1 Mappatura delle mafie sul territorio nazionale Questo Capitolo presenta i risultati della mappatura delle organizzazioni mafiose italiane presenti sul suolo nazionale. Questa attività ha un’importante funzione preliminare per l’analisi degli investimenti della criminalità organizzata mafiosa2. I risultati sono stati utilizzati anche nei capitoli successivi. In particolare, per la stima dei ricavi e dei profitti delle organizzazioni mafiose (Capitolo 2), per l’analisi dei beni immobili (Capitolo 5) e delle aziende confiscate (Capitolo 6) e per la costruzione del modello MOVUS (Capitolo 8).
2 Sebbene inizialmente non prevista, la sua realizzazione si è rivelata necessaria dalle prime fasi del progetto. La decisione di procedere con l’attività di mappatura è stata adottata in occasione della riunione del Comitato scientifico del progetto in data 16 aprile 2012. In particolare, si era deciso di verificare se presso fonti istituzionali fossero disponibili dati, su base provinciale o comunale, relativi alla distribuzione geografica dei diversi gruppi criminali nelle regioni italiane. Una volta esperita l’analisi di queste fonti, si sarebbe esplorata la possibilità di utilizzare (anche) fonti aperte (es. relazioni DIA, relazioni DNA, relazioni Commissioni parlamentari, quotidiani, etc.).
Il resto del Capitolo è organizzato come segue. Il paragrafo 1.1 presenta i risultati della misurazione della presenza delle organizzazioni mafiose sul territorio nazionale, mentre il paragrafo 1.2 quelli della mappatura dei tipi di organizzazioni mafiose. In appendice al rapporto è possibile consultare la metodologia utilizzata per la costruzione dell’indice. I dettagli sulle metodologie adottate per la costruzione dell’indice si trovano nell’Appendice metodologica al capitolo 1.
1.1. Misurazione della presenza delle mafie sul territorio nazionale La misurazione della presenza delle organizzazioni mafiose sul territorio nazionale è stata effettuata mediante la creazione dell’indice di presenza mafiosa (IPM). L’IPM è il risultato della combinazione tra: IL PRIMO TEMA
25
•
Omicidi e tentati omicidi di stampo mafioso, 2004-2011, fonte SDI;
•
Persone denunciate per associazione mafiosa, 2004-2011, fonte SDI;
•
Comuni e pubbliche amministrazioni sciolte per infiltrazione mafiosa, 20002012 (Agosto), fonte Ministero dell’Interno;
•
Beni confiscati alla criminalità organizzata, 2000-2011, fonte ANBSC e Agenzia del Demanio.
delle aree tradizionali di influenza è possibile notare la forte presenza di criminalità organizzata mafiosa a Roma e nel Lazio meridionale. Per quanto riguarda il Settentrione, nelle regioni del Nord Ovest. In particolare Liguria, Piemonte e Lombardia fanno registrare valori medi e medio alti intorno ai principali centri metropolitani, ma anche in aree meno urbanizzate. Figura 1. Indice presenza mafiosa 2000-2011 BZ BL SO
VB
•
Gruppi attivi riportati nelle relazioni DIA e DNA, 2000-2011, fonte DIA e DNA.
VA
AO BI
NO
COLC
LO CR
PV AT
La Figura 1 presenta i risultati della mappatura della presenza di organizzazioni mafiose sul territorio nazionale. Questa misurazione non opera distinzioni tra diversi tipi di organizzazioni mafiose (per questo tipo di analisi si veda il paragrafo 1.2).
Molto Basso Basso
RE
GE
BO
MO
SV
Nullo
RO FE
PR CN
Valore Indice
VE
PD
MN
PC
AL
TS
VI VR
Legenda
GO
TV
BS
MB MI
VC TO
BG
UD
PN
TN
RA
Medio
SP MS LU
IM
FC
PT PO FI PI
Alto
PU
AN
AR SI
MC
PG
LI LI
RN
Molto Alto FM AP
GR
TE
TR VT
PE
RI
CH
AQ RM
CB
IS
FR
FG
LT
BT
BN
CE NA
OT
BA
AV
TA SA
SS
PZ
BR
MT LE
NU OR
I risultati ottenuti nella misurazione sono in linea con la letteratura scientifica e le analisi delle altre fonti istituzionali.
VS
OG
CS KR
CA
CI
CZ VV RC ME TP
PA EN
CT
AG CL
SR RG
In generale, si è riscontrata una presenza di criminalità organizzata mafiosa in tutte le regioni del paese con poche aree che hanno fatto registrare valori pari a zero. Allo stesso tempo, le aree a presenza mafiosa molto alta sono limitate e concentrate. I valori più alti sono rilevati nelle regioni del Sud caratterizzate da una tradizionale presenza mafiosa. L’intensità dei valori varia tuttavia in modo rilevante anche all’interno di queste regioni. Si possono identificare le aree di origine delle organizzazioni mafiose tradizionali. Gli elevati valori della Sicilia Occidentale corrispondono alla zona d’origine di Cosa Nostra, le province di Napoli e Caserta sono collegabili alla Camorra, mentre la Calabria Meridionale alla ‘Ndrangheta. Per quanto riguarda la Puglia, al brindisino, area di origine della Sacra Corona Unita, si affiancano anche alcune zone del barese e del foggiano, dove si sono sviluppate forme di criminalità organizzata autoctone. Al di fuori 26
Fonte: elaborazione Transcrime La riaggregazione a livello regionale e provinciale dell’indice di presenza mafiosa ha consentito di ottenere valori analizzabili sinteticamente. La Tabella 1 riporta i valori a livello regionale, in ordine decrescente. I valori massimi sono ottenuti dalle regioni a tradizionale presenza mafiosa. La Campania è la regione con il valore aggregato maggiore soprattutto dovuto ai valori molto rilevanti registrati nell’area napoletana. A seguire si trovano Calabria e Sicilia. Puglia e Lazio presentano valori medio alti e Liguria, Basilicata, Piemonte e Lombardia valori medi o bassi. Le altre regioni riportano valori molto bassi. L’interpretazione di questa analisi deve essere condotta con attenzione. La fortissima presenza mafiosa nelle prime regioni, ed in particolare in Campania, dove la Camorra è caratterizzata per definizione
da numerosi piccoli gruppi di dimensioni variabili, porta a una notevole concentrazione dei valori. Anche i valori bassi pertanto possono segnalare una presenza mafiosa non trascurabile e in grado di influire in modo determinante sulle attività illegali e sull’economia e la politica. Tabella 1. Indice presenza mafiosa per regione in ordine decrescente Rank
Regione
Indice presenza mafiosa
1
Campania
61,21
2
Calabria
41,76
3
Sicilia
31,80
4
Puglia
17,84
5
Lazio
16,83
6
Liguria
10,44
La Tabella 2 e la Figura 2 mostrano i valori della riaggregazione provinciale. Napoli è la provincia con valori massimi, seguita da Reggio Calabria. Seguono diverse province del Sud. Roma è la prima provincia del centro, in tredicesima posizione, seguita da Latina (25a). Tra le province del Nord, la posizione più alta è di Imperia (16a), quindi Genova (17a), Torino (20a) e Milano (26a). La distribuzione dei valori è estremamente concentrata. 51 province su 107 riportano valori inferiori all’unità, mentre altre 20 sono comprese tra 1 e 3. Figura 2. Indice presenza mafiosa a livello provinciale 2000-2011 BZ BL SO
VB
7
Piemonte
6,11
VA
AO BI
NO
COLC
8
Basilicata
5,32
AT
VR
9
Lombardia
4,17
BO
MO
Toscana
Basso
RA
Medio
SP MS LU
IM
FC
PT PO FI PI
10
Molto Basso
RE
GE SV
Nullo
RO FE
PR CN
2,16
RN
Alto
PU
AN
AR SI
MC
PG
LI LI
Umbria
1,68
Molto Alto FM AP
GR
TE
TR
11
Valore Indice
VE
PD
MN
PC
AL
TS
VI
LO CR
PV
Legenda
GO
TV
BS
MB MI
VC TO
BG
UD
PN
TN
VT
PE
RI
CH
AQ RM
12
Emilia Romagna
1,44
Abruzzo
0,74
FG
LT
BT
BN
CE
BA
AV
NA
OT
13
CB
IS
FR
TA SA
SS
PZ
BR
MT LE
NU
14
Sardegna
0,70
OR
VS
OG
CS KR
CA
CI
15
Marche
0,67
16
Valle d’Aosta
0,57
CZ VV RC ME TP
PA EN
CT
AG
17
Friuli Venezia Giulia
0,42
18
Veneto
0,41
19
Trentino Alto Adige
0,37
20
Molise
0,31
CL
SR RG
Fonte: elaborazione Transcrime
Fonte: elaborazione Transcrime
IL PRIMO TEMA
27
Tabella 2. Indice presenza mafiosa per provincia in ordine decrescente N.
Provincia
1 Napoli
Indice presenza mafiosa 101,57
N.
37 Modena
2,69
73
Aosta
0,57
Provincia
Provincia
Indice presenza mafiosa
2 Reggio di Calabria
80,25
38 Lecco
2,21
74
Pescara
0,52
3 Vibo Valentia
60,36
39 Frosinone
2,20
75
Vercelli
0,47
4 Palermo
58,20
40 Perugia
2,19
76
Vicenza
0,44
5 Caltanissetta
53,18
41 Savona
2,19
77
Bergamo
0,39
6 Crotone
44,24
42 Parma
2,06
78
Rieti
0,36
7 Catanzaro
35,73
43 Varese
2,00
79
Lodi
0,33
8 Catania
28,85
44 Como
1,89
80
Pisa
0,33
9 Bari
27,86
45 La Spezia
1,83
81
Grosseto
0,30
10 Agrigento
25,10
46 Olbia-Tempio
1,72
82
Siena
0,29
11 Caserta
25,01
47 Reggio Emilia
1,61
83
Sassari
0,29
12 Trapani
22,58
48 L’Aquila
1,60
84
Ravenna
0,26
13 Roma
21,61
49 Piacenza
1,53
85
Sondrio
0,25
14 Messina
20,03
50 Rimini
1,52
86
ForlĂŹ- Cesena
0,25
15 Foggia
15,83
51 Cagliari
1,38
87
Udine
0,24
16 Imperia
14,41
52 Bologna
1,37
88
Terni
0,23
17 Genova
14,27
53 Trieste
1,15
89
Cremona
0,21
18 Salerno
13,78
54 Arezzo
1,08
90
Alessandria
0,18
19 Brindisi
13,15
55 Ancona
1,07
91
Mantova
0,16
20 Torino
10,47
56 Asti
1,04
92
Campobasso
0,16
21 Cosenza
10,20
57 Teramo
0,97
93
Padova
0,15
22 Enna
10,05
58 Verona
0,90
94
Belluno
0,15
23 Taranto
9,42
59 Viterbo
0,89
95
Macerata
0,13
24 Siracusa
8,79
60 Gorizia
0,78
96
Cuneo
0,12
25 Latina
8,46
61 Massa Carrara
0,77
97
Treviso
0,10
26 Milano
8,15
62 Livorno
0,77
98
Nuoro
0,10
27 Lecce
8,14
63 Pistoia
0,76
99
Rovigo
0,10
28 Ragusa
7,12
64 Verbano-Cusio-Oss.
0,73
100 Biella
0,09
29 Novara
6,90
65 Ferrara
0,71
101 Bolzano
0,09
30 Avellino
6,53
66 Isernia
0,70
102 Carbonia-Iglesias
0,06
31 Benevento
6,46
67 Pesaro e Urbino
0,68
103 Chieti
0,06
32 Potenza
5,65
68 Pavia
0,64
104 Ogliastra
0,05
33 Firenze
5,64
69 Trento
0,64
105 Oristano
0,05
34 Matera
4,69
70 Ascoli Piceno
0,63
106 Pordenone
0,02
35 Prato
3,67
71 Venezia
0,62
107 Medio Campidano
0,01
36 Brescia
3,15
72 Lucca
0,59
Fonte: elaborazione Transcrime
28
Indice presenza mafiosa
N.
La Figura 3 presenta i risultati della mappatura escludendo i dati relativi ai beni confiscati alla criminalità organizzata. Questa misurazione è stata utilizzata nelle analisi relative alle scelte di investimento basate sui beni confiscati (infra Capitoli 5 e 6). L’eliminazione di questa fonte non comporta variazioni radicali dell’indice di presenza mafiosa. Le aree a forte concentrazione di beni confiscati, ma con bassi punteggi per gli altri indicatori utilizzati, assumono valori inferiori. È il caso ad esempio della Costa Smeralda e di diversi centri urbani nel Centro-Nord, dove la presenza mafiosa è percepibile principalmente grazie all’elevato numero di confische. Figura 3. Indice presenza mafiosa ridotto (senza beni confiscati) 2000-2011
BZ BL SO
VB VA
AO BI
NO
COLC
PV AT
VR MN
Molto Basso Basso
RE
GE
BO
MO
SV
Nullo
RO FE
PR CN
Valore Indice
VE
PD
PC
AL
TS
VI
LO CR
Legenda
GO
TV
BS
MB MI
VC TO
BG
UD
PN
TN
RA
Medio
SP MS LU
IM
FC
PT PO FI PI
Alto
PU
AN
AR SI
MC
PG
LI LI
RN
Molto Alto FM AP
GR
TE
TR VT
PE
RI
CH
AQ RM
CB
IS
FR
FG
LT
BT
BN
CE
BA
AV
NA
OT
TA SA
SS
PZ
LE
NU OR
VS
OG
CS KR
CA
CI
CZ VV RC ME TP
PA EN
BR
MT
1.2. Mappatura dei tipi di organizzazioni mafiose La mappatura dei tipi di organizzazioni criminali mafiose è stata effettuata sulla base dell’analisi dei Gruppi attivi riportati nelle relazioni DIA e DNA dal 2000-2011 (per i dettagli sulla metodologia si veda l’Appendice E). La Figura 4 presenta le mappe della presenza di ciascun tipo di organizzazione mafiosa.3 Si può notare come Cosa Nostra sia presente in tutta la Sicilia ma anche in Lazio e diverse regioni del Centro Nord. La Camorra, oltre alla Campania, ha una forte presenza nelle regioni del Centro e in Lombardia. La ‘Ndrangheta fa rilevare la propria presenza in numerose regioni oltre alla Calabria. Particolarmente rilevante è la sua manifestazione nel Nord Ovest. Per quanto riguarda la Criminalità organizzata pugliese, oltre alle province di Brindisi e Lecce, luoghi d’origine della Sacra Corona Unita e alla Puglia centro-settentrionale, caratterizzata dalla presenza di organizzazioni baresi e foggiane, sono state rilevate solo alcune sporadiche presenze nelle altre regioni. Le Altre organizzazioni criminali, infine, assumono particolare rilievo nella Sicilia Sud-orientale, area nella quale sono operative le organizzazioni riconducibili alla Stidda, nella Basilicata (territorio dei c.d. “Basilischi”) e nel Veneto (in corrispondenza della mala del Brenta).
CT
AG CL
SR RG
Fonte: elaborazione Transcrime
3 Nelle mappe della Figura 4 i valori della presenza di ciascun tipo di organizzazione per ogni comune sono stati ottenuti sommando il numero medio di gruppi a livello comunale al numero medio di gruppi a livello provinciale moltiplicato per 0,1.
IL PRIMO TEMA
29