Io Come Artista 20

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ra Illustrazione di F

nco Brambilla

Anno 2 N.20 Maggio 2012 - Periodico quindicinale - Editore e Proprietario: eBookservice srl C.F./P.I. : 07193470965-REA: MI-1942227. Iscr. Tribunale di Milano n. 324 del 10.6.2011.

a li ig h G a in t is r C Rober t Capa la il b m a r B o c n a r F Stefano Bon l e u r C i d ia n o L’ir

numero 20

www.iocome.it


sommario Artista

Cristina Ghiglia Arteterapia

pag. 4 in copertina

Le Civette

di Elena Fiume Verona Robert Capa

Illustrazione di Franco Brambilla “LOVE THE ALIEN”

pag. 22

Illustratore

Franco Brambilla Invading The Vintage

pag. 28

Boudoir

Eventi del ½ mese

Napoli - Bologna - Venezia un viaggio nell’arte

pag. 50 Fotografo

Stefano Bon Note di luce

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pag. 56

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numero

di Indira Fassioni parlando di Carlo Crudele “Cruel“ pag. 46


editoriale Siamo un popolo con delle complesse e articolate peculiarità culturali. Non lo dicono gli “altri”, ma ce lo diciamo da soli (uso “altri” con una connotazione classica, un po’ come nei tempi più antichi: altro è, semplicemente, chi non è parte del nostro villaggio). E a raccontarsi le cose da soli, poi si finisce a crederle. Così siamo capaci di credere che coltiviamo nel nostro grembo patrio i geni più peculiari in fatto di architettura, moda, viticoltura, letteratura, tecnologia e chi ne ha più ne metta. Ma siamo un popolo di saltimbanchi, in realtà. Scopriamo il modo di trasmetter la voce, sia con dei fili che nell’aria, di miniaturizzare i processi di calcolo e di spaccare in due precisi atomi, ma dobbiamo saltare al di là dell’oceano per far sì che qualcuno ne capisca l’importanza. E così altre nazioni – evidentemente dotata di peculiarità culturali meno complesse delle nostre – realizzano telefoni, radio, computer e pericolose forme di energia. Tra le peculiarità culturali, quella che ci manca è forse quella più importante per finalizzare il genio. Rendere pratica l’idea: l’implementazione della tecnica. Ma anche qui la colpa è pur sempre la peculiarità culturale: o fai bene le pentole, o sei bravo a cucinare. Non puoi averle tutt’e due le capacità sviluppate nel medesimo modo. L’arte non è pura tecnica, per questo tra le peculiarità culturali è quella sulla quale potremmo avere delle enormi soddisfazioni. L’arte è distribuita in piccole dosi in ognuno di noi. Si tratta dunque solo di focalizzare la nostra peculiarità e di farla emergere. Giorgio Ginelli

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Artista

Cristina Ghiglia

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Artista

Cristina Ghiglia

A quattordici anni mi è stato regalato il primo cavalletto da tavolo, un invito a dipingere che non ho ignorato, anzi... e da allora la pittura e poi la creazione di oggetti di artigianato artistico hanno accompagnato la mia esistenza, hanno “riempito” la quotidianità, regalandomi benessere e gratificazione. Nel 1994 ho iniziato a tenere i primi laboratori di pittura su tessuto, nel corso degli anni, grazie al lavoro di animatrice si sono ampliati: laboratori di pittura su vetro e legno, cartapesta, dècoupage, corsi di disegno, cucito creativo, laboratori artistici per bambini. L’esperienza maturata nel corso degli anni e la relazione con le persone che hanno partecipato mi hanno fatto comprendere quanto sia profondamente utile per tutti trovare un luogo e uno spazio-tempo da dedicare alla propria creatività. Molte persone infatti mi hanno trasmesso costantemente il senso di benessere, soddisfazione e di realizzazione che li accompagnava al termine degli incontri. Da qui è nato il mio interesse per l’arteterapia.


2 MONDI, 50 X 70 cm


Artista

Cristina Ghiglia

Arteterapia Quando l’arte incontra la terapia. Disegno, pittura, scultura e altre manifestazioni artistiche sono forme di comunicazione importanti ed efficaci, e nel corso dei secoli le culture sono state definite e comprese attraverso l’arte che hanno prodotto. Oltre a permettere di tracciare lo sviluppo della storia umana, l’arte ha incarnato anche le nostre idee, sentimenti, sogni e aspirazioni. Essa registra e trasmette una vasta gamma di emozioni, dalla gioia profonda al dolore più cupo, dal trionfo alla catastrofe. In tal senso è sempre stata uno strumento per capire, dare un senso e chiarire le esperienze interiori senza fare uso di parole. L’arteterapia è nata appunto dall’idea che le immagini artistiche possano aiutarci a capire chi siamo, a esprimere sentimenti e idee impossibili da comunicare a parole, ad arricchire la vita attraverso l’espressione di sè. Sostanzialmente l’arteterapia è il connubio di due discipline, l’arte e la psicologia. Si può definire l’arteterapia come una terapia relazionale che usa in modo privilegiato e terapeutico le tecniche artistiche.

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Abisso UNO, 60 x 35 x 40 cm 9


Artista

Cristina Ghiglia

L’arteterapia pone la sua attenzione al processo creativo e all’espressione attraverso i materiali artistici prediligendo il linguaggio dell’opera artistica come mezzo di comunicazione tra la persona e l’arteterapeuta. L’atelier di arteterapia è uno spazio protetto di condivisione e riconoscimento che consente a chi lo frequenta di trovare il proprio spazio rapportandosi, in una dimensione non giudicante e di accoglienza, con il proprio sè, con le proprie emozioni all’interno di una dinamica di relazione di gruppo e con la figura dell’arteterapeuta. Importante è la qualità della relazione che si stabilisce fra la persona e l’arteterapeuta; una relazione che si fonda nell’interazione continua, in un rapporto di accudimento e presa in carico, di sostegno nella difficoltà e accompagnamento durante tutto il processo creativo fino alla realizzazione dell’opera. Particolare attenzione si pone a tutto il processo creativo quale modalità terapeutica che racchiude possibilità di riparazione, trasformazione e auto-esplorazione. L’arteterapia pertanto può avere applicazioni terapeutiche, riabilitative e educative. 10

Contatti Cristina Ghiglia Sito: www.crighi.it eMail: info@crighi.it Telefono: +39.333.3297810 Link amici

Cristina collabora con: Edufrog, Progetti Educativi, Lettori in erba.


Abisso due, 50 x 50 x 65 cm 11


Artista

Cristina Ghiglia

Progetti di arteterapia Sempre più spesso l’attività manuale e artistica è messa da parte, il bambino e l’adolescente non trovano nelle strutture scolastiche uno spazio dedicato a queste attività, a causa di mancanza di insegnanti, riduzioni di orario e difficoltà economiche, oggi facilmente riscontrabili in moltissimi istituti scolastici. Nel tempo libero il momento ludico-ricreativo è molte volte occupato da programmi televisivi e giochi elettronici.Si perdono così anni preziosi in cui si dovrebbe coltivare la creatività come una risorsa unica e indispensabile come insegna Winnicott, infatti, la creatività appartiene al fatto di essere vivi. Nell’ambito infantile l’arteterapia si può collocare come uno spazio di sperimentazione ludica in cui il bambino è libero di creare, manipolando e utilizzando materiali diversi, giocando con i colori. Oltre ad osservare il processo creativo si stimola il bambino verso la conoscenza dei materiali. Le condizioni che fornisce un setting di arteterapia possono essere importanti per sviluppare nel bambino attività percettive, motorie e cognitive. Grazie alla libertà d’uso di materiali artistici esso scopre nuove possibilità di rappresentazione di se stesso, dell’ambiente cir-

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costante e dello spazio integrando così le sue conoscenze. Durante l’esperienza di formazione in arteterapia è cresciuta la mia attenzione verso la fascia di popolazione più giovane: bambini, pre-adolescenti e adolescenti. Sono nati così alcuni progetti di intervento di arteterapia per alunni disabili nella scuola elementare, laboratori artistici ed espressivi con tecniche di arteterapia per bambini e adolescenti. Penso sia utile coinvolgere le strutture scolastiche ed educative in progetti che aiutino i bambini a mantenere vivo l’interesse per l’arte e la creazione artistica, quali elementi integranti di una soddisfacente crescita personale. Inoltre osservare le dinamiche individuali e di gruppo all’interno di un laboratorio espressivo è estremamente utile anche per le insegnanti, il lavoro artistico-espressivo libera le emozioni. Il lavoro di equipe fra insegnanti e arteterapeuta rafforza la conoscenza delle caratteristiche individuali di ogni bambino, facendo emergere, a volte, situazioni di stress, paure o ansie, sulle quali poi è possibile attuare un intervento mirato a risanare le situazioni.


Abisso tre, 80 x 60 x 65 cm 13


Artista

Cristina Ghiglia

When I was 14, my first table-easel was presented to me. It was a sort of invitation to paint which I did not ignore...from that moment, painting and creation of art subjects have been the leitmotiv of my life, taking all my daily time and giving me a deep satisfaction. In 1994 I started to set-up my first workshops, (initially dedicated to painting on material) which, during years, growe-up and increased: painting on glass and wood, on papier-machè, decoupage, drawing courses, creative sewing and art workshops for pupils. The experience I have got, in that time, and my personal relationships with people who attended my courses, let me know how important is, for everyone, to find a proper place and space-time dimension to be dedicated to own creativity. A lot of people expressed to me their deep satisfaction after having attended my courses and initiatives. For this reason I started to be interested in the “Art-therapy”.

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Contact Cristina Ghiglia Sito: www.crighi.it eMail: info@crighi.it Telephon: +39.333.3297810

Friend links Cristina co-operates with: Edufrog: www.edufrog.it


EQUILIBRISTA, 30 x 45 x 50 cm 15


Art-therapy When art meets therapy. Drawing, painting, sculpture and other art expressions, are very important and effective ways to communicate and we don’t have to forget that, during centuries, cultures have been understood through the art they expressed. Art not only drew the human history development, but also symbolized our ideas, feelings, dreams and aspirations. Art records and transmits a huge range of emotions, from happiness to a deep pain, from triumph to disaster. In this term, art always was a tool to understand and clarify interior experiences, without using words.

attendee to find his or her own proper space in a particular environment without any selfjudgement, but only with own proper emotions to be shared with a group and with the Art-therapist. The quality of the liaison established between individual and his or her Art-therapist is a very important thing; it is a relationship based on a continue interaction and exchange, including

Art-therapy is based on the fact that art imagins can help to understand who we are, express feelings, sensations and ideas impossible to share by using ordinary words...in brief, Art-theraphy is the “marriage” and union of art and psychology. Art-theraphy can be defined as a sort of liaison theraphy, mainly using art expressions as favourite tools. Art-theraphy mainly focuses on creative process, taking into consideration any art material used, as way to establish a relationship between individual and art-therapist. The Art-theraphy atelier, is a protected space of sharing emotions, allowing the

EREMITA, 30 X 30 X 40 cm 16


Artista

Cristina Ghiglia care and help in difficulties and assistance during the entire creative process, until the art opera is concluded. Special attention is given to the entire creative process, as therapeutic modality including possibility for reparation, transformation and self-exploration. So, Art-theraphy can be succesfully applied for reabilitation and aducation.

ACQUA, 40 x 80 cm 17


Art-theraphy projects Very often manual and art activity is put on one side, due to the lack of money, teachers, time and economic resources, schools can’t reserve a special space to be dedicated to those activities and this situation is very common. TV programs and video-games seem to take the time which should be dedicated to play and create...so many precious years are lost. Creativity should be considered as a vital resource, as Winnicott states when he says that creativity belongs to and is sign of life. Art-theraphy is fundamental in pupils’ education, it is a sort of space where to play and test; in which the baby is free to create using different materials and colors.

F1, 20 X 50 cm 18

While monitoring the creation process, the baby can be stimulated to know materials. Conditions offered by an Art-theraphy setting, can be important to develop, in the baby, the feeling of perception, motion and knowing. The baby is free to use art materials and, due to that, he can discover new possibilities for representing the environmente and himself, increasing, at the same time, his knowledge. During my practicing Art-theraphy, my attention for babies, pupils and boys increased and I started to set up some Art-theraphy projects addressed to handicapped students of primary school. I think it is important that schools take part and be involved in projects helping students


Artista

Cristina Ghiglia to keep interest for art and creation alive. Art and creation are fundamental for a smooth and good growth. Teachers should be encouraged to observe and monitor, inside of an art expression workshop, each student’s individual and group dynamic process...art work makes emotions free. Cooperation between teachers and Art-therapyst, increases the knowledge of each baby showing, sometimes, stress, fear or other difficult situations which can be faced and solved from their very beginning.

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CERIANTHUS, 40 x 50 cm

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F2, 60 x 30 cm

Artista

Cristina Ghiglia

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le civette ROBERT CAPA La cosa migliore che possa avvenire ad un turista che passeggi in una splendida città medievale come Verona è quella di imbattersi in un’ottima mostra (ottimamente allestita) del più grande fotoreporter, Robert Capa. Ed imbattersi è proprio il termine giusto: solo un cartello, colto casualmente nottetempo, ne segnala la presenza, non una pubblicità iterata, né manifesti sparsi qua e là. Un semplice cartello, sul quale s’impone una delle sue immagini più loquaci del 1943: un minuscolo contadino siciliano indica ad un soldato americano – accovacciato come per rispetto – quale direzione abbiano preso i tedeschi. Anche la scoperta della location non è proprio immediata: se il Centro Internazionale di Fotografia Scavi Scaligeri è agilmente reperibile giusto a ridosso del Tribunale, non si può dire lo stesso per le sale, essendo queste localizzate nelle segrete del palazzo. Superati tutti questi inconvenienti, però, la mostra è davvero 22

meritevole e tutto sembra essere concertato adeguatamente. Perfetta la scelta dello spazio espositivo in sé, con la sua luce soffusa ed artificiale che valorizza il bianco e nero evitando il riflesso sempre fastidioso; adeguata l’idea di scegliere pannelli verde scuro quale sfondo dei reportage, verde che introduce il fruitore ad un contesto bellico, ricreandolo; acuta la scelta di presentare le immagini non solo cronologicamente ma anche in modo che queste vengano, istintivamente, messe a confronto nella mente di chi guarda che trova corrispondenze e somiglianze in contesti spazialmente distanti ma temporalmente affini.

Hemingway

Il percorso espositivo si articola su un centinaio di fotografie in bianco e nero, dal primo reportage realizzato nel 1932 a Copenhagen durante una conferenza di Leon Trotsky sino all’ultimo reportage di Capa in Indocina, dove il fotografo perde la vita il 25 maggio 1954 calpestando una mina antiuomo.


Ritratto di Robert Capa Copyright Cornell Capa / Magnum Photos

Si ripercorrono quindi gli anni del Fronte Popolare a Parigi, la guerra civile spagnola (presente la celeberrima foto di un miliziano mentre viene colpito, foto che forse si rivelerà un falso), l’invasione giapponese della Cina, sino a giungere allo scoppio della Seconda guerra mondiale, allo sbarco in Normandia e alla liberazione di Parigi. Seguono i suoi reportage in Unione Sovie-

tica nel 1947 e nel neonato stato di Israele nel 1948 . In ultimo vi è una serie dedicata ad alcuni tra gli amici di Capa, artisti famosi come Ernest Hemingway, ritratto sia con il figlio sia in un letto d’ospedale con la testa bendata, Henri Matisse al lavoro, Pablo Picasso in compagnia della bella Françoise Gilot, Ingrid Bergman in una posa estremamente sensuale nella sua raffinatezza. Chiude la mostra, quasi a congedo, un ritratto dell’artista ammiccante, fattogli da Ruth Orkin. Si esce con la sensazione di aver rivissuto un pezzo di storia importante, lontana e vicinissima al contempo e di aver incontrato un uomo assolutamente al di fuori del

Il miliziano

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ROBERT CAPA

le civette tempo e dello spazio, pur essendo stato, di momenti passati, un eccellente testimone. Di Robert Capa molti hanno detto molto; gli amici lo ricordavano come un individuo solare, vitale “talmente vivo che uno deve mettercela tutta per pensarlo morto” (E. Hemingway). Una sua citazione assai nota, riportata nella seconda sala – Se le vostre foto non sono abbastanza buone vuole dire che non siete abbastanza vicino – ne definisce immediatamente l’indole, un’altra – Come fotografo di guerra spero di rimanere disoccupato per il resto della mia vita – ne definisce invece la natura. Impossibile descriverlo, inutile soprattutto. Solo questo: era un fotografo e la fotografia gli ha dato e tolto tutto. Elena Fiume

Picasso

Sede: Centro Internazionale Scavi Scaligeri Cortile del Tribunale (Piazza Viviani), Verona. Dal 25 Marzo al 16 Settembre 2012 A cura di Andreas Holzer Orario: Da martedì a domenica ore 10.00 – 19.00 (chiusura biglietteria ore 18.30). Il giovedì aperto fino alle ore 22.00 (chiusura biglietteria ore 21.30) . Aperto, 2 giugno, 15 agosto.

matisse

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illustratore Franco Brambilla

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At Lido Cup!

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illustratore Franco Brambilla

Illustratore professionista e digitale dalla fine dello scorso millennio, appassionato fruitore di fantascienza in ogni sua forma, Franco Brambilla è da una decina di anni l’illustratore ufficiale delle copertine di Urania e Urania Collezione, due collane storiche di romanzi di fantascienza edite da Mondadori. Dal 2007 ha affiancato alle sue copertine per i libri realizzate totalmente con programmi 3d le immagini ibride del suo progetto artistico “Invading the Vintage”. In cui simpatici alieni ma anche personaggi e astronavi di film e telefilm fantascientifici invadono le cartoline dei nonni. Tali personaggi e le astronavi realizzate in 3d si fondono nei paesaggi anni 60 delle cartoline comprate nei mercatini in giro per il mondo. Ridipinte digitalmente e incorniciate con cornici “vintage” anch’esse recuperate da cantine e solai vanno a creare il quadretto “della nonna” tanto realistico quanto impossibile. L’effetto è buffo e surreale e ha trovato un forte interesse da parte della rete che dal loro “arrivo” li ha ospitati su decine di blog, siti e riviste on line e cartacee, da Juxtapoz al Sunday Telegraph, “Boing Boing”, “The wired USA” e molte altre. FB ha partecipato con discreto successo a fiere dell’arte

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(Stroke Berlino e Monaco, Step 09 Milano) e nel marzo 2012 gli alieni di “Invading The Vintage” parteciperanno a una collettiva a Parigi chiamata “Futuro Anteriore” in cui verranno celebrate tutte le forme artistiche di contaminazione del così detto “retrofuturo”. FB, 45enne che vive e lavora a Milano, ha creato “Invading the vintage” quasi per gioco e per celebrare la sua generazione di “nerds” ormai adulti che continuano ad amare i fumetti, i cartoni animati e i film fantastici… soprattutto quelli della loro infanzia ormai lontana.


Imperial Rodeo!

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illustratore Franco Brambilla

Franco Brambilla is the official illustrator for Urania and Urania Collezione the two main Italian sci-fi book collections (published by Mondadori) since the end of the last millennium. Sci-fi lover since he was a kid, in 2007 FB starts his art project “Invading The Vintage” in which cute aliens and later scifi movie and tv show characters invade your old aunt’s holiday postcard. Aliens and ships meshed in 3d are melted in 60s postcards from streetmarkets then digitally repainted and framed in vintage frames from second hand markets, basements and attics. The result is a perfect but impossible painting you would find in your gran’s sittingroom, funny and very surrealistic. The net immediately loved “Invading the vintage” hosting the “cute aliens” on dozen of blogs, sites and art magazines from Juxtapoz to the Sunday Telegraph and The Wired USA. FB has taken part in many artfairs and exhibitions such as Stroke Berlin and Stroke Monaco, Step 09 Milano and in March 2012 “Invading the vintage” has been invited to participate in “Anterieur Futur” a group exhibition about artists inspired by retrofuturism, stempunk and archeomodernism that takes place in Paris.

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Franco Brambilla is 45 and lives and works in Milan. “Invading the vintage” was created mostly for fun but also to celebrate his “nerd” generation of adults who still like and talk about comicbooks, cartoons and sci fi movies and TV shows expecially the ones from way back in their childhood.


Atomic fist leisure 33


illustratore Franco Brambilla

Invading The Vintage

Big Hotel Ambasciatori


Boat of Love disaster


illustratore Franco Brambilla

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Ex Voto Alphans


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illustratore Franco Brambilla

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Have A Break Big


Millennium Honey Moon

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illustratore Franco Brambilla

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The Adriatic Bubble Ferry


Men In Black Summer Resort

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illustratore Franco Brambilla

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Vacanze romane


Sofia Ultratoys

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illustratore Franco Brambilla

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Water Wanderful Water


Vacanze Separate

Invading The Vintage 45


on i

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C’è in Italia un bizzarro fenomeno per il quale comico e drammatico si mescolano incessantemente. La nostra classe dirigente si presta spesso a spettacolini che inscenano a ritmi alterni le nefandezze più grottesche e le sciocchezze più incoscienti. Anche il sottobosco della vita comune presenta però la sua varietà di paradossali, esasperate ed esasperanti storie di furberie e sciagure. Assistiamo insomma ad una drammaticità che attraversa tutte le sfumature dell’incredibile fino a raggiungere le vette più ardite del ridicolo. E così nel raccontarci le nostre miserie, mentre l’espressione del volto si assesta tra l’incredulità divertita e il puro sgomento, giunge inevitabile la risposta: “ma stai scherzando?”.

e l e d u r C o l Car l e u r C e t in ar

Boudoir

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spinto.net .rosa w w

Indira Fa ssi

Indira Fassioni

Grazie a Dio, e questo abbiamo il diritto di riconoscercelo, sappiamo anche scherzare. Perchè al di là dell’assurdo procedere delle cose, ci siamo nel tempo dimostrati in grado di doppiare questa attualità clownesca e cupa, reinterpretarla creativamente e infine rovesciarla in una satira malinconica, a tratti rancorosa. Riusciamo ancora a combattere sorridendo, sarà forse un’eredità della selezione naturale e della necessità di sopravvivere (nonostante tutto).


La satira diventa fashion C ru e l p

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“La milza. Nessuno sa a cosa serva. Ma può fare molto male” Così intitola il blog di Carlo Crudele, in arte Cruel, uno dei nostri campioni “darwiniani” di ironia. Dal 2008 conduce la sua battaglia personale contro il malessere italico nei panni di vignettista. Partito dal web, Cruel è approdato sulle spinte del successo alle redazioni del Fatto Quotidiano e del Mucchio Selvaggio. Le sue creature più note sono Ennio F., omaggio esplicito al genio di Flaiano, ed i due Desperados; le caustiche constatazioni di questi personaggi si possono seguire anche da sky.it.

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e l e d u r C Carlo l e u r C e t in ar

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evento del ½ mese nazionale

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L’Italia e gli Italiani. Nell’obiettivo dei fotografi Magnum

Fino al 24 giugno 2012 napoli L’esposizione propone uno sguardo multiforme sull’Italia e gli Italiani di oggi ad opera di nove grandi autori della maggiore agenzia fotografica mondiale: Christopher Anderson, Harry Gruyaert, Mark Power, Mikhael Subotzky, Donovan Wylie, Richard Kalvar, Bruce Gilden, Alex Majoli, Paolo Pellegrin. Diversi i temi proposti, uno per fotografo, che restituiscono uno spaccato del Paese nelle sue bellezze e criticità: dal mare che abbraccia l’Italia alle piazze reali e virtuali, dalle meraviglie del passato ad alcuni “mostri” urbanistici del presente, da momenti di socialità e convivialità, ad altri più delicati di malattia e povertà. Il percorso, curato da Gianfranco Brunelli e Dario Cimorelli, termina con una videoinstallazione di Paolo Pellegrin che presenta 150 ritratti di ragazzi e ragazze d’Italia con un loro particolare messaggio alla nazione: un ponte verso l’Italia che termina in questi giorni le celebrazioni dei suoi primi 150 anni, ma non la riflessione sul proprio futuro. 52


Sede: Gallerie di Palazzo Zevallos Stigliano, via Toledo 185 Orari: MartedĂŹ - Domenica dalle 10.00 alle 18.00 Sabato dalle 10.00 alle 20.00 - Ingresso gratuito Informazioni: www.palazzozevallos.com www.italiaitaliani.com info@italiaitaliani.com PossibilitĂ di iniziative collaterali fra cui visite guidate gratuite il sabato e la domenica alle 11 e visite e percorsi didattici dedicati alle scuole (prenotazione ai numeri 00800 16052007 - 081 7811275)

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evento del ½ mese

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Street View Spazio San Giorgio - Bologna

Dall’11 maggio al 1 giungo 2012 Spazio San Giorgio ospita “Street View”, mostra collettiva interamente dedicata al contesto urbano. Diciannove artisti sono chiamati a rappresentare e interpretare l’ambiente cittadino attraverso lo studio e la raffigurazione di soggetti architettonici, degli elementi che compongono la città nonché degli effetti su uomo e società. Dal progetto architettonico alla visione poetica e illustrativa, dall’analisi dell’attuale contaminazione tecnologica al richiamo agli anni ‘50 e ‘60, dal traffico urbano al traffico umano, la mostra porrà attenzione su molteplici aspetti del vivere contemporaneo. Le opere in esposizione, molto diverse tra loro per tecnica, stile e campo di ricerca, forniranno un’interessante visione e analisi della società contemporanea che, proprio grazie alla varietà proposta, godrà di una visione completa, sostanziale ed armonica nel suo insieme.

Opening Venerdì 11 Maggio 2012 h. 18.00 Orari: Martedì-Venerdì 10.00-13.00 / 17.00-19.00 Sabato 17.00-19.00 Informazioni al pubblico: Spazio San Giorgio

Tel. 349-5509403 - www.spaziosangiorgio.it - info@spaziosangiorgio.it

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Da bolognatoday.it


3 Venezia

America’s Cup World Series Dal 12 al 20 maggio 2012 L’America’s Cup sbarca a Venezia e la città spiega le sue vele. Con un programma articolato di eventi ed appuntamenti che mescolano cultura e mondanità, immagini e suoni. A fare da baricentro a questa ventata di vivacità è l’Arsenale di Venezia che apre le porte a quanti vorranno ammirare i catamarani ormeggiati nella darsena grande e passare qualche ora ascoltando musica, gustando qualche piatto tipico, Rigorosamente a chilometro zero, sorseggiando un immancabile aperitivo o curiosando tra le mostre ed esposizioni che trovano posto tra le tese della Novissima. L’allestimento del villaggio, i punti ristoro, il catering sono curati da Tino Eventi che, reduce dai mondiali di Golf e scherma in Sicilia, porta nel suo Veneto e a Venezia l’esperienza già maturata nella tappa napoletana di America’s Cup World Series. Tra gli appuntamenti clou della 9 giorni dedicata alla vela, c’è il grande concerto e la festa che venerdì 18 animerà gli spazi dell’Arsenale. Dalle 20 fino alle 2 di notte a far ballare veneziani ed appassionati di vela saranno le note dei Groove Armada. Il duo britannico di Cambridge animerà la notte con una performance esplosiva di musica elettronica. Lunedì 14 invece l’appuntamento è tra gli stucchi e le suggestioni del Gran Teatro Tutte le informazioni sull’intera manifestazione, su www.americascup.com Sul sito www.viverevenezia.com il cartellone.

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Fotografo Stefano Bon

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Fotografo Stefano Bon

La vita è un viaggio. Non il primo, non l’ultimo. Veniamo da un luogo sconosciuto e dimenticato, come dote una valigia colma di pensieri e idee, domande e sogni. Procediamo a rilento lungo la via, distratti e confusi dalle cose del mondo. Persone, luoghi, emozioni: un impasto di forme, colori, suoni, movimenti. La vita scorre sul fiume e le rive passano, uguali e diverse, per ognuno il suo approdo. Prendete la Terra. Sei miliardi di anime e un solo polmone. Madre Terra, la culla infinita, dove tutto nasce e vive e muore, e poi ancora, ancora, attraverso il Tempo che non muore mai. La Terra come l’Uomo, viaggia. Nel vuoto, nel silenzio, nelle stelle. Immensa Madre ai nostri occhi, piccola e fragile creatura di polvere nell’universo senza fine. E noi sopra, come microbi ciechi e ignari. Dissolto il velo di Maya che ci imprigiona, la vita muta aspetto. Come

se per un attimo, un attimo solo, riuscissimo a veder l’erba dalla parte delle radici. Musica e vita, vibrazioni. Dalle corde dello strumento alle profondità dell’anima, le stesse note. Cascate di suoni e ritmi che sublimano l’essere, dando forma all’estasi. Frammento dell’infinito viaggio, seme di arancio sputato, navigo a vista tra le correnti del fiume. Assaporo le dolci acque ma sogno già l’attimo lieve dell’approdo, cullato da musiche e visioni che nessuno potrà mai rubarmi.

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Fotografo Stefano Bon Note di luce La musica degli occhi Sono sempre stato affascinato dall’idea che lo stesso oggetto, la stessa persona o lo stesso paesaggio potessero essere visti in modo diverso semplicemente se cambiavano gli occhi dell’osservatore. Come se la oggettività dell’elemento fatto soggetto non potesse nulla contro la soggettività dell’osservatore. Vedere coi propri occhi, oltre che un esercizio di libertà, diventa così - grazie alla fotografia uno straordinario viaggio alla scoperta del significato profondo delle cose. La forma, il movimento, il colore (anche il bianco & nero!) sono tutti compagni di viaggio di lei, l’assoluta madre di ogni fotografia, la luce. Scrivere con la luce è per me il piacere di raccontare le mie personali visioni, senza altro intermediario che la mia fotocamera. Uno dei territori di esplorazione che preferisco è rappresentato dalla musica. C’è, insita in ogni nota, compresa la voce umana, una carica di energia vitale che la definisce e la trasforma

da puro elemento sonoro in azione: come se la musica potesse essere vista, oltre che ascoltata. Quando ho cominciato a dedicarmi alla fotografia di eventi musicali dal vivo sono partito esattamente da questa domanda: è possibile vedere la musica? E mostrarla, pure, così come la vedo io? Il rock e l’heavy metal sono la colonna sonora della mia vita fin da ragazzino, naturale quindi che la ricerca di note da tradurre in immagini attraverso la luce e i suoi compagni di viaggio cominciasse da qui. Spero che anche per chi non ascolta o non apprezza questo genere musicale cosiddetto “estremo” possa comunque essere apprezzata la ricerca espressiva che ho voluto intraprendere. Il metal trasuda energia, potenza, sudore, rabbia ma anche tanta melodia e seduzione: l’amalgama di questi elementi è una forma di armonia dell’occhio che ho cercato di catturare e mostrare, esattamente come mi ostino a vederla io.

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Fotografo Stefano Bon Notes about Light The music of the Eyes I have always been fascinated by the idea that the same object, the same person or the same view could be seen in a different way simply by changing the eyes of the observer. As if the objectivity of the element that is the subject has nothing to do with the subjectivity of the observer. To see with your own eyes, apart from being an exercise in freedom, becomes, thanks to the photograph, an extraordinary journey to discover the profound significance of the object. The shape, the movement, the colour (black and white as well!) are all travelling companions of her, the absolute mother of every photograph, the light. To write with light is, for me, the pleasure to relate what I see without any other intermediary except my camera. One of my favorite areas of exploration is the representation of music. There is inherent in every note, including the human voice, such a charge of energy

that defines it and transforms it from a pure musical element into an action: as if the music can be seen as well as heard. When I started to dedicate myself to photographing live musical events I started by posing this question: Is it possible to see music? and to show it as I see it? Rock and Heavy Metal are the sound track of my life right from being a little boy so it is natural that the search for notes to translate into images through light and its travelling companions should start here. I hope that for those who don’t listen or appreciate this genre of “extreme� music can however appreciate the research in expression that I have undertaken. Metal exudes energy, power, sweat, anger but also great melody and allurement: the amalgamation of these elements is a form of harmony for the eyes that I have tried to capture and show, exactly as I deign to see it. 63


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Fotografo Stefano Bon

Foto con flash Nessuna di queste foto è ritoccata. Gli effetti che compaiono nelle immagini più mosse sono realizzati attraverso l’utilizzo di flash dedicati e tempi di posa lunghi, di zoom e di particolari movimenti impressi alla fotocamera al momento dello scatto. Essenziale per la buona riuscita di questo genere di immagini è la dotazione di luci del palco, che deve garantire uno sfondo movimentato e variopinto.

Flash photography None of these photos has been retouched. The effects that can be seen in the more blurred images were made using a dedicated flash with a long exposure time, with a zoom and with particular movements of the camera at the time of taking the picture. Essential for a good result of this type of picture is good stage lighting that gives a multicoloured and varied background. 65


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Fotografo Stefano Bon

Foto senza flash Questo gruppo di foto è realizzato senza ausilio di flash, con tempi di posa sia lunghi che brevi e alta sensibilità ISO, in questo caso è necessario scattare in sequenza cercando di sfruttare al meglio il gioco di luci del palco.

Without Flash This group of photos was taken without the use of a flash, with long and short exposure times and high sensitivity ISO, in this case it is necessary to shoot in sequence trying to take advantage as best as possible, of the play of light on the stage.

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Fotografo Stefano Bon Foto black & white Per le foto realizzate all’aperto con luce giorno utilizzo un colpo di flash per dare luce agli occhi, altrimenti valgono le osservazioni già date in precedenza.

Black and White: For photos taken outside in daylight I use the flash to give light to the eyes, otherwise the same observations given previously apply.

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Fotografo Stefano Bon Foto posate sono una sfida ed un’avventura da vivere insieme alla band, trovando l’alchimia giusta tra persone, location e fotocamera. Di solito amo fotografare la sera utilizzando le luci della città, quindi tempi di posa lunghi e massima concentrazione per i membri del gruppo… indispensabili il cavalletto e un assistente fidato!

Posed

hey are a challenge and an adventure to be taken together with the band, finding the right chemistry between the people, place and camera. I usually love to photograph in the evening using the street lights, therefore long exposure times and the maximum concentration for the members of the group… essential is a tripod and a trustworthy assistant!

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Fotografo Stefano Bon

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