"in Città" - Settembre 2015

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Periodico promosso dall’Arciconfraternita Maria SS. del Carmine - Giovinazzo - Registrato presso il Tribunale di Bari al n. 1307 in data 20/1/1997 - Spedizione in A.P. 70% Filiale di Bari

Anno XIX N. 9 Settembre 2015 Euro 2,00


Nuove Aperture a Giovinazzo:


Editoriale

I tempi cambiano! La Festa Patronale pure?

È

Filippo D’Attolico mi raccolti e la protezione ai nostri marinai nei perigli dei loro viaggi, come ancora si recita con l’inno che in suo onore si leva nei giorni della festa: «... quando suona la tua campana ad ogni tempesta viene la calma...». Proviamo a riprendere il significato originario di quella Festa, “La festa granne”, come abbiamo tentato di fare quando, nel settembre del 2010, questo stesso spazio venne occupato a sostegno di una istanza giuntaci a firma di un lettore finalizzata proprio al recupero della ragione vera di quel ritrovarsi tutti ad agosto per invocare le grazie della Madonna. Tentiamo, anche ora, di riattualizzare, magari con la nostra immaginazione, il senso autentico dei festeggiamenti della Protettrice e particolarmente della stessa partecipazione comunitaria alla processione esterna dopo il pontificale, quale corale momento di ringraziamento filiale che tutto il popolo soleva rivolgere alla Vergine per i benefici che accordava ai suoi figli che la impetravano e la invocavano in proprio soccorso. L’attualità non è più quella realtà rurale ed artigiana, ormai trasformatasi radicalmente e sempre più secolarizzata per l’evoluzione della modernizzazione della società, ormai multiculturale. E così anche la festa grande, conseguentemente, è andata progressivamente trasformandosi fino a divenire una vera e propria sagra, tutt’altro che un momento comunitario di lode e ringraziamento alla Patrona. Un evento del tutto coreografico e fulcro di continue manifestazioni di ogni genere e di spettacoli tesi a divertire ed attrarre gente dai dintorni, che poco hanno a che fare con la fede di un popolo. Tanti gli interrogativi allora: proviamo a dar loro delle risposte; lo facciamo con il supporto di Giuseppe Dalbis, nostro storico collaboratore che quest’anno, all’interno del Comitato della Festa patronale, ha ricoperto il ruolo di responsabile della comunicazione. Rimandandovi nelle pagine 14 e 15 vi auguro buona lettura.

PERIODICO PROMOSSO dall’Arciconfraternita Maria SS. del Carmine Registrato presso il Tribunale di Bari al n. 1307 in data 20/1/1997

Collaboratori

il quesito che da decenni ci si pone, puntualmente, all’indomani del più importante appuntamento che fa da richiamo della nostra città nel periodo estivo: la Festa Patronale. Esso scaturisce con naturalezza e spontaneità proprio perché ci impone una profonda riflessione sul nesso che accomuna la ricorrenza religiosa rivolta ad onorare la Madonna di Corsignano e tutta una serie indiscriminata e a volte disordinata di attrazioni folkloristiche che attorno ad essa, prima, durante e poi, si realizzano. La stessa processione appare una mostra coreografica di costumi baroccheggianti, di luci sfarzose e di note musicali che ne impongono il ritmo alla sfilata. E le mie perplessità non provengono solo da un isolato e marginale pensiero: vi invito a rivedere “in Città” 12/2012 pag. 5 a firma Maldarella o prim’ancora settembre 2002 il commento editoriale del mio predecessore Franco Amendolagine. Nel mentre le nostre sollecitazioni trovavano spazio radicandosi nella coscienza comunitaria, una voce istituzionale, puntuale e precisa, giungeva, nel 2013, in concomitanza con l’avvio delle organizzazioni delle feste patronali diocesane, dal direttore della “Charitas” di Molfetta don Francesco de Lucia, col richiamo a feste più sobrie e meno spendaccione: «Rinunciare a qualcosa, durante le feste patronali, per aiutare chi ne ha bisogno, rappresenterebbe più di un segnale e come comunità cristiana dovremmo farlo sempre. Perché una festa sia religiosa bisogna innanzitutto pensare ai poveri». Quindi riavvolgiamo il nastro e ripartiamo da un momento solenne, quello della visitazione della nostra Protettrice che attraversava le strade della città ed entrava nelle case popolose dell’antico centro dentro le mura e che con il suo sguardo materno accoglieva le preghiere della gente per strada e di quanti in processione testimoniava la sua silenziosa devozione. Perché incrociare quel dolce volto ispirava la preghiera di supplica per l’abbondanza dei prossi-

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TOM IN UN GORGO DI RIFIUTI Opinione

Giuseppe Maldarella

C

’è qualcosa, ancora, che si può dire sull’aspra controversia in atto circa la gestione dei rifiuti urbani e di igiene ambientale, così come condotta da Depalma e dal suo governo? Ci provo. Non già perchè dispongo di qualche altra notizia inedita, quanto per mettere insieme un puuzle di situazioni incresciose che mostrano nella loro connessione d’insieme una vertiginosa approssimazione dell’esercizio dei diversi servizi nel loro integrale ciclo di produzione, raccolta e trattamento dei rifiuti urbani. E tanto non per rimarcare lo stato ormai emergenziale cui è giunto questo processo, che sicuramente vede coinvolti anche i pregressi decisori politici, quanto, piuttosto, per tentare una diretta osservazione degli esiti perniciosi che investono i cittadini, vessati da pesanti oneri tributari. Sullo sfondo di questo puzzle, a mò di un grande mosaico, campeggia un dato incontrovertibile: la deludente percentuale della differeziata che, al di là di quello che afferma l’Amministrazione, rimane sempre su indici del tutto inconsistenti rispetto a quelli indicati dal Piano della Regione. Dopo ben tre anni di governo, contrariamente a quanto propagandato, Depalma non ha fatto meglio di Natalicchio, neppure un tantino. Né può invocare a sua discolpa, come ora va facendo a piè sospinto, che ciò dipende dalla inadeguatezza e vetustà dei mezzi e delle attrezzature e dalla inefficienza operativa nelle prestazioni di ritiro e movimentazione dei rifiuti e di pulizia dell’ambiente cittadino da parte della Daneco, che mantiene l’appalto in regime di proroga obbligata. Non escludo che tali criticità possano concorrere al conclamato fallimento, riconosciuto peraltro dagli stessi amministratori. Ma ciò, non assolve Depalma che aveva promesso cambiamenti sconvolgenti anche in questo campo. Quello che è mancato alla sua azione da primo cittadino è stato un convinto ed appropriato intervento di induzione a sperimentare all’origine una selezione volontaria dei rifiuti, facendo presa su un percorso di informazione e pressante sensibilizzazione ai cittadini sull’adozione di stili di vita improntati alla sostenibilità. Una sinergica concordanza di intenti tra Amministrazione civica e cittadinanza ed in particolar modo con la categoria degli esercenti pubblici, necessaria per portare finalmente Giovinazzo a raggiungere apprezzabili incrementi di differenziata, senza attendere 4

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l’arrivo del gestore consortile, aggiudicatario dell’appalto indetto dall’ARO/2. Ci si è troppo adagiati sulla prospettiva di una imminente svolta nel sistema di raccolta con l’avvio del ritiro porta a porta che avrebbe introdotto il nuove gestore. Fatto che, puntualmente, non si è verificato, né si sa quando potrà accadere. Questo lo sfondo del mosaico, ma vediamo i tasselli nello scenario di tante altre accidentalità. Nel pieno di questa bollente estate un esposto del “Movimento per la salute pubblica” sollecitava Depalma a chiarire quale fosse la posizione assunta dal Comune in sede di confronto tecnico delle istituzioni pubbliche impegnate a valutare la richiesta della Daneco di riaprire i vecchi lotti della discarica di San Pietro Pago. E’ noto, infatti, che la Daneco mira a tenere in esercizio l’impianto provvisorio di biostabilizzazione meccanica per continuare a smaltire i rifiuti pretrattati sui lotti I°, II° e III°, fino a pareggiarne i livelli terminali con quello di sopralzo finale del VI lotto. Quanto mai evasive e divaganti sono state le risposte dapprima dell’Assesore all’Ambiente, dott. Sannicandro, e poi dello stesso Sindaco che sulla questione mantiene uno stretto riserbo. E, nonostante siano stati censurati a più riprese per i loro improvvidi riscontri, hanno perseverato nel denegare precisi ragguagli agli interpellanti come pure a tutte le forze politiche di opposizione circa gli obiettivi cui tende il Comune, quale proprietario della discarica, riguardo alla possibile ripresa delle lavorazioni di trattamento e conseguente smaltimento dei rifiuti presso il sito di Giovinazzo. A discussione ancora accesa prende fuoco un mastodontico stivaggio di rifiuti pretrattati stoccati sul piazzale di San Pietro Pago in attesa di essere trasportati presso le discariche private convenzionate dopo lunghe e costose trattative avviate dall’ATO/BA. Domato l’incendio, per motivi precauzionali, si dice, viene sospesa, all’inizio di Agosto, ogni attività dell’impianto provvisorio, tenuto fino allora in esercizio senza una precipua autorizzazione, ancorchè sprovvisto di una discarica a supporto. Anche in dipendenza di tale grave incidente, il Sindaco non è stato in grado di riferire sulle cause reali dell’incendio, né tanto meno se l’inconveniente abbia potuto produrre un inquinamento ambientale con rischio per la salute pubblica, fornendo prove di analisi che il caso certamente richiedeva. La città non è tenuta a sapere!. Eppure, a seguito di tali eventi, ha rischiato una vera e propria emergenza essendosi bloccato ogni tipo di conferimento a San Pietro

Pago dopo l’arresto dell’impianto provvisorio di biostabilizzazione. Solo una ordinanza del Presidente della Regione ha scongiuarato tale evenienza ed ha evitato che i rifiuti rimanessero per le strade, non sapendo dove andarli a smaltire. Il provvedimento ordinatorio, infatti, ha imposto al titolare della discarica di Massafra di ricevere i rifiuti di Giovinazzo e di altri Comuni. Ma questo è un dispositivo a tempo determinato, per la durata di venti giorni, per cui alla sua scadenza, a fine mese, dovrà essere ricercata altra soluzione concreta su come e dove conferire i nostri rifiuti, a meno che non si concordi la riapertura di San Pietro Pago. A parte tali sconcertanti vicende, ci sono poi i tasselli del mosaico che riguardano gli aspetti economici, finanziari e fiscali connessi alla problematica medesima e che hanno inciso sulla impostazione del bilancio comunale 2015, approvato dal Consiglio, fuori tempo massimo, domenica 9 agosto. Anche su questo fronte, le critiche più accese si sono incentrate in maniera insistente e generalizzata sulle determinazioni della Amministrazione circa l’articolazione delle aliquote tariffarie da impore ai cittadini come TARI per il 2015 (TARI – Acronimo per Tassa sui rifiuti e nettezza urbana). Durissime ed agguerrite nella loro esplicitazione si sono levate le proteste tanto degli esponenti politici d’opposizione che del “Movimento per la salute pubblica”. Le decisioni assunte in questo senso dalla maggioranza nel Consiglio comunale del 30 luglio scorso, hanno visto una netta e decisa contrarietà, perfino, durante i lavori della successiva Assemblea consiliare del 9 agosto in cui si è discusso il bilancio 2015. Una pregiudiziale del consigliere Iannone, che illustrava con dovizia di particolari le incongrenze del sistema di calcolo delle aliquote tributarie e la loro difformità dai dispositivi normativi in vigore, è stata prodotta in aula con la richiesta, puntualmente rigettata, di aggiornare i lavori ai fini di una analisi sulle procedure seguite dall’Amministrazione per il computo della tassa. E che grosse anomalie si ravvisino nel computo delle tariffe TARI approntate dall’Esecutivo è del tutto realistico, perché è riscontrabile chiaramente la prosecuzione dell’erronea elaborazione tariffaria praticata già per l’anno 2014. Una valente e completa esposizione sulle discutibili procedure seguite dall’Amministrazione per il computo tariffario ce la fornisce nelle successive pagini Gerolamo Capurso. Per la verità, lui per primo, già nel numero di Novembre scorso (pagg. 8-9) di questo stesso mensile, aveva sollevato vistose incongruenze nella definizione della TARI per


Affiora solo la sua tempra barricadera l’anno 2014, operata difformemente dallo stesso Regolamento Comunale per la disciplina tributaria di detta imposizione, deliberata dalla maggioranza stessa ad Agosto 2014. E, così, pure a fronte di tali evidenti e concrete confutazioni, anche di ordine legale, l’Amministrazione ha continuato, con svariati comunicati, a sostenere la regolarità impositiva delle tariffe TARI, nei termini deliberati dalla maggioranza, asserendo essere stato il computo tariffario improntato ad un certa logica di equità comparata. Una sorta di computo compensativo, quanto mai ambiguo, perché derivato dalla comparazione percentuale anno 2015 con il 2014 delle riduzioni consentite, riferibili alle utenze domestiche e quelle non domestiche. Insomma uno scontro di comunicati da ambo le parti che non giova certo al cittadino che vuole avere informazioni precise del perché e del quanto è tenuto a pagare per il servizio raccolta rifiuti e per lo spazzamento delle strade del paese senza sospetti di vessazione e di ingiusto trattamento. Il punto ad origine di tutte queste diatribe, naturalmente, rimane il costo complessivo dell’intero servizio che la legge vuole debba essere interamente coperto dalle contribuzioni delle utenze locali attraverso la corresponsione della tassa “TARI”. Per la qual cosa alla base della individuazione dell’entità del tributo è posto il Piano economico-finanziario comunale che illustra le modalità e qualità del servizio e ne previsiona l’andamento gestionale con l’indicazione di tutti gli impegni economici necessari a fronteggiare le spese di tutte le forniture e prestazioni di ogni

genere. Come prescritto per legge, detto Piano è stato redatto dal gestore appaltatore Daneco che ha computato un costo complessivo per l’anno corente di € 3.618.149,00, compresi i così detti costi comuni, per circa € 484.000,00, stimati dall’Ufficio Finanziario Comunale ed afferenti alle spese di accertamenti e riscossione del tributo e costi amministrativi, di consulenza e del contenzioso. Il piano medesimo, in sede di discussione in Consiglio, è stato oggetto di severi rilievi essendo stato recepito dal Comune, per quanto emerge dal dibattito consiliare, senza il pur minimo riscontro a cura dell’apparato comunale delle rispettive voci di costo, previsionate e stimate dalla Daneco. In effetti, la scarna relazione tecnicoeconomica che accompagna detto documento di contabilizzazione non può che dare adito a dubbi di ogni sorta. Ed è da supporre che la distinta dei costi complessivi del servizio, presentati dalla Daneco, non abbia avuto una spunta con le voci di costo previsti nel contratto d’appalto né tanto meno con i corrispettivi di spettanza della medesima Daneco per le attività in parte già corrisposte e liquidate. Personalmente sono indotto ad aggiungere dell’altro. A mio avviso non sarebbero state considerate neppure i pagamenti che il Comune fa ad altri fornitori, diversi dalla Daneco, per prestazioni accessorie e sussidiarie a quello principale di nettezza urbana o di particolari inteventi di propaganda, consultazione a supporto integrativo delle attività fornite dal gestore ordinario. È il caso delle spese per il lancio promozionle ed informativo della raccolta selettiva e quelle per le forniture di servizio

commissionate in circostanza di grandi manifestazioni e spettacoli pubblici, ove si interviene a mezzo di aziende specializzate con sistemi aggiuntivi per la raccolta e cernita dei rifiuti durante lo svolgimento degli eventi stessi. Infine, mi pare doveroso far notare che, se trattasi di un vero Piano economicofinanziaro, secondo quanto prescrive il DPR n. 158/1999, in detto documento, oltre i sistemi di esplicazione dell’appalto, dovrebbero essere indicati anche le innovozioni infrastrutturali che sono in programma di realizzazione con i relatii impegni economici che gravano in bilancio e gli eventuali costi di gestione dei nuovi impianti. Sempre nel mese di luglio scorso, prima del Consiglio del giorno 30, la Giunta ha approvato in linea tecnica e finanziaria l’ennesimo progetto esecutivo per la costruzione del Polo cittadino di raccolta e selezione per tipologie omogenee dei rifiuti anche di quelli pericolosi, da insediare in un’area comunale in contrada Zurlo sotto il cavalcavia della diramazione di via Cola Olidda a monte della ferrovia. Il progetto originariamente redatto, nel 2009, dall’Ufficio Tecnico, come isola attrezzata per la raccolta di rifiuti ingombranti per un importo poco più di € 100.000,00, poi in una successiva rivisitazione, su richiesta della Giunta Depalma, in altra collocazione, per un valore di oltre € 155.000,00, di cui € 100.345,00 corrisposto dalla Regione, ora riformulato interamente dall’ing. Vitangelo Bavaro, quale grosso centro di raccolta e smistamento rifiuti (CCR), ha raggiunto un valore più che raddoppiato di ben € 316.000,00. L’opera da insediarsi su un terreno di oltre 3.000 mq. nella Zona artigianale di servizio D1.1, di cui è stato richiesto lo svincolo del sequestro giudiziario, si presenta, come da piantina allegata, di grande dimensione, adatta forse ad una città medio grande. Il Dirigente del Settore Ambiente dovrà procedere quanto prima ad appaltarla per non perdere il contributo regionale, ancorchè è prevista l’esecuzione solo del primo stralcio di € 155.903,00, relativo ai soli lavori di infrastrutturazione dell’area, mancando allo stato la completa copertura finanziaria dell’impianto. Tuttavia, l’investimento per questo grande Centro urbano di raccolta e di smistamento dei rifiuti non viene per niente menzionato nel Piano, come vuole l’art. 8 del DPR n. 158/1999, né vengono indicati le possibili modalità gestionali della struttura e i costi di funzionamento come pure i benefici che si attendono dell’operatività di quell’impianto in termini di incidenza sulla differenziata ma anche di agevolazioni del tributo fiscale per gli utenti virtuosi che porteranno i rifiuti al centro. E così che nasce una profonda sfiducia nei confronti del Sindaco Depalma che pur ha ritenuto di doversi avvalere di esimi personaggi esterni per il governo e la direzione operativa dell’importante comparto “Ambiente e Territorio”. N. 9 - Settembre 2015

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«Ammazzato per u

IL FATTO

Cronaca

Vito Arciuli voleva affermare il proprio predominio nel porto di Giovinazzo

«E

ra un gruppo emergente – ha detto il 27 luglio il Colonnello Rosario Castello nel corso della conferenza stampa che si è tenuta presso il Comando Provinciale dei Carabinieri di Bari – facente capo alla famiglia Arciuli» che con furti, incendi e minacce, ma soprattutto attraverso le estorsioni ai pescatori, voleva affermare il proprio predominio lungo il litorale che va da Giovinazzo a Santo Spirito. La banda faceva capo al 19enne Vito Arciuli, del rione San Girolamo di Bari, trapiantatosi da alcuni anni a Giovinazzo. La guerra (gli inquirenti hanno annotato numerosi episodi di aggressioni, ndr) ha terrorizzato il porto cittadino, un'intera città. E registrato, in soli sei mesi, un tentato omicidio ed «un delitto cruento, quello di Gaetano Spera, dalle caratteristiche mafiose», secondo Castello. Riconoscendo i reati, in concorso, di omicidio e detenzione e porto illegale di arma da fuoco (Vito Arciuli risponde anche dell'aggravante della modalità mafiosa, nda), i Carabinieri della Compagnia di Molfetta, agli ordini del capitano Vito Ingrosso, hanno eseguito un'ordinanza di custodia

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Il meritato plauso mediatico ai Carabinieri

cautelare in carcere emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari, su richiesta della Procura della Repubblica del capoluogo. Un cerchio chiuso in tempi rapidi. Così come l'indagine dei detective della Compagnia di Molfetta e dei colleghi della Stazione di Giovinazzo, coordinata dal Pm antimafia, Isabella Ginefra, che in quattro mesi «nonostante le difficoltà investigative – come ha sottolineato Castello – e l'omertà e la reticenza incontrate durante il percorso» ha fatto luce su un giro di «taglieggiamenti a danno dei pescatori locali e di coloro i quali ormeggiavano le pro-

prie imbarcazioni». Una sorta di imposizione del pizzo, proprio per «affermare il proprio predominio – secondo il giudice per le indagini preliminari Giovanni Abbattista – tra i porti di Giovinazzo e Santo Spirito». Per loro valeva una regola sola: «Qui ci siamo noi che comandiamo e nessun altro!». «Volevano dimostrare – ha spiegato ai cronisti il capitano Vito Ingrosso – che loro comandavano nella zona e non c'era scampo per chiunque decidesse di opporsi a questo tipo di predominio». E l'omicidio di Gae-

La conferenza stampa delle forze dell'ordine


uno scoglio»

O DEL MESE

Cronaca

E adesso chiediamo loro scusa Gianluca Battista

Il nostro plauso a forze dell’ordine e magistratura

C

Il Col. Castello illustra i particolari

tano Spera è nato proprio «dall'imposizione mafiosa – ha spiegato ancora Castello – degli Arciuli». Si è trattato, dunque, di «Un segnale forte nei confronti di quei soggetti che resistevano. Un regolamento di conti, una vera e propria dimostrazione di potenza – ha continuato Castello – verso chi (come Gaetano Spera, nda) voleva sottrarsi al loro predominio, verso chi non voleva assoggettarsi agli Arciuli». Non solo Gaetano Spera, però, ucciso il 25 marzo scorso. Nel mirino degli Arciuli è finito anche un pescatore del posto (di cui non sono state fornite le generalità). Nel corso delle indagini, infatti, è emerso anche un tentativo di omicidio (mai denunciato alle forze del-

l'ordine, nda) commesso da Vito Arciuli il 17 settembre dello scorso anno nel porto di Giovinazzo. In quella circostanza, però, l'agguato mortale non fu portato a compimento, poiché, dopo il primo colpo esploso e non andato a segno, l'arma s'inceppò, consentendo quindi alla vittima di mettersi in salvo. A fine luglio è stata probabilmente scritta la parola fine. «Abbiamo sgominato un gruppo di giovanissimi emergenti -– ha concluso Castello –. E quest'epilogo, grazie all'Arma dei Carabinieri, dà la giusta serenità ai giovinazzesi e mette fuorigioco dei criminali che non si facevano scrupolo di uccidere per imporre la loro predominanza nel territorio».

hiediamo loro scusa. Subito. Perché per troppe volte noi della stampa e buona parte della cittadinanza, come una parte vigliacca della politica, che davanti incensa e da dietro pugnala, abbiamo troppo spesso pensato, detto e scritto che “le forze dell’ordine appaiono impotenti”. Abbiamo commentato fatti criminosi ed abbiamo paventato la possibilità che qualsiasi malvivente venisse a Giovinazzo potesse fare il suo comodo. Diciamocelo, anzi scriviamolo a caratteri cubitali: abbiamo dubitato, velatamente o meno, troppo spesso di loro, delle capacità investigative della magistratura e delle forze dell’ordine. Non ci siamo fidati. E non c’è nulla di peggio che non fidarsi di chi, quotidianamente, mette la propria vita ed il proprio impegno al servizio dello Stato, quello sano, e soprattutto della popolazione. Sono stati bravi Carabinieri e Procura della Repubblica a trovare il bandolo della matassa. Essendo garantisti al cento per cento, attendiamo che sia un processo a stabilire se le responsabilità addebitate ad alcuni giovanissimi, siano reali. Chi davvero non ci ha fatto una bella figura è stata Giovinazzo, per una volta imbrigliata in logiche di paura, con troppa gente che aveva poca voglia di parlare ed un’omertà, riportata anche nell’articolo precedente, che non ha di certo aiutato le indagini. I giovinazzesi, insomma, non si sono rivelati migliori di altri abitanti di comuni viciniori, molte volte additati come conniventi. Ed invece la mafia c’era e c’è anche qui, inutile continuare a negarlo, dipingendo questa cittadina come un’isola felicissima. Bravi loro, dunque, quelli in divisa, sempre pronti, anche con uno stipendio risicato, che hanno saputo fare ordine, mettere i tasselli del puzzle al loro posto, senza fragore mediatico, lavorando sotto traccia, come dovrebbe sempre essere per chi ricopre incarichi di grande responsabilità pubblica. C’è stato coordinamento e lavoro mirato ed i risultati sembrano essere arrivati. Hanno vinto i servitori dello Stato, per una volta, ed hanno perso, se le responsabilità verranno accertate, i servi di una mafietta di periferia tutta muscoli e proiettili.

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DUE FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA

Attualità

Girolamo Capurso

Per il secondo anno consecutivo sbagliata l’elaborazione delle tariffe TARI e disatteso il Regolamento Comunale

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ue facce della stessa medaglia. C’è il pensionato al minimo con la casa acquistata dopo innumerevoli sacrifici, magari con qualche metro in più perché all’epoca c’era concorrenza tra chi costruiva. C’è l’imprenditore in proprio che lavora ogni giorno, comprese le feste comandate e deve fare i conti con la crisi. Entrambi sono chiamati a pagare la TARI, acronimo di Tassa sui Rifiuti. Entrambi ritengono di dover pagare una tassa iniqua che serve a finanziare un sistema di gestione dei rifiuti antiquato e scadente. Entrambi sanno che fra poco arriveranno le bollette e dovranno cominciare sin d’ora a risparmiare qualcosa per pagare la prima rata. Forse non sanno che, se uno viene agevolato, l’altro dovrà pagare la sua quota perché è previsto che il totale sia sempre lo stesso.

C

Ma come si fa a guardare in faccia la realtà e non scontentare nessuno?

erto, chi governa deve cercare la giusta proporzione fra tassazione e produzione di rifiuti, perché il punto di partenza di questa imposizione fiscale è la copertura integrale dei costi del servizio e c’è un principio fondamentale delle repubbliche democratiche che si chiama equità fiscale. Già nel 1999 si era pensato a una tariffa che avesse questo presupposto e il governo dell’epoca emanò una legge, la 158, che regolava il calcolo della TIA (Tariffa di Igiene Ambientale) e dettava le prescrizioni per una giusta ripartizione dei costi. Già da allora si pensava che riuscire a pesare i rifiuti prodotti fosse il sistema migliore per far pagare il giusto, ma già da allora, si sapeva che non era possibile farlo dappertutto. Fu ideato un sistema che suddivideva i costi complessivi del servizio tra fissi e variabili. La parte fissa della tariffa fu individuata in relazione alle componenti essenziali del servizio come, per esempio, le spese di raccolta dei rifiuti e spazzamento delle strade che non si modificano nel tempo. La parte variabile fu rapportata alla quantità di rifiuti conferiti, come per esempio, le spese di smaltimento. Oltre a questo, la tariffa era articolata nelle fascie

di utenza domestica e non domestica. Una base fondamentale del sistema era la ripartizione dei costi fra le diverse utenze attraverso un sistema presuntivo di produzione dei rifiuti e furono formulate alcune tabelle con coefficienti di potenziale produzione dei rifiuti collegati alla tipologia di attività per unità di superficie. Già nel 1999 si pensò, giustamente, di agevolare le utenze domestiche nella parte variabile della tariffa, che ricordiamo, tiene conto della quantità di rifiuti prodotti. I Comuni potevano determinare una quota che tenesse conto dei risultati raggiunti nella raccolta differenziata. Non tutti però vollero applicare questo sistema anche in virtù di continue proroghe concesse ai Comuni. Anche a Giovinazzo si pagava la TARSU che prevedeva una compartecipazione del Comune alla spesa complessiva attraverso la fiscalità generale. La TARSU copriva circa il 70% del costo totale del servizio ed era commisurata alla sola superficie dei locali. Si arriva così alla fine del 2011 quando si decise di uniformare le previgenti disposizioni attraverso il D.L. 201/2011 e fu creato un nuovo prelievo denominato Tributo per i Rifiuti e i Servizi (TARES) in vigore

dal 2013. Non vogliamo addentrarci nei meandri della legislazione che volendo, permetteva ai Comuni di rimanere per un breve periodo con il sistema precedente e analizziamo il nuovo tributo. Per l’elaborazione del nuovo tributo si scelse di utilizzare il metodo normalizzato ideato nel 1999 e mai completamente applicato ed erano necessarie alcune cose fondamentali: il Piano Economico Finanziario, che ogni anno è elaborato dalla società di gestione del servizio, il Regolamento Comunale votato dal Consiglio Comunale che disciplina l’applicazione del tributo nelle parti di competenza del Comune, una statistica aggiornata sul numero di famiglie, attività commerciali, superfici utilizzate e la quantità totale di rifiuti prodotti nel Comune. La legge di stabilità del 2014 ha operato l’ennesima riforma istituendo la TARI che nei dettagli essenziali è simile alla TARES e utilizza per l’elaborazione delle tariffe lo stesso sistema previsto nel regolamento del 1999. Tanti cambiamenti per ritornare indietro. Naturalmente la nostra ricostruzione è molto semplice, non è completa ma speriamo sia servita a comprendere come si è arrivati all’attuale TARI.

er il calcolo delle tariffe il metodo normalizzato, previsto dal DPR 158/1999, parte dalla suddivisione dei rifiuti prodotti nell’anno precedente fra utenze domestiche e non domestiche. Non avendo la possibilità di una misurazione puntuale si calcolano i rifiuti prodotti dalle utenze non do-

mestiche attraverso un coefficiente Kd di potenziale produzione di rifiuti, che il Comune decide autonomamente di utilizzare tra un minimo e un massimo per ogni tipologia di utenza. Tale coefficiente viene moltiplicato per la superficie delle varie utenze. La somma di questi prodotti ci dà la quantità di ri-

fiuti presuntivamente prodotti dalle utenze non domestiche. Sottraendo tale somma dalla quantità di rifiuti totale abbiamo i rifiuti prodotti dalle utenze domestiche. Questa ripartizione tecnica serve per calcolare la percentuale sul totale dei rifiuti prodotti dalle due tipologie di utenze ed è utilizzata per

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Le odiate tariffe


Attualità suddividere i costi fissi fra le utenze domestiche e non domestiche. Come potete facilmente intuire è una semplice operazione. Non stiamo parlando di logaritmi complessi. Per la ripartizione dei costi variabili fra le due macrotipologie di utenze, domestiche e non domestiche, la legge 201/2011 (art. 14 comma 17) prevede che si debba (categorico, obbligatorio) assicurare riduzioni per la raccolta differenziata riferibile alle sole utenze domestiche. Ogni Comune attraverso l’emanazione di un regolamento (D.L. 201/2011 art. 14 comma 22) decide come effettuare questa riduzione. Il Consiglio Comunale di Giovinazzo ha approvato sia il regolamento TARES che TARI, quest’ultimo ad agosto 2014, deliberando all’art. 14 comma 4, che la riduzione è assicurata attraverso la riduzione della parte variabile (già prevista dalla norma nazionale) in misura pari al valore medio annuo percentuale della raccolta differenziata pubblicato sul sito della Regione Puglia riferito all’anno precedente. Nel 2014 tale valore è stato del 13,001%. La percentuale da usare è questa, avendo il Consiglio Comunale, che è il massimo organo deliberativo, approvato un regolamento, vincolante sia per i cittadini che per l’amministrazione, che prevede esplicitamente la percentuale da applicare. Per calcolare la parte variabile della tariffa si esegue dapprima l’operazione di ripartizione tecnica dei costi attraverso la percentuale di produzione dei rifiuti e poi si sottrae dalla quota delle utenze domestiche la percentuale dovuta per la raccolta differenziata. Una volta ottenute la ripartizione della parte fissa e variabile si provvede al calcolo delle tariffe attraverso una serie di logaritmi che utilizzano i coefficienti previsti dagli allegati del DL 158/1999. La scelta di tali coeffi-

cienti tra il minimo e il massimo previsto, è di esclusiva competenza dell’amministrazione, che deve però esplicitarla nella delibera. Ricordiamo che il totale dei costi deve rimanere invariato e che, se si utilizzano coefficienti minimi per alcune categorie di utenze ciò che viene da questi risparmiato si spalma sulle altre. L’amministrazione Depalma, legittimamente, ha deciso di utilizzare i coefficienti minimi solo per alcune categorie commerciali (uffici, parrucchieri, botteghe di falegname, idraulico, fabbro, elettricista, carrozzerie, bar, ristoranti ortofrutta, ecc.) lasciando il coefficiente medio per le altre. Nel 2014 l’ elaborazione delle tariffe è stata sbagliata. L’errore tecnico fu riscontrato e sanato attraverso una seconda deliberazione e le utenze domestiche pagarono una tariffa superiore del 25% rispetto all’anno precedente a vantaggio delle non domestiche. Come fu possibile tutto questo? Leggendo la delibera riscontriamo, nella ripartizione dei costi, la mancanza dell’applicazione della riduzione per la raccolta differenziata prevista dalla legge nazionale e dal nostro regolamento. Una strana ripartizione anche nella parte relativa ai costi fissi, che non rispettava la ripartizione tecnica prevista dalla legge. La stessa delibera era sprovvista di alcuni dati essenziali per il controllo, come la statistica delle pertinenze. Ma è storia passata. Quest’anno, con molta enfasi, la giunta Depalma ha annunciato di aver ridotto le tariffe alle utenze domestiche e ha presentato nel Consiglio Comunale del 30/07 il nuovo PEF (Piano Economico Finanziario) e il nuovo Piano Tariffario. Durante il Consiglio Comunale del 30/07 nessuno tra amministratori e Dirigenti è stato in grado di approfondire la natura dei costi del PEF, che viene elaborato dalla società

che gestisce il servizio. Quel piano è servito a elaborare le tariffe e per la maggioranza del Palazzo di Città è sembrato normale. Il consigliere Dott. Ruggero Iannone, avendo riscontrato errori nella ripartizione dei costi fissi e la erronea applicazione della riduzione per la raccolta differenziata, ha chiesto all’amministrazione di rimandarne l’approvazione e di rivedere il regolamento per non incorrere in una irregolarità che avrebbe potuto invalidare la deliberazione. La maggioranza compatta ha rigettato la proposta sostenendo di essere nel giusto e dando interpretazioni che non avevano alcuna connessione con l’atto che si stava discutendo. Qualcuno per esempio ha sostenuto che non si potevano sommare le percentuali di due anni consecutivi del 9% e del 13% che avrebbero agevolato troppo le utenze domestiche. Niente di più falso: ogni anno vengono elaborate nuove tariffe indipendenti da quelle dell’anno precedente attraverso un nuovo PEF, nuove statistiche e quantitativo di rifiuti diverso. Ma il Consigliere Iannone nel successivo consiglio del 09/08 ha presentato una pregiudiziale articolata e circostanziata che poneva l’accento sugli errori e le irregolarità della delibera tariffaria. Solo allora la dott.ssa Pansini e la sua maggioranza hanno ammesso che c’erano errori nella ripartizione dei costi fissi, a cui era stata applicata la stessa riduzione della parte variabile, ma non nel ribasso applicato per la raccolta differenziata arbitrariamente ridotto al 3,921%. Per loro stessa ammissione, per il secondo anno consecutivo le tariffe erano state sbagliate. Avevano dimenticato l’arroganza con cui nel Consiglio Comunale precedente avevano sostenuto l’inconsistenza della posizione del consigliere Iannone.

’assessora dott.ssa Antonia Pansini, pur accettando l’errore sulla ripartizione della parte fissa, continua a difendere le motivazioni della riduzione percentuale da loro applicata sulla parte variabile delle utenze domestiche. La percentuale applicata del 3,921 è il risultato dell’ incremento della raccolta differenziata dello scorso anno rispetto al precedente. La dott.ssa Pansini ritiene di non essere obbligata a rispettare il regolamento TARI del Comune di Giovinazzo sostenendo che l’applicazione della percentuale di incremento del 3,921% è consigliata, insieme ad altre opzioni, nelle linee guida del Ministero. L’assessora dimentica però di dire che la stessa opzione è stata scartata dalla giunta Depalma quando ha proposto sia il regolamento TARES sia il Regolamento TARI. Infatti il Ministero nelle linee guida consigliava: «Per tener conto della variabilità delle situazioni e delle esigenze locali sono state indicate alcune possibili varianti, tra le quali il comune potrà individuare l’opzione preferita o anche introdurre nuove soluzioni». Il Comune di Giovinazzo legittimamente, nel caso dell’art 14 comma 4 del Regolamento, anziché

scegliere una delle soluzioni proposte dai referenti ministeriali, fra cui quella che prevedeva l’incremento delle percentuali di raccolta differenziata (soluzione applicata nel 2015), optò per una soluzione diversa. La soluzione deliberata ed inserita nel nostro Regolamento è la seguente: è assicurata la riduzione per la raccolta differenziata riferibile alle utenze domestiche (seguono una serie di articoli di legge che la prevedono) attraverso l’abbattimento della parte variabile della tariffa complessivamente imputata a tali utenze, in misura pari al valore medio annuo percentuale pubblicato sul sito della regione Puglia riferito all’anno precedente. Ma può un Comune disattendere un regolamento che è un atto amministrativo avente natura normativa per applicare una soluzione consigliata dalle linee guida emanate dal Ministero e che negli anni precedenti intenzionalmente non è stata inserita nel regolamento? La legge 201/2011 è molto chiara attribuendo al Regolamento Comunale la disciplina delle riduzioni ed esenzioni tariffarie. Della stessa opinione è l’ANCI, che attraverso un dossier sulla TARI presentato dalla sua fondazione

IFEL, a pag 170 ritiene che: «il regolamento diventa lo strumento capace di dettagliare, anche dal punto di vista operativo, la disciplina del tributo». La stessa delibera in premessa richiama l’art. 14 comma 4 come elemento essenziale per la determinazione delle tariffe senza riportarne la completa formulazione. La giustificazione dell’amministrazione a noi sembra una cosiddetta “Pezza a colore”. Rimodulando le tariffe, sia nella parte fissa che variabile, così come prevede la legge ed il Regolamento Comunale, una famiglia di 4 persone che abita in un appartamento di 100 metri risparmierebbe circa 20,00 € su una cifra vicina ai 450,00 €, rispetto alle tariffe attuali proposte e deliberate dalla maggioranza. Di contro un ristorante sempre di 100 metri, pagherebbe in più circa 195,00 € su un totale di circa 1900,00 € e un supermercato della stessa superficie pagherebbe in più circa 15,00 € su un totale di circa 1050,00 €. Anche all’interno delle attività commerciali la diversa modulazione dei coefficienti K produce differenze di rilievo in funzione della potenziale capacità di produzione dei rifiuti.

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Superficialità o volontà politica?

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LO SCONTRO POLITICO

Attualità

Girolamo Capurso

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l Comitato per la salute pubblica–no alla discarica attraverso un comunicato ha espresso la sua posizione sull’argomento biasimando l’operato dell’amministrazione e dei tecnici comunali che nel Consiglio Comunale del 30/07 hanno ammesso di non avere elementi certi sul PEF, redatto e proposto da Daneco, e di aver espresso solo un giudizio di regolarità formale del documento. Secondo il Comitato lo stesso Sindaco ha espresso giudizi negativi sull’operato di Daneco e li ha definiti “professionisti del saccheggio” ma non ha saputo fare di meglio che invitare la sua maggioranza ad esprimere voto favorevole. La superficialità espressa in sede di Consiglio Comunale, scrive sempre il Comitato, si lega all’ingiustizia per la mancata applicazione del dettato regolamentare rendendo illegittime le deliberazioni che la giunta Depalma ha voluto “consapevolmente ed arrogantemente” approvare adottando criteri arbitrari e mostrando incompetenza con la promessa di interventi posticci e il rimando dell’invio delle cartelle. Il Comitato mette in luce anche il possibile spreco di denaro pubblico in quanto il Comune ha speso 6.100 € affidandosi ad un’agenzia esterna per l’elaborazione delle tariffe, con risultati discutibili, quando lo stesso Ministero aveva diffuso dei fogli di lavoro gratuiti facili da usare. Il comunicato termina con l’esortazione a “finirla con proclami e chiacchiere che provano a nascondere solo il vuoto di idee e palesi incapacità” e a compiere “un atto di umiltà”. Il Sindaco sul profilo facebook Comune di Giovinazzo – cittadini in rete ha risposto accusando il Comitato di faziosità e che: «Tutte il resto sono chiacchiere di furbacchioni che si vergognano ad indossare le maglie di certi partiti di sinistra e attraverso il finto perbenismo associativo cercano di fare politica. Troppo facile da capire, troppo semplice da smascherare». Un’accusa condita con il solito e ormai logorato richiamo alla sentenza sulla D1.1 che si conclude con una insinuazione verso un componente del Comitato che ci riporta più ai diverbi della nostra infanzia che alla discussione politica.

Iannone: per me vale il principio sacrosanto di rispetto delle regole

Il parere del Consigliere Dott. Iannone che per primo ha riscontrato errori nella elaborazione delle tariffe

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l consigliere di Forza Italia Dott. Ruggero Iannone è stato il primo a evidenziare, nel consiglio comunale del 30/7 (gli ordini del giorno erano approvazione tariffe TARI,TASI e IMU), l’errata interpretazione delle tariffe della Tari oltre alla contestuale errata applicazione della legge158/1999 nella formulazione della parte fissa delle tariffe. Per storia personale, tradizione politica e per partito di appartenenza il Dott. Iannone non può essere considerato lontano dalle esigenze delle utenze produttive di Giovinazzo, eppure, ha evidenziato alcuni errori che, se sanati, potrebbero penalizzare tali utenze, per colpa del regolamento così come disciplinato e approvato dall’attuale amministrazione nel 2014. Consigliere Iannone perché lo ha fatto? «Come evidenziato in diversi passaggi dallo stesso Sindaco, la mia opposizione è sempre stata costruttiva e ho tentato anche questa volta, pur nella diversità di vedute, di invitare l’Amm.ne a sa-

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oncludiamo con la consapevolezza che Giovinazzo ancora una volta è stata ferita. Ferita attraverso l’ idea sbagliata che chi governa può effettuare qualsiasi scelta e che, se anche non rispettasse le norme, ne deve dare conto solo ai suoi elettori. La democrazia non è questa. Chi governa deve essere il primo a rispettare codici e codicilli e, come con i figli, deve dare l’esempio. Certo il voto legittima l’azione politica, ma

nare le illegittimità della delibera tariffaria. Ho proposto alla maggioranza di modificare il famoso art. 14 comma 4 del Regolamento Tari, come già detto, da loro approvato nell’agosto 2014 (consiglio comunale del 7.8.2014 con o.d.g. approvazione del bilancio e delle tariffe TARI, IMU e TASI), per renderlo conforme alle loro scelte attuali applicando la differenza di incremento della percentuale della raccolta differenziata dei 2 anni precedenti (anno 2013 9,08% e anno 2014 13,001%, differenza 3,921%), piuttosto che solo la media della percentuale di raccolta differenziata dell’anno 2014 (13,001%) così come stabilito dal regolamento TARI all’art. 14 comma 4. Infatti così come da loro approvata, e cioè 3,921% è una palese illegittimità. Oltre a questo avrebbero potuto e dovuto correggere gli errori nella definizione della parte fissa della tariffa. In questo modo nessuno avrebbe contestato alcunché e avrebbero potuto esprimere legittimamente la loro scelta politica di non penalizzare

chiamare bizantinismi o complicazioni burocratiche il rispetto delle regole ci sembra sviante rispetto alla assunzione di responsabilità. Modificare un Regolamento è possibile quando ci rendiamo conto che ci sono discordanze rispetto alla volontà politica. Però bisogna farlo. In caso contrario si rispetta. Il prossimo anno, per esempio, se parte la raccolta dei rifiuti porta a porta, sarà necessario modificarlo e siamo i primi a dirlo. Si potrebbe

oltremodo le utenze non domestiche. La loro superficialità a volte è disarmante. Quando nel secondo Consiglio Comunale del 09/08 ho presentato la pregiudiziale chiedendo di rimandare l’approvazione del bilancio per sanare le illegittimità di quella delibera tariffaria, hanno ammesso finalmente, e ce n’è voluto per farglielo capire, alcuni loro errori nell’elaborazione delle tariffe, ma hanno rimandato il tutto a un successivo consiglio comunale. La dott.ssa Pansini continua a non ammettere l’errore sostanziale del mancato rispetto del Regolamento e presumo che a fine mese dovremo confrontaci nuovamente su un argomento di sostanza non solo per le tasche dei cittadini giovinazzesi, ma anche per la democrazia rappresentativa. Per me vale il principio sacrosanto del rispetto delle regole e nella mia azione politica continuerò a collaborare quando riterrò giusto farlo ma esprimerò tutto il mio dissenso quando la maggioranza opererà in modo ingiusto e illegittimo».

pensare di agevolare le utenze domestiche stabilendo una percentuale minima e massima, oppure pesare i rifiuti prodotti da ogni famiglia, ogni condominio o ogni attività commerciale. L’ importante è che si faccia nei tempi debiti. L’amministrazione, soprattutto quella pubblica, piuttosto che esprimere autorità, potere, ruolo dominante, deve dimostrare autorevolezza, mantenere comportamenti adeguati in ogni circostanza,

competenza e modestia nel riconoscere i propri errori. Nella storia che vi abbiamo raccontato non serve conoscere chi vince e chi perde, lo abbiamo detto all’inizio, proprietari di abitazioni e locali commerciali sono due faccia della stessa medaglia. Entrambi sono chiamati a pagare per un servizio pessimo. Entrambi possono sentirsi tartassati. È fondamentale però che entrambi non si sentano penalizzati o … favoriti rispetto agli altri.

Questo mese non vi proponiamo la solita tabella statistica sulle percentuali di raccolta differenziata dal titolo: “Un minuto di attenzione prego”. Non è dipeso dalla nostra volontà ma i dati diffusi sono fermi a Marzo 2015 già pubblicati il mese scorso.

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Finita la festa arrivano le dimissioni dell’assessore Raffaele Sannicandro Attualità

Girolamo Capurso

Ma il Sindaco assicura: «Continuerà a lavorare con noi»

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a notizia era già nell’aria, ma l’ufficialità è arrivata appena finita la Festa Patronale. Il Sindaco, condividendo notizie giornalistiche, in una nota diffusa attraverso il profilo Facebook Comune di Giovinazzo-cittadini in rete, ha confermato le dimissioni dell’assessore Raffaele (detto Elio) Sannicandro che rimarrebbe al fianco della giunta Depalma con un ruolo diverso. Tommaso Depalma ha ricordato che la scelta è stata «dettata per esigenze strettamente personali» dell’ingegnere, già presidente del Comitato regionale pugliese del Coni, che ambirebbe (il condizionale è d’obbligo perché per tale incarico è stato emanato un avviso pubblico per l’acquisizione di candidature) a occupare la carica di Direttore di Dipartimento alla Regione Puglia. Depalma ha precisato che Sannicandro, in ogni caso, andrebbe ad affiancare l’ing. Balenzano nell’ufficio di staff alle sue dirette dipendenze in modo completamente gratuito. Questo lascia prevedere che per il momento terrà ad interim l’Assessorato. Naturalmente la noti-

zia ha dato all’opposizione la possibilità di contestare la scelta dell’assessore che lo stesso Sindaco esattamente un anno fa nell’attribuirgli la delega alla Pianificazione del Territorio, Urbanistica, Lavori Pubblici, Ambiente e Sport aveva definito «il fiore all’occhiello della nostra giunta che ci permetterà di affrontare meglio le sfide che ci attendono». Il Partito Democratico in modo molto ironico ha affermato che le persone selezionate dal Sindaco nell’assessorato detenuto dall’ingegnere barese «esaminando centinaia e centinaia di curricula», cadono una dopo l’altra come birilli senza avere avuto «il tempo, la possibilità e la ca-

Azzurra GIOIELLERIA

pacità di incidere positivamente sul presente e sul futuro della nostra città». Il circolo territoriale di Sinistra Ecologia e Libertà si è spinto oltre dichiarando di avere forti dubbi sulla compatibilità del nuovo ruolo prospettato dal Sindaco, di componente dello staff, con l’eventuale nuovo incarico alla Regione Puglia. La nota di SEL continua affermando che in 3 anni di Amministrazione si sono avvicendati ben 4 Assessori all'Urbanistica, più di uno l’anno e che non può esserci continuità di lavoro se si cambia assessore ogni sette o otto mesi e conclude: «Come cittadini di Giovinazzo e come forza politica siamo preoccupati e ci sentiamo offesi per come questi illustri Assessori esterni trattano la nostra città e i nostri concittadini, mentre Sindaco e Amministrazione si prestano a questi balletti. Giovinazzo non è un poltronificio e merita rispetto, dedizione e lavoro duro». Anche il Dott. Ruggero Iannone, consigliere di Forza Italia, ha commentato le dimissioni dell’ ing. Sannicandro rispondendo al Sindaco nel suo comunicato su facebook: «In realtà è stato, quello dell'ing. Sannicandro, un parcheggio economico in attesa di incarichi economicamente più vantaggiosi. Non usiamo metafore dal contenuto "politichese"». Naturalmente Depalma contesta tutte le obiezioni che gli arrivano dall’opposizione e ha ribadito: «Ieri l'ing. Sannicandro era con me al lavoro e lo stesso accadrà oggi, domani, dopodomani e così nei mesi seguenti». Questa la cronaca degli ultimi giorni. Il prossimo mese continueremo ad aggiornarvi sugli sviluppi di queste dimissioni e riscontreremo (l’avviso pubblico scade l’11 settembre) se l’ing. Raffaele Sannicandro avrà ottenuto l’ambito incarico di Direttore del Dipartimento Mobilità, Qualita Urbana, Opere Pubbliche e Paesaggio della Regione Puglia.

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Bentornati nella vostra Giovinazzo Attualità

Giuseppe Dalbis

Celebrata la Festa del Ritorno dedicata agli emigranti che quest’anno hanno voluto rivivere la festa patronale

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vunque nel mondo c’è almeno un giovinazzese che, pochi mesi o mezzo secolo fa, ha lasciato a malincuore il proprio paese per cercare fortuna. Molto spesso il contatto con la terra natia si è affievolito col tempo e Giovinazzo, in alcuni casi, si è quasi scordata dei propri figli. Per questo, nel corso della Festa Patronale 2015, è stata organizzata una serata conviviale dedicata proprio agli emigranti. Dopo la traslazione del manto e l’omaggio a chi ha perso la vita in mare, venerdì 21 agosto in piazza Vittorio Emanuele II si è tenuta la “Festa del Ritorno – Home Sweet Home” a cura dell’Organizzazione Festeggiamenti Maria SS. di Corsignano in collaborazione con i rappresentanti delle comunità risiedenti nel nord Italia e all’estero. “I Nati Stanchi” hanno fatto cantare la platea con il repertorio di musica leggera

degli anni ’60 e ’70, Davide Ceddia ha evidenziato con la sua comicità barese il nostro modo di pensare alquanto originale, Pierluigi Patimo ha fatto irruzione con i suoi sketch, oltre a presentare l’evento assieme a Letizia Caccavo. Il momento più emozionante è stato però senza dubbio quello delle premiazioni da parte di Francesco Pugliese, Presidente dell’Organizzazione Festeggiamenti Patronali e del Sin-

daco Tommaso Depalma. Hanno ricevuto la targa ricordo: Agostino Picicco, Responsabile Culturale dell’Associazione Regionale Pugliesi a Milano e prezioso aiuto nella fase organizzativa; Giuseppe Illuzzi, Presidente della Federazione Italiana Lavoratori Emigranti Famiglie Puglia per l’Australia; Francesco Sterlacci dell’Associazione Sant’Antonio di New York; Vincenzo Dinatale, Presidente dell’Associazione

NINO MARZELLA

Maria SS. di Corsignano di New York; Giuseppe Fasano, distintosi a Milano nel campo associativo, sportivo e sociale; Salvatore Stallone, imprenditore che ha fatto arrivare il suo olio in tutto il mondo. La poesia in dialetto di Antonio Labombarda, letta da Mimmo Tridente, ha suggellato infine una cerimonia fatta di ricordi e commozione che meriterebbe di essere vissuta anche più volte all’anno.

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Corteo storico, la svolta è dietro l'angolo? Attualità

Gaetano Nacci

Tante le novità apprezzate dal pubblico, diversi gli spunti su cui lavorare

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e attese erano tante, forse anche troppe, anche a causa della travagliata preparazione della 49ª edizione del corteo storico, che fino a qualche settimana rischiava di saltare. E queste non sono andate deluse, almeno in larga parte. L'evento organizzato dalla Pro Loco, in collaborazione con l'Organizzazione Festeggiamenti Maria Ss. Di Corsignano e con la consulenza di Bruno Soriato ed Anna Moscatelli del Collettivo Polartis, ha richiamato, come sempre, tanta gente, anche proveniente dai paesi vicinori, che hanno affollato le strade della città ed anche la centrale Piaz-

za Vittorio Emanuele II. Diverse le novità introdotte nella versione 2015 della rievocazione della traslazione dell'icona della Santa Patrona dal Casale di Corsignano in città: la narrazione di Bruno Soriato, che ha spiegato la storia della manifestazione; l' introduzione di un secondo gruppo di sbandieratori, la “Militia Santi Nicolai”, che, assieme allo storico gruppo 'Nzegna di Carovigno, ha dato un tocco più autentico al corteo; lo spettacolo di fontane pirotecniche all'arrivo della sacra icona in piazza e, infine, l'esibizione della compagnia “Teatri 35” ispirate al Caravaggio e che tanti consensi ha raccolto tra il pubblico.

La 49ª edizione del Corteo Storico va, così, in archivio, lanciando ed anche lasciando tanti ricchi spunti sui quali lavorare per l'anno prossimo, quando si taglierà il traguardo del mezzo secolo di vita. A dimostrazione del fatto che, se non si resta barricati tra le proprie mura e si ha il coraggio di aprirsi all'esterno avvalersi della consulenza di persone giovani e preparate, si può dare tanta linfa ed un rinnovato tocco ad una manifestazione che, negli ultimi anni, ha raccolto sempre meno di quanto ci si poteva aspettare, ma che ha tutte le carte per poter diventare il fiore all'occhiello della Festa Patronale.

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I tempi cambiano! La Festa Patronale pure? Attualità

Filippo D’Attolico

A colloquio con Giuseppe Dalbis responsabile della comunicazione dell’Organizzazione Festeggiamenti Patronali 2015/2016

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a necessità di voler trattare un argomento così delicato per la nostra città come quello della Festa Patronale ci è sembrata essenziale, sia pure riecheggiante nella sua trattazione che attraverso le pagine di questo mensile sono giunte ai nostri lettori nel corso del ventennio di presenza sul territorio. Quest’anno, poi, abbiamo voluto approfittare del ruolo di responsabile della comunicazione che il nostro redattore Giuseppe Dalbis riveste all’interno dell’Organizzazione Festeggiamenti Patronali per meglio comprendere le dinamiche organizzative di una macchina complessa e difficile da manovrare nel suo insieme.

Dunque Giuseppe, partiamo col dire che da sempre attraverso le nostre pagine abbiamo cercato di dare un significato alla Festa patronale, un significato religioso che ne recupera dalle sue origini storiche. Come ti sembra sia possibile questo all’insegna delle attese della popolazione ma nel rispetto dei tempi che cambiano? Credo che anche le attese della popolazione siano cambiate assieme ai tempi. La religiosità si è fatta sempre meno popolare e più individuale, vissuta in maniera intima. Una volta che vengono salvaguardati i riti consolidati, dalla festa patronale ci si aspetta momenti di svago che siano molto più spettacolari di quelli vissuti nel resto della stagione estiva. Un gruppo di lavoro sensibile a ciò che non è esteriorità, piuttosto che incrementare le celebrazioni liturgiche già sufficienti, ha il dovere di limitare gli sprechi e gli eccessi e mostrare attenzione nei confronti di chi viene lasciato indietro da una società che non ha tempo, che favorisce chi è in salute ed economicamente benestante. Ed è ciò che abbiam fatto senza troppo clamore. La Festa Patronale: un insieme di iniziative collaterali. Secondo te non sarebbe più opportuno, anche per una convenienza di carattere generale, spalmare in più momenti le molteplici attività folkloristiche e culturali che sono complementa14

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ri alla festa religiosa? Il mandato ricevuto dal Vescovo riguarda l’organizzazione dei festeggiamenti in onore della Madonna di Corsignano per cui il clou degli eventi non può che concentrarsi nei giorni che precedono e seguono la processione, anche per non perdere di vista la motivazione alla base di tutto. Ci sono già tante associazioni che sgomitano per avere una finestra nell’estate giovinazzese, inserirsi in un calendario generale fin troppo vario e fitto è lontano dagli interessi di un comitato. Ciò non toglie comunque che si possa immaginare un percorso di avvicinamento alla festa, ma fatto di eventi minori.

La sicurezza: in ogni ambiente è richiesta con rigore e fermezza. I momenti della Festa patronale come quello dei fuochi piromusicali, non mi sembrano rispettare questo principio severo ma indispensabile più che necessario... Quest’anno ci siamo avvalsi di professionisti e tecnici particolarmente scrupolosi che hanno imposto regole rigide anche di difficile comprensione,


perché mai imposte prima, con l’obiettivo di eliminare ogni situazione di pericolo. La situazione che si crea in Cala Porto per lo spettacolo piromusicale è invece del tutto eccezionale; abbiamo trovato il modo di mettere in sicurezza un’area, ora ci riserviamo di confrontarci con gli esperti per trovare la giusta soluzione globale per il prossimo anno. Il rispetto dei poveri, dei bisognosi, di coloro che stentano a soddisfare decorosamente le proprie esigenze basilari: è ancora ammissibile ricorrere a proposte “decorative” di una Festa patronale che hanno costi esorbitanti? Mille euro al minuto per un fuoco pirotecnico, mi sembra uno schiaffo alla povertà! È troppo facile pensare di eliminare effetti scenici costosi per fare beneficenza. In un periodo difficile come questo, gli imprenditori contribuiscono solo se la Festa può rappresentare una precisa e concordata occasione di

promozione della loro attività. C’è tanta gente, ahimè, che dà il proprio contributo solo se vengono garantiti fuochi d’artificio da migliaia di euro, luminarie sfavillanti, esibizioni delle bande (e in particolare di quelle cittadine)… Basti pensare che qualche cittadino ha osato chiedere di più nonostante le proposte decorative fossero già abbastanza ricche e che c’è chi non ha compreso la nostra scelta di devolvere la cifra prevista per i fuochi del lunedì alle famiglie delle vittime dell’incidente della ditta Bruscella, alla quale sarebbe stato affidato il lavoro. Le buone intenzioni sono costrette quindi a scontrarsi con la dura realtà fatta troppo spesso di materialismo e scarsa sensibilità, per cui non resta che far viaggiare in parallelo l’organizzazione di grandi eventi con la solidarietà autentica. Come meglio reimpostare una festa patronale partendo dall’indomani, a bocce ferme, con l’esperienza di chi ha vissuto mille difficoltà... Si dice che solo chi resta fermo non

incontra difficoltà ma il gruppo guidato da un imprenditore attento come Francesco Pugliese, che mette insieme tanti giovani intraprendenti e adulti non nuovi a questo genere di esperienze, è pronto ad affrontare nuovamente la sfida. Già dalla notte dopo il concerto conclusivo della festa 2015 abbiamo cominciato ad immaginare come far meglio per il prossimo anno. Ripartiremo presto, per avere il vantaggio del tempo e per lavorare a progetti che hanno bisogno di molti mesi per la realizzazione. Lo faremo tenendo conto necessariamente di quanto di buono è stato realizzato e introdotto nei festeggiamenti appena terminati, che tanto consenso hanno riscosso tra chi non si è mai perso una festa patronale, chi si era disaffezionato, chi assisteva per la prima volta. Faremo le nostre valutazioni e ascolteremo i consigli, correggeremo ciò che necessita di essere rivisto e cercheremo di fare ancora meglio, unendo sempre spettacolarità e sobrietà, esteriorità e raccoglimento, promozione turistica e solidarietà.

Ringrazio Giuseppe Dalbis per la sua gentile collaborazione, considerando queste nostre riflessioni di sprone ad un confronto puntuale al quale tutta la cittadinanza è invitata e che le pagine di questo mensile sono pronte ad accogliere per farne utile fattore comune. N. 9 - Settembre 2015

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Attualità

UMORISMO E SIM

“TRA NOTE... E

Gabriella Serrone

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n compleanno all’insegna del buonumore per “Tra Note... e Versi”, la rassegna culturale nata dalla collaborazione tra l’Arciconfraternita Maria SS. del Carmine ed il mensile “in Città” nell’ambito del programma “Ricucire la Memoria”. La manifestazione ha spento quattordici candeline la Notte di San Lorenzo, proponendo lo spettacolo “Manuale di Conversazione. Omaggio a Achille Campani-

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Omaggio ad Achille Campanile nella 14ª edizione della rassegna voluta dall’Arciconfraternita Maria SS. del Carmine e dal mensile “in Città”

le”, che ha unito letture a cura di Franco Martini di alcuni brani dello scrittore e giornalista italiano Achille Campanile alle piacevoli note del “Quartetto d’archi Vernè”. La serata si è aperta con il ricordo commosso di due figure fondamentali, che sono stati punti di riferimento imprescindibili ed hanno dato slancio alla rassegna sin dall’inizio: Don Nicola Gaudio, padre spirituale dell’Arciconfraternita, e Santa

Depalo. Poi, si è entrati nel vivo del programma. Una ventata di allegria si è diffusa su Piazza Benedettine, lasciando più di un sorriso sulle labbra del pubblico presente. In effetti, proprio Franco Martini, prima di cimentarsi nella lettura, ha definito lo spettacolo “un viaggio surreale e strampalato”, alludendo alle incredibili storie ideate da Campanile sfruttando fino all’osso quella sua vena ironica, divenuta per


MPATIA

VERSI”

l’autore una vera e propria lente di ingrandimento con cui osservare il mondo. Storie esilaranti e situazioni paradossali, molto spesso frutto di divertenti giochi di parole, tratte da opere come “Manuale di conversazione”, “Asparagi e immortalità dell’anima”, “Vite degli uomini illustri”, “Ma che cos’è quest’amore”, fino ad arrivare alle “Tragedie in due battute”, scenette estremamente brevi ma molto intense per ironia

e senso dell’umorismo. L’ineccepibile interpretazione di Martini ha reso ancora più efficace e brillante lo stile dell’autore romano e riprodotto con estrema disinvoltura doppi sensi ed effetti fonetici, permettendo al pubblico di immaginare le situazioni surreali descritte nelle opere lette. Alla lettura si sono affiancate le vivaci note del Quartetto Vernè, composto dal primo violino Francesca Faleo, dal secondo violino Annamaria Dangelico, dalla viola di Sabrina Della Crociata e dal violoncello di Mariapia D’Attolico. Melodie di compositori come Cole Porter, Leroy Anderson, Henry Mancini e George Gershwin hanno accompagnato i sette gruppi di storie e reso ancora più gradevole gli scritti di Campanile. Come ogni anno, “Tra Note... e Versi” dà al suo pubblico la possibilità di conoscere o rispolverare uno o più autori, grazie anche ad un’accurata selezione musicale, che valorizza i versi declamati o le pagine di prosa lette. Oltre a questa possibilità, la rassegna si fa promotrice di un modo di fare cultura, che intende rispettare il luogo in cui viene ospitata e valorizzarlo dando spazio a linguaggi artistici che ne esaltano le caratteristiche. Lo hanno più volte affermato nel corso della serata Nicola Coppola, Presidente dell’Arciconfraternita Maria SS. del Carmine, e Filippo D’Attolico, Direttore di “in Città”. «Possiamo fare cultura – ha precisato D’Attolico, richiamando il pensiero del compianto Don Nicola Gaudio – valo-

rizzando il nostro patrimonio, penetrando per le vie del centro storico per promuoverlo e dargli un valore aggiunto». Un’idea in cui si è creduto fermamente già dal 2002, anno in cui veniva concepita “T ra N o t e. . . e V er si ” , e che l’Arciconfraternita e la redazione della testata, in un impegno costante ed aperto ad altre collaborazioni, vogliono perseguire con convinzione ancora più radicata per il futuro della città.

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Un mese in pillole

Incendio a San Pietro Pago

Per domarlo ci sono volute 8 ore di lavoro dei Vigili del Fuoco Nicola Miccione

4 AGOSTO – Un incendio di vaste proporzioni, che solo dopo oltre 8 ore i soccorritori sono riusciti a contenere e a domare, è scoppiato intorno alle ore 12.30 del 4 agosto scorso, all'interno della discarica di Giovinazzo, in località San Pietro Pago, gestita dalla Daneco Impianti. Nessuno tra i dipendenti è rimasto ferito o intossicato. A dare l'allarme è stato proprio uno dei dipendenti, che si è accorto di quanto stava accadendo. All'interno dello stabilimento sono prontamente intervenuti i Vigili del Fuoco. Tre squadre (provenienti dal Distaccamento di Molfetta e dai Comandi Provinciali di Bari e Barletta) hanno agito via terra, mentre per via aerea si è reso necessario l'intervento di un elicottero con cestello, che ha effettuato alcuni lanci d'acqua. A dare manforte agli uomini in divisa anche gli addetti della Daneco Impianti con le loro ruspe, gli escavatori e i loro camion. Un lavoro, il loro, che è terminato a sera inoltrata, concentratosi sullo spostamento di diverse tonnellate di rifiuti, prima per consentire di intervenire in profondità e poi per ricoprire di terra gli abbancamenti, allo scopo di soffocare qualsiasi altro eventuale focolaio. Ancora ignote le cause del rogo, che ha provocato una colonna di fumo visibile da tutta la città e dalla strada provinciale 88, e che si è sviluppato all'interno di un deposito a cielo aperto in cui era stoccata la frazione secca Vigili del Fuoco in azione a San Pietro Pago e disidratata dei rifiuti, pronta per essere smaltita altrove. Nel sito di Giovinazzo, infatti, il flusso di sopravaglio, derivante dai rifiuti solidi urbani e successivamente tritovagliato e separato, non resta in discarica, ma viene trasportato in altri impianti privati di rifiuti speciali regolarmente autorizzati. E le fiamme hanno interessato proprio la parte secca, aggredendo in poche ore circa 700 tonnellate di rifiuti. I caschi rossi, affiancati da numerose pattuglie dei Carabinieri della locale Stazione e della Compagnia di Molfetta, della Polizia Locale e del Consorzio Guardie Campestri, hanno dovuto anche stabilire in tempi brevissimi se il rogo (il cui fumo non ha provocato problemi di visibilità per l'atterraggio e il decollo degli aerei dallo scalo di Palese, nda) abbia provocato emissioni tossiche. I Vigili del Fuoco, infatti, hanno effettuato campionamenti sull'aria all'interno della discarica e nell'intera area rurale e nelle zone interessate dall'incendio, al fine di stabilire la corrispondenza a parametri rassicuranti per la vita umana.

La Segretaria Gener Depalma spiega il pe Il PD: «Ennesimo fallimento» Gianluca Battista

13 AGOSTO – Teresa De Leo non è più la Segretaria Generale del Comune di Giovinazzo. Ha lasciato l’incarico che ricopriva dal 2012 dopo evidenti divergenze con l’Amministrazione comunale, che l’aveva fortemente voluta, sul suo operato. La notizia ha fatto subito rumore ed il Partito Democratico, principale partito di opposizione, aveva tuonato in una missiva «la dottoressa è andata avanti per tre anni e mezzo – hanno sottolineato – mal sopportando le indicazioni ed i metodi utilizzati, l'ambiente lavorativo che hanno creato, i rapporti tra le persone che hanno instaurato. È stata tentata più volte dal lasciare il suo incarico di gravosa responsabilità e in questi giorni ha maturato la sua decisione definitiva. Un’altra che sbatte la porta e abbandona. Un ennesimo fallimento di questa Amministrazione». Il Sindaco, Tommaso Depalma, il 13 agosto aveva spiegato che «si è giunti a questa scelta in maniera assolutamente condivisa con la stessa dott.ssa De Leo. Vi erano distonie legate essenzialmente al coordinamento delle attività degli uffici ed ai tempi di risposta alle nostre istanze». Dopo aver ringraziato l’operato integerrimo della De Leo, il primo cittadino aveva contrattaccato al comunicato del PD, parlando di «solite farneticazioni. Abbiamo semplicemente compreso – aveva poi sottolineato – come noi avessimo bisogno di qualcuno che possa coordinare in maniera più efficace i nostri uffici». Bocche cucitissime, a Palazzo di Città, su eventuali sostituti. Mentre andiamo in stam-

Avviso del Gal “Fior d’Olivi” sull’educazione alimentare C’è tempo fino al 31 agosto scorso per presentare domanda Gabriella Serrone

11 AGOSTO – Anche a scuola si può imparare a mangiar bene. Questo l’intento dell’avviso pubblico indetto dal Gal “Fior d’Olivi”, che incoraggia «la promozione di un percorso di educazione alimentare sulla qualità dei prodotti tipici locali, il Km 0, i valori nutrizionali, la promozione del territorio, il mangiar sano e la giusta merenda». Destinatari di tale proposta sono le scuole pubbliche e paritarie dell’infanzia o della primaria site nel territorio di competenza dell’Ente locale, ovvero nei comuni di Bitonto, Giovinazzo e Terlizzi. La scadenza dell’avviso, inizialmente fissata alle 12.00 del 30 giugno, è stata poi prorogata al 31 agosto, data entro cui le scuole interessate dovranno far pervenire la propria manifestazione di interesse a mano o a mezzo raccomandata A.R., o corriere autorizzato, in plico chiuso, all'indirizzo Gal "Fior d'Olivi" S.c.r.l. - Via Sarcone, n. 102 – 70038 Terlizzi (Ba). Ulteriori informazioni circa la compilazione e la presentazione della domanda sono disponibili sul sito dell’ente http://www.galfiordolivi.it/.

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Un bando Gal per le scuole


rale si dimette, erché

ASI, Iannone presidente di una commissione ad hoc? La proposta è arrivata dalla maggioranza Gabriella Serrone

15 AGOSTO – Il 9 agosto scorso, in Consiglio Comunale si è discussa la proposta di istituire una commissione ad hoc, che si interessi della questione ASI (Area di Sviluppo Industriale). Tale proposta è giunta dalla maggioranza a Palazzo di Città, in seguito ad un intervento Consigliere Ruggero Iannone, in quota Forza Italia, al quale potrebbe essere affidata la Presidenza. Istituita con D.P.R. n. 804 del 28 agosto 1960, l’ASI ha il compito di individuare aree compatibili con insediamenti produttivi industriali nella provincia di Bari. L’affiliazione a tale istituzione da parte del Comune di Giovinazzo comporterebbe il versamento di una quota associativa annuale di 20.000 euro, che peserebbe Il Sindaco Tommaso Depalma non poco sulle tasche dei cittadini. A precisarlo lo stesso Iannone in un commento sul proprio profilo Facebook, con cui conferma pa si preparano, forse, altri addii eccelinoltre l’impegno a far parte della Commislenti, ma per motivazioni del tutto diffesione: «La mia esposizione, con dovizia di renti. dati – ha evidenziato Iannone – ha dato i suoi frutti e l'Amministrazione Depalma con la sua maggioranza, capeggiata dal Presidente del Consiglio Vito Favuzzi, ha deciso di istituire una Commissione consiliare speciale, tra i cui componenti ci sarà il sottoscritto, per dirimere questa annosa questione e tentare di trovare definitivamente la soluzione affinché si esca dal Consorzio ASI o quanto meno si possa stralciare dal nostro piano regolatore quell'area e non far pagare più ai nostri concittadini questa Ruggero Iannone tassa insensata, a fronte di uno sviluppo industriale che non c'è mai stato e che sarà di difficilissima futura realizzazione». Qualche mugugno in merito è poi arrivato nei giorni successivi da ambienti vicini alla sinistra. L’auspicio è che si giunga presto alla formazione della Commissione, affinché si lavori nel solo interesse della cittadinanza.

Il culto di Maria di Corsignano adesso è un video La produzione a cura di Telenorba è pubblicata su youtube Giuseppe Dalbis

17 AGOSTO – Un video per raccontare le origini della Festa Patronale ed allo stesso tempo promuovere la città. È stato pubblicato anche sul canale Youtube "Festa Patronale Giovinazzo" il minidocumentario fortemente voluto dall'Organizzazione Festeggiamenti Maria SS. di Corsignano e girato tra giugno e luglio da una troupe di Telenorba con la regia di Mauro Dalsogno, noto speaker della prima emittente privata d'Italia che ben conosce il nostro paese. Nei 19 minuti di filmato, molte riprese aeree del porticciolo, del centro storico, del Dolmen di San Silvestro, una panoramica delle cinque parrocchie chiamate a sfidarsi nel Palio dei Rioni "Gamberemo" e la testimonianza di chi ha stabilito la propria attività nella nostra terra. "Il culto di Maria di Corsignano a Giovinazzo", questo il titolo, fa vedere anche la Cattedrale e la sua cripta per poi concentrarsi sulla Santa Patrona e sulla sua storia. Ricostruisce, con figuranti in abiti storici, l'arrivo dell'icona presso la chiesa rurale del Padre Eterno per Un video per la Madonna di Corsignano mano del crociato Gereteo e la nascita del culto per la Vergine di Corsignano, venerata sin da subito e anticamente invocata soprattutto nei periodi di siccità a cui sapeva miracolosamente porre rimedio. Il video si conclude con la traslazione dell'Immagine nella Cattedrale che ancora oggi la custodisce gelosamente così come fanno i cuori di tutti i giovinazzesi sparsi per il mondo. Chi non vive più da anni a Giovinazzo potrà sempre gustarsi il minidocumentario comodamente da casa cliccando su Youtube. N. 9 - Settembre 2015

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Arte e Cultura

Gamberemo by night Mauro Capurso

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a 24esima edizione del Palio del Gamberemo resterà nella memoria dei giovinazzesi non tanto per la performance sportiva culminata con la vittoria dei ragazzi della Parrocchia San Domenico, che mancava dal lontano 1998, ma soprattutto per esser stata la prima edizione disputata in notturna. Il countdown per l’accensione delle luminarie e la partecipazione di ben quattro street-band, che hanno animato i quartieri già dal primo pomeriggio, sono state la ciliegina sulla torta di un evento che unisce sport e tradizioni locali. La supremazia dei rioni Immacolata, Sant’A-

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gostino e San Giuseppe, date per favorite, non ha spaventato i ragazzi della Parrocchia San Domenico, che hanno mostrato la loro superiorità soprattutto nella parte di gara che si disputa in cala porto, dove consuetudine vuole che si rimescolino le carte prima dell’ultimo sprint in Piazza Vittorio Emanuele. Al di là dei meriti sportivi, è sempre bello vedere cinque tifoserie animate da sana competizione organizzare piccole coreografie prima della gara, come ad esempio quella realizzata dai ragazzi della Parrocchia Immacolata che hanno addirittura realizzato un carro allegorico. Così

come è stato entusiasmante vedere il giovane parroco della Parrocchia San Domenico, don Pietro Rubini, festeggiare assieme ai propri ragazzi. Chi più puntava sul successo di questo nuovo format ha vinto la propria scommessa. La separazione dei festeggiamenti in onore del Beato Nicola Paglia da quelli Patronali in onore di Maria Santissima di Corsignano, unita al desiderio di rilanciare un evento seguitissimo da giovinazzesi e non, hanno contribuito al successo di questa iniziativa che si appresta a festeggiare la 25esima edizione nel migliore dei modi.


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I “live” della 12ª edizione di Festival in Porto: un successo! Arte e Cultura

Marzia Morva

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a promozione e la diffusione di attività musicali, di concerti, di spettacoli e di manifestazioni artistiche sono gli elementi cardine sui quali si fonda da tantissimi anni l’attività organizzativa dell’Associazione Culturale “Amici della Musica”. La 12ª edizione del Festival in Porto ha dato piena conferma di tutto ciò raggiungendo ampiamente gli obiettivi previsti: presenza di pubblico rilevato intorno a più di mille persone a sera. La tre giorni “live” ha proposto tre differenti tipologie di bella e buona musica in omaggio ad alcune tra le eccellenze della musica italiana ed internazionale. La qualità delle esecuzioni è stata di alto valore stilistico nel rispetto della fedeltà ai repertori originali. A nostro modesto parere è stato molto piacevole scoprire la cura e l’attenzione posta con spiccato talento da Cinzia Bellini e dai Viale Mazzini nell’interpretare scenicamente e vocalmente la voce di Mina, il suo essere passionale, in una bella scaletta di successi intramontabili. Il risultato è stato semplicemente splendido! Una bella scoperta di sicuro sono stati gli Area Medina, band campana di musicisti professionisti che ha tributato un omaggio meraviglioso al nostro grande mito, Pino Daniele.

La voce particolarissima di Fabrizio Trapani, molto curata e molto simile alla timbrica espressiva del compianto Pino, ha letteralmente stregato il numeroso pubblico. La passione e la dedizione rivolta dalla band al blues e al sound di Pino Daniele sono giunti diretti al cuore. La sera-

Nella terza ed ultima serata, a tutto rock, protagonisti assoluti sul palco, hanno suonato gli Achtung Babies, la più importante cover band internazionale degli U2. Nell’anima della band romana nata nel 1993 batte forte il sound della mitica band irlandese. Il nome si rifà al settimo album “Achtung

ta ha presentato un ospite a sorpresa: sul palco, infatti, è stato presente per un saluto ed un ricordo, uno dei batteristi ed amici nella gloriosa carriera di Pino Daniele, tra gli altri quello che suonò nel doppio live Sciò in pezzi meravigliosi tra cui “Viento ‘e terra” e “Chillo è nu buono guaglione” per ricordarne alcuni.

Baby” che gli U2 pubblicarono nel novembre del 1991. I brani meravigliosi e intramontabili estratti dalla lunga e prestigiosa carriera discografica della U2 hanno risuonato a tinte forti del rock e con adrenalina pura in una piazza che ha tributato loro un ottimo consenso. Molto bella e curata la voce,

l’espressività e la mimica del cantante Chris e dei suoi amici: Edo alla chitarra, Luca al basso, Stefano alla batteria. Il rock da loro eseguito rigorosamente live ha espresso grinta da vendere e tanta passione per gli U2. Infatti rispettosi e fedeli del sound, dello stile e della musicalità dei pezzi originali degli U2, hanno eseguito alcuni brani dal nuovo disco degli U2 “Songs of Innocence” tra cui “Ordinary Love” dedicato a Nelson Mandela. La scaletta poi con energia pura ci propone: “I will follow”, “Sunday bloody Sunday”, “Pride-In the name of love”, ”Until the end of the world”, ”Mysterious way”, “Desire”, “Miss Sarajevo” con il cantante ad impersonare Luciano Pavarotti nel ricordo di quel celebre duetto tra il tenore e Bono Vox al Pavarotti and Friends, e poi ancora “Angel of Harlem”, “One”, “Where the streets have no name”. È stato un piacere ascoltare questo bellissimo tributo alla band irlandese ora in tour (pochi giorni fa a New York al Madison Square Garden) in giro per il mondo ed in Italia a Torino il 4 e 5 settembre. Il cantante Chris degli Achtung Babies, versatile e comunicativo, con piacere ci informa di aver già acquistato il biglietto. Lo show è stato vissuto intensamente grazie alle splendide esecuzioni di quattro ragazzi che, senza entrare in crisi d’identità, hanno saputo rendere un omaggio fedele e stilisticamente di ottima fattura degli U2. L’Edizione 2015 del Festival in Porto si è conclusa a nostro parere con successo e appassionata attenzione di pubblico, grazie alle differenti sfumature della musica live che ha saputo coinvolgere, appassionare e farci sognare.

edalo D di Anna Lasorsa

in Via Bitonto a Giovinazzo - Tel. 080.3944445 22

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16ª EDIZIONE PER “GIOVINAZZO TEATRO” Arte e Cultura

Gabriella Serrone

La rassegna nazionale torna dal 29 agosto al 13 settembre

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“in Città” questo mese fa gli auguri a...

ncora una volta il teatro sarà protagonista della fine dell’estate. “Giovinazzo Teatro” allieterà il pubblico con sei interessantissime pièces, nei tre fine settimana dal 29 agosto al 13 settembre presso il giardino della Scuola Elementare “San Giovanni Bosco”. La rassegna, patrocinata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Giovinazzo e dall’Assessorato al Mediterraneo Cultura e Turismo della Regione Puglia con l’importante collaborazione offerta dal Comitato Regionale “Federazione Italiana Teatro Amatori” (F.I.T.A.) Puglia e l’Associazione “Ascenaperta”, riparte con un programma ricco e coinvolgente, che saprà soddisfare i palati dei più affezionati, ma anche di chi la scopre per la prima volta. Il weekend iniziale, sabato 29 e domenica 30 agosto, porterà in scena il

A Carmela i migliori auguri per il suo compleanno dalla famiglia e da tutti gli amici

Franco Martini durante una lettura scenica

“Tartufo” di Molière, rappresentato dalla compagnia “Calandra” della salentina Tuglie e la commedia “Andy e Norman” con le sue vicende paradossali, interpretata dalla compagnia tarantina “Quanta brava gente”. Entusiasmante sarà anche il secondo finesettimana, il 5 ed il 6 settembre, con l’esibizione delle compagnie “I sani da legare” di Tivoli e “La Torre del Drago” di Bitritto. La prima si esibirà il 5 settembre nella commedia surreale “Più vera del vero”, che porrà l’attenzione sul tema dell’identità umana e su cosa la distingue dalle macchine; la seconda proporrà al pubblico “Dinastie Bastarde (la storia del Re Diavolo)”, tragedia di ispirazione sheakespiriana in cui i sentimenti vengono vissuti nella loro intensità ed incontrollabilità estreme. I classici del teatro e della letteratura saranno al centro dell’ultimo fine settimana della rassegna. Il 12 settembre, la compagnia tarantina “Instabile Napolinscena” reciterà nella commedia di Eduardo De Filippo “Uomo e Galantuomo”. Invece, il 13 settembre si chiuderà con il recital “750 e non sentirli. All’Inferno (con messer Alighieri e il signor F.M.)”, in cui il numero uno di “Moduloesse”, Fran-

co Martini, leggerà brani tratti dall’Inferno di Dante con l’accompagnamento della chitarra elettrica di Mauro Stallone. Sei appuntamenti che promettono grandi emozioni e stupiranno per il livello degli artisti, molto elevato per essere semplicemente teatro amatoriale. Viene riconfermato il luogo scelto e sperimentato l’anno scorso per esigenze logistiche, dovute alla ristrutturazione dell’Istituto Vittorio Emanuele II, storica cornice della manifestazione. La Scuola Elementare “San Giovanni Bosco” presterà per il secondo anno consecutivo il proprio giardino rendendolo un vero e proprio teatro all’aperto. «Non ci dispiace – ha affermato Franco Martini ai nostri taccuini – ritornare nel giardino della Scuola “San Giovanni Bosco”, soprattutto in seguito al successo della scorsa edizione». Indipendentemente dal luogo che la ospita, la rassegna rimane un punto saldo dell’Estate Giovinazzese ed un appuntamento atteso dagli amanti del teatro. Nel prossimo numero, vi proporremo un excursus delle sei serate, cercando di far trapelare le emozioni che “Giovinazzo Teatro” non mancherà di trasmettere ai suoi spettatori anche in questa edizione 2015. N. 9 - Settembre 2015

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Panino della Nonna, non c’è pioggia che tenga Arte e Cultura

Giuseppe Dalbis

La sagra, che ha ospitato Formula 3 e Dirotta su Cuba, ha fatto registrare 20.000 presenze nonostante le minacce del meteo

15.500 e 400 filoni venduti. Non servono altri numeri per illustrare il successo della ventesima edizione della Sagra del Panino della Nonna che ha avuto luogo l’11 e il 12 agosto presso l’area mercatale. Nata come forma di finanziamento per gli addobbi del rione Immacolata in vista del Gamberemo, la manifestazione è cresciuta a dismisura tanto da attirare l’attenzione persino della BBC. La pioggia pomeridiana della prima giornata, che aveva indotto gli organizzatori a ridurre l’approvvigionamento, non ha scoraggiato i tanti visitatori ac-

corsi per assaggiare panini con "pemedorre sott'ogl", "pemedorre e tonn", "pesticchje", "alejsce e pemedorre", "scarciof sott'ogl", "malangen sott'ogl", "recòtte ascequand", "ambascieune", "mortadell e prevelaun", "frettète" e "parmeggen” (i più richiesti), i "filoni n' picc d tutt", offerti persino in versione gluten free grazie alla collaborazione con l’Associazione Italiana Celiachia. Ma la Sagra è anche sinonimo di spettacolo: si sono esibiti Radius con la sua Formula 3 per ricordare Battisti, le giovinazzesi Annalisa Marella, Stefania Rilievo ed Anny Perrino

“Réunion” ricca IZIA TONOT O F dei ricordi della Scuola Elementare

È

proprio vero che oggi i social network sono utili mezzi per restare in contatto anche quando non ci si vede da lungo tempo! Un’idea simpatica di Gaetano Dagostino è stata la “Réunion”, condivisa piacevolmente dalla classe 5ªA anno 1965 della Scuola Elementare “Papa Giovanni XXIII”, come testimonia la foto di gruppo. La classe della maestra Coltura Seclì, alla quale è stata donata una sorpresa emozionante, si è riunita il 18 Agosto nella sua quasi totalità. Una lunga serata per raccontarsi, emozionarsi, condividere e brindare su tanti bellissimi ricordi passati con il taglio della torta finale a suggellare l’incontro. I social network se usati bene possono “regalare” emozioni piacevolissime! Marzia Morva 24

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presentate da Nino Marzella, i Terraross e la loro musica popolare, i Dirotta su Cuba carichi d’energia e i dj di Radionorba presentati da Mauro Dalsogno. Giù dal palco animazione per grandi e piccini, stand di antiquariato, artigianato e pittura, le isole ecologiche di EcoFesta Puglia, che tramite raccolta differenziata e sensibilizzazione hanno reso la Sagra ecosostenibile. Tanti dunque gli ingredienti di un evento dalla formula ormai consolidata ma che nonostante il passare degli anni trova sempre più estimatori.


Non spegnete la musica!

Arte e Cultura

Dario Verolino e Angelica Taldone

Il Giovinazzo Rock Festival si evolve

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luglio, 1 e 2 agosto: nonostante l'iniziale distanza fra organizzatore ed amministrazione, anche quest'anno il Giovinazzo Rock Festival, la storica kermesse musicale gratuita giovinazzese, si è svolta per la sedicesima edizione consecutiva. Non sono mancate, però, le novità soprattutto logistiche: la prima serata, ovvero mercoledì 29 luglio, è stata svolta nel Centro Storico cittadino. Sui palchi principali di Piazza delle Benedettine e Piazza Meschino, si sono esibite le band selezionate, fra cui la più nota Chop Chop Band, storica realtà reggae pugliese. In Piazza Costantinopoli, invece, è stata allestita un'estemporanea d'arte a cui hanno partecipato artisti locali e non, e grazie alla quale questi ultimi hanno avuto l'opportunità di mettere in mostra la propria arte. A ciò bisogna aggiungere spettacoli itineranti di giocoleria e la possibilità, per i più curiosi, di poter osservare le stelle grazie ad una postazione ad hoc allestita con un telescopio. Poi, dopo una breve pausa di due giorni, il Circolo 37 ha riportato "a casa" la manifestazione, destinando all'area mercatale le due ultime serate. Questa volta il format non cambia e mantiene la sua tradizione: un gruppo headliner a sera, preceduto dalle nuove promesse del rock più indipendente. Ed è così che sabato 1 agosto si esibiscono gli statunitensi The Soft Moon già in tour in Italia, portando sul palco giovinazzese il loro rock dal sapore internazionale, mentre domenica 2 agosto è la volta del saxofonista blues napoletano James Senese, accompagnato dalla band Napoli Centrale, notissimo ai più per aver collaborato, in carriera, con il compianto Pino Daniele. N. 9 - Settembre 2015

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Traduzione a cura di Gabriella Serrone

Ospiti dall’Italia / Guests from Italy Sempre con noi

Nelle foto seguenti, vengono immortalati momenti conviviali e di ritrovo tra alcuni nostri concittadini e le famiglie giovinazzesi residenti negli USA. The following pictures capture some convivial moments and meetings between our fellow townsmen and some Giovinazzo families who live in the USA.

Foto 1 Foto n. 1 - Domenico Berardi, ospite del figlio Marco, circondato dalle famiglie Germinario e De Santis. Foto n. 2 e 3 - Dora e Nicola Palermo, ospiti del cognato Sabino Palermo in Canada, in occasione del matrimonio dei nipoti Sabina e Pietro Arcaro.

Photo n. 1 - Domenico Berardi, his son Marco’s guest, surrounded by the Germinario and the De Santis families. Photo n. 2 and 3 - Dora and Nicola Palermo, their brother-in-law Sabino Palermo’s guests in Canada, during their nephews Sabina and Pietro Arcaro’s marriage.

Foto 2

Foto 3

In data 31-07-2015, in New Britain (Connecticut USA) è venuto a mancare Joseph Stufano, immigrato in USA nel 1935 all'età di 9 anni con i genitori Vita Caravella, Vincenzo Stufano e la sorella Maria. La famiglia Caravella di Giovinazzo e di Torino porge sentite condoglianze ai figli e parenti tutti.

Il giorno 1-08-2015 è deceduto nel New Jersey Domenico Cortese nativo di Giovinazzo.

On 1/08/2015, Domenico Cortese, born in Giovinazzo, passed away in New Jersey.

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On 31/07/2015, in New Britain (Connecticut U.S.A.), Joseph Stufano passed away. He moved to the USA in 1935, when he was 9, with his parents Vita Caravella and Vincenzo Stufano and his sister Maria. The Caravella family living in Giovinazzo and in Turin expresses its sincere condolences to Joseph’s children and relatives.


Il nostro fotografo ha chiuso definitivamente bottega Sociale

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Giuseppe Maldarella

incenzo Mottola ha concluso la sua carriera, solo ora, con la sua improvvisa scomparsa. Noi dell’Arciconfraternita Maria SS. del Carmine vogliamo ricordarlo in questo modo. E già, perché anche dopo aver dismesso la sua attività, ormai da qualche anno, ci ha continuamente dato sostegno mettendoci a disposizione suoi fotogrammi che aveva scattato tempo addietro presso la Chiesa di S. Giovanni Battista o durante le tante nostre iniziative culturali e manifestazioni religiose e che aveva rinvenuto mettendo ordine al suo inestimabile archivio. Di lui possediamo le primissime foto. Una della Festa di S. Francesco da Paola del 1964 ma anche della processione dei misteri del 1965, quando ancora ragazzi avevamo aderito alla Confraternita ed eravamo impegnati a portare a spalla la imponente immagine di Gesù agonizzante. Sono fotogrammi spontanei, scattati nel mentre si svolgevano gli eventi che era solito seguire da vicino, quasi fosse parte degli stessi. Era questo l’intuito dell’artista, cogliere persone e fatti nella loro naturalezza ed espressività esteriore. Sosteneva, infatti, Vincenzo che in una foto sono impressionati in una manciata di secondi mo-

menti di vita di una persona di una comunità di uno stato figurativo ambientale, sia esso ammirabile o sconveniente. La sua professionalità, esercitata con macchine all’avanguardia, lo affascinava compiutamente perché sempre alla ricerca di immagini improvvisate, senza un preavviso, senza una messa in scena per lo scatto, a meno che non andavi nel suo studio per una foto tessera. La sua naturale predisposizione a riprende l’incomprensibile attraverso la figurazione di un volto, di un gesto, di un tratto relazionale, significava cogliere un frammento di storia individuale, collettiva o di un paesaggio naturale affascinante o disdicevole. E, proprio questo ha fatto della sua impeccabile artigianalità una vera esperienza artistica. Il suo modo di fare le foto da subito ci ha colpito, per cui non mancavano nostre cerimonie ed avvenimenti liturgici che non venissero a lui segnalati affinché, incuriosito, si invogliasse a presenziare le manifestazioni stesse con i suoi inseparabili attrezzi del mestiere per poi, compiaciuto del lavoro svolto, teneva a mostrarcelo ed illustrarlo per sentire il nostro parere. A noi ci piace ricordalo così Vincenzo, consapevoli che le sue foto, in esposi-

Foto Festa San Francesco da Paola, anno 1964, di Vincenzo Mottola

zione nel vano di accesso alla sacrestia, e che ritraggono scene di addobbi nella chiesa di San Giovanni Battista sono la sua più cara eredità lasciata alla nostro sodalizio. Come pure siamo consci che il suo archivio di foto che ultimamente stava catalogando e selezionando, anche per possibili mostre dopo quelle già allestite, costituiscono un patrimonio artistico che auguriamo possa essere valorizzato e reso pubblico. Siamo certi che quel prezioso materiale possa, sono senza meno, testimoniare anche la grande evoluzione e lo sviluppo avuto della tecnica della documentazione fotografica, prima che questa divenisse con il digitale pratica popolare, non sempre nobile e, di frequente, anche ingannevole. Alla signora Margherita e ai suoi figli il nostro più sentito cordoglio.

In memoria di...

Il 16 agosto us si è spenta serenamente l'esistenza terrena del caro confratello

Stefano Marrano Egli ha trascorso una vita nel pieno impegno familiare e lavorativo con la Sua umanità e socievolezza. L'amico di tanti ha lasciato un segno in tutti quanti lo hanno conosciuto e l'Arciconfraternita, a cui era molto legato, lo ricorderà sempre con fraterno amore. Alla famiglia tutta porgiamo le nostre più sentite condoglianze. La messa di suffragio del trigesimo si terrà sabato 19 settembre alle ore 18 presso la Chiesa di San Giovanni Battista. N. 9 - Settembre 2015

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Afp, serve un ultimo rinforzo Sport

Filippo Luigi Fasano

Organico sotto osservazione, in vista della preparazione dell'A1 che inizia sabato 5 ottobre

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a la conta degli arruolabili, il tecnico dell'Afp Franco Amato, in vista dell'inizio della preparazione della stagione 15/16. Un volto nuovo in panchina, ma rinnovato, in gran parte, è anche l'organico, un po' per scelta – viste le ultime grigie stagioni –, un po' per necessità, messi in conto ritiri ed indisponibilità. Parecchio è stato già fatto. Qualcosa, però, manca ancora per mettersi serenamente al passo delle altre, in un torneo che pare aver alzato i toni rispetto agli ultimi anni. Lo zoccolo giovinazzese. È rimasto, certo, e non se ne può prescindere. Ma dopo l'abbandono di Turturro, punto fermo in difesa delle scorse stagioni, e la mancata disponibilità di Ranieri a tempo pieno, si è parecchio assottigliato. Con Altieri fuori dal giro dell'A1 da due anni, restano capitan Depalma, Dagostino (nella foto di Francesco Marinelli) e forse Bavaro, nella speranza che il recente intervento al ginocchio non condizioni il primo più di tanto. Dal vivaio, intanto, non si vede ancora chi possa prenderne il posto, sopratutto finchè si continuerà a snobbare le convocazioni in prima squadra inviti ai compleanni. I nuovi. In attesa della resa in pista, le referenze dei nuovi stranieri sembrano poter reggere l'impatto con il campionato italiano. Per l'attaccante Rodriguez si tratta addirittura di un ritorno, visti i trascorsi con Novara e Seregno. Ruolo deli28

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cato il suo, visto che dal bottino di reti che riuscirà a garantire dipenderanno molte delle speranze di salvezza dell'Afp. In Piemonte prometteva addirittura meglio di Gimenez, con il quale arrivò in Italia: saprà ripetersi? Al debutto assoluto nel Bel Paese è invece il portiere cileno Armijo Torres: rispetto all'argentino Rodriguez che l'ha preceduto, ingaggiato in fretta e furia dopo il taglio dello spagnolo Barros, a far da garanzia ci sono le ultime due edizioni del Mondiale, da cui l'ha pescato Amato. Autentico uomo di fiducia del tecnico è invece Enea Monteforte, giunto per rimpolpare l'attacco: età (41) ed anni di assenza dal palcoscenico di A1 (cinque) fanno grattare la testa ma il tecnico assicura per lui, che, nel frattempo, si è tirato a lucido per l'avventura meridionale. I molfettesi. Ne sono arrivati non uno ma addirittura due per allungare una coperta fattasi non corta ma cortissima. Non solo Maurizio Sinisi, su cui Amato punta molto, ma anche Luigi Boccassini, che la serie A1 l'ha già assaggiata sotto casa. Per adesso sono funzionali al progetto entrambi, ma l'arrivo di un ultimo rinforzo di peso potrebbe limitarne il ricorso. L'ultimo uomo. Si salvi chi può, in un torneo dove le matricole non improvvisano ed anche chi pareva ridimensionarsi (Valdagno, Sarzana) è stato comunque operativo sul mercato. Ma per

giocarsi al meglio la sua prima A1 dalla panchina ed onorare il mantenimento della categoria, da sabato 5 ottobre Franco Amato dovrà non solo calzare i pattini alla bisogna (per il momento solo per i tiri piazzati, poi chissà) ma anche contare su una pedina in più. Con i giovani di mezza Italia restii a spostarsi o dirottati su altri lidi (ultimo Zucchetti del Prato, che pure sembrava un obiettivo possibile), si starebbe pen-

sando ad un giocatore più esperto, di pronta affidabilità e senza il fardello di un trasfert da pagare. Un identikit che condurebbe al 32enne italo-argentino Juan Luis Travasino, una lunga militanza nel Cgc Viareggio prima di passare al Valdagno e di qui al Breganze, sino al 2013 ed al ritorno in Argentina. Risale a tre anni fa un primo accostamento all'Afp, senza costrutto. Un nome che tornerà ora di moda, in casa biancoverde?

Settore giovanile, under 13 ed under 15 a scuola da Tommaso Colamaria

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llenamento in piena estate per gli under 13 ed under 15 dell'Afp, le classi su cui più punta la società biancoverde per tornare competitiva a livello giovanile. Una chiamata in agosto che i giovanissimi hockeisti hanno accolto con entusiasmo, visto che ad allenarli c'era Tommaso Colamaria, campione europeo in carica con la nazionale under 17 e tecnico del neopromosso Hockey Roller Club Monza. A coadiuvarlo in pista c'erano, oltre al tecnico delle giovanili Dino Camporeale, anche Antonio Dagostino ed Angelo Depalma, freschi di ingresso nei quadri tecnici del vivaio biancoverde, e Beppe Piscitelli, ex portiere biancoverde ed ora in forza alla squadra brianzola. Per i ragazzi, una ottima opportunità per confrontarsi con un grande dell'hockey che sta dimostrando la sua bravura anche da allenatore. (Anna Rita Fasano)


Calcio, il primo acquisto dell'Usd si chiama De Pergola Sport

Filippo Luigi Fasano ed Anna Rita Fasano

Si torna a giocare al campo sportivo, pronto ad ospitare la Promozione dopo 25 anni. Obiettivo salvezza per la squadra di Savoni

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itornare a giocare nell'impianto del paese di cui porti il nome. Ci è finalmente riuscita l'Usd Giovinazzo, dopo anni di esilio a San Pio: il primo acquisto per la stagione 2015/16 è appunto il campo sportivo De Pergola, che tornerà ad ospitare un campionato di Promozione a quasi 25 anni dall'ultima volta. Squadra ringiovanita e con l'obiettivo dichiarato di disputare un campionato tranquillo, affidata all'allenatore Amedeo Savoni, rimasto sulla panchina biancoverde, ed alle cure del preparatore atletico Franco De Anna, che sta lavorando da settimane per preparare il gruppo all'esordio stagionale di metà mese (nella foto di GiovinazzoViva.it, una seduta di allenamento). «Punteremo forte sui giovinazzesi e sulla valorizzazione dei più giovani fra loro – osserva il direttore sportivo Marco Milano – È il modo migliore per ricreare interesse e curiosità attorno al movimento calcistico. Stiamo dando la priorità ai ragazzi del luogo e pescheremo altrove solo in caso di reale necessità». Ambizioni ed investimenti del patron Azzollini sono però legati al completamento dei lavori al “De Pergola”, che mettano la struttura al passo di molte altre in provincia. Tanti, in ogni caso, i volti nuovi. Non fra i pali, però, che rivedranno Davide Terlizzi. In difesa accanto ai riconfermati Corrado Roselli, Pietro Facchini e Francesco Depalma, ci saranno

però il 23enne Davide Desimini, centrale con trascorsi in Promozione, l'appena maggiorenne Christian Capriati, proveniente dalla Prima Categoria, ed il più esperto Francesco Papapicco, un ritorno. A centrocampo si lavora per l'ingaggio di Alessandro Marolla, 20enne cresciuto in biancoverde prima di saggiare D ed Eccellenza fra Bisceglie e Francavilla, e Giosafat Marzella, classe '91 già avvezzo alla categoria. Altro nome indigeno quello del trequartista Nando Minervini. Qualità assicurata, intanto, dalle riconferme di Vito Porfido e Roberto Vernice e dall'acquisto dell'esterno 18enne Francesco Colella, lo scorso anno in Eccellenza. Per completare il parco-under (in campo bisogna schierarne tre, due '96 ed un '97) sotto osservazione due giocatori di originale brasiliana.

Per l'attacco infine, messo in conto l'arrivo di Nunzio Desimine, altro 18enne, dal Città dei Fiori Terlizzi, si pensa a Nicola Martinelli, 24enne con diverse esperienze nella categoria, tutte nella provincia. Possibile anche la riconferma dell'esperto Corrado Uva. Un nome a sensazione, per dare esperienza al reparto, potrebbe essere quello di Salvatore Novembrino, 34enne di scuola Bari con lunga militanza in serie C e tuttavia fermo da un anno: si dovrebbe procedere comunque al suo tesseramento, sperando di metterlo in forma il più rapidamente possibile. Fra le novità di maggior rilievo fuori dal campo, invece, l'allargamento dell'organigramma al direttore tecnico Gianni Leali, che torna dunque ad operare nel suo paese dopo una carriera a livello nazionale, condotta sopratutto in ambito federale.

Si comincia domenica 13 con il campionato

in programma a metà È mese, domenica 13, il primo impegno ufficiale

dell'Usd 2015/16. Si comincia direttamente con il campionato di Promozio-

ne, composto anche quest'anno da due raggruppamenti da 16 squadre. Il Giovinazzo è inserito nel girone A, quello del Foggiano e del Nord Barese:

poche le trasferte molto vicine (Bari, Bitritto, Corato, Modugno), con l'Audace Cerignola accreditata alla vittoria finale. Niente rodaggio, dunque,

in Coppa Puglia, complice l'ulteriore slittamento dell'inizio della manifestazione, la cui prima giornata è fissata per giovedì 24. (Anna Rita Fasano) N. 9 - Settembre 2015

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Sport

Regata dei Gonfaloni, Cervone esulta con i baby “terribili”

Vince l’equipaggio maschile della “Massimo Cervone”. Solo terze le ragazze

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Gianluca Battista

a “generazione di fenomeni” questa volta non è quella di una famosa canzone degli Stadio. I fenomeni sono quasi tutti adolescenti tra i 14 ed i 17 anni e sono giovinazzesi con la passione per la voga. E grazie a quella passione smodata per i remi ed il mare, domenica 2 agosto hanno scritto una pagina indelebile di questo sport in riva all’Adriatico meridionale. Loro sono l’equipaggio maschile dell’Associazione Vogatori “Massimo Cervone” che si è aggiudicato la 13ª edizione della Regata dei Gonfaloni, la terza disputatasi in notturna nelle acque di Cala Porto, coincidente con l’ultima tappa del Trofeo dell’Adriatico 2015. I giovani biancoverdi hanno battuto avversari del calibro de La Ciurma Vasto, dei Remuri Brindisi, del CUS Bari, dei Vogatori Molfetta e dei quotatissimi ionici de Il Palio di Taranto. Primi, davanti a tutti, con tempi eccezionali, frutto solo di un grande e continuo lavoro, iniziato quando ancora era inverno. «Oltre ad 30

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essere soddisfatto per la riuscita di questa edizione – ha commentato Peppino Cervone, patron del sodalizio giovinazzese – sono stupito ed ammirato per quanto mostrato dai nostri ragazzi. Il potenziale si era già intravisto nelle tappe precedenti, ma questa prestazione resterà credo a lungo negli annali di questa manifestazione». Per un entusiasta direttore sportivo, Francesco Cervone, «i giovanissimi del nostro equipaggio hanno mostrato coraggio. Il coraggio di chi sa che sta sfidando imbarcazioni di grande esperienza, ma non ha paura del confronto ed alla fine riesce a spuntarla». Le sorprese hanno riguardato anche la 9ª edizione del Trofeo dell’Adriatico, andato a Vasto per la prima volta. Gli abruzzesi hanno vinto con 109 punti in 5 gare, uno in più de Il Palio di Taranto e quattro lunghezze sopra Remuri Brindisi. In campo femminile successo di tappa alla Lega Navale Molfetta, davanti alle tarantine, con l’equipaggio biancoverde di casa

solo terzo, non senza qualche rammarico, soprattutto per un turn over tra le due manche scarsamente attuato. Tra le donne il Trofeo dell’Adriatico è andato al Palio di Taranto con 119 punti, davanti alle biancoblu di Molfetta con 116. Terze anche in classifica generale le ragazze giovinazzesi, staccate a 99 punti. In casa Cervone non si nasconde l’entusiasmo per una squadra, quella maschile, che sta continuando ad allenarsi anche a stagione conclusa e che può davvero regalare grandi soddisfazioni nei prossimi anni, a patto che non si carichino di eccessiva responsabilità questi adolescenti terribili. Quanto all’equipaggio femminile, dopo diversi successi e viste le difficoltà di questa stagione, chiudere terze non è affatto un disonore. Bisognerà, però, rigenerare la formazione, innestando, come in parte già fatto quest’anno, forze fresche che diano nuovo slancio in acqua, motivando una squadra apparsa a volte appagata.


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