice sindaco, Greco Andrea, Manna Francesco, Matuozzo Carmine, Russo Massimo, Scarano Francesco. Commissione Elettorale: componenti effettivi sigg. Morgillo Francesco per la minoranza, Manna Francesco, Vicario Oberdan e Nart Bruno per la maggioranza, componenti supplenti sigg. Savinelli Ernesto minoranza, D’Addio Emilio, De Lucia Saverio maggioranza. Consulta Anziani: membri eletti sigg.. Papa Ferdinando, Ruotolo Michele, Porrino Antonino. Commissione per i Giovani, sport e tempo libero sigg.: De Lucia Saverio, Vicario Oberdan, Manna Francesco, Palermo Tommasina. Commissione per i Regolamenti e partecipazione popolare sigg.: D’Addio Emilio, Ruotolo Michele, Sgambato Attilio, Palermo Tommasina, Pesce Domenico, Morgillo Francesco. Commissione legge 219/1981: 1^ Commissione: componenti sigg. Ventrone Pellegrino, Nobile Clemente, Martone Antonio, Pesce Fiorenzo; 2^ Commissione. sigg.: Calcagno Vincenzo, Ruotolo Raffaele, Signoriello Umberto, Minichino Carmine. Rappresentanti nel Consiglio Scolastico Provinciale e Distrettuale: sigg. Nart Bruno, Maio Vincenzo, Cioffi Michele. Commissione Toponomastica: sigg. Sindaco, Migliore Pietro, Vigliotti Silvio, Carfora Lettieri Michele, Paolo De Nicola. Nella seduta consiliare del 3.7.1997 si dimettono: i consiglieri comunali sigg.: Sgambati Luigi, Pesce Domenico, Porrino Antonino, De Lucia Emanuele, Morgillo Francesco, Savinelli Ernesto, Palermo Tommasina, Balletta Vincenzo, Matuozzo Carmine, Scarano Francesco, Grieco Andrea, Nart Bruno, Sgambato Attilio, Vicario Oberdan, Manna Franceso e Russo Massimo. Restano in carica per F.I. Ruotolo, per il CCD. Borzacchiello, Daddio, Papa e De Lucia. Con Decreto del Presidente della Repubblica 97/7018 del 28 agosto 1997 viene sciolto il Consiglio Comunale e nominato il Commissario Prefettizio nella persona del Funzionario di Prefettura sig.ra dssa IMMACOLATA FEDELE.

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1996 – SINDACO: Sig. SGAMBATO LUIGI; 1997 - SINDACO: Sig. SGAMBATO LUIGI. 1997 – COMMISSARIO PREFETTIZIO: Sig. FEDELE IMMACOLATA. C - ELEZIONI COMUNALE DEL 15 e 16 NOVEMBRE 1997 Si presentano n. 2 liste delle quali una mista – Ulivo più Centro- e l’altra di Rifondazione Comunista. SINDACO: PESCE DOMENICO – con voti n.5997. Consiglieri: sigg. Piscitelli Alfonso, Savinelli Ernesto, De Lucia Franco Pierino, Morgillo Francesco, De Lucia Emanuele, Ruotolo Alfonso, Balletta Vincenzo, Fruggiero Nicola, Nuzzo Mario, De Lucia Aniello, Porrino Antonio, Agostinelli Giovanni, Piscitelli Giammaria, Ciccone Angelo, Piscitelli Clemente che si dimette e gli subentra Verlezza Girolamo, De Lucia Carmela, Del Vecchio Domenico Pompeo, Manna Raffaele, Gitto Eleonora, Crisci Mariano. Composizione dei Gruppi Consiliari: L’Ulivo più Centro: Sindaco sig. Pesce Domenico con voti di lista voti 5997 in quanto eletto direttamente dal popolo, consiglieri sigg.: Piscitelli Alfonso con voti individuali n. 665, Savinelli Ernesto con voti individuali n.349, De Lucia Franco Pierino con voti individuali n., Morgillo Francesco con voti individuali n. 334, De Lucia Emanuele con voti individuali n.282, Ruotolo Alfonso con voti individuali n. 272, Balletta Vincenzo con voti individuali n.269, Fruggiero Nicola con votiindividuali n. 268, Nuzzo Mario con voti individuali n. 266, De Lucia Aniello con voti individuali n.266, Porrino Antonio con voti individuali n. 254, Agostinelli Giovanni con voti individuali n. 253, Piscitelli Giammaria con voti individuali n. 238. Rifondazione Comunista sigg.: Ciccone Angelo con voti di lista 749 - candidato a sindaco -, Piscitelli Clemente con voti individuali n. 115 che si dimette e gli subentra Verlezza Girolamo con voti individuali n. 32, De Lucia Carmela con voti n. 91, Del Vecchio Domenico Pompeo con voti individuali n. 51, Manna Raffaele co voti individuali n.50, Gitto Eleonora con voti individuali n.48, Crisci Mariano con voti individuali n. 39.

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Giunta: sigg.:Savinelli Ernesto vice sindaco, Agostinelli Giovanni che si dimette e viene sostituito da De Lucia Aniello, Balletta Vincenzo che si dimette ed è sostituito da Fruggiero Nicola, Morgillo Francesco, Piscitelli Alfonso che si dimette ed è sostituito da Florenzano Erminia, De Lucia Emanuele. Consiglieri incaricati: Fruggiero Nicola per agricoltura, Nuzzo Mario per sport, De Lucia Franco Pierino per cimitero, De Lucia Aniello per protezione civile e volontariato, Porrino Antonio per edilizia scolastica, Pisictelli Gianmaria per S.Marco. Commissione Elettorale: componenti effettivi sigg. Manna Raffaele per la minoranza, Nuzzo Mario, De Lucia Franco Pierino, Fruggiero Nicolaper la maggioranza, componenti supplenti sigg.. De Lucia Aniello, Porrino Antonino, Piscitelli Giammaria. Commissione regolamenti e partecipazione popolare: componenti sigg.: De Lucia Aniello, Porrino Antonino, Fruggiero Nicola per la maggioranza, Ciccone Angelo, Gitto Eleonora, De Lucia Carmela per la minoranza. Commissione Prot. Civ. ordinanza 905/1987: componenti sigg.: Carfora Maria Teresa, Delle Cave Girolamo, De Luca Giovanni, Basilicata Maria. Commissioni legge 219/1981 – 1^ Commissione componenti sigg.: Verlezza Felice, Ruotolo Salvatore, Della Valle Aniello, Pesce Fiorenzo; 2^ Commissione componenti sigg. Nardi Amedeo, Crisci Michele, Vigliotti Vincenzo, Balletta Felice Salvatore. Collegio Revisori dei Conti anni 1997/2000: componenti sigg. Guida Guido, Pia Raffaele, Mottola Luciano. Commissione Statuto Comunale: Sindaco presidente, componenti sigg.:De Lucia Aniello, Porrino Antonio, Fruggiero Nicola per la maggioranza, Ciccone Angelo, Gitto Eleonora, De Lucia Carmela per la minoranza. Commissione Comunale barbieri, Parrucchieri ed Affini: Sindaco presidente, componenti sigg.: Ruotolo Antonino, Calcagno Giuseppe, Carfora Francesco, Della Marca Adriana, Santacroce Michele, De Lucia Pasquale, Migliore Fulvio, Guida Antonella,Cissone Ferdinando. Commissione Comunale Pubblici Esercizi: Sindaco presidente, componenti sigg.: Del Gaudio Luigi, Maione Gioacchino, Arminio Fiorentino, Ruotolo Vincenzo, Cortese Saverio, Piscitelli Antonio, De Lucia Mario, Balletta Nina, Verdicchio Stefania. Consulta Anziani sigg.: De Lucia Aniello, De Lucia Franco Pierino, Piscitelli Clemente. Commissione Edilizia: componenti sigg.: Perrotta Rosario, Pesce Fiorenzo, Ferriello Giuseppina, Iaderosa Paolo, Verlezza Girolamo che si dimette e gli subentra Crisci Umberto. Commissione per la Formazione Albo Giudici Popolari: Sindaco presidente, componenti sigg.: Nuzzo Mario, Gitto Eleonora. Il 23.5.2000 si dimette il sindaco. Il Prefetto nomina il Commissario al comune nella persona del funzionario di prefettura sig. dr PROVOLO FRANCESCO coadiuvato da un sub commissario nella persona del sig. dr D’ERRICO Vincenzo.

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2000- 2001 – Sig. PROVOLO FRANCESCO commissario, sub commissario sig. D’Errico Vincenzo. 1997 - SINDACO: Sig. PESCE DOMENICO; 1998- SINDACO: Sig. PESCE DOMENICO; 1999 - SINDACO: Sig. PESCE DOMENICO; 2000 - SINDACO: Sig. PESCE DOMENICO. 2000- COMMISSARIO PREFETTIZIO: Sig. PROVOLO FRANCESCO; 2001- COMMISSARIO PREFETTIZIO: Sig. PROVOLO FRANCESCO. D - ELEZIONI AMMINISTRATIVE 13 maggio 2001 Si presentano n. 4 liste di cui n.1 civica. SINDACO: DOMENICO NUZZO con voti n. 3342. Consiglieri: Sigg. Sgambato Attilio, Vigliotti Marco, Pirozzi Andrea, Balletta Tancledo, Nart Bruno, Ruotolo Carmine, Iaia Antonio, Zimbardi Filomena, Assi Hassane che si dimette e gli subentra Vigliotti Domenico, Nuzzo Michele, Nuzzo Rosanna, Vicario Oberdan, De Lucia Pasquale, Telese Giuseppe Adriano che si dimette e gli subentra Piscitelli Giammaria, Di Marzo Sabatino, Scarano Francesco, Fruggiero Nicola, Carfora Gennaro, Borzacchiello Olimpia, Morgillo Francesco. Partiti: Casa della Libertà: a- Forza Italia: sigg. Domenico Nuzzo sindaco con voti 3342 voti di lista. Pirozzi Andrea con n.318 voti individuali, Nart Bruno con 190 voti individuali, Ruotolo Carmine con n. 190 voti individuali, Iaia Antonio con 176 voti individuali, Assi Hassane con 143 voti individuali che si dimette e gli subentra Vigliotti Domenico con 107 voti individuali, Nuzzo Michele con n. 140 voti individuali, Nuzzo Rosanna con 140 voti individuali; b- CDU sigg.: Zimbardi Filomena con n. 160 voti individuali, De Lucia Pasquale con n. 131 voti individuali; c- Alleanza Nazionale sigg.:Sgambato Attilio con n. 267 voti individuali, Vigliotti Marco con n. 220 voti individuali, Balletta Tancledo con n. 205 voti individuali, Vicario Oberdan con n. 134 voti individuali. Democrazia Europea sigg.: Telese Giuseppe con n. 2553 voti di lista che si dimette e gli subentra Piscitelli Giammaria con n. 138 voti individuali , Di Marzo Sabatino con n.293 voti individuali, Scarano Francesco con n. 203 voti indiviuali, Fruggiero Nicola co n. 198 voti individuali, 2° non eletto Savinelli Giovanni con n. 131 voti individuali. L’Ulivo sigg.: Morgillo Francesco con n.1691 voti di lista, Carfora Gennaro con n.134 voti di lista – 1° non eletto Morgillo Fausto con n. 130 voti individuali, 2° non eletto Della Valle Aniello con n. 125 voti individuali. 215


Legalità e Solidarietà sigg.: Borzacchiello Olimpia con 947 voti di lista, 1° non eletto Viscardi Giovanni con n. 200 voti. Giunta sigg.: Vicesindaco Sgambato Attilio, assessori Zimbardi Filomena che si dimette ed è surrogata da Iaia Antonio, Vicario Oberdan, Pirozzi Andrea, Nuzzo Bruno che si dimette ed è surrogato da Daddio Giuseppe che pure si dimette ed è surrogato da Nuzzo Bruno, Ruotolo Alfonso che si dimette ed è surrogato da De Lucia Pasquale. Commissione Elettorale, componenti effettivi sigg.: Di Marzo Sabatino, Nart Bruno, Nuzzo Rosanna, Vigliotti Marco, componenti supplenti sigg.: Iaia Antonio, Assi Hassane, De Lucia Pasquale, Borzacchiello Olimpia. Consiglieri incaricati sigg.: Nuzzo Michele, Nart Bruno, Nuzzo Rosanna, Ruotolo Carmine, Balletta Tancledo, Iaia Antonio. Commissione per la formazione degli elenchi dei Giudici Popolari: Sindaco presidente, componenti sigg. Carfora Gennaro, Nuzzo Michele. Difensore Civico: sig. De Lucia Nino – è il primo Difensore Civico della storia del nostro Comune. Commissione per i regolamenti: sigg. Nuzzo Domenico, Zimbardi Filomena, Nart Bruno, Fruggiero Nicola, Vigliotti Marco, Carfora Gennaro, Borzacchiello Olimpia. Revisori dei Conti triennio 2004/2007: sigg. Bernardo Giancarlo, Morgillo Lidia, Greco Andrea. Commissione Toponomastica: sigg. Nuzzo Domenico, Attilio Sgambato, Affinita Giuseppe, Petrella Carlo, Matera Adele, Morgillo Alfonso, Nuzzo Assunta, Morgillo Fausto, Viscardi Giovanni, Pascarella Nicola, Vigliotti Silvio. Revisori dei Conti Consuntivi 2002/2004: sigg. Ciaramella Domenico, Guida Guido, Mottola Luciano. Commissione Statuto si dimette il sigg. Nuzzo Michele e viene surrogato dal sig. Vigliotti Domenico. Il sig. Piscitelli Michele si dimette dalla Commissione ex legge 219/1981-D.Lgs 76/1981 e viene surrogato dal sig. De Lucia Antonio. Il consigliere sigra Zimbardi Filomena si dimette da Assessore e viene surrogata dal sig. Iaia Antonio, e da componente della commissione Regolamenti e Statuto e viene surrogata dal sig. De Lucia Pasquale. Conferenza dei Servizi per il Piano Regolatore Consorzio Area Sviluppo Industriale: sig. Nuzzo Domenico. Commissione Elettorale: componenti effettivi sigg.: Nart Bruno, Nuzzo Michele, Di Marzo Sabatino, componenti supplenti sigg. Vigliotti Marco, Vigliotti Domenico, Scarano Francesco. Il 19 marzo 2006 nel convento di Nola dei PP Cappuccini all’età di 96 anni avviene il beato transito di Padre Serafino Migliore da Santa Maria a Vico. Le esequie si svolgono nel convento dei PP. Cappuccini di Arienzo con gran concorso di popolo. I suoi resti mortali riposano nella cappella dei PP Cappuccini nel cimitero di Arienzo. La Sua venerata urna è meta di continue devote visite di popolo. Dirigenti dei servizi dal 2002 al 2007. Sono le nuove figure istituite a seguito della rideterminazione delle competenze attribuite sia al potere politico sia a quello burocratico. Tale rideterminazione attribuisce alla politica il potere programmatorio e di indirizzo mentre alla dirigenza dei servizi assegna la competenza pratica della fase attuativa del programma su cui si sostanzia e si legittima l’esercizio di governo della cosa pubblica da parte politica. 1 - Polizia Municipale: sig. Nuzzo Pasquale a cui succede il sig: Piscitelli Vincenzo; 2 - Attività Economiche,Finanziarie,Tributi: sig. Nuzzo Pasqualino; 3 - Sicurezza del Lavoro – datore di lavoro – sig. Palermo Clemente;

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4 - Settore Commercio,Mercato, Attività Economiche: sig. Piscitelli Pasquale al quale succede il sig. Nuzzo Pasquale; 5 - Manutenzione, Sport,Viabilità: sig. Palermo Clemente; 6 - Urbanistica ed Edilizia: sig. De Lucia Luigi; 7 - Lavori Pubblici, Grandi Opere, Protezione Civile: sig. Isoletti Gennaro; 8 - Servizi Sociali e Pubblica istruzione: sig. Piscitelli Michelina; 9 -Affari Generali, organi istituzionali, Pubbliche Relazioni, Affari del Personale: sig. D’Addio Alfredo; 10 - Servizi Demografici e Statistici, Elettorale ed Invalidi Civili: sig. Affinita Pio.

2001 - SINDACO: Sig. DOMENICO NUZZO; 2002 - SINDACO: Sig. DOMENICO NUZZO; 2003 - SINDACO: Sig. DOMENICO NUZZO; 2004 - SINDACO: Sig. DOMENICO NUZZO; 2005 - SINDACO: Sig. DOMENICO NUZZO; 2006 - SINDACO: Sig. DOMENICO NUZZO. E - ELEZIONI AMMINISTRATIVE del 28 e 29 maggio 2006 Si presentano n. 2 liste. SINDACO: TELESE GIUSEPPE ADRIANO con voti 4859. L’UNIONE: Consiglieri eletti sigg.: Borzacchiello Olimpia con voti individuali n.335, Crisci Pasquale con voti individuali n. 330, De Lucia Gabriele con voti individuali n. 329, Di Marzo Luigi con voti individuali n. 293, Nuzzo Giuseppe con voti individuali n.290, Vigliotti Vincenzo con voti individuali n. 289, Pesce Vincenzo con voti individuali n. 276, De Lucia Emanuele con voti individuali n. 230, Martone Giuseppe con voti individuali n. 211, Carfora Gennaro con voti individuali n.208, Balletta Tancledo con voti individuali n. 205, De Lucia Maria Luigia con voti individuali n. 204, Morgillo Francesco con voti individuali n. 201, candidati non eletti sigg.: Viglitti Domenico con voti individuali n. 200, Dragone Nicola con 217


voti individuali n. 199, Perrotta Rosa con voti individuali n. 195, Russo Alfonso con voti individuali n. 146, Nuzzo Mariano con voti individuali n. 144, Nuzzo Massimo con voti individuali n.134, De Lucia Vincenzo con voti individuali n. 81. CASA delle LIBERTA’: Consiglieri eletti sigg.: Nuzzo Domenico con voti di lista n.4152, Pirozzi Andrea con voti individuali n. 635, Sgambato Attilio con voti individuali n. 269, Iaia Antonio con voti individuali n. 263, Ruotolo Carmine con voti individuali n. 249, De Lucia Pasquale con voti individuali n.233, Savinelli Ernesto con voti individuali n. 211, Candidati non eletti sigg.: Sgambati Luigi con voti individuali n.199, Scarano Francesco con voti individuali n. 194, De Lucia Aniello com voti individuali n. 194, Vigliotti Marco con voti individuali n. 186, Nuzzo Michele 1970 con voti individuali n. 149. Vigliotti Domenico con voti individuali n. 165, Nuzzo Michele 1976 con voti individuali n. 149, De Lucia Assuntino con voti individuali n. 141, Masi Bruno con voti individuali n.129, Vicario Oberdan con voti individuali n.113, Piscitelli Giammaria con voti individuali n. 87, De Lucia Giovanni con voti individuali n.87, De Lucia Vincenzo con voti individuali n.83, Ruotolo Alfonso con voti individuali n. 78. Gruppi Consiliari: Margherita sigg.:Nuzzo Giuseppe con n. 290 voti individuali, Borzacchielo Olimpia con n. 335 voti individuali, Carfora Gennaro com n. 208 voti individuali, De Lucia Gabriele con n. 329 voti individuali che si dimette e gli subentra Dragone Nicola (Udeur), Morgillo Francesco con n.201 voti individuali, Pesce Vincenzo con n. 276 voti individuali che si dimette e gli subentra Perrotta Rosita (Italia dei valori). Udeur sigg.: Telese Giuseppe Adriano con n. 4859 voti di lista, Balletta Tancledo con n. 205 voti individuali, Crisci Pasquale con n. 330 voti individuali, Di Marzo Luigi con n.293 voti individuali, Vigliotti Vincenzo con n. 289 voti individuali e Dragone Nicola che subentra al consigliere dimissionario De Lucia Gabriele. Italia dei Valori sig.: Martone Giuseppe con n. 211 voti individuali che si dimette da consigliere e da assessore, subentra il sig. Russo Luigi che lascia l’Udeur e confluisce dell’IdV, in tale partito confluisce anche la sigra Perrotta Rosita che subentra in consiglio al dimissionario Pesce Vincenzo. DS sig,; De Lucia Emanuele con n. 230 voti individuali che si dimette da assessore e da consigliere e gli subentra in consiglio il sig. Vigliotti Domenico con n. 200 voti individuali; Rifondazione Comunista sigra De Lucia Maria Luigia com n. 204 voti individuali. Forza Italia sigg.; Nuzzo Domenico con n. 4152 voti di lista, Pirozzi Andrea con n. 635 voti individuali, Iaia Antonio con n. 263 voti individuali, Ruotolo Carmine con n. 249 voti individuali; Alleanza Nazionale sig. Sgambato Attilio con n. 269 voti individuali; UDC sigg. Savinelli Ernesto co n.211 voti individuali, De Lucia Pasquale con n. 223 voti individuali. Per la prima volta viene istituita la figura del Presidente Consiglio Comunale. Il primo consigliere comunale della storia amministrativa di Santa Maria a Vico eletto a rivestire tale carica è il sig. Nuzzo Giuseppe. Giunta: Assessori - sigg. Borzacchiello Olimpia Vicesindaco, Crisci Pasquale, De Lucia Emanuele, De Lucia Maria Luigia, Di Marzo Luigi, Martone Giuseppe a cui subentra Dragone Nicola, Pesce Vincenzo a cui subentra Morgillo Francesco -. Commissione Elettorale: componenti effettivi sigg.: De Lucia Emanuele, De Lucia Gabriele, De Lucia Pasquale, componenti supplenti: De Lucia Maria Luigia, Borzacchiello Olimpia, Iaia Antonio. Deleghe ai Consiglieri Comunali: De Lucia Gabriele ; Cimitero-Politiche della terza età – decadute a seguito delle dimissioni dalla carica di consigliere comunale; Carfora Gennaro: Bilancio e Finanze ( Rimesse al Sindaco con nota del 18.10.08 n.14186. Balletta Tancledo: Legge 219/81 e Ordinanza n.905, 218


Morgillo Francesco: Protezione Civile- Pro Loco – Statuto e Regolamenti – cessate con la nomina ad assessore avvenuta in data 23.01.2007; Vigliotti Domenico: Politiche Giovanili – rimessa con nota n. 4255 del 27.03.2008; Dragone Nicola: Cimitero compreso l’iniziativa in corso di Project Financing per ampliamento cimitero; Perrotta Rosa: Pro Loco-Contenzioso-Legge 219/81 ord. 905; Nuzzo Giuseppe: Sanità Vigliotti Vincenzo: Gemellaggio e Manutenzione. Commissione per la compilazione Albo Giudici popolari: sigg. Telese Giuseppe Adriano, Nuzzo Giuseppe, Nuzzo Domenico. Revisore dei Conti tiennio 2007/2009: sig. Caprio Giuseppe. Commissione per la compilazione Albo Giudici popolari: sigg. Telese Giuseppe Adriano, Nuzzo Giuseppe, Nuzzo Domenico. Revisore dei Conti tiennio 2007/2009: sig. Caprio Giuseppe. Commissione Statuto e Regolamenti: sigg.: Telese Giuseppe Adriano, Nuzzo Giuseppe, De Lucia Emanuele, Martone Giuseppe, Balletta Tancledo, De Lucia Maria Luigia, Carfora Gennaro, Savinelli Ernesto, Nuzzo Domenico, Sgambato Attilio. Attuazione Piano Urbanistico Comunale (P.U.A.) sigg.. Balletta Tancledo, Nuzzo Giuseppe, De Lucia Pasquale. Commissione permanente Statuto e Regolamenti: sigg. Carfora Gennaro, Morgillo Francesco, Crisci Pasquale, Savinelli Ernesto, Pirozzi Andrea. Commissione Politiche Sociali: sigg. Di Marzo Luigi, Borzacchiello Olimpia, De Lucia Emanuele, Sgambato Attilio, Ruotolo Carmine. Commissione Urbanistica,Territorio, Ambiente; sigg. Vigliotti Vincenzo, Martone Giuseppe, Balletta Tancledo, Pirozzi Andrea, De Lucia Pasquale. Commissione Bilancio e Programmazione Economica sigg.: Pesce Vincenzo, De Lucia Giuseppe, De Lucia Maria Luigia, Iaia Antonio, Ruotolo Carmine. DIRIGENTI dei SERVIZI dal 2007: 1 - Sicurezza Lavoro – Datore di Lavoro – sig. De Lucia Luigi; 2 - Ambiente, Territorio ed Attività Economiche: sig. Isoletti Gennaro; 3 - Polizia Locale: sig. Tocco Francesco; 4 - Settore Tecnico Manutentivo: sig. De Lucia Luigi; 5 - Settore Economico -Finanziario: sig. Nuzzo Pasqualino; Nell’anno 2009 viene nominato anche il Direttore Generale del comune nella persona del Segretario Generale sig. Lombardi Clemente. Il trenta marzo 2009 undici consiglieri comunali nelle persone dei sigg. Balletta Tancledo, Carfora Gennaro, Crisci Pasquale, De Lucia Pasquale, Dragone Nicola, Iaia Antonio, Nuzzo Domenico, Pirozzi Andrea, Ruotolo Carmine, Savinelli Ernesto, Sgambati Attilio, si dimettono ed il Prefetto nomina un Commissario al Comune nella persona del dr IORIO Gerlando funzionario di Prefettura coadiuvato da due sub commissari anch’essi funzionari di prefettura nelle persone della dssa FEDELE Immacolata e del dr PICONE Carlo. La dssa Fedele è subcommissario Vicario.

219


2006 -SINDACO: Sig.TELESE GIUSEPPE ADRIANO; 2007 -SINDACO: Sig.TELESE GIUSEPPE ADRIANO: 2008 -SINDACO: Sig.TELESE GIUSEPPE ADRIANO; 2009 -SINDACO: Sig.TELESE GIUSEPPE ADRIANO; 2009 – COMMISSARIO PREFETTIZIO: Sig. IORIO GERLANDO. F - ELEZIONE DIRETTA DEL SINDACO E DEL CONSIGLIO COMUNALE del 28 e 29 MARZO 2010 (art. 71 del DLvo 18. 08. 2000, n. 267, ed art. 31 del T.U. 16. 05.1960 , n.570 e s.m.) Vengono ammesse tre liste nel seguente ordine: LISTA n. 1 –PD- Partito Democratico -: a) candidato alla carica di sindaco sig. . DE LUCIA CARMINE n. il 08.04.1973; b) candidati alla carica di consigliere sigg.: – Caprio Giuseppe n. il 5.2.1961; Canfora Rosario Alessandro n. il 3.5.1960; Crisci Valentina n. il 21.10. 1983; D’Eliseo Luigi n. il 17.8.1974; De Lucia Angelo n. il 10.4.1982; De Lucia Luigi n. il 30.3.1970; De Simone Franco n. il 7.3.1969; Diglio Domingo n. il 5.3.1966; Montano Mauro n. il 25.4.1965; Morgillo Agostino n. il 11.9.1974; Nuzzo Goffredo n. il 3.5.1983; Scognamiglio Atonia n. il 14.6.1959; Sgambato Maria Giuseppa n. il 12.5.1964; Tangredi Gabriele n. il 1.8.1950; Verlezza Filomena n. il 17.5.1968; Barbarino Carmine n. il 6.11.1966; Russo Domenico n. il 26.9.1990; Maddaloni Giovanni n. il 19.2.1976; Mazzola Vera n. il 31.8.1938. LISTA n. 2 – IL POPOLO DELLA LIBERTA’ -:( FI+MSI+API+UDC) a) candidato alla carica di sondaco sig.: PISCITELLI ALFONSO n. il 30.07.1955; b) candidati alla carica di consigliere sigg.: D’Anna Vincenzo n. il 26.7.1951; Affinita Clemente n. il 4.10.1959; Balletta Tancledo n. il 9.7.1946; Biondo Veronica n. il 13.2.1988; Canfora Tommaso n. il 28.11.1979; Crisci Pasquale n. il 30.7.1958; De Lucia Carmine n. il 27.7.1958; De Lucia Saverio n. il 8.3.1971; Di Nuzzo Fabrizio n. il 20.4.1960; Ferrara Raffaele n. il 15.3.1980; Fruggiero Nicola n. il 28.3.1956; Iaia Antonio n. il 15.3.1961; Masiello Maurizio n. il 4.5.1984; Moscato luigi n. il 26.6.1981; Nuzzo Giuseppe n. il 3.5.1975; Nuzzo Michele n. il26.9.1970; Dirozzi Andrea n. il 2.4.1960; Ruotolo Carmine n. il 16.4.1953; Savinelli Ernesto n. il 17.10.1951; Vigliotti Domenico n. il 31.3.1965. LISTA n. 3 – RINASCITA – per Santa Maria a Vico -: a) candidato alla carica di sindaco sig.: DE LUCIA PASQUALE n. il 03.08. 1974; b) candidati alla carica di consigliere sigg.: Russo Alfonso n. il 3.4.1966; Dragone Nicola n. il 25.6.1970; Pascarella Antonio n. il 9.10.1960; Di Vico Alfonso n. il 8.9.1963; Morgillo Giuseppe Gerardo n. il 3.6.1944; Iuliano Vincenzo n. il 15.8.1984; Greco Savatore n. il 4.5.1964; Liparulo Francesco n. il 11.5.1989; Ferrara Marianna n. il 7.9.1984; Renga Aniello n. il 5.7.1979; Nobile Giulio n. il 29.6.1987; Verdicchio Giovanna n. il 17.8.1982; Esposito Rosa n. il 8.11.1983; De Lucia Gianni Enzo n. il 12.6.1973; Valentino Vincenza n. il 21.4.1972; Iadaresta Pasquale n. il 21.4.1965; Della Morte Mario n. il 7.5.1956; Calcagno Angela n. il 20.4.1970; Longobardi Cristina n. il 23.1.1980; Guida Vincenzo n. il 6.1.1969. La storia continua…………… 220


Spero, intanto, caro Lettore che questo libretto come elemento di discussione e di costruzione della Tua memoria consenta a Te di difendere la Tua identità non per salvarti la vita ma per aiutarti a vivere appieno la vita che Ti è dato vivere in questo comune e Ti faccia sentire nel presente un ponte agganciato alle rive del passato e del futuro. Gabriele Della Valle

COMUNE: SANTA MARIA a VICO – c.a.p. 81028 Provincia: CASERTA Circondario: ARIENZO Procura della Repubblica: SANTA MARIA CAPUA VETERE Regione: CAMPANIA ELENCO DEI SINDACI: 1806 – Sig. MAURO MICHELE; 1807 – Sig. MAURO DOMENICO; 1808 – Sig. MAURO DOMENICO; 1809 – Sig. de FERRELLIS MICHELE; 1810 – Sig. MAURO DOMENICO; 1811 – Sig. IADARESTA FRANCESCO; 1812 – Sig. IADARESTA FRANCESCO; 1813 - Sig. DI LUCIA CARLO; 1814 – Sig. DI LUCIA CARLO;

periodo francese

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1815 – Sig. DI LUCIA CARLO; 1816 – Sig. DI LUCIA CARLO; 1917 – Sig. DI LUCIA CARLO; 1817 – Sig. MIGLIACCI SAMUELE; 1818 – Sig. MIGLIACCI SAMUELE; 1819 – Sig. MIGLIACCI SAMUELE; 1819 – Sig. MIGLIORE GIOVANNI; 1820 – Sig. MIGLIORE GIOVANNI; 1821 – Sig. MIGLIORE GIOVQNNI; 1822 – Sig. DE LUCIA ANIELLO; 1823 – Sig. DE LUCIA ANIELLO; 1824 – Sig. DE LUCIA ANIELLO; 1825 – Sig. MAURO DOMENICO; 1826 – Sig. MAURO DOMENICO; 1827 – Sig. MAURO DOMENICO; 1828 – Sig. MAURO DOMENICO; 1828 – Sig. MIGLIORE MATTEO; 1829 – Sig. MIGLIORE MATTEO; 1830 – Sig. MIGLIORE MATTEO; 1831 – Sig. MIGLIORE MATTEO; 1832 – Sig. DE LUCIA DOMENICO; 1833 – Sig. DE LUCIA DOMENICO; 1834 – Sig. d’ADDIO VINCENZO; 1835 – Sig. d’ADDIO VINCENZO; 1836 – Sig. d’ADDIO VINCENZO; 1837 – Sig. d’ADDIO VINCENZO; 1837 – Sig. CIOFFI EVANGELISTA; 1838 – Sig. CIOFFI EVANGELISTA; 1839 – Sig. CIOFFI EVANGELISTA; 1839 – Sig. DE LUCIA LUCA; 1840 – Sig. NUZZO ALESSANDRO; 1841 - Sig. NUZZO ALESSANDRO; 1842 – Sig. NUZZO ALESSANDRO; 1843 – Sig. NUZZO ALESSANDRO; 1844 – Sig. NUZZO ALESSANDRO; 1845- Sig. NUZZO MAURO ALESSANDRO; 1846 – Sig. DE LUCIA LUCA; 1847 – Sig. MIGLIACCI PIETRO; 1848 – Sig. MIGLIACCI PIETRO; 1849 – Sig. DE LUCIA LUCA; 1850 – Sig. DE LUCIA LUCA; 1851 – Sig. DE LUCIA LUCA; 1852 – Sig. DE LUCIA LUCA; 1852 – Sig. MIGLIORE ANDREA, 1853 – Sig. MIGLIORE ANDREA; 1854 – Sig. MIGLIORE ANDREA; 1855 – Sig. MIGLIORE ANDREA; 1856 – Sig. MIGLIORE ANDREA; 1857 – Sig. MIGLIORE ANDREA; 1858 – Sig. MIGLIORE ANDREA; 1858 – Sig. TELESE VINCENZO;

periodo borbonico

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1859 – Sig. TELESE VINCENZO; 1860 – Sig. TELESE VINCENZO; (il 17.12.1960 R.d. S. di annessione all’Italia) 1861 – Sig. TELESE VINCENZO; periodo sabaudo 1861 – Sig. DE LUCIA ALFONSO; 1862 – Sig. DE LUCIA ALFONSO; 1863 – Sig. DE LUCIA ALFONSO; 1864 – Sig. DE LUCIA ALFONSO; 1865 – Sig. IADARESTA GABRIELE; 1866 – Sig. IADARESTA GABRIELE; 1867 – Sig. IADARESTA GABRIELE; 1868 - Sig. MAURO PASQUALE; 1869 – Sig. BERNARDO GABRIELE; 1870 – Sig. BERNARDO GABRIELE; 1871- Sig. BERNARDO GABRIELE; 1872- Sig. BERNARDO GABRIELE; 1873- Sig. BERNARDO GABRIELE; 1874- Sig. BERNARDO GABRIELE; 1875- Sig. BERNARDO GABRIELE; 1876 –Sig. BERNARDO GABRIELE; 1877 –Sig. MIGLIACCI SAMUELE; 1877 - Sig. BERNARDO GABRIELE; 1878 – Sig. MIGLIACCI SAMUELE; 1879 – Sig. MIGLIORE PIETRO; 1880 – Sig. MIGLIORE PIETRO; 1881- Sig. MIGLIORE PIETRO; 1882 – Sig. CARFORA ALFONSO; 1883 – Sig. CARFORA ALFONSO; 1884- Sig. CARFORA ALFONSO; 1885 – Sig. MAURO ALESSANDRO; 1886 – Sig. MAURO ALESSANDRO; 1887 - Sig. MAURO ALESSANDRO; 1888 – Sig. MAURO ALESSANDRO ; 1889 – Sig. MAURO ALESSANDRO ; 1890 – Sig. MAURO ALESSANDRO ; 1891 – Sig. MIGLIORE NICOLA; 1892 – Sig. MIGLIORE NICOLA ; 1892 – Sig. GUIDA ALESSANDRO; 1893 - Sig. GUIDA ALESSANDRO; 1894 – Sig. GUIDA ALESSANDRO; 1895 - Sig. DE NUCCIO ARCADIO*; 1895 – Sig. FOLLIERO EMANUELE; 1896 – Sig. FOLLIERO EMANUELE; 1896 – Sig. CARFORA ALFONSO; 1897 – Sig. CARFORA ALFONSO; 1897 – Sig. BIONDI ACHILLE*; 1897 – Sig. GUIDA ALESSANDRO; 1898 - Sig. DE LUCIA LUIGI; 1899 – Sig. GUIDA ALESSANDRO; 1899 - Sig. ZANETTI GIUSEPPE*; 1900 - Sig. CIOFFI GIUSEPPE; 1901 – Sig. CIOFFI GIUSEPPE; 223


1902 – Sig. CIOFFI GIUSEPPE; 1903 – Sig. CIOFFI GIUSEPPE ; 1904 – Sig. CIOFFI GIUSEPPE; 1905 – Sig. CIOFFI GIUSEPPE; 1906 – Sig. CIOFFI GIUSEPPE; 1907 – Sig. CIOFFI GIUSEPPE; 1908 – Sig. CIOFFI GIUSEPPE; 1909 – Sig. CIOFFI GIUSEPPE; 1910 – Sig. CIOFFI GIUSEPPE; 1911 – Sig. MONTUORI MICHELE*: 1911 – Sig. GUIDA ALESSANDRO; 1912 – Sig. GUIDA ALESSANDRO; 1913 – Sig. GUIDA ALESSANDRO; 1914 - Sig. GUIDA ALESSANDRO; 1915 – Sig. GUIDA ALESSANDRO ; 1916 – Sig. GUIDA ALESSANDRO; 1917 – Sig. GUIDA ALESSANDRO; 1918 – Sig. GUIDA ALESSANDRO; 1918 - Sig. DE MICHELE A.* 1919 – Sig GUIDA ALESSANDRO; 1919 – Sig. DE FEO CAMILLO*; 1920 – Sig. CIOFFI GIUSEPPE; 1920 – Sig. CORSI STEFANO*; 1920 – Sig. GUIDA ALESSANDRO; 1920 – Sig. DE LUCIA SAMUELE; 1921 – Sig. DE LUCIA SAMUELE ; 1921 – Sig. CIOFFI GIUSEPPE; 1922 – Sig. CIOFFI GIUSEPPE; 1923 – Sig. CIOFFI GIUSEPPE; 1924 – Sig. CIOFFI GIUSEPPE; 1924 - Sig. MARTUCCI ANTONIO*; 1925 – Sig. MARTUCCI ANTONIO*; 1925 – Sig. RUGGIERO RAFFAELE; 1926 – Sig. RUGGIERO RAFFAELE; 1927 – Sig. DE LUCIA GIUSEPPE; 1927 – Sig. GESUE’ FRANCESCO°; 1928 – Sig. GESUE’FRANCESCO°; 1929 – Sig. GESUE’ FRANCESCO°; 1930 – Sig. GESUE’ FRANCESCO°; 1931 – Sig. GESUE’ FRANCESCO°; 1932- Sig. GESUE’ FRANCESCO°; 1933 – Sig. GESUE’FRANCESCO°; 1934 – Sig. GESUE’FRANCESCO°; 1934 – Sig. TELESE VINCENZO*; 1935 – Sig. TELESE VINCENZO*; 1935 – Sig. GESUE’ FRANCESCO°; 1936 – Sig..TELESE VINCENZO°; 1937 – Sig.TELESE VINCENZO°; 1938 – Sig. TELESE VINCENZO°; 1939 – Sig. TELESE VINCENZO°; 1940 – Sig. TELESE VINCENZO°;

periodo sabaudo fascista pre riforma

riforma fascista

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1941 – Sig. TELESE VINCENZO°; 1942 – Sig. TELESE VINCENZO°; 1943 – Sig. TELESE VINCENZO°; amministrazione provvisoria dello Stato 1943 – Sig. MADDALENA ESPEDITO*; 1943 - Sig. BERNARDO GIUSEPPE* 1943 - Sig. CIOFFI GIUSEPPE* 1944 – Sig. CIOFFI GIUSEPPE*; 1944 – Sig. NUZZO FELICE*; 1944 – sig. BERNARDO GIUSEPPE fu R.LE;* 1944 – Sig. PELLECCIA DOMENICO; sindaco nominato dal prefetto 1945 - Sig. PELLICCIA DOMENICO; sindaco nominato dal prefetto 1946 - Sig. PELLICCIA DOMENICO; sindaco nominato dal prefetto 1946 – Sig. BERNARDO VINCENZO ; sindaco nominato dal prefetto 1946 - Sig. BERNARDO VINCENZO; (1° sindaco eletto della Repubblica) 1947 – Sig. BERNARDO VINCENZO; sistema maggioritario 1948 - Sig. BERNARDO VINCENZO; 1949 - Sig. BERNARDO VINCENZO; 1950 – Sig. BERNARDO VINCENZO; 1950 – Sig. BALLETTA GIOVANNI; 1951 – Sig. BALLETTA GIOVANNI; 1952 – Sig. BALLETTA GIOVANNI; 1952 – Sig. PESCE PENSIERINO 1953 – Sig. PESCE PENSIERINO; 1954 – Sig. PESCE PENSIERINO; 1955 - Sig. PESCE PENSIERINO; 1956 – Sig. PESCE PENSIERINO; 1957 - Sig. PESCE PENSIERINO; 1958 – Sig. PESCE PENSIERINO; 1959 - Sig. PESCE PENSIERINO; 1960 – Sig. PESCE PENSIERINO; 1961 - Sig. PESCE PENSIERINO; 1962 - Sig. PESCE PENSIERINO; 1963 - Sig. PESCE PENSIERINO; 1964 - Sig. PESCE PENSIERINO; primo sindaco eletto col sistema proporzionale 1965 – Sig. PESCE PENSIERINO; 1966 - Sig. PESCE PENSIERINO; 1967 – Sig. GALLUCCIO ISIDORO *; 1968- Sig. PESCE PENSIERINO; 1969 – Sig. PESCE PENSIERINO; 1970 – Sig. PESCE PENSIERINO; 1971 – Sig. PESCE PENSIERINO; 1972 – Sig. PESCE PENSIERINO; 1972 – Sig. BERNARDO FRANCO; 1973 – Sig. BERNARDO FRANCO; 1974 – Sig. BERNARDO FRANCO; 1975 – Sig. BERNARDO FRANCO; 1976 – Sig. BERNARDO FRANCO; 1977 – Sig. BERNANDO FRANCO; 1977 – Sig. RICCIARDI CIRO *; 1978 – Sig. RICCIARDI CIRO *; 1978 – Sig. PUOTI PASQUALE; 225


1979 – Sig. PUOTI PASQUALE; 1980 – Sig. PUOTI PASQUALE; 1981 – Sig. PUOTI PASQUALE; 1982 – Sig. PUOTI PASQUALE; 1983 – Sig. PUOTI PASQUALE; 1984 - Sig. PUOTI PASQUALE; 1985 – Sig. CARFORA TOMMASO; 1986 - Sig. CARFORA TOMMASO; 1987 – Sig. CARFORA TOMMASO; 1987 – Sig. SODANO FULVIO *; 1988 – Sig. SODANO FULVIO*, 1988 – Sig. LAUDANDO RAFFAELE; 1989 – Sig. LAUDANDO RAFFAELE ; 1990 – Sig. LAUDANDO RAFFAELE; 1990 – Sig. D’ANNA VINCENZO; 1991 – Sig. D’ANNA VINCENZO; 1991 – Sig. MADDALONI PAOLINO *; 1992 – Sig. MADDALONI PAOLINO *; 1992 – Sig. NUZZO PASQUALE; 1993 – Sig. NUZZO PASQUALE; 1994 – Sig. NUZZO PASQUALE; 1994 – Sig. SPAZIANI LUIGI *; 1994 – Sig. NUZZO PASQUALE; primo sindaco eletto dal popolo 1995 – Sig. NUZZO PASQUALE; 1995 – Sig. PROVOLO FRANCESCO *; 1996 – Sig. PROVOLO FRANCESCO *; 1996 - Sig. SGAMBATO LUIGI; 1997 – Sig. SGAMBATO LUIGI; 1997 – Sig. FEDELE IMMACOLATA *; 1997 – Sig. PESCE DOMENICO; 1998 – Sig. PESCE DOMENICO; 1999 – Sig. PESCE DOMENICO; 2000 – Sig. PESCE DOMENICO; 2000 – Sig. PROVOLO FRANCESCO *; 2001 – Sig. PROVOLO FRANCESCO *; 2001 – Sig. NUZZO DOMENICO; 2002 – Sig. NUZZO DOMENICO; 2003 - Sig. NUZZO DOMENICO; 2004 - Sig. NUZZO DOMENICO; 2005 - Sig. NUZZO DOMENICO; 2006 – Sig. NUZZO DOMENICO; 2006 - Sig. TELESE GIUSEPPE ADRIANO; 2007 – Sig. TELESE GIUSEPPE ADRIANO; 2008 - Sig. TELESE GIUSEPPE ADRIANO; 2009 – Sig. TELESE GIUSEPPE ADRIANO 2009 – COMMISSARIO PREFETTIZIO: Sig. IORIO GERLANDO*. N.B. i nomi sono: a - sindaci se liberi; b – commissari prefettizi se con asterisco; c - podestà se con lo zero. ( Gabriele Della Valle ) 226


1^ APPENDICE F - ELEZIONE DIRETTA DEL SINDACO E DEL CONSIGLIO COMUNALE del 28 e 29 MARZO 2010 (art. 71 del DLvo 18. 08. 2000, n. 267, ed art. 31 del T.U. 16. 05.1960 , n.570 e s.m.) Sono ammesse tre liste che a seguito di sorteggio pubblico hanno il seguente ordine: LISTA n. 1 –PD- Partito Democratico – riporta voti 1.652: a) candidato alla carica di sindaco sig. . DE LUCIA CARMINE n. il 08.04.1973; b) candidati alla carica di consigliere sigg.: – Caprio Giuseppe n. il 5.2.1961; Carfora Rosario Alessandro n. il 3.5.1960; Crisci Valentina n. il 21.10. 1983; D’Eliseo Luigi n. il 17.8.1974; De Lucia Angelo n. il 10.4.1982; De Lucia Luigi n. il 30.3.1970; De Simone Franco n. il 7.3.1969; Diglio Domingo n. il 5.3.1966; Montano Mauro n. il 25.4.1965; Morgillo Agostino n. il 11.9.1974; Nuzzo Goffredo n. il 3.5.1983; Scognamiglio Antonia n. il 14.6.1959; Sgambato Maria Giuseppa n. il 12.5.1964; Tangredi Gabriele n. il 1.8.1950; Verlezza Filomena n. il 17.5.1968; Barbarino Carmine n. il 6.11.1966; Russo Domenico n. il 26.9.1990; Maddaloni Giovanni n. il 19.2.1976; Mazzola Vera n. il 31.8.1938. Primo presentatore sig. Della Valle Gabriele.

Consiglieri: Eletti: sigg. De Lucia Carmine con voti di lista 1652, Morgillo Agostino con voti 332, Sgambato Maria Giuseppa con voti 220, Verlezza Filomena con voti 103. I consiglieri eletti eleggono a Capo Gruppo Consiliare il sig. DE LUCIA CARMINE. Non eletti: sigg. Caprio Giuseppe con voti 20, Carfora Rosario Alessandro con voti 82, Crisci Valentina con voti 68, D’Eliseo Luigi con voti 46, De Lucia Angelo con voti 29, De Lucia Luigi con voti 65, De Simone Franco con voti 44 Diglio Domingo con voti 59 Montano Mauro con voti 22, Nuzzo Goffredo con voti 53 Scognamiglio Antonia con voti 51, Tangredi Gabriele con voti 31, Barbarino Carmine con voti 1, Russo Domenico con voti 0, Maddaloni Giovanni con voti 0, Mazzola Vera con voti 2. LISTA n. 2 – IL POPOLO DELLA LIBERTA’ -:( FI+MSI+API+UDC) – riporta voti n. 5.452: a) candidato alla carica di sindaco sig.: PISCITELLI ALFONSO n. il 30.07.1955; b) candidati alla carica di consigliere sigg.: D’Anna Vincenzo n. il 26.7.1951; Affinita Clemente n. il 4.10.1959; Balletta Tancledo n. il 9.7.1946; Biondo Veronica n. il 13.2.1988; Carfora Tommaso n. il 28.11.1979; Crisci Pasquale n. il 30.7.1958; De Lucia Carmine n. il 27.7.1958; De Lucia Saverio n. il 8.3.1971; Di Nuzzo Fabrizio n. il 20.4.1960; Ferrara Raffaele n. il 15.3.1980; Fruggiero Nicola n. il 28.3.1956; Iaia Antonio n. il 15.3.1961; Masiello Maurizio n. il 4.5.1984; Moscato Luigi n. il 26.6.1981; Nuzzo Giuseppe n. il 3.5.1975; Nuzzo Michele n. il26.9.1970; Pirozzi Andrea n. il 2.4.1960; Ruotolo Carmine n. il 16.4.1953; Savinelli Ernesto n. il 17.10.1951; Vigliotti Domenico n. il 31.3.1965. Primo presentatore sig. Caporaso Domenico. Eletti: a – Sindaco: sig. Piscitelli Alfonso con voti di lista n. 5452; b – Consiglieri: sigg. D’Anna Vincenzo con voti n. 233, Affinita Clemente con voti 275, Biondo Veronica con voti 253, Crisci Pasquale con voti 351, De Lucia Carmine con voti 304, De Lucia Saverio con voti 285,Iaia Antonio con voti 313, Nuzzo Giuseppe con voti 203, Nuzzo Michele con voti n.225, Pirozzi Andrea con voti 646, Ruotolo Carmine con voti 313, Savinelli Ernesto con voti 261, Vigliotti Domenico con voti 246. 227


I consiglieri eletti eleggono a Capo Gruppo Consiliare il Sig. CRISCI PASQUALE. b1 Non eletti: sigg. Balletta Tancledo con voti 190, Carfora Tommaso con voti 143, Di Nuzzo Fabrizio con voti 150, Ferrara Raffaele con voti 65, Fruggiero Nicola con voti 158, Masiello Maurizio con voti 152, Moscato Luigi con voti 97.

LISTA n. 3 – RINASCITA – per Santa Maria a Vico - riporta voti n. 1.518 a) candidato alla carica di sindaco sig.: DE LUCIA PASQUALE n. il 03.08. 1974; b) candidati alla carica di consigliere sigg.: Russo Alfonso n. il 3.4.1966; Dragone Nicola n. il 25.6.1970; Pascarella Antonio n. il 9.10.1960; Di Vico Alfonso n. il 8.9.1963; Morgillo Giuseppe Gerardo n. il 3.6.1944; Iuliano Vincenzo n. il 15.8.1984; Greco Salvatore n. il 4.5.1964; Liparulo Francesco n. il 11.5.1989; Ferrara Marianna n. il 7.9.1984; Renga Aniello n. il 5.7.1979; Nobile Giulio n. il 29.6.1987; Verdicchio Giovanna n. il 17.8.1982; Esposito Rosa n. il 8.11.1983; De Lucia Gianni Enzo n. il 12.6.1973; Valentino Vincenza n. il 21.4.1972; Iadaresta Pasquale n. il 21.4.1965; Della Morte Mario n. il 7.5.1956; Calcagno Angela n. il 20.4.1970; Longobardi Cristina n. il 23.1.1980; Guida Vincenzo n. il 6.1.1969. Primo presentatore sig. Nuzzo Pasquale

Consiglieri: Eletti: sigg. De Lucia Pasquale con voti di lista 1518, Iaderesta Pasquale con voti 180, Dragone Nicola con voti 168; I consiglieri eletti eleggono a Capo Gruppo Consiliare il sig. DE LUCIA PASQUALE. Non eletti sigg.: Russo Alfonso con voti 107, Pascarella Antonio con voti 64, Di Vico Alfonso con voti 49, Morgillo Giuseppe Gerardo con voti 33, Iuliano Vincenzo con voti 20, Greco Salvatore con voti 16, Liparulo Francesco con voti 57, Ferrara Marianna con voti 67; Renga Aniello con voti 3, Nobile Giulio con voti 82; Verdicchio Giovanna con voti 36, Esposito Rosa con voti 31, De Lucia Gianni Enzo con voti 93, Valentino Vincenza con voti 84, Della Morte Mario con voti n. 30, Calcagno Angela con voti 59, Longobardi Cristina con voti 28, Guida Vincenzo con voti 69. Il Sindaco sig. PISCITELLI ALFONSO che è stato eletto direttamente dal popolo santamariano con 5452 voti presta giuramento nella prima seduta consiliare che ha luogo in data 13 Aprile 2010. Nella medesima seduta consiliare del 13 Aprile 2010 il Consiglio Comunale elegge alla carica di “PRESIDENTE del CONSIGLIO” il Consigliere Comunale NUZZO MICHELE. La Giunta nominata dal Sindaco risulta così articolata: Assessore Comunale Consigliere ERNESTO SAVINELLI : Vice Sindaco con delega Ambiente ed Ecologia, Igiene e Sanità, Servizio igiene urbana; Assessore Comunale Consigliere ANDREA PIROZZI con delega Lavori Pubblici, Verde Pubblico, Sicurezza urbana; Assessore Comunale Consigliere IAIA ANTONIO con delega Politiche Sociali, Sport e Turismo, Protezione Civile; Assessore Comunale Consigliere RUOTOLO CARMINE con delega Polizia Locale, Viabilità e Traffico Urbano, Cimitero; Assessore Comunale- esterno - CARFORA GENNARO con delega Programmazione Finanziaria, Bilancio r Tributi; Assessore Comunale – esterno - CARFORA VINCENZO con delega Affari Generali, Personale. A quest’ultimo il Sindaco con proprio Decreto Sindacale n. 2 del 25.01.2011 revoca la nomina per decadenza.

228


Il dottor D’Anna Vincenzo, che nella tornata elettorale del 28-29 marzo u.s. è stato eletto consigliere comunale di questo comune, il 27 maggio 2010 è proclamato Deputato della Repubblica dalla Camera dei Deputati a seguito delle dimissioni da detto ufficio presentate dell’on. Stefano Caldoro. L’on. dottor Vincenzo D’Anna da quel momento riveste le funzioni di deputato della Repubblica. In pari data l’on. Caldoro Stefano che era stato eletto prima deputato per la lista “IL POPOLO DELLA LIBERTA’” nella circoscrizione di Napoli e successivamente anche Presidente della Regione Campania a seguito delle elezioni per il rinnovo del Presidente della Giunta e del Consiglio Regionale del 28-29 marzo 2010 cessa di essere deputato della Repubblica per rivestire le sole funzioni di Presidente della Giunta della Regione Campania. Consiglieri Comunali con incarichi fiduciari: Consigliere BIONDO VERONICA con incarico Politiche Giovanili, Pari Opportunità; Consigliere CRISCI PASQUALE con incarico Piano Insediamenti Produttivi, Spettacolo; Consigliere D’ANNA VINCENZO con incarico Urbanistica; Consigliere DE LUCIA SAVERIO con incarico Commercio e Mercato; Consigliere VIGLIOTTI DOMENICO con incarico Cultura e Biblioteca Comunale. Incarichi di direzione per i sette Settori funzionali: Settore n.1 - Affari Generali -: Di Marzo Rosa; Settore n. 2 - Istruzione – Attività Economiche- : Piscitelli Michelina; Settore n. 3 – Demografici -: Affinita Pio; Settore n. 4 - Economico – Finanziario –: Nuzzo Pasqualino; Settore n. 5 - Lavori Pubblici -: De Lucia Luigi; Settore n.6 - Edilizia ed Urbanistica -: Isoletti Gennaro; Settore n. 7 Polizia Locale -: Tocco Francesco.

Commissioni Consiliari Permanenti Tutte le commissioni consiliari comunali sono presiedute dal Sindaco o da suo delegato: Bilancio e programmazione economica: consiglieri comunali per la maggioranza – D’ANNA Vincenzo, NUZZO Giuseppe, NUZZO Michele -, consiglieri comunali per la minoranza – MORGILLO Agostino, IADARESTA Pasquale. Urbanistica, territorio e ambiente: consiglieri comunali per la maggioranza – CRISCI Pasquale, D’ANNA Vincenzo, De LUCIA Carmine (1958) -, consiglieri comunali per la minoranza – DE LUCIA Carmine (1973), DE LUCIA Pasquale. Politiche sociali: consiglieri comunali per la maggioranza – AFFINITA Clemente, BIONDO Veronica, DE LUCIA Carmine (1958) -, consiglieri comunali per la minoranza – SGAMBATO Maria Giuseppa, DRAGONE Nicola -. Statuto e regolamenti: consiglieri comunali per la maggioranza – DE LUCIA Saverio, NUZZO Giuseppe, VIGLIOTTI Domenico -, consiglieri comunali per la minoranza – VERLEZZA Filomena, IADARESTA Pasquale -. Gemellaggi: consiglieri comunali di Maggioranza – VIGLIOTTI Domenico, BIONDO Veronica -, consiglieri comunali per la minoranza – DE LUCIA Carmine (1973), IADARESTA Pasquale -, membri di diritto: Presidente Pro Loco - CAMPAGNUOLO Domenico -, membri laici: DE NICOLA Paolo – esperto -, LOMBARDO Rosaria – rappresentante circoli locali -, PASCARELLA Ida – mediatrice linguistica -, MARCIANO ANNA MARIA – imprenditrice -, NOBILE Valerio – rappresentante giovani -, CAPRIO Raffaella – rappresentante associazioni sportive -. ELENCO SINDACI: 2009 – Sig. IORIO GERLANDO*; 2010 - Sig. IORIO GERLANDO*; 2010 – Sig. PISCITELLI ALFONSO; 2011 - Sig. PISCITELLI ALFONSO. 229


N.B. i nomi sono: a - sindaco se libero; b – commissario prefettizio se con asterisco . ( Gabriele Della Valle )

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COMUNE: SANTA MARIA a VICO – c.a.p. 81028 Provincia: CASERTA Circondario: ARIENZO Procura della Repubblica: SANTA MARIA CAPUA VETERE Regione: CAMPANIA ELENCO DEI SINDACI: 1806 – Sig. MAURO MICHELE; 1807 – Sig. MAURO DOMENICO; 1808 – Sig. MAURO DOMENICO; 1809 – Sig. de FERRELLIS MICHELE; 1810 – Sig. MAURO DOMENICO; 1811 – Sig. IADARESTA FRANCESCO; 1812 – Sig. IADARESTA FRANCESCO; 1813 - Sig. DI LUCIA CARLO; 1814 – Sig. DI LUCIA CARLO; 1815 – Sig. DI LUCIA CARLO; 1816 – Sig. DI LUCIA CARLO; 1917 – Sig. DI LUCIA CARLO; 1817 – Sig. MIGLIACCI SAMUELE; 1818 – Sig. MIGLIACCI SAMUELE; 1819 – Sig. MIGLIACCI SAMUELE; 1819 – Sig. MIGLIORE GIOVANNI; 1820 – Sig. MIGLIORE GIOVANNI; 1821 – Sig. MIGLIORE GIOVQNNI; 1822 – Sig. DE LUCIA ANIELLO; 1823 – Sig. DE LUCIA ANIELLO; 1824 – Sig. DE LUCIA ANIELLO; 1825 – Sig. MAURO DOMENICO; 1826 – Sig. MAURO DOMENICO; 1827 – Sig. MAURO DOMENICO; 1828 – Sig. MAURO DOMENICO; 1828 – Sig. MIGLIORE MATTEO; 1829 – Sig. MIGLIORE MATTEO; 1830 – Sig. MIGLIORE MATTEO; 1831 – Sig. MIGLIORE MATTEO; 1832 – Sig. DE LUCIA DOMENICO; 1833 – Sig. DE LUCIA DOMENICO; 1834 – Sig. d’ADDIO VINCENZO; 1835 – Sig. d’ADDIO VINCENZO; 1836 – Sig. d’ADDIO VINCENZO; 1837 – Sig. d’ADDIO VINCENZO; 1837 – Sig. CIOFFI EVANGELISTA; 1838 – Sig. CIOFFI EVANGELISTA; 1839 – Sig. CIOFFI EVANGELISTA; 1839 – Sig. DE LUCIA LUCA; 1840 – Sig. NUZZO ALESSANDRO; 1841 - Sig. NUZZO ALESSANDRO; 1842 – Sig. NUZZO ALESSANDRO; 1843 – Sig. NUZZO ALESSANDRO;

periodo francese

periodo borbonico

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1844 – Sig. NUZZO ALESSANDRO; 1845- Sig. NUZZO MAURO ALESSANDRO; 1846 – Sig. DE LUCIA LUCA; 1847 – Sig. MIGLIACCI PIETRO; 1848 – Sig. MIGLIACCI PIETRO; 1849 – Sig. DE LUCIA LUCA; 1850 – Sig. DE LUCIA LUCA; 1851 – Sig. DE LUCIA LUCA; 1852 – Sig. DE LUCIA LUCA; 1852 – Sig. MIGLIORE ANDREA, 1853 – Sig. MIGLIORE ANDREA; 1854 – Sig. MIGLIORE ANDREA; 1855 – Sig. MIGLIORE ANDREA; 1856 – Sig. MIGLIORE ANDREA; 1857 – Sig. MIGLIORE ANDREA; 1858 – Sig. MIGLIORE ANDREA; 1858 – Sig. TELESE VINCENZO; 1859 – Sig. TELESE VINCENZO; 1860 – Sig. TELESE VINCENZO; (il 17.12.1960 R.d. S. di annessione all’Italia) 1861 – Sig. TELESE VINCENZO; periodo sabaudo 1861 – Sig. DE LUCIA ALFONSO; 1862 – Sig. DE LUCIA ALFONSO; 1863 – Sig. DE LUCIA ALFONSO; 1864 – Sig. DE LUCIA ALFONSO; 1865 – Sig. IADARESTA GABRIELE; 1866 – Sig. IADARESTA GABRIELE; 1867 – Sig. IADARESTA GABRIELE; 1868 - Sig. MAURO PASQUALE; 1869 – Sig. BERNARDO GABRIELE; 1870 – Sig. BERNARDO GABRIELE; 1871- Sig. BERNARDO GABRIELE; 1872- Sig. BERNARDO GABRIELE; 1873- Sig. BERNARDO GABRIELE; 1874- Sig. BERNARDO GABRIELE; 1875- Sig. BERNARDO GABRIELE; 1876 –Sig. BERNARDO GABRIELE; 1877 –Sig. MIGLIACCI SAMUELE; 1877 - Sig. BERNARDO GABRIELE; 1878 – Sig. MIGLIACCI SAMUELE; 1879 – Sig. MIGLIORE PIETRO; 1880 – Sig. MIGLIORE PIETRO; 1881- Sig. MIGLIORE PIETRO; 1882 – Sig. CARFORA ALFONSO; 1883 – Sig. CARFORA ALFONSO; 1884- Sig. CARFORA ALFONSO; 1885 – Sig. MAURO ALESSANDRO; 1886 – Sig. MAURO ALESSANDRO; 1887 - Sig. MAURO ALESSANDRO; 1888 – Sig. MAURO ALESSANDRO ; 1889 – Sig. MAURO ALESSANDRO ; 1890 – Sig. MAURO ALESSANDRO ; 232


1891 – Sig. MIGLIORE NICOLA; 1892 – Sig. MIGLIORE NICOLA ; 1892 – Sig. GUIDA ALESSANDRO; 1893 - Sig. GUIDA ALESSANDRO; 1894 – Sig. GUIDA ALESSANDRO; 1895 - Sig. DE NUCCIO ARCADIO*; 1895 – Sig. FOLLIERO EMANUELE; 1896 – Sig. FOLLIERO EMANUELE; 1896 – Sig. CARFORA ALFONSO; 1897 – Sig. CARFORA ALFONSO; 1897 – Sig. BIONDI ACHILLE*; 1897 – Sig. GUIDA ALESSANDRO; 1898 - Sig. DE LUCIA LUIGI; 1899 – Sig. GUIDA ALESSANDRO; 1899 - Sig. ZANETTI GIUSEPPE*; 1900 - Sig. CIOFFI GIUSEPPE; 1901 – Sig. CIOFFI GIUSEPPE; 1902 – Sig. CIOFFI GIUSEPPE; 1903 – Sig. CIOFFI GIUSEPPE ; 1904 – Sig. CIOFFI GIUSEPPE; 1905 – Sig. CIOFFI GIUSEPPE; 1906 – Sig. CIOFFI GIUSEPPE; 1907 – Sig. CIOFFI GIUSEPPE; 1908 – Sig. CIOFFI GIUSEPPE; 1909 – Sig. CIOFFI GIUSEPPE; 1910 – Sig. CIOFFI GIUSEPPE; 1911 – Sig. MONTUORI MICHELE*: 1911 – Sig. GUIDA ALESSANDRO; 1912 – Sig. GUIDA ALESSANDRO; 1913 – Sig. GUIDA ALESSANDRO; 1914 - Sig. GUIDA ALESSANDRO; 1915 – Sig. GUIDA ALESSANDRO ; 1916 – Sig. GUIDA ALESSANDRO; 1917 – Sig. GUIDA ALESSANDRO; 1918 – Sig. GUIDA ALESSANDRO; 1918 - Sig. DE MICHELE A.* 1919 – Sig GUIDA ALESSANDRO; 1919 – Sig. DE FEO CAMILLO*; 1920 – Sig. CIOFFI GIUSEPPE; 1920 – Sig. CORSI STEFANO*; 1920 – Sig. GUIDA ALESSANDRO; 1920 – Sig. DE LUCIA SAMUELE; 1921 – Sig. DE LUCIA SAMUELE ; 1921 – Sig. CIOFFI GIUSEPPE; 1922 – Sig. CIOFFI GIUSEPPE; 1923 – Sig. CIOFFI GIUSEPPE; 1924 – Sig. CIOFFI GIUSEPPE; 1924 - Sig. MARTUCCI ANTONIO*; 1925 – Sig. MARTUCCI ANTONIO*; 1925 – Sig. RUGGIERO RAFFAELE; 1926 – Sig. RUGGIERO RAFFAELE;

periodo sabaudo fascista pre riforma

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1927 – Sig. DE LUCIA GIUSEPPE; 1927 – Sig. GESUE’ FRANCESCO°; riforma fascista 1928 – Sig. GESUE’FRANCESCO°; 1929 – Sig. GESUE’ FRANCESCO°; 1930 – Sig. GESUE’ FRANCESCO°; 1931 – Sig. GESUE’ FRANCESCO°; 1932- Sig. GESUE’ FRANCESCO°; 1933 – Sig. GESUE’FRANCESCO°; 1934 – Sig. GESUE’FRANCESCO°; 1934 – Sig. TELESE VINCENZO*; 1935 – Sig. TELESE VINCENZO*; 1935 – Sig. GESUE’ FRANCESCO°; 1936 – Sig..TELESE VINCENZO°; 1937 – Sig.TELESE VINCENZO°; 1938 – Sig. TELESE VINCENZO°; 1939 – Sig. TELESE VINCENZO°; 1940 – Sig. TELESE VINCENZO°; 1941 – Sig. TELESE VINCENZO°; 1942 – Sig. TELESE VINCENZO°; 1943 – Sig. TELESE VINCENZO°; amministrazione provvisoria dello Stato 1943 – Sig. MADDALENA ESPEDITO*; 1943 - Sig. BERNARDO GIUSEPPE* 1943 - Sig. CIOFFI GIUSEPPE* 1944 – Sig. CIOFFI GIUSEPPE*; 1944 – Sig. NUZZO FELICE*; 1944 – sig. BERNARDO GIUSEPPE fu R.LE;* 1944 – Sig. PELLECCIA DOMENICO; sindaco nominato dal prefetto 1945 - Sig. PELLICCIA DOMENICO; sindaco nominato dal prefetto 1946 - Sig. PELLICCIA DOMENICO; sindaco nominato dal prefetto 1946 – Sig. BERNARDO VINCENZO ; sindaco nominato dal prefetto 1946 - Sig. BERNARDO VINCENZO; (1° sindaco eletto della Repubblica) 1947 – Sig. BERNARDO VINCENZO; sistema maggioritario 1948 - Sig. BERNARDO VINCENZO; 1949 - Sig. BERNARDO VINCENZO; 1950 – Sig. BERNARDO VINCENZO; 1950 – Sig. BALLETTA GIOVANNI; 1951 – Sig. BALLETTA GIOVANNI; 1952 – Sig. BALLETTA GIOVANNI; 1952 – Sig. PESCE PENSIERINO 1953 – Sig. PESCE PENSIERINO; 1954 – Sig. PESCE PENSIERINO; 1955 - Sig. PESCE PENSIERINO; 1956 – Sig. PESCE PENSIERINO; 1957 - Sig. PESCE PENSIERINO; 1958 – Sig. PESCE PENSIERINO; 1959 - Sig. PESCE PENSIERINO; 1960 – Sig. PESCE PENSIERINO; 1961 - Sig. PESCE PENSIERINO; 1962 - Sig. PESCE PENSIERINO; 1963 - Sig. PESCE PENSIERINO; 1964 - Sig. PESCE PENSIERINO; primo sindaco eletto col sistema proporzionale 234


1965 – Sig. PESCE PENSIERINO; 1966 - Sig. PESCE PENSIERINO; 1967 – Sig. GALLUCCIO ISIDORO *; 1968- Sig. PESCE PENSIERINO; 1969 – Sig. PESCE PENSIERINO; 1970 – Sig. PESCE PENSIERINO; 1971 – Sig. PESCE PENSIERINO; 1972 – Sig. PESCE PENSIERINO; 1972 – Sig. BERNARDO FRANCO; 1973 – Sig. BERNARDO FRANCO; 1974 – Sig. BERNARDO FRANCO; 1975 – Sig. BERNARDO FRANCO; 1976 – Sig. BERNARDO FRANCO; 1977 – Sig. BERNANDO FRANCO; 1977 – Sig. RICCIARDI CIRO *; 1978 – Sig. RICCIARDI CIRO *; 1978 – Sig. PUOTI PASQUALE; 1979 – Sig. PUOTI PASQUALE; 1980 – Sig. PUOTI PASQUALE; 1981 – Sig. PUOTI PASQUALE; 1982 – Sig. PUOTI PASQUALE; 1983 – Sig. PUOTI PASQUALE; 1984 - Sig. PUOTI PASQUALE; 1985 – Sig. CARFORA TOMMASO; 1986 - Sig. CARFORA TOMMASO; 1987 – Sig. CARFORA TOMMASO; 1987 – Sig. SODANO FULVIO *; 1988 – Sig. SODANO FULVIO*, 1988 – Sig. LAUDANDO RAFFAELE; 1989 – Sig. LAUDANDO RAFFAELE ; 1990 – Sig. LAUDANDO RAFFAELE; 1990 – Sig. D’ANNA VINCENZO; 1991 – Sig. D’ANNA VINCENZO; 1991 – Sig. MADDALONI PAOLINO *; 1992 – Sig. MADDALONI PAOLINO *; 1992 – Sig. NUZZO PASQUALE; 1993 – Sig. NUZZO PASQUALE; 1994 – Sig. NUZZO PASQUALE; 1994 – Sig. SPAZIANI LUIGI *; 1994 – Sig. NUZZO PASQUALE; 1995 – Sig. NUZZO PASQUALE; 1995 – Sig. PROVOLO FRANCESCO *; 1996 – Sig. PROVOLO FRANCESCO *; 1996 - Sig. SGAMBATO LUIGI; 1997 – Sig. SGAMBATO LUIGI; 1997 – Sig. FEDELE IMMACOLATA *; 1997 – Sig. PESCE DOMENICO; 1998 – Sig. PESCE DOMENICO; 1999 – Sig. PESCE DOMENICO; 2000 – Sig. PESCE DOMENICO; 2000 – Sig. PROVOLO FRANCESCO *;

primo sindaco eletto dal popolo

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2001 – Sig. PROVOLO FRANCESCO *; 2001 – Sig. NUZZO DOMENICO; 2002 – Sig. NUZZO DOMENICO; 2003 - Sig. NUZZO DOMENICO; 2004 - Sig. NUZZO DOMENICO; 2005 - Sig. NUZZO DOMENICO; 2006 – Sig. NUZZO DOMENICO; 2006 - Sig. TELESE GIUSEPPE ADRIANO; 2007 – Sig. TELESE GIUSEPPE ADRIANO; 2008 - Sig. TELESE GIUSEPPE ADRIANO; 2009 – Sig. TELESE GIUSEPPE ADRIANO 2009 – COMMISSARIO PREFETTIZIO: Sig. IORIO GERLANDO*. 2010 - Sig. IORIO GERLANDO*; 2010 – Sig. PISCITELLI ALFONSO; 2011 - Sig. PISCITELLI ALFONSO. N.B. i nomi sono: a - sindaci se liberi; b – commissari prefettizi se con asterisco; c - podestà se con lo zero. ( Gabriele Della Valle )

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