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Periodico promosso dall’Arciconfraternita Maria SS. del Carmine - Giovinazzo - Registrato presso il Tribunale di Bari al n. 1307 in data 20/1/1997 - Spedizione in A.P. 70% Filiale di Bari

Anno XVIII N. 3 Marzo 2014 Euro 2,00



Editoriale

Un bisogno primario: ripartire N

Filippo D’Attolico stanza dalle nostre coste orientali, centinaia di esseri umani ancora perdono la vita nel combattere una dittatura che impedisce loro di far parte dell’Unione Europea, quella stessa Europa tanto rinnegata da molti nostri connazionali! Ecco dunque il bisogno di ripartire, di farlo presto e bene. E di farlo su tutti i fronti e in tutte le realtà: nelle piccole comunità cittadine e nelle sedi delle conferenze internazionali. Ognuno con la propria esperienza, le proprie attitudini, proiezioni, ambizioni, ma anche attese, sogni e aspettative. Con la salvaguardia del rispetto reciproco, elemento essenziale per garantirci nel tempo un “bene comune durevole”. Nello sfogliare le bozze di questo numero mi sono lasciato ispirare nella stesura di questa mia riflessione proprio dalla forza e determinazione con cui singoli concetti di ripartenza sono stati esplicitati da tutti i collaboratori. Ognuno nella sua originalità, Essi esprimono singolarmente una dirompente azione di spinta che, differenziata dalle disomogenee fasce d’età, costituisce la voglia di una corale ripartenza. Buona lettura.

PERIODICO PROMOSSO dall’Arciconfraternita Maria SS. del Carmine Registrato presso il Tribunale di Bari al n. 1307 in data 20/1/1997

Collaboratori

ella millenaria storia dell’uomo c’è sempre stato un bisogno considerato primario; un bisogno che, nella scala dei valori, ha occupato una posizione prioritaria. Come quando il nostro antenato, prima ancora di costruire i più rudimentali strumenti di caccia, si è attivato per procurarsi il cibo considerandolo il suo bisogno primario, ebbene, alla stregua di tale priorità oggi l’uomo avverte l’urgenza di “ripartire”. Rimettere in moto quella grande macchina sociale di attività che per una serie di ragioni da tempo si è arrestata. Ripartire per venir fuori dal pantano in cui si ritrova, nel quale ha radicato i suoi obiettivi riscopertisi, poi, lontani da quei valori nei quali ha fondato i principi della sua esistenza. Principi forse deteriorati dal tempo, o dalla alterazione dei rapporti umani distratti dalla prevalenza di interessi sempre più personali e meno collettivi. “Se avete cibo nel frigorifero, vestiti addosso, un tetto sopra la testa e un posto per dormire, siete più ricchi del 75% degli abitanti del mondo” mi è parso di leggere tempo fa. Un concetto che può sembrare assurdo, tanto quanto assurdo può essere che, a poca di-

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ABYSSUS ABYSSUM INVOCAT Opinione

Giuseppe Maldarella

(Una avventatezza chiama l’altra)

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Dal Park Ducale di Natalicchio al Teatro a mare di Depama

nche questa riflessione ho voluto intestarla con una espressione letteraria latina, poco nota per la verità perché ripresa da un Salmo biblico, ma che, a mio avviso, rispecchia al meglio il divenire, alquanto contorto, di una opera pubblica di notevole impegno economico e di influente rilevanza per l’arredo urbano della città. Trattasi del cambio funzionale apportato al progetto di sistemazione del lungomare di levante, lungo la cintura muraria, da piazza “Leichardt alla Vedetta”, inserito nel più ampio piano di rigenerazione urbana (PIRU), varato tempo addietro. Il senso della dicitura, secondo la traduzione letterale, sarebbe quello che l’idea astrusa di strutturare l’area sotto il Palazzo Ducale a parcheggio è stata soppiantata da un’altra, parimenti avventata. Tale personalmente ritengo sia l’ultima novità, appena presentata dal Sindaco, di voler destinare l’area demaniale marittima, sottostante al Palazzo Ducale, a impianto teatrale al posto del parcheggio per autovetture a suo tempo concepito per i residenti del centro storico. Un’idea progettuale questa più azzardata della prima, quella del park per auto voluto da Natalicchio dietro le insistenze dell’ex alleato di governo, il consigliere Magarelli. Le carte su questa novità sono state appena scoperte con la illustrazione delle opere pianificate dai due progettisti che le hanno presentate nella sala S. Felice. Depalma, infatti, a seguito delle contestazioni mossegli circa la ricostruzione della balconata di via Marina e costretto delle accese rimostranze rivoltegli da più parti per non aver reso noto, prima dell’appalto, le caratteristiche progettuali di quell’opera, si è deciso a mettere in chiaro i lavori di riqualificazione urbana di tutto il percorso stradale lungo la muraglia di le4

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vante compreso il piazzale demaniale sottostante il Palazzo Ducale. Una caratterizzante opera finanziata in gran parte dalla Regione con fondi PO FESR 2007-2013 e per il restante con le risorse comunali. E, dunque, lo ha fatto in una delle sue solite comunicazioni istituzionali con cui chiama a raccolta i cittadini. E, non contento, ha poi fatto ricorso, quasi a mo’ di merchandising, ai sistemi tecnologici di comunicazione per pubblicare alcune schede prospettiche dei luoghi sottoposti al risanamento, prima e a lavori conclusi; espediente risultato sconveniente per le ragioni ormai note a tutti, al punto da richiederne l’immediato ritiro delle immagini dalla rete telematica. E’ evidente che non è questo il punto delle mie osservazioni, quanto il contesto progettuale e gli obiettivi costruttivi con le modalità d’arredo che sono state introdotte al primo progetto risalente alla fine del 2009 e inserito già nel programma triennale dei lavori pubblici 2009-2011. All’epoca, infatti, quel progetto messo a punto dall’arch. Mauro Saito di Bari e la cui esecuzione era stata programmata a lotti funzionali secondo le disponibilità finanziarie da attingere interamente dai bilanci comunali, era teso a realizzare un percorso intorno al nucleo antico sotto la cinta muraria del versante est e una sua prosecuzione verso ovest con l’innesto su via Marco Polo a livello superiore, mediante la costruzione di una scala esterna addossata al muro terminale del palazzo vescovile. E, nell’ambito di questo importante intervento di riqualificazione di tutto quel tratto stradale alla base della muraglia di levante fino alla radice del molo di sopraflutto del bacino portuale, era compresa appunto la sistemazione dell’area sottostante il Pa-

lazzo Ducale che, per quanto annunciato dallo stesso Natalicchio, doveva servire a parcheggio per autovetture. Tanto sembra essere stato confermato dal Consiglio Comunale nella sua seduta del primo ottobre 2010 che, approvando il documento programmatico per la rigenerazione urbana, tra l’altro, considerava anche la realizzazione del park ducale proprio sul terreno demaniale alla base di quello storico edificio. Di seguito l’intervento veniva presentato alla Regione per beneficiare dei fondi FERS 2007-2013 ottenendone anche l’ammissibilità al finanziamento con l’esclusione della parte relativa alla costruzione della scala esterna di collegamento del percorso sotto le mura a livello superiore con via Marco Polo. Senza meno nel corso di tali procedure burocratiche ci si sarà resi conto della anomala destinazione a parcheggio del vasto piazzale demaniale e, con ogni probabilità, per una migliore ed integrale qualificazione del territorio sarà stata affidata la riprogettazione dell’intero intervento ad altri tecnici che hanno prodotto la nuova elaborazione nei termini rappresentati nel corso della seduta pubblica dell’8 febbraio scorso. Le schede illustrative poste in visione non sembrano, però, evidenziare le reali infrastrutturazioni del sito e i servizi tecnici cui si intende dotare quel piazzale per essere impiegato realisticamente come arena teatrale, a parte la sua pavimentazione e l’arredo di banchine per ospitare il pubblico. Tuttavia, è da chiedersi, in tutta franchezza, se possa quel sito, confinato all’interno di un muraglione di cemento e di tetrapodi a protezione delle mareggiate e dei forti venti da nord che spirano continui nella zona, possa rivelar-


si luogo idoneo per ospitare manifestazioni o spettacoli vari. Forse Depalma, esperto nella gestione della festa patronale, avrà subito pensato essere quel sito, una volta dotata di panchine, ideale per il mattiniere di agosto all’ombra della facciata a mare del palazzo. Vorrei qui segnalare che non è la prima volta che si tenti di ricavare un ambito urbano per spettacoli estivi all’aperto, all’interno del centro antico; si è provveduto già in passato a sistemare a tale scopo piazza Meschino e piazza S. Salvatore, ora ribattezzata piazza San Marcello dai due nuovi progettisti. E’ noto a tutti quale sia l’utilizzo che se ne fa di quegli spazi e il degrado cui sono sottoposti. Figuriamoci cosa potrà accadere a quella struttura di nuova concezione se non è affidata a qualcuno che la prenda in consegna e ne assuma la necessaria cura manutentiva, magari con l’ausilio di telecamere per scongiurare atti vandalici del tipo di quelli perpetrati alle altre piazze cittadine. Non sarebbe, piuttosto, il caso di installarvi un limitato numero di solide panchine di pietra ai bordi perimetrali del piazzale per poter sostare, quando è sereno, ad ammirare l’orizzonte sulle acque marine e lasciare che gli usi cui potrà essere asservito quello spazio possano scoprirsi in relazione a esigenze socio-culturali che nel tempo potranno avvertirsi, sempre

che si abbia ad avere l’interesse a ben conservare quella dote urbana. Personalmente non concordo con chi vuol fare della città una mappa sempre più definita di funzioni distinte in spazi segregati, piuttosto, contrariamente a quella tendenza molto in voga anche in architettura a realizzare ambiti circoscritti e separati, sarebbe meglio disporre di spazi pubblici “neutrali”. Il rischio, infatti, che si corre, una volta costituita l’area a teatro, è che possa essere avvertita dai cittadini come uno “spazio morto”, a motivo proprio di una sua effettiva mancanza di collegamento con la realtà sociale in cui tutti ci sentiamo liberi di muoverci in direzione delle tante diversità attrattive. E sempre per rimanere in argomento una ulteriore riserva mi pare doveroso fare pure riguardo all’intervento riportato nell’altra scheda tecnica che presenta la costruzione di una piattaforma balneare, costituita da grosse doghe in legno ancorate su quel che resta del vecchio molo e sulla scogliera sottostante al percorso che conduce alla pista del teatro. Non so se quel tratto di mare oggi possa essere balneabile, che io ricordi, qualche anno fa vigeva un divieto assoluto di immergersi in quelle acque. Comunque, pur considerando che si possa costituire su quel lembo di costa un punto di balneazione, il previsto attrezzaggio della pavimentazione in legno a sezione a scalare non è certo il più appro-

priato in quel sito. Quanto potrà durare quell’impianto? Non ci si è resi conto forse che proprio in quel tratto si abbattono impetuose mareggiate che a volte hanno provocato la demolizione di tratti della balaustra in pietra e, perfino, lo smottamento della strada, come capitato appena qualche anno fa. Senza meno sarebbe più opportuno, anche ai fini di una migliore protezione del percorso pedonale e della pista che si vuole costruire, posizionare sotto costa altri grossi massi di pietra ma sistemarli in modo da realizzare ampi gradoni che scendono a livello d’acqua, in modo che possano costituire pure una più avanzata barriera a difesa delle opere che si andranno a porre in essere lungo il percorso stradale. Da ultimo non posso fare a meno di eccepire che la presentazione dell’intervento fatta dal Sindaco e dai due progettisti è carente della sezione dei lavori della prosecuzione del percorso pedonale sulla scogliera naturale all’interno del porticciolo e della messa in opera della scala da ancorare alle mura per consentire l’accesso a via Marco Polo. E’ pur vero che questa realizzazione è stata esclusa dall’ammissione al finanziamento regionale del PO FESR 20072013, ma l’esecutivo ha deciso di portarla a termine inserendola nel piano triennale dei lavori pubblici 2013-2015, approvato nel novembre scorso dal Consiglio Comunale, con una spesa complessiva di ben € 228.000. Questa esecuzione rimane essere la stessa progettata a suo tempo dall’arch. Mauro Saito o è stata rivisitata anch’essa? Perché Depalma, che vanta ineccepibile trasparenza delle sue azioni, non ha fatto menzione di quest’altro intervento che le carte comunali motivano essere indispensabile e strutturalmente funzionale al contesto dell’intera opera di riqualificazione di tutto quel territorio a levante del centro antico? Sarebbe stato indispensabile avere cognizione anche di tale progetto che si presume abbia un forte impatto sulle mura cittadine con incidente riflesso sull’immagine paesaggistica del promontorio urbano sul porticciolo. Sarà che l’opera non ha ancora avuto il benestare della Soprintendenza o non la si ritiene ancora poterla sottoporre al giudizio dei cittadini? N. 3 - Marzo 2014

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I nuovi mostri Attualità

Gianluca Battista

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Sciacallaggio mediatico a margine di una tragedia

a condanna di Raffaele Sollecito ed Amanda Knox, nel processo d’appello bis per l’omicidio di Meredith Kercher, è storia analizzata, vivisezionata, passata al microscopio senza pudore alcuno da una informazione che non sa più esser tale. Nessun moralismo da parte nostra, bene intesi, perché a pensarci su, lo scoop a tutti i costi è pane quotidiano per i media. Ci siamo però chiesti dove finisca il diritto di cronaca e dove inizi il delirio di onnipotenza di editori e direttori di testata. Il nostro mensile, ve lo abbiamo scritto nel corso degli anni, non è mai entrato nelle pieghe di questa vicenda dolorosissima per i parenti della vittima, per gli imputati ed i loro stessi cari. Era la cronaca quella che ci interessava, non il gossip, la partigianeria, la spettacolarizzazione della notizia. Su questo carro sono saltati e non saliti in molti, talvolta forti della necessità dei parenti di Raffaele ed Amanda di gridare al mondo l’innocenza dei loro ragazzi. E bene, a nostro avviso, hanno fatto i congiunti degli imputati ad usare ogni mezzo a loro disposizione per combattere la loro battaglia. Noi avremmo fatto lo stesso molto probabilmente, se fossimo stati nei loro panni. Inutile dar giudizi su questa condotta come in tanti, troppi, hanno fatto anche a Giovinazzo, pronti a pontificare senza esserci dentro. Noi li rispettiamo, così come rispettiamo il loro profondo dolore. Ci ha invece disgustato l’assalto mediatico e la voglia di mettersi in mostra di giornalisti, opinionisti, produttori, sciacalli e saltimbanco di ogni risma, pronti ad immortalare la faccia di Solle-

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cito e della Knox o a strappar loro confidenze e chissà, confessioni. Questo è quello che definiamo “giornalettismo”, e non giornalismo, dell’audience e dei lettori ad ogni costo, che si esalta per un telespettatore o una copia venduta in più, che vive di numeri e non

un senso o in un altro, sull’intera vicenda. E solo allora diremo addio ai plastici della casa di via della Pergola, addio a criminologhe imbellettate e psicologi con lo sguardo più o meno intelligente pronti a suggerire la loro versione dei fatti, addio a soubrette scarse che danno la linea ad inviati che piantonano le abitazioni degli imputati, addio ad interviste in esclusiva all’ora di cena. L’orrore del fatto di cronaca ha lasciato il posto allo spettacolo. Si guarda la tv o si legge un quotidiano e si sentenzia, sgranocchiando qualcosa come durante i mondiali di calcio. C’è chi fornisce il passatempo e c’è chi ne usufruisce per le sue inclinazioni da guardone. Non ci legheremo mai a questa schiera. Siamo un giornale piccolo, non un

L'avv. Francesco Maresca (famiglia Kercher) assalito dai giornalisti

di sostanza, che passa sopra la gente e la usa per il suo scopo come un caterpillar. I nuovi mostri sono loro, iene dai denti affilati, pronte ad affondarli nella polposa carne di ogni tragedia. Perché di una tragedia enorme si è trattato, è bene non dimenticarlo mai, che ha visto coinvolte quattro giovani vite. La macabra danza non si arresterà, ne siamo certi, fin quando la Corte di Cassazione non porrà la parola fine, in

piccolo giornale. L’etica dell’informazione ci è stata insegnata sin dagli esordi e non tratteremo più di questa vicenda fino alla sua reale conclusione, perché così è giusto che sia. Il disgusto profondo, invece, ci resterà a lungo verso i nuovi mostri, i creativi del teatro mediatico degli orrori, quello da assaporare accompagnato da una tazzina di caffè appena svegli o da gustare in prima serata spalmato su una fetta di pane.


Attualità

Il Lungomare Marina Italiana si rifà il look

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’è tempo fino al mese di Giugno 2015 per ultimare tutti gli interventi che vedranno protagonista una porzione del Lungomare Marina Italiana e più precisamente il tratto compreso tra la scuola Papa Giovanni XXIII ed il molo di levante. L’Amministrazione guidata da Tommaso Depalma ha presentato nel corso di una conferenza pubblica il progetto di riqualificazione firmato dagli architetti Michele Sgobba e Mario Ferrari che verrà finanziato con fondi FESR (fondi europei, più una piccola percentuale di fondi comunali) per una spesa totale di circa 1.5 milioni di euro. Il progetto prevede interventi su circa 600 metri di lungomare, lungo un perimetro che è stato idealmente suddiviso in cinque zone, ognuna delle quali caratterizzata da un intervento di restyling che ci permetterà tra poco più di un anno (se tutto va bene) di godere al meglio di uno scorcio che negli ultimi tempi è stato letteralmente abbandonato a se stesso. Nel primo tratto, quello compreso tra la scuola elementare e Piazzale Leichardt, verrà realizzata una pista ciclabile a livello del marciapiede, mentre tutta zona antistante piazza San Salvatore sarà interessata da un intervento di riqualifica-

Mauro Capurso

Dal degrado alla riqualificazione, ecco come cambierà il volto di questa parte della città zione che terrà conto sia delle auto che dei pedoni. Verranno piantati degli alberi che permetteranno di separare l’accesso al centro storico dalla “camminata” lungo le mura aragonesi. Tutto il perimetro basso delle mura sarà reso pedonale fino a raggiungere il grande largo situato alle spalle del Palazzo Ducale. In quest’area, oggi comple-

tamente abbandonata, verrà realizzato un grande contenitore culturale con delle panchine fisse che potrà essere utilizzato come cine-teatro all’aperto. La zona del porto vecchio, infine, verrà attrezzata con delle pedane in legno amovibili per rendere più sicura la balneazione, come in una sorta di “lido pubblico”.

Se l’iter burocratico previsto per la realizzazione degli interventi dovesse essere rispettato, i lavori dovrebbero iniziare nel prossimo mese di Aprile e terminare nel mese di Febbraio del prossimo anno. Il paragone con gli interventi che, invece, vedono protagonista l’altro lungomare non dovrà spaventarci, visto che si tratta di interventi di natura diversa e che tutto fa pensare che in questo caso la tabella di marcia verrà rispettata, essendo previsto un termine ultimo entro il quale rendicontare tutte le spese. Una volta realizzato, questo progetto ci permetterà di usufruire di una parte della nostra città che è sempre stata trascurata. È chiaro che l’intervento di riqualificazione da solo non basta, perché tutti noi cittadini avremo il compito di riappropriarci di questo scorcio e di farlo tornare a vivere.

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Ferriera, è cominciato il conto Attualità

Girolamo Capurso

Presentato alla città il rapporto sulle indagini di approfondimento svolte all’interno dell’area ex A.F.P.

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prossimi mesi saranno importanti per il futuro dell’area dismessa dell’ex ferriera e di Lama Castello. La vecchia industria siderurgica giovinazzese, da sempre importante per l’economia cittadina, negli ultimi anni ha cominciato a rivelare la pesante zavorra che si porta sulle spalle. A partire dal 2003, i proprietari hanno realizzato piccoli interventi di messa in sicurezza, e nel 2005 il prelievo di alcuni campioni superficiali ha messo in evidenza il superamento di alcuni valori di metalli pericolosi come il cromo, piombo, cobalto, arsenico, mercurio, ecc. Cominciava così a delinearsi il pericolo che quei capannoni ormai arrugginiti costituivano per la città. Nel frattempo l’amministrazione comunale cercava fondi per la bonifica del sito e nel 2010 sono stati stanziati 3.400.000 euro dai fondi

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FESR 2007-2013. Ma veniamo ad oggi. Il 7 febbraio scorso l’azienda incaricata di effettuare indagini di approfondimento, ha illustrato alla città il risultato delle analisi e ha reso pubblico il lavoro svolto all’interno dell’area industriale. All’incontro erano presenti il sindaco Tommaso Depalma, gli ingegneri Massimo Guido e Antonella Lomoro della società Ecologica s.r.l. La zona interessata è stata suddivisa in tre settori distinti: l’area dell’ ex AFP, la parte di lama Castello confinante con la ferriera e tutta la parte esterna alla ferrovia che nel futuro sarà destinata a zona residenziale. Sono stati prelevati campioni di suolo, acqua di falda e rifiuti ed analizzati in laboratori accreditati. I risultati hanno messo in evidenza alcuni superamenti nelle zone di Lama Castello e nell’area industriale

dell’ex ferriera, mentre nella zona di espansione C3 le indagini integrative non hanno rilevato alcun superamento. Ricordiamo che nel 2005 in quest’ultima area furono riscontrati alcuni superamenti di parametri relativi al cromo, piombo, cobalto, vanadio, arsenico, mercurio e pcb. Nella lama sono stati eseguiti tre sondaggi, mentre nell’area ex AFP i sette sondaggi eseguiti hanno svelato la presenza di cromo, rame, arsenico, cadmio, cobalto, nichel, piombo, vanadio, stagno e zinco a diverse profondità. L’analisi dell’acqua di falda invece ha rilevato un superamento rispetto ai limiti normativi di ferro, fluoruri e solfati. Naturalmente sono da tenere in conto parametri diversi secondo l’utiliz zazione dell’area, se trattasi di zona a verde e residenziale o commerciale e industriale. Di certo il sito

è contaminato e ogni uso futuro sarà valutato con estrema attenzione anche leggendo attentamente i risultati. La stessa società Ecologica srl ha eseguito l’analisi di rischio sanitario ambientale che ha determinato l’esistenza di un rischio cancerogeno soprattutto per la presenza di arsenico e un rischio tossicologico per la presenza di floruri nell’acqua di falda. Questi i risultati delle analisi e dei sondaggi, ma


o alla rovescia? il cospicuo finanziamento non è sufficiente a coprire tutte le spese della bonifica che nell’immediato sarà eseguita solo sulla porzione di territorio che delimita Lama Castello. L’intervento sarà realizzato rimuovendo una parte del materiale di lavorazione riversato nella lama che sarà smaltito o utilizzato nei cementifici. A tal proposito il Comune ha già attivato un’indagine di mercato per la ricerca di un soggetto disponibile all’esecuzione di un servizio di rimozione, trasporto e recupero della loppa d’altoforno. Nella lama sarà eseguito un intervento di risagomatura cercando di restituire al territorio il suo

aspetto naturale, e la parte rimanente del materiale riversato sarà ricoperta con terriccio e sarà creata un’area verde per ridare alla lama la sua antica funzione di canale di scarico delle acque meteoriche provenienti dall’interno. Contemporaneamente ai sondaggi è stato eseguito un intervento di messa in sicurezza del settore di nord-ovest che oltre alla chiusura dei varchi nel muro perimetrale ha riguardato anche la recinzione dell’area e la rimozione di suolo inquinato e copertura con materiale stabilizzato. Inoltre sono stati asportati alcuni fusti contenenti materiale inquinante nascosti dalla

folta vegetazione. Fin qui tutto ciò che si è fatto e che si farà. Il Giorno 19 febbraio c’è stato il primo rinvio al 24 febbraio della conferenza di servizi che vedrà gli enti preposti e una rappresentanza dei cittadini definire il futuro dell’area. Non vogliamo lasciarvi senza fare alcune riflessioni, forse anche banali, ma che dovrebbero appartenere all’agenda di tutti, cittadini e politici di ogni schieramento. Tutte le indagini hanno riguardato solo parti esterne ai capannoni e quindi conosciamo solo una parte del potenziale pericolo cui la città è esposta. Il cospicuo finanziamento, proveniente da fondi dell’intera collettività, non potrà supportare l’intera bonifica. Finora nessuno ha prospettato ufficialmente la partecipazione dei proprietari attuali e precedenti alle spe-

se e rimane non concretizzato il principio sacrosanto più volte enunciato che “chi inquina paga”. Si dovrà rivedere l’attuale destinazione dell’area, non essendo ormai più prospettabile un utilizzo industriale ai margini della città. È necessario lasciarsi dietro gli errori e le testarde rivendicazioni del passato e fare tesoro della storia attuale. Taranto insegna. Il paragone è forse un po’ azzardato ma vorremmo ricordare a tutti che il nostro territorio è stato più volte violentato e, molte colpevoli omissioni, vedi Torre Gavetone, insieme ad altre criticità conclamate, discarica s. Pietro Pago e area ex A.F.P., devono servire a ricordarci che l’ambiente è la “pertinenza” principale delle nostre abitazioni e quindi destinato ad essere “in modo durevole a servizio” della nostra vita.


IVE: il rilancio è un colpo in canna

(Foto d’archivio)

Giuseppe Dalbis

(Foto d’archivio)

La Provincia riprende possesso del “gigante” per farne un polo attrattivo multifunzionale. Ma il tempo è tiranno

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l “gigante buono” si è mosso. Proprio mentre tutti lo davano ormai in stato comatoso, l’Istituto Vittorio Emanuele II è tornato a far parlare di sé: il 15 dicembre Schittulli, il presidente della Provincia di Bari, proprietaria dell’immobile, ha inaugurato una mostra di presepi in sala Marano e a sorpresa anche la facciata restaurata con tanto di orologio dell’ex direzione. Nel discorso una dichiarazione d’amore nei confronti dell’IVE e la volontà di rilanciarlo. Qualcuno, come Sinistra Ecologia e Libertà, ha criticato l’interesse tardivo e la retorica da comizio dell’oncologo barese, oltre a un mancato coinvolgimento della

città. I riflettori si sono dunque riaccesi ma cosa è accaduto finora? Riavvolgendo il nastro: l’istituto ha ospitato per due secoli i ragazzi senza famiglia assicurando loro un’infanzia dignitosa e una formazione che per molti di loro è stata la base di una carriera di successo. Nel 2004 gli Istituti Pubblici di Assistenza e Beneficenza sono stati estinti perché era cambiato il modo di concepire la crescita dei minori soli. Alla crisi dell’istituto pubblico, con 22 lavoratori senza stipendio, si sommava il contenzioso nato nel 1995 tra Comune e Provincia riguardo la proprietà dell’immobile. Dopo anni di trattative, a cavallo tra 2006 e 2007 le

due parti concludevano un accordo che prevedeva: il riconoscimento della proprietà alla Provincia di Bari; la concessione al Comune, per 19 anni rinnovabili, dell’annesso ottocentesco e degli impianti sportivi a patto che fossero destinati ad attività assistenziali e culturali (patto mai rispettato); l’accreditamento di 800.000 euro presso la tesoreria comunale destinati al pagamento degli stipendi arretrati agli ex dipendenti ormai assorbiti da Provincia in massima parte, Comune e ASL BA/2 che dal 2006 riceveva in concessione gli spazi per la sede legale e servizi, impegnandosi a effettuare lavori di adeguamento per 500.000 euro

annui. Con l’accorpamento delle ASL i progetti sono stati drasticamente ridimensionati e i 20.000 mq dell’IVE non sono stati uti-

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lizzati come auspicato. E così il 29 maggio 2013 la Giunta Provinciale ha deliberato di «realizzare un intervento di recupero e rifunzionalizzazione degli spazi dell’ex IVE, al fine di riconvertirlo in polo polifunzionale, con funzioni pubbliche e/o sociali, quale “bene attrattivo”, in grado di attivare un processo di valorizzazione del territorio dal punto di vista turistico ma anche economico» e di ricorrere per questo allo strumento del project financing. Quel che è accaduto dopo lo spiega Nicola De Matteo, consigliere provinciale in quota Movimento Politico Schittulli, incaricato dal presidente di seguire da vicino l’Istituto Vittorio Emanuele dallo scorso luglio. «Abbiamo impiegato un biennio per comprendere la difficile situazione e recuperare le carte. Quando poi sono arrivato – dichiara – ho riscontrato che quasi nulla era stato fatto di quanto era negli accordi con la ASL e che quei pochi lavori effettuati non avevano tenuto in considerazione la preziosità degli ambienti e così ho dato mandato all’Avvocatura della Provincia di accelerare i tempi per il rilascio immediato dei locali occupati per poter far partire il progetto deliberato dalla Giunta. Ad agosto son riuscito a liberare tutto il primo piano, concentrando SerT, Servizio di Igiene Mentale, Protocollo e Farmacia al piano terra. Abbiamo riscontrato danni per circa 10 milioni di euro e nella prima udienza di gennaio abbiamo chiesto 5 milioni con sgombero immediato dei locali, la ASL ha proposto un milione e mezzo di euro con sgombero al 30 luglio. Cercheremo di liberare la struttura entro fine maggio perché un mese dopo termina il quinquennio Schittulli e all’area metropolitana, che allo stato attuale dovrebbe prendere il posto della Provincia, non vorremmo lasciare un pro-

blema in eredità ma delle basi su cui continuare a lavorare. Ho trovato qualche difficoltà anche con le tante associazioni che occupano le stanze senza aver regolarizzato la loro posizione. La Polizia Provinciale sta facendo le verifiche, capiremo che soluzioni adottare». La non completa disponibilità della struttura ha bloccato la procedura della finanza di progetto che prevede uno studio di fattibilità e un concorso di idee a livello europeo. «Avremmo garantito una rivalutazione straordinaria dell’istituto – assicura De Matteo –. Con le prime idee arrivate anche dall’estero saremmo riusciti con questo forte polo attrattivo, turistico, culturale e sociale, a movimentare l’intera provincia, perché noi abbiamo puntato tutto su Giovinazzo lasciando perdere altri immobili dislocati altrove. Avrebbero trovato lavoro circa 200 giovani di questo bacino. Noi abbiamo già pronti 10 milioni di euro per l’IVE e il partner designato dovrebbe investirne altrettanti». Cosa aveva immaginato il delegato di Schittulli? «Avevo previsto il più grande planetario d’Europa, la sala dei globi e degli atlanti, il museo del mare, la riproduzione in dimensioni reali di un grosso brigantino, il museo multimediale di arte contemporanea che tanto attira e che avrebbe ospitato installazioni di grande valore, altre idee che avrebbero garantito uno sviluppo economico alle imprese del territorio. Ovviamente poi le circa 300 stanze sarebbero state adattate all’idea vincitrice del concorso. D’altronde hanno mostrato interesse le università di Parigi e Lione, un college svizzero di istruzione superiore…» L’arrivo del consigliere provinciale ha avuto i suoi effetti concreti ed immediati: «Abbiamo organizzato mostre e un concerto, abbiamo riaperto diverse sale, ristrutturato la torre

dell’orologio, il colonnato dell’atrio e i suoi lampadari che erano stati depredati, ripulito il giardino che vorrei aprire ai giovani mettendoci il free wifi, curato la vegetazione anche malata, abbiamo proibito che l’atrio monumentale fosse usato come parcheggio pubblico perché rischioso e irrispettoso delle basole, stiamo riaprendo un chiostro interno che era diventato un vero deposito di materiale senza alcuna cura della pavimentazione e della muratura, e molto altro è in divenire. Lo dobbiamo anche ai tanti ragazzi che qui sono cresciuti e che qui devono sentirsi a casa». In tutto questo il Comune di Giovinazzo si è sentito poco coinvolto. Tra aprile e luglio scorso ha mandato alla Provincia diverse lettere senza ricevere mai risposta. Tra le richieste, oltre a una derattizzazione del giardino, anche il comodato d’uso dell’atrio, della sala Marano, del campo di calcetto e del giardino per gli eventi socioculturali dei mesi primaverili ed estivi, secondo il progetto “Spazio Aperto” messo appunto assieme alla consulta cittadina. «Prima del mio arrivo – risponde De Matteo – gli enti erano molto lontani e non basta l’invio di lettere per usufruire degli spazi. Da luglio ci sono ottimi rapporti con l’assessore Posca che si occupa dell’IVE e con tutta l’ammini strazione che ho voluto con me negli eventi perché questo è un luogo dei cittadini. Ottimi i rapporti anche con don Pietro Rubini, parroco di San Domenico che è in fase di restauro. La città però deve capire che non è possibile chiedere continuamente locali, anche perché il comodato d’uso ormai è vietato e serve un disegno globale. Per quanto riguarda la progettazione del rilancio invece è la Provincia che deve occuparsene in primo luogo, ci vuole una guida forte. Vedrete che faremo grandi

(Foto d’archivio)

cose: se l’ASL va via mi basta un mese per riuscire a far partire i lavori, con tutte quelle belle prospettive che al momento ci sono». Come sempre quindi la vita del “gigante buono” è nelle mani della burocrazia che rischia di condannarlo ad un assurdo inutilizzo. I tempi a disposizione ora sono ristretti e l’attenzione delle istituzioni, oggi tangibile, fino a poco fa è stata colpevolmente assente. La nascita dell’area metropolitana è un’incognita non di poco conto che aggiunge incertezza ad un quadro già intricato. Chi oggi però mostra preoccupazione per l’Istituto Vittorio Emanuele dovrebbe però ricordarsi che, con il timore di andare in default per i dipendenti da riassorbire e la consapevolezza di non sapere cosa fare della vecchia struttura, anni fa abbiamo deciso di “regalare” un vero tesoro storico e potenziale ad altri con un accordo politico, oltre che istituzionale. Ora possiamo solo sperare che ce lo trattino bene e che la comunità riesca ad avere un ritorno, anche indiretto, come ringraziamento. N. 3 - Marzo 2014

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Un minuto di attenzione... prego Attualità

T

Girolamo Capurso

utto come prima. Unico dato positivo la diminuzione della quantità procapite che a settembre ritorna sui valori preestivi. Intanto l’assessore Pansini è stata delegata a cercare soluzioni per risparmiare il differenziale di ecotassa da pagare alla regione Puglia. Ricordiamo che si tratta di circa 100.000 euro che usciranno dalle casse comunali se entro giugno, non si riuscirà a incrementare la percentuale di almeno il 5% rispetto ai dati riferiti al periodo settembre 2012 - agosto 2013. L’assessore ha pensato ad una nuova e massiccia campagna promozionale che partirà a metà marzo, per sensibilizzare e aiutare i cittadini verso una corretta selezione dei rifiuti nella gestione quotidiana della raccolta. Saranno affissi manifesti, inviati pieghevoli nelle case ed esercizi commerciali, riprenderà la campagna di sensibilizzazione nelle scuole, ci sarà un’importante conferenza stampa cittadina in cui saranno invitate aziende che attuano recupero di materiale. Sarà aumentato il numero dei cassonetti di differenziata e oltre ai cittadini si coinvolgeranno anche i netturbini per la qualità del loro lavoro. La Daneco si è impegnata ad aumentare le ore lavorative come avviene in estate per la pulizia delle spiagge. Oltre a questo si sta pensando anche all’installazione di un ecopunto, dove gli utenti potranno avere prodotti in cambio del differenziato conferito per dare maggior risalto al valore del rifiuto. L’amministrazione ha incontrato i rappresentanti degli esercenti per ribadire l’obbligo da parte loro della differenzazione e la possibilità di sanzioni per chi non dovesse ri-

Questa tabella rappresenta il confronto tra la composizione merceologica media dei rifiuti prevista dal piano regionale (decreto commissariale n. 187 del 09/12/2005) e i dati ufficiali pubblicati sul sito www.rifiutiebonifica.puglia.it

DETTAGLIO RIFIUTI RACCOLTI SETTEMBRE 2013

Tipologia rifiuto

Frazione organica Potatura giardini Vetro Carta e cartone Alluminio Plastica Legno Metalli ferrosi Tessili Beni durevoli Inerti Altro (*) Rifiuti urbani misti TOTALE

Composizione media prevista % raccolta da piano regionale (%) SETTEMBRE 2013

25 1 6 20 0,5 10 2 2,5 3 5 2 3 20

100

1,67 2,90 4,60 1,37 0,23 0,14 89,09 100

Quant it à (kg)

Destinazione

14.820 25.740 40.900 12.180 2.020 1.300 791.700

smaltimento recupero recupero recupero recupero recupero recupero smaltimento

888.660

(*) Farmaci, batterie e accumulatori

PRODUZIONE PROCAPITE KG 42,451 • Percentuale di raccolta differenziata (senza frazione organica) 9,24% • Percentuale di raccolta differenziata (con frazione organica) 10,91%

spettare le ordinanze sindacali già esecutive. Come sempre noi di “in Città” sponsorizziamo ogni tentativo che possa eliminare dubbi e incertezze nei riguardi della raccolta differenziata. Non sarà facile, ma serve l’aiuto di tutti. Dobbiamo e possiamo dimostrare che con “un minuto di attenzione” in più Giovinazzo può raggiungere percentuali più visibili e non essere meno virtuoso

di altri comuni. Tutto questo in attesa che le variazioni proposte dai nostri tecnici alla società incaricata di redigere il nuovo piano industriale di raccolta domiciliare per conto dell’ARO, possano essere integrate e si arrivi ad una discussione in consiglio comunale per concludere l’iter amministrativo prima del nuovo appalto di raccolta, trasporto e spazzamento dei rifiuti.

TRASPORTO E SMALTIMENTO LIQUAMI CIVILI E SPECIALI, STURAMENTO E MANUTENZIONE RETI FOGNARIE, TRASPORTO ACQUA POTABILE, SERVIZIO IMMEDIATO IN IMPIANTI AUTORIZZATI PROPRI, NOLEGGIO BAGNI CHIMICI, PER MANIFESTAZIONI, MERCATI, FIERE, ECC. CELL.: 335.74.67.579 - 335.596.09.51 CENTRO RADIO: 080.374.35.36 - 080.537.87.68 70032 BITONTO (Ba) - Via G. Ancona, 3 12

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Registro delle Unioni Civili: la proposta di LED arriva al Comune Attualità

Italo Cinquepalmi

Dopo la raccolta firme, presentati i risultati

405

f i r m e per chiedere al Consiglio Comunale che venga presa in considerazione l’idea di creare un Registro per le Unioni Civili. È l’obiettivo raggiunto da LED, l’associazione politicoculturale che assieme a Sel Giovinazzo ha presentato, in sala San Felice, i dettagli del progetto. «Si tratta di un atto fortemente simbolico – ha commentato il portavoce di LED Agostino Colamaria –, richiestoci dalla società. Abbiamo superato lo scoglio delle 300 firme e siamo andati oltre, segno che la campagna di sensibilizzazione ha coinvolto numerosi cittadini». Cercando di dare una definizione alle Unioni Civili, e non esistendo una legislazione specifica per la materia in questione, le stesse sono descritte «come tutte quelle forme di convivenza fra due persone, legate da vincoli affettivi ed economici, che non accedono volontariamente all’istituto giuridico del matrimonio». In sostanza la creazione di un vero e proprio registro al quale iscriversi darebbe alcu-

ne garanzie alle coppie, siano esse eterosessuali od omosessuali. «Andiamo dalla possibilità di accedere alle graduatorie per ottenere un alloggio nelle case popolari sino alle agevolazioni in materia di assistenza sanitaria. Non è granché – sottolinea lo stesso Colamaria – ma sarebbe un passo in avanti nell’attesa che venga col-

mato il vuoto legislativo». Qualora poi il sindaco Tommaso Depalma dovesse decidere di portare la proposta in Consiglio, e sempre se si dovesse dar vita al registro, Giovinazzo si aggiungerebbe agli altri 105 comuni d’Italia (tra i quali la città di Bari, ndr) che hanno già istituito tale strumento a favore delle coppie di

fatto. Ideologicamente affine all’iniziativa avanzata da LED è il gruppo politico Sel. «Il nostro paese può lanciare un forte segnale a livello nazionale – chiosa Francesco Murante, del partito vendoliano –. Molte sono le persone che per scelta decidono di non sposarsi e questo impone alla politica di aprire nuovi scenari. Anche se il dibattito dovrebbe iniziare in Parlamento». L’elenco delle 405 firme ed i relativi documenti sono stati depositati il 14 febbraio. Un giorno scelto appositamente, e non a caso, per sensibilizzare le istituzioni nella speranza che, anche partendo dal locale, alcuni cittadini possano vedere finalmente “completati” quei diritti garantiti dalla Costituzione. N. 3 - Marzo 2014

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Con Pasolina, Giovinazzo si prep Attualità

Mauro Capurso

Presentata la mascotte ufficiale ed una serie di eventi collaterali organizzati dal “Comitato di Tappa”

L

o scorso 1 Febbraio è stata presentata ufficialmente la quarta tappa del Giro d’Italia 2014, che come saprete partirà dalla nostra città e terminerà a Bari. Alla conferenza di presentazione della tappa erano presenti il Sindaco Depalma, il Campione del Mondo di Ciclismo nel 1990 – nonché vincitore del Giro nel 1991 e nel 1992 – Gianni Bugno, il Sindaco di Bari Michele Emiliano e l’attrice Antonella Bavaro. La conferenza stampa di presentazione è stata l’occasione per presentare

la mascotte ufficiale ed una serie di eventi collaterali che il “comitato di tappa” ha pensato di realizzare in vista del prossimo 13 Maggio. “Pasolina” ha permesso a Sara Caputi (disegno) e Francesco Maria Gagliardi (nome), di vincere il concorso “Disegna la Mascotte”, contest organizzato con la collaborazione dei due circoli didattici con l’obiettivo di coinvolgere i più piccoli e di stimolare la loro creatività. Nei giorni immediatamente precedenti la tappa, la nostra città sarà inoltre

interessata da una serie di eventi che l’Ammini strazione intende finanziare attraverso sponsorizzazioni private. Si tratta di una formula nuova che permetterà di realizzare eventi in cambio della possibilità per lo sponsor di beneficiare del ritorno di immagine. Il costo stimato per la realizzazione degli eventi è di 17.500 euro, ai quali andranno sommati 19.500 euro per servizi di supporto quali la stampa di volantini e la realizzazione di gadget, la gestione dell’ufficio stampa e la gestione del villaggio com-

Azzurra GIOIELLERIA

Rivenditore autorizzato

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merciale, ma anche un progetto di beneficienza. I soggetti interessati potranno fare la propria proposta, scegliendo di sponsorizzare uno o più eventi

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para ad accogliere la Corsa Rosa Davidson, un galà cinofilo e le Ecclesiadi. La villa comunale sarà invece interessata a partire dal 3 Maggio da un villaggio commerciale nel quale verranno allestiti degli stand e organizzati ogni sera eventi ad hoc. Per la serata del 12 Maggio, infine, il comitato

ha organizzato una “Notte Rosa” durante la quale tutta la città si preparerà ad ospitare la carovana del Giro. La partenza del Giro porterà la nostra città alla ribalta mondiale, considerato il successo che questo evento riscuote non soltanto tra gli appassionati

di ciclismo, ma anche sui semplici curiosi. L’Amministrazione ha deciso di investirvi molte energie e molte critiche sono state sollevate dalle opposizioni. Lasciamo che il tempo ci dica se questo è stato un investimento proficuo o meno per la nostra città.

Puglia: culla della rivoluzione educativa S

ed in cambio riceveranno massima visibilità nel corso degli stessi. Tra gli eventi che il comitato di tappa ha pensato di realizzare ci saranno la “Notte di Luna al porto aspettando il Giro d’Italia”, serata di gala organizzata da Carmen Martorana Eventi ed una di promozione dei vini locali intitolata i “Rosa di Puglia”, organizzata da Mimmo Arcieri. Faranno parte di questo speciale cartellone anche un raduno di Harley

abato 15 febbraio presso la Sala San Felice di Giovinazzo, c’è stata la presentazione del testo Formare al Sud. Educatori e pedagogisti pugliesi tra ‘800 e ‘900, curato da Daniele Giancane docente universitario di Letteratura per l’infanzia. Sono intervenuti sei dei dieci autori: il curatore, Nicola Accettura docente di chimica, Giuseppe Capozza dirigente scolastico, Angela Giannelli scrittrice, Luigi Lafranceschina docente di pedagogia e Teresa Marcotrigiano ricercatrice univeristaria. Il testo racchiude e analizza le figure di dieci grandi pedagogisti pugliesi che hanno arricchito e rivoluzionato l’educazione italiana: Tommaso Fiore, Giovanni Modugno, Gaetano Santomauro, Nicola Fornelli, Nicola Petruzzellis, Giovanni Calò, Giuseppe Caiati, Mauro Carella, Giuseppe Tempesta e Giuseppe Tarantino, considerati fra i più interessanti ed emblematici della nostra pedagogia. L’intervento del sindaco di Giovinazzo Tommaso Depalma ha sottolineato l’importanza della cultura e valorizzato la professionalità delle varie insegnanti. La serata è stata allietata dalla cantante Valeria Rucci. Daniela de Candia

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Un mese in pillole

Tre rapine in tre giorni: è di nuovo allarme sicurezza? Nel mirino dei malviventi il centro scommesse Better, la pizzeria Oltremare ed il panificio La Sfornata

L’aggressione dopo il match di Coppa Italia

Ritorna l'incubo rapine

Aggressione a Napoli

Nicola Miccione

20-21-22 GENNAIO – Le frasi di rito. Pistole puntate dritte al volto. Paura, terrore, apprensione. Ed i registratori di cassa puliti in pochi istanti. Tre serate da paura. Ve ne diamo conto su questo numero, perché all’epoca dei fatti eravamo già in stampa. In soli tre giorni, tra il 20 e il 22 gennaio scorsi, a Giovinazzo sono state messe a segno ben tre rapine. La prima al centro scommesse Better di via Bari, l'altra alla pizzeria Oltremare di via Papa Giovanni XXIII e l'ultima al panificio La Sfornata di piazza Garibaldi. Una vera e propria escalation della delinquenza. Un triste primato che preoccupa e desta un crescente allarme sociale. I Carabinieri della Stazione di Giovinazzo, supportati dagli uomini della Compagnia di Molfetta, sono allertati su tutto il territorio. Si cerca di capire se esista una stessa banda, magari anche venuta da fuori, perché alcune delle rapine messe a segno mostrano delle significative similitudini, sia per le armi usate che per la descrizione dei malviventi fornita dalle vittime. Gli inquirenti, davanti ai nostri taccuini, hanno tuttavia sottolineato «l'occasionalità degli eventi delittuosi, avvenuti in pochi giorni. L'Arma dei Carabinieri – hanno chiosato – in ogni modo continuerà a controllare il territorio e non abbasserà mai la guardia».

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Napoli–Roma: accoltellato un giovinazzese

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Gianluca Battista e Nicola Miccione 13 FEBBRAIO – Cinque ragazzi di Giovinazzo, tutti tifosi del Napoli, sono stati aggrediti a qualche ora dal termine del match di Coppa Italia tra i partenopei e la Roma. Uno di loro è stato raggiunto da ben sette coltellate superficiali tra cosce e glutei. Trasportato all’ospedale Loreto Mare, il 21enne è stato medicato e dimesso il giorno seguente. Gli aggressori si erano presentati in sette, a bordo di un’auto e di uno scooter all’uscita di una pizzeria, dove i cinque giovinazzesi avevano cenato dopo la gara. Brandendo mazze da baseball e coltelli, i malviventi avrebbero intimato di consegnar loro le sciarpe. Difficile comprendere il gesto, visto che i ragazzi pugliesi erano tifosi della squadra di casa. Con ogni probabilità si è trattato di un’azione da parte di micro-criminali locali, anche se gli inquirenti stanno cercando di far piena luce sull’accaduto. L’unica costante certa, che caratterizza la tifoseria partenopea da qualche anno, è l’incremento delle aggressioni ai danni di supporters ospiti, sia in campo nazionale che europeo. Questo caso, tuttavia, resta un unicum davvero difficile da spiegare vista la fede calcistica degli aggrediti.

Piccoli artisti di casa nostra Gli alunni della scuola dell’infanzia “G. Pansini” secondi e terzi ad un concorso artistico nazionale

Gabriella Serrone 14 FEBBRAIO – Quando si tratta di lasciare spazio alla fantasia, i bambini non hanno bisogno di lezioni, sono loro i maestri. Lo hanno dimostrato i piccoli giovinazzesi della scuola dell’infanzia “G. Pansini”. Gli alunni delle sezioni A e C dell’istituto appartenente al II Circolo Didattico “Don Saverio Bavaro” hanno infatti ricevuto il secondo ed il terzo premio del concorso artistico indetto nell’ambito del “IV Raduno delle Befane e dei Befani”. Si tratta di una manifestazione promossa dall’Associazione Turistica Proloco del comune di Fornoro Taro, in provincia di Parma, che da quattro anni a questa parte prevede, nei giorni dell’Epifania, eventi di ogni tipo per omaggiare la vecchina che porta i doni e sensibilizzare la comunità sull’importanza del volontariato collettivo. Il concorso, indirizzato a scuole dell’infanzia e primarie di primo e secondo grado, incentivava i bambini a realizzare disegni o fotografie sul tema della Befana e/o Befano, da trasformare in locandina per la prossima edizione. Un argomento, quindi, curioso ed entusiasmante per i piccoli della “G. Pansini”, che hanno dato il massimo nella realizzazione di disegni e manufatti, grazie anche alla guida delle insegnanti. Un bel riconoscimento questo, non solo alla bravura dei nostri pargoletti, ma anche, e forse soprattutto, ad un’idea di scuola capace di unire strumenti tradizionali di formazione con la fantasia ed il divertimento.

Mini-talenti all'opera


Forza Italia si rilancia

Inaugurata la nuova sede di via Cappuccini

Gianluca Battista

15 FEBBRAIO – Una inaugurazione con i big della politica nazionale e con tanta partecipazione popolare. Forza Italia 2.0 prende forma anche a Giovinazzo, grazie all’azione di Ruggero Iannone, consigliere comunale di centro-destra e punto di riferimento per tutti i moderati locali. In via Cappuccini ora ci sarà quello che i presenti hanno definito “un presidio di libertà” per tutti coloro i quali non si riconoscono nelle sinistre. Per tenere a battesimo la piccola sede sono intervenuti il coordinatore regionale del partito, il senatore Francesco Maria Amoruso, quello provinciale, l’onorevole Antonio Distaso, e quello cittadino, il senatore Luigi D’Ambrosio Lettieri, a cui si è unito il capogruppo in Regione Puglia, Ignazio Zullo. A fare da padrone di casa, oltre al consigliere d’opposizione Iannone, anche il bitontino Domenico Damascelli, commissario cittadino per il partito di Silvio Berlusconi. Moderati, liberali ed ex missini si sono ritrovati in una casa comune, che ha però tutta l’aria di volersi strutturare in maniera più capillare sul territorio nazionale, dando origine non più ad un partito “leggero”, come fu per la prima Forza Italia, ma ad uno che ricordi le vecchie sezioni aperte quasi 24 ore al giorno. Il cambiamento in questo senso è stato evidenziato dalla presenza di altri gruppi locali, come quelli di Monopoli, Terlizzi, Ruvo di Puglia e del vicino quartiere barese di Santo Spirito, pronti a testimoniare vicinanza agli amici giovinazzesi. Questi ultimi saranno impegnati in una lunga scalata, dopo il magro bottino delle scorse amministrative che aveva visto l’allora PDL superare a malapena il 6% dei consensi. A questo proposito, Ruggero Iannone ha ringraziato il sindaco Tommaso Depalma per la sua presenza all’inaugurazione assieme all’assessore alle Attività Produttive, Salvatore Stallone, ribadendo la sua opposizione seria, ma mai pregiudiziale in Consiglio Comunale. Dal canto suo, il primo cittadino ha ricordato quanto importante fosse il ritorno sul territorio comunale di un punto di riferimento per gli elettori di centro-destra. Nonostante la differenza di vedute su questioni legate alla vita amministrativa, Depalma e Iannone si sono detti vicini per alcuni valori di fondo che li caratterizzano, in primis quello legato alla famiglia tradizionale.

Due giornate per riscoprire i tesori del Museo Diocesano

A Molfetta fa il pieno di consensi l’apertura gratuita delle sale

Gianluca Battista e Gabriella Serrone – foto FeArt

15-16 FEBBRAIO – Tanta bellezza a due passi da casa nostra. Le Giornate nazionali dei Musei Ecclesiastici, volute dall’AMEI (Associazione Musei Ecclesiastici Italiani), hanno fatto riscoprire a molti visitatori l’incanto dei reperti custoditi all’interno del Museo Diocesano di Molfetta. Le sale sono state aperte gratuitamente al pubblico nel weekend del 15 e 16 febbraio scorsi. Padroni di casa i ragazzi della FeArt, la cooperativa che si occupa della gestione del polo museale in collaborazione con il direttore don Michele Amorosini. Le guide della cooperativa, composta da 5 giovani laureati in discipline afferenti i Beni Culturali, hanno accompagnato i circa 80 visitatori in un piccolo viaggio tra archeologia, letteratura, scultura e pittura, apprezzato da tutti. All’interno del Museo Diocesano vi sono anche reperti provenienti dal Pulo di Molfetta, statue realizzate per le processioni dei misteri nella sentitissima Settimana Santa, paramenti sacri utilizzati nei secoli dai sacerdoti ed una splendida collezione di tele provenienti dalle chiese dell’intera diocesi Molfetta-Giovinazzo-Ruvo-Terlizzi. Tra di esse anche alcune opere momentaneamente depositate presso la struttura e provenienti dalla restauranda chiesa di Sant’Agostino a Giovinazzo. Le due autentiche perle del Museo Diocesano restano però l’antica Biblioteca del piano superiore, che ospita testi e manoscritti di valore inestimabile, e l’Auditorium, un tempo cappella, oggi sala conferenze e che rappresenta un altro splendido scrigno che ha deliziato i visitatori. Tra gli ospiti della FeArt, ben guidata dal presidente Onofrio Grieco e dalla sua vice, Maria Grazia La Forgia, anche piccoli e piccolissimi, impegnati in una caccia al tesoro tutta dedicata a loro. Un modo nuovo per coinvolgere le giovani generazioni e far loro amare un patrimonio troppo spesso dimenticato dalla svogliata e distratta popolazione locale. Il Museo Diocesano di Molfetta resta aperto tutti i giorni dal martedì al venerdì, dalle ore 10.00 alle 13.00 al mattino e dalle 17.30 alle 20.30 in fascia pomeridiana. Il costo del biglietto per adulti è di appena 4 euro, con agevolazioni previste per minorenni, religiosi, gruppi e studenti universitari. Un peccato dimenticarsene, un peccato non riempirsi mai gli occhi di tanta bellezza.

Visitatori al Museo Diocesano di Molfetta Ruggero Iannone ed i big di Forza Italia

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Smau Bari

Giovinazzo è quasi Smart Gabriella Serrone

Il Comune di Giovinazzo presenta il progetto di digitalizzazione dei propri archivi alla Fiera dell’Innovazione a Bari ed è tra i primi dieci finalisti

G

iovinazzo ha risposto “Presente!” all’appello dello Smau Bari, Fiera dell’Innovazione e della Tecnologia, ospitata per la sesta volta nel capoluogo pugliese. L’evento, tenutosi gli scorsi 12 e 13 febbraio nel nuovo padiglione della Fiera del Levante, ha radunato oltre 3500 imprenditori e manager, per un totale di 90 espositori, con l’intento di presentare i recenti passi in avanti compiuti da imprese e pubbliche amministrazioni. Una vera e propria vetrina per tante realtà locali e non solo per mostrare le novità ed i cambiamenti possibili nell’era del digitale. I quattro premi della manifestazione sono andati in questa direzione ed il primo vedeva in lizza proprio il Comune di Giovinazzo. Si tratta del Premio Smart City, destinato a quelle realtà del Mezzogiorno che promuovono innovazioni nei servizi ai cittadini. Il Comune di Giovinazzo, arrivato tra i dieci finalisti, concorreva con un

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Antonia Pansini progetto di digitalizzazione della documentazione di alcuni uffici comunali, promosso dall’Assessore al Bilancio, Antonia Pansini. Quest’ultima era presente al ritiro della targa di partecipazione e si è detta soddisfatta di un progetto che porterà molti vantaggi all’Amministrazione, ma soprattutto ai cittadini. Finora, la digitalizzazione ha interessato gli archivi del settore economico-finanziario dal 1978 al 2002. Si continuerà con i documenti dell’ufficio anagrafico e di stato civile. Il materiale digitalizzato sarà poi consultabile e, in alcuni casi, stampabile, grazie ad un’applicazione per smartphone e tablet. Una soluzione non solo pratica, ma soprattutto rispettosa dell’ambiente, se si considera il cospicuo risparmio di carta che questo processo comporta. Il progetto è totalmente spesato da Palazzo di Città e dovrebbe poter usufruire dei finanziamenti comunitari a parti-

re da giugno, quando rientrerà nel Piano di Azione e Coesione. Ad ottenere il riconoscimento di smart city il Comune di Bari, il Comune di Calvello (PZ) e le Ferrovie del Gargano. Mentre, al Comune di Foggia è andato il Premio eGovernment. Quattro progetti innovativi, tutti al passo con i tempi e le esigenze dei cittadini. In particolare, Bari 2.0, con cui il capoluogo regionale, in collaborazione con AMTAB, l’azienda di trasporto pubblico locale, ha proposto un’App che permette l’acquisto elettronico di biglietti per il trasporto pubblico ed i parcheggi convenzionati. Lo Smau a Bari rappresenta ormai da sei anni un’occasione imperdibile anche per startup ed imprese meridionali, oltre che un momento di incontro e di scambio tra laboratori di ricerca e realtà cittadine che vogliono provare a fare dell’innovazione il proprio futuro. Giovinazzo ha lanciato la sua scommessa e, a giudicare dal risultato ottenuto, vorrà tener fede alle sfide che i tempi le impongono, per un miglioramento della vita dei suoi abitanti. Per diventare una città non solo slow, ma anche smart.


Sociale

Il bombardamento del porto di Bari 2 DICEMBRE 1943

Nicola Coppola

N

ell’ambito dell’attività promozionale svolta dall’Associazione Nazionale Marinai d’Italia, gruppo di Giovinazzo, si è tenuta sabato 1° Febbraio nella Sala San Felice, una interessante conferenza sul tema: 2 Dicembre 1943 - Il bombardamento del porto di Bari. Relatori della serata sono stati l’Ammiraglio della M.M. Raffaele de Gaetano e l’esperto di storia della Marina Pasquale Trizio i quali si sono alternati nell’illustrare il momento storico della seconda guerra mondiale che vide il porto di Bari accogliere circa trenta navi da guerra, tra americane ed inglesi, oltre a quelle mercantili italiane. Il bombardamento iniziò alle ore venti del 2 dicembre 1943 e fu sferrato da circa 105 Junker 88, i temibili bombardieri tedeschi, che sganciarono sul porto di Bari e sulla città una gran quantità delle potenti bombe FFF. L’effetto sorpresa, il buio e il momentaneo guasto al radar del porto, favorirono i bombardieri tedeschi che, quasi indisturbati, affondarono 17 navi e ne danneggiarono gravemente altre 7. Tra le navi affondate ci fu l’americana “John Harvey” che, colpita, scoppiò in modo impressionante, generando una diffusione di fiamme e di detriti su un’area vastissima. Quale fu la causa di un

così elevato potere deflagrante? La John Harvey conteneva circa cento tonnellate di bombe all’iprite, un gas fortemente urticante che creava, al contatto della pelle, profonde ustioni e se inalato, una grave insufficienza respiratoria. Si contarono 250 vittime civili ed un numero imprecisato di militari oltre a circa 800 feriti che furono curati negli ospedali di Bari e di tutta l’Italia, oltre a quelli americani. Sull’accaduto e sul reale carico della John Harvey calò

subito il segreto militare delle forze armate anglo – americane e fu difficilissimo trovare notizie anche a distanza di anni. Ancor oggi si ritrovano residuati bellici lungo le nostre coste e le operazioni di recupero non si sono mai fermate. Al termine della conferenza, è stato proiettato un video originale dell’epoca che rappresenta un promo fatto dalla SD cinematografica in previsione di un lungometraggio più completo.


Sociale

Università delle tre età (gli incontri del mese) Nicola Coppola e Mauro Capurso 31 Gennaio – L’Isf Nicola Coppola ha tenuto la seconda comunicazione sul tema: “Giovinazzo agli albori della storia”, in particolare trattando della formazione degli antichi popoli che abitarono i nostri territori: Giapetingi, Pelasgi, Elleni e Pedicoli che si fusero con gli aborigeni, senza tralasciare l’ipotesi dell’origine mitologica da Perseo. Già il geografo Strabone (64 a. C. – 23 d.C.) nella sua “De situ orbis”, descrivendo le due strade che portavano a Roma da Brindisi, citava “Netium” e subito dopo Plinio il Vecchio (23 d.C. – 79 d.C.) nella sua “Historia Naturalis”, identificava i popoli Netini posti tra quelli Rubastini e Botontini. Il relatore ha poi illustrato la formazione del nucleo abitativo sul mare (l’odierna parte antica di Giovinazzo), che già annoverava presenze umane intorno al VI millennio a.C., che progressivamente si ingrandì e probabilmente intorno al IV sec. A.C. prese il nome di Natiolum. Il nome Natiolum è attestato dalla Tabula Peutingeriana, un’insieme di undici fogli di pergamena del XII sec. d.C., copie degli originali rappresentanti l’impero romano al tempo del III sec. d.C., disegnate sulle tavole originaIsf. Nicola Coppola li di Marco Vispiano Agrippa del I sec. a.C. Successivamente è stata evidenziata l’evoluzione linguistica dei nomi Iuvenis – Netium, Iuvenetium, Iuvenatium, Iuvenazzanum, Iovenazzo. A conferma dell’antichità dei luoghi illustrati sono state proiettate fotografie di vari reperti archeologici, ora conservati nella locale Pro – Loco, rinvenuti in scavi effettuati in passato in via Fossato, in piazza San Salvatore, in Piazza Meschino, in via Gelso e in località San Silvestro presso il Dolmen. (M.C.)

7 Febbraio – L’avv. Michele Fasano, ha illustrato la seconda parte della Costituzione Italiana inerente l’ordinamento della Repubblica. La prima sezione ha riguardato la composizione del Par lamento: Camera dei deputati e Senato. Molto dettagliata è stata la spiegazione sulle modalità di ele-

zione, composizione e funzioni, in special modo quella legislativa, dei due organismi. Successivamente si è illustrata la figura del Presidente della Repubblica con le sue funzioni e quella del Presidente del Consiglio e dei Ministri. Poi si è passati all’ordinamento della Magistratura e delle norme giurisdizionali. Numerosi sono stati gli interventi dell’uditorio che ha richiesto spiegazioni sulle varie funzioni giuridiche ed esempi pratici di natura procedurale. (N.C.)

Avv. Michele Fasano

14 febbraio – L’ing. Francesco Balenzano, ha fatto un ampio ed interessante excursus sul tema: “L’energia nella storia”. L’uomo, fin dalla sua comparsa sulla terra, ha utilizzato le sue capacità di osservazione della natura, di rielabo razione critica, di ricerca del nuovo, uniche fra tutti gli altri vertebrati, per ottenere ausili al suo lavoro quotidiano. Al fuo-

co, alla ruota, al vento sono legate le sue prime scoperte ed invenzioni che gli hanno consentito di utilizzare a suo beneficio le risorse disponibili in natura. Dal neolitico fino alla metà del 1700 sono solo queste le fonti energetiche a sua disposizione che comunque gli hanno consentito una discreta qualità di vita. Nella seconda parte del secolo XVIII e nel successivo si è avuto un incalzante succedersi di scoperte ed invenzioni che gli hanno messo a disposizione quantità sempre crescenti di energia. Dall’invenzione della macchina a vapore ha avuto origine la prima rivoluzione industriale, seguita dalla nascita dell’energia elettrica con tutte le sue infinite applicazioni. La macchina ha sostituito l’uomo in molte, troppe attività, rendendolo schiavo. Intanto, per produrre tanta energia “comoda”, stiamo consumando le riserve naturali non rinnovabili (carbone, petrolio, gas, uranio) a danno delle prossime generazioni. A questo “banchetto del superfluo” si stanno rapidamente avvicinando anche quelle poIng. Francesco Balenzano polazioni, tante, rimaste finora a guardare, con un costante incremento dei consumi delle fonti primarie ed un progressivo accelerato decadimento dei parametri climatici. Occorre subito investire pesantemente nelle fonti energetiche rinnovabili (sole, vento, acqua, biomasse) per far fronte alla crescente richiesta e sostituire progressivamente le produzioni energetiche tradizionali. È questa la sfida del futuro, insieme alla fusione dell’idrogeno ed alla realizzazione di sistemi di accumulo dell’energia. Se non vinceremo questa scommessa, saranno tempi duri per le future generazioni. (N.C.) 21 febbraio – La seguitisssima conferenza è stata tenuta dalla dott.ssa Rosanna Matrella, medico-veterinario all’Ausl di Trani, sul tema “Sicurezza alimentare”. Sono state sottolineate le criticità a cui sono sottopo sti gli alimenti nel percorso dalla produzione alla tavola, evidenziando le fonti di contaminazione e

gli accorgimenti da adottare per evitarli. Le contaminazioni possono essere di origine: chimica (pesticidi, solventi, metalli pesanti, antibiotici), fisica (emissoni industriali e gas auto, terreni contaminati); biologica (insetti, escrementi di roditori), microbiologica (microrganismi patogeni e saprofiti). I microrganismi alterativi sono batteri, lieviti e muffe che alterano le qualità organolettiche degli alimenti e che si possono moltiplicare in presenza di determinate condizioni di umidità, temperatura ed ossigenazione. Successivamente la dott.ssa Matrella ha illustrato l’instaurarsi di infezioni e tossinfezioni, con le relative patologie organiche, causate da Salmonella, Stafilococco aureus, Anisakis, Dott.ssa Rosanna Matrella Clostridium perfringens, Bacillus cereus, Clostridium botulinum, Vibrio parahaemoliticus ecc. Sono seguiti utili consigli sulla corretta manipolazione, preparazione e conservazione degli alimenti sia per le casalinghe che per gli operatori della ristorazione. La dott.ssa Matrella ha poi concluso elencando i compiti del Sistema Sanitario Nazionale nel controllo dei processi di produzione, trasformazione, conservazione e trasporto dei prodotti destinati all’alimentazione fino alla loro commercializzazione. (N.C.)

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Arte e Cultura

L

Marzia Morva

a promozione dell’orienteering, gioco-sport all’aria aperta a contatto con la natura, unitamente ad una più approfondita conoscenza del territorio provinciale e regionale, sono gli obiettivi alla base del programma di iniziative della cooperativa Setteventi di Giovinazzo. La presentazione del libro “La Bellezza Disarmante - Dalle servitù militari all’economia verde” di Cesare Veronico, realizzata con il Patrocinio del Comune di Giovinazzo è la giusta occasione per i soci della Cooperativa Setteventi di offrire numerosi punti di raccordo con la tematica del rispetto ambientale.

“La bellezza disarmante” viaggio nella terra di Puglia L’attenzione viene così rivolta ad una più approfondita conoscenza della natura e delle bellezze della nostra regione. Cesare Veronico, Presidente del Parco Nazionale dell’Alta

Murgia, ha illustrato il percorso di ricerca da lui svolto nella stesura del suo libro che parla delle “nostre bellezze naturali”. Il viaggio dell’autore Veronico “parte dalle zone rurali dell’Alta Murgia per arrivare alla scoperta dei palazzi più importanti del nostro Paese”. Tutto ciò per confermare che le “Bellezze Disarmanti” sono tante e tutte da scoprire e conoscere. Il libro racchiude in sé anche una storia o meglio “una battaglia” che Veronico ha abbracciato… quella cioè di poter liberare i territori presentati nel suo viaggio dalle servitù militari, dalle esercitazioni e consegnarle al loro naturale destino di “economia verde”. In questo percorso tematico si inseriscono le progettualità della Cooperativa Setteventi che auspica un più concreto avvicinamento dei residenti e dei turisti alla conoscenza del territorio naturale che presenta torri, casali, masserie e chiese. L’incontro, svoltosi nella sala S. Felice, è l’occasione per parlare di promozione turistica e per fare un tuffo nel verde del territorio circostante la nostra bella cittadina. In merito alle iniziative presentate e all’incremento dell’immagine turistica che dalle stesse emergerebbe si sono espressi

positivamente il sindaco Tommaso Depalma e l’Assessore alla Cultura e Turismo Enzo Posca. All’unisono Alessandro Cavaliere e Annamaria Fiore rispettivamente Presidente e Vice Presidente della Cooperativa Setteventi illustrano con entusiasmo i loro progetti che mirano ad una maggiore conoscenza del territorio e della natura attraverso una disciplina sportiva come l’orienteering (con bussola e cartina, n.d.r). «Le nostre iniziative-ci dice Annamaria Fiore-contengono una parte culturale intrisa di informazioni sulla storia e sulle tradizioni della nostra terra per approfondire la conoscenza del Patrimonio Storico - Culturale Naturale che ci circonda. E’ nostra intenzione promuovere l’attuazione di percorsi naturalistici di arte e arte sacra nel territorio del nord barese. Per conoscere il programma e le nostre iniziative si può consultare il sito www.setteventi.net o su facebook.com/7venti». Nella sede di Via Cattedrale n. 12 si possono ricevere informazioni dettagliate sulle prossime iniziative oltre alla bellissima brochure realizzata con le foto artistiche di Danilo Bragazzi che illustra i percorsi progettuali della Cooperativa Setteventi.

Errata Corrige

La cantante jazz Francesca Leone il 6 Gennaio scorso si è esibita nella Sala Marano accompagnata da Guido di Leone alla chitarra, Gianluca Fraccalvieri al basso e Fabio delle Foglie alla batteria. N. 3 - Marzo 2014

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Voci di pace e libertà Arte e Cultura

«È avvenuto, quindi può accadere di nuovo: questo é il nocciolo di quanto abbiamo da dire». (Primo Levi)

P

ossono le voci di pace e libertà, come quella di Primo Levi, aiutarci a comprendere quello che è realmente stato? Può la conoscenza essere l’arma efficace per evitare che errori e orrori del passato possano ripetersi? La nostra risposta è sì. Questa è la ferma convinzione che ha reso possibile il 30 gennaio 2014, presso l’Auditorium “don Tonino Bello”, di Giovinazzo, la realizzazione dello spettacolo letterario-musicale “Voci di pace e libertà”, a cura degli studenti del Liceo classico e scientifico “M. Spinelli”, in collaborazione con l’Assessorato alla Pubblica Istruzione del Comune di Giovinazzo. È stata proprio la sete di conoscenza che ha spinto gli studenti, organizzatori e protagonisti della serata, a ripercorrere quella tragica esperienza umana. Le “voci di pace e libertà” proposte dai ragazzi del Liceo sono state perlopiù testimonianze sconosciute, anonime; voci di quanti hanno saputo dire no ai totalitarismi, voci di oppositori silenziosi, ma decisi che a causa delle loro scelte, dettate solo ed esclusivamente dalla coscienza, sono rimasti per anni nell’oblio, dimenticati. Lanterne

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che hanno brillato nella notte dell’umanità, notte fatta di regimi violenti e spietati. Quelle voci hanno finalmente avuto la possibilità di levarsi alte e forti attraverso la lettura di testi da parte dei ragazzi del nostro Liceo: Selene Petruzzella, Gianfranco Atlante, Gianmarco Labombarda, Gianluca Penza, Nicolò Stufano, Domenico Turturro, Cristiana Santarelli, Gaia de Candia, Anto-

nella Vitelli e Federica Dagostino. Storie di grande coraggio, come quelle della poetessa Anna Achmatova, dello scienzato Pavel Florenskij, del contadino austriaco Franz Jägerstätter e dei tredici professori universitari che nel 1931 dissero “no” al giuramento fascista, anche a costo di perdere il loro lavoro. A inframmezzare la lettura delle testimonianze sono state le eccellenti esecuzioni di brani da parte del gruppo musicale del Liceo e così a imprimere ulteriore pathos e incisività ai temi della Shoah sono stati i leggiadri passi di danza di Simona Bufi, il pianoforte di Feliciana Bavaro, il clarinetto di Valeria Rucci e la calda voce di Stefania Misurelli, che ha interpretato con passione ed evidente talento i brani “Gocce di memoria”, “Beautiful that way” e “Auschwitz”, magistralmente eseguita a cappella, in un’oscurità rischiarata solo dalle luci delle candele, suscitando forti emozioni nei presenti. È stata, dunque, anche una serata all’insegna della creatività e delle passioni di noi giovani studenti, che ci siamo cimentati in attività particolarmente complesse, che sono il segno evidente di un liceo dinamico e aperto alle novità. Un ringraziamento speciale va all’amministrazione comunale di Giovinazzo, nella persona dell’Assessore Michele Sollecito, sempre disponibile a promuovere il talento degli studenti e a incoraggiarne la crescita culturale con nuove proposte di idee e progetti innovativi. Anna Rosa DIGIARO, I AS Claudia PISCITELLI, I AS


Tradizioni

• Contratti dotali • Capitoli matrimoniali • Strumenti dotali • Carte capitolo

to men Docu o n° 6 antic

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Beatrice Andriano Cestari

on la Carta dotale che pubblichiamo si chiude la rassegna dei documenti sul tema appartenenti a Giovinazzo, grazie alla generosità di coloro che li hanno messi a nostra disposizione lieti di collaborare. Molti sono andati perduti, mentre altri sono conservati gelosamente dai loro possessori. Testimonianze umane, religiose e civili della regolamentazione della società attraverso lo strumento della dote, obbligo morale trasformatosi in obbligo giuridico per poter dare alla donna una certa autonomia economica, si sono via via ridotti nella loro stesura sino alla loro quasi scomparsa nel tempo attuale. Insieme di consuetudini, operosità, affetti genitoriali e tutela delle figlie che andavano spose non si possono descrivere nello spazio giornalistico a nostra disposizione. La nostra finalità comunque, era far conoscere un’altra pagina di storia della comunità giovinazzese nella evoluzione della società nel susseguirsi dei secoli attraverso un fenomeno che ha interessato l’intera Europa, nelle grandi città. Il documento qui riportato non segue l’ordine cronologico dato dagli esemplari già pubblicati a causa del tempo del suo reperimento. Esso si connota per la scrittura eseguita con macchina per scrivere. Si era già in epoca moderna con la tecnologia già avanzata. Il ricco elenco di elementi che compongono questo corredo da sposa, si conclude con la firma dei diretti protagonisti di questa antichissima consuetudine: il padre donante Paolo Stallone e la figlia Anna ricevente i doni. Nella consultazione delle Carte dotali pervenuteci si è notato di quanto le più antiche siano state molto descrittive e ricche di persone estranee al nucleo familiare interessato, quali sacerdoti, testimoni e notai; i documenti di epoca moderna hanno assunto lo schema di elenchi analitici con sporadiche presenze di testimoni (sempre maschili). A termine della ricerca pubblichiamo il brano tratto da documenti notarili riguardante alcuni cittadini giovinazzesi risalente agli anni 1347 – 1359, descritto da Valentina Campanella nella sua tesi di laurea “Le pergamene della Cattedrale di Giovinazzo” da i «Documenti inediti dell’Archivio Diocesano di Giovinazzo (1347 – 1359)1. Pagine 9 – 39 “Bartolomeo de Caravella di Giovnazzo alla presenza e col consenso di Maria de Blasio, sua moglie, anch’ella di Giovinazzo, per i competenti diritti dotali di quarta² e di meffio³, vende a Natale Seclino, suo concittadino, un appezzamento di terra situato in località Piano di San Martino, nel territorio di Bitonto, per il prezzo di ventiquattro tarì d’oro in carlini d’argento, computati due per tarì.”». 1) “L’Archivio Diocesano di Giovinazzo fu istituito canonicamente con il decreto “Quanta cura “ del 1° Luglio 1985 nella persona del vescovo della diocesi Antonio Bello” (Valentina Campanella). 2) La quarta era la quarta parte della dote della ragazza spettante al marito. 3) Il meffio era un contributo di beni dello sposo per l’avvio della vita matrimoniale.

Bibliografia della Carte dotali • F. BACCO, Le “Carte Dotali” nella teologia e nella prassi delle celebrazioni matrimoniali della metà del XVI secolo: Le Carte Dotali di Canosa di Puglia .“ Quaderni della Rivista di scienze religiose 18, Roma, Edizioni Viverein, 2012. • MARIA COLASUONNO: La lingua delle Carte dotali diAndria del secolo XVI, tesi di laurea magistrale prof. Relat. Pasquale Carantù, Università degli studi di Bari, Facoltà di Lettere e Filosofia, corso di laurea in lettere, a.a. 1992 – 1993. • QUOTIDIANI: “La Gazzetta del Mezzogiorno” – Matrimonio, il rito e le carte dotali, 27-10 -2012. “La Gazzetta del Mezzogiorno” – La dote della fanciulla, condizione essenziale, 23-22- 2002. • ARCHIVIO CAPITOLARE DI GIOVINAZZO – Tesi di laurea magistrale di VALENTINA CAMPANELLA: “Le pergamene della cattedrale di Giovinazzo”. Fondo Archivio Capitolare (1344 – 1370) con relatore il prof. Pasquale Cardasco, discussa il 19 Ottobre 2011 presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli studi di Bari “Aldo Moro”. Un sunto è stato pubblicato su “Archivio Storico Pugliese – LXV2012 – della Società di Storia Patria per la Puglia” alle pagine 9-39.

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Speciale Agesci

Scout: Esploratore che guarda oltre l’orizzonte per costruire un futuro migliore C

Sq Scoiattoli (Giovinazzo 1) hissà cosa si pensa quando si parla dello scoutismo, sembra lontano dalla nostra quotidianità, in realtà non è altro che un’educazione basata su una comunità legata dall’amicizia e dal gioco che sviluppa i talenti dei ragazzi e li forma come buoni cittadini. Ideato per i ragazzi londinesi nel 1907 da un generale inglese Robert Baden-Powell (chiamato dai suoi B.P.) pone fiducia nei ragazzi, nell’amicizia e nell’esperienza della vita. Crede che le responsabilità permettono di ca-

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pire il giusto modo di affrontare gli ostacoli e vivendo l’adolescenza come un grande gioco si accetta anche l’ insuccesso, visto come uno stimolo a migliorare se stessi. Oggi in 216 differenti Paesi del mondo esistono più di 28 milioni di scout e 10 milioni di guide, accomunati da camicia, pantalone e un “fazzolettone” di gruppo dove si impara ad aiutare gli altri, a valorizzare ciò che unisce e a diventare cittadini del mondo. Anche a Giovinazzo c’è un gruppo Scout dell’AGESCI (Associa-

zione Guide e Scouts Cattolici Italiani), con Lupetti (da 8 a 12 anni) che attraverso il gioco conoscono se stessi, la natura e la città; gli Esploratori e le Guide (dai 12 ai 16 anni) che vivendo l’avventura dei boschi scoprono Dio, gli altri e le proprie abilità; i Rover e le Scolte (dai 16 ai 21 anni) che hanno come obiettivo costruire una comunità, scoprire il valore del cammino e servire il prossimo. La Comunità Capi coordina attività e obiettivi dell’associazione. Ogni anno il Gruppo a livello locale organizza alcune “imprese”: il falò di sant’Antonio per tramandare una tradizione cittadina e il 22 Febbraio il Thinking Day, per ricordare l’anniversario della nascita del fondatore. Quest’anno è organizzato la domenica successiva presso la Villa Comunale affrontando il tema dell’educazione, da quella scolastica a quella del gioco, i ragazzi sono presenti con degli stand in cui venivano offerti oggetti per autofinanziamento. Tutte queste attività mirano a far crescere la maturità dei ragazzi, aiutandoli a scegliere nella vita.


Piccoli giornali in carriera Alessandra Loconsole

Mestieri perduti Il corso del tempo e l’evoluzione stanno purtroppo segnando la fine di ogni tradizione. Sarte, artigiani, lattai, arrotini e tessitrici sono alcuni dei cosiddetti “mestieri perduti”, figure che ormai incontriamo sempre più raramente. Ed è proprio per questo che i nostri piccoli giornalisti hanno voluto fare un tuffo nel passato, per ricordare il lavoro di un tempo che pur essendo in alcuni casi spossante e faticoso, era pur sempre un momento di incontro.

Un tuffo nel passato O

ggi viviamo nell’era della globalizzazione, siamo proiettati in un futuro sempre più tecnologica-

mente avanzato e sofisticato; ogni tanto però ascoltando i discorsi dei nonni si avverte un “pizzico” di nostalgia. La cu-

riosità la fa da padrone, per cui mi soffermo ad ascoltare il ricordo; che vola su antichi mestieri, ormai andati quasi del

tutto perduti come: • L’arrotino che riusciva perfettamente a limare forbici, coltelli e qualsiasi strumento necessitava di manutenzione; • L’accalappiacani, terrore di poveri cani randagi; • Il calzolaio, con la sua arte nel rendere nuove, vecchie scarpe; • Il gelataio che con il suo tre ruote vendeva sulle spiagge di Giovinazzo granite molto rinfrescanti nella bella stagione... L’elenco continua, ed anche i ricordi; ogni tanto è bene rallentare e soffermarsi a riflettere. Il Paese cambia, ma i ricordi restano per sempre nella nostra mente e nella nostra anima. Andrea Defronzo

Mesostico: Festa del papà Lafesta è super divertente, ma vedrai che la più bella è sempre quella del papà

Giuseppe Defronzo

Via degli Artieri, 25/A 70054 GIOVINAZZO (BARI) Tel./Fax 080.3948486 E-mail: carluccicostruzioni@libero.it N. 3 - Marzo 2014

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Riflessioni

Ridateci il silenzio

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Don Nicola Gaudio

ggi viviamo nel rumore. L’uomo viene scosso dal rumore e animato dal telefonino. Il mondo esiste perché c’è il rumore e il mondo è rumore. Il silenzio è stato torturato e ucciso. E con il silenzio è morto il pensiero. Il silenzio era il motore del pensiero. Viviamo immersi nella musica. Ci viene imposta nei luoghi pubblici, nei negozi, nelle palestre, persino nei ristoranti. Le cuffie le vediamo ovunque: in metropolitana, in tram, camminando per la strada, in bicicletta. Soprattutto tra i ragazzi. C’è chi parla di età del rumore, di età del fracasso, chi evidenzia che il rumore condiziona e ostacola le relazioni: in TV si grida, in Parlamento si grida, a scuola si grida, come se fossimo tutti sordi. C’è chi ha bisogno di urlare anche per dichiararsi pacifista. Si urla per farsi notare, si urla per darsi ragione, si urla per sopraffare gli altri. Il silenzio non è il vuoto. E’ fatto dalla voce del vento che si mescola con quella del gabbiano. Nel silenzio si avverte la risacca del mare e il sommesso

FRATRES

GIORNATE DI RACCOLTA DI SANGUE Giovinazzo - Via Marconi n° 9

MARZO 2014

09 - Domenica: dalle 08.00, alle 12.00 10 - Lunedì: dalle 08.00, alle 12.00 24 - Lunedì: dalle 08.00, alle 12.00 N.B. Le date e gli orari sono suscettibili di variazioni dettate da esigenze del Centro Trasfusionale. Per qualsiasi informazione siamo a disposizione presso la nostra sede in Via Marconi, 9.

Tel./Fax 080-3947733 http: //www.fratresgiovinazzo.it

La Fratres invita tutti i giovani neo-maggiorenni che hanno compiuto i 18 anni, a dimostrare di essere pronti alla donazione, accostandosi alla lettiga della solidarietà. Lieti di accogliervi nella grande famiglia dei donatori, continueremo il nostro cammino insieme a voi con nuova linfa vitale per chi soffre.

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Una preghiera di don Tonino

MARIA CATTEDRALE DEL SILENZIO Tra gli appellativi più splendidi che la pietà popolare, la poesia dei santi e la dottrina dei teologi hanno dedicato alla Madonna, ne ho scoperto uno di bellezza incredibile: Maria cattedrale del silenzio. Mi sembra di vedere, prima di varcare la soglia, scolpita nel bronzo dei portali, l’immagine di Lei dolcissima, col dito sulle labbra, i cui occhi di madre implorano perché non venga turbato il sonno del figlio. E’ un simbolo eloquente per noi, devastati dal frastuono e alla ricerca di una ecologia acustica che ci preservi dalla dissociazione. Solo il silenzio fascia di fecondità le opere e i giorni dell’uomo. E solo nel silenzio maturano le crescite decisive della vita; la conversione, l’amore, il sacrificio. Maria, nel cui grembo la parola di Dio ha preso carne, ci impedisce di trasformare, magari con la complicità di una festa, questa basilica superiore della vita, da cattedrale del silenzio, in piazza mercato dei nostri sterili rumori. don Tonino stormire delle fronde. Nel silenzio si scopre di respirare, si percepisce un mondo che non ha ansia. Si sentono i propri pensieri muoversi nella testa e si assiste alla nascita di un pensiero che non c’era e che riesce persino a meravigliare. E allora quali le vie e le azioni più opportune per educarci ed educare al parlar sottovoce, al silenzio riflessivo e contemplativo? Di ciò di cui non si è certi si deve tacere, se non conosciamo un argomento l’atteggiamento migliore sarebbe il silenzio, ovvero l’ascolto. E’ nota la nostra inettitudine all’ascolto, la scarsa propensione ad accogliere l’altro. Accettare il silenzio significa anche riconoscere la nostra ignoranza: nulla di drammatico, lo siamo tutti. La vita nasce nel silenzio, l’uomo muore nel silenzio, Dio si incontra nel silenzio. Il silenzio è indispensabile alla vita umana, esso stimola a pensare, serve a non sbagliare, dispone ad ascoltare, aiuta a pregare. E’ necessario nella vita avere momenti di silenzio. Tacere di sé è umiltà, tacere degli altri è carità, tacere in certi momenti è saggezza, ta-

cere nell’insicurezza è prudenza, tacere quando tutto va storto è pazienza. Io sento il bisogno del silenzio, è mio compagno, è il piacere di stare con me stesso, il luogo dove il mio spirito trova ristoro, dove recupero le energie e mi ritempro, è il mio amico fidato al quale faccio ricorso ogni volta che una svolta, una scelta, una prova o una nuova sfida attraversa la mia vita, sicuro che nel raccoglimento troverò le risposte, la giusta via, l’armonia, le parole per comunicare ciò che sento e penso. L’uomo autentico ama il silenzio, medita nel silenzio, decide nel silenzio. Non si deve avere paura del silenzio: esso è maestro di verità, è gusto di profondità, è pace, gioia, serenità, è il modo per sintonizzarsi con Dio, è il linguaggio adatto per capire Dio. Vi è un detto: “Le parole sono preziose, ma più prezioso è il silenzio”. Quante volte durante il giorno ci capita di dire qualcosa che sarebbe stato meglio tacere! Quante volte disturbiamo la pace del nostro ambiente con un’involontaria mancanza di silenzio. Il silenzio è ascolto. La dis-

ponibilità all’ascolto degli altri nasce proprio dalla capacità di ascoltare se stessi, i propri bisogni e ci dà l’opportunità di crescere. Saper ascoltare significa comprendere le esigenze di chi sta di fronte, rispettando i sentimenti e le opinioni altrui. Possiamo imparare ad usare il silenzio come strumento di ben essere. Tuffarsi nel silenzio significa imparare a rilassarsi, nel silenzio ci carichiamo di nuova vitalità, ringiovaniamo, il silenzio ci porta direttamente e immediatamente con la vita così com’è. Vi propongo questa poesia, magari conoscete qualcuno a cui vorreste donarla.

L’arte del tacere

– Tacere è un’arte. – Parla solo quando devi dire qualcosa che vale più del silenzio. – Esiste un momento del silenzio, così come ne esiste uno per parlare. – Il momento di tacere deve venire sempre prima. – E’ sicuramente meno rischioso tacere che parlare. – L’uomo è padrone di sé solo quando tace. – Il silenzio del saggio vale più del ragionamento del filosofo. – L’uomo coraggioso parla poco e compie grandi imprese. – L’uomo di buon senso parla poco e dice sempre cose ragionevoli. – Siate sempre molto prudenti, desiderare di dire una cosa è spesso motivo sufficiente per tacere. – Senza mai dimenticare che Dio ci parla nel silenzio la sua voce è come un soffio leggero, che penetra nel profondo e ci orienta verso il buono, il bello e il vero.


Sempre con noi

Nostalgia d’oltreoceano Testi e traduzione di Gabriella Serrone Il nostro corrispondente negli Stati Uniti, Frank De Santis, ci ha inviato materiale fotografico per ricordare la sua giovinezza e per rendere omaggio a due cari amici che non ci sono più.

FOTO 1 – TEMPI ANDATI: La cavallina – 1949 – Siamo nei pressi del Liceo-ginnasio “M. Spinelli”. Ragazzini giocano alla “cavallina”, assai diffusa a quei tempi. Lo scatto è stato ritrovato da un cugino di Frank De Santis, attualmente residente a Bologna.

FOTO 2 – RICORDANDO DINO: L’omaggio di Frank De Santis a Dino Fiorentino, ex presidente della “Società Maria SS di Corsignano in New York”. In foto la lapide sotto cui riposa in pace l’amico di sempre. Su di essa l’effige della Madonna di Corsignano, così come voluto dalla vedova inconsolabile. FOTO 3 – UN AMICO CHE NON C’E’ PIU’: La foto ricorda Giuseppe Andriano, scomparso qualche mese fa. A lui va il pensiero degli amici e dei membri della “Società Maria SS di Corsignano in New York” di cui è stato uno dei fondatori. Al cordoglio degli amici d’oltreoceano si uniscono i tanti giovinazzesi che lo hanno conosciuto e che lo riabbracciavano con piacere in estate, durante i festeggiamenti per la nostra patrona.

Foto 1

Foto 2

Foto 3

Overseas homesick

Our correspondent from the USA, Frank De Santis, sent us some photos to remember his youth and to pay tribute to two dear friends who passed away.

PHOTO 1 – OLDEN TIMES: The leapfrog – 1949 – Near the high school “M. Spinelli”. Some boys are playing the “leapfrog”, a very common play by that time. The photo was found by one of Frank De Santis’ cousins, who lives in Bologna at the moment. PHOTO 2 – REMEMBERING DINO: Frank De Santis’ tribute to Dino Fiorentino, ex-president of the “Società Maria SS di Corsignano in New York”. In the photo, we see the gravestone, under which the best ever friend rests, with the Madonna of Corsignano’s picture, following the inconsolable widow’s will. PHOTO 3 – A FRIEND WHO PASSED AWAY: The photo is a tribute to Giuseppe Andriano, who passed away some months ago. His friends and the members of the “Società Maria SS Di Corsignano in New York”, whose Giuseppe was one of the founders, remember him. Many giovinazzesi, who had known him and were pleased to meet him in summer, during the feast of our patron saint, share his overseas friends’ condolences. N. 3 - Marzo 2014

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Hockey su pista, playoff da salvare per l'Afp Sport

Anna Rita Fasano e Filippo Luigi Fasano

Nel mirino l'ottavo posto, in attesa della pronuncia sul reclamo per la gara contro il Trissino

È

ancora a caccia di una dimensione nel torneo di A1 di hockey su pista, l'Indeco Afp. L'obiettivo stagionale è diventato quella qualificazione ai playoff che sembrava scontata, ad inizio stagione, ma che si è fatta progressivamente complicata, fra cambi in panchina e contraccolpi psicologici. Non ultimo, in questo senso, il mancato accesso alla Final Eight che si disputa al palazzetto di viale Moro nei giorni di invio in stampa ed uscita di questo numero di “in Città”. Si sfidano le migliori otto d'Italia, in una manifestazione di notevole interesse che vedrà i biancoverdi nelle vesti di semplici spettatori. L'auspicio è che non si rimanga a guardare anche al termine della stagione regolare: il peggio sembrava finalmente alle spalle dopo il combattuto 2-2 casalingo contro il Breganze e la doppia vittoria esterna sulle piste di Viareggio e Matera, ma la successiva sconfitta casalinga contro il Trissino dell'ex Gimenez ha lasciato nuovamente ai margini Depalma e compagni (nella foto, il cileno Fernandez) della zona che conta. Sul 2-3 maturato al termine dell'incontro con i veneti pende tuttavia un reclamo presentato dalla società biancoverde. Nel mirino, un presunto errore tecnico commesso dagli arbitri nel corso del primo tempo: non sarebbe stato sanzionato secondo regolamento l'ingresso del quinto giocatore del Trissino, che in quel momento avrebbe dovuto rimanere in pista con un uomo in meno a seguito di una precedente espulsione. Il Giudice Sportivo Nazionale potrebbe disporre la ripetizione della gara. In ogni caso, Nino Caricato si era mostrato fiducioso ed ancora ottimista sul valore della squadra anche nell'immediatezza della sconfitta del campo: «La stagione non è certo finita. Abbiamo ancora degli scontri diretti e penso che senz'altro l'Afp potrà dire la sua nel discorso playoff – assicura il tecnico – In quale posizione lo vedremo alla fine del campionato. La squadra è viva e possiamo ancora toglierci delle soddisfazioni». Dopo il prossimo impegno casalingo contro il Correggio ultimo in clas28

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sifica, ci sono le trasferte di Forte dei Marmi e Valdagno. Poi sprint finale con le gare casalinghe contro Sarzana e Lodi, intervallate da quella di Prato. Al momento, in attesa del verdetto della giustizia sportiva, la lotta sembra limitata all'ottavo posto, conteso proprio a Sarzana e Lodi.

Ginnastica ritmica, Iris ok nel campionato di categoria

F

Italo Cinquepalmi ebbraio ricco di soddisfazioni per l'Asd Iris, che nella seconda prova del campionato regionale di categoria di ginnastica ritmica, svoltasi a Bitonto, ha issato sul podio Annapaola Cantatore (classe 2003) al primo posto ed Elisa Clemente (2005) al terzo. Le due promettenti ginnaste si sono così qualificate per il campionato interregionale in programma a Lecce fra 8 e 9 marzo, assieme ad Anna Labianca (classe 2003) piazzatasi al quinto posto. Successi, inoltre, per la 13enne Silvana Paparella, nella categoria Junior 1^ fascia, e per la 14enne Alessandra Nappini, in 2^ fascia. Nel campionato regionale di specialità, titolo regionale in fune e clavette per Erika Lavacca, classe '99, nella categoria Junior. In quella Se-

nior, invece, vince nel cerchio Gaia Desario, classificatasi al secondo posto nel nastro. Prima posizione per Carlucci nelle clavette e nella coppia palla-nastro con Maggio, a sua volta seconda nella palla. Tutti piazzamenti che sono valse alle ragazze la qualificazione alla fase interregionale che si svolgerà in Toscana, a Rosignano, il 22 ed il 23 marzo: un appuntamento che la direttrice tecnica Marisa Stufano è sicura di preparare nel migliore dei modi assieme al suo staff. Buone notizie anche dal campionato regionale di serie C disputata a Martina Franca, che ha visto il terzetto Cantatore-Clemente-Labianca più forte delle avversarie tarantine e leccesi, staccate di quasi dieci punti. Seconda prova in programma il 16 marzo.


Sport

Calcio a cinque: GS, vincere in casa per chiudere la B in bellezza

Calcio - Promozione, ritorno a passo di playoff per Nuova Usd

Anna Rita Fasano

Giuseppe Dalbis

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Fuori dalla lotta playoff e per la salvezza, la squadra di Pazienza è chiamata a migliorare il proprio ruolino casalingo

essuna ambizione, né patemi: non ha di fatto più nulla da chiedere al suo campionato, il GS C5, a centroclassifica nel girone E di serie B. Il girone di ritorno era inziato alla grande con una vittoria in casa di una delle candidate ai playoff, il Bisceglie, ma il prosieguo non ha alimentato le residue velleità di Marzella e compagni (nella foto, il laterale Vincenzo Montelli): le sconfitte contro Sala Consilina e Matera, patite peraltro in condizioni di emergenza per le numerose assenze, ha escluso i biancoverdi dalla lotta al vertice. L'ultima posizione utile per l'accesso agli spareggi-promozione, al momento di andare in stampa, è infatti distante nove lunghezze, più o meno lo stesso divario dall'ultima posizione che sancisce la retrocessione in C. Si può tuttavia ancora nutrire qualche aspettativa, nei sei incontri di stagione regolare da

disputare, come il conseguimento di qualche risultato di prestigio: c'è andata molto vicina, la squadra allenata da Nino Pazienza, contro la forte Partenope, costretta al 2-2 sul campo del palazzetto di viale Moro. Proprio il ritorno alla vittoria casalinga (l'unica sin qui ottenuta risale a novembre) sarà uno degli obiettivi da conseguire da qui sino al termine del campionato. Un torneo che andrà comunque da archiviare positivamente, non foss'altro per il riavvicinamento di tanti appassionati alle sorti della prima squadra di calcio a cinque cittadino. Le attenzioni degli addetti ai lavori, come spesso è accaduto in questi tempi, si concentrano ora anche sul settore giovanile, che vede l'under 18 di Domenico Vestito impegnata nella difesa del primo posto nel campionato regionale. Bene anche l'under 21, quarta nel proprio raggruppamento.

F

ebbraio positivo per la Nuova Usd, che veleggia verso posizioni tranquille nel campionato di Promozione di calcio. Il mese era iniziato con un bel 3-0 contro il Canosa, quarto risultato utile consecutivo ottenuto peraltro in inferiorità numerica. Dopo la sconfitta di Bitritto (0-1), la squadra di Liddi si è subito rimessa al passo, sconfiggendo il Modugno con un nuovo 3-0 ed imponendo il pareggio alla capolista Bitonto (1-1), in trasferta, sul neutro di San Paolo. Un girone di ritorno, dunque, quasi a ritmo playoff (due vittorie, quattro pareggi ed una sola sconfitta), che al momento di andare in stampa, vale per la Nuova Usd il dodicesimo posto in classifica con 27 punti.

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DATA

Palasport via Moro Palasport via Moro Palazzetto via De Ceglie Palasport via Moro Palasport via Moro San Pio – Campo comunale Palasport via Moro Palasport via Moro Palasport via Moro Palasport via Moro Palazzetto via De Ceglie Palazzetto via De Ceglie Palasport via Moro Palazzetto via De Ceglie San Pio – Campo comunale Palasport via Moro Palazzetto via De Ceglie

IMPIANTO

20,00 21,30 18,30 20,00 21,30 15,00 17,00 16,00 20,45 da definire 18,30 18,30 da definire 11,30 15,00 16,00 18,30

ORA

Hockey su pista – Final Eight Coppa Italia – quarti Cgc Viareggio-Sarzana Hockey su pista – Final Eight Coppa Italia – quarti Valdagno-Bassano Pallavolo – 2^ Divisione maschile – 5^ giornata ProgettoAcqua-Trani Hockey su pista – Final Eight Coppa Italia – semifinale Squadre da definire Hockey su pista – Final Eight Coppa Italia – semifinale Squadre da definire Calcio – Promozione, 8^ ritorno Nuova Usd-Celle di San Vito Hockey su pista – Final Eight Coppa Italia – finale Squadre da definire Calcio a 5 – serie B, girone E – 18^ giornata Giovinazzo C5-Venafro Hockey su pista – serie A1, 21^ giornata Indeco Afp-Correggio Hockey su pista – serie B, 8^ giornata Afp-Molfetta Hockey 2012 Pallacanestro – 1^ Divisione Maschile, 1^ ritorno Fidens-Don Bosco Bari Pallavolo – 1^ Divisione femminile – 19^ giornata Volleyball-Pegaso93 Hockey su pista – serie B, 9^ giornata Afp-Pattinomania Matera Pallavolo – 2^ Divisione maschile – 7^ giornata ProgettoAcqua-Volley Ball Il Gruppo Calcio – Promozione, 10^ ritorno Nuova Usd-Fortis Murgia Calcio a 5 – serie B, girone E – 20^ giornata Giovinazzo C5-Modugno Pallacanestro – 1^ Divisione Maschile, 3^ ritorno Fidens-Nuova Virtus Molfetta

DISCIPLINA

EVENTO

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Pallavolo maschile, la scommessa giovanile di Dino Fiorella Sport

Anna Rita Fasano

Nuovo progetto griffato Volley è Vita: sessanta ragazzi sotto rete

V

olley è Vita. Non è solo il nome della storica società di pallavolo giovanile ma anche l'equazione che l'allenatore Dino Fiorella vuole riportare prepotentemente in voga in paese. E' da intendere come segno benaugurante che la direzione di un nuovo progetto volleistico sia stata assunta proprio da lui, l'ultimo a guidare una formazione di Giovinazzo in serie B. Quella stessa B cui un'altra società, Libertas & Volley Vita, aveva riconquistato, per poi rinunciare la promozione. Ora si riparte da zero, o quasi, con il supporto del partner Progetto Acqua ed una base che può contare su circa 60 ragazzi: «La spinta motivazionale arriva da proprio da loro – confida Fiorella – Hanno tutti grande voglia di fare: il nostro obiettivo è riavviare la crescita pallavolistica cittadina partendo dal vivaio». Under 14 ed under 19, oltre al minivolley, le categorie inizialmente prescelte: «Con i più grandi, potenziati con un paio di elementi di esperienza, stiamo disputando anche ial torneo di Seconda Divisione – spiega Fiorella – Abbiamo sinora ottenuto due vittorie ed una sconfitta, peraltro arrivata al tie-break». La rosa è composta dai palleggiatori Claudio Murro, Michele Bufi e Giuseppe Camporeale, dai centrali Davide Annese, Claudio Bernardi e Giuseppe Fioriello, dai laterali Matteo Piscitelli, Michele Depalo, Luca De Robertis, Giuseppe Andriani e Giuseppe Guastadisegni, dagli opposti Maurizio Turturro, Vincenzo Marinelli, Glerdit Bajakurtaj e Nicola Sarcina, dai liberi Domenico Panunzio e Andrea Fiore. Anche l'altra metà della pallavolo cittadina, quella femminile storicamente all'appannaggio della Volley Ball, vede Fiorella in panchina, ma solo al timone della prima squadra che partecipa al campionato di Pri30

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ma Divisione. Ottimo il ruolino sin qui palesato, con tredici vittorie che valgono il secondo posto alle spalle della capolista Polignano. In organico, le alzatrici Arianna Di Natale ed Arianna Bavaro, le centrali Angela Stufano, Mariella Lasorsa, Stefania Facchini, le attaccanti Doriana Dol-

ciamore, Viviana Caputo, Lucia Cervelli, Rosaria Stufano, Maria Mastrototaro, Erica Cannato ed Antonella Giovanniello, ed i liberi Mimma Trapani ed Aurora Dolciamore. Vivaio con numeri di tutto rispetto, affidato alla guida di Anna Bruni e Michele Nacci.

Atletica leggera – Biancoverde, piccoli atleti crescono

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Mauro Capurso l 2013 è stato un anno di grandi successi per i giovani atleti della ASD Biancoverde Giovinazzo, società di atletica leggera del patròn Nino Mastandrea. I risultati migliori sono stati portati a casa da Ignazio Tridente e da Michele Pio Cuscito (classe 2001), primi classificati in Italia rispettivamente nel lancio del peso e del vortex e nei 300 mt. Anche in campo femminile, la compagine cittadina si è distinta con Martina Fiorentino, terza in Italia nella categoria “esordienti A” nei 50 mt. e con discreti risultati anche nei 200, 300 e 400 metri e nel salto in lungo. Ottimi risultati sono stati portati a casa anche dai più piccoli delle categorie “Esordienti B e C”, col-

locandosi ai primissimi posti in tutte le gare a cui hanno partecipato. Stiamo parlando di Francesca Fiorentino, Alessia Turturro, Antonio Bonvino, Alex Ronchi, Nadia Robles, Valentina Marinelli, Anna Chiara Andreula, Michele Abbattista, Domenico Bologna, Ida Patruno, Irma

Patruno, Carlo Bonvino, Vincenzo Turturro, Giuseppe e Angelica Annecchino. A questi piccoli atleti, ed anche ai loro allenatori, va il nostro più grande in bocca al lupo con la promessa di tenervi aggiornati sui loro prossimi risultati.


NINO MARZELLA

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