Terra e Tradizione - Febbraio 2014

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Progetto e realizzazione grafica iM.coM. sas - San Damiano (AT) Tel. Fax 0141 975221 - im-com@libero.it - Periodico anno V numero 1 - Febbraio 2014 a diffusione gratuita con spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1, COMMA 1, no/asti

Anno V N. 1 -FEBBRAIO 2014 - Free PressÂ

2T periodico di Asti - Alba e Provincia

Langhe - Roero e Monferrato: a giugno la decisione UNESCO



Palio di Alba

Credits Periodico a diffusione gratuita Autorizzazione del Tribunale di Asti n. 6/2010 La redazione non si assume responsabilità per variazioni di date, orari e luoghi delle manifestazioni, e ringrazia tutte le Amministrazioni Comunali per la gentile collaborazione.

Sommario terraetradizione@im-com.it

È vietata la riproduzione anche parziale di impaginazione e grafica.

Editoriali Anno Nuovo, ben arrivato!

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Proprietà Artistica riservata: iM.coM. S.a.s.

Abbiamo un grande dono: sapere amare

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Art director: iM.coM. S.a.s. Progetto Grafico: iM.coM. S.a.s. Direttore responsabile: Livio Oggero Testi: Livio Oggero, Cesare Torta (Pag. 6, 26-27, 40-41), Antonio Calabrese, Domenica Demetrio. Foto: Aldo Foto, Archivio Gazzetta d’Alba, Associazione per il Patrimonio dei paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato, Bruno Murialdo, Camera Commercio di Asti, Comitato Palio di Montechiaro d’Asti, Comune di San Damiano d’Asti, Enzo Massa (Copertina e foto servizio Unesco), Famija Turineisa, Fotolia, legnanonews.com (Per Gianluca Mureddu), Pizzeria Ristorante La Rosa Blu, redazione Terra & Tradizione e White and Black (Asti). Le foto dei matrimoni sono concesse in uso da parte dei legittimi proprietari. Impaginazione grafica: Simone Torchio Sede legale, Redazione, Pubblicità, Direzione, Progetto grafico, Pubbliche relazioni: iM.coM. S.a.s. Gli articoli pubblicati esprimono il pensiero dell’autore e non necessariamente quello dell’editore Distribuzione Gratuita Spedizione in abbonamento Postale

Rubriche La nostra vita tra amore e odio (A cura del Sociologo Cesare Torta)

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Amore e Legge: rapporto da “Odio et Amo” (A cura dell’Avv. Domenica Demetrio)

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L’appetito vien... amoreggiando (A cura del Prof. Giorgio Calabrese)

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Aziende protagoniste Albarent – Alba del Noleggio

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Pizzeria Ristorante “La Rosa Blu”

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Territorio e Tradizione I vini splendono sotto la Luna di Marzo

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Langhe-Roero e Monferrato: ci siamo quasi!

pag. 20-23

A Carnevale, ogni scherzo vale!

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San Damiano d’Asti: non solo Fiera

pag. 40-41

Montechiaro d’Asti: Festa della Donna e...

pag. 42-45

Speciale Amore Lo shopping dell’Amore

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A proposito dell’Amore ai giorni nostri...

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Il ciak dell’Amore: scena prima, si gira!

pag. 28-31

Conquistami con le parole dell’Amore

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Le foto del tuo matrimonio

pag. 34-35

I piatti dell’Amore pag. 36-37 Personaggi Franco Piccinelli, un grande uomo “contadino”

C.so Roma, 2 - 14015 San Damiano (AT) Tel. Fax 0141 975221 - Cell. 328 4175338 www.im-com.it - info@im-com.it

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… ma affrontiamolo con lo spirito giusto

Anno Nuovo, ben arrivato!

editoriale

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Ed eccoci nel 2014, il nuovo anno si lascia alle spalle le difficoltà generali che tutti conosciamo ma che, se affrontate con lo spirito giusto, possono essere schiacciate. E noi, con la rivista Terra & Tradizione, continuiamo a pensare che deve essere così, per vivere al meglio e per valorizzare il territorio dove, nella quotidianità del lavoro, molti di voi dimostrano che, se si crede in un progetto, si può arrivare a tagliare traguardi importanti nel tempo, e per questo, dobbiamo pensare positivo e ragionare su quello che vogliamo fare per esserlo. Questo è il mio invito a riflettere su come affrontare le nuove sfide. E gli esempi su questo primo numero, non mancano di certo. Intanto, per avere maggiore continuità e visibilità, si passa dalle quattro uscite attuali, a cinque uscite annuali, inoltre, da questo primo numero, partono le pagine dedicate alle ditte famose sul territorio e alle loro storie, (vedi da pag. 10 a pag.15 e pag. 16/17) che regalano a voi lettori esempi di imprenditoria, quell’imprenditoria che ha sempre creduto nel territorio e in un’idea di lavoro seria, competitiva e sana. E mi soffermo ancora un attimo sulla grande novità di quest’anno, su

queste pagine dedicate a quelle aziende che, partite dal territorio, hanno portato in alto il nome di Asti e di Alba, vivendo ogni anno lavorativo con grande positività. Su ogni numero presenteremo diverse realtà professionali, di ogni settore: se vuoi fare parte di questo grande teatro dove puoi essere protagonista, non esitare a contattarci!!! La positività deve essere contagiosa, al pari di quella degli inserzionisti che vedono nella nostra rivista uno strumento per arrivare a voi, cari lettori. Un altro segnale di come vediamo il bicchiere “mezzo pieno” per riempirlo totalmente, è la tematica che unisce le pagine della rivista: lo sviluppo del concetto di “Amore”, analizzato da diversi punti di vista. Questo perché dove c’è Amore ci sono la speranza, l’affetto, la voglia di fare, il calore, la convinzione di sentirsi importante perché non si è mai soli. L’Amore è alla base della nostra vita, è alla base della positività che deve contraddistinguerci: noi vogliamo fare di più, e tu vuoi essere dei nostri? La nostra porta aperta, entra e pensa positivo! L’editore


Iniziamo il 2014 con questo sentimento

Abbiamo un grande dono: saper amare

editoriale

La vita è un grande dono, e, ognuno di noi, fa parte di questo disegno unico ed inimitabile. Per renderlo un’opera d’arte è stato concesso all’uomo un grande strumento: l’Amore! Quello che tutti consideriamo un sentimento, non è altro che il cuore pulsante della nostra esistenza terrena. Impariamo a conoscerlo fin dalla nascita: siamo venuti al mondo per un gesto d’amore di mamma e papà. Appena apriamo gli occhi tutti esprimono il loro amore verso la nuova creatura. E, con il passare degli anni, facciamo esperienze d’amore, in tutte le sue forme. E, anche nel momento del trapasso, intorno c’è amore, ovviamente velato dalla tristezza e dal dolore, ma c’è! Ho voluto iniziare con questa piccola riflessione per introdurre il numero inaugurale del 2014 che, di per sé, può essere considerato un “dono d’affetto” verso voi lettori. Infatti è il primo anno che Terra&Tradizione esce prima del consueto mese di aprile. Abbiamo deciso di offrire un numero in più (Da quattro siamo passati a cinque annuali) per parlare proprio dell’Amore. E non lo abbiamo fatto a caso, perché, come si sa, ad esempio, in questi mesi, sono molte le coppie di futuri sposi indaffarate a preparare il loro matrimonio, alla ricerca del menù perfetto, del vestito, della location, del viaggio da sogno… Il matrimonio è un’importante manifestazione di vero Amore e, come vedrete, scoprirete interessanti curiosità nelle pagine della nostra rivista, proprio su questo argomento. All’Amore, vero protagonista di questo numero, abbiamo aggiunto tocchi di colore, sempre

per restare nella metafora del disegno che diventa un’opera d’arte. Che bello riflettere su come cinema, musica, poesia, arte, abbiano sempre considerato questo sentimento come il più grande dono da dedicare al prossimo! Ne leggerete delle belle… L’Amore è anche affetto per il territorio: da questo numero gli imprenditori, astigiani e non, potranno avere uno spazio a loro dedicato, dove raccontarsi e ripercorrere le tappe del loro successo imprenditoriale e sociale. Per noi sono un esempio di amore per il territorio che, grazie a loro, diventa protagonista. L’Amore è anche saper conquistare: le pagine dedicate al rapporto tra cibo e amore vi faranno venire l’acquolina in bocca, ne sono certo. Ma la nostra società come considera questo sentimento? Lo spunto del sociologo Cesare Torta ci aiuta a capire come la linea tra amore egoistico ed amore per il prossimo sia molto sottile. La scelta sta ad ognuno di noi. Un consiglio: scegliere il vero Amore, quello che viene dal cuore e dalla ragione, è la soluzione migliore perché permette di non anteporre il superfluo all’essenziale. Ma non voglio fare filosofia (Ricordi universitari di una laurea tanto amata), ci mancherebbe. Il mio è solo un invito a pensare e, con Terra&Tradizione, vi aiutiamo a farlo, tra il divertente ed il serioso. Buon 2014 a tutti, con Amore, naturalmente! Il direttore Livio Oggero

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I due sentimenti condizionano la società

La nostra vita tra amore e odio

rubrica

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Possono l’amore e il rispetto avere limiti ed esclusioni? Oppure possono solo avere una visione universale? A volte mi chiedo se è possibile amare veramente qualcuno, chi ci è vicino fisicamente o chi è legato a noi da un vincolo di parentela, e nello stesso tempo odiare tutti “gli altri” o quasi. Il sentimento di protezione e amore incondizionato per i membri della propria famiglia è senza dubbio un pilastro fondamentale della società stessa, facilita il legame di coppia e l’educazione dei figli e crea le condizioni favorevoli per il superamento delle difficoltà della vita. Per evidenziare il problema ho parlato di odio, anche se i livelli di mancanza di amore possono in realtà variare dall’indifferenza alla diffidenza o all’esclusione di ogni tipo di rapporto. Un esempio estremo è il legame che si forma all’interno della famiglia mafiosa: nessuna regola morale e massima “protezione” degli affiliati. I componenti sono protetti in quanto appartenenti al clan, punto e basta. Questo è anche il caso in cui all’incondizionato amore per gli appartenenti del proprio gruppo corrisponde odio e disprezzo per tutti gli altri. Gli altri sono, ad esempio, i commercianti taglieggiati o gli abitanti delle terre inquinate dai veleni sotterrati nelle discariche abusive. Per fare un parallelo con la famiglia tradizionale possiamo pensare che dove prevale il sentimento del possesso e della protezione possa aumentare il rischio della difesa ad oltranza dei familiari anche quando sbagliano, come se il male potesse arrivare solo dall’esterno. L’abitazione si difende con i muri e le porte blindate, gli oggetti di valore in cassette di sicurezza, e le persone “possedute” si proteggono dai pericoli esterni. Salvo poi scoprire che le persone protette hanno una loro dignità

di persone libere che rivendicano in varie forme, e tutti sappiamo come certi abbandoni possano non essere tollerati (come non si tollera di essere derubati degli oggetti posseduti) e possano finire in tragedia. L’amore e il rispetto non dovrebbero avere limiti e confini, presenti nei due esempi sopracitati. Possono avere forme e modalità diverse, ma se si considera la persona umana un valore in sé non si dovrebbe giudicarla in base alla sua appartenenza ma solo in base ai suoi comportamenti. Quindi condannare i soprusi, le ingiustizie, le violenze, indipendentemente da chi le compie. Quando concordiamo sulle regole del non rubare e del non uccidere, a nessuno verrebbe in mente di indicare dei confini: non rubare ai tuoi paesani, non uccidere gli inglesi, non corrompere i consiglieri regionali… Il concetto del male è quindi insito nell’azione non nel tipo di vittima o dell’esecutore. Allo stesso modo il concetto del bene e dell’amore verso gli altri non possono non avere una valenza universale. O si amano e si rispettano tutte le persone (e perché no, tutti gli esseri viventi!) oppure il dubbio che non si ami affatto dovrebbe venire a chiunque. Cesare Torta


Uno sguardo sulla tutela dei coniugi quando...

Amore e Legge: rapporto da “Odio et Amo”

rubrica

Terra & Tradizione

Avv. Domenica Demetrio Foro di Asti

Amore e Legge sembrano avere poco in comune, o per meglio dire quando la situazione amorosa funziona la legge non ha ingresso, entra però in campo quando il sentimento scema. La Legge civile tutela dal punto di vista economico-sociale un amore che finisce, a patto che tale amore venga ricondotto sotto i crismi del matrimonio. Vengono riconosciuti i diritti solo alle coppie unite dal vincolo matrimoniale, in Italia infatti la convivenza che termina, se non vi è prole, non ha conseguenze economiche per la coppia. Privo di tutela è quindi l’amore senza matrimonio, contrariamente a quanto accade in altri paesi, anche dell’Unione Europea. Come è noto il vincolo matrimoniale, contratto con rito concordatario o con unione civile, subisce un arresto con la procedura della separazione. Durante questo periodo, che dura non meno di tre anni, la coppia ha possibilità di ripensamento. Al termine del tempo, se i coniugi pensano di tornare indietro possono farlo. A ragion del vero mi è capitato poche volte di vedere una ripresa della convivenza dopo la separazione, perché quasi sempre i coniugi prendono strade e vite diverse fin da subito. Decorsi i tre anni, che una proposta di legge vorrebbe ridurre ad uno se non vi sono figli, i coniugi possono richiedere al Tribunale la cessazione degli effetti civili del matrimonio o lo scioglimento dello stesso, comunemente chiamati divorzio. La legge non entra solo nei rapporti fra coniugi ma spazia nell’ambito familiare anche nei rapporti tra genitori e

figli, e tra quelli che interessano gli stessi fratelli o sorelle. L’amore viene messo da parte e questo accade normalmente per questioni di denaro... Le penose vicende di spartizione di eredità portano al lacerarsi di solidi rapporti domestici che finiscono poi davanti al Giudice. Anche l’amore per i consanguinei viene sacrificato in favore dell’amore per il denaro e del tornaconto personale. La Legge penale invece mette un freno alle conseguenze, spesso tragiche della fine di un amore. Abbiamo parlato la volta scorsa di maltrattamenti familiari e del modo in cui la Legge tuteli le vittime. Nel mondo civile ideale, quando un sentimento termina, gli uomini e le donne dovrebbero dirsi addio senza rancori. In realtà non è quasi mai così, le cronache sono piene di episodi di violenza per relazioni terminate e, a parte quelle che finiscono con il reato più grave e contro natura, (L’omicidio) e che assurgono agli onori delle cronache, una gran quantità di reati, quali le percosse, le minacce, le violenze psicologiche, rimangono sconosciuti e spesso neppure denunciati. Occorre meditare attentamente sul giusto valore da dare, sul piatto della bilancia, alle relazioni umane ed ai sentimenti e quanto al denaro, alla prevaricazione e al dominio dell’egoismo rispetto all’amore per le persone. Dunque apparentemente l’amore non ha nulla a che fare con la Legge, invece, come abbiamo visto, non è così: la Legge presidia ogni azione umana, anche quella più personale e intima che coinvolge l’amore, croce e delizia dell’umanità.

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rubrica

A tavola ci sono cibi considerati afrodisiaci

L’appetito vien... amoreggiando

Prof. GIORGIO CALABRESE Ph.D. h.c. Docente di Dietetica e Nutrizione Umana Università Del Piemonte Orientale ALESSANDRIA Università degli Studi di MESSINA Università degli Studi TORINO Università degli Studi FEDERICO II° di NAPOLI MEMBRO MIN. SALUTE COMITATO NAZ. SICUREZZA ALIMENTARE (C.N.S.A.) Presidente Nazionale O.N.A.V. (Org. Naz. Assaggiatori Vino) Commissario Straordinario dell’I.R.V.O.S (Ist. Reg. Vino e Olio Siciliano)

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Ma è vero che l’appetito sessuale nasca a tavola? Mah…. eppure una ricerca canadese di qualche anno fa pareva aver confermato le proprietà afrodisiache di alcuni alimenti, in particolare di zafferano e ginseng. Quindi il cibo è un vero e proprio “Viagra naturale”? A chi scrive non pare proprio, ma è fuori di dubbio che una certa interessenza del cibo con la migliore produzione di alcuni ormoni sessuali ci sia. Peperoncino e zenzero, ad esempio, stimolano la circolazione, migliorano le prestazioni e risvegliano il desiderio. Il reale funzionamento delle sostanze afrodisiache presenti negli alimenti non è ancora del tutto chiaro, e se c’è non è così importante, ma sembra proprio che aggiungere con regolarità un pizzico di peperoncino o di zafferano ai nostri piatti possa garantire gli effetti sperati. Approfondiamo l’argomento su dieci cibi, tutti di origine vegetale. La MACA, conosciuta anche come ginseng peruviano, è una pianta dalle note proprietà energizzanti e afrodisiache. Stimola la fertilità e viene utilizzata nel trattamento di disfunzioni o disturbi legati all’apparato sessuale maschile e femminile. Lo ZENZERO è un tonico che stimola la circolazione verso gli organi sessuali. Il merito è di sostanze come il gingerolo e il zingiberene. In Cina viene

considerato un vero e proprio viagra naturale. Il PEPERONCINO è l’afrodisiaco naturale più conosciuto perché agisce come vasodilatatore e migliora la circolazione. Il potere afrodisiaco sarebbe garantito dal suo contenuto di capsaicina. Le MANDORLE contengono vitamina E, che agisce direttamente sul desiderio sessuale. Gli ASPARAGI sono ricchi di potassio, di vitamine del gruppo B e di sostanze che favoriscono la produzione degli ormoni sessuali maschili e la virilità. Le BANANE sono ricche di potassio e di vitamina B6 (per il testosterone) e contengono particolari enzimi che aiutano ad incrementare la libido. Il TARTUFO contiene androsterone ma le sue proprietà afrodisiache non sono per ora testate scientificamente. Il GINSENG stimola la circolazione e migliora l’afflusso sanguigno verso gli organi sessuali. Le FAVE DI CACAO, con elevato contenuto di bioflavonoidi, agiscono sulla circolazione. Secondo una recente ricerca condotta in California, assumere 50 grammi di cacao al giorno migliora la circolazione sanguigna del 10%. Lo ZAFFERANO stimola la circolazione e risveglia i sensi.


Lavoro e territorio:

rendi la tua azienda protagonista!

rubrica

Una delle nuove idee di Terra & Tradizione per l’anno 2014 è dedicata a voi, cari lettori. Da questo numero, che rappresenta di per sé anch’esso una novità, parte una rubrica significativa, che andrà a caratterizzare ancor più la nostra rivista. Un importante spazio di promozione dedicato a voi, amici imprenditori, che, da tempo, siete diventati i pilastri dell’economia del territorio, grazie alla vostra comprovata professionalità e passione. Da questo numero, alcune delle nostre pagine verranno dedicate alla presentazione delle aziende che hanno fatto del proprio lavoro uno stile di vita, diventando un esempio, tramite le loro iniziative ed i loro progetti. Le realtà imprenditoriali che vengono descritte in questa prima tappa sono due: l’ormai, possiamo affermare, famosa ditta Albarent/Alba del Noleggio (settore noleggi e trasporti), che dal 1999 opera in Italia ed all’estero, e la rinomata Pizzeria Ristorante “La Rosa Blu” (settore enogastronomico) che vanta un riconoscimento del Gambero Rosso. Due esempi di grande dedizione al lavoro che hanno portato i clienti a parlare del territorio albese ed astigiano. Toccheremo tutti i settori lavorativi, per confermare ancora una volta la vivacità professionale

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delle nostre zone: dall’agricoltura alla vitivinicoltura, dall’enogastronomia alla ricettività, dall’industria al terziario. E sappiamo bene che le aziende, indipendentemente dal settore lavorativo, sono accomunate da caratteristiche simili: conoscenza, impegno, serietà, e consapevolezza e desiderio di distinguersi, per diventare protagonisti nel mondo. L’intento di Terra & Tradizione è proprio quello di mettere in risalto il vostro talento e di divulgarlo sempre di più sul territorio. In questo voi sarete i protagonisti e noi lo strumento giusto per la vostra comunicazione, quindi mi rivolgo direttamente agli imprenditori, e lancio un appello: se vi riconoscete nella nostra idea e volete essere gli attori principali per “ringraziare” il territorio, contattatemi, e insieme costruiremo una comunicazione mirata, ripercorrendo le tappe del vostro successo. Vi invito pertanto a procurarci le foto delle diverse fasi, dall’inaugurazione alla produzione, fino ai futuri obiettivi. La nostra redazione si occuperà dell’intervista e dell’eventuale servizio fotografico, per raccontare al meglio la vostra storia che è quella dell’economia del nostro amato territorio. Per contatti inviate una mail a info@im-com.it oppure telefonatemi al 328 41.75.338

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Gianfranca - Emanuele

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I vini risplendono alla Luna di Marzo Ad Asti, grazie all’Azienda Speciale della Camera di Commercio, non ci si ferma mai nel proporre eventi che mettano in risalto la grande tradizione e l’eccellente qualità dei vini astigiani. Il binomio vinogastronomia si rivela ancora una volta vincente e, in collaborazione con l’Onav, da venerdì 7 a domenica 9 marzo presso l’affascinante Palazzo dell’Enofila, in Corso Felice Cavallotti 45, va in scena la quarta edizione della “Fiera dei Vini della Luna di Marzo”. Un appuntamento al quale gli appassionati non possono di certo mancare, per degustare i migliori vini e spumanti Doc e Docg del Piemonte, dialogare con i produttori, ed acquistare le bottiglie. La manifestazione propone anche mostre e convegni molto interessanti. Come abbiamo detto vino e cibo vanno di pari passo: porte aperte per la rassegna agroalimentare “Asti Fa Goal” che, quest’anno, presenta anche le specialità enogastronomiche della Provincia di Parma, grazie alla collaborazione con la Camera di Commercio della città ducale. E non è tutto: il programma del weekend propone la manifestazione “Golosaria” nel Monferrato, e i piatti tipici del “Festival delle Sagre Invernali” (28 febbraio – 23 marzo, sempre al Palazzo dell’Enofila). Basta organizzarsi bene, per una tre giorni ad alto contenuto di qualità. Il vino, se è accompagnato dal cibo della tradizione, è ancora più buono. E questo pensiero viene confermato dalla Camera di Commercio che, dal 28 febbraio al 23 marzo, propone la terza edizione del “Festival delle sagre invernali”, sempre al Palazzo dell’Enofila. Nei due padiglioni al primo piano trenta Pro Loco, a turno durante i vari fine settimana, propongono i piatti tipici delle Sagre, e rendono protagonisti i sapori ed i profumi della gastronomia monferrina, con un tocco

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di fantasia, in base alla stagionalità dei prodotti. Questo perché la qualità della materia prima e la salute del cliente vengono prima di tutto. Dagli antipasti ai dolci, passando per primi, secondi piatti, c’è l’imbarazzo della scelta. Un self-service che va vivere il territorio, in un ambiente storico come quello del Palazzo dell’Enofila. Il programma prevede la cena il venerdì e il sabato, dalle 19 alle 23, ed il pranzo la domenica dalle 12 alle 14.30. Prezzi: da 1,50 a 7 euro, in base al piatto. Cari lettori iniziate a degustare con la mente i menù del mese di marzo. Buon appetito a tutti! UNO SGUARDO AL PROGRAMMA La “Luna di Marzo”, pur dando un grande risalto al vino durante le degustazioni e gli abbinamenti con la gastronomia di qualità, propone il frutto della terra astigiana, e non solo, anche sotto altri punti di vista. (Al momento di andare in stampa la Cam. Com. Asti non ha fornito, per motivi organizzativi, il programma definitivo che si può consultare sul sito www.doujador.it). Il vino visto da... un annullo filatelico. L’Ass. Italiana Collezionisti Affrancatura Meccanica presenta la mostra nazionale “Enomec 4”. Gli appassionati potranno ammirare ben 660 annulli filatelici dedicati ai vini più famosi del mondo. L’ingresso è gratuito. La mostra è in programma nei giorni 7-8-9 mar-


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zo secondo gli orari della fiera: venerdì 7 marzo h. 17-23, sabato h. 16-23, domenica h. 10-19. Oltre ad ammirarli, i vini possono anche essere degustati: l’Onav propone, durante due sessioni, le Doc e Docg piemontesi di 42 produttori abbinate alla gastronomia parmense (20 prodotti alimentari). Orari: venerdì e sabato h. 18,30-20, domenica 16,30-18. Al prezzo di 2,5 Euro si può acquistare il bicchiere con la tasca per poi degustare gratuitamente i vini durante l’orario della manifestazione. E sabato 8 marzo, alle ore 16, sarà interessante partecipare al forum dedicato ad “Architettura e design del vino”. “FESTIVAL DELLE SAGRE INVERNALI” MENÙ venerdì 7 - sabato 8 - domenica 9 marzo ANTIPASTI MOTTA DI COSTIGLIOLE Gran bagna cauda con verdure di stagione - €. 4,00 Involtino di peperone - €. 2,80 (con ripieno di tonno, burro, acciughe e capperi) PRIMI BOGLIETTO DI COSTIGLIOLE Taglierini fatti in casa conditi con sugo di carne - € 3,00 MONGARDINO Risotto alla Barbera d’Asti - € 3,00 PIETANZE REVIGLIASCO Stufato di vitellone piemontese alla Barbera d’Asti con polenta - € 4,00 DOLCI MONGARDINO Antico “Mun” (mattone dolce) - € 1,50 MONTECHIARO Crema dolce di Montechiaro - €. 1,50 MENÙ venerdì 14 - sabato 15 - domenica 16 marzo ANTIPASTI

FESTIVAL delle SAGRE NVERNA INVERNALI

ASTI DA BER E E DA GUSTAR E 28 FEBBR AIO - 23 MAR ZO

www.festivaldellesagre.it www.lunadimarzo.it Azienda Speciale per la promozione e per la regolazione del mercato Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Asti

ISOLA D’ASTI Carne cruda di fassone piemontese - €. 3,60 SAN MARZANOTTO Crostone con lardo macinato e insaporito - €. 1,50 Crostone con bagnèt della nonna - € 1,50 PRIMI CASTELLO D’ANNONE Lasagnette della vigilia (condite con bagna cauda) - €. 3,50 CUNICO Gnocchi alla Cunichese - €. 3,00 PIETANZE SAN DAMIANO Salsiccia alla Barbera d’Asti - €. 3,20 DOLCI CASTELLO D’ANNONE Torta dell’Abbondanza - €. 1,50 REVIGNANO Bunèt della nonna - €. 1,50 MENÙ venerdì 21 - sabato 22 - domenica 23 marzo ANTIPASTI NIZZA MONFERRATO Carne cruda di fassone alla piemontese - €. 3,60 VARIGLIE Friciulin (frittini) di riso - €. 1,50 PRIMI QUARTO Tagliatelle al sugo di cinghiale - €. 3,00 PIETANZE CELLARENGO Trippa calda con cipolle (biséca) - €. 3,50 MONTIGLIO MONFERRATO Rolata di coniglio con funghi e polenta - €. 4,50 DOLCI CASABIANCA Salame dolce di Casabianca - €. 1,50 MONTIGLIO MONFERRATO Torta di nocciole - €. 1,50

7-8-9 MARZO

Palazzo dell’Enola, Asti

Fiera dei Vini della Luna di Marzo con le eccellenze gastronomiche di Asti fa Goal e di Parma IN COLLABORAZIONE CON:

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Langhe-Roero e Monferrato: ci siamo quasi! Il nostro territorio potrebbe diventare Patrimonio UNESCO dell’Umanità. Verdetto finale a Doha (Qatar) nel mese di giugno. Abbiamo fatto il punto con Roberto Cerrato, Gianfranco Comaschi e Annalisa Conti che portano avanti il progetto.

Un percorso iniziato nel 2003, costellato da tappe ricche di ricerca e di crescita, da un primo traguardo solo sfiorato nel 2012 e, all’orizzonte, da un nuovo arrivo che, se tutto andrà come deve, verrà tagliato con merito. In palio la nomina da parte del’Unesco a Patrimonio dell’Umanità da assegnare al territorio di Langhe-Roero e Monferrato. Appuntamento finale a Doha (Qatar), nel mese di giugno, dove potrebbe arrivare per l’Italia il 50° sito riconosciuto dalla grande organizzazione mondiale. A pochi mesi dal verdetto abbiamo fatto il punto con i responsabili dell’ “Associazione per il Patrimonio dei paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato”, nata per volere della Regione Piemonte che ha così unito a livello istituzionale le tre Province interessate: Alessandria, Asti e Cuneo. In queste pagine con il presidente dell’Associazione Roberto Cerrato (Fondatore della Protezione Civile di Alba e del Centro Culturale San Giuseppe, docente in diversi Master internazionali e collaboratore con Università italiane per l’Unesco, laureato in Psicologia della comunicazione negli stati di emergenza, membro Icomos per l’Italia), ripercorriamo le tappe principali, senza dimenticare i preziosi interventi del vice Gianfranco Comaschi e del consigliere Annalisa Conti. Tutto ebbe inizio nell’anno 2003... Presidente, possiamo dire così? «Esatto. Nel 2003 i colleghi di Canelli avevano

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pensato ad una proposta per tutelare le cattedrali sotterranee della città, valorizzate dai grandi produttori di vino quali Bosca, Contratto, Coppo e Gancia. In quel periodo facevo parte dell’amministrazione comunale di Alba e, insieme all’allora sindaco di Alba Giuseppe Rossetto, sollecitati dal presidente della Provincia di Cuneo, Raffaele Costa, iniziammo a pensare ad un progetto più grande, che interessasse anche le Langhe ed il Roero. Da quella preziosa idea relativa a Canelli, sono passati dieci anni nei quali, riunioni su riunioni, siamo riusciti a produrre moltissimo materiale, utile a rendere tutti consapevoli che il nostro territorio deve essere tutelato. Nello specifico rispettando due criteri fondamentali di valutazione Unesco: quello relativo alla valenza culturale e storica (Criterio numero 3), e quello relativo al giusto equilibrio tra sviluppo economico e salvaguardia del territorio (Criterio numero 5)». E come avete fatto ad educare le amministrazioni a questi criteri? «Le difficoltà non sono mancate in questo lungo cammino. Possiamo parlare di una prima fase, durata dal 2003 al 2008, in cui tra Alessandria, Asti e Cuneo sono stati coinvolti più di 250 Comuni di ogni grandezza, coordinati dalla Regione Piemonte che, nel 2008, ha unito le Province per presentare all’Ambasciata Unesco a Parigi un primo documento ufficiale per la candidatura (Tentative List). Questo


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risultato è stato importante perché frutto di un duro lavoro da parte degli uffici tecnici delle tre Province e della sensibilità dei vari Comuni che, negli anni, hanno capito l’importanza di una simile idea». E nello specifico come era composto questo primo documento? «Nel 2010, dopo altri due anni di ricerca, il Governo Italiano ha deciso di presentare la nostra candidatura. Nelle oltre 700 pagine prodotte, erano riassunte le caratteristiche di oltre 33 mila ettari di territorio che comprendeva nove “core zone” (Zone principali) e oltre 220 Comuni nelle buffer zone (Zone periferiche). Un progetto forse troppo ambizioso, con il senno di poi. A dicembre 2010 finiti i lavori da parte di Siti Torino, nelle persone del direttore Giulio Mondini, e degli Ing. Marco Valle e Silvia Soldano, con il fondamentale aiuto di Ugo Cavallera, assessore regionale all’Urbanistica, il progetto fu portato a Roma». Ci avviciniamo alla prima sentenza del 2012. Cosa avvenne? «Il 10 gennaio 2011, per volere dell’Unesco, nacque L’ “Associazione per il Patrimonio dei paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato”, che, nel suo ruolo istituzionale, collaborava con la Regione Piemonte. Seguì un anno di verifiche prima della sentenza di San Pietroburgo, avvenuta nel 2012. Qui il progetto venne presentato alla commissione mondiale Unesco e, dopo il verdetto di giudizio “deferral”, capimmo che, per ottenere un riscontro

positivo, si doveva presentare un nuovo dossier, più mirato a valorizzare il territorio. Di quel primo tentativo l’unica nota positiva è stato il riconoscimento del valore del progetto a livello mondiale, e del nome Langhe-Roero e Monferrato». E dopo essere stati “rimandati”, siete ripartiti più forti di prima. «A settembre 2012 è iniziata la “seconda fase”:

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nuove risorse, nuovo dossier prodotto su consiglio dell’Icomos che venne a vedere la nostra zona e una maggiore consapevolezza. Ed a dicembre il nuovo progetto era terminato. A gennaio 2013, con l’impegno costante del sottoscritto, il Governo ha accettato di presentare il secondo tentativo a Parigi. Ed ora speriamo di coronare il sogno di vedere riconosciuto il territorio come Patrimonio Mondiale dell’Umanità». E quali sono le caratteristiche di questo nuovo documento. «Questo nuovo documento rappresenta le caratteristiche della vera “grande provincia” del vino divisa in 6 “core zone” (La Langa del Barolo, il Castello di Grinzane, le colline del Barbaresco, Nizza Monferrato e il Barbera, Canelli e l’ “Asti Spumante”, il Monferrato degli Infernot) e da una “buffer zone” composta da circa 100 Comuni. Voglio sottolineare che tutti i Comuni, anche quelli che non sono più presenti in “core zone”, hanno mantenuto la variante 17 al piano regolatore richiesta già durante la presentazione del primo progetto. Questo è un grande gesto da parte dei Sindaci che hanno capito l’importanza del nostro territorio. E per questo, a nome di tutti, li ringrazio».

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Parliamo dell’Associazione. Come è strutturata e come agisce? «Oltre a me, che ricopro il ruolo di Presidente, l’Associazione è formata dal vice Gianfranco Comaschi (attuale vice presidente della Prov. di Alessandria), da Annalisa Conti, (per la Prov. di Asti), e da Giovanna Quaglia (Per la Regione Piemonte) che ha preso il posto di Ugo Cavallera, storica figura che ha lavorato al progetto per nove anni. Per la parte operativa, di competenza dell’Ufficio regionale, le figure principali sono il direttore Livio Dezzani e gli architetti Osvaldo Ferrero e Marina Bonaudo. Il ruolo dell’Associazione è totalmente istituzionale e di monitoraggio, per il rispetto del territorio. Quest’ultimo incarico è stato voluto dalla Regione Piemonte (Delibera del 30 settembre 2013), anche per rafforzare sempre di più la stretta collaborazione per la salvaguardia del paesaggio. L’Associazione ha sede legale presso la sede della Provincia di Asti in Piazza Alfieri 33, mentre gli uffici sono in Piazza Alfieri 31, presso la Prefettura. Qui stiamo predisponendo un’area di biblioteca i ragazzi, un’aula magna per le riunioni, ed una sala per il consiglio direttivo. Vogliamo creare un luogo dove il vero protagonista sia il territorio, per le generazioni presenti e future».


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Guardiamo al futuro: e se si diventasse Patrimonio Unesco dell’Umanità... «Sarebbe fantastico. Si sarebbe raggiunto un traguardo dove la stessa Umanità sarebbe tutelata ancora una volta da un Patrimonio dell’Umanità! L’educazione culturale, storica, ambientale sarebbe la vera vincitrice. Se tutto ciò si avverasse, vorremmo dividere le province in ambito di competenze: Asti per l’educazione (sono già stati fatti lavori nelle scuole, grazie ad Annalisa Conti), Langhe e Roero come modello economico ecosostenibile, ed Alessandria come modello di ricerca storica, basti pensare agli studi del Circolo dei Marchesi del Monferrato). Questo anche per far notare che l’aumento fisiologico del flusso turistico non sarebbe l’intento principale del progetto. Aspettiamo con fiducia il mese di giugno, e speriamo di sentirci tutti più orgogliosi di vivere nel territorio di Langhe-Roero e Monferrato».

Il parere di Annalisa Conti e Gianfranco Comaschi Annalisa Conti, consigliere dell’Associazione: «In questi anni abbiamo lavorato insieme per un risultato comune e, a giugno, speriamo di tagliare il meritato traguardo. Dal 2002, quando ero vice sindaco di Canelli, e dove è nata l’idea di un progetto da presentare all’Unesco, abbiamo fatto tanta strada, unendo tre Province e la Regione Piemonte. Un esempio di collaborazione che è andata al di là del colore politico e delle diverse idee, il

tutto in nome del territorio di Langhe-Roero e Monferrato. L’incontro dell’11 febbraio scorso con l’Ambasciatore italiano a Parigi è stato positivo, speriamo che il suo impegno venga ripagato a Doha. In questi anni abbiamo cercato di sensibilizzare al territorio anche i ragazzi: nella Provincia di Asti molte scuole sono state coinvolte in progetti volti a fare amare la cultura e le tradizioni delle nostre zone. E devo dire che gli studenti hanno risposto molto bene, Per noi questo è stato già un grande successo». Gianfranco Comaschi, vice presidente dell’Associazione (e vice presidente Prov. Alessandria): «L’aspetto per cui il territorio ha già vinto è stato quello che ha portato ad una collaborazione sempre più forte tra zone che, in passato, erano rimaste ferme su posizioni di campanilismo a volte eccessivo. Questa cultura dell’agire singolarmente è stata fortemente indebolita e, in questi anni, siamo riusciti ad unire le diverse caratteristiche che formano un territorio unico come quello di LangheRoero e Monferrato. Davanti ad un possibile riconoscimento mondiale sono venute meno la chiusura e l’orgoglio che hanno lasciato spazio ad una consapevolezza sempre maggiore di poter arrivare ad un risultato straordinario tutti insieme. Al di là dell’esito di giugno, che si spera essere positivo, il futuro dovrà essere percorso su questa strada: siamo orgogliosi di essere stati protagonisti per il territorio, ma ora non bisogna abbassare la guardia, e continuare a sensibilizzare i giovani».

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A proposito dell’Amore ai giorni nostri... L’amore è il sentimento che pervade tutta la vita degli esseri umani, è il motore della vita stessa, è la fiamma che è alla base dei rapporti umani, e che si esprime in mille modi, dalla semplice amicizia alla passione più sfrenata. E’ perciò questo l’argomento più raccontato dalla letteratura, da tutte le arti come musica, pittura e cinema. Tutto è già stato detto, scritto e raccontato in modi e forme disparate e belle. Mi limiterò a tentare qualche semplice riflessione sugli aspetti che l’amore assume nell’ambito della società moderna e su come questa, con i suoi cambiamenti, riesca a condizionare anche i rapporti privati ed intimi delle persone, entrando nel nucleo pulsante della quotidianità. Per il sociologo polacco Zygmunt Nauman siamo passati da una società solida e stanziale, basata sulla produzione e su rapporti consolidati come la famiglia patriarcale, ad una società “liquida”, mobile, mutevole, fragile, basata sul consumo, sulla fluidificazione dei legami tra le persone. Lo stile consumistico è per sua natura individualistico, lo si esprime in modo solitario, anche se esercitato in compagnia di altre persone. Lo stile di vita e l’aumentata capacità di comunicazione da un lato facilitano i rapporti annullando il problema della distanza ma nel contempo li incanalano in schemi prefissati, rigidi e poco coinvolgenti. Attraverso i social network possiamo fare gli auguri di compleanno a decine di persone in tutto il mondo, possiamo partecipare con le parole alla loro tristezza o alla loro felicità senza muovere un passo, senza il minimo sacrificio personale. Eppure l’amore e l’amicizia, come tutti sanno, si

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coltivano e si alimentano con il sacrificio e con la fatica. Non ci può essere amore senza lo sforzo di capire l’altro e cercare di renderlo felice con la soddisfazione delle sue aspettative. Con i rapporti virtuali non ci si sporcano le mani, non si affrontano viaggi avventurosi per raggiungere la persona amata e per abbracciarla, non le si dà una mano nel momento del bisogno. Rapporti “liquidi”, appunto. Utilissimi per tutti, comodi e irrinunciabili se utilizzati come mezzi aggiuntivi a quelli tradizionali ma anche comodissimi per chi non vuole assumersi responsabilità, per chi gioca “al risparmio” dei sentimenti se non, addirittura, all’inganno. L’amore non è alla base soltanto dei rapporti tra individui, ma anche quella dei rapporti sociali. Possiamo affermare che anche i rapporti economici e politici possono essere ispirati da sentimenti di apertura e rispetto per gli altri oppure da sentimenti di avversione ed odio. Non è difficile distinguere lo spirito che anima un’associazione umanitaria che opera in situazioni di forte disagio sociale rispetto alle intenzioni e alle azioni delle organizzazioni malavitose che avvelenano interi territori e popolazioni per scopo di lucro. Amore e odio non sono sempre abbinabili a categorie chiaramente individuate, in ogni persona o organizzazione possono convivere entrambe le tendenze e queste potranno prevalere o attenuarsi a seconda dei momenti e delle condizioni esterne. Come nel rapporto di coppia questo equilibrio si può misurare in funzione del livello dell’amore e del rispetto reciproco, così per i rapporti sociali


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possiamo individuare elementi che favoriscono l’incontro e la convivenza pacifica ed elementi che fomentano i conflitti sociali e la distruzione della comunità. Chi ha la fortuna di saper amare le persone che gli sono vicine, il partner, i figli, gli amici più intimi, difficilmente sarà disposto ad odiare un nemico, una persona sconosciuta, uno straniero, per il solo fatto che gli viene presentata come cattiva e causa di tutti i guai. Per chi ha già dovuto affrontare il percorso della conoscenza e della comprensione di altri esseri umani, ha esercitato il bellissimo compito di donarsi agli altri e di gioire della felicità altrui. Chi invece, meno fortunato, non ha avuto la possibilità o la capacità di amare sarà facile preda di sentimenti di odio verso gli altri in generale. Nella moderna società si sono ridotti i momenti di celebrazione collettiva, delle feste di paese, dei luoghi di aggregazione come potevano essere i cortili, gli oratori o le case del popolo, mentre sono aumentati i momenti di solitudine davanti alla TV, le solitudini in luoghi affollati come i centri commerciali. Una propaganda martellante, commerciale e politica, ci indica come unico modo di raggiungimento della felicità il consumare prodotti anziché l’incontrare persone e il coltivare amicizie. L’eccessivo individualismo e il raggiungimento del successo indicati come unico modo di realizzazione personale ignorano completamente il senso di comunità e quello di solidarietà. Una volta mortificato il senso di comunità il passo successivo è il venir meno del senso dello stato e delle regole del vivere civile con le conseguenze di disgregazione sociale che sono sotto gli occhi di tutti.

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Il CIAK dell’Amore: scena prima, si gira! Che fascino, che emozione! Là, seduti sulla poltrona del cinema o sul divano di casa, con la mano nella mano, una lacrima scende sul suo viso e tu sei pronto a raccogliere quel frutto salato per condividere l’amore che ha intriso l’atmosfera. Logica conseguenza della scena di quel film che stai guardando. Buon San Valentino! Lo diciamo anche così, parlando dell’Amore protagonista nei film cinematografici che, con l’avvento della tecnologia, dopo poco tempo sono disponibili anche a casa propria (dvd acquistabili, a noleggio, abbonamenti a canali...). Il film d’amore ha sempre appassionato, soprattutto il pubblico femminile, ed è un collante per la coppia che, anche così, cementa il proprio rapporto. Ma cosa sono i film sentimentali? Gli ingredienti principali sono la passione, le emozioni, il coinvolgimento affettivo ai personaggi della storia, nei quali rivediamo in parte anche noi. Il film d’Amore è un viaggio che porta ad un finale sempre (o quasi) dove l’ultima scena è il matrimonio. La trama si basa sulla storia d’amore degli attori o sulla ricerca di una storia che possa cambiare in meglio la vita dei personaggi che interpretano. E le tappe possono anche essere difficoltose, di scontro, comiche, riflessive. Un simile film è la metafora della vita quotidiana: l’amore non è tutto “rosa e fiori”, ci sono anche le “spine”, ed è proprio quando ci si punge, che si vede a che livello è l’amore che proviamo per una persona. Guardando un film romantico possiamo conoscere le varie espressioni dell’amore e come si esprime nelle diverse fasi della vita: amore tra

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gli adolescenti, tra i giovani, tra gli adulti, ed anche nella terza età. E le varie scene, in base al regista ed agli attori, portano a galla amore non corrisposto, ossessivo, spirituale, passionale, tragico... Nello stesso film romantico ci sono diversi punti di vista sull’Amore che portano a sviluppare pellicole differenti tra loro, anche se il comune denominatore è sempre lo stesso. I generi sono il “dramma romantico”, dove l’amore viene vissuto in modo molto passionale (ci sono anche scene di amore esplicite ma non volgari), per sottolineare quasi l’ “ossessione” dei protagonisti l’uno per l’altra. La “commedia romantica” ha una trama spensierata, divertente ed una visione dell’amore più romantico. Il “thriller romantico” dove i personaggi si innamorano vivendo la stessa situazione; poi ovviamente il “film sentimentale” dove il vero amore è la base di tutta la storia. Ma, se riflettiamo bene, il cinema non è altro che la metafora della nostra vita, una rappresentazione dell’Amore che, in ogni sua forma, viviamo ogni giorno. Questo perché anche nella nostra esistenza l’Amore è presente in ogni situazione, bella o brutta che sia. Un abbraccio, una carezza, una frase detta al momento giusto, un sorriso, un aiuto: tutto è Amore! Restando nel campo del cinema partiamo dalla parola Amore: la troviamo in circa 420 titoli di film usciti negli ultimi cento anni nelle sale italiane. E, tra questi, molte pellicole sono incentrate tra gli anni ‘50 e gli anni ‘70: due decenni d’oro nei quali l’Amore ha trionfato, figlio anche di un periodo storico che andava dal dopo Guerra al boom economico.


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I 100 FILM D’AMORE (American Film Institute)

1. Casablanca - 1942 2. Via col vento - 1939 3. West Side Story - 1961 4. Vacanze romane - 1953 5. Un amore splendido - 1957 6. Come eravamo - 1973 7. Dottor Zivago - 1965 8. La vita è meravigliosa - 1946 9. Love Story - 1970 10. Luci della città - 1931 11. Io e Annie - 1977 12. My Fair Lady - 1964 13. La mia Africa - 1985 14. La regina d’Africa - 1951 15. Cime tempestose - 1939 16. Cantando sotto la pioggia - 1952 17. Stregata dalla luna - 1987 18. Vertigo - La donna che visse due volte - 1958 19. Ghost - 1990 20. Da qui all’eternità - 1953 21. Pretty Woman - 1990 22. Sul lago dorato - 1981 23. Perdutamente tua - 1942 24. King Kong - 1933 25. Harry ti presento Sally - 1989 26. Lady Eva - 1941 27. Tutti insieme appassionatamente 1965 28. Scrivimi fermo posta - 1940 29. Ufficiale e gentiluomo - 1982 30. Follie d’inverno - 1936 31. Il re ed io - 1956 32. Tramonto - 1939 33. Margherita Gauthier - 1937 34. La bella e la bestia - 1991

35. Gigi - 1958 36. Prigionieri del passato - 1942 37. Titanic - 1997 38. Accadde una notte - 1934 39. Un americano a Parigi - 1951 40. Ninotchka - 1939 41. Funny Girl - 1968 42. Anna Karenina - 1935 43. E’ nata una stella - 1954 44. Scandalo a Filadelfia - 1940 45. Insonnia d’amore - 1993 46. Caccia al ladro - 1955 47. Splendore nell’erba - 1961 48. Ultimo tango a Parigi - 1972 49. Il postino suona sempre due volte 1946 50. Shakespeare in Love - 1998 51. Susanna- 1938 52. Il laureato - 1967 53. Un posto al sole - 1951 54. Sabrina - 1954 55. Reds - 1981 56. Il paziente inglese - 1996 57. Due per la strada - 1967 58. Indovina chi viene a cena - 1967 59. Picnic - 1955 60. Acque del Sud - 1944 61. Colazione da Tiffany - 1961 62. L’appartamento - 1960 63. Aurora - 1927 64. Marty, vita di un timido - 1955 65. Gangster Story - Bonnie and Clyde - 1967 66. Manhattan - 1979 67. Un tram che si chiama desiderio 1951

68. Ma papà ti manda sola? - 1972 69. Harold e Maude - 1971 70. Ragione e sentimento - 1995 71. Agonia sui ghiacci - 1920 72. Roxanne - 1987 73. Il fantasma e la signora Muir - 1947 74. La donna del giorno - 1942 75. Il presidente - Una storia d’amore 1995 76. Un uomo tranquillo - 1952 77. L’orribile verità - 1937 78. Tornando a casa - 1978 79. La figlia del vento - 1939 80. The Sheik - 1921 81. Goodbye amore mio! - 1977 82. Witness - Il testimone - 1985 83. Marocco - 1930 84. La fiamma del peccato - 1944 85. L’amore è una cosa meravigliosa 1955 86. Notorious - 1946 87. L’insostenibile leggerezza dell’essere - 1988 88. La storia fantastica - 1987 89. Chi ha paura di Virginia Woolf? - 1966 90. I ponti di Madison County - 1995 91. Una donna in carriera - 1988 92. Porgy and Bess - 1959 93. Dirty Dancing - 1987 94. Brivido caldo - 1981 95. Lilli e il vagabondo - 1955 96. A piedi nudi nel parco - 1967 97. Grease - 1978 98. Il gobbo di Notre Dame - 1939 99. Il letto racconta - 1959 100. Jerry Maguire - 1996

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QUANDO L’AMORE SI FA MUSICA Alzi la mano chi non ha una colonna sonora personale. Lo sapevo, si contano sulla punta delle dita quelli che non identificano la propria vita amorosa in un brano musicale. Per chi, e siamo i più, la musica è una componente importante dell’Amore, c’è l’imbarazzo della scelta, ma la colonna sonora del cuore viene da sé. Una particolare situazione, una festa, una ricorrenza particolare, ed il gioco è fatto: le note e la melodia legano per sempre due cuori, ed aprono la mente ai ricordi più belli. Possiamo dire che l’Amore si fa musica, e questo da quando esiste l’arte musicale. E ci sono cantanti che hanno fatto del romanticismo la base per la loro carriera: Eros Ramazzotti (con un nome così, non poteva essere altrimenti... Eros era il dio greco dell’Amore), Tiziano Ferro, Laura Pausini, Gianna Nannini, i Modà, Emma Marrone, Jovanotti..., giusto per citare alcuni nomi italiani. Ma quali sono le canzoni d’Amore che, da sempre, sono più presenti nella nostra vita? Grazie al cinema hanno avuto grande successo colonne sonore come “My Hearth will go on” di Celine Dion (Titanic), “I will always love you” di Whitney Houston (Guardia del corpo), “Unchained Melody” dei Rightteous Brothers (Ghost), “Everything I do (I Do It For You)” di Brian Adams (Robin Hood principe dei ladri), “It Must Have Been Love” di Roxette (Pretty Woman). Ma se guardiamo agli anni passati, troviamo canzoni “ever green” come “Love me tender” di Elvis Presley (1956) o “You are so Beautiful”, scritta da Billy Preston e Bruce Fisher, e portata al massimo successo dall’interpretazione del grande Joe Cocker, “Your song” di Elton John, “God Only Knows” dei Beach Boys, “Only you” dei The Platters. Come gruppi musicali grandi icone del cuore sono i Beatles, i Doors, i Queen, i Police. Altri brani di autori famosi che hanno dato spazio all’Amore sono “I just called to say i love you” di Steve Wonder, “Thank you” dei Led Zeppelin, “You

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Shock me all night long” degli AC/DC, “Careless Whisper” di George Michael, “With or without you” degli U2. Le canzoni più gettonate dagli anni ‘90 ad oggi sono molte. Alcuni esempi, anche da generi musicali diversi, a testimonianza di come l’Amore unisca i cuori in vari modi. Dalle note melodiche del pop alle “ballades” del mondo del rock: come non citare la perfomance struggente della bionda Gwen Stefani, cantante dei No Doubt, in “Don’t Speak”. I Gun’s and Roses hanno portato il mondo dell’hard-heavy rock all’apoteosi del sentimento con opere d’arte musicali come November rain, Don’t cry, Estranged, So Fine). “One” degli U2 e “More Than Words” degli Extreme, con i pezzi di Robbie Williams, dei Savage Garden,dei Goo Goo Dolls (Iris ad esempio fu scritta per la colonna sonora del film “City of Angels”),di Natalie Imbruglia, di Alanis Morisette, dei Cardigans (“Lovefool” fece parte delle canzoni del famoso film “Romeo + Giulietta”), completano il puzzle di esempi che prende la forma di un cuore. Guardando ai giorni nostri (XXI Secolo), non si possono non citare brani come “I Don’t Want To Miss A Thing” degli Aerosmith (Anche colonna sonora del film “Armageddon”, con Bruce Willis, Ben Afleck e Liv Tyler, la figlia di Steven Tyler, cantante e leader del gruppo), “Be your side” di Sade (inserita anche in un episodio di Sex and the City), “You’re Beautiful” di James Blunt, “The Reason” degli Hoobastank, “Home” di Michael Bublé (colonna sonora del film “L’amore ha il suo prezzo”). E, per concludere, giusto per farvi venire l’acquolina in bocca, ecco una carrellata di cantanti e gruppi per serate d’amore indimenticabili: Evanescence, Beatles, James Blunt, Michael Bublè, Tiziano Ferro, Queen, Lucio Battisti, Tiromancino, Ligabue, Vasco Rossi, Laura Pausini, Norah Jones, U2, Negramaro, Gun’s’n’ Roses, Jovanotti, Gigi d’Alessio, John Legend, Eros Ramazzotti, Negrita.


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Conquistami con le parole dell’Amore! L’Amore è per sempre? Può esserlo, almeno dal punto di vista della storia. Se ci voltiamo indietro quanti sono gli esempi che lo confermano? Innumerevoli. E qual è il miglior modo per lasciare un segno indelebile del proprio sentimento sulle infinite pagine del grande libro dell’umanità? Semplice, utilizzare le parole giuste! Unirle in una frase, in una poesia, in una canzone: il segreto sta qui, e può diventare fonte di ispirazione anche per il prossimo. Abbiamo pensato di regalare a tutti gli innamorati le quattro pagine centrali di questo numero speciale a loro dedicato, così da suggerire alcuni spunti per trasformare la Festa di San Valentino in una serata indimenticabile. Tra frasi famose, poesie e canzoni d’amore c’è l’imbarazzo della scelta. Ecco le nostre proposte. Aprite il cuore e godetevi l’Amore nelle parole! LE FRASI D’AMORE, CHE EMOZIONI! A volte basta poco per rendere felice la persona amata. Lo sappiamo bene, ma come fare? Semplice, prendendo spunto da grandi poeti che, nei secoli, hanno inneggiato all’Amore, dedicando frasi a chissà quale amata o amato. In poche parole c’è tutto il senso del grande sentimento che muove il mondo, un grande sogno dal quale non ci si vuole mai risvegliare. Raccogli il cuore che preferisci e donalo a chi sai tu. Una parola ci libera di tutto il peso e il dolore della vita: quella parola è amore. Sofocle L’amore è un bellissimo fiore, ma bisogna avere il coraggio di coglierlo. Stendhal

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Amore mio ho sognato di te come si sogna della rosa e del vento. Alda Merini Quando vuoi davvero l’amore lo troverai che ti aspetta. Oscar Wilde LE POESIE, I VERSI DELL’AMORE Dillo con una poesia. Un’idea semplice ma sempre originale per comunicare il proprio amore. Fiumi d’inchiostro sono stati versati sulle pagine, trasformandosi in versetti indimenticabili e presi in prestito da molti innamorati. E noi vi doniamo alcuni spunti. Scuote Amore il mio cuore come il vento sul monte si abbatte sulle querce. Subito a me il cuore si agita nel petto solo che appena ti veda, e la voce non esce, e la lingua si spezza. Un fuoco sottile affiora rapido alla pelle, e gli occhi più non vedono e rombano le orecchie. La forza dell’amore - Saffo LE CANZONI, IL RITMO DELL’AMORE Pura letteratura. Possiamo definire così il vasto mondo delle canzoni d’amore che grandi artisti della musica hanno saputo donare a tutti, ispirati anche da momenti particolari della loro stessa vita. Di seguito abbiamo deciso di farvi venire in mente le note di grandi cantanti italiani, per farvi aprire in cuore ancora di più. Canzoni intere o alcuni passaggi significativi: non importa, quello che


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conta è il messaggio che vogliamo darvi. Buona lettura, o meglio, “buon ascolto”. Magnolia - Negrita (…) Pioggia io sarò per toglierti la sete e sole salirò per asciugarti bene vento arriverò per poterti accarezzare ma se vuoi, se tu vuoi tra fango e neve, fango e neve impazzirò! Ti ammiro per come ti approcci a questi anni mutevoli mi piace quel tuo senso pratico la tua forza e l’ironia i cieli neri intorno a noi sono soltanto nuvole che dolcemente soffi via e niente può far male più, lo sai… lo sai... (…) Vieni con me, vieni con me, vieni con me ad insegnarmi a camminare, ad insegnarmi a

respirare… con le mani, con le mani, con le mani con le tue mani potrei morire, sulle tue mani potrei… Due Respiri – Chiara Non c’è fortuna, non c’è destino, non c’è sorpresa per me, non c’è vittoria né aspirazione così importante per me non c’è bellezza, frase ad effetto o un’assoluta verità ma c’è un istante nell’universo, attimo eterno in cui mi sento unica Perché niente è come te e me insieme niente vale quanto te e me insieme siamo due respiri che vibrano vicini oltre il male e il bene niente è come te e me insieme (…)

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Maria e Franco Il primo matrimonio del 2014 celebrato dal sindaco di Vezza d’Alba

Federica e Livio

Luisella e Cesare Luisella, sei sempre il fiore che ha profumato la mia vita e la fiamma che ha saputo riscaldare il mio cuore. Tuo Cesare.

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Francesca e Massimo 2 cuori un’unica anima...ti amo

Francesca e Livio

Loredana e Livio 22-07-84 trent’anni!

Mariangela e Francesco

Matrimonio primi ‘900 - Cisterna Archivio Aldo Foto

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I piatti dell’Amore: ma che bontà! Aragoste, ostriche, tartufi, cioccolato... Tutti esempi di ingredienti che, grazie al loro “potere afrodisiaco”, donano un valore aggiunto ai diversi piatti nei quali vengono proposti. Mentalità comune, modi di dire, leggende uniscono diversi ingredienti alla sfera dell’Amore. Risvolto psicologico, prove scientifiche?... Diciamo che la verità sta nel mezzo, come sempre. Sicuramente ci sono menù che, se ben studiati, possono aiutare a scatenare la passione nella coppia anche a tavola, iniziando a gustare il rapporto con i sensi del gusto, dell’olfatto e della vista. La cucina dell’Amore è la “cucina dei sensi”, un gioco innocente che unisce ancora di più gli innamorati, a livello mentale e fisico. Il giorno di San Valentino le cene romantiche sono le vere protagoniste. I diversi ristoranti creano meticolosamente la giusta atmosfera, per regalare alle coppie una serata indimenticabile. Il cibo è seduzione che si unisce alla qualità degli ingredienti, in questo caso rigorosamente afrodisiaci!... Ma quali sono i cibi afrodisiaci per eccellenza, o, se vogliamo vederla sotto la lente della scienza, quali quelli che hanno proprietà stimolanti e/o vaso-dilatatorie? Partiamo sempre dal presupposto che il cibo diventa “hot” anche, e aggiungerei soprattutto, grazie al modo in cui viene presentato, offerto e consumato. Sempre con stile e complicità, mi raccomando! Dicevamo, i cibi afrodisiaci: tutto il pesce, grazie ai sali minerali e al glicogeno, i crostacei e le ostriche. Sushi e sashimi sono un toccasana per le donne...

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Tra le spezie sono sicure protagoniste zenzero, zafferano, curry, chili, pepe di Cayenna, chiodi di garofano, cannella, noce moscata, coriandolo, origano e senape. Nessuna però batte il peperoncino che sembra abbia proprietà vasodilatatrici. E tra le verdure mangiate il sedano: oltre al suo effetto diuretico contiene ormoni steroidei naturali. Il cioccolato in tutte le sue forme, ed i cereali sono conosciuti per le loro potenzialità nel campo della sessualità. E tra le bevande? Il posto di Re incontrastato spetta da sempre al vino: rosso, bianco, fermo, bollicine, rosè, non importa. Se ci si limita aiuta ad essere disinibiti con il partner e ad accendere la passione.


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LA CENA AFRODISIACA: MANGIA CON AMORE Quante volte abbiamo pensato ad una cena afrodisiaca come ad un momento idilliaco da passare insieme alla persona amata? Secondo me la maggior parte sta pensando all’ultima cena romantica o a quella che sta per degustare. Ma cosa vuol dire la parola “afrodisiaco”? Lo sapete? Scopriamolo insieme. La parola deriva dal termine greco “afrodisiacos”, abbinato alla dea della bellezza “Afrodite”. E’ considerato “afrodisiaco” tutto ciò che, sotto forma di sostanza, ingrediente, cibo, aiuta a vivere meglio la sessualità, che non è altro che la parte, se vogliamo, fisica del concetto di Amore. Le cene afrodisiache, oltre che a base di tali sostanze, vengono confezionate in un’atmosfera precisa, tesa a creare un’alta complicità nella coppia a livello di sensi. “Mangiare con amore”: possiamo definire così l’uso dei cinque sensi che gradualmente vengono impegnati durante simili cene. Il gusto assapora sostanze decise al palato, l’olfatto le fa entrare bene nel corpo, la vista gratifica la mente, il tatto e l’udito amplificano il tutto, grazie alle carezze ed alle piccole effusioni che i due amanti, tra un piatto e l’altro, si scambiano con affettuosa complicità. La cena afrodisiaca è come un gioco, nel quale a vincere è il sentimento dell’Amore! Quindi durante una simile cena, la parte afrodisiaca è data in parte dal cibo (sostanze, come viene presentato, i colori...), e soprattutto, dalla predisposizione mentale dei componenti della coppia. Soffermandoci sul cibo che, per mentalità diffusa, è il vero protagonista, possiamo dire che può essere afrodisiaco per diversi motivi.

Come abbiamo accennato é composto da sostanze che aiutano a dilatare i vasi sanguigni ed ad aumentare il desiderio sessuale, facendo scattare processi mentali più aperti verso il partner. A questa caratteristica si aggiunge quella della forma. Ci sono cibi che ricordano le forme genitali: il sedano, le melanzane, i gamberi, le ostriche e le vongole. Si gioca con la fantasia, e questo è un potente “afrodisiaco” per la mente. La forma fa giocare con il cibo, ovviamente senza cadere nella volgarità che romperebbe tutta la magia dell’Amore. Terzo aspetto il cibo ricercato: come viene presentato nel piatto, la qualità dell’ingrediente, il nome del piatto. Questi ed altri fattori accendono il cervello che, a sua volte, mette in moto il corpo. Il vero segreto sta proprio qui: si ama prima con la mente e poi con il fisico... E la mente conduce il fisico. Come? Ecco alcuni semplici ma efficaci consigli. Scegliete piatti che contengano allusioni stimolanti per la vostra fantasia (forma degli ingredienti, colore, profumi...). Mangiate con le mani, imboccatevi, passatevi il cibo (ovviamente quello che si può...). Cercate il contatto fisico con carezze alle mani, sguardi ammiccanti, effusioni soft. Queste semplici azioni renderanno la vostra cena romantica ancora più ricca d’Amore.

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L’incredibile storia della maschera Gianduja

A Carnevale, ogni scherzo vale

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A Carnevale ogni scherzo vale, almeno così si dice, l’importante è che sia divertente e faccia ridere sia chi lo fa sia chi lo riceve. Quest’anno il clou delle festività carnevalesche è concentrato nel primo weekend di marzo, fino al 4 marzo (martedì grasso). Anche se, a dire il vero, già nella seconda parte di febbraio la voglia di fare festa non manca di certo nei vari paesi. Giusto per citare alcuni appuntamenti interessanti: carnevale di Asti (23 febbraio), carnevale di Castagnole Lanze (1 e 2 marzo), carnevale di Mondovì (22 febbraio – 8 marzo). Durante questi ed altri appuntamenti i colori di questa festa dipingono i paesi come un quadro che fa vivere, a chi lo guarda, emozioni forti di allegria, divertimento e spensieratezza. I protagonisti sono il folklore, i carri allegorici che, in modo scherzoso e caricaturale, mettono in piazza le tematiche principali della società di ieri e di oggi, ai quali si aggiungono gli scherzi, i costumi e la rappresentazione delle maschere della tradizione. Tra queste, ce n’è una in particolare che è nata nel territorio astigiano: la maschera di Gianduja.

GIANDUJA: ORIGINI ASTIGIANE DOCG Una maschera nata dalle vicissitudini di due personaggi che, nella loro vita, ne hanno viste e vissute di tutti i colori, nel loro fare sognante ma molto legato alla realtà, raccontata tramite la satira delle marionette. Gianduja, maschera popolare torinese dalle origini astigiane, ha una storia che inizia alla fine del 1700. Il nome, in italiano, significa “Giovanni del boccale”, anche se le diatribe concettuali non mancano. Nasce dalla fantasia dei burattinai Gioacchino Bellone di Oja (Frazione di Racconigi) e del torinese Giovanni Battista Sales che, affascinati dal talento di Umberto Biancamano, famoso burattinaio di Torino noto anche come Gioanin dj’ Osej (Giovannino degli uccelli), iniziano a mettere in scena anche loro la società del tempo, facendo una sottile satira verso i potenti di inizio ‘800. La loro fama si diffuse presto ed iniziarono ad esibirsi in varie piazze d’Italia ma, a Genova, il loro spettacolo della marionetta Gironi non venne apprezzato dal doge Gerolamo Durazzo che si sentiva ridicolizzato davanti al suo popolo. I due


territorio furono costretti a lasciare la città ligure, il loro teatrino venne bruciato ma, prima di andarsene, riuscirono a farsi intagliare nuovi burattini dal celebre Pittaluga, e, con i personaggi i due tornarono a Torino e in via Dora Grossa (attuale via Garibaldi) ripresero la loro satira con “La storia di Artabano I, Tiranno del Mondo, con Gerolamo suo confidente e re per combinazione”. Ma anche qui arrivarono i guai: il reverendo Baudissone, che controllava le licenziosità della città, interpretò la storia di Artabano come una grave accusa verso il fratello di Napoleone che si chiamava Gerolamo... Ed arrivò così una nuova accusa di “lesa maestà” ed il tribunale li condannò a morte. I due burattinai riuscirono a scappare dalle Torri Palatine e si rifugiarono in Provincia di Asti, a Callianetto, con l’aiuto della famiglia De Rolandis di Castell’Alfero, in una cascina chiamata “‘l Ciabòt ëd Gianduja” che, ancora oggi, è meta turistica. E qui inizia la storia di Gianduja, burattino diventato poi maschera allegorica. Infatti nella nuova storia scritta da Sales e Bellone, il personaggio Gironi diventa Gianduja, un burattino dalla parlata e dal carattere tipicamente piemontese, pronto a portare avanti le idee del Risorgimento e dell’Unità d’Italia, con il suo fare sornione e sincero. GIANDUJA: UN BURATTINO DIVENTATO MASCHERA La chiara critica alla politica del tempo era anche rappresentata dalla stessa figura del burattino che, pian piano, divenne maschera allegorica dal viso rubicondo, con una parrucca dotata di codino all’insù e, con in mano, un boccale di vino. Il giubbotto marrone orlato di rosso, il panciotto giallo, i calzoni verdi fino al ginocchio, le calze rosse e le scarpe basse con fibbia d’ottone, disegnano un abbigliamento particolare e vistoso, impreziosito dalla coccarda tricolore posta sul tricorno, simbolo di un’Italia nuova che raggiungerà l’Unità nel 1861.

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Grazie alla fantasia dei suoi creatori, Gianduja diventa ben presto un personaggio anche nella letteratura e sulle pagine dei giornali satirici e, durante il periodo di Carnevale, diverse persone lo fanno rivivere, entrando nei suoi panni. Ancora oggi si rende omaggio a questa figura dal fare allegro e spensierato, ma fedele e coraggioso. Gianduja è accompagnato dalla sua compagna Giacometta, che simboleggia la saggezza delle donne piemontesi, e, insieme, si recano presso i più bisognosi per dare conforto con caramelle avvolte nel cartoccio che ha, come simbolo, il tricorno delle Armate Piemontesi alle quali si deve l’Unità d’Italia. Dal nome della maschera deriva anche il tipico cioccolatino torinese detto “Giandujotto”, deliziosa leccornìa al cioccolato, simbolo di una città dove vennero scritte le prime pagine dei geniali Bellone e Sales.

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La Barbera incontra la Robiola di Roccaverano

San Damiano, Fiera di San Giuseppe

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Quest’anno la tradizionale Fiera di San Giuseppe si terrà a San Damiano nei giorni 16 e 17 marzo. “Alla corte del vino barbera… la robiola di Roccaverano”, questo il titolo della fiera che come ogni primavera segna l’inizio delle attività agricole e la ripresa delle iniziative di promozione delle eccellenze del territorio. La barbera incontrerà la robiola di Roccaverano e non ne potrà che nascere un eccellente connubio. Il programma prevede alle ore 10 di domenica 16 l’inaugurazione con la presentazione della Carta dei vini 2014 e la premiazione dei vincitori della “Selezione delle eccellenze vinicole dei vini bianchi”, esposizione e vendita di prodotti tipici locali a cura dell’Associazione Produttori Sandamianesi. Alle ore 11 avrà luogo l’inaugurazione della Mostra mercato del cavallo sotto la struttura coperta di Piazza 1275 a cura del Gruppo provinciale Giacche Verdi. Per tutta la giornata oltre alla presenza di 300 bancarelle lungo tutte le vie del concentrico, si terrà l’esposizione di macchine e attrezzature per l’agricoltura e l’industria in piazza 1275. Alle ore 14,30 in Piazza Libertà si terranno delle dimostrazioni di educazione cinofila con esibizione de “La Quercia antica – allevamento, educazione e pensione per cani di San Damiano”. Alle 15, 30 esibizione dell’Orchestra giovanile Colline

Alfieri in Piazza Libertà e alle 16 esibizione di musici e sbandieratori del Comitato Palio di San Damiano. Il Luna Park resterà aperto per tutto il mese e il Lunedì 17 ci sarà il proseguimento della Fiera commerciale. Quello di quest’anno è il 15° abbinamento che viene effettuato con specialità culinarie di tutta Italia. Di seguito l’elenco dei prodotti che hanno avuto la fortuna di incontrare la barbera di San Damiano dal 2000 ad oggi. ABBINAMENTI FIERA SAN GIUSEPPE 2000 - I vini di Langa , Roero e Monferrato 2001 - La Carne Bovina Piemontese 2002 - Il Brunello di Montalcino 2003 - La Fontina della Valle d’Aosta 2004 - Il Castelmagno 2005 - Il Bergamotto 2006 - L’Olio di oliva Taggiasca 2007 - Il lardo di Colonnata 2008 - Il Riso Vercellese 2009 - L’amaretto Morbido di Mombaruzzo 2010 - Prosciutto Crudo di Cuneo 2011 - Formaggio di Montebore 2012 - Il Gorgonzola della Latteria Sociale di Cameri 2013 - Il Salame dal Cordino Rosso


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DA SAN DAMIANO UNA CANZONE PER PAPA FRANCESCO Il suo più grande desiderio è quello di poter far ascoltare la sua canzone a Papa Francesco in occasione della sua visita ad Asti. Stiamo parlando di Giancarlo Loris, artigiano di San Damiano e cantante per passione. Lo abbiamo incontrato presso la sede della nostra rivista e in tale occasione ci ha portato il suo ultimo CD che ha voluto dedicare al Papa. Il titolo della canzone, un brano melodico molto orecchiabile , è “Per te Papa Francesco”, con parole di Luigi Battilana e musica di Battista Bongiovanni. “Ho iniziato da ragazzino col partecipare alle prime edizioni della Nota d’oro di San Damiano negli anni ’70 - ci racconta Loris – e poi, visto che tutti mi dicevano che la mia voce era gradevole, ho continuato partecipando a diverse trasmissioni a Tele Studio e a Telecupole e a diverse serate, molto spesso finalizzate a raccogliere fondi per beneficienza.” “Un incontro che mi ha particolarmente commosso – continua Loris - è stato quello avvenuto con il vescovo di Civitavecchia, mons. Grillo, che mi ha invitato a partecipare a uno spettacolo organizzato nella sua città. Il brano che ho potuto cantare di fronte ad una piazza con 3.500 persone è stato “Lacrime di rubino” ispirato dalle apparizioni della Madonna di Civitavecchia”. Il disco dedicato a Papa Francesco non è in vendita, quindi l’operazione non ha scopo di lucro, il Cd viene distribuito in omaggio ed è possibile ascoltarlo su You tube e su Facebook. Il prossimo appuntamento a cui Loris parteciperà anche in veste di organizzatore è il Festival delle orchestre che si terrà al Teatro Lux di San Damiano il 9 aprile prossimo.

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Montechiaro d’Asti si tinge di rosa

Stagione del Palio al via con la Festa della Donna

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8 marzo: una data che ricorda quanto la donna sia importante. Ed a Montechiaro d’Asti, il Comitato Palio, ha organizzato l’apertura della stagione artistica paliofila 2014 proprio il giorno della “Festa della Donna”. Un atto gentile, rispettoso e garbato in onore di tutte le donne, a partire da quelle che abitano nel paese astigiano e da quelle che si impegnano durante l’anno per arrivare pronti al Palio di Asti, che si corre nel mese di settembre. E anche se la vittoria del drappo manca dal 1981 (Renato

Magari era il fantino sul cavallo Capriccio), la voglia di fare bene è rimasta intatta, tanto che, per l’occasione, viene presentato anche il fantino che difenderà i colori di Montechiaro durante la corsa astigiana. Si tratta di Gianluca Moreddu detto “Filu Ferru” (Famosa Acquavite di Sardegna, dal gusto forte e deciso). Nella speranza che quel murales dipinto da Ernestino Rebaudengo in occasione della vittoria, possa portare fortuna. Intanto il suo intento didattico rimane inalterato:


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realizzato vicino alle Scuole Elementari, ricorda ai bambini il passato medioevale montechiarese, paese fondato nel 1200. Facciamo un passo alla volta e vediamo qual è il programma di questa giornata dove la passione per il Palio di Asti si unisce alla grazia delle donne. Sabato 8 marzo: si inizia alle ore 17, presso la sede del Comitato Palio, in via Vittorio Emanuele 8, con l’apertura della stagione artistica dal titolo “La donna nei colori dell’Arte”. La rassegna, mostra collettiva di pittura, scultura, ceramica e installazioni fotografie, sarà aperta fino al 30 marzo. Espongono diversi artisti di qualità e, tra questi, la milanese di richiamo internazionale, Lisbeth Dal Pozzo D’annone, famosa per non sottoporre la forma a nessun processo di scomposizione, deformazione o distorsione, lavorando invece sotto un profilo costruttivo, dettato da un sentimento interiore, da una spinta emotiva, da una tecnica raffinata, e da uno spiccato senso del colore. Oltre alla sua “personale”, ci sarà anche quella dello scultore Cesare Oneda di Finale Ligure. Alle ore 20, presso il teatro comunale, tutti alla cena “Festeggiando le donne”, con la presentazione del fantino Gianluca Moreddu detto “Filu Ferru” che difenderà i colori biancocelesti al palio di Asti, in programma il 21 settembre. Lo stesso fantino offrirà un ramo di mimosa a tutte le donne presenti al convivio paliofilo. Per info e prenotazioni: 348/7999260. Per conoscere meglio l’idea di onorare le donne con una mostra, abbiamo approfondito l’argomento con Ernestino Rebaudengo, responsabile manifestazioni del Comitato Palio: «Il mese di marzo ricorda la nascita della nostra tradizione paliofila del 1976. Da alcuni anni proponiamo questa festa, pensando alle “donne del focolare domestico” che, durante l’anno, si impegnano per

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valorizzare il paese da protagoniste durante le manifestazioni, e non solo. Per questa occasione saranno comodamente sedute a tavola come le protagoniste della serata. Presenteremo anche Gianluca Moreddu, il fantino che difenderà i nostri colori al Palio di Asti. Quest’anno la “Commissione cavallo”, presieduta da Enrico Intaglio (vice presidente Renzo Rebaudengo, consiglieri Salvatore Brancato, Gianluca Pavia e Marco Ferrero) ha scelto il fantino sardo, detto “Filu Ferru”, un ragazzo di 34 anni con un

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carattere molto forte, che ci è subito piaciuto per la sua determinazione. E, come dice Gianluca Pavia, quest’anno Montechiaro d’Asti punta ad entrare in finale, senza mettere limiti alla provvidenza... Al di là della vittoria, e dei buoni piazzamenti ottenuti durante gli anni, per noi il Palio è un “motore di cultura” per le nostre tradizioni, improntate sull’arte. E le nostre attività durante l’anno, anche fuori Provincia, lo testimoniano».


territorio 2014: LE MANIFESTAZIONI PRO PALIO Oltre alla mostra dedicata alle donne, durante l’anno il Comitato Palio organizza diversi eventi in cui la tradizione, la cultura e l’arte sono protagoniste. A maggio “ART-PALIO” ritorna durante la Fiera per esaltare l’arte. A fine giugno è in programma l’esibizione degli sbandieratori e dei musici a Finale Ligure, città gemellata con Montechiaro da oltre un decennio, inserita nel tour di promozione turistica delle fiere astigiane del tartufo. Altre manifestazioni che si stanno organizzando: “Provocazioni artistiche, aspettando Montechiaro al Palio”, con pittori e scultori da tutta Italia per iniziare un viaggio nella cultura visiva con lo scopo di stimolare reazioni da parte di chi guarda le immagini. Il 17 settembre “Anteprima Montechiaro al palio” in notturna, con la sfilata in costume nel paese per chiedere al Sindaco la partecipazione al Palio di Asti, con esibizione degli sbandieratori e musici di Montechiaro. Sabato 20 settembre alle ore 20,30 nel teatro comunale 42ª “Cena Propiziatrice” per la vittoria a lume di candela con il concorso del miglior “bagnet” (Salse rosse o verdi che tradizionalmente accompagnano i bolliti). Domenica 21 settembre grande giornata al Palio di Asti, con sfilata, benedizione e corsa. A dicembre pranzo dei fedelissimi che hanno contribuito alla realizzazione dell’annata paliofila. Il Comitato Palio, composto dal Rettore Gianmarco Rebaudengo, dai vice Rettori Luca Parena e Roberto Fava, dalla segretaria Caterina Perotti, dal tesoriere Fabrizio Ferraris, dal resp. Sbandieratori Donato Filomena e dal coordinatore manifestazioni Ernestino Rebaudengo, ringrazia fin d’ora tutti coloro che si impegnano per far vivere la tradizione

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ASA C I T S A MENTI

ARREDA

GIANLUCA “FILU FERRU”, IL FANTINO Un soprannome che la dice lunga sul carattere forte e deciso di questo fantino, classe ‘79, che torna al Palio di Asti dopo l’esperienza dello scorso anno. E lui è proprio come il “Filu Ferru”, la famosa Acquavite di Sardegna: preciso, legato alla Sardegna di cui ne esprime l’essenza, e tosto. La sua passione per i cavalli l’ha portato a correre in diversi Palii italiani, e ad ottenere anche vittorie importanti. Ha corso anche il Palio di Siena, da lui definito come un’emozione incredibile per l’atmosfera che si respira in tutta la città. Lo scorso anno ha partecipato al Palio di Asti per Viatosto,e quest’anno ha deciso di riprovare l’avventura con Montechiaro d’Asti, per esprimere al meglio la sua grinta accompagnata da un’ottima precisione di guida del cavallo.

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Franco Piccinelli

Un grande uomo “contadino”

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Un uomo legato alle tradizioni, un grande scrittore, un giornalista che ha raccontato gli avvenimenti storici con grande passione e professionalità, uno sportivo capace. Questi sono solo alcuni modi per definire la figura del compianto Franco Piccinelli, scomparso l’11 febbraio scorso, dopo un cammino durato 80 anni, vissuti a stretto contatto con quella cultura della tradizione langarola che l’ha portato a definirsi un uomo “contadino”, non per estrazione sociale, ma nell’anima e nella mente. Un uomo che ha raccontato la cultura della terra che, da sempre, anima le nostre zone di Langa, Roero e Monferrato. Originario di Neive, ha girato l’Italia, vivendo nelle grandi città, soprattutto a Roma. Il suo era un giornalismo appassionato, diretto, schietto, e la sua attività lo portò ad entrare, a fine anni Sessanta, alla Rai, dove fece carriera, fino alla direzione del Tg Rai del Piemonte. E qui conobbe la durezza dei colpi delle Brigate Rosse: nel 1979 venne gambizzato a Torino (a Genova subì la stessa sorte Giancarlo Dagnino). Quel drammatico episodio, dove rischiò la vita, salvato dalla prontezza dei Carabinieri, lo rese ancora più forte. Ferito nel corpo ma non nell’anima, Franco Piccinelli ha saputo scrivere pagine ricche di sentimenti, legati alla sua terra ed alla condizione dell’uomo che proprio nelle emozioni deve trovare la forza per andare avanti. La

sua carriera giornalistica si è intrecciata con quella da scrittore: ha scritto circa quaranta libri, tra romanzi e racconti di poesie, riuscendo ad appassionare i lettori con il suo narrare sincero, emozionante e pieno di vita. Un talento che l’ha portato ad ottenere anche prestigiosi riconoscimenti come il Fregene ed il Selezione Bancarella. Dal primo libro “Le colline splendono al buio” del 1961, alla sua ultima fatica “L’amore spezzato”, è rimasta intatta la sua voglia di raccontare l’amore per le Langhe. Un amore che si è espresso anche nella pallapugno, lo sport per eccellenza praticato nella sua terra. Il “balon” racchiude l’essenza della cultura “contadina” e Franco Piccinelli l’ha portato fuori dal confini di Piemonte e Liguria, durante la sua lunga presidenza esecutiva, durata 16 anni (fino al 2005), e con il suo contributo da presidente onorario in carica. La sua passione e competenza resteranno per sempre nel cuore di tutti gli addetti ai lavori e nelle pagine del libro che lui stesso dedicò a questo amato sport: “Una partita stregata”, edito nel 2000. Lascia i figli Paolo, colonnello dei Carabinieri, e la figlia Laura, giornalista come il padre. La redazione di Terra & Tradizione si unisce al dolore della famiglia e di tutti coloro che hanno saputo apprezzare la grande figura di Franco Piccinelli, un vero uomo “contadino”.




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