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Periodico promosso dall’Arciconfraternita Maria SS. del Carmine - Giovinazzo - Registrato presso il Tribunale di Bari al n. 1307 in data 20/1/1997 - Spedizione in A.P. 70% Filiale di Bari

Anno XVIII N. 1 Gennaio 2014 Euro 2,00


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Editoriale

Ripartiamo così... Filippo D’Attolico

PERIODICO PROMOSSO dall’Arciconfraternita Maria SS. del Carmine Registrato presso il Tribunale di Bari al n. 1307 in data 20/1/1997

Collaboratori

... così come ci siamo lasciati, con una promessa di novità che, dal nuovo anno, sarebbero state prioritarie ed essenziali per poter continuare questo nostro meraviglioso cammino insieme. Un cammino fatto di emozioni ed esperienze, cambiamenti ed innovazioni. Un cammino diverso dal solito che, con spirito di solidarietà ed entusiasmo, tipiche caratteristiche di chi svolge una azione di volontariato, ci ha tenuti insieme per tutti questi anni. Ripartiamo così, ancora più fortemente direi, attenti nel guardare al futuro con ottimismo e fiducia ma anche concretezza ed essenzialità. Abbiamo lanciato uno sguardo al passato e lo abbiamo riscoperto, considerandolo, nella sua semplicità, unica via per continuare a comunicare con voi: abbattendo ogni formalismo inutile, ogni lusso che, francamente, non ci è più possibile concederci. Rispolveriamo quegli elementi che ci hanno contraddistinto sin ora, tiriamoli a lucido ed utilizziamoli attraverso la buona volontà di tutti per continuare col dire quello che abbiamo sempre voluto dire e raggiungere comunque i vostri cuori e le vostre menti ad uno ad uno, miei cari lettori e lettrici. Siamo giunti alla determinazione che questo strumento di comunicazione rappresenta ormai “patrimonio di tutta la collettività” indispensabile

DIREZIONE, REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE

per generare non solo curiosità ma anche attenzione e riflessione sulle problematiche che mensilmente vi sottoponiamo; quindi bisogna continuare: ancora, mese dopo mese, costi quel che costi, anche con qualche variante che potrebbe non essere del tutto condivisa. Quando mi è giunta in redazione la foto di copertina, tutte le novità del nostro mensile erano state completamente adottate. E il “Ripartiamo così” è il risultato evidente anche attraverso quella foto. Ho riflettuto sugli sguardi di questi giovani, nostra unica vera ricchezza, immaginando le ragioni di quello scatto. Ed ho realizzato che non poteva trattarsi solo di una mera pubblicità finalizzata unicamente al rilancio dello storico laboratorio educativo di Giovinazzo, ma molto di più, considerando quanto sia necessario per ogni giovane un percorso formativo completo ed utile per occupare dignitosamente uno spazio nella dirigenza della nostra società. A tutti loro i miei più calorosi auguri. Ripartiamo così... scusandomi se tra le nostre priorità, insieme alla riduzione dei costi, abbiamo previsto un simbolico aumento del prezzo di copertina. Un modo per sentirci ancora di più vicini a voi è proprio chiedendovi un piccolo sacrificio, solo per il bene di tutti E chi ci ama, ci segua. BUON 2014 A TUTTI.

Fedele Capurso

Mauro Capurso

Giuseppe Demartino

Italo Cinquepalmi

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Gaetano Nacci

Gerardo Nardò

Filippo Luigi Fasano

Dario Verolino

I piccoli giornalisti in carriera

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Opinione

Ancora un regalo natalizio dalla civica Amministrazione Giuseppe Maldarella

Dà il via al controllo automatico del transito veicolare nel Centro storico

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’anno scorso per Natale il Sindaco Depalma ci fece consegna, insieme alle sfarzose luminarie, della pista pedonale su l’intero tracciato viario della Piazza Grande delimitandola con contenitori pieni di stelle natalizie che davano il senso della tradizionale festa popolare. E’ ben noto, però, quale sia stata la sorte di quel percorso dedicato; subito dopo la sottrazione/distruzione delle piante ornamentali, la striscia stradale pedonalizzata rimane quasi sempre intasata di autovetture ferme, ad esclusione dei tratti su cui alcuni esercenti hanno installato per proprio conto grossi vasi per impedire la sosta sull’ingresso dei loro locali. E’ ricorrente che un dispositivo ordinatorio se non accompagnato da opere strutturali che ne costringono l’osservanza è destinato ad essere contravvenuto sistematicamente, specie in assenza di atti coercitivi che ne garantiscono l’esecutività. Così tutto rimane come prima, nonostante la introduzione di puntuali prescrizioni. Quest’anno l’Amministrazione ha avvertito la necessita di presentarsi più parsimoniosa per la ricorrenza natalizia e si è limitata a far luccicare (anche a prezzo non certo modico) il prospetto del palazzo comunale. E, mentre brillano le catene di luci pendenti dall’alto dell’edificio civico,

di fronte, l’intera area sotto la facciata dell’Istituto Vittorio Emanuele II è stata nuovamente transennata a tutela della pubblica incolumità. Non è certo questa una visione esaltante per l’immagine del nostro borgo, specie se quelle barriere metalliche dovessero rimanere a lungo, come è probabile, anche durante la cerimonia dell’avvio della prima tappa ciclistica nazionale. A parte questo, l’esecutivo di Depalma si è affrettato, invece, in coincidenza delle festività natalizie, ad attivare, forse in via sperimentale, il controllo automatico degli accessi al Centro storico; un altro sistema più sofisticato per regolamentare la circolazione automobilistica in quello spazio urbano flagellato da oltre un decennio dal transito corrente e dalla sosta di autoveicoli anche di grandi volumetrie. Ognuno dei varchi all’area storica è ora provvisto di dispositivi video (vigile elettronico?) in grado di registrare il transito degli automezzi, riprendendo la targa dei veicoli che vi accedono, particolarmente quelli sprovvisti di autorizzazione nelle ore in cui l’intera zona è soggetta al transito dei soli mezzi abilitati. Un modesto cartello sulla porta del Comune e all’ingresso della sede della Polizia ur-

bana dà indicazione della entrata in funzione di tali dispositivi, riportando, altresì, gli orari in cui nell’abitato antico sono ammessi a circolare liberamente i mezzi senza cadere in infrazioni al Codice della strada. Sarebbe questo il regalo natalizio che Depalma fa alla cittadinanza alla pari di quanto fece l’anno scorso con la predisposizione del percorso pedonale in piazza. Tuttavia, anche in questa occasione, stante le forme con cui è stato reso noto il nuovo servizio, non è chiaro quale sia realisticamente il senso di quell’avviso che sembra riprodurre in sintesi il dispositivo di una ordinanza precedentemente emanata dalla Autorità di polizia municipale per disciplinarne la limitazione del traffico in quel contesto urbano. La notizia dell’attivazione delle telecamere vuol essere un annunciopropaganda ai cittadini o piuttosto una intimazione ufficiale che con l’accensione dei dispositivi scatterà

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la “lettura” della targa del veicolo in transito e attraverso un confronto con un database contenente i numeri di targa delle auto con permesso Z.T.L., si darà corso a procedimenti sanzionatori per le autovetture colte in divieto? Insomma le eventuali violazioni degli automobilisti che tuttora si immettono nell’area protetta, non curanti dei limiti di circolazione, saranno da subito in via automatica oggetto di procedimenti amministrativi comprovati da scatti di foto, oppure per dette infrazioni necessiteranno ancora le dovute contestazioni verbalizzate dai vigili in perlustrazione? Nel caso, come ci si auspica, i dispositivi video siano funzionali allo scopo per cui sono stati installati e, quindi, già predisposti a produrre una certificazione videodigitale della targa ed attraverso una elaborazione tecnologica dar corso alle procedure sanzionatorie, quale autorità amministrativa è stata inve-

stita del compito del riscontro dei dati e dell’acquisizione delle prove per l’avvio dei processi contravvenzionali? Quali, ancora, le modalità previste nello specifico per esperire i provvedimenti sanzionatori e quali i tempi entro cui i trasgressori possono eventualmente controdedurre o sanare la loro situazione qualora rientrino in una delle categorie derogate? Nulla di tutte queste specifiche ci viene riferito, segno che quei dispositivi funzionano senza che ci sia poi in atto un meccanismo gestionale che opportunamente possa consentire il riconoscimento automatico dei transiti e selezionare i veicoli non abilitati all’accesso per i successivi rilievi contravvenzionali. Sembra ci abbia ormai abituati a questa “etica” gestionale il governo di Depalma, dal momento che prende a disporre o annuncia provvedimenti vigorosi che, tuttavia, rimangono privi di elementi e di apporti esecutivi che possano darne piena e concreta attuazione e produrre gli effetti pubblicizzati. È da augurarsi, pertanto, che anche da noi non ci si arrivi, come avvenuto nella capitale, che lo stesso Comandante della Polizia municipale, il sig. Raffaele Clemente, di fronte alle tante difficoltà a procedere a danno degli automobilisti indisciplinati, ha chiesto pubblicamente ai cittadini di segnalare direttamente sui social network le irregolarità comprovate con i personali strumenti video, per poter dar modo di avviare le dovute contestazioni e procedere agli adempimenti sanzionatori di spettanza. Così starebbe al cittadino denunciare le violazioni alla polizia che poi disporrà di conseguenza gli addebiti delle multe. E, giusto per rimanere in tema, sempre per ciò che attiene situazioni di perenne deficienza nell’ambito del borgo antico, non posso sottrarmi dal fare con sconcerto un appunto di rilievo a dimo-

strazione per il lettore di quanto ho sopra affermato. Da decenni un’area degradata per la presenza di vecchie abitazioni che rischiano di crollare ha sottratto all’uso pubblico due storiche stradine: vico Concezione e Vico Corsignano che si dipartono da via Spirito Santo. La necessità di prevenire possibili danni a persone e cose ha indotto Depalma ad adottare, in termini d’urgenza, all’inizio di quest’anno, ben due ordinanze la n. 13 rivisitata con la n. 19 per l’abbattimento di quelle fabbriche fatiscenti ritenute ruderi. A distanza di diversi mesi lo stato di quei luoghi è rimasto tale, nessuna operazione di abbattimento e di rimozione del materiale edilizio è stata eseguita da chi vi era tenuto, secondo quanto disposto dalle ordinanze sindacali, né ci sono stati intervenuti in via sostitutiva da parte del Comune per eliminare le temute pericolosità. Anzi, proprio in adiacenza della fabbrica pericolante è segnalato uno spazio di sosta autorizzato, quasi a contraddire il dispositivo del Sindaco. Allora quell’immobile è davvero in stato di crollo per cui necessita la demolizione al fine di eliminare ogni possibile pericolo a cose e persone? Quanta credibilità può essere riconosciuta all’autorità investita del potere di salvaguardia della pubblica incolumità che non si accerti che i dispositivi di sicurezza, contingibili ed urgenti, non sono stati osservati, neppure da chi avrebbe dovuto imporne l’esecuzione. Un vero peccato, perché lo sgombro di quella fabbrica avrebbe certamente consentito la riapertura delle due stradine medioevali che congiungevano via Spirito Santo con Via Lecce, il cui sedime ormai è divenuto possesso esclusivo di privati. Questo sì che sarebbe stato un bel regalo natalizio per i cittadini che tanto tengono al Centro storico.

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Lettere al Direttore

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Gentile direttore di “in Città”

n merito alla vostra nuova sezione “Riceviamo e pubblichiamo” dove appunto è stata pubblicata la lettera dell’Osservatorio per la Legalità e per la difesa del Bene Comune di Giovinazzo desidero rispondere con questa mia così da poter replicare a quanto “ospitato” dal vostro giornale. In tema di bonifica ex-AFP ci siamo confrontati più volte con l’Osservatorio partecipando a incontri pubblici e prendendo impegni dinanzi alla cittadinanza. Non riesco dunque a cogliere né il senso né l’opportunità, da parte dell’Osservatorio, di tingere la penna nell’inchiostro dell’insinuazione malevola. Sulla presenza di tecnici e/o amministratori sul luogo della bonifica non abbiamo fatto altro di diverso da quanto previsto dalle procedure e da quanto previsto dalle responsabilità in capo al direttore dei lavori che dal momento in cui è designato equivale ad un pubblico ufficiale. In più, come d’intesa con l’Ufficio Tecnico, abbiamo lasciato libertà all’Osservatorio di poter controllare da vicino i lavori avvisando per tempo delle professionalità disponibili a recarsi sul posto. Queste sono considerazioni in via generale che comunque trovo utili ribadire. Passo ad alcuni punti della lettera che mi lasciano basito. «Ci risulta, ad esempio, da fonti difficilmente verificabili, che le prime analisi su due campionamenti di superficie eseguiti a luglio non avrebbero rilevato alcuna traccia di amianto nei campioni prelevati». A che pro avanzare ipotesi o domande se le stesse sono supportate da “fonti difficilmente verificabili”? Sul tema rispondo come ho sempre risposto: aspettiamo il risultato ufficiale del campionamento, probabilmente a fine Gennaio e come promesso gli stessi saranno subito resi pubblici, anzi invito l’Osservatorio a presenziare nel momento in cui la ditta ese6

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cutrice si recherà in Comune per portare questi risultati. Ancora: «E che dire poi dei “misteriosi” incontri con i proprietari delle aree e con i privati che già operano nella ex AFP, ai quali dovrebbero spettare i controlli nelle aree interne ai capannoni e di cui non è dato ancora sapere se e in che misura saranno disposti a collaborare e a effettuare tali controlli, nell’interesse loro, ma soprattutto dell’intera comunità giovinazzese?». Questa affermazione la trovo pesante e priva di ogni fondamento. Né io, ne la mia squadra di maggioranza ha mai avuto incontro “misteriosi” o “carbonari” con alcun proprietario dell’area exAFP. Questo lo voglio ribadire forte e chiaro non celando tutta la mia amarezza per accuse così gratuite. E poi mi chiedo: se nell’operazione vi è appunto l’interesse per tutta la comunità giovinazzese, perché ciò dovrebbe dispiacere al Sindaco? Forse il bene della città è il fine del solo Osservatorio? Solo loro hanno figli a Giovinazzo? Capisco che i membri dell’Osservatorio non gradiscono affatto questa amministrazione, abbiano almeno rispetto nei confronti di chi, scevro da ogni atteggiamento fazioso, conduce ogni giorno il proprio lavoro con serietà, rigore e rispetto assoluto delle norme e mi riferisco ovviamente in questo caso al nostro Ufficio Tecnico, All’Arpa e alla Regione Puglia. Anch’io aborro la polemica faziosa e le risposte che son costretto a dare come in questo comunicato e come in altri passati episodi, tuttavia non posso affatto sottrarmi al dovere di dire la verità e di smontare assurde e patetiche accuse. Approfitto, infine, per rendere noto che l’Arpa, aggiornata costantemente sull’evoluzione dei lavori in corso sarà a Giovinazzo per le verifiche previste mercoledì 4 dicembre prossimo. Distinti saluti

Tommaso Depalma

Osservatorio per la legalità e per la difesa del Bene Comune Giovinazzo

erché il nostro Sindaco si agita ogni qualvolta gli si pongono dei quesiti o si osa mettere in discussione il suo operato, denunciando complotti orditi alle sue spalle e faziosità in chi esprime un sia pur leggero dissenso? Perché Lui, che si professa paladino della democrazia e della necessità di dialogare con “il popolo”, reagisce stizzito ogni qualvolta lo si contraddice o si osa incrinare la sua immagine di purezza ed efficienza? Nato in antitesi alla cattiva politica, corre oggi il rischio di ereditare da essa le peggiori abitudini: di voler fare cioè tutto senza contradditorio e di tacciare come nemici chiunque osa contraddirlo. L’Osservatorio per la Legalità ed il Bene Comune, vogliamo ribadirlo, non ha colore politico; prova ne è che alcuni dei suoi componenti sono stati anche suoi elettori nell’ultima consultazione elettorale. È difficile fare opinione e massa critica (tanto auspicata a parole dal nostro Sindaco ed elemento basilare di democrazia) se ogni qualvolta che si esprime un parere o un commento si deve subire l’accusa di parzialità e faziosità, e si gettano ombre sulle persone coinvolte. Con questo atteggiamento ci sembra chiaro l’invito ai cittadini a rifuggire da aggregazioni come l’Osservatorio (rete di persone pensanti di varie associazioni cattoliche e non covo di estremisti), che osano e pretendono di voler affrontare i problemi di Giovinazzo non con un atteggiamento di benevola riverenza all’operato del “potente” di turno, ma con un atteggiamento critico e vigilante. Siamo spiacenti, ma su questo sì che evidentemente non siamo in sintonia. In ogni modo, non ci interessano le polemiche, a noi sta a cuore GIOVINAZZO, per cui in una prossima lettera ci riserviamo di ribadire e puntualizzare le nostre richieste di chiarimento su precisi contenuti tecnici riguardo alla caraterizzazione dell’area ex-AFP, su cui gradiremmo che il nostro sindaco, piuttosto che continuare a fare ironia, lanciare accuse di faziosità, dare delle non-risposte, fornisse risposte chiare e inequivocabili. E’ quanto del resto lui stesso aveva promesso di fare a Novembre, scrivendo: “Ovviamente sulle obiezioni mosse, toccherà a chi ha competenza e conoscenza rispondere” e ancora. «Le obiezioni sollevate nella loro lettera, troveranno puntuale risposta dai soggetti titolati a farlo. Questo è sicuro». Al momento, di sicuro c’è che stiamo ancora attendendo queste “risposte competenti”. Giovinazzo 5.12.2013

Il Coordinamento dell’Osservatorio


Lettere al Direttore Cortese Direttore Filippo D’Attolico e redazione del mensile “in Città” CONFIDIAMO la gentile cortesia di pubblicare la nostra lettera per riflettere insieme a Voi e ai Vostri lettori su una dimenticanza che ci ha AMAREGGIATO.

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oi della società Netium abbiamo il piacere di prestarci con la nostra offerta sportiva che purtroppo non è stata menzionata nell’almanacco dello sport Giovinazzese. A tal proposito abbiamo pensato di chiedere il Vostro aiuto per la diffusione del nostro pensiero. Certi della vostra cortese attenzione Vi ringraziamo e porgiamo Distinti Saluti. «E’ nell’acqua che passiamo i nostri primi mesi di vita. E’ di acqua che il nostro corpo è composto. E’ nell’acqua che annulliamo il nostro peso. E’ nell’acqua che abbattiamo le barriere della diversità. E’ in acqua che siamo tutti uguali».

Il centro sportivo Netium nasce nel 2006 ed è una struttura polifunzionale dotata di una piscina semiolimpionica, una piscina di acqua fitness e di una palestra, presso la quale collaborano circa quaranta istruttori. La struttura è in possesso della qualifica di “Scuola Nuoto Federale” della Federazione Italiana Nuoto, quindi organizza e gestisce i corsi di nuoto rilasciando i relativi brevetti, è associata alla Onlus “Gargano 2000”. Gli oltre 150 atleti partecipano tutti alle manifestazioni provinciali, regionali e nazionali FIN che li vede impegnati dal mese di ottobre fino al mese di luglio portando il nome della Netium e di Giovinazzo, con ottimi risultati basta pensare che quasi i 50% dei record regionali appartengono ad atleti cresciuti in questa struttura sotto il nome Netium e Apulia, queste informazioni sono facilmente verificabili consultando il sito federnuotopuglia.it Tra questi atleti citiamo: • Di Liddo Elena pluricampionessa assoluta italiana e medaglia d’Argento olimpiadi giovanili di Singapore 2010; • Italo Oresta, fresco campione europeo dei disabili; • Rosanna Stufano campionessa Italiana, ma tantissimi sarebbero da annoverare in questo elenco. La Netium è anche sede, già da sette anni del progetto “Nuoto in cartella” realizzato con le 1° classi della scuola Media Marconi e da quest’anno ha stipulato una convezione con la scuola dell’infanzia ed elementari del 2° Circolo di Giovinazzo. A tal proposito ci chiediamo: Se lo sforzo profuso da Imprenditori locali, Docenti FIN e Atleti che da otto anni lavorano sodo per dare lustro alla società e alla comunità non è sufficiente per essere inclusi nell’almanacco dello sport Giovinazzese. Opera che secondo l’espressione usata dall’Assessore M. Sollecito dovrebbe “Rivalutare e Tramandare la storia dello sport e delle associazioni sportive Giovinazzesi, disporre di un agile ausilio per attività di educazione allo sport rivolta alle nostre scolaresche. Si tratta di fornire ai nostri ragazzi il panorama (completo) dell’offerta sportiva nella nostra città”. Con quali criteri vengono raccolti i dati per realizzare pubblicazioni di questo tipo? Ci saremo aspettati più attenzione da parte di chi ha realizzato l’opera che utilizzando l’espressione “offre il panorama completo dell’offerta sportiva” a nostro modesto parere cosi completa non ci sembra essere visto che dimentica la nostra realtà sportiva. Lorenc Faleqi Direttore Commerciale Società Netium

Comune di Giovinazzo Provincia di Bari

Alla c.a. Filippo D’Attolico Direttore mensile “in Citta” Giovinazzo

Oggetto:

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Comunicazioni riguardo nota Netium – Almanacco dello Sport.

entile direttore in merito alla missiva della società Netium Giovinazzo vorrei chiarire brevemente alcuni aspetti. Ad oggi la società Netium Giovinazzo non risulta iscritta all’albo comunali delle associazioni sportive al contrario di tutte le altre società che figurano nell’Almanacco. Eppure la consulta sportiva è stata eletta da poco e la sua elezione è stata preceduta da ben tre appuntamenti pubblici con adeguata pubblicità e diffusione della notizia. Sarebbe stata auspicabile la partecipazione della società al percorso condiviso che ha portato l’assessorato e la consulta alla redazione dell’Almanacco. Ciò detto voglio anche chiarire che il sottoscritto pur di non lasciare inadempiuto ogni passaggio ha inviato in data 3 agosto 2012 (più di un anno fa!) regolare missiva informativa a tutte le Federazioni Sportive oltre che al Coni Puglia. Purtroppo non vi è stato adeguato riscontro delle Federazioni nel voler precisare dati relativi a società, atleti e risultati raggiunti. Comprendo l’amarezza della società e ovviamente il loro pregevole lavoro quotidiano merita il giusto risalto al di là di questa immeritata esclusione. Il lavoro dell’Almanacco è utile per la promozione dello Sport nelle scuole: durante le giornate di promozione sarà mia cura invitare anche la società Netium Giovinazzo così da instaurare un giusto e proficuo rapporto di collaborazione. Mi scuso anche con i tanti che gradivano un taglio storico ben più profondo: l’archivio dell’Almanacco è sempre aperto, invito tutti quanti a depositare materiale utile (foto, vecchi ritagli di giornale, articoli, schede biografiche ecc.) presso l’Ufficio Sport comunale perché un domani si possa giungere ad una raccolta esaustiva. Gradisca direttore i miei cordiali saluti. Giovinazzo, lì 12/12/2013

Michele Sollecito Assessore allo Sport

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Attualità

Forconi d’Italia Gianluca Battista

Luci ed ombre di una protesta col tricolore in mano verso e qualche manifestante ha urlato da un megafono la rabbia per la pressione fiscale pesantissima operata dal Governo centrale sotto la regia della matrigna Unione Europea.

A Giovinazzo

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LA CRONACA

’11 dicembre 2013 passerà alla storia giovinazzese come la giornata dei “Forconi”, che poi forconi non erano. E’ stato infatti il giorno della protesta di tanti commercianti e piccoli imprenditori locali scesi in piazza per far riecheggiare anche nella nostra cittadina la rabbia contro quello che hanno a più riprese definito “il sistema corrotto”. Un sistema, ci ha detto la gente che abbiamo incontrato, che ha messo in ginocchio il tessuto produttivo italiano. A Giovinazzo esercizi commerciali, bancarelle del mercato giornaliero, bar ed addirittura farmacie sono rimaste con le saracinesche abbassate. Circa duecento persone hanno attraversato la città per metter su un sit-in pacifico ai piedi del palazzo municipale. Un solo episodio di cronaca (di cui vi dà conto Nicola Miccione nella rubrica “Un mese in pillole”, ndr) ha turbato la protesta a cui si erano uniti ragazzi di estrema destra. Una delegazione è stata ricevuta dal sindaco Tommaso Depalma, dopo che lo stesso era sceso tra loro per mostrare vicinanza alle ragioni del malessere. In tarda mattinata è stata occupata la ex strada statale 16 adriatica nel tratto di Piazza Vittorio Emanuele II. Un’auto si è messa di tra-

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QUEL CHE NON SI DICE

a protesta che ha paralizzato diverse regioni italiane, culminata con una manifestazione a Roma di circa 5.000 persone, è l’emblema del distacco tra politica centrale e Paese reale. La produttrice pontina che ha lasciato marcire le sue melanzane per non venderle ad 1 euro ogni cassa da 7kg si è virtualmente unita al fornaio giovinazzese che paga 4.200 euro di tributi al mese. Ma le diverse istanze sono sembrate sovrapporsi in molti casi, confuse come qualche leader nazionale. Avventurieri, cialtroni, qualche delinquente qui al sud, hanno tentato di cavalcare l’onda di una rabbia tuttavia legittima ed a cui ci siamo sentiti vicini da precari della carta stampata e da cittadini che vorrebCosì a Roma

bero tornare a contare nelle scelte per questa nazione. E’ mancata la vera controproposta da fare alla cosiddetta “casta” romana, con lo slogan “tutti a casa” che non può bastare ad alimentare le speranze per un domani più roseo per molte famiglie italiane. Il pericolo paventato da molti giornalisti di sistema (quello sì affatto virtuale) circa un golpe fascista o sfascista non si è verificato nei fatti. Frange di estrema destra, anche a Giovinazzo, si sono certamente ricavate un loro spazio di visibilità, ma hanno di fatto portato in piazza cavalli di battaglia del loro programma, dal mutuo sociale per le case, alla lotta all’imperialismo bancario nel vecchio continente. Se il centro-destra si è diviso, con Forza Italia che ha a tratti goffamente flirtato con i manifestanti ed il Nuovo Centro Destra ingessato e ligio al suo ruolo governativo, a sinistra le manifestazioni senza simboli politici, col solo tricolore in piazza e che non vedevano di buon occhio i sindacati, anch’essi accusati di far parte di quella casta, non sono piaciute o sono state snobbate. Una sinistra che oggi, a differenza di ieri, vuol costruire qualcosa di positivo per l’Italia, senza esasperare i toni, ritagliandosi diversamente una fetta di consenso, partendo dall’azione politica. Questa sinistra, però, sembra essere sempre più proiettata verso i salotti buoni e sempre meno per strada e nelle piazze. Quelle strade e quelle piazze che ieri erano il terreno amico su cui battersi e che oggi appaiono sempre più lontane.


Attualità

Occhi grandi per guardarti meglio... Gabriella Serrone

Attivato il sistema di controllo elettronico di accesso al centro storico

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onna che occhi grandi che hai…”, diceva Cappuccetto Rosso. Ed il lupo, travestito da nonna, rispondeva “Per guardarti meglio!”. Lupi a Giovinazzo non ce ne sono e semmai ce ne fossero, questa volta faremmo il tifo per loro. Gli occhi grandi in questo caso sono le telecamere del sistema di controllo di accesso alla zona a traffico limitato del centro storico. Sono attive da metà mese e sono state posizionate dall’amministrazione comunale ai quattro varchi d’ingresso del borgo antico. Gli automobilisti furbetti saranno ripresi e fotografati, per poi essere sanzionati con un’ammenda dell’importo di 42 euro, riducibile a 30 euro, così come previsto dal cosiddetto “decreto del fare” del Governo Letta, se la multa sarà pagata entro 5 giorni dalla notifica. Se la notizia, però, fosse solo questa, in tanti storcerebbero il naso, soprattutto tra i residenti della città vecchia che da diversi mesi chiedono maggiore tutela per la loro posizione di possessori d’immobili. La novità del provvedimento varato dall’Assessorato alla Polizia Locale, guidato da Salvatore Stallone, sta nelle eccezioni previste alla regola generale. Ci saranno infatti

orari di libero accesso al centro storico tutti i giorni dalle ore 9.00 alle ore 11.00 ed al pomeriggio dalle 17.30 alle 19.30. Questa opportunità pomeridiana è limitata soltanto ai giorni feriali, perché durante i festivi, pensando ad un passeggio consistente dei giovinazzesi e dei tanti visitatori, l’amministrazione ha vietato l’ingresso delle auto. E’ stato altresì reso noto da Palazzo di Città che vi Occhi sulla città vecchia

Il sogno di un borgo antico senza auto sarà un primo periodo di tolleranza per monitorare la situazione complessiva e che altre importanti eccezioni potrebbero essere previste in futuro in favore

dei diversamente abili. Su questo punto vigileremo come informazione locale, al fine di prevenire e segnalare eventuali incongruenze ed abusi. Complessivamente, invece, ci pare di poter sottolineare con soddisfazione questo provvedimento, che già in questi primi giorni pare aver dato buoni frutti, con oasi di pace come la bella Piazza Meschino, ad esempio, finalmente restituite a turisti e residenti, senza parcheggi più o meno selvaggi. La prossima primavera inizierà il banco di prova più consistente, con l’arrivo di frotte di gitanti del fine settimana sempre poco inclini a rispettare le regole. Qualsiasi comportamento scorretto dev’essere allora sanzionato senza sconto alcuno, come accade in altre realtà italiane. Il rispetto degli spazi comuni, come un meraviglioso centro storico, sono il primissimo passo verso una città realmente “slow”. Quella in cui a noi piacerebbe vivere. N. 1 - Gennaio 2014

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BUONA TARES E FELICE ANNO NUOVO! Mauro Capurso

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A dicembre solo un acconto per lo Stato, il saldo nel 2014

na recente indagine, i cui risultati sono stati resi noti proprio in questi giorni, ha evidenziato come tra le parole più cercate sui motori di ricerca in internet ci sia proprio “T.A.R.E.S.”. In realtà, c’era da aspettarselo, in quanto negli ultimi tempi tutti sembravano d’un tratto essersi accorti che l’anno stava per terminare e c’era ancora qualcosa da pagare! Tra un valzer di rinvii e l’incertezza riguardante l’ammontare del tributo, una cosa era certa: quest’anno Babbo Natale, o per i più fantasiosi la Befana, ci avrebbe fatto un gran bel regalo! Sulla base di uno “schema” secondo il quale lo Stato ha definito i parametri generali per la determinazione delle tariffe, ogni amministrazione ha poi deliberato in consiglio comunale le aliquote a livello locale. Indipendentemente da queste, era facile intuire che i cittadini avrebbero visto la cosiddetta “bolletta della spazzatura” subire una forte maggiorazione, almeno per due ordini di motivi. Il primo è la totale copertura delle spese a carico dei cittadini imposta dalla nuova legge per questo tipo di servizi. In second’ordine, la T.A.R.E.S. servirà a finanziare le spese relative al servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani, ma anche una serie di servizi indivisibili tra i quali l’illuminazione pubblica. Pertanto era facile intuire che l’importo totale da coprire con questo tributo sarebbe stato di gran lunga superiore a quello finanziato dalla vecchia T.A.R.S.U. A livello locale, poi, i diversi comuni hanno dovuto fare i conti con i piani finanziari relativi al servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, ed è proprio per questo motivo che gli importi fissi e variabili che contribuiscono a formare il tributo, variano da paese a paese, essendo questo servizio gestito da società diverse nei singoli comuni. Ma quali 10

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sono i parametri che contribuiscono a rendere più o meno costoso questo servizio? Questa è una delle domande che dobbiamo senz’altro porci, anche perché i cittadini hanno un ruolo importante in questo. La raccolta differenziata risulta essere uno dei fattori “decisivi”. Con una percentuale media tra l’8 e il 9% e senza alcuna prospettiva di miglioramento, non possiamo dare la colpa agli altri se nel 2013 non abbiamo ancora capito che differenziando noi siamo i primi a guadagnarci (oltre all’ambiente ovviamente). Inoltre, dovendo dividere le spese principalmente tra famiglie ed attività produttive, la legge impone a queste ultime l’onere maggiore, secondo il principio che chi più inquina più paga. È evidente che, essendo questo tipo di attività fortemente limitate nel nostro comune, la partecipazione della spesa ricade per la quasi totalità sulle famiglie. Pertanto, a conti fatti, le amministrazioni risultano avere un margine di manovra abbastanza limitato nella definizione delle aliquote. Purtroppo, in situazioni del genere e con un tributo che andrà ad incidere in maniera forte sulle famiglie, già pesantemente colpite dalla crisi, è facile trovare un capro espiatorio, senza pensare però al fatto che se siamo arrivati a questo punto ci sono delle responsabilità diffuse accumulate nel corso degli anni. Il confronto con i paesi vicini risulta avere un forte impatto “visivo”, soprattutto se consideriamo il fatto che una famiglia tipo (4 componenti), con un apparta-

mento di 100 m2, pagherà molto di più nella nostra città rispetto a tutti i comuni del circondario. Sappiamo benissimo che non si tratta di un confronto alla pari, essendo diversi i costi da coprire, ma possibile che a Giovinazzo costa tutto di più? Maggiori costi per un servizio non sempre all’altezza e con una discarica in loco che limita, o dovrebbe limitare, rispetto agli altri comuni, l’onere per il trasporto. Quest’anno la parte riservata ai servizi indivisibili, e riservata allo Stato, è stata pagata con un bollettino inviato dall’agenzia di riscossione entro i termini di scadenza, ma giunto nelle case dei cittadini oltre tale data. Tutto questo ha provocato allarme tra i contribuenti che erano disorientati tra le continue voci di proroga e le dichiarazioni di mantenimento delle scadenze. In questo contesto ci è parso un po’ latitante il palazzo che è rimasto in silenzio. Un silenzio rotto solo da dichiarazioni sui social network, in seguito alla proroga della scadenza da parte del governo centrale. Ci saremmo aspettati delle dichiarazioni più diffuse, sia sul sito del comune che sulle plance cittadine, che potessero tranquillizzare i contribuenti accalcati negli uffici postali e nelle banche. Il prossimo anno la struttura del tributo cambierà ancora, ed altri nomi compariranno sulle bollette. Una cosa però è certa: siamo ormai lanciati verso un sistema che non lascia scampo. Molto presto sarà varato un nuovo capitolato di appalto per la raccolta, il trasporto e lo spazzamento, unico per tutti i comuni del nostro A.R.O., con costi probabilmente più alti per il nuovo servizio domiciliare. Dovremo tutti impegnarci al rispetto delle regole per permetterci di risparmiare con le premialità riservate ai comuni virtuosi. Parola d’ordine: chi più differenzia, meno paga.


Attualità

Un minuto di attenzione... prego T

Girolamo Capurso utto come prima. L’anno sta per finire e ancora una volta all’ultima riunione dell’ARO BA2 non è stato partorito alcun piano industriale. I sindaci dei comuni che ne fanno parte oltre agli auguri natalizi si sono lasciati con la promessa che a breve gli arriverà il nuovo piano e che ognuno dovrà verificarlo e approvarlo. Ricordiamo che il nostro Comune aveva già un progetto di piano che avrebbe voluto condividere con gli altri, naturalmente migliorandolo e legandolo anche alle loro esigenze. Per questo motivo i nostri tecnici si sono impegnati per formulare un piano unico, così come previsto dall’attuale legislazione regionale, ma alla fine di settembre la tenace insistenza del Comune di Modugno ne ha interrotto il lavoro affidandolo ad una società di consulenza privata. Ciò non è bastato per ottenere nei tempi previsti la gara di appalto. Ricordiamo che per ottenere la premialità regionale, bisognava ottemperare alle formalità del bando di gara entro il 31 dicembre. Che cosa succederà ora? Poiché in nessun ARO si è provveduto ad attuare le formalità legate alla gara sulla raccolta e trasporto dei rifiuti, la giunta regionale con propria delibera ha spostato i termini a giugno 2014, perché come ha sostenuto l’assessore Nicastro «la Regione non ha in mente di scaricare sulle amministrazioni locali, né tanto meno i sui cittadini, oneri o responsabilità». Inoltre un accordo tra le forze di maggioranza del consiglio regionale, spinte dall’ANCI, ha spostato a settembre 2014 la data d’inizio del-

Questa tabella rappresenta il confronto tra la composizione merceologica media dei rifiuti prevista dal piano regionale (decreto commissariale n. 187 del 09/12/2005) e i dati ufficiali pubblicati sul sito www.rifiutiebonifica.puglia.it

DETTAGLIO RIFIUTI RACCOLTI AGOSTO 2013

Tipologia rifiuto

Composiz ione media prevista da piano regionale (%)

% raccolta AGOSTO 2013

Quantità (kg)

Destinazione

Frazione organica Potatura giardini Vetro Carta e cartone Alluminio Plastica Legno Metalli ferrosi Tessili Beni durevoli Inerti Altro Rifiuti urbani misti

25 1 6 20 0,5 10 2 2,5 3 5 2 3 20

1,63 3,86 3,61 1,41 0,15 0,20 89,14

18.800 44.520 41.680 16.200 1.700 2.360 1.028.020

smaltimento recupero recupero recupero recupero recupero recupero smaltimento

TOTALE

100

100

1.153.280

PRODUZIONE PROCAPITE KG 55,091 • Percentuale di raccolta differenziata (senza frazione organica) 9,23% • Percentuale di raccolta differenziata (con frazione organica) 10,86%

l’applicazione dell’ecotassa per i comuni poco virtuosi sulla raccolta differenziata. Noi non sappiamo se gioirne o abbrunarci. Certo non possiamo addossare alcuna re-

sponsabilità ai nostri rappresentanti perché tutto è circoscritto ad accordi tra i comuni, possiamo solo sperare che le promesse siano mantenute.

TRASPORTO E SMALTIMENTO LIQUAMI CIVILI E SPECIALI, STURAMENTO E MANUTENZIONE RETI FOGNARIE, TRASPORTO ACQUA POTABILE, SERVIZIO IMMEDIATO IN IMPIANTI AUTORIZZATI PROPRI, NOLEGGIO BAGNI CHIMICI, PER MANIFESTAZIONI, MERCATI, FIERE, ECC. CELL.: 335.74.67.579 - 335.596.09.51 CENTRO RADIO: 080.374.35.36 - 080.537.87.68 70032 BITONTO (Ba) - Via G. Ancona, 3 N. 1 - Gennaio 2014

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La Cattedrale di Bisceglie

Il romanico tranese

Il Duomo di Molfetta

Il tempo del Fedele Capurso

La sinergia tra i comuni coinvolti è la chiave di una manifestazione di sicuro successo

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rganizzare una maratona al sud, in Puglia, non è mai facile. C'è da superare un certo scetticismo, e da contrastare una certa resistenza alla partecipazione che non troviamo invece a latitudini a nord di Roma. Concepire poi un percorso che metta insieme arte e storia, ambiente e cultura è ancora più straordinario, per la portata innovativa dell'idea e per ciò che la stessa può far scaturire. Oggi, però, è forse arrivato “il tempo delle cattedrali”, per citare un celebre passaggio del musical “Notre Dame de Paris”. E' questo, infatti, il progetto che si sta cercando si sviluppare con la Maratona delle Cattedrali, presentata lo scorso 21 dicembre presso la sala consiliare della nostra città e fissata esattamente un anno dopo, il 21 dicembre 2014. Un'i12

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lle cattedrali niziativa che vedrà Giovinazzo coinvolta in questa meravigliosa gara podistica assieme a Trani, Bisceglie e Molfetta, in un percorso che vedrà come nodi intermedi, attraverso i territori delle quattro città, le rispettive Cattedrali, con arrivo in piazza Vittorio Emanuele. La corsa, come annunciato dal presidente di Puglia Marathon, Giuseppe Casale, sarà inserita nel calendario nazionale FIDAL e sarà valida come prova del campionato nazionale dell'AICS. Ma la manifestazione non si limiterà all'evento sportivo. Puglia Marathon sarà anche un'occasione per promuovere il territorio: sono in programma infatti un ricco corollario di attività, una street dance competition, un concorso fotografico e un'estemporanea di pittura. Una maratona che non punta solo al contenuto tecnico, quindi, ma che ha risvolti ad ampio respiro, dalla riscoperta delle bellezze artistiche alla promozione dell’aspetto prettamente paesaggistico. Giovinazzo, anche attraverso lo sport, imbocca quindi la strada della vita “slow”, coinvolgendo scolaresche e giovani generazioni e consorziandosi con altre realtà limitrofe per un progetto di sicuro avvenire.

La Concattedrale di Giovinazzo N. 1 - Gennaio 2014

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Attualità

Una divisa cucita addosso Il luogo dell'agguato

Gianluca Battista

Intitolata l’Aula Consiliare a Luciano Pignatelli, carabiniere ucciso nel 1987 in provincia di Caserta

Q

uella che vi raccontiamo è una storia in cui il destino di due uomini incrocia quello di altri uomini e cambia rotta, per sempre. E’ la storia di due eroi inconsapevoli e dei loro carnefici, ma è anche la storia di una città che si riscopre grata. E’ la storia di Luciano Pignatelli e Carmelo Ganci, carabinieri fuori servizio il 4 dicembre del 1987. C’è stata una rapina, nella zona in cui prestano servizio, vicino Castel Morrone, in Campania, pieno casertano. Ed i due con una Fiat Ritmo iniziano ad indagare, a cercare di individuare i malviventi a bordo di una Saab 9000. Il destino ci mette lo zampino e per caso intercettano l’auto con i rapinatori a bordo, i quali dietro una curva, complice il buio, spariscono. Li stanno aspettando, in una zona tra Castel Morrone e Piana di Monte Verna, armati di fucili Winchester 30 Luger calibro 7.65. Con quei fucili faranno fuoco impietosamente ed uccideranno i due militari. Solo il 25 giugno del 2009, dopo la tenace riapertura del processo, il destino completa la sua parabola ed i tre assassini vengono condannati all’ergastolo dalla Corte d’Appello di Santa Maria Capua Vetere. Francesco Mauriello, Antonio Basco e Pasquale Spierto all’epoca erano giovani, proprio come Luciano Pignatelli, 23enne appena. Nel 2009 invece, sono poco più che scarto di una società di cui hanno scelto di non far par14

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te. Tra di loro anche affiliati ai casalesi, il clan che ancora oggi sta uccidendo una regione intera, incapace di ribellarsi alla tirannia della violenza. Luciano Pignatelli diviene così martire ed eroe inconsapevole, di uno Stato che finalmente dimostra di non dimenticare i propri prodi figli. Nel 2012 la Cassazione ha confermato la sentenza che impone il carcere a vita ai tre. Giovinazzo il 3 dicembre scorso, 26 anni dopo quel drammatico giorno, ha tracciato la

parabola definitiva per quel destino: l’Aula Consiliare presso Palazzo di Città è stata intitolata al coraggioso carabiniere, con tanto di lapide scoperta dalla sorella Rosa. La proposta era arrivata da Cosmo Damiano Stufano, consigliere d’opposizione del PD e vice-coordinatore nazionale di Avviso Pubblico, accolta con favore dal Presidente, Vito Favuzzi, e da tutta l’Assise comunale. I vertici dell’Arma, tra cui il Comandante Provinciale, Rosario Castello, hanno potuto così rendere omaggio al caduto, celebrando con la politica locale una giornata importantissima, in cui lo Stato ha fatto sentire la sua presenza ed ha riportato al centro della sua agenda la legalità. Luciano, in questo modo, sarà sempre tra noi, monito perenne per chi in quell’Aula, baluardo di democrazia, dovrà compiere il suo dovere a salvaguardia della comunità.


Attualità

Vigilanza privata? Perché no!? Gianluca Battista – Foto Punto TV

Siglato un protocollo d’intesa tra Prefetto, Comuni ed Istituti di vigilanza privati

E

poi non diteci che non ve l’avevamo detto. A qualcuno era apparsa come una bestemmia, ma il protocollo d’intesa tra Istituti di vigilanza privata, Guardie Campestri e Comuni, con la supervisione del Prefetto, poteva essere una strada praticabile in fatto di sicurezza. Così il 2 dicembre scorso, in Prefettura a Bari, è stato siglato un accordo alla presenza del Viceministro dell’Interno, Filippo Bubbico, e di diversi amministratori locali, tra cui il sindaco di Giovinazzo, Tommaso Depalma. È divenuta realtà qualcosa che noi auspicavamo da tempo. Il nome del progetto pilota, già sperimentato per 12 mesi, è “Mille occhi sulla città” ed ha lo scopo di rendere più capillare e coordinata la funzione di controllo del territorio per prevenire la delinquenza e si inserisce in un programma ad ampio respiro voluto dal ministero. Il protocollo punta ad una valida sinergia tra il Viminale stesso, le Forze dell’Ordine impegnate sul territorio nazionale, i Comuni e quei soggetti privati che forniscono servizi di vigilanza, come evidenziato nel disciplinare d’intesa. In un periodo di grandi difficoltà economiche, in

cui anche le Forze dell’Ordine fanno fatica a coprire interamente il territorio per via di un personale sempre più risicato, questo processo agevolerà, a nostro avviso, il loro compito. In sintesi estrema, in talune zone, i vigilantes o le Guardie Campestri potranno segnalare eventuali reati, se commessi durante il loro orario di servizio. A Giovinazzo questa sinergia aveva già prodotto i suoi risultati nei mesi scorsi, con i carabinieri allertati proprio dagli agenti di questi Istituti in più di una circostanza. Qualcuno storcerà il naso, perché lo Stato, si è sottolineato, attraverso il pagamento dei tributi dovrebbe assicurare anche

la sicurezza dei cittadini. Tuttavia, senza voler fare demagogia, alla nostra redazione è sempre apparso evidente che, sic stantibus rebus, il pubblico da solo non basta più a garantire ai privati determinati servizi di elevata qualità. Ed allora questo protocollo potrà pure sembrare un palliativo, ma è un inizio che potrebbe infondere fiducia nella popolazione. La pratica di intese tra vigilanza privata ed Enti locali è già realtà in talune zone della Francia, ad esempio, oltre che in alcuni Paesi del nord-Europa. Il sindaco Tommaso Depalma, commentando questo protocollo ha voluto evidenziare come «sia importante bonificare il territorio, perché non c’è sicurezza pensando esclusivamente al proprio campanile. Il problema va risolto – ha poi chiosato – in maniera ampia e quindi è importante lavorare tutti

Il sindaco Tommaso Depalma

quanti insieme per raggiungere lo stesso obiettivo». Il coordinamento tra più territori comunali, con la supervisione degli organismi di polizia, potrebbe portare a buoni risultati, avvicinandoci, per una volta, ad esperienze sociali che oggi ci appaiono lontane. Noi lo avevamo anticipato. A qualcuno era parsa una boutade, ma oggi è realtà.

Il tavolo dell'intesa

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Un mese in pillole Un modo nuovo per fare marketing territoriale

Aperto lo sportello Europa per le Imprese

Tra spazzole e forbici spunta il Presepe

Presentato il Comitato di tappa per il Giro d’Italia 2013

Ogni martedì presso Palazzo di Città

14^ edizione per una Natività speciale, quella di un nostro amico non giovinazzese

Italo Cinquepalmi

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Gabriella Serrone

Gianluca Battista

30 NOVEMBRE – In una Aula consiliare gremita è stato presentato il nuovo Comitato che si occuperà dell’organizzazione di eventi a corollario della corsa più amata dagli italiani. Ci si prepara ad una primavera all’insegna del rosa, dunque, col Giro d’Italia 2014 che vedrà la partenza della prima frazione italiana proprio da Giovinazzo, il prossimo 13 maggio. Una manifestazione sportiva grazie alla quale la nostra cittadina ha ricevuto il logo di “Città di Tappa”. Insieme al capoluogo e ad altre realtà viciniore coinvolte, si potrà quindi studiare una vera e propria strategia di marketing territoriale. A Torino, ad esempio, il vino Barolo è stato associato al tracciato piemontese, come simbolo di un legame tra corsa rosa e territorio. Adesso è tempo che il neonato Comitato di tappa inizi a macinare lavoro anche da noi, magari coinvolgendo le testate giornalistiche giovinazzesi nella presentazione di eventi che precederanno la gara, così come era stato anticipato dal primo cittadino. Il commercio, il settore alberghiero e quello della ristorazione godranno dunque di un palcoscenico privilegiato, di un’occasione irripetibile per far conoscere le eccellenze di casa nostra. Starà agli organizzatori locali mettere l’informazione in grado di diffondere “il verbo”, presentando Giovinazzo agli occhi del mondo come merita.

3 DICEMBRE – Sostegno alle imprese locali, siano esse delle start up o realtà già avviate, per accedere a bandi europei ed orientarsi tra le pieghe dell’imponente normativa comunitaria e regionale. Con questo scopo è nato a Giovinazzo lo Sportello Europa, aperto presso Palazzo di Città ogni martedì dalle ore 17.00 alle ore 19.00. A rispondere ai mille quesiti degli imprenditori locali, giovani e non, ci saranno l’assessore alle Attività Produttive, Salvatore Stallone, e quello alla Programmazione economica, Antonia Pansini, accompagnati dal loro staff. Lo sportello è posto al primo piano del Municipio, accanto agli uffici demografici. Una ulteriore opportunità per dare impulso all’economia locale, cacciando via i fantasmi della crisi economica, puntando alla qualità delle attività imprenditoriali, sempre meno improvvisate e sempre più vicine al modello continentale.

8 DICEMBRE – Via Nicholas Green 111, quartiere barese di Catino. In una sala da barba si è rinnovata per il 14° anno la tradizione di un presepe quasi interamente riciclato, allestito su tre superfici, con tanta dedizione e materiali reperiti ovunque da Sebastiano Capogna, di mestiere barbiere, con una infinita passione per la bicicletta e per quella che definisce la sua “creatura”. Mai uguale all’edizione precedente, il presepe di “Nino” rivive ogni anno, mescolando temi classici del Natale con elementi della nostra contemporaneità. Lui, lettore attento di vecchia data del nostro mensile, di cui custodisce diversi articoli in mostra alle pareti, è ormai un’istituzione per scolaresche e maestre, meta di pellegrinaggio di curiosi e giornalisti, colpiti dal suo lavoro che dura un anno intero. Pluripremiato allestitore di Natività, il figaro santospiritese si è schernito davanti ai nostri taccuini, non amando le luci della ribalta mediatica e quasi a bassa voce ci ha detto: «Mi fa piacere che anche da Giovinazzo, cittadina che mi piace molto e dove risiede mio fratello, siano venuti diversi curiosi a visitarlo. Le porte della mia sala da barba sono sempre aperte, soprattutto per gli amici che vengono da fuori». Tradizione e creatività si sposano perfettamente in una eccellente prova di ottimo artigianato. Questo articolo è il nostro omaggio all’amicizia da sempre mostrataci da un nostro affezionato lettore.

Un momento della conferenza

Proiettati in Europa

Il presepe di Nino Capogna

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Primarie PD: Giovinazzo sceglie Renzi

Infastidisce i passanti, arrestato un 45enne

I.V.E.: inaugurata la facciata restaurata dell’orologio

Ma Cuperlo ottiene il 40% dei consensi

Durante la manifestazione promossa dal movimento dei Forconi

A tagliare il nastro il Presidente della Provincia

11 DICEMBRE – I Carabinieri della Stazione di Giovinazzo hanno arrestato un 45enne del luogo, già noto alle forze dell’ordine, con l’accusa di resistenza e minaccia a pubblico ufficiale, nonché porto abusivo di arma da taglio. L’uomo, al termine di una manifestazione pacifica promossa dal movimento dei Forconi contro le politiche di austerità imposte dal governo nazionale e svoltasi in piazza Vittorio Emanuele II, in evidente stato di ebbrezza alcolica, ha iniziato ad infastidire alcuni gruppetti di persone che si stavano intrattenendo sotto il porticato di Palazzo di Città. Il suo comportamento ha costretto alcuni passanti a richiedere, tramite il numero di emergenza 112, l’intervento dei Carabinieri della locale Stazione. Opponendosi al controllo, il 45enne ha aggredito i militari insultandoli e minacciandoli. Bloccato, è stato trovato in possesso di un coltello di tipo svizzero, sottoposto a sequestro. Tratto in arresto, su disposizione della Procura della Repubblica di Bari, l’uomo è stato collocato ai domiciliari.

16 DICEMBRE – Il Presidente della Provincia, Francesco Schittulli, accompagnato del consigliere di maggioranza con delega all’Istituto Vittorio Emanuele, il palesino Nicola De Matteo, ha tagliato il nastro per inaugurare la nuova facciata dell’orologio all’interno del grande complesso. Alla presenza del vice-sindaco Michele Sollecito e dell’assessore comunale alla Cultura, Enzo Posca, in Sala Marano il professor Schittulli ha voluto salutare i tanti ex allievi dell’Istituto, prospettando nuove possibilità d’impiego dell’immobile, per esempio a vantaggio degli oratori delle parrocchie di Sant’Agostino e San Domenico. Nicola De Matteo ha ricordato le grandi potenzialità del plesso, da qualche tempo al centro di un nuovo dialogo tra Provincia di Bari, attuale proprietario, e Comune di Giovinazzo. L’amministrazione locale, infatti, sta vagliando varie ipotesi per un nuovo utilizzo dell’I.V.E., non senza attacchi dalle opposizioni che vorrebbero un’accelerata in tal senso. Dal canto suo, Schittulli ha aperto ad ogni progetto che significhi redistribuzione degli spazi tra le varie realtà che vi operano e rilancio dell’immobile. Enzo Posca ha infine palesato la volontà di ricordare all’interno dell’I.V.E. Gioacchino Toma, pittore e patriota italiano che in gioventù aveva vissuto proprio nell'istituto, come raccontato nella sua unica opera letteraria "Ricordi di un orfano".

Matteo Renzi

Operazione dei carabinieri

Schittulli taglia il nastro

Giuseppe Dalbis

9 DICEMBRE – Considerati i tempi e l’ondata anti-partitica, le primarie del Partito Democratico a Giovinazzo sono andate abbastanza bene. Presso il seggio allestito in Sala San Felice hanno votato 991 persone, 518 delle quali hanno scelto Matteo Renzi, per un consenso pari al 52% delle schede scrutinate. Se il sindaco di Firenze ha sbaragliato la concorrenza in tutta Italia, le percentuali giovinazzesi sono state inferiori a quelle nazionali, con lo zoccolo duro più rosso che ha dato il 40% dei voti a Gianni Cuperlo (397), espressione del vecchio gruppo dirigente del partito. I renziani, tuttavia, appaiono ben saldi alla guida della segreteria giovinazzese. 72 (pari all’8%) invece le preferenze per Pippo Civati, innovatore quanto Renzi, che però guardava più a sinistra. Un dato importante è rappresentato dai 467 iscritti che si sono recati alle urne, dopo il voto novembrino nelle primarie cittadine. Un segno di partecipazione al rilancio dei democratici in chiave locale, ad un anno e mezzo dall’inopinata sconfitta nelle amministrative della primavera 2012. Quando andiamo in stampa è ancora in forse la possibilità per Mimmo Stufano di sedere all’assemblea nazionale.

Nicola Miccione

Gabriella Serrone

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Arte e Cultura

CINEMA

Cucinotta e Lo Verso e l’aria Giuseppe Dalbis e Marzia Morva

Concluse le riprese di “Nomi e Cognomi”, film di Sebastiano Rizzo prodotto dalla locale Draka

I

l nostro bel paesello è balzato agli onori delle pagine nazionali di cultura e di spettacolo per essere stato scelto quale location esclusiva del set allestito dal regista Sebastiano Rizzo per il suo primo lungometraggio “Nomi e Cognomi”. Pippo Mezzapesa, Sergio Rubini, Davide Minnella, Rossella De Venuto hanno già donato alla nostra cittadina una luce speciale con un ottimo ritorno d’immagine. Questo perché abbiamo un asso di denari nella manica: una bellezza paesaggistica e architettonica che la rende molto molto graziosa, senza che nessuno dei contemporanei ne sia artefice. Rizzo aveva già avuto modo di conoscerla girando “La ricotta e il caffè” con Luca Ward nell’estate 2012 ed è tornato perché convinto che i nostri scorci funzionino. La città ha aperto alcune tra le sue case più belle grazie alla disponibilità dei loro proprietari che hanno accettato con entusiasmo di diventare ospiti sotto il proprio tetto della numerosa troupe. Tanti giovinazzesi si sono prestati a fare le comparse o ad interpretare un ruolo minore. La cortesia dei cittadini strettisi intorno al cast con affetto e cordiale ospitalità è

stata molto apprezzata. Nella conferenza stampa del 16 dicembre, l'ha sottolineato il sindaco, che ha preso attori e produzione come modello di un sud che non si arrende e fa strada con «schiena dritta e gioco di squadra». Ma l’ha ribadito anche Enrico Lo Verso, il protagonista principale letteralmente innamorato del paese al punto da chiedere di alloggiare in centro piuttosto che in hotel per l’intero mese di riprese. «Mi piace conoscere e vive-

re il posto in cui lavoro e stare a contatto con la gente. Ho apprezzato molto la vostra cucina e sono stato costretto a ricominciare a correre sul vostro splendido lungomare. Qui come in tutto il sud c’è una luce meravigliosa che dà una forza pazzesca per poter fare tutto. Chi parla male del nostro Meridione in realtà ci teme e vuole offuscare il nostro invidiato paradiso, ma la verità emerge sempre, proprio come in questo bellissimo film. Siamo a fine riprese e per questo mi piange il cuore. Mi vorrei candidare per restare qui, ormai mi sento giovinazzese». Lo Verso ha inoltre citato alcune fiction per dimostrare come il cinema sia un volano per il turismo dei piccoli centri. A fargli eco Silvio Maselli, direttore dell’Apulia Film Commission, per il quale da noi non c’è speranza senza un’iniziativa artistica e imprenditoriale come quella della Draka Production, rigorosamente giovinazzese, del commosso Corrado Azzollini. Difficile, insomma, non lasciarsi contagiare dall’entusiasmo di entrare in contatto con un cast composto da Lo Verso, Cucinotta, Dino Abbrescia, Totò Onnis, Antonio Stornaiolo, Marco Rossetti, Mingo, Barbara Tabita e Ninni Bruschetta (chi ci avrebbe mai scommesso fino a qualche mese fa?). Senza calcolare cosa accadrà a film proiettato, 400.000 euro del budget sono stati spesi sul nostro territorio, sono state formate risorse professionali locali, sono stati donati pasti ai bisognosi per le festività e l'immagine di Giovinazzo

Via degli Artieri, 25/A 70054 GIOVINAZZO (BARI) Tel./Fax 080.3948486 E-mail: carluccicostruzioni@libero.it 18

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a del grande cinema

Foto Debora Cellamare - credit Draka Production

non potrà che ricevere benefici. «Questo – puntualizza nei tre giorni di permanenza la coprotagonista Maria Grazia Cucinotta – non è uno dei tanti film in cui si racconta la vita di un mafioso senza condanna morale. Persino l’informazione spesso sembra cancellare con un colpo di spugna i reati dei pentiti che invece restano feccia. Questo invece è un film di eroi che combattono la mafia. Sentiamo la responsabilità nei confronti dei ragazzi dimenticati dalla società nei quartieri degradati, che crescono imparando dalla televisione più che dalla scuola. Il cinema deve avere anche un risvolto sociale e dare visibilità agli invisibili è l’unico motivo per cui valga la pena essere famosi. Conosco da vent’anni Enrico Lo Verso, siamo praticamente fratelli, e un’idealista come lui non avrebbe mai accettato di partecipare ad un film di mafia». L’attore siciliano conferma: «È un film sul coraggio, sulla dignità, sull’amore familiare, sulle emozioni. La storia di questo giornalista che cerca e racconta la verità con coraggio e schiettezza, che rappresenta il risveglio della coscienza civile contro la rassegnazione immobile, mi ha convinto ad imbarcarmi su questa

nave di folli. La vicenda di Giuseppe Fava, a cui il film si ispira, e la notizia della sua scomparsa mi avevano colpito molto anche perché un mese prima avevo portato in teatro un suo testo. Ho avuto ammirazione per la Politkovskaja, barbaramente uccisa con una serie di coperture. Per questo fare un film con una storia così drammaticamente possibile e attuale rende orgogliosi. È un peso di responsabilità che fa piacere portare sulle spalle». La Cucinotta, il cui ritorno sulle scene è stato salutato persino dal Tg1, oltre che dalla trama si è lasciata affascinare dal suo ruolo di moglie e madre: «Sono l’elemento di disturbo, una moglie che ha paura che la ricerca della verità le tolga la famiglia, la cosa più preziosa, che il male possa vincere la guerra. In Italia la famiglia è ancora importante e per questo ho deciso di far nascere e di crescere mia figlia qui nonostante vivessi fuori all'epoca. Nel film come nella vita noi donne e madri del sud abbiamo una energia particolare. la nostra terra ci dà una marcia in più, per questo io amo conservare il legame con le mie origini. Mi avevano chiesto di abbandonare l’accento messinese per avere più possibilità

ma io l’ho mantenuto con fierezza». È stato incredibile conversare a più riprese con due nomi importanti del cinema italiano come Enrico Lo Verso, protagonista di innumerevoli film, spesso impegnati, e Maria Grazia Cucinotta, un’icona di bellezza e fascino lanciata nel mondo da “Il Postino” di Troisi, oggi anche produttrice di successo, riscontrando la loro massima disponibilità e spontaneità nonostante il freddo pungente, l’ora tarda e la lunga giornata sul set non ancora terminata. Giovinazzo ha avuto il privilegio di entrare in contatto diretto con il mondo del cinema e di conoscere e fotografare diversi nomi importanti della scena italiana. Ora dovrà attendere il prossimo autunno-inverno per vedersi al cinema e farsi ulteriormente apprezzare fuori dalle mura. La Microcinema, che ha acquistato i diritti del film quando era solo una sceneggiatura, assicura che saranno valutate tutte le finestre possibili di vendita (Rai e Sky per esempio) e non è escluso che qualche festival possa ospitare il lungometraggio di Sebastiano Rizzo così come è successo per il corto di un anno fa. La produzione e gli attori invece promettono di riaccendere presto le luci della ribalta sul nostro piccolo paese con nuovi progetti di varia natura. Il nostro compito consisterà nel farsi trovare sempre più pronti, ospitali, lungimiranti. A meno che non si scelga di morire di noia oltre che di fame. N. 1 - Gennaio 2014

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Arte e Cultura

CINEMA

Il “Balafon” a Giovinazzo Marzia Morva

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Attenzione puntata sul Cinema Africano

a 23ª edizione del Balafon Film Festival della Cinematografia dei Paesi Africani, che si svolge a Bari grazie all’organizzazione e ideazione della Comunità di Corte Altini, in stretta collaborazione con l’Associazione Abusuan, si allarga in forma itinerante nella provincia di Bari. Nella prima interessante tappa, Giovinazzo, si sono svolte tre serate 5/13/20 Dicembre in cui tra proiezioni di cortometraggi e lungometraggi (in lingua originale con sottotitoli in italiano, n.d.r.), con ingresso gratuito, è stata data una pregnante valenza al Balafon. L’iniziativa è stata organizzata dalla Comunità di Corte Altini, dall’Associazione Formicalata in collaborazione con il Centro Interculturale Abusuan e il patrocinio gratuito del Comune di Giovinazzo. Per entrare nello specifico delle informazioni relative al Balafon Film Festival chiacchieriamo con Sabrina Mastroviti che da lunghi anni ormai collabora con grande operosità e concreto attivismo con Abusuan e con il suo geniale Presidente Koblan Amissah, oltre ad essere referente dell’As-

sociazione Formicalata: «La Comunità di Corte Altini – ci dice – si propone come principale obiettivo la promozione e diffusione delle diverse realtà culturali e artistiche dell’Africa, dei paesi sudamericani, delle isole caraibiche, del Pacifico e di tutti i paesi della diaspora con l’obiettivo di valorizzare le molteplici componenti culturali europee, di stimolare l’interculturalità e di riaffermare il legame fra cultura e sviluppo. Il ruolo del cinema è quello di intrattenimento ma sempre più riesce a donarci un contributo importantissimo in termini di denuncia, di racconti veri e vivi, di eloquente comunicazione di quanto sta accadendo. Da più di vent’ anni – prosegue Sabrina Mastroviti – il Balafon Film Festival è guidato da questi sentimenti. Il racconto filmico è mezzo di comunicazione immediato per conoscere le bellezze, le brutture, i sogni, i desideri, gli umori, le ilarità, la quotidianità, gli amori, le passioni, le tradizioni, la storia di popoli di diversi paesi, apparentemente lontani, attraversati in verità da tensioni e

Azzurra GIOIELLERIA

Rivenditore autorizzato

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cambiamenti che ci interessano da vicino. Il “Balafon Festival” è un’ iniziativa che desidera esprimere l’anima profonda del continente africano e dei “paesi africani” dispersi in tutto il mondo. Con queste importanti finalità il Balafon Film Festival giunge alla XXIII edizione è così cresciuto negli anni fino a diventare un appuntamento che ha saputo consolidarsi nel panorama dell' offerta culturale barese, e non solo, diventando decisamente importante nel suo genere». L’edizione numero ventitre è intitolata “Cinema e inte(g)razione” e si ispira al discorso di Martin Luther King del 1963 oltre a rendere omaggio a due grandi donne emblematiche della cultura musicale: Cesária Évora e Nahawa Doumbia. Nel programma sono stati proposti sia il film vincitore dell' ultima edizione a Bari Mille Feuille di Nouri Bouzid, scritto dal regista tunisino con Joumène Limane pellicola in coproduzione Tunisia - Emirati Arabi - Francia che il cortometraggio marocchino Quand ils Dorment di Maryam Touzani entrambi scelti e votati dal pubblico del Balafon.

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Arte e Cultura

NATALE

Un Natale di beneficienza con i Frati Cappuccini Mauro Capurso

Fitto calendario di iniziative

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’attenzione rivolta ai più deboli e bisognosi ha da sempre caratterizzato le iniziative proposte dai Frati Cappuccini e dai numerosi volontari che le sostengono. Anche in occasione delle festività natalizie i frati, la Casa per Ferie “Fra Camillo Campanella”, il Gruppo Missionario, il Coro della Comunità Francescana, l’Ordine Francescano Secolare e la Gioventù Francescana hanno organizzato una serie di iniziative con l’obiettivo di raccogliere fondi da destinare alle missioni in Albania e Mozambico, ma anche a quanti, ormai sempre più numerosi, bussano ogni giorno alle porte del convento in situazioni di difficoltà. Nelle case di molti, ha oramai guadagnato un posto fisso il calendario “Dukagjin”, dal nome di una zona dell’Albania, realizzato dai ragazzi che hanno partecipato a questo importante progetto coordinato da Fra’Antonio Imperato tra le montagne albanesi. Anche quest’anno alcuni di questi ragazzi trascorreranno il Natale dall’altra parte

dell’Adriatico, facendo vivere un momento di spensieratezza ai bimbi dei villaggi della Valle di Shala. Sempre a sostegno delle missioni francescane sono stati realizzati dei cestini natalizi con una bottiglia di vino salentino, una di olio della locale Cooperativa Olivicultori e dell’ottima marmellata. Il 15 Dicembre è stato organizzato anche un torneo di burraco presso la Casa per Ferie “Fra Camillo Campanella”, mentre il 22 Dicembre si è poi svolto il concerto natalizio del Coro della Fraternità Francescana con la partecipazione del gruppo dei piccoli “Araldini”. A partire dal 26 Dicembre è stato poi possi-

bile ammirare, presso la pineta adiacente al campo di calcetto, il presepe vivente, realizzato quest’anno in collaborazione con l’associazione “Angeli della Vita” (altre rappresentazioni il 29 dicembre, il 4 ed il 6 gennaio, dalle ore 18.30 alle 21.30). Un calendario ricco di iniziative quello proposto dalle varie anime della Famiglia Francescana, tutte con un doppio obiettivo, quello di allietare il nostro Natale e di aiutare anche i più bisognosi. E’ così che la forza del messaggio missionario si sta facendo strada, entrando nelle vite di tanti giovinazzesi pronti a dare il loro prezioso contributo.

La magia del presepe in mostra Fedele Capurso

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L'Istituto Vittorio Emanuele torna protagonista ospitando un'esposizione di presepi

ifficile immaginare il Natale senza il tradizionale rito del presepe. Il divino così si concretizza, e ci invita a riflettere sul vero significato della Natività, rievocando nelle nostre case l'atmosfera della grotta di Betlemme. Ma la rappresentazione simbolica dei valori cristiani nel presepe diventa arte, e si può esprimere in diverse forme e con differenti tecniche. Questo il tema della mostra di presepi artistici "La magia del Natale", che si sta tenendo all'interno dell'Istituto Vittorio Emanuele dal 15 dicembre al 5 gennaio. L'esposizione, promossa dalla Provincia di Bari in collaborazione con la Confraternita di Santa Maria degli Angeli e l'Associazione Italiana Amici del Presepio con la sezione San Domenico della nostra cittadina, ha visto la partecipa-

zione di quasi cento presepi, realizzati da artigiani provenienti da tutta la Puglia. L'iniziativa, alla cui inaugurazione sono intervenuti il Presidente della Provincia di Bari Francesco Schittulli, il consigliere provinciale Nicola De Matteo, l'assessore alla Cultura del nostro Comune Enzo Posca, il vicesindaco Michele Sollecito, l'associazione "I ragazzi dell'I.V.E." e don Pietro Rubini, va inserita all'interno di un più ampio piano di riqualificazione della storica struttura, cominciata con la risistemazione della facciata dell'orologio, e destinata, stando alle parole espresse dal presidente Schittulli, a diventare un importante contenitore sociale su scala territoriale, così come ricordato da Gabriella Serrone nel nostro “Un mese in pillole”. N. 1 - Gennaio 2014

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Arte e Cultura

CONVEGNO

Scorci di storia giovinazzese: Gaetano Salvemini e le elezioni del 1913 a Giovinazzo “U

La Redazione

na bella serata di cultura”, così è stato definito da padre Mariano Bubbico il convegno Scorci di storia giovinazzese, tenutosi presso la sala San Felice il giorno 29 novembre, organizzato dalle associazioni UCIIM e Il Simposio. Protagonisti dell’evento sono stati i momenti salienti della storia di Giovinazzo durante le elezioni del 1913, le prime a suffragio allargato, durante le quali nella nostra cittadina si presentò come candidato non governativo il politico molfettese Gaetano Salvemini. A lui, al suo messaggio politico e al suo rapporto con la nostra città è dedicato il saggio W Salvemini del prof. Marco Ignazio de Santis, che in modo attento e documentato parla di un periodo ancora poco approfondito dagli storici. La presidente dell’UCIIM, prof.ssa Rosanna Salvemini, ha presentato il relatore nonché storico, saggista, poeta e narratore, elogiandone l’opera per la rigorosità della ricostruzione storica e la ricchezza di notizie sulla figura del politico molfettese. Ha sottolineato, inoltre, come l’opera risulti ancor più pregevole in considerazione della scarsità di studi storici sugli eventi del ‘900 giovinazzese, ricordati, perlopiù, da scarni articoli di giornali locali o libri di memorie familiari. Ha, quindi, rivolto al vicesindaco, dott. Michele Sollecito, presente all’incontro in qualità di rappresentante dell’ammi22

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nistrazione comunale, l’invito a sostenere gli studi storici attraverso la ricerca di tesi di laurea o la creazione di un archivio in cui raccogliere documenti e testimonianze sul ‘900 a Giovinazzo. Ha aggiunto che il ricordare, il mantenere la memoria hanno valore per il loro alto senso educativo e democratico, poiché promuovono l’identità culturale di una comunità fondata su valori condivisi. Ha, poi, sollecitato il prof. de Santis ad alcune interessanti riflessioni, conferendo all’incontro un carattere dialogico. Lo storico ha, dapprima, evidenziato la modernità del messaggio di Salvemini, intessuto di quei valori morali di cui anche oggi si avverte un profondo bisogno. Poi è passato ad illustrare lo stretto rapporto che il politico molfettese aveva con la nostra cittadina in cui era presente un cospicuo numero di suoi sostenitori, aggregati soprattutto nelle leghe contadine, particolarmente vivaci sul

territorio. Ha così avuto modo di ricordare i nomi di illustri giovinazzesi, di cui ancora permane il ricordo, i quali sostennero la sua candidatura, andando incontro a violenze e a soprusi attuati dalle forze governative che si servirono di mazzieri giunti da città vicine. Presentando il quadro della dimensione politica locale, si è soffermato anche sul ruolo che ebbe la chiesa nell’indirizzare i voti verso il candidato governativo, leggendo le parole scritte su volantini che vennero distribuiti solamente nelle parrocchie di Giovinazzo con l’intento di screditare Salvemini, presentandolo come un senzadio. L’effetto che questi ebbero fu tale che stimolò la partecipazione ai comizi anche delle donne, le quali, pur non avendo il diritto di voto, vollero essere rassicurate sull’ onestà del candidato che tante simpatie raccoglieva nella città. Ma, malgrado il sostegno delle masse popolari, le elezioni si rivelarono una grande delu-

sione non solo per l’esito negativo che ebbero in tutte le città in cui Salvemini si era presentato come candidato, ma soprattutto perché a Giovinazzo non ottenne neanche un voto, in quanto ai suoi sostenitori fu impedito di votare. Il relatore, ricordando questi momenti, ha sottolineato il carattere battagliero del politico che, non rassegnandosi alla sconfitta, cercò di invalidare l’esito delle votazioni con ricorsi alla magistratura senza ottenere quanto sperato, malgrado gli evidenti brogli elettorali e il sostegno di importanti organi di stampa, come il Corriere della Sera. Anche il vicesindaco, dott. Michele Sollecito, ha elogiato l’opera per il suo spessore storico e per la sua fluidità espressiva, evidenziando come questa ben si inserisca nel novero di quelle ricerche tese alla rivalutazione dell’immagine del Sud dopo l’Unità d’Italia. Rispondendo all’invito di sollecitare e supportare gli studi storici locali, ha affermato che, seppure siano limitati gli scritti sul ‘900 giovinazzese, è possibile reperire molte fonti nella biblioteca nazionale e nei registri delle confraternite, ai quali fare riferimento per la ricostruzione di questo periodo. Con l’augurio che questo possa avvenire attraverso un impegno condiviso fra le associazioni volte alla promozione culturale del territorio e l’amministrazione comunale si è conclusa una serata che ha registrato una notevole ed attenta presenza di pubblico.


Arte e Cultura

MOSTRA

Onde, spiagge e rocce in mostra alla Vedetta sul Mediterraneo Italo Cinquepalmi

Le immagini dei fotografi baresi Paolo Miraglino e Gianni Zanni nella rassegna “Costa”

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a mostra fotografica “Costa” causa di una forte mareggiata), sino indaga il Mediterraneo e i suoi ad arrivare ai più bei murales delle lati più nascosti. Le opere dei costruzioni di dubbia legalità le cui fotografi baresi Gianni Zanni e Pao- tonalità richiamano quelle del mare e del cielo sopra lo Miraglino, in di esso. L’acqua e mostra nel mese l’uomo, un binodi dicembre alla mio inscindibile, Vedetta sul Medied una denuncia terraneo, immordi degrado che ritalano la bellezza echeggia nelle del mare e delle immagini di Mionde che si inraglino. Non ci frangono sugli sono paesaggi, scogli e sui banon c’è gnasciuga, riprese l’Adriatico o lo Ionel momento più nio nella loro tialto della loro popica bellezza da tenza, nell’attimo I "doni" del mare di Paolo Miraglino cartolina. Si tratesatto in cui la ta di punti di vimaestosità del mare rompe in una serie di defla- sta. “Costa”, con i piedi per terra, grazioni scandite dal periodo defini- sulla sabbia o su qualche roccia, to dalle correnti. Mentre Gianni esplora gli angoli più remoti ed inacZanni ha così ripercorso le coste cessibili dei nostri confini, quelli che della Puglia, da Vieste a Santa Ma- ci separano da altre lingue. La mostra è una testiria di Leuca, promonianza diverprio per riprendeUn'opera di Gianni Zanni sa, un dono del re i diversi mopescatore, che menti di rottura abbandona in delle onde e del mare la scatoletgioco che creano i ta di esche vuoforti venti sulla ta, o del bambino superficie del che distrattamare, Paolo Miramente lascia glino ha analizzasfuggire il suo to il Mediterraneo peluche mentre da un altro punto il padre aumenta vista. Spalle alla velocità del l’acqua, l’artista ha scoperto i “regali” donati alle no- suo gommone. Certezza ed immagistre spiagge dall’uomo, attraverso il nazione, nella mostra, si fondono in mare. Da uno scatolo di birra ad nuove immagini che il più grande una ciabatta, passando attraverso serbatoio della natura ci abbia mai una boa (staccatasi probabilmente a donato.

Via Marconi in festa con LucinQuartiere Mauro Capurso

Grande successo per la prima edizione dell’iniziativa organizzata dal Comitato di Quartiere “Sant’Agostino”

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uella del 13 Dicembre è stata una giornata di grande festa, una festa che ha coinvolto non solo gli abitanti di via Marconi e dintorni, ma tutta la città. L’occasione è stata quella della festività religiosa di Santa Lucia, una giornata che i più profani ricordano come “la più corta che ci sia”, visto che a partire da questo giorno le ore di luce iniziano pian piano nuovamente ad aumentare. Il Comitato di Quartiere “Sant’Agostino” ha voluto “illuminare” ed abbellire per l’occasione via Marconi, nel tratto compreso tra il sagrato della chiesa e la stazione ferroviaria, organizzando stand gastronomici, esposizioni di quadri e delle attività commerciali del quartiere, animazioni per ragazzi e postazioni musicali. Un contributo importante è stato poi offerto anche dai ragazzi dei plessi Aldo Moro e San Giovanni Bosco che hanno realizzato dei piccoli manufatti, addobbi natalizi e candele, trattando in questo modo il tema della “luce”, sotto la supervisione dei propri insegnanti. In questa occasione gli abitanti del quartiere, grazie al supporto ed allo spirito di iniziativa del comitato, hanno mostrato un grande senso di affiatamento. Speriamo che questa loro capacità di interagire con il quartiere non resti vincolata all’organizzazione di serate come questa, ma che si trasformi in un vero e proprio laboratorio civico all’interno del quale discutere su tematiche care al quartiere, come, ad esempio, restando in tema di “luci”, quella dell’illuminazione notturna dei viali e delle vie. N. 1 - Gennaio 2014

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Arte e Cultura

PITTURA

Il mio maestro Filippo Nisio

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Frank De Santis

arie sono state le mie esperienze lavorative prima di emigrare negli Stati Uniti d’America. La più importante, più formativa e più umana l’ho vissuta con Filippo Nisio, maestro di pittura e maestro di vita frequentandolo per quattro anni. Apprendista quale ero lo seguivo con diligenza e obbedienza. Egli sopperì in qualche modo alla perdita prematura di mio padre e a lui mi affezionai quale figlio devoto. Avevo quattordici anni. Le sue capacità lavorative erano variegate, passando dalle decorazioni delle stanze alle più modeste imbianchiture delle pareti per poi passare al suo mondo creativo, intimo, fatto di bellezza e di amore per la natura. Numerose erano le specie di fiori e uccelli che riproduceva. Molto sentita poi è stata la devozione per la Vergine di Corsi-

gnano, protettrice di Giovinazzo, dipinta in numerosi esemplari, anche sulle facciate delle case. Una attività che lo connotò nel nostro circondario era l’addobbo delle chiese, in occasione delle varie festività annuali. Per realizzarli partivamo per i vari paesi carichi del materiale occorrente servendoci dei bus di linea. Purtroppo il tempo del mio apprendistato terminò. Dovetti lasciare il mio maestro Nisio per seguire le sorti della mia famiglia che emigrò negli U.S.A., ma portai sempre nel cuore quanto di meglio mi aveva trasmesso. Oggi a distanza di anni dalla sua scomparsa, desidero ricordarlo attraverso le pagine di “in Città” e ringraziarlo delle attenzioni da lui rivolte agli emigranti di cui attendeva il ritorno nel periodo estivo. Di quella esperienza mi consola la visione di alcuni suoi quadri che ornano la mia casa. 24

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Filippo Nisio, nato il 27 Aprile del 1915, a Giovinazzo, eredita la passione per le arti pittoriche e figurative dal nonno paterno, professore di disegno al seminario vescovile di Molfetta. Già all’età di 14 anni frequenta lo studio artistico, a Bari, del pittore Ciro Cipriani dal quale apprende l’arte della decorazione. Durante la II guerra mondiale si dedica alla decorazione di soffitte e di case, della media borghesia, e chiese, che gli conferiscono una discreta fama nel circondario, tanto che in occasione di fiere e feste patronali viene richiesta la sua esperienza e maestria per gli allestimenti. Già dai primi lavori si evince la passione per il suo paese natio e la ricerca della purezza nel colore. Nel 1939 sposa Rosalia Susca, dalla quale ha quattro figli e per amore della famiglia accetta lavori diversi, ma lo spirito artistico che lo anima lo induce a rinunciare allo stipendio fisso e a dedicarsi completamente all’arte con le sue alterne fortune. La sua meritata fama di artista giovinazzese nasce e si perfeziona nei dipinti dedicati alla Madonna di Corsignano in ogni angolo, tele e pareti; Madonna, che ha rappresentato per lui una importante guida spirituale. Dopo le prime affermazioni artistiche espone le personali di pittura, che hanno ad oggetto principalmente scorci di paesaggi, nature morte e fiori. Proprio con i fiori nasce l’interesse e la ricerca per il colore e perfeziona il chiaro scuro. Alle prime personali ne seguono altre in diverse città ottenendo lusinghieri successi. Nel 1990 viene a mancare la sua compagna di vita e da quel momento comincia a coltivare un’altra sua grande passione per la musica classica. Nel 1994 si ammala gravemente e nonostante ciò rimane aggrappato alla vita attraverso la pittura, che però diventa in alcuni casi solo abbozzata e il colore meno luminoso. Filippo Nisio è una persona che ha amato la vita e ogni sua forma, la Madonna e la sua festa. Muore sabato 22 Agosto 1998, alla vigilia della festa della Madonna di Corsignano, tanto amata e dipinta da lui. Teresa Nisio


Piccoli giornali in carriera Alessandra Loconsole

Oroscopo 2014

Il 2013 volge al termine, fervono i preparativi per i festeggiamenti di fine anno, i sogni rispuntano da quei cassetti chiusi troppo a lungo, i botti di Capodanno danno nuovamente vita alla speranza di realizzarne qualcuno. Ognuno possiede un sogno, dal più grande al più piccino, e noi Piccoli Giornalisti in carriera abbiamo pensato di proporvi una panoramica dei desideri più frequenti e più sentiti tra bambini e adolescenti. In modo simpatico, inoltre, abbiamo pensato di dedicare uno spazio all’Oroscopo del nuovo anno, per concederci di... sognare tra le stelle! Vi auguriamo un 2014 ricco di gioie inattese e serenità.

O

Per quest’anno vorrei...

rmai anche quest’anno sta giungendo al termine, ma cosa desiderano i ragazzi dal nuovo anno? Può sembrare una domanda facile, ma in realtà non è semplice rispondere... Gli adolescenti, sempre più incerti su che strada prendere per il futuro, sono i maggiori interessati: i ragazzi, nascondono sempre le loro emozioni ma in realtà sono le persone che desiderano più di tutti che la città cambi, a seconda delle loro esigenze. Osservando i mei coetanei, ho notato che hanno bisogno di muoversi, di avere uno spazio tutto per loro per giocare, perché non “sistemare” gli ormai vecchi campi d’atletica e di calcio? Qualche altro ragazzo, vorrebbe un TG che dia solo buone notizie, certezze e soprattutto più sorrisi ed allegria. Un altro buon proposito, per quest’ anno nuovo, sarebbe creare un piccolo luogo d’incontro per i ragazzi, un posto tutto nostro, avendo sempre le eventuali precauzioni. E tu? Cosa vorresti per quest’ anno nuovo? Molti pensano che i giovani siano incontentabili, ma io credo che basta capirli; non bisogna sentire quello che dicono, ma bisogna ASCOLTARE ciò di cui hanno davvero bisogno. Ah dimenticavo... BUON ANNO, RAGAZZI! Andrea Defronzo

• ARIETE Sei l’indiscusso protagonista di un anno intenso e pieno di avvenimenti importanti e decisivi. Non avrai tregua quindi fai il pieno di energie e dai il massimo. • TORO Il 2014 è un anno che ti vedrà partire in quarta, per raggiungere gli obbiettivi prefissati e quelli che da tempo desideravi di voler realizzare. Sei il segno più forte, approfittane per sbaragliare la concorrenza

• GEMELLI Grande risvolta nel campo del lavoro, infatti collauderai la riuscita delle tue ambizioni. È il momento giusto per afferrare le redini della tua vita e esplorare nuovi orizzonti • CANCRO In quest’anno nuovo tenta un cambiamento. La gente che ti circonda si annoia in tua presenza: abbandona vizi e capricci ed impara ad essere umile.

• LEONE Il 2014 non sarà un anno di felicità… ci saranno molti ostacoli, i quali potranno essere superati solo avendo fiducia in se stessi e nella persona amata.

• VERGINE Ecco un anno in cui grinta e iniziativa vanno contro il parere di chi ti vorrebbe svogliato o più suggestionabile del solito. Quindi non farti influenzare da nessuno e continua per la tua strada.

• BILANCIA Quest’anno sarà al di sopra delle tue aspettative, riuscirai a fare anche l’impossibile. Sarai invincibile ma ATTENZIONE! Non imbattibile... un occhio anche ai nemici. • SCORPIONE Il 2014 è un anno di soluzioni valide per i problemi che ti trascini da tempo. Sarà un periodo dove si concluderanno molte situazioni che ti hanno reso impegnato e molto stressato. Concediti una pausa per pensare e volgere il pensiero alle splendide cose realizzate quest’anno

Mesostico: Buon anno Abbiamo un anno nuovo, speriamo che nessuno lo rovini, godiamocelo!

Giuseppe Defronzo

• SAGITTARIO Si presenta un anno dispendioso quindi occhio alle carte di credito. Diffida di una vergine consigliera: fate di testa vostra e andrà tutto per il meglio.

• CAPRICORNO Al debutto di questo nuovo anno riceverai una carica che accentuerà la tua vivacità. Conservala per i momenti di tristezza, ti aiuterà a proseguire senza intralci. • ACQUARIO Si avvicina un anno difficile quindi munisciti di pazienza e iniziativa per affrontare le avversità al meglio delle tue possibilità.

• PESCI Questo è il tuo anno! Le stelle sono dalla tua parte. Sono in arrivo grandi novità e tante sorprese. Non lasciarti tentare da uno scorpione insistente. Thomas Camporeale N. 1 - Gennaio 2014

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Riflessioni

Io non giudico S

Don Nicola Gaudio i è fatto molto scalpore a proposito delle “baby squillo”. Siamo rimasti sconvolti dalle vicende delle ragazzine di quindici anni che si prostituivano a Roma e a Milano. Ancora di più ci ha turbato la notizia del ruolo attivo della madre di una di loro in questa brutta faccenda. Indubbiamente questi fatti sono situazioni eccezionali, che non possono indurre a facili generalizzazioni. Ma rappresentano anche l’immagine deformata di qualcosa che appartiene alla realtà in cui viviamo. E’ in atto una crescente separazione tra i gesti della sessualità e l’affettività. Quasi ogni sera trovo in parrocchia due ragazzi che si scambiano gesti affettuosi molto espliciti e slanciati. Sono stato educato ad una ristrettezza di gesti, da salvaguardare, da chiudere con gelosia allo sguardo altrui. Dichiarare un sentimento, uno stato d’animo davanti a tutti mi è stato sempre difficile. Credo io sia stato per tutta la mia generazione. Per cui guardo anche con piacere questi gesti non furtivi, non rubati alla luce del sole. Ho assistito ad una discussione tra ragazzi in cui una ragazzina di 16 anni raccontava il suo bellissimo viaggio di una settimana fatto con il suo ragazzo di 19 anni a Barcellona. A tutti noi adulti che ascoltavamo ci ha preso un po’ di stupore e di incertezza. Credo che tutti in silenzio ci siamo domandati “e se fossero nostri figli, a noi andrebbe bene?” E ci siamo detti “forse è un po’ presto, ci vorrebbe più tempo a disposizione prima di questo viaggio così delicato e speciale. Forse, però, un viaggio diventa l’opportunità per quel viaggio che non finisce mai, l’entrare in sé stessi e scoprire l’altro, non come possesso. Alle volte pensiamo che essere troppo normativi con i giovanissimi che rischiano di prendere la sessualità ed i suoi gesti alla leggera, che più che su quello che si può fare e non si deve fare, che facendo leva su principi chiari si ottengano i risultati sperati, ma quali risultati? I gesti del sesso possono comunicare in modo potente la capacità di amare, di avere cura e attenzione per l’altro, di sapere scambiare tenerezza e ascolto. Il danno maggiore per le ragazze sia l’impo verimento della capacità di amare. Così, per alcuni adolescenti, il sesso diventa una

possibilità di acquisire una propria identità, un proprio valore personale, non più attraverso il percorso impegnativo della crescita, ma in base al valore economico del proprio corpo e alla capacita di attrarre sessualmente, che fa sentire importanti. Alcuni genitori si fanno tristemente complici ed esortano le loro figlie e i loro figli a cercare la ricchezza, il prestigio incoraggiando la vendita di sé. Non c’è solo la prostituzione. C’è anche chi spinge il figlio a partecipare al reality, o manda la figlia alle feste licenziose del potente di turno. “Io non giudico nessuno, dice Gesù. “Questo Amore che ci ama” per noi si incrocia nella sua persona in cui l’ac coglienza e l’amore vengono prima del giudizio. Così la peccatrice che ha solo lacrime e profumo per i suoi piedi riceve da lui il suo nome più vero, “è colei che ha molto amato”. La donna cananea, pagana, colei che ha più fede di tutti i credenti. Zaccheo colui che da solo percepisce la fantasia del bene. La Samaritana, straniera, la donna a cui per prima viene affidato il segreto della sua identità “sono il Messia”.

“Io non giudico nessuno” L’amore e il non giudizio è la forza più potente che cerchiamo, riceviamo e doniamo.

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Mi sembra davvero interessante quello che dice Gesù “io non giudico nessuno”. In modo un po’ paternalistico butto alcune piste. Apprezzare la forza e la creatività con cui i nostri ragazzi dispiegano la loro vita, anche quando non sono in regola. Cercare la verità nascosta delle loro trasgressioni. Amare in loro quello che magari contraddice noi e i nostri schemi, confermando la loro bellezza. Godere del mistero dell’amore che i nostri ragazzi colgono ora solo un pezzo. La pienezza arriverà domani come frutto maturo e buono da mangiare e non come sterile osservanza. Non diventiamo pedagogisti, apprendisti, stregoni, non puntiamo alle tecniche ma a stare loro accanto: Accogliere i loro silenzi, le mezze parole, le cose che non riescono o non vogliono dire, lasciateli piangere senza bloccarli. “Io non giudico nessuno” L’amore e il non giudizio è la forza più potente che cerchiamo, riceviamo e doniamo.

IL VOLTO DELL’ALTRO Bisogna stare attenti nell’allacciare rapporti umani più credibili, più veri. Basati sulla contemplazione del volto. Ecco allora la ricerca del volto del prossimo. Ricerca del volto, non lettura della sigla. Contemplazione del volto, non gelida presa d’atto della situazione. Accarezzamento del volto, non adulazione cortigiana del ruolo. In questa epoca caratterizzata dalla serialità massificatrice, l’etica del volto ci sembra l’unica in grado di costruire la pace. Si, perché le guerre, tutte le guerre, da quelle interiori a quelle stellari, trovano la loro ultima radice nella uniformizzazione dei volti. Nella dissolvenza del volto. Nella perdita dell’identità personale. Nella prevaricazione del numero di matricola su nome, cognome e indirizzo. Nell’incapacità di guardare negli occhi. Riconciliamoci con i volti. Col volto di ogni fratello, scrigno di tenerezze e di paure, di solitudini e di speranze. Col volto del bambino che vive già nel grembo della madre, col volto rassegnato del povero, sacramento del Crocifisso, col volto fosco del nemico, redento dal nostro perdono Ci riconcilieremo così col volto di Dio, unica terra promessa dove fiorisce la pace. don Tonino


Sociale

Nicola Coppola per il prossimo triennio Giuseppe Dalbis

Passaggio di consegne alla presidenza dell’Arciconfraternita del Carmine

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ambio alla guida dell’Arciconfraternita Maria SS. del Carmine: dopo sei anni e due mandati consecutivi il presidente Paolo Lasorsa ha ceduto il timone a Nicola Coppola. Eletto all’unanimità nell’assemblea del 29 novembre incarna alla perfezione quel rinnovamento che l’amministrazione uscente si era posta come obiettivo per affrontare le nuove sfide. Cinquantanove anni, coniugato e con due figli, Nicola Coppola è stato informatore scientifico per 30 anni fino a quando la crisi ha colpito anche il settore farmaceutico. Dal liceo classico è stato nel gruppo ristretto di ragazzi che hanno frequentato fino alla

GIORNATE DI RACCOLTA DI SANGUE

FRATRES Giovinazzo - Via Marconi n° 9

GENNAIO 2014 11/1/2014 - Sabato: dalle 08.00, alle 12.00 20/1/2014 - Lunedì: dalle 08.00, alle 12.00 N.B. Le date e gli orari sono suscettibili di variazioni dettate da esigenze del Centro Trasfusionale. Per qualsiasi informazione siamo a disposizione presso la nostra sede in Via Marconi, 9.

Tel./Fax 080-3947733

http: //www.fratresgiovinazzo.it La Fratres invita tutti i giovani neo-maggiorenni che hanno compiuto i 18 anni, a dimostrare di essere pronti alla donazione, accostandosi alla lettiga della solidarietà. Lieti di accogliervi nella grande famiglia dei donatori, continueremo il nostro cammino insieme a voi con nuova linfa vitale per chi soffre.

morte don Filippo Roscini che l’ha fat- 2014-2016 si è posto degli obiettivi: to avvicinare allo studio approfondito «Dobbiamo proseguire con l’opera di indella cultura e della storia; dal 1985 al formazione libera e puntuale della città 1997 ha collaborato con il Nuovo Toc- iniziata ormai 18 anni fa. Possiamo orco del Bombaun. Da luglio è segreta- ganizzare più eventi e conferenze per consentire rio dell’Uniuna maggioversità delle «Gli obiettivi sono tanti, speriamo re fruizione Tre Età che ha contridi avere la possibilità di raggiungerli». della chiesa di Maria SS. buito a fondel Carmine, dare ed è tornato a far parte della Pro Loco per un bene artistico di grande valore e un la quale ha organizzato un incontro contenitore che deve essere portato a sul pittore Carlo Rosa. Quasi dieci conoscenza di cittadini e visitatori e anni fa si è iscritto all’Arciconfraterni- che abbiamo già messo in conto di preta mosso anche dall’interesse per il servare dalla continua infiltrazione d’acqua attraverso il reperimento di mensile in Città. «Ho riflettuto a lungo prima di accet- fondi per un restauro adeguato». Ma in tare la proposta di diventare il nuovo un’era di secolarizzazione ha ancora presidente – confida Coppola – perché senso far parte di una confraternita? avverto il peso dell’incarico in un soda- Ecco ciò che pensa Nicola Coppola: lizio diverso dagli altri, che conta pa- «Ha senso se si vuole recuperare una recchi iscritti, che ha la responsabilità memoria storica e se si desidera arricsu due edifici di culto preziosi, è edito- chirsi spiritualmente. L’importante è re di un mensile cittadino e organizza amalgamare i principi tradizionali fonmolti eventi socio-culturali. Spero, come damentali dell’associazionismo religiocredo, di avere comunque il supporto di so con una visione più moderna, più chi mi ha preceduto come Giuseppe laica, più aperta alle esigenze di vita Maldarella, Giovanni Massari e Paolo attuali. In questo senso è fondamentaLasorsa, ma anche dei più giovani che le l’attività culturale e l’attenzione alsaranno miei assistenti. È importante l’aspetto caritativo, soprattutto in temche ci sia sinergia, collegialità, che tut- pi difficili come questo. Occorre far cati i confratelli e le consorelle partecipino dere alcune barriere, ascoltare Papa senza delegare a pochi. Perché non si Francesco e pensare magari di rinunpuò essere iscritti solo sulla carta sen- ciare ai fuochi pirotecnici per aiutare i za partecipare fattivamente alla vita li- tanti in difficoltà». «Gli obiettivi sono tanti – conclude – turgica e culturale e portare la propria testimonianza all’esterno». Come ogni speriamo di avere la possibilità di ragnuovo eletto il presidente del triennio giungerli». N. 1 - Gennaio 2014

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Sociale

Un giovinazzese a Loreto con l’Ordine di Malta A

Luigi G. de Anna

l tradizionale pellegrinaggio dei Gran Priorati d’Italia del Sovrano Militare Ordine di Malta, tenutosi dal 25 al 27 ottobre scorsi, la Delegazione Granpriorale di Puglia e Lucania ha avuto come suo ospite anche un giovinazzese affetto dalla sindrome di Down, Fabio Lepore, figlio di Nicola Lepore, che ha insegnato lettere alla scuola media ad alcune generazioni di giovinazzesi. Anche la madre, ora in pensione, è stata insegnante. Fabio parla spesso del nonno, mastro Savino Lepore, un valente falegname che teneva bottega in via Ricapito, vicino la chiesa di S. Agostino. La Delegazione pugliese anche in passato si è occupata di un giovinazzese. Per anni Rosa Tricarico, deceduta nel 2011, affetta da distrofia muscolare, era stata assistita dai Cavalieri. L’Ordine di Malta, un ordine religioso-ospedaliero, è riconosciuto come stato sovrano da più di cento nazioni estere. Il suo Gran Maestro, attualmente l’inglese Fra’ Matthew Festing, è stato ospite a Molfetta della Delegazione in occasione del cinquantenario della sua fondazione (fu creata nel 1962). Come ha scritto monsignor Fra’ Luigi Mi28

N. 1 - Gennaio 2014

chele de Palma, l’attivissimo Cappellano Professo della Delegazione, con l’ arrivo in Puglia dell’Ordine, questo “mirava ad irradiare nel laicato

gazione in Puglia e Lucania, e a livello internazionale dai numerosi ospedali che l’Ordine gestisce e dagli interventi nelle aree disastrate, ad esempio re-

i carismi e la missione appartenenti ai frati, cioè la tuitio fidei e l’obsequium pauperum, e a proporre fra i laici un itinerario di santificazione personale spettante originariamente a persone consacrate, ma adatto alla condizione laicale”. L’Ordine è costituito da membri laici, la grande maggioranza, circa 12.000 in tutto il mono, e da frati (i cavalieri di Giustizia) che danno i tre tradizionali voti di obbedienza, castità e povertà. L’Ordine, nei secoli passati strettamente nobiliare, è oggi aperto a chiunque abbia la nobiltà d’animo e una profonda Fede cattolica. E’ questa Fede che spinge i membri al volontariato, all’assistenza e alla carità, come dimostrato, a livello locale, dagli interventi della Dele-

centemente nelle Filippine. La delegazione pugliese è presieduta dal Cavaliere Gran Croce d’ Onore e Devozione in Obbedienza Giulio de Luca, marchese di Melpignano. L’Ordine ha avuto rappresentanti anche a Giovinazzo. Ricordiamo alcuni membri del Casato dei Framarino, a

partire dal capostipite Fra’ Marino, citato da Ludovico Paglia nelle sue Istorie della Città di Giovenazzo. Anche la nobile famiglia Fenicia fu ricevuta nell’Ordine. Oggi ne fa parte lo scrivente. Lo spirito cavalleresco continua quindi a vivere in Puglia, dove fu portato da quel Guglielmo di Baskerville sepolto nella nostra Cattedrale. E tra Molfetta e Giovinazzo si mosse Frà Lattanzio dell’Ordine di S. Lazzaro che per l’anno 1541 è pure citato dal Paglia. Sempre secondo costui, alla fine del XII secolo a Giovinazzo la nobiltà cittadina era composta da milites. La tradizione quindi della cavalleria continua in Puglia. Ma i moderni Cavalieri non ricorrono più alla spada, ma alle armi della carità cristiana.

In memoria di... Pur avendo uno stile di vita riservato e disccreto, con la tua presenza costante, ci hai sostenuto nel cammino della vita. Da te, col tuo esempio, abbiamo appreso i grandi valori: il silenzio, l’ascolto, la rettitudine, l’amore per la famiglia (che per te era qualcosa di sacro), l’amore per la vita e per Dio, Padre Buono e misericordioso. Via via, nel tempo hai riscoperto il valore dell’amicizia, come condivisione, dialogo, gioia di vivere. Grazie per ciò che ci hai donato. Sia lode a te Signore della vita. Prof. NAPPI VINCENZO VINICIO Tua moglie Nelly, i tuoi figli Antonio,

22/08/1924

03/12/2013

Mariella, Enzo.


Sport

AFP, non puoi più sbagliare Anna Rita Fasano e Filippo Luigi Fasano

Serve vincere l'ultimo incontro prima del giro di boa per assicurarsi l’accesso alla Final Eight

N

on può più sbagliare, l’Indeco Afp, neppure dopo la vittoria contro il Prato che ha chiuso il 2013. Il trittico che avrebbe dovuto offrire un primo saggio della competitività dei biancoverdi per le prime posizioni ha infatti fruttato tanti applausi ma un solo punto, con lo strascico di due ko rocamboleschi davvero duri da digerire (nella foto Roberto Bosca per hockeypista.it, Valerio Antezza). Eppure, era cominciato nel migliore dei modi, il mini-ciclo terribile, con l’incoraggiante pareggio (2-2) imposto in rimonta alla capolista Forte dei Marmi, che prima della sua discesa in Puglia aveva sempre e sistematicamente vinto, al netto dell’unica sconfitta rimediata contro il Valdagno. Ed è proprio con gli scudettati veneti, reduci dalla vittoria di Eurolega in casa del Reus, che l’Afp non è riuscita a tradurre in una vittoria sonante il 4-2 maturato a metà secondo tempo: due minuti di black-out sono stati fatali per le sorti dell’incontro, ribaltato dagli avversari sino al 4-6 e corretto solo parzialmente nel 5-6 finale. Ancora più beffarda, anche se più equilibrata nell’andamento, la sconfitta di Sarzana (7-8), con le due reti del sorpasso ligure subite nell’incredibile minuto finale, quando si è passati in pochi secondi dal possibile 8-6 alla puni-

zione che ha sancito il pareggio dei padroni di casa. Particolarmente contestata, in questa circostanza, la direzione dei due arbitri di gara, anche per il “rosso” sventolato per proteste a capitan Depalma e costatogli due giornate di squalifica. E così, alla fine dei giochi, i biancoverdi si sono visti relegare ai margini della zona play-off, in ottava posizione, con la necessità di vincere la prima gara del 2014, in casa dell'Amatori dell'ex Illuzzi (comunque fuori dai giochi), per scansare la più atroce delle beffe:

rischiare di non partecipare alla Final Eight di Coppa Italia che riunirà a Giovinazzo, dal 27 febbraio al 2 marzo, le prime otto del torneo. Vincere è d’obbligo, non solo per scongiurare il sorpasso del Trissino (in ritardo di due punti ed impegnato sulla pista dello scudettato Valdagno) ma anche per tentare di ottenere almeno la settima posizione, che dovrebbe valere l'incrocio con il Breganze secondo. Se l’Afp pensa davvero di poter essere grande, questo è più di ogni altro il momento di dimostrarlo.

Ginnastica ritmica, nono posto per l’Iris alla gara Nazionale di B

S

Italo Cinquepalmi i è conclusa con un nono posto la partecipazione dell’Iris alla gara Nazionale disputata a Fabriano, nelle Marche, domenica 1° dicembre. Per la squadra composta da Doriana Maggio (‘classe ’94), Alexandra Nappini

(2000), Erika Lavacca (1999), Carlotta Violante (1999) e Silvana Paparella (2001) si tratta di un piazzamento sostanzialmente in linea con le aspettative della società del presidente De Sario: «Una prestazione ancora migliore non ci

avrebbe portato più in là di altre due posizioni – osserva la direttrice tecnica Marisa Stufano – Per quest’anno va bene così, visto che punteremo al salto in alto nel 2014, e questa in corso è una stagione di ulteriore rodaggio per crescere ancora». N. 1 - Gennaio 2014

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Sport

Calcio a 5, niente Coppa Italia per il GS Filippo Luigi Fasano e Anna Rita Fasano

Prosegue fra alti e bassi la stagione dei biancoverdi, che chiudono l’andata a nove punti dalla zona playoff

N

on ce l’ha fatta, il GS C5, ad ottenere la qualificazione alla Coppa Italia sognata dal presidente Carlucci all’inizio del campionato. Neppure nell’ultimo mese Marzella e compagni sono riusciti ad affrettare il passo e ad avvicinarsi al quarto posto che avrebbe loro consentito, al giro di boa, l’approdo alla manifestazione: a penalizzare la squadra allenata da Nino Pazienza, in particolare, il rendimento offerto nei secondi tempi, che ha spesso visto i biancoverdi incapaci di gestire situazioni di vantaggio, con intuibili conseguenze su una classifica fattasi sempre meno golosa. Altri punti preziosi, infatti, sono stati persi per strada nella trasferta in casa del Modugno penultimo in classifica e nelle gare contro Mola e Manfredonia, che sia pur meglio piazzate in classifica, sembravano poter essere domate e sconfitte dal Gs. Poca continuità, dunque, in un ruolino che annovera le ultime due vittorie nella prima metà di novembre, rispettivamente contro la terzultima e l’ultima forza nel girone E. Nel frattempo, anche l’ultimo piazzamento utile per i playoff è a distanza notevole, considerati i nove punti di distanza dalla quinta posizione, nonché il valore della squadra che la detiene, quel Futsal Bisceglie che alla vigilia del torneo sembrava

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la squadra da battere. Nessuna novità, intanto, dal mercato: la squadra rimarrà nell’assetto attuale sino al termine della stagione, con l’auspicio che concomitanti defezioni non penalizzino eccessivamente un reparto in particolare, come è recentemente avvenuto per l’attacco. Hanno cambiato casacca, intanto, i giovinazzesi Angelo Piscitelli e Nicola Palermo, che avevano iniziato la stagione con la Futsal Tridentino: il primo giocherà in A2 a Moreno di Piave, in provincia di Treviso, il secondo in serie B a Quartù Sant’Elena, in provincia di Cagliari.

Calcio Promozione, l’Usd cambia ancora pelle

N

Anna Rita Fasano uovo avvicendamento in panchina in casa Usd Giovinazzo: nella settimana che ha preceduto la trasferta di Cellamare, la società ha comunicato il temporaneo affidamento della squadra al capitano Sigrisi. Positiva la reazione del gruppo, vista la vittoria per 1-0 firmata Lops, terzo risultato utile consecutivo dopo il successo su Nuova Andria ed il pareggio contro Carapelle:

una affermazione che ha consentito ai biancoverdi di lasciasi dietro cinque squadre e di appaiarne un’altra, nel campionato di Promozione, a due turni dal giro di boa. Variata ulteriormente, intanto, la rosa, con i centrocampisti Caldarola (con esperienze anche in D), Gurulishvili, Busco, Marolla ed portiere Doronzo a prendere il posto, almeno numericamente, di altrettanti partenti.


Sport

Pallacanestro, la Fidens cerca entusiasmo dalla “vecchia guardia” Giuseppe Dalbis

È

Le aspettative del giovane tecnico Nacci all’inizio del campionato di Prima Divisione cominciato con una vittoria ed una sconfitta il cammino della Fidens nel girone E di Prima Divisione. Anche quest’anno la storica società di pallacanestro non ha voluto rinunciare a dare uno sbocco agonistico alla prima squadra, specie nella stagione che ha salutato tanti graditi ritorni, da Angelo Depergola a Francesco Bove passando per Giuseppe Bonserio ed Angelo Farinola: «Non abbiamo obiettivi particolari se non quello di riportare un po’ di entusiasmo nell’am-

biente – osserva il giovane allenatore Gaetano Nacci (sì, proprio il collaboratore di “in Città” ), cui è stata affidata anche la guida dell’under 19, unica squadra iscritta dal sodalizio ai campionati giovanili – Di sicuro non vogliamo ripetere un torneo di sofferenza e siamo sicuri che l’esperienza dei giocatori tornati in squadra quest’anno ci aiuterà a compiere un percorso più regolare ed un cammino decisamente più tranquillo». Per il motivatissimo Nacci, alle prime esperienze in panchina, è

arrivata subito una gioia all’esordio, in casa della Don Bosco Bari battuta per 61-58, mentre nel debutto casalingo il Noicattaro si è rivelato più forte (61-47), davanti alla nutrita schiera di appassionati che ha ripreso a frequentare l’impianto di via De Ceglie: «Siamo contenti che la squadra sia sempre seguita a prescindere dall’altalena di risultati – conclude Nacci – Ora tocca a noi richiamare al palazzetto sempre più curiosi, attraverso risultati positivi e buone prestazioni».

La terapia mensile della Giovinazzo sportiva per lo stress da pay-tv DATA

Sabato 28 dicembre Domenica 29 dicembre Sabato 11 gennaio Martedì 14 gennaio Sabato 18 gennaio Sabato 18 gennaio Domenica 19 gennaio Domenica 19 gennaio

IMPIANTO

Palasport via Moro Campo sportivo San Pio Palazzetto via De Ceglie Palasport via Moro Palasport via Moro Palazzetto via De Ceglie Campo sportivo San Pio Palazzetto via De Ceglie

ORA 20,45 14,30 18,30 20,45 16,00 18,30 14,30 18,30

DISCIPLINA

Hockey su pista – serie A1, 12^ giornata Calcio – Promozione – 16^ giornata Pallavolo – 1^ Divisione Femminile – 11^ giornata Hockey su pista – serie A1, 15^ giornata Calcio a 5 – serie B, girone E – 13^ giornata Pallavolo – 1^ Divisione Femminile – 12^ giornata Calcio – Promozione – 18^ giornata Prima Divisione – girone B, 4^ giornata

EVENTO

Indeco Afp-Ecoambiente Astra Mg Prato Nuova Usd-Real Bat Volleyball-Diomede Canosa Indeco Afp-Sind Bassano Giovinazzo C5-Barletta Volleyball-Polis Corato Nuova Usd-Gargano Calcio Fidens-Basket Alberobello N. 1 - Gennaio 2014

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