webzine la luna e il drago - dicembre 2012

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La Luna e il Drago W

rubriche di

arte, cinema, fotografia, poesia, cucina, comunicazione, storia, horror.

L’INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DELLA PRECARIETA’ La nuova antologia del caffè letterario la luna e il drago

VOCI MEDITERRANEE Il Premio alla Carriera VOCI MEDITERRANEE 2012

CULT Aspettando il 21 dicembre 2012

IL MITO: UN PASSATO ATTUALIZZATO

Racconti di un passato remoto

THESAURUS Premio Letterario

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l D in questo numero

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DICEMBRE 2012

Clicca sui numeri di pagina per andare direttamente all’articolo EDITORIALE RETI SOCIALI

a cura di Vito Roberto

THESAURUS

Premio Letterario AltreVoci

BELL’ITALIA

Matera la Città dei Sassi

IN MOSTRA CON DALI’

a cura di Josè Van RoyDalì

IL MITO: UN PASSATO ATTUALIZZATO IL FENOMENO MEDIATICO

Jack – l’uomo della folla

TESTIMONI DEL NOSTRO TEMPO IL SALOTTO DEL CAFFÈ

Tra riti e miti

Morante – Guttuso – Montanelli - Camilleri

a cura di Ninnj Di Stefano Busà

I PROGETTI DEL CAFFÈ IL CAFFÈ INCONTRA GLI AUTORI SPIGOLATURE DI… LIBRI CULT

Spazio 1999 – Star Trek

ASPETTANDO IL 21 DICEMBRE 2012 LA FABBRICA DEI SOGNI

a cura di Massimo Mariani Parmeggiani

POLVERE DI STELLE IL FASCINO DISCRETO DELL’ORRORE

a cura di Maria Cristina Lenti

OROSCOPO/COFFEE BREAK LA CULTURA DEL CIBO

a cura di Maria Piliego Rezza

BABBO NATALE E LA BEFANA

Tra mito e realtà

GLI ARTISTI DEL CAFFÈ THE BEST PIDO IN THE WORLD

credits

© La Luna e il Drago Caffè Letterario www.caffeletterariolalunaeildrago.org/ Webzine - dicembre 2012 a cura di Anna Montella http://annamontella.weebly.com

La “striscia” di Emilia Calpini

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Impaginazione / progetto grafico Michele Manisi facebook.com/michelemanisiphotography la Webzine è un progetto culturale del Caffè Letterario La Luna e il Drago. Non è un prodotto editoriale e non ha cadenza periodica.

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editoriale Un messaggio in bottiglia…

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Un CaffE’ Letterario on line…

…È un luogo ideale in cui tutti possono riconoscersi senza limiti geografici. Un luogo nomade, itinerante, zingaro… come zingara è l’Arte.

S Spesso si pensa – errando - che il messaggio in bottiglia sia roba da sognatori romantici eppure Benjamin Franklin genio poliedrico, uno dei Padri fondatori degli Stati Uniti che svolse attività di giornalista, pubblicista, autore, tipografo, diplomatico, attivista, inventore, scienziato e politico… buttava in mare bottiglie con messaggi… chiedendo agli ipotetici destinatari di spedirgli informazioni su luoghi e date di rinvenimento, per studiare le correnti. … Qualcuno ha definito così la nostra webzine e forse, in fondo, lo scopo di questo progetto che portiamo avanti da tre anni è proprio questo: un messaggio in bottiglia che fluttua tra le onde del web finchè non arriverà tra le mani di qualcuno che leggerà il messaggio, per poi rimetterlo nella bottiglia lasciandogli continuare il suo viaggio andando, così, a toccare nuove sponde, per vivere l’emozione di nuovi arrivi e nuove partenze. Un mezzo, dunque, questo nostro “messaggio in bottiglia”, per comunicare, per uno scambio culturale e partecipativo, per prendere il mare insieme a tutti voi, a cui questo messaggio è indirizzato, e che prima o poi, confidiamo, vi raggiungerà attraversando i marosi della rete e il Tempo.

alutiamo il 2012, ricco di soddisfazioni per il Caffè Letterario La Luna e il Drago, con la pubblicazione di due nuove antologie: PARLAMI D’AMORE e L’INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DELLA PRECARIETA’ e l’avvio di un progetto culturale itinerante VOCI MEDITERRANEE che si articola in sei appuntamenti nel biennio 2012/2013.

I PROGETTI DEL CAFFE’ A pag. 16 e 17

La domanda era, è possibile abbandonare la sperimentazione animale senza arrestare il progresso medico? La mia risposta è, non solo che si può, ma che si DEVE abbandonare la sperimentazione animale per non arrestare il progresso medico. Prof. Pietro Croce

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società/tecnologia/cultura Il Web 2.0: profeti, MP3 e cocaina…

concentra in una sorta di deposito i file che poi fornisce a chi ne ha fatto richiesta. Così è stato sempre ed è tuttora così, molto spesso. E’ il cosiddetto Web 1.0, Web di prima generazione.

Però, facciamo attenzione a quel server ‘deposito’: è una macchina che concentra, centralizza i documenti da distribuire. E’ ben noto che i gestori delle macchine server sono i cosiddetti ‘provider’, spesso le stesse compagnie telefonia cura del prof. Vito Roberto che che gestiscono i servizi di trasmissione dati: ma il solo Dipartimento di fatto di concentrare nei server tanta informazione ne rende Matematica e Informatica, relativamente semplice il controllo da parte di esterni. Ciò Università di Udine avviene per obiettive ragioni di sicurezza, ad esempio da l simbolo ‘2.0’ è entrato nel linguaggio pubblicitario per parte della polizia postale, ma anche per tutelare i profitti indicare un prodotto innovativo o un modo nuovo di fare da diritti d’autore e, peggio, per censurare le voci libere da cose tradizionali….. Nei casi migliori suscita curiosità parte dei regimi dittatoriali. col suo richiamo vagamente tecnoDa tempo si è capito che esistono logico. Chi, come noi, è bersaglio modalità alternative di comunidi questo aggettivo difficilmente cazione via rete: per esempio, un Si tratta di una delle rivoluzioni comprende la profondità di quello utente si potrebbe collegare dal tecnologiche che hanno tracciato che sta ad indicare. Ebbene, per suo PC direttamente al PC di un alil cammino del Web sinora, e un gioco dei media che cercherò di tro utente – non necessariamente che continuano ad avvenire col raccontare, ‘La Luna e il Drago’ è a un server web - per scambiarsi contributo di creatività di qualche davvero la sede adatta per parlarbrani musicali o filmati senza inne. giovanotto ‘un po’ fuori’… termediari. In parallelo alla storia Oramai il 60% degli Italiani accede ‘maggiore’ dei sistemi web di cui a un collegamento Internet, ne usa parlavo più su, si diffusero un po’ i servizi come Web, posta elettroniin sordina le modalità cosiddette ca, Skype e in diversi momenti della giornata viene a con- ‘peer-to-peer’ (paritarie). Si tratta di una delle rivoluzioni tatto col mondo sterminato dei media digitali. Vent’anni fa il tecnologiche che hanno tracciato il cammino del Web siWeb è nato così: si voleva accedere a un archivio digitale di nora, e che continuano ad avvenire col contributo di creaarticoli scientifici, rapidamente da qualsiasi distanza e sen- tività di qualche giovanotto ‘un po’ fuori’, discendente della za trasferire carta, e la soluzione fu collegarsi all’archivio via rete e scaricare (‘download’) ogni documento sul proprio computer. Attorno a questa idea - fin troppo semplice, Racconti nella rete 2013 col senno del poi - nacquero le grandi innovazioni portate Premio Letterario dal Web che hanno cambiato la nostra vita di ogni giorno. Per una diecina d’anni fu una storia di milioni di utenti di Nato da un’idea del giornalista Demetrio Brandi, il Premio “Racconti nella Rete” è collegato al XIX Festival letterario LuccAutori. Internet, ciascuno in collegamento con computer distanti Per partecipare basta registrarsi al sito http://www.raccontiin grado di ‘fornire’ (server) documenti in formato digitale, nellarete.it/. Il racconto, a tema libero, non dovrà superare le dal filmato di un matrimonio all’estratto conto della carta cinque cartelle di testo. Il termine ultimo ed improrogabile per di credito. Questo è già tantissimo, sembra che sia proprio l’invio del materiale è fissato al 31 maggio 2013. I venticinque tutto: che altro c’è da dire? racconti scelti da una giuria tecnica della quale fanno parte lo Lo scenario tipico è costituito da utenti che usano il proprio scrittore Ennio Cavalli e la giornalista Rai Chiara Lico saranno inseriti nell’antologia “Racconti nella Rete 2013” edita da NotPC per collegarsi a un server e scaricare un file. In genetetempo. rale, il server è una macchina specializzata che raccoglie,

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società/tecnologia/cultura buon’anima di Steve Jobs. Questa volta si chiama Sean Parker, californiano doc; mentre scrivo deve ancora compiere trentatré anni. Ragazzo prodigio e subito fama di ‘hacker’. All’età di vent’anni, nel 1999, è co-fondatore della società Napster che ha come missione lo scambio libero e gratuito di brani musicali via rete in modalità peer-to-peer, allora del tutto innovativa. La nuova azienda sperimenta soluzioni informatiche tecnicamente eccellenti: costruisce un servizio di rete che in poco più di un anno raccoglie e mette in comunicazione tra loro oltre sei milioni di utenti. A questo punto immaginiamo la reazione delle case discografiche alla pericolosissima eresia … Scambio libero di brani musicali stracciando i diritti d’autore? La Recording Industry Association of America (RIAA) intraprende un’azione giudiziaria in grande stile. Sostiene che il servizio Napster ha causato una perdita per le aziende associate di 300 milioni di dollari (di dodici anni fa); recluta come ‘testimonial’ formazioni famosissime come i Metallica; ottiene audizioni presso il Congresso degli Stati Uniti. Naturalmente, si mobilita anche il cosiddetto ‘popolo di Internet’…..Napster si difende sostenendo che lo scambio gratuito di file (file sharing) tra utenti non ha scopo di lucro, ma le forze in gioco sono impari. La sentenza obbliga Napster a chiudere il servizio così com’era concepito inizialmente. Ma coloro che seguirono quelle vicende capirono subito che le tecnologie che avevano reso possibile il successo di Napster sarebbero sopravvissute ben oltre le vicende giudiziarie. Le stesse ‘major’ discografiche si interessarono immediatamente alle innovazioni di Napster per recepirle in ambiente … ehm … più sicuro per i loro interessi. Il formato dei file musicali adottato da Napster – anche se non originato da quest’azienda - era l’MP3, che fu recepito ed ebbe una diffusione straordinaria, come ben sappiamo. Ma la vera innovazione dirompente era il meccanismo di file sharing, cioè scambio, condivisione dei file. Ogni utente della rete può cercare un file musicale (o altro) e scaricarlo direttamente dal computer di un altro utente, oppure da

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Sempre connessi Come il cyberspazio sta trasformando la nostra identità personale e traccia i contorni, prossimi e un po’ inquietanti, di uno scenario in cui il nostro io è in grado di moltiplicare le proprie esperienze nel mondo virtuale.

depositi di file (server) vecchia maniera; allo stesso modo, evidentemente, può mettere a disposizione di altri utenti i file che detiene sul proprio computer. L’esperienza di Napster ha lasciato una traccia profonda. Ha aperto la via alla comunicazione ‘orizzontale’ tra utenti, quindi alla creazione di gruppi di interesse spontanei che rendono molto più difficili i controlli da parte di gestori aziendali e occhiuti organismi politici. Nasce il Web della seconda generazione, dei social network: il Web 2.0. Abbiamo lasciato l’ex-hacker Sean Parker ventunenne al culmine del successo di Napster. Lui lascia l’azienda riciclato, con buonuscita e fama di guru delle reti informatiche. Lo ritroviamo nel 2004 consulente di Facebook che sta per nascere: ne diventa presidente agli inizi con il 7% delle azioni. Ne deve uscire poco dopo, perché arrestato per possesso di cocaina. Nel 2010 Sean Parker viene canonizzato: il suo personaggio, interpretato da Justin Timberlake, compare nel film ‘The Social Network’ di Fincher, e la rivista Vanity Fear gli dedica un profilo personale. Lui, sempre nel 2010, versa 100.000 dollari per la campagna in favore della legalizzazione della marijuana in California….. (1 – Continua)

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premi letterari

Premio Internazionale di Arti Letterarie promosso dal Cenacolo Letterario Internazionale AltreVoci e patrocinato dalla Regione Basilicata, dalla Provincia di Matera, dal Comune di Matera, dalla Provincia di Firenze, dal Comune di Firenze, dal Comune di Milano e dal Comune di Pontremoli RECORD DI PARTECIPAZIONI - PARATA DI STELLE SCRITTORI DA TUTTO IL MONDO per il PREMIO INTERNAZIONALE THESAURUS Thesaurus – Tesoro, è questo il titolo del Premio Internazionale di Arti Letterarie promosso dal Cenacolo Letterario Internazionale Altre Voci che, nella “due giorni letteraria” del 27 e del 28 ottobre u.s. , ha animato il cuore di Matera, la città dei Sassi. La Mediateca provinciale prima e la Casa Cava poi, splendido contenitore culturale ricavato da un antico granaio, ha visto un pubblico d’eccezione e premi prestigiosi, per questa prima edizione, assegnati a nomi altrettanto prestigiosi del panorama culturale, italiano e internazionale, oltre alla premiazione dei vari poeti e scrittori che hanno partecipato con i propri lavori e che “rappresentano un pregevole spaccato della migliore letteratura contemporanea”. Più di mille le opere in gara, sulle quali si è espressa la qualificata Giuria tecnica, guidata dal regista Alessandro Quasimodo, figlio del Premio Nobel Salvatore, e composta da Carmelo Consoli, Raffaello De Ruggieri, Alessandra Montemurro, Rossella Montemurro, AntonellaPagano, presidente di Giuria, Rodolfo Vettorello, presidente dell’organismo promotore, Don Basilio Gavazzeni e Don Antonio Tortorelli per la Sezione Poesia Religiosa, con la presidenza esecutiva di Antonio Colandrea e la direzione artistica di Marina Pratici. GUARDA IL VIDEO E LE FOTO

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I soci fondatori del Cenacolo Letterario Internazionale AltreVoci, da sx: Rodolfo Vettorello (presidente) – Carmelo Consoli (vice presidente) – Marina Pratici (direttrice artistica) – Antonio Colandrea (vice presidente) Premi alla Carriera, conferiti a Raffaele Nigro, Silvio Ramat, Paolo Ruffilli e allo scrittore libanese Hafez Haidar; per continuare con il Premio alla Cultura all’ecuadoriano Guaman Allende e al Presidente del Lions Club Milano Duomo, Francesco Longo e, ancora, il Premio alla Carriera Arte Cinematografica a Enzo G. Castellari, definito da Quentin Tarantino “suo maestro”. Altri riconoscimenti, poi, per operatori culturali attivi in tutta Italia e per i rappresentati zonali del Cenacolo AltreVoci. Fra questi, anche molti giovanissimi, vincitori del Trofeo Rocco Scotellaro. Tra gli altri, il Premio Thesaurus “Operatore culturale 2012” è stato assegnato alla curatrice del Caffè Letterario La Luna e il Drago, Anna Montella (al centro nella foto) con la giornalista Marina Pratici e il letterato, illustre membro di giuria, avv. Raffaello De Ruggieri, in un momento della premiazione.


bell’italia

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MATERA la citta’ dei sassi

Candidata Capitale Europea della Cultura 2019

Matera – Scena del Golgota. Foto reperita in Rete

Il film “The Passion” di Mel Gibson girato a Matera

Matera – scorcio. Foto di Carmela Montella

« La città è di aspetto curiosissimo, viene situata in tre valli profonde nelle quali, con artificio, e sulla pietra nativa e asciutta, seggono le chiese sopra le case e quelle pendono sotto a queste, confondendo i vivi e morti la stanza. I lumi notturni la fan parere un cielo stellato. » (Giovan Battista Pacichelli, Il Regno di Napoli in Prospettiva) Matera è nota in tutto il mondo per gli storici rioni Sassi, riconosciuti nel 1993 Patrimonio dell’umanità dall’UNESCO (primo sito dell’Italia meridionale a ricevere tale riconoscimento). Il riconoscimento è stato motivato dal fatto che essi rappresentano un ecosistema urbano straordinario, capace di perpetuare dal più lontano passato preistorico i modi di abitare delle caverne fino alla modernità. I Sassi sono gli antichi rioni della città, un insediamento urbano derivante dalle varie forme di civilizzazione ed antropizzazione succedutesi nel tempo che, assieme con le cisterne ed i sistemi di raccolta delle acque, sono la caratteristica peculiare di Matera.

Caffè Letterario

La Luna e il Drago

PER LA PROMOZIONE DEL TERRITORIO

Alcune parti della città sono antiche di 2000 anni, e l’architettura, i blocchi di pietra, le zone circostanti e il terreno roccioso aggiungevano una prospettiva ed uno sfondo che noi abbiamo usato per creare i nostri imponenti set di Gerusalemme. Abbiamo fatto molto affidamento sulla vista che c’era li. In effetti la prima volta che l’ho vista, ho perso la testa, perché era semplicemente perfetta.” Questa la dichiarazione a proposito di Matera, rilasciata ad un famoso giornale americano da Mel Gibson, regista del famoso, controverso, monumentale film “The Passion” che ha stimolato moltissimo l’incoming nella città di Matera.

Matera nella descrizione di Carlo Levi in “Cristo si è fermato a Eboli” «… In quel precipizio è Matera. La forma di quel burrone era strana; come quella di due mezzi imbuti affiancati, separati da un piccolo sperone e riuniti in basso in un apice comune, dove si vedeva, di lassù, una chiesa bianca, Santa Maria de Idris, che pareva ficcata nella terra. Questi coni rovesciati, questi imbuti, si chiamano Sassi. Hanno la forma con cui, a scuola, immaginavamo l’inferno di Dante, in quello stretto spazio tra le facciate e il declivio passano le strade, e sono insieme pavimenti per chi esce dalle abitazioni di sopra e tetti per quelle di sotto. Alzando gli occhi vidi finalmente apparire, come un muro obliquo, tutta Matera. È davvero una città bellissima, pittoresca e impressionante. »

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l D arte

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in mostra con dali’ a cura di Josè Van Roy Dalì

Da un’idea di Josè Van RoyDalì, “In mostra con Dalì”. Un progetto d’arte che si concretizza in una mostra itinerante, in omaggio al padre Salvador Dalì. Lo scorso anno partiva, come una caccia al tesoro, la prima edizione presso la Galleria Tondinelli (in video la suggestiva testimonianza dell’evento), nel favoloso scenario del Complesso Monumentale di San Carlino delle Quattro Fontane, a Roma con gli artisti: Vittorio Angini, Graziano Peretti, Fausto Ciotti, Ileana Della Matera, Loredana Bendini, Ada Cardilli. In itinere la partecipazione di Patrizio Veronese e Mario Spigariol.

Ospite in questo numero:

ILEANA DELLA MATERA

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leana Della Matera, nata nel 1956, attualmente vive a Colico (Lc). Dopo essersi laureata in Lingue e Letterature straniere con specializzazione in Lingua Francese, ha sostenuto esami pianistici e si è diplomata in Didattica della Musica. E’ insegnante di Educazione Musicale nella scuola secondaria di primo grado. Sul fronte della formazione pittorica un lungo lavoro da autodidatta sulle diverse tecniche (acrilico, gessetto, olio, pastello, china, tecnica mista) l’hanno portata ad esprimere la sua vena artistica a tutto campo, oltre che ad interessarsi ad altre innovative tecniche di elaborazione dei suoi lavori, non ultima quella che prevede l’uso sinergico di fotografia, computer e rielaborazione grafica.

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La “Sindrome di Pinocchio” Un titolo intrigante per un nuovo, interessante progetto firmato Dalì. Al proposito alcune anticipazioni: due domande al m° Josè Van Roy Dalì D. Associazione “Josè Dalì Art & Movie” di recente costituzione, Di cosa si tratta? R. L’associazione è un contenitore di progetti espositivi e cinematografici da sviluppare nel tempo D. Progetti in cantiere? R. Progetti in cantiere tra i più immediati è la prosecuzione itinerante in alcuni comuni italiani della collettiva : In mostra con Dalì. Per quanto riguarda il cinema, invece, in collaborazione con Andrea Gervasi il cortometraggio : “La sindrome di Pinocchio” che, immediatamente dopo l’uscita del libro omonimo, potrebbe diventare un lungometraggio.

Caffè Letterario

La Luna e il Drago

Webzine a distribuzione gratuita online Ogni collaborazione, finalizzata alla realizzazione di questa news, è da considerasi fornita a titolo assolutamente gratuito.


arte

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LA E il

Sinfonia del colore Dalle onde ancestrali della memoria umana alle vertiginose fluttuazioni blu degli oceani, nelle opere d’arte amorevolmente create da Ileana Della Matera. Per apprezzare e meglio assimilare l’essenza delle opere di Ileana Della Matera, e in particolar modo dei suoi straordinari paesaggi marini piacevolmente accarezzati dal vento, bisognerebbe essere in grado di nuotare nel bel mezzo di una tempesta il cui turbinìo degli elementi sappia accordarsi correttamente con i brani immortali delle grandi melodie sinfoniche. Profondo blu, è la definizione che subito mi sovviene pensando alle sue opere, perché la capacità di spaziare egregiamente nelle numerosissime tematiche dell’infinito mutare degli elementi liquidi , definito mare, con le sue molteplici sfumature, è divenuta da tempo per l’artista di Colico, quasi motivo di vita, di studio e di impegno personale. Sollecitando continuamente il proprio talento alla quotidiana sfida riproduttiva alla meraviglia estetica della natura in ogni sua forma, l’artista si esprime attraverso le sue opere utilizzando, come linguaggio più adeguato, l’esperanto estetico del movimento degli elementi circostanti. Se fossi un regista cinematografico, inizierei le riprese filmate del mio capolavoro, sostando con adeguata insistenza sulle grandi onde, eternamente persistenti nelle meravigliose marine di Ileana Della Matera, inserendo come sottofondo sonoro Musica sull’acqua suite n.1 di Haendel con l’immediata sovrapposizione sonora dell’op. 314 Sul bel Danubio Blu di J. Strauss Jr. per non correre il rischio di affogare metaforicamente e volontariamente nelle atmosfere bluastre di un’opera d’arte concepita, solo apparentemente dall’autore, quasi egoisticamente più per sé che per gli altri. L’intenzione è ovviamente smentita dal carattere personale dell’artista e dall’impegno della stessa nel proporre al fruitore finale dell’opera, e cioè l’osservatore, ogni suo sentire profondo verso l’elemento principale, eterno protagonista delle sue attenzioni artistiche, e contemporaneamente offerto ad un pubblico talvolta distratto, come condivisione collettiva della capacità quasi perduta dall’essere umano di scorgere, nella semplicità di

In balìa del vento – mista su tavola – 28x38 - 2009

un tratto compositivo, il senso genuino della meraviglia. Nelle poliedriche personalità che convivono felicemente in una singola persona e nelle diverse discipline artistiche che la stessa elabora con impegno certosino, spaziando dalle note musicali di un pianoforte alle immagini fotografiche del proprio obiettivo e, ancora, alle numerose “fotografie” pittoriche tra le quali non si può fare a meno di notare: Ritratti, l’amore sacro, Paternità, pastelli su cartoncino del 1996 dai cui tratti emerge una esplicita dichiarazione d’amore dell’artista per tutto ciò che di bello la circonda e la affascina, è quasi gioco forza vagare con lo sguardo verso Energia Azzurra oppure Maroso, due oli su tavola del 2005 e su altri svariati metri quadri di tela in cui Ileana ha steso infinite pennellate di blu, dando vita ai minimi dettagli del proprio mare personale, ove è facile percepire le lezioni di alcuni tra i grandi intramontabili maestri del passato, che sembrano aver guidato virtualmente, per alcuni momenti, la mano dell’artista. Josè Van Roy Dalì

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il mito: un passato attualizzato

A me “mi” sta antipatico Ulisse

in principio fu troia

«I Greci non consideravano i propri miti ‘mitologici’, ossia alla stregua di storie fiabesche, ma come racconti di un passato remoto che si potevano ricollegare a luoghi e oggetti realmente esistiti»

In principio fu Troia. L’Europa nel mondo antico (Laterza, pp. 432) di Simon Price e Peter Thonemann “Guai a quel popolo che ha bisogno di eroi” Bertold Brecht

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l mito di Ulisse rivisitato e riproposto in chiave umoristica in una pubblicazione di Anna Montella con immagine di copertina tratta da un dipinto del m° Josè Van Roy Dalì per gentile concessione dell’artista.

Stralcio Recensione a cura di Maria Rizzi Scrittrice – socia fondatrice Circolo I.P.L.A.C. (…) un libro dissacrante e al tempo stesso, non morboso. Fa leva su l’umorismo ai limiti del grottesco per rendere il racconto intrigante, divertente, catartico. Nel profondo quasi tutti noi desideriamo veder sfatare i miti e l’autrice ci accontenta con l’idea coinvolgente della struttura drammaturgica, con uno stile che , al di là delle espressioni neo - realistiche, è fluido, corretto e veloce! Ulisse non diventa antipatico, diventa un uomo dei nostri tempi... (…) una piccola, intelligente, irriverente rivoluzione letteraria!

10 La Luna e il Drago / dicembre 2012

E’ un racconto di lungo respiro che spazia dalla Scozia alla valle del Nilo, dalla costa atlantica del Portogallo alle montagne dell’Armenia, con due popolazioni protagoniste su tutte e un’era, dalla civiltà minoica al tardo impero romano, che da alcuni punti di vista è molto remota, ma da altri è sorprendentemente vicina. Per i Greci e per i Romani, la guerra di Troia e gli eventi immediatamente successivi costituirono il limite più antico della consapevolezza del passato umano e divennero le fondamenta dell’identità europea. Identità indagata dai due autori con il sistema delle scatole cinesi. Il libro, infatti, è ricco di discorso digressioni che permettono loro di discutere anche del modo in cui Dante, Hitler o l’Unione Europea abbiano usato, e abusato, del passato classico.

SE VUOI METTERE IN VETRINA IL TUO LIBRO IN QUESTE PAGINE Contatta la redazione: lalunaeildrago@libero.it


il mito: un passato attualizzato

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LA E il

echi di riti e miti

il fascino del meraviglioso

Quieti Daniela Euro 12,00 2010, rilegato Ibiskos Ulivieri ed.

serie: Il Fascino del Meraviglioso quaderno n.1 Per i testi Anna Montella Per la grafica Michele Manisi Anno 2000 Zoom editore

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Echi di Riti e Miti” di Daniela Quieti è stato presentato il 21 ottobre u.s. nella tappa abruzzese del FIABADAY , campagna itinerante il cui obiettivo è quello di sensibilizzare tutti i cittadini nonché le istituzioni pubbliche e private all’abbattimento di tutte le barriere, a favore di un ambiente ad accessibilità e fruibilità totale.

Dalla Prefazione di Romano Battaglia

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un viaggio in una notte buia dove gli altri ci fanno strada tenendoci per mano, quando il nostro cuore non si è ancora dischiuso perché il dolore gli ha impedito di sbocciare. In quel momento nasce dal profondo una musica che attende un anelito di vento per rivelarsi. (…) Nei racconti di Daniela Quieti c’è il suono delle campane di paesi e città, lo stesso melodioso concerto di festa che ci riporta al passato. Una glorificazione continua della natura e della vita, un canto rivolto alla bellezza del mondo. Chi legge questi suoi racconti si ritroverà nel mondo lontano cantato da Gabriele d’Annunzio nella poesia ‘I pastori’. (…)

VUOI REALIZZARE IL TUO SITO PERSONALE?

uando nel 2000 si decise di procedere alla stesura e alla pubblicazione cartacea di questo 1° quaderno della serie “Il Fascino del Meraviglioso” si lavorò a 4 mani: Anna Montella per i testi e Michele Manisi per il progetto grafico, puntando soprattutto sul secondo aspetto, ovvero su una grafica che riuscisse ad evocare, più delle parole, quel “fascino del meraviglioso” all’origine di questo progetto culturale. Un progetto che prevedeva la pubblicazione di tre quaderni, due dei quali già realizzati e un terzo di la da venire. Questo primo quaderno illustrato, un’autentica “chicca” ormai introvabile - ma non è escluso che si pensi ad una seconda edizione - prendeva a pretesto le costellazioni per riscoprire, attraverso le parole e le immagini, l’antica magia di un tempo in cui le vicende degli uomini si mescolavano, intrecciandosi, con quelle degli dei e il senso del magico e del Meraviglioso erano parte integrante del vivere quotidiano.

miti e leggende d’italia di Vincenzo Campo

Tutte storie bellissime, ma che fanno anche riflettere perché dietro alla loro semplicità sta tutta la ricchezza della moralità popolare, la saggezza degli antichi, la spiegazione di fenomeni naturali o l’origine di tradizioni, abitudini, oggetti, l’eco di fatti storici come le invasioni barbariche o le incursioni dei saraceni.

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dicembre 2012 / La Luna e il Drago 11


l D il fenomeno mediatico

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L’uomo della folla

Sono tornato perché io, che non esisto, sono parte di qualcosa che esiste: voi. Ed è da voi che mi aspetto qualcosa di grande. E farò di tutto per provocarlo. Tutto qui. (da “Jack, l’uomo della Folla”, di Diego Cugia).

JACK FOLLA

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n personaggio che non solo non esiste ma che, attraverso il mezzo radiofonico, è riuscito ad entrare nell’immaginario collettivo di milioni di persone incarnando la figura dell’antieroe per eccellenza assumendo contorni reali. Un esperimento di grandi dimensioni che può, forse, dare la misura di quanto i mezzi mediatici possano influire sulla immaginazione degli utenti al punto da concretizzare una figura che non esiste. Partito in televisione dalla prigione di “Alcatraz”, dove ha potuto farsi conoscere come detenuto in attesa di essere giustiziato, fuggito, latitante, si è evoluto ed oggi rappresenta la figura di un “clandestino” più tenero che rabbioso, approdato in un luogo segreto della Capitale dove ha dato vita alla trasmissione “Jack Folla c’è” dal 1999 al maggio 2002.

www.caffeletterario lalunaeildrago.org 12 La Luna e il Drago / DICEMBRE 2012

Diego Cugia – giornalista, regista, scrittore il “creatore” di Jack Folla

“Diffidate dei consigli, di tutte le ricette di vita, di chi vi vuole redimere e di chi vuole portarvi sulla sua strada, buona o cattiva che sia. E’ tutta gente che sta peggio di voi, ma, curandovi, s’illude di stare meglio. Se siete soli, stanotte, prima di infilarvi sotto le pezze,mettetevi in piedi nella vostra stanza, in un angolo, e fissate il muro. Al di là dell’oceano io farò lo stesso. Un uomo solo che guarda un muro è un uomo solo. Ma due uomini che guardano il muro è il principio di un’evasione” (Jack Folla)

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conclusione della “epopea” di Jack Folla, Diego Cugia, il 18 maggio 2002, organizzava un incontro con i fans e gli estimatori del suo programma. La serata venne intitolata “Notte degli Albatros” in virtù della passione di Jack per questi volatili dalla enorme apertura alare e dalla grande capacità di rimanere in volo e coprire grandi distanze. L’evento ebbe luogo a Roma all’ex mattatoio del Testaccio e vide la partecipazione, oltre che dello stesso Cugia, di autori e redazione, quella di Roberto Pedicini, leading voice di tutti i programmi. La serata offrì a tutti i presenti uno spaccato e un resoconto di tutti i trascorsi della trasmissione, vista da dentro e da fuori. La partecipazione fu enorme e paragonabile solo al successo di tutti i cicli sia radiofonici, che televisivi e giornalistici.


testimoni del nostro tempo

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LA E il

Elsa Morante Il Centenario di Guttuso Santi, Sultani e Gran Capitani al Vittoriano di Roma in camera mia…

Guttuso – autoritratto - Locandina della mostra al Vittoriano di Roma

Elsa Morante - 18 agosto 1912 - 25 novembre 1985

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al 26 ottobre 2012 e fino al 31 gennaio 2013, in occasione del centenario della nascita di Elsa Morante , la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma presenta al pubblico Santi, Sultani e Gran Capitani in camera mia. Inediti e ritrovati dall’Archivio di Elsa Morante. La mostra documentaria giunge a completamento ideale dell’esposizione del 2006, Le stanze di Elsa, e si snoda tra manoscritti e documenti ancora inediti o mai ripubblicati, da cui emerge l’intenso lavoro di scrittura che l’autrice svolse per tutta la vita.

INDRO MONTANELLI

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er tutta la vita INDRO MONTANELLI ha tenuto una fitta corrispondenza, pubblica e privata, con i protagonisti della politica, della cultura e del giornalismo, ma anche con le due mogli, con gli amici, con i famigliari. Testi inediti che, nella freschezza del dialogo e nell’immediatezza delle emozioni raccolte, ci rivelano il lato più intimo di Montanelli, ricostruendone l’intera parabola esistenziale attraverso la sua viva voce.

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oma, la città nella quale Renato Guttuso , siciliano di nascita, visse per oltre cinquant’anni, celebra il grande artista, in occasione del centenario dalla nascita, con una grande mostra : “Guttuso. 1912-2012” ospitata nella prestigiosa cornice del Complesso del Vittoriano fino al 10 febbraio 2013. Cento dipinti, scelti in modo da rappresentare l’intero arco creativo dell’attività artistica del maestro siciliano, documentano i diversi momenti espressivi del pittore e costituiscono la prima grande antologica che gli dedica la città. Guttuso, infatti, è stato, per più di cinquant’anni, uno straordinario testimone del nostro tempo, in grado di rappresentare con le sue opere, ma anche con i suoi scritti, la condizione umana con le sue sofferenze, i suoi miti, le sue passioni. La mostra “Guttuso. 1912-2012” è a cura di Fabio Carapezza Guttuso, figlio del grande artista, con la direzione e il coordinamento generale di Alessandro Nicosia.

ANDREA CAMILLERI

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n grande, pirotecnico ANDREA CAMILLERI si ispira - e si affianca - all’altrettanto grande e pirotecnico autore settecentesco Jaques Cazotte per dipingere un ritratto a due facce del diavolo, questo grande corruttore e seduttore dell’umanità.

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l D poesia

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Il Salotto del Caffe’ a cura di Ninnj Di Stefano Busà Giornalista, poeta, critico, saggista www.cielialtipoesia.it

Ospita oggi…. MARIO LUNETTA poeta, narratore, drammaturgo e critico, ha al suo attivo oltre sessanta volumi. I suoi libri più recenti: Per la Poesia: La forma dell’Italia (Manni 2008); Formamentis (Tracce 2009); Identificazione biometrica (Robin 2011). Per la Narrativa: I nomi della polvere (Manni 2005); La notte gioca a dadi (Newton Compton 2008). Per la Saggistica: Liber Veritatis (Quasar 2007); Depistaggi – fra critica e teoria (Onyx 2010): Il vizio impunito. Saggi e note di letteratura francese (Campanotto 2011). Per il Teatro: Prigioniero politico! (Le Impronte degli Uccelli 2009); Oldenburg e altre suppellettili di teatro (Bulzoni 2011). Ha collaborato o collabora a quotidiani e riviste italiani e stranieri, radio e Tv. Suoi libri o singoli testi sono tradotti in diversi paesi del mondo. Due

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volte finalista al Premio Strega (1977, 1989), nel 2006 gli è stato conferito il Premio Alessandro Tassoni alla carriera. È stato per due mandati Presidente del Sindacato Nazionale Scrittori. Attualmente è Presidente della SIAD (Società Italiana Autori Drammatici.

Bugie Qualcuno che ha creduto bene di scomparire sotto questa bella pioggia primaverile tanto simile a un bombardamento di reticenze falda del cappello tanto simile a quelle di certi personaggi di Hopper in cerca di un’impossibile dignità mentre tutti tacciono di tutto okay that will do ci ha incaricato di provvedere a poi di rettificare poi di modificare alcuni inaccettabili dettagli poi infine di togliere il disturbo perché di gente come noi si può fare tranquillamente a meno anzi il dovere delle persone civili è levarsela di torno con le buone o con qualsiasi altro mezzo che non apra prospettive di casini ulteriori alcuni di noi hanno sorriso con un ghigno chissà se di sarcasmo o di delusione quel bambino ha inseguito lungo il corridoio l’uomo della falda alla Hopper e gli ha sparato una scarica micidiale del suo fucile ad acqua poi è tornato da noi e ha detto cosa credete non era acqua era la mia pipì ma forse era una balla si sa i bambini non fanno che raccontare bugie 8 aprile 010


poesia

e…. Maria Grazia Lupetti Insegnante di area linguistico espressiva e antropologica nella scuola primaria. Ha ripreso l’attività poetica dall’inizio del 2009 e sta pubblicando poesie nelle antologie di “Poesiaerivoluzione”, “Percorsi di Pacifico”, “Estroverso”, “Montedit” e “Occhi di Argo” .

Caterina È più amaro ora l’arrivo tra questo pugno di case, c’è un vuoto che nessuno può più colmare: manca una parte di quest’abitato, si è sgretolata una pietra della sua storia . Manca la tua figura incorniciata dalla finestra e la tua voce che saluta chiunque arrivi. Manca la mia visita con la borsa della spesa che ti portavo dalla città. Manca la tua voce che ha cullato tutti quelli che hanno abitato qui, braccia che hanno stretto i piccoli di oggi e anche chi ora ha i capelli grigi. Manca il profumo dei prodotti del tuo orto, il tuo orgoglio,

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LA E il

che sempre aveva una primizia per tutti. Manca la lavoratrice instancabile che non poteva fermarsi, che aveva sempre qualcosa da fare, eppure trovava tempo per due chiacchiere, seduta sulla panchina. Manca la donna dal passo stanco degli ultimi anni, appoggiata al suo bastone o a un braccio robusto, Mancano le nostre chiacchierate, i miei sfoghi, il tuo saper ascoltare. Avevo ancora tanto da dire e tanto da ascoltare, ma il mio tempo l’ho gestito male e il tuo è finito quando avevi ancora tanto da dare. A chi confiderò i miei pensieri, ora che i tuoi occhi sono chiusi come le persiane della tua casa, ora che sei solo una foto in una cornice. Aspetto, mi illudo, ma le persiane restano chiuse, erbacce infestano il tuo orto e posso solo affidare al vento il mio saluto e al cielo le mie lacrime. In questo spazio Ninnj Di Stefano Busà, ospiterà nel nostro salotto virtuale autori di grande spessore artistico. Quegli autori che volessero vedere una propria poesia pubblicata in questo spazio, accanto a nomi di grande prestigio, e solo nel caso che venga ritenuta particolarmente meritevole, dovrà inviare i propri lavori direttamente via e-mail alla dott.ssa Di Stefano Busà che li valuterà.

ninnj.distefano@teletu.it

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LA E il

il progetto itinerante del caffè

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OCI EDITERRANEE

“L’unico vero viaggio verso la scoperta non consiste nella ricerca di nuovi paesaggi, ma nell’avere nuovi occhi.” [Marcel Proust]

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n progetto culturale itinerante che si sviluppa nell’ambito delle iniziative del Caffè Letterario La Luna e il Drago rivolte alla promozione del territorio e del “genius loci”, coinvolgendo e stimolando il confronto tra più autori dell’area ionica di diverse generazioni, percorsi e livelli di esperienza alla ri-scoperta della propria cultura e del proprio senso di appartenenza alle Terre di Puglia.

Il progetto, così concepito, si presenta come contenitore di tutto quel fermento creativo che rende culturalmente fertili e ubertose le Terre del Sud . Una creatività che viene narrata dalle stesse “voci” degli artisti presenti nel progetto attraverso le rispettive forme espressive. Sfoglia sul tuo pc il catalogo della 1° tappa

Clicca l’immagine per visionare l’intervista-video realizzata da Studio100 Tv

Gli autori che volessero partecipare alle prossime tappe previste per il 2013 (primavera – estate – autunno) per info possono chiamare i numeri: 348.5547.747 – 328.1592.755 o inviare una e-mail:

lalunaeildrago@libero.it

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LA NOvita’ PREMIO ALLA CARRIERA VOCI MEDITERRANEE 2012 In questa 3° tappa va ad inserirsi una novità: Il Premio alla Carriera VOCI MEDITERRANEE, che avrà un suo prosieguo anche quando il progetto sarà terminato, continuando il suo viaggio negli anni a venire per dare lustro e “voce” a chi ha contribuito, negli anni, a rendere grande e a portare nel mondo l’immagine del nostro Sud. Inauguriamo questa prima edizione del Premio assegnando il “Premio alla Carriera VOCI MEDITERRANEE 2012” al M° Carmelo Conte, pittore-scultore pugliese, artista tra i più significativi protagonisti della nuova scultura italiana. Una “voce mediterranea” la sua, tra le più autorevoli del settore.

Dopo la 1° TAPPA di luglio 2012 nello splendido scenario del Castello Aragonese di Taranto, per la 2° TAPPA di agosto la “carovana” di VOCI MEDITERRANEE si è spostata a Grottaglie, cittadina dell’hinterland tarantino famosa per le sue ceramiche artistiche, negli ambiti di FESTA D’ESTATE 3° EDIZIONE. Il progetto, che si articola in sei appuntamenti variamente dislocati sul territorio nel biennio 2012/2013, Dal 9 al 15 dicembre 2012 verrà ospitato, per la 3° TAPPA , presso le sale di Palazzo Imperiali a Latiano (BR) - Puglia, con il patrocinio della Città di Latiano, assessorato alla Cultura, e la preziosa collaborazione di AURORA, Associazione ArtisticoMusicale Terra di Puglia, e del suo presidente prof. Matteo Summa. Il format culturale sarà lo stesso delle tappe precedenti, ovvero l’evento nell’evento ad effetto matrioska. La collettiva di arti visive avrà, infatti, un corollario di ospiti che, di volta in volta, animerà le serate con presentazioni di libri, reading poetici, momenti musicali. INGRESSO LIBERO


l’antologia del caffè L’insostenibile leggerezza della Precarieta’

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LA E il

Precarietà dell’anima, del cuore, della vita, della mente. La precarietà in tutte le sue forme. Un tema che appartiene a noi, gente di questo tempo, con la nostra ‘lettera scarlatta’ tatuata sulla pelle nelle pieghe dell’incessante scorrere del tempo. Un tempo in cui, oggi più che mai, si riesce a guardare negli occhi la caducità dell’essere, in una insostenibile ricerca del sè. Nulla è definitivo nulla è per sempre. Questo il tema del Premio Nazionale “La Luna e il Drago”, 4° edizione 2012. Un progetto del Caffè Letterario La Luna e il Drago per la condivisione, lo scambio culturale e la promozione del Genius Loci. Un tema molto sentito a giudicare dalla incredibile quantità di lavori giunta in segreteria. 472 elaborati provenienti da ogni parte d’Italia tra poesie, racconti brevi e drabbles. 150 circa i lavori in antologia.

Immagine di copertina Butterfly di Carmela Montella

L’antologia, a cura di Anna Montella, scaturisce dall’omonimo Premio Letterario, edizione 2012, promosso dal Caffè Letterario La Luna e il Drago che, ancora una volta, ha visto grande partecipazione di autori da tutta Italia.

GLI AUTORI PRIMI CLASSIFICATI SEZIONE DRABBLE : Nicolle Lopomo con il drabble “L’acrobata” SEZIONE POESIA : Silvana Sonno con la poesia “l’ombra” SEZIONE RACCONTO BREVE: 1° classificato ex-aequo Mara Venuto con il racconto breve “Calzinazz” Lucrezia Lenti con il racconto breve “Precari si nasce”

Note critiche in antologia

a cura di Ninnj Di Stefano Busà, giornalista-saggista-critico, Josè Van Roy Dalì, pittore surrealista, Marina Pratici, giornalista, critico letterario, Elisa Silvatici, critico convegnista.

Edizione Speciale

La Luna e il Drago tra Realtà e Fantasia. Riedizione cartacea della prima antologia del Caffè in edizione “gold” con copertina rigida cartonata impreziosita da acquarello originale del M° Josè Van Roy Dalì appositamente realizzato per il Caffè Letterario La Luna e il Drago.

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l D gli incontri con l’autore

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Don Giovanni Altavilla

Monologo sull’amore

di Maurizio Picariello

un libro di Matteo Summa reading-concerto con la chitarra di Giangabriele Sasso

CLICCA E GUARDA I MOMENTI DELL’INCONTRO

Don Giovanni, uno dei miti più caratteristici della contemporaneità, un mito che, tra leggende, tradizioni popolari, letteratura, teatro e musica, conserva un patrimonio di argomentazioni uniche e stimolanti sul versante culturale.

Le onde dell’anima

con relazione critica a cura di Elisa Silvatici critico convegnista

CLICCA E GUARDA I MOMENTI DELL’INCONTRO

Libro di esordio del tarantino Gaetano Renna. Un libro ambientato a Taranto che racconta il dramma di un territorio martoriato attraverso le vicende dei suoi protagonisti

Maurizio Picariello – foto di Annalinda Piroscia

“Monologo sull’amore” di Maurizio Picariello, l’ingegnere ambientalista avellinese, poeta-performer per passione, reduce da innumerevoli spettacoli in tutta Italia, per la prima volta nel territorio tarantino, ospite del Caffè Letterario La Luna e il Drago il 24 agosto 2012. CLICCA E GUARDA I MOMENTI DELL’INCONTRO Mendicante d’amore - Prima che tutto accadesse Diamante e ruggine, questi i libri di Maurizio Picariello presentati tra una poesia e una digressione temporale, tra una canzone sulle note di una chitarra e un aneddoto sul panorama politico italiano. Un’atmosfera raccolta e rilassata, quasi da “pianobar”. 90 minuti di spettacolo che sono volati tra momenti di ironia, canzoni e poesia, catturando l’attenzione di un pubblico numeroso, attento e partecipe, strappando sorrisi e risate con un Picariello sempre in movimento, l’eleganza di un menestrello medievale dei nostri giorni che si diverte e fa divertire per il piacere di farlo. Una comunicativa e una mimica dalla simpatia contagiosa, un calore che si è trasmesso al pubblico presente e al pubblico di passaggio, che si fermava incuriosito e restava in ascolto, coinvolgendolo e rendendolo partecipe e parte integrante dello spettacolo.

PER LA PROMOZIONE DEL GENIUS LOCI www.caffeletterariolalunaeildrago.org

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spigolature di... libri STORIE INIZIATE DAL FONDO Un libro di Patrizia Bruggi per Fadia Editore

In una Ferrara “di fantasia” e contemporanea, alla fine di luglio, Delio Previati uccide Lia Bardelli e tenta di togliersi la vita ferendosi gravemente. A indagare sul caso sono chiamati l’ispettrice Nina Bralli e il suo collega Daniele Bajotti (soprannominato il Grigio).

I RACCONTI DEL FINANZIERE Un libro di Ernesto Giuseppe Ammerata per youcanprint editore

“Tra cielo e terra, tra vita e morte, amore e dramma, una cavalcata nell’Italia del Novecento, tra luoghi e personaggi caratteristici, storie di amore, di vita e di morte…”

CON IL CUORE NEGLI OCCHI

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LA E il

IKEBANA – UNA VIA PER L’EVOLUZIONE DEL SE’ Un libro di Caterina Valinoti per Giacomo Paolino Editore

Un saggio psicologico che tratta dell’Ikebana, l’arte di disporre i fiori che, nel suo accostarsi alla natura e ai sentimenti più puri dell’animo umano, diventa, per l’uomo, un mezzo per ritrovare se stesso e liberarsi dalle innumerevoli nevrosi che la vita odierna elargisce

NELLA DISARMONIA DELL’INATTESO Un libro di Maria Grazia Di Biagio per Bel Ami Edizioni

Silloge poetica che ha vinto la II Edizione del Concorso Letterario Nazionale Bel-Ami 2012, svoltosi a Napoli nell’ambito del Festival dell’Autore Dieci Lune 2012. Poesia lirica che affronta le tematiche più ricorrenti senza sbavature né dispersioni di immagini e di pensieri.

Un libro di Franco Vetrano per Dibuono edizioni con illustrazioni di Michele Rocco

SE VUOI METTERE IN VETRINA IL TUO LIBRO IN QUESTE PAGINE Silloge poetica, opera prima dell’autore che si racconta attraverso emozioni universalizzabili, rendendo la propria Poesia territorio ospitale per ogni lettore, nelle immagini cristallizzate dal tempo .del proprio paese di origine

Contatta la redazione: lalunaeildrago@libero.it info: 348.5547.747

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l D cult

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SPAZIO 1999…

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na data che ci siamo lasciati alle spalle da oltre un decennio ma che, per circa trent’anni, ci ha fatto provare quel brivido dell’ignoto, mentre i più avventurosi lo hanno perfino sognato e invocato quel fatidico momento di fine millennio - il 13 settembre 1999 - quando, secondo la serie tv ideata nel 1973 da Gerry e Sylvia Anderson, una immensa esplosione nucleare, causata dallo scellerato smaltimento di scorie atomiche sulla faccia nascosta della Luna, avrebbe fatto uscire il nostro pianeta dall’orbita terrestre scagliandolo nello spazio infinito. Pomeriggi interi a rabbrividire deliziosamente davanti alla TV per la paura di quell’ipotetico futuro per poi, alla fine della puntata, tirare un respiro di sollievo al pensiero che mancava ancora tanto tempo … Ma il tempo, a volte, sembra prendere la rincorsa e senza quasi rendercene conto siamo arrivati al 1999 col cuore in gola e un pizzico di fatalismo. Una data che, per fortuna è passata senza “incidenti” anche se… appena dietro l’angolo … si profila la profezia Maya del 21 dicembre 2012…

star trek

«Spazio, ultima frontiera. Eccovi i viaggi dell’astronave Enterprise durante la sua missione quinquennale, diretta all’esplorazione di strani nuovi mondi alla ricerca di altre forme di vita e di civiltà, fino ad arrivare laddove nessun uomo è mai giunto prima. » Diario del capitano: data astrale..…

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a serie televisiva Star Trek del 1966 è l’opera prima da cui nasce l’universo fantascientifico di Star Trek. Ideata da Gene Roddenberry è divenuta in seguito tra le più popolari nella storia della televisione. Prodotta negli Stati Uniti, debutta l’8 settembre 1966 sul canale NBC. Ambientata nel futuro, narra le avventure dell’equipaggio della nave stellare Enterprise della Federazione Unita dei Pianeti, intento ad “esplorare nuovi mondi, alla ricerca di nuove forme di vita e nuove civiltà, per andare là dove nessun uomo è mai giunto prima”.

Indimenticabili gli interpreti principali della prima serie:

I protagonisti della serie TV “Spazio 1999”. In alto a sinistra il capitano John Koenig (interpretato da Martin Landau)

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prima fila da sx: l’ufficiale medico, il dottor Leonard McCoy detto “Bones” (DeForest Kelley); Il capitano dell’Enterprise James T. Kirk (William Shatner), coadiuvato dall’ufficiale scientifico Spock, un extraterrestre proveniente dal pianeta Vulcano (Leonard Nimoy)


aspettando il 21 dicembre …UN RACCONTO

Stralcio da “Il sognatore” di Anna Montella Racconto selezionato per inserimento in antologia N.A.S.F. 2010 LEGGI TUTTO IL RACCONTO (…) Del resto, a guardare bene, le cose insensate il monitor le diceva per davvero. Ora lampeggiavano scritte con profezie di microbi… MAYA??? Gli occhi leggermente sporgenti di Kileb lo diventarono ancora di più mentre si chiedeva, tra una smorfia di pianto e la risata isterica - Ma hanno anche dei nomi questi microbi??? – E… profetizzano????? – Intanto il monitor continuava a vomitare notizie. Secondo le “profezie” il mondo nella scatola avrebbe cessato di esistere il 21 dicembre 2012 del calendario microbiano, perché i grandi della Terra - caspita ecco qual’era il nome dello scatolo tondeggiante! - erano indegni. – Ma se i grandi erano indegni che colpa ne avevano i piccoli? E quanto durava un anno microbiano? - In pochi minuti, secondo il monitor, erano trascorsi millenni nella scatola. Il pensiero lo sfiorò per poi tornare a concentrarsi sulle scritte dello schermo. (…)

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…UN libro

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LA E il

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li antichi guardavano il cielo colmi di stupore, annotavano attentamente i fenomeni e cercavano di spiegarli. Però a modo loro: le eclissi erano segno dell’ira divina, le comete un presagio negativo, l’allineamento dei pianeti preannunciava qualcosa di straordinario. Oggi ne ridiamo, convinti di sapere cosa c’è dietro i miti del passato, eppure un po’ di paura ancora ce l’abbiamo. Altrimenti perché parliamo tanto del 2012 e continuiamo a leggere l’oroscopo? Contro queste invenzioni Margherita Hack si batte da una vita: armata del solo lume della ragione, si trasforma in una coraggiosa “acchiappamisteri” ed esplora una per una le leggende antiche e quelle di oggi.

“Ebbene sì, abbiamo ceduto. Continuavamo a ricevere lettere, email, messaggini da persone che ci chiedevano pareri sui tanti enigmi, veri e presunti, dell’astronomia. Esistono gli UFO? È vero che le comete sono pericolose? Ci sarà mai la fine del mondo? Bisogna credere agli oroscopi? Siamo stati davvero sulla Luna? Insomma, eravamo bombardati di richieste. Ma come dare una risposta a così tanti misteri una volta per tutte? Ci abbiamo pensato a lungo, e alla fine abbiamo deciso di aprire un’agenzia di investigazioni… cosmiche! Insomma, vorremmo provare a trasformarci in una via di mezzo tra dei ghostbuster stellari e dei CSI dello spazio per indagare su tutte le stranezze che avvengono in cielo. E per correre in aiuto delle persone che credono un po’ troppo alle superstizioni e alle tante leggende che hanno a che fare con gli astri.” Margherita Hack

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l D la fabbrica dei sogni

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Er Manciola e Mangiafoco a cura di Massimo Mariani Parmeggiani rentela è indicato in maiuscolo, come se si trattasse di nome proprio. Sono i Fratelli Taviani, con i quali però - e me ne rammarico – mi sono relazionato soltanto attraverso il botteghino. Una di queste volte è stata quando andai a vedere “San Michele aveva un gallo”, nel quale gli aridi cultori di errori alla “Scipione l’Africano” (ed il memorabile orologio al polso del legionario romano) possono ammirare sullo sfondo le Motore, ciack, azione. automobili che sfrecciano. a quint’essenza del Cinema. Come la lunga teoria Refuso cinematografico che personalmente ho da tempo d’immagini impresse sulla pellicola, l’anno milleno- perdonato ai due grandi sognatori. vecentottantasette scorreva molle, placido e senza In quell’era oramai andata, per quanto mi riguardava, la faparticolari sfarfallii. miglia Taviani iniziava con Paolo e finiva con Vittorio, motivo Doveva essere uno dei suoi mesi né troppo caldi né troppo per cui la telefonata del Manciola mi lasciò basito: “A Manfreddi, almeno a giudicare da come eravamo vestiti. giafoco c’è da fà un lavoro cor fratello dei Fratelli Taviani. Alcuni fotogrammi di quell’anno li ricordo bene: i miei ca- Ce stai?”. Non me ne vogliano tutti gli altri amanti dello pelli che ancora rispondevano compatti all’appello mattustesso nostro oggetto di desiderio, tino senza alcuna défaillance, mia ma le maestranze del nostro Cinefiglia che stava per abbandonare D’altronde Cinecittà è sorta a Roma e ma non parlano nordico. Manciola l’equoreo tepore amniotico per ogni pino delle sue storiche andane, compreso. l’abbaglio del sole e una singolare D’altronde Cinecittà è sorta a Roma deve l’esistenza a un macchinista rotelefonata. Singolare per un cinefie ogni pino delle sue storiche andamano che l’ha piantato. lo che abbia avuto la straordinaria ne, deve l’esistenza a un macchiniopportunità di partecipare al dolce sta romano che l’ha piantato. inganno, osservando dalla parte di chi monta decine di me- Sì, viaggiare. “Alitalia: Uno stile nel volo”, il documentario tri di binari, sui quali scorrerà morbido il carrello con la ci- del fratello dei Fratelli Taviani mi ha portato per mesi in giro nepresa, nell’illusione di inseguire e raggiungere la perfetta per l’Italia. Comodi alberghi e meravigliosi ristoratori, finte inquadratura. La singolare telefonata. hostess e vere top-model, ma forse questa è un’altra storia. A volte accade che due persone uniscano in modo spettacolare i propri voli lungo il panorama del mondo, dando vita P.S. Quasi me ne dimenticavo; Manciola è lui, perché a un connubio che in taluni casi si manifesta sullo schermo, quel colosso di ex pugile dal cuore tenero era mancino; come una felice intuizione che perdura nel tempo. Mangiafoco sò io, perché con buona pace dei pompieri Nel nostro Cinema esiste un solo caso di così stretta sim- fumavo il sigaro sul set; che ognuno di nome ne aveva biosi tra due artisti che, perfino le antologie, hanno serie un altro, perfino io che d’appellativi abbondavo. difficoltà a citarli separatamente, tanto che il grado di pa“Non è facile rimembrare quel tempo in cui ho vissuto il dolce inganno da quella parte che lo crea, lo plasma, lo modella e al pubblico lo propone con tutta l’illusione di un sogno che di luce sullo schermo si compone. Non è facile parlare d’un grande amore che più non t’appartiene” M.M.Parmeggiani

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polvere di stelle

La storia di Cinecitta’ sul red carpet del Festival di Roma Il Festival Internazionale del Film di Roma (9-17 novembre 2012) per la sua settima edizione ha dedicato il red carpet agli scenografi che hanno fatto grande Cinecitta’.

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ul tappeto rosso dell’Auditorium Parco della Musica sono state esposte cinque sculture di vetroresina e legno (di oltre tre metri di altezza) selezionate tra gli elementi scenografici dei film che meglio raccontano Cinecitta’, dalla ‘Hollywood sul Tevere’ a oggi. Le opere sono state realizzate dalla Cinears, la storica societa’ che ha i suoi laboratori all’interno di Cinecitta’ Studios. Sono state esposte, in sequenza cronologica, la ‘Divinita’ Egiziana’ dal film ‘Cleopatra’ (1963) di Joseph L. Mankiewicz (scenografia di John F. De Cuir), il ‘Drago Cinese’ che appare in ‘Delitto al ristorante cinese’ (1981) di Bruno Corbucci (scenografia di Marco Dentici), la ‘Poltrona mano’ di ‘Codice privato’ (1988) di Francesco Maselli (scenografia di Marco Dentici), la ‘Statua di divinita’ grecoromana’ de ‘Il Gladiatore’ (1999) di Ridley Scott (scenografia di Arthur Max) e il ‘Buddha ridente’ di ‘Gangs of New York’ (2002) di Martin Scorsese (scenografia di Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo). Lo speciale allestimento per il red carpet del Festival è stato realizzato dagli Studios in collaborazione con Adriano De Angelis che per l’occasione ha restaurato e prestato le opere. (notizia tratta dalla rete)

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LA CIOCIARA 50 anni fa l’’Oscar alla Loren Notizie tratte dalla rete

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al romanzo di Moravia, il caos dell’Italia durante la seconda guerra mondiale. Nel 1960 De Sica ritrova la forza dei suoi film neorealisti. E Sophia Loren prima trionfa a Cannes, e poi vince l’Oscar nel 1962. La prima attrice italiana a vincere l’oscar con un film italiano. TRAMA: Nell’estate 1943 Cesira, giovane vedova, lascia Roma con la figlia tredicenne e si rifugia in un paese della Ciociaria. Arrivano gli Alleati: entrambe sono violentate dai marocchini. Oscar nel 1962 per Sophia Loren (migliore attrice protagonista) che, l’anno precedente, aveva vinto anche il Nastro d’argento.

CURIOSITà Quando arrivò la notizia dell’oscar, l’intervista di Lello Bersani non venne trasmessa dalla Rai perché Sophia Loren e Carlo Ponti non erano sposati e, per maggiore “onta” al perbenismo dell’epoca, l’intervista venne girata presso la loro casa con la coppia in vestaglia.

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il fascino discreto dell’orrore

STRAZIAMI E DI MORSI SAZIAMI a cura di Maria Cristina Lenti

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opo aver parlato di fantasmi inseriti nel contesto culturale orientale e di zombie, antico spauracchio indigeno tornato improvvisamente di moda alla vigilia dell’ennesima fine del mondo, non possiamo non dedicarci anche all’analisi di uno dei miti horror più conosciuti: il vampiro. Oggi le storie dedicate ai bevitori di sangue sono sinonimo di romanticismo più che di orrore vero e proprio, ma i vampiri non sono sempre stati individui bellocci e sensuali. Ai suoi albori il cinema ci ha mostrato il vampiro in versione Nosferatu (di Friedrich Wilhelm Murnau, 1922), primissima versione molto rimaneggiata del romanzo di Bram Stocker. Il primo vampiro cinematografico è una creatura che di umano ha ben poco rispetto ai vari Edward Cullen e Bill Compton che conosciamo oggi: testa pelata, pelle nivea, occhi incavati ed eccezionalmente luminosi e zanne da animale, oltre ad una postura ingobbita e adunca. Nel tempo i media hanno operato un restyling di questa figura mitica, in realtà tanto antica quanto il concetto di demone. Molto prima che il cristianesimo prendesse piede, la peculiarità di nutrirsi di sangue era attribuita a numerose divinità: gli egiziani ad esempio credevano che la dea Sekmeth fosse anche un vampiro. L’etimologia del nome è incerta. Probabilmente ‘vampiro’ viene dal serbo “vampir”, che a sua volta è forse riconducibile all’antico russo Upir, che probabilmente si rifà al termine oupir, che dovrebbe significare ‘sanguisuga’. Il termine vampir comparve nelle regioni Balcaniche nel XVIII secolo e la nascita delle leggende popolari in merito risalgono a pochi secoli prima, ma il concetto del vampirismo era già conosciuto ovunque fin dai tempi della civiltà mesopotamica. Proprio come accadde nel 1600 con l’Inquisizione, la paura del vampiro ha generato nel tempo delle vere e proprie psicosi di massa periodiche, a causa delle quali tutti gli individui sospettati di vampirismo venivano sistematicamente torturati e orribilmente assassinati. Culture antiche molto distanti tra loro concordano che il vampiro sia il cadavere animato di un essere umano, spesso non senziente (caratteristica che denota affinità con lo zombie, di cui abbiamo già parlato), di aspetto gonfio e carnagione molto scura per via della quantità di sangue

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olto prima che il cristianesimo prendesse piede, la peculiarità di nutrirsi di sangue era attribuita a numerose divinità: gli egiziani ad esempio credevano che la dea Sekmeth fosse anche un vampiro. ingerita. La morte e la conseguente trasformazione avvengono in modi diversi a seconda della regione dalla quale proviene la leggenda. Una delle credenze più diffuse vuole che dove ci siano morti misteriose nel vicinato, li’ si celi l’azione indisturbata e molesta di un vampiro. Dove andare a cercare il colpevole se non al cimitero, nella tomba di un membro della comunità prematuramente scomparso? Esistono documenti ufficiali in merito, gli ultimi risalenti alla fine dell’800, e chi c’era fa una descrizione del cadavere corrispondente a quella fatta qui poco fa, con l’aggiunta piuttosto pittoresca del sangue fuoriuscente dalla bocca. La salma del caro estinto veniva quindi invariabilmente decapitata e data alle fiamme per impedirle di andare in giro a mietere vittime. Non sappiamo quanto di queste osservazioni sia frutto della fervida immaginazione di intere popolazioni in ginocchio per via delle epidemie correnti, ma possiamo immaginarlo: il gonfiore ad esempio è alla base della fase di decomposizione, la paura e l’influenza delle leggende popolari avranno fatto il resto. Durante gli scavi condotti nel 2009 sull’Isola del Lazzaretto Nuovo, a Venezia, l’archeologo Matteo Borrini ha scoperto il cadavere di una donna tumulata nel XV secolo durante l’epidemia di peste che uccise più di 50mila persone. Il cadavere aveva un mattone in bocca che gli aveva frantumato tutti i denti, pratica usata al tempo per neutralizzare il nachzerer (masticatore), un tipo di vampiro portatore di pestilenze che si credeva masticasse il suo sudario attuando un rito magico che diffondeva la malattia. Fino a poco tempo fa le popolazioni Balcaniche credevano che una donna morta di parto potesse tornare come vampiro. Per evitare che ciò accadesse la salma veniva inchiodata alla bara a faccia in giù con le gambe rotte all’altezza delle ginocchia perché non potesse alzarsi e uscire. I metodi per uccidere un vampiro o per allontanarlo sono molti e diversi di luogo in luogo: decapitazione, trafissione del cuore con un paletto di frassino (il vrikolalas greco invece può essere ucciso con un paletto nello stomaco), fuoco e dispersione delle ceneri, luce del sole. In Giappone il biancospino è stato eletto come deterrente all’avvicinarsi di un vampiro in luogo del nostro aglio, e si crede che di fronte ad una ciotola piena di chicchi di riso posta sull’uscio di casa o davanti alla finestra la creatura non potrà resistere dal contarli, perdendo interesse per la caccia fino all’alba successiva.


il fascino discreto dell’orrore LETTERATURA E CINEMA Il tema vampirico è entrato nella sfera intellettuale con il racconto “The Vampyre” (Il Vampiro, 1813) di John William Polidori, ancora oggi pubblicato in appendice a romanzi e saggi di grande spessore come fiore all’occhiello del filone da esso stesso inaugurato. Segue il racconto “Carmilla” di Sheridan LeFanu (1872), che sconvolse i benpensanti per via della caratteristica omosessuale attribuita alla protagonista omonima. Del 1897 è il romanzo “Dracula” di Bram Stoker, il cui personaggio chiave, Vlad l’Impalatore detto Dracul, è stato nel corso del Novecento la fortuna di attori quali Bela Lugosi, Vincent Price e Gary Oldman, ricordato per la sua magistrale interpretazione nel film “Bram Stoker’s Dracula” di Francis Ford Coppola (1992). Nel 1976 Anne Rice pubblica “Intervista col Vampiro”, romanzo inaugurale della serie The Vampire Chronicles che ha creato il mito di Lestat de Lioncourt e del romantico Louis de Point du Lac. Le Cronache hanno avuto due versioni cinematografiche: “Intervista col Vampiro” di Neil Jordan (1994) e “La Regina dei Dannati” di Michael Rymer (2002), sorretto da una colonna sonora eccezionale. Nel 2005 a Broadway viene prodotto il musical “The Vampire Lestat”, con musiche e testi di Sir Elton John. Gli ultimi decenni hanno visto il proliferare di una new wave facente parte del filone ‘paranormal romance’ che reupera in parte le idee lanciate da Anne Rice e dall’altra attualizza il tema vampirico rendendo del tutto nuovo il concetto che ‘i vampiri sono tra noi’. In televisione il binomio “Buffy the Vampire Slayer” / “Angel” creato da Joss Whedon ha influenzato gli adolescenti degli anni Novanta, che divenuti gli adulti di oggi vi hanno costruito un vero e proprio culto. Il caso Buffy/Angel ha dato vita a numerose pubblicazioni che sostengono l’importanza di carattere sociale di entrambe le serie tv, in cui i vampiri popolano il sottobosco della cittadina di Sunnydale (costruita sulla bocca dell’Inferno) e più tardi di Los Angeles e la loro interazione con gli esseri umani dà vita a storie che raccontano le gioie e i dolori dell’adolescenza in chiave semi horror. Inoltre ci troviamo di fronte ad un concetto nuovo: esistono anche vampiri con l’anima, che aiutano gli esseri umani invece di cacciarli e possono divenirne i Campioni in un’eventuale Apocalisse, che diversamente vedrebbe gli umani in posizione nettamente svantaggiata. Charlotte Harris, con il ciclo di Sookie Stackehouse inaugurata dal romanzo “Finchè non cala il buio” (2001), ci parla di un mondo in cui i vampiri hanno una loro Carta dei Diritti, vivono più o meno pacificamente in mezzo agli esseri umani e sono proprietari di edifici, esercizi e locali notturni. Il trinomio amore/sessualità/morte è il leit motiv della saga, ormai conosciutissima per merito della serie televisiva “True Blo-

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LA E il

Consigli per gli appassionati Per quanto riguarda letteratura e cinema abbiamo già visto dei possibili modi in cui occupare il tempo libero guardando o leggendo qualcosa a tema vampiri. Per chi voglia invece documentarsi sul rovescio della medaglia, la parte storico/esoterica alla base del tema vampirico, consigliamo due letture interessanti: Vampiri (Frater Piarus, Editrice Venexia, 2005) Offre un quadro esauriente delle varie tradizioni intorno alle quali ruotano le leggende folkloristiche più famose e le pratiche usate per difendersi dai vampiri. I principi della Notte (Red Art e Dario Spada, Editrice Armenia, 2009) Contiene un’analisi dettagliata di tutti i tipi di vampiro conosciuti e testimonianze documentate su pratiche di anti-vampirismo, lupi mannari, e licantropi dai tempi antichi ai

od” di Alan Ball, giunta alla quinta stagione e trasmessa su Fox HD. Infine non possiamo non citare la saga “Twilight” di Stephenie Meyer, iniziata nel 2005 con il romanzo omonimo e oggetto dell’omonima saga cinematografica, che dovrebbe terminare con “Breaking Dawn parte 2” uscito il 14 novembre scorso. E’ l’ultimo stadio di metamorfosi del vampiro: ormai i bevitori di sangue camminano alla luce del sole (alla quale brillano come perle di fiume), vanno al liceo, possono concepire e mettere su famiglia. Diciamo che, a parte le zanne, dell’antico folklore balcanico non è rimasto quasi nulla.

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l D a spasso tra le stelle

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Come sara’ il 2013? Il 2013 è pronto ad irrompere nelle nostre vite, con tutte le incertezze, i sogni ed i desideri che ci portiamo sempre dietro. COME SARA’? Lo scopriremo solo vivendo…

Capricorno il 2013 vi vede protagonisti ma non montatevi subito la testa e siate meno testardi. L’amore va coltivato e nutrito, lasciando da parte velleità da “viveur” e, soprattutto, non fissatevi col lavoro che va bene così com’è senza strafare. Acquario Anno magnifico per i rapporti di ogni genere. Sul lavoro le intuizioni giuste porteranno a meritato successo. E in amore? Rischiate di rimanere seriamente fulminato! Ma forse vi piace la corrente elettrica…

Pesci

Qualche lieve incertezza iniziale non pregiudicherà un anno bello e soddisfacente sotto ogni punto di vista. Il successo personale potrà scatenare delle gelosie ma non ve ne darete pena. “Lunga vita al mio nemico perché possa assistere al mio successo!”

Ariete

Con Giove favorevole fino a giugno tutti i vostri tiri “andranno in porta”. Un nuovo anno alla grande tanto negli affetti che nel lavoro. Previsti interessanti guadagni ma…ricordate la storia della cicala e la formica?

Toro Emozioni e sentimenti all’interno

Cancro

Nel lavoro avrete grinta da vendere e un pizzico di fortuna che vi aiuterà a realizzare ambiziosi progetti. In amore il desiderio di tranquillità potrebbe scontrarsi con il desiderio di trasgressione che è in agguato in alcuni di voi. Non si può stare mai tranquilli eh?

Leone Voglio

vivere così col sole in fronte… sembra proprio la vostra canzone per questo 2013. Successi brillanti nel lavoro e fascino a “go go” nelle relazioni amorose. Su su non spingete, non possiamo mica essere tutti del segno del leone!

Vergine Giove nel 4° campo indica

una svolta nella sfera affettiva. Nel lavoro il desiderio di spiccare il volo va tenuto a freno, con piccoli passi si coprono grandi distanze. Ma poi perché volete correre? Relaaax…

Bilancia Con Giove a spasso nel terzo campo questo 2013 sarà sfolgorante e con tante novità. Amore, lavoro, rapporti interpersonali, sembra proprio che questo nuovo anno abbia una cotta per voi. Fortunati! Scorpione

della coppia, ma è tempo di migliorarsi anche nel rapporto con il mondo esterno. La vetta si raggiunge anche moderando i propri istinti bellicosi. Il rosso è un bel colore, imparate a non agitarvi quando lo vedete.

Con Giove nel vostro secondo campo intesa perfetta col partner, opportunità nel lavoro e basi solide per il futuro. Brillate talmente che tra poco perderete la nomèa di segno più “oscuro” dello zodiaco.

Gemelli Probabili scappatelle che potrebbero minare l’intesa di coppia. Nel lavoro meglio consolidare i risultati già ottenuti che mettere in cantiere nuovi progetti. Privilegiate la collaborazione. Del resto avete la predisposizione ad incolpare gli altri delle vostre mancanze, se siete da soli a sbagliare poi con chi ve la prendete?

Sagittario Con Giove vostro alleato

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avrete un anno ricco di soddisfazioni e di entrate finanziarie. L’amore e l’erotismo vi fanno l’occhiolino sia che siate già in coppia che single. Non c’è che dire è la volta buona che finalmente userete il vostro arco centrando gli obiettivi!


coffee break anniversary

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Auguri Principessa! I 500 anni della Cappella Sistina

Creazione di Adamo - 1510 - Cappella Sistina Vaticano

Biancaneve vagante nel bosco. Illustrazione di Franz Jüttner

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00 anni fa Biancaneve, la principessa “dalla pelle bianca come la neve e le labbra rosse come il sangue”, protetta dalla regina cattiva dai sette nani e risvegliata dal bacio di un principe azzurro, prendeva vita dalla penna de i Fratelli Grimm, pubblicata nella raccolta Kinder- und Hausmärchen (Fiabe dei bambini e del focolare), prima edizione 1812. 125 anni dopo, nel 1937, (quindi 75 anni fa) la Disney dava vita al primo lungometraggio animato dell’azienda proprio con questa splendida fiaba popolare europea.

I 50 anni del Premio Campiello

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el 1962 per volere di un gruppo di industriali del Veneto nasce il Premio Campiello, opere di narrativa italiana (romanzi e racconti) pubblicate e regolarmente in commercio nell’anno di riferimento, l’anno seguente fu assegnato per la prima volta a Primo Levi per il romanzo “La tregua”.

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l 31 ottobre 1512 il trentatreenne Michelangelo scopriva agli occhi del mondo, e del suo mecenate Papa Giulio II, gli affreschi della Cappella Sistina. Per celebrare l’evento l’Associazione MetaMorfosi, presieduta da Pietro Folena, ha organizzato con la Camera dei Deputati una mostra (31 ottobre – 7 dicembre 2012) di disegni autografi del grande Maestro, affiancati da pregevoli stampe d’epoca, in un percorso che va dalla Volta Sistina fino al Giudizio finale. La Mostra e il catalogo sono curati da Pina Ragionieri, direttrice della Casa Buonarroti, dalla quale provengono tutti i “pezzi” esposti.

IL PRIMO BACIO NON SI SCORDA MAI

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a Perugina festeggia i suoi 90 anni riproponendo il suo primo Bacio con l’incarto e i cartigli originali dell’epoca con grafica ispirata a “Il Bacio”, realizzato nel 1859 dal pittore italiano Francesco Hayez su commissione del conte Alfonso Maria Visconti di Saliceto e custodito, dal 1886, presso la Pinacoteca di Brera

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l D la cultura del cibo

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IL natale

di Maria Piliego Rezza

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l Natale con le sue magiche atmosfere e la sua ritualità diventa teatro di grandi riunioni familiari in cui odori e sapori, mescolandosi tra loro, danno vita ad un’alchimia che va a ricucire, sia pure per un momento, quegli strappi del tessuto familiare e sociale dovuti essenzialmente alla frenesia dei tempi che viviamo. Approfittiamo, quindi, di questa festa per donare una piccola parte del nostro prezioso tempo a qualcuno a cui teniamo particolarmente. Questo sarà già un bellissimo dono. Per il pranzo di Natale pensiamo ad un menu con piatti della tradizione che ci riportino alle grandi tavolate della nostra infanzia e, nel preparare la tavola, dedichiamo alla “mise en place” particolare attenzione.

La decorazione per la tavola natalizia

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ealizziamo un centrotavola con pigne naturali, alcune foglie e una candela. Per un effetto “a sorpresa” possiamo preparare anche dei biscotti di pandizenzero inserendo un nastrino nel foro del biscotto e un cartoncino col nome dell’ospite.

MENU NATALIZIO le ricette sono interattive Antipasto gamberi e ananas Primo piatto: ravioli ai funghi Secondo piatto: arrosto di tacchino alle mele Contorno: verdure in pastella Dolci: cartellate al vincotto infornate/ biscotti di pandizenzero / pettole

UN CANTO DI NATALE Romanzo breve di genere fantastico del 1843 di Charles Dickens . Narra della conversione dell’arido e tirchio Ebenezer Scrooge visitato nella notte di Natale da tre spiriti (il Natale del passato, del presente e del futuro).

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curiosità natalizie

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LA BEFANA E’ LA MOGLIE DI BABBO NATALE? Lo abbiamo creduto un po’ tutti da bambini e per noi i due personaggi, radicati nell’immaginario collettivo, erano più reali di tante altre persone in carne ed ossa che facevano parte della nostra cerchia di conoscenze parentali e di amicizie.

BABBO NATALE

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abbo Natale è un personaggio inventato che nasce però da una figura storica, realmente esistita: il vescovo (poi divenuto santo) Nicola della città di Myra (antica città dell’odierna Turchia). Lo stesso San Nicola che si venera a Bari dopo che, nel 1087, marinai baresi ne trafugarono le reliquie traslandole nelle terre di Puglia. Nel primo Medioevo il suo culto si diffuse in tutto il Nord Europa e il suo nome venne storpiato in Santa Claus. Gli europei emigrati in America portarono con sé il suo culto che, ai principi dell’ottocento, subì una metamorfosi radicale trasformandosi nel Babbo Natale ridanciano e bonario che conosciamo e che, nel secondo dopoguerra, sulla scia della colonizzazione americana approdò in Europa insieme all’albero di Natale che, erroneamente, viene considerato un simbolo pagano. In realtà l’abete rappresenta l’albero cosmico e gli addobbi e le luminarie rappresentano i doni del Cristo all’umanità. Ma perché Babbo Natale dovrebbe portare i doni proprio con un sacco e una slitta? Ebbene si racconta che Nicola, nella sua qualità di vescovo, esortasse tutti i parroci della sua diocesi, durante i periodi invernali quando la gente è poco propensa ad uscire col gelo, a diffondere il cristianesimo recandosi personalmente nelle famiglie e portando un regalo ai bambini. I parroci, portando con loro un sacco pieno di regali, raggiungevano quindi le famiglie della diocesi con l’ausilio di slitte trainate da cani. E fin qui ci siamo. I regali, il sacco, la slitta… anche se poi i cani nell’immaginario popolare diventeranno renne volanti.

la befana …“che viene di notte con le scarpe tutte rotte”

è

, invece, una figura disegnata dal tempo, determinata da una stratificazione di epoche, culture e simboli legati ai riti solstiziali pre-cristiani. La vecchina buona dall’aspetto inquietante, con le scarpe rotte ma che vola come una strega, distribuendo premi e castighi. Una figura legata ad una serie di “maschere” di cui fa parte, se vogliamo, lo stesso Babbo Natale con i suoi regali (premi) nel sacco. Maschere che “scongiurano, anche impersonandoli, l’inquietudine, il caos , il vuoto latenti” preservando l’ordine cosmico e garantendo l’osservanza delle regole, mediante la distribuzione dei premi e la paura dei castighi, nei periodi di transizione e di rinnovamento calendariale, quando maggiore diventa il pericolo di uno stravolgimento dell’ordine. Quella che noi chiamiamo Befana, dunque, oltre a non essere la moglie di Babbo Natale, ha anche poco a che vedere con l’Epifania di tradizione cristiana che celebra, invece, la rivelazione del Cristo ai pagani (i Magi, sapienti orientali di origine mazdeica), la solennità si diffuse in Occidente nel IV secolo d.C. mentre questa festa, nata in Oriente tra il 120 e il 140, inizialmente celebrava il battesimo di Gesù. Una “maschera”, quindi, dal fascino senza tempo. La strega buona dispensatrice di doni e castighi e di una sottile magia, impalpabile come la sostanza di cui sono fatti i sogni.

Tratto da Anna Montella – Tra fiaba e leggenda uno sguardo ai 12 mesi dell’anno: dal mito alla tradizione cristiana - 2004

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l D gli artisti del caffè

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Il talento da Solo a volte non basta. Fallo sapere al mondo! Clicca sui nomi e visita le pagine degli Artisti del Caffè Ernesto G. AMMERATA Cristina BATTAGLINI Fulvio BELLA Hans BLAU Emilia CALPINI Mario CALZOLARO Ester CECERE Carmelo CONSOLI Josè Van Roy DALI’ Arnold de VOS Angela FERILLI Francesco FERRANTE Anna Maria GERLONE Luciana GESUALDO Dario GHIRINGHELLI Massimo GIOVIALE Alessandro LENTI Maria Cristina LENTI Marie LIUBO’ Maria Grazia LUPETTI Lorenzo MARONE Armida MASSARELLI Aldo MAZZA Roberto MESTRONE

Giovanni MONOPOLI Carmela MONTELLA Anna MONTELLA Maria Grazia MONTICELLI Carlo PARENTE Massimo M. PARMEGGIANI Laura PAVIA Ciro PETRARULO Nunzia PICCINNI Gabriella PISON Vanessa REGINA Flavia RICUCCI Maria RIZZI Marinella ROSIN BELTRAMINI Domenico RUGGIERO Santino SABAUDO Ugo SANSONETTI Carlo SORGIA Valentina SPINETTI Teatrino della LUNA Ornella TURRINI Vittorio VERDUCCI Rodolfo VETTORELLO

Più felice sono quando più lontana porto la mia anima dalla sua dimora d’argilla, in una notte di vento quando la luna brilla e l’occhio vaga attraverso mondi di luce Quando mi annullo e niente mi è accanto né terra, né mare, né cieli tersi e sono tutta spirito, ampiamente errando attraverso infinite immensità.

DIVENTA ANCHE TU UN ARTISTA DEL CAFFE’

Emily Brontë

Nella sezione AUTORI del Caffè Letterario ciascun autore o gruppo artistico potrà avere una sua pagina personale. Artisti noti e meno noti che condividono uno stesso spazio per un progetto di crescita comune, arricchendosi delle reciproche differenze.

Contatta la redazione: lalunaeildrago@libero.it

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vita da pido la striscia

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di Emilia Calpini

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l D letture d’inverno

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GLI INTRAMONTABILI

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La luna e il Drago caffe’ letterario Webzine Edizione Dicembre 2012 www.caffeletterariolalunaeildrago.org


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