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Periodico promosso dall’Arciconfraternita Maria SS. del Carmine - Giovinazzo - Registrato presso il Tribunale di Bari al n. 1307 in data 20/1/1997 - Spedizione in A.P. 70% Filiale di Bari

Anno XVIII N. 10 Ottobre 2014 Euro 2,00


Nuove Aperture a Giovinazzo:


Editoriale

www.incittagiovinazzo.it Lo stiamo costruendo per voi F

Filippo D’Attolico

PERIODICO PROMOSSO dall’Arciconfraternita Maria SS. del Carmine Registrato presso il Tribunale di Bari al n. 1307 in data 20/1/1997

Collaboratori

inalmente posso presentarvelo, mie care lettrici e lettori. Da mesi in costruzione, il “nostro sito” sta giungendo al fine lavori. Il perché della sua realizzazione potrete facilmente comprenderlo con un click: il modo migliore per esservi vicini, più vicini! Per tenere aperta la sede della nostra Redazione sempre, giorno e notte! www.incittagiovinazzo.it, infatti, racchiude l’archivio redazionale, sin dalla primo numero risalente all’agosto 1996, e non solo. Offre la possibilità di sfogliare, comodamente seduti in poltrona del proprio salotto, tutte le pubblicazioni edite dall’Arciconfraternita Maria SS. del Carmine sin dal 1993. Uno spazio significativo di tempo per un percorso culturale che si è voluto rendere disponibile ad una facile consultazione. E ancora. Potrete conoscere meglio la compagine redazionale del mensile: curriculum e foto dei singoli collaboratori sono

DIREZIONE, REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE

disponibili con i riferimenti telefonici e email di ciascuno. Insomma, il modo più trasparente per dirvi, mie care lettrici e lettori, chi siamo e cosa facciamo, anche nel privato. E non è finito qui. Uno spazio dedicato all’Ente editore vi farà scoprire la storia dell’Arciconfraternita Maria SS. del Carmine, antica di oltre cinque secoli. Potrete approfondire le vostre curiosità sulla consistenza patrimoniale dell’Ente e, a breve, visionarlo in ogni sua componente attraverso la consultazione di schede appositamente redatte. Un apposito capitolo riguardante il nostro centro storico è in fase di completamento: potrete navigare conducendovi in piazzette, visitando archi, giungendo in luoghi poco conosciuti per verificarne la storia e ogni altra notizia in nostro possesso. Ma www.incittagiovinazzo.it, non è solo questo, ma tanto altro che scoprirete… strada facendo! Buona navigazione a tutti.

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Opinione

CAVETE IMMUNDITIAM (Provved Giuseppe Maldarella

San Pietro Pago, immondezzaio permanente

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uando una persona si candida a primo cittadino si presume che si sia fatto un concetto di come governare la città, che coltivi, cioè, una intuizione gestionale, sia pure incompleta da affinare, magari nelle linee operative, con l’ausilio di qualche esperto. A Giovinazzo, Depalma ha preteso, riuscendoci, di farsi eleggere Sindaco proprio con la promessa di avere in serbo un modulo di governo per dare un futuro fulgido alla nostra cittadina, dopo un decennio di amministrazione convulsa di Natalicchio. Di fatto, ci si è resi conto che, ad oltre due anni di conduzione della cosa pubblica, non è stato in grado di definire una propria mappa di azioni per originare quello sviluppo della città ripetutamente strombazzato. Anzi il Sindaco, candidamente, ha dichiarato che il suo impegno, allo stato, è quello di sciogliere i nodi e le complicanze progettuali che intralciano gli interventi e le opere pubbliche già messe in pista da Natalicchio, ma che trovano enormi intoppi alla loro attuazione per inefficienze d’impostazione progettuale e/o per carenze procedurali. E non si può certo non convenire che il suo proposito, al terzo anno di mandato, si riduca solo a questo, se si va ad analizzare il bilancio di previsione 2014 e, più specificatamente, il programma d’investimenti in opere pubbliche per il triennio 2014-2016, varato dalla Giunta, quando ancora era assessore l’ing. Catalano nel marzo scorso, ed approvato dalla maggioranza nel contestato Consiglio del 7 agosto. Sono tutti interventi targati Natalicchio e finanziati, per la maggior parte, con risorse rivenienti da stanziamenti esterni. Una qualche innovazione la si può pur annotare in questa sorta di missione istituzionale che il Sindaco si è dato nel voler assumere il ruolo di comandante assoluto di quel comparto funzionale che sovrintende alle opere pubbliche, che, a suo dire, sono tutte intrappolate da intoppi burocratici e deficienze procedimentali. Infatti, al posto dell’ing. Catalano, in sella al comando dell’Assessorato all’Urbanistica e Lavori pubblici, dopo una breve quanto infelice parentesi, ha chiamato un personaggio navigato nella pubblica amministrazione, il Pre4

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sidente del Coni, Raffaele Sannicandro, a lungo assessore al Comune del Capoluogo. E non solo. L’intera responsabilità dei singoli procedimenti attuativi delle opere pubbliche per il 2014, dapprima incentrata presso il Capo del Servizio OO.PP. e Patrimonio, ora è stata ripartita fra i funzionari tecnici di quell’Ufficio. Ma il fatto più sorprendente, che già traspariva dalla delibera giuntale di adozione del programma triennale dei lavori pubblici 20142016, è la mancata inclusione dello stabilimento “a regime” di selezione e di biostabilizzazione dei rifiuti urbani con annessa discarica di soccorso – V lotto – da insediarsi sul sito di San Pietro Pago. Un appalto questo affidato dal Comune, dopo gara pubblica, alla soc. Daneco, comprensivo della concessione del servizio di trattamento dei rifiuti, formalizzato sin dal 30/12/2008 con regolare contratto rep. n. 2013/08. Anche per questa importante opera, la cui spesa fu stimata all’incirca su 41 milioni di Euro, interamente a carico del concessionario appaltatore, la responsabilità tecnico-funzionale è transitata dal Dirigente di Settore ad un suo funzionario subordinato. Dunque, un Assessore di provata esperienza nel campo dei lavori pubblici e la sostituzione di funzionari tecnici al posto del Dirigente a condurre l’espletamento delle procedure esecutive, dovrebbe essere la formula chiave che sperimenta ora Depalma per superare ostacoli ed interposizioni che non danno luogo al compimento delle opere pubbliche. E proprio l’intento di questa mia trattazione, tra l’altro già introdotta a settembre dello scorso anno con lo scritto “Non si abbassi la guardia sulla discarica”, è di richiamare con fermezza il preoccupante allarme circa il destino che si sta delineando per l’intero complesso di San Pietro Pago, al centro di una esplosiva emergenza, per l’esaurirsi di ogni ulteriore possibilità di abbancamento dei rifiuti dopo le ripetute sopraelevazioni dei livelli del VI lotto-, l’unico forzatamente ancora in esercizio. In sintesi la costruzione dello stabilimento di biostabilizzazione dei rifiuti, il solo impianto che avrebbe dovuto funzionare “a regime” in quel sito, tuttora, rimane semplicemente un carteggio di schede tecnico-economiche, mentre la discarica in esercizio “transitorio”, il cosiddetto – VI lotto –,

continua ad essere funzionante ben oltre i livelli di sagomatura approvati nei suoi profili originari dalle disposizioni regionali e provinciali, nell’ottobre del 2009. E questa mia voce di allertamento la rivolgo in ispecie ai politici locali, che non battono ciglio su questa intricata vicenda, che vede il Sindaco, titolare della stazione appaltante di così complessa opera pubblica, astenersi dall’intraprendere contro la Daneco forme di intimazione agli adempimenti convenuti nel contratto. E gli interrogativi, che insorgono sul caso, così si riassumono: • l’impianto complesso di trattamento e smaltimento rifiuti con linea di biostabilizzazione, progettato “a regime” per l’utenza del bacino già BA/2 sarà realizzato? • Nel caso fosse confermata la costruzione dello stabilimento nei termini progettuali del capitolato d’oneri e delle relative certificazioni AIA e VIA, come mai non si mette mano all’edificazione, mentre si è approntato il – lotto V – di discarica, quello di soccorso allo stabilimento? • Perché mai l’Amministrazione ha ritenuto di escludere dal programma delle opere pubbliche nel triennio 2014-2016 tale struttura, forse ci si sta indirizzando verso altra linea di trattamento con un impianto a lavorazione diversa da quella contrattualizzata? Riguardo a quest’opera, infatti, non possano esserci scuse di intralci che ne ritardano la costruzione, visto che è stata dichiarata cantierabile sin dal giugno 2012 in ogni sua specificità impiantistica. Ho, ancora una volta, riprodotto a proposito queste angoscianti do-


dete che l’immondizia non ci sommerga) mande perché anche il lettore si possa rendere conto del paradosso venutasi a creare nella gestionale del complesso delle discariche di San Pietro Pago a seguito della mancata costruzione di quello stabilimento di trattamento dei rifiuti “a regime”, che sarebbe dovuto entrare in funzione già da tempo. Sull’argomento Depalma, più volte chiamato in causa non si è mai esposto con chiarificazioni esaurenti e risolutive, né, alla pari di Natalicchio, si è mai peritato, ancorché sollecitato a più riprese, ad attivare monitoraggi ed indagini, a salvaguardia della salute pubblica, circa le effettive condizioni ambientali del territorio non solo per ciò che concerne la qualità dell’aria ma anche in relazione agli indici di inquinamento delle falde acquifere dei terreni limitrofi al comprensorio delle discariche in operatività da oltre quarant’anni. Adesso in Comune è arrivato il novello Assessore che nella sua veste di esperto, come dichiarato, e non di politico, ci si augura voglia affrontare con coraggio questa sconcertante e pesante situazione che rischia di fare di San Pietro Pago un immondezzaio senza fine. Ed, è specificatamente a lui, per la responsabilità assessorile che si trova a ricoprire, che consegno la mia più vibrante preoccupazione, finora sottaciuta da Depalma, circa il rischio incombente che il complesso di San Pietro Pago possa divenire una comune discarica “a regime”, non più a termine, per lo stoccaggio di rifiuti indifferenziati e di quelli di risulta dal processo di differenzazione. E ciò, nonostante il sito da tempo sia avvertito dalla popolazione locale come un’insopportabile aggressione all’ambiente del nostro territorio che, nel disinteresse delle istituzioni preposte alla salvaguardia della salute pubblica, regista un rilevante incremento di patologie cancerogene e tumorali. E per comprendere le ragioni di tali mie affermazioni vanno poste all’attenzione non solo le clausole contrattuali dell’appalto per la costruzione e per il funzionamento dell’impianto “a regime” di biostabilizzazione, ma soprattutto il contenuto delle decisioni assunte del-

l’Assise civica a fine settembre del 2009. Trattasi della deliberazione n. 38/09, concernente la prosecuzione del servizio di abbancamento rifiuti mediante la costruzione del – VI lotto – di discarica “in via transitoria” e, ancora, della delibera n. 39/09 relativa all’approvazione del progetto dell’impianto “a regime” della linea di biostabilizzazione con annessa discarica di servizio e di soccorso – V lotto –. In breve il Consiglio Comunale nella stessa seduta deliberò l’ampliamento dell’area da destinare allo smaltimento dei rifiuti mediante l’esproprio dei terreni agricoli confinanti con le cave già colme – Lotti I, II, III e IV –, per insediarvi lo stabilimento “a regime” della linea di biostabilzzazione con il – Lotto V – di discarica di soccorso, cui furono approvati i rilievi di progetto. Al tempo stesso assentì che, in attesa della costruzione di detto impianto di biostabilizzazione, si attrezzasse un altra area di discarica il – VI lotto – da funzionare “in via transitoria” per il tempo strettamente necessario all’attivazione dell’impianto “a regime”. A distanza di ben 5 anni, l’impianto “a regime” di biostabilizzazione dei rifiuti non ha visto la luce e la discarica provvisoria, o transitoria che dir si voglia, continua a funzionare accatastando rifiuti indifferenziati ben oltre i livelli stabiliti. E tanto è reso possibile grazie alle continue autorizzazioni ad elevare i limiti di sagomatura, disposte di volta in volta dai burocrati regionali, quelli che Depalma chiamava ad illustrare ai cittadini le tecniche di ammodernamento del trattamento dei rifiuti presso il sito di San Pietro Pago. È del tutto evidente che a distanza di anni dall’attivazione della discarica provvisoria – VI lotto – queste proroghe di esercizio che permettono di alzare i livelli della discarica per continuare a garantire il conferimento dei rifiuti, di provenienza anche da comuni estranei al nostro bacino, non è il migliore strumento per risolvere seriamente i problemi di smaltimento dei rifiuti. Specie se si considera che detti dispositivi che producono di fatto un ampliamento della struttura vanno ad alterare in modo consistente i criteri tecnico-progettuali e di compatibilità ambientale dell’impianto originario. Peraltro, tali continui aumenti di altezza della discarica non sono state mai resi noti alla popolazione, né tanto meno hanno costituito oggetto di consultazione preventiva con la Amministrazione civica che, tacitamente acconsente a tali pesanti imposizioni che incidono notevolmente sul contesto ambientale.

E, ad ed impressionare negativamente questo atteggiamento di indifferenza, non si può fare a meno di rimarcare che, nonostante la L.R. 24/2012 e l’adozione dei piani industriali rifiuti, regionale e di bacino, si assiste ad una disarticolata coordinazione fra gli organismi pubblici, preposti alla gestione rifiuti, incapaci di ricercare concrete vie d’uscita alla chiusura del ciclo di trattamento dei rifiuti urbani o considerati tali. In sostanza in assenza di termovalorizzatori di bacino sul territorio e soprattutto la scarsa percentuale della raccolta differenziata, di gran lunga al di sotto degli obiettivi indicati dai dispositivi regionali, rallentata anche da gruppi industriali portatori di interessi opposti, il sistema discarica rimane, tuttora, l’unica pratica per lo smaltimento definitivo dei rifiuti urbani. Da qui la drammatica impellente necessità di tenere aperta ad ogni costo la discarica di San Pietro Pago, la sola funzionante nell’area provinciale, con la soprelevazione della linea di sagomatura del – VI lotto –. E quando questa non ne potrà più, ci si indirizzerà a fare stoccaggio nell’area del – V lotto –, quella di pertinenza dell’impianto di biostabilizzazione non costruito, che la Daneco ha provveduto ad attrezzare, interessata com’è a mantenere in piedi una tale modalità dismaltimento. E magari, per fronteggiare le enormi quantità di conferimento dei rifiuti anche di quello stabilizzato, si starebbe anche a pensare di procedere alla risagomatura dei livelli dei precedenti lotti I, II, III e IV, chiusi da circa un ventennio. Sarà, dunque, questo il destino di San Pietro Pago, un complesso di discariche ormai “a tutto regime”? Eppure già Natalicchio aveva assicurato che con i provvedimenti da lui varati nel 2009 era giunto al termine il sistema discarica perché anacronistico e tremendamente dannoso per la comunità ed incivile alla stregua di una vera e propria barbarie?. Sicché il permanere di un atteggiamento inerzia da parte di chi ha in mano le sorti della città non si può dire che non possa costituire, questo sì, a giusta ragione, un fattore indiscutibile per addebiti e pubbliche proteste al Sindaco Depalma e al suo esecutivo. Personalmente ritengo che al verificarsi di una tale evenienza non rimarrebbe altro da fare che denunciare ai competenti organi di giustizia la violazione dei sofferti deliberati, a suo tempo, assunti dall’Assise municipale in un clima di emergenza straordinaria che, purtroppo, non vede ancora la fine. N. 10 - Ottobre 2014

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Riceviamo e pubblichiamo Il Mensile di Giovinazzo dal 1997 Registrazione Tribunale di Bari n. 1307 del 20/01/1997 Prot. N. 11 gm/2014

– Al Sindaco Tommaso Depalma – All’Assessore alla Polizia Municipale Salvatore Stallone – Al Comandante della Polizia Municipale Filomeno Camporeale e p.c. – Al Comandante della Stazione dei Carabinieri Dino Amato

OGGETTO: XII edizione “Corrincittà” – Giovinazzo 23 agosto 2014. Denuncia intralci alla esplicazione della manifestazione sportiva.

Gentili Signori, Nel mentre preme ringraziarvi per la sollecitudine e la particolare sensibilità avuta nel consentire la tradizionale gara podistica dal titolo “CCORRINCITTA’ per le vie di Giovinazzo”, rilasciando le necessarie autorizzazioni amministrative e le relative prescrizioni ordinatorie a riservare l’esclusività nell’utilizzazione dei percorsi stradali per il tempo utile alla completa esplicazione della competizione, non si può mancare di prospettare un vivo risentimento per gli intralci procurati al libero svolgimento della manifestazione per tutto il corso della sua evoluzione. Il nostro è un evento entrato ormai nella storia sportiva della città essendo in essere, senza soluzione di continuità, da oltre un decennio, e soprattutto perché è diventato di richiamo a centinaia di atleti iscritti a società federali di categoria, ma anche a dilettanti o sportivi accompagnati anche da loro famigliari. E, ciò a tutto vanto di ogni istituzione locale impegnata a far conoscere quegli aspetti insoliti del nostro patrimonio artistico e culturale e rivolte a dare concretezza all’immagine di GIOVINAZZO CITTASLOW. Se questo è il quadro di prospettiva per cui si disegna e si da corpo ad una iniziativa di questa portata, che vuol essere anche un modo diverso di vivere la città, non si comprende come ci si possa interferire alla sua realizzazione con deprecabili atti mirati ad intrecciarne il libero corso. Orbene, la gravità degli episodi prodotti a tutto danno della nostra manifestazione non può esimerci dal renderli pubblici e darne diretta cognizione di simili infrazioni alle autorità preposte a garantire tutte quelle iniziative ed eventi regolarmente autorizzati, secondo le norme di P.S., ancorché non patrocinati e sostenuti economicamente dalla Amministrazione civica e, comunque, fuori dal programma degli spettacoli del comitato della festività patronale. La XII edizione di “Corrincittà”, organizzata, anche in questa occasione, in piazza Vittorio Emanuele II, sabato 23 agosto scorso nella fascia oraria di competenza, accordata dall’Autorità di Polizia,dalle ore 15,00 alle 21,00, è stata sistematicamente intralciata da ostacoli ripetutamente messi in atto dagli organizzatori di altra manifestazione che avrebbe avuto svolgimento dopo la nostra, sempre in Piazza Grande. Ragione per cui era stata rivolta raccomandazione dal Comando di P.M. di chiudere l’evento puntualmente nei termini autorizzati entro le ore 21,00 per dare avvio all’altro spettacolo in programma, avendo la possibilità di anticipare la gara podistica di mezz’ora, alle ore 18,00. Sta di fatto che, nonostante tutti gli accordi convenuti presso il Comando di Polizia Municipale, sabato 23 agosto in piazza Vittorio Emanuele II, si è dovuto subire intrusioni di soundchek messe in onda a tutto volume dagli agenti dello spettacolo successivo, previsto ed autorizzato a partire dalle 21,00. Si è dovuto più volte richiedere l’intervento del Comandante dott. Filomeno Camporeale, perché venisse a cessare quello stato di diffuso disturbo che materialmente non solo disturbava le operazioni della gara ma ne impediva ogni comunicazione tra gli organizzatori e la squadra di sicurezza privata dislocata nei vari snodi del percorso podistico. Ogni altro diverso tentativo bonario finalizzato al rispetto di quanto previsto nell’ordinanza con cui ci riconosceva la prerogativa a svolgere il XII Trofeo “Corrincittà” è risultato inutile e privo di ogni considerazione al rispetto delle regole impartite per l’uso di aree pub-

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bliche e di spazi temporali per le esplicazioni di serene e ordinate manifestazioni di altro genere. Va, dunque, apprezzato il solerte intervento del Comandante di P.M. che ha dovuto far valere la sua autorità di Funzionario di P.S. per far cessare quegli atti di materiale intralcio alla nostra manifestazione salendo sul grande palco allo scopo allestito ed intimare la cessazione di ogni interferenza musicale prodotta provocatoriamente fuori dal tempo accordato per lo spettacolo. L’attività del XII trofeo “Corrincittà” ha avuto termine alle ore 20,00, dal momento che si è dovuti fare a meno anche del saluto di congedo dei par-

tecipanti alla gara, generalmente dato dal primo cittadino, come da tradizione, perché è venuta a mancare per l’ennesima volta l’erogazione della energia elettrica a causa della manomissione all’apparato di erogazione, maldestramente provocato sempre dagli agenti dell’altro spettacolo, cui si è dovuto porre rimedio con l’intervento del nostro tecnico Giancarlo Carta. Tanto a segnalazione delle violazioni delle Ordinanze delle Autorità Municipali. Con i migliori saluti.

Giovinazzo, 25 agosto 2014.

Filippo D’Attolico Direttore


– Gent.mo Sac. Don Beppe de Ruvo Parroco Sant’Agostino - 70054 Giovinazzo – Preg.mo Arch. Salvatore Buonomo Soprintendenza ai Beni Architettonici e Paesaggistici Provincia di Bari - Piazza Federico II - 70122 Bari – p.c. Filippo D’Attolico - Direttore di “in Città”

OGGETTO: Rimozione dalla facciata della Chiesa Sant’Agostino della iscrizione “Sapientiam eius narrent populi”. – Petizione: MBAC-SBAPBA.STP.0015935.15/11/201CL. 34.19.06/10.10.

Il sindaco arbitro? No soltanto pacificatore!

Solamente la pacificazione preme a Depalma nella sua veste di Sindaco, ora che si è creato il tormentone. Né comprendo poi il suo accenno ad una categoria di “volontariato” per quella forma di spettacolo strutturata per fare business! Nulla a che vedere con la nostra attività di impegno sociale e di sussidiarietà, che non esclude l’affiggere ordinanze di divieti municipali, il movimentare transenne e non solo ed, ancora, la ricerca di qualche oblazione volontaria al solo scopo di far quadrare i costi del servizio di informazione ai cittadini. Il suo intervento da paciere serviva il tardo pomeriggio di sabato 23 agosto, quando chiamato in causa insieme all’ assessore alla PM si asteneva da ogni presa di posizione per far cessare quel dissennato inconveniente. Con fare pilatesco ha lasciato che la questione si risolvesse da se. Dov’era in quel animato contesto il suo spirito al buon senso? Avrei fatto indubbiamente a meno di scomodare Davide e Golia se ognuno nel proprio ruolo avesse responsabilmente fatto richiamo al rispetto dei dispositivi amministrativi emanati per la circostanza.

Il Direttore

A distanza di un anno dall’invio della petizione popolare, di cui sono primo firmatario, la Sovrintendenza solo in data 29 luglio scorso ha inviato alla Redazione del Giornale “in Città” la lettera dell’arch. Fernando Russo direttore dei lavori di restauro della Chiesa, scritta il 14 novembre 2013, con cui rende noto le ragioni dell’avvenuta eliminazione dell’ iscrizione dalla facciata della Chiesa parrocchiale. Diversamente da quanto precedentemente comunicato, si è appreso che l’ iscrizione in metallo è stata rimossa per ordine dello stesso direttore dei lavori in accordo con le istituzioni ecclesiastiche locali e non solo su indicazioni della Sovrintendenza. Viene pure riferito che tale soluzione si è resa necessaria per il ripristino degli intonaci della trabeazione, danneggiati a causa delle staffe arrugginite che reggevano l’intera iscrizione. A giustificazione viene asserito: “La scritta – SAPIENTIAM EJUS NARRENT POPULI – è stata posta sulla facciata della chiesa di Sant’Agostino nell’estate dell’anno 1963 dalla ditta SMOP sita in Bari” ed ancora: “Tale scritta non è stata mai presente se non dopo il 1963, infatti da una foto d’archivio del 1897 la facciata si presentava sobria nelle linee architettoniche e non aveva alcuna scritta evocativa”. Sta di fatto che questa foto, a suo tempo presentata in una raccolta d’ illustrazioni storiche di Giovinazzo, per la scarsa qualità dell’immagine e per la distanza da cui è stata scattata, lascia intravedere solo la linea dei contorni della chiesa, perciò non costituisce un documento attendibile. Al contrario, il mensile ha riprodotto una chiara foto risalente agli anni trenta che evidenzia la presenza dell’ iscrizione sin dai primi anni del Novecento, elemento che darebbe fondatezza alla credenza popolare che vuole che l’iscrizione sia sempre stata sulla facciata, sin dalla consacrazionededicazione della chiesa sul finire della prima metà dell’800. Qualora poi si voglia insistere che trattasi di una “superfetazione”, converrebbe rendere di dominio pubblico ogni documento d’archivio da cui dedurre che quella scritta sia stata concepita dal parroco don Nicola Illuzzi e posta sulla facciata della chiesa nell’estate del 1963 dalla ditta SMOP di Bari, come assicurato dall’arch. Russo. Perciò invito cortesemente il Parroco don Beppe de Ruvo a fornire ogni utile documento che possa provare la recente installazione di quella scritta. Tali atti potranno essere indirizzati alla sede del Mensile che ne curerà la successiva pubblicazione. In assenza di una tale documentazione non rimarrebbe altro che ripristinare l’ iscrizione rimossa, usando tutte quelle misure di cui oggi la tecnica edilizia dispone, per evitare il verificarsi di infiltrazioni d’acqua nella trabeazione. Prego, altresì, la Redazione del mensile “in Città” di inviare questa istanza alle Autorità Religiose di competenza e di pubblicare questa mia lettera affinchè i sottoscrittori della petizione siano resi partecipi dell’evolversi della nostra iniziativa. Giovinazzo, 5 settembre 2014 Dott. Antonio Perrino N. 10 - Ottobre 2014

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Politica

Sannicandro vede molte potenzialità Giuseppe Dalbis

Il neo assessore ai lavori pubblici, ambiente e sport crede nelle capacità attrattive del paese. Intanto cultura e turismo restano senza guida

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al lavoro ormai da un mese il quarto assessore alla pianificazione territoriale, all’urbanistica, ai lavori pubblici e ambiente dell’era Depalma. Elio Sannicandro, ingegnere barese, è stato assessore della giunta Emiliano nel capoluogo e ha un’esperienza decennale alla guida del Coni Puglia. Il suo curriculum da tecnico senza tessere di partito, nemmeno di quel PD che a livello locale resta sconcertato per la nomina di un uomo considerato della propria area, non ha lasciato dubbi al sindaco che l’ha voluto subito al suo fianco ad occuparsi anche di Suap e sport. Dopo le prime 4 settimane al terzo piano del palazzo comunale il neo assessore racconta la sua sfida: «C’è unità di intenti con l’intera maggioranza, altrimenti non avrei accettato, e tutte le persone incontrate finora hanno dimostrato di aver voglia di fare qualcosa di utile per il territorio a cui sono molto attaccati e per i cittadini, di mettere in rete le competenze per crescere. La città è molto bella ma abbiamo la possibilità di renderla una delle più belle della Puglia con le molte iniziative importanti in fase di avvio che riguardano la definizione di un futuro e di un’identità: mi riferisco ai lavori

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di riqualificazione delle coste, del centro storico, la valorizzazione di immobili significativi come ex carcere ed ex mattatoio, la bonifica della ferriera, l’avvio dell’impianto di biostabilizzazione con una raccolta differenziata all’avanguardia. Giovinazzo sta ripensando il proprio futuro, il mestiere che farà da grande, e con la situazione logistica a proprio vantaggio, con le bellezze che la rendono unica e con interventi di qualità potrà puntare al turismo internazionale e mostrare non solo beni culturali ma anche enogastronomici». Tante po-

tenzialità ma anche tante situazioni che attendono da tempo di essere sbloccate. «Va considerato che questo è un piccolo comune con la stessa tipologia di problemi di una città ma con molti meno dirigenti a cui sono richieste vaste competenze; sto cercando di riorganizzare la macchina e di portare un po’ d’esperienza e di contatti giusti». E infatti Sannicandro è stato scelto anche per avvicinarsi ai palazzi delle altre istituzioni e per essere pronti al passaggio all’area metropolitana, di cui l’assessore è stato presidente del consiglio fino a poco tempo fa, oltre ad essere stato il redattore del piano strategico dell’Area vasta. L’obiettivo dell’ingegnere è di rendere questa «una città smart, informatizzata, biosostenibile e attiva, in sui si vive bene sia da cittadini che da visitatori, in cui ci si può muovere in bici o a piedi, con molto verde e servizi culturali, sociali e scolastici ben integrati tra loro. Ritengo che le politiche sportive, in cui siete già in prima linea, debbano integrarsi con quelle dell’ambiente. Avete eccellenze da valorizzare come l’hockey, il pattinaggio e la ginnastica che hanno sfornato campioni mondiali e che neanche le grandi città hanno; bisogna promuovere lo sport di base, il running già molto praticato e gli sport più comuni partendo dai ragazzi. Con le scuole faremo ciò che ho fatto in maniera sperimentale per dieci anni a Bari e che il Coni nazionale ha presentato come iniziativa epocale pochi giorni fa a Roma. Cercheremo di far distinguere questa città per sportività». Per un assessore che si integra nella squadra di governo ce n’è un altro che saluta e si separa consensualmente: è Enzo Posca, le cui idee in materia di cultura e turismo non hanno trovato una concretizzazione soddisfacente. È stato egli stesso a darne l’ufficialità nel corso delle ultime Comunicazioni Istituzionali. La maggioranza sta ancora riflettendo sul nome del suo sostituto.


Politica

Gasparri, La Torre e Mugnai ricordano Almirante e Berlinguer

Non è esattamente così. Il campus giovinazzese ha messo, una volta di più, in mostra le lacune di Forza Italia, vogliosa solo in una sua componente minoritaria di voltar pagina. Il dibattito, insomma, resta vivo finché il Cavaliere lo vuole tale. Poi tutti o quasi allineati e mille difficoltà per riprendere il contatto con una base elettorale sempre più distante dal vertice. D’altro canto, il rovescio della medaglia è dato dall’ormai cronica assenza di figure carismatiche in grado di far ripartire la barca arenata nel pantano del partito ad personam. Forza Italia può farcela solo

Il centrodestra riparte da Giovinazzo? Gianluca Battista

Il campus nazionale dei Giovani di Forza Italia come laboratorio politico per rimettersi in moto e non dimenticare il passato

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na tre giorni densa di confronti, incontri e punti di vista differenti. “Everest 014”, il campus nazionale dei giovani di Forza Italia, tenutosi presso il “Riva del Sole Hotel & Residence” di Giovinazzo dal 5 al 7 settembre scorsi, ha trasformato la piccola cittadina adriatica nell’ombelico del dibattito interno al centrodestra. Tutti i big azzurri sono passati per la Puglia, cercando di far pesare il proprio pensiero in questa lunga e delicata fase, che porterà, prima o poi, al post-Berlusconi. Proprio il Cavaliere è però voluto intervenire, come suo costume, con una telefonata durante i lavori, sottolineando «La mia leadership non è in discussione, ma voi giovani siete il futuro». Un’affermazione che, se decontestualizzata, apparirebbe delle più normali in un consesso giovanile come quello riunitosi a Giovinazzo. In realtà è suonata come una doccia ghiacciata per Raffaele Fitto, leader indiscusso in Puglia, che qualche ora prima aveva evidenziato l’esigenza di ricercare, anche nella società civile, nuovi volti da presentare agli

elettori per un cambio di passo deciso, strizzando l’occhio alle primarie. Sulla stessa lunghezza d’onda del Cavaliere, manco a dirlo, Giovanni Toti, suo portavoce, che, in pieno conflitto con Fitto, aveva affermato «le primarie sono un mezzo, non un fine e io non ne sono particolarmente affezionato». Coro quasi unanime a supporto di questa tesi da parte di Renato Brunetta, Maria Stella Gelmini, Laura Ravetto e tanti altri, con Maurizio Gasparri più cauto e che aspetta di vedere come si svilupperà il dibattito interno, ribadendo l’esigenza di non cambiare tanto per adeguarsi allo standard imposto dalle sinistre. Nei giorni in cui andiamo in stampa, Berlusconi appare sempre più in sella, vista anche la legittimazione politica derivatagli dai continui incontri, anche a Palazzo Chigi, con il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, riguardo alle riforme strutturali necessarie a far ripartire il sistema Paese. Quindi giochi chiusi? “Everest014” è stata solo una vetrina e nulla più?

se saprà guardare al valore dei suoi giovani, non più imposti dall’alto, ma pronti a mostrare che anche a destra c’è fermento e non adeguamento supino alle posizioni dei vertici. Ed a proposito di figure carismatiche, “Everest014” ha reso omaggio, nel momento più alto di quella tre giorni, a due giganti della politica italiana come Giorgio Almirante ed Enrico Berlinguer, protagonisti di una stagione che non ritornerà più. La giovane platea, in particolar modo quella proveniente da Alleanza Nazionale e che abbiamo incontrato in quelle giornate, ha molto apprezzato il dibattito bi-partisan organizzato il 6 settembre proprio sulle figure dei due segretari storici dell’Msi e del Pci. Maurizio Gasparri di Forza Italia, Nicola La Torre del Pd e Franco Mugnai, Presidente della Fondazione Alleanza Nazionale, hanno ricordato in un confronto garbato e mai banale i due avversari politici. Avversari capaci di stima reciproca oltre gli alti steccati ideologici, con Almirante che di fatto chiuse la stagione delle violenze di strada, rendendo omaggio alla salma di Berlinguer il 13 giugno 1984. Ancora una volta, inconsapevolmente, scrivevano la storia dell’epoca repubblicana di questo Paese. Una storia irripetibile, ma da cui destra e sinistra, ancora oggi, dovrebbero imparare. Storia di passioni forti e grande rispetto per se stessi, per gli elettori, per le idee e per l’avversario. N. 10 - Ottobre 2014

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Attualità

Giovinazzo città della b e costeggiando il lato monte dell’ex statale 16, s’innesterà al lungomare di levante fino a Piazza Leichardt. A differenza della pista ciclabile già esistente, la nuova ciclovia sarà costruita in sede propria a doppio senso di marcia e con separazione dalla corsia

Mauro Capurso

Approvato il progetto esecutivo per la realizzazione della ciclovia sulla strada per Santo Spirito

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on abbiate paura, non è la nuova denominazione ufficiale del nostro comune, né una velata sponsorizzazione al Sindaco ciclista, ma una nostra piccola considerazione sulle possibilità che questo strumento di locomozione può avere nella nostra cittadina. Non sta a noi indicarne i benefici sia per chi la utilizza, sia per l’intera collettività. In queste pagine vi parleremo di un nuovo progetto che come è indicato nella relazione tecnica allegata al progetto definitivo/esecutivo rappresenta un tassello essenziale per il completamento della Ciclovia Adriatica che costituisce il ramo n. 6 della rete nazionale proposta dalla FIAB, un’organizzazione ambientalista che ha come finalità principale la diffusione della bicicletta quale mezzo di trasporto ecologico, in un quadro di riqualificazione dell'ambiente urbano ed extraurbano. La Ciclovia Adriatica, che si sviluppa per circa 1000 Km lungo la costa del Mare Adriatico da Ravenna a S.Maria di Leuca rappresenta una delle dorsali di maggiore importanza per lo sviluppo di un modello di mobilità turistica sostenibile anche su lungo raggio. Queste pri-

me notizie essenziali ci aiutano a comprendere come questo progetto vada nella stessa direzione rispetto a quell’idea di città slow da sempre partecipata dalla nostra redazione. Il progetto, come ci ha confermato il Sindaco, è ormai in dirittura d’arrivo e siamo in attesa della gara che decreterà la ditta vincitrice dell’appalto. Non parliamo di un intervento isolato, ma di un’iniziativa che s’inquadra in un piano strategico regionale che segue linee guida della Comunità Europea. Infatti, il progetto, che è cofinanziato dall’Europa, si integra con altre piste ciclabili in fase di approvazione o realizzazione. Sul nostro giornale abbiamo spesso sviluppato forti critiche alle piste ciclabili già esistenti sui due lungomare che, pur rispettando il codice della strada, non rappresentano un’utilità reale per i cittadini sia perché a senso unico sia perchè quasi sempre occupate dalle automobili di quegli automobilisti che non sanno cosa significhi il rispetto di regole essenziali in una civile convivenza. Questa volta, invece, vi parliamo di un progetto che, partendo dal confine di Bari Santo Spirito

NINO MARZELLA

RADIANT

CALDAIE A GAS

IMPIANTI E RIPARAZIONI IDROTERMICHE E CONDIZIONAMENTO ESECUZIONE OPERE EDILI 70054 Giovinazzo (Bari) - 1ª Trav. XX Settembre, 20 Uff. 080.3947256 - Cell. 349.4266418 10

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automobilistica attraverso idonei spartitraffico fisicamente invalicabili della larghezza di 50 cm. Come tutte le opere di questo genere, deve rispettare alcune prescrizioni obbligatorie dettate dal codice della strada e da norme e regolamenti che disciplinano la

ché 2,5 metri (come previsto per il resto dell’opera), per lasciare la larghezza minima alla corsia dedicata alle automobili. Unico neo, a nostro avviso, l’attraversamento semaforico all’altezza del nuovo svincolo della statale 16 in località Ponte. Il Sindaco Tommaso Depalma è entusiasta dell’opera e non nasconde la sua soddisfazione nel ribadire che grazie a questa, completamente finanziata da fondi non comunali, sarà final-

clovia, anche se ha finalità nobili e condivise, non può prescindere da procedure autorizzative di natura generale ed ambientale, da competenze e rapporti tra l’amministrazione e i cittadini, dalla tutela della sicurezza nell’esecuzione dell’opera, per finire con gli strumenti di partecipazione e trasparenza. Spesso le regole servono a garantire i diritti dei cittadini ed il rispetto delle stesse rappresenta la vera democrazia.

costruzione d’infrastrutture dedicate alla mobilità. Naturalmente la costruzione di un percorso ciclabile in una strada esistente costringe i progettisti a stringere le corsie dedicate ai veicoli a motore ed in alcuni punti anche a diminuire la velocità di transito degli stessi dagli attuali 50 hm/h a 30 km/h. Anche sul lungomare di levante in alcuni tratti la ciclovia sarà realizzata con larghezza massima di 2 metri, anzi-

mente attuata l’illuminazione lungo tutta la strada che da Giovinazzo porta a Santo Spirito. Purtroppo però non sono tutte rose e fiori. Spesso il Sindaco si è lamentato delle difficoltà incontrate nell’ottenimento di tutte le autorizzazioni relative alle iniziative avviate dall’amministrazione. Una burocrazia che molto spesso si scontra con la voglia di fare, e di fare in fretta, della politica. La costruzione di una ci-

Nel caso specifico l’esistenza di un numero considerevole di accessi privati sulla strada, l’esistenza di canalizzazioni naturali di acque piovane che confluiscono a mare e la necessità di fermate dei mezzi pubblici nei pressi dei complessi abitati, hanno complicato la progettazione e impegnato gli uffici in procedure necessarie a garantire i diritti di tutti. Chi governa deve saperlo e deve tenerne in conto.

bicicletta

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Attualità

Florinda Bavaro

Nunzia Stufano all'assistenza

Maria Cristina Altieri e Maria Teresa D'Aloia

I tanti volti dell’infopoint Gianluca Battista

Tutto quello che non vi hanno detto sul servizio accoglienza dei turisti

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olti, come quelli puliti delle ragazze che ci hanno lavorato all’interno. Ma anche volti in senso lato, intesi come rovescio della medaglia. L’Infopoint di Piazza Vittorio Emanuele II, voluto dall’Agenzia Regionale per il Tursimo – Puglia Promozione e gestito per affidamento comunale dalla Touring Juvenatium e della cooperativa Center Service per una cifra complessiva di 5000 euro, ha rappresentato tutto ed il contrario di tutto. Campo di battaglia politico, oggetto di polemiche talvolta motivate altre molto meno, ma anche lavoro ed impegno di persone che hanno rivelato la loro preparazione e si sono trovate spesso in mezzo al fuoco incrociato tra amministratori ed opposizione cittadina. Ci piace partire dai risvolti positivi, rappresentati da un riferimento concreto per i tantissimi turisti stranieri, provenienti praticamente da tutti i continenti del globo terrestre. Australiani, statunitensi (non gli “zii dell’America” numerosi ogni estate a Giovinazzo), spagnoli, belgi, inglesi, olandesi in bici e francesi in camper, messicani, portoghesi e persino cittadini delle Isole Barbados. 12

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Ma soprattutto russi e tedeschi, questi ultimi pari a circa l’80% dei flussi stagionali. Tutti con la voglia di scoprire la nostra terra. L’accoglienza a loro riservata è stata nettamente superiore al passato, perché l’Infopoint di Piazza Vittorio Emanuele II, nonostante la partenza in ritardo del 18 luglio, per via di una tardiva Deteminazione Dirigenziale giunta solo il giorno prima, è stato capace di fornire assistenza in quattro differenti lingue (francese, inglese, tedesco e castigliano), creando anche itinerari per quei turisti stranieri che lo hanno richiesto, cartine alla mano, aiutando loro a conoscere le bellezze artistiche di tutta la nostra provincia e noi a fare finalmente sistema. Albergatori e ristoratori soddisfatti della presenza russa, con i figli dell’ex blocco sovietico pronti a spendere ed a godersi soprattutto le vacanze al mare, giunti a Giovinazzo grazie agli accordi con i tour operator di quel Paese, voluti dall’amministrazione Depalma. Mentre tedeschi ed inglesi sono arrivati numerosi sia ad inizio estate, ma soprattutto a settembre, quando al turismo vacanziero per eccellenza, si è sostituito

uno più qualificato, prettamente attirato dall’aspetto culturale, storico ed artistico. Gli italiani sono stati anch’essi tanti, da Veneto, Toscana, Lombardia, Piemonte, Trentino Alto Adige ed anche da Emilia Romagna, Sicilia e Liguria, assistiti non solo per itinerari, ma anche su aspetti storici e gastronomici, fino ad arrivare a risposte su mercati settimanali aperti nei centri limitrofi ed orari di autobus e treni. In molti sono passati soltanto da Giovinazzo, mentre in altri casi, soprattutto con riferimento agli stranieri, hanno soggiornato da noi, facendo della nostra cittadina luogo di partenza e di arrivo di percorsi tra romanico e mare. A tutti sono stati distribuiti opuscoli su Giovinazzo e quelli riguardanti le tante bellezze paesaggistiche ed architettoniche pugliesi. Le note stonate vengono dai soliti atavici problemi giovinazzesi. Gli attacchi legittimi delle opposizioni dopo i ritardi nella partenza del servizio, sono talvolta stati traslati sulle ragazze che hanno svolto il servizio, senza che ve ne fosse motivo alcuno. L’agone politico deve spostarsi altrove, in Consiglio Comunale, senza esasperare chi, al di fuori dei giochi di palazzo, svolge un’attività senza tessere di partito. Infine c’è un patrimonio artistico sotto chiave: inutili gli accordi internazionali (ce ne sarebbe forse bisogno di un altro con la Germania) se

chiesette confraternali, palazzi storici e perfino la Cattedrale restano inspiegabilmente chiusi in alcune ore del giorno. Alcuni gioielli dell’architettura seicentesca non sono praticamente mai stati aperti in due mesi e mezzo ed il Dolmen di San Silvestro viene aperto con le chiavi che la Soprintendenza ai Beni Culturali ha lasciato in Comune. Della serie, si va avanti improvvisando, quando i soldi non ci sono. Le riflessioni a margine sono due. Da un lato ci appelliamo all’amministrazione comunale affinché estenda accordi internazionali ad altri Stati dopo la Russia ed il Portogallo, in modo da creare flussi costanti durante tutto l’anno per una completa destagionalizzazione. A seguire deve divenire operativo un Infopoint permanente all’interno dell’Ufficio Rapporti con il Pubblico, magari intercettando fondi per corsi di formazione per laureati (non improvvisati) che conoscano la storia dell’arte ed almeno un paio di lingue. L’altra considerazione la rivolgiamo a tutte le confraternite locali: apriamo i nostri gioielli alla gente, ai turisti, non facciamoli incancrenire come la voglia di fare sistema in questi anni. Turismo è lavoro per i figli di questa cittadina, tanto bella ma spesso assai limitata nella visione d’insieme. Quella visione che invece ha fatto ricche altre realtà nazionali ed europee.


Attualità

Un minuto di attenzione... prego

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TASSA RIFIUTI 2013 VOCE DI COStO

€ / ANNO 2012

€ / AbItANtE ANNO

%

Costo spazzamento Costo raccolta indifferenziato Costo trattamento indifferenziato Costo raccolta differenziata Costo/ricavi trattamento RD Altri costi Costi generali

1.226.928,97 615.723,19 662.313,04 247.236,26 59.403,96 109.413,37 584108,21

60,17 30,19 32,48 12,12 2,91 5,36 28,64

35,15 17,56 18,88 7,05 1,69 3,11 16,66

TOTALE

3.483.135,33

171,87

100

Girolamo Capurso

uesto mese non siamo riusciti a produrre la consueta tabella per la mancanza dei dati riferiti a luglio 2014, non ancora pubblicati sul portale della regione Puglia e sul sito del nostro Comune. In mancanza, vi comunichiamo la media dei costi che i cittadini sono chiamati a versare attraverso la tassa sui rifiuti. Naturalmente per una valutazione più obiettiva abbiamo confrontato questi dati con gli stessi dell’anno precedente. Il confronto mette in evidenza un aumento dei valori di 8 euro per ogni cittadino. La voce che ha maggior incidenza è quella riguardante il costo del trattamento dei rifiuti indifferenziati che comprende anche lo smaltimento. Gli altri costi rimangono sostanzialmente invariati con un leggero aumento per i costi di raccolta dei rifiuti e di spazzamento. I costi generali diminuiscono in virtù di un minor costo di ammortamento degli impianti. Il confronto con i comuni dell’ARO ci vede perdenti perché il nostro comune è fra quelli che spende di più per ogni cittadino con un’incidenza elevata dei costi di spazzamento. Non andiamo oltre ma sarebbe interessante confrontare tutti i costi di gestione per

TASSA RIFIUTI 2014 VOCE DI COStO

€ / ANNO 2013

€ / AbItANtE ANNO

%

Costo spazzamento Costo raccolta indifferenziato Costo trattamento indifferenziato Costo raccolta differenziata Costo/ricavi trattamento RD Altri costi Costi generali

1.266.303,46 635.482,25 777.968,57 254.261,42 59.360,16 112.925,33 562.116,00

62,10 31,16 38,15 12,46 2,91 5,53 27,56

34,52 17,32 21,20 6,92 1,69 3,07 15,32

TOTALE

3.668.417,19

179,87

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avere un quadro completo. Sul fronte della discarica ci sono alcune novità. La discarica di Trani, che assorbiva la frazione di sopravaglio (parte più leggera dei rifiuti che comprende carta, plastica e organico) in uscita dall’impianto di Giovinazzo, è stata chiusa per il superamento di alcuni parametri di legge riscontrati attraverso accertamenti dell’ARPA. Tutto ciò ha provocato la richiesta di utilizzare la discarica di Giovinazzo, che già assorbiva la frazione biostabilizzata di sottovaglio. Il tutto verrebbe smaltito attraverso un’ulteriore risagomatura e sopralzo dei lotti utilizzati finora. Il Sindaco nell’ultima riunione dell’ATO ha posto però alcune pregiudiziali. Prima fra tutte la contemporanea acquisizione delle A.I.A. che si riferiscono sia al nuo-

vo impianto di biostabilizzazione e relativa discarica di servizio e soccorso (V lotto), sia alla risagomatura e sopralzo, per evitare che la nostra discarica si possa esaurire prima dei pareri degli enti interessati. Inoltre ha chiesto l’aumento del ristoro ambientale che attualmente è di 2 euro a tonnellata per portarlo almeno a quello pagato per la discarica di Trani che era di 5 euro a tonnellata Oltre a questo, Tommaso Depalma ha reclamato una compensazione ambientale una tantum per attuare un piano di rigenerazione del verde urbano. Qualcosa forse riuscirà ad ottenere e sarebbe interessante confrontare i nuovi costi di smaltimento e trasporto dei rifiuti che nel caso specifico dovrebbero diminuire essendo smaltiti completamente nel nostro impianto. Sarà poi vero?

TRASPORTO E SMALTIMENTO LIQUAMI CIVILI E SPECIALI, STURAMENTO E MANUTENZIONE RETI FOGNARIE, TRASPORTO ACQUA POTABILE, SERVIZIO IMMEDIATO IN IMPIANTI AUTORIZZATI PROPRI, NOLEGGIO BAGNI CHIMICI, PER MANIFESTAZIONI, MERCATI, FIERE, ECC. CELL.: 335.74.67.579 - 335.596.09.51 CENTRO RADIO: 080.374.35.36 - 080.537.87.68 70032 BITONTO (Ba) - Via G. Ancona, 3 N. 10 - Ottobre 2014

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Attualità

Quelle note che non dimenticheremo mai Daniela D’Attolico

Bollmann e Drobinsky ospiti in Cattedrale col patrocinio dell’Assessorato alla Cultura

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rano le 20 e 30 di mercoledì 10 settembre, quando “Jeux d’eau” – giochi d’acqua – di M. Ravel riecheggiava nel nostro Duomo, perfettamente in sintonia con le gocce di pioggia che hanno bagnato le chianche di via Cattedrale, donandole quell’aspetto fresco e lucido tipico di una serata piovosa. Gli scherzi di una dispettosa sera di fine estate non hanno scoraggiato un pubblico profondamente entusiasta e partecipativo, che ha applaudito due artisti di spessore mondiale, l’elegantissima Marie-Martine Bollmann, al pianoforte, e Mark Drobinsky, violoncellista russo. Il duo, ormai consolidato da ben 17 anni, si era già esibito in Italia, ma abbiamo avuto l’onore di assistere alla loro prima in Puglia. La lunga esperienza insieme li ha portati a solcare palcoscenici dei più prestigiosi teatri, in molte tappe della loro Tournée europea. «Abbiamo scelto un programma non troppo tecnico e non così tanto impegnativo all’ascolto», ci confida la pianista in un modesto sorriso, «preferiamo coinvolgere il pubblico con il virtuosismo onomatopeico e suggestivo di Maurice Ravel, con i suoni impressionisti di Claude Debussy». Ogni singolo brano proposto dai nostri ospiti, di notevole difficoltà esecutiva, è 14

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tratto da un diario di vita che ha ripercorso la storia delle rispettive terre native, e di quelle in cui hanno vissuto investendo la loro professionalità: da qui, la scelta di S. Rachmaninov, R. Schumann e

C. Franck. Marie-Martine Bollmann attualmente insegna all’Académie J.S. Bach di Bordeaux, tiene corsi di perfezionamento ed organizza rassegne concertistiche. Pochi minuti dopo le ultime note eseguite, la pianista ha confidato che la serata in Puglia ha avuto un valore non solo artistico, ma anche affettivo, date le sue origini pugliesi. Ogni concerto nella carriera di un musicista, anche di spessore internazionale, è tutte le volte un esame, una messa alla prova, di fronte ad un pubblico nuovo, delle proprie capacità di coniugare abilità tecniche ed espressività. Purtroppo

non sono stati pochi i dettagli trascurati nella realizzazione della serata. Il violoncello, realizzato nel 1748, ha dovuto affiancare il suono caldo e possente dei suoi 266 anni con un pianoforte che, sicuramente, non aveva le caratteristiche richieste dalla pianista per affrontare le ampie volte della nostra Cattedrale. Andando a ritroso nei due giorni della loro permanenza a Giovinazzo, non è stato garantito agli artisti un pianoforte adeguato per la consueta prova pre-concerto, e l’impreparazione ha colpito anche una fondamentale esigenza pratica di ogni pianista che suona leg-

gendo lo spartito in concerto: la disponibilità accertata di qualcuno con esperienza che giri le pagine durante l’esecuzione. Questi disagi hanno segnato un momento di estrema concentrazione e tensione. Sarebbe auspicabile imparare per le prossime volte da questi errori di percorso, per garantire un maggiore comfort emotivo agli artisti, in modo da permettere loro di vivere serenamente anche la fase di concentrazione precedente al concerto stesso. Dettagli che sfuggono ad occhi forse un po’ inesperti, ma di fondamentale rilevanza per chi deve affrontare una prova di tale calibro. Il calore e l’affetto che il pubblico ha saputo trasmettere con applausi, richieste d’autografi e di fotografie insieme agli artisti hanno ben ripagato i piccoli timori affrontati nella fase di preparazione della serata. “Non ho il piacere di suonare per un pubblico così caloroso da forse trent’anni”, così il Maestro Drobinsky riempie il cuore dei partecipanti a fine serata.


Riceviamo e pubblichiamo Proponiamo lo scritto giuntoci dalla vicina città di Andria da un nostro affezionato lettore. Lo corrediamo con una nota di redazione invitandovi ad una riflessione.

Come vive a Giovinazzo un ospite che viene a soggiornare?

I

Il sig. Cestari con tutta la sua semplicità ce lo rammenta l centro storico è stato finalmente limitato alla circolazione automobilistica ormai controllata a mezzo delle telecamere, ma rimane una groviera per motociclisti incivili e un’area a parcheggio disordinata, solo a guardare piazza Duomo e gli atri spazi pubblici adiacenti. Ma quello che fa specie è la scarsa accessibilità nel borgo per soggetti che hanno difficoltà di deambulazione a causa del dissesto diffuso della pavimentazione. Le basole di pietra sono ormai un disastro evidente: o perché sono dissestate o perché presentano avvallamenti, sconnessioni e dossi pericolosi per quelli che sono ad un livello più basso di coloro che camminano normalmente e poi mancano del tutto gli scivoli sui marciapiedi percorribili. Una previsione di intervento per la risistemazione del basolato in piazza Costantinopoli e piazza Duomo per una spesa di oltre 350.000 Euro era stata reinserita a marzo scorso nel programma triennale delle opere pubbliche con l'obiettivo di realizzarlo nel 2016; lavori questi che si sarebbero dovuti eseguire già nel corso del 2012 perché provenienti dalla pianificazione della precedente amministrazione, ora sono stati del tutto cancellati. Il provvedimento delle opere pubbliche approvato di recente dal consiglio Comunale il 7 agosto u.s. ha escluso del tutto la realizzazione di tale progetto, forse mancavano le risorse per il suo finanziamento o per lo meno saranno state dirottate verso altra destinazione. Si potrà pur dire che v'è una questione di abuso e di maleducazione dei cittadini, inottemperanti alle disposizioni che vengono impartite per una giusta riqualificazione del centro antico, ma che chi governa la citta nul-

FRATRES Giovinazzo - Via Marconi n° 9

Programma:

la fa perché si migliorino le condizioni di vivibilità e di accoglienza in quel contesto urbano lo dimostra proprio questo inconcepibile disinteresse ad una concreta azione di visibilità d'immagine turistica. Infine, che un servizio

Una viuzza del centro storico

permanente di derattizzazione lo chiedono insistentemente anche i residenti è cosa notoria da tempo. D'altro canto cosa c'è da aspettarsi rimanendo attiva a poca distanza dal centro abitato una discarica in continua espansione?

XIV FESTA DEL DONATORE

GIORNATE DI RACCOLTA DI SANGUE

26 OTTOBRE 2014

OTTOBRE 2014

Ore 10,00 – Raduno presso la sede Fratres, a seguire partirà il corteo che sfilerà per le vie cittadine per raggiungere la Parrocchia “San Giuseppe”; Ore 11,30 – Santa Messa celebrata dal Parroco don Raffaele Gramegna; Ore 13,30 – Pranzo conviviale presso la sala ricevimenti “Nettuno” - SS.16. Km.771,500 Molfetta. Per motivi organizzativi le prenotazioni saranno effettuate presso la sede Fratres dal Lunedì al Venerdì dalle ore 18,00 alle ore 20,00, entro e non oltre il giorno 3 Ottobre p.v. e fino al raggiungimento del numero massimo di 200 partecipanti. L’invito a partecipare alla festa è esteso a tutti, donatori e non, per diffondere sempre più una convinta cultura della solidarietà e del dono di sé.

13/10/2014 - Lunedì: dalle 08.00, alle 12.00 25/10/2014 - Sabato: dalle 08.00, alle 12.00 N.B. Le date e gli orari sono suscettibili di variazioni dettate da esigenze del Centro Trasfusionale. Per qualsiasi informazione siamo a disposizione presso la nostra sede in Via Marconi, 9.

Tel./Fax 080-3947733

http: //www.fratresgiovinazzo.it N. 10 - Ottobre 2014

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Un mese in pillole Settembre nero per i furti in casa In appena venti giorni cinque i colpi registrati

Nicola Miccione 3, 16 e 17 SETTEMBRE – Piccoli furti nelle case, spesso neppure denunciati «perchè intanto non serve a nulla». Il periodo post-estivo è stato all’insegna delle razzie domestiche: un fenomeno forse acuito dalla crisi Furti in appartamento a settembre economica. Eppure negli stessi mesi i Carabinieri della locale Stazione hanno intensificato i servizi di controllo, specie nelle ore serali, proprio per prevenire episodi del genere. Il 3 settembre scorso una banda di topi d’appartamento ha messo a soqquadro un appartamento al secondo piano in via Dogali: entrati da una finestra non hanno portato via nulla. Altri malviventi (oppure gli stessi?) si sono invece introdotti in un’abitazione al primo piano nella prima traversa di via Crocifisso, approfittando dell’assenza della proprietaria. Avuta così via libera, hanno assaltato la cassaforte, che è stata smurata e portata fuori per essere aperta in un secondo momento. Il 16 settembre nel mirino è finita un’abitazione di via Gradisca, il giorno successivo altre due in vico Borea e infine nella terza traversa di via Bari. I ladri, quasi al tramonto del sole, hanno aspettato che i proprietari degli appartamenti si allontanassero da casa per poter entrare in azione. Nel primo caso si sono intrufolati all'interno di un’abitazione al primo piano di vico Borea. I malviventi hanno rubato oggetti di bigiotteria e sono scappati senza lasciare traccia. Lo stesso è accaduto in un’abitazione al primo piano nella terza traversa di via Bari. Anche in questo caso, il proprietario non si trovava in casa. Un’occasione perfetta che ha dato il via libera ai malviventi.

Fiamme sul cofano. Incendiata una Ford Focus Il rogo il 4 settembre scorso. Sul posto i Vigili del Fuoco e i Carabinieri

Nicola Miccione 4 SETTEMBRE – I temporali delle ore precedenti e la serata fredda e umida non lascerebbero spazio a dubbi: l’incendio avvenuto nella serata del 4 settembre scorso potrebbe essere doloso. Lascia perplessi l’orario, piuttosto, perché, pur non essendo fine settimana, intorno alle ore 22.45 di giovedì sera c’è ancora viavai di gente. Neanche questo, però, è servito da deterrente. Chi voleva colpire, evidentemente, l’ha fatto senza pensarci su due volte. Liquido infiammabile sul cofano di una Ford Focus, una fiamma libera, e via. I Vigili del Fuoco del Distaccamento di Molfetta sono tempestivamente intervenuti nella seconda traversa di via Marconi per domare il rogo che si è Ancora roghi d'auto propagato nella parte anteriore dell’auto e per mettere in sicurezza l’area interessata. I Carabinieri della locale Stazione, invece, dopo aver circoscritto la zona e allontanato i curiosi, hanno rintracciato l’intestatario del mezzo, giovinazzese residente nei paraggi. Sul posto è giunta anche un’ambulanza del 118 per soccorrere la moglie del proprietario che, alla vista della Ford Focus in fiamme, ha accusato un malore. I militari, diretti dal maresciallo aiutante Dino Amato, stanno svolgendo una serie di accertamenti per stabilire l’esatta dinamica dell’incendio e per verificarne le cause.

Via Torino, 12 Giovinazzo 16

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“Invasioni Rurali” nel borgo antico giovinazzese Grazie al GAL “Fior d’Olivi” ed all’ARAC una domenica all’insegna dei prodotti tipici della nostra terra

Gianluca Battista

Il logo del GAL "Fior d'Olivi"

14 SETTEMBRE – Eccellenze enogastronomiche in mostra, visite guidate per scoprire il patrimonio artistico del borgo antico giovinazzese, spettacoli in costume medievale ed aperitivi a base dei prodotti della nostra terra. Tutto questo e molto altro è stato “Invasioni Rurali”, la manifestazione organizzata dal Gruppo d’Azione Locale “Fior d’Olivi”, che riunisce i comuni di Bitonto, Giovinazzo e Terlizzi, e dell’ARAC, l’associazione che mette insieme una trentina di commercianti giovinazzesi. Quella del 14 settembre è stata la terza di quattro date che hanno attraversato l’intero mese di settembre in varie location del triangolo di cui il GAL si occupa. Durante la serata, al termine di una giornata ricca di appuntamenti, Piazza San Salvatore, in pieno centro storico, è stata l’epicentro di una serie di eventi tesi a valorizzare soprattutto l’olio d’oliva extravergine, vero oro giallo di questo territorio. “Invasioni Rurali” per il secondo anno consecutivo ha posto l’accento sulle eccellenze enogastronomiche di questa porzione della provincia barese, senza mai dimenticare un’offerta turistica in grado di soddisfare i palati di ogni tipo e puntando alla crescita ed allo sviluppo lavorativo dell’intera area.

In manette un dirigente Asl

Giovinazzo in onda a “Geo & Geo”

Il reato contestato è concussione

Il vice-sindaco Michele Sollecito ospite della trasmissione di Rai 3

Gianluca Battista

16 SETTEMBRE – Il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Bari ha arrestato a Molfetta il responsabile dell'Unità di Valutazione dell'Appropriatezza dei Ricoveri dell'Azienda Sanitaria Locale, il medico bitontino Michele Picciariello, residente a Giovinazzo. L’accusa avanzata dai militari è di concussione, dopo averlo

Arresto per concussione

colto durante la consegna di 10.000 euro. Secondo quanto si è appreso in un comunicato ufficiale della Procura della Repubblica del capoluogo, il medico avrebbe «esplicitamente richiesto al gestore e amministratore di un laboratorio di analisi in Bari la corresponsione di somme di denaro (la richiesta era stata da ultimo precisata nell'importo di 50.000 euro, da versare in più soluzioni), nel corso di una visita ispettiva con lo scopo di riconfermare l'accreditamento istituzionale, per eliminare asserite irregolarità». Tutto era partito dalla denuncia della vittima e, sempre secondo fonti investigative, l’attività di indagine si è anche avvalsa di «servizi dinamici, esecuzione di rilievi fotografici in occasione degli incontri tenuti in Bari tra il funzionario e l'imprenditore, ed operazioni di intercettazione telefonica ed ambientale».

Gabriella Serrone 23 SETTEMBRE – Giovinazzo, la sua storia, le sue bellezze ed i suoi prodotti tipici da valorizzare e, perché no, da gustare. Questo in sintesi quanto promosso nel pomeriggio del 23 settembre nella trasmissione di Rai 3, “Geo & Geo”, condotta dalla brava Sveva Sagramola. Ospite il vice-sindaco, Michele Sollecito, accompagnato da Domenico Caccavo, dell’Associazione “I nipoti della nonna”, promotrice della sagra “Il Panino della Nonna”. Sollecito era stato contattato dalla Rai nell’ambito della scuola di formazione dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani, riservata a giovani amministratori, per prender parte ad una sezione del programma televisivo dedicata alle buone politiche. Proprio in quella scuola, il 31enne vice-sindaco giovinazzese si è ulteriormente formato, così come accaduto durante un altro corso, quello tenuto dalla Fondazione “Eunomia”, in cui aveva approfondito le sue conoscenze in materia di legislazione comunitaria. «Non ero in tv per me – ha poi affermato l’assessore alla Pubblica Istruzione, Sanità e Solidarietà Sociale – , ma per metMichele Sollecito in Rai tere in luce le eccellenze del nostro territorio, portando Giovinazzo all’attenzione del vasto pubblico televisivo nazionale». Si è trattato di una prima volta in Rai per un così giovane amministratore della nostra cittadina. Una prima non casuale, visto l’eccellente curriculum di quello che tanti giovinazzesi identificano come il vero volto pulito della politica locale. N. 10 - Ottobre 2014

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Arte e Cultura

Librincittà La prima volta Gabriella Serrone – foto Nicola Marinelli e Giuseppe Dalbis

“Il Segreto di Chelidonia ed altre novelle” di Gianni Antonio Palumbo ha inaugurato la rassegna letteraria voluta dal nostro mensile

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ccoci, finalmente. In questi anni, noi di “in Città” non ci siamo accontentati di riportare notizie e di commentare le sorti di Giovinazzo al calduccio della nostra sede. Abbiamo avuto il coraggio di lanciare delle sfide, di imporci degli obiettivi di cresci-

I saluti del Presidente Nicola Coppola

Il Direttore presenta il progetto

ta e rilancio dell’intero territorio, attraverso una fitta rete di iniziative. Ed abbiamo anche sognato, facendoci prendere romanticamente dal desiderio di dare qualcosa in più alla nostra cittadina, o, semplicemente, di aiutarla a vedere le proprie potenzialità. “Librincittà”, la rassegna letteraria sposata anche dalla giovane cooperativa LiberBook, nasce da questo sogno e, dopo mesi di proposte e controproposte,

Azzurra GIOIELLERIA

Rivenditore autorizzato

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N. 10 - Ottobre 2014

è venuta finalmente alla luce, segnando l’inizio di un’altra bella avventura. Si è cominciato, domenica 14 settembre, con la presentazione del libro “Il Segreto di Chelidonia ed altre novelle” di Gianni Antonio Palumbo, presso la cinquecentesca Chiesa del Carmine. A moderare equilibratamente l’incontro il nostro redattore Gianluca Battista, mentre a rendere ancora più intensa la serata le letture

VIA REP. ITALIANA, 106/F BITONTO (BA) - TEL. 080.3718342 gioielleriaazzurra@hotmail.it (SOTTO I PORTICI)


L'autore dialoga con Gianluca Battista

visionario, come sospeso tra realtà e sogno”, come ha precisato Angela De Leo nella prefazione del libro. L’interpretazione della bravissima Tania Adesso di alcuni brani estrapolati dal libro, con la bella esecuzione musicale di Mariapia D’Attolico, ha permesso di cogliere la policromia stilistica, trasmettendo al pubblico tutta l’originalità dell’autore. Dapprima l’ironia e la cruda realtà dei passi da “Il Segreto di Chelidonia”, che in un crescendo diviene un noir, passando per l’ossimoro di una prosa quasi poetica e commovente in “La sposa del tiglio”, che risente dell’eterno Cantico dei Cantici, fino alla simpatica chiusura con un dialogo tra i personaggi folkloristici de “Il sogno: Alcesti 2013”, novella pronta per una trasposizione teatrale. Un climax di emozioni che hanno rappresentato solo un assaggio delle 215 pagine che attendono il lettore. Nei saluti del nostro direttore, Filippo D’Attolico, e del presidente dell’Arciconfraternita Maria SS. Del

della comunicativa Tania Adesso e le note del violoncello di Mariapia D’Attolico. Si è parlato tanto del libro, dei luoghi e delle persone che hanno ispirato l’autore, delle sue influenze letterarie, senza dimenticare l’uomo Palumbo ed il suo vissuto, elemento chiave per la comprensione del suo lavoro. Diciassette novelle per diciassette storie, diverse nel contenuto, ma soprattutto per registro e caratterizzazione dei personaggi. Diciassette piccoli capolavori attraverso cui si può gustare appieno la poliedricità di cui l’autore è capace, perché è nella sua natura e frutto di una cultura umanistica vastissima. Stili eterogenei che accattivano il lettore, lo incitano ad inoltrarsi nella lettura, senza mai annoiarlo, ma intrigandolo in una scrittura in cui “tutto Mariapia D'Attolico al violoncello è immaginifico, misterioso,

Tania Adesso recita passi dal testo

Carmine, Nicola Coppola, si è colto tutto l’entusiasmo per questa nuova iniziativa, che si estenderà a tutto il periodo autunnale, con la cadenza di uno o due appuntamenti mensili. A sublimazione di una così bella serata, le riflessioni di don Nicola Gaudio che ha incitato a saper vivere con pienezza ed intensità la bellezza che la cultura, in tutte le sue manifestazioni, offre all’uomo come dono divino. Lucio Anneo Seneca scriveva che “Un libro ti muta nell’essenza” ed è questo il senso di “Librincittà”: cambiare per diventare migliori ed arricchirsi. Questa la nostra sfida, questo il leitmotiv degli appuntamenti della rassegna. Il prossimo è già fissato per il 5 ottobre e vedrà protagonista la cooperativa LiberBook, con la presentazione del progetto di digitalizzazione e conservazione del patrimonio librario, ed il poeta palesino Nicola De Matteo, con la raccolta “Incantamenti e follie”.

edalo D di Anna Lasorsa

in Via Bitonto a Giovinazzo - Tel. 080.3944445 N. 10 - Ottobre 2014

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Arte e Cultura

“Inondazioni” di arte e cultura Marzia Morva

Una tre giorni tra teatro, danza e pittura

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ei primi giorni di Settembre è giunta una vera e propria “inondazione” di arte e cultura racchiuse in tre giorni interessanti da seguire. Il Collettivo Polartis si è reso espressione di teatro e danza con le compagnie: Res Extensa, Aretè Ensamble, Kuziba Teatro e Senza Piume che, unendosi in occasione del Festival “Inondazioni”, ha creato un incontro costruttivo e condiviso tra artisti e professionisti uniti in un percorso progettuale comune. Alcuni di loro sono nati a Giovinazzo, altri sono giunti nel nostro paese per viverci e risiedere con la famiglia. L’Istituto Vittorio Emanuele è stato il giusto spazio d’incontro per far nascere la fortunata collaborazione grazie al fatto che la Compagnia Res Extensa e l’Associazione Explorer, avendo istituito una convenzione con la Provincia di Bari e risiedendo nell’IVE, hanno ospitato e accolto le altre compagnie che ne avevano fatto richiesta. Il Festival “Inondazioni” nasce quindi da una positiva collaborazione tra le compagnie suindicate e nei primi giorni di settembre la manifestazione va “in scena”. Un numeroso pubblico composto da adulti, bambini e ragazzi ha se-

guito le tre serate che, a causa della pioggia non si sono più svolte nel centro storico, ma garantiamo che è andata molto bene. Infatti la location che ha ospitato il Festival è stato il Teatro del Convento dei Frati Cappuccini.Un pubblico di appassionati ha seguito con attenzione sia gli spettacoli teatrali che i “racconti nella bottiglia”, gli spettacoli di danza, gli intermezzi musicali di Damiano Nirchio e Mauro Stallone e le Mostre di Pittura di Elio Mascolo e Gianni Valletta. I due pittori hanno saputo, con la loro arte e con il loro personale linguaggio pittorico, trasmettere i loro sogni, le loro emozioni e fantasie artistico-creative in bella mostra al Festival. L’arte colpisce con delicatezza il nostro cuore di appassionati con “I sognatori” Personale di Pittura di Gianni Valletta che illustra i sogni con un linguaggio pittorico espressione di una tavolozza piacevole da ammirare perché ricca di colori intensi e ben accostati. «Sono molto attratto dai sogni – ha affermato il simpatico artista –. Per me sognare è un gioco tutto da giocare con la fantasia che racchiude sempre elementi concreti e reali. Nei miei quadri l’immaginazione incontra

la vita reale, io sogno, immagino e poi penso: come può essere un mondo senza un sogno da realizzare?». Per Gianni Valletta “ogni favola è un gioco… ma è anche un sogno ricco di arte, fantasia e immaginazione. Tutti belli i suoi quadri, tra i quali ricordiamo “Nella città di Margherita” fantasioso e malinconico al contempo, lo ha dedicato alla sua bambina. Gli organizzatori del Festival hanno già tracciato un bilancio positivo in merito al successo ottenuto. «Con “Inondazioni” – ha affermato Anna De Giorgio – abbiamo pensato di “inondare” questo paese sul mare con una storia ed una vocazione intimamente legata all’ambiente mare con onde di spettacoli, tutti gratuiti, rivolti a grandi e piccoli. L’elemento positivo di questa nuova esperienza è rappresentato dall’unione e dalla collaborazione creata tra gli artisti tutti professionisti. Hanno collaborato, in ambito teatrale, a questa prima edizione gli artisti di Cinethic, associazione che si occupa di cinema anche a livello internazionale e che da tre anni segue come filo conduttore il cinema e la disabilità. Siamo soddisfatti, è stato un bel Festival».

Via degli Artieri, 25/A 70054 GIOVINAZZO (BARI) Tel./Fax 080.3948486 E-mail: carluccicostruzioni@libero.it 20

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Arte e Cultura

La famiglia al centro della “Tenda Francescana”

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Mauro Capurso

iunto alla sua seconda edizione, il progetto della “Tenda Francescana” ha scelto per quest’anno il tema della famiglia, del quale si discuterà a lungo nel corso del Sinodo straordinario dei Vescovi della Chiesa Cattolica di Ottobre, fortemente voluto da Papa Francesco in un momento storico nel quale i suoi valori cardine sembrano venir meno ed il relativismo è imperante. Tutta la Comunità Francescana, formata non soltanto dai Frati ma anche dai laici dell’Ordine Francescano Secolare (OFS) e della Gioventù

Francescana (GiFra), ha per tre giorni spostato il baricentro delle proprie attività presso il Calvario, l’attiguo parco delle Rimembranze e la Chiesetta

di San Francesco, alternando momenti di riflessione personale e condivisa ad attività dal carattere più ludico, come il concerto della “Dio lo vuole Band”. Tra i momenti principali della tre giorni (dal 4 al 6 settembre) ricordiamo la marcia che partendo da Piazza San Salvatore ha percorso il borgo antico ed il centro della città e gli interventi dei relatori Frà Gianpaolo Lacerenza (vice Parroco della Parrocchia Santa Fara di Bari), Padre Francesco Neri (vice Presi-

Librincittà

de della Facoltà Teologica Pugliese) e don Vincenzo di Palo (Responsabile dell'Ufficio Pastorale della Famiglia della Diocesi). Al termine di questo momento di riflessione sarà utile aspettare il Sinodo dei Vescovi per conoscere la posizione ufficiale della Chiesa sull’argomento. Nel frattempo, è stato importante rinfrescare le idee sul significato vero ed autentico della vita famigliare, con l’auspicio che possa tornare ad essere uno dei valori fondanti delle nostre comunità.

seconda serata

Domenica 5 ottobre ore 20,15 Chiesa del Carmine

Presentazione del progetto editoriale di digitalizzazione libraria della Soc. Coop. LiberBook, con l'intervento del presidente, Michele Sollecito e del responsabile della Comunicazione, Gianluca Battista. Nicola De Matteo presenta il suo libro “Incantamenti e follie” accompagnato dal lettore Paolo Lepore con la moderazione di Marzia Morva. N. 10 - Ottobre 2014

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Arte e Cultura

“Giovinazzo… non solo teatro” Gabriella Serrone

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Apertura con la “Medea”

orna a stupire uno degli eventi più attesi dell’anno, ma questa volta in un modo ancora più particolare ed inaspettato, proponendo nuove formule, sperimentando per cambiare e piacere sempre più al suo pubblico. “Giovinazzo Teatro” convince, emoziona, entusiasma, coinvolge tutti, senza distinzioni. La bravura e la lungimiranza degli organizzatori, nonché la “sete di teatro” di Giovinazzo, più volte riconosciuta dal palco allestito nel giardino della Scuola Primaria e per l’Infanzia “S. Giovanni Bosco”, hanno assicurato il successo della 15ª edizione. Un successo pieno per il Gruppo Teatro Moduloesse ed il suo presidente Franco Martini, da sempre promotore ed organizzatore, ma anche per il Comitato Regionale della Federazione Italiana Teatro Amatoriale, nella figura dell’instancabile presidente Anna Maria Carella. Apertura, il 23 agosto, affidata all’attualissimo dramma di “Medea - la passione e l’ira” della compagnia Teatro degli Strilloni di Torino, interpretato da una bravissima Dana Caresio, che ha dominato la scena interpretando il furor assoluto del personaggio mitologico. Il teatro si è intrecciato alla musica il 26 agosto con “C’etra una volta – la storia di un quartetto” della compagnia tarantina Colpo di Scena: i migliori brani di uno dei gruppi più celebri del primo e secondo dopoguerra sono stati riproposti insieme a sketch, gag esilaranti e 22

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Arte e spettacolo a tutto tondo per i quindici anni della rassegna teatrale nazionale coreografie originali in un mix dosato e divertente per i più nostalgici degli anni cinquanta-sessanta. Weekend comico, con qualche nota amara, quello del 30-31 agosto. Nella prima serata è andata in scena “Coppia aperta… quasi spalancata” in cui l’intesa del duo Dario Fo-Franca Rame è stata resa efficacemente nel botta e risposta tra Assunta Radogna e Gianni Fatone della compagnia Si riprende a volare di Manfredonia, nel tentativo di ricreare le strane e perverse dinamiche che minano il rapporto tra moglie e marito. La morale pirandelliana, invece, è stata al centro de “La fiera delle falsità”, pièce scritta e diretta da Luigi Facchino della compagnia La Torre del drago di Bitritto, dove le luci e le ombre dei sei personaggi protagonisti hanno indotto a riflettere sulle maschere che l’uomo indossa nella sua quotidianità ed il peso della coscienza che lo schiaccia. A chiusura della rassegna, altre due serate entusiasmanti, in cui la musica è stata la regina indiscussa. Il 6 settembre è stata la volta del simpaticissimi laziali de I sani da legare di Tivoli con l’ironia e la freschezza di “Tante belle cose”, pièce dai toni variegati per rappresentare l’ossessione della protagonista di conservare qualsiasi oggetto. A scandire le fasi dello spettacolo, le straordinarie musiche di Davide Geddo. E proprio il cantautore, ligure di Albenga, è salito sul palco con la sua band

Il cantautore Davide Geddo

Geddo Live, chiudendo in bellezza la quindicesima rassegna nazionale. Geddo ed i suoi hanno sedotto gli spettatori, accompagnandoli in un viaggio nelle esperienze che la vita riserva, attraverso la sperimentazione di tanti generi musicali, senza mai dimenticare la grande tradizione musicale di quella terra. La vivacità del folk e del rock unita all’eleganza del jazz e dello swing, senza dimenticare l’eredità delle melodie dei suoi celebri conterranei, sono gli ingredienti del tour “Non sono mai stato qui”, che dà anche il titolo al secondo album del cantautore dalla voce graffiante e sussurrata al tempo stesso. Una kermesse ormai completa, che merita costante e crescente attenzione anche da parte delle istituzioni, locali e non. E se l’etichetta di “città dello spettacolo” pensata dal sindaco Tommaso Depalma per Giovinazzo dovesse essere presa in considerazione, il merito sarebbe senza dubbio anche di questa rassegna, che nel tempo ha puntato in alto dimostrando quanto la nostra cittadina ami il teatro ed abbia bisogno di una programmazione culturale estesa a tutto l’anno. La presenza di alcuni membri dell’amministrazione comunale ai sei appuntamenti della kermesse lasciano presagire la volontà di assecondare la vocazione culturale della nostra cittadina, rompendo quella spirale di immobilismo in cui è caduta ormai da troppo tempo.


Arte e Cultura

Jamboree Jazz Band in concerto V

Nicola Coppola enerdì 12 settembre, nell’ambito dell’ “estate giovinazzese 2014”, si è tenuto in Piazza Meschino un concerto di musica jazz tradizionale della Jamboree Jazz Band. Il trascinatore della serata è stato il nostro concittadino Giuseppe Mitolo (Peppino per gli amici), che al suo pianoforte ha affiancato Mino Lacirignola alla tromba e alla cornetta, Carlo De Toma alla chitarra elettrica, Ilario De Marinis al contrabbasso, Fabio Delle Foglie alla batteria e la vocalist Lisa Manosperti. Il filo conduttore è stato l’omaggio a Louis Armstrong, ma si è spaziato dal 1917 in poi con il dixieland, lo stride piano e lo swing. Straordinario è stato Peppino Mitolo con la sua tecnica fatta di velocità ed armonia, sostenuto

da Mino Lacirignola alla tromba col suo fraseggio potente e pulito. E che dire del sempre giovane Ilario De Marinis che, col suo contrabbasso, ha scandito ritmicamente l’accom pagnamento dell’ottimo Carlo De Toma che, in alcune occasioni, ha piegato le note della sua chitarra come se fosse un banjo. Alla batteria Fabio Delle

Foglie, sempre sobrio ed essenziale, ha dato ritmo e colore ai brani mentre Lisa Manosperti, con la sua voce calda e potente, ha impreziosito molti brani come “All of me”, “Sweet Georgia Brown” e “I can’t give you”. Il virtuosismo di Peppino Mitolo si è evidenziato specialmente nei brani “Indiana” e “Rosetta”, Mino Lacirignola ha brilla-

to per potenza in “I’ m confessin” mentre Carlo De Toma in “The world is waiting” ha alternato vari ritmi con un accenno di spumeggiante “scat” (vocalizzi intonati senza senso). Al termine dell’applauditissimo concerto, l’assessore alla cultura Enzo Posca ha ringraziato di cuore il caloroso pubblico e i talentuosi musicisti.

GLI INCONTRI DEL MESE

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Università delle tre età

l giorno 19 giugno 2014 si è concluso il primo anno accademico 2013 – 2014 dell’Università delle Tre Età di Giovinazzo, associazione culturale senza scopo di lucro, apartitica, apolitica, aconfessionale che si è posta, come obiettivo, la difesa e la divulgazione dei valori etici e la più ampia diffusione della cultura e della tradizione per il pieno sviluppo della personalità dei cittadini adulti ed anziani. Si sono tenute in totale trenPROGRAMMA DELLE LEZIONI DI OTTOBRE ta lezioni, più il corso di maglia ed uncinetto per le signore, nelle quali sono stati trattati temi diversi nelle Venerdì 03 Presentazione anno accademico 2013 – 14 aree scientifica, economica, giuridica, pubblicitaria, mu(Sala San Felice ore 19) sicale, artistica e storica. Durante tali incontri, si è soGiovedì 09 Prof. Giovanni Volpicella: Conoscere e tuteprattutto pensato di incoraggiare e stimolare i corsisti a lare la flora e le fauna locale. mettere a valore la loro vita e il loro tempo nei campi delGiovedì 16 Avv. Massimo De Gennaro: Risvolti penali del mobbing. la conoscenza e della socialità. E’ stato un progetto siGiovedì 23 Isf. Nicola Coppola: Studi clinici e benefici gnificativo ed importante che si è consolidato nel panodella dieta mediterranea. rama culturale cittadino e che, nel secondo anno accaGiovedì 30 Dott. Vincenzo Bologna: La depressione, demico, cercheremo di incrementare ancor più. come riconoscerla e curarla. Il Consiglio Direttivo

UNIVERSITÀ DELLE TRE ETÀ

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Sempre con noi

La devozione che unisce United in devotion Tanti concittadini residenti all’estero sono tornati a Giovinazzo per la festa della Madonna di Corsignano 2014

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Anche quest’anno sono giunti a Giovinazzo i nostri amici lontani, al richiamo della festa della Vergine di Corsignano. Molto sentita è la devozione per la Protettrice della cittadina a cui fanno co-

rona il desiderio di rivedere i luoghi molto cari ad ognuno di essi e gli amici. E’ ciò che mostrano le immagini che vengono qui pubblicate: è il Manto della Madonna che riunisce i fratelli Vito e Frank De Santis in compagnia di Pinuccio Marolla ed il figliolo ufficiale della Marina militare italiana. Mentre è il tavolo di un bar a riunire gli amici Michele Palmiotto, Mario Cestari, Beatrice Andriano Cestari, Frank De Santis con la moglie Maria e Filippo D’Attolico. Conforta pensare che tanta devozione religiosa perdura nel tempo.

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Many Giovinazzesi living abroad came back in their native town for the festivity of Madonna of Corsignano 2014

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lso this year, our far friends have come to Giovinazzo, at the call of the festivity of Madonna of Corsignano. Their devotion for the Patron Saint of the town and their wish to see again the loved places and their friends are the reasons of their homecoming. This is what we can see from the two pictures we publish here. In the first, the Virgin’s Mantle gathers together the brothers Vito and Frank De Santis, Pinuccio Marolla and his son, an officer of the Italian Navy. In the second, the friends Michele Palmiotto, Mario Cestari, Beatrice Andriano Cestari, Frank De Santis with his wife Maria and Filippo D’Attolico are together around a table in a bar. It is encouraging to think that too much devotion can last over time.

uguri a Michael Fiorentino, figlio di Michele e Gina Fiorentino, e Sabrina Aiello, che hanno coronato il loro sogno d’amore sposandosi ad Amalfi, nella Cattedrale di Sant’Andrea. Dopo la cerimonia, gli sposi hanno festeggiato il lieto evento con tutti i loro parenti ed amici, presso la sala ricevimenti Albergo Villa Cimbrone, a Ravello. La coppia ha visitato Avellino e Giovinazzo, come si vede dalle foto, prima della luna di miele in Grecia.

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est wishes to Michael Fiorentino, Michele and Gina’s son, and Sabrina Aiello, who realized their dream by getting married in Amalfi, in the Cathedral of St. Andrew. After the ceremony, the bride and the bridegroom celebrated the joyful event with all their families and friends, at the restaurant Albergo Villa Cimbrone, in Ravello. The newly-wed couple visited Avellino and Giovinazzo, as we can see from the pictures, before their honey moon in Greece. 24

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Sociale La collaborazione con i ragazzi dell’Associazione ANFFAS di Giovinazzo prosegue ed è sempre interessante. Per questo numero di “in Città” il nostro amico Vincenzo ha scritto una notizia per valorizzare sia una manifestazione che da tanti anni si svolge a Giovinazzo in estate sia per evidenziare l’importanza delle antiche tradizioni che ogni paese dovrebbe saper ben conservare. Marzia Morva

Noi gioventù dobbiamo mantenere le vecchie tradizioni I

Vincenzo Ignomiriello

n data 12 e 13 agosto 2014 l’Associazione ANFFAS ONLUS di Giovinazzo, come da invito ricevuto, ha partecipato alla manifestazione denominata “XIX Sagra del Panino della Nonna”. L’Anffas Onlus nel suo gazebo ha proposto dei piccoli oggetti realizzati dagli stessi ragazzi Anffas c/o il Centro Diurno “Paride Fasano”. Questa manifestazione è organizzata dall’Associazione “I nipoti della Nonna” ed è importante per la nostra città perché insegna all’intera comunità a rispettare le nostre tradizioni. All’interno dell’area del mercato comunale hanno allestito bancarelle che sull’insegna indicavano il nome del panino scritto in dialetto giovinazzese: pen, mortatell, psticch,

salsiz, prvlaun, taradscallet, gazzos e birr. C’erano anche sedie e tavolini per far sedere la gente del paese e i forestieri arrivati dai paesi vicini, per dar loro una buona immagine del paese un’ottima accoglienza per far si che Giovinazzo diventi una Città turistica. A proseguimento della manifestazione c’è stato un intrattenimento musicale fino a fine serata, inoltre c’era anche un mini luna park per far divertire i bambini più piccoli. Scrivo questo ultimo pensiero: a me personalmente ha fatto molto piacere vedere che la gente ha partecipato a questa manifestazione sia giovinazzesi che forestieri e mi auguro che queste “feste” non si perdono nel tempo e che entrino a far parte della nostra tradizione locale.

La Giuseppe Verdi risuona in Piazza Meschino P

otremmo definirla una serata spensierata ed all’insegna della buona musica quella dello scorso 13 Settembre, trascorsa in compagnia della Grande Orchestra di Fiati dell’Associazione Giuseppe Verdi. La formazione diretta dal Maestro Giuseppe Basile ha allietato il numeroso pubblico accorso con brani di musica leggera della tradizione italiana ed internazionale, dai Beatles ai classici della

canzone napoletana. Il concerto di fine estate della Giuseppe Verdi è uno degli appuntamenti “cult” dell’Estate Giovinazzese, essendo presente nel cartellone estivo da quasi vent’anni. Al termine di una stagione bandistica che ha portato la formazione nostrana ad esibirsi in alcune tra le più belle piazze del sud Italia, il concerto è stato anche l’occasione per riportare la banda a suonare tra le mura domesti-

“in Città” questo mese fa gli auguri... ... a MICHELE PISCITELLI che il giorno 7 Settembre è stato battezzato nella parrocchia San Domenico. Con grande gioia lo annunciano il papà Cosma, la mamma Maria Grazia e la famiglia tutta.

che. Con il mese di settembre si chiude la stagione estiva, così come quella bandistica, e durante l’autunno e l’inverno la banda si prepara ad affrontare una nuova stagione artistica che già si prospetta ricca di novità che, come da tradizione, saranno presentate nel corso dei festeggiamenti in onore di San Trifone ad Adelfia, dove l’Associazione Giuseppe Verdi sarà presente con un proprio stand.

ANTONIO MICCIONE

Anche se stai crescendo ricorda che resterai sempre il più piccolo e il più tenero, un fratellino tutto da coccolare. Tutti i giorni che passeranno ti faranno capire proprio quanto bene ti voglio e che per me sei insostituibile. Auguri per i tuoi 18 anni da tuo fratello Nicola, da mamma Enza, da papà Mimmo, dai nonni, dagli zii e dai cugini tutti. N. 10 - Ottobre 2014

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Riflessioni

Settembre, ritorno alla quotidianità Don Nicola Gaudio

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settembre inoltrato la quotidianità dovrebbe ormai aver preso il suo solito corso, a partire dalle levatacce al rintocco di una sveglia, che per quanto si camuffi sotto le sembianze di radio, di dolci melodie, di canzone preferita, rimane pur sempre un appuntamento fastidioso. E finalmente parte la gara. Strade e marciapiedi vengono presi d’assalto, per non parlare di treni e bus. Insomma una gimcana piena d’insidie. E finalmente lo sprint finale vittoriosi, entrando in ufficio o al lavoro, esclamare: “anche oggi non sono l’ultimo ad arrivare”. Si fa fatica a considerare il ritorno come un nuovo inizio di studio e di lavoro. C’è un tempo per partire e un tempo per tornare. Al termine delle vacanze estive, vissute all’insegna dello svago e dell’evasione, il dover tornare alla routine e all’ordinarietà dei propri impegni quotidiani è spesso associato ad una sensazione di noia e di malinconia. È vissuto, appunto, come un dovere che si contrappone al piacere del riposo, del gioco, del tempo libero, tanto agognato, e subito consumato in un vorticoso turbinio di emozioni, viaggi, scoperte e conoscenze, destinati a smarrire rapidamente la propria carica di entusiasmo e di energie una volta tornati alla consueta tiritera di faccende e di incombenze che ogni anno si ripete, sempre uguale a se stessa, monotona e ripetitiva. Invece bisogna recuperare la gioia del ritorno. Si tratta di considerare il ritorno come un “nuovo inizio”. Inizio di un nuovo anno di studio o di lavoro, segnato certo da molteplici impegni e responsabilità, ma anche dalla laboriosità del tempo feriale, che se vissuto con entusiasmo e dedizione, può rivelarsi estremamente gratificante, inizio di esperienze inedite sul piano culturale, premessa per la costruzione di un’identità umana e professionale più adulta, inizio di nuove possibili amicizie e relazioni , intessute all’insegna del desiderio di mettersi in gioco e di una rinnovata disponibilità al dono di sé e all’accoglienza dell’altro. Un ri-tornare che non è solo un passivo tornare alle vecchie abitudini e a un orizzonte di vita consueto e rassicurante ma un ri-significare l’intero percorso sinora compiuto, rinnovandolo con quel bagaglio di esperienze, scoperte, avventure relazioni accumulate durante l’estate. Perché se nulla può uguagliare l’eccitazione della partenza, è altrettanto vero che non si comprende veramente la bellezza del viaggiare fin quando non si sperimenta la dolcezza del ritorno a casa,

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la possibilità di ri-appropiarsi del proprio spazio e del proprio tempo, facendo nuove tutte le cose e ri-assaporando la straordinarietà dell’ordinario. Vivere il presente la vita si dilata e la si assapora maggiormente: potremmo scoprire che i fiori profumano, gli altri diventano persone, le piante e gli animali assumono un’altra dimensione. Ogni gesto, an-

che dei più banali, assume un’importanza enorme ai nostri occhi. Ogni gesto, anche ripetuto in passato migliaia di volte, diventa motivo di soddisfazione e di orgoglio personale: che magnifico profumo ha il caffè appena fatto, come splende il sole oggi. Potremmo scoprire che ogni cosa è importante e degna di ogni attenzione e del massimo rispetto. Così potremmo pensare al concetto della vita, cosa significa e perchè siamo qui, alla nostra relazione con la Madre Terra e con la Fonte di Energia di qualunque cosa si tratti, maturando un progressivo distacco dalle cose materiali che appariranno sempre più utili, ma non indispensabili. Sorgerà spontaneamente la necessità di avvertire amore attorno a noi e la gioia di poterlo condividere, verificando di persona come sia la sola strada della felicità. Sarà bello scoprire che dentro di noi, ed in ogni particella che compone l’Universo, c’è una scintilla divina e che ciò è valido per ognuno di noi. Siamo esseri profondamente spirituali con una piccola componente fisica a cui diamo una grande rilevanza. Essere spirituali non significa meditare o pregare frequentemente, né appartenere ad una religione o ad una scuola di pensiero, ma vivere nel presente, imparando a gioire e a condividere ogni attimo e ogni esperienza.

Maria, donna feriale Nel decreto del Concilio Vaticano II sull’apostolato dei Laici è scritto testualmente: “Maria viveva sulla terra una vita comune piena di sollecitudini famigliari e di lavoro”. Maria viveva una vita comune a tutti. Simile, cioè, alla vita della vicina di casa. Beveva l’acqua dello stesso pozzo. Si sedeva al fresco dello stesso cortile. Anche lei arrivava stanca la sere dopo una giornata di lavoro. Anche a lei le dissero un giorno: “Maria, ti stanno facendo i capelli bianchi”. Si specchiò nello specchio e anche lei provò la struggente nostalgia di tutte le donne, quando si accorgo che la giovinezza sta sfiorendo. Maria, fu piena di sollecitudini famigliari e di lavoro. Si anche lei ha avuto problemi di salute, di economia, di rapporti e di adattamento. Chi sa quante volte è tornata dal lavatoio col mal di capo o sovrappensiero perché Giuseppe da più giorni non aveva lavoro. Chi sa quante volte ha bussato chiedendo qualche giornata di lavoro per il suo Gesù. Chi sa quanti meriggi ha consumato a rivoltare il pastrano già logoro di Giuseppe, e ricavare un mantello perché suo figlio non sfigurasse tra i compagni. Come tutte le mogli, avrà avuto anche lei dei momenti di crisi nel rapporto con suo marito. Come tutte le donne ha provato anche lei la sofferenza di non essere capita neppure dai due amori più grandi che aveva. E, dopo aver stemperato nelle lacrime il travaglio di una solitudine immensa, avrà ritrovato nella preghiera, fatta insieme, il gaudio di un amore sovrumano. Santa Maria, donna feriale, liberaci dalle nostalgie dell’èpopea, e insegnaci a considerare la vita quotidiana come il cantiere dove si costruisce la storia della salvezza. don Tonino


Pellegrinaggio a Paola

omenica 21 settembre l’Arciconfraternita Maria SS del Carmine è stata impegnata in un pellegrinaggio a Paola (CS al santuario di San Francesco. Fra associati e simpatizzanti (c’era anche padre Francesco De Palo) siamo stati in 104 a visitare i luoghi in cui ha vissuto il santo eremita, compiendo miracoli e radunando confratelli. Abbiamo partecipato alla Santa Messa mattutina, concelebrata dal nostro padre spirituale don Nicola Gaudio, e nei contatti con i padri superiori del convento abbiamo assicurato la nostra presenza nel 2016 per i solenni festeggiamenti del seicentesimo anniversario della nascita del nostro San Francesco di Paola. Il Presidente Nicola Coppola

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Riflessioni

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Sport

Hockey su pista, Tommy Colamaria mister Europa con la nazionale under 17 Filippo Luigi Fasano

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Secondo titolo europeo in una sola estate per l'Italia delle rotelle: sugli scudi ancora un giovinazzese

a un giovinazzese in pista ad un altro in panchina. Dopo Domenico Illuzzi con la nazionale maggiore, è salito sul tetto d'Europa anche Tommaso Colamaria, tecnico della nazionale under 17 di hockey su pista vittoriosa a Gujan Mestras, in Francia. Un successo storico come quello dei grandi, sia per la distanza dall'ultimo (22 anni fa a Viareggio), sia per averlo ottenuto, anche in questo caso, ai danni di una Spagna (1-0 al golden gol) un po' meno padrona del solito, almeno in questa estate indimenticabile. L'allenatore di questa seconda affermazione continentale non pare però scomporsi più di tanto: «Quando si partecipa ad un campionato europeo, si parte sempre per vincere, sopratutto in una disciplina in cui si è stati protagonisti – rimarca Colamaria, 52 anni compiuti lo scorso maggio (foto di Marzia Cattini per Hockeypista.it) – Particolarità? In nazionale non c'è tanto tempo per lavorare e in un'under 17 bisogna preparare i ragazzi sul piano mentale, prima ancora che tattico, visto che per molti di loro è la prima volta a certi livelli». Il ct della nazionale Mariotti ha parlato di “bicchiere d'acqua in un deserto”, riferendosi alla doppietta azzurra. E' d'accordo? «Certo, visto che rischiavamo di morire di sete. Non abbiamo vinto perchè siamo i più forti, ma perchè siamo stati i più i bravi. Anche grazie alla condizione, con grande merito dell'intero staff». Può dirsi ridotto il gap da Spagna e Portogallo? «Stiamo senz'altro recuperando terreno, anche rispetto alla Francia, ma non bisogna farsi ingannare da questi successi. Le grandi le studiamo nel dettaglio e riusciamo ad esprimerci al meglio contro di loro. Ora dobbiamo tornare a farlo anche contro quelle le squadre di media fascia, che nel tempo hanno acquisito maggiore determinazione e consapevolezza nei propri mezzi». Insomma, siamo ancora in piena ascesa. «Stiamo lavorando per il futuro, cercan-

do di creare un gruppo di ragazzi competitivo sino al decimo elemento, e che abbia una certa mentalità. Non è facile ma c'è estrema collaborazione fra le varie nazionali: abbiamo ricevuto tanto da questo sport (nel ricchissimo palmares da giocatore, anche un Mondiale vinto da capitano, ndg) e vorremmo restituire qualcosa». Due Europei in una sola estate è tanta roba. Ma da cos'altro dovrebbe ripartire l'hockey su pista in Italia? «Serve maggiore collegamento fra la struttura centrale ed il movimento di base, composto da quegli irriducibili che infilano i pattini ai piedi dei ragazzi e fanno di tutto per farli rimanere. Gente che lavora nell'ombra per una stagione intera, e che non smetterò mai di ringraziare. E poi bisognerebbe rendersi conto che quando ci sono difficoltà in un movimento, non è questione solo di tecnica ma anche di politica, e la seconda dovrebbe mettersi a disposizione del-

la prima. In che modo? Pensiamo a quanto sia costoso, per un genitore, avviare il proprio figlio all'hockey su pista: parliamo di oltre 500 euro di sola atrezzatura. I settori giovanili andrebbero supportati a livello di copertura di spese, senz'altro superiori rispetto a quelle di altre discipline». L'unico giovinazzese era in panchina, nella sua under 17. «Non solo non c'erano giovinazzesi, non c'erano proprio ragazzi del Sud. E' un peccato perchè la scaltrezza tipica di noi meridionali servirebbe, per cercare di creare una squadra il più possibile completa. Consigli? A volte pretendiamo la crescita immediata di un giovane di prospettiva, senza gestirne in parallelo la crescita emozionale. Senza contare la ridotta attività stagionale, che non offre possibilità di confronto se non alle finali». A Monza, da allenatore, sta offrendo il suo contribuito per la ripresa di un movimento storico. Quante speranze ci sono di rivederla a Giovinazzo? «Al momento, purtroppo, mi è impossibile: ho un'attività imprenditoriale che mi impegna tantissimo e che richiede la mia presenza costantemente. La disponibilità a sentirci c'è sempre ma una squadra va vissuta, giorno per giorno. Certo, allenare l'Afp per un giovinazzese è il massimo, e spero proprio, un giorno, di potermici dedicare, se ne avrò ancora forza e capacità. Godendo del nostro paese, del nostro mare, della nostra gente».

La terapia mensile della Giovinazzo sportiva per lo stress da pay-tv Sabato 4 ottobre Domenica 5 ottobre Sabato 18 ottobre Sabato 18 ottobre Domenica 19 ottobre Martedì 21 ottobre

DATA

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Palasport via Moro Comunale San Pio - Bari Palasport via Moro Palazzetto via De Ceglie Comunale San Pio-Bari Palasport via Moro

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IMPIANTO

16,00 15,30 16,00 18,30 15,30 20,45

ORA

Calcio a cinque - serie B, girone E, 2^ andata Calcio – Promozione, girone A, 4^ andata Calcio a cinque - serie B, girone E, 4^ andata Pallavolo femminile – serie D, girone A, 1^ andata Calcio – Promozione, girone A, 6^ giornata Hockey su pista - serie A1, 3^ andata

DISCIPLINA

GS C5-Venafro Usd-Virtus Bitritto GS C5-Csg Putignano Volleyball-Asdam Pegaso 93 Usd-Atletico Corato Afp-Forte dei Marmi

EVENTO


Sport

Afp, anche il portiere arriva dall'Argentina Filippo Luigi Fasano e Anna Rita Fasano

È il 22enne Rodrigo Fernandez. Esordio in campionato il 4 ottobre a Correggio. Il nuovo presidente è il 38enne Corrado de Bari

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arà un'Afp decisamente verde-albiceleste quella che s’appresta ad onorare il 50esimo anno di attività dell'hockey su pista cittadino. Agli attaccanti Gimenez e Fontan si sta infatti per unire il portiere Rodrigo Fernandez, anch'egli proveniente dall'Andes Talleres: nella squadra di Godoy Cruz il giocatore 22enne aveva fra l'altro preso il posto di Maldonado, che l'anno scorso aveva a sua volta difeso i pali giovinazzesi. Un interesse, quello per l'atleta di Mendoza, coltivato solo negli ultimi giorni di mercato, dopo la “toccata e fuga” dello spagnolo Martin Barròs (maggiori info nel box a parte) che sembrava poter essere il numero uno designato. L'ultimo arrivato in casa Afp sarà presentato assieme assieme al resto della squadra domenica 28 settembre, al palazzetto di viale Moro (inizio alle 19,30), e sarà disponibile per la prima gara di campionato in programma a

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Correggio, in Emilia, sabato 4 ottobre: già allertato, in ogni caso, Michele Stallone, che a causa di impegni di lavoro tornerà nei ranghi a tempo pieno solo all'inizio del 2015. In ogni caso, l'A1 comincia in salita ripida, non foss'altro per le quattro gare esterne nelle prime cinque giornate (due di fila all''inizio, visto lo slittamento dell'esordio interno al 21 ottobre): il debutto è sì in casa di una squadra salvatasi in extremis lo scorso anno e dunque alla portata di Depalma e compagni, ma il prosieguo, fra Bassano, Forte scudettato alla prima in casa e Valdagno, senza contare il Lodi dell'ex Illuzzi da affrontare fuori, è da far tremare i polsi a chiunque. Meglio dunque concentrarsi giornata per giornata, con un occhio al raccolto ed un altro alla semina che l'allenatore Giudice intende garantire per le stagioni a venire: dopo tanti avvicendamenti in panchina, sembra finalmente arrivato il

momento di programmare, partendo dalla valorizzazione di quanto già presente nel vivaio, non tantissimo (anche numericamente) ma sicuramente migliorabile. Quale ruolo per l'Afp, in un torneo che si preannuncia più tosto di quello passato? Dietro il poker di big (Forte, Breganze, Bassano e Valdagno), squadra e tecnico non fanno mistero di potersi ritagliare uno spazio di rilievo, a fari spenti. Un proclama-fotocopia rispetto a quello delle ultime vigilie di campionato, si dirà, ma stavolta, grana-portiere a parte, l'idea è che la preparazione abbia davvero abbozzato una prima identità, in attesa dalle verifiche della pista. Oltre alle naturali aspettative riposte nel giovane “puntero” argentino ed alle garanzie del gruppo storico, Gimenez incluso, potrebbero senz'altro incidere notevolmente due dei ragazzi rientrati dal prestito: Ranieri, tornato più determinato dall'esperienza

materana, e Bavaro, apparso più consapevole della fiducia mostratagli dal tecnico. Occhio, però, alle spalle, anche perchè la lotta-salvezza sembra davvero agguerrita, con il solo Prato sulla carta penalizzato dal robusto e forzato impiego di tanti giovani: per il resto, il Pieve ha mostrato sul mercato di non voler fare la comparsa, il Correggio l'ha già scampata una volta, così come il Matera di Marzella, senz'altro potenziato dal ritorno a casa di Festa ed Antezza, che avrà da riscattare la retrocessione di due anni fa. Insomma, dai due posti sul fondo, quelli che significano retrocessione in A2, l'Afp dovrebbe stare lontana, ma non ci si può permettere di abbassare la guardia. La società, intanto, ha un nuovo presidente, il 38enne Corrado de Bari: «Ringrazio tutti per aver creduto in me – ha precisato il nuovo numero uno della società biancoverde in un comunicato stampa –. L'emozione è grande, così come forte è il senso di responsabilità che sento nell’assumere una carica importante per la crescita dei nostri ragazzi e per l’intera città».

Il valzer del portiere, dal sogno-Oviedo allo spagnolo Neto on ha avuto pace, la porta dell'Afp, in un'estate che solo negli ultimi giorni di mercato sembra aver offerto una soluzione definitiva. Dopo la mancata riconferma di Maldonado, sembrava poter essere l'anno di Tommaso Belgiovine, che nella scorsa stagione s'era mostrato per lunghi tratti assai più di un affidabile secondo. Una valutazione solo parzilamente condivisa dal nuovo tecnico Massimo Giudice, nella consapevolezza che per il pur bravo e generoso portiere giovinazzese

sarebbe stato il primo anno da titolare in A1. Via dunque alla caccia per il nuovo numero uno, con la pista straniera subito privilegiata: con l'esperto Oviedo accasatosi al Monza ed il portiere della nazionale tedesca rimasto in patria, la scelta è ricaduta sullo spagnolo Walter Barròs detto Neto, già da due anni in Ok Liga nelle file del Cerceda. Una valutazione operata anche alla luce dello status di comunitario del giocatore galiziano, che avrebbe per-

messo, in caso di conferma nella prossima stagione e di ritorno dell'Afp in Europa, la partecipazione alla gara di tutte e tre gli stranieri. Un volo pindarico che è svanito sul nascere, visto che l'impatto del giocatore con la pista giovinazzese non si è evidentemente rivelato quello atteso. Pronto, dunque, il ritorno sul mercato: destinazione Argentina, ancora una volta Andes Talleres, per il 22 enne Rodrigo Fernandez. Sarà il guardiano giusto, per la porta biancoverde? (Giuseppe Dalbis) N. 10 - Ottobre 2014

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Sport

GS C5, il nuovo corso di Paolo Bavaro: “Puntiamo ad un campionato tranquillo”

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all’erba sintetica della C2 regionale al parquet della B nazionale. Per Paolo Bavaro, nuovo responsabile tecnico del Giovinazzo C5 e successore di Nino Pazienza sulla panchina biancoverde, la carriera sportiva procede in linea col suo carattere: ambizioso, con conferme passo dopo passo. Orgoglioso di aver accettato la nuova esperienza del club di via Sanseverino, è riuscito in tandem col presidente Antonio Carlucci a chiudere la campagna acquisti puntando sul ritorno del pivot Nicola Palermo, classe ’87, e sugli arrivi dei laterali Enrico Barione, classe ’89, e Giosafat Marzella, classe ’91, un giusto mix di atleti in grado di far bene. La squadra ha dalla sua una

Nicola Miccione

Sabato 27 settembre l'esordio a Conversano società attenta ad ogni esigenza e una tifoseria passionale come pochi. Ecco l’emozione del nuovo trainer biancoverde per l’imminente inizio della stagione sportiva sul rettangolo di Conversano, fissato per sabato 27 settembre: «Sono orgoglioso di allenare la squadra del mio paese – dice Paolo Bavaro esponendo le linee programmatiche del nuovo progetto del GS C5 – L’obiettivo è quello di recuperare il gran bel discorso lasciato due anni orsono dal tecnico Pino Milella. Riprenderemo quel programma, quell’identità e quell’impronta di gioco». Per

Paolo Bavaro, però, «è ancora presto per parlare di obiettivi da raggiungere. Di sicuro punteremo ad un campionato tranquillo, vogliamo salvarci al più presto, poi tutto quello che verrà in più sarà ben accetto». Obiettivo salvezza, dunque, sia per valorizzare i giovani che per salvaguardare l’aspetto economico. «Il progetto societario – continua – è volto proprio a valorizzare ed a lavorare con i giovani in stretta collaborazione con l’under 21 di Franco Faele e l’under 18 di Domenico Vestito. Dobbiamo puntare su di loro, ma non sarà facile. Servirà attaccamento alla maglia e

Iris: in quattro al collegiale di ritmca di Martina Franca

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pronta per ripartire per una nuova stagione l'Asd Iris, ormai saldamente ad alti livelli nel panorama pugliese e non solo. La riprova, l'ennesima, si è avuta dal collegiale regionale tenutosi dal 9 al 13 settembre al palazzetto dello sport di Martina Franca.Venti le migliori ginnaste pugliesi appartenenti al gruppo A e Gold e riunitesi davanti alla direttrice tecnica Giusy Ancona e all'istruttrice federale Laura Lazzaroni. 30

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Ben quattro le rappresentanti del sodalizio del presidente Di Liddo, tutte del gruppo giovinazzese: Silvana Paparella, Elisa Clemente (nella foto di Leonardo D'Avanzo), Annapaola Cantatore ed Anna Labianca. Un bel riconoscimento, in vista di un nuovo anno sportivo che si prannuncia di ulteriore crescita per il gruppo guidato dalle allenatrici Marisa Stufano ed Alessandra Sangilli. (Anna Rita Fasano)

umiltà da parte di tutti, occorreranno uomini veri disposti a correre ed a sacrificarsi in un campionato difficile ed impegnativo come quello di serie B». Puntare sui giovani, dunque, sembra essere il diktat del Giovinazzo C5, impegnato in una fase complicata di un futsal che si scontra con problemi economici di un certo rilievo e con la necessità di cambiare abitudini radicate. «La scelta di Paolo Bavaro – afferma il presidente Antonio Carlucci – è l’espressione della continuità del nostro progetto, inteso come valorizzazione dei giovani, ottimizzazione delle risorse economiche e coinvolgimento dell’intero territorio senza perdere di vista quello che dovranno essere i traguardi da tagliare: una tranquilla riconferma della categoria e la crescita dei nostri giovani atleti. E Paolo Bavaro è la persona giusta per questo percorso. Dal primo giorno si è dimostrato entusiasta di questo nuovo incarico». Sabato 4 ottobre l'esordio casalingo contro il Venafro.

Promozione: carburazione lenta per l'Usd

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ero gol nelle prime due partite per l'Usd. La squadra allenata da Angelo Germinario ha cominciato il campionato di Promozione perdendo per 1-0 in casa della Rinaniscita Rutiglianese, per poi pareggiare 0-0 nel debutto interno contro il Barium. Non è andata bene neppure nel primo turno di Coppa Italia: la Nuova Molfetta si è imposta al ritorno dopo aver pareggiato l'incontro disputato al Comunale di San Pio. Completato intanto l'organico messo a disposizione dello staff tecnico, forte di oltre 30 elementi: gli ultimi arrivi sono stati quelli dei portieri Antonio Lavacca e Davide Terlizzi, del difensore Fabrizio Longo e del centrocampista Luigi Scaletta. (Italo Cinquepalmi)


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