Io Come Autore 48

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è tutto un fiorir d’amor…. e… ● Il viaggio immenso dell’amor rada ● ….anche se a volte sbaglia st

In copertina, foto di

Mauro MAttarelli Anno 2 N. 48 / aprile 2012 - Periodico settimanale - Editore e Proprietario: eBookservice srl C.F./P.I. : 07193470965-REA: MI-1942227. Iscr. Tribunale di Milano n. 324 del 10.6.2011.


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MAURO MATTARELLI Artista Contemporaneo. Ho iniziato a fotografare qualunque cosa diversi anni fa poi, per fortuna, ho aggiustato un po’ il tiro. L’approccio al ritocco digitale è un’esperienza più recente e ha preso il sopravvento quando giocando con due immagini, se n’è creata una terza che alla prima impressione mi ha lasciato senza fiato, muto, stupito. Ho iniziato a “creare” immagini tagliando, aggiungendo, sovrapponendo, ricolorando, ricreando. L’immagine predominante è quella che detta l’emozione e l’immagine di contorno è quella che la rafforza. Il risultato è sempre quello: mi stupisco davanti all’immagine nuova che senza tutti quei trucchi non avrebbe avuto modo di esistere. Quello che mi auguro è che anche solo una minima parte delle emozioni che provo davanti alle mie “creature” possa arrivare a chi le guarda, anche solo per una volta, anche solo per poco tempo. Questo sarebbe bello: sapere cosa pensa e cosa prova chi guarda la fotografia in quell’ istante. Se è quello che provo io, mi lascerebbe davvero stupito. www.mauromattarelli.carbonmade.com

❥ Not a skeleton

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Mauro Mattarelli

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sommario

Federica Farini |

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autori

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Anche l’amore a volte sbaglia strada Valentina Trenta |

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Il viaggio immenso dell’amore

rubriche

Pennellate di Parole |

di Giovanna Vannini

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L’angolo della poesia |

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Blogger per passione |

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Letture in semibreve |

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di Rossana de Grisantis di Rossana Lombardi

di Laura e Paola Caponetti Non solo pietre |

di Natale Barca

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Penne e tulipani |

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di Giuseppe Raudino Graphic Novel! |

di Giorgio Ginelli Eventi |

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Eventi per i vostri cinque sensi


editoriale Tutti noi dobbiamo fare i conti con il vero tiranno della nostra vita, il tempo. Ci sono giorni che non basterebbero 30 ore per contenere tutto. Altri che, al solo pensiero di quante cose devi fare, sei già stanco. Ci sono ore che passano senza accorgertene, in cui avresti dovuto, o potuto, fare molto altro... Ci sono invece minuti che non passano mai. Che scorrono nelle loro frazioni infinitesimali in un modo che sembra così diverso, da quando volano via. Sembra lo facciano riflettendo più volte, sul fatto che anche loro, questi istanti, non torneranno più indietro. Arriveranno altri attimi, altri minuti, lenti o veloci. Conterranno quelle promesse di nuove felicità che non bastano mai a rendere la nostra vita rotondamente soddisfatta. Le conterranno tutte, dipenderanno da come vivremo altri attimi, immediatamente precedenti, per permettere loro di svelarsi o meno. Saranno questi attimi che fisseremo nel nostro cuore, nella nostra mente, tra le righe. In un modo del tutto unico. Buona lettura a voi! Sabrina Carrozza

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Autrice

e h c l a u Q e r o m a ’ L Anche a d a r t S a i l g a b S a t Vol F

ederica Farini, nata a Milano nel 1977. Quel doppio sette le ha sempre portato fortuna. Dopo il liceo linguistico è approdata alla Facoltà di Scienze dell’Educazione, approfondendo materie umanistiche come Sociologia e Psicologia. Dal 2002 all’anno 2004 si è trasferita alle Isole Baleari. Attualmente lavora per una banca d’affari straniera e collabora con portali e riviste di attualità, curando con passione alcune rubriche di moda e oroscopo. L’astrologia e la scrittura rappresentano i suoi hobby, nella speranza un giorno di essere ricordata per ciò che ha scritto. Scrive per vocazione e non solo per passione. Perché i suoi pensieri possano trasformarsi in conforto, sorrisi, lacrime. Emozioni da generare come un effetto farfalla in anime a lei sconosciute. Giudica il potere della scrittura simile a quello di una pozione magica, capace di collegare e avvicinare le persone attraverso i sottili grovigli dei sentimenti migliori. Le parole hanno un cuore grande e possono diventare un messaggio di speranza per chiunque sia in grado di accoglierlo e farlo proprio. Questo è anche il motivo per cui ogni lettore dovrebbe abbandonar-

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si alle pagine del primo romanzo di Federica “Anche l’amore qualche volta sbaglia strada”. La storia ha preso vita da un sogno. Pubblicare non è stato difficile: dopo un’attenta selezione delle case editrici abbordabili è riuscita ad “attraccare” presso Nefatsia, editore piccolo ma distribuito. L’ironia e l’autoironia sono le caratteristiche che maggiormente la contraddistinguono, e alla domanda enuncia gli aggettivi che ti rappresentano, non ha dubbi nella risposta: solare, affidabile,


“Tanti ti cercano, spiazzati da una luce senza futuro. Altri si allungano, vorrebbero tenerti nel loro buio. Ti brucerai, piccola stella senza cielo. Ti mostrerai, ci incanteremo mentre scoppi in volo. Ti scioglierai, dietro a una scia un soffio, un velo. Ti staccherai, perché ti tiene su soltanto un filo, sai”.

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Federica Farini

mezzo al bosco, saprà ritrovare la sua via, la propria dimensione, quasi per magia e proprio nel momento di maggiore disperazione. Come il sorriso di un bizzarro Stregatto ci può condurre fuori da quella selva oscura, così un evento inaspettato può riportarci sulla strada della felicità, quando meno sembra possibile.

estroversa, allegra, sincera, passionale.

Serendipity è la filosofia del romanzo di Federica Farini, che partendo da tonalità rosa, è capace di trasfigurarsi nei mille colori dell’arcobaleno, accattivando l’attenzione di lettori di ogni genere ed età. Proprio perchè la vita, come l’amore, è un viaggio che non ha mai fine e ci porterà sempre e per sempre a scoprire infinite possibilità.

“Io mi so dar ottimi consigli, ma poi seguirli mai non so. E per questo nei pasticci spesso son.” Come la famosa Alice del Paese delle Meraviglie, che ha imboccato il suo tragitto senza alcuna esitazione (ma senza pensare che poi tutto si paga un dì), anche Valentina si ritrova improvvisamente persa, in una dimensione di vita che non le appartiene. Ma è proprio su quella stessa strada che Valentina (diventata Stella), seduta come Alice in

Spesso sono proprio i percorsi secondari e più tortuosi ad insegnarci che tutto può (sempre ed ancora) accadere. Perchè anche l’amore qualche volta può sbagliare (strada). La Storia Infinita è il suo film guida. Metafora dell’essere umano come figura del guerriero-bambino Atreyu, eroe inconsapevole della sua immensa forza chiamata coraggio. Piccola stella senza cielo, come canta Luciano Ligabue, le fa ricordare di sè… ●

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Autrice Federica Farini

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a storia delicatamente accattivante è quella di Valentina, eroina metropolitana, né eterea né perfetta, che cade nel fango e si sporca, perdendo la rotta del cuore nel momento in cui si ritrova ad entrare a pieni voti nella vita di adulta. L’icona della “principessa graziosa e felice” viene traslata nella contemporaneità e depredata dell’amore: Valentina si trasforma in Stella, affermata escort. La sua vita le sfuggirà di mano, fino a perdersi completamente. La redenzione sarà un inaspettato regalo del destino. ●

Anche l’Amore qualche volta sbaglia strada Autore: Federica Farini Editore: Neftasia ISBN: 978-88-6038-125-5 Euro: 17,00 Pagine: 224

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pennellate di parole Viaggio a Marsiglia… Gli ultimi ritocchi, e Laurentine governante giovane, si sarebbe deliziata gli occhi con l’immagine di quella tavola da lei apparecchiata con tanta amorevole cura. Fernard il giardiniere, le aveva raccolto un mazzo di fioriture variegate, intramezzate da un solo tralcio verde, giusto per mettere in risalto le varie screziature dei bianchi che lo componevano. Una scelta sobria ed elegante, che non rubava la scena ai colori delle pietanze in arrivo. Nell’immensa cucina al piano inferiore, il cuoco Marcel si asciugava soddisfatto le mani sul grembiale, mentre un sorriso sornione e compiaciuto faceva capolino da sotto i lunghi baffi arricciati all’insù. Sul tavolo di marmo grigio in mezzo alla cucina, erano esposti i frutti della sua maestria; due l’entrées, una soupe de tomates, un tarte d’artichaus avec les pigeons e per dessert…una mousse au chocolat…! Un silenzio ancestrale incorniciava quel momento di contemplazione culinaria. Solo Marcel poté interromperlo con un battimani veloce, quasi intimidatorio, seguito da un: “Vite, vite, s’il vous plait !...” riportando le maestranze alle loro incombenze. Intanto Laurentine, dopo aver controllato che posate a bicchieri fossero alla dovuta distanza dal piatto come il galateo imponeva, si era ritirata in camera sua. Dismessi gli abiti da governante, rinfrescò volto e decolleté nel lavabo di zinco sotto al lucernaio, spazzolò la chioma ramata appena mossa raccogliendola in un morbido chignon, lasciò che l’abito di organza rosa

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Giovanna è nata a Firenze e residente a Montespertoli, dopo una partecipazione ad un antologia, ha intrapreso l’attività di scrittrice e recensore. Qui la conoscerete grazie alla capacità di interpretare a suo modo molti capolavori di varie correnti artistiche.


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pallido dallo scollo generoso, la vestisse, mettendole in risalto il seno formoso e la vita sottile. Abbandonato grembiale e cappello sulla sedia, alla luce dell’ultimo raggio di sole, Marcel si insaponò e strofinò con vigore il fisico asciutto, nel tentativo di togliersi di dosso quegli aromi tanto gradevoli in cucina, quanto nauseanti se mischiati all’effluvi della pelle. Una marsina di gala e una camicia bianca inamidata, lo attendevano appoggiati sul letto. Tra lo stupore e l’invidia del resto della servitù, imprestata dalla realtà a quella sera di sogni, Laurentine

Henri Matisse Il tavolo da pranzo 1896 (olio su tela) Stavros S. Niarchos Collezione privata

e Marcel fecero ingresso nella sala, presero posto alla loro tavola imbandita, e iniziarono… dall’assaggiarsi con gli occhi!… Solo tra un paio di giorni Madame e Monsier Chevalieur padroni di casa, sarebbero rientrati dal loro viaggio a Marsiglia… Giovanna Vannini

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l’angolo della poesia I tuoi volti Mille volti prendon forma sul volto mio per celar malinconia nell’anima mia… le mie danze intrecceranno il tuo cammino ed io più certa per le impervie strade del mondo me ne andrò!

Rossana De Grisantis nasce il 28 Giugno 1969 in un piccolo centro della provincia di Bari, Turi. Cresce in una famiglia in cui saldi sono i valori di sacrificio, onestà e lealtà. Bimba sensibile e ricettiva, assorbe nel bene e nel male ogni sfumatura dell’ambiente in cui vive.

Rossana De Grisantis 12 12


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Blogger per passione

Bambini e animali domestici

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amma mi prendi un cane/ gatto? Questa è una frase che prima o poi tutti i genitori si sentiranno dire dai proprio figli, i bambini, infatti, adorano gli animali e arriverà sicuramente il fatidico momento in cui vorranno un amico a quattro zampe. Questo non è assolutamente un male, anzi, è stato proprio dimostrato che, la presenza di un animale domestico, stimola la crescita affettiva e psicologica dei bambini, in particolare quando si tratta di un gattino o di un cagnolino. Questi animali, infatti, sono in grado di offrire compagnia e affetto ai bambini, creando cosi un legame particolare grazie al quale, il bambino, impara a rapportarsi con un altro essere vivente diverso da sé, riversando così affetto verso qualcuno di diverso dai propri genitori. Avere un amico sempre a disposizione di coccole e gioco fa sentire il bambino importante e amato e lo aiuta nei momenti difficili della sua crescita, come l’arrivo del fratellino, l’inizio della scuola, ecc.. Inoltre imparando ad accudire un cucciolo aumenta il suo senso di responsabilità che gli tornerà utile in altri contesti della vita. Ecco qualche consiglio per una serena convivenza tra “cuccioli”.

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Sono Rossana Lombardi ho 32 anni e sono mamma di tre bambini. Faccio la copywriter per alcuni siti web e ho anche un mio blog personale, in cui racconto le mie giornate di mamma e parlo di prodotti per bambini.

a e r m o m u a Cdi m


Rispetto è molto importante insegnare al bambino che il suo amico a quattro zampe non è un giocattolo ma un essere vivente che come tale va rispettato, starà ai genitori spiegare, per esempio, che non si tirano la coda, le orecchie e che non bisogna fare gesti bruschi che possono far reagire l’animale in malo modo. Un buon rapporto di convivenza si basa proprio sul rispetto reciproco. Igiene La prima regola da seguire è senz’altro quella di tenere gli amici pelosi puliti e curati quindi sono d’obbligo le normali vaccinazioni e le precauzioni contro le pulci, inoltre, bisogna avere cura di pulire la lettiera nel caso del

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Rossana Lombardi

gatto e, nel caso del cane, abituarlo fin da piccolo a fare i propri bisogni fuori. Infine è molto importante pulire spesso gli ambienti dove stanno come le loro cucce. Definire gli spazi è bene fin da subito definire gli spazi tra animali e bambini quindi si dovrà spiegare al bambino che l’amico peloso non può dormire nel suo letto o mangiare dal suo piatto come lui non deve stare nella sua cuccia o disturbarlo mentre mangia. Inoltre, nel caso del gatto e relativa lettiera, bisogna metterla, innanzitutto, in un posto poco accessibile al bambino e comunque spiegare al bambino che lì non deve assolutamente toccare. Con queste semplici regole la convivenza con gli amici a quattro zampe sarà senz’altro più semplice. ❤ Rossana Lombardi

❥ Blog: http://unamammanelweb.blogspot.com

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Autrice l’intervista Cosa ti ha portato a scrivere? Per me scrivere significa trasmettere sul foglio le sensazioni che mi scatena il mondo circostante. Prendo spunto dalla vita quotidiana. Scrivo, praticamente, da sempre. Mi piace inventare storie, creare dei veri e propri personaggi. Finora mi sono sempre cimentata in racconti realistici, quelle situazioni nelle quali chiunque potrebbe riconoscersi. Ma non escludo nessun genere, a priori. Scrivere, per me, è un talento naturale: non avendo mai frequentato corsi di scrittura, mi limito ad informarmi e a leggere molto, piuttosto che formarmi attraverso specializzazioni precise. Posso dire, con certezza, che scrivere è un bisogno quasi fisico, ed impellente, che mi accompagna tutti i giorni. Quando hai deciso di scrivere il tuo primo libro? Circa un anno fa. Quando avevo tempo e, soprattutto, ispirazione mi mettevo davanti al pc, e le dita scivolavano sulla tastiera dando vita a pensieri che stupivano persino me. L’elemento più importante nel mio modo di approcciarmi alla scrittura è il fatto di lasciar fluire quello che mi viene in mente, in maniera quasi incontrollata. Soltanto in un secondo momento, mi dedico al controllo generale dei miei scritti.

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È stato facile trovare un Editore, ti sei affidato ad un agente letterario? Descrivi il tuo percorso per arrivare alla pubblicazione. No, non mi sono rivolta ad un agente letterario. Ho inviato i miei racconti ad una casa editrice, La Caravella, ed ho ricevuto un giudizio positivo ed una proposta letteraria. Diciamo che mi è andata di lusso. Come nascono i tuoi libri? Questa è la mia prima opera, nata comunque di getto, di sensazioni. Ogni tanto mi accingevo a scrivere un racconto, finchè non mi sono trovata di fronte alla cartella, ne l pc, con un numero di racconti abbastanza elevato. Perciò, spinta principalmente dalla curiosità di essere giudicata da qualcuno al di fuori delle mie conoscenze, ho deciso di inviarlo alla casa editrice. Come ti descriveresti? Molto sognatrice, sensibile e acuta osservatrice del mondo circostante.


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Valentina Trenta Il tuo motto personale? Vivi e lascia vivere.. Vivi per… Impegnarmi nelle mie passioni, e godere della soddisfazione che ne deriva, inevitabilmente. Perché acquistare la tua opera? Per sognare, per staccare un po’, per emozionarsi, per commuoversi, per entrare in storie, non troppo distanti da quelle che sentiamo tutti i giorni, che viviamo in prima persona, che ci racconta un’amica. ●

o s n e m m i Il viaggio dell’Amore Racconti come frammenti di vita, dove l’esperienza del vivere si fonde con l’emozione di affermarsi ed essere parte del presente. Dall’omosessualità alla sofferenza, dalla malattia alla malasanità, dalla forza di volontà all’amore ed alla morte. Vita e uomini di tutti i giorni, pronti a non arrendersi. Anno: dicembre 2011 Autrice : Valentina Trenta Editore: La caravella editrice ISBN: 978-88-95402-99-4 Pag.: 126 Prezzo: € 12,00

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Letture in Semibreve ...il giusto mix di parole e musica

di

Laura

Caponetti Dona Flor e i suoi due mariti di Jorge Amado

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ose da fare prima di leggere “Dona Flor e i suoi due mariti”, che, ve lo dico, è uno dei miei libri preferiti: in primo luogo procurarsi un disco di Bossa Nova e/o di Samba, in secondo luogo, prima di prendere il libro in mano, chiudere a chiave la porta della cucina. Una volta fatte queste cose v’immergerete nella lettura più profumata, sensuale e divertente che riuscite ad immaginarvi. Se pensate che stia esagerando e che vi stia dicendo queste cose solo perché adoro Jorge Amado, beh, forse avete ragione, ma giuro, “croce sul cuore”, che non è solo per questo, e adesso vi spiego perché. Prendete Bahia, avete capito no? Bahia, in Brasile. Metteteci il Carnevale. Aggiungete una manciata di cannella. Innaffiate il tutto con abbondante Cachaca, et voilà, ecco gli ingredienti principali di cui è fatto questo libro. State attenti, potreste aver voglia di fare un trenino per casa e i vostri familiari potrebbero prenderla male; oppure di andare

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al supermercato nel quale fate la spesa da dieci anni ed improvvisamente chiedere ai commessi dove si trovi il latte di cocco. Il fatto è che Flor è una giovane donna, bravissima in cucina, sposata con il tipo di uomo dal quale una brava e morigerata donna come lei, dovrebbe star lontana. Vadinho, proprio lui, il grande conduttore del Carnevale, lo spietato donnaiolo, l’amante più focoso di tutta Bahia. Le vicine pettegole un pò invidiano Flor e un pò la compatiscono. Non sanno che Flor è felice così, ma, ahimè, un giorno Vadinho scompare (su questo non aggiungerò altro) e Flor si ritrova improvvisamente sola. Per provvedere a se stessa, dopo lo sgomento iniziale, deciderà di tenere una scuola di cucina proprio lì a casa sua. Così, chiacchierando con le allieve Dona Flor si sentirà meno solo, e, dopo qualche tempo, essendo Flor ancora bella e giovane, le allieve cercheranno di convincerla a rifarsi una vita, proponendole questo o quell’altro. Per Flor tutto ciò è impensabile finchè non verrà catturata dalla mitezza di un farmacista il cui motto è “ogni cosa a suo posto, un posto per ogni cosa”. Il farmacista, distinto signore di mezza età è ciò che ci vuole per Flor, lo pensano tutti e se ne convince lei stessa, tanto da cedere alla timida corte del preciso farmacista; certo, quest’ultimo è ciò che di più lontano e più diverso si possa immaginare rispetto al primo marito. Il suo alito non sa di vino e di tabacco e le notti con lui non sono fatte di amplessi e di passione e Flor comincia a sentire la mancanza di quelle notti intense, tanto da cominciare a vedere il marito per

casa, da parlargli e litigare persino. Perché, anche se morto, Vadinho non è diverso da ciò che era stato da vivo, anzi, adesso è pure geloso, non vuole quel tizio per casa, non fa che ripetere che quell’uomo non può e non deve sostituirlo, così incomincia persino ad infilarsi nel loro letto e a stuzzicare la moglie come ai bei tempi. Flor non può resistergli, in fin dei conti, si ripete, che non sta facendo nulla di male. Così Flor si ritrova coi suoi mariti, con la differenza che uno di loro è morto, sì, morto, anche s e adesso è più presente di prima, adesso, infatti Vadinho è lì tutto per lei e Flor non deve preoccuparsi di andarlo a cercare all’alba perché probabilmente era troppo ubriaco per tornare a casa, e non deve più tribolare per i suoi tradimenti. Adesso Flor ha tutto, la sua scuola di cucina, un marito, serio professionista, da tutti rispettato, e l’altro, quello che nella sua vita porta la gioia, l’allegria e la spensieratezza del Carnevale. Uno provvede a lei in un senso, e l’altro a tutti gli altri sensi. A volte, naturalmente, le capita di confondersi, deve stare attenta a non scambiare i nomi, ma, per il resto le va bene così. Come darle torto. ●

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Letture in Semibreve

...il giusto mix di parole e musica paola 4 quarti

questa settimana consiglia l’ascolto di Maria Gadù, album Maria Gadù, (2009) Autore: Jorge Amado Titolo: Dona Flor e i suoi due mariti Editore: Garzanti Isbn: 881168204-2 Pag.: 528 Prezzo: € 16,00

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Non solo vecchie pietre La bella età del bronzo e il suo sconvolgente epilogo

Nel numero scorso di questa rubrica ho parlato della Gola di Sa-

marià a Creta, un ambiente naturale selvaggio e incontaminato, e un luogo denso di richiami storici e mitologici, percorrendo il quale si ha la sensazione di passare dal mondo reale a un altro mondo, misterioso ed evocativo. A quel racconto avrei voluto aggiungere qualcosa, ma non ho potuto farlo per ragioni di spazio. Adesso ne ho l’opportunità. Il ricordo che ho del cammino di Samarià è strettamente legato alla maturazione di una tappa più avanzata del mio cammino di conoscenza. In precedenza il mio interesse per la storia e la civiltà dei popoli antichi si era concentrato sulla Civiltà Greca. Visitando il Palazzo di Cnosso e quello di Festo, e il Museo Archeologico di Iraklion, tutti a Creta, ho realizzato che il “miracolo greco” andava collocato in un processo di evoluzione culturale che era iniziato molto tempo prima. A Creta, prima dei Greci, quel processo aveva registrato la fioritura di un’altra civiltà, quella dei Minoici, che aveva occupato l’Età del Bronzo e che, con l’arrivo dei Micenei (intorno al 1450 a.C.), si era trasformata in “Minoico-Micenea”. Parlo delCreta:Palazzo di Cnosso la civiltà di una società complessa, piuttosto avanzata tecnologicamente, che aveva una visione del mondo, una filosofia della vita, improntata alla coltivazione del senso estetico e alla gioia di vivere. Non vanno comunque sottaciuti i lati oscuri, documentati dalle tracce di sacrifici umani trovate ad Anemospilià e a Cnosso. La Civiltà di Creta dell’Età del Bronzo fiorì contemporaneamente ad altre civiltà, diffuse in Anatolia, nel Levante meridionale e in Egitto, e

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Natale Barca

Natale Barca è uno scrittore e saggista che ha al suo attivo un significativo numero di testi che trattano di storia e civiltà dei popoli antichi. Il suo campo di indagine si estende dall’Europa mediterranea al Sahara orientale, fino all’Asia occidentale, in un arco di tempo che abbraccia dalla preistoria alla storia antica (www.natalebarca.it).

capaci a loro volta di esprimersi in modo delicato, grandioso o altamente drammatico, secondo i casi. Di queste altre civiltà si conservano numerose testimonianze, tra cui spiccano le architetture di Micene (Peloponneso orientale), uno dei principali centri d’irradiazione della Civiltà Micenea; quelle della città di Hattusha, capitale dell’Impero Ittita (cuore dell’altopiano anatolico); quelle di Qatna, capitale di un regno siriano del Bronzo Medio e Tardo, prospero e potente; infine, quelle dell’Età Ramesside in Egitto, tra cui i maestosi templi di Abu Simbel, scavati nella roccia. Ma “c’è un tempo per ogni cosa...” La bella Età del Bronzo ebbe un epilogo sconvolgente. Nel mio libro “Al tempo dei Ramessidi” (Ananke, Torino, 2008, bross., ill. b/n, pp. 381, euro 19,00) ne parlo più o meno in questi termini.

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Non solo vecchie pietre di Natale Barca

E’ uno dei primi giorni di primavera, il periodo che segna l’apertura della stagione della navigazione. La Guerra di Troia è stata vinta. Nestore, re della Messenia (Peloponneso occidentale), è tornato a casa e si gode il riposo, mentre altri “nostoi” (ritorni) non sono stati così felici. Poco dopo una minaccia si profila all’orizzonte. Nel timore di un pericolo imminente, si decide di rafforzare il dispositivo di difesa. Si potenzia la sorveglianza armata lungo la costa, viene intimato ai possidenti di consegnare l’oro per prepararsi alla guerra, vengono dedicati doni preziosi nei templi, vengono compiuti sacrifici umani agli dei. Infine la minaccia si materializza. Il Regno di Nestore subisce un colpo tremendo e rimane tramortito, il Palazzo di Pilo brucia e si dissolve nelle alte fiamme della rovina. Più o meno contemporaneamente, un’ondata di violenze e distruzioni si abbatte su molti altri centri di potere della Grecia peninsulare, delle isole del Mar Egeo e di zone discontinue dell’Anatolia e del Mediterraneo Orientale. Le città-palazzo - ognuna delle quali è il fulcro dell’espansione e della vitalità di un popolo orgoglioso, intraprendente, vincente - vengono investite da una furia incontenibile; le loro rovine vengono marchiate dal fuoco, mentre un oceano di sangue scorre per le vie interne, trascinando tutto in una grande ondata di morte. I Palazzi di Micene, Tirinto e Midea-Dendra cessano di funzionare. Midea-Dendra, Crisa, Menelaion, Tsoungiza e Nichoria vengono evacuate. Pure l’acropoli di Tirinto viene abbandonata, o lo sarà più tardi. Un’ondata di disastri si abbatte anche su Creta: Kydonià e altri insediamenti vengono annientati. Tutti i vecchi stanziamenti micenei in Oriente vengono abbandonati, salvo Trianda (Yalisos) a Rodi e Serraglio a Kos. Tutto questo è un trauma insostenibile per la Civiltà Micenea: non solo per le cittadelle ben costruite, con i loro Palazzi fiorenti e le annesse fortificazioni, ma anche per l’organizzazione politica e il modello economico. La produttività agricola precipita, le vie commerciali diventano insicure, i conflitti interni s’inaspriscono. E comunque, quanto avviene non è solo una crisi interna al mondo miceneo; quest’ultima è solo un aspetto di un cambiamento traumatico di portata più vasta, che, come un uragano, investe, risucchia e frantuma l’intero Egeo, l’intera Anatolia, Cipro e il Levante meridionale. In quegli anni terribili (circa 1230-1180 a.C.) tutte le terre comprese fra lo Jonio e l’Eufrate, e fra l’Egeo settentrionale e il Mediterraneo orientale, diventano teatro di una vorticosa e incalzante successione di eventi, di una spirale di situazioni drammatiche e non circoscritte (distruzioni, migrazioni, sommovimenti politici), che precipita nel caos l’intera area, modificando in profondità le situazioni e ipotecando gli sviluppi dell’età successiva.

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Acropoli di Micene: la Porta dei Leoni. Uno dei fattori di crisi è rappresentato dai Popoli del Mare, un’accozzaglia di popoli mediterranei diversi, che hanno in comune l’intento predatorio. L’emigrazione-invasione di questi masnadieri contribuisce a determinare il collasso dell’Impero Ittita. Già potente e orgoglioso, quest’ultimo si disfa, travolto da cause interne ed esterne. Poco dopo pure il Regno di Alasiya (Cipro), che fonda la sua ricchezza sullo sfruttamento economico del rame del suo sottosuolo, soccombe. E lo stesso si può dire per gli staterelli che si dividono il controllo del Levante meridionale, tra cui il Regno di Ugarit: crollano l’uno dopo l’altro, come birilli. Lo stesso Stato Faraonico è messo in pericolo dell’instabilità politica che si è determinata ai suoi confini nord-orientali; corre il rischio di essere invaso, ma si salva. Quando i Popoli del Mare, resi baldanzosi dai successi conseguiti, giungono alle porte del Delta, si trovano davanti l’esercito e la flotta da guerra di Ramesse III. Lo scontro è inevitabile, la lotta è aspra e sanguinosa, infine i Popoli del Mare vengono respinti. La maggior parte dei vinti si disperde ed esce definitivamente di scena. L’esigua parte restante, con il consenso del Faraone, si stabilisce nel Levante meridionale. I Paleset, in particolare, s’insediano in Palestina, e nella “Bibbia” saranno citati con il nome Filistei. Intanto un nuovo popolo si sta formando sulla costa libanese: quello dei Fenici. Poco dopo un altro popolo giunge in Palestina dall’Egitto: quello di Israele. L’Età del Bronzo è finita, inizia l’Età del Ferro. ●

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Penne e tulipani:

appunti di scrittura mediatica

Scrivere per il cinema Di solito chi ama la scrittura sogna di diventare romanziere. I più velleitari, e spesso ingenui, puntano alla poesia, ma evidentemente non ci si discosta più di tanto dalla carta stampata. Qualcuno con la testa sulle spalle aspira a diventare giornalista, magari avendo in mente i romantici resoconti degli inviati che scrivono dai posti più esotici e avventurosi del globo, per poi rendersi conto che il giornalismo è una dura professione che si impara sulla strada a forza di snervanti attese, inconcludenti buchi nell’acqua e amare delusioni. Lo stereotipo dello scrittore armato di penna e calamaio, Olivetti lettera 22 o, più recentemente, computer e iPad, col sogno di essere esposto nella vetrina della Feltrinelli dedicata alla top 10, è intramontabile. Questo è un vero peccato, specialmente in una fase semiologica domi-

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nata dal predominio delle immagini e dei suoni sulla parola scritta. I romanzi cosiddetti best seller, con centinaia di migliaia di copie vendute, possono raggiungere svariati milioni di persone quando vengono trasposti in versione cinematografica. I miei studenti, malgrado i libri che devono leggere per passare gli esami e qualche romanzo più alla moda (soprattutto gialli scandinavi), sono avidi consumatori di serie televisive. Alcuni di loro si misurano addirittura in questa appassionante arte, ottenendo discreti successi con la macchina da presa. La maggior parte delle volte condividono i loro lavori su Vimeo o anche su Facebook, ricevendo dei meritati commenti in favore dei loro prodotti. Tuttavia non dobbiamo dimenticare che il cinema, la tv e il più recente webcast si basano su un lavo-


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di Giuseppe Raudino Giuseppe Raudino è docente di Teoria dei Media presso l’Università di Scienze Applicate Hanze di Groningen, Olanda. Lavora anche come giornalista freelance e ha pubblicato diverse opere di narrativa. Il suo romanzo L’isola del tempo è disponibile su Lulu.com e la sua home page è www.raudino.webs.com

ro preliminare di scrittura. Quella che è inizialmente una semplice idea (il soggetto) deve essere elaborato attraverso varie fasi (sceneggiatura, suddivisione in scene, dialoghi, scaletta, copione, etc.) prima di essere filmato. Oggi esistono numerosi programmi molti dei quali gratuiti, come Page 2 Stage - che assistono lo scrittore nella creazione del copione. Ovviamente bisogna familiarizzare con regole e consuetudini del linguaggio cinematografico, ma di tutorial la rete è piena (il nome del personaggio va centrato e in maiuscoletto, i dialoghi solo centrati ma i margini sono più ampi, e cosi via). Attualmente esistono numerosi buoni motivi per scrivere un film

piuttosto che un romanzo: l’autore è pagato per il proprio lavoro indipendentemente dal numero di spettatori, mentre i guadagni del romanziere sono legati al numero di copie vendute (generalmente soli il 5-15% del prezzo di copertina spetta all’autore); inoltre non è necessario intraprendere alcun faticoso tour di librerie e presentazioni, visto che il produttore del film si prende cura della promozione del prodotto; infine, il mercato per il piccolo e grande schermo è più vasto e fiorente di quello editoriale, con la semplice conseguenza che si guadagna bene. ● Giuseppe Raudino

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! l e v o N c i Graph di Giorgio Ginelli

… u f a g n a M E La materia del racconto, trattando la graphic novel, non cambia considerevolmente; muta il modo, lo stile, il media, ma sostanzialmente il fondamento per una buona narrativa rimane la creazione dei personaggi. I quali servono a raccontare storie a lungo respiro, affrontando tematiche esistenziali, normalmente estranee al fumetto. La differenza tra graphic novel e fumetto non è una

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questione di serie A o serie B; così come non esiste realmente una letteratura che può essere considerata più “alta” di un’altra.

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È una questione di ritmo, di respiro: il fumetto è per forza di cose più frammentato di una graphic novel, che in genere può essere considerata un corpo unico, un racconto compiuto su se stesso, che molto spesso non ha seguito. È comunque fuori di dubbio, che per il nostro modo di intendere le cose, il fumetto appaia indicato più a un pubblico adolescenziale, mentre la graphic novel sia destinata a coloro che prima o poi vogliono dive ntare adulti. In questa tradizione che rappresenta un’evoluzione fondamentalmente occidentale, l’oriente – in particolare il Giappone – si innesta prepotentemente con la propria verve visionaria, stravolgendo dal secondo dopoguerra il panorama della narrazione internazionale con i manga. A complicare la situazione interviene anche la natura stessa della tradizione giapponese; infatti, alcuni manga assomigliano a fumetti destinate a bambini, mentre altri assomigliano a romanzi a fumetti destinati agli adulti. Siamo in una situazione di non linearità a cui gli occidentali ben difficilmente si adattano. Il primo manga ad arrivare in Italia alla fine degli anni ’90, è stato Akira del disegnatore Katsuhiro Otomo; inizialmente in una frammentaria edizione che però riprendeva la versione americana. Gli appassionati hanno dovuto aspettare in XXI secolo per vedere un’edizione ortodossa di questo famoso manga giapponese, di stampo

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Giorgio Ginelli

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! l e v o N Graphic B le a c h

decisamente cyberpunk, ambientata in una delirante Nuova Tokio di un futuro post guerra mondiale. Ma i manga non hanno tematiche fisse e prestabilite, così come non hanno generi preferiti. Basta dare uno sguardo alle opere di autori come Masashi Kishimoto, Tite Kubo, Eiichiro Oda o Yellow Tanabe. Uno degli esempi più interessanti, che accomuna differenti temi è senz’altro il manga “Death Note” di Obata Takeshi e Ohba Tsugumi del 2003. È un intelligente connubio di generi drammatici, dal mistero allo psicologico, passando per il soprannaturale, senza tralasciare gli aspetti dell’omosessualità adolescenziale. Degli stessi autori è anche “Bakuman” del 2008, un manga decisamente realistico che mischia commedia e dramma, immerso in un tipico ambiente scolastico adolescenziale; i due esempi sono solo apparen-

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Ba k u m a n temente differenti, in quanto l’intento è comunque sempre quello didattico. Da Akira a oggi, infatti, la questione non è cambiata in effetti. E non lo sarà mai. Per i giapponesi il manga è un “media globale”, che utilizza una grafica visiva differente dal fumetto occidentale, con un puro e sottile obiettivo didattico. Insomma: intanto che noi stiamo ancora a discutere quale sia la differenza tra le strip comics, i fumetti e le graphic novel, i giapponesi hanno risolto il problema alla radice. Per loro non ci sono differenze, a parte le fasce d’età a cui si riferisce. Per citare Eijiro Shimada (un importante editor giapponese): il manga è qualcosa che descrive in modo vivido e profondo gli esseri umani. Come ogni aspetto della cultura e tradizione orientale, dunque, andrebbe letto e compreso esclusivamente con i loro occhi, senza l’inquinamento del nostro pensiero occidentale. E questa considerazione vale per i manga come per la loro medicina tradizionale.

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I nostri eventi per Annusa! massaggio di luce

Milano e Trieste Il sito www.massaggiodiluce.org offre la possibilità di affacciarsi al vasto mondo dell’aromaterapia, online e con appuntamenti a Milano e Trieste. Giovedi’ 12 aprile 2012 inizia il corso online di autoproduzione, aromaterapia e fiori di Bach che dura otto settimane e comprende dodici lezioni. Domenica 22 aprile a Trieste, Corso di Aromaterapia pratica e sottile e Profumi Naturali - Crea il tuo profumo per studiare insieme gli oli essenziali sia da un punto di vista pratico quotidiano che da un punto di vista psicologico-emotivo...e creare insieme un tuo profumo personale, da portar via a fine corso! Domenica 6 maggio a Milano, Ayurlab, corsolaboratorio di Autoproduzione di oli, unguenti e creme con Aromaterapia su ricette ayurvediche e mediterranee. Produciamo insieme tre prodotti da usare e imparare a fare anche a casa, e tante ricette e aromi da sperimentare. Tutte le informazioni sul sito www.massaggiodiluce.org!

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i vostri 5 sensi 48 Osserva! “mibac”

dal 14 - al 22 aprile in tutta italia

Anche quest’anno, il MiBAC per promuovere e valorizzare il Patrimonio culturale italiano apre gratuitamente le porte di musei, ville, monumenti, aree archeologiche, archivi e biblioteche statali, per nove giorni, dal 14 al 22 aprile su tutto il territorio nazionale, offrendo un ricco calendario di appuntamenti: mostre, convegni, aperture straordinarie, laboratori didattici, visite guidate e concerti, che renderanno ancora più speciale l’esperienza di tutti i visitatori. Lo scopo fondamentale di questa iniziativa è quello di trasmettere l’amore per l’arte e favorire nuove esperienze culturali attraverso la conoscenza dell’immenso patrimonio italiano, grazie anche al coinvolgimento di altre Istituzioni pubbliche e private, per una partecipazione estesa e capillare su tutto il territorio. Per tutte le informazioni, www.beniculturali.it

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I nostri eventi per Osserva, Ascolta, Tocca…e Gusta! Dal 17 al 22 aprile

Salone del Mobile

Fiera Rho Pero, Milano

Dentro…!

Dalla sua istituzione, nel 1961, il Salone del Mobile di Milano ha dato alla qualità italiana la possibilità di imporsi e farsi conoscere all’estero, e ogni anno attira migliaia di visitatori provenienti da ogni angolo del mondo. Si svolgerà nell’ambito dei Saloni 2012, che includono, oltre all’evento principale, Eurocucina, il Salone Internazionale del Bagno, il Salone Internazionale del Complemento d’Arredo e il SaloneSatellite. Pur essendo rivolto soprattutto ai professionisti del settore che avranno accesso esclusivo alla fiera da martedì 17 a venerdì 20, il Salone del Mobile aprirà le sue porte al pubblico sabato 21 e domenica 22. In questo modo, anche i profani

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i vostri 5 sensi 48 appassionati di arredamento avranno la possibilità di scoprire le nuove tendenze di un ambito pieno di fascino e molto amato. Oltre 2.500 gli espositori (alcuni rientrati «in sede» dopo anni di «fuorisalone») negli spazi di Rho Pero. Qui, oltre ai padiglioni tematici, saranno allestite un’ area wellness aperta a tutti (stanza dello yoga, spazio relax e tavola della bellezza) e tre lounge dedicate agli espositori. Novità: il grande pubblico potrà visitare i Saloni sia sabato sia domenica e il Frecciarossa fermerà a Rho per tutti i giorni dell’ esposizione. E per uno spuntino, street food dello chef stellato Mario Uliassi. … e Fuori! Si chiamano Zona Tortona, Brera Design District, Ventura-Lambrate, Portavenezia In Design Liberty, Porta Romana Design: sono i quartieri milanesi per gli eventi che, a una settimana dall’apertura del Salone del Mobile e della Design Week (a Milano dal 17 al 22 aprile), si stanno preparando per dare vita all’elemento caratterizzante della manifestazione, il FuoriSalone.

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Io come Autore


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Io Come Autore È una rivista di Ebookservice Srl Redazione-Amministrazione Direttore Responsabile: Giorgio Ginelli Responsabile Approfondimenti: Sabrina Carrozza Art Director: L@simo Via Po, 44 - 20010 Pregnana Milanese Tel. 02/93590424 - Fax 02/93595614 redazione@iocome.it Ufficio Pubblicità: Tel 02/93590424 - Fax 02/93595614 commerciale@iocome.it

Si ringrazia per la collaborazione alle rubriche: Natale Barca Laura e Paola Caponetti Rossana De Grisantis Federica Farini Rossana Lombardi Giuseppe Raudino Valentina Trenta Giovanna Vannini

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