Racucco/proposte di laboratori didattici

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RACUCCO lab RISPOSTA: laboratori per grandi e piccini, allestimenti, scenografie, installazioni, eventi, cose divertenti, cose dementi, cose artistoidi....

Cosa fa Racucco?


Racucco è una realtà che propone laboratori di arte contemporanea, tutt’ora attiva tra Bassano, Conegliano e Venezia. Fu fondata nel 2010 da Silvia e Giulia, cui nel 2011 si unì Muscoi (detto Luca).

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RACUCCO lab

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attraversolezioni lezioninon non frontali frontali ed attività i partecipanti a reinterpretare la realtà che che li li circonda RACUCCO lab attraverso attivitàludico-interattive ludico-interattive,invita invita i partecipanti a reinterpretare la realtà

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RACUCCO lab


laboratorio

IMBIANCALASCUOLA

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Imbiancalasuola Il laboratorio indaga una serie di materiali accomunati da similitudine visiva ma fisicamente e chimicamente diversi: una serie di “polveri” bianche molto comuni. In apparenza può sembrare poco creativo utilizzare materiali quasi uguali, ma questo “limite” sarà come la regola che rende il gioco più interessante, la sfida su cui lavorare. In ogni lezione vengono scoperte le caratteristiche di ciascuna polvere, osservandone l’aspetto, comprendendone le possibilità di utilizzo e di lavorazione, mescolandole e facendole agire tra di loro. Alla fine esse appariranno così diverse da poter addirittura essere utilizzate come diversi “colori “ per dipingere un quadretto, in cui i valori cromatici sarannosostituiti da lucentezza, granulometria e differenti tonalità del bianco.


Polvere bianca 1/farina

La farina si può usare per creare disegni effimeri e bassorilievi utilizzando le mani ed altri strumenti che lasciano scie e segni, come un’enorme lavagna su cui interagire collettivamente in un processo continuo.

Polvere bianca 2/gesso

Il magico “gesso da cucina” , che ricorda la panna montata, verrà lavorato con strumenti da cucina, stampi e sacche poche.

Polvere bianca 3/zucchero

In questa lezione viene proposta la manipolazione di zucchero caramellato, che si può soffiare e usare per creare perle.

Polvere bianca 4/amido di mais

L’amido contro ogni legge fisica!! Se si inamidano i tovaglioli, stanno in piedi da soli alla faccia della gravità! E il liquido ottenuto mescolandolo amido ed acqua si fa ancora un baffo di Newton, perchè a differenza degli altri liquidi diventa solido se sottoposto a sollecitazioni e torna liquido in stato di quiete. Verranno proposte anche divertenti esperimenti con le casse acustiche.

Polvere bianca 5/sale

Sarà impiegato per un’attività più tradizionale: la realizzazione la pasta e sale. Esso infatti è l’ingrediente che, mescolato a farina ed acqua, permette di conservare le creazioni modellate con questo impasto.

Altre polveri bianche/bicarbonato di sodio, acido citrico, borotalco, zucchero a velo, cremor tartaro

Queste altre sostanze verranno utilizzate per esperimenti e mescolanze, che ci faranno scoprire tra l’altro curiose reazioni di natura chimica. Al temine delle sperimentazioni saranno utilizzate come veri e propri colori per creare dipinti bianchi.


laboratorio

LIBRARSI

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Librarsi Questo laboratorio è stato concepito per affrontare l’importanza dei libri e della lettura con un approccio ludico/artistico.

Gli spunti che seguono rappresentano ipotesi di lavoro sparse. Racucco le strutturerà in un progetto unitario, che coinvolga tutti i bambini nella realizzazione di un grande elaborato cooperativo, trasformandole in giochi ed attività artistiche adatte all’età dei aprtecipanti.

Il libro come opera d’arte

A sinistra: Un Pre-libro di Bruno Munari, che non contiene scritte ma soltanto stimoli tattili e visivi: il libro diventa un oggetto che comunica con mezzi diversi da quello dela scrittura, stimolando altri sensi. Una scultura dell’artista italiano Stefano Arienti: ricorda una turbina ma è ricavata da un libro, piegandone le pagine.

A destra: Dal testo all’immagine, dall’immagine alla terza dimensione: altre sculture ottenute tagliando ed aprendo libri.

I Pre-Libri di Bruno Munari e l’opera di alcuni artisti contemporanei forniscono spunti per guardare al libro come un’opera d’arte o addirittura come materiale per produrre nuova arte: attività perfette per bambini che non sanno ancora leggere, ma anche per stimolare i più grandi a guardare con occhi diversi la realtà a cui sono assuefatti.


Produzione di testi con tecniche avanguardistiche Il mondo dell’arte suggerisce innumerevoli spunti per un approccio innovativo con la lettura e la scrittura, che può trasformarsi in gioco per i bambini: le poesie onomatopeiche dadaiste, la cui lettura sconfinava nell’ambito teatrale; i “cadavre exquis” e le “poesie nel cappello” surrealiste, metodi di produzione a più mani di testi dal significato a sorpresa; le composizioni dei Lettristi parigini, la Mail Art, che dagli anni 50 fa viaggiare per il mondo, passando di mano in mano, la produzione artistico/letteraria.

A destra: Un cadavre Exquis realizzato da bambini: ognuno scrive una frase , poi piega il foglio lasciandone solo un pezzetto leggibile. Passa il foglio al compagno che completa la frase partendo dal pezzo leggibile ed ignorando il resto. La catena continua finchè lo spazio esaurisce: verrà fuori un testo inaspettato. A sinistra: Una cartolina di mail-art di Ray Johnson, uno dei primi artisti della corrente. Un testo misterioso di Emilio Isgrò, scrittore ed artista. Un’ opera del lettrista Maurice Lemaitre.


Parole vs immagini

Alcune delle attività per gli studenti più grandicelli indagano i diversi piani della comunicazione costituiti dal linguaggio scritto e verbale e dal linguaggio delle immagini, dalle indagini di Renè Magritte Joseph Kosuth, fino alla loro fusione nella Poesia Visuale degli anni 60 e 70.

A destra: Disegno realizzato da un bambino, seguendo la descrizione scritta fatta da un compagno di un’opera d’arte visiva. Lo spunto suggerisce una grande opera collettiva che coinvolga tutta la scuola, partendo da un testo che passa di bimbo in bimbo con un telefono senza fili fatto di testo/disegno/testo/ disegno, fino ad un risultato totalmente differente dal punto di partenza.

Da sinistra in alto: Renè Magritte dice che la sua opera non è una pipa e tutti cercano di immaginere altri soggetti nella forma dipinta: in realtà non è una pipa perchè è una tela dipinta.

In basso: Lavoro realizzato comunicando solo con disegni tra bambini, in silenzio e senza scrivere.

Una bella poesia visuale dell’artista Ugo Carrega .

Fotofumetto: si realizzano svariate foto con i ragazzini, si stampano e si consegnano loro chiedendo di inventare una storia diversa ciascuno. Altri giochi possono indagare il suono di testi letti in altre lingue, la scrittura preconvenzionale, le illustrazioni cooperative...

Joseph Kosuth estremizza il concetto esponendo tre sedie di cui in realtà soltanto una è una sedia: le altre sono un’immagine e una descrizione scritta.


laboratorio

STRUTTURANATURA

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Strutturanatura Progetto per scuola elementare. I bambini sono invitati ad indagare e ripercorrere i meccanismi della natura, mescolando gioco e attività artistiche. Il cardine delle attività è un’intelaiatura snodabile di legno che di volta in volta fungerà da tana, frutto, orto, nido, animale... I bimbi potranno interagire con questa “cosa” magica e grande grande, entrandoci, uscendoci, applicandovi le proprie creazioni per trasformala di continuo. Al termine di ogni lezione la struttura si trasformerà in un dispositivo per mostrare le creazioni dei bambini. Sopra e a sinistra: La struttura snodabile.

A destra: Bambini che interagiscono con la strutura. Texture di foglai al microscopio. Struttura con giochi di proiezioni . Struttura”marinata”.


Strutture1/insetti

Gli ingredienti per fare un insetto? Precisamente: 3 zampe, 1 testa, 2 pance!! Poi, a piacimento, vi si possono aggiungere ali, grandi, piccole, 2 o 4... e poi antenne, corazze, pungiglioni a volontà. Con l’ausilio di forbici, cartoncino e acetate, verranno realizzate le varie parti che compongono gli insetti. Come in un Cadavre-Exquis tridimensionale, i pezzi verranno mescolati e ridistribuiti: ogni bambino ne sceglierà il giusto numero e li assemblerà creando nuove specie di insetti! Le bestioline realizzate verranno appese alla struttura con filo di nylon, sfruttando gli spazi vuoti per farle fluttuare nell’aria.

Strutture2/aracnidi e ragnatele

Ma come i ragni non sono insetti? La differenza rispetto agli insetti sta nel dosaggio degli ingredienti del ragno: 4 zampe, 1 testa, 1 pancia sola! Con le nuove “dosi”, Giulia e i bambini costruiranno assieme un grande ragno di nome Nereo. Con il nastro adesivo tesseranno la sua casa appiccicosa attorno alla struttura di legno. Dopodichè, con gli insetti costruiti nella puntata precedente, si giocherà a tirarli attraverso la tela cercando di non rimanere intrappolati. Vince chi riuscirà a non diventare la merenda di Nereo.

In alto: L’insetto.

In basso: Insetto realizzato da bambini. Il gioco del ragno. Il ragno.


Strutture3/rettili e textures mimetiche

Alla scoperta di una capacità meravigliosa dei rettili: quella di riuscire a rassomigliare all’ambiente circostante, fino al punto di confondersi e diventare invisibili ai predatori... il “mimetismo”! In questa puntata saranno dati ai bambini grandi fogli di carta da pacchi e gessi colorati per realizzare textures simili a squame, pelli, scaglie, piume... Una metà di ciascun grande foglio sarà fissata alla struttura come sfondo, l’altra metà verrà ritagliata per realizzare mantelline. Una volta indossate, permetteranno ai ragazzini di mimetizzarsi nel rispetttivo sfondo. Gli interessanti effetti creati sarano documentati con fotografie.

Strutture4/pesci e profondità marine

Trasparenti, fluttuanti, luccicanti e abitati da animali coloratissimi: ecco come appaiono i fondali marini! L’effetto dell’acqua sarà dato da un telo trasparente teso tra le finestre della struttura: creando effetti di sovrapposizioni, trasparenze, profondità e sfumature come l’acqua del mare. I bambini interverranno realizzando creature e fondali marini di carta.

In alto: Textures e giochi mimetici. A sinistra: Il mare. A destra: Il mare realizzato dai bambini.


laboratorio

HO PERSO LE CHIAVI

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Ho perso le chiavi Piccolo prontuario per ritrovare le chiavi della creatività Questo progetto nasce come corso di aggiornamento per insegnanti di scuola elementare. Il percorso propone di indagare il tema del colore, attraverso delle “chiavi” per accedere al mondo della creatività. Tutti sappiamo che non si possono inventare colori nuovi,però si può inventare un nuovo utilizzo di quelli cheabbiamo a disposizione! Le lezioni consisteranno in attività pratiche che metteranno partecipanti nei panni dei bambini facendo sperimentare direttamente le attività, e in lezioni teoriche, in cui si analizzeranno i lavori di artisti ed autori vari quali spunti, fonti di idee e punti di partenza per ricerche successive. Infine, i partecipanti verranno invitati a progettare una proposta di laboratorio per i propri alunni.


Chiave n. 1: CONTESTO

La creatività trae nutrimento anzitutto dal terreno che la circonda. Creare signica appropriarsi della realtà e riutilizzarla come materiale per creare nuove opere. Anche l’analisi del colore dal punto di vista scientifico può suggerire nuove attività: dai giochi di scomposizione della luce con i prismi di vetro alla scoperta di sintesi addittiva e sottrattiva con pigmenti e proiettori muniti di filtri colorati; fino all’analisi dei contributi del mondo della pittura (Impressionisti e Puntinisti).

Chiave n. 2: INTERAZIONE

Un altro aspetto importantissimo per stimolare la creatività è il confronto con gli altri, la condivisione di idee e progetti e il reciproco aiuto nella realizzazione. Tutte le attività saranno aperte alla collaborazione collettiva con lo scopo di realizzare elaborati a più mani, come un telefono senza fili o un cadavere squisito.

A sinistra: Esperimenti ottici e teoria del colore. A destra: Pigmenti colorati.

In basso: Installazione di James Turrell.

Chiave n. 3: POLISENSORIALITÀ

Circoscrivere l’arte all’aspetto visivo signica menomarla. Aprirla agli altri sensi e ad un utilizzo diverso del proprio corpo signica viverla a 360°. Il colore, attraverso gli altri sensi, può essere esplorato inseguendo il fascino della sinestesia oppure, in senso più lato, può essere visto in chiave ambientale, invadendo spazi fisici come James Turrel o tirando in ballo l’utilizzo del corpo intero anzichè


Chiave n. 4: LIMITI

Sgominati i limiti tradizionali, è interessante porsene di nuovi e trovare tutte le soluzioni per raggirarli. Inaspettattamente, ciò che apparentemente sembra bloccarla, stimola la creatività come una vera e propria sfida, come le regole che caratterizzano, differenziano e rendono appassionante un gioco. Quante idee nuove possono nascere all’interno di questa regola circoscritta? Verranno proposte attività alla Tony Cragg, si studierà il caso di Ives Klain e le scelte di Malevich, Barnet Newman, Dan Flavin... Si inviteranno i partecipanti a produrre elaborati senza usare i colori, ad usare un colore soltanto per tutto il corso, ad usare materiali diversi ma accomunati da similitudine visiva, come farina, talco, gesso, amido....

A sinistra: Installazione: limite dell’utilizzo di materiali dello stesso colore, trovati nell’ambiente Installazione di Cildo Meireles In alto: Disegno realizzato con varie tipologie di colore ma della stessa tonalità. In basso: Disegno a pennarelli.

Chiave n. 5: ALTERAZIONE

Un gioco dell’arte consiste nel ribaltare le situazioni abituali. Ingrandire, rimpicciolire, deformare, accostare elementi inconsueti, aggiungere o sottrarre parti, cambiare materiale, defunzionalizzare sono operazioni che ci fanno vedere le cose da un altro punto di vista. L’arte noiosa si fa sempre sui fogli A4, utilizzando i colori come la consuetudine ci impone. Gli artisti Gutaj ci insegnano che il colore si può sparare con cannoni, si può spalmare con i piedi appendendosi a corde, lasciando che prenda da solo una forma senza imporgliela noi. Costringeremo gli insegnanti a colorare grandi disegni appoggiando sicamente su di essi decine di pennarelli, anzichè usarli per colorare.


installazione interattiva

STRISCE QUADRE

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Strisce quadre “Strisce Quadre” è un progetto interattivo/destabilizzante che gioca con particolari effetti visivi e con il libero intervento degli spettatori. In un ambiente buio si incontreranno strani segmenti sdoppiati nell’aria, membrane impalpabili, inesistenti ostacoli da valicare. Questi “ectoplasmi” possono essere spostati, assemblati, usati per creare forme e disegni. Tutto l’effetto è dovuto ad un fenomeno di difrazione causato da un paio di occhialetti che vengono consegnati all’ingresso della stanza, le cui lenti sono costituite da un filtro di plastica con una trama che consente di vedere alterato. Figure semplici come segmenti, quadrati e triangoli vengono percepiti come solidi tridimensionali fatti di luce. Per evidenziare l’effetto ed esaltare la luminosità delle figure, la stanza allestita sarà buia, con pavimenti e (se possibile) pareti nere, illuminata da una luce di wood.

Sopra e a sinistra: quadrato, difrazionato dall’ uso dell occhiali. Il quadrato è illuminato dalla luce di wood. Quadrato visto con luce normale. Materiale usato per il laboratorio: strisce di carta bianca e occhiali.

A destra: 4 visioni. La prima senza occhial, le ultime tre con l’uso di occhiali.


Laboratorio

aZIONE!

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aZIONE ! Proposta post-graffittista, arte urbana da trasferire in campagna, magari d’estate, per interagire con l’ambiente e rielaborarlo in modalità nuove, meno invasive e più rispettose!

A destra: Fenicottero ricavato in un ramo da una ragazzina dodicenne. Vedere cose nuove in oggetti vecchi è la poetica che vogliamo applicare agli interventi di rielaborazione/interazione.

Parchi, boschi, campi si prestano perfettamente con il metodo di catalizzazione creativa di Racucco.

Racucco... poZIONE!

Da esperienze quali “Smarketing”, “Imbiancalascuola”, e “Ho perso le chiavi” , abbiamo infatti estratto una sorta di elisir della creatività, a base di un concentrato di giochi, stimoli, spunti artistici, leggende metropolitane, esperimenti e retaggi parigini silvieschi. L’assunzione di dosi massicce di Racucco porta, nella maggior parte dei casi, alla produzione di elaborati finali differenziati per partecipanti o liberi raggruppamenti di essi. Queste creazioni, talvolta incredibilmente imprevedibili, sono il frutto di fantasia latente di ogni partecipante più che un risultato programmato e raggiunto. Dopo la cura creativizzante, Racuccolab accompagna ogni partecipante nella realizzazione dell’opera finale che conlcude il work-inprogress, individuando e proponendo tecniche e materiali adeguati, soluzioni, modalità esposive che spaziano dalle installazioni alle foto alla performance.

A destra: Classico pasticcio scurrile su un muro. Banksy, a partire da schizzi e situazioni preesistenti, realizza altri disegni che ne cambiano completamente il senso! Aggiungendo una fobicina, le strisce della strada diventano la linea tratteggiata da ritagliare... I delfini di Pao, graffitista milanese.


In alto: In un contesto ampio e naturale, impossibile non pensare agli interventi macroscopici della Land Art... é gigantesco il piccone di Clas Oldenburg o minuscolo il paesaggio?

Racucco... composiZIONE!

Tra i principi attivi di Racucco, la SITUAZIONE, cioè lo spazio fisico e pubblico circostante, è ciò che ha l’influenza più forte sulle opere: tutto ciò che ci si presenta diventa fonte di stimolo e materiale da rielaborare. In secondo luogo, l’impostazione ludica dell’INTERAZIONE è l’ingrediente che calamita e concentra le forze creative prevenendo le dispersioni vacanziere sintomatiche dell’estate. Infine, poichè il “restauro di elementi” mal si concilia con i concetti di “manovalanza inesperta” e di “vacanze”, per aggirare il rischio di risultati mediocri, Racucco punterà più alla valorizzazione delle intuizioni fantasiose dei ragazzini che non su una noiosa “abilità tecnica” . In altre parole, sulla sorpresa dell’ ALTERAZIONE che essi andranno a mettere in atto: guardate questo ramo che, con molta semplicità, un po’ di occhio ed un po’ di colore rosa è diventato un bellissimo fenicottero!

In alto e a sinistra: Sculture di fango, composizioni di sassi, stampe su foglie ottenute con diapositive e sole. Sono ottimi modi per riutilizzare ciò che l’ambiente ci offre come materiale per fare arte... E al lalto effimero si può sempre rimediare scattando una bella foto come documentazione.

In basso: Semplice ma geniale intervento di Land Art.


Racucco... aZIONE!

I tre elementi di Racucco -SITUAZIONE, ALTERAZIONE, INTERAZIONE- agiscono in ogni attività proposta, talvolta contemporaneamente e non è facile distinguerne gli effetti! Infatti, gli interventi di interazione sul contesto non creano altro che delle alterazioni, nuovi sorprendenti punti di vista!

In basso: Gioco di alterazioni visive, proposto da Bruno Munari: un disegnino semplice ma geniale su un sasso od una roccia che ci permette divisualizzare scene nascoste.

In alto: Disegnare su strappi di carta: un’ altra giocosa attività proposto da Racucco per scovare nuove immagini. Il frottage è un metodo per far rivelare indirettamente nuovi aspetti alle cose già esistenti, conferendo anche una connotazione artistica: strofinando la matita su un foglio di carta con una foglia sotto, questa può diventare il guscio di un granchio (e magari non ci avremmo mai pensato, se avessimo disegnato tradizionalmente).

Un’ opera del collettivo Little_ people.com. Individuare piccole scene, paesaggi fantastici, oggetti rimpiccioliti è un’attività che “irrita le facoltà dello spirito”, come direbbero i Surrealisti.. C’è il vntaggio di attuare interventi non invasivi sull’ambiente, che ne rispettano l’assetto e l’aspetto generale, come è giusto che sia in un sito naturale. Anche Banksy, come Leonardo da Vinci, intravvede e gioca con le figure nelle macchie dei muri.


proposta di laboratorio

TURBOURBE

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Turbourbe ... giochiamo a casetta?? Versione “metropoli” del gioco più amato dai bambini: Racuccolab propone uno spazio da riempire interamente con costruzioni di bambini. Ma... attenzione al piano regolatore! Non giochiamo mica alla cementificazione selvaggia!!!

Il laboratorio prevede la costruzione a più mani di una grande città, composta da diversi quartieri realizzati da diversi bambini. I bambini possono operare nello stesso spazio anche a gruppi con turni diversi, sperimentando (come nella realtà) la sorpresa di trovare luoghi nuovi o cambiati mentre non si era presenti!

La costruzione

Il gioco comincia con un’asta, in cui viene assegnato ad ogni bambino un lotto edificabile, segnalato in un grande telo che riporta la planimetria della città. Sono messi a disposizione materiali facilmente manipolabili come cartoni, colle, forbici, colori. I piccoli costruttori vengono seguiti dai Racuccoarchitetti e dai Racuccoingenieri che danno consigli tecnici e svelano curiosi segreti, come quello dell’intonaco di scagliola e vinavil per creare i muri verosimili, come la ricetta dell’asfalto o come la coltivazione di praticelli con piante vere.

Il Gioco

Tuttavia, in questa città da fondare da zero, i bimbi incontreranno una serie di limiti, perchè non si può costruire senza un criterio ! Si troveranno infatti a fare i conti con alcune leggi, distillate (semplificate) da quelle reali oppure (strampalate)inventate emozionante il gioco. Ad esempio, non si potrà costuire nel raggio di 20 cm da un formicaio, oppure sarà obbligatorio piantare un albero ogni due muri, o ancora saranno doverosi gli interventi di restauro e conservazione dell’etichetta precedentemente stampata sul cartone utilizzato per la costuzione delle casette del centro storico. Ecco che l’Ufficio Atti Repressivi attuerà il suo servizio di controllo del territorio con sopralluoghi e segnalazioni, per poi intervenire con condoni oppure con ruspe- giocattolo preposte all’abbattimento degli abusi edilizi !!


Finalità didattiche

Il laboratorio offre ai bambini un’infarinatura di educazione civica. Il gioco della casetta viene proposto in una versione un pochino più strutturata di quella che potrebbe essere l’attività ludica autogestita di un bambino. Oltre al sfogo alla creatività, oltre all’acquisizione nuove competenze tecniche, ci si avvicinerà infatti ad un piccolo squarcio di quella che è la vita concreta degli adulti. Il laboratorio, naturalmente, non ha l’obiettivo di somministrare un minestrone legislativo ai bambini: le norme sono liberamente riadattate, l’obiettivo primario del divertimento non viene perso di vista.

Elaborato finale

Racuccolab, al temine del laboratorio, propone un momento espositivo degli elaborati: una vera e propria mostra con i lavori dei bambini! L’evento potrà essere arricchito, secondo le esigenze della committenza, con l’organizzazione di una vernice con genitori, amici e rinfresco; con la realizzazione di un volantino; con la redazione di un piccolo cataogo o altra forma di documentazione.


Strisce quadre Tipologia: installazione luogo: Castello degli Ezzelini, Bassano del Grappa (Vi)

Smarketing

(sarà realizzato nel giugno 2011)

Tipologia: laboratorio luogo: ISA G.Fabris, Nove (Vi) anno: 2009 età partecipanti: 14-17 anni durata: 6 giorni

a REALIZZATO

Strutturanatura Tipologia: laboratorio luogo: Istituto Vendramini, Bassano del Grappa (Vi) anno: 2010 età partecipanti: 5-6 anni durata: 4 mesi

a REALIZZATO aZIONE! Tipologia: laboratorio luogo: Monte Crocetta, Bassano del Grappa (Vi)

(sarà realizzato nel giugno 2011)

Ho perso le chiavi Tipologia: Corso di aggiornamento luogo: Scuola G.Pascoli, Rosà (Vi) anno: 2010 età partecipanti: vari adulti durata: 6 ore

a REALIZZATO

Imbiancalascuola Tipologia: laboratorio luogo: Pianca School, Conegliano (Tv) anno: 2010 età partecipanti: 8-11 anni durata: 3 mesi

a REALIZZATO


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