Nomamise napoli

Page 1

Noma mise Napoli


Presentazione Noma al link Introduction to Noma at the link Inaugurazione Noma Mise Napoli Opening Nomamise Naples

https://youtu.be/2wjI2FdbB1g

https://youtu.be/IwKc8nxoMVY


Il ramo d’oro Centro d’arte e cultura Via Omodeo, 124, 80128 Napoli, Italy tel 0815792526, email fyesbm@tin.it 7-22/5/2016

Noma mise Napoli Opere di Hiroshi Matsumoto, Natsuo Ikegami, Mayumi Nose, Hisami Tsuji, Kkjk, Sayaka Oishi, Shigeki Minami, Ayako Nakata, Chiaki Mizuno, Gin Ei, Nobuyuki Nose.



Noma è una piccola galleria di Kawanishi City in Giappone la cui mission è un’arte localmente prodotta e localmente consumata, Si tratta di un’impegno alla sensibilizzazione della comunità locale verso la produzione di opere d’arte e alla riflessione estetica. “Noma mise Napoli” chiude la rassegna “oltreconfine” che ci ha portato ad esplorare temi quali l’ospitalità, il turismo sostenibile, l’emigrazione, l’immigrazione. Il minimo comun denominatore di tutte le esperienze presentate è l’arte come mezzo per far fronte a difficoltà ambientali e sociali. Le attività della galleria Noma col motto “No creation no life” appaiono una degna chiusura per questa esperienza. Noma is a small gallery in Kawanishi City Japan whose mission is an art locally produced and locally consumed, this means to stimulate the awareness of the local community towards the production of artworks and the aesthetic reflection. “Noma mise Naples” closes our review “beyond the border” which has led us to explore themes such as hospitality, sustainable tourism, emigration, immigration. The lowest common denominator of all the experiences presented is the art as a tool to cope with environmental and social difficulties. the motto of Noma artists “No creation no life” seems a worthy closing for this experience. Vincenzo Montella


Il Noma a Napoli, al “Ramo d’oro” di Ugo Piscopo In un bellissimo libro, “Parabole della luce solare”, Rudolf Arnheim, il teorico del pensiero visivo, viene marcando, per appunti sparsi e per folgoranti minipoesie, che rinviano al modello dell’haiku giapponese, la sua sempre più netta presa di posizione contro il soggettivismo e la volontà di potenza che impregnano la cultura e i comportamenti aggressivi dell’Occidente. Di contro, è venuto scoprendo, grazie anche a un lungo e intrigante soggiorno in Giappone e a una simpatica permanenza in Italia, che c’è nel mondo una luce feconda e ristoratrice, che si offre allo sguardo e quindi all’anima, che promette orizzonti altri e diversi contro l’oscurità e la barbarie consolidate nel mondo dai processi di industrializzazione, che consente che si accendano altre illuminazioni sull’esistenza. La macchina che fa queste magie è l’arte. In margine alle quali, egli scrive nel libro, in un appunto del 28 ottobre 1966: “La perfezione è possibile solo nelle opere d’arte e negli dèi; e perfino gli dèi sono opere d’arte”. Un’idea affine è a fondamento del progetto del Noma e del motto stesso di autopresentazione del collettivo, che scommette tutto sulla poiesi artistica. Una poiesi, però, che non si indirizza ai musei, alle pinacoteche e ad altri luoghi chiusi, ma che nasce magari vicino a un ruscello qualunque, vero e pulito, su un dolce declivio ricco di erbe spontanee, di ciliegi e meli selvatici, di sassi solitari, e che, se ha la forza e in realtà ha la forza, può andare infine in giro per il mondo, a generare stupore. Come questa molto significativa mostra qui al “Ramo d’oro”. Il rifiuto, come in premessa, di ogni omologazione con i prodotti tipici graditi alla jet society e tarati sul modello di ciò che alberga lussuosamente nei luoghi dell’ufficialità consacrata, è nel progetto e nella prassi del collettivo, ma


curiosamente, non so se per caso o intenzionalmente, è splendidamente in filigrana nel nome, come nato da una crasi di “no Moma”, che vorrebbe dire “niente a che fare col Moma”, cioè col Museo d’arte moderna americano più noto e visitato nel nostro tempo. Ma, a prescindere dalle audacie onomastiche e dai giochi semantici voluti o non voluti, è la linea tenuta nelle intenzioni e nei fatti dagli animatori del Noma che conta. Ed essa merita attenzione e rispetto. L’asse fondamentale e qualificante dell’esperienza degli artisti del Noma si colloca sul terreno di una modernità non in fuga verso avventure da bruciare in spazi che siano fuori degli spazi esperiti ed esperibili, in tempi che siano al di là di questi nostri orizzonti quotidiani, nella ricerca di un linguaggio che nasca dalle rovine dei linguaggi storici e si contrapponga a questi come un non linguaggio. E queste ansiose interrogazioni del possibile dell’impossibile e dell’inaudito, sebbene siano originarie forse della condizione umana, si sono venute largamente diramando nel mondo moderno un po’ dovunque, dal Brasile agli Stati Uniti, dall’Europa al Giappone. La modernità degli operatori del Noma, - e questo bisogna marcarlo -, parte dall’accettazione delle situazioni in svolgimento attualmente, cariche di tensione e innervate in sperimentazioni in atto come un work in progress, sul fondamento, tuttavia, di un patto etico-civile e culturale di essere e di agire, in unità psicofisica, nelle occasioni e nei contesti concreti in cui si agisce. In quel territorio, in quell’ambiente, in mezzo a quelle luci a quei suoni a quegli odori, con cui non solo il corpo, ma lo stesso immaginario è in dialogo ininterrotto e spesso inavvertito, in scambio di sollecitazioni e di


reazioni. L’arte di questi nostri autori giapponesi, come essi icasticamente e sinteticamente dicono, è “a chilometro zero”. E’ un’arte tutta sinergicamente intrecciata con la realtà, che non è altra cosa distinta e separata dal soggetto, ma respira, lievita, vibra insieme col soggetto, confermando nei riscontri, che si dovrebbero saper cogliere da quest’altra parte, cioè dalla parte umana, che la stessa è un soggetto sorprendentemente sensibile e intelligente, più di quanto noi sappiamo e possiamo, nella nostra limitatezza, indovinare. Tutta l’attività creativa degli artisti del Noma, che si avvale di una grande varietà di tecniche e di procedimenti e, insieme, di competenze e abilità perfezionate nel mestiere, documenta, con persuasività di risultati, che creare è ricreare, che le risposte alle nostre interrogazioni possono essere a portata di mano, se ci si sa guardare attorno, se si sa essere del proprio tempo e del proprio mondo. Le opere qui esposte di undici artisti del collettivo consentono al visitatore di passare da una sfaccettatura all’altra, ognuna griffata dall’accuratezza della fattura e dall’eleganza e sicurezza del fare, entro la prospettiva organica e unitaria del movimento nel suo insieme e, intanto, di godere della gioia dell’incontro, per scansioni di momenti e di sguardi. Dagli oli delle tele astratte di Hiroshi Matsumoto, sia nelle energiche proposizioni dei formati maggiori, sia nei quadretti deliziosissimi di piccolo formato, a quegli altri preziosi quadretti di Natsuo Ikegami, dal tocco essenziale, lieve, in ascolto della lezione magistrale della splendida grafica classica giapponese. Dalla collana da vetrina di orefici di Chiaki Mizuno, a quelle altre minirealizzazioni di ornamenti femminili maiolicati di


Oishi Sayaka, a quell’incredibile monile a uncinetto, che rinvia a ricordi di coralli e di fondali marini, di Mayumi Nose. Dalla terracotta zoomorfa, ma secondo un’iconografia dei primordi, che cita un grosso animale che sta tra l’elefante e il bisonte, tutto uno spumeggiare di insorgenze particolari di Gin Ei, all’astronauta in plastica per viaggi intersiderali di kikk, impegnato ad esaltare la manualità e l’artigianalità, al mazzo integralmente dettato dall’artificio dei cereali maturi di Ayako Nakata. Dal sobrio ed elegante minidittico in china e collage di Hisami Tuji, alla porcellana bianca familiarizzata con i piccoli ambienti che si avvolge con estrema compostezza e armonia entro reti a spirale di Shigeki Minami. Splendide, realizzate con sicurezza di occhio-mano-mente, le fotografie di Nobuyuki Nose. Synopsis The artworks shown by eleven artists from Noma allow visitors to move from one facet to another, each branded by the accuracy of the making and the elegance and ability of doing, within the organic and unitary perspective of the movement as a whole and, meanwhile, enjoy the joy of meeting, for scans of moments and glances. From oils of abstract paintings by Hiroshi Matsumoto, both in energetic propositions of the major formats, and in delightful paintings of small size, those other precious drawings by Natsuo Ikegami, with an essential touch, light, according to the teaching of the beautiful classic Japanese graphic . From a showcase necklace goldsmiths by Chiaki Mizuno, those other ceramic feminine ornaments by Oishi Sayaka, in that incredible jewel of crocheting, which refers to memories of corals and the seabed by Mayumi Nose. From that clay zoomorphic, but according to an iconography of beginnings, citing a large animal that stands between the elephant and bison, all a froth of particular outbreaks by Gin Ei, to that plastic astronaut travelling in an interstellar route


by KiKK, committed to enhance the dexterity and craftsmanship, to the bouquet entirely dictated by artifice of ripe cereal by Ayako Nakata. From the simple and elegant small diptych made with colors and collage by Hisami Tuji, to the white porcelain adapted to small rooms that wraps with extreme poise and harmony within spiral networks by Shigeki Minami. Beautiful, made with skillfulness hand-eyemind, the photographs by Nobuyuki Nose.



Hiroshi Matsumoto Nato nel 1953 nell città di Kobe in Giappone, ha studiato disegno e pittura presso l’istituto d’arte del Museo d’Arte Municipale di Osaka. Ha al suo attivo molte mostre personali e collettive. Di sé dice: “Amo dipingere ad olio, la trama, la viscosità, il lento asciugare, l’odore. Dipingo astrazioni. Non so mai cosa sto facendo fino alla fine. All’inizio metto colori sulla tela senza pensare. La mia scelta delle tinte è accidentale e intuitiva. Cerco di trovare l’opportunità di unire colori e composizione. Talvolta mi perdo, talaltra trovo me stesso nel sentiero che mi porta indietro al luogo cui appartengo. L’astrazione per me è una maniera concreta di condividere un senso interiore, luogo e tempo con voi direttamente e in maniera profonda.” Born(1953) in Kobe city, Japan. I studied drawing and painting at the Art Institute of Osaka Municipal Museum of Art and have exhibited in many solo shows and group exhibitions. “I love oil paint, it’s texture, viscosity, slow-drying time and smell. I paint abstract. I never know what it is going to be until it’s complete. When I start to paint, I always put some colours on the canvas without thinking. My choice of colours is often accidental or intuitive. I try to catch the chance meeting of colour with composition. Sometimes I get lost, and then other times I find myself walking along a path that brings me back to where I belong. Abstract is for me a concrete way to share an inner sense, place and time with you directly and deeply.”



Natsuo Ikegami Nata a Osaka, Giappone nel 1969, ha studiato disegno e pittura presso l’accademia d’arte del Museo d’Arte Municipale di Osaka tra il 1994 e il 1999. Vive a Hyogo in Giappone e ha esposto in molte personali e collettive fin dal 1997. Crea misteriosi lavori ispirati alla vita quotidiana con una punta di surrealismo. She was born in Osaka Japan in 1969. She studied drawing and painting at the art academy of Osaka Municipal Museum of Art (19941999). Now she lives in Hyogo Japan. She exhibited in many solo and group shows since the 1997 Natsuo creates mysterious works inspired by experiences in daily life and contain a hint of surrealism.



Chiaki Mizuno Modella gioielli e opere tridimensionali utilizzando metalli quali ottone, argento, alluminio, titanio ma anche materiali quali plastica, legno, cemento, paraffina. Nata nel 1976 espone dal 2007 nel suo paese e all’estero. Creates jewelry and three-dimensional works using metals such as brass, silver, aluminum, titanium, but also plastic materials, wood, concrete, paraffin. Born in 1976 she exhibits since the 2007 in her country and abroad.



KKJK kkjk è una firma nel campo della moda e della gioielleria attiva a Hyogo dal 2004. Si tratta di una coppia e KK sta per Kiyohiro Kashiwagi, stilista e disegnatore di oggetti, nato a Kyoto nel 1960 e jk sta per Junko Kashiwagi, orafa, nata a Osaka nel 1960 kkjk is a Fashion and Jewelry Brand since 2004 lives and works in Hyogo, Japan kk-Kiyohiro Kashiwagi, fashion designer & object artist 1960 born in Kyoto jk-Junko Kashiwagi jewelry artist 1960 born in Osaka



Ayako Nakata Nata a Osaka. Racconta di sè: “Ho iniziato a lavorare a maglia durante l’infanzia, perché mia madre insegnava il lavoro a maglia .Su sua sollecitazione 10 anni fa, ho iniziato a vendere le mie opere, ho progettato maglieria. Ma, ben presto non ero più soddisfatta dal vendere maglie e ho iniziato a colorare lane e a filare. Poi, ho conosciuto il mondo del filato artistico. Pensavo che il filare fosse arte in sé. Così mi sono data all’arte. Mi ispiro alla natura a cose come la luna , le stelle, piante e insetti. Costruisco il mio mondo con la mia arte .Spero che tutti coloro che usano le lane o altre fibre godersi l’aria come nella natura e come guardando le stelle brillare nella notte.” She was born in Osaka and writes about herself: “I started knitting in my childhood, because my mother was a teacher of knitting . Ten years years ago, at her suggestion, I started selling my work, I designed knitwear. But soon I was no longer satisfied by selling knitwear and started to color wool and spinning. Then, I met the world of art yarn. I thought that this was art in itself. So I devoted myself to the art. I am inspired by nature, by things like the moon, the stars, plants and insects. I build my world with my art . I hope that all those who use wool or other fibers enjoy the air as in the nature and as looking at the stars shine in the night.“



Minami Shigeki Nato nel 1978 nella prefettura di Osaka si è laureato in economia nel 2000 e ha iniziato contestualmente un apprendistato presso il villaggio della ceramica di Maishima divenendo istruttore nel 2003. Si è stabilito a Sutagio nella prefettura di Hyogo dal 2006. Ha al suo attivo numerose esposizioni personali e collttive. Si è distinto nell’ International craft competition Itami(hyogo) del 2012 e nel Kyoten(Kyoto) del 2013 1978 Born in Osaka pref.; 2000 Graduated from Ryuukoku University Faculty of Economics; Apprentice of Maishima Pottery Village; 2003 Instructor of Maishima Pottery Village; 2006 Starting Sutagio in Hyogo pref. Solo exhibition 2006 Maishima Pottery Village (Osaka) ; 2008 Glan Fabrque la galerie(Osaka) ; 2009 Urinsya(Kyoto) ; 2010 Maishima Pottery Village (Osaka) ; 2011 Urinsya(Kyoto) ; 2012 Craft Gyallery Syu(Kyoto) ; 2013 DAIMARU Kobe(Hyogo) Glan Fabrque la galerie(Osaka) ; 2014 TAKASHIMAYA(Kyoto) Chosen in a competition 2012 International craft competition Itami(hyogo) ; 2013 Kyoten(Kyoto)



Oishi Sayaka Nata nel 1980 nella prefettura di Tokio è un’artista della ceramica originale, espone dal 2011 e ha riportato diversi riconoscimenti. 1980 Born in Kyoto Pref. 2011 In Pursuit of Beauty Through Functionality (Kyoto/Takashimaya)-’12, ’13 ,’15 2014 Japan-Korea Ceramics Exchange Exhibition (Paju, Korea/HRYRI Art Village etc) The 43th Choza Award Tokoname Togyoten Pottery Exhibition of living (Aichi/INAX Live Museum etc) Award Winner 2015 Kyoten 2015(Kyoto/Kyoto Municipal Museum of Art) Award winner Tradition and Innovation Japanese Ceramics Now ( Grand Rapids, USA/Frederik Meijer Gardens &Sculpture Park etc)Award winner The 32th Choza Award Tokoname Ceramic Exhibition (Aichi/Aichi Prefectural Ceramic Museum etc) Award winner



GIN EI Nato a Fukuoka nel 1972 e laureato a Kioto in arte e Fotografia nel 1993 si è dedicato all’agricoltura in Shiga, Yamanashi dal 1998. Dal 2012 si dedica alla produzione artistica di oggetti in caramica col nome di Gin Ei e ha esposto in gallerie del suo paese ed in eventi artistici. 1972 I was born in Fukuoka. 1993 I graduated from a kyoto art junior college picture department. 1998 I engaged in agriculture in Shiga, Yamanashi. 2012 Art object production starts as a GINEI. (made with ceramic) I exhibit for a domestic gallery and art event.



Hisami Tsuji Ăˆ un’ artista che usa vari materiali quail carta, legno, stoffa e adatta lo stile dell’opera a valorizzare il materiale usato. I try any kind of style to enjoy these materials. like the various material such as the paper, the wood,the cloth .



Mayumi Nose Ha cominciato realizzare originali lavori all’uncinetto nel 1997. Nel suo lavoro all’uncinetto utilizza coerentemente materiali e colori. Dà corsi privati e conferenze presso scuole per adulti e scrive libri relativi all’uncinetto. E’ proprietaria della galleria Noma She began to make an original crochet work in 1997. I adhere to a material and a color and I am making the crochet work. And work offer to a private class, a school-for-adult-education lecturer, and crochet related books, etc. are worked. She is owner of Noma Gallery



Nobuyuki Nose Nato nella prefettura di Osaka nel 1962 è proprietario della galleria Noma, musicista, fotografo e video maker. Ha vinto medaglie al World Media Festival in Germania nel 2006 e nel 2012 e al Telly award negli USA. In NOMAMISE, I produce a video to introduce the personality of artist, and we are screening. 1962 Born in Osaka,Pref 2006 World Media Festival (Germany) Silver winner Telly award (USA) Bronze winner 2012 World Media Festival (Germany) Gold winner





Il ramo d’oro centro d’arte e cultura Via Omodeo, 124 80128 Napoli, Italy tel. 0815792526


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.