Io Come Autore

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Se non altro Medeo considera il mio racconto COINVOLGENTE!!!

Disegno di Eleonora Gramigna Giovanna Ferrari: Per non dargliela vinta ● Pennellate di Parole: In un batter di ciglia ● Io Come Spettatore: Lo sguardo obliquo di Robert Doisneau ●

Anno 3 N. 69 / aprile 2013 - Periodico - Editore e Proprietario: eBookservice srl C.F./P.I. : 07193470965-REA: MI-1942227. Iscr. Tribunale di Milano n. 324 del 10.6.2011.


sommario

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autori Alessio Santacroce |

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Le Pietre di Padre Cenere Giovanna Ferrari |

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Per non dargliela vinta

rubriche Pennellate di parole |

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Il Romanzo Classico |

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Giovanna Vannini di Linda Bertasi

Io come spettatore |

di Elena Fiume

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L’angolo della poesia |

Paola Concilio

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Non solo vecchie pietre |

di Natale Barca

La Bottega Editoriale |

di Cinzia Ceriani Eventi |

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a cura della redazione

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editoriale Cari lettori, tra le pagine di questo numero di Io Come Autore offriamo rifugio alla voce di chi non si arrende. C’è la madre che non si rassegna alla duplice ingiustizia della morte della figlia, fisicamente uccisa dal marito e moralmente attaccata in tribunale al processo, come racconta con toccante lucidità Giovanna Ferrari in Per non dargliela vinta. C’è chi, come scrive Alessio Santacroce ne Le Pietre di Padre Cenere, non si cede di fronte alle difficoltà della propria vita e cerca redenzione nei percorsi più diversi. C’è chi lotta contro la realtà e cerca pace nella memoria di un tempo che non c’è più, anche se l’illusione svanisce In un batter di ciglia, o chi difende la propria virtù dagli attacchi quotidiani come Pamela. E allora buona lettura a voi, che magari trovate un po’ di rifugio tra le nostre parole.

Daniela Villa

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pennellate di parole In un batter di ciglia Ottavia parcheggiò di nuovo il suo presente, lasciando che passo e pensiero la conducessero consapevole nel suo indimenticato passato. Per quasi due ore camminò senza fretta tra calli, campielli e fondamenta veneziane, lontano dai circuiti turistici, in quella Venezia conosciuta solo dagl’intimi abitanti. Giornata di fine novembre umida e uggiosa. La foschia proveniente dalla laguna avvolgeva paesaggio e anima. Ottavia avvertì che piede e mente reclamavano ora riposo, mentre lo sguardo cadeva sull’insegna un po’ sbiadita di un caffè. Nell’aprirne la porta la foschia della calle scivolò nel locale, invadendo furtiva ogni angolo segreto. Passando davanti al banco Ottavia si fermò ad ordinare alla barista dagli occhi grigi e il volto di porcellana bianca, due tazze di caffè d’orzo con una scorza d’arancio. Poi trovò posto ad uno dei pochi tavolini del locale e aspettò che l’algida e silente barista le portasse l’ordinazione. Pochi gli avventori, e in pochi minuti i caffè fumanti furono depositati sul tavolo. Due, uno di fronte all’altro, due. La barista tentò inutilmente di piantare il suo gelido sguardo interrogativo in quello già altrove di Ottavia, ma dovette tornarsene senza alcuna risposta dietro il suo banco, tra tazze e cucchiaini. In un batter di ciglia lui fu lì. Lo trovò bene Ottavia, molto meglio di quell’ultima volta quando lui stava per andarsene, con quel suo viso da uccellino spaventato e quella estrema magrezza del corpo, aggrappato alla sedia di plastica e ferro sul terrazzo della camera dell’ospedale, in una mattina di metà agosto. Adesso stava proprio bene nei suoi settantasette anni ben portati: la testa

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Giovanna è nata a Firenze e residente a Montespertoli, dopo una partecipazione ad un antologia, ha intrapreso l’attività di scrittrice e recensore. Qui la conoscerete grazie alla capacità di interpretare a suo modo molti capolavori di varie correnti artistiche.


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canuta, gli occhi azzurro cielo, gli abiti da campagna. Se la mente di lei avesse potuto parlare, emettere dei suoni, quante parole ne sarebbero uscite... ma per adesso riusciva soltanto a guardarselo rapita, a stringerlo a sé con le braccia del pensiero, a imprigionarlo tutto in un immacolato ricordo. Di più non poteva. Quell’attimo così travolgente e doloroso, era già troppo per poter continuare a raccontarsi. In un batter di ciglia di nuovo lei, soltanto lei, e i due caffè sul tavolino. Zuccherò e bevve il suo ormai tiepido, mentre la foschia nel locale si diradava e la barista, ora dagli occhi verde mare e la pelle ambrata, portava via dal tavolino la tazza, quella vuota. Ottavia pagò le due consumazioni e uscì. Fuori come sempre c’era Andrea che l’aspettava, per continuare ad accompagnarla instancabile nel suo, nel loro, presente…

Edward Hopper, Automat, 1927 olio su tela Des Moines Art Center, Des Moines

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e r o t u A

e r e n e C e r d a P i d Le pietre

Nasco come chitarrista e autore di canzoni della rock band La quarta via, formazione che ho contribuito a fondare nel 1994. In poco meno di vent’anni ci siamo tolti la soddisfazione di pubblicare quattro album e altrettanti videoclip ma, soprattutto, di contribuire alla costruzione di una scuola in Sud Sudan col nostro progetto “Il sangue dell’Africa”. Ho cominciato a scrivere romanzi in un periodo molto negativo della mia carriera artistica; per una questione di edizioni ero stato trascinato in tribunale dall’etichetta discografica che aveva prodotto il nostro ultimo Lp e, di conseguenza, non potevo suonare i miei brani dal vivo. Quel momento di pausa ha fatto nascere in me la voglia di esprimermi in uno spazio meno limitato del testo di una canzone, dove si devono fare i conti con la metrica e la musicalità delle parole. Scrivo noir, almeno così mi dicono, racconti che hanno sempre una componente fantastica e nei quali il protagonista cerca di cambiare, di migliorarsi, perché in fondo è la mia più grande aspirazione. Fino ad oggi ho pubblicato tre libri con editori diversi, ma è da quando sono entrato nella scuderia del Foglio Letterario che posso ritenermi davvero soddisfatto. Gordiano Lupi è una persona speciale, oltre che un ottimo scrittore, ha

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letto il mio ultimo romanzo e ha deciso di pubblicarlo con una nuova veste grafica per poi inserirlo in un catalogo frequentato da autori di grande spessore. “Le Pietre di Padre Cenere” è un libro nato dalla mia personale guerra con la fede, dai dubbi che mi assillano da quando ho cominciato a interessarmi alla storia dei vangeli. Il romanzo narra le vicissitudini di un ragazzo alla ricerca della redenzione che, senza volerlo, s’imbatte in un segreto che da secoli mina le fondamenta della chiesa. Dalle mura gelide di un carcere ai suoni lontani di un bosco inesplorato, la mia ultima fatica è un libro dal ritmo serrato che difficilmente potrà lasciare il lettore indifferente. Solitamente sono una persona che appare molto sicura di sé, sul palco e nella vita, ma quando scrivo instillo nei personaggi tutte le paure che si annidano dentro di me e che cerco di nascondere. Il mio motto personale è “non rimandare a domani quello che potresti fare oggi”, per questo cerco di non perdere tutte le occasioni che mi si presentano. Certo non è semplice conciliare la carriera di scrittore con quella di chitarrista e redattore di una rubrica di musica sul quotidiano Il Tirreno, ma cerco di fare del mio meglio. Diciamo che vivo per dare voce alla mia ispirazione e a quella degli altri, in un periodo dov’è sempre più difficile farsi ascoltare. ●


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Alessio Santacroce

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e r o t u A

Le Pietre di Padre Cenere

Le Pietre di Padre Cenere Autore: Alessio Santacroce Editore: Il Foglio Letterario PAGINE: 300 ANNO: 2012 ISBN: 9788876063626 PREZZO di copertina: € 15,00

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Trecento pagine scorrono davanti al lettore come un film, in maniera cruda e avvincente, e ci avvicinano a un dramma che, malgrado tutto, ci appartiene, perché commesso da uno dei tanti ragazzi normali, dei nostri amici, delle nostre famiglie. Per rimediare, Tiziano, avrà bisogno di un prodigio o addirittura di un miracolo. Da Livorno all’Aspromonte, dalle mura gelide di un carcere ai suoni lontani di un bosco incontaminato, la storia di un ragazzo che si è rovinato con le sue mani e cerca la redenzione diventando un campione di altruismo.


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Alessio Santacroce

Estratto da Le Pietre di Padre Cenere

La forza di gravità attraeva la pietra verso la strada affogata nella nebbia. Niente a che vedere con la caduta innocua e illuminante della mela di Newton, quella era la corsa malvagia di un’assassina invisibile anche al più scrupoloso dei viaggiatori. Sotto al cavalcavia di quella strada provinciale si erano date appuntamento disgrazia, colpa e tragedia. Il tonfo sinistro del parabrezza in frantumi squarciò il silenzio, l’odore del sangue riempì le narici, le urla di una madre gelarono gli animi dei soccorritori. Si può morire così? Fu la prima domanda che, affilata come una lama, attraversò la mente del padre mentre tentava di nascondere il volto dilaniato di sua figlia. Torrenti di lacrime non sarebbero bastati a lavare lo scempio. In quell’incubo di dolore, riusciva solo a pensare che avrebbe strappato le palpebre di chi aveva fatto cadere la pietra assassina per costringerlo a guardare il risultato del suo gesto. Si può morire così?

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o c i s s a l c o z n a il rom Pamela o la virtù ricompensata “Che il cervello infranga le barriere e quello che il cervello può infrangere, l’amore lo potrà scavalcare”. La prima volta che m’imbattei in “Pamela o la virtù ricompensata” fu durante la visione di una delle fiction più famose del panorama televisivo italiano “Elisa di Rivombrosa”. Compariva tra i titoli d’apertura e, nella seconda serie, in una scena il romanzo viene addirittura regalato a una delle protagoniste. Fu questo l’input che mi fece accostare a “Pamela”: aspettative e curiosità che non vennero assolutamente deluse. Scritto nel 1740 e uscito anonimo in due volumetti nel novembre dello stesso anno, questo è un romanzo epistolare, genere piuttosto diffuso in Francia all’epoca. L’opera di Richardson, però, possedeva quel qualcosa in più da porre addirittura le basi per la diffusione del romanzo epistolare inglese dell’epoca sino ai nostri giorni. Richardson è riuscito, grazie a questo espediente, a scavare agevolmente nella psicologia dei personaggi mettendo a nudo le giravolte dei pensieri: i sentimenti, le contraddizioni, i dubbi. L’autore tratta temi come l’abuso del potere e il modo giusto di resistere a esso. Non aveva pretese artistiche, in compenso conosceva benissimo i suoi potenziali lettori e non esagero a definire “Pamela” come la prima “telenovela” di ogni tempo. Il libro fu accolto da alcuni come un

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Linda Bertasi vive nella provincia di Ferrara. Appassionata di storia e letteratura, pubblica il suo primo romanzo “Destino di un amore” nel 2010 a cui fa seguito “ Il rifugio” nel 2011 che le è valso il secondo premio al XXIII premio letterario Valle Senio 2012. Per conoscerla meglio www.lindabertasi.it


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di Linda Bertasi manuale del comportamento virtuoso e dall’altra ne venne denunciata la malcelata pornografia. Ed è proprio questa ambiguità a renderlo interessante sia per i lettori dell’epoca che per quelli moderni. “Pamela” è la storia di una giovane serva dalla mentalità borghese, decisa a difendere la propria virtù e condizione sociale da un padrone prepotente. Personalmente, ho amato questo personaggio in ogni sua sfaccettatura, questa ragazza disposta a perdere la vita in nome della propria virtù e che, malgrado il carattere spocchioso, arrogante e violento del padrone, finisce con l’innamorarsi del proprio aguzzino. I personaggi sono credibili, dotati di una scorza reale e inseriti talmente abilmente nel romanzo da rasentare la perfezione. Perfezione che si riscontra nella testimonianza di vita quotidiana, di usi e costumi dell’epoca riportati fedelmente e con un’acuta puntigliosità tale da restare nella mente del lettore per anni dalla lettura. Questo è un romanzo da assaporare non solo per il linguaggio utilizzato nelle lettere, ma per la descrizione delle atmosfere tipiche di un bellissimo classico del 1700, un classico inglese. E, non da ultimo, il piacere di assaporare una storia limpida e crudele dove le disgrazie si sommano sul capo dell’innocente perseguitata a ritmo incalzante. Non posso che concludere augurandovi una buona lettura e una piacevole scoperta del mondo di “Pamela”. ●

Sinossi Pamela è una serva quindicenne, una ragazza povera ma virtuosa ed estremamente bella. Lavora per Lady B e, quando questa muore, passa al servizio di suo figlio, Mr B. Il gentiluomo prova una grande attrazione per la ragazza, tenta spesso di sedurla in ogni modo, ma la fanciulla rifiuta ogni volta con indignazione. Riuscirà Pamela a sottrarsi alle continue attenzioni del padrone e a mantenere intatta la propria virtù? E Mr B riuscirà a non lasciarsi scalfire il cuore dalla giovane e rara servetta?

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e c i r t u a A t n i v la e li g r a d n Per no Cosa ti ha portato a scrivere? Come insegnante elementare ho sempre amato scrivere storie divertenti, per facilitare l’apprendimento. Non c’è nulla di più bello della risata dei bimbi. Il tutto senza alcuna velleità letteraria e non avrei mai immaginato di scrivere davvero qualcosa da pubblicare. Soprattutto questo libro, in cui il sorriso, ove compare, ha un sapore molto amaro. Quando hai deciso di scrivere il tuo primo libro? L’11 febbraio 2009 mia figlia Giulia è stata uccisa dal marito. La vicenda, già tragica in sé, ha dato avvio al doloroso calvario processuale, la peggiore delle violenze “legalizzate”, dove la verità è stata manipolata, l’immagine della vittima calpestata e deturpata per renderla in qualche modo responsabile del male subito. Un giudizio chiaramente discriminante, dove l’essere donna diventa una “colpa”. La morte, per quanto assurda e orrenda, si è costretti ad accettarla. L’ingiustizia no, è doveroso denunciarla, combatterla, portando allo scoperto le scorrettezze, le distorsioni culturali che l’hanno generata. Da qui l’input a scrivere questo mio primo libro. Per Giulia, per restituire alla memoria il suo sorriso pulito, ma anche per sensibilizzare le coscienze verso il problema urgente della violenza contro la donna.

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È stato facile trovare un Editore, ti sei affidata a un agente letterario? L’incontro con l’Editore è stato casuale e mediato da un’amica, già autrice e vittima di stalking. È stato veramente molto facile interloquire con il Ciliegio, che ha dimostrato da subito molta sensibilità per il tema affrontato e, in un clima di grande familiarità, ha supportato la mia inesperienza, accompagnandomi passo passo fino alla pubblicazione. Come ti descriveresti? Sono una persona semplice, ma determinata nel portare a termine gli impegni assunti. Piuttosto schiva e riservata, ho sempre evitato ruoli di primo piano. La vicenda che ha colpito la nostra famiglia mi ha indotto a uscire dall’ombra rassicurante dell’anonimato, per combattere una battaglia che va oltre la dimensione del personale. Vivi per… Ora io vivo “per non dargliela vinta” all’ingiustizia e alla violenza, vivo per il sogno di una società dove il rispetto dell’altro sia alla base dei rapporti interpersonali. Perché dovrei acquistare la tua opera? Il mio libro innanzitutto appaga la curiosità un po’ morbosa per il fattaccio di cronaca, dove agli ingredienti del giallo si aggiunge lo sguardo indiscreto nell’intimità del rapporto di coppia. Ma poi


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Giovanna Ferrari

Giovanna Ferrari è nata a Modena nel 1948. Conseguito il diploma magistrale, ha svolto la professione di insegnante per trentasei anni. Sposata con Giuliano dal 1970, ha dedicato la propria esistenza soprattutto alla famiglia e alla scuola. Una vita semplice, ma serena, il dono di due figlie: Elena e Giulia, la gioia di vederle crescere, la loro laurea, il loro matrimonio, i primi nipotini. Dal 2006 è in pensione per “fare la nonna”.

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Giovanna Ferrari

Autrice

il racconto, spesso ironico e sferzante, cattura e trascina il lettore anche all’interno dei retroscena processuali, generalmente inaccessibili al grande pubblico, mettendo a nudo la violenza agita in sede istituzionale contro la donna, sul cui background culturale si è invitati a riflettere. La lettura non lascia indifferenti: coinvolge emotivamente, suscitando forti sentimenti di orrore e di sdegno. ♥

Recensioni

Per non dargliela vinta Questo libro è un ricordo oggettivo della figura e della personalità della giovane donna brutalmente uccisa e ulteriormente “brutalizzata” dalle infamanti distorsioni della sua immagine, operata, a scopi difensivi, dal suo assassino. È, inoltre, una rigorosa ricostruzione, in base agli atti processuali, del delitto e del conseguente procedimento giudiziario, da cui esce una chiara denuncia contro la “violenza” operata dalla “giustizia” ai danni della vittima e più in generale della donna.

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Un libro per raccontare la vera storia della figlia, infangata, stigmatizzata e resa causa prima del proprio omicidio da perizie psichiatriche, confessioni del marito, verbali dei processi. È la forza di questa donna che ci regala un libro scritto con una lucidità e una chiarezza tali da porre l’attenzione dei media sul caso della figlia. Per non dargliela vinta, edito da Il Ciliegio, è la ricostruzione di quella notte e di tutta l’oscurità che si è gettata sul nome di Giulia. Giulia Marlo Paganelli Blog “Il rasoio”

Titolo: Per non dargliela vinta – scena e retroscena di un uxoricidio Autore: Giovanna Ferrari Editore: Il Ciliegio Anno di pubblicazione: 2012 - Pagine: 369 ISBN (del cartaceo): 9788897783305 - ISBN (eBook): 9788897783657 Prezzo di copertina: € 19,00 - Prezzo di copertina (eBook): € 10,99 Pagina Facebook: http://www.facebook.com/PerNonDarglielaVinta Leggi l’estratto su Book Extracts: http://www.bookextracts.it/details_book.php?id=986


Estratto dal libro: La notte dell’omicidio Tutto ha inizio con lo squillo inaspettato del telefono che fa balzare dal letto nell’agitazione confusa del risveglio improvviso. Sono le 23 e 15 dell’11 febbraio 2009. Per i coniugi Galiotto è già notte. La corsa all’apparecchio telefonico, lo scambio concitato di battute con la voce che tradisce un crescendo di alterazione e di ansia. Il cuore batte come un martello impazzito. È Marco, il genero. Chiede di Giulia, se è lì con i genitori. E perché mai dovrebbe esserci? Non è a casa, non è rientrata. Ma sono da poco passate le 23, è ancora presto per preoccuparsi! Marco però insiste: verso le 20 hanno litigato per telefono – dice. Lui è appena rientrato e ha trovato uno “strano biglietto” lasciato dalla moglie. Che non risponde ai suoi messaggi. Non è tranquillo. «Magari è il caso che veniate qui.» Difficile raccogliere le idee, la testa sembra un alveare in fermento, il panico attanaglia la gola e soffoca il respiro. Che sta succedendo? Tranquilli del tutto non erano certamente i Galiotto riguardo la figlia, che, solo un paio di settimane prima, s’era rifugiata da loro con una piccola borsa in mano. «Marco non mi vuole più» aveva esordito, confidando poi tra le lacrime tutta la sua sofferenza. Un fulmine a ciel sereno! Negli ultimi tempi il matrimonio con Marco, contratto solo tre anni prima e che sembrava perfetto e felice, stava attraversando un momento difficile, perché il marito non l’amava più e voleva sospendere la ricerca di quel primo figlio che invece lei tanto desiderava.

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e r o t a t t e p s e io com Lo sguardo obliquo di Robert Doisneau Il mondo che cercavo di mostrare era quello in cui mi sarei trovato bene abitato da persone cordiali e colmo della tenerezza che bramo. Le mie foto costituivano una prova della possibile esistenza di quel mondo (R. Doisneau)

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ella, completa, ottimamente allestita e decisamente godibile è la retrospettiva su Robert Doisneau, Paris en liberté, inaugurata il 1 Febbraio 2013 presso lo Spazio Oberdan (Viale Vittorio Veneto, 2). La mostra giunge a Milano, dopo essere stata presentata a Parigi all’Hotel de Ville, al Mitsukoshi di Tokyo, all’Isetan Museum di Kyoto e al Palazzo delle Esposizioni di Roma. Un lungo tour, e molto apprezzato, che vede esposti oltre 200 scatti in bianco e nero dal 1935 al 1991 di uno dei più interessanti interpreti fotografici della realtà parigina del Novecento. Per poco più di due mesi, lo Spazio Oberdan darà volto alla splendida Ville Lumière, o meglio allo sguardo che della cosmopolita, romantica, decadente Parigi diede un delicatissimo fotografo. Una Parigi fatta di luoghi intimi e di bistrot, di musei e di strade, di statue e di parchi. Di volti, soprattutto. Volti differenti, sguardi intensi e accattivanti. Indipendentemente che si tratti di stilisti famosi o di clochard, di artisti all’opera o di anziani che attendono alle loro faccende quotidiane, Doisneau riprende la vita nella sua quotidianità, ritraendo l’essere umano che, con naturalezza, agisce nell’ambiente che gli appartiene e che lo rappresenta. Il percorso espositivo non è organizzato cronologicamente, ma per aree tematiche, lontane tra loro e tutte ugualmente interessanti. Affianco a fotografie assai famose quali Il bacio all’Hotel De Ville - istantanee ma non necessariamente spontanee - la retrospettiva propone anche scatti immediati, popolati da soggetti che non sanno di essere nel mirino –attento, scrutatore, anche a tratti impertinente – dell’obiettivo fotografico. Queste sono le serie che meglio danno voce all’esigenza di Doisneau di fermare il tempo, esigenza che lo porta ad applicare alla fotografia la tecnica della “pesca alla lenza”: davanti ad una trappola fotografica, una sorta di esca, egli rimaneva immobile, nascosto ad aspettare e a scattare in serie. I tipi umani ritratti colpiscono, allora,

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Robert Doisneau. Paris en liberté Dove: Spazio Oberdan Viale Vittorio Veneto 2, Milano Quando: fino al 5 maggio 2013i Per Info: www.doisneaumilano.it

Non mi sono mai chiesto perché scattassi delle foto. In realtà Clandestini la mia è una battaglia Amori disperata contro l’idea che Autore: Italo Ghirigato siamo tutti destinati a scomEditore: Sovera Edizioni parire. Sono deciso Pubblicazione: 2011ad impedire al8866520055 tempo di scorrere. È ISBN: pura follia (id.) ISBN 13: 9788866520054 Pagine: 144 € 12,00 per l’estrema naturalezza e affascinano proprio per la loro prosaicità. Lo spettatore sorride davanti ai volti dei visitatori del Louvre che rimirano la Gioconda (1945) o dei passanti che guardano all’interno di un negozio dove, in vetrina, è esposto un nudo accattivante (Boutique de Romi, 1948). Ma Parigi è anche la città delle celebrità e della moda. Non mancano allora ritratti di Picasso che personalizza una copertina di “Vogue”, Juliette Binoche che passeggia sulle rive della Senna, un’infinità di immagini riflesse di Coco Chanel. Un percorso molto bello, insomma, godibile anche da chi non è un esperto di fotografia. Proprio perché l’atmosfera è romanticamente decadente, le immagini bellissime e perché le meraviglie della vita quotidiana sono emozionanti. Nessun regista cinematografico sarebbe capace di comunicare l’inatteso che si incontra per le strade (R. Doisneau). ●

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Fatti leggere! Un voto tutto social per il concorso!

Nei Libri con Medeo, il primo concorso per tutti gli amanti della lettura. Leggete e votate le opere che preferite. Solo gli autori pi첫 votati arriveranno in finale e potranno essere pubblicati. I vincitori saranno pubblicati gratuitamente da Diamond Editrice.

Le votazioni saranno aperte dal 15 aprile 2013. Regolamento sul sito www.medeo.it Con il patrocinio di

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l’angolo della poesia La finta unità d’Italia Sono passati 150 anni e l’Italia ancora non è unita: divisa in Nord, Sud e Centro si odiano a vicenda, parole pesanti contro l’altra metà: tu sei terrone, tu sei polentone… ma che vuol dire? Io sono italiana, non c’è differenza tra nord e sud... se l’Italia è unita… c’è un motivo! Anni di lotta per arrivare a cosa? Oh mio caro Garibaldi, ritorna per portar l’unità! Italia divisa, presa in giro dagli stessi italiani… è questa l’unità per cui abbiamo lottato per anni?

Paola Concilio Paola Concilio nasce a Mercato San Severino, in provincia di Salerno, il 10-10-1994. Da poco partecipa a concorsi letterari, vincendo già vari premi e pubblicazioni. Ha ricevuto i complimenti da parte di artisti come Mogol e Carotenuto. Oltre che alla poesia si dedica anche al giornalismo.

Link Facebook: http://www.facebook.com/ascuolaconportamento Per acquistarlo: http://www.amazon.it/A-scuola-con-portamento-

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Non solo vecchie pietre IL GIARDINO DELL’EDEN

La domesticazione di piante consisteva nella coltivazione delle varietà selvatiche di poche specie di cereali e legumi (orticoltura). La domesticazione di animali, nel pascolo chiuso di caprini e ovini e nel proto-allevamento di suini e bovini. Per la prima volta nella sua storia, l’Uomo poteva produrre da sé il cibo che gli occorreva, non solo per l’oggi, ma anche per il domani; e inserirsi nei meccanismi di selezione naturale per favorire la riproduzione di determinate specie. Intanto si formavano comunità di villaggio. Tutto questo determinava una “umanizzazione” del paesaggio, a causa della moltiplicazione degli insediamenti stabili e del taglio degli alberi e della vegetazione di sottobosco, diretto allo sgombero di suoli fertili da mettere a coltura e allo sfruttamento del legname per gli usi artigianali ed edilizi. Contemporaneamente una ventata di novità investiva anche altri settori della vita mateArke Tabriz riale delle popolazioni, con il passaggio dalla banda alla tribù, la divisione e poi la specializzazione del lavoro, l’accumulazione dei beni da parte della classe dominante, l’evoluzione della coscienza, la rivoluzione dei simboli, l’esplosione dell’arte. Questo processo è noto fra gli studiosi come Trasformazione Neolitica, o anche Neolitizzazione, ed è considerato come la prima, grande “rivoluzione” dell’Uomo. Non si verificò solo una volta, ma più volte, in aree geografiche diverse. Ogni volta le idee ed esperienze agricole si diffusero dalla zona d’origine in zone via via adiacenti, in relazione ai movimenti di popolazione, o talvolta indipendentemente, grazie al veicolo rappresentato dallo scambio di prodotti agricoli, materie prime e manufatti. Ovunque i coloni formavano comunità sedentarie e agricole, e sorgevano villaggi. Quanti furono i “focolai di neolitizzazione”? Nessuno può dirlo. Gli archeologi ne avevano già individuati cinque o sei - nel Vicino

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Natale Barca Natale Barca è uno scrittore e saggista che ha al suo attivo un significativo numero di testi che trattano di storia e civiltà dei popoli antichi. Il suo campo di indagine si estende dall’Europa mediterranea al Sahara orientale e all’Asia Occidentale, in un arco di tempo che abbraccia dalla preistoria alla storia antica (www.natalebarca.it). blog: http://natalebarca.blogspot.it

Oriente, nella regione alluvionale del Nilo, nella Valle dell’Indo, nel bacino dell’Hoang Ho, nell’America centrale, nel versante occidentale del Sud America - quando ne è stato ravvisato un altro, nel sud del Deserto Occidentale egiziano. Il focolaio più antico sembra essere quello che si “accese” fra il IX e l’VIII millennio a.C. nella fascia pedemontana che si estende a semicerchio dalla Valle del Giordano verso nord, al Bacino di Damasco (Corridoio Levantino), al Tauro sud-orientale (colline pedemontane del Tauro e alte valli del Tigri e dell’Eufrate) e ai Monti Zagros. Quella regione fisica, che abbraccia Israele, il Libano, la Siria e l’Iraq, è oggi chiamata Mezzaluna Fertile per la sua forma arcuata e per l’attitudine agricola dei suoi suoli. Secondo l’archeologo britannico David Rohl, la “culla del Neolitico” potrebbe doversi cercare più a nord della Mezzaluna Fertile, in particolare nella provincia iraniana dell’Azerbaijan, dove andrebbe collocato anche il biblico Giardino dell’Eden, dove Jahvé, dio di Israele, fece nascere Adamo ed Eva (Genesi 2, 8; 3, 24). “Nell’Eden - si legge in Gen. 2, 10 - ha origine un fiume, che irriga tutto il giardino e si divide in altri quattro fiumi: il nome del primo è Pishon, ed è quello che circonda tutto il Paese di Havilah, dove è l’oro, e l’oro di quel paese è buono, là si trova pure la resina profumata e la pietra “Shoham”; il nome del secondo è Gihon ed è quello che circon-

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di Natale Barca

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Non solo vecchie pietre

da tutto il paese di Cush; il nome del terzo fiume è Hiddekel, ed è quello che scorre a Oriente di Assur; il quarto fiume è il Perath”. Un connazionale di Rohl, Reginald A. Walker, ha identificato i fiumi dell’Eden con il Kezel Uizhun, l’Aras/Araxes, il Tigri e l’Eufrate. Tutti e quattro questi fiumi hanno le sorgenti nella regione che abbraccia il Lago Van e il Lago Urmia. Secondo Walker, il biblico Eden sarebbe perciò la regione montuosa che si estende tra la Turchia sudorientale e l’Iran occidentale, a est delle sorgenti del Tigri e dell’Eufrate, a sud del Monte Ararat e tra i laghi Van e Urmia. Il Giardino dell’Eden, in particolare, andrebbe situato nella valle dell’Ajì Cha’ì. Insomma il fiume ancestrale visto scorrere da Adamo ed Eva nel Paradiso Terrestre sarebbe l’Ajì Cha’ì. Quella valle si trova a 1.400 m s.l.m., è circondata su tre lati da alte montagne dalle cime innevate, e confina sul Catal Huyuk - vista quarto lato con l’Urmia. Al centro di essa sorge Tabriz, seconda città dell’Iran, importante centro manifatturiero e commerciale, famoso per i suoi prodotti tessili, inclusi i tappeti, e le sue produzioni alimentari, che comprendono anche il latte e il miele. A nord di Tabriz, oltre il Kusheh Dagh, c’è la Repubblica dell’Azerbaijan, la biblica Terra di Cush. A est, oltre i monti Sahand Bazgush, la provincia iraniana di Anguran, la biblica Terra di Havilah. La piana di Tabriz è molto fertile e densa di frutteti. Alcune sue parti sono paesaggisticamente molto belle. Un tempo, quando il clima era più caldo e più umido, e una fitta foresta ammantava i rilievi e il fondovalle, doveva essere un vero paradiso. ●

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Valle del Giordano

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Consigliato da Luigi Durand de la Penn: l’eroe dimenticato

La storia è fatta di uomini e di donne, di volti che rimangono impressi indelebilmente nell’immaginario comune e di visi che, al contrario, rimangono nascosti, celati dalle nebbie confuse degli anni che hanno contraddistinto alcuni fra i più intricati e sanguinosi capitoli della storia d’Italia. Uomini che, anche se in maniera più discreta, hanno lasciato il segno, hanno contribuito a farci conoscere il mondo come lo conosciamo ora, protagonisti involontari di eventi che, probabilmente, avrebbero assunto ben altra piega senza il loro intervento. Uno di questi è Luigi Durand de la Penn, medaglia d’oro al valor militare, il cui coraggio è al centro del romanzo “Un eroe italiano” di Antonella Colonna Vilasi. Scrive lo psichiatra Alessandro Meluzzi nella prefazione al libro: “Nella tragica guerra italiana del ‘40-’45, molti eroi sono finiti nell’oblio proprio perché la storia ufficiale viene scritta dai vincitori. Ma questo nulla toglie alla dimensione umana della loro singolarità e del loro incontestabile eroismo”. Un’avvincente spy story caratterizzata dall’inequivocabile stile, semplice e lineare, dell’autrice che, pagina dopo pagina, riesce ad unire realtà storica e immaginazione, menzogna e profonda dedizione per la propria Patria. Ed è proprio

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La Bottega Editoriale Un’Agenzia letteraria che offre servizi per l’editoria, la comunicazione e il giornalismo. Supporta gli autori per approdare alla pubblicazione (attraverso la valutazione degli inediti, l’editing, la rappresentanza presso gli editori, ecc.) e alla sua successiva diffusione (attraverso il marketing editoriale: promozione stampa, organizzazioni di eventi letterari, ecc.). Collabora, inoltre, con le case editrici nell’affrontare i serrati ritmi del mercato editoriale. È anche editore di due riviste on-line: Bottega Scriptamanent e Direfarescrivere, mensili dedicati a recensioni librarie, articoli e approfondimenti culturali e di attualità. In Un libro da raccontare diamo spazio ai migliori libri scelti per Io come autore. Il direttore di “La Bottega Editoriale” è il giornalista e saggista Fulvio Mazza.


questo amore per la Bandiera il sentimento che spinge, all’inizio del 1935, nel pieno fermento della guerra d’Etiopia e delle azioni dell’intelligence italiana, il cadetto dell’Accademia navale di Livorno, Durand de la Penn, ad accettare di svolgere una delicata missione diplomatica volta a indurre la Gran Bretagna a porre fine ai suoi piani di contrasto alle azioni militari italiane nel Corno d’Africa. Per garantire il buon esito dell’incarico, Luigi imbastisce un pericoloso gioco di seduzione e inganno con le figlie di due funzionari dell’Ambasciata inglese a Roma, unica via percorribile per avere accesso ai documenti segreti contenuti nella cassaforte. Uscito vincitore da questa esperienza, Durand de la Penn, viene promosso sottotenente di vascello e prende parte alla spedizione d’assalto contro la base britannica ad Alessandria d’Egitto: una missione pericolosa che egli affronta, con coraggio ed eroismo, salvando molte vite. Tutte azioni che gli vengono, successivamente, riconosciute e ufficialmente premiate.

Titolo: Un eroe italiano Autore: Antonella Colonna Vilasi Editore: Neftasia Anno di pubblicazione: 2012 Pagine: 100 Isbn cartaceo: 9788860381835 Prezzo di copertina: € 13,00

Grazie alla bravura dell’autrice e al suo desiderio di non dimenticare il nostro passato, i riflettori della storia possono illuminare le imprese di quegli eroi che troppo a lungo hanno giaciuto nell’ombra. Cinzia Ceriani

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! e s o r e l e i r Annusa i lib LA NAVE DI LIBRI Civitavecchia - Barcellona Dal 20 al 25 aprile 2013

Torna “Una nave di Libri per Barcellona”, organizzata dalla testata “Leggere: tutti” a bordo della flotta Grimaldi Lines. Come ogni anno, l’iniziativa celebrerà sia la Giornata Mondiale del Libro sia la ricorrenza di San Giorgio, festeggiata a Barcellona con l’allestimento di centinaia di bancarelle dove acquistare libri e rose rosse per il tradizionale scambio di doni tra uomini e donne. A bordo, durante la navigazione tra Civitavecchia e la capitale catalana, è previsto un ricco programma di letture, incontri e dibattiti: tra gli altri saranno presenti gli scrittori Carmine Abate, vincitore del Premio Campiello, Massimo Carlotto, Maurizio De Giovanni e Franco Matteucci. Verrà dato ampio spazio anche al teatro, con gli spettacoli ideati da Ennio Coltorti per celebrare Luigi Pirandello e George Byron, e alla gastronomia, con gli chef siciliani che presenteranno alcune innovative ricette di cous cous presso il ristorante della nave. A terra, i partecipanti avranno a disposizione tre giornate da dedicare alla scoperta di Barcellona, particolarmente animata in occasione della festa di San Giorgio. Per informazioni: www.leggeretutti.it

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i vostri 5 sensi 69 Guarda il festival! B.A. Film Festival Busto Arsizio (MI) Dal 13 al 20 aprile 2013 Agenda ricca di appuntamenti per l’undicesima edizione del festival: dai concorsi di film inediti ai concorsi di sceneggiatura, dai laboratori ai seminari riservati agli studenti; e poi i concerti, le mostre e le rassegne dedicate ai grandi maestri del cinema, gli incontri con gli ospiti nello Spazio Festival e durante il Dopofestival. In Piazza San Giovanni sarà allestito lo Spazio Festival, ma la manifestazione e tutti gli eventi correlati coinvolgeranno i cinema e altri spazi espositivi di Busto Arsizio e delle città limitrofe. Il B.A. Film Festival è una manifestazione cinematografica nata nel 2003 con lo scopo di valorizzare le produzioni italiane di qualità e di diffondere la cultura cinematografica attraverso proiezioni e laboratori per gli studenti e l’incontro ravvicinato tra grandi personalità del cinema e il pubblico. In pochi anni il festival è riuscito a diventare una realtà concreta nel panorama nazionale, proponendo un fitto calendario di appuntamenti, momenti di festa, e un’ampia scelta di eventi. Per informazioni: www.baff.it

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! n o t w e N o r e v l i a r o p a s As

Helmut Newton. White Women / Sleepless Nights / Big Nudes Palazzo delle Esposizioni - ROMA Fino al 21 luglio 2013 Le fotografie selezionate da Newton stesso e da lui pubblicate nei suoi primi tre libri, White Women, Sleepless Nights, Big Nudes, divenuti leggendari sono state riunite in una mostra, che raccoglie la donazione delle opere fatte da Newton stesso al Preussischer Kulturbesitz della capitale tedesca. Le immagini raccontano una storia diversa e più segreta riferita all’opera del grande fotografo rispetto a quella più diffusa. Se infatti l’opera di Newton è sempre stata ampiamente pubblicata, e con grande successo, sulle più importanti riviste di moda, non necessariamente la selezione degli scatti, compiuta dalle redazioni, era finalizzata a esprimere in modo compiuto anche il mondo spirituale e artistico dell’artista che le aveva realizzate. Nelle immagini di questa mostra invece, è il fotografo stesso che definisce com’è e qual è la storia che vuole raccontare al suo pubblico. Infatti, l’occhio di Newton ha la capacità di scandagliare una realtà che, dietro alla suprema eleganza delle immagini, consente di intravedere un’ambiguità di fondo di cui erotismo e morte non sono che due aspetti della stessa ricerca di verità che si estende al di là di ogni convenzione.

Per informazioni: www.palazzoesposizioni.it/categorie/mostrahelmut-newton

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i vostri 5 sensi 69 ! à t t i c a l a c c To FUORISALONE Milano Dal 9 al 14 aprile 2013 Fuorisalone è il termine usato per definire l’insieme di eventi che durante la settimana del Salone del Mobile animano l’intera città di Milano. Non è una Fiera, ma un evento spontaneo dove le aziende decidono spontaneamente e liberamente di partecipare realizzando un evento in una location in città. Ogni giorno e ogni notte centinaia di eventi invaderanno le strade e i luoghi di Milano: dal Brera Design District alla zona Tortona, dai chiostri dell’Università Statale ai Magazzini di Porta Genova. Nessun angolo escluso.

Per informazioni: www.fuorisalone.it

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I nostri eventi! 69 ! ia r o t i d ’e ll e d à t i v o n le a t l o c As FIERA DEL LIBRO DELLA ROMAGNA Palazzo del Capitano Cesena Sabato 13 e domenica 14 aprile 2013 Historica edizioni, in collaborazione con il sito internet per gli amanti della lettura e della scrittura Scrivendo Volo, organizza la prima edizione della “Fiera del libro della Romagna”, un evento organizzato con il patrocinio del Comune di Cesena. Parteciperanno una trentina di editori locali e nazionali indipendenti, selezionati con cura, che esporranno e metteranno in vendita i loro libri. Durante la fiera saranno organizzate presentazioni, eventi, reading in cui verranno presentati i migliori libri pubblicati dagli editori presenti e non solo. Per informazioni: www.fieralibroromagna.it

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Se non altro Medeo considera il mio racconto COINVOLGENTE!!!

Disegno di Eleonora Gramigna Io come Autore

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Io Come Autore È una rivista di Ebookservice Srl Redazione-Amministrazione Direttore Responsabile: Giorgio Ginelli Responsabile Approfondimenti: Daniela Villa Grafica: Daniele Vimborsati Art Director: L@simo Via Po, 44 - 20010 Pregnana Milanese Tel. 02/93590424 - Fax 02/93595614 redazione@iocome.it Ufficio Pubblicità: Tel 02/93590424 - Fax 02/93595614 commerciale@iocome.it Si ringrazia per la collaborazione: Natale Barca Linda Bertasi Cinzia Ceriani Paola Concilio Giovanna Ferrari Elena Fiume Giorgio Ginelli Eleonora Gramigna Alessio Santacroce Giovanna Vannini

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