Ra Boite dal ladino "Il fiume"

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“Le pianure del nostro mondo, ai più, danno il senso della pace e dell’eternità. Sono convinto che anche tu sai che lottare con la vita che scorre tra montagne e valli come un fiume in piena sia di più”. Anonimo 1999

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ra boite, dal ladino “Il fiume” testo di Lalla Facco – foto di Diego Gaspari Bandion

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ga (acqua) de Cianpo de Crósc è il nome del torrente Boite quando nasce a quota 1.800m in località Campo Croce. L’acqua in Ampezzo è ricchezza ed elemento costantemente presente a compagnia di quasi tutti gli itinerari turistici e alpinistici. Sotto forma di rigagnoli, cascatelle e cascate canterine il territorio di questa splendida valle è pervaso da questo elemento volubile e sorprendente che nel Boite assume la sua massima visibilità con una portata media è di 10,5 mcubi al secondo e un bacino idrografico di 396 kmquadrati. Nel suo corso riceve numerosi torrenti e rii montani, di cui il maggiore è il torrente Rite. Il corso del Boite forma i laghi artificiali di Vodo e Valle di Cadore, attraversa sei comuni e dà il suo nome alla comunità montana che riunisce i paesi da lui bagnati. Vive la sua autonomia per 42km perché in questo punto le sue acque si riversano perdendosi nel Piave, il nostro fiume sacro, presso Perarolo di Cadore. Questa è la breve storia idrografica del Boite la cui valle ha costituito fino agli inizi del XIX secolo l’accesso in Ampezzo dalla valle del Piave prima che fosse costruita la strada di Alemagna. Ma questo torrente di montagna ci dà l’occasione di avvicinare l’origine di quasi tutti i fiumi della penisola italiana e di capirne il valore: Alpi e Appennini sono i genitori della ricchezza di tutte le acque che scorrono e fertilizzano il nostro Bel Paese. Il Boite, pur nella sua importanza umile e limitata, segue le regole che anche il PO, il maggiore fiume italiano, osserva prima di scorrere imponente bagnando l’intera pianura padana. Il punto più romantico e nascosto

dell’intero percorso di un fiume sono le sorgenti: lì c’è l’incantesimo dell’acqua che sgorga e si concretizza nel primo piccolissimo rivolo che, nel caso del Boite, non vuole nemmeno un nome ma preferisce rimanere nella sua essenza, semplicemente “aga”(acqua). Da qui inizia la sua vita nella lentezza del deflusso che si sviluppa attraverso dei sinuosissimi meandri, modificando periodicamente la sede del proprio alveo. Diviene quasi subito un intreccio di ruscelli che nella piana di Campo Croce sembrano cercare un senso e una dimensione per poter attribuirsi un nome e ritrovarsi Rio Boite più giù, verso Ra Stua, dove il torrente formato scorre fra prati bellissimi, già con una dimensione significativa e tremendamente accattivante per i picnic estivi di famiglie i cui bambini si divertono a tuffare piedini e manine nelle sue gelide acque. Il nastro d’argento allegro e trepidante a valle della spianata di Malga Ra Stua s’incunea a scorrere tra profondi canyons a formare vocianti cascate tra balzi rocciosi e laghetti turbinosi colmi di vapori e arcobaleni cangianti. Il corso del Boite diviene improvvisamente severo e rumoroso acquistando velocità e accogliendo i corsi di altri torrenti suoi affluenti. Così a poco a poco si forma l’albero fitto e intricato che la scienza chiama seriamente “bacino del fiume”. Ma il Rio Boite vuole stupire e, non appena in vista dell’ampia valle d’Ampezzo, diviene Torrente Boite che si adagia lucidissimo e pacifico a lambire le spiaggette bianchissime in località Fiames per offrire ai turisti, che amano crogiolarsi al sole, luoghi ameni e attrezzate beaches per illudersi di trovarsi ad Haiti dove conquistare un’abbronzatura caraibica garantita. Acque limpide e ricche anche per chi preferisce cimentarsi in pesche prodigiose, il Boite offre ricchezza di pesci pregiati: trote, marmorate, temoli. Tutta questa C.M. ~ LUOGHI

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abbondanza immersa in foreste di conifere che, nella parte superiore del suo corso, appartengono al Parco Naturale Regionale delle Dolomiti d’Ampezzo. Giunto a Cortina il Boite viene attraversato da due ponti per poi incanalarsi nell’omonima valle che taglia di netto le due aree delimitate dai monti Antelao, Pelmo e Sorapis. Da qui procede il suo corso nel Cadore nascondendosi ormai ai nostri occhi quasi avesse compiuto il suo dono di generosa bellezza e operosa fertilità ma contribuendo quotidianamente ad arricchire e incrementare una risorsa fondamentale e insostituibile per la vita di ognuno di noi. Info: www.dolomitiparco.com

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ga (water) de Cianpo de Crósc is the name of the Boite stream rising at 1.800 metres at Campo Croce. In Ampezzo the water is abundant and constantly present in almost all routes, in the form of streams and waterfalls. It receives numerous mountain streams and canals, of which the largest is the Rite. The Boite forms the reservoirs of Vodo and Cadore Valley and gives its name to the mountain community that it touches. The water drains into our sacred Piave River, at Perarolo di Cadore. The Boite valley, up to the early 19th century, was the entrance to the Ampezzo Valley from the Piave Valley before the Alemagna road was built. The Alps and Apennines are the parents of the wealth of all waters that flow and fertilize our beautiful country. The Boite, despite its importance, follows the rules of the Po River before wetting the entire Pianura Padana. A river’s most romantic and hidden points are the sources: the water flows and materializes in the first tiny trickle that, in the Boite’s case, doesn’t even have a name, but remains simply “aga” (water). From here its life begins in the slow runoff. It almost immediately turns into interweav44

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ing streams that become Rio Boite towards Ra Stua, where the river flows through beautiful meadows. The Boite then suddenly becomes harsh and noisy gaining speed gathering other torrents. So gradually it forms a broad and intricate tree that science calls “river basin”. Near the wide Valle d’Ampezzo, the Boite turns into a torrent, lapping the white beaches in Fiames, offering pleasant places for tourists. Clear water, rich with fish. All this

abundance in coniferous forests in the upper part of its course, belong to the Natural Regional Park of the Ampezzo Dolomites. In Cortina Valley the Boite is crossed by two bridges. From here its continues its course in the Cadore hiding as though it has completed its generous gift of beauty and fertility, contributing as a fundamental and irreplaceable resource for the life of each one of us.

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