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Periodico promosso dall’Arciconfraternita Maria SS. del Carmine - Giovinazzo - Registrato presso il Tribunale di Bari al n. 1307 in data 20/1/1997 - Spedizione in A.P. 70% Filiale di Bari

Anno XVIII N. 8 Agosto 2014 Euro 2,00


Nuove Aperture a Giovinazzo:


Editoriale

100 anni e li dimostra! E

Filippo D’Attolico velti ed abbattuti il cui vuoto inesorabilmente deprime il paesaggio, il nostro paesaggio; dapprima ci coglie un po’ di perplessità, poi il tutto ci diventa familiare; riusciamo a rinunciare anche alla deliziosa ombra con cui per lunghi decenni essi ci hanno rinfrescato durante le passeggiate estive lungo quei viali. E’ assurdo che sotto i nostri occhi il contesto ambientale prende altre configurazioni perdendo i suoi aspetti originari mentre noi non avvertiamo alcuno sfogo di riprovevolezza per tale mutazione, né siamo presi da alcun senso nostalgico che ci spinga a voler ristabilire o conservare gli antichi scorci e angoli di paese già tanto cari. E così la struttura fatiscente di una fabbrica inoperosa, un antico arco e vie del centro storico sottratti al pubblico uso, l’incomprensibile asportazione della dedicazione di un tempio, le mura storiche deturpate, fabbricati anche importanti recintati, tutto ciò fa del nostro ambiente cittadino una immagine non certo esaltante. Che la nostra mente non si abitui mai a queste ed altre storture. Le pagine di questo mensile non smetteranno di essere attivo canale di denuncia e contrasto ad ogni tentativo di brutale trasformazione del nostro territorio. Buone vacanze e tutti.

PERIODICO PROMOSSO dall’Arciconfraternita Maria SS. del Carmine Registrato presso il Tribunale di Bari al n. 1307 in data 20/1/1997

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rano convinti di poter attingere buona e fresca acqua da quella centenaria fontanina. Peccato che, a causa della sottrazione delle guarnizioni e dei meccanismi strutturali che la fanno funzionare «… coppa di copertura e rubinetto a getto intermittente…», ha impedito loro di attingere acqua da quella fonte, come si evince dalla illustrazione di copertina. E’ ormai un pezzo storico, quella come le altre fontanine pubbliche, impiantate nel 1914 dall’Acquedotto Pugliese nei quartieri della città per fornire acqua alla popolazione ed evitare di utilizzare quella piovana dei pozzi. Dello stato di degrado in cui verte quell’erogatore pubblico di bene primario, ormai non ci fa caso più alcuno. E quella coda di uomini, donne e bambini verrà subito ad ignorare la presenza della fonte e non vi andrà più adattingervi acqua fresca. Saranno privati anche del gusto di poter sostare in quel posto per un salutare ristoro, perché, è risaputo,che quella fontanina rimarrà lì come un pezzo di rudere. Ed a poco a poco, dalla nostra mente, sparirà anche il suo ricordo. Dimenticheremo la sua storia. Che tristezza! Ma è tanto più triste se proviamo a pensare a quante situazioni ed accadimenti simili ci portano a perdere i legami con il nostro ambiente. Alberi di-

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Opinione

È REQUIEM ANCHE PER L’EX CONVENTO

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Giuseppe Maldarella

el numero dello scorso mese mi sono occupato particolarmente dell’incalzante stato di deterioramento dell’immenso edificio monastico, eretto dai frati domenicani nella prima metà del ‘700, ed in ispecie della scomparsa dagli interni dell’edificio di alcune opere d’arte per le quali ho prospettato anche una formale denuncia di sottrazione. Il mancato utilizzo della complessa struttura, causa principale del suo evidente degrado edilizio, ha preoccupato non poco l’Amministrazione civica che, in più occasioni, ha sollecitato la Provincia che ne vanta la proprietà ad intervenire adeguatamente almeno con lavori provvisionali, anche al fine della salvaguardia della pubblica incolumità. La questione si presenta alquanto complessa perché, senza una intelligente riconversione funzionale, quell’edificio è destinato alla completa rovina. A giusta ragione, pertanto, il Comune si è fatto interprete per una rivitalizzazione dell’intero complesso che lo riporti all’originale lustro anche per l’immagine dell’assetto urbanistico cittadino del XIX sec.. A ben vedere, però, la vicenda dell’ex Istituto Vittorio Emanuele II, cui gli Enti locali si rimpallano reciproche responsabilità, incapaci di intravedere un dignitoso e vantaggioso reimpiego di quel pubblico immobile, non è la sola. Ve n’è altra di pari dissennatezza, ma ancor più sconcertante della prima, perché, a mio dire, conferma un giudizio negativo sull’esercizio del governo cittadino che brilla per l’incapacità a valorizzare i beni patrimoniali comuni, specie quelli di rilevante valore storico. Mi riferisco all’altro ex grande complesso conventuale, quello dei frati agostiniani che, dopo la soppressione della locale comunità monastica nella seconda metà dell’800, passato alla proprietà del Comune, fu adibito dapprima come centro di istruzione scolastica e, perfino, a sede del rinomato Convitto Matteo Spinelli ed ora completamente in disuso (fig. 1). In questo caso, tuttavia, non sussiste alcuna incertezza su chi spetta provvedere 4

Fig. 1 - Facciata dell’ex convento agostiniano

alla conservazione e alla fruibilità dello stabile che, al momento inoperoso, già evidenzia segni di depauperamento. Non è del tutto fuori luogo, dunque, avvertire in questa sorta di parallelo tra le due situazioni di degrado una certa strumentalizzazione della Amministrazione cittadina che, mentre mostra di avere a cuore le sorti dell’ex IVE, non si occupa minimamente dell’attuale disuso dell’immobile conventuale degli agostiniani di sua proprietà ed, ancor peggio, non si perita di ricercare una possibile sua nuova destinazione funzionale. Eppure è un immobile altrettanto interessante come struttura edilizia e non solo per le linee architettoniche quant’anche per la stessa equilibrata geometria degli spazi interni dello stabile (fig. 2). In realtà si sente dire che ci si è indirizzati a progettare in quel sito un polo culturale, ma nessuno sa di cosa si tratti e, comunque, quale sia il soggetto cui affidare l’immobile per una tale riconversione, né tanto meno a quali fonti finanziarie attingere per un adeguamento per altra appropriata occupazione. Non manca neppure chi avanza riserve circa la effettiva proprietà comunale dell’immobile, cosa che metterebbe seriamente a rischio qualsiasi intento di pianificare interventi strutturali per la sua riutilizzazione. E, proprio a sfatare tali supposizioni che possono costituire alibi di

circostanza per continuare a trascurare questo prezioso patrimonio comunale, ben inserito nel contesto urbano cittadino, mi sono indotto a tracciare un breve cenno storico sulla presenza dei padri agostiniani e del loro stanziarsi presso la nostra comunità con una propria casa conventuale. Tanto al fine di fornire eloquenti spiegazioni documentate circa l’appartenenza di

Fig. 2 - Atrio del monastero

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AGOSTINIANO? quella proprietà immobiliare da sempre al Comune di Giovinazzo che ha pieno titolo di disporne a suo piacimento. Contrariamente a quanto avvenne per i frati domenicani giunti a Giovinazzo solo nella prima metà del XVIII sec. perché chiamati dal vescovo Giacinto Chyurlia (16931730), anch’egli domenicano, gli agostiniani sono rintracciabili nella nostra città fin dagli inizi del secondo millennio. Cronache antiche ci fanno sapere che Eremiti di S. Agostino, seguaci del Vescovo di Ippona praticanti una forma di vita comunitaria impartita dallo stesso fondatore e cultori di studi teologici, diffondevano la fede cristiana fra la nostra gente già nel XII sec.. Lo storico locale Bisanzio Lupis (1478-1555) nelle sue “Cronache” (pubblicate da G. De Ninno nel 1880), a pag. 55, riferisce di un piccolo cenobio a Giovinazzo, dedicato a S. Agostino, e posizionato sopra i fossi della muraglia esposta a levante “iusta muros”. Le diverse invasioni ed assedi alla citta fortificata, con ogni probabilità, provocarono l’abbattimento di quel modesto cenobio e costrinsero i frati a stabilizzarsi presso la chiesetta di San Giacomo nei pressi della Pescara da allora denominata S. Agostino della Pescara. Quel nuovo sito era fuori la cinta urbana al termine della insenatura portuale ove senza dubbio approdavano battelli e barche da pesca e si vendeva il pescato, da localizzarsi ora al termine della piazza Vit-

Le fabbriche conventuali agostiniana e domenicana accomunate da un destino parallelo di degrado

torio Emanuele II sullo spazio del varco verso l’attuale corso Amedeo. Questa circostanza la si ricava da quanto trascritto dall’Anonimo giovinazzese nel 1581 nel suo discorso a pag. 44 su “L’origine e descrizioni della città di Giovinazzo” (pubblicato da Luigi Volpicella, in “Due discorsi del decimo sesto secolo sopra la città di Giovinazzo”, Napoli, Stamperia del Fibreno, 1874) che ci da notizia dello spostamento dei frati agostiniani, agli inizi della seconda metà del 1500, da quel sito nei pressi della Pescara alle pertinenze della chiesetta di San Tommaso apostolo all’epoca in stato di rovina a causa delle continue incursioni del principe di Melfi Giovanni Battista Caracciolo nel 1529. La chiesa di S. Tommaso apostolo, una delle più antiche, essendo stata eretta con il diffondersi del cristianesimo a Giovinazzo, sorgeva nella campagna a mezzo miglio della città; ancora alla fine degli anni sessanta dello scorso secolo erano evidenti resti ragguardevoli del tempio (fig. 3). Lo storico don Filippo Roscini (19181992) a pag. 245 della sua opera “Giovinazzo nella storia” (pubblicata nel 1966) attesta, infatti, che su concessione del Papa Clemente VII gli agostiniani misero mano alla definitiva loro sede monastica proprio nei pressi del vecchio tempio sacro di San Tommaso nell’area ove ora sorge l’edificio a noi più noto come Convitto Matteo Spinelli di fianco all’attuale chiesa

Fig. 3 - Resti dell’antica Chiesa di S. Tommaso Apostolo

di S. Agostino. E proprio per la presenza di quel complesso monastico l’attuale via Marconi era allora intitolata via S. Agostino che, come arteria rurale, partiva dalla Porta Nuova e andava oltre la linea del futuro tracciato della ferrovia, parallelamente alla via che conduceva al Casino (attuale via Agostino Gioia) di proprietà del Duca di Giovinazzo. Diversamente da quanto accaduto per il convento domenicano per la cui costruzione, sempre nello stesso periodo, si rese necessario il consistente lascito testamentario del primicerio don Giuseppe Buonhomo (1622-1703), l’edificazione del complesso monastico agostiniano fu eseguita con i fondi e le risorse proprie dei frati che da tempo operavano il loro apostolato con gran seguito da parte dei fedeli. Carte d’archivio, infatti, attestano che la consistenza patrimoniale degli agostiniani a tutto il XVII sec. era di tutto rispetto ed era tale da poter fronteggiare, in modo dilazionato, i costi di un’opera così mastodontica e complessa che ha trovato la sua imponenza proprio con la progettazione della chiesa di S. Agostino, accanto al cenobio. A questo proposito l’arciprete Luigi Marziani (1826-1883) a pag. 222 delle sue “Istorie di Giovinazzo” (Bari, 1878) annota che gli agostiniani erano dotati di notevoli consistenze economiche che andarono man mano ad accrescersi con il concorso delle tante famiglie blasonate che avevano i loro gentilizi e cappellanie nella antica chiesetta di S. Tommaso apostolo. Documenti d’epoca dei secc. XVI e XVII certificano che i padri agostiniani in più occasioni furono chiamati a fare prestiti di centinaia di ducati, perfino, a favore della municipalità perché potesse far fronte alle più disparate necessità. Peraltro, gli agostiniani contrariamente a quanto fu riservato ai domenicani erano molto stimati dal popolo per la loro fattiva azione pastorale tra la gente comune, tant’è che non disdegnavano di partecipare, non senza avere un ritorno economico, ai funerali delle persone più agiate e non. Una sostanziale assegnazione economica poi fu loro riconosciuta dal vescovo mons. Juan Antolinez Bricianos de la Ribera (15491574) allorquando, con una propria disposizione del 1572, ordinò la completa dismissione della chiesa di S. Tommaso apostolo e dispensò i benefici di quel sacro tempio spartendoli fra il Capitolo catN. 8 - Agosto 2014

Sabato 23 Agosto 2014, ore 18.00 • Piazza Vittorio Emanuele II • Giovinazzo (Bari)

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Opinione tedrale e i frati francescani ed agostiniani. E così che i monaci agostiniani, forse anche per competere con quanto stavano mettendo in atto i domenicani, si determinarono a costruire una casa monastica ben più capiente di quella trascritta nella relazione della visita pastorale del vescovo Bricianos nel 1553 ed esaltarla con la maestosa chiesa di S. Agostino. Una iscrizione fra le arcate del chiostro del convento segna il 1734 l’avvio della costruzione del nuovo monastero (fig. 4) e in pari data si metteva mano anche alla edificazione della grandiosa chiesa, opera portata a termine solo nel 1846 come si legge da una incisione lapidaria sull’architrave dell’ingresso esterno del tempio (fig. 5). La progettazione del sacro tempio su una vasta area a cocevola nei dintorni della chiesa di S. Tommaso apostolo è attribuita all’arch. Bardi mentre l’esecuzione del primo corpo edilizio fu seguito dall’architetto giovinazzese Giovanni Mastropasqua (1747-1830). La notizia ce la porge il De Ninno nel suo opuscolo biografico sull’arch. Giuseppe Mastropasqua, figlio di Giovanni, dal titolo “Cenni su Giuseppe Mastropasqua”, edito dalla Tip. Ospizio, 1880, senza però aggiungere altro sul progettista. Quando l’opera di costruzione del tempio era ancora in corso e il convento ormai completato sopraggiunse funesto l’anno 1806 che portò all’avvento del governo napoleonico sul Regno di Napoli, il cui primo provvedimento da parte del sovrano Giuseppe Napoleone, giunto a Napoli dopo la vittoria di Marengo nel giugno del 1800, fu quello di abolire tutti i conventi insistenti sul territorio del Regno per incamerarne ogni loro bene. La soppressione a Giovinazzo ebbe a riguardare tutti i conventi dai domenicani ai francescani e agli stessi agostiniani che dovettero andarsene dalla città. Fu così che ogni immobile appartenente

Fig. 4 - Fra le arcate la data di fondazione del monastero

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Fig. 5 - Iscrizione lapidaria sull’architrave dell’ingresso della chiesa

agli ordini religiosi soppressi fu assunto dal Demanio del Regno, compreso il convento agostiniano e la stessa chiesa ancora in costruzione che, sprovvista dell’intera copertura, per diversi anni fece da ricovero per il bestiame. Solo con il Congresso di Vienna nel 1815, cosiddetto della Restaurazione, il Regno di Napoli fu restituito ai Borboni e il nuovo sovrano Ferdinando IV, rientrato alla capitale nel 1816, consentì ai frati agostiniani che ne avevano fatto richiesta di ritornare a Giovinazzo riprendendo il possesso dei beni loro usurpati. A loro fu pure accordata una rendita di ben sei mila ducati annui a titolo di risarcimento delle perdite subite, per essere stato il convento adibito a posto di stazionamento di gendarmi (vedi G. De Ninno “Cenni su Giuseppe Mastropasqua”, p. 13). I monaci agostiniani, unici a fare ritorno a Giovinazzo nella propria sede originaria dopo la cacciata napoleonica, accolti con fervore dal popolo e, potendo ancora disporre di una cospicua rendita di oltre 120 mila ducati, decisero di riprendere i lavori di completamento della chiesa affidandone l’opera di progettazione e sorveglianza tecnica all’arch. Giuseppe Mastropasqua, figlio del su richiamato Giovanni, al quale si deve la ideazione strutturale e la realizzazione della maestosa cupola. Il riavvio del cantiere non fu certamente semplice e veloce sia per ragioni tecniche ma anche di ordine economico, data la complessità costruttiva e gli elevati costi dei materiali impiegati; poterono ripartire , infatti, solo verso il 1829 per concludersi dopo un quinquennio, per quanto ci riferisce sempre il De Ninno nello scritto biografico sul Mastropasqua. Purtroppo, giunti a termine della commessa di fabbricazione dell’edificio, a motivo di un contrasto in ordine all’entità degli onorari da riconoscere all’architetto Mastropasqua, tra questi ed il Priore Pasquale Lombardi, subentrato da poco al concittadino padre Zaccaria Donnanno, insorse una vertenza litigiosa che si trascinò fino in tribunale a

Trani con un giudizio di condanna del convento, chiamato al pagamento delle spettanze professionali e al risarcimento dei danni a favore del tecnico. La conseguenza dell’esito di soccombenza nel contenzioso fu alquanto ignobile dal momento che i frati reagirono con un gesto poco rispettoso dell’ammirevole opera portata a compimento. Si approfittò di quella condanna per cancellare ogni memoria dei fautori della sorprendente costruzione. La rivincita dei frati, infatti, non si fece attendere perché subito dopo la sentenza provvidero a smantellare e ricoprire con intonaco l’iscrizione apposta nel tempio che esaltava l’ingegno dell’arch. Mastropasqua e l’operosità straordinaria e l’impegno infaticabile del Priore Zaccaria Donnanno. Il testo della lapide datata 1834 la si ricava sempre dallo scritto su Mastropasqua del De Ninno: Quod Pro – templi - Maiestate Vota – Pubblica – Flagitabant Magister – Prior – Zacharias – Donnanno Juvenacii Fecit – Perfecitque Curante – Architecto Cive – Josepho Mastropasqua Anno MDCCCXXXIV

Sta di fatto che la chiesa, a motivo dei lavori interni, fu consacrata solo successivamente il 28 giugno 1846 dal vescovo mons. Giovanni Costantini (1837- 1852 deceduto), come è rilevabile dalla grande lapide apposta all’interno della facciata sul portone d’ingresso dell’edificio (fig. 6). E’ da dire, però, che il grande fervore pastorale suscitato dall’apertura al culto della chiesa di S. Agostino non durò a lungo perché un altro inaspettato colpo si abbatte sul convento tanto da portare al definitivo allontanamento dei frati da Giovinazzo. Con l’unificazione del territorio nazionale sotto la dinastia sabauda nel 1861 emerse, infatti, l’esigenza, tra l’altro, di addivenire ad una unica legislazione riguardo alla materia delle disposizioni eversive praticate dai diversi stati preunitari che avevano disposto la soppressione di numerosi ordini religiosi ed enti ecclesiastici secondo procedure le più disparate. Le discussioni preparatorie alla legge furono molto accese e controverse, mancando una uniformità di indirizzo parlamentare essendosi già aperto quel contrasto con il Papato che avrebbe, dopo qual-

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che anno, portato alla breccia di Porta Pia e all’occupazione di Roma (1870). Ma lo scoppio della III Guerra di Indipendenza cui prese parte il Regno d’Italia contro l’Austria comportò anche la necessità di rastrellare fondi per fronteggiare gli onerosi costi di armamento. Una delle soluzioni più utile ed immediata per finanziare le spese belliche parve al governo quella di poter incamerare i beni e i patrimoni degli enti ecclesiastici. Nel luglio del 1866 si convenne l’approvazione della nuova legge con cui si dispose la soppressione degli Ordini religiosi, delle Corporazioni e delle Congregazioni regolari e secolari e, quindi, l’acquisizione di tutti i loro beni e proprietà al Demanio statale che poteva metterli in vendita ai privati o consegnarli agli Enti locali per usarli secondo necessità. E così la nuova legge eversiva del 1866 comportò la soppressione della comunità degli agostiniani che spogliati di ogni loro bene e rendite dovettero allontanarsi dalla città, mentre il convento con annessa chiesa di S. Agostino passò al Demanio che consentì provvisoriamente l’uso della fabbrica conventuale a caserma. Ma l’Amministrazione comunale approfittò subito di tale circostanza e avendo bi-

sogno di locali per attività scolastiche, già a novembre dello stesso anno 1866, chiese l’affidamento al Municipio del possesso del convento con l’annesso giardino e la ricca biblioteca ivi esistente dietro pagamento di un canone che veniva stimato in circa 200 Lire. Una trattativa molto serrata tra il Sindaco protempore, Michele Siciliano e la direzione provinciale del Demanio sfociò in un memorabile primo accordo tra le parti con cui si conveniva di trasferire la proprietà del monastero e sue pertinenze al Municipio di Giovinazzo e si sollecitava il passaggio anche della grande chiesa di S. Agostino, avendo il Comune manifestato l’avviso di trasferire la parrocchia di S. Domenico, istituita il 1813, in quella sede per restituire la chiesa di San Domenico al Reale Ospizio. Insomma il Comune veniva in qualche modo costretto a prendersi tanto il convento quanto la chiesa che diventavano a tutti gli effetti beni comunali gravando sul Comune stesso ogni onere di mantenimento e di manutenzione comprese le spese di officiatura della chiesa. Un atto della Giunta Municipale del 23 aprile del 1867 dichiara che la cessione del convento agostiniano alla proprietà del

Fig. 6 - Iscrizione all’interno della chiesa, ricordandone la consacrazione

Comune doveva intendersi comprensiva di ogni pertinenza inclusa la chiesa cui si sarebbe, comunque, continuato a praticare attività di culto senza alcuna interruzione. Un verbale poi dell’11 maggio del 1889 certifica la consegna da parte del Ricevitore del Registro di Giovinazzo al Parroco di S. Domenico, don Nicola Bavaro, e al Sindaco Michele Siciliano di tutti gli arredi sacri e gli oggetti di culto presenti nella chiesa di provenienza dei frati. E così S. Agostino funzionò come una chiesa succursale della Parrocchia S. Domenico che l’officiava un suo sacerdote cappellano e il Convento, invece, fu adibito come sede scolastica. Sicché la chiesa dopo tante traversie, acquisita una dote patrimoniale per un lascito di fedeli, venne eretta Parrocchia col titolo di Sant’Agostino il 15 novembre 1949 su disposizione del vescovo mons. Achille Salvucci (1935-1978 deceduto) che l’affidava al giovane sacerdote don Nicola Melone, primo parroco, mentre il convento è stato con continuità utilizzato fino ai giorni nostri come sede per l’istruzione scolastica di diversi livelli pedagogici. Ora, venuta meno tale esigenza l’ex monastero è vuoto ed inutilizzato, a tratti usato come deposito di materiale vario, e nessuno osa parlare di quella fabbrica che tanta rilevanza ha avuto per la comunità cittadina. A riguardo di quell’immobile l’Amministrazione comunale si è occupata limitatamente nel ridefinire la Congrua Pars della porzione di locali dell’ex convento da assegnare all’Ente Parrocchia, ma mai si è posto la questione di come utilizzare l’edificio essendo ormai sgombro da ogni attività. Della questione non fa neppure mai cenno il Sindaco De Palma nei suoi continui proclami di propositi e di iniziative di cui non si vede ancora alcuna importante attuazione. Non sarebbe opportuno, considerato il completo disimpegno della civica amministrazione, bandire un pubblico concorso di idee progettuali per un recupero funzionale di quella struttura a vantaggio della comunità cittadina?

Via Torino, 12 Giovinazzo N. 8 - Agosto 2014 Sabato 23 Agosto 2014, ore 18.00 • Piazza Vittorio Emanuele II • Giovinazzo (Bari)

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E la chiamano Estate… Giovinazzese Mauro Capurso

Presentato il cartellone estivo 2014. Tante risorse investite, ma con quale ritorno per la città?

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ubo il titolo di una famosissima canzone per esprimere il più totale disappunto nei confronti del cartellone di eventi presentato dall’Amministrazione Comunale. Se il buongiorno si vede dal mattino, beh, direi che abbiamo iniziato proprio male. Nonostante il temine ultimo concesso alle associazioni locali per la presentazione delle proposte fosse fissato al 31 Marzo, il cartellone è stato presentato ad estate ormai inoltrata. Sarà stata “colpa” del Giro, o delle beghe interne alla maggioranza, questo a noi cittadini poco importa… quello che interessa sono i fatti. Facendo due conti ed avendo constatato che la quasi totalità delle iniziative in cartellone era made in Giovinazzo (oltre il 90%, su circa 80 eventi) ci son voluti più di tre mesi per impostare un canovaccio teoricamente già pronto in primavera. A cosa serve, dunque, un assessorato alla cultura? Basterebbe un impiegato capace di gestire le date evitando sovrapposizioni, mettendo in riga una serie di eventi ed il gioco è fatto! Cosa dovrebbe fare un assessore alla cultura? Iniziamo con il dire cosa NON dovrebbe fare. Un assessore alla cultura, ad esempio, non dovrebbe salire sul palco (e nel caso di una chiesa, sull’altare) sussurrando all’orecchio di un musicista nel bel mezzo di un concerto che purtroppo è costretto ad andar via, senza alcun rispetto dei musicisti e del pubblico. Un assessore alla cultura dovrebbe organizzare un cartellone estivo, cercando di raccogliere il meglio delle proposte locali e non, e soprattutto cercando di inserire iniziative capaci il più pos8

sibile di attirare gente da fuori. Per non parlare poi di quanto accaduto in occasione della mostra-mercato dedicata al fumetto “Giovix”, durante la quale, a causa dell’assenza del service audio, richiesto dagli organizzatori ed accordato dall’assessorato, è stato annullato il concerto de “Le Pile Scariche”. Già questo calendario è “povero”… non possiamo di certo permetterci di impoverirlo ancora di più con inefficienze di questo tipo, che umiliano gli artisti e scoraggiano gli organizzatori che tra mille sacrifici si impegnano per il buon successo delle iniziative. Quello che era conosciuto come l’Agosto Giovinazzese prima, e l’Estate Giovinazzese poi, era un programma di eventi apprezzato anche e soprattutto nei paesi limitrofi, dove a parte i concerti di grandi artisti nazionali ed internazionali a pagamento, e quindi riservati ad una élite della popolazione (vedi Molfetta), non c’era assolutamente nulla di simile. Purtroppo la nostra città non è riuscita nel tempo a far tesoro di questo, ed anzi, oggi, si vede soprassata da altre realtà che, invece, spendendo molto meno di quanto spendiamo noi, riescono ad organizzare eventi di qualità e soprattutto a far parlare di sé. Bitonto e Molfetta – solo per citarne due – negli ultimi tempi stanno vivendo una sorta di rinascita, frutto di una politica che sta ripagando con degli ottimi risultati. Nel nostro cartellone estivo è stato inserito di tutto. Forse non tutti sanno che la nostra città è universalmente riconosciuta come la capitale dello spaghetto (?), per non parlare di non meglio

definiti spettacoli musicali organizzati in prossimità di pizzerie che finiscono per essere ad uso e consumo dei soli clienti di queste. Iniziando con cospicuo ritardo rispetto all’orario indicato in cartellone, non si può mica chiedere alla gente di aspettare in piedi, senza nemmeno sapere a quale spettacolo sta per assistere. Il ringraziamento più grande va a quelle associazioni che, nonostante le ristrettezze economiche, e sicuramente non grazie al supporto comunale, sono ancora capaci di organizzare eventi di spessore e di far riecheggiare il nome della nostra città anche al di fuori delle mura cittadine. Senza fare nomi e cognomi, riusciamo perfettamente a di-

Caro Gazebo, q

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Mauro Capurso

el mese di Maggio l’Agenzia Regionale del Turismo, Puglia Promozione, provvedeva ad installare sulla nostra Piazza un gazebo al fine di svolgere attività di informazione, accoglienza ed assistenza turistica. Da quel giorno, e per quasi tre mesi, quel gazebo è rimasto lì, chiuso ed inutilizzato. Finalmente, a partire dal 18 Luglio, il gazebo è stato aperto… ma a quale prezzo? Segnaliamo come, con Determinazione Dirigenziale n. 439 del 17 Luglio 2014, siano stati affidati i servizi di distribuzione di materiale informativo, di accoglienza in lingua inglese e di guest satisfaction all’Associazione Touring Juvenatium, fino al 30 Settembre, con un compenso previsto di 2500 euro. Allo stesso tempo, ed all’interno della stessa Determina, leggiamo come sia stato previsto un ulteriore compenso di 2500 euro ad una cooperativa locale, a fronte del servizio di custodia, apertura, chiusura e pulizia del gazebo.

N. 8 - Agosto 2014 DODICESIMO TROFEO


Attualità stinguere quelle manifestazioni capaci di portare un ritorno alla città, da quelle che si ritrovano in cartellone solo e soltanto perché vittime di un assistenzialismo spinto al quale dovremmo avere il coraggio di iniziare a dire “no grazie”. Fosse sarebbe il caso di iniziare a puntare sulla qualità, piuttosto che sulla quantità. Sono anni che lo diciamo attraverso le pagine di questo giornale e purtroppo non vediamo alcuna inversione di tendenza in questo senso. Nelle altre città si riempiono le piazze grazie a dibattiti politico-culturali di spessore ed a presentazioni di libri con autori di fama internazionale che, economicamente parlando, costano nulla ai contribuenti ma rendono tanto. Qui, invece, le risorse (oltre 100.000 euro) vengono elargite a tutti e senza alcun criterio, per il timore di fare delle scelte impopolari. È necessario, e non più rinviabile, un cambio di passo. Se vogliamo fare di questa città una città d’arte e di musica (come è scritto nei cartelli di benvenuto) è necessario investire in cultura in maniera seria, con competenza e professionalità. Se prima riuscivamo ad attirare la curiosità non dico dei turisti, ma anche dei semplici “vicini”, ora non riusciamo più neanche a fare questo…

quanto mi costi! Inoltre, tra il materiale informativo da distribuire, sono per ora disponibili opuscoli relativi alle bellezze della nostra Regione, e ci auguriamo che nel corso delle prossime settimane, sia possibile offrire ai turisti anche del materiale informativo relativo alla nostra città.

TABELLONE EVENTI AGOSTO

• 25, 26 e 27 Luglio - Associazione Formicalata Giovinazzo a corto di cinema - Edizione 2014 Atrio Scuola "San Giovanni Bosco" – ore 20.30 • Dal 25 Luglio al 27 Agosto - Artestate AmartGallery Rassegna d’arte contemporanea “Mediterraneo” Sala Bastione

• Giovedì 31 Luglio - Mario Fanuele Recital pianistico "Notte sotto le stelle in musica" Piazza Meschino - ore 21.00

• Venerdì 1 Agosto - Norcineria Il Simposio - La Sfizieria Spettacolo musicale Piazza Meschino – ore 21.00 • 1 e 2 Agosto - Associazione Angeli della Vita Sagra del Volontariato alla Fattoria Sociale "Lena Lauriola" Piazza don Tonino Bello • 2, 3 e 4 Agosto - Associazione Tressett "Giovinazzo Rock Festival" - XV Edizione Area Mercatale – ore 21.00 • Sabato 2 Agosto - Associazione Tracce Poesie al balcone Piazza Benedettine – ore 21.00

• Sabato 2 Agosto - Associazione Touring Juvenatium "Pedalando per i casali" - XV Edizione Cicloturistica Partenza ore 17.00

• 2 e 3 Agosto - Associazione Vogatori Massimo Cervone Trofeo Gonfaloni - XII Edizione Cala Porto – ore 19.00

• Martedì 5 Agosto - Associazione Angeli della Vita La notte della tradizione alla Fattoria Sociale Lena Lauriola Località Padre Eterno - ore 22.00

• Sabato 9 Agosto - Associazione Pro Loco V Concerto per Organo Monumentale Chiesa Concattedrale • 9 e 10 Agosto - Associazione Bocciofila Torneo di terna Parco Scianatico

• 9, 10 e 11 Agosto - Associazione Amici della Musica Festival in Porto Piazza V. Emanuele II – ore 21.00

• 12 e 13 Agosto - Associazione I Nipoti della nonna XIX Sagra del Panino della Nonna Area Mercatale – ore 21.00 • Giovedì 14 Agosto - Associazione Touring Juvenatium XXIII Palio dei Rioni GAMBEREMO Piazza V. Emanuele II – ore 17.30 • Sabato 16 Agosto - Associazione Pro Loco 48^ Edizione del Corteo Storico

• Dal 16 al 24 Agosto - FESTA PATRONALE

• Giovedì 21 Agosto - Cuban Club Bari ed Illuzzi's Dance School "Ballando con le stelle" - 7^ Edizione Piazza V. Emanuele II – ore 21.00 • Sabato 23 Agosto - Gruppo Teatro Moduloesse XV Rassegna Nazionale Giovinazzo Teatro “Medea - La passione e l’ira” Atrio Scuola "San Giovanni Bosco" - ore 20.30

• Martedì 26 Agosto - Gruppo Teatro Moduloesse XV Rassegna Nazionale Giovinazzo Teatro “C’etra una volta” Atrio Scuola "San Giovanni Bosco" - ore 20.30

• Sabato 30 Agosto - Cooperativa Center Service Sagra dello Spaghetto Piazza V. Emanuele II – ore 21.00

• Martedì 5 Agosto - Provincia di Bari Spettacolo di Bianca Guaccero Piazza V. Emanuele II – ore 21.00

• Sabato 30 Agosto - Associazione Gargano 2000 Giochi all'aperto - Seconda giornata: biciclettando Villa comunale

• Giovedì 7 Agosto - Carmen Martorana Eventi Evento moda “Fashion Night” Banchina di Cala Porto – ore 21.00

• Sabato 30 Agosto - Gruppo Teatro Moduloesse XV Rassegna Nazionale Giovinazzo Teatro “Coppia Aperta… quasi spalancata” Atrio Scuola "San Giovanni Bosco" - ore 20.30

• Dall’8 al 14 Agosto - Giuseppina Demartino, Elisabetta Raguseo, Mariella Valentini "Giovinazzo, Maria, la donna " - Mostra collettiva di pittura Sala conferenze Palazzo Vescovile

• Domenica 31 Agosto - Associazione Touring Juvenatium Torneo di Burraco Sala San Felice

• Mercoledì 6 Agosto - ANFFAS Onlus Giovinazzo "Cantando Napoli ed altro" - Serata Musicale Atrio Scuola "San Giovanni Bosco" ore 21.00

• Venerdì 8 Agosto - Associazione Touring Juvenatium Festa del Palio - Benedizione dei Gonfaloni Villa Comunale – ore 20.30

• 30 e 31 Agosto - Associazione Bocciofila Torneo individuale Parco Scianatico

• Domenica 31 Agosto - Gruppo Teatro Moduloesse XV Rassegna Nazionale Giovinazzo Teatro “La fiera delle falsità” Atrio Scuola "San Giovanni Bosco" - ore 20.30

N. 8 - Agosto 2014 Sabato 23 Agosto 2014, ore 18.00 • Piazza Vittorio Emanuele II • Giovinazzo (Bari)

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Attualità

UNIONI (E Gianluca Battista

Dibattito apertissimo a Giovinazzo. Noi abbiamo ricostruito le tappe della vicenda e sentito le parti in campo

G

iovinazzo è interessata da diversi mesi dal dibattito sulla istituzione o meno del cosiddetto Registro delle Unioni Civili. A proporne l’attuazione, adeguandosi a quanto fatto da grandi città italiane tra cui Bari, l’associazione LED ed un partito politico, Sinistra Ecologia e Libertà. Noi abbiamo voluto fare ordine, ricostruendo le tappe salienti dell’intera vicenda, al confine tra il sociale ed il dibattito meramente politico, trovando spunti di riflessione, non prima di aver sentito i diretti protagonisti di questa vicenda. COSA SONO LE UNIONI CIVILI: si definiscono in tal modo tutte quelle unioni, tra persone di sesso diverso o dello stesso sesso, che non accedono in maniera spontanea o non possono accedere in ossequio alla legge del Paese, all’istituto del matrimonio, ma a cui l’ordinamento riconosce uno status giuridico. L’unione deve essere di carattere affettivo ed economico.

COSÌ IN EUROPA: le soluzioni trovate dalle nazioni nel corso degli ultimi decenni sono le più variegate, a seconda delle politiche legislative seguite alle diverse latitudini e dalla forte spinta dell’opinione pubblica. In Europa, la Gran Bretagna ha adottato nel 2004 il cosiddetto Civil partnership Act, leggermente modificato nel 2010. In Francia esiste sin dal 1999 il Pacte Civil de Solidarieté et du Concubinage, mentre la Germania dal 16 febbraio 2001 ha introdotto la Eingetragene Lebenspartnerschaft, ossia l’istituto giuridico della convivenza registrata. Altri Paesi europei che hanno adottato tale politica sono il Belgio, l’Olanda, il Lussemburgo, l’Ungheria, la Croazia, Malta, la Grecia, la Svezia, la Finlandia, la Slovenia, la Repubblica Ceca ed anche i cattolicissimi Portogallo, Irlanda e Spagna. IL DIBATTITO ITALIANO: in Italia non esiste una legge ad hoc, ma esiste da diversi anni 10

lo status giuridico di “coppia di fatto” ed una definizione di “famiglia anagrafica” affidata al Decreto del Presidente della Repubblica n° 223 del 1989. La necessità di allargare l’istituto anche alle coppie omosessuali ha rianimato il dibattito nel nostro Paese, tuttavia presente sin dal 1986. Dopo gli esperimenti locali sui PACS ed i DICO, ecco che il Presidente del Consiglio in carica, Matteo Renzi, ha annunciato la discussione parlamentare di un disegno di legge a partire dal mese di settembre. Sono stati però istituiti i Registri delle Unioni Civili a discrezione di ciascun Comune. L’esempio più eclatante, tra gli Enti locali interessati dal provvedimento, è stato quello di Milano, dove, a fronte di una popolazione che supera 1.320.000 abitanti, si sono iscritti al registro poche decine di coppie. Anche Bari lo ha adottato lo scorso anno. Ad opporsi a questi registri, frange consistenti del cattolicesimo più conservatore e taluni partiti tradizionalisti. Proprio all’interno dell’area cattolica più moderata si sono aperti nuovi orizzonti, con un dibattito sempre vivo e che pone al centro i diritti civili dei singoli individui in ossequio alla nostra Costituzione. LE TAPPE SALIENTI GIOVINAZZESI: promotori dell’iniziativa, come già scritto, sono sta-

ti i ragazzi dell’Associazione LED (Laboratorio di Energie Democratiche), affiancati dalla locale sezione di Sinistra Ecologia e Libertà. Durante tutto il 2013, dopo una seguitissima conferenza stampa del 9 marzo, e nella prima parte del 2014, con una fitta informazione presso banchetti e via web, i promotori dell’istituzione a Giovinazzo del Registro delle Unioni Civili, hanno raccolto le firme necessarie al fine di portare il dibattito all’interno del Consiglio Comunale, consegnandole per mano del Segretario di LED, Dario Verolino, nelle mani del sindaco, Tommaso Depalma. Il 23 aprile di quest’anno, era stata proprio LED a sollecitare il Comune, cercando di ottenere una risposta circa la congruità del nuovo Registro con quanto previsto dal D.P.R. 223/1989, vale a dire la definizione di “famiglia anagrafica” o se, al contrario, bisognasse istituirne uno apposito. La risposta del Comune era arrivata il 18 giugno scorso, con un sostanziale diniego da parte dei tecnici dell’Ufficio dello Stato Civile ad un registro ad hoc, poiché la previsione del 1989 prevedeva già il caso di – si legge nell’atto – "un insieme di persone legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela o da vincoli affettivi, coabitanti ed aventi dimora abituale nello stesso comune".

LED E SEL NON CI S

In merito alla risposta inviata dall’Ufficio Competente e dall’Amministrazione, è necessario precisare e ben spiegare alla cittadinanza tutta determinati punti: Il riconoscimento delle Unioni Civili va ben oltre la previsione della "famiglia anagrafica", regolata dal DPR 223/89, ma non è in contrasto con questa. A differenza di quanto inteso dall’Ufficio comunale Competente e dall’Amministrazione, il nostro intento non è l’implementazione di un nuovo status familiare, bensì la semplice istituzione di un Registro (a costo zero) che allarghi la sfera giuridica delle coppie di fatto, senza inficiare o sostituire i diritti della famiglia anagrafica e delle coppie sposate. A tal proposito vogliamo precisare che la famiglia anagrafica è un genere, mentre l'unione civile è una specie: allo stesso modo si tratta di una famiglia basata sul vincolo affettivo, ma specificatamente pensata per le coppie, comprese quelle omosessuali, che, come rilevato dalla Consulta (Sentenza n° 138/2010) – pur non riconoscendo il diritto al matrimonio – sono formazioni sociali meritevoli di riconoscimento e tutele costituzionali. A conferma di questo, si riporta uno stralcio della Sentenza n° 1041/2011 del T.A.R. Toscana, che, pronunciandosi nel senso della non illegittimità dell’istituzione di un registro, diverso e ulteriore rispetto a quelli propri dello stato civile e dell’anagrafe, ha affermato: "Rientra nell'autonomia comunale la tenuta di registri, diversi ed ul-

N. 8 - Agosto 2014 DODICESIMO TROFEO


LA PAROLA AI PROTAGONISTI

DIVISIONI) CIVILI

A nostro avviso, la questione va definitivamente regolamentata con una Legge che comprenda ogni singolo caso, senza lasciare troppi margini interpretativi ai tecnici. Settembre sarà un mese caldo da questo punto di vista: vediamo se il Legislatore nazionale, una volta tanto, manterrà l’impegno preso e metterà la parola fine a questa ormai stucchevole querelle. Di seguito vi diamo integrale riscontro delle differenti posizioni espresse dalle segreteria di LED e SEL e dall’Assessore alla Solidarietà Sociale, Michele Sollecito.

STANNO

teriori rispetto a quelli dello stato civile e dell'anagrafe, di carattere particolare, e diretti alla rilevazione di dati della realtà sociale, che possono essere utili per l'esplicazione delle competenze comunali e per la loro programmazione a fini amministrativi e finanziari". Le parole del T.A.R. della Toscana definiscono benissimo la reale portata del Registro delle Unioni Civili. A questa Sentenza se ne sono susseguite decine, che vanno nella stessa direzione: l’ultima del TAR Liguria (04/04/2014) ha dichiarato inammissibile il ricorso per l’annullamento del Registro delle Unioni Civili già istituito nel Comune di Genova. Ad esempio, a Palermo l’istituzione del R.U.C. ha permesso alle coppie iscritte la parità di accesso ai servizi comunali, quali l’iscrizione alla graduatoria per gli alloggi popolari. Si tenga presente che la legittimità delle coppie di fatto, e quindi la conseguente utilità del registro delle coppie civili, è stata ribadita, tra l’altro, dal Garante della privacy nel 2009, il quale ha riconosciuto il diritto del convivente a richiedere copia della cartella clinica del/la compagno/a deceduto/a. In più, la famiglia di fatto viene citata anche nella Legge n. 40/2004 sulla procreazione assistita, la quale consente espressamente, ai conviventi, di ricorrere a tecniche di procreazione assistita. Tenendo presente quanto sopra richiamato, appare evidente che la pro-

La conferenza stampa del 9 marzo 2013

posta dell’istituzione del R.U.C. risulta tutt’altro che “CONTRA LEGEM”. Ci chiediamo, a questo punto, come mai non siano stati interpellati i tre firmatari per meglio chiarire il cuore della nostra proposta, vista l’inesattezza della risposta pervenutaci. Tra l’altro, il 18 giugno il Sindaco Tommaso Depalma, sulla pagina facebook del Comune di Giovinazzo, scrive che: “… gli uffici competenti hanno risposto nei termini previsti dalla legge e le missive dovrebbero essere state recapitate o lo saranno a breve”. In realtà non è propriamente così: la raccomandata contenente la lettera di risposta dell’ufficio competente, nonostante sia datata al 13 di giugno, è stata protocollata in data 16/06, quindi due giorni oltre i 120 previsti dal “Regolamento Comunale degli Istituti di Partecipazione Popolare”, e questa vicenda ci pare alquanto singolare. Concludendo, ci chiediamo come un percorso partecipativo che ha portato alla creazione di una proposta comunale sul tema delle Unioni Civili attraverso lo strumento preposto dal REGOLAMENTO COMUNALE (recentemente modificato dall’attuale Amministrazione), venga liquidato con un documento poco chiaro e impreciso piuttosto che discusso nella sede naturale della democrazia cittadina, ovvero il Consiglio Comunale. Cosa lo impedisce? LED e SEL Giovinazzo

IL PUNTO DI VISTA DELL’ASSESSORE

Personalmente ritengo che la questione dei “diritti civili” debba essere affrontata dal Legislatore (in tal senso mi auguro che una buona legge venga approvata a settembre in parlamento così come annunciato dal Premier) analizzando le casistiche che hanno mostrato dei vulnus nel nostro ordinamento. Una questione diversa invece riguarda l’equiparazione del matrimonio e la possibilità di adozione da parte di famiglie diverse da quella tradizionale, questione complessa che non si può liquidare con indifferenza o poca conoscenza sul tema, si tratta di metMichele Sollecito, Assessore tere in discussione questioni alla Solidarietà Sociale antropologiche fondamentali dell’uomo come ad esempio la procreazione. Ai giovani che hanno promosso la raccolta firme (molti li conosco e li stimo, lo affermo senza retorica) dico che il dibattito su questo tema non è stato rispettoso di tutte le posizioni. Il loro primo evento già prevedeva la presenza di associazioni molto sbilanciate non solo sul tema dei “diritti civili” ma soprattutto sul tema dell’equiparazione del matrimonio e della possibilità di adozione. A coloro che sono tra i promotori e sostenitori di questa raccolta firme e al contempo frequentano l’asso ciazionismo ecclesiale, mi permetto di suggerire di riportare l’altra metà del dibattito sul tema ossia quanto è sviluppato da anni su giornali quali Avvenire, Famiglia Cristiana e soprattutto quanto ha prodotto il “Forum delle Associazioni familiari” che riunisce il gran numero delle associazioni di categoria e che riporta la voce della grandissima maggioranza delle famiglie italiane. Su queste pagine si esprimono valenti professori, psicologi, filosofi e scienziati, vale la pena conoscere anche le diverse posizioni, non sono affatto scontate o improntate al cieco “bigottismo” come certa stampa vuol far credere. Ovviamente queste ultime sono considerazioni personali. Nella maggioranza cittadina, sul tema c’è, come è giusto che sia, differenza di opinioni sebbene la coalizione “Insieme per Giovinazzo” (Giovinazzo Città del sole, Moderati e Popolari e Italia dei Valori) al punto 12 del programma elettorale abbia espresso la sua volontà nell’adottare le indicazioni del “Forum nazionale delle Associazioni familiari”. Michele Sollecito N. 8 - Agosto 2014

Sabato 23 Agosto 2014, ore 18.00 • Piazza Vittorio Emanuele II • Giovinazzo (Bari)

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Attualità

“Festival in... Porto” 2014... non è solo un festival!

I

Marzia Morva

l porto, nella storia, è sempre stata la prima “porta” di accesso ad una città, il luogo attraverso il quale la città “si presentava” ai viaggiatori. Seguendo questo spirito, e per conclamare questo valore, tutte le grandi città del mondo investono nel loro Harbour, nel loro porto; da New York a San Francisco, da Cape Town a Shangai, gli Harbour sono il luogo in cui si concentrano le attività commerciali e gli eventi estivi proprio per questo motivo, perché sono coscienti che il loro Harbour è il “biglietto da visita” di una città. Anche Giovinazzo ha il suo evento dedicato al suo Harbour, evento che con molti sacrifici e tanta passione per l’11esimo anno l’Associazione “Amici della Musica” porta avanti pianificandolo sempre con attenzione. Ogni festival affonda le radici nelle tradizioni, nella memoria storica, nella cultura e nel folklore che caratterizzano i luoghi in cui si svolgono. “Il Festival in… Porto” da ben 11 anni a Giovinazzo si svolge nel mese di agosto a cura dell’Associazione Culturale e Musicale “Amici della Musica” situata sul Lungomare Marina Italiana proprio di fronte al porto e intitolata al Cav. Michele Mastro. Questa iniziativa, appuntamento atteso e seguito, visti i dati raccolti di anno in anno, registra la presenza di tre mila persone a sera. Nei primi anni il festival si svolgeva sulla banchina del caratteristico porticciolo di Giovinazzo, ma in seguito, per motivi legati alla sicurezza, la tre giorni di musica dal vivo è stata spostata nella centralissima piazza Vittorio Emanuele dove viene allestito un palco di grandi dimensioni che ospita le band e che riunisce sempre una folla di appassionati. Festival in…. Porto torna a calcare la scena dell’Estate Giovinazzese con la sua XI edizione in una veste che si rinnova e si consolida di anno in anno. Anche quest’anno gli “Amici della Musica”, 40 soci appassionati, hanno lavorato per portare sulla Piazza di Giovinazzo una rassegna di musica in grado di soddisfare i gusti di un pubblico vasto e vario secondo uno schema che ormai è apprezzato e condiviso dal pubblico per realiz-

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zare “non un’altra manifestazione ma una manifestazione ancora più bella”. Infatti la tre giorni live dell’edizione 2014 si terrà il 9/ 10 /11 Agosto con la stessa modalità nei contenuti che prevederà la prima serata dedicata alla canzone italiana d’autore, la seconda allo spettacolo inteso come lirica, o musical o danza mentre la terza è sempre un omaggio alla grande musica internazionale e ai suoi più famosi interpreti. Tutto ciò per presentare di anno in anno spettacoli diversificati da rivolgere ad un più vasto pubblico. Infatti il 9 Agosto “Antonello canta Venditti” con una serata dedicata alla Canzone d’Autore ovvero quelle canzoni scritte sulla base di una spinta creativa, poetica e musicale, non commerciale. Al “Festival in… Porto” 2014 giunge Antonello Cuomo, versatile artista napoletano ospite al "Chiambretti night” e a "Tale e quale" show condotto da Carlo Conti. In Piazza a Giovinazzo toccherà a lui ripercorrere i successi di Antonello Venditti considerato fra i più popolari e tra i più apprezzati della cosiddetta Scuola Romana. Il 10 agosto 2014, seconda serata del festival, proporrà una dedica speciale alla musica classica napoletana ovvero al repertorio che va dagli inizi dell'Ottocento all'immediato secondo dopoguerra. I classici senza tempo saranno lì a rappresentare uno dei punti d'eccellenza della canzone italiana, divenuti nel corso degli anni simbolo dell'Italia musicale nel mondo grazie alle interpretazioni di alcuni tra i cantanti di fama mondiale che hanno contribuito alla diffusione della musica napoletana. Si ricordano Enrico Caruso, Roberto Murolo, Placido Domingo, José Carreras, Renato Carosone, Mina, Mia Martini, Luciano Pavarotti

e tanti altri. La band protagonista della serata sarà quella dei Notte Tempo che a lungo ha studiato e approfondito la canzone classica partenopea donandole stile personale e originale rivisitazione negli arrangiamenti. Il re del pop “Michael Jackson” rivive musicalmente la sera dell’11 agosto nell’omaggio della PYT Band. Il progetto P.Y.T nasce prima della scomparsa dell'artista Michael Jackson (morto il 25 giugno 2009 n.d.r.) per idea di alcuni musicisti della citta' di Ancona, accomunati dalla passione per la musica POP e FUNKY,in particolare per quella del Re del Pop. Michael Jackson, spesso indicato come MJ., è entrato nel Guinness dei Primati per essere l'artista di maggior successo di tutti i tempi con oltre un miliardo di dischi venduti. Lo spettacolo – che prevede la partecipazione di 10 musicisti, un corpo di ballo e un gruppo di comparse – si sviluppa in circa 2 ore di musica e ballo, toccando i brani che hanno caratterizzato maggiormente la vita dell'artista partendo da quelli che lo hanno reso tra i piu' famosi al mondo, compresi i successi dei Jackson Five. La splendida voce di Matteo Sbrollini, la cura delle sonorita' e la fedelta' nella riproduzione delle coreografie di ballo, rendono lo show coinvolgente ed entusiasmante. L'Assessore Regionale Silvia Godelli, Assessore al Mediterraneo, Cultura, Turismo della Regione Puglia scrisse il 04 luglio 2013 un pensiero speciale dedicato all’Associazione “Amici della Musica” sui temi : turismo / cultura / sviluppo del territorio che rientrano nelle finalità che gli organizzatori perseguono: «La Puglia è una terra speciale, dove tradizione e modernità si intrecciano dando luogo a una fantastica vocazione identitaria. La musica rappresenta l'anima del territorio e quando, come in questo caso, ci propone gioielli universali e li incastona nella bellezza incomparabile dei luoghi, evoca la straordinaria attitudine di civiltà della tradizione culturale e ne rilancia i valori verso le più giovani generazioni». E’ proprio vero, tant’è che vista “la fatica” per organizzare l’ardua impresa quale è “Festival in... Porto”, il presidente dott. Vincenzo Depalo simpaticamente conclude… «alla fine anche quest’anno il Festival è andato in porto!».

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CRONACA GIUDIZIARIA

Attualità

Scacco alla mala barese Nicola Miccione

S

24 arresti tra gli affiliati ai clan Di Cosola e Stramaglia

ono 28 le persone destinatarie dell’ordinanza di custodia cautelare (24 le misure eseguite di cui 21 in carcere e 3 ai domiciliari) emessa dal gip del Tribunale di Bari, Gianluca Anglana, su richiesta del pm Antimafia, Francesca Romana Pirrelli, nei con-

li che sarebbero stati costretti, pur non essendoci specifiche contestazioni di estorsione, ad assumere o ad acquistare determinati prodotti alimentari, come latte e farina. Dalle indagini emerge anche che alcuni esponenti di spicco del clan Di Cosola si sarebbero spesi per

28 arrestati nell'operazione

La conferenza stampa dopo il blitz

fronti di altrettanti presunti affiliati ai clan Di Cosola e Stramaglia. L'indagine, chiamata Hinterland 2, prende avvio tra il 2007 e il 2008 dopo alcuni fatti di sangue sintomo – secondo gli investigatori – di frizioni tra i due gruppi criminali che poi, testimoniano gli accertamenti della Squadra Mobile di Bari, si organizzano grazie alla mediazione del clan Parisi di Japigia, per una duratura pax mafiosa che avrebbe loro consentito di gestire liberamente i traffici illeciti. Oltre al traffico di armi e droga, l’inchiesta – secondo quanto si è saputo – avrebbe accertato sospetti rapporti tra alcuni affiliati al clan e imprenditori loca-

procurare voti ad alcuni candidati alle elezioni amministrative di Adelfia del 2012. Nelle oltre 400 pagine dell’ordinanza di arresto sono inoltre testimoniate, anche sulla base delle parole di collaboratori di giustizia, le attività di gestione dei servizi di sicurezza presso alcune discoteche di Bisceglie e Giovinazzo. Gli arresti, eseguiti da circa 300 agenti di Polizia, hanno riguardato i territori di Bari, Milano, Taranto, Adelfia, Valenzano, Giovinazzo, Triggiano, Bisceglie, Sannicandro di Bari, Bitritto, Rutigliano e Palo del Colle. Contestualmente agli arresti è in corso di notifica l’avviso di chiusura delle indagini preliminare nei con-

fronti di 72 persone. Agli arrestati la Direzione Distrettuale Antimafia contesta, a vario titolo, i reati di associazione mafiosa, associazione per delinquere finalizzata al traffico e alla commercializzazione di droga, tentato omicidio, porto e detenzione di armi da fuoco, anche da guerra, con l'aggravante del metodo mafioso. Eseguiti anche decreti di sequestro preventivo di beni mobili e immobili (6 auto, 7 moto, 13 appartamenti, 6 imprese tra bar e fruttivendoli, 2 fondi agricoli). Durante le perquisizioni eseguite contestualmente agli arresti sono stati inoltre sequestrati contanti per 20mila euro e circa un chilogrammo di cocaina. Nel corso delle indagini la Polizia ha arrestato in flagranza altre 20 persone e sequestrato 1 chilo di cocaina, 23 chili di marijuana, 11 chili di hashish, 100 grammi di eroina, 100 grammi di anfetamine e metanfetamine, 19 pistole, 1 mitragliatrice Skorpion, 1 kalashnikov, 3 fucili, 1000 munizioni, 5 giubbotti antiproiettile, un silenziatore e un puntatore laser per pistola. N. 8 - Agosto 2014

Sabato 23 Agosto 2014, ore 18.00 • Piazza Vittorio Emanuele II • Giovinazzo (Bari)

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Attualità

Questa tabella rappresenta il confronto tra la composizione merceologica media dei rifiuti prevista dal piano regionale (decreto commissariale n. 187 del 09/12/2005) e i dati ufficiali pubblicati sul sito www.rifiutiebonifica.puglia.it

DETTAGLIO RIFIUTI RACCOLTI GIUGNO 2014

Un minuto di attenzione... prego, ovvero LA VITTORIA DI PIRRO

Tipologia rifiuto

Frazione organica Potatura giardini Vetro Carta e cartone Alluminio Plastica Legno Metalli ferrosi Tessili Beni durevoli Inerti Altro (*) Rifiuti urbani misti

Q

Girolamo Capurso

Composizione media prevista da piano regionale (%)

% raccolta GIUGNO 2014

Quant it à (kg)

Destinazione

25 1 6 20 0,5 10 2 2,5 3 5 2 3 20

1,92 4,40 5,32 1,89 3,71 0,13 0,18 82,44

15.620 35.820 43.240 15.400 30.200 1.080 1.460 670.660

smaltimento recupero recupero recupero recupero recupero recupero smaltimento

uesto mese facendo uno TOTALE 100 100 813.480 strappo alle nostre abitudini, PRODUZIONE PROCAPITE KG 38,86 pubblichiamo la tabella rela• Percentuale di raccolta differenziata (senza frazione organica) 15,64% tiva ai rifiuti prodotti nel mese di • Percentuale di raccolta differenziata (con frazione organica) 17,56% giugno 2014. Abbiamo saltato qualche mese in cui, a partire da marzo, c’è stato un incremento delle percentuali di raccolta differenziata in avvicinamento al famoso 5% in più che ci avrebbe consentito di risparmiare (sarà poi vero?) 18,32 euro per ogni tonnellata di rifiuto smaltito in discarica. A questa economia dovremmo aggiungere il risparmio sulle spese di smaltimento. Analizziamo i dati con la consueta freddezza con cui si leggono i numeri. Iniziamo con la produzione dei rifiuti dello stesso periodo a partire dal 2010. Per ogni cittadino abbiamo valori compresi dai 43,17 kg ai 52,96 kg con percentuali di differenziato che oscillano tra 8,84% del 2013 e 11,32% del 2010. A giugno 2014 ogni cittadino ha prodotto 38,86 Kg di rifiuti (calcolati sul totale) con una riduzione di 4,31 kg sul valore più basso. Nei 4 anni precedenti i rifiuti differenziati variano in maniera apprezzabile e sempre in diminuzione passando dai 121.280 kg del 2010 ai 79.840 del 2013.

RIFIUTI RACCOLTI A GIUGNO Anno Totale rifiuti (kg) Totale differenziato (kg) % raccolta differenziata Produzione procapite

C

2010 1.071.070 121.280 11,32 51,164

he cosa può significare tutto questo? Sicuramente il mese scorso c’è stato un aumento di rifiuti differenziati raccolti e la bassa produzione di rifiuti procapite ci ha aiutato ad aumentare la percentuale sul totale. Siamo comunque contenti del risultato ottenuto. Finita l’analisi dei numeri, entriamo nel contesto legislativo sulla certificazione dei dati. La metodologia e i criteri di calcolo delle percentuali di raccolta differen-

2011 1.015.040 101.380 9,99 48,488

2012 1.108.750 99.010 8,93 52,964

ziata sono stati demandati dal D.L. 152/06 a un decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio di concerto con il Ministro delle attività produttive che non è stato ancora emanato. Le Regioni, in assenza d’indicazioni a livello nazionale, hanno provveduto a normare la metodologia di certificazione delle raccolte differenziate sul proprio territorio. Nella Regione Puglia la percentuale di raccolta differenziata è certificata dall’Assessorato

2013 903.660 79.840 8,84 43,167

2014 813.480 127.200 15,64 38,86

all’Ecologia. I dati, ovvero i quantitativi di rifiuto urbano classificati in base al catalogo comunitario CER e alla relativa destinazione (smaltimento o recupero), sono trasmessi mensilmente per via telematica dai Comuni mediante un portale dedicato. La legge regionale 38/2011 (Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2012 e bilancio pluriennale 2012-2014 della Regione Puglia) all’art.7 ha stabilito le condizioni per l’applicazione del tributo

TRASPORTO E SMALTIMENTO LIQUAMI CIVILI E SPECIALI, STURAMENTO E MANUTENZIONE RETI FOGNARIE, TRASPORTO ACQUA POTABILE, SERVIZIO IMMEDIATO IN IMPIANTI AUTORIZZATI PROPRI, NOLEGGIO BAGNI CHIMICI, PER MANIFESTAZIONI, MERCATI, FIERE, ECC. CELL.: 335.74.67.579 - 335.596.09.51 CENTRO RADIO: 080.374.35.36 - 080.537.87.68 70032 BITONTO (Ba) - Via G. Ancona, 3 14

N. 8 - Agosto 2014 DODICESIMO TROFEO


speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi, istituito dall’articolo 3, comma 24, della legge 28 dicembre 1995, n. 549 (ecotassa). Viene ricordata la normativa nazionale che stabilisce le annotazioni cui sono tenuti tutti i soggetti passivi sui registri di carico e scarico per quantità e codice CER per tutti i rifiuti in ingresso. Parliamo delle discariche e dei soggetti autorizzati al recupero dei rifiuti differenziati. Nella stessa legge è stabilita l’aliquota massima di 25,82 euro per il deposito in discarica di ogni tonnellata di rifiuto. Inoltre sono previste premialità in riduzione per i comuni virtuosi. Non è il caso di parlarne perché noi ne siamo abbondantemente fuori. Nella stessa legge regionale si prescrive che i comuni devono comunicare, non oltre il 30 settembre di ogni anno, i dati riguardanti il precedente periodo dal 1° settembre al 31 agosto, al quale saranno riferite le percentuali di raccolta differenziata per la quantificazione dell’aliquota di ecotassa da applicare nell’anno solare successivo. Entro il 30 settembre di ogni anno, e con riferimento al periodo 1° settembre – 31 agosto, i gestori degli impianti di trattamento meccanico-biologico dei rifiuti solidi urbani residuali da raccolta differenziata devono comunicare all’Assessorato qualità dell’ambiente le certificazioni attestanti le quantità di rifiuti in ingresso all’impianto e quelle oggetto di smaltimento in discarica. Entro il 30 ottobre di ogni anno, con relativa determinazione del dirigente del Servizio ciclo rifiuti e bonifica da pubblicarsi sul Bollettino Uf-

ficiale della Regione Puglia (BURP), si provvede alla validazione delle percentuali di raccolta differenziata dei comuni per la determinazione dell’aliquota da applicare e all’assegnazione a ciascun comune dell’aliquota di tributo che si riferisce all’anno successivo. Infatti, sul bollettino ufficiale n. 3 del 9 gennaio 2014 è stato pubblicato il dato validato e l’aliquota relativa al nostro comune: 9,17% e aliquota massima di 25,82 euro a tonnellata. Questi i dati certi su cui bisognava confrontarsi. Ma nel frattempo prima di questa legislazione qual era il sistema applicato? La legge regionale 25/2007 prevedeva un’aliquota di 15,00 euro a tonnellata con alcune premialità in riduzione della stessa come previsto all’art. 9 comma 3 lettera b. All’interno dell’ATO BA2 non era stato individuato un gestore unico, ma si era provveduto alla chiusura del ciclo di trattamento dei rifiuti indifferenziati e nel 2013 il nostro comune, per il tramite del gestore di trattamento dei rifiuti, ha pagato un’aliquota ridotta del 50% sui rifiuti prodotti nel 2012 e cioè 7,50 euro a tonnellata. Con la nuova legge si sarebbe passati da 7,5 euro a 25,82 euro. Una bella mazzata. Le proteste dei comuni anche per il tramite dell’ANCI hanno partorito una nuova possibilità che a nostro parere rappresenta una vittoria di Pirro. Con la legge regionale 45/2013 (Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2014 e bilancio pluriennale 2014-2016 della Regione Puglia) all’art 29 è stata data la possibilità ai Comuni di versare la stessa aliquota del 2012 anche sui rifiuti prodotti nel 2013. La condizione per poterlo fare era di riuscire a conseguire a giugno 2014 il 5% in più di rifiuti differenziati. Come si può notare dalla tabella ci siamo riusciti ma è un successo solo temporaneo. Un risultato utile deve soddisfarci comunque e la nostra considerazione può sembrare fuori luogo. Siamo contenti e devo dire con orgoglio che siamo stati i primi a conoscere la notizia del superamento della soglia dall’Assessore Pansini che ringraziamo sinceramente.

NINO MARZELLA

AMBIENTE

Siamo contenti, ma non soddisfatti. In primo luogo perché il risultato raggiunto è stato frutto di un lavoro straordinario che ha visto un maggior utilizzo di mezzi, attrezzature e personale. Dal 1° luglio tutto ritornerà come prima e il maggior impegno di giugno farà posto all’ordinarietà dei mesi scorsi. Scadente ordinarietà, che ci farà ripiombare alle percentuali a una cifra. In secondo luogo perché la cifra risparmiata, circa 150.000 euro, non sarà liquidata alla regione, ma i cittadini non risparmieranno nulla. Sembra una sciocca affermazione, ma è la verità nascosta nelle pieghe delle disposizioni. La legge regionale 45 del 2013 pur dando la possibilità ai comuni di risparmiare il differenziale dell’ecotassa impone agli stessi di destinare il contributo non versato esclusivamente alle spese di gestione del servizio dei rifiuti urbani. Nel bilancio sarà previsto il costo dell’ecotassa a 25,82 euro per tonnellata di rifiuti smaltiti e tra gli elementi del piano finanziario della componente TARI (tributo servizio rifiuti), in vigore dall’1 gennaio 2014, destinato a finanziare i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti troveremo l’ecotassa nella sua misura massima. Ricordiamo che la legge prevede che il costo del servizio sia a completo carico dell’utilizzatore, cioè il cittadino. Tutti noi cittadini pagheremo l’ecotassa a 25,82 euro per tonnellata di rifiuto smaltito in discarica. E tutto ciò potrebbe avere anche un senso se si pagasse in misura proporzionale ai rifiuti conferiti. Speriamo solo che la cifra “non corrisposta alla regione , ma pagata dai cittadini”, sia utilizzata in misura proficua per aiutarci a differenziare meglio prima dell’avvio della fase di gestione unica e l’attivazione del servizio domiciliare: ottimizzazione delle forme di conferimento, contenitori stradali svuotati più frequentemente e un maggior impegno delle grandi utenze. Lo scopo è stato raggiunto, ma l’esito della vittoria sarebbe tanto strepitoso, quanto inutile se si tornasse alle percentuali del passato.

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Un mese in pillole Due rapine fotocopia al Market Primo Prezzo Dopo soli dieci giorni tornano i banditi nel supermercato di via Napoli a Giovinazzo

Nicola Miccione

5 e 15 LUGLIO – Dopo appena dieci giorni i rapinatori sono tornati nel supermercato Primo Prezzo di via Napoli, a Giovinazzo. Un colpo fotocopia rispetto a quello messo a segno il 5 luglio scorso, che pare commesso dalla medesima banda, talmente è identico nella dinamica. È accaduto il 15 luglio, intorno alle ore 17.30: sono entrati in due come era accaduto nella prima occasione, con i volti coperti e armati di un coltello da cucina. Hanno fatto irruzione e mentre uno teneva sotto controllo i clienti, il secondo si è avvicinato alle cassiere, costringendole a consegnargli il denaro. Entrambe non ha opposto resistenza ed hanno dato loro quanto avevano in cassa: circa 100 euro. I rapinatori sono poi scappati a bordo di uno scooter verso il quartiere Santo Il supermercato rapinato Spirito di Bari. Il gestore del punto vendita ha prontamente dato l’allarme e allertato i Carabinieri della locale Stazione. Ma i banditi ormai erano molto lontani. La precedente rapina era avvenuta il 5 luglio, con le medesime modalità: due uomini armati di coltello entrarono nel supermercato, incuranti della presenza di clienti, e dopo aver arraffato il denaro fuggirono in sella ad uno scooter. Gli inquirenti, al momento in cui andiamo in stampa, indagano ancora sull’accaduto.

La parrocchia San Domenico nuova di zecca La chiesa riapre dopo un lungo restauro. Cerimonia solenne per la dedicazione del nuovo altare marmoreo

Gabriella Serrone – foto Nicola Ditillo

6 LUGLIO – C’è voluto circa un anno per poterla restituire ai fedeli, ma il risultato è valso l’attesa. È stata riaperta domenica 6 luglio la centralissima chiesa di San Domenico, chiusa per la realizzazione di lavori di restauro e consolidamento, iniziati nel maggio del 2013. Per l’occasione, Monsignor Luigi Martella, vescovo della diocesi di Molfetta-Giovinazzo-Terlizzi-Ruvo, ha presieduto una Messa Solenne, alla presenza di tanti fedeli e delle più alte cariche istituzionali del territorio: il sindaco Tommaso Depalma, gli assessori Michele Sollecito e Tonia Pansini, il senatore Antonio Azzollini, che i bene informati dicono essere il deus ex machina per questo finanziamento pubblico, ed il consigliere provinciale con delega all’Istituto Vittorio Emanuele II, Nicola De Matteo. Momento eccezionale il rito della dedicazione del nuovo altare, che è consistito nella deposizione delle reliquie del Beato Nicola Paglia e l’unzione del Sacro Crisma. Condotti in un’ottica di ripristino della struttura originaria, i lavori hanno inciso sugli elementi strutturali e decorativi, portando alla luce l’antico splendore dell’edificio. Gli esterni e gli interni della chiesa sono stati restaurati grazie ad un finanziamento statale ad hoc, proveniente dal Decreto Legge 112 del 2008, di circa 416.000 euro, mentre gli interventi sulla struttura campanaria sono stati resi possibili dai fondi della Conferenza Episcopale Italiana e l’immensa generosità dei fedeli. A completare la ristrutturazione, la sostituzione dell’altare ligneo con un altro altare ed un ambone in marmo, entrambe opere di grande manifattura. Un evento, quello della dedicazione di un altare, davvero unico, a cui si ha la fortuna di assistere solo in occasione dell’inaugurazione di un luogo di culto. Un momento Momenti toccanti della dedicazione dell'altare storico a cui la nostra testata non poteva mancare.

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I FATTI SALIENTI

Picicco e Carnimeo orgoglio letterario giovinazzese Entrambi presenti nel prestigioso cartellone della rassegna Il Libro Possibile a Polignano

Gabriella Serrone e Gianluca Battista 12 - 17 LUGLIO – Agostino Picicco e Nicolò Carnimeo hanno presentato i loro lavori all’interno della splendida kermesse nazionale polignanese Il Libro Possibile, andata in scena dal 9 al 12 luglio. L’11 luglio è stato Agostino Picicco, coordinatore delle Presidenze di Facoltà dell’Università Cattolica di Milano e responsabile culturale dell’Associazione Regionale Pugliesi, a parlare del suo “La semplicità delle piccole cose. Ricordi ed emozioni” in Piazza dell’Orologio. Il volume, partendo da immagini di un recente passato esamina in modo semplice e brioso, gli stili di vita di qualche anno fa dal punto di vista della comunicazione, dei rapporti umani, della gestione del tempo libero e dell’esistenza in generale, ed in maniera accattivante ma discreta, li confronta col vivere odierno. Un oggi in cui la tecnologia la fa da padrona, facendoci forse perdere il senso ed il gusto delle cose semplici, delle sensazioni vere, del tempo stesso visto come scrigno in cui custodire riti e ritmi del tempo che fu. Il testo è stato presentato anche alla Vedetta sul Mediterraneo a Giovinazzo il 19 luglio. La Vedetta, luogo conservato e ben gestito da Nicolò Carnimeo, scrittore, giornalista ed intellettuale giovinazzese d’adozione, che nella kermesse di Polignano a Mare ha proposto, sabato 12 luglio, la sua nuova fatica intitolata “Come è profondo il mare”. Proprio il mare, a cui lo lega un L'avvocato Agostino Picicco filo inestricabile, essenza stessa del suo scrivere, del suo ricercare, del suo essere uomo di cultura a trecentosessanta gradi.

Arriva la casa dell’acqua In Piazza Don Tonino Bello si paga 5 centesimi a litro per la minerale

Gianluca Battista – foto GiovinazzoLive.it 15 LUGLIO – Con 5 centesimi di euro compri un litro d’acqua minerale, gassata o naturale, e risparmi fino al 70% ogni mese. Parola di Arcangelo Contursi, titolare della Tecnoforte srl, la società ruvese che ha installato la cosiddetta Casa dell’acqua in Piazza Don Tonino Bello, nel cuore della zona 167 giovinazzese. Ad inaugurarla le istituzioni locali, sindaco in testa, con l’assessore alle Attività Produttive, Salvatore Stallone, che ha rimarcato l’importanza anche in chiave ecologica dell’impianto: «È un progetto partito lo scorso anno e che oggi vede la luce – ha detto ai nostri taccuini - La nostra intenzione è quella di offrire un servizio ai cittadini, incidendo sulle abitudini della gente in tema di ecologia e rispetto dell’ambiente: vogliamo che si Acqua minerale a prezzi bassi utilizzi la plastica sempre di meno». Secondo i dati forniti dalla ditta installatrice, ciascuna famiglia potrebbe risparmiare ogni anno circa 300 euro che non spenderebbe per acquistare acqua imbottigliata, con un risparmio collettivo di circa 8.000 euro annui sulle spese comunali per il conferimento dei rifiuti in plastica o in vetro. Dopo l’estate potrebbe essere via Toselli, nel quartiere San Giuseppe, la sede di un nuovo impianto di distribuzione. Polemiche si sono accese negli scorsi giorni, tra chi considera questa una buona operazione in chiave ecologica e chi contesta il tutto, asserendo che l’acqua deve restare un bene necessariamente pubblico.

In fiamme le auto del Comandante della Polizia Municipale L’incendio, di origine dolosa, spento in pochi minuti

Nicola Miccione

21 LUGLIO – È con ogni probabilità doloso l’incendio che ha danneggiato le due auto del comandante della Polizia Municipale di Giovinazzo, il maggiore Mimmo Camporeale. I mezzi, una Fiat Idea ed una Rover, erano parcheggiati in via Santa Maria degli Angeli, nel centro storico, proprio davanti la sua abitazione. Da una prima ricostruzione dei Carabinieri della locale Stazione che indagano sull’accaduto, mani ignote avrebbero poggiato una tavoletta di materiale infiammabile, la comune diavolina, sullo pneumatico anteriore sinistro della Fiat Idea e una su quello anteriore destro della Rover. I primi ad accorgersi dell'incendio sono stati alcuni residenti che hanno subito lanciato l'allarme e iniziato a spegnere le fiamme, domate in pochi miIl Comandante nuti. La vicenda, adesso, è sotto la lente dei militari dell’Arma che, durante i rilievi, hanno rinveMimmo Camporeale nuto l’innesco incendiario. Al vaglio degli inquirenti anche le immagini riprese da alcune telecamere di sorveglianza presenti in via Santa Maria degli Angeli. Unanime la solidarietà espressa nei confronti del comandante Mimmo Camporeale da parte del sindaco Tommaso Depalma, dell’intera amministrazione comunale e da tutte le forze politiche cittadine. N. 8 - Agosto 2014 Sabato 23 Agosto 2014, ore 18.00 • Piazza Vittorio Emanuele II • Giovinazzo (Bari)

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Arte e Cultura

La grande festa di Gabriella Serrone

Il laboratorio educativo-musicale conclude l’anno e dà l’arrivederci a settembre

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uale modo migliore per salutarsi e dirsi arrivederci a settembre, se non una bella festa che riunisca bambini, genitori, amici ed il resto della famiglia? È stato questo e molto altro il saggio di fine anno di MusicalMente io, laboratorio educativo-musicale ideato e diretto da Mariapia D’Attolico, psicologa e violoncellista giovinazzese. Lo scorso 27 giugno, in un clima di allegria ed entusiasmo, tutti i bambini che hanno partecipato alle attività dell’anno si sono esibiti sul palchetto allestito all’aperto, presso la sede di via delle Filatrici n°5. Diretti magistralmente dalla dott.ssa D’Attolico e costantemente accompagnati dai propri genitori, coinvolti in ogni attività, i piccoli artisti hanno ripetuto gli esercizi musicali effettuati durante le lezioni, deliziando i presenti con le loro dolci voci. E non sono mancati i colpi di scena: qualche bambino ha preferito intonare canzoni assegnate al proprio compagno per animare un po’ la serata, proprio come dei veri professionisti. Un esempio concreto di quanto i piccoli allievi si sentano liberi di esprimere le proprie capacità, in un clima di divertimento e gioco. In effetti, il laboratorio nasce proprio con l’obiettivo di stimolare le potenzialità del bambino, attraverso il linguaggio universale della musica, sfruttando l’autorevole metodo Suzuki. Mariapia D’Attolico ci ha voluto raccontare sensazioni postume e prospettive dell’autunno di questa sua bella attività. Ecco cosa ne è emerso.

Un anno di lavoro insieme e poi la serata conclusiva. Come puoi considerare questo particolare momento? Abbiamo voluto vivere la serata del saggio non come momento di esibizione, ma come momento di condivisione, con amici e parenti, del percorso fatto durante l'anno scolastico. Non solo i bambini, ma anche i genitori, insomma tutto il nucleo familiare si è impegnato per il raggiungimento degli obiettivi formativi prefissati: il potenziamento delle abilità cognitive di memoria, linguaggio, orientamento spaziale, motricità fine, delle capacità di cooperazione tra pari, di espressione delle emozioni, di relazione. Il tutto frutto di una attività che ha richiesto impegno, credo… Durante l'anno di lavoro, cominciato a settembre e conclusosi a giugno, abbiamo lavorato con costanza, tenacia e soprattutto entusiasmo: i bimbi, spontaneamente pieni di risorse e gioia di vivere, quando hanno la possibilità di svolgere un'attività formativa insieme ai genitori danno il meglio di sè, apprendendo più facilmente, più piacevolmente, e regalando un'allegria contagiosa. Ma nello specifico dicci Mariapia come hai voluto suddividere gli interventi? Durante questa serata di saggio abbiamo visto dunque esibirsi prima il gruppo di CML (children's music laboratory) di primo livello, che ha cominciato il 18

percorso lo scorso settembre, poi i due gruppi di CML di secondo livello, poi i bambini che suonano anche il violoncello, ed infine un momento di canto che ha coinvolto tutte le famiglie. I bambini appartenenti ai gruppi di secondo livello hanno cominciato il corso a gennaio 2013, e quanto sono cresciuti! Una parte di loro ha cominciato da settembre anche a suonare il violoncello, affiancando le lezioni individuali di strumento a quelle collettive di CML. Con uno strumento musicale dalle dimensioni

"mini", e con il supporto fondamentale del genitore, hanno imparato a suonare la prima canzoncina, e ad eseguire i primi movimenti di coordinazione motoria e visuo-spaziale. Adesso le tanto attese vacanze, ma a settembre si riparte? A settembre ricominceranno i corsi di CML primo, secondo e terzo livello e di violoncello, con il principale obiettivo di mirare al benessere psicologico del bambino, base indiscussa di ogni apprendimento. + + + Ed a settembre, ne siamo certi, vecchi e nuovi gruppi di lavoro, formati da genitori e piccoli allievi, riprenderanno ad animare una scuola che rappresenta una novità assoluta sul nostro territorio. Una occasione più unica che rara per educare i nostri piccoli alla musica ed allo stare insieme, pensando ad una loro crescita individuale attraverso il contatto con gli altri.

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Arte e Cultura

“A tele spiegate”

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Marzia Morva - Foto di Nicola Marinelli

rte e Creatività sono gli elementi cardine della Collettiva Pittorica presentata nella sala dell’Associazione Culturale e Musicale “Giuseppe Verdi” in Piazza Umberto in cui le tre artiste Pina Demartino, Elisa Raguseo e Mariella Valentini con le loro tele hanno dato risalto al personale talento di cui sono dotate. La loro espressione artistica emerge a chiare lettere visitando la Mostra, ma da attenta osservatrice e appassionata di poesia scopro con molto piacere che ogni opera oltre ad avere un titolo, come giusto che sia, ha un pensiero, una frase poetica che con stile e interessante linguaggio conduce per mano il visitatore nell’immaginario artistico oltre che umano delle tre pittrici. «L’amicizia e la passione che lega me, Pina e Mariella – ha affermato Elisa Raguseo – ci ha portato anche quest’anno a sentire l’esigenza di esporre le nostre creazioni artistico-pittoriche a quanti abbiano la sensibilità di farsi trasportare dal vento della creatività che domina su tutto e che ci ha permesso di emozionarci attraverso il nostro modo personale di “sentire” la pittura». Compiendo in loro compagnia il percorso della Collettiva osserviamo le

opere di Elisa Raguseo che si emoziona nel parlare dell’omaggio alla maternità nera di una donna povera dotata di forza e amore caritatevole pur avendo poco o quasi nulla da dare. L’artista ha compiuto una ricerca sul modo di sperimentare, di dipingere quello che la far star bene; i colori che rafforzano questa serenità acquisita, l’azzurro e il celeste, in più momenti dominano la sua tavolozza per emozionare e trasmettere questo a chi guarda i suoi quadri. Il quadro che lei dedica alla sede che le ospita è un omaggio alle prime donne cantanti di blues. L’omaggio alla musica illustrato, invece, con gli occhi di Mariella Valentini si sviluppa su tre opere a tema con un linguaggio pittorico in cui i toni dell’azzurro sono dominanti perché da lei preferiti. Gli effetti cromatici bui rappresentano momenti particolari della sua vita e nello stile di un’artista è comunque bello proporli. «La mia arte è un momento di distacco da tutto; prendo cavalletto e pennelli e illustro “pittoricamente” le mie emozioni a tinte sia forti che vivaci. Sono attratta dal paesaggio naturale della nostra terra che è per me fonte di ispirazione». Il paesaggio naturale e

“in Città” questo mese fa gli auguri...

... al nostro Vito Michele Lasorsa, che l' 11 Luglio u.s. ha conseguito dopo oltre dieci anni di studi, presso il Conservatorio di Bari la laurea di I° livello in pianoforte. Certi di assistere quanto prima ad una sua esibizione, la redazione di "in Città" augura una ricca e soddisfacente carriera.

l’ulivo simbolo per eccellenza della nostra terra unitamente ai tramonti suoi soggetti preferiti, animano l’estro artistico e la sensibilità della pittrice Pina De Martino. Giocare con l’immaginazione, con le sfumature di colore per sperimentare i riflessi dell’acqua rappresentano per lei nuove tecniche da scoprire ed in continua evoluzione. Un mo-

mento intriso di emozione coglie l’artista nel ricordare il papà polistrumentista appassionato di musica e versatile musicista di mandolino, fisarmonica e tromba. Ha realizzato per la Mostra un’opera che rende omaggio alla sua memoria e nello stesso tempo è una dedica artistica alla sede che ospita l’iniziativa. I differenti animi artistici delle tre pittrici si sono così intrecciati in uno scambio molto gradevole di tavolozze oltre che in un arricchimento sia umano che professionale. Tutte e tre sono allieve del Maestro Maurizio D’addario che ne traccia un profilo entusiasta e ne evidenzia il talento, l’originalità, la delicatezza, l’espressività, la creatività e l’energia stilistica oltre che cromatica.

Una piacevole serata in compagnia dell’Hanami Trio Mauro Capurso

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l concerto proposto dal trio Hanami nella serata del 4 luglio presso la Chiesa del Carmine ha lasciato tutti a bocca aperta. L’originalità del programma di sala, con musiche degli autori giapponesi Sakamoto ed Hisaishi, unita alla bravura degli interpreti, ha reso speciale una serata che ha fatto tornare il pubblico presente a casa più che soddisfatto. L’appuntamento, promosso dall’Associazione “don Saverio Bavaro” – Biblioteca dei Ragazzi “Antonio Daconto”, ha visto i maestri Orazio Saracino (pianoforte), Paolo Viganò (al violino) e Katy Aberg (al violoncello) esibirsi in una accorata interpretazione di alcuni tra i brani più conosciuti dei due autori nipponici. Tra le composizioni presentate nel corso della serata, c’era anche la colonna sonora del film “L’ultimo Imperatore” di Bernardo Bertolucci, grazie alla quale il maestro Ryuichi Sakamoto ha vinto il premio Oscar nel 1987. Del maestro Joe Hisaishi, invece, sono state proposte alcune delle principali composizioni realizzate per lo Studio Ghibli, la famosa casa cinematografica d’animazione giapponese. N. 8 - Agosto 2014

Sabato 23 Agosto 2014, ore 18.00 • Piazza Vittorio Emanuele II • Giovinazzo (Bari)

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Arte e Cultura

Sogni di tre notti di mezza estate Gabriella Serrone – foto Gianluca Battista

Luglio di poesia e musica alla Vedetta sul Mediterraneo

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na luce in più nel cielo dell’estate giovinazzese: è quella che ha illuminato le tre serate di spettacolo alla Vedetta sul Mediterraneo, torre di avvistamento sita nel borgo antico e che si affaccia sul nostro porticciolo, quasi a contemplare ed a proteggere nello stesso tempo il nostro territorio. Tre eventi per tre domeniche di luglio, dove la poesia, il teatro e la musica sono state le protagoniste indiscusse, in un crescendo di momenti coinvolgenti per gli spettatori. La manifestazione porta la firma del Gruppo Teatro Moduloesse, un nome ed una garanzia per tutti gli appassionati di teatro, giovinazzesi e non. In un’atmosfera incantata, con il tramonto e le sue sfumature romantiche nel cielo della sera, sono andati in scena tre recitals, diversi tra loro, ma tutti suggestivi e di grande pregio artistico. Ad inaugurare la triade, il 6 luglio, i versi dell’Inferno dantesco e della Bibbia, nel “Doppio Recital: Inferno + Cantico dei Cantici”. Le voci di Mariangela Di Capua e Franco Martini, con il sottofondo musicale del flauto traverso di Edvige Colasanto e Mauro Stallone, hanno interpretato i versi di due capolavori letterari in una performance d’eccezione. Uno spettacolo allestito una prima volta il 3 gennaio scorso, nella chiesa di San Giovanni Battista nel nostro borgo antico, che abbiamo raccontato nel numero di febbraio. Sensazioni oniriche quelle evocate dal secondo appuntamento, di domenica 13 luglio, sulle note del gruppo musicale La Stanza del Tè nello spettacolo “In-Canti”. Esempio efficace di come il teatro riesca a creare evasione dalla realtà, attraverso me-

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Il panorama dalla Vedetta

Un momento del recital conclusivo

lodie e storie che anelano a nuovi orizzonti e prospettive insolite. Prima assoluta, invece, per il recital del 20 luglio, “Giacomo e l’amore”, ultimo appuntamento del programma, in cui stralci di componimenti di Giacomo Leopardi sul tema eterno dell’amore sono stati accostati alle romantiche melodie dei grandi maestri Schubert, Schumann e Chopin. “Un’avventura non solo estetica, ma anche emotiva”, così ha introdotto lo spettacolo Franco Martini, unico interprete, accompagna-

to dal pianoforte del maestro Vito della Valle di Pompei. È così iniziato un viaggio nei Canti leopardiani, guidato dalle bellissime melodie del pianoforte, dalle attese speranzose de La sera del dì di festa fino al sogno doloroso de Le ricordanze, per capire come l’amore sia onnipresente nella produzione del poeta recanatese e ne costituisca l’elemento distintivo. Un susseguirsi di emozioni, in cui al pubblico si è svelato un Leopardi inedito, per cui l’amore può acquisire tante diverse forme: delirio, esaltazione, idealizzazione, delusione, disprezzo. Perché “Pregio non ha, non ha ragion la vita se non per lui, per lui ch’all’uomo è tutto”: citazione leopardiana, tratta dal componimento “Il pensiero dominante”, che testimonia la centralità del sentimento amoroso. Dulcis in fundo, per continuare ad allietare gli spettatori, alle tre esibizioni è seguita una degustazione di prodotti tipici, offerta dall’azienda “Riserva Domini”, Gli appuntamenti di agosto alla Vedetta non sono ancora stati resi noti, ma noi crediamo che sapranno sorprendere gli ospiti, magari riproponendo il binomio letteratura-musica, formula vincente delle tre serate di luglio.

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Studio d’Arte k2: L’Arte di “16 donne”

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Marzia Morva

edici donne raccontano” la propria personalità e le proprie emozioni racchiuse in uno scrigno prezioso quale può essere una tela; con pennelli e pittura emergono ricordi, gioie, sofferenze e le emozioni più nascoste. «Ho pensato a far incontrare artisticamente sedici donne amiche e colleghe in una avventura artistica che le ha molto divertite – afferma Raffaella Spadavecchia curatrice della Collettiva d’Arte –. Questa Mostra interpreta e presenta il mondo femminile con linguaggi artistici differenti». L’iniziativa, allestita nella Galleria/Studio k2 a Giovinazzo nella prima settimana di Luglio, è stata presentata da Umberto Colapinto in Arte CUBER il quale ha offerto una interessante interpretazione del coinvolgente evento. «Sedici artiste si sono incontrate sulla frontiera dell’immaginario e dalla prospettiva della propria ricerca personale si sono messe a confronto – ha affermato il noto artista Francesco Mignacca fondatore della Galleria Anforah –. Le finestre aperte sul panorama del loro universo interiore invogliano a fantasticare sulle personalità artistiche di ognuna, consentendo al fruitore di interrogarsi sui temi e sulle emozioni che attraversano l'estro creativo di queste sedici pittrici. Diversi mondi, diversi scenari possibili da scoprire lungo percorsi di senso che ogni visitatore è invitato a tracciare secondo la propria sensibilità». L’artista Katia Gentile illustra il suo quadro: «Nel mio pensiero artistico c’è la forza che noi donne traiamo dalla natura». Lei è autrice di un’opera dove i ricordi sono punti di

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forza per affrontare il futuro, i colori sono rasserenanti; c’è la vela illuminata dal sole e dondolata dal mare lì a navigare tra immagini racchiuse in forme in continua evoluzione con il tempo… La donna di Nica Cialdella è pensierosa e rappresentata con tinte scure, forti che tracciano una particolare” lettura introspettiva”. Katherine Wright dipinge la natura a tinte calde e forti con i suoi meravigliosi acquerelli e al mondo naturale rivolge il suo omaggio. Lo sguardo nel vuoto di una ragazza seduta in un campo tra fili d’erba di un verde ben espresso è il ritorno ai pensieri della fanciullezza nel dipinto di Antonella Acri, mentre Anna Bello su una tela di mega dimensioni con acrilico su tela propone in una piacevole texture una donna con gli occhi socchiusi lì a pensare e l’elemento naturale acqua è utile per creare atmosfera. L’artista Daniela Pagliaro illustra su tela le donne in primo piano caratterizzate da un volto allungato che ricorda la maschera di Modigliani, ma è bello scorgere in lontananza i colori di richiamo della sua terra con la veduta di Castel del Monte. Silvia Tolomeo con colori piacevoli da guardare propone una don-

na che sembra distratta da un sogno ma che invece si scopre attenta dallo sguardo. Caterina Manginelli trasmette energia pura in un’opera con tecnica dripping e pittura colata molto decorativa e creativa. Il corpo sinuoso di una donna di colore è il messaggio artistico che ha voluto lasciare Caterina Cannati che dipinge su legno con “pennellata materica” espressione tecnicistica frutto di un buon bagaglio artistico. Rita Marziani preferisce i quadri piccoli e presenta la natura da lei rivista olio su tela con contrasti di colore che danno un effetto cromatico intriso di svariate e piacevoli sensazioni. Maria Pia Cafagna su tela di juta rappresenta un’alternanza di luci ed ombre realizzato con differenti materiali espressione di una creatività elaborata. Mariella Sellitri e la sua esplosione di colori porta nella Collettiva una donna che ha sì uno sguardo malinconico ma i bellissimi colori che fanno da sfondo sono un vero incanto e scacciano via la malinconia! Il grande mito di Sofia Loren è l’espressione pittorica di Ricarda Guantario che mette in risalto la nota attrice ergendola a celebrità senza tempo… Raffaella Spadavec-

Un “mondo creativo”: la mostra d’Arte k2

omenica 20 luglio è stata inaugurata nella Galleria d’Arte K2/Anforah una mostra dal titolo “Mondo creativo” organizzata dalla pittrice Katia Gentile. A far da scenografia della Collettiva una serie di opere pittoriche realizzate dagli artisti che seguono la stessa Galleria. Ed è proprio tutto un mondo di creatività, in una mostra diversa dalle altre, con manufatti che non si sono mai visti prima d’ora. Alba Angela ha presentato tessuti di seta realizzati con metodi antichissimi a telaio dalle donne indiane: sono i sari che indossano nel giorno del loro matrimonio. Inoltre l’artista Alba ha proposto gioielli creati da lei con pietre dure e coralli acquistati durante i suoi innumerevoli viaggi nel mondo. Tanta originalità anche nei gioielli di Claudia

D’Agostino, collane che nessuno indovinerebbe fatte con la carta, ma che sembrano di legno o pietre dure. Particolarissime sono le borse da mare e shopping di Capuano Elisabetta, insegnante della scuola primaria Fraggianni di Barletta realizzate con tessuti di gomma e rifiniti Esposizione di gioielli

Serata inaugurale

chia con la sua tavolozza di acquerelli nei toni cangianti dal celeste all’azzurro ha realizzato l’incontro d’amore di un uomo e una donna nel caos della città con il suo stile artistico che la caratterizza. La donna ritratta da Florenza Lessa è assorta nei suoi pensieri e nasconde lo sguardo sotto un cappello. Sabina Spadavecchia, appassionata dell’acquerello con china, immagina un incontro d’amore in un posto particolare e proibito. La delicatezza nelle forme sinuose e nelle immagini a specchio rendono l’opera espressiva. I responsabili dello studio d’Arte k2, divenuta Associazione dallo scorso 9 giugno, ringraziano l’Acoustic Beat Live Unplugged, band che ha allietato la serata inaugurale eseguendo un repertorio di piacevole ascolto che ha spaziato tra il tango di Astor Piazzolla e il romanticismo della musica d’autore sia italiana che internazionale.

con pizzi San Gallo, raso ed elementi di grande gusto e raffinatezza. La Collettiva ricca di tanti bei manufatti è sponsorizzata da Nico Gioielli che presenta una collana anch’essa rigorosamente realizzata a mano da un orafo. Dal mese scorso la Galleria d’Arte si è costituita in una Associazione Culturale e con questa particolare mostra si vuole valorizzare quei talenti che emergono nonostante la crisi. «Se il lavoro è diminuito noi dobbiamo tenere duro: farsi un vestito da sé un gioiello o altre attività creative come anche la pittura sono “mestieri” che non possono morire – ha affermato Katia Gentile –. Penso che stia tornando la voglia di qualità ed io mi auspico che si giunga ad una società del fare, non del dire. Basta con la volgarità, le perdite di tempo, le chiacchiere, io dico ritroviamo il gusto di lavorare, sì lavorare, realizzare perché secondo me chi è felice non consuma, ma crea». N. 8 - Agosto 2014

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Arte e Cultura

Seminatori di speranza

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Marzia Morva

enso che Vincenzo abbia ragione nell’affermare che loro sono angeli! C’è molto da imparare leggendo con attenzione la lettera che il nostro amico Vincenzo ci invia. Vincenzo è un ragazzo di 24 anni affetto dalla Sindrome di Down. E’ un ragazzo speciale con un carattere socievole, è appassionato di musica e la foto che ho scelto a corredo della sua lettera lo ritrae mentre suona il sax, sua grande passione, in compagnia di Vito Lasorsa alla tastiera durante un interes-

sante incontro che con l’Anffas organizzammo un po’ di anni fa. Fu invitato quale ospite speciale il noto cantautore nonché nostro caro amico Federico Stragà, ad incontrare e conoscere i ragazzi dell’Anffas. Invito i nostri affezionati lettori a soffermarsi, a pensare e riflettere sullo scritto di Vincenzo perché lui ci porta per mano ad aprire lo sguardo e la mente verso la disabilità. Probabil-

Da sinistra: Vincenzo Ignomiriello, Vito Lasorsa con il cantautore Federico Stragà

mente a qualcuno questa parola fa paura, cerca di evitare di utilizzarla ma Vincenzo è così bravo, oltre che sensibile, da riportarla alla nostra attenzione. Cosa vuol dire essere disabile in que-

sta società che molto spesso propone modelli diversi, canoni e stili di vita lontani da quelli di cui avrebbe bisogno un disabile? Lui, giustamente si interroga sul futuro… come sarà?

Via degli Artieri, 25/A 70054 GIOVINAZZO (BARI) Tel./Fax 080.3948486 E-mail: carluccicostruzioni@libero.it 22

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Arte e Cultura

Giovix, il fumetto è protagonista Fedele Capurso

Per due giorni Giovinazzo ha celebrato la nona arte, tra mostre, workshop e stand commerciali. Peccato per la chiusura…

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l 19 e 20 luglio scorsi si è tenuto il Giovix, ed è stato qualcosa di totalmente inedito per la nostra città. Nulla del genere era stato mai fatto prima, ed organizzare la prima edizione, soprattutto con pochi mezzi a disposizione, non deve essere stato semplice. Giovix, o Giovinazzo Comix, è stata una manifestazione totale, tanti eventi ed attività in una due giorni dedicata al fumetto e al mondo che gravita attorno alla nona arte. Un programma vario, quello studiato dagli organizzatori della Touring Juvenatium, in grado di incontrare le esigenze di un pubblico vasto, non solo quello degli addetti ai lavori o degli appassionati che, comunque, sono tanti anche dalle nostre parti, e che spesso sono costretti a spostarsi nelle altre regioni per seguire la propria passione. Nell’ordine, una mostra-mercato, con venditori provenienti un po’ da tutta la Puglia, workshop di fumetto e

fotografia digitali, tenuti da noti maestri locali, come il mangaka Andrea Dentuto, disegnatore, tra le altre cose, di Lupin in Giappone, e sessioni di disegno dal vivo, grazie alla collaborazione di tre scuole di fumetto, la Grafite di Taranto, la Momiji di Bari e la Hamelin di Bitonto. Giovani artisti hanno avuto così la possibilità di mostrare le proprie capacità o di affinare le proprie tecniche. Non c’è stato da stupirsi dunque nel registrare un buon successo di pubblico, e nel vedere qualche colorato cosplayer. Cornice di tutti gli eventi è stato il centro storico. E non ci sarebbe stata location migliore, per i suoi colori, le sue luci, le sue pietre e la storia che trasudano. Piazza Meschino, Piazza Duomo e la sede della Confraternita della Madonna del Carmine sono stati i tre poli principali. C’è stato però un ma, e non possiamo non annotarlo. Nel tabellone degli organizzatori ci sarebbe dovu-

Azzurra GIOIELLERIA

to essere, a conclusione della giornata di domenica, il concerto de Le Pile Scariche, cover band di sigle di cartoni animati. Ci sarebbe dovuto essere, e non c’è stato, con grande rammarico di tutti, organizzatori e pubblico, a causa di problemi tecnici insormontabili legati all’assenza del service, unico contributo promesso dal Comune di Giovinazzo ma, e ci viene da dire irresponsabilmente, non fornito. E qui magari verrebbe spontaneo porre un po’ di domande all’Assessorato alla Cultura. A conti fatti però, le cose belle e riuscite sono tante, e vale la pena sottolineare le capacità e la voglia di mettersi in discussione della Touring Juvenatium, affiancata per l’occasione da un valido gruppo di ragazzi, con la speranza che, malgrado lo scoraggiamento generale di questi giorni, ci possa essere, così come nelle previsioni iniziali, una seconda edizione.

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Rivenditore autorizzato

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Tradizioni

A voi uomini di mare

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al 12 al 16 luglio l’Arciconfraternita di Maria SS del Carmine è stata impegnata nelle celebrazioni religiose dei due Santi co-patroni. Il 12 luglio si è svolta la processione e lo sbarco in cala porto della statua di San Francesco da Paola, rievocando il miracolo dell’attraversamento dello Stretto di Messina sul suo mantello steso sulle acque del mare. La partecipazione dei numerosi fedeli è stata sentita e caratterizzata dalle molteplici preghiere rivolte al Santo protettore di tutti coloro che sono a contatto del mare. I colorati fuochi pirotecnici hanno degnamente fatto da corollario alla processione, per la cui realizzazione ringrazio tutti i confratelli e le consorelle, l’Associazione Vogatori “Massimo Cervone”, i marinai giovinazzesi dell’ANMI, l’Associazione Polifonica del maestro Antonio Dangelico, l’impresa edile “Eredi di Carlucci Raffaele”, le forze dell’ordine e l’Emergenza Radio. Le celebrazioni delle sante messe sono continuate nei giorni 13, 14, 15 e il 16 luglio si è tenuta la solenne celebrazione eucaristica in onore della Beata Vergine del Carmelo con la vestizione dei nuovi associati (Saverio Amorisco, Domenico Amoia, Anna Amoia) e il rinnovo dell’impegno di tutta la comunità confraternale. Il Presidente Nicola Coppola 24

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Riflessioni

Non vado in vacanza... e non m’importa

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Don Nicola Gaudio ara lettrice e lettore che mi leggi, siamo ormai giunti ad agosto e alle tanto attese vacanze estive. Devo dire che molti di noi hanno una pessima organizzazione delle vacanze. Vacanze stressanti, in località lontane o all’estero, con lunghi viaggi in macchina o in treno, perdendo sonno e riposo, vacanze da ricchi, facendo debiti, solo per raccontare agli amici, costringendoli anche a guardare milleduecento diapositive. O forse no! Forse per essere felici una vacanza non è così importante. Forse per essere felici non è così indispensabile fare a gara tra chi fa la crociera più bella o l’escursione più avventurosa. Forse per essere felici basta l’ottimismo, la spensieratezza, la leggerezza che ci sono mancate durante l’anno. Forse per essere felici dobbiamo prima di tutto cambiare noi stessi, cambiare le cose, cambiare le prospettive. Soffermati a guardare tuo figlio, tuo nipote o il figlio del vicino e impara da lui. Nutriti della sua semplicità. Trova la bellezza anche solo in una margherita di campo anziché in una rara orchidea. Esulta per il poco, il piccolo, il niente. Vestiti di gioia anche per un centopiedi trovato per strada. Risvegliati con il sole ogni mattina. Ritrova l’entusiasmo di scoprire ogni cosa, nutriti delle genuinità e della bellezza perfino delle cose più sciocche. Apri il sorriso in ogni circostanza poiché ogni cosa ha il suo valore. Impara ad aprire più spesso le braccia alla gioia, a sgranare gli occhi grandi alle meraviglie. Trova la forza di andare controcorrente, contro i canoni, senza il timore di farti prendere per rivoluzionario o folle, poiché i folli in realtà sono i più felici del mondo. Riconquista quel profumo e quella fragranza divina che portavi da bambino e non permettere più a nessuno di lasciarti manipolare. Torna ad essere unico, senza conformarti a nessuno, perché si è speciali proprio perché si è diversi. E allora quali sono le mie vacanze? Finalmente solo, posso godermi la città. Gli amanti della pace urbana non aspettano altro che il mese di agosto per godersi un po’ di tranquilli-

tà. Tutti al mare o ai monti, strade semideserte, niente schiamazzi. E quale migliore periodo che l’estate per scoprire i tesori dietro l’angolo? Che si viva in grandi città d’arte, come in piccoli centri urbani, se non è proprio sotto casa sarà a pochi chilometri di distanza che si trova qualcosa di interessante da visitare: ora una meraviglia naturale, ora una gemma del nostro patrimonio artistico. E se qualcuno non potesse nemmeno muoversi da casa, niente paura. Usa il tuo tempo delle vacanze in cui lasciare da parte il senso del dovere con cui vivi la routine quotidiana per concentrarti sul piacere di scoprire nuove passioni, imparare di nuovo il senso di saper giocare con la vita e con ciò che accade, la tua voglia di ridere e stare bene. Il vero senso delle vacanze è scoprire tempo libero per noi stessi: Lo stesso tempo che di solito viviamo in modo soffocante, impegnando tutte le ore della giornata. Impegna il tuo corpo, esercita la mente, goditi il piacere per arrivare a settembre più in forma e con una carica più forte. Dedica ogni giorno un’ora al piacere, a ciò che ti fa stare bene. Può essere una rivista da leggere con calma, un libro che ti appassiona, una musica che ti fa sognare o anche un gelato preso in compagnia. Dedicarsi a ciò che genera benessere sia fisicamente, sia mentalmente aumenta la tua

capacità di sorridere all’esistenza. Svegliati presto e goditi le prime ore del mattino, quando l’aria è fresca e l’atmosfera è piacevolmente silenziosa: Prendi un caffè al bar, fermati a leggere il giornale e rompi le tue abitudini. Togli la polvere da quel vecchio cassetto dove conservi i sogni di gioventù e prova a realizzarne almeno uno. Può essere un corso di disegno, dipingere un angolo della casa, aiutare un amico in giardino. L’ispirazione è a un passo da noi, basta volerla trovare. Inforca la bicicletta e pedala a perdifiato nei percorsi verdi vicino a te: Cerca il contatto con la natura, ti farà ritornare alle radici di te stesso. Incontra un vecchio amico: sarà bello rivedersi nella sua città e condividere un frammento della sua vita. Coltivare lo spazio delle relazioni e dell’amicizia che fanno bene al cuore, significa trovare una rete con cui condividere la propria vita. Riscopri la tua città passeggiando, osservando chi ti circonda, scoprire un mercato che non avevi mai visto, notare un angolo inesplorato o un giardino in cui tornare. La magia si esercita nello sguardo che sappiamo coltivare osservando il mondo. Concediti l’ora della siesta, il tempo per il relax. Chiudere gli occhi disteso sul divano, leggere un libro, dieci minuti di riposo: un toccasana per ritrovare se stessi. Lasciati andare e fai almeno una cosa matta che ti riporti all’infanzia. Le piccole pazzie sono il sale della vita e ci ricordano che dai più piccoli dovremmo imparare a saperci divertire. Ecco un buon motivo per iniziare a giocare di più anche con i figli e nipoti. Di solito usi solo la tua auto? Prendi un treno o un bus. Riscoprire i mezzi pubblici è un tuffo nell’imprevisto. Persone incontrate nel viaggio, la magia di posti nuovi a pochi passi da casa. Il tempo libero della vacanza si trasformerà nella scoperta di una curiosità nuova che nasce dalla tua voglia di continuare ad entusiasmarti e coltivare lo stupore della vita. No, non m’importa delle vacanze: quest’estate sono impegnato a cercare la mia felicità. Speriamo che proprio oggi la felicità stia per bussare alla tua porta. Io ve lo auguro di cuore.

L’AUGURIO DI DON TONINO Appassionatevi alla vita perché è dolcissima. Mordete la vita. Non accantonate i vostri giorni, le vostre ore, le vostre tristezze con quegli affidi malinconici ai diari. Non coltivate pensieri di afflizione, di chiusure, di precauzioni. Mandate indietro la tentazione di sentirvi incompresi. Non chiudetevi in voi stessi ma sprizzate gioia da tutti i pori. Incendiate, non immalinconitevi. Perché se voi non avete fiducia chi vi vede sarà più infelice di voi. Coltivate le amicizie, incontrate la gente. Voi crescete quanto più numerosi sono gli incontri con la gente, quanto più sono le persone a cui stringete la mano. 26

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Riflessioni

Lettera aperta a Don Michele Fiore Donatella Bilanzuoli

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In occasione del suo 50° anniversario di sacerdozio nella Parrocchia Sant’Agostino

l Terremoto di Dio”: questo l’appellativo, caro andato a fare la forte esperienza di vita e dedizione a don Michele, che il Servo di Dio Don Tonino Bel- Monte Cassino nella Comunità “Exodus” al fianco di lo volle regalarti. Oggi, 28 giugno, ci siamo ri- don Antonio Mazzi. È stato per questo tuo volerti semuniti in Parrocchia, per celebrare il tuo 50° Anniver- pre donare che, nonostante i tuoi problemi di salute, sario di Ordinazione Sacerdotale. Sono stati 50 anni accettasti l’incarico di Padre Spirituale nella Comuniin cui davvero, ovunque tu tà C.A.S.A. di Ruvo e qui abbia avuto la possibilità hai dato tutto te stesso di prestare la tua opera, perché non eri solo il Padre sei passato come un vero Spirituale di quei ragazzi “terremoto”. Già a Terlizzi i che lottavano contro la giovani ti amavano perché droga, ma Padre Temporaeri un “prete a tempo piele, Amico, Fratello, sempre no”. Il portone della tua pronto ad intervenire, inChiesa restava sempre stancabilmente, ad ogni aperto dopo le celebrazioni evento e problematica e, per accoglierli, dialogare e con quei ragazzi erano poscherzare con loro che, in chi un problema al giorno e questo modo venivano sotuno alla notte. Instancabitratti ad altri lidi meno sile? Ma il fisico non sempre curi e amando te, amavano riesce a seguire il cuore ed Festa nel Campo Marconi tra gli allora “Giovanissimi” Gesù Cristo. Noi, mentre è stato certamente lo eri Parroco in S. Giuseppe, stress, forse più psicologigià iniziammo a conoscerti e ad apprezzarti, ma in co che fisico, per non poter fare ciò che la mente e il Sant’Agostino trovasti terreno fertile, soprattutto nei cuore ti dettavano, che ti ha costretto alla prova del giovani, per rivoluzionare, in parrocchia, i vari ambiti tumore cui Dio ti ha voluto sottoporre dandoti, però, ecclesiali. Le Celebrazioni cominciarono ad essere par- anche la forza di sopportarlo. tecipate da un grande numero di fedeli che furono inLa sintesi della tua vita è nel Cristo ligneo di cui hai vitati ad essere parte attiva della Comunità. La nostra fatto dono alla Comunità in occasione del tuo 25° AnParrocchia fu una delle niversario di Sacerdozio. prime a vedere insediato il Un Cristo che spalanca le “Consiglio Pastorale” ... e braccia per accogliere tutpoi l’istituzione dei “Grupti, a ridosso di una croce pi Famiglia” ... e che dire che non c’è perché “la sua della “Catechesi? Vedere croce siamo noi” e perché ben 100 tra giovani e il Signore è già risorto. La adulti di entrambi i sessi sofferenza non è fine a se accogliere il tuo invito a stessa, non inchioda sulformarsi per animare in la Croce per sempre. Per modo accattivante piccoli Don Tonino, quella è “una gruppi di fanciulli e ragazcollocazione provvisoria”; zi, faceva davvero vivere il oltre la Croce c’è la gioia Post-Concilio in pienezza, infinita della RisurrezioCon gli “Adulti”, con il precedente parroco sotto la guida di Don Tone. Ringraziamo Dio per il Don Raffaele e l’attuale parroco Don Beppe nino Bello e la tua dedidono di te, perché se le zione che si spendeva in sofferenze, anche fisiche, incontri di formazione e approfondimento con i Cate- non ti hanno risparmiato, non ti hanno tolto la gioia chisti e con tutti i gruppi ecclesiali. Prima la Parroc- di vivere con cui hai contagiato e continui a contagiachia … poi la salute. E’ vero, ti abbiamo spesso rim- re tutti perché hai fatto tua, in totalità, quella che è la proverato di essere un accentratore ma se così non novità del Cristianesimo: la gioia che sprigiona per la fosse stato la tua impronta non sarebbe rimasta in noi Risurrezione di Gesù. ed ha continuato a segnarci anche quando, terminato Auguri Don Michele, perché questi 50 anni di grail tuo mandato in Sant’Agostino, provato per la tua sa- zia si prolunghino, con tua buona salute, quanto più lute ma sempre pervaso dal fuoco dello Spirito che a lungo in mezzo a noi, finché Dio vorrà. Ti vogliamo non ti ha mai abbandonato, dopo altri incarichi, sei bene.

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Varie

SCUOLA ELEMENTARE ANNO SCOLASTICO 1961/1962 Ins Maria Nicola Vella

Per una Messa di ringraziamento il giorno 31 agosto alle ore 19,30 presso la parrocchia sant’Agostino siete tutti invitati. Per info 340 2243814 Leone Maria Santa. COMUNE DI GIOVINAZZO SETTORE 3° - URBANISTICA Piazza Vittorio Emanuele II, n. 64

tel.: 080 390 23 45 - fax.: 080 390 23 70 territorio@comune.giovinazzo.ba.it

IL DIRIGENTE DEL SETTORE rende noto che: con deliberazione di G.C. n. 110 del 14.07.2014, è stata adottata la variante al Progetto di lottizzazione della maglia di espansione D1.3 del vigente PRGC, lotti 28-28A e 29-29A; soggetto proponente: sig. D’Attolico Daniela Anna (istante primo firmatario et al); già approvato con delibera di C.C. n. 13 del 10.03.2005 e successive varianti approvate con delibere di C.C. n. 5 del 18.02.2009 e n. 12 del 14.04.2011. Gli elaborati connessi alla variante sono depositati presso la Segreteria Generale del Comune per 10 giorni consecutivi, durante i quali chiunque può prenderne visione; fino a 20 giorni dopo la scadenza del periodo di deposito potranno essere presentate opposizioni da parte dei proprietari degli immobili compresi nel piano ed osservazioni da parte di chiunque. Giovinazzo, lì 28 luglio 2014

Il Dirigente del settore Vincenzo TURTURRO

Vincenzo Dinatale, da Giovinazzo nei migliori ristoranti del mondo

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onostante la sua giovane età, lo chef Vincenzo Dinatale, nostro concittadino classe 1988, ha già collezionato numerose esperienze in cucina in alcuni dei più prestigiosi ristoranti del mondo. Reduce da una esperienza nelle cucine del famosissimo "El Cellar de Can Roca" di Barcellona dei fratelli Roca (in foto), quello che dai critici viene definito come il miglior ristorante del mondo, il nostro concittadino ha alle spalle una lunga carriera in ristoranti stellati Michelin in Italia ed all'estero. Tra questi ricordiamo il "Doha" di Madonna di Campiglio con lo chef Giorgio Pini, il "Cielo" di Ostuni con lo chef Sebastiano Lombardi, il "Comandante" di Napoli con lo chef Salvatore Bianco ed anche i rinomati "Sartoria" ed "Harry's Bar" di Londra. In questi giorni Vincenzo sarà nella nostra città per trascorrere le ferie, in attesa di ripartire per una nuova avventura, della quale però non ha voluto rivelarci i dettagli per scaramanzia. Speriamo che in un futuro più o meno prossimo possa ritornare definitivamente a Giovinazzo, e mettere a frutto quanto imparato in giro per il mondo!

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Sport

Hockey su pista, un Europeo azzurro targato anche Domenico Illuzzi Anna Rita Fasano e Giuseppe Dalbis

Sorprendente vittoria della nazionale in Spagna, a 24 anni dall'ultimo successo

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ra partito per Alcobendas, in Spagna con l'obiettivo di tornare con una medaglia di bronzo, Domenico Illuzzi. Son tornati con l'oro, lui e gli altri azzurri di hockey su pista, capaci di mettere in riga i padroni di casa e Portogallo, le due potenze rotellistiche che da anni si palleggiavano gli onori: l'Italia è finalmente tornata sul tetto d'Europa. «È una vittoria che premia il cuore e la compattezza del gruppo – osserva il diretto interessato, a poche ore dal suo arrivo in paese per un periodo di vacanza – Un successo che abbiamo creduto sempre più possibile di gara in gara». Non accadeva da 24 anni, nel massimo torneo continentale: l'ultima volta, nel 1990, proprio a Lodi, la città che ha adottato Domenico nelle ultime due stagioni e che lo vedrà in giallorosso anche la prossima, con la fascia di capitano al braccio. In Lombardia il 25enne hockeista è diventato un giocatore sempre più completo, come ha pure sperimentato a sue spese l'Afp. Anche in azzurro si è fatto meno appariscente ma sempre più efficace, segnalandosi fra le pedine-cardine della scalata al primo posto. Un obiettivo già difficile per il valore delle avversarie ma reso ancora più arduo dalla formula a girone. Eppure, l'avvio non era stato folgorante, nonostante i successi su Svizzera (7-3, con Illuzzi a segno) e Germania (32). Poi, quando il gioco si è fatto duro,

durissimo, la nazionale di Mariotti ha dato il meglio di sé, a partire dallo “storico” 2-2 contro la Spagna. Un risultato che ha interrotto lo strapotere degli avversari, sempre vittoriosi negli incontri ufficiali disputati negli ultimi 11 anni: «È la partita che ci ha fatto prendere coscienza della nostra forza: un gradino del podio, pure diverso dal terzo, era possibile – racconta Illuzzi – Contro il Portogallo, eravamo ormai lanciati: siamo andati in vantaggio, ci hanno ripreso, ma alla fine abbiamo vinto per 3-2». Ultimo giorno, sabato 19 luglio: l'Italia batte la Francia 5-4 e resta alla

finestra per l'ultima gara, PortogalloSpagna, quella che avrebbe dovuto essere l'ideale finale e che invece non lo è stata, per merito degli azzurri. Non demordono i lusitani, sfiorando la vittoria e bloccando comunque gli avversari su quel pareggio, che per noi vale primo posto solitario a 13 punti ed Europeo. «Una gioia immensa che condivido con tutti quelli che mi vogliono bene», commenta Domenico. Ad esultare con lui e con tutti gli altri, anche un pezzo della storia dell'Afp, Nino Caricato, da tempo nello staff tecnico della nazionale coordinato da Massimo Mariotti.

Giovinazzo C5, la panchina va a Paolo Bavaro

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Italo Cinquepalmi

arà il 39enne Paolo Bavaro a guidare il Giovinazzo C5 nel prossimo campionato di serie B. Il tecnico, che fra campo e panchina ha già accumulato notevole esperienza nel calcio a cinque maschile e femminile, si è detto pronto a recuperare il programma impostato da Pino Milella sino a due anni fa: «Riprenderemo quell’identità e quell’impronta di gioco, puntando a disputare un campionato tranquillo». L'organico sarà ancora a forte estrazione locale, un po' per salvaguardare l'aspetto economico, un po' per valorizzare i giovani del vivaio: «Dobbiamo puntare su di loro – spiega Bavaro – ma non sarà facile. Servirà attaccamento alla maglia e umiltà da parte di tutti». Una scelta, quella di Paolo Bavaro, che il presidente Antonio Carlucci motiva così: «È la persona giusta per un percorso mirato al coinvolgimento dell’intero territorio senza perdere di vista i concreti traguardi da tagliare: una tranquilla riconferma della categoria e la crescita dei nostri giovani atleti».

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Sport

Ecco Juan Fontan, un altro argentino per l'Afp Enrico Acerbi

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Scopriamo il 21enne attaccante consigliato da Dario Gimenez

caduta su un altro argentino, Juan Cruz Fontan, 21 anni da compiere il 3 agosto, la scelta dell'attaccante da affiancare a Gimenez. A consigliarlo all'Afp ed al tecnico Giudice è stato lo stesso Dario, che lo avrà dunque come partner anche a Giovinazzo, oltre che nell'Andes Talleres, la squadra in cui è cresciuto anche l'ormai ex biancoverde Maldonado. E' nato a Mendoza, nel Cuyo, il giovane “delantero”: la città giace pacifica tra grandi tenute vinicole sotto montagne alte 6000 metri sempre innevate dai ghiacci: le Ande. Quando da noi scoppia il solleone, la temperatura a Mendoza sale di giorno e poi cala la notte bruscamente, anche fino allo zero. La movida mendocina scorre, vociante, lungo la Arístides Villanueva, la grande via dove si trova “todo el mundo”. Immaginiamo di incontrare Juan Cruz là, con i suoi amici. Juan ha sempre giocato con la

Juan Cruz Fontan

maglia del “Matador”, come chiamano la squadra i tifosi locali. Ha partecipato anche alla pre-selezione Under 20 per il Mondiale in Portogallo 2011. «Sono sicuramente un attaccante – si descrive – Posso

Minihockeisti di Monza e Follonica ospiti a Giovinazzo, fra pista e mare

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Anna Rita Fasano er il momento hanno conosciuto Giovinazzo da turisti, in attesa di farlo, in un futuro non tanto lontano, da giocatori. Sono i piccoli hockeisti di Monza e Follonica, che accogliendo l'invito rivolto dall'Afp Polisportiva a tutte le società rotellistiche d'Italia, hanno trascorso alcuni giorni in 30

paese, fra pista e mare. I primi ad arrivare sono stati gli under 10 brianzoli dell'Hockey Club Roller, che si sono confrontati con i pari età di Giovinazzo: ad accompagnarli il tecnico Fabio Uboldi. Ad una settimana di distanza è stato invece il turno di Franco Polverini e dei ragazzi di Follonica, che han-

no avuto la possibilità di allenarsi anche con alcuni giocatori di prima squadra: in pista, fra gli altri, anche Franco Amato. Per tutti, giorni molto piacevoli, di grande socializzazione, grazie al sostegno dei partner che hanno reso piacevole il soggiorno a Giovinazzo dei ragazzi e dei loro accompagnatori. Particolarmente apprezzata – fanno sapere dalla società – la sensibilità delle Figlie della Carità dell'Istituto San Giuseppe, per l'ospitalità offerta agli hockeisti in erba.

però lavorare in altre posizioni e intendo migliorare in difesa col passare degli anni. In Argentina ho sempre fatto circa 40 gol a stagione. La mia migliore annata fu nel 2012, quando vincemmo sia il campionato mendocino sia il titolo Nacional. Segnai 63 gol». Non ha ancora soprannomi in pista e gioca con il numero 4, suo preferito. Come ragazzo è una persona semplice. «Il mio hobby preferito è trovarmi con gli amici e giocare alla “pelota”. Mi piace il mare, ma non mangio pesce perché sono allergico. Il mio piatto preferito sono le lasagne. Sono un ragazzo normale cui piace studiare e, quando non ho impegni, mi piace giocare con i videogiochi». Sull'hockey pista ha idee molto chiare. Il suo idolo personale è Miguel Nicolás, compagno di squadra ed ex Bassano, di cui ammira il modo di giocare. E in panchina, meglio la preparazione o l'aspetto motivazionale? «In un tecnico amo tutte e due le cose. Di Marcelo Innella, mio allenatore nell'Andes Talleres, penso che sia un allenatore eccellente con un gran futuro. Lui sa sempre come disporsi contro qualsiasi avversario, perché li studia. Io sono stato allenato da lui sin da quando ero ragazzino ed è sempre stato attento ai miei errori, facendomi migliorare». Cosa si aspetta poi, un ragazzo del Cuyo, da un'avventura italiana? «Ciò che io spero, è di riuscire a dare il meglio di me come giocatore. voglio essere un granello di sabbia della squadra e raggiungere gli obiettivi prefissati. Alla fine faremo il bilancio della stagione e vedremo che sarà del mio futuro. Adesso però sogno solo di diventare un campione». Insomma, idee molto chiare e l'umiltà di chi sa di dover ancora imparare. E allora “Suerte!”, ragazzo, e benvenuto nella terra del sole.

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Sport

Gran Galà della voga in Cala Porto Gianluca Battista

Domenica 3 agosto Giovinazzo ospiterà la XII edizione della Regata dei Gonfaloni a conclusione del Trofeo dell’Adriatico

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ncora una volta in notturna. Unica nel suo genere, la Regata dei Gonfaloni, giunta quest’anno alla sua XII edizione, domenica 3 agosto accenderà Cala Porto con tante luci ed altrettanto entusiasmo. La stagione della voga è ormai entrata nella sua fase cruciale e la tappa giovinazzese rappresenta la degna conclusione di un Trofeo dell’Adriatico 2014 decisamente avvincente. Gli equipaggi maschile e femminile dell’Associazione Vogatori “M. Cervone” cercheranno di dare battaglia, come da anni accade nel catino di casa. Diversi però i destini delle due squadre sin qui. Dopo quattro tappe del tour itinerante per imbarcazioni a 10 remi, le ragazze sono seconde con 85 punti, a sette lunghezze dalle avversarie del Palio di Taranto e con un vantaggio minimo sulle altre tarantine della Magna Grecia e le cugine della Lega Navale Molfetta. Il raggiungimento del primo posto è ancora possibile, ma in Cala Porta occorrerà

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una combinazione di piazzamenti particolarmente favorevoli alle giovinazzesi. I ragazzi sono invece troppo distanti da una vetta della classifica che parla tarantino, con i due formidabili equipaggi della Magna Grecia e del Palio che hanno dimostrato uno strapotere atletico in tutte le regate sin qui disputate. A Giovinazzo, l’imbarcazione del direttore sportivo Francesco Cervone, però, tenterà il colpaccio, cercando di portare a casa la Regata dei Gonfaloni, intitolata a Massimo Cervone, prematuramente scomparso qualche anno fa e sempre presente nel ricordo di chi lo ha conosciuto. Il programma di domenica 3 agosto prevede la Santa Messa in Piazza Porto, proprio in suffragio di Massimo, alle ore 8,30, mentre le batterie di gara inizieranno alle 10,30. Poi tutti in acqua al tramonto, dalle 19,30, con tanto di premiazione e fuochi pirotecnici finali e la diretta web su www.giovinazzo.tv per chi vive fuori città.

A sfidarsi a colpi di remi ci saranno 8 equipaggi maschili e 6 femminili. Tra gli uomini gareggeranno i padroni di casa dell’Assovogatori Giovinazzo, la Lega Navale Molfetta, Il Palio e la Magna Grecia Taranto, gli abruzzesi della Ciurma Vasto e degli Undici Unici Ortona, oltre ai livornesi del Borgo Cappuccini ed ai croati, ormai ospiti internazionali fissi, del Klub Neptun Dubrovnik. Tra le donne spazio alle ragazze di casa nostra ed alle due compagini tarantine, alle Remuri Brindisi, alla Lega Navale Molfetta ed alle forti livornesi del Borgo Cappuccini, rivelazione della scorsa edizione con un ottimo secondo posto. Il presidente del sodalizio di Piazza Porto, Peppino

Cervone, è certo che si tratti di uno spettacolo unico e si augura di vedere ancora una volta migliaia di spettatori assiepati lungo il perimetro del porticciolo. Se gli si chiede un pronostico, pur conscio della forza delle sue ragazze e della voglia di riscatto dell’equipaggio maschile, glissa, come ha spesso fatto: «I favori della vigilia, almeno tra i maschietti vanno ad altri. Con le ragazze – ha continuato – siamo consapevoli di avere tutte le carte in regola per far bene, ma dopo l’infortunio alla capovoga non so quali siano le reali prospettive. Mi limito a dire – ha poi chiosato – che pretenderò dai miei atleti tutti grande impegno, perché è la regata di casa, quella dei Gonfaloni, quella che ricorda Massimo».

Calcio, nasce la Bruno Soccer School na nuova scuola calcio è stata costituita a Giovinazzo. La sua denominazione è A.S.D. Bruno Soccer School e «punterà alla crescita tecnica fisico-motoria di ogni singolo giocatore, ma soprattutto all'insegnamento dei veri valori dello sport ed a come interagire all'interno di un gruppo», spiega il responsabile di tutto il coordinamento della metodologia di allenamento, Gio-

vanni Bruno, ex calciatore di Frosinone, Como, Reggiana, Martina Franca, Potenza, Barletta e Cisco Roma, e promotore dell’iniziativa. Le iscrizioni, già partite, potranno essere effettuate contattando il tecnico Giovanni Bruno al n. 333.631.99.71 o via mail all’indirizzo giovanni.bruno1980@libero.it. «Ai primi venti iscritti – annuncia Bruno – la società

offrirà una fidelity soccer card che consentirà di usufruire di un notevole sconto presso una splendida struttura alberghiera vicina alla nostra città». Tre le categorie coinvolte (dall’anno 2002 al 2009): Piccoli Amici, Pulcini ed Esordienti. Gli allenamenti e gli eventuali eventi ludici saranno svolti nelle strutture sportive della città di Giovinazzo. (Nicola Miccione) N. 8 - Agosto 2014

Sabato 23 Agosto 2014, ore 18.00 • Piazza Vittorio Emanuele II • Giovinazzo (Bari)

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DODICESIMO TROFEO

Sabato 23 Agosto 2014, ore 18.00 Piazza Vittorio Emanuele II Giovinazzo (Bari)

in attesa di

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