Infernetto Magazine n°101 web

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COVID19 COPRIFUOCO NOTTURNO! A RISCHIO NUOVO LOCKDOWN?

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Editoriale

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Indice

L’ EDITORIALE DI SIR GALAHAD

ino a quando i residenti del decimo municipio di Roma Capitale faranno confusione tra l’indipendenza amministrativa e gestionale con lo storico e saldo legame della città di Ostia con Roma, spiegare le ragioni della convenienza di renderci autonomi sarà impresa ardua, ma ad ogni modo non impossibile. Amministrarci da soli non è una bestemmia né tanto meno una forzatura: è una necessità impellente di fronte alla quale occorre essere (e diventare) realisti. Dal 1870 ci ritroviamo come quel ragazzo disoccupato che per offrire una pizza alla ragazza deve chiedere i soldi al padre... Un padre tra l’altro egoista, egocentrico e tirchio! Mi sembra questo un paradigma drammaticamente evidente.

PAGINA 6: COPRIFUOCO E RESTRIZIONI CORONAVIRUS PAGINA 11: NEWS DAL MUNICIPIO a cura della redazione PAGINA 15:

ALLA SCOPERTA DEL NOSTRO TERRITORIO

a cura di Stefano Lesti

PAGINA 17: NEWS DAL MUNICIPIO a cura della redazione PAGINA 24: RUBRICA SALUTE INFERNETTO MAGAZINE ANNO 11 NUMERO 101 EDITORE Esse Editore DIRETTORE RESPONSABILE Federica Afflitto GRAFICA | EDITING | LAYOUT Diana Patanè COLLABORATORI Franco Gobbi | Silvia Castronovi | Dottor. Natale Ursino | Stefano Lesti | Dott.ssa Tina Calbi | Diana Patanè | Maria Adriana Solarino

INFERNETTO MAGAZINE Tutti i diritti sono riservati, salvo accordi scritti a contratti di concessione copyright, la collaborazione a questo mensile è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita. La responsabilità dei contenuti dei testi è esclusivamente degli autori Registrazione Tribunale di Roma: 237/2010 del 26 Maggio 2010 Si ringraziano gli inserzionisti pubblicitari per il loro contenuto che consente la pubblicazione e la diffusione di questo periodico. Chiuso in redazione il 25 OTTOBRE 2020 PUBBLICITÀ www.infernettomagazine.it - Tel. 06.89527697

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CORONAVIRUS

DOPO IL LOCKDOWN IL COPRIFUOCO

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etardi e bombe carta, fumogeni, cariche della polizia, vetrine distrutte, cassonetti gettati a terra e bruciati. E anche saccheggi. Nel primo giorno di entrata in vigore del nuovo dpcm che impone la chiusura di bar e ristoranti alle 18, oltre allo stop di cinema, teatri e palestre, in tutta Italia sono esplose proteste e contestazioni. In centinaia a Torino, Roma, Catania Milano, Napoli e Treviso. Disordini anche a Viareggio, dove un gruppo di giovani ha bloccato il traffico e lanciato petardi. Una situazione che rischia di deflagrare in tutto il Paese, tanto che il Viminale ha alzato l’allerta sul rischio di tensioni sociali, sottolineando la possibilità che le manifestazioni possano essere strumentalizzate da “provocatori e infiltrati“. In diverse città i cortei e i flash mob sono stati organizzati dalle associazioni di categoria e si sono svolti in modo pacifico, come a Salerno, Siracusa, Ferrara, Terni, Cremona. In altre, invece, la tensione con le forze dell’ordine è salita, fino a sfociare in scontri e devastazioni. Il sospetto, come già avvenuto per i disordini di Napoli e Roma è che dietro agli episodi più violenti ci siano dei gruppi organizzati. La procura di Roma, ad esempio, ha arrestato diverse persone con le accuse di resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento, tra cui un ultras della Lazio in passato vicino al Blocco Studentesco. L’ipotesi a cui stanno lavorando gli inquirenti è che alla base di alcune contestazioni, comprese quelle nel capoluogo campano, ci sia una sorta di filo conduttore che unisce i vari gruppi ultras in giro per il Paese.

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‘SPESA SOSPESA’ A OSTIA RACCOLTA 1,5 TONNELLATA E MEZZA DI ALIMENTI

Spesa sospesa” una iniziativa che la Commissione Pari Opportunità, ha promosso a sostengo del Mercato Sociale, sito all’Appagliatore, che si rivolge alle categorie più deboli e più fragili della nostra società. Per mantenere vivo questo impegno infatti c’è bisogno di promuovere iniziative che danno vita ad una raccolta di derrate alimentari e non, in grado di sostenere la funzionalità e l’importanza di un Mercato Sociale, unico nel suo genere nel nostro territorio. Per questo abbiamo dislocato sul nostro territorio molti volontari che hanno dato vita alla raccolta della spesa sociale, collaborando per sensibilizzazione alla solidarietà i cittadini che si recavano a far la spesa nei supermercati e che si sono messi a disposizione donando ciò che potevano. Ben 1,5 tonnellate di derrate sono state raccolte e andranno a riempire gli scaffali del mercato che consentirà di aiutare tante famiglie in difficoltà.Un ringraziamento va quindi ai volontari di CNGEI e dell’AGESCI, LAB. VERDE ROMA CAPITALE - FAREAMBIENTE, Protezione Civile The Angels, Protezione Civile Blusub, che hanno attivamente supportato l’iniziativa, parliamo di 42 volontari che si sono impegnati per circa 10 ore lavorative nei 20 punti vendita che si sono messi a disposizione e che ringraziamo. I cittadini del X municipio, ancora una volta si sono distinti e nei momenti di difficoltà hanno dimostrato la loro capacità di raccogliersi intorno ai più deboli con atti concreti”. Così in una nota la Presidente della Commissione pari opportunità del Municipio Roma X - Cons. Filomena Cotti Zelati

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IMMIGRATI RIFIUTANO LA QUARANTENA

In Via Alfredo Porrino, all’interno di un palazzo che un privato ha messo a disposizione del Comune di Roma, ci sono degli immigrati in quarantena che oggi avrebbero tentato di uscire innescando una sorta di rivolta, arrivando anche, come segnalato da un gruppo di residenti testimoni, a lanciare i piatti dalle finestre. Sul posto sono sopraggiunte le forze dell’ordine, ma alla tentata “evasione” che ha originato la sommossa, si aggiunge anche un’emergenza sanitaria, confermata dai residenti, dato che nel plesso in questione non passano da giorni a raccogliere i rifiuti. La mala gestione di questa situazione, a livello non solo territoriale, ma a questo punto, anche sanitario accende i riflettori su un Municipio lasciato praticamente allo sbando. A tal proposito, lunedì prossimo presenterò una question time per capire qual è la problematica alla base di questo caos e, soprattutto, per comprendere come sta avvenendo la gestione di questa emergenza”. Così in una nota Monica Picca, capogruppo della Lega in X Municipio.

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“AMAPERLASCUOLA”

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EDUCAZIONE SU RIFIUTI E AMBIENTE PER LE CLASSI ANCHE A DISTANZA

iprese le lezioni, nelle scuole romane torna “Amaperlascuola”, l’insieme di iniziative ludico-didattiche gratuite proposte da AMA, d’intesa con Roma Capitale, per sensibilizzare bambini e ragazzi al rispetto dell’ambiente e alle buone pratiche di gestione dei rifiuti. Vista la situazione contingente, il programma per l’anno scolastico 2020/2021 amplia l’offerta dedicata alla didattica “a distanza” con un nuovo kit di materiali che permette di svolgere le lezioni in totale autonomia. Nel pieno rispetto delle misure di sicurezza per l’emergenza Covid-19, non mancheranno comunque le classiche attività in classe, con la presenza di personale specializzato. Divise per temi e impostazioni adatte alle diverse fasce di età, le attività proposte consentono sempre la verifica da parte degli insegnanti del grado di apprendimento degli studenti. Diversificati per fasce d’età i kit “a

distanza”, che includono per tutti una guida per gli insegnanti, un vademecum realizzato da AMA con indirizzi e consigli utili per offrire ai materiali una seconda vita (Ecorubrica) e la cartolina “Prato e Mare”, con i tempi di degradazione dei rifiuti. Per le scuole dell’infanzia, sono due le attività specifiche: “Colora il camion Ama” e sei giochi tratti da “La festa di AMAlandia”, favola quest’ultima che può essere richiesta dagli insegnanti dei piccoli di I e II elementare. Per le III, IV e V classi delle scuole primarie, poi, è disponibile il gioco “Dove lo Butto?” e “Riciclanno”, un progetto per ideare e realizzare nel corso dell’anno scolastico oggetti utili ed eco-sostenibili, utilizzando materiali destinati ad essere gettati via. Dedicati agli studenti delle scuole medie, infine, sono il gioco “Vero o Falso” e il progetto “VideoAMAreRoma” al quale i ragazzi potranno partecipare girando brevi video a tema

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ambientale che AMA pubblicherà sul proprio sito web, sui social e sul canale YouTube. Tre le iniziative in programma da svolgersi in classe, con personale specializzato, nel rispetto delle normative anti Covid 19. I piccoli dai 4 ai 7 anni possono assistere al cartone animato dei supereroi dell’ambiente Ecoman e Supergaia che poi, grazie a due attori, si materializzano in classe per interagire con gli alunni. Per i bambini delle III, IV e V elementari e’ invece disponibile “RamaRRo”, laboratorio didattico sul recupero degli imballaggi. Per le scuole medie, poi, AMA propone “Ricreo”, laboratorio sul recupero dei materiali in plastica in cui i tappi in HDPE (politilene ad alta densità) vengono trasformati in nuovi oggetti attraverso l’utilizzo di una stampante 3d. Per richiedere il kit “Amaperlascuola” e/o aderire ad una o più iniziative del programma dedicato, gli istituti scolastici devono compilare e inviare il modulo disponibile, con tutto il programma attivabile,sul sito www.amaroma.it/amaperlascuola.

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ZANNOLA: “A DRAGONA BISOGNA MIGLIORARE LA VIABILITÀ”

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l consigliere PD in assemblea capitolina Giovanni Zannola ha presentato una richiesta ufficiale all’assessore ai Lavori Pubblici e al Direttore del X Municipio affinché venga risolto un problema di viabilità in zona Dragona: in sostanza, si suggerisce l’arretramento della segnaletica orizzontale di ‘stop’ collegata all’impianto semaforico tra via Carlo Casini e viale dei Romagnoli. “Il problema - spiega nel dettaglio Leonardo Di Matteo, responsabile Mobilità e Trasporti PD Roma - è rappresentato dalla difficoltà per gli autoveicoli, per i bus della linea 04B e per altri mezzi pesanti adibiti a trasporto merci, di svoltare a sinistra da via Casini. L’attuale linea di arresto, infatti, è molto avanzata ed impedisce il transito in sicurezza per chi si immette su viale dei Romagnoli in direzione Roma.” “La stessa segnalazione è stata inoltrata anche dalla Polizia Locale del X Gruppo Mare, a seguito di un sopralluogo effettuato lo scorso mese di marzo – prosegue Zannola - aspettiamo dagli uffici competenti e dall’amministrazione municipale la risoluzione di questo problema in tempi brevi, per dare risposte ai cittadini e agli operatori del trasporto pubblico.”

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LA CHIAVE DI ACCESSO PER L’UNIVERSITÀ Scopri tutte le opportunità per preparare i test di ammissione in medicina e nelle professioni sanitarie

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RADICI E IDENTITÀ

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a cura di Stefano Lesti, giornalista e scrittore

OSTIUM: VIAGGIO NELLA NOSTRA STORIA

Diciottesima puntata

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GREGORIOPOLI, LA FORTEZZA DEI PAPI, SANT’AUREA E GLI AFFRESCHI DEL PERUZZI (1508 - 1513) - PRIMA PARTE

l borgo medievale del quartiere attuale di Ostia Antica è senza dubbio una perla incastonata in uno scenario di grande suggestione. Perfettamente conservato, è la più imponente testimonianza del Rinascimento e le epoche di transizione tra la caduta dell’impero Romano, il medioevo, e i giorni nostri. La sua storia è strettamente connessa all’avvento del cristianesimo. Da fonti storiche si attesta che in quest’area fu sepolta la giovane Aurea, che subì il martirio nel 258 d.C. sotto l’Imperatore Claudio il Gotico. La basilica di Sant’Aurea le fu dedicata e venne eretta sulle fondamenta dell’antica basilica Paleocristiana, nella quale vennero a lungo conservate le spoglie di Santa Monica, madre di Sant’Agostino. Il nome Gregoriopoli deriva da Papa Gregorio IV che nell’attuale borgo raccolse la popolazione costiera in un villaggio fortificato per difenderla dalle scorrerie dei saraceni. Fu un altro pontefice, Martino V Colonna, ad aumentare la protezione di Roma presso la foce del Tevere con un grande torrione che oggi è parte integrante del castello. Sotto Sisto IV della Rovere, il Cardinale francese Guillaume d’Estouteville, vescovo ostiense, come documentato “restaurò il borgo, facendo importanti restauri delle mura di cinta della cittadella e nel palazzo vescovile per una spesa non inferiore ai seimila ducati d’oro”. Dal 1472 al 1479 furono costruite anche le attuali abitazioni a cui si deve il fascino indubbio del borgo, e in seguito, per volontà del vescovo ostiense, Giuliano Della Rovere, successivamente eletto pontefice romano dal 1503 al 1513 con il nome di Giulio II, fu edificato il castello su progetto di Giuliano da Sangallo. Il castello venne ultimato nel 1486 con lo scopo di garantire la sicurezza di Roma dagli attacchi via mare e di tenere sotto controllo il rifornimento alimentare della città. Intanto di Ostium, di Ostia Tiberina, definitivamente abbandonata, si cominciò a perdere ogni traccia visibile, ad eccezion fatta per il Capitolium, l’unica struttura che per la sua mole e altezza è rimasta sempre parzialmente riconoscibile fino al tardo Ottocento. FONTI BIBLIOGRAFICHE:

CONTINUA NELLA SECONDA PARTE

“OSTIUM E PORTUS DALLE ORIGINI ANTICHE ALL’ETÀ MODERNA” DI STEFANO LESTI, EDITORE INTERNATIONAL MULTISPORTS FOUNDATION (2019)

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+BUSXROMA Potenziati i collegamenti

nel quadrante sud-ovest

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ono in servizio anche nel quadrante sud-ovest di Roma i nuovi bus della fornitura di 328 mezzi acquistati da Roma Capitale. La Sindaca di Roma, Virginia Raggi, ha presentato le vetture in esercizio nelle zone di Ostia Lido, Infernetto, Casal Palocco e Castel Fusano. Presenti l’amministratore unico di Atac, Giovanni Mottura, l’assessore alla Città in Movimento, Pietro Calabrese e la presidente del Municipio X, Giuliana Di Pillo.Parte di queste vetture saranno impiegate anche sulla nuova linea per l’aeroporto di Fiumicino che partirà da febbraio del 2021 e garantirà anche un collegamento con la ferrovia Fl1, un servizio in più per il X Municipio. “Grazie agli investimenti fatti nel rinnovo del parco bus possiamo dare alla città

un servizio di trasporto pubblico migliore, rafforzando e potenziando i collegamenti, soprattutto in periferia. Stiamo ormai completando la fornitura dei 328 mezzi acquistati nel 2019 che si aggiungono ai 400 già messi su strada da inizio mandato. Entro il 2021 saranno oltre 800 con gli ultimi ordini fatti da Roma Capitale e i veicoli acquistati in autofinanziamento da Atac. Un bel risultato per tutti i cittadini”, dichiara la Sindaca Virginia Raggi. “Potenziare la rete bus è fondamentale per migliorare il servizio. La nuova linea consentirà di aumentare i collegamenti con la Roma Lido e la Fl1 e tra due ambiti molto importanti come il centro di Ostia e il polo aeroportuale e direzionale di Fiumicino, a vantaggio di migliaia di residenti e lavoratori”, aggiunge l’assessore alla Città in movimento, Pietro Calabrese. “L’arrivo dei nuovi autobus è un ottimo segnale per il nostro territorio: si migliorano e si potenziano i servizi esistenti. Dal prossimo anno arriverà una nuova linea che porterà numerosi benefici, un collegamento fortemente voluto dal municipio e da chi vive e lavora in questa zona di Roma”, conclude la presidente del X Municipio, Giuliana di Pillo. www.inf er ne ttomagazine.it

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RACKET CASE POPOLARI A DRAGONCELLO: DENUNCIATE 35 PERSONE E SEQUESTRATI 13 APPARTAMENTI

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u disposizione della Procura della Repubblica di Roma, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Ostia sono intervenuti ad Acilia, dove hanno eseguito un’ordinanza relativa all’applicazione di due misure cautelari personali e al sequestro preventivo di 13 appartamenti di edilizia popolare e denunciato 35 persone, ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati di “invasione di edifici - ricettazione - furto aggravato - sostituzione di persona e truffa”. Il provvedimento, emesso dal G.I.P. presso il Tribunale della Capitale, costituisce la conclusione di un’indagine, avviata nel febbraio 2019 e condotta dai Carabinieri per circa un anno. L’attività ha consentito di acclarare la presenza di un gruppo

criminale che gestiva il racket delle occupazioni abusive delle case popolari, in particolare nel quartiere “Dragoncello”. Il sodalizio, composto in buona parte da appartenenti alla famiglia Costigliola (casata di origini campane ed a Roma ormai da diversi anni, conosciuti come i “napoletani” e dimoranti in varie abitazioni, pur non avendo mai ottenuto alcuna assegnazione formale), operava con un modo semplice ma consolidato: i soggetti occupavano abusivamente gli appartamenti trovati liberi, per poi rivenderli a persone in cerca di un alloggio. In particolare, per due soggetti (un uomo ed una donna), risultati anche percettori del reddito di cittadinanza, il GIP ha disposto la misura cautelare del divieto di dimora nel

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Comune di Roma, oltre alla sospensione del beneficio. Alcuni indagati dovranno rispondere dei reati di sostituzione di persona, furto aggravato ed in un caso truffa, in relazione agli allacci delle forniture presenti negli alloggi: alcuni hanno presentato il documento di altri ignari soggetti, stipulando a loro nome il contratto per l’erogazione di energia elettrica (nel caso della truffa, omettendo anche il pagamento delle bollette per il servizio offerto), altri hanno allacciato illegalmente il cavo alla rete pubblica. Agli occupanti è stato dato un termine entro il quale rilasciare le abitazioni, per poi essere affidate agli Enti proprietari (INPS – ENASARCO ed ATER, quest’ultimo per conto del Comune di Roma).

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LA SCUOLA OGGI:

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TRA DISAGI, MALUMORI E PAURE

cuola: un mondo in divenire, tra disagi, malumori, paure e l’immensa complessità di tante giovani risorse intellettuali capaci, lo speriamo, in un prossimo domani di gestire il futuro. La responsabilità dell’universo scolastico è immensa, ad esso spetta la formazione e la crescita dei giovani e meno giovani, ma conciliare la tutela della salute, e diciamolo pure, la paura del contagio, e l’entusiasmo di queste anime di adolescenti in pieno fermento, non è facile per nessuno. Proviamo ad immaginare com’è una classe al tempo del covid. I professori devono sempre indossare la mascherina e con essa svolgere fino a sei ore di lezione al giorno, ciò comporta una grande difficoltà respiratoria, certamente superiore a quella dei ragazzi, che pur avendo lo stesso obbligo, non sono però costretti a parlare continuamente. Nascosti dietro queste mascherine però, studenti e professori si scoprono a condividere sguardi smarriti, gli uni a chiedere soccorso all’altro, gli studenti ad affidarsi ai professori, in un tumulto di sentimenti ormai costellato anche da paure e da timori. Obiettivamente la didattica a distanza, resta, in molte cir-

verso umano costituito da ogni aula ha mille sfaccettature, differenti competenze individuali, dinamiche cognitive e di apprendimento assolutamente differenti, in questo perverso percorso sperimentale i professori tentano di guidare i propri ragazzi percorrendo una strada tortuosa ed accidentata di cui nessuno conosce le difficoltà intermedie o i futuri ostacoli a cui certamente, da un giorno ad un altro, saranno chiamati a rispondere. Tali premesse sono il preludio di una inevitabile distanza che si andrà ad acuire ancora di più tra le diverse capacità di apprendimento all’interno di ogni classe, i ragazzi più deboli resteranno indietro e saranno costretti ad un surplus di lavoro per colmare il gap con il resto del gruppo. Il problem solving sarà essenziale per i ragazzi in questa delicata fase, riuscire a gestire il lavoro e le competenze potrà essere una via da intraprendere per la personale crescita, soprattutto dei più piccoli. Lo scorso marzo quando scattò il lock down gli studenti italiani avevano già affrontato buona parte del percorso didattico insieme con il corpo docente, si trattava solo di rafforzare e in taluni casi confermare le competenze.

costanze, l’unico espediente per riuscire a raggiungere tutti, ma la domanda è: la didattica a distanza è vera didattica? I collegamenti internet spesso sono insufficienti, salta frequentemente il segnale, alcuni ragazzi restano isolati, ed è vero che qualcuno approfitta delle difficoltà e si nasconde tra le pieghe delle circostanze sfavorevoli, ma essenzialmente i problemi si ripetono realmente. Ciò comporta che i professori spiegano, mostrano lavagne multimediale che talvolta non si vedono bene, gli appunti dei ragazzi sono incompleti, e quando arriva il confronto con il professore in occasione dell’interrogazione, l’esposizione dello studente manca sempre di qualche passaggio. Il rapporto umano è quello maggiormente offeso, innegabile che la conoscenza e la comprensione degli aspetti personali e caratteriali compiuti attraverso uno schermo, non possono essere equiparati ad un rapporto vissuto, nel bene e nel male, in presenza. Immaginate anche le difficoltà di un professore che vive la classe attraverso tante piccole finestrelle dove appaiono i volti degli alunni o dove, talvolta, lo schermo è nero per via di uno scarso segnale. La conoscenza e la relazione si basano sull’acquisizione di fattori personali, attitudinali, su espressioni cognitive individuali, grazie alle quali un professore riesce a tracciare insieme con l’alunno un percorso di vita scolastica individualizzato che all’epoca della didattica a distanza viene a mancare completamente. Inoltre bisogna tenere presente che l’uni-

Questa volta è tutto diverso, l’anno è all’inizio, le tensioni crescono, alcune classi hanno cambiato quasi tutto il corpo docente e quelle conoscenze che in passato hanno aiutato a superare le difficoltà non sono più di aiuto. Serpeggia un certo scoraggiamento tra il corpo docente che si sente legittimamente lasciato solo ad affrontare un nemico ancora sconosciuto, a loro è stato fornito, per difendersi dal virus, il banco singolo, il quale poco è servito allo scopo, forse a nulla. Sarebbe stato molto più utile prevedere un presidio medico in ogni scuola, un’ambulanza con operatori del 118 o infermieri e volontari, il tutto per riuscire ad effettuare i tamponi ad ogni ragazzo e garantire serenità per la convivenza quotidiana. Invece i responsabili covid non sono altro che professori, costretti a trasformarsi in figure mediche per rispondere ad emergenze che non gli competono. Questa esperienza servirà anche a farci riflettere sul fatto che la tecnologia non può essere la soluzione ad ogni problema e che, quando si parla di didattica, il rapporto umano, gestito faccia a faccia, guardandosi negli occhi, non può essere sostituito con lo schermo di un computer. In questo stato di emergenza tale considerazione ci appare ancor più drammatica se pensiamo all’anno scolastico che i nostri figli dovranno affrontare, ma, al tempo stesso, argina i confini dei fanatici del pensiero hardware: l’uomo è ancora al di sopra della macchina. Facciamone tesoro.

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Silvia Castronovi - Giornalista Altroconsumo

Associazione indipendente a tutela dei consumatori - Relazioni Esterne Istituzionali Responsabile Regione Lazio - Email: silvia.castronovi@altroconsumo.it

SUPERBONUS AL 110%

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razie al Superbonus al 110% chi esegue una ristrutturazione fino al 31 dicembre 2021 può contare su una detrazione del 110% delle spese sostenute per gli interventi che migliorano l’efficienza energetica degli edifici e che riducono il rischio sismico. Il Decreto Rilancio ha introdotto il cosiddetto Superbonus: una detrazione del 110% sulle spese sostenute per chi effettuerà interventi di isolamento termico, sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale e riduzione del rischio sismico nei propri condomini o abitazioni singole. La detrazione fiscale del 110% vale per i lavori effettuati dal 1 luglio 2020 al 31 dicembre 2021 e sarà suddivisa in 5 rate di pari ammontare. Ad esempio, per una spesa di 10.000 euro, si ottengono 11.000 euro di detrazione pari a 2.200 euro annui da recuperare nelle 5 dichiarazioni dei redditi presentate successivamente all’esecuzione dei lavori. I dubbi su questa grande opportunità di risparmio per i cittadini sono ancora parecchi, tanto che anche l’Agenzia delle entrate ha raccolto e tentato di dare una risposta alle molte domande dei contribuenti che le sono state inoltrate. Non sempre però queste risposte sono chiare, ecco perché abbiamo voluto inserire anche noi una sezione di FAQ per permetterti di avere chiarimenti in maniera semplice a tutti i tuoi dubbi.

VEDI LE DOMANDE PIÙ FREQUENTI Quando si può usare il superbonus: Gli interventi che danno diritto alla detrazione del 110% sono sostanzialmente di due tipi e possono riguardare sia la singola unità immobiliare che il condominio, sono in ogni caso escluse le nuove costruzioni, infatti gli immobili oggetto dell’intervento devono esser già esistenti. Di fatto si agevolano i grossi interventi che migliorano la prestazione termica dell’edificio e quelli volti a ridurre il rischio sismico, secondo uno schema preciso confermato dall’Agenzia delle entrate. Vediamo nel dettaglio l’elenco dei lavori così detti “trainanti”: •Interventi di isolamento termico delle superfici opache inclinate, verticali e orizzontali (delimitanti il volume riscaldato, verso l’esterno, i vani non riscaldati o il terreno, compreso il tetto) che interessano l’involucro dell’edificio con un’incidenza superiore al 25% della superficie disperdente lorda dell’edificio o dell’unità immobiliare sita all’interno di edifici plurifamiliari che sia indipendente e disponga di accesso autonomo all’esterno. In attesa dell’emanazione del decreto del Mise che definisca i nuovi requisiti, gli interventi di isolamento devono rispettare i requisiti di trasmittanza U indicati nel decreto del Mise dell’11 marzo 2008. I materiali isolanti utilizzati, inoltre, devono rispettare i criteri ambientali minimi stabiliti dal decreto dell’11 ottobre 2017 www.inf er ne ttomagazine.it

firmato dal ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare. La detrazione spetta per una spesa massima di 40.000 euro moltiplicata per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio per gli edifici composti da 2 a 8 unità. Se l’edificio ha più di 8 unità abitative la spesa massima si abbassa a 30.000 euro a unità. Per gli edifici unifamiliari o per gli appartamenti in condominio ma con accesso autonomo all’esterno la spesa massima detraibile è di 50.000 euro. •Interventi condominiali per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti centralizzati per il riscaldamento, il raffrescamento (nel caso si installino pompe di calore reversibili) e alla produzione di acqua calda sanitaria. Gli impianti centralizzati devono essere dotati di: -generatori di calore a condensazione, con efficienza almeno pari alla classe A; - generatori a pompa di calore, ad alta efficienza, anche con sonde geotermiche; - apparecchi ibridi, costituiti da pompa di calore integrata con caldaia a condensazione, assemblati in fabbrica ed espressamente concepiti dal fabbricante per funzionare in abbinamento tra loro; - sistemi di microcogenerazione che conducano a un risparmio di energia primaria (PES) pari almeno al 20%; - collettori solari; - esclusivamente per i Comuni montani è

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ammesso anche l’allaccio al teleriscaldamento. La detrazione spetta anche per le spese di smaltimento o bonifica dell’impianto sostituito, per la sostituzione della canna fumaria collettiva esistente con sistemi fumari multipli o collettivi nuovi compatibili con apparecchi a condensazione, per le spese relative all’adeguamento dei sistemi di distribuzione come i tubi, di emissione come i sistemi scaldanti e di regolazione come sonde, termostati e valvole termostatiche. La spesa massima per usufruire del 110% è di 20.000 euro moltiplicata per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio per gli edifici fino a 8 unità. Se le unità sono più di 8 la spessa massima per ognuna si abbassa a 15.000 euro. •Interventi su edifici singoli (o dell’unità immobiliari site all’interno di edifici plurifamiliari che siano indipendenti e dispongano di accesso autonomo all’esterno) per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti aventi le stesse caratteristiche di quelli appena visti per gli interventi condominiali, con l’aggiunta per le aree non metanizzate, dell’installazione di caldaie a biomassa con prestazioni emissive almeno pari alla classe di qualità 5 stelle. La detrazione spetta anche per le spese di smaltimento o bonifica dell’impianto sostituito. La spesa massima per usufruire del 110% è di 30.000 euro. Se su di uno stesso immobile vengono eseguiti più interventi che danno diritto al superbonus, la spesa massima detraibile è data dalla somma dei limiti di spesa fissati per ogni intervento. Allo stesso modo, per gli interventi condominiali, la spesa detraibile che spetta ad ogni condomino è fissata in base ai millesimi di parti comuni di sua competenza, infatti, i limiti che variano in base al numero di unità immobiliari che costituiscono il condominio servono esclusivamente per calcolare la spesa massima complessivamente detraibile. La detrazione del 110% si applica anche alle spese funzionali all’esecuzione dell’intervento, quali l’acquisto di materiali, la progettazione e le spese professionali, perizie, installazione di ponteggi, smaltimento dei materiali rimossi, Iva, imposta di bollo, diritti sui titoli abilitativi edilizi. Il superbonus del 110% spetta anche per alcuni interventi che vengono eseguiti congiuntamente ad almeno uno di quelli appena visti e che per questo vengono definiti “trainati”. Occorre prestare attenzione alla data di effettuazione di questi lavori infatti, possono ottenere la detrazione maggiorata del 110% solo se eseguiti nell’intervallo di tempo che va dalla data di inizio lavori a quella di fine lavori degli interventi così detti trainanti. In particolare, viene riconosciuto il superbonus per: •altri lavori di riqualificazione energetica, la detrazione del 110% spetta anche su questi lavori nei limiti di spesa relativi a questi

ultimi; •l’installazione di infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici; •installazione di impianti fotovoltaici connessi alla rete elettrica e di sistemi di accumulo a questi integrati. In particolare, in caso di installazione di impianti solari fotovoltaici connessi alla rete elettrica, la detrazione del 110% spetta su una spesa massima di 48.000 euro e comunque entro il limite di spesa di 2.400 euro per ogni kW di potenza nominale dell’impianto solare fotovoltaico per ogni singola unità immobiliare. La detrazione è vincolata alla cessione in favore del GSE (gestore dei servizi energetici) dell’energia non autoconsumata in sito o non condivisa per l’autoconsumo. La detrazione spetta anche in caso di installazione contestuale o successiva di sistemi di accumulo integrati negli impianti fotovoltaici nel limite di spesa di 1.000 euro per ogni kWh di capacità di accumulo del sistema. La detrazione del 110% spetta per un limite di spesa più basso, cioè di 1.600 euro per ogni kWh nel caso in cui sia

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contestuale anche un intervento di ristrutturazione edilizia, di nuova costruzione o di ristrutturazione urbanistica. Il limite di spesa di 48.000 euro è cumulativo per impianto fotovoltaico e sistema di accumulo integrato ed è riferito alla singola unità immobiliare. La detrazione non spetta se si percepiscono altri incentivi pubblici e altre forme di agevolazione di qualsiasi natura previste dalla normativa europea, nazionale e regionale, compresi i fondi di garanzia e di rotazione e gli incentivi per lo scambio sul posto. Interventi antisismici Gli interventi antisismici che danno diritto alla detrazione del 110% sono tutti quelli compresi nell’attuale sismabonus con limite di spesa di 96.000 euro per unità immobiliare, ma senza vincoli sul numero massimo di immobili su cui effettuare gli interventi. Infatti, l’unico requisito richiesto è che le abitazioni si trovino nella zona sismica 1, 2 o 3. Sono detraibili anche le spese sostenute per la realizzazione congiunta di sistemi di monitoraggio strutturale continuo ai fini antisismici. Nel

limite di spesa di 96.000 euro rientra anche il caso di “acquisto di case antisismiche”. Se, al posto della detrazione, si decide di cedere il credito corrispondente a un’impresa di assicurazione con la contestuale stipula di una polizza che copre il rischio di eventi calamitosi, la detrazione del premio assicurativo, al posto del 19% spetta per il 90%. La detrazione per il premio assicurativo non è cedibile. Chi ne ha diritto: Per le persone fisiche, l’utilizzo delle detrazioni è ammesso su al massimo due unità immobiliari, oltre agli eventuali interventi su parti comuni condominiali. In caso di interventi condominiali hanno diritto alla detrazione anche i possessori di sole pertinenze (ad esempio box o cantine) che abbiano partecipato alla spesa. In ogni caso, la detrazione massima che ogni contribuente può ottenere è pari all’imposta annua che dovrebbe versare, se si è incapienti, la parte di detrazione non goduta non può esser recuperata negli anni successivi o chiesta a rimborso, ma può essere ceduta a terzi. Sono in ogni caso escluse le unità immobiliari appartenenti alle categorie catastali A1, A8 e A9 cioè le abitazioni di lusso. La spesa deve essere sostenuta da: •condomini (in caso di assenza dell’amministratore, in dichiarazione va inserito il codice fiscale del condomino che si fa carico di effettuare gli adempimenti richiesti dalla normativa); •persone fisiche al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, arti e professioni, cioè solo per gli immobili che non sono compresi nei beni dell’azienda o che siano strumentali all’esercizio dell’attività lavorativa professionale; •dagli Istituti autonomi case popolari (IACP) comunque denominati nonché dagli enti aventi le stesse finalità sociali dei predetti Istituti, istituiti nella forma di società che rispondono ai requisiti della legislazione europea in materia di “in house providing” per interventi realizzati su immobili, di loro proprietà ovvero gestiti per conto dei comuni, adibiti ad edilizia residenziale pubblica (in questo caso la detrazione è possibile per le spese sostenute fino al 30 giugno 2022); •dalle cooperative di abitazione a proprietà indivisa per interventi realizzati su immobili dalle stesse posseduti e assegnati in godimento ai propri soci; •dalle ONLUS, dalle organizzazioni di volontariato, le associazioni di promozione sociale e dalle associazioni sportive dilettantistiche (per queste ultime solo per la parte di immobile destinato agli spogliatoi). Per usufruire della detrazione si deve possedere o detenere l’immobile in base a un titolo idoneo. In particolare, la detrazione spetta: •ai proprietari e nudi proprietari;


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•ai titolari di un diritto reale di godimento quali usufrutto, uso, abitazione o superficie; •ai locatari o comodatari (previo consenso del legittimo possessore); •ai familiari conviventi del possessore o detentore dell’immobile ristrutturato, a condizione che sostenga le spese e siano intestati a lui bonifici e fatture; •al convivente more uxorio del proprietario dell’immobile anche in assenza di un contratto di comodato. La spesa massima detraibile è riferita all’immobile, da dividere tra gli aventi diritto in base alla quota di spesa sostenuta. In caso di cessione dell’immobile su cui sono stati fatti interventi, le quote residue di superbonus passano all’acquirente salvo diverso accordo tra le parti, in caso di successione invece, passano all’erede che materialmente dispone dell’immobile. Come ottenere la detrazione: Per ottenere la detrazione del 110%, gli interventi, nel complesso, devono assicurare il miglioramento di almeno 2 classi energetiche (ad esempio dalla D alla B), anche congiuntamente ad altri interventi di efficientamento energetico, all’installazione di impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo. Se questo “salto” di 2 classi non è possibile, bisogna comunque ottenere il passaggio alla classe energetica più alta, quindi per chi si trova nella classe energetica “A3” il superbonus viene riconosciuto con il passaggio alla “A4”. Il passaggio di classe va dimostrato con l’attestato di prestazione energetica (A.P.E.), ante e post intervento, rilasciato da tecnico abilitato nella forma della dichiarazione asseverata. Gli interventi relativi all’ecobonus devono essere asseverati da tecnici abilitati per il rispetto dei requisiti e la congruità delle spese sostenute in relazione agli interventi agevolati. I professionisti incaricati attestano anche la congruità delle spese sostenute in relazione agli interventi agevolati. Gli interventi relativi al sismabonus devono essere asseverati da professionisti incaricati della progettazione strutturale, direzione dei lavori delle strutture e collaudo statico secondo le rispettive competenze professionali, e iscritti ai relativi Ordini o Collegi professionali di appartenenza. Ai fini del rilascio di attestazioni e asseverazioni, i tecnici abilitati sono tenuti alla stipula di una polizza di assicurazione della responsabilità civile, con massimale adeguato al numero delle attestazioni o asseverazioni rilasciate e agli importi degli interventi che hanno certificato e comunque, almeno pari a 500.000 euro, a garanzia dei propri clienti e del bilancio dello Stato per il risarcimento dei danni eventualmente provocati dall’attività prestata. Ai soggetti che rilasciano attestazioni e asseverazioni infedeli si applica un a sanzione da 2.000 a 15.000 euro per dichiarazione infedele resa e il beneficio fiscale decade. L’asseverazione per ecobonus e sismabonus viene rilasciata al termine dei lavori o per ogni stato di avanzamento dei lavori pari almeno al 30% del valore complessivo del preventivo dei lavori da effettuare. L’asseverazione deve esser predisposta online sul sito di ENEA tramite la modulistica ufficiale emanata dal MISE, diversa a seconda che venga resa per la fine dei lavori o per lo stato di avanzamento e deve essere stampata e firmata con apposizione del timbro del tecnico in ogni pagina. Una copia dell’asseverazione deve essere trasmessa in via telematica ad ENEA (Agenzia naziona-

le per le nuove tecnologie e lo sviluppo economico) entro 90 giorni dal termine dei lavori, insieme alla copia della dichiarazione del massimale della polizza di assicurazione professionale sottoscritta dal professionista e a una copia del documento d’identità. Enea potrà fare controlli a campione sul 5% delle asseverazioni caricate sul portale. Per ottenere il superbonus è necessario pagare tramite bonifico bancario o postale parlante dal quale risulti la causale del versamento, il codice fiscale del beneficiario della detrazione e la partita Iva del soggetto destinatario del bonifico. Possono essere usati anche i moduli di bonifico attualmente predisposti dalle banche per i pagamenti di ristrutturazioni edilizie ed ecobonus. Cedere la detrazione o sconto in fattura In alternativa alla fruizione della detrazione in dichiarazione dei redditi, è possibile optare per la cessione della detrazione. In accordo con il fornitore si può ottenere uno sconto in fattura di importo massimo pari alla spesa da sostenere, che lui recupera sottoforma di credito d’imposta, oppure si può optare per la cessione a terzi, comprese banche e finanziarie del credito d’imposta pari alla detrazione spettante. Sia il fornitore che gli altri soggetti che ricevono la detrazione possono cederla a loro volta ad altri soggetti sempre sottoforma di credito d’imposta nei confronti dello Stato. Nel caso in cui ci siano più soggetti che hanno diritto alla detrazione, ognuno può scegliere come comportarsi indipendentemente dalla scelta fatta dagli altri tra ottenere la detrazione o optare per la cessione. Inoltre, il contribuente può scegliere ad esempio di fruire della detrazione nella dichiarazione dei redditi del 2020 e del 2021 per le spese sostenute nel 2020 e cedere il credito corrispondente alle altre 3 rate di detrazione. Per accedere alla cessione del credito devi richiedere ad un CAF o a un professionista abilitato alla trasmissione delle dichiarazioni dei redditi (commercialisti, consulenti del lavoro…) del visto di conformità dei dati relativi alla documentazione che, in pratica, attesta la sussistenza dei presupposti che danno diritto alla detrazione d’imposta per gli interventi realizzati. Inoltre, la cessione del credito deve esser comunicata all’Agenzia delle entrate tramite apposito modulo online oppure affidandosi a un intermediario abilitato. Ricorda che per il 2020 e il 2021 la cessione del credito o lo sconto in fattura sono permessi anche sui seguenti lavori, svincolati dal superbonus: •interventi di ristrutturazione edilizia; •riqualificazione energetica; •interventi antisismici; •rifacimento delle facciate; •installazione di impianti fotovoltaici; •installazione di colonnine di ricarica per veicoli elettrici di conseguenza anche questa cessione deve esser comunicata tramite la modulistica predisposta dall’Agenzia delle Entrate. L’opzione della cessione del credito è l’unica opzione disponibile se percepisci solo redditi soggetti a tassazione separata, imposta sostitutiva (ad esempio hai aderito al regime forfettario o percepisci solo redditi da cedolare secca sulle locazioni) oppure rientri nella no tax area e per questo sei incapiente cioè non hai un’imposta lorda da ridurre tramite l’utilizzo della detrazione.

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TRATTAMENTO MININVASIVO DELLA PATOLOGIA EMORROIDARIA: LA SCLEROMOUSSE

A CURA DEL DOTT. NATALE URSINO - CHIRURGO GENERALE -COLONPROCTOLOGO

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e emorroidi si localizzano a livello del canale anale e sono indispensabili per la sensibilità e la continenza; la “malattia emorroidaria” è invece la condizione in cui le emorroidi diventano responsabili di sintomi quali il dolore, sanguinamento, prolasso. La patologia emorroidaria rappresenta oggi una tra le patologie proctologiche più diffuse e, sebbene sia da considerare una patologia assolutamente benigna, è responsabile di disturbi che possono limitare la normale vita quotidiana.Sebbene le opzioni terapeutiche oggi disponibili siano molteplici, a tutt’oggi molto spesso viene indicato come loro unico trattamento la chirurgia. Nel corso degli anni sono state proposte diverse soluzioni chirurgiche; oltre all’intervento tradizionale descritto da Milligan-Morgan nel 1937, negli ultimi anni sono stati proposti l’emorroidopessi con suturatrice meccanica (metodo Longo PPH - Procedure for Prolapse and Hemorrhoids - 1998) e l’intervento di dearterializzazione emorroidaria transanale, proposto per la prima volta da Morinaga nel 1995 e successivamente, riproposto come THD - Transanal Hemorrhoidal Dearterialization. Ogni intervento presenta indicazioni precise, risultati consolidati e anche un documentato numero di complicanze e recidive. In ogni caso, l’intervento prevede un ricovero in ambito ospedaliero più o meno prolungato, con

spesso una dilazione del tempo di ritorno alle abituali attività lavorative. Per tale motivo negli ultimi tempi ho perfezionato una nuova tecnica, innovativa e soprattutto non invasiva, che consente di risolvere in modo INDOLORE e SENZA NECESSITÀ DI RICOVERO IN OSPEDALE questo problema tanto fastidioso quanto diffuso: si tratta della sclerosi delle emorroidi attraverso la tecnica detta scleromousse. Confortato dall’abbondante letteratura riguardante la mousse sclerosante, ho cominciato a trattare i miei Pazienti affetti da emorroidi ”sintomatiche”; tale tecnica consiste nell’iniezione nel plesso emorroidario di un volume di 2 ml di principio attivo sclerosante, il polidocanolo. Questa mousse, a contatto con la parete del plesso emorroidario, provoca un’immediata retrazione e quindi la sclerosi dello stesso. Ciò perché la schiuma induce un marcato vasospasmo e le bolle di piccole dimensioni, permettono una distribuzione omogenea del farmaco su tutte le pareti del vaso emorroidario con conseguente sclerosi dell’emorroi-

de stessa. L’iniezione viene praticata alla base del plesso, in anoscopia, attraverso un ago endoscopico monouso che consente di pungere il plesso emorroidario in una zona priva di sensibilità. Per questa ragione, la tecnica può essere eseguita senza bisogno di alcuna anestesia né sedazione, in modo assolutamente indolore. La tecnica è idonea a qualsiasi tipo di Paziente; la durata della procedura è di circa 15 minuti; al termine della stessa il Paziente viene invitato a rialzarsi e camminare. La ripresa delle abituali attività quotidiane avviene nella giornata stessa dell’intervento. Al termine delle tre sedute, considerata ad oggi come la migliore strategia terapeutica, la tecnica si è dimostrata in grado di controllare i principali disturbi emorroidari in particolare il dolore, il sanguinamento e la trombosi con un successo del 90%. Il trattamento può essere ripetuto in periodi successivi, in numero e frequenza variabile da caso a caso. Quel che più conta è che tutti i Pazienti hanno visto migliorare in maniera significativa la propria qualità della vita, una bella differenza con l’intervento tradizionale, che oltre ad essere invasivo non garantisce l’eliminazione del problema!!! L’introduzione della schiuma in ambito proctologico ha quindi modificato l’approccio alla patologia emorroidaria; interventi chirurgici consolidati, sono in via di ri-definizione, avendo dimostrato la schiuma una comprovata efficacia nel trattamento di questa patologia, sia in termini di qualità di vita per il Paziente sia come costo globale per la società. La sclerosi emorroidaria con schiuma è una procedura sicura nel trattamento della patologia emorroidaria e offre buoni risultati, con costi accettabili in termini di sofferenza per il Paziente.

PER INFORMAZIONI Viale S.S. Pietro e Paolo, 30 - 00144 Roma TEL: 340.9325987 E-MAIL: info@nataleursino.com web: www.nataleursino.com www.inf er ne ttomagazine.it

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SI’ ALLA MASCHERINA,

MA NON BASTERA’ AD EVITARE INFARTI DA POST PANDEMIA, ICTUS FIBRILLAZIONE ATRIALE, SCOMPENSO CARDIACO, PATOLOGIE COLLATERALI DA COVID 19

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causa di liste di attesa infini-

te, nel post lock down molti cittadini rinunciano alle visite e alle cure cardiologiche. L’Osservatorio di Tutela Civica dell’Associazione G. Dossetti riceve, da mesi, segnalazioni da centinaia di cittadini che ci chiedono aiuto, perché, non tutti posso ‘permettersi’ la sanità privata. Quali le conseguenze? I cittadini fragili, con patologie croniche cardiovascolari, si vedono rinviate visite e prestazioni e così pagano, a scapito della loro salute, il prezzo dell’emergenza sanitaria da post Covid 19. Da maggio, con la fase 3, la macchina del SSN si riavvia a rilento, la ripartenza della sanità NO COVID è a singhiozzo, e a macchia di leopardo, nelle 20 Regioni italiane. Una vera corsa a ostacoli, quotidiana, per medici e malati, che mina la salute dei cittadini e rischia di cancellare 20 anni di cam-

pagne di prevenzione per il cuore. “L’emergenza Coronavirus è importante, ma gli altri malati non spariscono e hanno il diritto di curarsi” dichiara il Prof. Fedele, Policlinico Umberto I di Roma e responsabile del Dipartimento Cardiovascolare del Comitato Scientifico della Associazione Culturale “Giuseppe Dossetti: i Valori - Tutela e Sviluppo dei Diritti” “Salvare il cuore al tempo del COVID-19” è il messaggio che lancerà mercoledì l’Associazione G. Dossetti: “la paura del contagio impedisce, a tanti, di andare al pronto soccorso. Pazienti, persone che, prima del Covid, sarebbero andati di corsa in ospedale, ma anche pazienti che rischiano di sospendere le terapie per non poter fare le visite di controllo o non poter fare diagnosi strumentali o analisi cliniche specifiche, perché spesso irraggiungibili”. Oggi, a causa del Covid-19,

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la salute, non è più un diritto universale dato dall’art. 32 della Costituzione, ma è diventato un privilegio riservato a coloro che possono permettersi di rivolgersi alle strutture private. L’associazione G. Dossetti, che da oltre vent’anni si batte per il diritto alla salute del cittadino dettato dall’art. 32 della Costituzione, non può restare a guardare. Urge una ripartenza rapida, per evitare altre morti inutili. Una ‘valanga’ di prestazioni arretrate, sospese durante il lockdown, attendono risposte politiche urgenti. E, con il nuovo numero dei contagi, la situazione è ancora più allarmante. È necessario riportare il malato cardiologico al centro del dibattito politico e programmatico, per non lasciare libero il campo a patologie letali: infarti, ictus e fibrillazione atriale, scompenso cardiaco e ipertensione.

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